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Guida all'uso di MetaStock

TraderLab Multimedia
Green Byte S.r.l. - Via del Velodromo, 56 00179 ROMA - greenbyte@linet.it
GUIDA ALLUSO DI METASTOCK - TRADERLAB MULTIMEDIA S.R.L.
Copia ad uso personaleSig. Manni Gilberto Via G. Gianoli, 12 23100 Sondrio
Copyright 1999 TraderLab Multimedia S.r.l. - Tutti i diritti riservati - Divieto di distribuire a terze persone
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Guida all'uso di MetaStock
For Windows 95 & NT
A cura di Stefano Fanton
Program Version 6.5
Achelis Binary Wave, The DownLoader, Expert Advisor, OptionScope, QuoteCenter, e
Smart Charts sono marchi registrati della Equis International. IBM un marchio registrato
di International Business Machines Corporation. MS-DOS, Microsoft Windows, Microsoft
Windows 95, Microsoft Windows NT, Microsoft IntelliMouse, Microsoft Office, Microsoft
Word, Microsoft Excel e Paint sono marchi registrati di Microsoft Corporation. Tutti gli altri
prodotti, nomi o servizi menzionati sono marchi delle rispettive case produttrici.
Equis International
3950 South 700 East, First Floor
Salt Lake City, UT 84107
Tutti i diritti sono Riservati
Copyright 1999
TraderLab Multimedia S.r.l.
Sede legale: Via Santa Maria dei Battuti, 8/b - 30173 Mestre - Venezia
Sede operativa: Via Rialto, 106 - 30030, Maerne di Martellago Venezia
Release 1.01 rilasciata in data venerd 12 novembre 1999 - 10.28
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CONTENUTI
CAPITOLO PRIMO: INTRODUZIONE A METASTOCK
INTRODUZIONE
1.1 IL MANUALE
1.2 NORME DI FUNZIONAMENTO DEL PROGRAMMA
1.3 FILOSOFIA DEL PROGRAMMA
1.4 PRODOTTI COLLEGATI
CAPITOLO SECONDO: PRIMI PASSI
COME INIZIARE
2.1 INSTALLARE METASTOCK
2.2 UNA BREVE LEZIONE
2.3 I GRAFICI
2.4 TIPOLOGIE DI GRAFICI
2.5 CAMBIARE LA CONFIGURAZIONE
CAPITOLO TERZO: DENTRO METASTOCK
FUNZIONI DEL PROGRAMMA
3.0 LE BARRE STRUMENTI
3.1 GRUPPO MENU PRINCIPALE
PRINT
DATA WINDOWS
HELP
3.2 GRUPPO MENU TOOLS - FUNZIONI FIBONACCI/GANN
UN'INTRODUZIONE ALLA SERIE DI FIBONACCI
LA SUCCESSIONE DI FIBONACCI
LE PROPRIET GEOMETRICHE DELLA SERIE
LE APPLICAZIONI ALL'ANALISI TECNICA FINANZIARIA
ARCHI DI FIBONACCI
FIBONACCI FAN LINES
RITRACCIAMENTI DI FIBONACCI
FIBONACCI TIME ZONES
GLI STUDI DI GANN
GLI ANGOLI PRINCIPALI
IL PROBLEMA DEL DIMENSIONAMENTO CORRETTO DEL PIANO DI LAVORO
GLI STUDI DI GANN SU METASTOCK
3.3 GRUPPO FUNZIONI REGRESSION - STUDI SULLA REGRESSIONE
LINEAR REGRESSION
RAFF REGRESSION CHANNEL
STANDARD ERROR CHANNEL
STANDARD DEVIATION CHANNEL
3.4 GRUPPO FUNZIONI DATA
QUADRANT LINES
TIRONE LEVELS
TRENDLINE BY ANGLE
SPEED RESISTANCE LINES
ANDREW'S PICKFORK
CICLE LINES
ODDS PROBABILITY CONE
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3.5 GRUPPO FUNZIONI TEXT
TEXT
SYMBOL PALETTE
ELLIPSE
RECTANGLE
TRIANGLE
3.6 GRUPPO TOOLS GRAFICA
FUNZIONI
X-AXIS PROPERTIES
Y-AXIS PROPERTIES
CAPITOLO QUARTO: IL LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE EASY LANGUAGE
INTRODUZIONE
4.1 IL LINGUAGGIO METASTOCK
4.2 I CONCETTI DI BASE
4.3 FUNZIONI
4.4 LE SUDDIVISIONI DELLE FUNZIONI
ANALISI
CANDLESTICK
FORMULE
DATA ARRAY
DATA E TEMPO
INDICATORI
LOGICA
MATEMATICA E TRIGONOMETRIA
OPERATORI
OPZIONI
CAPITOLO QUINTO: INDICATOR BUILDER
INTRODUZIONE
5.1 INDICATOR BUILDER
5.2 CREARE UN NUOVO INDICATORE
5.3 ERRORI
5.4 VISUALIZZARE UN INDICATORE
5.5 ACHELIS BINARY WAVE
CAPITOLO SESTO: IL SISTEM EDITOR
INTRODUZIONE AI SISTEMI AUTOMATICI
6.1 PREGI E DIFETTI DEI SISTEMI AUTOMATICI
6.2 IL SYSTEM TESTER
6.3 LA FUNZIONE OPTIMIZE (OPT)
6.4 LE FUNZIONI STOPS
BREAKEVEN
INACTIVITY
MAX LOSS
PROFIT TARGET
TRAILING
6.5 TESTARE UN SISTEMA
RESULTS
TRADES REPORT
EQUITY REPORT
SYSTEM PAGE
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CAPITOLO SETTIMO: L'EXPLORER
INTRODUZIONE
7.1 L'EXPLORER
7.2 CREARE UNA ESPLORAZIONE
CAPITOLO OTTAVO: EXPERT ADVISOR
INTRODUZIONE
8.1 COME UTILIZZARE L'ESPERTO - VERSIONE BASE
8.2 COME UTILIZZARE L'ESPERTO - VERSIONE INTERMEDIA
8.3 COME UTILIZZARE L'ESPERTO - VERSIONE AVANZATA
CAPITOLO NONO: THE DOWNLOADER
INTRODUZIONE
9.1 IL MENU TOOLS
9.2 IL MENU FILE
CREAZIONE DI UN NUOVO TITOLO
CREAZIONE DI UN TITOLO COMPOSTO
APERTURA DI UN TITOLO
9.3 IL MENU EDIT
9.4 IL MENU VIEW
9.5 IL MENU TOOLS
COPIARE UN TITOLO
CANCELLARE UN TITOLO
COME UNIRE DUE SERIE STORICHE IN UN UNICO TITOLO
ORDINARE LA SERIE STORICA
TESTARE LA SERIE STORICA
OPZIONI DEL PROGRAMMA
AGGIORNAMENTO DATI IN AMERICA
9.6 IL MENU ADJUST (RETTIFICA)
RETTIFICARE UNA SERIE STORICA PER DIVIDENDI
RETTIFICARE UNA SERIE STORICA PER FRAZIONAMENTI
9.7 ILMENU WINDOWS
9.8 IL MENU HELP
APPENDICE A: INDICATORI E OSCILLATORI
INTRODUZIONE AGLI INDICATORI
A.1 LISTA DEGLI INDICATORI E OSCILLATORI
APPENDICE B: LA POSTA DEL TRADER
INTRODUZIONE
B.1 DOMANDE E RISPOSTE
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Prefazione e ringraziamenti
Questo manuale stato scritto a pi riprese, da fine 1997 ad ottobre 1999, data di rilascio
della prima versione. L'opera nata dall'esigenza, manifestata da molti conoscenti e
clienti della nostra e di altre societ che si occupano di Analisi Tecnica a vario livello, di
una guida operativa all'utilizzo di MetaStock.
La parte pi difficile stata proprio quella di spiegare concetti, per noi utilizzatori di
MetaStock da vecchia data, semplici ma allo stesso tempo importantissimi. Non volevo
replicare il manuale di MetaStock, peraltro molto esauriente e tecnico, ma fornire un
valido ausilio operativo a quanti non conoscono sufficientemente bene la lingua inglese
per poter affrontare la lettura diretta del manuale d'uso.
Personalmente utilizzo MetaStock fin dalla versione 1.0, priva di mouse e con pochi
primitivi strumenti, caratteristica propria dei software Ms-Dos di una decina d'anni fa. Dalla
1.0 sono passato alla 2.0, poi alla 3.0 che pur innovativa, per l'epoca, aveva parecchi
problemi, alla 4.0, vera e propria pietra miliare di MetaStock. Segu la 4.5 sempre per
Ms-Dos che ho utilizzato per anni, snobbando la prima versione per Windows (la 5.0).
Solo recentemente ho completamente abbandonato la vecchia e gloriosa versione Ms-
Dos per utilizzare MetaStock for Windows, inizialmente nella release 6.0 e attualmente
nella 6.52. Di acqua sotto i ponti ne passata moltissima da allora ma la passione per
l'Analisi Tecnica e il crescere di MetaStock con le mie esigenze, mi hanno portato a
completare quest'opera che spero vivamente possa esservi utile. Prima di lasciarvi alla
lettura di questo manuale desidero ringraziare la GreenByte S.r.l. di Roma nella persona
di Fabio Pezzano che ha reso possibile la realizzazione del presente manuale, la
TraderLink S.r.l. che da sempre collabora attivamente alle nostre iniziative, il mio amico e
socio Riccardo Bolgia per le preziose integrazioni, osservazioni e per la parte sul
DownLoader e, infine, Chiara Neri che ha corretto la bozza finale dell'opera sopportando
tutto questo. Ancora una volta!
Un grazie di cuore a tutti.
Stefano Fanton
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CAPITOLO PRIMO:
INTRODUZIONE A METASTOCK
Introduzione
1.1 Il manuale
Questo manuale illustra i passi necessari per installare, configurare e far funzionare
MetaStock. Saranno spiegate le funzioni dei menu e delle finestre di dialogo (utilizzabili
tramite mouse e tastiera), i tools grafici, gli editor di formule, di sistemi, di esplorazioni, le
curiosit storiche di alcuni studi grafici e la manutenzione dei file. Al fine di agevolare la
ricerca degli argomenti e per poter meglio consultare il manuale, l'opera affronta gli
argomenti in capitoli dedicati ad un gruppo di funzioni ben specifico. Con unattenta lettura
del manuale potrete facilmente utilizzare il programma in modo ottimale.
1.2 Norme di funzionamento del programma
Per poter utilizzare MetaStock avete bisogno di:
Un personal computer 486 con MS/Windows95 o superiore (Pentium consigliato)
8 MB di RAM
Un seriale o un bus mouse Microsoft-compatibile.
Un Hard Disk con almeno 25 MB disponibili.
1.3 Filosofia del programma
Uno degli aspetti pi interessanti di MetaStock la possibilit di personalizzare e
costruire indicatori, anche complessi, in maniera semplice ed intuitiva grazie ad un
linguaggio di "programmazione" chiamato Easy Language. Grazie alla presenza di
operatori logici, parti di formule e grande versatilit inoltre possibile costruire complessi
trading system, potenti esplorazioni o Expert Advisor (letteralmente consigli esperti). La
filosofia del programma quella dell'assoluta semplicit ed immediatezza: i pulsanti e le
tendine dei comandi sono sviluppati nello standard Microsoft, per cui, chi gi utilizza
Word, si trover avvantaggiato dalla somiglianza delle icone. La tecnologia a 32 bit, e
non mancano delle funzioni interessanti come il riconoscimento dei pattern candlestick.
Ovviamente MetaStock non di per s un sistema automatico: permette di creare
sistemi e ne propone alcuni di semplici ma poi lascia ampio alla fantasia e alla creativit
dell'utente. Risulta molto interessante la possibilit di acquistare delle raccolte gi
compilate di indicatori o di trading system, pronte per essere inserite in MetaStock. Una
volta inserite le formule possibile modificarle e raffinare ulteriormente i sistemi di trading
automatici.
La filosofia del programma quindi quella di fornire un insieme di tools aperti alla
personalizzazione dall'utente.
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1.4 Prodotti collegati
Al fine di permettere un utilizzo di MetaStock pi completo e professionale TraderLab
Multimedia ha creato alcuni prodotti:
SwingMaster
TradeMaster
SwingMaster un cd-rom multimediale, giunto alla versione 2.0, che contiene, spiega
e analizza dettagliatamente centinaia di indicatori, alcuni famosissimi e altri meno
conosciuti ma non per questo meno potenti. Per ogni indicatore presente una dettagliata
scheda esplicativa, alcuni esempi, la formula per arrivarne alla costruzione e numerose
curiosit ed applicazioni combinate. Moltissime formule sono gi in formato MetaStock,
pronte per essere inserite e adattate alle vostre esigenze. I testi di spiegazione delle
formule sono interamente stampabili permettendo di ricavare una serie di volumi per circa
1.000 pagine di teoria e pratica sugli oscillatori e indicatori. Conclude l'opera un volume
sui trading system sul mercato italiano, un potente software di analisi tecnica con il
simulatore di trading operativo accluso e uno speciale sulle reti neurali. Tutti i testi sono
anche stampabili.
TradeMaster una raccolta di formule (oltre 170) e sistemi automatici (50) per
MetaStock. Ogni indicatore ha la formula tradotta nell'Easy Language di MetaStock,
mentre i trading system sono brevemente illustrati e composti dall'aggregazione di pi
formule e condizioni. I numerosi sistemi automatici possono essere personalizzati
dall'utente in modo semplice ed intuitivo permettendo di creare il sistema automatico pi
adatto alle proprie esigenze.
Le principali differenze tra SwingMaster e TradeMaster sono date dal diverso taglio delle
due opere. SwingMaster un cd-rom multimediale, contiene principalmente formule ed
indicatori con delle esaurienti e dettagliate spiegazioni mentre TradeMaster una
raccolta di formule nel linguaggio Easy Language di MetaStock, con spiegazione pi
stringata e una predilezione per i trading system che non sono approfonditi, se non dal
punto di vista teorico, in SwingMaster. TradeMaster pu quindi essere considerato un
"upgrade" di SwingMaster.
Per ordinare i prodotti o per ricevere ulteriori informazioni potete rivolgervi al rivenditore
che vi ha fornito questo manuale.
Potete contattare l'autore del presente manuale per richiedere argomenti che vorreste
fossero trattati nella successiva edizione, suggerimenti o segnalazioni alla seguente e-
mail: traderlab@valsugana.com
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CAPITOLO SECONDO:
PRIMI PASSI
Come iniziare
2.1 Installare MetaStock
Il programma fornito su CD-Rom: per installarlo sufficiente inserire il cd-rom nel lettore
e seguire le istruzioni a video. Se la funzione auto-run di Windows95 disabilitata
eseguite SETUP.EXE dalla directory principale del CD-Rom; cos facendo verr creata
licona di collegamento MetaStock For Windows.
Per lanciare il programma:
Selezionare PROGRAMMI dal menu AVVIO di Windows95-98
Scegliere il gruppo EQUIS International
Cliccare su METASTOCK FOR WINDOWS
2.2 Una breve lezione
Ora che MetaStock installato, questa breve lezione vi insegner a:
Caricare e visualizzare un grafico.
Visualizzare un indicatore
Visualizzare una media mobile.
Tracciare e rimuovere uno studio grafico
Uscire dal programma.
La prima cosa da fare inserire il percorso d'accesso ai dati da analizzare. MetaStock
memorizzer automaticamente il percorso dei dati, riproponendolo ad ogni avvio del
programma.
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Per selezionare i dati:
Cliccate licona OPEN
Inserite il percorso dei dati
Cliccando su OPTIONS... una seconda mascherina permette di personalizzare il grafico
definendo il periodo da caricare in memoria e la quantit di dati da visualizzare.
A questo punto, dal menu OPEN, selezionate un titolo qualunque da caricare, con il mouse
o con i tasti cursore, spostando il puntatore su un titolo e cliccando due volte (con la
tastiera basta premere INVIO).
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Di default MetaStock visualizza il grafico a barre; per cambiare tipo di grafico fate un
doppio click con il tasto sinistro del mouse sul grafico. Nella mascherina PROPERTIES
selezionate su PRICE STYLE il tipo di grafico che volete visualizzare, su COLORS i colori del
grafico e su WEIGHT lo spessore del grafico.
Sono disponibili i grafici a Barre, Candlestick, Candlevolume, Equivolume, Kaji, Line, Point
& Figure, Renko e Three Line Break.
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MetaStock propone un vasto assortimento d'indicatori. Per visualizzare un indicatore:
Cliccate nella barra degli indicatori.
Selezionate uno degli indicatori presenti.
Trascinate la selezione nel grafico.
Inserite i parametri richiesti (variano da indicatore ad indicatore). Per la maggior
parte degli indicatori possibile selezionare il periodo sul quale calcolare
lindicatore (TIME PERIODS) e il tipo di dato da analizzare (Apertura, Massimo,
Minimo, Chiusura) agendo su PRICE FIELD.
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possibile visualizzare un indicatore anche agendo nei menu a tendina con la seguente
procedura:
1. Selezionare il menu INSERT;
2. Selezionare la voce Indicators;
3. Scegliere l'indicatore da visualizzare nella colonna Indicators;
In alternativa possibile arrivare al punto 2 premendo direttamente la combinazione di
tasti "Ctrl+I".
L'indicatore pu essere applicato alla finestra del titolo, in una nuova finestra (new inner
windows) o "fuso" con il grafico principale.
MetaStock propone una suddivisione degli indicatori in tre distinte tipologie:
Gli indicatori che presentano l'icona possono essere applicati su altri indicatori
Gli indicatori che presentano l'icona possono essere applicati solamente a grafici
contenenti titoli
Gli indicatori che presentano l'icona sono indicatori creati con il tools "indicator builder"
Ci sono tre diverse modalit per cancellare un indicatore:
1. Cliccando, nel caso in cui l'indicatore abbia una propria finestra, sulla [x] in alto a
destra della finestra in questione. Questa procedura vale per tutte le finestre.
2. Cliccando, nel caso in cui l'indicatore sia presente all'interno della finestra
contenente il grafico, con il tasto destro del mouse e scegliendo la voce Delete.
3. Selezionando il menu EDIT, cliccando la voce Delete All e impostando gli oggetti da
cancellare divisi per tipologie (Indicatori, Simboli, Line Studies..)
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Oltre agli indicatori possibile visualizzare una o pi medie mobili sul grafico.
Per tracciare una media:
Cliccate sulla barra degli indicatori e selezionate MOVING AVERAGE
Compilate la mascherina nella quale impostare i parametri della media mobile.
possibile aggiungere al grafico numerose medie mobili definendo il periodo di calcolo
(TIME PERIODS), leventuale spostamento verticale od orizzontale (VERTICAL SHIFT,
HORIZONTAL SHIFT), il metodo di calcolo (METHOD) e il valore sul quale calcolare la media
(PRICE FIELD). inoltre possibile inserire una media mobile anche sullindicatore o sul
volume.
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Con MetaStock possiamo tracciare linee di tendenza, orizzontali, verticali e innumerevoli
studi grafici. La barra dei tools grafici disposta in alto a sinistra ed divisa in due parti, la
prima contiene le funzioni:
CROCE
TRENDLINE
ORIZZONTALE
VERTICALE
La seconda parte contiene gli studi avanzati che sono disposti su quattro barre
selezionabili con i due pulsanti ROTATE BUTTON .
GANN-FIBO REGRESSION LINE STUDIES TEXT
Ogni barra contiene degli studi grafici che saranno analizzati nel capitolo dedicato ai Tools
Grafici.
Per tracciare una trendline:
Cliccate licona Trendline
Posizionate il mouse nel punto dal quale far partire la trendline
Cliccate il tasto sinistro del mouse e, tenendolo premuto, trascinate il puntatore fino
al punto finale della trendline
Rilasciate il tasto sinistro del mouse per fissare la trendline
Una volta posizionata la trendline possibile tracciarne infinite parallele tenendo premuto
il tasto Ctrl della tastiera mentre si seleziona con il mouse la linea da duplicare che pu
essere spostata ovunque nel grafico
Per cancellare una trendline basta selezionarla e premere il tasto Canc della tastiera
oppure selezionando il menu EDIT, cliccando la voce Delete All e impostando gli oggetti
da cancellare divisi per tipologie (Indicatori, Simboli, Line Studies..)
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Per cambiare i valori di una trendline sufficiente cliccarla due volte, si aprir la finestra
"trendline properties"
.
Tramite questa finestra possibile agire su tutti i parametri di personalizzazione della
trendline, i colori e lo style. inoltre possibile definire la data dell'origine della trendline
(Start Date), il valore numerico di partenza (Start Value) e la fine della trendline sia come
data (End data) che come valore (End Value). Agendo su Left Extension si allunga a
sinistra la trendline e con Right Extension a destra.
Per uscire da MetaStock cliccate nel menu FILE e selezionate EXIT.
In alternativa possibile uscire cliccando licona [X] in alto a destra o premendo la
combinazione dei tasti "Alt+F4".
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2.3 I Grafici
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Il grafico lo strumento principe dell'analista tecnico: tutti gli studi tecnici hanno come
base un grafico che la rappresentazione su un piano cartesiano dell'andamento dei
prezzi. Sull'asse delle ascisse (x) verr evidenziata la scala temporale, su quella delle
ordinate i livelli di prezzo (y).
Esistono varie tipologie di grafici, le pi comuni sono:
IL GRAFICO LINEARE
IL GRAFICO A BARRE
IL GRAFICO CANDLESTICK (A CANDELE)
IL GRAFICO POINT AND FIGURE (PUNTO E FIGURA)
IL GRAFICO EQUIVOLUME
IL GRAFICO CANDLEVOLUME
IL GRAFICO THREE LINE BREAK
IL GRAFICO KAGI
IL GRAFICO RENKO

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Per approfondire l'argomento "Analisi Grafica" si rimanda all'opera multimediale "The Master Technician", realizzata e
prodotta da TraderLab Multimedia S.r.l.
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Il grafico lineare
il tipo di grafico pi semplice: si costruisce unendo con una linea i valori di chiusura del
titolo. I dati che fornisce per l'analisi sono ridotti all'essenziale: nulla ci viene detto della
storia intra-day del titolo, non possiamo conoscere le escursioni minimo/massimo, non
sappiamo se la chiusura avvenuta in prossimit dei massimi o dei minimi.
Grafico lineare giornaliero
Ci si pu riferire ad intervalli di tempo intra-day, cos come a periodi giornalieri, settimanali
o mensili; naturalmente, pi ampia la base di riferimento, minore il dettaglio
evidenziato dal grafico.
Un elemento importante, inserito nella parte inferiore del grafico, il volume: rappresenta
l'ammontare totale dei titoli scambiati nella giornata di contrattazione. Il volume pu fornire
utili indicazioni nella valutazione dei movimenti di mercato.
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Il Grafico a Barre
La costruzione del grafico a barre molto semplice: per ogni giornata di contrattazione
borsistica si segnano sul grafico le quotazioni del titolo per mezzo di una barretta verticale,
la cui base inferiore rappresenta il minimo prezzo segnato, mentre la base superiore
rappresenta il prezzo massimo. Un segno orizzontale, posto sulla sinistra della barra,
rappresenta il prezzo di apertura mentre un segno orizzontale, posto a destra della barra,
rappresenta il prezzo di chiusura.
Ogni giorno raffigurato da una nuova barra, dando cos forma al grafico. Un grafico a
barre non deve necessariamente essere giornaliero: ci si pu riferire ad intervalli di tempo
intra-day, cos come a periodi giornalieri, settimanali o mensili; naturalmente, pi ampia
la base di riferimento, minore il dettaglio evidenziato dal grafico.
Costruzione del grafico a barre
Grafico a barre giornaliero
La combinazione delle rappresentazioni grafiche, con diversa base di riferimento,
consente all'analista di avere una visione complessiva del comportamento dei prezzi
estremamente accurata.
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Il grafico Candlestick
I dati necessari per disegnare un candlestick sono l'apertura, la chiusura, il minimo ed il
massimo (oltre che i volumi, naturalmente, anche se non sono fondamentali). Cos come
nel grafico a barre abbiamo una linea verticale che rappresenta l'oscillazione del prezzo
nell'unit di tempo definita (ora, giorno, settimana, mese), nel candlestick abbiamo una
figura chiamata "candle-line" (candela, per ovvi motivi di somiglianza grafica con le reali
candele) formata da un corpo centrale detto "real-body" e da due appendici ad esso
collegate chiamate "shadows" (ombre) e, rispettivamente, "upper shadow" quella
superiore e "lower shadow" quella inferiore.
Costruzione del grafico CandleStick
Gli estremi della figura sono dati dal prezzo minimo e dal massimo, come nel grafico a
barre, mentre il real-body viene dato dalla differenza tra il prezzo di chiusura e quello di
apertura: se la chiusura superiore all'apertura, allora avremo un rettangolo bianco (o
vuoto); se la chiusura inferiore all'apertura, il real-body sar nero (o pieno).
Grafico Candlestick
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Oltre all'ampiezza del movimento del prezzo nell'arco della giornata, il candlestick
rappresenta, a differenza del grafico a barre, anche il segno, cio l'intonazione rialzista
(positiva) o ribassista (negativa), e la forza del movimento stesso dato dalla posizione del
valore dell'apertura e della chiusura all'interno dell'escursione giornaliera complessiva.
Illustra molto bene la dinamica evolutiva dell'incontro tra la domanda e l'offerta nella
formazione del prezzo (concetto ai cardini dell'analisi tecnica).
Nella candle-line assume particolare importanza la relazione tra l'apertura e la chiusura
della giornata in questione, a differenza del bar-chart, in particolare, e dell'analisi di tipo
occidentale in genere, dove la relazione da tenere maggiormente in considerazione
quella tra la chiusura della giornata in esame e la chiusura precedente.
Il grafico Punto e Figura (Point & Figure)
Molto usato dagli operatori statunitensi, il grafico Point & Figure contraddistinto dal fatto
che generalmente esamina una sola variabile, il prezzo del titolo, a prescindere quindi
dalla dimensione temporale. Il grafico si costruisce mediante una combinazione di circoli
(O) e croci (X), che vanno a riempire i cosiddetti box; le X rappresentano
convenzionalmente un incremento delle quotazioni, mentre le O un decremento.
Grafico Point & Figure
Sar lanalista a dover decidere, sulla base della propria esperienza e della variabilit
della serie storica sottostante, quale sia la percentuale di variazione rappresentata da ogni
simbolo; in altre parole egli dovr definire lampiezza di ciascun box. Inoltre dovr essere
stabilita lentit dellinversione di tendenza, cio il numero minimo di box che si ritiene
indicativo per un cambiamento del trend di mercato.
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Il Grafico Equivolume
La costruzione del grafico equivolume molto particolare: il dato del volume viene
spostato dalla base del grafico (dove normalmente si trova nei grafici a barre o lineari), per
essere incluso nella rappresentazione dei prezzi.
Grafico EquiVolume
A differenza del grafico a barre, ogni giornata non rappresentata da una barra ma da un
rettangolo dove l'altezza ha lo stesso significato che nella comune barra (ovvero il range
entro il quale le quotazioni si sono mosse nella giornata in questione): la larghezza o,
meglio, la base del rettangolo, rappresenta l'entit del volume trattato durante la giornata.
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Il grafico CandleVolume
Il grafico candlevolume unisce le peculiarit del grafico candlestick a quelle del grafico
equivolume. L'unione delle due tecniche permette una visibilit immediata della forza dei
movimenti in atto.
Grafico CandleVolume
A differenza del candlestick, le candele sono sensibili agli incrementi e decrementi del
volume e si gonfiano e sgonfiano di conseguenza. L'informazione che ne consegue
arricchita, rispetto all'equivolume, delle informazioni proprie del candlestick, date dalle
shadow e dal real-body.
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Il grafico Three Line Break
Il grafico Three Line Break ha una costruzione particolare: sul grafico vengono disegnate
delle colonne bianche o nere a seconda della direzionalit e della formazione di nuovi
massimi o nuovi minimi del titolo.
Il prezzo preso in considerazione quello di chiusura, se la chiusura maggiore del
precedente massimo verr generata una nuova colonna bianca, se inferiore al
precedente minimo verr generata una nuova colonna nera, nulla verr fatto nel caso non
vi siano nuovi massimi o nuovi minimi.
Grafico Three Line Break
Una volta che sul grafico sono state disegnate tre colonne bianche consecutive, la
colonna di inversione (nera) verr disegnata solamente quando verr superato, al ribasso,
il minimo delle ultime tre colonne bianche. Specularmente, in un trend al ribasso che
abbia generato tre colonne nere, la colonna bianca di inversione verr generata al
superamento al rialzo, del massimo delle ultime tre colonne. Appare evidente come il
fattore tempo non sia rilevante per la costruzione del grafico: una singola colonna pu
durare anche molte sedute.
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Il grafico Kagi
Il Kagi composto da una serie di linee verticali collegate fra loro: il prezzo di chiusura
determina lo spessore e la direzione delle linee del grafico. Fino a quando il titolo si
muove nella direzione dell'ultima linea tracciata, si proceder ad estendere tale linea. Il
segnale di inversione verr generato quando la chiusura sar pari o maggiore di un
prefissato livello che pu essere fissato in termini percentuali o assoluti.
Grafico Kagi
Appare evidente come il fattore tempo non sia rilevante per la costruzione del grafico, una
singola barra pu durare anche molte sedute. Nel grafico Kagi cambia anche lo spessore
della linea del grafico: la linea si ingrossa al superamento del precedente massimo,
viceversa, si assottiglia al superamento del precedente minimo.
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Il grafico Renko
Il grafico Renko molto simile al grafico Three Line Break: la differenza sostanziale sta
nel fatto che le colonne, bianche o nere, vengono tracciate al raggiungimento di un livello
prefissato (box size). Questo comporta che tutti i box sono uguali.
Grafico Renko
Il fattore tempo non rilevante per la costruzione del grafico, una singola barra pu
durare anche molte sedute.
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2.4 Tipologie di Grafico
MetaStock permette di visualizzare quattro distinte tipologie di grafici:
Chart - grafico normale;
Smart Chart - grafico da "lavoro";
Template - modello;
Layout - area di lavoro - raccolte predefinite di grafici - o di modelli grafici.
Chart
Il Chart il grafico normale che MetaStock utilizza per visualizzare i prezzi. Di default
viene proposto il grafico a barre.
Smart Chart
Normalmente si lavora con gli Smart Chart, una tipologia di grafico che salva in modo
automatico tutti gli studi effettuati permettendo, quando riapriremo il titolo in questione, di
ritrovarlo sempre tale e quale lo abbiamo lasciato, con tutti i nostri studi gi fatti. La
funzione Smart Chart molto comoda in quanto permette di personalizzare ogni singolo
titolo presente nella nostra banca dati storica.
Template
Una volta che stato personalizzato un grafico, possibile salvarlo come "modello" da
applicare successivamente ad altri titoli. Per far questo sufficiente, una volta che si sono
impostati gli studi su un titolo, salvarlo come template "modello" (aprire il MENU FILE,
selezionare SAVE AS, scegliere un nome da dare al modello e salvare come Template -
possibile inserire una riga di commento per meglio identificare la tipologia del modello).
Per applicare il modello precedentemente salvato come Template ad un altro titolo,
sufficiente, una volta aperto il titolo, cliccare su un qualsiasi punto dello schermo,
scegliere il menu APPLY TEMPLATE, e quindi selezionare lo studio precedentemente salvato.
possibile creare un "modello standard" (default template) che MetaStock utilizza
all'apertura di ogni grafico. Per creare un modello standard basta, una volta che si sono
impostati colori e tipologia di grafico, salvarlo come default template (tasto destro del
mouse, save as default template).
Esempio: prepariamo un grafico settimanale, a barre, del titolo Fiat con l'RSI a 14
settimane, lo Zig Zag con lo scarto del 5% per segnalare l'inversione e lo salviamo come
modello assegnandogli il nome "prova".
Una volta fatto questo possiamo aprire il titolo Generali e, con il tasto destro del mouse,
scegliere di visualizzarlo (APPLY TEMPLATE - applica modello) con gli studi
precedentemente fatti sul titolo Fiat e salvati in "prova".
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Quando andiamo ad applicare un "modello" ad un grafico, MetaStock crea una nuova
finestra con un "chart".
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Layout
Il layout il modo pi complesso di gestione dei grafici da parte di MetaStock. Con un
layout possibile salvare un gruppo di grafici, altres possibile salvare un gruppo di
modelli da applicare successivamente ai titoli presi in esame.
Delle esemplificazioni chiariranno meglio i due concetti. MetaStock permette la
visualizzazione simultanea di pi grafici: possiamo, ad esempio, aprire i grafici relativi a
quattro diversi titoli. Selezioniamo, per il nostro layout, Alleanza, Generali, Ina e Ras.
Una volta disposti i grafici, possibile salvare il tutto come un layout in modo da poter
successivamente richiamare tutti i grafici relativi con un solo comando.
Come prima cosa dobbiamo aprire i grafici relativi ai titoli e disporli correttamente. Il passo
successivo creare il layout. Dal MENU FILE, scegliere NEW LAYOUT.
Si apre in questo modo una finestra di dialogo dove troviamo evidenziati i titoli disponibili
(AVAILABLE CHARTS) per la creazione del layout. possibile selezionarli singolarmente
(ADD) o tutti contemporaneamente (ADD ALL).
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Con il pulsante ADD ALL andiamo a spostare i quattro grafici nella colonna INCLUDED
CHARTS (grafici compresi nel layout).
Una volta confermato con il pulsante OK, su tutti i grafici visualizzati appare la scritta
Layout 1 - Alleanza, Layout 1 - Generali ecc.
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A questo punto ci basta salvare il layout aprendo il MENU FILE, selezionando la voce SAVE
AS e infine LAYOUT. Basta inserire il nome con il quale salvare il file (nell'esempio
Assicurativi), il tipo di file (Layout) e, eventualmente, nell'ultima riga possibile inserire la
descrizione di cosa contiene il layout.
Con il pulsante SAVE possibile salvare quanto fatto. Successivamente, quando
chiudiamo uno dei titoli del layout, ci viene ricordato che il titolo in questione fa parte di un
layout e ci viene chiesto cosa vogliamo chiudere, tramite le voci Close the entire layout
(chiudi il layout completo) e Close this chart and remove it from the layout (chiudi
questo grafico e rimuovilo dal layout).
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Normalmente si chiude l'intero layout. A questo punto abbiamo salvato il layout
Assicurativi. Quando abbiamo la necessit di riavere sottomano tutti e quattro i grafici,
baster aprire il layout Assicurativi.
Per aprire il layout agire su MENU FILE, scegliere il TIPO FILE (layout), selezionare quello
desiderato, e cliccare OPEN. Appare subito evidente la comodit di poter operare con dei
layout predefiniti su gruppi di titoli omogenei.
Ancora pi interessante la possibilit di creare un layout con vari studi grafici su un
determinato titolo. In questo modo, salvando il layout come un modello (Template), sar
possibile applicare gli stessi studi ad un altro titolo semplicemente richiamando il modello
precedentemente salvato. Anche in questo caso un esempio chiarir meglio le potenzialit
dello strumento. Apriamo un titolo e creiamo dei chart con vari studi. Nell'esempio in
questione sono stati creati 3 chart oltre allo smart chart di partenza con il titolo: in uno
abbiamo plottato il Rainbow Oscillator, nel secondo l'oscillatore di comparazione di forza
relativa con l'indice Mib30, nell'ultimo siamo ricorsi all'Expert Advisor
2
applicando al grafico
in esame il Rex Takasugi TD Profile.

2
Vedi il capitolo dedicato ad Expert Advisor.
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Andiamo ora a creare il nuovo layout. La procedura uguale a quella esposta
precedentemente: aprite il MENU FILE, selezionate NEW, LAYOUT, ADD ALL.
A questo punto, invece di salvare come Layout, salvate il tutto come un Template (aprire il
MENU FILE, selezionare SAVE AS, cliccare Template, scegliere un nome, PROVA
nell'esempio, inserire il commento nell'ultima riga). Il nostro modello di studi predefiniti
pronto da applicare agli altri titoli. Baster aprire il grafico del titolo e applicare il modello
PROVA (tasto destro del mouse, APPLY TEMPLATE, Prova)
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2.5 Cambiare la configurazione
Numerose opzioni di MetaStock sono personalizzabili secondo i vostri gusti.
Generalmente il programma salva automaticamente le ultime impostazioni stabilite.
Per quasi tutte le voci azionabili possibile personalizzare colori e stile selezionando il
box Color/Style.
Questo box a volte si trova accorpato con il box che definisce le propriet e a volte si
attiva semplicemente cliccando nella funzione che vogliamo personalizzare, sia un
indicatore o un grafico.
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CAPITOLO TERZO:
DENTRO METASTOCK
Funzioni del Programma
3.0 Le Barre strumenti
MetaStock mette a disposizione tre gruppi di barre strumenti:
Gruppo Menu principale
Gruppo Menu Tools
Gruppo Menu Data
Per selezionare una qualsiasi opzione basta cliccare sullapposita icona e rispondere alle
eventuali richieste di inserimento valori.
Gruppo Menu principale
Nel menu principale trovate le funzioni:
NEW apre un chart o un layout
OPEN apre un grafico
SAVE salva
PRINT stampa
PRINT PREVIEW visualizza una anteprima di stampa a video
CUT taglia - comandi standard di Windows
COPY copia - comandi standard di Windows
PASTE incolla - comandi standard di Windows
UNDO cancella lultima azione
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DATA WINDOW visualizza i dettagli del singolo prezzo
ZOOM BOX ingrandisce o rimpicciolisce una selezione
INDICATOR QUICKLIST seleziona un indicatore, formula o
media
THE DOWNLOADER aggiornamento e manutenzione dei files
EXPERT ADVISOR sistema esperto di MetaStock
INDICATOR BUILDER crea indicatori e formule
OPTIONSCOPE valutazione delle opzioni
SYSTEM TESTER testa e permette la creazione di trading system
THE EXPLORER seleziona i titoli che si trovano in determinate situazioni
HELP manuale interattivo
CASCATE presenta i grafici disposti a cascata
COLUMN presenta i grafici disposti a colonna
STACK presenta i grafici disposti su due piani
TILE presenta i grafici disposti su quattro piani
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Gruppo Menu Tools
Nel menu Tools trovate le funzioni:
SELECT MODE permette di selezionare loggetto sul quale agire
CROCE disegna una croce sul grafico
MATITA traccia una trendline
LINEA VERTICALE traccia una linea verticale sul grafico
LINEA ORIZZONTALE traccia una linea orizzontale sul grafico
Nella seconda parte della barra trovate le funzioni disposte in quattro gruppi selezionabili
con i ROTATE BUTTON :
LINE STUDIES - studi grafici
FIBO / GANN - studi di Fibonacci e Gann.
REGRESSION - studi sulla regressione
TEXT - strumenti (tools) per scrivere e disegnare sul grafico.
Gruppo Tools Grafica
Nel menu Tools Grafica trovate le funzioni di personalizzazione dei colori, degli stili e del
tempo visualizzato.
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3.1 Gruppo Menu Principale
In questo gruppo di funzioni trovate funzioni standard dei software in ambiente Windows.
Sono anche disponibili le funzioni per creare indicatori, sistemi esperti, sistemi automatici
ed esplorazioni. Questi tools, molto potenti e complessi, vengono trattati nella parte
dedicata all'Easy Language.
Print
La funzione PRINT permette di stampare il grafico visualizzato. Sono possibili varie
personalizzazioni e la selezione della stampante di riferimento. A differenza della versione
per Ms-Dos non possibile creare il file .Pcx direttamente.
Nella finestra principale sono presenti varie voci; nel campo NAME va selezionata la
stampante utilizzata dal computer; agendo sull'opzione PROPERTIES possibile
personalizzare la qualit di stampa. Il menu a tendina, definito come PRINT WHAT,
permette la selezione tra le voci "Active Chart" e "All Open Chart" che offrono
rispettivamente la stampa del grafico in primo piano o di tutti i grafici aperti su
MetaStock.
La stampa pu essere effettuata in modo grafico o testo (campo As) mentre agendo su
Print range si possono delimitare i confini della stampa.
Per utilizzare la funzione Print:
1. Selezionare il MENU FILE
2. Cliccare su PRINT oppure
Selezionate direttamente l'icona Print .
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Data Windows
Questo tool visualizza il dettaglio di un singolo periodo indicando la data, il valore nel
quale si trova il cursore, apertura, massimo, minimo, chiusura, volume, variazione
percentuale e volume esteso.
possibile personalizzare il contenuto del box Data Windows selezionando il MENU
FORMAT e cliccando la voce Data Window. Il Box si chiude cliccando l'icona [x] in alto a
destra nel box.
Per attivare il box Data Window:
a) Selezionare il MENU VIEW
b) Cliccare DATA WINDOW oppure
Cliccare l'icona Data Window .
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Help
la guida in linea di MetaStock e permette di rintracciare velocemente ogni argomento
con i relativi collegamenti.
La ricerca dell'argomento che interessa agevolata dalla suddivisione delle voci in
Sommario (le voci sono aggregate per argomento), Indice (le voci sono dettagliate in
ordine alfabetico) e Trova (ricerca per parola chiave).
Per attivare l'help in linea basta premere il tasto funzione "F1" oppure cliccare l'icona
e, con la selezione attivata, cliccare nuovamente il tasto sinistro del mouse sopra la
funzione o l'immagine che desideriamo ci venga spiegata.
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3.2 Gruppo Menu Tools
In questo gruppo di funzioni trovate:
ARCHI DI FIBONACCI
SPEEDLINES DI FIBONACCI
RITRACCIAMENTI DI FIBONACCI
FIBONACCI TIMESZONES
LINEA DI GANN
FAN LINES DI GANN
RETICOLATO DI GANN
Le funzioni di MetaStock derivate dalla famosa successione di Fibonacci, anche se
conosciutissime di nome, trovano una scarso impiego tra i trader o, nella migliore delle
ipotesi, unapplicazione distratta e non consapevole.
Questo paragrafo analizza le principali applicazioni finanziarie della successione di
Fibonacci, sia nella teoria, sia nella concreta applicazione, introducendo il lettore in una
realt nuova e per certi versi affascinante.
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Unintroduzione alla serie di Fibonacci
3
La serie di Fibonacci quella che si sviluppa secondo la sequenza: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21,
34, 55, 89, 144... dove ogni numero pari alla somma dei due che lo precedono.
La progressione di Fibonacci descritta nel capitolo XII del libro Liber Abbaci, in altre
parole il libro dellabaco, il manuale per far di conto scritto da Fibonacci nel 1228. In
questo libro si pone un problema sul tasso di riproduzione dei conigli la cui soluzione porta
alla famosa serie.
Il problema questo:
quante coppie di conigli si troveranno in un recinto dopo un periodo di 1 anno se nel
primo mese si pone nel recinto una coppia e se si ipotizza che la coppia generi una nuova
coppia di conigli ogni fine mese e che ogni nuova coppia generi unaltra coppia allo stesso
ritmo ?
Costruiamo una tabella per monitorare l'evoluzione del numero delle coppie.
Mese Numero di coppie allinizio del mese Numero di coppie alla fine del mese Numero totale di coppie alla fine del mese
1 1 1 2
2 2 1 3
3 3 2 5
4 5 3 8
5 8 5 13
6 13 8 21
7 21 13 34
8 34 21 55
9 55 34 89
10 89 55 144
11 144 89 233
12 233 144 377
La risposta al problema 377, tuttavia non questo il dato che ci interessa ma la famosa
progressione di Fibonacci che sta nella colonna di mezzo. Questa progressione ha molte
propriet interessanti e in questo capitolo ne illustriamo le origini e le propriet.

3
Tratto da ElliottMaster inserito in The Master Technician, Cd-Rom multimediale realizzato da TraderLab Multimedia S.r.l.
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43
La successione di Fibonacci
Leonardo Bigollo Fibonacci
4
da Pisa matematico nato in Italia intorno al 1170-1175.
riportato che durante un viaggio in Medio-Oriente, Fibonacci ritorn dallEgitto con una
misteriosa serie numerica - che da allora porta il suo nome - che possiede molte propriet.
In Egitto, Fibonacci studi a lungo la Grande Piramide di Giza e not che gli antichi egizi
avevano, pi o meno consapevolmente, integrato la Golden Ratio nella proporzione
geometrica della piramide. Molti da allora hanno tentato di penetrare i segreti della
Piramide di Giza, che differisce dalle altre piramidi per essere, pi che una tomba, un
irrisolvibile mosaico. In realt, la piramide era disegnata in maniera tale che larea di ogni
facciata fosse uguale al quadrato della sua altezza.
La base della Piramide di Giza pari a 783,3 piedi, mentre laltezza pari a 484,4 piedi: il
rapporto fra le due misure pari a 1,618, la Golden Ratio, appunto.
Ancora: laltezza della piramide, in pollici, pari a 5813 (5, 8, 13 sono numeri di
Fibonacci). In sostanza, queste osservazioni hanno fatto limpressione della volont, da
parte degli antichi Egizi, di trasferire a noi i frutti della loro conoscenze avanzate in campo
matematico.
Ma il discorso pi ampio. Piaccia o no, evidenze della serie di Fibonacci
5
sono presenti
in molti fenomeni naturali: i semi del girasole sono disposti su 89 curve, secondo il
modello della spirale logaritmica, 55 in una direzione e 34 nellaltra; la struttura della
spirale logaritmica (la pi bella delle curve matematiche) inoltre presente nel guscio
della lumaca, nella ragnatela costruita da alcune specie di ragno, nella conformazione di
alcune galassie, nellorecchio umano, etc.
E ancora: in anatomia, lombelico posizionato in corrispondenza del 61,8% dellaltezza
totale delluomo, mentre i Greci usarono la Golden Ratio per costruire il Partenone,
rapporto che non era certo sconosciuto a Leonardo da Vinci; inoltre molti fiori hanno petali
in un numero pari a quelli contemplati dalla serie in questione.

4
Leonardo di Pisa detto il Fibonacci, nato a Pisa intorno al 1170, considerato il pi grande matematico del Medioevo.
Nella sua lunga permanenza presso Algeri, dove il padre era impiegato di dogana, ebbe modo di apprendere la
numerazione araba e in seguito, viaggiando per il Mediterraneo, di conoscere le opere di Euclide e dei matematici
arabi.
Le sue opere pi importanti sono la Practica Geometrica e il Liber Abbaci (1202), dove si introducono le propriet della
successione di numeri che prende il nome di Fibonacci; le cronache sottolineano che egli fece ritorno da un viaggio in
Egitto con una misteriosa serie di numeri.
5
La serie di Fibonacci quindi una particolare progressione geometrica di ragione 1,61803. Altre serie numeriche di
questo tipo sono state studiate nel 1963 da Mark Feinberg, che ha analizzato una successione generata dalla somma dei
tre numeri precedenti; tale serie numerica era determinata da una progressione geometrica di ragione 1.839286.
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44
Le propriet geometriche della serie
Diventa necessario, prima di proseguire, una riflessione sulle propriet matematiche della
serie di Fibonacci. La serie numerica, in quanto tale, relativamente semplice; partendo
dal numero 1, si sviluppa come segue:
1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233, 377, 610, 987, ecc.
Si possono constatare una serie impressionante di propriet e relazioni:
a) La somma di due numeri contigui forma il numero successivo della sequenza:
5 3 2 = + ; 34 21 13 = + ; 233 144 89 = + ; e cos via.
b) Il limite che tende ad infinito del rapporto tra un numero e il suo successivo
uguale a 0,61803;
c) Il limite che tende ad infinito del rapporto tra un numero e il suo precedente
uguale a 1,618, che linverso della Golden Ratio
6
.
d) Il rapporto di un numero per il secondo che lo precede sempre pari (tendente a)
2,618, che il quadrato di 1,618.
e) Se dividiamo qualsiasi numero per il secondo che lo precede nella sequenza,
otterremo sempre due come risultato, e come resto il numero immediatamente
precedente il divisore. Per esempio: 2 123 34 = con lavanzo di 8; 2 55 144 = con
il resto di 34, e cos via.
f) Escludendo 1 e 2, ogni numero della serie, moltiplicato per 4, fornisce un risultato,
che aggiunto ad un numero di una nuova serie, d un altra serie di Fibonacci.
Ovvero:
13 1 12 4 3 = + =
21 1 20 4 5 = + =
34 2 32 4 8 = + =
55 3 52 4 13 = + =
89 5 84 4 21 = + =
144 8 136 4 34 = + =
233 13 220 4 55 = + = e cos via...
Nellesempio si notano tre serie di Fibonacci, ottenute grazie allimpiego del quattro come
fattore. Queste relazioni sono possibili in quanto, il rapporto fra un numero e il terzo
precedente, tende al limite a 4,236, dove 0,236 sia il reciproco, sia la differenza rispetto
a 4 (4,236-4).

6
E' detta sezione aurea quella proporzione secondo la quale una quantit qualsiasi pu essere divisa in due parti
diseguali, cos che la minore stia nella maggiore come quest'ultima sta nella parte intera. Se indichiamo con a il
segmento intero, con la lettera x la parte maggiore in cui il segmento diviso e con a-x la parte minore, la sezione aurea
stabilisce che: ( a - x ) : x = x : a
Sostituendo ad a il valore 1 e sviluppando si ottiene: x
2
+ x - 1 = 0 le cui soluzioni sono proprio x
1
=0,618 e x
2
= -1,618.
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45
g) Se mettiamo a confronto la serie di Fibonacci con una serie di numeri naturali,
noteremo che ogniqualvolta in questultima si raggiunge un numero primo, lo stesso
accade nella serie di Fibonacci:
Numeri Naturali
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
Numeri di Fibonacci
1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 89 144 233 377 610 987 1597
h) La somma di tutti i numeri della serie di Fibonacci fino ad un punto scelto, pi 1,
uguale al numero di Fibonacci situato due posti in avanti.
i) La somma, partendo da 1, dei quadrati dei numeri della serie, fino ad un punto
qualsiasi, uguale allultimo numero considerato moltiplicato per il suo successivo:
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) 21 13 273 13 8 5 3 2 1 1
2 2 2 2 2 2 2
= = + + + + + +
j) Il quadrato di un numero di Fibonacci meno il quadrato del secondo numero
precedente sempre un numero della successione: ( ) ( ) 377 64 441 8 21
2 2
= =
k) Il quadrato di qualsiasi numero della serie uguale al numero che lo precede, per il
numero che lo segue, pi o meno 1. Il pi o meno uno si alterna lungo la sequenza:
( ) 25 1 8 3 5
2
= + =
( ) 64 1 13 5 8
2
= =
( ) 169 1 21 8 13
2
= + =
( ) 441 1 34 13 21
2
= =
Le applicazioni allanalisi tecnica finanziaria.
Le propriet della serie di Fibonacci sono state impiegate per realizzare delle tecniche di
previsione di obiettivi, livelli di supporto e resistenza e zone di possibile inversione.
MetaStock rende disponibili gli studi di Fibonacci che sono:
ARCHI DI FIBONACCI
FIBONACCI FAN LINES
RITRACCIAMENTI DI FIBONACCI
FIBONACCI TIME ZONE
Tuttavia sebbene la loro diffusione sia enorme, la conoscenza e ancor pi lutilizzo di
queste metodologie di analisi sono molto scarse tra i trader pur avendo una forte capacit
previsiva. Nelle prossime pagine analizzeremo nel dettaglio queste tecniche evidenziando,
sia i modelli teorici di utilizzo, che lapplicazione su titoli azionari.
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Archi di Fibonacci
Selezionando licona corrispondente si visualizzeranno tre archi (mezzi cerchi) a intervalli
stabiliti di 38.2%, 50% e 61.8%.
Per visualizzare questa funzione necessario che sia tracciata una linea di riferimento (tra
un minimo e un massimo significativi). Gli archi sono tracciati in modo da incrociare la
linea agli intervalli sopra esposti.
Archi di Fibonacci
Fa riferimento al calcolo degli archi di Fibonacci solo lultima trendline tracciata. Se la
trendline crescente gli archi tenderanno verso il basso, viceversa, se la trendline
decrescente, gli archi curveranno verso lalto. I livelli individuati sono da considerare dei
supporti (resistenze). La fuoriuscita dei prezzi dal terzo arco un segnale di debolezza
(forza) dei prezzi e permette di ipotizzare la fine del trend precedente.
Per tracciare lo studio Archi di Fibonacci:
1. Cliccare l'icona Archi di Fibonacci
2. Posizionarsi sul minimo (massimo) significativo dal quale far partire lo studio
3. Premere il tasto sinistro del mouse trascinando la linea fino al massimo (minimo)
significativo seguente
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare gli archi.
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Fibonacci Fan Lines
Le linee a ventaglio di Fibonacci sono visualizzate cliccando sullicona Fibonacci Fan
Lines: consistono di tre linee a ventaglio, agli intervalli stabiliti di 38.2, 50%, e 61.8%.
Per utilizzare le Fan Lines di Fibonacci indispensabile che sia stata tracciata una
trendline.
Fibonacci Fan lines
Se la trendline crescente, le fan lines saranno rivolte verso lalto; se la trendline
decrescente, le fan lines saranno rivolte verso il basso.
La fuoriuscita dei prezzi dalla terza Fan Line un forte segnale di debolezza (forza) dei
prezzi e permette di ipotizzare la fine del trend precedente.
Per tracciare lo studio Fibonacci Fan Lines:
1. Cliccare l'icona Fibonacci Fan
2. Posizionarsi sul minimo (massimo) significativo dal quale far partire lo studio
3. Premere il tasto sinistro del mouse trascinando la trendline fino al massimo (minimo)
significativo seguente
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare le Fan Lines.
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Ritracciamenti di Fibonacci
Selezionando il comando Ritracciamenti di Fibonacci verranno presentati nove intervalli
orizzontali ai livelli di Fibonacci del:
0%, 23.6%, 38.2%, 50%, 61.8%, 100%, 161.8%, 261.8%, 423.6%
Ritracciamenti di Fibonacci
I vari livelli saranno disegnati nella stessa direzione dellultima trendline. I livelli di
ritracciamento del 100% e dello 0% sono rappresentati con linee intere. Particolare
attenzione va posta quando i prezzi si trovano nel ritracciamento compreso tra il 38.2 e il
61.8% del movimento precedente.
Per tracciare lo studio Ritracciamenti di Fibonacci
1. Cliccare l'icona Fibonacci Retracement
2. Posizionarsi sul minimo (massimo) significativo dal quale far partire lo studio
3. Premere il tasto sinistro del mouse trascinando la trendline fino al massimo (minimo)
significativo seguente
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare i ritracciamenti.
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49
Fibonacci Time Zones
Il comando Fibonacci Time Zones visualizza delle linee verticali secondo la progressione
di Fibonacci (1,2,3,5,8,13,21,34,55,89,144,233,377,600,977...) che viene calcolata
sommando il valore dei due precedenti numeri.
Fibonacci Times Zones
Ogni valore rappresenta un possibile livello temporale di inversione del trend. Tanto pi
importante il punto di inizio studio (ad esempio il minimo assoluto di un titolo) e tanto pi
importanti saranno i livelli verticali individuati, anche a distanza di molti anni.
Per tracciare lo studio Fibonacci Times Zones
1. Cliccare l'icona Fibonacci Time Zones
2. Posizionarsi sul minimo (massimo) significativo dal quale far partire lo studio
3. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare l'inizio dello studio.
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Gli Studi di Gann
7
Tracciando delle rette dai massimi e minimi relativi o assoluti, con coefficienti angolari
definiti, Gann scopr che spesso le rette coincidono con importanti livelli di
supporto/resistenza e che, controllando la posizione dei prezzi rispetto alle rette tracciate,
possibile determinare i punti dinversione del trend, laccelerazione del movimento in
atto e la sua durata.
Le rette vanno tracciate rispettando determinate proporzioni tra lunit di prezzo e lunit
temporale; Gann pone al centro del suo discorso langolo di 45 che rappresenta il punto
dequilibrio ottimo tra prezzo e tempo poich, ad ogni incremento dellunit di prezzo, fa
corrispondere ununit temporale
8
.
In altre parole, una retta con coefficiente angolare di 45 tracciata, al rialzo o al ribasso,
rispetto al punto preso in considerazione, con una velocit di ununit di prezzo per ogni
unit di tempo. Alcuni esempi: una lira per ogni giorno (di borsa aperta), una lira per ogni
settimana, per ogni mese, un punto per ogni giorno, per ogni settimana e cos via.
Gli angoli di Gann permettono di:
Costruire delle trendline di supporto e resistenza partendo da un solo minimo
o massimo
Monitorare la salita o la discesa del titolo in base alla pendenza dellangolo
Prevedere dei livelli in grado di causare linversione del movimento in atto
COME REGOLA: se il trend rialzista, gli angoli andrebbero tracciati dai minimi relativi
sempre pi alti; se tutti i punti che individuano (che salgono con il passare del tempo)
sono rotti al ribasso si deve considerare il trend interrotto.
Viceversa, se la tendenza ribassista, gli angoli si tracciano dai massimi pi bassi.
Questa tabella sar utile per comprendere le prossime pagine.
Espansione/Flessione Variazioni unitarie Coefficiente Angolare
TEMPO PREZZO
ECCESSIVAMENTE RAPIDA 1 8 82.50
RAPIDA 1 4 75.00
MODERATAMENTE RAPIDA 1 2 63.75
EQUILIBRATA 1 1 45.00
MODERATAMENTE RAPIDA 2 1 26.25
RAPIDA 4 1 15.00
ECCESSIVAMENTE RAPIDA 8 1 7.50

7
Tratto da GannMaster, cd-rom multimediale realizzato da TraderLab Multimedia S.r.l.
8
Il lettore pi smaliziato avr capito che uno dei problemi pi discussi proprio quello di stabilire con esattezza il rapporto
tra il prezzo e lunita temporale. Variando, infatti, il prezzo del titolo (in America erano tutti sotto i 100$) la pendenza della
1x1 non sar pi di 45 ma di un valore maggiore o minore secondo lintervallo di prezzo considerato. Questo ostacolo
pu essere superato con un artifizio che vedremo successivamente.
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Gli angoli principali
"Gli angoli tracciati sul grafico tengono sempre davanti a te la posizione dell'azione e del
suo trend. Infatti, se tu avessi trascritto puntualmente un punto di resistenza potresti
perderlo o dimenticarlo, invece questi angoli sono sempre sul grafico davanti a te".
William D. Gann
Il punto dequilibrio tra il prezzo e il tempo l'angolo di 45 (1x1), che rappresenta
l'equilibrio ottimo tra il prezzo e il tempo, poich ad un incremento di ununit di
prezzo, corrisponde un incremento di ununit di tempo e quindi divide lo spazio e il tempo
in due parti uguali.
Tracciando una retta al rialzo con questo coefficiente da un minimo, per esempio, fintanto
che il prezzo si mantiene al di sopra della retta possiamo considerare che il rialzo in atto
destinato a durare. Nel momento in cui il prezzo sfonda con decisione la retta, dobbiamo
invece pensare che il rialzo sia avviato verso l'esaurimento e quindi ipotizzare
un'inversione di tendenza. Come regola fino a quando c' equilibrio tra un prezzo e il
tempo, il trend in atto destinato a continuare.
L'angolo di 45 va tracciato da tutti i massimi e i minimi importanti e lo possiamo
utilizzare per delimitare l'oscillazione o l'ampiezza di fluttuazione di un prezzo tracciandolo
da un minimo e da un massimo, individuando cos un canale dosservazione che
contiene i prezzi.
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A sinistra della retta posta a 45 troviamo gli angoli con coefficienti maggiori.
Nell'ordine sono:
63,75 corrisponde ad un incremento di 2 unit di prezzo per ogni unit temporale (2x1).
71,25 corrisponde ad un incremento di 3 unit di prezzo per ogni unit temporale (3x1).
75 corrisponde ad un incremento di 4 unit di prezzo per ogni unit temporale (4x1).
82,5 corrisponde ad un incremento di 8 unit di prezzo per ogni unit temporale (8x1).
Appare subito chiaro che maggiore il coefficiente angolare che controlla il rialzo,
maggiore la forza del movimento. Nella fase di decelerazione di un movimento al
rialzo, il trend solitamente trova supporto negli angoli che incontra, man mano che si
avvicina all'angolo di 45 per ritrovare il suo equilibrio.
A destra della retta a 45 troviamo angoli con coefficienti minori:
26,5 che corrisponde ad un incremento di ununit di prezzo ogni 2 unit temporali
(1x2).
18,75che corrisponde ad un incremento di ununit di prezzo ogni 3 unit temporali
(1x3).
15 che corrisponde ad un incremento di ununit di prezzo ogni 4 unit temporali
(1x4).
7,5 che corrisponde ad un incremento di ununit di prezzo ogni 8 unit temporali
(1x8).
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Minore il coefficiente angolare che governa il rialzo e minore la forza del
movimento in atto. Per gli angoli al ribasso vale il principio contrario, la retta proiettata
verso l'asse del tempo partendo da un massimo.
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La prima retta da tracciare quindi quella di 45 che mette in equilibrio il tempo con
lo spazio. Fintanto che il prezzo si mantiene al di sotto di tale retta, il movimento ha una
crescita debole; nel momento in cui la sfonda al rialzo, i prezzi crescono in modo deciso e
veloce. Ovviamente la trasposizione in gradi da considerarsi indicativa.
Per gli angoli al ribasso vale il discorso contrario: la retta proiettata al ribasso partendo
da un massimo. La prima retta da tracciare sempre quella di 45 che equilibra il tempo
con lo spazio. Fintanto che il prezzo si mantiene al di sotto di tale retta, il movimento
destinato a continuare al ribasso; nel momento in cui la sfonda al rialzo, possiamo
ipotizzare uninversione della tendenza di medio periodo. Ovviamente la trasposizione
in gradi da considerarsi indicativa.
Il passo successivo per lo studio del grafico di unazione rappresentato dallapplicazione
degli Angoli Geometrici che sono molto utili per misurare accuratamente lo Spazio, il
Tempo, il Volume ed il Prezzo.
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Il problema del dimensionamento corretto del piano di lavoro
Gli angoli di Gann sono scritti nellespressione Prezzo per Tempo (PxT) e la
trasposizione in gradi solo indicativa. Prendiamo lindice Comit dal 1988 al 1995 e
tracciamo la retta 1x1 (45) dal minimo di fine 1993. Come potete osservare sono
individuati determinati punti.
Angolo 1x1 sullindice Comit
Ma cosa sarebbe successo se invece di avere il grafico dimensionato come sopra
avessimo avuto, ad esempio, 200 giorni vuoti alla destra del titolo cambiando cos il
rapporto tra tempo e prezzo e avessimo tracciato di nuovo la retta a 45?
Avremmo individuato altri punti derivanti dallincrocio della retta 1x1 e dal prezzo come
facile osservare nella prossima figura, dove si ripropone la retta 1x1 del grafico
precedente confrontata con la retta 1x1 calcolata con un nuovo piano di lavoro.
La retta tratteggiata la 1x1 tracciata nel grafico precedente; la retta continua la retta
1x1 tracciata nel nuovo grafico con 200 periodi vuoti a destra. Le due rette hanno la
stessa origine ma punti di contatto con i prezzi molto diversi.
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Angolo a 45 confrontato con 2 diversi dimensionamenti dei grafici.
Il problema pi grave di quello che sembra. Infatti, se il rapporto tra il tempo e il prezzo
varia allora variano anche i punti individuati nel grafico. facile capirlo poich mentre il
prezzo rimane fisso (in questo caso oscilla tra 0 a 1000 punti), lo spazio tra un giorno e
laltro varia a seconda dei giorni che visualizziamo (o dello spazio libero che lasciamo alla
destra del titolo).
La prima cosa di cui preoccuparci , evidentemente, di giungere ad un dimensionamento
corretto del piano di lavoro, per poter tracciare le rette di Gann, con l'assoluta certezza di
procedere correttamente.
Come possiamo procedere? Questa una domanda importantissima.
Gann speculava in mercati, come quello del grano, dove si lavorava bene con langolo
1x1 poich il movimento era di 1 cent alla volta. I mercati odierni hanno prezzi pi alti e il
rialzo di un centesimo oggi insignificante. Si dovr quindi tenere conto delle nuove unit
di prezzo, dimensionando il tempo in base al prezzo. Utilizzando MetaStock sufficiente
agire sulla funzione di Gann Prezzo x Tempo ed inserire un punto per il prezzo (rise) e
uno per il tempo (run) per ottenere le linee perfettamente dimensionate per il grafico che
utilizziamo, sempre che sia inferiore a 100.
Per esempio nello S&P500 1 punto = 5dollari (l1% poich 1 centesimo = 1% di 1 dollaro).
Chiaramente il sistema di dimensionamento artigianale in quanto Gann utilizzava
valori di un dollaro o frazioni dello stesso e non si poneva il problema di dover analizzare
un indice con valore 30.000.
Ipotizziamo di voler calcolare il punto che langolo 1x1 (45), di unazione o di un indice
che quota 1000, incrocier tra 10 anni. Langolo di 45 cresce di 1 per ogni mese, che in
10 anni corrisponde a 120 mesi. Basta ricondurre il valore 1000 alla scala del tempo (in
questo caso 120), dividendola per 10, per ottenere un titolo con valore 100. A questo
valore sommiamo 120 e aggiungiamo lo zero tolto prima alla somma. Tra 10 anni il titolo
si trover nella sua retta 1x1 quando toccher il valore 2200.
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Gli studi di Gann su MetaStock.
MetaStock permette di visualizzare tre diversi studi di Gann:

LINEA DI GANN
FAN LINES DI GANN
RETICOLATO DI GANN
La linea di Gann consente di tracciare un solo angolo per volta. Selezionando licona
Linea di Gann possibile rilasciare sul grafico, posizionandosi sul punto dove far iniziare
la linea e premendo il tasto sinistro del mouse per fissarla, una linea con dei rapporti tra
tempo e spazio (Rise e Run) predefiniti. Cliccando sulla retta possibile agire su tutti i
parametri della linea, impostando rapporti tra spazio e tempo diversi e configurando colori
e settaggi.
Le Fan Lines di Gann rilasciano sul grafico tutte le linee di Gann.

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Anche in questo caso basta cliccare sulle Fan Lines per personalizzare i rapporti tra
tempo e spazio.
Lultimo studio disponibile il reticolato di Gann che consiste nella visualizzazione di una
griglia di angoli con la stessa inclinazione.
Cliccando sulla griglia, possibile personalizzare langolo sul quale calcolare la griglia, i
colori e gli stili dello studio grafico.
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3.3 Regression - Studi sulla Regressione
In questo gruppo di funzioni trovate:
LINEAR REGRESSION
RAFF REGRESSION CHANNEL
STANDARD ERROR CHANNEL
STANDARD DEVIATION CHANNEL
Linear Regression
Una trendline a regressione lineare semplicemente una trendline tracciata tra due punti,
disposta nel punto esatto di mezzo dei prezzi. Considerando questa trendline un prezzo di
equilibrio, ogni movimento sopra o sotto la trendline indica una pressione dei compratori o
dei venditori. Una linear regression trendline indica il punto in cui c equilibrio.
La Linear Regression Trendline viene utilizzata per costruire i Raff Regression Channels
(vedi)
9
, le Projection Bands (vedi) e i Projection Indicator (vedi).
Per calcolare la Linear Regression:
1. Cliccare l'icona Linear Regression
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse mantenendolo premuto
3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto della linea
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare la Linear Regression.

9
Gli indicatori sono spiegati nell'appendice A Indicatori e Oscillatori
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Raff Regression Channel
Sviluppato da Gilbert Raff, il Regression Channel un line study che plotta direttamente
sul grafico dei prezzi. Il Regression Channel fornisce un metodo preciso e quantitativo per
definire una tendenza di prezzo e i suoi limiti.
Il Regression Channel viene costruito tracciando due linee parallele, equidistanti sopra e
sotto una trendline Linear Regression. La distanza tra le Channel Lines e la regressione
line la maggiore distanza che ogni massimo o minimo di prezzo ha dalla regression line.
Raff Regression Channel indica il range in cui i prezzi possono deviare da una Linear
Regression Trendline senza modificare la tendenza evidenziata dalla pendenza della
Trendline. Quando si plotta RCC su Kagi, Point&Figure, Three Line Break o Renko
Charts, si utilizzano tutti i dati in tutte le colonne.
Per plottare il Regression Channel:
1. Cliccare l'icona Linear Regression Channel
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse mantenendolo premuto
3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto della linea
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare il Regression Channel calcolato tra i
due punti.
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Standard Error Channel
Standard error Channel si calcola tracciando due linee parallele sopra e sotto una linea di
regressione lineare; nei parametri possibile specificare su quale campo calcolare il
canale (apertura, massimo, minimo o chiusura) e lo scostamento (errore standard - units)
di tali linee dalla linea di regressione lineare.
Se partiamo dall'assunto che la regressione lineare rappresenta una specie di ipotetica
linea di equilibrio dei prezzi, tracciando delle linee parallele andiamo a costruire un canale
ideale all'interno del quale vanno a muoversi i prezzi. I segnali di allerta (situazioni di
ipercomprato / ipervenduto) avvengono quando ci troviamo vicini a tali bande esterne di
oscillazione. Se a ridosso delle linee del canale si formano delle configurazioni candlestick
si ha una forte conferma del segnale.
Per plottare lo Standard Error Channel:
1. Cliccare l'icona Standard Error Channel
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse mantenendolo premuto
3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto della linea
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare lo Standard Error Channel calcolato tra
i due punti.
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Standard Deviation Channel
Standard Deviation Channel simile allo Standard Error Channel ma il parametro di
calcolo non l'errore standard ma la deviazione standard. Si calcola tracciando due linee
parallele sopra e sotto una linea di regressione lineare; anche per questo studio
possibile specificare su quale campo calcolare il canale (apertura, massimo, minimo o
chiusura) e lo scostamento (deviazione standard - units) di tali linee dalla linea di
regressione lineare.
L'interpretazione analoga a quella per lo Standard Error Channel ma l'ampiezza del
canale solitamente maggiore.
Per plottare lo Standard Deviation Channel:
1. Cliccare l'icona Standard Deviation Channel
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse mantenendolo premuto
3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto della linea
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare lo Standard Deviation Channel
calcolato tra i due punti.
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3.4 Gruppo menu Data
In questo gruppo di funzioni trovate:
QUADRANT LINES
TIRONE LEVELS
TRENDLINE BY ANGLE
SPEED RESISTANCE LINES
ANDREWS PICHFORK
CICLE LINES
ODDS PROBABILITY CONE
Quadrant Lines
Questo semplice studio divide in quattro parti uguali lintervallo di prezzo tra un minimo e
un massimo che selezioniamo.
Pu essere utilizzato per monitorare i ritracciamenti dei prezzi, in quanto divide lintervallo
tra il minimo e massimo con intervalli del 25%, 50%, 75%.
Per plottare Quadrant Line:
1. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto, mantenendolo premuto
2. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto di calcolo dello studio
3. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare le Quadrant Line calcolate tra i due
punti.
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Tirone Levels
Tirone Levels uno studio grafico simile a Quadrant Lines con la differenza che
lampiezza, tra il minimo e il massimo selezionati, divisa con il metodo Midpoint 1/3-2/3 o
con il Mean method. Tutti e due i metodi servono ad identificare possibili supporti e
resistenze dei prezzi.
Cliccando sullo studio grafico possibile cambiare i settaggi e definire il metodo di
calcolo. Il metodo Midpoint visualizza tre linee che dividono il maggior massimo e il minor
minimo del range in segmenti simmetrici. Il Mean method visualizza cinque linee che
dividono lestremo massimo e minimo e posiziona il mean price (prezzo medio).
Per plottare Tirone Levels:
1. Cliccare l'icona Tirone Levels
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto, mantenendolo premuto
3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto di calcolo dello studio
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare i Tirone Levels calcolati tra i due punti.
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Trendline by Angle
una semplice funzione che permette di tracciare delle trendline con un coefficiente
angolare impostato da noi. Una volta selezionata la funzione basta stabilire il punto di
partenza della trendline e muovere il cursore tenendo premuto il pulsante sinistro del
mouse per stabilire linclinazione.
Cliccando sulla trendline si apre il box di personalizzazione dello studio che permette
linserimento di un grado dinclinazione oltre ai soliti settaggi di colore e stile.
Per plottare Trendline by Angle:
1. Cliccare l'icona Trendline by Angle
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto, mantenendolo premuto
3. Muovere il cursore fino a raggiungere l'angolo desiderato
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse
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Speed Resistance Lines
Cliccando licona Speed Resistence Lines si traccia una serie di trendline che dividono,
agli intervalli di 1/3 e 2/3 la differenza tra il primo punto della trendline e il punto di rilascio
della stessa.
Questo studio utilizzato per individuare livelli dinamici di supporto e resistenza.
Cliccando sullo studio, possibile definire una serie di parametri.
Per plottare Speed Resistance Lines:
1. Cliccare l'icona Speed Resistance Lines
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto, mantenendolo premuto
3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto di calcolo dello studio
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare le Speed Resistance Line calcolate tra
i due punti.
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Andrews Pickfork
Questo studio consiste semplicemente nella creazione di tre linee parallele plottate a
partire dai tre punti che indichiamo nel grafico.
Lo studio va interpretato come una normale trendline di supporto o resistenza. Anche per
questo studio disponibile la personalizzazione dei settaggi.
Per plottare Andrews Pickfork:
1. Cliccare l'icona Andrews Pickfork
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto dal quale far partire lo studio
3. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel secondo punto dal quale far partire lo studio
4. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel terzo punto che definisce la direzione dello
studio.
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Cicle Lines
La funzione Cicle Lines permette di visualizzare dei cicli temporali ad intervalli definibili sia
manualmente sia con il box di personalizzazione.
Per lanalisi dei cicli molto utile la possibilit di visualizzare allinterno dello stesso
grafico pi di un ciclo, definendo stile e colore per ogni ampiezza.
Per plottare lo studio Cicle Lines:
1. Cliccare l'icona Cicle Lines
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto dal quale far partire lo studio
3. Cliccare nella linea verticale di inizio studio per agire sui parametri di
personalizzazione.
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ODDS Probability Cone
Se ipotizziamo che i mercati finanziari seguono un percorso casuale e che il prezzo
mostra una distribuzione normale (detta anche gaussiana), allora la forma della
distribuzione del prezzo assomiglia ad una campana. L'asse x della curva suddetta
espressa in termini di deviazione standard, l'asse y in termini di prezzo.
Una distribuzione normale ha diversi aspetti molto significativi, incluso anche quello per
cui l'area sottesa dalla curva stessa rappresenti la probabilit. La volatilit, sorvolando
sulla definizione, ci fornisce il valore che pu essere usato per misurare la probabilit di
un significativo cambiamento di prezzo.
Gli OPC (ODDS Probabilty Cone) forniscono una guida visiva all'intervallo pi probabile
che assumeranno i prezzi futuri. Questo range (cio l'ampiezza del cono) determinato
dalla recente volatilit dei prezzi, il numero di periodi di tempo proiettati (cio di interesse)
e la percentuale di probabilit (cio il livello di fiducia).
Pi volatile sar il prezzo dell'azione, pi largo sar l'intervallo atteso dei prezzi futuri e
pertanto pi ampio sar il cono. Il cono si allarga sempre dall'apice anche se la recente
volatilit stata bassa, perch al passare del tempo ci sono maggiori probabilit che il
prezzo si muova in direzioni non prestabilite.
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Per default i coni mostrano un range di prezzi atteso con una probabilit del 68.26% (che
equivalente ad una deviazione standard): questo significa che c' una probabilit del
68.26% che i prezzi rimarranno all'interno del cono in un certo intervallo di tempo. Pi alta
sar la percentuale di probabilit, pi ampio sar il cono graficato.
Per plottare ODDS Probability Cones:
1. Cliccare l'icona ODDS Probability Cones ;
2. Muovere il mouse per selezionare il punto dal quale far partire lo studio;
3. Cliccare il tasto sinistro del mouse per fissare lo studio;
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3.5 Gruppo menu Text
In questo gruppo di funzioni trovate:
TEXT
SYMBOL PALETTE
ELLIPSE
RECTANGLE
TRIANGLE
Text
Text un editor di testo che consente di inserire commenti e osservazioni sul grafico.
Una volta inserito il testo basta cliccarlo due volte con il mouse per attivare il box di
personalizzazione dei font, colori, stili o per la correzione di eventuali errori di battitura,
senza dover riscrivere nuovamente il testo.
Per inserire del testo nel grafico:
1. Cliccare l'icona Text ;
2. Muovere il mouse per selezionare il punto nel quale scrivere il testo;
3. Cliccare il tasto sinistro del mouse per aprire il box dell'editor di testo;
4. Digitare il testo da inserire;
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La funzione di text utile per inserire dei commenti all'analisi del titolo da rileggere in un
secondo momento o per inserire osservazioni sull'andamento delle quotazioni.
Symbol Palette
Questo box rende possibile l'inserimento di simboli e marcatori sul grafico. utile per
rendere immediata la rottura di supporti/resistenze o il raggiungimento di target. Cliccando
sul simbolo inserito nel grafico possibile definirne alcune propriet.
Per inserire un simbolo nel grafico:
1. Cliccare l'icona Symbol Palette ;
2. Selezionare con il tasto sinistro del mouse il simbolo da plottare;
3. Cliccare il tasto sinistro del mouse per "stampare" il simbolo sul grafico;
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Ellipse
Questa funzione permette di disegnare delle ellissi di qualsiasi eccentricit e dimensione.
Agendo nel box di personalizzazione possibile trasformare lellissi in cerchio
selezionando lopzione Force Circular.
Per inserire un' elisse nel grafico:
1. Cliccare l'icona ellipse ;
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse per selezionare il punto dal quale far partire l'elisse;
3. Mantenendo cliccato il tasto sinistro del mouse, muovere il cursore fino al secondo
punto che chiude l'elisse;
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse;
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Rectangle
La funzione Rectangle permette di tracciare dei rettangoli o dei quadrati nellarea del
grafico.
Pu essere utilizzata per delimitare delle aree critiche.
Per inserire un rettangolo nel grafico:
1. Cliccare l'icona Rectangle ;
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse per selezionare il punto dal quale far partire il
rettangolo;
3. Mantenendo cliccato il tasto sinistro del mouse, muovere il cursore fino al secondo
punto che chiude rettangolo;
4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse;
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Triangle
La funzione Triangle permette di disegnare nel grafico dei triangoli.
Come per tutte le funzioni anche per questa, cliccando nel triangolo appena disegnato,
possibile personalizzare molti settaggi.
Per inserire un triangolo nel grafico:
1. Cliccare l'icona Triangle ;
2. Cliccare il tasto sinistro del mouse per selezionare il primo angolo del triangolo;
3. Cliccare il tasto sinistro del mouse per selezionare il secondo angolo del triangolo;
4. Cliccare il tasto sinistro del mouse per selezionare il terzo angolo del triangolo;
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3.6 Gruppo Tools Grafica
Questo gruppo di tool permette di agire nella visualizzazione del grafico, con varie opzioni.
Nella barra inferiore trovate le funzioni:
Indicator Color
Permette di cambiare colore a qualsiasi elemento attivo del grafico. Per cambiare colore
basta selezionare un qualsiasi oggetto e cliccare, nella tavolozza dei colori, il nuovo colore
prescelto.
Line QuickList
Permette di definire le propriet di visualizzazione delle linee. possibile visualizzare una
linea, un grafico, un indicatore o uno studio grafico con uno qualsiasi degli stili disponibili.
Per cambiare stile sufficiente selezionare loggetto che intendiamo modificare e cliccare
nel nuovo stile che intendiamo adottare.
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Weight QuickList
Permette di cambiare lo spessore di un grafico, di un'indicatore o delle linee tracciate,
cliccando sulla nuova dimensione prescelta.
In alto a destra, sulla barra dei tools grafici, troviamo alcune interessanti funzioni.
Date Compression
Permette di cambiare il periodo di visualizzazione del grafico. possibile visualizzare i
grafici in forma giornaliera (D), settimanale (W), mensile (M), quadrimestrale (Q), annuale
(Y) o in qualsiasi altro periodo si desideri racchiudere il grafico (O).
Rescale Y-Axis
Questa funzione riposiziona il grafico nellasse Y centrandolo. utilizzata per riassestare il
grafico a seguito dellutilizzo della funzione zoom.
Zoom Reset
Annulla ogni tipo di zoom, visualizzando tutto il periodo storico disponibile sul grafico
selezionato.
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Zoom Out - In
Ingrandisce o restringe la visuale del grafico.
Previous - Next Security
Visualizza il grafico precedente o successivo.
Choose Security
Selezione rapida del grafico da visualizzare.
X-Axis Properties
Questa mascherina contiene tutti i settaggi dellasse x del grafico. possibile caricare un
gruppo di dati (Loaded), delimitare il periodo da visualizzare (Displayed), definire la
compressione (Compression), la presenza o meno della griglia (Grid) ed impostare il
margine vuoto alla destra del grafico (Right Margin).
La mascherina si attiva cliccando sullasse X del grafico o selezionando il MENU FORMAT e
quindi X-AXIS.
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Y-Axis Properties
La mascherina Y-Axis Properties si attiva cliccando sullasse delle Y, o selezionando il
MENU FORMAT, quindi LEFTY-AXIS o RIGHTY-AXIS, e permette di definire le variabili dellasse
Y, il tipo di scala (di default normale), la presenza di griglie o meno e i font dei caratteri.
La scala utilizzata per visualizzare i prezzi pu essere lineare o semi-logaritmica. Nella
scala lineare vengono prese in considerazione le variazioni assolute dei prezzi; a
variazioni assolute uguali corrispondono, sul piano cartesiano, segmenti uguali.
Grafico con scala lineare
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Nella scala semi-logaritmica vengono prese in considerazioni le variazioni percentuali dei
prezzi: a variazioni percentuali uguali corrispondono, sul piano cartesiano, segmenti
uguali.
Grafico scala logaritmica
A fronte di grosse escursioni dei prezzi, i valori assoluti assumono sempre meno
significativit: se prendiamo, ad esempio, un titolo che passa da 1.000 a 10.000 punti,
notiamo immediatamente che 1.000 punti di aumento quando il titolo quota 1.000
corrispondono ad un incremento del 100%; mentre 1.000 punti di aumento,, quando il
titolo quota 10.000, corrispondono ad un incremento del 10%.
Generalmente la scala semi-logaritmica viene utilizzata per analisi di medio-lungo periodo,
quella lineare per analisi di breve.
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CAPITOLO QUARTO:
IL LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE EASY LANGUAGE
Introduzione
L'esigenza di eliminare la componente emotiva dalle decisioni operative porta al
tentativo di costruire un trading system, o sistema automatizzato, per la gestione delle
posizioni. Un sistema automatico consiste nell'opportuna combinazione degli strumenti
di tipo quantitativo (indicatori, oscillatori, medie...), al fine di ottenere un segnale di
compravendita derivante dalle indicazioni di questi strumenti. A tal fine si combinano
indicatori, medie, rapporti o qualsiasi cosa venga in mente al creatore di sistemi. Nasce
cos la "sperimentazione".
Negli ultimi anni i software professionali di analisi tecnica sono stati semplificati nell'uso
e resi pi potenti e flessibili; oramai, presente in tutti i pacchetti software di analisi
tecnica, troviamo l'editor di formule, in altre parole un "linguaggio di programmazione"
capace di trasformare in formule le nostre idee... con un piccolo aiuto da parte nostra!
Ma l'abbondanza di indicatori, forniti con un qualsiasi software di analisi tecnica, rende
apparentemente inutile la creazione di nuove formule capaci di cogliere determinati
aspetti dell'evoluzione dei prezzi. Tuttavia l'inutilit solo apparente.
4.1 Il linguaggio MetaStock
Il linguaggio MetaStock un insieme di istruzioni matematiche e logiche che
permette di creare degli indicatori con il System Editor, dei sistemi automatici con il
System Tester, di filtrare le azioni con vari criteri tramite lExplorer e di generare
dettagliati chart-specific feedback (una specie di commento al grafico) con Expert
Advisor. Le possibilit che offre questo linguaggio sono pressoch illimitate e
possiamo creare facilmente ogni tipo di indicatore, sistema o filtro.
LINGUAGGIO METASTOCK
INDICATORI SISTEMI ESPLORAZIONI EXPERTS
SYSTEM EDITOR SYSTEM EDITOR/TESTER EXPLORER EXPERT ADVISOR
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4.2 I concetti di base
Il linguaggio di programmazione di MetaStock composto da operatori matematici,
operatori di preferenza e da oltre 200 funzioni, per cui una volta appresi i concetti di
base, creare formule risulter molto semplice.
La prima cosa da conoscere la trasposizione dei cinque dati principali di un prezzo:
apertura, massimo, minimo, chiusura e volume. Questi cinque valori, chiamati
generalmente DATA ARRAY, sono abbreviati cos:
OPEN HIGH LOW CLOSE VOLUME
O H L C V
Oltre ai cinque campi del prezzo sono disponibili le abbreviazioni di:
OPEN INTEREST INDICATORE VALORE PRECEDENTE
OI P PREV
Per creare qualsiasi formula sono necessari gli "operatori matematici" ovvero:
SOMMA SOTTRAZIONE MOLTIPLICAZIONE DIVISIONE
+ - * /
A questo punto siamo gi in grado di costruire le prime rudimentali formule, se
vogliamo creare un indicatore che rappresenti il "prezzo medio" di un titolo dobbiamo
sommare il massimo al minimo e dividerli per due ovvero:
( H + L ) / 2
Dove:
H = Massimo
L = Minimo
+ = Somma
/ = Diviso
2 = Parametro
( ) = Parentesi di precedenza
Abbiamo creato una semplice formula in pochi secondi. Tuttavia la potenza di un simile
linguaggio molto limitata se non si inseriscono altre espressioni.
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Definiamo la trasposizione nel linguaggio MetaStock di:
MINORE DI MAGGIORE DI MINORE O
UGUALE DI
MAGGIORE O
UGUALE DI
UGUALE DIVERSO
< > < = > = = <>
E degli operatori logici E ed O:
E O
And Or
Infine, va introdotto il controllo che assegna il nome a una variabile ovvero:
Definisce una
variabile
:=
Assimilati questi concetti siamo in grado di realizzare degli indicatori o dei sistemi pi
sofisticati. Immaginiamo, ad esempio, di voler creare un sistema che acquisti quando il
prezzo di chiusura maggiore del prezzo medio e venda quando minore del prezzo
medio. Con le nuove espressioni possibile farlo scrivendo:
Enter Long: when (C > ((H+L)/2)) Close Long: when (C < ((H+L)/2))
Dove:
Enter Long = condizioni per acquistare
Close Long = condizioni per chiudere loperazione
When = quando
> = maggiore di
< = minore di
Tuttavia, se volessimo creare formule complesse che utilizzino, ad esempio, il MACD
come variabile, saremmo costretti a scrivere prima la formula del macd e poi il resto.
Un lavoro lungo e fortunatamente inutile per la presenza delle funzioni "pre-calcolate",
in altre parole di una serie di funzioni supplementari utili per creare sistemi o indicatori
molto complessi. Introdotte le nozioni di base, segue lelenco delle oltre 200 funzioni
supplementari. L'esame delle funzioni disponibili serve a fornire uno strumento,
sempre presente e utile, per creare formule e trading systems. Non si deve per
dimenticare che solamente l'esperienza unita a tanto esercizio porta a dei risultati.
Nella descrizione delle funzioni troviamo le voci:
CATEGORIA: divide le funzioni per argomento
SINTASSI: fornisce una descrizione operativa della funzione
FUNZIONE: spiega gli effetti della funzione
Le pi frequenti voci che ricorrono spesso sono:
DATA ARRAY: valore da inserire nella funzione
PERIODS: periodo da utilizzare
METHOD: metodo di calcolo (indispensabile nelle medie mobili)
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4.3 Funzioni
ABSOLUTE VALUE
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: abs(DATA ARRAY)
Funzione: qualsiasi valore inserito nella formula Absolute Value, restituito come
valore assoluto. Ad esempio se scriviamo abs(-100) la formula restituir +100.
ACCUMULATION/DISTRIBUTION
Categoria: Indicatori
Sintassi: ad()
Funzione: calcola l'accumulazione/Distribuzione
ACCUMULATION SWING INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: aswing(LIMIT MOVE)
Funzione: calcola l'Accumulation Swing Index.
ADDITION
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: add(DATA ARRAY, DATA ARRAY)
Funzione: semplice e utile addizione tra due valori o parametri. Se, ad esempio,
scriviamo add(H, L) la formula sommer il valore massimo con il minimo.
ARC TANGENT
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: atan(Y DATA ARRAY, X DATA ARRAY)
Funzione: calcola arc tangent di Y/X. Il valore espresso in gradi.
AROON UP
Categoria: Indicatori
Sintassi: aroonup (PERIODS)
Funzione: calcola una parte dell'Aroon Indicator.
AROON DOWN
Categoria: Indicatori
Sintassi: aroondown (PERIODS)
Funzione: calcola una parte dell'Aroon Indicator.
AVERAGE DIRECTIONAL MOVEMENT
Categoria: Indicatori
Sintassi: adx(PERIODS)
Funzione: calcola l'Average Directional Movement.
AVERAGE TRUE RANGE
Categoria: Indicatori
Sintassi: atr(PERIODS)
Funzione: calcola l'Average True Range, indicatore che alla base del Directional
Movement System di Wilder.
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BARS SINCE
Categoria: Analisi
Sintassi: barssince(DATA ARRAY)
Funzione: aziona un conteggio delle barre dal momento in cui il valore contenuto in
DATA ARRAY risulta vero. Se, ad esempio, utilizziamo la formula barssince(macd()<0)
il conteggio parte da quando il macd risulta minore di zero.
BOLLINGER BAND BOTTOM
Categoria: Indicatori
Sintassi: bbandbot(DATA ARRAY, PERIODS, METHOD, DEVIATIONS)
Funzione: calcola la Bollinger Band Bottom. Come DATA ARRAY si utilizza la
chiusura, PERIODS il periodo di calcolo della media, METHOD il sistema di calcolo
della media e DEVIATIONS il valore della deviazione standard.
BOLLINGER BAND TOP
Categoria: Indicatori
Sintassi: bbandtop(DATA ARRAY, PERIODS, METHOD, DEVIATIONS)
Funzione: calcola Bollinger Band Top
BUYING PRESSURE
Categoria: Indicatori
Sintassi: buyp()
Funzione: calcola Buying Pressure, una componente del Demand Index, che un
indicatore prezzo-volume il cui scopo quello di misurare "artificialmente" l'upside e il
downside volume per i mercati e/o titoli per cui queste statistiche non siano disponibili.
CEILING
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: ceiling(DATA ARRAY)
Funzione: approssima il valore di DATA ARRAY al numero intero superiore.
Ad esempio ceiling(7.4) approssima ad 8.
CHANDE MOMENTUM OSCILLATOR
Categoria: Indicatori
Sintassi: cmo(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola il Chande Momentum Oscillator (CMO) che una variante dell'RSI di
Wilder.
CHAIKIN A/D OSCILLATOR
Categoria: Indicatori
Sintassi: co()
Funzione: calcola il Chaikin Oscillator, un indicatore prezzo-volume sviluppato da
Marc Chaikin, e costruito come differenza fra due medie mobili
dell'Accumulazione/Distribuzione.
CHAIKINS MONEY FLOW
Categoria: Indicatori
Sintassi: cmf(PERIODS)
Funzione: Calcola il Chaikin's Money Flow.
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COMMODITY CHANNEL INDEX (EQUIS)
Categoria: Indicatori
Sintassi: ccie(PERIODS)
Funzione: calcola il Commodity Channel Index sviluppato dalla Equis.
COMMODITY CHANNEL INDEX (STANDARD)
Categoria: Indicatori
Sintassi: cci(PERIODS)
Funzione: calcola il Commodity Channel Index.
Il CCI un indicatore sviluppato da Donald Lambert, e apparso per la prima volta su
Futures Magazine nell'ottobre 1980. Come il nome suggerisce, stato sviluppato
prettamente per i mercati futures (in particolare per quello delle merci) onde ricercare e
sfruttare la caratteristica ciclicit che li contraddistingue, ma va bene anche per i
mercati azionari ed obbligazionari.
COMMODITY SELECTION INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: csi(PERIODS, VALUE, MARGIN, COMMISSION)
Funzione: calcola il Commodity Selection Index, sviluppato da J. Welles Wilder e
presentato nell'ormai classico New Concepts in Technical Trading Systems.
CORRELATION ANALYSIS
Categoria: Indicatori
Sintassi: correl(INDEPENDENT, DEPENDENT, PERIODS, SHIFT)
Funzione: interessante funzione che fa la correlazione tra due variabili. L'esempio
correl(Macd(), CLOSE, 5, 20) compara il macd con la chiusura tra 20 giorni (opzione
SHIFT) dopo aver mediato con una media a 5 giorni (PERIODS).
COSINE
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: cos(DATA ARRAY)
Funzione: semplice funzione che calcola il coseno di un valore (DATA ARRAY).
CROSS
Categoria: Analisi
Sintassi: cross(DATA ARRAY 1, DATA ARRAY 2)
Funzione: quando DATA ARRAY 1 attraversa DATA ARRAY 2 rende +1, altrimenti
plotta 0. Utile per gli indicatori sviluppati con il binary wave.
CUMULATE
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: cum(DATA ARRAY)
Funzione: somma cumulativa di DATA ARRAY. La formula cum(1) traccia un
indicatore che aumenta di un punto per ogni periodo di tempo, in questo caso una
specie di angolo di Gann trasformato in indicatore.
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DEMA
Categoria: Indicatori
Sintassi: dema(DATA ARRAY,PERIODS)
Funzione: tema() funzione.
DAY OF MONTH
Categoria: Data e Tempo
Sintassi: dayofmonth()
Funzione: se oggi il 20 l'indicatore plotta 20. Semplicemente riporta i giorni del mese.
Utile per particolari studi ciclici.
DAY OF WEEK
Categoria: Data e Tempo
Sintassi: dayofweek()
Funzione:1= luned, 2= marted, 3= mercoled, 4= gioved, 5= venerd,
6= sabato, 7= domenica
DELTA
Categoria: Opzioni
Sintassi: delta(TYPE, DATE, PRICE, INTEREST, DIVIDEND)
Funzione: calcola il Delta Indicator.
DEMAND INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: di()
Funzione: calcola il Demand Index.
DETRENDED PRICE OSCILLATOR
Categoria: Indicatori
Sintassi: dpo(PERIODS)
Funzione: calcola il DPO.
DIRECTIONAL MOVEMENT INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: dx(PERIODS)
Funzione: calcola il Directional Movement Index.
DIRECTIONAL MOVEMENTE RATING
Categoria: Indicatori
Sintassi: adxr(PERIODS)
Funzione: calcola il Directional Movement Rating.
DIVERGENCE
Categoria: Analisi
Sintassi: divergence(DATA ARRAY 1, DATA ARRAY 2, % MINIMUM CHANGE)
Funzione: interessante funzione che plotta +1 quando DATA ARRAY 1 in divergenza
con DATA ARRAY 2 di una percentuale (% MINIMUM CHANGE) stabilita a priori e 0
quando i due dati sono convergenti o divergenti di una percentuale inferiore a quella
minima. Riprende il concetto dello Zig-Zag.
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DIVISION
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: div(DATA ARRAY, DATA ARRAY)
Funzione: elementare funzione che divide il primo valore per il secondo.
DYNAMIC MOMENTUM INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: dmi(DATA ARRAY)
Funzione: calcola il Dynamic Momentum Index.
EASE OF MOVEMENT
Categoria: Indicatori
Sintassi: emv(PERIODS, METHOD)
Funzione: calcola una media di Ease of Movement. PERIODS definisce la durata e
METHOD il tipo di media mobile.
EXPONENT
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: exp(DATA ARRAY)
Funzione: calcola l'esponente di DATA ARRAY
FAST FOURIER TRANSFORM
Categoria: Indicatori
Sintassi: fft(DATA ARRAY, PERIODS, LENGTH, DETREND or MEAN, AMPLITUDE or
POWER)
Funzione: calcola Fast Fourier indicator.
FLOOR
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: floor(DATA ARRAY)
Funzione: approssima al valore intero inferiore DATA ARRAY. la funzione inversa di
ceiling che approssima al valore superiore. Ad esempio Floor(7.4) approssima a 7.
FORECAST OSCILLATOR
Categoria: Indicatori
Sintassi: forecastosc(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola il Forecast Oscillator
FORMULA CALL
Categoria: Indicatori
Sintassi: fml("FORMULA_NAME")
Funzione: riproduce una formula dal nome di identificazione assegnato.
Immaginiamo di avere una lunga e complessa formula chiamata "SELL" e una
chiamata "BUY" che fanno parte di un sistema di trading composto da pi formule. Se
desideriamo sommare la formula "BUY" con la formula "SELL" abbiamo due
possibilit: 1) digitiamo la prima formula tra parentesi, il segno di addizione e la
seconda formula sempre tra parentesi. 2) creiamo una terza formula che somma le
formule senza contenerle.
Risulter: fml("BUY")+fml("SELL").
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FORMULA VARIABLE CALL
Categoria: Indicatori
Sintassi: fmlvar("FORMULA_NAME", VARIABLE_NAME )
Funzione: richiama la formula FORMULA_NAME e restituisce il valore contenuto
nellindicatore VARIABLE_NAME.
FRACTION
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: frac(DATA ARRAY)
Funzione: elimina i numeri interi da DATA ARRAY mantenendo le frazioni. Se abbiamo
frac(7.8) la formula rende 0.8.
GAMMA
Categoria: Opzioni
Sintassi: gamma(TYPE, DATE, PRICE, INTEREST, DIVIDEND)
Funzione: calcola il Gamma Indicator (opzioni).
GAP DOWN
Categoria: Analisi
Sintassi: gapdown()
Funzione: plotta +1 in presenza di un gap ribassista, 0 se non ci sono gap.
GAP UP
Categoria: Analisi
Sintassi: gapup()
Funzione: plotta +1 se siamo in presenza di un gap rialzista, 0 se non ci sono gap.
HERRICK PAYOFF INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: hpi(CENTS, MULTIPLYING FACTOR)
Funzione: calcola l'Herrick Payoff Index, indicatore sviluppato da John Herrick a
cavallo fra gli anni 70 e gli anni 80, misura il flusso di fondi in entrate e in uscite dal
mercato, conseguentemente l'accumulazione e distribuzione in corso, combinando fra
loro prezzi, volumi e open interest. Come noto, l'open interest misura il numero
complessivo di contratti aperti su un mercato futures. pertanto una misura della
partecipazione del pubblico disponibile per tutti i mercati a termine, bench, nel nostro
caso, l'utilizzo dell'HPI nel mercato delle option sia sconsigliabile.
HIGHEST BARS AGO
Categoria: Analisi
Sintassi: highestbars(DATA ARRAY)
Funzione: calcola il periodo passato dal punto massimo di DATA ARRAY. Se, ad
esempio, scriviamo highestbars(CLOSE) la funzione calcola i giorni trascorsi dall'ultimo
massimo, un'interessante applicazione potrebbe essere quella di utilizzare questa
funzione come filtro per un trading systems che non deve fornire segnali fino a quando
i massimi del titolo sono superati.
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HIGHEST HIGH VALUE BARS AGO
Categoria: Analisi
Sintassi: hhvbars(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: a differenza della funzione precedente qui possiamo stabilire un periodo "di
riferimento" per il calcolo del massimo. Se poniamo hhvbars(CLOSE,200) la funzione
ricerca il massimo degli ultimi 200 giorni e calcola quanti giorni sono passati dal
massimo.
HIGHEST HIGH VALUE
Categoria: Analisi
Sintassi: hhv(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola il valore massimo di DATA ARRAY riferito a PERIODS. Se poniamo
hhv(CLOSE, 50) la funzione render il valore massimo dei 50 giorni.
HIGHEST SINCE BARS AGO
Categoria: Analisi
Sintassi: highestsincebars(Nth, EXPRESSION, DATA ARRAY)
Funzione: calcola il numero di periodi trascorsi dal massimo valore di DATA ARRAY
dopo che EXPRESSION si avverata per un numero Nth di volte. Se stabiliamo
highestsincebars(3, EXPRESSION, CLOSE) la funzione ci fornir il numero di periodi
trascorsi dal valore massimo della chiusura dopo che EXPRESSION si avverato 3
volte. Al posto di EXPRESSION possiamo inserire qualsiasi cosa, dall'incrocio di medie
a livelli di indicatori; l'unica accortezza si dovr avere nell'uso delle parentesi.
HIGHEST SINCE
Categoria: Analisi
Sintassi: highestsince(Nth, EXPRESSION, DATA ARRAY)
Funzione: calcola il valore massimo di DATA ARRAY dopo che EXPRESSION si
avverata per un numero Nth di volte.
HIGHEST
Categoria: Analisi
Sintassi: highest( DATA ARRAY)
Funzione: calcola il valore massimo di DATA ARRAY tra tutti i dati disponibili nella
serie storica caricata.
IF
Categoria: Logica
Sintassi: if(DATA ARRAY >>=<<=<>= DATA ARRAY, THEN DATA ARRAY, ELSE
DATA ARRAY)
Funzione: la funzione if serve per creare un condizionale (tradotto significa SE).
Immaginiamo di voler creare una formula che "plotti" il volume positivamente se la
chiusura superiore al prezzo medio, altrimenti il volume sar plottato negativamente.
if(CLOSE,>,(HIGH+LOW)/2,+V,-V)
Appare evidente che senza la funzione if non possibile creare dei "condizionali"
ovvero delle situazioni che manifestino i propri effetti solamente quando una
determinata condizione si verifica.
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INSIDE
Categoria: Analisi
Sintassi: inside()
Funzione: traccia +1 quando individua un "inside day". Per "inside day" s'intende un
giorno nel quale il massimo minore di quello del giorno precedente e il minimo
maggiore di quello precedente.
INERTIA
Categoria: Indicatori
Sintassi: inertia(REGRESSION PERIODS, RVI PERIODS)
Funzione: calcola l'Inertia Indicator.
INPUT
Categoria: Indicatori
Sintassi: input ( PROMPT TEST , MINIMUM VALUE, MAXIMUM VALUE, DEFAULT
VALUE)
Funzione: supportata solamente nel Custom Indicator Builder
INTEGER
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: int (DATA ARRAY)
Funzione: elimina i numeri dopo la virgola. Se poniamo int(12.5) restituisce 12.
INTRADAY MOMENTUM INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: imi(PERIODS)
Funzione: calcola Intraday Momentum Index.
KLINGER VOLUME OSCILLATOR
Categoria: Indicatori
Sintassi: kvo()
Funzione: calcola Klinger Volume Oscillator.
LAST VALUE IN DATA ARRAY
Categoria: Analisi
Sintassi: lastvalue(DATA ARRAY)
Funzione: ritorna lultimo valore di data array. Ad esempio se scriviamo
mov(close,lastvalue(fml( FORMULA1 )),s) la media mobile si calcola sul valore della
formula FORMULA1.
LINEAR REGRESSION INDICATOR
Categoria: Indicatori
Sintassi: linreg(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola l'indicatore di regressione lineare.
LINEAR REGRESSION SLOPE
Categoria: Indicatori
Sintassi: linregslope(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola l'indicatore di regressione lineare slope.
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LOGARITHM
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: log(DATA ARRAY)
Funzione: calcola il logaritmo di DATA ARRAY
LOWEST BARS AGO
Categoria: Analisi
Sintassi: lowestbars(DATA ARRAY)
Funzione: calcola il periodo passato dal punto minimo di DATA ARRAY. Se, ad
esempio, scriviamo lowestbars(CLOSE) la funzione calcola i giorni trascorsi dall'ultimo
minimo.
LOWEST LOW VALUE BARS AGO
Categoria: Analisi
Sintassi: llvbars(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: a differenza della funzione precedente qui possiamo stabilire un periodo di
riferimento per il calcolo del minimo. Ponendo llvbars(CLOSE,200) la funzione ricerca il
minimo degli ultimi 200 giorni e calcola quanti giorni sono passati dal minimo.
LOWEST LOW VALUE
Categoria: Analisi
Sintassi: llv(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola il valore minimo di DATA ARRAY riferito a PERIODS. Se poniamo
llv(CLOSE, 50) la funzione render il valore minimo dei 50 giorni.
LOWEST SINCE BARS AGO
Categoria: Analisi
Sintassi: lowestsincebars(Nth, EXPRESSION, DATA ARRAY)
Funzione: calcola il numero di periodi trascorsi dal minimo valore di DATA ARRAY
dopo che EXPRESSION si avverata per un numero Nth di volte. Se stabiliamo
lowestsincebars(3, EXPRESSION, CLOSE) la funzione ci fornir il numero di periodi
trascorsi dal valore massimo della chiusura dopo che EXPRESSION si avverato tre
volte. Al posto d'EXPRESSION possiamo inserire qualsiasi cosa, dall'incrocio di medie
a livelli di indicatori; l'unica accortezza si dovr avere nell'uso delle parentesi.
LOWEST SINCE
Categoria: Analisi
Sintassi: lowestsince(Nth, EXPRESSION, DATA ARRAY)
Funzione: calcola il valore minimo di DATA ARRAY dopo che EXPRESSION si
avverata per un numero Nth di volte.
LOWEST
Categoria: Analisi
Sintassi: lowest(DATA ARRAY)
Funzione: calcola il valore minimo di DATA ARRAY tra tutti i dati disponibili nella serie
storica caricata.
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M.A.C.D.
Categoria: Indicatori
Sintassi: macd()
Funzione: calcola il MACD.
MARKET FACILITATION INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: marketfacindex ()
Funzione: calcola il Market Facilitation Index.
MASS INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: mass(PERIODS)
Funzione: calcola il Mass Index.
MAXIMUM
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: max(DATA ARRAY, DATA ARRAY)
Funzione: calcola il valore massimo tra i due DATA ARRAY. Se poniamo max(C, 100)
riporta il valore di C solamente se supera 100.
MEDIAN PRICE
Categoria: Indicatori
Sintassi: mp()
Funzione: calcola il Median Price indicator
MESA LEAD SINE
Categoria: Indicatori
Sintassi: MESALeadSine( )
Funzione: calcola il MESA LeadSine Indicator
MESA SINE WAVE
Categoria: Indicatori
Sintassi: MESASineWave( )
Funzione: calcola il MESASineWave Indicator
MIDPOINT
Categoria: Analisi
Sintassi: mid(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola il valore medio di DATA ARRAY su PERIODS.
MINIMUM
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: min(DATA ARRAY, DATA ARRAY)
Funzione: l'opposto di Maximum, calcola il valore minimo tra due DATA ARRAY.
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MINUS DIRECTIONAL MOVEMENT
Categoria: Indicatori
Sintassi: mdi(PERIODS)
Funzione: calcola Minus Directional Movement indicator.
MODULUS
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: mod(DATA ARRAY, DATA ARRAY)
Funzione: calcola il resto della divisione tra due DATA ARRAY. Se poniamo mod(5,2)
rende 1.
MOMENTUM
Categoria: Indicatori
Sintassi: mo(PERIODS)
Funzione: calcola il Momentum.
MONEY FLOW INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: mfi(PERIODS)
Funzione: calcola Money Flow Index
MONTH
Categoria: Data e Tempo
Sintassi: month()
Funzione: calcola il numero del mese di una barra. Se oggi il 14/4/95 plotta 4.
MOVING AVERAGE
Categoria: Indicatori
Sintassi: mov(DATA ARRAY, PERIODS, METHOD)
Funzione: calcola una media mobile. DATA ARRAY specifica su che valore calcolarla,
PERIODS la durata e METHOD il metodo di calcolo della media.
MULTIPLICATION
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: mul(DATA ARRAY, DATA ARRAY)
Funzione: moltiplica i due valori di DATA ARRAY tra loro.
NEGATIVE
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: neg(DATA ARRAY)
Funzione: rende negativo il valore di DATA ARRAY. Ad esempio neg(CLOSE) rende il
valore della chiusura negativo, se il titolo chiude a 1000 la funzione rende -1000.
NEGATIVE VOLUME INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: nvi()
Funzione: calcola il Negative Volume Index.
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ON BALANCE VOLUME
Categoria: Indicatori
Sintassi: obv()
Funzione: calcola On Balance Volume.
OPTION LIFE
Categoria: Opzioni
Sintassi: life(EXPIRATON DATE)
Funzione: calcola Option Life indicator.
OUTSIDE
Categoria: Analisi
Sintassi: outside()
Funzione: un "Outside Day" si ha quando il massimo di una sessione maggiore del
massimo della sessione precedente e il minimo minore del precedente minimo.
Outside individua gli Outside Day e plotta +1 quando li identifica.
PARABOLIC SAR
Categoria: Indicatori
Sintassi: sar(STEP, MAXIMUM)
Funzione: calcola il Parabolic S.A.R.
PEAK VALUE
Categoria: Analisi
Sintassi: peak(Nth, DATA ARRAY, % MINIMUM CHANGE)
Funzione: plotta i valori dei massimi identificati da Nth per il numero, DATA ARRAY per
il tipo di dato e % MINIMUM CHANGE per la tolleranza.
PEAK BARS AGO
Categoria: Analisi
Sintassi: peakbars(Nth, DATA ARRAY, % MINIMUM CHANGE)
Funzione: conta il numero di periodi trascorsi dai massimi individuati da Nth per il
numero, DATA ARRAY per il tipo di dato e % MINIMUM CHANGE per la tolleranza.
Utilizza il concetto dello Zig-Zag.
PERFORMANCE
Categoria: Indicatori
Sintassi: per()
Funzione: calcola il Performance Indicator.
PLUS DIRECTIONAL MOVEMENT
Categoria: Indicatori
Sintassi: pdi(PERIODS)
Funzione: calcola il Plus Directional Movement indicator.
POLARIZED FRACTAL EFFICIENCY
Categoria: Indicatori
Sintassi: pfe(DATA ARRAY, PERIODS, SMOOTING PERIODS)
Funzione: calcola il Polarized Fractal Indicator.
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POSITIVE VOLUME INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: pvi()
Funzione: calcola il Positive Volume Index.
PRICE CHANNEL HIGH
Categoria: Indicatori
Sintassi: PriceChannelHigh(PERIODS)
Funzione: calcola la linea alta del canale del Price Channel Indicator.
PRICE CHANNEL LOW
Categoria: Indicatori
Sintassi: PriceChannelLow(PERIODS)
Funzione: calcola la linea bassa del canale del Price Channel Indicator.
POWER
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: power(DATA ARRAY, POWER)
Funzione: calcola la potenza del valore di DATA ARRAY. Power(CLOSE,3) eleva al
cubo il valore della chiusura.
PRECISION
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: prec(DATA ARRAY, PRECISION)
Funzione: questa funzione in grado di approssimare i valori. Se scriviamo
prec(12.32457, 2) la funzione ritorner il valore 12.32
PRICE OSCILLATOR
Categoria: Indicatori
Sintassi: oscp(PERIODS, MA_METHOD, DIFF_METHOD)
Funzione: calcola il Price Oscillator.
PRICE VOLUME TREND
Categoria: Indicatori
Sintassi: pvt()
Funzione: calcola il Price Volume Trend.
PROJECTION BANDS BOTTOM
Categoria: Analisi
Sintassi: projbandbot(PERIODS)
Funzione: calcola le Bottom Projection Bands.
PROJECTION BANDS TOP
Categoria: Analisi
Sintassi: projbandtop(PERIODS)
Funzione: calcola top Projection Band.
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PROJECTION OSCILLATOR
Categoria: Indicatori
Sintassi: projosc(REGRESSION PERIODS, SLOWING PERIODS)
Funzione: calcola il Projection Oscillator.
PUT/CALL PRICE
Categoria: Opzioni
Sintassi: option(TYPE, DATE, PRICE, INTEREST, DIVIDEND)
Funzione: calcola Put/Call Price Indicator.
QSTICK
Categoria: Indicatori
Sintassi: qstick(PERIODS)
Funzione: calcola il Qstick indicator.
R-SQUARED
Categoria: Indicatori
Sintassi: rsquared(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola Rsquared indicator.
RANDOM WALK INDEX OF HIGHTS
Categoria: Indicatori
Sintassi: rwih(PERIODS)
Funzione: calcola il Random Walk Index of the Hights Indicator.
RANDOM WALK INDEX OF LOWES
Categoria: Indicatori
Sintassi: rwil(PERIODS)
Funzione: calcola il Random Walk Index of the Lows Indicator.
RALLY
Categoria: Analisi
Sintassi: rally()
Funzione: un rally day un giorno nel quale il massimo superiore del massimo
precedente e il minimo maggiore o uguale al minimo precedente. Questa funzione
ricerca la condizione anzidetta e plotta +1 appena la identifica
RALLY WITH VOLUME
Categoria: Analisi
Sintassi: rallywithvol()
Funzione: un rally day with volume un giorno nel quale il massimo superiore del
massimo precedente e il minimo maggiore o uguale al minimo precedente e il
volume di oggi maggiore di quello di ieri. Questa funzione ricerca la condizione
anzidetta e plotta +1 appena la identifica
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RATE OF CHANGE
Categoria: Indicatori
Sintassi: roc(DATA ARRAY, PERIODS, DIFF_METHOD)
Funzione: calcola il Rate of Change.
RELATIVE MOMENTUM INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: rmi(DATA ARRAY, PERIODS, MOMENTUM PARAMETER)
Funzione: calcola il Relative Momentum Index.
REACTION
Categoria: Analisi
Sintassi: reaction()
Funzione: plotta +1 in presenza di un giorno di reazione, in altre parole un giorno con
massimo e minimo inferiori o uguali ai valori del reaction day precedente.
REACTION WITH VOLUME
Categoria: Analisi
Sintassi: reactionwithvol()
Funzione: plotta +1 in presenza di un giorno di reazione, in altre parole un giorno con
massimo e minimo inferiori o uguali ai valori del reaction day precedente. Il volume
deve essere maggiore di quello del precedente reaction day.
REFERENCE
Categoria: Analisi
Sintassi: ref(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: riporta il valore di DATA ARRAY di PERIODS. Un esempio chiarir il
concetto. Se scriviamo ref(CLOSE, -10) la formula rende il valore della chiusura di 10
giorni fa. utilizzata per calcolare il ROC e il Momentum.
RELATIVE MOMENTUM INDEX (RMI)
Categoria: Indicatori
Sintassi: rmi(DATA ARRAY, PERIODS, MOMENTUM PARAMETER)
Funzione: calcola il Relative Momentum Index.
RELATIVE STRENGHTH INDEX (RSI)
Categoria: Indicatori
Sintassi: rsi(PERIODS)
Funzione: calcola il Relative Strenghth Index.
RELATIVE VOLATILITY INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: rvi(PERIODS)
Funzione: calcola il Relative Volatility Index.
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ROUND
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: round(DATA ARRAY)
Funzione: arrotonda il valore di DATA ARRAY in eccesso o in difetto. Ad esempio
round(4,6) rende 5 e round(4,4) rende 4. Nel caso di un valore .5 round(4,5) arrotonda
alla cifra superiore.
SELLING PRESSURE
Categoria: Indicatori
Sintassi: sellp()
Funzione: calcola Selling Pressure, una componente del Demand Index.
SINE
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: sin(DATA ARRAY)
Funzione: calcola il seno di DATA ARRAY.
SQUARE ROOT
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: sqrt(DATA ARRAY)
Funzione: calcola la radice quadrata di DATA ARRAY.
STANDARD DEVIATION
Categoria: Indicatori
Sintassi: stdev(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola la deviazione standard.
STANDARD ERROR
Categoria: Indicatori
Sintassi: ste(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola lo Standard Error.
STANDARD ERROR BANDS BOTTOM
Categoria: Analisi
Sintassi: stebandbot(DATA ARRAY, PERIODS, ERRORS)
Funzione: calcola il bottom Standard Error Band di DATA ARRAY. ERRORS sono gli
errori standard.
STANDARD ERROR BANDS TOP
Categoria: Analisi
Sintassi: stebandtop(DATA ARRAY, PERIODS, ERRORS)
Funzione: calcola il top Standard Error Band di DATA ARRAY. ERRORS sono gli errori
standard.
STOCHASTIC MOMENTUM INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: stochmomentum( PERIODS, SMOOTING, DOUBLE SMOOTING)
Funzione: calcola lo Stochastic Momentum Index.
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100
STOCHASTIC OSCILLATOR
Categoria: Indicatori
Sintassi: stoch(%K PERIODS, %K SLOWING)
Funzione: calcola l'oscillatore Stochastico.
SUBTRACTION
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: sub(DATA ARRAY, DATA ARRAY)
Funzione: funzione che rende la sottrazione tra i due valori di DATA ARRAY.
SUMMATION
Categoria: Matematica e Trigonometria
Sintassi: sum(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: funzione che rende l'addizione tra i due valori di DATA ARRAY.
SWING INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: swing(LIMIT MOVE)
Funzione: calcola lo Swing Index.
TEMA
Categoria: Indicatori
Sintassi: tema(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola la funzione dema.
THETA
Categoria: Opzioni
Sintassi: theta(TYPE, DATE, PRICE, INTEREST, DIVIDEND)
Funzione: calcola Theta Indicator (opzioni).
TIME SERIES FORECAST
Categoria: Indicatori
Sintassi: tsf(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola Time Series Forecast di DATA ARRAY. PERIODS ne definisce il
periodo di calcolo.
TRADE VOLUME INDEX
Categoria: Indicatori
Sintassi: tvi(MINIMUM TICK)
Funzione: calcola Trade Volume Index.
TRIX
Categoria: Indicatori
Sintassi: trix(PERIODS)
Funzione: calcola il Trix.
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101
TROUGH
Categoria: Analisi
Sintassi: trough(Nth, DATA ARRAY, % MINIMUM CHANGE)
Funzione: calcola il valore di DATA ARRAY Nth avvallamenti fa. % MINIMUM
CHANGE il valore che determina quando plottare il cambiamento di direzione.
Utilizzato dallo ZigZag.
TROUGH BARS AGO
Categoria: Analisi
Sintassi: troughbars(Nth, DATA ARRAY, % MINIMUM CHANGE)
Funzione: calcola il numero di periodi trascorsi da Nth avvallamenti fa. % MINIMUM
CHANGE il valore che determina quando plottare il cambiamento di direzione.
Utilizzato dallo ZigZag.
TYPICAL PRICE
Categoria: Indicatori
Sintassi: typical()
Funzione: calcola il Typical Price Indicator.
ULTIMATE OSCILLATOR
Categoria: Indicatori
Sintassi: ult(CYCLE1, CYCLE2, CYCLE3)
Funzione: calcola Ultimate Oscillator.
VALUE WHEN
Categoria: Analisi
Sintassi: valuewhen(Nth, EXPRESSION, DATA ARRAY)
Funzione: restituisce il valore di DATA ARRAY quando EXPRESSION viene verificata
vera durante le pi recenti Nth volte.
VARIANCE
Categoria: Indicatori
Sintassi: var(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola la varianza di DATA ARRAY su PERIODS.
VEGA
Categoria: Opzioni
Sintassi: vega (TYPE, DATE, PRICE, INTEREST, DIVIDEND)
Funzione: calcola Vega Indicator (opzioni).
VERTICAL HORIZONTAL FILTER
Categoria: Indicatori
Sintassi: vhf(DATA ARRAY, PERIODS)
Funzione: calcola il Vertical Horizontal Filter.
VOLATILITY, CHAIKIN'S
Categoria: Indicatori
Sintassi: vol(MA PERIODS, ROC PERIODS)
Funzione: calcola Chaikin's Volatility indicator.
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102
VOLATILITY, OPTION
Categoria: Opzioni
Sintassi: volo()
Funzione: calcola Option Volatility indicator.
VOLUME OSCILLATOR
Categoria: Indicatori
Sintassi: oscv(PERIODS, PERIODS, MA_METHOD, DIFF_METHOD)
Funzione: calcola il volume oscillator.
WEIGHTED CLOSE
Categoria: Indicatori
Sintassi: wc()
Funzione: calcola Weighted Close indicator.
WILDERS SMOOTING
Categoria: Indicatori
Sintassi: wilders(%R PERIODS)
Funzione: calcola Wilders Smooting indicator.
WILLIAMS' %R
Categoria: Indicatori
Sintassi: willr(%R PERIODS)
Funzione: calcola Williams' %R.
WILLIAMS' A/D
Categoria: Indicatori
Sintassi: willa()
Funzione: calcola Williams A/D indicator.
YEAR
Categoria: Data e Tempo
Sintassi: year()
Funzione: plotta l'anno nel quale si trova il grafico.
ZIG ZAG
Categoria: Indicatori
Sintassi: zig(DATA ARRAY, MINIMUM CHANGE, DIFF_METHOD)
Funzione: calcola lo Zig,Zag indicator.
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103
4.4 Le suddivisioni delle funzioni
Le funzioni del linguaggio MetaStock appena elencate possono essere suddivise in
10 categorie:
ANALISI
CANDLESTICK
FORMULE
DATA ARRAY
DATA E TEMPO
INDICATORI
LOGICA
MATEMATICA E TRIGONOMETRIA
OPERATORI
OPZIONI
La suddivisione permette di ricercare velocemente la funzione pi adatta alla nostra
formula senza dover esaminare tutta la lista in ordine alfabetico. Vediamole una per
una.
Analisi
In questa categoria sono inserite le funzioni utili per analizzare un movimento del prezzo
o del volume. Gap, minimi da determinati periodi, prezzi medi, reazioni con volume e via
cos. Le funzioni che appartengono a questo gruppo sono:
BARSSINCE
CROSS
DIVERGENCE
GAP DOWN
GAP UP
HIGHEST
HIGHEST BARS AGO
HIGHEST HIGH VALUE
HIGHEST HIGH VALUE BARS AGO
INSIDE
LAST VALUE IN DATA ARRAY
LOWEST
LOWEST BARS AGO
LOWEST LOW VALUE
LOWEST LOW VALUE BARS AGO
LOWEST SINCE
LOWEST SINCE BARS AGO
MIDPOINT
OUTSIDE
PEAK
PEAK BARS AGO
PROJECTION BAND BOTTOM
PROJECTION BAND TOP
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104
RALLY
RALLY WITH VOLUME
REACTION
REACTION WHITH VOLUME
REFERENCE
STANDARD ERROR BAND BOTTOM
STANDARD ERROR BAND TOP
TROUGH
TROUGH BARS AGO
VALUE WHEN
Candlestick
La categoria candlestick raccoglie le funzioni che identificano le candele giapponesi
nel grafico. I patterns identificati come funzione sono:
BEARISH 3 METHOD FORMATION
BEARISH HARAMI
BEARISH HARAMI CROSS
BIG BLACK CANDLE
BIG WHITE CANDLE
BLACK BODY
BULLISH 3 METHOD FORMATION
BULLISH HARAMI
BULLISH HARAMI CROSS
DARK CLOUDE COVER
DOJI
DOJI STAR
ENGULFING BEARISH LINE
ENGULFING BULLISH LINE
EVENING DOJI STAR
EVENING STAR
FALLING WINDOW
GRAVESTONE DOJI
HAMMER
HANGING MAN
INVERTED BLACK HAMMER
INVERTED HAMMER
LONG LEGGED DOJI
LONG LOWER SHADOW
LONG UPPER SHADOW
MORNING DOJI STAR
MORNING STAR
ON-NECK LINE
PIERCING LINE
RISING WINDOW
SEPARATING LINES
SHAVEN BOTTOM
SHAVEN HEAD
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105
SHOOTING STAR
SPINNING TOP
THREE WHITE SOLDIERS
TWEEZERS BOTTOMS
TWEEZERS TOPS
WHITE BODY
Formule
In questo gruppo troviamo tutte le formule create da noi, possibile chiamare una
formula con qualsiasi nome e richiamarla anche su altri indicatori. Ogni utilizzatore di
MetaStock inserir le proprie formule, o parti di esse, su questo gruppo.
Data Array
Sono qui racchiuse tutte le funzioni che definiscono uno dei campi del prezzo. troviamo:
CLOSE
CURRENT INDICATOR
HIGH
LOW
OPEN
OPEN INTEREST
PREVIOUS VALUE OF INDICATOR
VOLUME
Data e tempo
In Data e Tempo sono presenti le funzioni che hanno a che fare con il tempo e le date
in generale. le funzioni sono:
DAY OF MONTH
DAY OF WEEK
MONTH
YEAR
Indicatori
Al gruppo indicatori appartengono le funzioni che permettono di inserire un indicatore
allinterno della formula. Se, ad esempio, desideriamo costruire una formula che
contiene allinterno il M.A.C.D. non siamo costretti a costruire i tre fasci di medie
esponenziali ma possiamo direttamente utilizzare la funzione MACD( ).
ACCUMULATION DISTRIBUTION
ACCUMULATION SWING INDEX
AROON DOWN
AROON UP
AVERAGE DIRECTIONAL MOVEMENT
AVERAGE TRUE RANGE
BOLLINGER BAND BOTTOM
BOLLINGER BAND TOP
BUYING PRESSURE
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106
CHAIKIN A/D OSCILLATOR
CHAIKINS MONEY FLOW
CHANDE MOMENTUM OSCILLATOR
COMMODITY CHANNEL INDEX (EQUIS)
COMMODITY CHANNEL INDEX (STANDARD)
COMMODITY SELECTION INDEX
CORRELATION ANALYSIS
DEMA
DEMAND INDEX
DETRENDED PRICE OSCILLATOR
DIRECTIONAL MOVEMENT INDEX
DIRECTIONAL MOVEMENT RATING
DYNAMIC MOMENTUM INDEX
EASE OF MOVEMENT (ARMS)
FAST FOURIER TRASFORM
FORECAST OSCILLATOR
FORMULA CALL
FORMULA VARIABLE CALL
HERRICK PAYOFF INDEX
INERTIA
INPUT
INTRADAY MOMENTUM INDEX
KLINGER VOLUME OSCILLATOR
LINEAR REGRESSION INDICATOR
LINEAR REGRESSION SLOPE
MACD
MARKET FACILITATION INDEX
MASS INDEX
MEDIAN PRICE
MESA LEAD SINE
MESA SINE WAVE
MINUS DIRECTIONAL MOVEMENT
MOMENTUM
MONEY FLOW INDEX
MOVING AVERAGE
NEGATIVE VOLUME INDEX
ON BALANCE VOLUME
PARABOLIC SAR
PERFORMANCE
PLUS DIRECTIONAL MOVEMENT
POLARIZED FRACTAL EFFICIENCY
POSITIVE VOLUME INDEX
PRICE CHANNEL HIGH
PRICE CHANNEL LOW
PRICE OSCILLATOR
PRICE VOLUME TREND
PROJECTION OSCILLATOR
Q-STICK
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107
R-SQUARED
RANDOM WALK INDEX OF HIGHTS
RANDOM WALK INDEX OF LOWS
RANGE INDICATOR
RATE OF CHANGE
RELATIVE MOMENTUM INDEX
RELATIVE STRENGHT INDEX (RSI)
RELATIVE VOLATILITY INDEX
SELLING PLESSURE
STANDARD DEVIATION
STANDARD ERROR
STOCHASTIC MOMENTUM INDEX
STOCHASTIC OSCILLATOR
SWING INDEX
TEMA
TIME SERIES FORECAST
TRADE VOLUME INDEX
TRIX
TYPICAL PRICE
ULTIMATE OSCILLATOR
VARIANCE
VERTICAL HORIZONTAL FILTER
VOLATILITY CHAIKINS
VOLUME OSCILLATOR
WEIGHTED CLOSE
WILDERS SMOOTING
WILLIAMS %R
WILLIAMS A/D
ZIG-ZAG
Logica
Sono raccolte sotto questa voce, tutte le funzioni che legano formule o parti di esse, che
pongono condizioni o che aggregano.
ALERT
AND
EQUAL
FALSE
GREATER THAN
GREATER THEAN OR EQUAL
IF
LESS THAN
LESS THAN OR EQUAL
NOT EQUAL
OR
TRUE
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Matematica e trigonometria
Troviamo le funzioni matematiche e trigonometriche utilizzabili per le nostre formule.
ABSOLUTE VALUE
ADDITION
ARC TANGENT
CEILING
COSINE
CUMULATE
DIVISION
EXPONENT
FLOOR
FRACTION
INTEGER
LOGARITHM (NATURAL)
MAXIMUM
MINIMUM
MODULUS
MULTIPLICATION
NEGATIVE
POWER
PRECISION
ROUND
SINE
SQUARE ROOT
SUBTRACTION
SUMMATION
Operatori
Gli operatori sono le operazioni base: addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione.
ADD
DIVIDE
MULTIPLY
SUBTRACT
Opzioni
Sotto opzioni sono contenute le funzioni inerenti al calcolo del valore delle opzioni.
DELTA
GAMMA
OPTION EXPIRATION
OPTION LIFE
PUT/CALL PRICE
THETA
VEGA
VOLATILITY, OPTION
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109
CAPITOLO QUINTO:
INDICATOR BUILDER
Introduzione
Con lIndicator Builder di MetaStock possibile creare e modificare gli indicatori. Una
nuova idea, una formula spiegata in un libro o una variante dei classici indicatori
possono essere costruite velocemente e senza troppa fatica, grazie al potente
linguaggio di programmazione EasyLanguage.
possibile creare oltre 1.000 formule da utilizzare anche nei sistemi automatici creabili
con il System Test di MetaStock. Tuttavia, sebbene la creazione di formule sia
abbastanza semplice, necessaria una buona conoscenza del linguaggio di
programmazione e dei rudimenti di matematica.
5.1 Indicator Builder
Per attivare lIndicator Builder si deve agire nel menu Tools cliccando la voce Indicator
Builder oppure premendo contemporaneamente i tasti Ctrl+B.
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110
Le voci attive sulla finestra Indicator Building sono:
CLOSE....... CHIUDI LINDICATOR BUILDER
NEW .......... CREA UN NUOVO INDICATORE
EDIT.......... EDITA UN INDICATORE GI CREATO
COPY........ CREA UNA COPIA DELLINDICATORE
DELETE..... CANCELLA UN INDICATORE
PRINT........ STAMPA GLI INDICATORI
ORGANIZER.PERMETTE DI IMPORTARE O ESPORTARE DEGLI INDICATORI DANDO LA POSSIBILIT
DI CRIPTARLI UTILIZZANDO UNA PASSWORD
HELP......... AIUTO
5.2 Creare un nuovo indicatore
Una volta appresi i concetti di base, creare formule risulta estremamente semplice. Il
linguaggio di programmazione di MetaStock composto da operatori matematici,
operatori di preferenza e da oltre 200 funzioni.
Per creare un nuovo indicatore bisogna:
Lanciare lIndicator Builder
Cliccare NEW.
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111
La mascherina dellIndicator Editor contiene queste opzioni:
NAME NOME DELLINDICATORE (MAX 50 CARATTERI)
FORMULA BOX DI INSERIMENTO DELLA FORMULA
DISPLAY IN QUICKLIST VISIBILIT NELLA LISTA DEGLI INDICATORI
FUNCTIONS PERMETTE LINSERIMENTO DELLE FUNZIONI
OK CONFERMA
ANNULLA ANNULLA
? AIUTO
La prima cosa da fare per creare un nuovo indicatore di definirne il nome. Nel box
NAME inseriamo il nome della formula che dovr comparire nella lista degli indicatori
disponibili. Il nome non deve superare i 50 caratteri. Chiamiamo questo primo indicatore
TraderLab .
Il secondo passo quello di inserire la formula. Ipotizziamo di voler creare un indicatore
che sommi il massimo e il minimo di una seduta e ne ricavi il prezzo medio.
Scriveremo ( H+L ) / 2.
Premendo il tasto OK lindicatore salvato.
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112
5.3 Errori
La gran facilit con cui possibile creare formule permette di poter testare e
sperimentare idee di ogni tipo; tuttavia va rispettato un rigoroso insieme di regole
logiche, matematiche e di procedura per arrivare ad un risultato corretto.
MetaStock segnala gli errori di sintassi rendendo impossibile creare una formula non
funzionante ma una parentesi messa al posto sbagliato, ad esempio, pu cambiare il
senso della formula o impostare delle precedenze non volute.
Supponiamo di voler creare una formula che rappresenti una media mobile semplice a
5gg calcolata sul volume
10
, digitiamo:
MOV e selezioniamo OK.
Il cursore si posizioner sotto la funzione MOV e comparir il messaggio: (UNA
PARENTESI DEVE SEGUIRE SEMPRE UNA FUNZIONE). Aggiungiamo la parentesi,
MOV( e premiamo OK.
Digitiamo V (sta per volume) MOV(V e premiamo OK.
MetaStock ci chieder il valore e poi il tipo di media, infine ci ricorder che manca la
parentesi di chiusura. La formula finita e corretta. Questo tipo di supporto nella
creazione delle formule molto utile quando si crea una formula con molte parentesi o
funzioni.
possibile inserire dei commenti alle formule create racchiudendoli dalle parentesi
graffe { }
11
. L'inserimento di commenti utile quando costruiamo formule complesse
che poi inseriremo nei nostri sistemi di trading.
Ad esempio, se inseriamo la formula: ( H + L ) / 2 { questa formula somma il
massimo e il minimo e li divide per due } MetaStock visualizzer lindicatore senza
considerare il testo tra le parentesi come parte della formula.

10
La formula per MetaStock : MOV(V,25,S) dove MOV sta per media, V per volume, 25 per il periodo di calcolo della
media e S per il metodo Semplice di calcolo della media mobile.
11
Nella maggior parte delle tastiere italiane questi simboli non sono presenti, per ottenerli basta premere il tasto Alt + 123
per { e il tasto Alt + 125 per }.
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113
5.4 Visualizzare un indicatore
MetaStock propone un vasto assortimento di indicatori. Per visualizzare un indicatore o
una formula:
Cliccare nella barra degli indicatori.
Selezionare uno degli indicatori presenti.



Trascinare la selezione sul grafico.
Inserire i parametri richiesti (variano da indicatore ad indicatore). Generalmente
possibile selezionare il periodo sul quale calcolare lindicatore (Time Periods) e il
tipo di dato da analizzare (Apertura, Massimo, Minimo, Chiusura).
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114
Ad esempio, inserendo l'indicatore relative Strength Index sul grafico aperto, verr
visualizzata la seguente finestra di dialogo:
Una volta impostate le vostre personalizzazioni, cliccare Ok.
Ora il grafico visualizzato con lindicatore
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115
5.5 Achelis Binary Wave
Achelis Binary Wave un utile sistema, sviluppato dal presidente dellEquis
International Steven Achelis, per aggregare i segnali di pi indicatori. Il concetto di
questo sistema tanto semplice quanto interessante.
Immaginiamo di voler creare un indicatore che ci segnali quando una media mobile a
28 giorni sopra al valore di chiusura del titolo e contemporaneamente lRSI nella
fascia compresa tra 50 e 100. Con Binary Wave possiamo farlo rapidamente!
Binary Wave una specie di indicatore di stato che verifica le condizioni inserite e
plotta +1 se si verifica la condizione e -1 se non si verifica. possibile inserire nel
Binary Wave pi indicatori e assegnare un peso diverso ad ogni singolo indicatore (ad
esempio invece di +1 possiamo pesare con +2 la condizione A.
Un esempio chiarir il concetto. Per prima cosa costruiamo la rappresentazione grafica
del sistema che intendiamo realizzare. Immaginiamo di voler creare un indicatore che
ci segnali quando lo stocastico maggiore o minore di 50, il ROC maggiore o minore
di 0 e lRSI maggiore o minore di 50. Definiamo quando lindicatore in fase bullish o
bearish e scriviamo la relativa formula a lato.
I nomi in neretto (StockWave, RocWave, RsiWave) rappresentano il nome della
variabile.
INDICATORE BULLISH BEARISH FORMULA BINARY WAVE
Stocastico >50 <50 StochWave := if(Stoch(5,3) > 50, +1, -1) ;
R.O.C >0 <0 RocWave := if(Roc(C,12,%) > 0, +1, -1) ;
R.S.I >50 <50 RsiWave := if(Rsi(14) > 50, +1, -1) ;
Sommiamo i tre indicatori scrivendo: StochWave + RocWave + RsiWave
Chiamiamo questa formula TraderLab Binary Wave; va inserita su MetaStock cos,
all'interno dell'Indicator Editor.
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116
La rappresentazione grafica del Binary Wave la seguente.
molto semplice interpretare i segnali del Binary Wave. Una volta stabilito quando il
singolo indicatore bullish e quando bearish basta assegnare alle condizioni bullish un
valore positivo e alle condizione bearish un valore negativo.
Pi lindicatore nella fascia alta, ossia pi si avvicina a +3, e maggiori condizioni
positive si sono verificate.
Viceversa, pi lindicatore nella fascia bassa e pi sono le condizioni negative.
possibile utilizzare come segnali operativi:
Il raggiungimento della fascia alta o bassa (+3,-3)
Lattraversamento della linea dello zero.
Se, ad esempio, desideriamo testare la profittabilit di un binary wave possiamo
utilizzare il system tester (lo vedremo pi avanti) per valutare ex-post i guadagni che
avremmo ottenuto utilizzandolo. Il nome del binary wave da testare quello di prima
cio TraderLab Binary Wave. Nel System Tester scriveremo:
Nome: TraderLab Binary Wave
Enter Long : fml( TraderLab Binary Wave ) < 0
Close Long : fml( TraderLab Binary Wave ) > 0
Enter Short : fml( TraderLab Binary Wave ) > 0
Close Short : fml( TraderLab Binary Wave ) < 0
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CAPITOLO SESTO:
IL SYSTEM EDITOR
Introduzione
Un sistema automatizzato per la gestione di posizioni speculative consiste nell'opportuna
combinazione degli strumenti di tipo quantitativo dell'analisi tecnica, al fine di ottenere un
unico segnale di compravendita suffragato dalle indicazioni di questi strumenti. In questo
caso l'analista deve scegliere quei micromodelli matematici che giudica pi adatti per un
particolare mercato e definire le condizioni necessarie per l'apertura delle posizioni,
nonch quelle che suggeriscono luscita dal mercato.
I trading system dovrebbero essere utilizzati in due modi principali: in primo luogo come
supporto decisionale per l'investitore, il quale considera il sistema computerizzato un
importante filtro, e cio sostanzialmente un ulteriore indicatore di un processo di scelta pi
ampio, in secondo luogo il sistema computerizzato pu costituire l'impulso per l'immediata
operativit su ogni segnale generato, nella convinzione che un sistema ben progettato
dovrebbe consentire di ottenere profitti nel lungo termine.
La decisione di valutare ogni volta la qualit del segnale che proviene dal trading system,
indipendentemente da criteri tecnici, pu esporre al rischio di operare in base alle
emozioni e perdere dunque il principale beneficio del sistema automatizzato.
Sulla base di queste considerazioni s'innesta la distinzione tra un vero e proprio trading
system e quello che invece pi un decision support system. Questultimo un sistema
di formule ed indicazioni che servono all'operatore per prendere decisioni
autonomamente; non sono quindi espressi segnali di acquisto o vendita, ma
esclusivamente informazioni.
Un decision support system spesso la soluzione alle numerose problematiche che il
trading system tradizionale crea all'operatore; l'assoluta necessit di effettuare le
operazioni esattamente come sono proposte dal sistema, pena la sua decadenza di
validit, e la frequente mancata conoscenza della costruzione sottostante allo stesso
12
,
provocano una certa disaffezione per il trading system tradizionale. Queste modalit
operative tolgono completamente la possibilit, per il gestore, di interferire con il sistema,
dovendo egli semplicemente accettarlo o meno; per questo nasce spesso l'esigenza di
riconquistare la propria autonomia decisionale.
Proprio queste ragioni favoriscono la nascita del cosiddetto decision support system, che
si adegua molto meglio alle esigenze dell'operatore; in questo caso il sistema automatico
ha la funzione di confermare le intenzioni operative del gestore oppure semplicemente di
diversificare il suo portafoglio.
Sebbene il trading system tradizionale possa rappresentare il massimo della convenienza
nella gestione di posizioni speculative, il Decision Support System pu essere
probabilmente il migliore investimento, sia dal punto di vista umano, che dal punto di vista
del rendimento globale di portafoglio.

12
Nella maggior parte dei casi il sistema la cosiddetta black box, ovvero una scatola nera che non pu essere aperta;
linvestitore non quindi in grado di conoscere la costruzione sottostante il sistema automatizzato.
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118
6.1 Pregi e Difetti dei Sistemi Automatici
Una volta chiarite le possibilit d'utilizzo di un sistema automatizzato, che lo caratterizzano
come un sistema di supporto decisionale o come trading system in senso proprio, ne
esaminiamo pregi e difetti rispetto allalternativa delle decisioni autonome delloperatore.
PREGI:
I vantaggi elencati di seguito presuppongono che l'investitore, o l'operatore, segua
coerentemente i segnali di vendita o d'acquisto generati dal sistema; una delle maggiori
difficolt nel porre in atto la teoria consiste nell'entrata in scena di un nuovo fattore nel
momento in cui si impegna il denaro nel mercato, e cio l'emozione.
Ad ogni modo il primo grande vantaggio del sistema automatizzato consiste proprio nel
fatto che esso decide autonomamente quando aprire delle posizioni, eliminando in questo
modo ogni componente psicologica di pregiudizio o d'emotivit; il sistema potr ad
esempio segnalare l'acquisto quando le notizie sul futuro sono pessime e allo stesso
modo, quando nulla sembra fermare la tendenza rialzista, potr far uscire l'operatore dalla
posizione, sovrapponendosi a qualsiasi tipo di considerazione dettata dagli stati d'animo.
Un secondo vantaggio pu essere individuato nella considerazione che la maggior parte
delle perdite registrate da analisti e trader si verificano nel momento in cui il processo
decisionale matura in modo disordinato e non strutturato; al contrario seguire un sistema
automatizzato implica esclusivamente la disciplina e l'impegno a seguire le indicazioni
fornite dal sistema.
Un trading system ben progettato ed impostato consentir di ottenere risultati pi regolari
rispetto a quelli conseguibili con decisioni maturate soggettivamente; inoltre i profitti, nel
caso sia presente una forte tendenza, saranno, come si dice in gergo, lasciati correre,
mentre le perdite, in presenza di un falso segnale, saranno tagliate automaticamente. Va
ricordato, infine, che un sistema automatizzato sufficientemente sofisticato consentir
all'operatore di partecipare ad ogni movimento di mercato di una certa importanza.
DIFETTI:
Lo svantaggio principale di un sistema automatizzato consiste nella sostanziale difficolt a
funzionare in ogni circostanza: si potranno verificare, infatti, dei lunghi periodi durante i
quali il sistema non ottiene buoni risultati.
Un altro aspetto negativo, legato all'utilizzo di trading system, si riferisce ai modi attraverso
i quali esso progettato ed impostato: i numerosi test su dati storici, volti ad ottenere il
miglior risultato possibile, si traducono spesso in ottimizzazioni esasperate che, secondo
l'esperienza di molti operatori, non significano un migliore funzionamento futuro. Va poi
sempre ricordato che l'utilizzo delle serie storiche di dati, per prefigurare l'andamento
futuro del mercato, non necessariamente un approccio valido, in quanto il carattere del
mercato spesso muta. fondamentale dunque disporre di una banca dati
sufficientemente estesa da comprendere diverse fasi di mercato e seguire una serie di
regole molto precise.
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119
6.2 Il System Tester
Uno dei problemi pi frequenti, che il trader deve affrontare, consiste nello scegliere i
valori pi adeguati per gli indicatori che utilizza abitualmente.
Supponiamo di voler operare nel mercato, sfruttando un trading system
13
costituito
dall'incrocio di due medie mobili, (una lenta e una veloce). Come possiamo individuare le
frequenze migliori per utilizzare lincrocio di due medie mobili? Possiamo aiutarci con una
rappresentazione schematica delle frequenze.
TREND DA RAPPRESENTARE LUNGHEZZA DELLA MEDIA
BREVISSIMO PERIODO DA 5 A 13
BREVE PERIODO DA 14 A 25
MEDIO PERIODO DA 26 A 49
MEDIO - LUNGO PERIODO DA 50 A 99
LUNGO PERIODO DA 100 A 200
Il nostro problema principale quello di definire i valori delle medie da impiegare.
MetaStock permette, con il System Tester, di impostare un sistema automatico e di
ricercare le frequenze ottimali dei parametri delle medie fra le migliaia di combinazioni
possibili.
Partiamo con l'impostare il sistema automatico in modo tale che, quando la media mobile
veloce perfora verso l'alto la media mobile lenta, apra una posizione long; e, quando la
media mobile veloce perfora verso il basso la media mobile lenta, apra una posizione
short.
Per prima cosa apriamo il System Tester premendo licona , o cliccando nel menu
Tools - System Tester o ancora con i tasti di selezione rapida Crtl+T
14
.

13
Letteralmente sistema di trading.
14
Per proseguire nella lettura necessario conoscere discretamente il linguaggio di programmazione di MetaStock.
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In questa mascherina possiamo creare un nuovo sistema (New), modificare un sistema
esistente (Edit), testare il sistema selezionato (Test) o studiare i reports generati dal
sistema (Reports). Possiamo, inoltre, svolgere una comparazione di due o pi sistemi
selezionando il box Compare e i sistemi da confrontare.
Una volta completati i calcoli i sistemi vengono presentati nel box Comparison Report.
Le voci nel box sono:
SYSTEM NAME: nome del sistema
STATUS: stato del test
NET PROFIT: profitto netto generato dal sistema (positivo o negativo)
PERCENT GAIN: profitto netto espresso in percentuale (positivo o negativo)
AVG WIN/AVG LOSS: Average Win calcolato sommando tutti i trade in utile e
dividendo questo valore per la somma dei trade in perdita.
Average Losses calcolato allo stesso modo.
TOTAL TRADES: numero di operazioni effettuate
WINNING: operazioni chiuse in utile
LOSING: operazioni chiuse in perdita
CURRENT POSITION: posizione attuale del sistema (long, short, out)
DATE POSITION ENTERED: giorno di ingresso in posizione
Per inserire il nostro sistema premiamo New e, nel system editor, scriviamo il nome del
sistema da realizzare, in questo caso TraderLab 2 medie mobili.
Una volta inserito il nome del sistema buona norma, anche se non obbligatorio farlo,
scrivere nelle note la funzionalit del sistema e con che criteri si procede alla verifica dei
risultati.
Questa descrizione risulter molto utile in un secondo momento quando riprenderemo in
mano i nostri studi senza ricordarci come, e con che idea di partenza, avevamo creato un
sistema.
Nel caso delle due medie mobili, come descrizione, inseriamo le condizioni in presenza
delle quali il nostro sistema debba vendere o comperare:
Acquista (buy) quando la media mobile veloce esponenziale perfora verso lalto quella
lenta esponenziale, vendi (sell) quando la media mobile veloce perfora verso il basso la
media mobile lenta .
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121
Il menu del system tester presenta 4 opzioni principali, che sono:
enter long (quando il sistema acquista)
close long (quando il sistema chiude la posizione aperta)
enter short (quando il sistema si pone allo scoperto)
close short (quando il sistema chiude lo scoperto)
Scriviamo le condizioni d'acquisto nel linguaggio MetaStock.
Nel sistema abbiamo deciso di comperare quando la media mobile veloce perfora verso
lalto quella lenta e quindi su enter long scriviamo:
when(mov(C,opt1,E),>,mov(C,opt2,E))
La formula composta da pi funzioni e operatori; le singole voci sono:
WHEN = letteralmente quando.
( = parentesi d'apertura, serve per le precedenze di calcolo.
MOV = funzione che rappresenta le medie mobili.
C = chiusura (la media si calcola su questo valore).
OPT1 = variabile d'ottimizzazione 1.
E = tipo di media mobile (in questo caso esponenziale).
> = maggiore.
OPT2 = variabile d'ottimizzazione 2.
) = parentesi di chiusura, serve per le precedenze di calcolo.
Ora inseriamo le condizioni nelle quali il sistema chiude la posizione aperta ovvero
quando la media mobile veloce perfora, verso il basso, la media mobile lenta.
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In linguaggio MetaStock: when(mov(C,opt1,E),<,mov(C,opt2,E))
Lunica differenza, rispetto alla formula precedente, il simbolo < che significa minore
di.
Nelle opzioni Enter Short e Close Short non inseriamo nessuna condizione in quanto il
sistema non prevede vendite allo scoperto.
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123
6.3 La funzione OPTIMIZE (opt)
Una volta creata la struttura fondamentale del sistema automatizzato, lanalista deve
procedere alla scelta dei valori dei parametri in esso contenuti, in modo da massimizzarne
le prestazioni potenziali.
A tal fine sarebbe necessario studiare giorno per giorno, per un considerevole periodo di
tempo, il comportamento dellindicatore nelle diverse configurazioni possibili dei parametri;
tale operazione comporterebbe peraltro un notevole dispendio di tempo.
Tuttavia lesperienza storica pu costituire una valida base di dati per lottimizzazione dei
diversi indicatori, a patto che si osservino alcune regole fondamentali che vedremo in
seguito.
Cos la scelta dei parametri ottimali si pu compiere simulando ripetutamente lutilizzo
dellindicatore in rapporto ad un opportuno periodo di tempo passato, nelle diverse
combinazioni possibili di parametri e stabilendo quale tra le configurazioni esaminate ha
prodotto il risultato pi soddisfacente.
Una simile operazione richiede una mole di calcoli assolutamente proibitiva per chi voglia
svolgerla manualmente; questo il motivo per cui le tecniche d'ottimizzazione dei sistemi
operativi hanno cominciato a diffondersi solamente nellultimo decennio, in
corrispondenza della drastica riduzione del rapporto prezzo-prestazioni degli elaboratori
elettronici, nonch della disponibilit di potenti programmi che consentono di svolgere, in
maniera pressoch automatica, le simulazioni necessarie
15
.
il caso di sottolineare che, nell'effettuare il processo d'ottimizzazione, la macchina
svolge un ruolo prettamente passivo (come efficace strumento di calcolo), mentre
l'operatore resta l'unico investito del ruolo di decisore, per quanto riguarda la scelta dei
criteri di valutazione e l'esame critico dei risultati.
Nel sistema appena creato compare la funzione OPT, che permette di definire i limiti delle
frequenze nei quali svolgere la ricerca dei valori ottimali per il nostro sistema.
Nel sistema TraderLab 2 medie mobili sono presenti due di queste funzioni:
opt1 per la ricerca della frequenza della media mobile breve
opt2 per la ricerca della frequenza della media mobile lunga
Una volta definite le variabili da ottimizzare vanno inseriti i valori da testare. Premendo
Optimize (vedi figura successiva) si attivano le variabili di ottimizzazione.

15
Fino a pochi anni fa, oltre allelevato costo delle macchine, non esisteva un software che permettesse di compiere
delle ottimizzazioni, quindi solo gli operatori che disponevano di conoscenze nel campo della programmazione erano in
grado di utilizzare i calcolatori elaborando personalmente i programmi necessari.
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A questo punto, selezionando prima OPT1 e poi OPT2 e premendo Edit possibile
inserire i parametri dellottimizzazione.
I campi da compilare sulla finestra "variable Properties" sono:
NAME Nome della variabile da ottimizzare (opt1), (opt2)....
DESCRIPTION Descrizione della variabile
MINIMUM Valore minimo da testare
MAXIMUM Valore massimo da testare
STEP Letteralmente Passo: definisce ogni quanti x valori compresi tra
minimum e maximum svolgere la ricerca.
Se, ad esempio, minimum 10, maximum 100 e step 10
lottimizzazione si svolger tra i valori 10, 20,
30,40,50,60,70,80,90,100 trascurando i valori intermedi.
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Nel nostro caso ricerchiamo lincrocio tra due medie compreso tra 5-25 per opt1 (media
veloce) e 26-100 per opt2 (media lenta). Lo step 1 cio testiamo tutte le frequenze
comprese nellintervallo.
La stessa operazione, ovviamente con valori diversi, va fatta per la media veloce. Per
confermare i parametri impostati cliccate sul bottone "Ok".
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6.4 Le funzioni Stops
La chiusura di un'operazione pu avvenire anche per il verificarsi di apposite situazioni,
che vanno opportunamente impostate al fine di preservare il capitale. Una indispensabile
caratteristica di un buon trading system la funzione di Stop.
Ad esempio possibile chiudere immediatamente una posizione in base ad una
prestabilita perdita massima accettabile di X% sul capitale investito: nel caso in cui la
perdita ecceda il valore calcolato, loperazione chiusa senza indugi. Cos procedendo si
riducono notevolmente i rischi del trading.
La funzione di Stop Loss suddetta pu essere compresa anche nelle condizioni d'uscita,
denominate Exit; la chiusura della posizione pu peraltro avvenire anche per il verificarsi
di apposite situazioni, che vengano opportunamente impostate per individuare i
cambiamenti delle fasi di mercato e permettere cos una tempestiva uscita. In tal modo si
riducono certamente gli utili rispetto ad un sistema Stop & Reverse (che implica
chiaramente la chiusura di una posizione quando si verifica il segnale per aprirne una di
segno opposto); allo stesso modo per viene ridotto notevolmente il rischio.
Con MetaStock possibile raffinare il nostro sistema automatico inserendo 5 diversi tipi
di gestione degli stop:
BREAKEVEN quando la posizione va sotto il punto di pareggio
INACTIVITY se non si genera un cambio di prezzo in un dato periodo
MAX LOSS quando le perdite sono superiori al valore definito
PROFIT TARGET quando si raggiunge un prestabilito utile
TRAILING quando un determinato valore dei profitti viene perso
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Breakeven
Questo stop uno dei pi utilizzati: letteralmente significa punto di pareggio . La sua
funzione di proteggere linvestimento chiudendo loperazione nel momento in cui si
verificano perdite tali da portare il capitale ad un valore inferiore a quello iniziale.
possibile stabilire un Floor Level, ovvero un valore nel quale disabilitato lo stop.
Questo parametro, che pu essere definito in percentuale o in valore, serve per impedire
che la funzione di stop entri in azione appena la posizione viene aperta poich le
commissioni generano subito una perdita.
Le voci disponibili sono:
Positions
Si imposta lo stop nelle posizioni al rialzo, al ribasso o entrambe.
Longs: posizioni "lunghe" o al rialzo
Shorts: posizioni "corte" o al ribasso
Method
Metodo di calcolo dello stop.
Percent: metodo di calcolo dello stop percentuale
Points: metodo di calcolo dello stop a punti
Parameters
Valore nel quale disabilitato lo stop.
Floor Level: livello che impedisce la messa in funzione dello stop
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Inactivity
Questo Stop entra in funzione quando il nostro sistema non genera un cambio di trend,
ritenuto soddisfacente, in una determinata unit di tempo. possibile definire sia il cambio
minimo del trend, in percentuale o in valore assoluto, che il periodo nel quale deve
avvenire loscillazione.
Se, ad esempio, il Minimum Change viene definito in 10% e il numero di periodi 50, lo
stop entrer in funzione se non si verificher un cambio di almeno +/- 10% in 50 periodi
(giorni, settimane, mesi....).
Le voci disponibili sono:
Positions
Si imposta lo stop nelle posizioni al rialzo, al ribasso o entrambe.
Longs: posizioni "lunghe" o al rialzo
Shorts: posizioni "corte" o al ribasso
Method
Metodo di calcolo dello stop.
Percent: metodo di calcolo dello stop percentuale
Points: metodo di calcolo dello stop a punti
Parameters
Parametri dello stop.
Minimum Change: cambio minimo del trend
Periods: periodo nel quale deve avvenire il cambio minimo di trend
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Max Loss
Letteralmente significa massima perdita : questo stop permette di definire, a priori, la
massima perdita sopportabile prima di chiudere una posizione. possibile specificare il
metodo di calcolo e lammontare della perdita.
Supponendo di acquistare un titolo a 10.000 con maximum loss 5% se il prezzo del titolo
scende ed arriva a chiudere sotto 9.500 [10.000 - 500 (5%)] loperazione viene chiusa in
perdita.
Le voci disponibili sono:
Positions
Si imposta lo stop nelle posizioni al rialzo, al ribasso o entrambe.
Longs: posizioni "lunghe" o al rialzo
Shorts: posizioni "corte" o al ribasso
Method
Metodo di calcolo dello stop.
Percent: metodo di calcolo dello stop percentuale
Points: metodo di calcolo dello stop a punti
Parameters
Parametri dello stop.
Maximum Loss: massima perdita consentita prima che lo stop entri in funzione
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Profit Target
Questo stop permette di definire lammontare di guadagno che fa chiudere la posizione.
Se impostiamo Profit Target 10% il nostro sistema chiuder la posizione quando i prezzi
incrementano del 10%.
Nella realt questo tipo di stop viene raramente usato poich uno dei capisaldi dellanalisi
tecnica quello di far correre i profitti e di tagliare le perdite: non molto utile limitare il
potenziale guadagno di una operazione!
Le voci disponibili sono:
Positions
Si imposta lo stop nelle posizioni al rialzo, al ribasso o entrambe.
Longs: posizioni "lunghe" o al rialzo
Shorts: posizioni "corte" o al ribasso
Method
Metodo di calcolo dello stop.
Percent: metodo di calcolo dello stop percentuale
Points: metodo di calcolo dello stop a punti
Parameters
Parametri dello stop.
Profit Target: incremento delle quotazioni necessario perch entri in funzione lo
stop
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Trailing
Il trailing stop funziona come lo stop Maximum Loss solo che viene aggiornarlo giorno per
giorno se l'azione sale. Facciamo un esempio.
Supponiamo di comprare delle ENI a 10 Euro con stop loss iniziale a 9,5 e trailing stop del
5%. Nei giorni successivi possono accadere due cose:
a) L'Eni continua a scendere ed arriva a chiudere sotto 9,5 Euro e quindi il giorno
successivo va venduta e l'operazione chiusa in perdita;
b) L'Eni sale e arriva a chiudere a 10,2 Euro. A questo punto va calcolato il valore del
trailing stop togliendo il 5% a 10,2 cio 9,69, il nuovo valore da applicare per lo stop.
Il trailing stop si aggiorna solo quando il prezzo calcolato superiore all'ultimo stop loss.
MetaStock permette di definire anche il periodo nel quale lo stop controlla le perdite. Se,
ad esempio, impostiamo questo stop con Profit Risk 10% e periods 50, la nostra posizione
sar automaticamente chiusa quando il sistema genera una perdita del 10% in 50 periodi.
Le voci disponibili sono:
Positions
Si imposta lo stop nelle posizioni al rialzo, al ribasso o entrambe.
Longs: posizioni "lunghe" o al rialzo
Shorts: posizioni "corte" o al ribasso
Method
Metodo di calcolo dello stop.
Percent: metodo di calcolo dello stop percentuale
Points: metodo di calcolo dello stop a punti
Parameters
Parametri dello stop.
Profit Risk: decremento massimo consentito prima che entri in funzione lo stop
Periods: tempo nel quale il decremento deve verificarsi
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6.5 Testare un sistema
A questo punto il nostro sistema correttamente impostato e lo troviamo nella lista dei
sistemi disponibili. Prima di lanciare il test, possiamo raffinare ulteriormente la nostra
ricerca, agendo nel menu Options. Sono disponibili due voci, testing e reporting.
Nel menu testing troviamo le voci:
TRADE PRICE: valore nel quale testare il sistema (chiusura, apertura, minimo,
massimo)
DELAY: in questa opzione s'inserisce il numero di periodi che MetaStock
deve lasciar passare prima di eseguire l'operazione. Se il valore
impostato rimane 0 MetaStock eseguir l'operazione nella stessa
barra che ha generato il segnale. Se si mette 1 MetaStock attender
un periodo prima di eseguire l'operazione. Va inserito 1 se il sistema
genera un segnale la sera valido per la mattina seguente.
COMMISSIONS: metodo di calcolo delle commissioni (in percentuale o in valore
assoluto)
ENTRY: commissioni in ingresso
EXIT: commissioni in uscita
POSITION: definisce se testare il sistema con una posizione lunga, corta o se
farlo con entrambe
EQUITY: permette di definire il capitale iniziale, il margine di garanzia e
linteresse che percepiamo sul capitale non utilizzato nel trading.
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possibile definire il prezzo sul quale testare il sistema, grazie al campo trade price,
scegliendo tra apertura, minimo, chiusura o massimo, la quantit delle commissioni da
pagare (commissions), il capitale iniziale (initial equity), loperativit in tempo reale o per il
giorno successivo (delay).
Nella voce Reporting troviamo le voci:
ARROWS definisce i colori delle frecce dei report, differenziate in Up e Down
Arrow e Stop Sign.
OTHER permette di definire se visualizzare la linea dei profitti, se rimuovere le
linee dei profitti esistenti e il numero dei report da salvare.
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Una volta impostati tutti i parametri possibile lanciare il system tester. Apparir un menu
che permette di definire la priorit da assegnare al calcolo del sistema (execution priority)
e di visualizzare, in tempo reale, i risultati del test.
Le voci visualizzate sono:
COMPLETED TESTS indica il numero di test svolti finora
INVALID TESTS indica il numero di test non validi
TOTAL TESTS TO PERFORM numero di test da svolgere
PERCENT COMPLETE percentuale di test svolti
ELAPSED HOURS tempo trascorso
ESTIMATED REMAINING HOURS tempo residuo
ESTIMATED COMPLETION TIME ora nella quale si prevede la fine del test
BEST GAIN/LOSS miglior guadagno / perdita
WORST GAIN/LOSS guadagno / perdita
LAST GAIN/LOSS guadagno / perdita corrente
DISK SPACE REMAINING spazio libero sul disco fisso. Il report salvato sullHD
del computer e pu occupare molti megabyte.
EXECUTION PRIORITY priorit nel calcolo del sistema
Una volta completato il test appare il grafico con lequity line e le frecce che mostrano
graficamente dove il sistema ha comperato e dove ha venduto. Le frecce e lequity si
riferiscono al test migliore.
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Cliccando su reports possibile approfondire nel dettaglio le singole ottimizzazioni.
Comparir un elenco come quello riportato di seguito:
possibile ordinare i report per:
TEST numero progressivo del test
STATUS definisce se il test valido o meno
NET PROFIT profitto netto
PERCENT GAIN profitto in percentuale
TOTAL TRADERS numero d'operazioni effettuate
WINNING numero d'operazioni in utile
LOSING numero d'operazioni in perdita
AVG WIN/AVG LOSS avg win si calcola sommando il guadagno delle operazioni positive e
dividendolo per il numero delle operazioni effettuale. Analoga
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procedura per avg loss. Il valore delle indicazioni dipende dal numero
d'operazioni effettuate e dal rapporto tra il numero d'operazioni in utile
ed in perdita.
OPT 1 variabile d'ottimizzazione 1
OPT 2 variabile d'ottimizzazione 2.
MetaStock permette di visualizzare fino a 10 variabili d'ottimizzazione.
Cliccando il tasto Sort possibile accedere ad altre opzioni di visualizzazione dei reports.
Deciso il report da visualizzare basta cliccare Reports per accedere a numerose opzioni.
La finestra System Report permette di visualizzare i risultati con le seguenti opzioni:
RESULTS visualizza un dettagliato report sul singolo test selezionato
TRADERS visualizza la lista delle operazioni effettuate nel dettaglio
EQUITY visualizza landamento del capitale impiegato nel test
SYSTEM visualizza le regole del sistema, i valori di OPT, lequity iniziale, le posizioni
nelle quali il sistema stato testato (al rialzo, al ribasso o entrambe), il
prezzo nel quale si testato il sistema (chiusura, minimo, massimo,
apertura), loperativit in tempo reale o al giorno dopo, le commissioni in
entrata, in uscita, il tasso d'interesse ed i margini di garanzia.
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RESULTS
Questo box visualizza una serie di voci utili per valutare un singolo test nel dettaglio. Sono
presentate diverse voci che permettono di valutare il test.
Le voci sono:
TOTAL NET PROFIT profitti totali
PERCENT GAIN/LOSS percentuale di guadagno o perdita
INITIAL INVESTMENT investimento iniziale
OPEN POSITION VALUE indica la posizione eventualmente aperta.
Per completare il test MetaStock chiude
automaticamente lultima operazione.
ANNUAL PERCENT GAIN/LOSS guadagno annuo percentuale
INTEREST EARNED interesse maturato nel capitale non investito
CURRENT POSITION posizione corrente nel test (in acquisto, in vendita o fuori
del mercato)
DATE POSITION ENTERED data nella quale si aperta la posizione corrente
BUY/HOLD PROFIT performance ottenibile entrando e mantenendo la
posizione
BUY/HOLD PERCENT GAIN/LOSS performance ottenibile entrando e mantenendo la
posizione espressa in percentuale
DAYS IN TEST numero di giorni nei quali si condotto il test
ANNUAL BUY/ performance ottenibile entrando e mantenendo la posizione
HOLD PERCENT GAIN/LOSS ma annualizzate
TOTAL CLOSED TRADES numero di operazioni svolte
AVERAGE PROFIT PER TRADE profitto medio per operazione
TOTAL LONG TRADES numero di operazioni al rialzo (long)
WINNING LONG TRADES numero di operazioni al rialzo con un utile
COMMISSION PAID commissioni pagate allintermediario
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AVERAGE WIN/ rapporto tra la media delle operazioni in utile e in perdita.
AVERAGE LOSS RATIO Si calcola sommando lutile delle operazioni in utile e
dividendolo per il numero di operazioni effettuate; Average
Loss sommando le perdite e dividendo il valore che ne
risulta per il numero di operazioni in perdita.
TOTAL SHORT TRADES numero di operazioni al ribasso (short)
WINNING SHORT TRADES numero di operazioni al ribasso con un utile
TOTAL WINNING TRADES numero complessivo di operazioni in utile
AMOUNT OF WINNING TRADES guadagno totale di tutte le operazioni in utile
AVERAGE WIN guadagno medio per operazione
LARGEST WIN operazione con il maggior utile
AVERAGE LENGHT OF WIN durata media delle operazioni in utile
LONGEST WINNING TRADE durata massima di una operazione in utile
MOST CONSECUTIVE WINS numero massimo consecutivo di operazioni in utile
TOTAL LOSING TRADES numero complessivo di operazioni in perdita
AMOUNT OF LOSING TRADES somma del valore di tutte le operazioni in perdita
AVERAGE LOSS perdita media per operazione
LARGEST LOSS operazione con la maggior perdita
AVERAGE LENGHT OF LOSS durata media delle operazioni in perdita
LONGEST LOSING TRADE durata massima di una operazione in perdita
MOST CONSECUTIVE LOSSES numero massimo consecutivo di operazioni in perdita
TOTAL BARS OUT numero di periodi nei quali il sistema non era posizionato
nel mercato
LONGEST OUT PERIOD durata massima di un periodo senza segnali operativi
AVERAGE LENGTH OUT durata media di un periodo senza segnali operativi
SYSTEM CLOSE DRAWDOWN massima perdita generata, al momento di una chiusura di
operazione, in relazione al capitale.
SYSTEM OPEN DRAWDOWS massima perdita generata, durante un'operazione, in
relazione al capitale.
MAX OPEN TRADE DRAWDOWN massima perdita generata, in una qualsiasi operazione, in
relazione al capitale.
PROFIT/LOSS INDEX confronta i profitti con le perdite, oscilla tra +100 e -100;
se risulta uguale a 0 le perdite sono uguali al guadagno;
tra 0 e 100 i profitti saranno maggiori delle perdite, tra 0 e
-100 le perdite saranno maggiori dei guadagni.
REWARD/RISK INDEX rapporto rischio - rendimento.
BUY/HOLD INDEX rapporto tra lequity line delle operazioni svolte e lequity
line che avremmo avuto nel caso di acquisto e
mantenimento dell'operazione.
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TRADES REPORT
Questo box visualizza la lista delle operazioni effettuate e ne presenta il dettaglio.
La sceda "Trades" propone le seguenti voci:
TRADE NUMBER numero delloperazione
TRADE TYPE tipo di operazione (long, out, short)
ENTRY DATE data di apertura delloperazione
CLOSE DATE data di chiusura delloperazione
PROFIT/LOSS profitto o perdita espressi in percentuale
MAE Max Adverse Escursion, peggior escursione negativa di
un'operazione, rispetto al prezzo di ingresso. I primi tre valori
sono di scarso interesse, perch si riferiscono al capitale
iniziale invece che al capitale investito considerando nel suo
divenire; il MAE invece un indice di rischiosit del sistema.
REASON FOR CLOSE motivo che ha determinato la chiusura delloperazione
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EQUITY REPORT
Questo box visualizza landamento del capitale impiegato nel test.
Nel box sono proposte queste voci:
BAR NUMBER numero di barre
DATE data
ENDING POSITION posizione nel mercato
CLOSE (ETC.) valore di chiusura del titolo
CURRENT EQUITY valore dellequity
CHANGE IN EQUITY cambiamento dellequity rispetto al periodo precedente
Sono disponibili anche le voci:
ARROWS visualizza le frecce buy, sell, out
PLOT EQUITY visualizza la curva dellequity
PRINT stampa
INSPECT attiva il report dettagliato su una singola operazione
Premendo INSPECT si attiva il box Trade Detail Report che presenta un report dettagliato
su ogni operazione, come mostrato nella figura successiva.
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Le informazioni riportate da quest'ultima finestra sono:
TRADE NUMBER numero del periodo ispezionato
DAYS IN TRADE numero di giorni di calendario tra lapertura e la
chiusura di una operazione
TRADE TYPE tipo di operazione (long, short, out)
BARS IN TRADE numero di periodi intercorsi tra open e close
ENTRY DATE data di inizio delloperazione
ENTRY PRICE prezzo di ingresso
ENTRY COMMISSION commissioni in ingresso
CLOSE DATE data di chiusura delloperazione
CLOSE PRICE prezzo di uscita
CLOSE COMMISSION commissioni in uscita
EQUITY AT ENTRY equity nel momento dellingresso
MAX ADV. EXCURSION la massima escursione avversa il peggior movimento
dei prezzi che avviene intraday; viene misurato dal
prezzo di carico.
EQUITY AT CLOSE equity alla chiusura
OPEN POSITION DRAWDOWN la massima perdita su di una posizione aperta la
perdita massima sperimentata su ogni singola
operazione prendendo come riferimento il prezzo a cui
ciascuna operazione stata aperta.
PROFIT OR LOSS perdita o profitto
PERCENT PROFIT perdita o profitto espressa in valori percentuali
possibile stampare il dettaglio del report grazie al bottone "Print".
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SYSTEM PAGE
Lultimo dei box report System Page. Si tratta di un riepilogo delle regole operative, delle
variabili e dei settaggi del sistema.
Le voci possono essere cambiate agendo nel menu System Tester (icona ) alle voci
Options e Edit.
Nel box troviamo le voci:
System Notes descrive le regole del sistema
Enter Long condizioni per lacquisto
Close Long condizioni per la chiusura delloperazione
OPT (1,2,3,etc) variabile di ottimizzazione
Initial Equity valore iniziale dellequity
Positions tipo di operativit (long, short o entrambe)
Trade Price prezzo nel quale agisce il sistema (close, open, max....)
Trade Delay operazione differita o meno di un giorno
Entry Commission commissioni in entrata
Exit Commission commissioni in uscita
Interest Rate tasso di interesse
Margin Req. margine richiesto dallintermediario
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CAPITOLO SETTIMO:
LEXPLORER DI METASTOCK
Introduzione
Oltre a permettere la costruzione di indicatori e sistemi automatici di trading, MetaStock
fornisce la possibilit di esplorare automaticamente lo storico della nostra banca dati al
fine di trovare quei titoli che rientrano in condizioni che possiamo determinare.
Con explorer possibile selezionare i titoli che rispondono a determinate condizioni (ad
esempio elencare tutti i titoli che sono sopra la media mobile a 200 periodi), creare delle
liste e confrontare i titoli. possibile costruire oltre 1000 diversi explorer.
Per attivare Explorer basta cliccare licona , o premere i tasti Ctrl+E, o ancora agire
nel menu Tools\Explorer. La mascherina dellexplorer simile a quella del System Editor.
Le voci azionabili sono:
CLOSE....... CHIUDI LINDICATOR BUILDER
NEW.......... CREA UN NUOVO INDICATORE
EDIT.......... EDITA UN INDICATORE GI CREATO
COPY........ CREA UNA COPIA DELLINDICATORE
DELETE..... CANCELLA UN INDICATORE
PRINT........ STAMPA GLI INDICATORI
ORGANIZER PERMETTE DI IMPORTARE O ESPORTARE DEGLI INDICATORI
HELP......... AIUTO
EXPLORE... ATTIVA LESPLORAZIONE
REPORTS.. VISUALIZZA I REPORT
OPTIONS... OPZIONI DI RICERCA
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144
7.1 LExplorer
Explorer presenta sei colonne nominate da Column A a Colum F con una colonna extra,
chiamata Filter. Ogni colonna pu contenere formule o variabili, nellopzione Col. Name va
inserito il nome della colonna.
Una volta impostate le condizioni di ricerca nelle colonne, possibile inserire nella
colonna Filter delle condizioni che devono verificarsi affinch lazione sia inserita nella
lista (ad esempio pu essere richiesto che la colonna A sia maggiore della colonna B o
che la colonna C sia maggiore di 50.
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7.2 Creare un'esplorazione
Per creare un'esplorazione:
Cliccare licona The Explorer
Cliccare New
Inserire il nome dell'esplorazione nel campo "Name"
Descrivere l'esplorazione nel campo "Notes"
Impostare, nelle colonne da A a F i dati che devono essere presentati
nell'esplorazione (ad esempio Close, Mov(close,20, simple), rsi(14).etc. Per ogni
colonna pu essere impostato un nome nel box Col. Name
Cliccare OK per ritornare nel box The Explorer
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Una volta selezionato il metodo di esplorazione desiderato, selezionate Explore per
iniziare l'esplorazione. Apparir un box di dialogo per selezionare i titoli sui sulle quali
applicare l'esplorazione, cliccate Add nelle directory da esplorare.
Una volta selezionate le directory cliccate OK, l'esplorazione inizia.
Quando MetaStock avr terminato i calcoli, sar possibile visualizzare il dettaglio
dell'esplorazione cliccando Reports, dal box principale di Explorer.
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7.3 Aggiungere un filtro all'esplorazione
Explorer, per selezionare da un'insieme di titoli solamente quelli che soddisfano una
particolare condizione, usa la funzione "Filter".
Usando tale funzione possiamo quindi filtrare, da tutti i titoli precedentemente selezionati,
solo quelli che corrispondono ad una particolare condizione che ci interessa.
Ad esempio se nel campo Filter noi inseriamo la seguente formula:
(MACD() > Mov(MACD(),9,S))
L'explorer visualizzer in un report tutti i titoli dove il valore del MACD maggiore del
valore della media mobile sul MACD a 9 giorni di tipo semplice.
Visualizzando inoltre, nelle varie colonne, i valori degli indicatori o delle formule inserite in
fase di costruzione dell'explorer stesso, ossia:
Security Name: Nome del titolo
Chiu. Chiusura
MACD MACD
RSI RSI
Mov Media mobile (moving average)
Stoch. Stocastico
ROC ROC
Ticker Simbolo del Titolo
Folder Cartella dove contenuto il titolo
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Nel caso in cui volessimo utilizzare pi condizioni contemporaneamente, sufficiente
inserirle nel campo Filter, ad esempio:
(MACD()>Mov(MACD(),9,S)) AND RSI(14)>50 AND C>Mov(C,25,S)
Quindi, in base alla formula inserita, l'Explorer filtrer tutti i titoli che soddisfano
contemporaneamente le seguenti condizioni:
Il MACD deve essere maggiore della media mobile sul MACD a 9 giorni di tipo semplice
ossia " (MACD()>Mov(MACD(),9,S)) "
L'RSI deve essere maggiore di 50 ossia " RSI(14)>50 "
Il valore di chiusura deve essere maggiore della media mobile sulla chiusura a 25 giorni,
di tipo semplice ossia " C>Mov(C,25,S) ".
Nella finestra contenente il report le voci azionabili sono:
Inspect..Visualizza per ogni giorno preso in considerazione dall'explorer, i valori di
tutti gli indicatori inseriti nelle sei colonne (dalla colonna A alla colonna F).
Open Chart..Apre direttamente il grafico del titolo selezionato
Sort....Ordina le varie colonne in ordine ascendente o discendente
Print...Stampa i valori del report finale
Close.Chiude il report
?..Help in linea
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Menu Rejects
In questo menu viene riportato l'esito di tutti i titoli filtrati, cio ci segnala gli eventuali titoli
che hanno riscontrato dei problemi durante l'esecuzione dell'Explorer.
Riportando in tre colonne le seguenti informazioni:
SECURITY NAME: Nome del titolo
REASON FOR REJECTION: Informazioni su eventuali anomalie inerenti il titolo preso in
considerazione
FOLDER: Directory dove contenuto il titolo esaminato
In questa finestra le voci azionabili sono:
PRINT..Stampa la lista dei titoli esplorati
CLOSE....Chiude la finestra
?..Help in linea
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Menu Exploration
In questo menu viene riassunto il contenuto dell'intero Explorer, riportando in dettaglio
tutte le varie voci:
EXPLORATION NOTES: Vengono riportate le note dell'Explorer
COL. A - COL. F Vi sono riportate le formule inserite in queste colonne
FILTER: Viene inserita la formula da utilizzare come filtro
FILTER ENABLED: Viene segnalato se il filtro viene o meno utilizzato dall'Explorer
PERIODICITY: Viene segnalato su quale periodicit del titolo viene effettuata
l'esplorazione (Intraday, Daily, Weekly, Monthly, etc.)
RECORDS REQUIRED: Vengono specificati i giorni presi in considerazione dall'explorer
per analizzare il titolo
In questa finestra le voci azionabili sono:
PRINT..Stampa il contenuto del menu Exploration
CLOSE....Chiude la finestra
?..Help in linea
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CAPITOLO OTTAVO:
EXPERT ADVISOR
Introduzione
Lo strumento di MetaStock, denominato Expert Advisor, letteralmente consigliere
esperto , in grado di fornire utili indicazioni per linterpretazione di un grafico, secondo le
regole dellanalisi tecnica. Si tratta di uno strumento di facile utilizzo per l'utente, in
quanto, a differenza di un oscillatore, non richiede la conoscenza specifica delle regole
dellanalisi tecnica, ma riesce a fornire, in modo diretto e totalmente autonomo, delle vere
e proprie indicazioni operative.
Tali indicazioni possono prendere forma di brevi commenti, denominati Commentary ,
costituiti normalmente da una ventina di righe di testo descrittivo; le altre tipologie di
indicazioni operative si manifestano con lutilizzo di una simbologia piuttosto varia, che
spazia dalle barre colorate, denominate Highlights , ad una specifica segnalazione
nellangolo in basso a destra del grafico, detto the Expert Corner , fino ad una vera e
propria fascia, al di sotto del grafico, che riporta consigli operativi, Ribbon , ed infine con
simbologia sul grafico stesso.
Questo tipo di servizio informativo pu essere utilizzato nelle versioni predefinite, che
sono incluse nel pacchetto MetaStock, oppure possono essere acquistati elementi
addizionali da Equis o da altri fornitori: ad esempio Equis include generalmente nel
pacchetto MetaStock degli experts sugli oscillatori pi comuni. Un altro tipo di utilizzo
consiste nella creazione autonoma, da parte dellutente, di specifici Experts, che possono
riflettere in termini sistematici le specifiche esigenze danalisi dellutente.
possibile, ad esempio, stabilire che per valori dei prezzi di chiusura superiori alla media
mobile a 191 giorni le barre di prezzo devono colorarsi di verde, mentre devono essere
azzurre nel caso opposto.
Nelle spiegazioni ed esemplificazioni che seguiranno si affronter il pi comune approccio
agli experts predefiniti a disposizione dellutente; la creazione di experts personali,
richiedendo tra laltro la conoscenza di base del linguaggio delle formule di MetaStock,
verr accennata in modo completo ma sintetico nella parte finale.
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8.1 Come utilizzare l'esperto Versione Base
L'utilizzo di sistemi predefiniti la situazione decisamente pi frequente; la gamma di
scelte possibili infatti piuttosto estesa e, daltro canto, chi possiede le capacit per
creare un esperto personale solitamente ha le competenze di analisi e di software
sufficienti per impostare anche un trading system.
In questa sezione spiegheremo come utilizzare nel migliore dei modi gli strumenti che
sono a disposizione dellutente. Seguite i passi elencati:
a) Aprire il grafico sul quale desiderate applicare la funzione "Expert Advisor".
In alternativa ai punti b), c), d), e), f), possibile passare direttamente al punto g).
b) Selezionare la voce Expert Advisor dal menu Tools, o pi rapidamente cliccate
sull'icona Expert Advisor .
c) Selezionate una delle voci possibili, ad esempio Equis Relative Strength Index ,
dalla finestra di dialogo e cliccate sul pulsante ATTACH: apparir una freccia a
sinistra della voce prescelta. Per applicare al grafico l'expert, cliccate CLOSE.
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d) Il grafico che avevate creato cambiato, evidenziando le indicazioni che lesperto
ha fornito. Per ogni specifica analisi richiesta sono previsti modi diversi per
segnalare le indicazioni operative, come gi accennato; osservate in particolare il
colore della barre e la simbologia evidenziata in particolari punti del grafico.
e) Potete accedere alla versione di testo delle indicazioni dellesperto premendo
nuovamente licona Expert Advisor e successivamente il tasto Commentary .
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f) Al di sopra del grafico appare una finestra di commento per lo strumento prescelto,
in questo caso loscillatore Relative Strength Index .
Unaltro metodo per ottenere gli stessi risultati, proposto qui di seguito:
g) Posizionate il cursore nella zona del grafico; cliccando il tasto destro del mouse
apparir un menu a tendina, nel quale sceglierete Expert Advisor e
successivamente Attach .
h) Come in precedenza selezionate Equis Relative Strength Index dalla finestra di
dialogo di Attach Expert e premete Ok .
i) A questo punto il grafico che avevate creato cambiato per evidenziare le indicazioni
che lesperto ha fornito. Per ogni specifica analisi richiesta, sono previsti modi diversi
per segnalare le indicazioni operative.
j) Per accedere alla versione di testo delle indicazioni dellesperto, cliccate con il tasto
destro del mouse sulla zona del grafico; dal menu a tendina che comparir selezionate
la voce Expert Advisor , quindi Commentary .
k) Sovrapposto al grafico apparir una finestra di commento dello strumento
prescelto, in questo caso loscillatore Relative Strength Index .
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8.2 Come utilizzare l'esperto - Versione Intermedia
La finestra Expert Advisor riporta i nomi di alcuni sistemi esperti precaricati, di cui
lutente pu sfruttare le indicazioni operative; fino a questo punto le loro potenzialit sono
state impiegate utilizzando solamente i tasti Attach , Commentary e Close . In questa
sezione vedremo le restanti funzioni.
Edit: permette di modificare le propriet dellesperto; accedendo alla finestra Expert
Editor possiamo cambiare, ad esempio, i valori segnaletici dei parametri (livelli di 20-80
anzich 30-70 per lRSI), i colori degli highlights, il tipo di simbologia ed il commento.
Copy: crea una copia dellesperto selezionato. Lutilit permette di creare un esperto
personalizzato, con caratteristiche simili ad un esperto gi esistente.
Delete: cancella l'esperto che avete selezionato.
Print: stampa i nomi o le formule degli esperti a disposizione, accedendo alla finestra
d'impostazione della stampante.
Organize: evidenzia la finestra di dialogo Formula Organizer Wizard dalla quale
possibile importare/esportare trading system, esplorazioni, indicatori personalizzati ed
esperti. Si utilizza, solitamente, quando si acquistano pacchetti software aggiuntivi.
Attach/Detach/Commentary/Close: di queste funzioni si gi parlato nella precedente
sezione. Posso solamente aggiungere che MetaStock salva in modo automatico gli
esperti che sono inseriti in un grafico, di modo che alla sucessiva apertura del grafico si
ottengono indicazioni operative aggiornate.
New. Visualizza la finestra di dialogo Expert Editor , dalla quale si possono creare nuovi
esperti personalizzati. Per elementi pi dettagliati si rinvia alla prossima sezione.
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8.3 Come utilizzare l'esperto - Versione Avanzata
Le possibilit, nella creazione di un esperto ex-novo, sono molteplici: pu essere
impostato ad esempio un semplice generatore automatico di segnali dallerta, cos come
un esperto che fornisce un commento dettagliato. Nella spiegazione che seguir
utilizzeremo un esempio pratico di media difficolt, per rendere pi chiara e comprensibile
lesposizione.
Esempio: Lesperto dovr dare semplici informazioni sulla tendenza attuale del grafico;
inoltre dovr colorare le zone del grafico in cui loscillatore RSI in zona di eccesso. Infine
dovr segnalare i punti di acquisto e di vendita sempre in base alloscillatore RSI.
La procedura da seguire questa:
a) Aprire la finestra di dialogo Expert Advisor , utilizzando licona apposita o il menu
Tools - Expert Advisor .
b) Scegliere il pulsante New dalla finestra appena attivata; apparir una nuova finestra
di dialogo Expert Editor .
c) necessario a questo punto, compilare la cartella Name e le seguenti, in base alle
vostre esigenze. Per il nostro esempio si riempiranno le cartelle Name , Trends ,
Highlight e Symbol . Si ricorda che di norma, lesperto contiene una o due
componenti.
d) Cartella Name : scrivere il nome dellesperto nella casella nome e la descrizione
delle funzioni dello stesso nella casella note. Limportanza di questa cartella sta nel
consentire di ricordare, in modo agevole, quale tipo di indicazioni lesperto riesce a
fornire. Nel nostro caso inseriremo come nome "TrendRSI" e descriveremo le funzioni
dell'esperto nello spazio apposito.
e) Cartella Trend : necessario indicare le regole con le quali stabilire se la tendenza
rialzista o ribassista. Per farlo si usa il linguaggio delle formule di MetaStock; il
risultato viene evidenziato solitamente nella fascia al di sotto delle quotazioni
("Ribbon"). Nel nostro caso inseriremo nel riquadro "Bullish" la formula:
Close>Mov(Close,50,S) ; nel riquadro "Bearish" la formula Close<Mov(Close,50,S) e
poi premendo il pulsante "Ribbon" selezioneremo le opzioni di visualizzazione.
f) Cartella "Highlight": necessario creare un'evidenza con il tasto "New" della cartella
"Highlight" indicando un nome e attribuendo un colore. Nel nostro caso utilizzeremo il
nome "Ipervenduto" con colore verde e formula seguente: RSI(14)>70 ; utilizzeremo il
nome "Ipercomprato" con colore rosso e formula pari a: RSI(14)<30.
g) Cartella "Symbol": necessario creare un nuovo simbolo con il tasto "new", indicando
un nome e attribuendo una veste grafica. Nel nostro caso utilizzeremo il simbolo
denominato "Buy" con la formula: RSI(14)<30 e la grafica denominata "Buy Arrow";
utilizzeremo altres il simbolo che denomineremo "Sell" con la formula RSI(14)>70 e la
grafica denominata "Sell Arrow".
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CAPITOLO NONO:
IL DOWNLOADER
Introduzione
Il DownLoader il programma fornito con MetaStock che permette laggiornamento, la
gestione e la manipolazione dei file in formato MetaStock.
Linterfaccia e lutilizzo sono intuitivi; una volta lanciato, il programma si presenta come
segue:
dei menu, una barra strumenti in alto (toolbar) e la barra di stato in basso (status bar).
Andiamo ora ad esaminare le varie potenzialit ed i vari aspetti del programma.
Tutte le funzioni sono attivabili grazie a delle combinazioni dei tasti ALT o CTRL con altri
tasti, permettendo cos di accedere direttamente alle funzioni del programma (le lettere
dei punti a menu relativi sono sottolineate. Cos, per accedere al menu File basta premere
il tasto ALT seguito dal tasto F).
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158
9.2 Menu File - Creazione di un Nuovo Titolo
Il MENU FILE permette in primo luogo di Creare un nuovo titolo (FILE - NEW - SECURITY).
Nel caso si voglia creare un nuovo titolo verranno richiesti i seguenti dati:
FOLDER: cartella dove creare il titolo (con il pulsante BROWSE possibile visualizzare la
struttura ad albero del proprio disco fisso);
NAME: nome che si vuol dare al titolo;
SYMBOL: codice da assegnare al titolo (con il pulsante LOOK-UP possibile accedere
allelenco dei titoli presenti nel database di MetaStock, essenzialmente titoli sul mercato
americano);
FIRST DATE: indica la prima data per la quale disponiamo dei dati per il titolo;
PERIODICITY: la compressione temporale dei dati; pu essere intraday (per dati tick by tick,
a 5 minuti ecc.), daily (dati giornalieri), weekly (dati settimanali), monthly (dati mensili);
UNITS: (unit di misura) se il prezzo espresso in misura decimale o con altri
frazionamenti (usuali per i mercati americani);
OPTIONAL FIELDS: (campi opzionali) OPENING PRICES (prezzi di apertura) ed OPEN INTEREST
(il totale delle operazioni aperte serve per i contratti futures).
Nella parte bassa troviamo i pulsanti:
OK: per confermare;
CANCEL: per cancellare ed annullare limmissione dei dati;
CREATE: per creare il nuovo titolo;
DATASHEET: per visualizzare il foglio di lavoro con i dati del titolo;
HELP: per accedere allaiuto in linea del DownLoader.
N.B MetaStock un programma americano. Nel foglio di lavoro bisogna quindi tenere
presente che il separatore delle migliaia identificato con la virgola (,) mentre quello
decimale con il punto (.). Per inserire manualmente i dati in maniera corretta bisogna
quindi settare tali valori nelle impostazioni internazionali di Windows 95/98 (Risorse del
computer pannello di controllo impostazioni internazionali numeri - separatore
decimale segno raggruppamento cifre).
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159
Il foglio di lavoro si presenta come segue:
I campi visualizzati sono:
Date: data
Open: apertura
High: massimo
Low: minimo
Close: chiusura
Volume: volume
Open Int: totale posizioni aperte.
Per creare un nuovo titolo, o un nuovo "composite", potete selezionare l'icona NEW
dalla barra dei comandi.
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160
Creazione di un Composite
Un composite un titolo creato combinando due diversi titoli. Il composite la risultante di
unoperazione matematica (somma, sottrazione, divisione o moltiplicazione) sulle serie
storiche dei due titoli. Ad esempio, se vogliamo creare un composite, dato dalla divisione
del prezzo dellindice MibTel con il valore del dollaro statunitense, bisogna selezionare il
MENU FILE, NEW e infine COMPOSITE. La videata che comparir la seguente:
I dati che vengono richiesti sono i seguenti:
FOLDER: cartella dove sono contenuti i due titoli (N.B. devono essere entrambi nella
stessa cartella) con il pulsante BROWSE si va a visualizzare la struttura del disco fisso;
NAME: nome da asseggnare al nuovo composite;
PRIMARY: il primo dei due titoli (basta premere il pulsante e vengono evidenziati tutti i titoli
presenti nella cartella prescelta);
SECONDARY: il secondo titolo oggetto dell'operazione;
OPERATION: imposta l'operazione da eseguire (add, somma subtract, sottrazzione
multiply, moltiplicazione divide, divisione);
UNITS: per scegliere l'unit di misura.
Nella parte bassa i pulsanti:
OK: per confermare;
CANCEL: per cancellare ed annullare l'immissione dei dati;
CREATE: per creare il nuovo titolo;
DATASHEET: per visualizzare il foglio di lavoro con i dati del titolo;
HELP: per accedere all'aiuto in linea del DownLoader.
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Apertura di un Titolo
Sempre dal MENU FILE, con l'opzione OPEN, si pu aprire il foglio di lavoro relativo ad un
titolo della banca dati. possibile aprire un titolo anche cliccando sull'icona OPEN .
Una volta aperto il foglio di lavoro, il MENU FILE render disponibili anche le seguenti
opzioni:
CLOSE: chiudi il foglio di lavoro (se sono state fatte delle variazioni, prima della chiusura
viene chiesto se si vogliono salvare le variazioni effettuate - Save changes to.?)
CLOSE ALL: chiudi tutti i fogli di lavoro aperti;
SAVE: salva il foglio di lavoro aperto;
SAVE ALL: salva tutti i fogli di lavoro aperti;
CHANGE SECURITY: apri il foglio di lavoro relativo al titolo successivo (next) o al titolo
precedente (previous) possibile cambiare titolo anche cliccando sulle icone .
PAGE SETUP: imposta la pagina per la stampa;
PRINT PREVIEW: anteprima di stampa;
PRINT: stampa
EXIT: esce dal programma.
In basso vengono altres evidenziati gli ultimi titoli che sono stati aperti.
possibile salvare il foglio di lavoro tramite l'icona save , o stampare il foglio di lavoro
cliccando l'icona print nella barra degli strumenti.
Quando viene aperto un foglio di lavoro, vengono automaticamente attivati i seguenti
menu: FILE, EDIT, VIEW, TOOLS, ADJUST, WINDOW, HELP.
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9.3 Menu Edit
Le voci presenti nel menu Edit sono le seguenti:
UNDO: annulla lultima operazione; a fianco del comando viene proposto l'ultimo comando
eseguito;
REDO: ripristina lultima operazione annullata (se ci non possibile viene visualizzato il
messaggio CANT REDO impossibile annullare);
CUT: taglia;
COPY: copia possibile selezionare delle celle per copiarle in altri applicativi;
PASTE: incolla;
CLEAR: annulla i dati nella cella o nelle celle selezionate;
FIND DATE: trova una data
INSERT ROW: aggiungi una riga per inserire una data mancante nel database;
DELETE ROW: cancella una riga per cancellare una data.
I punti, CUT, COPY, PASTE, UNDO e REDO sono attivabili anche dalle corrispondenti icone
nella barra degli strumenti , oltre che con i comandi rapidi della
combinazione di tasti (CTRL+V, CTRL+C, etc..).
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9.4 Menu View
Le opzioni disponibili nel MENU VIEW sono le seguenti:
TOOLBARS: attiva la barra degli strumenti e permette di impostare la visualizzazione delle
icone a colori o in bianco o nero (color buttons), di ingrandirle (large buttons) e se riportare
a video i suggerimenti, al passaggio del mouse sulle icone stesse (Show Screen Tips).
STATUS BAR: visualizza la barra di stato in basso;
LAST COLLECTION REPORT: visualizza il report relativo allultimo collegamento effettuato per
laggiornamento dei dati (nel caso laggiornamento dei dati avvenga mediante
collegamento diretto fra il DownLoader ed un provider di dati normalmente utilizzato
negli Stati Uniti);
LAST CONVERSION REPORT: visualizza il report relativo allultima conversione di file
effettuata (nel caso laggiornamento dei dati avvenga convertendo un file di testo).
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9.5 Menu Tools
Nel MENU TOOLS (strumenti) appaiono le seguenti voci:
DOWNLOAD PRICES scarica i prezzi. Nel caso si abbia la possibilit di accedere al servizio
di aggiornamento dati di Reuters Datalink, bisogna in ogni caso disporre di un accesso
Internet e dellabilitazione allaccesso del servizio offerta da Reuters Datalink. possibile
richiedere laccesso immediato via Internet (i dati sono relativi ai mercati americani).
La funzione accessibile anche dalla relativa icona .
EXPRESS DOWNLOAD: come sopra ma con procedura rapida;
ADJUST FIRST DATE: nel caso si debba rettificare la data iniziale dell'archivio storico del
titolo;
ADJUST DATA FOR MULTIPLE SECURITIES: permette di inserire i fattori di rettifica per pi titoli
contemporaneamente. Tale funzione serve raramente, ma risulta molto comoda per
convertire la banca dati da lire ad euro (ad esempio). Si selezionano i titoli da rettificare e
con il pulsante ADJUST (rettifica) si accede alla maschera di seguito riportata, dove
selezionare i campi da rettificare, loperazione da eseguire ed il fattore di rettifica da
impostare. Quindi selezionare le date da rettificare, dalla prima (FIRST) allultima (LAST) e
si preme OK per confermare il tutto. La serie storica dei titoli selezionati, compresi fra le
date indicate verranno automaticamente rettificati.
CONVERT: consente di convertire file di diverse tipologie in vari formati.
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165
Partendo, ad esempio, da un archivio storico salvato in formato testo, possiamo
trasformarlo in formato MetaStock. Viceversa, partendo da un file Metastock possibile
creare un nuovo archivio in formato Excel. Questa Funzione attivabile, in modo pi
rapido, selezionando la relativa icona .
Con l'opzione CONVERT si accede alla seguente videata:
I campi da impostare, per ottenere una conversione, sono i seguenti:
SOURCE
FILE TYPE (tipologia del file di origine): possibile scegliere fra differenti tipologie di file di
origine; Excel, ASCII Text e MetaStock sono le pi diffuse;
FOLDER indica la cartella dove salvato il file di origine;
FILE NAME indica il nome del file di origine. Con il pulsante BROWSE (sfoglia) possibile
accedere al proprio disco fisso per ricercare il file.
DESTINATION
FILE TYPE (tipologia del file di destinazione), possibile scegliere fra differenti tipologie di
file di origine, Excel, ASCII Text e MetaStock le pi diffuse;
FOLDER: indica la cartella dove salvare il file di destinazione;
FILE NAME: indica il nome del file destinatario. Con il pulsante BROWSE (sfoglia) possibile
accedere al proprio disco fisso per ricercare il file.
Loperazione pi comune quella di utilizzare un file testo (*.txt) per aggiornare la banca
dati in formato MetaStock. In tal caso, il file di origine deve avere le seguenti
caratteristiche: (codice), (periodicit), (data), (ora), (apertura), (massimo), (minimo),
(chiusura), (volume), (open interest).
I campi (periodicit) e (ora) sono opzionali
Esempio file di input:
FIB30,05/10/99,36235,36360,35540,36141,22351,0
FIDEX,05/10/99,27270,27275,27080,27250,97,0
A7258,05/10/99,2.07,2.12,2.05,2.112,1464000,0
A123341,05/10/99,2.08,2.08,2.03,2.068,2730000,0
A34043,05/10/99,2.08,2.08,2.01,2.05,12000,0
A120676,05/10/99,2.18,2.18,2.09,2.106,31000,0
A6888,05/10/99,2.2,2.28,2.2,2.28,14000,0
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Con il pulsante OPTIONS, possibile settare i parametri relativi ai file da convertire:
Per il file di origine (source) i campi da impostare sono:
DATA RANGE: riporta gli estremi del periodo da prendere in considerazione; la prima data
(FIRST DATE) e lultima data (LAST DATE) si consiglia di spuntare il campo (USE TODAY'S
DATE) usa la data odierna.
N.B. Verificare di avere impostato correttamente la data nel computer utilizzato!
PERIODICITY: indica la compressione temporale del file di origine;
MESSAGE LIMITS: riporta il numero massimo di errori (MAX ERRORS) o di allarmi (MAX
WARNINGS) che vengono segnalati durante la conversione.
MINUTES PER BAR: solamente per i dati intraday, indica la compressione dei dati in minuti.
TRAVERSE SOURCE FOLDERS: da attivare se si vogliono convertire file compresi in
sottodirectory (normalmente non viene selezionata).
Per il file di destinazione (destination) i campi da impostare sono:
IF FILE EXIST: cosa fare se il file esiste;
APPEND DATA TO END OF FILE: aggiungi la data alla fine del file- serve nel caso il file di
destinazione sia un file MetaStock;
REPLACE MATCHING DATES: sovrascrivi le date uguali;
REPLACE EXISTING FILE: sovrascrivi il file esistente. (N.B. da non abilitare se stiamo
aggiornando la banca dati ed il file di destinazione un file MetaStock, verrebbe
cancellato tutto lo storico esistente);
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167
Ulteriori punti da settare:
INCLUDE OPEN AND OPEN INTEREST: comprendi lapertura e lopen interest;
CREATE NEW FILES: crea i nuovi file nel caso ci siano dei nuovi codici;
TRAVERSE DESTINATION FOLDERS: cerca nelle sottocartelle nel caso i file di destinazione
siano contenuti in sottocartelle;
EXPORT DATES WITH 2 DIGIT YEARS: esporta le date con due cifre per lanno
FIELDS TO OUTPUT: campi da esportare. Bisogna tenere presente che alcune opzioni
possono non essere attivabili; questo dipende dalla tipologia dei file che vengono
convertiti. Da questo punto si pu decidere quali campi avere nel file convertito (apertura,
massimo, minimo, etc.).
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168
Copiare un titolo
Con il comando copy possibile copiare uno o pi titoli da una cartella ad un'altra. Tenuto
conto della particolare struttura degli archivi di MetaStock, non possibile copiare i file
fra cartelle con i normali comandi di Windows ma bisogna utilizzare l'apposito comando
del DownLoader. Bisogna innanzitutto selezionare il titolo o i titoli da copiare; con il
pulsante BROWSE si ricercano nelle sottocartelle i titoli da copiare (per selezionare pi titoli
basta utilizzare i tasti CTRL o SHIFT).
Con il pulsante COPY si va poi a specificare la cartella di destinazione. Anche in questo
caso, con il pulsante BROWSE possibile ricercare la cartella di destinazione sul disco
fisso.
Per accedere alla funzione Copy:
1. Selezionare il MENU TOOLS
2. Cliccare la voce COPY
Nella finestra di selezione del comando COPY possibile impostare due ulteriori opzioni:
COPY SMART CHART: copia anche il "grafico di lavoro";
DELETE SOURCE SECURITY: cancella il titolo nella cartella di origine.
OK per confermare il tutto.
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169
Cancellare un titolo
Con il comando DELETE si possono cancellare dei titoli (securities) dalla banca dati o delle
date (data) all'interno dello storico di uno o pi titoli.
Per cancellare dei titoli basta scegliere la voce DELETE - SECURITIES: viene cos proposta la
solita maschera di scelta dei titoli.
La procedura per cancellare delle date la stessa: si sceglie la voce DELETE - DATA e
viene proposta la maschera di scelta dei titoli sui quali operare. Una volta scelti i titoli, con
il pulsante DELETE viene chiesta una data di riferimento e se si vogliono cancellare i dati
prima (BEFORE DATE) o dopo (AFTER DATE) tale data. OK per confermare.
Per accedere alla voce Delete:
1. Selezionare il menu TOOLS
2. Cliccare la voce DELETE
3. Selezionare l'opzione DATE (cancella una data definibile) o SECURITIES (cancella il
titolo).
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170
Come unire due serie storiche in un unico titolo
Il comando MERGE serve per unire due serie storiche in un unico titolo. Se, ad esempio
disponiamo di un file con i dati di un titolo dal 1986 al 1995 e di un altro file con i dati dello
stesso titolo dal 1994 ad oggi, possiamo scegliere di unire le serie storiche creandone una
pi clompeta.
Scegliere il titolo di origine (BROWSE permette di andarlo a cercare nella cartella di origine
- SOURCE FOLDER), specificare il titolo di destinazione (BROWSE per cercare nella cartella di
destinazione - DESTINATION FOLDER). Per unire le due serie storiche, selezionare il bottone
MERGE. La serie storica del titolo di destinazione verr integrata con i dati della serie
storica del titolo di origine. Con il pulsante OPTIONS possibile specificare come gestire i
file oggetto dell'operazione:
Per accedere alla voce MERGE:
1. Selezionare il MENU TOOLS
2. Cliccare la voce MERGE
Una volta cliccata la voce MERGE sono disponibili le seguenti opzioni nella nuova
schermata.
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171
KEEP SOURCE: mantieni il file di origine;
KEEP DESTINATION: mantieni il file di destinazione;
KEEP BOTH: mantieni entrambi i file;
DELETE SOURCE SECURITY: cancella il file di origine.
Nell'operazione, normalmente va mantenuto il file di destinazione e viene cancellato il file
di origine, questo per evitare di avere dei file duplicati.
Ordinare la serie storica
SORT: (ordina) permette di ordinare alfabeticamente i titoli (SORT SECURITIES) contenuti
nelle varie cartelle; serve altres a ordinare cronologicamente le date (SORT DATA) di una
serie storica nel caso siano fuori ordine.
Testare la serie storica
TEST: verifica l'integrit della banca dati. Il test pu essere eseguito su un singolo titolo o
su una serie di titoli; se non viene selezionato alcun titolo, vengono testati tutti i titoli
presenti nella cartella specificata.
possibile lanciare il test dall'apposita icona .
Nel caso venissero riscontrati degli errori, viene segnalato il codice ed il tipo di errore
riscontrato.
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172
Opzioni del programma
Con il punto APPLICATION OPTIONS dal MENU TOOLS, vengono impostati i parametri generali
del DownLoader:
Possono essere impostati i seguenti parametri:
DATASHEET: foglio di lavoro.
ALLOW MIXED CASE TICKER SYMBOLS: permetti l'utilizzo di caratteri minuscoli e maiuscoli nel
codice del titolo, (serve nel caso il nostro fornitore di dati usi tale distinzione);
ENABLE WARNINGS: abilita allarmi;
DATES OUT OF ORDER: date non in ordine cronologico;
TIME OUT OF RANGE: orario fuori parametro. Serve per la versione intraday del programma
e ci segnala che inserito un orario fuori da quello impostato;
UNUSUAL H-L-C RELATIONSHIP: non c' correlazione fra i parametri di minimo, massimo e
chiusura. Viene segnalato un allarme, ad esempio, nel caso in cui abbiamo un prezzo di
chiusura pi alto del massimo o pi basso del minimo;
OPEN LOCKED SECURITY: apri file bloccati o in uso.
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173
DIALING: connesione. Serve esclusivamente se abbiamo un fornitore di dati al quale
connetterci automaticamente per l'aggiornamento della banca dati (vedi
successivamente). I campi da impostare sono:
REDIAL ATTEMPS: quante volte si vuole ritentare la connessione se trova occupato;
WAIT (10) SECONDS BETWEEN REDIALS: aspetta (10) secondi prima di ritentare la
connessione.
FILE LOCATIONS: va specificata la cartella (WORKING FOLDER) dove sono localizzati i file del
DownLoader (viene proposta in automatico quando si installa il programma).
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174
GENERAL: impostazioni generali;
DISPLAY STATUS BAR: visualizza la barra di stato;
MAINTAIN F*.DOP FILES: mantieni i file *.dop, che sono un retaggio delle vecchie versioni di
MetaStock e nella versione 6.5 non servono a molto. Sono dei piccoli file testuali come
quello sotto evidenziato.
"DATE",0,0
"OPEN",5,5
"HIGH",5,5
"LOW",5,5
"CLOSE",5,5
"VOL",0,0
"OI",0,0
Possono ancora servire se utilizziamo tali versioni di MetaStock o altri programmi che ne
richiedono la presenza.
USER INFO: nome dell'utente che utilizza il programma (NAME).
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Aggiornamento dati in America
Cliccando VENDOR OPTIONS si presentano le impostazioni per l'accesso al servizio di
aggiornamento dati.
Questa finestra viene utilizzata se si ha accesso al servizio di aggiornamento dati di
Reuters Datalink; in tal caso vanno specificati:
NETWORK: per selezionare il tipo di rete a cui ci si collega;
USER ID: codice utente per accedere al servizio;
PASSWORD: parola d'ordine per accedere al servizio;
ONLINE SIGN-UP: per collegarsi direttamente via Internet al sito di Reuters Datalink e
sottoscrivere l'abbonamento al servizio di aggiornamento dati (all'atto pratico, tale
funzione utile per il mercato nordamericano);
ADVANCED: impostazioni sull'indirizzo dove collegarsi.
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176
9.5 Il menu Adjust (rettifica)
Nel MENU ADJUST sono presenti tre voci, utilizzate esclusivamente per effettuare delle
operazioni sulle serie storiche. Nei paragrafi seguenti verranno spiegate nel dettaglio
queste funzioni.
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177
Rettificare una seria storica per dividendi
DISTRIBUTION permette di rettificare la serie storica di un titolo a seguito della distribuzione
di dividendi. Tale funzione generalmente non viene usata per i titoli azionari (non si
rettifica per il pagamento del dividendo) ma esclusivamente per i fondi.
Vengono richiesti i seguenti dati:
FIRST DATE: prima data da rettificare;
LAST DATE: ultima data da rettificare;
AMOUNT: importo del dividendo distribuito.
OK per confermare il tutto.
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178
Rettificare una serie storica per frazionamenti
SPLIT permette di rettificare la serie storica a seguito di un frazionamento delle azioni.
Vengono richiesti i seguenti dati:
FIRST DATE: prima data da rettificare;
LAST DATE: ultima data da rettificare;
RATIO / FOR: il fattore di frazionamento (es. 2:1 significa che per ogni azione vecchia se ne
ottengono 2 di nuove).
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179
MANUAL Adjust: nel caso si debba inserire manualmente un fattore di rettifica. Tale
funzione serve quando vengono effettuate delle operazioni sul capitale (aumenti di
capitale) a seguito dei quali bisogna rettificare la serie storica per avere dei valori
omogenei.
Una volta aperto il titolo da rettificare, bisogna avvalorare i seguenti campi:
FIELD: riporta i campi su cui applicare la rettifica (OPEN, HIGH, LOW, CLOSE, VOLUME, OPEN
INTEREST);
OPERATION: loperazione da eseguire (MULTIPLY, DIVIDE, ADD, SUBTRACT);
FACTOR: fattore. Inserire il fattore di rettifica;
DATES TO ADJUST: date da rettificare. Impostare le date da rettificare dalla prima (FIRST)
allultima (LAST).
OK per confermare il tutto. I dati della serie storica dei titoli selezionati compresi fra le
date selezionate verranno automaticamente rettificati in base ai valori inseriti.
N.B. i fattori di rettifica vengono normalmente pubblicati sui principali quotidiani economici.
Bisogna tenere presente il fatto che i volumi si muovono in maniera speculare rispetto ai
prezzi: il fattore di rettifica per i volumi si trova dividendo 1 per il fattore di rettifica
(nell'esempio proposto, 01678 , 1
983493 , 0
1
= ).
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180
9.7 Il menu Window
Il MENU WINDOW permette di disporre ordinatamente i vari fogli di lavoro aperti. possibile
scegliere come ordinarli:
CASCADE: sovrapposti;
TILE: affiancati;
ARRANGE ICONS: ordina le icone dei file aperti;
Nella parte bassa vengono evidenziati i nomi dei file aperti; selezionando ogni singola
voce verr riportato in primo piano il grafico relativo.
9.8 Il menu Help
Dal MENU HELP si accede alla guida in linea del DownLoader.
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181
APPENDICE A:
INDICATORI E OSCILLATORI
Introduzione
In questa appendice abbiamo inserito una breve descrizione operativa dei principali
indicatori e oscillatori presenti in MetaStock. La spiegazione necessariamente ridotta
all'essenziale, anche perch la maggior parte degli indicatori hanno solamente tre tipi di
interpretazione, il taglio dello zero, la divergenza con i prezzi e lo studio delle zone di
ipercomprato e ipervenduto.
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182
INDICE
GLI OSCILLATORI
ACC/SWING INDEX
ACCUMULATION / DISTRIBUTION
AROON
AVERAGE TRUE RANGE
BOLLINGER BANDS
CCI EQUIS
CCI STANDARD
CHAIKIN A/D OSCILLATOR
CHAIKIN MONEY FLOW
CHANDE MOMENTUM OSCILLATOR
COMMODITY SELECTION
CORRELATION
DEMA
DEMAND INDEX
DETRENDED PRICE OSCILLATOR
DIRECTIONAL MOVEMENT
DYNAMIC MOMENTUM INDEX
EASE OF MOVEMENT
ENVELOPE
FORECAST OSCILLATOR
FOURIER TRANSFORM
HERRICK PAYOFF INDEX
INERTIA
INTRADAY MOMENTUM INDEX
KLINGER OSCILLATOR
LINEAR REGRESSION INDICATOR
LINEAR REGRESSION SLOPE
MACD
MARKET FACILITATION INDEX
MASS INDEX
MEDIAN PRICE
MESA SINE WAVE
MOMENTUM
MONEY FLOW INDEX
MOVING AVERAGE
NEGATIVE VOLUME INDEX
ON BALANCE VOLUME
OPEN INTEREST
OPTION DELTA
OPTION EXPIRATION
OPTION GAMMA
OPTION LIFE
OPTION PRICE
OPTION THETA
OPTION VEGA
OPTION VOLATILITY
PARABOLIC SAR
PERFORMANCE
POLARIZED FRACTAL EFFICIENCY
POSITIVE VOLUME INDEX
PRICE CHANNEL
PRICE OSCILLATOR
PRICE ROC
PRICE VOLUME TREND
PROJECTIONS BANDS
PROJECTION OSCILLATOR
Q-STICK
R-SQUARED
RANDOM WALK INDEX
RANGE INDICATOR
RELATIVE MOMENTUM INDEX
RELATIVE STRENGHT COMPARATIVE
RELATIVE STRENGHT INDEX
RELATIVE VOLATILITY INDEX
SPREAD
STANDARD DEVIATION
STANDARD ERROR
STANDARD ERROR BANDS
STOCHASTIC MOMENTUM INDEX
STOCHASTIC OSCILLATOR
SWING INDEX
TEMA
TIME SERIES FORECAST
TRADE VOLUME INDEX
TRIX
TYPICAL PRICE
ULTIMATE OSCILLATOR
VERTICAL HORIZONTAL FILTER
VOLATILITY (CHAIKIN'S)
VOLUME
VOLUME OSCILLATOR
VOLUME R.O.C.
WEIGTED CLOSE
WILDER'S SMOOTHING
WILLIAMS' %R
WILLIAMS' ACC/DIST
ZIG-ZAG
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183
Gli Oscillatori
Gli oscillatori hanno molteplici funzioni ma, essenzialmente, servono per dare
un'immagine pi nitida dell'azione del mercato; sono abbastanza facili da interpretare e
costruire, anche se le varianti dei classici oscillatori sono pressoch infinite.
Le indicazioni fornite dagli oscillatori sono molto attendibili quando il valore degli oscillatori
vicino ai punti estremi della banda di oscillazione. Il mercato si dice in ipercomprato
quando l'indicatore oscilla nell'area estrema verso l'alto, ipervenduto nel caso opposto. Il
superamento della linea mediana pu altres fornire un'indicazione significativa riguardo
alla direzione del movimento dei prezzi. Una divergenza fra l'andamento dell'oscillatore ed
i prezzi, specialmente quando l'oscillatore si trova nelle zone di ipercomprato o
ipervenduto, fornisce segnali di allarme generalmente affidabili.
Anche sugli oscillatori possono essere tracciate trendlines, supporti, resistenze e
formazioni grafiche.
Segnali operativi con oscillatore in ipercomprato / ipervenduto
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184
Segnali operativi dal taglio linea mediana
Divergenza fra prezzi ed oscillatore
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185
Acc/Swing Index
Accumulation Swing Index una cumulata dello Swing Index (vedi Swing Index);
richiede il valore di apertura per essere plottato.
La rottura segnalata, dall'Accumulation Swing Index, con il superamento del minimo
(massimo) precedentemente registrato.
Accumulation / Distribution
un semplice indicatore prezzo/volume; la sua logica quella di cogliere la natura dei
movimenti IntraDay dei prezzi, indagando se si di fronte ad una fase di accumulazione,
cio ad un momento di pausa che preluda ad un nuovo movimento verso lalto dei prezzi,
o di distribuzione, a cui evidentemente far seguito una pronunciata correzione.
In pratica, ci che si va ad aggiungere alla misura del giorno precedente una frazione
avente al denominatore il range del prezzo (massimo meno minimo) e al numeratore la
differenza fra (chiusura meno minimo) e (massimo meno chiusura); il tutto ponderato per
gli scambi fatti segnare in giornata. Il risultato che si potr trarre il seguente: nelle
giornate di accumulazione i prezzi si posizioneranno nella parte alta del range, nei
pressi del massimo (cosicch il numeratore della frazione avr un valore positivo) e si
registrer un buon andamento dei volumi: lA/D crescer e forse anche sensibilmente.
Nelle giornate di distribuzione, invece, i prezzi mostreranno una tendenza a stagnare
verso il basso, presso i minimi: i volumi in questo caso daranno la misura - pi o meno
netta - della distribuzione in corso.
Aroon
Questo indicatore, sviluppato da Tushar Chande, prende il nome da un termine sanscrito
che significa la prima luce dellalba o il passaggio tra il giorno e la notte . Lindicatore
Aroon permette di anticipare i cambiamenti di trend del prezzo di un titolo attraverso la
misurazione del numero di giorni intercorsi, tra il pi recente massimo e il pi recente
minimo, nel periodo preso in esame (time periods - il parametro richiesto per calcolare
l'indicatore). Questo indicatore si presenta con due linee distinte: una indica il numero di
giorni passati dal pi recente massimo negli ultimi x giorni (il cosiddetto Aroon Up ) e,
laltra ( Aroon Down ) fa riferimento al pi recente minimo negli ultimi x giorni.
Il valore assunto da Aroon Up e Aroon Down oscilla tra 0 e 100. Se il titolo fa un nuovo
massimo negli ultimi x giorni, Aroon Up sar uguale a 100, mentre se fa un nuovo minimo
Aroon Down sar uguale a 100.
Se nel periodo in questione non si sono formati nuovi massimi Aroon Up sar uguale a 0;
se non si sono formati nuovi minimi Aroon Down sar uguale a zero.
Un segnale di notevole forza ascendente lo si avr quando Aroon Up raggiunger il valore
100, cos come se permarr nel range alto, cio tra i valori 70 e 100, unitamente ad una
permanenza del plot Aroon Down tra 0 e 30.
Analogamente verr generato un segnale di debolezza quando Aroon Down raggiunger
la fascia alta del grafico, con Aroon Up tra 0 e 30.
Qualora si riscontrasse un incrocio dei plot, avremo un segnale di forza se Aroon Up
salir sopra Aroon Down e di debolezza nel caso inverso.
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186
Average True Range
Il True Range dato dal massimo movimento fatto registrare dal prezzo nel giorno
corrente o, in alternativa, dal confronto fra la chiusura del giorno precedente e lestremo
raggiunto il giorno corrente.
In pratica, il True Range dato dal maggiore fra:
la distanza fra il massimo e il minimo di oggi;
la distanza fra la chiusura di ieri e il massimo di oggi;
la distanza fra la chiusura di ieri e il minimo di oggi.
Per rendere utile questo tipo di oscillatore necessario considerare il suo andamento
passato.
Bollinger bands
Inizialmente si avevano degli approcci abbastanza rudimentali, che consistevano in due
medie mobili shiftate (cio spostate verso lalto o verso il basso) di una percentuale fissa,
di solito +/- 4%. Successivamente questa tecnica fu perfezionata da Mark Chaikin, che
intu che era opportuno impiegare percentuali diverse di spostamento, in modo da
contenere comunque, allinterno delle bande, la maggior parte dei prezzi fatti segnare, e
ad ogni modo occorreva tener conto delle diverse condizioni di mercato che si
presentavano.
In seguito questa evoluzione fu portata avanti da John Bollinger, legando lampiezza
delle bande direttamente alla volatilit, e in particolare a una sua precisa misura: la
deviazione standard (o scarto quadratico medio) che una misura statistica della
variabilit di una serie storica, ottenuta dalla radice quadrata di una particolare misura
della dispersione di valori intorno ad un valore caratteristico (radice quadrata della
varianza).
Quindi la varianza la somma dei quadrati delle differenze di ciascun valore di una serie
storica, rispetto al valore medio (x), rapportata al numero di valori componenti la serie; la
deviazione standard invece la radice quadrata della varianza.
In questo modo si dispone di uno strumento che si modifica automaticamente al variare
delle condizioni di mercato soddisfacendo cos lesigenza di catturare le variabili che
hanno fatto la fortuna dellapproccio fondamentale e di trasferirle nellapproccio tecnico (si
pensi per esempio alle modifiche che subiscono certi trading system al variare dei tassi
dinteresse).
CCI Equis
Lindicatore CCI Equis semplicemente il CCI utilizzato nelle vecchie versioni del
MetaStock. Si rimanda pertanto il lettore allindicatore CCI (detto anche CCI
Standard ), dato che linterpretazione la medesima.
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187
CCI Standard
Il Commodities Channel Index un indicatore sviluppato da Donald Lambert e apparso
per la prima volta su Futures Magazine nellottobre 1980. Come il nome suggerisce,
stato sviluppato prettamente per i mercati futures (particolarmente quello delle merci)
onde ricercare e sfruttare la caratteristica ciclicit che li contraddistingue, ma va bene
anche per i mercati azionari e obbligazionari.
La formula su cui si basa comprende alcuni elementi innovativi, che hanno contribuito a
rendere il CCI un indicatore veramente originale:
prende in considerazione la volatilit, rappresentata dalla deviazione standard (il
rovescio della medaglia dato dal fatto che in presenza di fasi laterali di mercato,
soggetto a repentini crolli o sbalzi, allorch il trend intraprende una direzione ben
precisa);
il dato considerato nel calcolo non il semplice prezzo di chiusura, bens il typical price,
ottenuto dividendo per tre la somma del minimo, del massimo e della chiusura: si
impiega cos un dato presumibilmente pi significativo dellultimo prezzo fatto segnare;
bench la sua natura non sia quella di un threshold indicator (cio di un oscillatore che
si muove allinterno di fasce predefinite, similmente a quanto si verifica per lRSI o lo
Stocastico), Lambert lo ha ridotto a questi termini, impiegando nel calcolo una costante,
pari a 0,015, grazie alla quale lindicatore rimane ingabbiato allinterno della fascia -
100/+100 per il 70 - 80% del tempo.
In sintesi, il CCI cos ottenuto:
Typical Price - moving average (TP)
0,015 x deviazione standard (TP)
La media mobile impiegata pu essere semplice o esponenziale. Il MetaStock le
propone entrambe; rileviamo peraltro come Lambert scelse espressamente una media
semplice, che presentava a suo avviso il vantaggio di non essere influenzata dai dati
remoti, tutto a vantaggio della credibilit dellindicatore.
Le modalit di impiego del CCI proposte da Lambert erano le seguenti:
utilizzare unampiezza temporale pari ad un terzo del ciclo dominante il titolo;

i segnali operativi sono forniti dallattraversamento delle fasce estreme: si apriranno
posizioni long quando il CCI superer +100, per chiuderle quando il CCI ritorna
allinterno della fascia tipica di oscillazione; si intraprendono posizioni short quando il
CCI rompe verso il basso -100, per chiuderle quando lindicatore supera dal basso il
predetto livello;

nessuna operazione viene intrapresa quando il CCI naviga fra -100 e +100.
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188
Chaikin A/D Oscillator
un indicatore prezzo/volume sviluppato da Marc Chaikin; e costruito come differenza
fra due medie mobili dellAccumulazione/Distribuzione.
In altre parole, il Chaikin Oscillator definito come (linguaggio MetaStock):
mov(ad(), 3, e) - mov(ad(), 10, e)
I principi su cui esso si basa sono a questo punto abbastanza evidenti:
se il titolo chiude oltre il livello medio del suo range (definito come semisomma del
massimo e del minimo), si pu ritenere che ci sia stata accumulazione; altrimenti,
per quel giorno c stata distribuzione;
un rialzo genuino deve essere accompagnato da discreti volumi, mentre i ribassi
sono fisiologicamente accompagnati da bassi volumi. Il campanello dallarme suona
quando il rialzo si realizza con bassi volumi, mentre nel ribasso si assiste ad un
aumento degli scambi. Tutte queste situazioni sono monitorate dal Chaikin Oscillator;
secondo lautore, il Chaikin Oscillator permette di osservare il flusso di liquidit in
ingresso e in uscita dal mercato (o dal titolo). Confrontando questo flusso con
lazione dei prezzi possibile lidentificazione di massimi e minimi di medio-lungo
periodo.
Due sono in particolare le situazioni da tenere in considerazione:
1) quando loscillatore fallisce nel raggiungere un nuovo massimo (o un nuovo minimo)
probabile uninversione di tendenza;
2) se loscillatore inverte direzione congiuntamente ai prezzi, si di fronte ad un
segnale di ingresso sul mercato.
Unultima avvertenza: il caso di impiegare il Chaikin Oscillator congiuntamente ad altri
strumenti e tecniche; lo stesso autore usa un modello di trading basato sul suo oscillatore
e sulle Bande di Bollinger, con risultati, a suo dire, non poco entusiasmanti.
Chaikin Money Flow
un indicatore basato sulla linea di accumulazione/distribuzione, costruito da Marc
Chaikin. Esso prodotto dalla somma dei valori della linea predetta negli ultimi x giorni
(time periods , 21 giorni il valore standard) e successivamente dividendo il risultato per
la somma dei volumi giornalieri verificatisi sempre nello stesso periodo.
La formula dell'indicatore la seguente:
sum((((C-L)-(H-C))/(H-L))*(V,21))/SUM(V,21)
Dal punto di vista interpretativo si pu arguire che la forza (o debolezza) del mercato
generalmente accompagnata da prezzi appartenenti alla met alta (o bassa) del loro
range giornaliero, unitamente a volumi crescenti. Nel primo caso assisteremo ad un
indicatore con valore positivo, cio sopra la linea dello zero; nel secondo caso, cio in
situazioni di debolezza del mercato, il Chaikin Money Flow avr valori negativi. Questo
indicatore risulta molto utile qundo si ha la necessit di confermare delle rotture di
supporti/resistenze o di trend-line. Una rottura verso lalto di un canale discendente, per
esempio, se supportata da un Chaikin Money Flow appena passato sopra la linea dello
zero, indica con ottime probabilit il passaggio da un trend discendente ad uno
ascendente.
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Chande Momentum oscillator
Il Chande Momentum Oscillator (CMO) stato sviluppato da Tushar Chande ed
strettamente correlato allindicatore RSI di Wilder, anche se differisce da esso per diversi
motivi:
si usano sia dati per giornate in rialzo che in ribasso al numeratore, misurando perci
direttamente il momentum;
i calcoli sono fatti su dati assoluti, non mediati, pertanto forti movimenti di breve
possono palesarsi nella determinazione del valore di questo oscillatore.
la scala utilizzata va da 100 a +100, permettendo cos di vedere cambiamenti nel
momentum usando la linea dello zero.
Le applicazioni pi rilevanti di questo oscillatore sono rivolte alla identificazione di
situazioni di ipercomprato/ipervenduto, persistenza del trend, ecc.
Chande identifica con 50 (ipervenduto) e +50 (ipercomprato) i livelli 30 e 70
dellindicatore RSI di Wilder.
La persistenza del trend pu essere confermata dai valori del CMO: pi alti sono, pi forte
sar il trend.
Commodity Selection
Il Commodity Selection Index stato sviluppato da J. Welles Wilder e presentato
nellormai classico New Concepts in technical trading systems .
Secondo Welles Wilder, la volatilit permette di effettuare una stima del movimento di un
titolo, ma non sempre un titolo in movimento presenta volatilit: un titolo pu salire e
scendere molto lentamente in una direzione e non per questo presentare volatilit.
Lobiettivo del CSI appunto quello di identificare i titoli che presentano le caratteristiche
per compiere uno scatto verso una direzione (non importa quale).
La cosa curiosa che, per adempiere a questo scopo, Wilder ha inserito nella formula
non solo una misura della volatilit, ma anche i margini pagati allintermediario e i costi di
transazione.
La formula comprende infatti lADXR (Average Directional Index Rating), che viene
moltiplicato per lAverage True Range e per un valore che a sua volta il prodotto di due
fattori, comprensivi dei costi di transazione (in valore assoluto), del margine richiesto, di
un fattore di conversione e di una costante.
evidente che questo indicatore non va impiegato come strumento di trading, bens come
metodo per determinare i titoli che presentano la leva maggiore in relazione alla volatilit
implicita e alle caratteristiche dei vari contratti.
anche utile osservare la formazione di picchi su questo indicatore, che spesso
segnalano tempestivamente importanti punti di svolta.
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190
Correlation
La relazione che intercorre tra due variabili, una dipendente e laltra indipendente ,
detta CORRELAZIONE. Il coefficiente di correlazione, che varia da 1 a +1, quantifica il
legame tra le due variabili e indica se una modificazione nella variabile indipendente
possa o meno incidere nella variabile dipendente.
Un segno positivo del coefficiente di correlazione vuol significare che la variabile
dipendente si muover nella stessa direzione di quella indipendente: al contrario, un
segno negativo esprimer una divergenza nel trend delle due variabili.
Bisogna per porre attenzione al valore assunto dal coefficiente di correlazione: nel caso
in cui esso fosse nei dintorni dello zero (per esempio +/- 0.10), la correlazione evidenziata
sar debolissima o addirittura inesistente.
Lutilizzo pi importante dellanalisi di correlazione nella sua capacit previsionale. Una
solida base di dati di correlazione pu mostrare quanto un cambiamento nella variabile
indipendente (lindicatore) predica bene un cambiamento della variabile indipendente (il
corso del titolo). Si possono effettuare anche studi di correlazione tra un titolo ed un altro,
oppure tra un indicatore ed un altro.
Ovviamente, per plottare il grafico della correlazione, bisogna disporre di due grafici (due
titoli, due indicatori, un titolo ed un indicatore, etc.). Bisogna selezionare il primo valore
(la variabile dipendente cliccando sopra il grafico); tenendo premuto il tasto SHIFT si
passa a selezionare il secondo valore; si sceglie quindi l'indicatore Correlation dalla lista
degli indicatori e plottarlo sul grafico.
Vengono richiesti i seguenti parametri:
Time periods: i giorni oggetto di analisi;
Forward shift: sempre espresso in giorni, indica di quanto far avanzare il conteggio
dell'indicatore. Questo comporta la possibilit di valutare come, una variazione odierna
della variabile indipendente, verr recepita dalla variabile dipendente fra x giorni.
Dema
L'indicatore DEMA (Double Exponential Moving Average), composto dall'unione tra una
media mobile esponenziale ed una doppia media mobile esponenziale, il tutto al fine di
ridurre il ritardo di cui soffrono le medie.
Il problema dellutilizzazione della media mobile risiede proprio nel suo ritardo rispetto alla
variazione dei prezzi; tale ritardo evidentemente aumenta con laumentare del numero di
giorni considerati per il suo calcolo: DEMA pu essere utilizzata al posto di una normale
media mobile, per sfruttare la sua maggiore reattivit.
Per plottare l'indicatore vengono richiesti i seguenti dati:
time periods: periodi (giorni, settimane o mesi a seconda della tipologia del grafico) sui
quali viene calcolato l'indicatore;
price field: il campo dove deve essere calcolato l'indicatore.
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Demand index
un indicatore prezzo-volume sviluppato da James Sibbet, editore della pubblicazione
Let's talk Silver and Gold (Sibbet Publications, 61 South Lake Avenue, Pasadena, CA
91101), il cui scopo quello di misurare "artificialmente" l'upside e il downside volume per
i mercati e/o titoli per cui queste statistiche non siano disponibili.
Negli Stati Uniti, infatti, sono seguitissimi gli indicatori di breadth (ampiezza) costruiti
rapportando gli scambi fatti registrare dai titoli che hanno chiuso al rialzo a quelli relativi ai
titoli che hanno chiuso al ribasso. Partendo dall'identificazione della buying pressure e
della selling pressure, si combinano prezzo e volumi in modo da pervenire ad un
indicatore che il pi delle volte si comporta da leading indicator delle tendenze dei corsi.
La premessa alla base del Demand Index infatti quella secondo cui i volumi anticipano i
prezzi.
La costruzione del Demand Index troppo complessa per gli scopi di questa trattazione.
Qui basti ricordare che sarebbero necessarie 21 colonne di un foglio di calcolo e che la
formulazione originaria prevede l'indicatore visualizzato su una scala avente +0 come
massimo, 1 al centro e -0 al minimo. MetaStock, impiega una metodologia di calcolo
leggermente differente, ma il risultato pratico tuttavia non cambia. Ci si trova di fronte ad
un indicatore la cui banda tipica di oscillazione va da -50 a +50; rare sono le letture
superiori al valore assoluto di 50.
Detrended price oscillator
Se lobiettivo della vostra analisi quello di identificare dei cicli nellambito del movimento
dei prezzi di un titolo, diventa essenziale eliminare il trend nei prezzi. Il Detrended Price
Oscillator (DPO) permette proprio di identificare i cicli di lungo termine partendo
dallanalisi delle componenti cicliche di breve periodo.
Per la costruzione di questo oscillatore sufficiente centrare una media mobile di x-giorni
spostandola indietro di x/2 + 1 giorni. Successivamente questa media mobile centrata
sottratta dal prezzo di chiusura: il risultato appunto un oscillatore che si muove nei
dintorni dello zero. Il numero di giorni da inserire da parte dellutente strettamente
collegato alla lunghezza del ciclo che si desidera identificare.
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Directional movement
J. Welles Wilder Jr. ha sviluppato un sistema di tipo quantitativo euristico derivandolo
dallidea che la predominanza della domanda sullofferta (o viceversa) sia identificabile
attraverso losservazione degli incrementi che si registrano tra i valori di massimo e dei
decrementi tra quelli di minimo, periodo dopo periodo.
Cos procedendo si pu dire che, in un determinato arco temporale, la prevalenza degli
incrementi tra i massimi sui decrementi tra i minimi indice della esistenza nel mercato di
una tendenza al rialzo. Ne risulta una serie di algoritmi tra loro legati utilizzabili per:
definire la natura della fase corrente del mercato;
gestire le posizioni sul mercato.
Per sviluppare gli algoritmi occorre introdurre le grandezze necessarie, qui di seguito
descritte: valori di massimo, minimo e chiusura di ogni periodo t .
Le grandezze di base del sistema sono:
1) Escursione significativa (es), una misura della entit del movimento massimo che si
verifica tra due intervalli temporali o della volatilit di un prezzo definita come la
grandezza maggiore tra:
la distanza tra il massimo ed il minimo della seduta (range dei prezzi);
la differenza tra il massimo della seduta in esame ed il prezzo della chiusura di
quella precedente;
la differenza tra la chiusura della seduta precedente ed il minimo di quella in esame.
2) Movimento direzionale positivo (dm
+
).
3) Movimento direzionale negativo (dm
-
).
4) Movimento direzionale neutro.
5) Movimento direzionale duplice.
Dynamic Momentum index
Questo indicatore stato sviluppato da Tushar Chande e Stanley Kroll ed praticamente
identico allindicatore RSI di Wilder, se non per il fatto che il numero di giorni considerati
per il calcolo variabile e non fisso.
Tale variabilit associata alla volatilit dei prezzi del titolo considerato, cos DMI
utilizzer pi giorni in condizioni di mercati stabili ed un numero minore quando gli stessi
saranno pi attivi. Il numero massimo fissato in 30 periodi, il minimo di 3: in questa
maniera si riesce ad eliminare gli effetti dellappiattimento dell'oscillatore, che solitamente
perde di efficacia nell'analisi dei movimenti di breve periodo.
Come lRSI, esso identifica condizioni di ipercomprato/ipervenduto con valori di 70/30.
Bisogna per porre attenzione al trend assunto dai prezzi:
- se si tratta di un mercato senza un chiaro trend, Chande sostiene che ingressi/uscite
basati su livelli di ipercomprato/ipervenduto potrebbero dare i migliori risultati;
- se invece abbiamo a che fare con un mercato dotato di trend ben preciso, il DMI potr
essere usato per ingressi nella stessa direzione del trend.
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Ease of Movement
Questo indicatore discende dagli studi di Richard W. Arms Jr., meglio conosciuto per il
metodo di rappresentazione dei prezzi Equivolume , ed identifica la facilit di movimento
dei prezzi di un titolo. Esso calcolato da:
EMV = Midpoint Move/ Box Ratio
Dove:
Midpoint = (prezzo max di oggi + prezzo min di oggi)/2 (prezzo max ieri + prezzo min
ieri)/2
e:
Box Ratio = Volume/( prezzo max di oggi prezzo min di oggi)
Sulla base di ci si pu affermare che lindicatore in questione produrr un segnale di
acquisto non appena superer la linea dello zero, indicando infatti una probabile crescita
del corso del titolo. Analogamente ci sar un segnale di vendita non appena lindicatore
cadr sotto la linea dello zero.
Envelope
Una busta (envelope) cosituita da due medie mobili, una spostata verso lalto e laltra
verso il basso. La logica di utilizzazione delle stesse identica alle bande di Bollinger,
pertanto le due medie identificheranno un range normale di variazione dei prezzi di un
titolo: non appena esso superer il limite superiore si avr un segnale di vendita, mentre
un segnale di acquisto si avr non appena si sar sforato il limite inferiore.
Forecast oscillator
Questo oscillatore, sviluppato da Tushar Chande, unestensione degli indicatori basati
sulla regressione lineare.
Esso permette di visualizzare in forma grafica la differenza percentuale tra il prezzo
probabile (cio generato da una retta di regressione lineare costruita su x-periodi, in
inglese forecast) ed il prezzo reale, pertanto sar maggiore di zero quando il prezzo
probabile strettamente superiore a quello effettivo.
Nellutilizzazione di questo oscillatore Chande suggerisce di plottare una trigger-line
delloscillatore, costruita da una media mobile a 3 giorni delloscillatore stesso, per meglio
identificare cambiamenti repentini del trend.
In generale, prezzi effettivi costantemente sotto i prezzi probabili suggeriscono prezzi
ancora in discesa per il futuro, mentre prezzi reali costantemente maggiori indicheranno
una buona probabilit di crescita del trend.
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Fourier Transform
La trasformata di Fourier una funzione tipicamente utilizzata in problemi di carattere
ingegneristico: essa tende ad identificare dei cicli allinterno di un set finito di dati ordinati
temporalmente.
Evidentemente i prezzi di un titolo hanno spesso un trend, per cui necessario passare
questi dati al setaccio , tramite una funzione che il MetaStock utilizza prima di applicare
la trasformata di Fourier.
Questa funzione mostra perci un indicatore (detto indicatore FFT) che evidenza le
lunghezze di tre cicli predominanti e la loro forza relativa (cio la loro ampiezza), dal pi al
meno significativo. Pi lindicatore rimane ad una specifica lunghezza di ciclo, pi
predominante nei dati analizzati.
Una volta che si evidenziata la lunghezza del ciclo predominante, essa pu essere
utilizzata come parametro di riferimento per altri indicatori, come la media mobile: baster
plottare la media mobile di un numero di giorni dimezzato rispetto alla lunghezza del ciclo
predominante.
Herrick payoff index
Herrick Payoff Index usato essenzialmente per analizzare il future e le merci ed utilizza il
dato open interest , cio il numero di contratti aperti.
Esso calcola la media dei prezzi per ogni giorno e successivamente utilizza questa
informazione per calcolare la differenza nei prezzi medi di ogni giorno. Il flusso di denaro
(in ingresso o in uscita) poi calcolato moltiplicando la variazione delle medie di prezzo
precedenti per il volume giornaliero.
Inertia
Lindicatore di inerzia stato sviluppato da Donald Dorsey, che vuole con questo
strumento evidenziare il trend di un determinato titolo. Questo indicatore utilizza la
volatilit e la direzione di movimento dei prezzi del titolo. La volatilit misurata da Dorsey
con lRVI, il Relative Volatility Index, per cui lInertia non che un RVI attenuato grazie ad
una regressione lineare.
Operativamente parlando, un indicatore di inerzia costantemente sopra il valore di 50
lascia intendere che il trend crescente di lungo termine permarr. Per valori inferiori a 50
sar indicata uninerzia negativa, pertanto il trend avr carattere discendente.
Intraday Momentum index
Questo indicatore (IMI), ideato da Tushar Chande, un incrocio tra lRSI e lanalisi
candlestick. Il suo calcolo molto simile a quello dellRSI, tranne per il fatto che esso usa
la relazione tra il prezzo di apertura e di chiusura del giorno per determinare se il giorno
stesso un giorno bianco o nero (vedi analisi candlestick). Per ci che concerne le
condizioni di ipercomprato ed ipervenduto si pu far riferimento al pi conosciuto
indicatore RSI.
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Klinger Oscillator
Klinger svilupp questo oscillatore (KO) per perseguire due obiettivi apparentemente
contrastanti: essere sensibile ai segnali dettati dai massimi e minimi di breve, ma essere
anche abbastanza accurato per riflettere il flusso di denaro nel lungo termine.
Il KO si basa sui seguenti principi:
- Il range di prezzo (massimo-minimo di giornata) una misura di movimento ed il
volume la forza dietro questo movimento. La somma di massimo, minimo e chiusura
definisce il trend. Si verifica accumulazione quando la somma del giorno maggiore
della somma del giorno precedente; distribuzione nel caso opposto.
- Il volume produce continui cambiamenti nei prezzi intra-day, segnalando cos pressioni
di acquisto o di vendita. Il KO quantifica la differenza tra il numero di titoli che sono
stati accumulati o distribuiti ogni giorno come forza di volume.
- Convertendo la forza di volume in un oscillatore che rappresenta la differenza tra la
media mobile esponenziale a 34 giorni e quella a 55 giorni con una media trigger di 13
giorni, la forza del volume entrante ed uscente pu facilmente essere plottata. Pu
tornare molto utile comparare questa forza allazione del prezzo per identificare
divergenze nei massimi o nei minimi.
Dal punto di vista interpretativo bene ricordare che:
- i segnali pi affidabili si verificano nella direzione del trend prevalente.
- I segnali pi affidabili si hanno quando il KO diverge con il movimento del prezzo del
titolo, specie su nuovi massimi o nuovi minimi in condizioni di
ipercomprato/ipervenduto.
- Se il prezzo in un trend ascendente, bisogna acquistare quando il KO cade verso
livelli inusuali sotto lo zero, sale e incrocia di nuovo la trigger line. Bisogner assumere
posizioni corte in condizioni contrarie.
Cosa da tenere comunque a mente che questo oscillatore genera buoni risultati per
ingressi/uscite nella direzione del trend, mentre molto meno efficace se usato contro il
trend.
Linear regression indicator
Lindicatore di regressione lineare basato sul trend di prezzo di un determinato titolo in
uno specificato periodo di tempo. Il trend determinato calcolando la retta passante per i
punti secondo il metodo dei minimi quadrati , cio quella retta che minimizza la somma
delle distanze (al quadrato) tra la retta stessa ed i punti che, nel caso in ispecie, sono i
prezzi giornalieri del titolo. Ogni punto lungo lindicatore di regressione lineare uguale al
valore finale della trendline di regressione lineare: per esempio, il valore finale di una
trend line di regressione lineare che copre 20 giorni avr lo stesso valore dellindicatore di
regressione lineare a 20 giorni.
Questo indicatore differisce leggermente dallindicatore TSF (Time Series Forecast), che
invece aggiunge la pendenza della retta al valore finale assunto dalla retta di regressione
lineare: ci significa che il TSF pi sensibile alle variazioni di breve periodo.
Linterpretazione dellindicatore di regressione lineare simile a quella della media
mobile, ma questo indicatore ha due vantaggi:
1) contrariamente alla media mobile, non ha molto ritardo nelle sue variazioni al variare
dei corsi azionari;
2) esso rappresenta una vera e propria previsione sui prezzi futuri del titolo.
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Linear Regression Slope
La pendenza (slope) della retta di regressione lineare costruita sul corso di un titolo
mostra quanto ci si attende che il prezzo cambi per unit di tempo.
utile considerare la pendenza in relazione al valore r-squared (vedi): mentre la
pendenza offre la direzione generale del trend (positivo o negativo), lr-squared mostra la
forza del trend stesso.
Quando la pendenza del trend diventa significativamente positiva si verifica un segnale di
acquisto: tale significativit associata a valori critici della variabile r-squared che
vengono qui di seguito riportati in tabella:
Periodi r-squared
5 0.77
10 0.40
14 0.27
20 0.20
25 0.16
30 0.13
50 0.08
60 0.06
120 0.03
MACD
Il MACD formato da due curve: la prima (linea continua) rappresenta la differenza di due
medie mobili esponenziali a 12 e 26 giorni, la seconda (linea tratteggiata) una media
esponenziale a 9 giorni della prima linea.
Le formule risultano essere le seguenti:
MACD = (C x 12 - C x 26) & (C x 12 - C x 26) x 9
dove:
C x 12 = media mobile esponenziale a 12 gg dei prezzi di chiusura
C x 26 = media mobile esponenziale a 26 gg dei prezzi di chiusura
x 9 = media mobile esponenziale a 9 gg
Lindicatore si muove attorno a una linea dello zero. Infatti quando la media di breve
sopra a quella di lungo la differenza sar positiva e loscillatore si trova sopra lo zero
individuando una tendenza rialzista e viceversa nel caso la media di breve si trovi sotto
quella di lungo; quando le due medie si intersecano il loro valore coincide e la linea
delloscillatore si trova sullo zero. Anche in questo caso linterpretazione pu essere
duplice.
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Market facilitation Index
Lindice MFI, ideato da Williams, calcolato dividendo il range giornaliero (massimo-
minimo) per il volume totale: il risultato mostra lefficienza del movimento del prezzo,
quantificando il movimento di prezzo per unit di volume.
William definisce quattro possibili combinazioni dellindice MFI e del volume:
1. Contemporaneo aumento dei volumi e dellindice MFI. Grande attivit sul mercato.
2. Diminuzione dei volumi e dellindice MFI. Linteresse verso il mercato scema.
3. Decremento del volume ed un aumento dellindice MFI. Nonostante il trend, la
mancanza di volumi evidenza che non c partecipazione da parte dei trader.
4. Aumento dei volumi e diminuzione dellindice MFI. Il mercato ha una fervente attivit,
ma non in grado di imboccare una strada precisa.
Mass index
Questo indice, ideato da Tushar Chande e Donald Dorsey, calcolato dalla somma della
media mobile esponenziale del range di oscillazione giornaliera (minimo-massimo) su 25
giorni. Lindice di massa utilizzato per identificare inversioni nel trend misurando
lampliarsi o il restringersi dellintervallo medio tra il minimo e massimo. Dal punto di vista
operativo la figura pi interessante si chiama reversal bulge , consistente nella
condizione per la quale lindice di massa a 25 giorni supera il valore 27 e
successivamente scende sotto 26,5; la direzione del prezzo non qui rilevante.
Median price
Median Price fornisce un prezzo medio della giornata calcolato con la seguente formula:
(massimo+ minimo)/2
Fornisce una linea contenenti i prezzi medi giornalieri, che pu essere molto utile
nellidentificazione dei segnali di acquisto/vendita (incrocio di medie mobili, incrocio tra
linea-prezzi e una o pi medie mobili) (vedi anche Weighted Close e Typical Price).
MESA Sine Wave
Questo indicatore stato sviluppato da John Ehlers ed indica se il mercato stia seguendo
un trend ben definito oppure in un ciclo.
Esso consiste di due plot, uno che misura la fase ( Sine Wave ) e laltro che misura la
fase incrementata di 45 gradi ( Lead Sine ): insieme le due curve danno chiare
indicazioni sullo stato dei prezzi, cio se essi sono allinterno di un ciclo o seguono un
trend ben definito.
Quando il titolo in esame in una fase ciclica, le migliori indicazioni si ottengono
osservando le zone di ipercomprato/ipervenduto; in tali fasi l'oscillatore assume un
andamento ondulatorio regolare e fornisce eccellenti risultati; un segnale di acquisto
dato quando il Sine Wave plot incrocia al rialzo il plot Lead Sine.
Nelle fasi di trend ben definito, lindicatore non assomiglia ad unonda ma i due plot si
muovono in intervalli laterali attorno alla zero, a volte parallelamente a volte distanti luno
dallaltro. In questi casi la corretta strategia di trading si avr con sistemi trend following.
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Momentum
Viene intesa in sostanza la misura del grado di accelerazione che un movimento di
prezzo, sia esso al ribasso o al rialzo, esprime nellarco del suo evolversi; si pu anche
parlare di forza intrinseca del movimento.
La possibilit di avere questo tipo di informazione da parte degli indicatori molto
importante e pu tornare molto utile nelle situazioni in cui uninversione di tendenza
vicina. Volendo tradurre in formula quanto espresso a parole, il valore dellindicatore, per
esempio con ampiezza a 10 giorni, viene espresso in termini di differenza tra il prezzo
osservato al tempo t ed il prezzo rilevato al tempo t - 10.
La funzione cos ottenuta, viene confrontata con una linea orizzontale che rappresenta
valori nulli. In formula:
M = Pt - P(t - 10)
dove:
M = Momentum
Pt = Ultimo prezzo
P(t - 10) = Prezzo rilevato al tempo t - 10
Le tipiche informazioni che un momentum basato sullevoluzione di un prezzo fornisce
sono le seguenti:
1. valori del momentum > 0 indicano una fase espansiva del prezzo. Si possono
comunque distinguere due differenti situazioni relative a segni positivi del momentum
(Mo).
1a. valori crescenti del Mo indicano un rafforzamento dellespansione corrente.
plausibile ritenere che la fase espansiva abbia particolare intensit.
1b. valori decrescenti del Mo indicano un indebolimento della fase espansiva.
Avvicinandosi al suo top, la fase espansiva registra incrementi di prezzo
decrescenti, cos si pu osservare un rallentamento della velocit del prezzo in
rialzo. In tale situazione probabile che si interrompa in breve tempo il trend
ascendente.
2. valori del Mo < 0 indicano una fase ribassista del movimento del prezzo. Anche in
questa circostanza si possono verificare due differenti casi, speculari al punto 1.
2a. valori decrescenti del Mo segnalano una forte intensit del ribasso del prezzo
oggetto dinteresse.
2b. valori crescenti del Mo indicano un indebolimento della fase ribassista. I
decrementi del prezzo accusano una diminuzione allapprossimarsi al bottom del
suo trend. La velocit della discesa perde intensit, prontamente segnalata dal Mo.
Le indicazioni operative nella versione originale sono:
acquistare (posizione lunga) quando il momentum sopra la soglia 100 con
andamento crescente (espansione in rafforzamento);
liquidare le posizioni lunghe in concomitanza ad andamenti del momentum sopra la
soglia 100, ma decrescente (espansione in indebolimento),
vendere (posizione corta) quando il momentum va sotto la soglia 100 (flessione in
rafforzamento);
liquidare le posizioni corte con andamento del momentum crescente sotto soglia 100
(flessione in indebolimento).
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199
Money Flow Index
Loscillatore Money Flow Index misura la forza del flusso di denaro di unazione.
collegato allRSI, ma il MFI analizza solo lazione del volume mentre lRSI incorpora
solo il prezzo dellazione.
Il flusso di denaro, (non il MFI), calcolato attraverso la determinazione del prezzo medio
del giorno e poi dalla comparazione di questo valore al prezzo medio del giorno
precedente.
Se il prezzo medio di oggi maggiore del prezzo medio di ieri, considerato flusso
di denaro positivo.
Se il prezzo medio di oggi minore del prezzo medio di ieri, considerato flusso di
denaro negativo.
Il flusso di denaro per un giorno specifico calcolato moltiplicando il prezzo medio per
volume.
MONEY FLOW = volume x average price
Positive Money Flow la somma del flusso di denaro positivo al di sopra dello specifico
numero di periodi.
Negative Money Flow la somma del flusso di denaro negativo oltre uno specifico
numero di periodi.
Money Ratio = Positive Money Flow / Negative Money Flow
Infine il MFI calcolato usando la seguente formula:
MFI = 100 - (100/ (1+Money Ratio) )
Linterpretazione del MFI avviene come segue:
1) Cercando le divergenze con il prezzo dellazione, se il prezzo tende al rialzo e MFI
tende al ribasso, un cambiamento di tendenza imminente.
Ipotizzando i futuri massimi del mercato quando MFI sopra un certo livello (ad
esempio: 80) o i futuri minimi del mercato quando MFI sotto un determinato livello (ad
esempio: 20).
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200
Moving Average
Le medie mobili semplici si costruiscono sommando i dati di chiusura per un periodo
definito dall'analista e dividendo poi il dato ottenuto per il numero dei giorni considerati; le
medie mobili ponderate si calcolano attribuendo un peso maggiore ai dati pi recenti con
una ponderazione aritmetica; per le medie esponenziali viene considerata una
ponderazione esponenziale dei valori. I segnali operativi che possono fornire le medie
sono molteplici, dal pi elementare incrocio di una singola media con i prezzi alla
combinazione di due o pi medie per ottenere segnali operativi.
Segnali operativi incrocio media / prezzi
Negative Volume Index
Questo indicatore collega un decremento nel volume al cambiamento nel prezzo del titolo
secondo la seguente condizione:
se V0 < V1: NVI = I + ROC1 * I
se V0 >= V1: NVI = 1
I = NVI1 = NVI del periodo precedente
dove:
ROC1 = [C0 - C1] / C1
C1 = chiusura del periodo precedente
C0 = chiusura del periodo corrente
V1 = volume precedente
V0 = volume corrente
Con lindice NVI si misura la forza del trend durante i periodi di mercato con volume
declinante che poi considerato un complemento del PVI; per costruzione cambia di
valore esclusivamente quando i volumi decrescono, poich esso parte dal presupposto
che lo smart money prenda tranquillamente posizione nei giorni in cui il volume decresce;
per tale ragione questi sono i giorni da considerare in quanto incorporano un maggiore
contenuto per formulare valide ipotesi di tendenza futura.
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201
On Balance Volume
una tecnica di analisi del volume ideata da Joseph E. Granville.
LOBV viene calcolato seguendo due fasi:
1) Inizialmente si prende in considerazione il volume totale di ogni giorno ritenuto positivo
o negativo a seconda del prezzo di chiusura di quella seduta, ovvero se i titoli hanno
chiuso con un prezzo pi alto o pi basso del giorno precedente.
(Se i prezzi hanno chiuso con un valore pi alto, il volume totale positivo; se i prezzi
hanno chiuso con un valore pi basso il valore negativo. Il valore positivo o negativo di
ciascun giorno sommato poi in un valore cumulativo.)
SE [C0 - C1] > 0 : OBV = V
SE [C0 - C1] < 0 : OBV = -V
OBV = OBV + 1
I = Valore del OBV del periodo precedente;
C0 = chiusura corrente;
C1 = chiusura del giorno precedente;
V = volume.
2) In seguito si traccia un grafico dei volumi tenendo conto del loro segno positivo o
negativo. Dalla convergenza o divergenza dellOBV con landamento dei prezzi del
valore mobiliare sottostante, si possono trarre utili indicazioni sulle possibilit di
inversione della tendenza in corso.
In particolare:
OBV decrescente con prezzi in aumento o mercato in fase di congestione, segnala
un prossimo indebolimento delle quotazioni.
OBV crescente con prezzi in diminuzione, segnala una prossima inversione di
tendenza.
OBV concorde con i prezzi, non fornisce indicazioni utili, o conferma la tendenza in
atto.
Open Interest
Si utilizza esclusivamente per i contratti future e altro non che il totale delle operazioni
aperte su un contratto future. Viene utilizzato per misurare l'attivit e la forza del titolo in
esame. Per poter plottare tale indicatore necessario che nella banca dati sia presente
tale dato. Viene generalmente utilizzato per trovare conferme o divergenze
nell'andamento dei prezzi: un aumento dei prezzi con un Open Interest in aumento
indica l'apertura di nuove posizioni e conseguente interesse e fiducia sulla tendenza in
atto; un aumento dei prezzi a fronte di un Open Interest in ribasso indica che gli
operatori, pur vedendo i prezzi in salita, preferiscono chiudere le posizioni in essere.
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202
Option Delta
Il delta indica la variazione del prezzo di un'opzione (o un covered warrant) o al variare
del livello corrente del sottostante. Ignorando il segno del delta, possiamo interpretare il
delta di un'opzione come una misura della probabilit che il tale opzione in oggetto diventi
in-the-money.
Le opzioni at-the money hanno un delta molto prossimo a 50, poich a seconda che il
prezzo del sottostante aumenti di poco o diminuisca di poco, l'opzione finir
rispettivamente in o out-the-money. Un delta vicino a 50 riflette in questo caso le
probabilit pressoch uguali per l'opzione di avere valore intrinseco positivo o nullo.
Le opzioni deep-in-the-money hanno un delta prossimo a 100 (ed in ogni caso
compreso tra 50 e 100), a riflettere lelevata probabilit che le opzioni in questione arrivino
a scadenza in-the-money.
Le opzioni deep-out-of-the-money hanno un delta prossimo allo zero (in ogni caso
compreso tra 0 e 50) a significare la remota probabilit che possano giungere a
scadenza in-the-money.
Per calcolare il Delta vengono richiesti:
la tipologia di opzione (call o put);
la tipologia del sottostante: azioni o future (equity / future);
la data di scadenza (expiration date);
il prezzo di esercizio (strike price);
i tassi di interesse correnti di mercato (interest rate);
il dividendo pagato dal sottostante (annual dividend).
Option Expiration
Rappresenta mese dopo mese il ciclo di decadenza delle opzioni su azioni ed indici.
Option Gamma
Analizzando i valori ammissibili del delta, possibile concludere che, al variare del prezzo
del sottostante, il delta di un'opzione si muove in valore assoluto tra zero e cento.
Una misura della variazione del delta al variare di un punto percentuale del prezzo del
sottostante rappresentata dal gamma. Dire che un'opzione ha un gamma pari a 5
significa dire che per ogni punto di incremento (diminuzione) nel prezzo del sottostante,
l'opzione guadagner (perder) 5 delta. Il gamma pertanto fornisce una misura di quanto
rapidamente un un'opzione si muove nel corso della propria vita al muoversi del
sottostante di riferimento, nonch del grado di rischiosit associato a tali movimenti.
possibile notare come tale variabile si comporti diversamente a seconda dello strike
dell'opzione, a parit di scadenza e sottostante. Il gamma assume valori massimi in
opzioni at-the-money e valori via via inferiori nele opzioni out-of-the-money. In particolare
ci accade con maggiore evidenza quanto pi l'opzione si avvicina alla scadenza.
Per calcolare il Gamma vengono richiesti:
la tipologia del sottostante: azioni o future (equity / future);
la data di scadenza (expiration date);
il prezzo di esercizio (strike price);
i tassi di interesse correnti di mercato (interest rate);
il dividendo pagato dal sottostante (annual dividend).
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203
Option Life
Rappresenta il numero di giorni mancanti alla scadenza. Pi il valore assume dimensioni
rilevanti, maggior valore ha lopzione.
Option price
Il valore di unopzione generalmente viene calcolato attraverso il modello di Black e
Scholes. Secondo tale modello possibile determinare il valore di equilibrio di unopzione
o warrant in funzione delle seguenti sei variabili:
1. Livello corrente del sottostante (+)
2. Strike price (-)
3. Vita residua (+)
4. Tasso di interesse di periodo (+)
5. Rendimento atteso (+)
6. Volatilit attesa (+)
Nel caso di call, crescendo il livello corrente del sottostante, il segno + evidenzia una
contestuale crescita del valore del call medesimo (discorso inverso per la put). A parit di
altri fattori, un aumento dello strike price (per le call) fa diminuire il valore dellopzione.
Al trascorrere del tempo qualsiasi opzione o warrant perde valore, ferme restando tutte le
altre variabili. Le prime cinque variabili (livello del sottostante, strike price, vita residua,
tasso di interesse, rendimento atteso) sono conosciute con certezza. La sesta rimane
lunica variabile sconosciuta. La stima della volatilit attesa avviene sulla base di analisi di
serie storiche e/o aspettative. Una volta fissata una stima di questa variabile possibile
determinare il valore di una opzione o warrant.
Option Theta
Il valore di un'opzione o di un warrant diminuisce, a parit di condizioni, per effetto del
semplice trascorrere del tempo.
Il Theta, anche detto "time decay factor", misura proprio la velocit con cui un'opzione
perde valore al passare del tempo, ferme restando tutte le altre variabili che concorrono
alla determinazione del premio dello stesso. Dire che il Theta di un'opzione 5 significa
dire che l'opzione perde 5 punti al giorno, a parit di condizioni di mercato, per il solo
effetto del trascorrere del tempo.
Il valore del Theta non costante, ma aumenta tanto pi velocemente quanto pi ci si
avvicina alla scadenza dell'opzione. Poich al trascorrere del tempo il valore dell'opzione
tender a convergere al valore intrinseco dello stesso, facile capire come, a parit di
scadenza, le opzioni at-the money risultino pi sensibili al trascorrere del tempo, ovvero
mostrino un Theta pi elevato, rispetto a quelle in e out-the-money.
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204
Option Vega
Limpatto che la variazione della volatilit ha nella determinazione del prezzo teorico di
un'opzione misurato dal Vega che rappresenta perci lentit della variazione nel prezzo
di un'opzione al variare di un punto percentuale della volatilit del sottostante.
Le opzioni at-the-money e quelle out-of-the-money presentano un valore del Vega
maggiore rispetto a quelle in-the-money, mostrandosi pi sensibili, in termini di prezzo, a
variazioni della volatilit. Ci accade poich i premi delle opzioni at-the-money, ed a
maggior ragione di quelle out-of-the-money, sono per definizione determinati da una
componente intrinseca, del tutto immune dalle variazioni di volatilit, e da una
componente tempo che di contro fortemente sensibile ai movimenti di questultima.
Pertanto, quanto maggiore nel prezzo di un'opzione la componente tempo rispetto al
valore intrinseco, tanto pi il Vega sar elevato. Inoltre, a parit di sottostante un'opzione
con scadenza pi lunga avr sempre una sensibilit maggiore a variazioni della volatilit
quindi un Vega pi alto rispetto a un'opzione con scadenza pi breve perch
maggiormente esposto a pi probabili variazioni nel prezzo del sottostante.
Option Volatility
La volatilit un indicatore statistico che misura la velocit di movimento del mercato.
Quanto pi il prezzo di unattivit finanziaria (sia essa una divisa, indice di Borsa, titolo
azionario o tasso di interesse) instabile, tanto maggiore il prezzo dell'opzione ad esso
relativo.
Parabolic SAR
Il sistema parabolico un modello matematico che pone in relazione il tempo con il
prezzo. Lobbiettivo di tale oscillatore quello di individuare il punto di eventuale
inversione del trend in corso. La filosofia del sistema parabolico che il tempo un
nemico. In questo senso, seguendo tale oscillatore si sempre sul mercato: una volta che
una posizione non pi vantaggiosa, secondo lindicatore, essa viene invertita, non
semplicemente chiusa.
Il punto di inversione viene cos chiamato SAR - Stop and Revers Point - ed calcolato
con la seguente formula:
SAR (domani) = SAR (P) + FA * (P - SAR (P) )
dove:
SAR (domani) = Punto di inversione
SAR (P) = SAR del giorno precedente
FA = Fattore di accelerazione
P = Prezzo ritenuto significativo
Questo il sistema di trend following per eccellenza.
Visivamente il sistema parabolico si presenta simile ad una media mobile, in pratica il
prezzo sar seguito da vicino da una linea che ne smussa i picchi. A differenza delle
medie mobili, non il prezzo che si sposta sopra o sotto la media, ma loscillatore stesso
che se si verificano determinate condizioni si sposta al di sotto o al di sopra del prezzo,
fornendo cos dei segnali di compravendita.
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205
Performance
Rappresenta la performance del titolo in termini percentuali, cio la differenza in termini
percentuali tra il prezzo attuale e quello preso come base per il calcolo (prezzo iniziale).
Impostando la data di inizio rilevazione, possibile visualizzare la performance del singolo
titolo.
Polarized fractal Efficiency
Lindicatore PFE stato sviluppato da Hans Hannula nel 1994 ed frutto
dellapplicazione della geometria dei frattali e della legge sul caos ai mercati. Questo
indicatore misura lefficienza con cui il prezzo si sposta tra due punti nel tempo. Se il
cammino sar lineare, la distanza tra i due prezzi sar minima e lo spostamento sar pi
efficiente.
Grazie al PFE possibile riscontrare che:
gli indici tendono ad avere un PFE massimo del 43%;
i valori attorno allo zero rappresentano il bilanciamento tra la domanda e lofferta;
una figura dinversione del PFE spesso si verifica appena prima della fine di un
periodo di cammino efficiente. In questi casi bene rimanere nel mercato a meno che
il PFE si riallinei allo zero. Un movimento attorno allo zero del PFE suggerisce di uscire
ed attendere un nuovo massimo di efficienza.
Positive Volume Index
un indicatore alternativo al PVT e allelementare OBV, che mette in relazione la
percentuale di incremento dei prezzi con landamento dei volumi.
La sua costruzione abbastanza semplice:
Se i volumi salgono rispetto al giorno precedente, al valore del giorno precedente
dellindicatore si aggiunge la variazione percentuale del prezzo del titolo. (Nel
momento iniziale della costruzione del PVI, si parte da una base convenzionale, es.
1.000).
Un PVI crescente esprime una situazione fisiologica: prezzi in aumento con volumi in
aumento; chiaro che se i prezzi salgono, ma con volumi stagnanti, il PVI rifletter
immediatamente questa patologia, mostrando un andamento discendente.
Price Channel
I canali di prezzo utilizzano lo stesso concetto di altri tipi di bande o canali come le
Projection Bands, le Envelopes e le Bande di Bollinger ed hanno alcune caratteristiche in
comune con le Raff Regression Channels. Per plottare i canali di prezzo, una volta scelto
il numero di giorni di interesse, vengono identificati il valore massimo ed il valore minimo e
vengono plottati sopra e sotto il prezzo, rappresentando cos dei livelli di supporto e di
resistenza dinamici. Dal punto di vista interpretativo, utile sottolineare come uno stretto
canale di prezzo spesso preceda un significativo movimento del prezzo, spesso di breve
periodo (il cosiddetto pull-back ). Lesperienza rileva interessanti comportamenti da
assumere plottando contemporaneamente il canale di prezzo e le Bande di Bollinger: se il
prezzo sfora verso lalto (o verso il basso) un canale stretto molto probabile che si
verifichi un significativo rialzo (o ribasso): in entrambi i casi utile fissare uno stop nei
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206
dintorni della Banda di Bollinger plottata con lo stesso numero di giorni del canale di
prezzo (generalmente 20 giorni).
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207
Price Oscillator
Questo oscillatore si costruisce calcolando la differenza tra una media mobile di breve ed
una di un periodo pi lungo.
DOA = MMb - MMI
dove:
MMb = media mobile di breve periodo
MMI = media mobile di lungo periodo
A questo punto la condizione di acquisto si verifica quando la DOA maggiore di zero,
mentre quella di vendita quando minore di zero.
Concludendo si pu dire che questo un indicatore di tendenza che fornisce segnali
ottimali quando il titolo sottostante caratterizzato da un trend ben definito.
Le ragioni che portano alla costruzione del Moving Average Oscillator sono:
Identificare le differenze tra le due medie mobili.
Notare interessanti deviazioni provocate dalla divergenza tra la media mobile di
lungo periodo e quella di breve.
Rendere pi facilmente individuabili i punti di incontro delle due medie mobili: infatti
quando loscillatore attraversa la linea dello zero, significa che le due medie mobili si sono
incrociate, poich la distanza tra le due medie mobili in quel momento nulla.
Price ROC
La sua costruzione si basa sulla differenza fra la chiusura pi recente e la chiusura
registrata n giorni prima rapportata a questultima. In pratica rappresenta lindicatore di
momentum espresso in percentuale.
La sua formula la seguente:
ROC((P-P10) / P10) * 100
dove:
P = Ultima chiusura
P10 = Chiusura di 10 giorni fa.
Se il prezzo del titolo oggi maggiore del prezzo di n periodi fa, il ROC sar un numero
positivo, se il prezzo del titolo di oggi inferiore a quello di n periodi fa, il ROC sar un
numero negativo.
La selezione del numero di periodi (giorni) su cui calcolare il ROC, dipende dal periodo di
riferimento che sintende considerare.
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208
Price Volume Trend
Misura il cambiamento percentuale nel prezzo di chiusura relativo al volume e lo
accumula. La sua interpretazione simile a quella dellOBV, ma viene aggiunta (sottratta)
solo una parte proporzionale alleffettivo cambiamento di prezzo.
La sua formula la seguente:
PVT = [ [[ [(C0 - C1) / C1] ]] ] x V + I
I = Valore del PVT del periodo precedente
C0 = chiusura corrente
C1 = chiusura del giorno precedente
V = volume
Questo sistema operativo rende utilizzabile il volume come strumento operativo.
Projections bands
Queste bande furono sviluppate da Mel Widner ed introdotte nel 1995. Sono simili alle
Bande di Bollinger, Envelopes, Price Channels, ma vengono plottate calcolando il
massimo ed il minimo in un certo intervallo di prezzo e proiettando questi avanti nel
tempo, parallelamente alla retta di regressione lineare: i prezzi saranno cos contenuti
dalle bande, non come invece avviene plottando le Bande di Bollinger.
Projection Oscillator
Sviluppato da Mel Widner, loscillatore di proiezione un prodotto della bande di
proiezione (vedi projections bands). Il funzionamento analogo a quello delloscillatore
stocastico e mostra la relazione tra il prezzo attuale ed i prezzi minimi e massimi in un
certo lasso temporale utilizzando per massimi e minimi modificati dalla pendenza della
retta di regressione lineare. L'oscillatore si muove fra 0 e 100 e mostra a che livello il
prezzo attuale rispetto alle bande di proiezione. Utilizzi:
Ipercomprato/ipervenduto.
acquistare quando loscillatore va sotto al livello 20 e poi risale sopra il livello stesso;
vendere se loscillatore supera il livello 80 e poi scende sotto tale livello.
In ogni caso, prima di basare ogni acquisto/vendita strettamente sui livelli di
iprcomprato/ipervenduto, consigliabile ottenere conferme con altri indicatori tenendo
conto che i risultati migliori sui ottengono nelle fasi di mercato con trend non ben definito.
Nel caso di un mercato dotato di un forte trend, loscillatore va utilizzato per entrare nella
direzione del trend stesso.
Incroci.
Acquistare se loscillatore attraversa la sua trigger-line verso lalto;
vendere se loscillatore scende al di sotto della trigger-line.
I migliori risultati si hanno quando gli incroci avvengono sopra il livello di 70 o sotto 30.
Divergenze.
Si pu vendere se il titolo sta realizzando nuovi massimi e loscillatore non riesce a
sorpassare i suoi precedenti massimi;
acquistare se il titolo sta realizzando nuovi minimi e loscillatore non riesce a farne di
nuovi.
Anche in questo caso i migliori risultati si hanno quando tali incroci avvengono con
loscillatore sopra il livello di 70 o sotto 30.
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209
Q-Stick
Q-Stick costituisce una semplice elaborazione quantitativa del principio per il quale il
range open-close, cio il real body, costituisce lelemento pi significativo dellanalisi
candlestick.
La differenza tra apertura e chiusura pu essere considerata una misura dellIntraDay
momentum; tale informazione pu essere agevolmente elaborata per costruire un
indicatore di tipo trend following. Il QStick pu essere dunque definito come una media
mobile a n giorni della forza IntraDay del mercato:
QSTICK = Moving Average n (Close - Open)
Naturalmente il tipo di media mobile ed il relativo span saranno funzione del tipo di analisi,
di breve o lungo termine, e del tipo di mercato; gli inventori dellindicatore consigliano un
dominio di cinque giorni per analisi di breve dei mercati futures e un dominio di venti giorni
per unanalisi di medio termine.
R-Squared
La regressione lineare decisamente molto utilizzata da parte degli analisti tecnici.
Mentre la pendenza della retta di regressione lineare indica la direzione del trend del
mercato, lr-squared evidenzia la forza del mercato stesso: pi i prezzi si muovono vicino
alla retta di regressione, pi forte sar il trend.
Il valore assunto da questa variabile identifica la percentuale di movimento dei prezzi che
pu essere spiegata dalla regressione lineare, ci significa che un valore di 70 (calcolato
su di un periodo di 20 giorni) indica che il 70% del movimento dei prezzi compreso dalla
retta di regressione, mentre il rimanente 30% non correlato alla regressione lineare.
In coppia con la pendenza della retta possibile trarre interessanti conclusioni: alti valori
del r-squared accompagnati da bassi valori della pendenza non sono particolarmente
significativi per identificare movimenti di breve periodo mentre sono molto pi interessanti
le situazioni dove si verificano alti valori di pendenza e r-squared.
Lr-squared spesso usato come indicatore di conferma del trend dei prezzi assunti dal
titolo; eventuali segnali in condizioni di ipercomprato/ipervenduto aumenteranno la loro
valenza in mercati non dotati di trend. In mercati con un forte trend, i livelli di
ipercomprato/ipervenduto non sono particolarmente significativi.
Per determinare se il trend statisticamente significativo per una retta di regressione
lineare costruita su x periodi, fare riferimento alla tabella sottostante. Questa tabella
mostra i valori richiesti dell r-squared per un livello di attendibilit del 95%, secondo vari
periodi di tempo. Se il valore assunto dallindicatore inferiore a quello indicato in tabella,
bisogna dedurre che i prezzi non mostrano un trend statisticamente significativo.
Periodi valore r-squared
5 0.77
10 0.40
14 0.27
20 0.20
25 0.16
30 0.13
50 0.08
60 0.06
120 0.03
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210
Random Walk Index
(Indice del Cammino Casuale)
L'indice del Cammino Casuale (RWI) stato sviluppato da Michael Poulos. Possiamo
considerare dure RWI, l'RWI a Breve Termine (dal 2 a 7 periodi) per il lato frenetico e
casuale del mercato e l'RWI a lungo termine (da 8 a 64 periodi) per il lato dedicato alla
rilevazione della tendenza del mercato in fase di consolidamento (congestione).
I picchi nel RWI di breve termine con tendenza verso lalto coincidono con i picchi del
prezzo mentre i picchi con tendenza verso il basso coincidono con la parte bassa della
curva del prezzo. La lettura del RWI a lungo termine, nella parte alta del grafico, con
prezzi sopra 1.0 danno una buona indicazione che l'uptrend sar mantenuto.
La lettura del RWI a lungo termine, nella parte bassa del grafico, con prezzi bassi sopra
1.0 danno una buona indicazione che il downtrend sar mantenuto.
Possiamo costruire un sistema di trading costruito aprendo la posizione dopo il pull back
di breve contro la direzione del trend di lungo termine, usando il seguente metodo:
Enter long (o close short) quando:
1. il RWI a Lungo Termine (8/64) nella parte alta maggiore di 1.0;
e quando
2. i Picchi dello RWI a Breve Termine (2/ 7) nella parte bassa sono sopra 1.0;
Enter Short (o close long) quando:
1. Il RWI al lungo termine (8/64) nella parte bassa maggiore di 1.0;
e quando:
i picchi dello RWI a Breve Termine della parte alta sono sopra 1.0.
Range Indicator
Ideato da Jack Weinberg ed introdotto per la prima volta nel 1995, il Range Indicator
mostra i cambiamenti nel range medio intraday (massimo-minimo) rispetto al range
medio interday (chiusura-chiusura). Tali variazioni precedono linizio di un nuovo trend o la
fine di quello corrente.
Il Range Indicator mostra quando i range intraday eccedono i range interday, costituiti dal
prezzo di chiusura giornaliero. Quando i range intraday sono nettamente pi alti di quelli
interday l'indicazione di un mercato sbilanciato; il Range Indicator sar a livelli molto
alti ed il trend segnalando la possibilit di una fase finale del trend in atto. Al contrario,
bassi livelli di questo indicatore solitamente precedono nuovi trend.
Relative Momentum Index
Questo indicatore fu sviluppato da Roger Altman ed introdotto per la prima volta nel 1993.
una variazione dellindicatore RSI: esso per conto i giorni in rialzo o in ribasso
partendo dal prezzo di chiusura di x giorni fa, non necessariamente 1 come invece
richiesto dall RSI. Il RMI (20,1) cos equivalente ad un RSI a 20 giorni.
Avendo la stressa struttura dellRSI, si rimanda a questultimo indicatore per le
implicazioni del caso.
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211
Relative Strenght Comparative
Tale indicatore permette di comparare due titoli per capire la forza relativa di uno rispetto
all'altro. Viene calcolato dividendo al valore del primo titolo per il valore del secondo titolo.
Generalmente viene utilizzato per comparare la forza di un titolo con un indice.
L'indicatore impostato al rialzo indica che il titolo che stiamo analizzando pi forte
rispetto all'indice, un andamento dell'indicatore al ribasso evidenzia come il titolo sia pi
debole rispetto all'indice (o al titolo) cui lo abbiamo rapportato. Risulta in questo modo
agevole capire se il titolo in questione pi o meno forte dell'indice di riferimento. E'
possibile ottenere lo stesso risultato creando con il DownLoader un nuovo titolo
Composite; in questo caso possibile assegnare un diverso peso ai due titoli oggetto di
analisi.
Relative Strenght Index
un popolarissimo indicatore presentato da John Welles Wilder jr., il suo scopo quello
di misurare il momentum di un titolo, ovvero la velocit di movimento dei prezzi.
In riferimento a quanto sopra, lagevolazione sta nella sua scala di lettura, infatti, come
threshold crossing indicator, oscilla fra valori predefiniti, ovvero 0 e 100, e ci ne facilita la
lettura e la comparazione fra titoli diversi.
Tipicamente il grafico si trova attraversato da linee che delimitano la banda di oscillazione
tipica, passanti rispettivamente per 30 e 70: lR.S.I. che verr ad evidenziarsi sul grafico
sar detto in ipercomprato quando si posizioner al di sopra di 70 punti, e in ipervenduto
al di sotto di 30 punti.
La formulazione delloscillatore la seguente:
al tempo t, lRSI a n periodi uguale a:
RSI = 100 - 100 / 1 + RS
dove RS un rapporto avente al numeratore la media delle variazioni positive, e al
denominatore la media delle variazioni negative fatte segnare dal prezzo del titolo nel
periodo n.
Relative Volatility index
Sviluppato da Donald Dorsey, ha la stessa struttura di calcolo dellRSI, tranne per il fatto
che misura la deviazione standard dei cambiamenti giornalieri di prezzo piuttosto che i
cambiamenti assoluti di prezzo.
Dorsey test con successo questo indicatore su un trading system basato su incrocio di
medie mobili e ne deriv quanto segue:
Confermare i segnali di acquisto solo se RVI>50.
Confermare i segnali di vendita solo se RVI<50.
Se un segnale di acquisto ignorato, aprire una posizione long (rialzista) se
RVI>60.
Se un segnale di vendita ignorato, vendere ugualmente se RVI<40.
Chiudere una posizione long (rialzista) se lRVI scende sotto il livello 40.
Chiudere una posizione short (ribassista) se lRVI sale sopra il livello 60.
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212
Spread
Lo Spread permette di comparare due titoli per capire la forza relativa di uno rispetto
all'altro. Viene calcolato sottraendo al valore del primo titolo il valore del secondo titolo. E'
possibile ottenere lo stesso risultato creando con il DownLoader un nuovo titolo
Composite; in questo caso possibile assegnare un diverso peso ai due titoli oggetto di
analisi. Normalmente lo spread viene utilizzato nei contratti future. (per i titoli si utilizza la
comparazione di forza relativa - vedi Relative Strenght Comparative).
Standard Deviation
La deviazione standard una misura statistica di volatilit. Si calcola nel modo seguente:
- si calcola la media mobile semplice dei dati acquisiti (tipicamente i prezzi di chiusura o
un indicatore) in un certo periodo di tempo (x giorni);
- si sommano i quadrati delle differenze tra i dati precedenti e la media calcolata
precedentemente;
- si divide questa somma di quadrati per il numero di giorni considerati (x);
- si calcola la radice quadrata del valore sopra trovato.
Pi alto sar il valore della deviazione standard, pi si discosteranno i dati acquisiti dalla
loro media mobile.
Questa variabile tipicamente usata come componente di un indicatore (per esempio le
Bande di Bollinger), pi che come indicatore a s stante.
Standard Error
Lo standard error misura quanto strettamente i prezzi si posizionano attorno alla retta di
regressione lineare. Esso assumer valore zero se tutti i prezzi di chiusura si troveranno
proprio sulla retta sopracitata.
quindi un indicatore di volatilit dei prezzi: cambiamenti nel trend prevalente sono
usualmente preceduti da un rialzo improvviso e rapido dello standard error. Altro segnale
di allarme per una possibile variazione del trend in atto dato quando lo standard error e
lr-squared si trovano a livelli opposti e tendono a convergere.
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213
Standard Error Bands
Sono molto simili alle Bande di Bollinger, ma vanno lette in una maniera alquanto diversa.
Mentre le Bande di Bollinger sono plottate secondo determinati livelli della deviazione
standard sopra e sotto ad una media mobile, queste bande diagrammano i livelli
dellerrore standard sopra e sotto la retta di regressione lineare.
I parametri che lideatore Andersen consiglia sono:
- 21 per il numero di giorni da considerare;
- una media mobile semplice a 3 giorni;
- valore 2 di errore standard.
Andersen ha avuto modo di notare che:
- bande molto aderenti indicano un trend molto forte;
- quando le bande sono ampie i prezzi tendono a rimbalzare allinterno di esse;
- bande strette che tendono ad allargarsi possono segnalare la fine di un trend ed una
possibile inversione;
- quando le bande invertono la loro direzione alla fine di un trend, i prezzi tendono a
muoversi nella direzione assunta dalle bande;
- lr-squared lavora molto bene in combinazione con queste bande: un suo valore alto,
accoppiato a bande strette, conferma la forza del trend. Un valore basso insieme ad
ampie bande segnala che i prezzi stanno consolidandosi.
Stochastic Momentum Index
Ideato da William Blau, molto simile alloscillatore stocastico, ma esso indica quanto il
prezzo di chiusura si discosti dal punto medio dellintervallo massimo-minimo, costruito su
un certo intervallo di tempo. Il risultato un oscillatore che si muove tra + e 100 ed
meno erratico di un oscillatore statistico.
Quando il prezzo di chiusura maggiore del punto medio dellintervallo, lSMI positivo:
viceversa, esso negativo.
Linterpretazione di questo oscillatore virtualmente identica a quella delloscillatore
stocastico. Da un punto di vista comportamentale:
- comprare quando lSMI scende sotto uno specifico valore (per esempio 40) e poi
risale sopra tale livello. Vendere quando loscillatore sale sopra uno specifico livello
(per esempio +40) e poi scende al di sotto di esso. In ogni caso, prima di prendere
determinate posizioni, bene qualificare il trend dei prezzi attraverso un r-squared o
un CMO: se questi indicatori segnalano un mercato senza trend, allora basarsi su livelli
di ipercomprato/ipervenduto (come abbiamo appena visto) produce i migliori risultati.
Se invece siamo di fronte ad un mercato con un trend ben preciso, si utilizzer
loscillatore solo per seguire il trend stesso;
- comprare quando lSMI sale sopra alla linea tratteggiata e vendere quando va al di
sotto di essa;
fare attenzione alle divergenze, per esempio quando i prezzi realizzano nuovi massimi e
lSMI non riesce a sorpassare i suoi.
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Stochastic Oscillator
Il concetto fondamentale delloscillatore in analisi, si basa sulla convinzione che il prezzo
di chiusura, considerato il pi ricco di significato, si avvicina ai livelli massimi della
sessione in situazioni di rialzo, mentre in fase ribassista la chiusura si posiziona
vicino ai minimi della sessione.
Di conseguenza in situazioni di uptrend, losservazione di escursioni caratterizzate da
nuovi massimi e chiusure poste intorno ai minimi, segnalano un indebolimento della fase
rialzista. Nel caso di un downtrend valgono le considerazioni opposte.
Il primo indice di Lane, %K, ha la seguente forma analitica:
%K =
Ct Ln
Hn Ln

100
dove:
Ct = prezzo di chiusura corrente
Hn = prezzo massimo registrati nellarco temporale n.
Ln = prezzo minimo registrati nellarco temporale n.
Durante la sessione corrente t indispensabile individuare i valori:
Hn = MAX [ Ht, H(t - 1), H (t - 2), ............, H(t - n + 1)]
Ln = min [ Lt, L (t - 1), L (t - 2), ............., L(t - n + 1)]
Nelle unit temporali successive si procede allaggiornamento dei valori. Si pu ben
comprendere come lelaborazione dellindice %K necessiti di una serie di dati in cui siano
presenti i prezzi massimi, minimi e di chiusura.
Una scelta critica riguarda la grandezza n; lampiezza dellintervallo temporale n non pu
scaturire che da unattenta verifica delle performance storiche determinate
dallapplicazione dei segnali operativi ricevuti dalla curva %K.
Avendo lindicatore %K una fascia di oscillazione pari a 100, si possono identificare delle
zone allinterno delle quali la curva si muove esprimendo delle particolari condizioni del
mercato:
fascia compresa tra i valori (80, 100); si tratta di una fase in cui il trend al rialzo si
trova, probabilmente, ad un punto di esaurimento non potendo continuare a reggere gli
alti livelli dei prezzi. In tale circostanza (fase di ipercomprato) vi un forte squilibrio tra
lofferta e la domanda con una predominanza dei compratori.
fascia compresa tra i valori (0, 20); si tratta di una fase del trend ribassista in cui le
continue vendite (fase di ipervenduto) portano alla completa dominanza dellofferta
sulla domanda; plausibile aspettarsi un ritorno della forza toro del mercato, anche
per i prezzi particolarmente appetibili per un acquisto.
fascia compresa tra i valori (20, 80); si tratta di una fascia neutra di oscillazione. In
questa fase si presume un sostanziale equilibrio tra la domanda e lofferta.
Dallindividuazione delle suddette fasi, si possono ottenere indicazioni per operazioni di
compravendita: acquisto quando la %K si trova in zone di ipervenduto, e vendita
quando la %K si muove nella fascia di ipercomprato.
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Per rimediare alla accentuata variabilit delle oscillazioni della curva %K si introduce un
processo di perequazione per media mobile semplice; si ottiene cos un nuovo indicatore,
detto K Slow (%KS). In questo tipo di indicatore la zona di ipercomprato sar identificata
nella fascia 70-100, mentre la zona di ipervenduto viene segnalata nella fascia 0-30.
Lultimo indicatore previsto in questo modello unulteriore perequazione per media
mobile semplice della curva KS, prende appunto il nome di D Line (DL).
A questo punto occorre dire che i segnali operativi maggiormente significativi proposti da
G. Lane vertono su due aspetti: da una parte si osserva linterazione tra due indicatori del
modello (usualmente %KS e %DL), e dallaltra si verificano eventuali divergenze tra
landamento del prezzo e quello dellindicatore maggiormente mediato (%DL).
Swing Index
Indicatore creato da Wilder, cerca di isolare il prezzo reale di un titolo comparando le
relazioni esistenti tra i prezzi correnti (apertura, chiusura, minimo e massimo) e quelli dei
periodi precedenti. Wilder noto che grazie ad esso, si pu quantificare loscillazione di un
prezzo e si possono determinare i punti di oscillazione di breve termine e il reale trend e la
sua forza.
Tema
TEMA un indicatore, sviluppato da Patrick Mulloy, il cui nome un acronimo per Triple
Exponential Moving Average. In effetti esso composto da una media mobile
esponenziale, da una doppia media mobile esponenziale e da una tripla media mobile
esponenziale, il tutto al fine di fornire un ritardo minore rispetto alle tre medie prese
separatamente.
TEMA pu essere usato al posto delle tradizionali medie mobili e pu essere usato come
supporto ad altri indicatori per ottimizzare i segnali di ingresso/uscita.
Time Series Forecast
Questo indicatore si basa sul trend assunto dal prezzo di un determinato titolo in un certo
intervallo di tempo. Il trend calcolato grazie ad una retta di regressione lineare, usando il
metodo dei minimi quadrati . Ogni punto del TSF uguale al valore finale della retta di
regressione lineare, maggiorato della sua pendenza. Lindicatore di regressione lineare
perci si discosta leggermente dal TSF, proprio perch non aggiunge la pendenza nel
calcolo: questa aggiunta fa del TSF un indicatore pi sensibile ai cambiamenti di prezzo
nel breve periodo.
Dal punto di vista interpretativo, il TSF simile ad una media mobile, ma ha due vantaggi:
non ha ritardo, in quanto non calcola una media, ma identifica una retta che cerca di
avere maggiore aderenza con i prezzi assunti dal titolo;
pu essere utilizzato per prevedere il prezzo del titolo di interesse. La stima basata
sul trend dei prezzi in un determinato intervallo di tempo: se il trend continuer, lultimo
punto della trend-line, cio il valore del TSF preveder il prezzo futuro.
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216
xTrade Volume Index
Trix
TRIX indica il tasso di variazione percentuale di una tripla media mobile esponenziale
costruita sul prezzo di chiusura del titolo.
perci la variazione percentuale giornaliera di una media mobile esponenziale a x giorni
di una media mobile esponenziale a x giorni di una media mobile esponenziale a x giorni,
costruite sui prezzi di chiusura. Questo indicatore oscilla attorno alla linea dello zero.
L'utilizzo delle medie, vista la loro peculiare caratteristica di ammorbidire i movimenti dei
prezzi, permette di escludere movimenti ciclici caratterizzati da durata inferiore al numero
di giorni preso come base per il calcolo delle medie.
Le indicazioni operative avvengono in base alla direzionalit dell'indicatore. possibile
plottare una media mobile del TRIX a giorni, per avere cos una trigger-line, di modo che
si potr acquistare quando il TRIX sale sopra questa linea, e vendere quando al contrario
esso scende al di sotto della medesima.
Typical Price
Il Typical price calcolato sommando il minimo, il massimo e la chiusura del titolo e
dividendo il tutto per tre. Il risultato un prezzo medio della giornata pesando i tre valori
sopra indicati (vedi anche Weighted Close e Median Price).
Ultimate Oscillator
Questo oscillatore stato sviluppato da Larry Williams.
Il suo criterio di calcolo il seguente:
1. Stabilire la buying pressure (Bt) di oggi, sottraendo il true low dalla chiusura. Il true
low il minore fra il minimo di oggi e la chiusura di ieri;
2. Calcolare il True Range (Rt), dato dal maggiore fra i seguenti valori: il range di oggi
(massimo meno minimo), differenza fra massimo di oggi e chiusura di ieri, differenza fra
chiusura di ieri e minimo di oggi;
3. Sommare la buying pressure separatamente per i tre intervalli temporali;
4. Fare altrettanto per il True Range;
5. Infine, dividere la buying pressure per il True Range per ognuno dei tre cicli.
Ponderare il tutto per i citati fattori 4, 2 e 1 e fare la somma cumulata.
I criteri di impiego sono, a questo punto, ovvi: ci si baser soprattutto sulle divergenze fra
prezzo e indicatore, abbinate ad uninversione di tendenza dello stesso oscillatore.
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217
Vertical Horizontal Filter
Il VHF (Vertical Horizontal Filter) determina se i prezzi sono in una fase del mercato con
trend deciso oppure in una fase di congestione. Tale indicatore compara la somma di un
ROC ad un periodo con il range minimo/massimo del periodo considerato.
Ci sono tre modi per usare lindicatore VHF:
Valori di VHF sopra o sotto determinati livelli indicano la forza del trend assunto dal
mercato. Valori massimi o minimi di del VHF indicano un forte trend al rialzo o ribasso.
La direzione del VHF pu essere usata per determinare se si sta sviluppando una fase
con forte trend o congestione. Un VHF crescente indica un trend che si sta
costruendo, mentre un VHF decrescente segnala che i prezzi stanno entrando in una
fase di congestione.
possibile utilizzare il VHF come indicatore predittivo: ad esempio ci si pu aspettare
una fase di congestione del mercato dopo aver riscontrato alti valori dellindicatore
medesimo.
Volatility (Chaikin's)
Indicatore creato da Mark Chaikin, compara la differenza fra il minimo ed il massimo di un
titolo calcolando una media mobile della differenza fra il massimo ed il minimo e
successivamente calcolando il R.O.C. (vedi Price R.O.C.) su tale media.
Vengono richiesti i seguenti parametri:
Moving Average ovvero il periodo della media mobile;
Rate Of Change (R.O.C.) ovvero il periodo sul quale calcolare il R.O.C.
Questo indicatore misura la volatilit come incremento del range di oscillazione giornaliero
del titolo. Le interpretazioni che pu fornire tale indicatore sono molteplici: da una parte il
fatto che generalmente si assiste ad un incremento di volatilit sui massimi di mercato ed
una riduzione di volatilit nelle fasi di accumulazione; altres possibile un'opposta
interpretazione dell'indicatore di volatilit: fasi violente di minimi di mercato possono
essere accompagnate da un forte aumento della volatilit e fasi lente di massimi di
mercato possono essere accompagnate da volatilit ridotta.
Volume
Il volume identifica le quantit scambiate in un determinato periodo (giorno, settimana,
mese). Normalmente il grafico del volume un istogramma posizionato sulla scala del
tempo. L'analisi dei volumi risulta fondamentale per trovare conferme o meno
dell'andamento dei prezzi.
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Volume Oscillator
Indicatore analogo al Price Oscillator con la sola differenza che le medie vengono
calcolate sul volume e non sul prezzo. Si costruisce calcolando la differenza tra una
media mobile di breve ed una di un periodo pi lungo.
Volume Oscillator = MMb - MMI
dove:
MMb = media mobile di breve periodo
MMI = media mobile di lungo periodo
I segnali forniti sono prevalentemente di conferma o divergenza sul trend in atto: prezzi
crescenti possono trovare una conferma del movimento in atto a fronte di un corrisponde
aumento dei volumi; prezzi crescenti con volumi in calo possono segnalare una
decrescita di interesse sul titolo.
Volume R.O.C.
L'indicatore viene calcolato in maniera analoga al Price R.O.C., l'unica differenza data
dal fatto che mentre il Price R.O.C. si basa sulla chiusura del titolo, il Volume R:O:C: si
basa sulla differenza fra il volume pi recente ed il volume registrato n giorni prima,
rapportato a questultima.La sua formula la seguente:
VROC((V-V10) / V10) * 100
dove:
V = Ultimo volume
V10 = Volume di 10 giorni fa.
Se i volumi scambiati oggi sono maggiori di quelli di n giorni fa, il ROC sar positivo, se i
volumi odierni sono inferiore a quelli di n periodi fa, il ROC sar negativo.
La selezione del numero di periodi (giorni, settimane, mesi) su cui calcolare il ROC,
dipende dal periodo di riferimento che sintende considerare.
Weigted Close
Indicatore che ricalcola il valore di chiusura con la seguente formula:
((chiusura x 2) + minimo + massimo)/4. Viene restituito un valore medio della giornata in
questione dando un peso doppio al valore di chiusura.
Wilder's Smoothing
Indicatore sviluppato da Welles Wilder, altro non che una specie di media mobile
calcolata mantenendo una percentuale decrescente di tutti i valori presenti nella serie
storica. L'utilizzo di tale indicatore quello tipico di una media mobile. I parametri sono:
Time periods ovvero i giorni (settimane, mesi - a seconda del tipo di grafico);
Price field ovvero il campo sul quale calcolare l'indicatore.
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219
Williams' %R
Questo indicatore appartiene alla famiglia degli oscillatori, ed usa lampiezza del prezzo in
un dato periodo per definire quello che viene chiamato centro di gravit e su questo
concetto si tenta di definire una fascia di ipercomprato e una di ipervenduto.
Da ci trarremo uninformazione che non altro che un duplicato di quella fornita dallo
stocastico; la sola differenza che lo stocastico sfrutta la differenza tra la chiusura e il
minimo dei minimi, mentre il %R sfrutta la differenza tra il massimo dei massimi e la
chiusura; sar perci sufficiente osservare solo uno dei due indicatori.
Quelle da analizzare sono le divergenze con i prezzi.
Questo indicatore si ottiene variando la formula dello stocastico con la seguente:
Williams %R =
(massimo dei massimi di x giorni) - (chiusura)
(massimo dei massimi di x giorni) - (minimo dei minimi di x giorni)
Uninteressante caratteristica di questo indicatore che anticipa spesso la curva dei
prezzi, previsione che dovr essere sempre filtrata da ulteriori segnali operativi.
In pratica, con lutilizzo di questa formula, si avr sempre un range di oscillazione,
compreso tra 0 e 100, ma i valori di ipercomprato e ipervenduto saranno invertiti rispetto a
quelli dello stocastico, 0-20 per i primi, 80-100 per i secondi.
Williams' Acc/Dist
Questo indicatore viene calcolato prendendo come riferimento minimi, massimi e valori di
chiusura odierni e della giornata precedente. Vengono ricavati:
il valore di riferimento massimo (il maggiore fra la chiusura precedente ed il massimo
odierno);
il valore di riferimento minimo (il minore fra la chiusura precedente ed il minimo
odierno).
Per calcolare il valore dell'oscillatore (X):
se la chiusura odierna maggiore di quella precedente:
chiusura odierna - valore di riferimento minimo;
se la chiusura odierna inferiore a quella precedente:
chiusura odierna - valore di riferimento massimo.
L'interpretazione si basa sulle divergenze che vengono evidenziate da tale oscillatore:
fase di distribuzione quando a nuovi massimi del titolo non corrispondono nuovi massimi
dell'indicatore; accumulazione quando a nuovi minimi del titolo non corrispondono nuovi
minimi dell'oscillatore.
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220
Zig-Zag
Loscillatore ZIG ZAG serve per filtrare tutti quei movimenti che sono di ampiezza inferiore
ad un certo valore X percentuale o X punti.
Impostando lindicatore come filtro al 5%, 3%, 1%, possiamo notare che, nel periodo
considerato, tutte le variazioni inferiori ai precedenti valori percentuali sono state
eliminate.
Questo pone lo ZIG ZAG su di un piano di grande interesse grafico, dal momento che
possibile evidenziare, pi o meno, sia i massimi sia i minimi relativi e assoluti.
possibile, quindi, poter individuare tutte le figure grafiche tipiche dellanalisi tecnica
filtrando a piacere le variazioni dei movimenti.
Tutti questi pregi sono per limitati dalla natura stessa dellindicatore per il fatto che,
essendo basato sullanalisi retrospettiva dei dati, lultimo punto e la linea che lo congiunge
al precedente non vengono fissati, finch non si conoscono i prezzi futuri.
Basta perci non considerare lultimo punto come definitivo e concentrarsi unicamente sul
passato che viene reso pi o meno evidenziato nei suoi movimenti dal valore di
filtraggio .
Nonostante questo possiamo usare proficuamente questo indicatore per lanalisi tecnica
delle figure e dei movimenti in genere.
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221
APPENDICE B:
LA POSTA DEL TRADER
Introduzione
Per meglio aiutare chi desidera apprendere MetaStock, abbiamo deciso di
inserire una appendice dedicata alle vostre domande, vi invitiamo a farci ogni
sorta di domanda all'e-mail traderlab@valsugana.com, inseriremo le risposte
nella versione successiva della guida all'uso di MetaStock facendovi,
ovviamente, avere la vostra risposta privatamente.
DOMANDA
come faccio a ricavare i valori fissi da un optimize ?
DOMANDA
Sono molto interessato ad approfondire il funzionamento del ROC e di un
eventuale sistema automatico che veda il Rate of Change come elemento
principale. Data la mia scarsa conoscenza del linguaggio di MetaStock potete
fornirmi qualche spunto extra?
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222
DOMANDA
Abbiamo ricevuto la domanda di un lettore che chiedeva:
"come faccio a ricavare i valori fissi da un optimize ?
RISPOSTA
Il modo pi semplice per illustrare come effettua step by step una
ottimizzazione sia un esempio pratico. Utilizzeremo a tal scopo il software
MetaStock 6.5
Uno dei problemi pi frequenti che il trader deve affrontare consiste nello
scegliere i valori pi adeguati per gli indicatori che utilizza abitualmente.
LRSI, ad esempio, viene proposto con valore 14 da quasi tutti i software, ma il
valore 14, andr bene anche per il mercato Italiano? Cosa possiamo fare per
capire se 14 il valore pi valido?
L'analisi tecnica si basa sul principio che lo studio attento del comportamento
passato del mercato, possa fornire preziose indicazioni sul comportamento
futuro del mercato in esame. proprio da questo principio che nascono i
trading system. Supponendo di voler operare nel mercato sfruttando un system
trading costituito dallincrocio delle medie mobili, (una veloce e una lenta), quali
sono i 2 valori di medie mobili che meglio avrebbero performato nel passato?
Come possiamo fare ad individuarle fra le migliaia di combinazioni possibili ?
Per prima cosa impostiamo il sistema automatico in modo tale che, allorch la
media mobile veloce perfora verso lalto la media mobile lenta, apra una
posizione long; e quando la media mobile veloce perfora verso il basso la
media mobile lenta apra una posizione short. Diamo per scontato che
conosciamo discretamente il linguaggio di programmazione del MetaStock. In
tal modo le condizioni di test saranno cos compilate come segue:
Enter Long:
When(Mov(C,opt1,E),>,Mov(C,opt2,E))
Close Long:
When(Mov(C,opt1,E),<,Mov(C,opt2,E))
Enter Short:
When(Mov(C,opt1,E),<,Mov(C,opt2,E))
Close Short:
When(Mov(C,opt1,E),>,Mov(C,opt2,E))
Osservate che al posto dei numeri stata volutamente introdotta la variabile
opt. Tali variabili, possono essere inserite fino ad un massimo di 10. Ovvero, in
ogni formula, potremo inserire un numero massimo di 10 variabili. Capiremo in
seguito lutilit di queste OPT. Cliccando su Optimize comparir una finestra
che ci chieder di compilare i range e gli step delle ottimizzazioni da fare.
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223
Ma cosa sono i range e gli step?. Il range il campo da testare mentre lo
step il passo del test. Nel nostro esempio, volendo usare una media mobile
veloce, diciamo da un minimo di 2 ad un massimo di 25, (ecco il range) ed
una media mobile lenta, da 26 a 100 (ecco un altro range), faremo ricorso a 2
variabili optimize. Il nostro test, quindi, sar calcolato con tutte le combinazioni
possibili fra le medie mobili da 3 a 18 giorni incrociate con tutte le medie mobili
da 10 a 100 giorni. Ma se facessimo calcolare al computer tutte le
combinazioni, fra le 2 medie in esame, con i range definiti, quante combinazioni
dovrebbe calcolare? 1800 test!
Anzich far calcolare al computer tutte le combinazioni da 25 a 100 incrociate
con quelle da 2 a 25, gli faremo fare i calcoli con salti di 3 in 3 (step 3), per
opt1 ovvero non calcoler da 2 a 25 di 1 in 1, ma bens di 3 in 3. E sempre
salti di 3 in 3 per opt2. Ecco che a questo punto, anzich 1800 tests, il PC
dovr fare solamente 200 test con un bel risparmio di tempo! A questo punto
non ci resta che lanciare il test. Per fare ci occorre pigiare dalla finestra di
optimize OK, e poi ancora OK, lanciando in questultimo caso il test da
ottimizzare vero e proprio. In realt non abbiamo ancora finito completamente
la prima parte.
Quando si simula, bene farlo il pi realisticamente possibile. Se simulo di
operare, giusto che finga di usare una quantit di denaro ben precisa, del tipo
10milioni o 100 milioni (initial equity). E poi ancora, se faccio solo short
(operazioni al ribasso) o solo long (operazioni al rialzo), e se ogni volta che
sono liquido, investo il denaro in pronti contro termine con resa annualizzata di
X punti percentuali (annual interest rate) giusto tenerne conto nel test
ottimizzato. Come ultima cosa giusto tenere conto anche delle commissioni
pi o meno care che pago per ogni operazione effettuata.
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Finalmente abbiamo veramente finito con i questionari. Impostiamo l'operativit
al giorno dopo (delay 1), commissioni al 2x1000, solo al rialzo e con un margine
richiesto del 100%. Lanciamo il test sull'indice Mibtel..
E a un certo punto, il PC esaurir tutti i 1800 tests (noi non abbiamo inserito lo
step nel sistema). Non ci resta che andare a vedere i risultati delle performance
in base alle ottimizzazioni.
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Identifichiamo il system trading testato rispetto agli altri ancora da testare, da
un R che compare alla destra del sistema. Andandoci sopra e pigiando
Reports comparir una finestra con i risultati ottenuti.
Facciamo un commento a caldo: il test 1311 ha generato un profitto di circa 15.011
lire rispetto alle 10000 lire investite. Ha fatto 2 operazione in vincita e 3 in perdita.
Analizziamo meglio i risultati cliccando nuovamente Reports.
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Dunque, ha un average win di 6408.77 contro un average loss di -291.04. In
altre parole quando opera, questo sistema ha una media dei profitti di 6408.77
lire per trade, contro un rischio potenziale di perdita di 291.04 lire. circa un
rapporto di 1/22! Ottimo. Per con, le operazioni in vincita/in perdita non ci
siamorisultano esseci 3 operazioni in perdita e 2 in utile. Pazienza. In ogni
caso, per gestire delle posizioni nel medio periodo, potrebbe funzionare.
Ma che valori di media mobile veloce e media mobile lenta servono per
ottenere questi risultati? Per scoprirlo clicchiamo System, e leggiamo i
parametri selezionati per OPT1 e OPT2, rispettivamente 16 e 80.
Ecco i tanto agognati risultati dellottimizzazione. Il programma ha identificato,
procedendo per tentativi, che nel nostro system trading elementare, usando
una media mobile a 80 giorni incrociata con una a 16 giorni, si sarebbero
massimizzate le performance. Ma questi profitti, come si generano? Con
continuit o con forte irregolarit? Per vedere questo, torniamo tramite
clicchiamo su bottone Plot Equity. E, per vedere visivamente in quali giorni
c' stato il segnale operativo clicchiamo anche il bottone Arrow per la
visualizzazione del segnali Buy e Close.
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Quella sopra riportata lequity line, ovvero la riga rappresentante la
produzione dei profitti col system trading utilizzato. Tale diagramma di forte
utilit perch permette di capire se i profitti si sono generati grazie alla fortuna
o grazie ad un metodo statistico reale. Pi lequity line linearmente
direzionata verso lalto, migliore sar il sistema automatico elaborato.
Concludo dicendo che non si deve quasi mai prendere per buono il test che
ha generato il maggior quantitativo di profitti, ma bens il test che invece ha
manifestato un rapporto op win/op loss (operazioni in utile/operazioni in
perdita) maggiore o uguale a 2 e una media profitti/perdite maggiore o uguale
a 2.
Raggiunta questa prima meta, potremo affidare i nostri soldi al sistema
automatico abbastanza sicuri di non perdere, ma neanche di guadagnare
quanto si sarebbe guadagnato in passato col sistema elaborato. Buon trading!
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DOMANDA
Abbiamo ricevuto la domanda di un lettore che chiedeva:
"sono molto interessato ad approfondire il funzionamento del ROC e di un
eventuale sistema automatico che veda il Rate of Change come elemento
principale. Data la mia scarsa conoscenza del linguaggio di MetaStock potete
fornirmi qualche spunto extra"?
RISPOSTA
La costruzione del ROC si basa sulla differenza fra la chiusura pi recente e la
chiusura registrata n giorni prima rapportata a quest'ultima. In pratica rappresenta
l'indicatore di momentum espresso in percentuale. Ad esempio, per costruire un
ROC a 10 giorni, l'ultima chiusura deve essere divisa per la chiusura di 10 giorni
indietro, il rapporto viene moltiplicato per 100 alla scopo di normalizzare l'oscillatore
attorno a una linea dello zero.
In formula :
ROC = ((P - P10) / P10) * 100
dove:
P = Ultima Chiusura
P10 = Chiusura di 10 giorni fa.
Se il prezzo del titolo oggi maggiore del prezzo di n periodi fa, il ROC sar un
numero positivo, se il prezzo del titolo di oggi inferiore a quello di n periodi fa, il
ROC sar un numero negativo. La selezione del numero di periodi (giorni) su cui
calcolare il ROC, dipende dal periodo di riferimento che si intende considerare. I
periodi di tempo pi comuni sono il ROC a 12 giorni e il ROC a 25 giorni per
compravendite a breve/medio termine, e il ROC a un anno ( 255 giorni ) per l'analisi di
lungo termine. Le metodologie di utilizzo di questo indicatore di momentum sono
essenzialmente tre.
1. La prima consiste nel porre l'attenzione a ci, che succede ai limiti della banda
tipica di oscillazione. Se l'oscillatore si trova in queste zone, vuol, dire che le
performance di periodo del bene sottostante massima o minima. In teoria
bisognerebbe procedere ad acquisti o vendite quando l'oscillatore si trova in
prossimit di zone lontane dalla linea dello zero, per esempio acquistando quando
la linea del ROC buca dal basso verso l'alto un determinato valore, prestabilito a
priori ( mediamente intorno a -10 ) e viceversa liquidare le posizioni quando
l'oscillatore rompe dall'alto verso il basso il livello prestabilito ( nell'esempio sar
+10 ). Questo utilizzo fornisce sicuramente segnali pi tempestivi, ma per contro
pu generare parecchi falsi segnali. Infatti il posizionamento dell'oscillatore vicino
agli estremi della banda, non implica necessariamente una immediata inversione di
tendenza del bene sottostante, ma potrebbe essere solo un segnale del
rallentamento del trend.
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2. Il secondo metodo consiste nell'utilizzare la linea dello zero come generatrice di
segnali: acquisto al superamento della linea, vendita alla sua perforazione.
Questo metodo elimina molti falsi segnali ma spesso porta ad un'operativit
ritardata; pertanto si consiglia di abbinare i due metodi visti: col primo si avranno
dei segnali di allerta sui quali si potr alleggerire le posizioni o chiuderle, col
secondo si avr la conferma del primo segnale e si potranno ribaltare le posizioni
precedentemente chiuse.
3. Infine il terzo metodo, che per alcuni analisti rappresenta la via pi completa e
affidabile, consiste nell'analizzare le divergenze fra il grafico dell'oscillatore e il
grafico del prezzo. Tale tecnica di utilizzo comune all'utilizzo dei principali
oscillatori
Banca di Roma e R.O.C
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Roc Moving Sistem
Il sistema che proponiamo utilizza 2 indicatori distinti ma fusi in ununica condizione
che fornisce i segnali operativi. Il primo indicatore (formula TS Roc Moving Sistem (W
VS Tri)) si basa su una differenza tra due medie mobili (DOA) calcolate su grafico
settimanale
16
ma con la particolarit di possedere la stessa frequenza
17
e metodo di
calcolo differente; la prima media ponderata (W) la seconda triangolare (Tri). Grazie a
questo particolare artifizio l'incrocio delle due medie produce dei segnali molto vicini al
titolo ma che consentono ampli respiri al trend al ribasso e al rialzo essendo la
frequenza identica.
TS Roc Moving Sistem (W VS Tri)
if(mov(C,25,W),>,mov(C,25,TRI), +1, -1)
La seconda formula utilizza il ROC a 25 giorni anche questo su grafico
settimanale. Lattraversamento del livello 0 comporta un segnale di acquisto /
vendita.
TS Roc Moving Sistem (Roc BW55)
if(roc(C,55,%),>,0, +1, -1)
La formula Ts Roc Moving Sistem Summation unisce i segnali delle due formule
precedenti.
TS Roc Moving Sistem Summation
fml("TS Roc Moving Sistem (W VS Tri)")+
fml("TS Roc Moving Sistem (Roc BW55)")
SYSTEM NOTES
Il sistema cos ottenuto inserito nel profit test per la verifica dei segnali
operativi...anche qui bisogna ottimizzare i segnali di acquisto/vendita titolo per
titolo, in linea di massima si pu utilizzare +1/-1 per ottenere i segnali operativi.
Enter Long:
when(fml("TS Roc Moving Sistem Summation"),>,1)
Close Long:
when(fml("TS Roc Moving Sistem Summation"),<,-1)
Enter Short:
when(fml("TS Roc Moving Sistem Summation"),<,-1)
Close Short:
when(fml("TS Roc Moving Sistem Summation"),>,1)

16
Anche su grafico quotidiano il sistema genera dei risultati interessanti ma la base settimanale serve per produrre delle
indicazioni di medio-lungo periodo.
17
La frequenza impostata a 55 ma i valori possono essere ottimizzati titolo per titolo.
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STOPS
E' stato inserito lo stop Max Loss con parametro al 5%.
Breakeven :OFF
Inactivity :OFF
Maximum Loss :5%
Trailing :OFF
Profit Target :OFF
Per la sua costruzione logica il sistema fornisce pochi segnali e a trend iniziato,
nonostante ci capace di fornire utili segnali da abbinare con un sistema per il
breve periodo. Abbinando il sistema con una attenta analisi grafica si riesce a
migliorare considerevolmente loperativit. Molte delle performance negative
vengono ridotte a beneficio del risultato finale. Il sistema pu essere notevolmente
migliorato inserendo altre condizioni che filtrino i falsi segnali.
DOMANDA
Abbiamo ricevuto la domanda di un lettore che chiedeva:
Non mi chiaro il significato delle variabili nella costruzione degli indicatori. A
cosa servono e come posso utilizzarle?"
RISPOSTA
Il controllo che definisce una variabile rappresentato dal simbolo := ed estremamente
utile per rendere modificabile un parametro,ad esempio, di un indicatore. Supponiamo di
voler inserire nel nostro software la formula Elder-Ray Bull Power, famoso indicatore
sviluppato e descritto da Alex Elder nel libro "Trading for a Living". Disponiamo finalmente
della formula e la scriviamo nell'indicator builder:
HIGH - Mov(C,13,E)
La formula molto semplice, si tratta di sottrarre dal massimo delle quotazioni la media a
13 giorni esponenziale della chiusura. Fino a questo punto tutto semplice e il nostro
controllo di variabile non serve a molto. Ma supponiamo di voler testare il
comportamento dell'indicatore con altre frequenze, magari a 55 periodi. Bene, ci restano 2
strade:
1) riscrivere la formula con il nuovo periodo e salvarla. HIGH - Mov(C,55,E)
2) oppure utilizzare il controllo della variabile (in questo caso il periodo della media).
Per inserire un controllo di variabile nella formula dobbiamo scrivere il tipo di variabile da
inputare (in questo caso un numero compreso tra 1 e 1000 con pre-impostato 13) e
dobbiamo anche sostituire il valore 13 della formula originale con la voce periods.
Periods := Input("Time Periods",1,1000,13);
HIGH - Mov(C,periods,E)
La variabile := si chiama, in questo caso, Periods. A questo punto il gioco fatto, se
plottiamo la formula apparir anche un menu dove impostare la frequenza
dell'indicatore.
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Servizio di aggiornamento di "Guida all'uso di MetaStock"
Guida all'uso di MetaStock un prodotto in continua evoluzione, proprio per cercare di accontentare
i nostri clienti garantiamo l'upgrade gratuito della versione successiva a quella acquistata.
Compilando questa registrazione potrete contribuirealla modifica ed integrazione della prossima
versione di questo prodotto indicandoci gli argomenti da approfondire o quelli da trattare ex-novo.
Potete farci pervenire le vostre gradite osservazioni via e-mail all'indirizzo:
traderlab@valsugana.com
OSSERVAZIONI SUL PRODOTTO:
NELLA PROSSIMA VERSIONE VORREI TROVARE:
GLOBALMENTE IL PRODOTTO HA RISPECCHIATO LE MIE ASPETTATIVE? (SI) (NO)
SE LA RISPOSTA (NO) COSA SI ASPETTAVA DAL PRODOTTO?
ALTRO:
Secondo quanto disposto dallart. 13, comma 1, della legge n. 675/96 sulla tutela dei dati personali lei ha il
diritto, in qualsiasi momento e gratuitamente, di consultare, far modificare, cancellare i suoi dati o
semplicemente opporsi al loro utilizzo per le finalit qui indicate. Tale suo diritto potr essere esercitato
semplicemente scrivendo a:
TraderLab Multimedia S.r.l. Via Rialto 106 - 30030 Maerne di Martellago - Venezia.
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TradeMaster
TradeMaster una raccolta di formule (oltre 170) e sistemi automatici (50) per
MetaStock. Ogni indicatore ha la formula tradotta nell'Easy Language di MetaStock,
mentre i trading system sono brevemente illustrati e composti dall'aggregazione di pi
formule e condizioni. I numerosi sistemi automatici possono essere personalizzati
dall'utente in modo semplice ed intuitivo permettendo di creare il sistema automatico pi
adatto alle proprie esigenze.
Le formule e i sistemi vengono forniti gi pronti per l'importazione diretta in MetaStock, per
le formule stata realizzata anche una dispensa che li spiega uno per uno mentre i
sistemi sono illustrati nella nota del System Editor di MetaStock. incluso un breve studio
sui sistemi automatici con la comparazione e la spiegazione dettagliata dei sistemi CBD,
CBD - TRIX, MFI&ROC, ROC BAND, OBV & DM & ADX.
LISTA DEGLI INDICATORI:
% CHANGE
3 OSCILLATORS STANDARD
ACCUMULAZIONE/DISTRIBUZIONE
ADAPTIVE MOVING AVERAGE
ADVANCE DECLINE LINE
ADVANCE DECLINE OSCILLATOR
ARMS EASE OF MOVEMENT (NORMALIZED)
ARMS EASE OF MOVEMENT
AROON INDICATORS
THE AROON DOWN
AROON UP
AROON OSCILLATOR
AVERAGE OF VOLUME ROC
AVERAGE-MODIFIED METHOD
B THRUST
BOLLINGER BAND WIDTH
BOLLINGER'S %B
BOLLINGER'S LOWER BAND
BOLLINGER'S UPPER BAND
C.C.I. - BW
C.C.I. FIB COMPOSITE OSCILLATOR
CAMBIAMENTO PERCENTUALE ANNUO
CAPOVOLTO
CHAIKIN MONEY FLOW
CHAIKIN OSCILLATOR
CHAIKIN VOLATILITY
CHANDE & KROLL'S R
2
CHANDE TRENDSCORE
CHANDE'S MOMENTUM OSCILLATOR
CLOSE CUMULATE
COMPUTRAC VOLATILITY
COPPOCK CURVE
CRAZY FORM
CRAZY MACD
DAILY PRESSURE
DAILY VOLUME INDEX
DEMARKER INDICATOR
DETRENDED PRICE OSCILLATOR
DEVIAZIONE STANDARD
DIFFERENZA DI APERTURA
DIRECTIONAL MOVEMENT - BASIC
DIRECTIONAL MOVEMENT ROC
DIRECTIONAL MOVEMENT
DISPARITY INDEX
EASE OF MOVEMENT W/ CLOSE
ELDER-RAY BEAR POWER
ELDER-RAY BULL POWER
FILTRO 3 GIORNI TRIANGOLARE
FORCE INDEX LONG TERM
FORCE INDEX SHORT TERM
HIGH LOW OSCILLATOR
HIGH/LOW ENVELOPE
HILO INDEX
INSYNC INDEX
INTRADAY ACCUMULATOR
INTRADAY INTENSITY INDEX
LINEAR TREND OSCILLATOR
MACD HISTOGRAM
MACD P
MACD W/ SAR
MASS INDEX
MCGINLEY DYNAMIC
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MOVING AVERAGE OF VOLUME ROC
NEGATIVE VOLUME INDEX
NORTH PRICE ACTION LINE
NUOVI MASSIMI E NUOVI MINIMI
NUOVI MASSIMI
NUOVI MINIMI
O.B.V.
OBV - RAW
OBV CON MEDIA DEL VOLUME
OBV MIDPOINT
OBV OSCILLATOR
ON BALANCE PRICE
PLURALITY INDEX
POSITIVE VOLUME INDICATOR
PRICE A/D OSCILLATOR
PRICE VOLUME TREND
PRING'S KST - USER/ARITHMETIC
PRING'S LONG KST - MONTHLY
PRING'S LONG KST - WEEKLY
PRING'S MED. KST - WEEKLY/EMA
PRING'S MED. KST - WEEKLY/EMA/DAILY DATA
PRING'S MED. KST - WEEKLY/SIMPLE
PRING'S MED. KST - WEEKLY/SIMPLE/DAILY DATA
PRING'S SHORT KST - DAILY
PRING'S SHORT KST - WEEKLY
PRING'S SHORT KST - WEEKLY/DAILY DATA
PRING'S SHORT KST ON VOLUME - DAILY
R.O.C. - BW
R.O.C. COMPOSITE
R.S.I. FIB COMPOSITE OSCILLATOR
R.S.I. MOVING AVERAGE DERIVATIVE
R.S.I. OSCILLATOR
R.S.I. REFABS
R.S.I. SMO
R.S.I. VOLUME
SHORT TREND INDICATOR
SINE WAVE
SLOPE OF VOLUME
SMOOTH ACC/DIST
STO FIB COMPOSITE OSCILLATOR
STOCH 3- PERIOD MAX/MIN
STOCHASTIC - BW
STOCHASTIC %D
STOCHASTICS FAST W/ CLOSE
STOCHASTICS SLOW W/ CLOSE
STOCHRSI
TRENDEX
TRIN (INVERTED)
TRIN (OPEN)(INVERTED)
TRIX MOMENTUM-FIB COMPOSITE OSCILLATOR
TRUE RANGE
TRUE STRENGHT INDEX
ULTIMATE OSCILLATOR
UP/DOWN VOLUME
VELOCIT
VOLUME % +/- AVERAGE
VOLUME ACCUMULATOR
VOLUME_MOMENTUM
VOLUME OSCILLATOR DERIVATIVE
VOLUME PLOT W
VOLUME RATING
VOLUME STANDARD DEVIATIONS
VOLUME/PRICE ACCUMULATOR
VOLUME/PRICE SYNC
VOLUME-RSI
WILLIAMS %R
ZIG ZAG PEAKS
ZIG ZAG VALLEYS
ZOR
ZOR MOV
ZOR OPTIMUM
ZOR STOCH
ZOR TRIX
LISTA DEI SISTEMI:
2 MEDIE ESPONENZIALI OPTX
2 MEDIE PONDERATE OPTX
2 MEDIE SEMPLICI OPTX
2 MEDIE TIMESERIES OPTX
2 MEDIE TRIANGOLARI OPTX
2 MEDIE VARIABLE OPTX
BOLLINGER BAND MEDIA 2
BOLLINGER BAND STOPSOPT
CBD - TRIX
CCI +100/-100 CROSSSTOPS
CCI +100/-100 CSX
CCI +100/-100 STOPSP
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CCI +100/-100 STOPSPW OPT
CCI +100/-100 STOPSX
CCI +100/-100 STOPSXB OPT
CHANNEL BREAKOUT DAILY (CBD)
DMI +DI/-DI STOPSXOPT
DMI +DI/-DI X
FORMULA DA INSERIRE
GSF TRADING
MACD CON SAR DOUBLESTOPS
MACD CON SAR STOPS
MACD MEDIA MOBILE OPT
MACD MOVING AVERAGE XOVER
MFI & ROC
MOVING SYSTEM
OBV & DM & ADX
PRICE ROC +6/-6 STOPSWXOPT
ROC +6/-6 STOPSX
ROC +6/-6 STOPSXB
ROC BAND
ROC SISTEM
RSI +70/+30 STOPS
RSI +70/+30 STOPSWX DOPT
RSI +70/+30 STOPSX
RSI +70/+30 STOPSXOPT
RSI +70/+30 STOPSXP
STOCH +80/+20 STOPSXB
STOCH +80/+20 STOPSXE
STOCH +80/+20 STOPSXOPT
STOCH +80/+20 X
TRIX MEDIA MOBILE DOUBLEOPT
TRIX MEDIA MOBILE OPT
TS ROC MOVING SISTEM
WILL %R -20/-80 STOPSPWOPT
WILL %R -20/-80 STOPSWP
WILL %R -20/-80 STOPSX
WILL %R -20/-80 STOPSXB
WILL %R -20/-80 STOPSXOPT
WILL %R -20/-80 STOPXWOPT
VERSIONE: 1.0 PER METASTOCK 6.5 E SUCCESSIVI
REALIZZAZIONE: TRADERLAB MULTIMEDIA S.R.L.
PREZZO: 100.000+ IVA
80.000+ IVA PER CHI HA ACQUISTATO GUIDA ALL'USO DI METASTOCK
Per ordinare TradeMaster o per ricevere ulteriori informazioni potete rivolgervi al
rivenditore che vi ha fornito questo manuale.
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