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SPERIMENTARE DICEMBRE 1979 L.2.500 nuvi Lerrnonica Prati 7 GENNAIO1980 12/1 AMPLIFICATORE PER CHITARRA | MODULI ILP: LHYS BOBINE RF DIVISORE J su circuro | PER FREQUENZIMETRO STAMPATO OHMMETRO DIGITALE ) | BREAD- AMPLIFICATORI BOARD csc OPERAZIONALI STRING SYNTHESIZER PU Pte Cay CASSETTES ON YY. alivello HiFi anni '80 a ee eee QUESTO MESE dono di Natale Il senatore Bernards, pid noto come “il Plantagrane" nell'ambiente deli'aeronautica miltare U.S.A, spuntd Il sigaro con il tincetto tascabile, e lo controllo accuratamente; era un meticoloso per sua natura. Se Io ficcd tra i denti, lo accese e attraverso il primo. sbutfo di fumo analizz ancora uffcio del generale Amold: la bandiera a strisce stelle, il modeliino di Phantom, la grandissima scrivania sulla quale campeggiava un alberelio di Natale con le luci accese, @ finalmente spostd lo sguardo attento sul fine- strone. Nevicava fitto, cosa non insolita per Washington il 24 dicembre. Come per nulla rassicurato, riprese a dire lentamente: “lei capisce generale, che stavolta non possiamo. mettere in gioco la nostra reputazione. Gia con quel maledetto Skylab abbiamo tenuto con il naso altaria la gente di tutto il mondo. Ora, lei riiene giusto non diramare nessun awiso, nessun allarme per questo satelite che sta precipitando, ma ha calcolato le conseguenze? Metta che combini una strage proprio il giomo di Natale, non importa, se in un paese amico 0 delEst, immagina? Sarebbe un fatto storico, ci pioverebbero. addosso certe censure che.” Il generale Arnold ebbe lardire dinterromperlo, scattando fuori dalla poltrona e portandosi ancora una volta al planistero. Con T'indice teso, avanti, indietro, avanti, fraccid una linea che comprendeva il bacino del Mediterraneo, Gibilterra, Atlantica, "Non pud cadere che in questo tratto” afferm®, “i nostri computer non possono sbagliare” lancid uno squardo di sfida. Il Piantagrane scosse la,cenere dal suo sigaro. "| SUOI computer, ma lasci stare! Non sarebbe la prima volta ‘che fanno fiasco” can- tilend con la pronuncia del Midwest “e se cadesse in Spagna?”. “Oh, beh" il generalone fece spallucce "in quel caso potremmo tacitarli con una ‘manciata di dollari. Ricorda, lei, episodio delle bombe H perse da un nostro apparec- chio? Andd bene persino in quel caso, figurarsi per qualche rottame di satelite” Bernards aggrottd la fronte, sembrava che studiasse la neve fuori dalla finestra, ma si poteva arguire lo scorrere dei suoi pensier. *Mai abusare della fortuna” sentenzid, "ma ® proprio sicuro che il SUO satellite, a bordo non abbia qualcosa di atomico?". ‘Amold emise uno sbutfo diira “ma in che lingua glielo devo dire, perdio, sena- tor, che I satelite D-358 hal uniaimentazione fuel calle pile sola Divenne color cinabro. “La prego di non bestemmiare il giorno prima di Natale" ribatté gelido il seriatore notoriamente puritano, “bene” riprese, “prendo atto delle sue assicurazioni, ma si ram~ ‘menti, che se succede qualche guaio, qui qualcuno ci rimette le penne” alluse pesan- temente. “O le ali” fece seguito sempre piu minaccioso puntando il suo sigaro verso la giubba del generale decorata appunto dalle ali del Bomber Comman Si alzd e dopo una studiata esitazione tese la mano, Borbottd: "addio, generale speriamo bene'” Usci non senza sbatacchiare la porta. “Fuck You, rat!” gli sibild dietro squaiata- mente, nel pid bello stile di caserma il generale Arnold. Decise di dimenticarlo © si concentré sullalberino di Natale che continuava ad accendersi e spegnersi. Si disse. cche quelle luci parevano le stesse dei fanali di posizione i un bombardiere, Era un tipo cosi un poveretto, dal punto di vista intelletuale. Seimilacinquecento chilometti pit ad Est, in italia, Fausto il garzone del benzinaio, ‘guard® in alto, nello stesso momento. Il cielo minacciava una robusta nevicata, cos Giallastro. Decise quindi di lasciare al suo posto la ramazza ed avvolse il tubo de! Compressore per gonflare le gomme sul suo supporto, Mise i barattoli vuoti delolio in tun bidone ¢ Ii portd dietro al locale del lavaggio, sospirando. Tird gil le serrande del mostrino. Ormai, la. sera della viailia di Natale era aali sqoccioli. Passavano di aran cartiera rare machine, dirette verso le case addobbate, gioiose. Fausto non aveva alcun tipo di casa propriamente detta. Dormiva in una stanzetta sul retro del distributore, che il padrone gli aveva concesso in uso, cosicché potesse fungere anche da guardiano nottumo. Non aveva preparato alcun albero di Natale, non sapeva dove andare; non possedeva, tra Valo, alcuna machina. Si sentiva molto solo, ma questa era una sensazione ormai abituale, Spense i festoni sospesi sulle pompe di benzina e nafta, Stava esponendo i cartelli “CHIUSO" quando iniziarono a calare, puntuali, | primi fiocchi di neve. Mentre portava via un copertone danneggiato e sisteriava le pezze di daino per la pulizia de! parabrise, rasfalto incomincid a bian- cheggiare. Non si udiva pit alcun rumore. Fausto entrd nella sua stanzetta e si distese sulla branda, senza togliersi la tuta. Accese la radio e stette un pd ad ascoltare il fantasma di Big Crosby che can- fava tramite il nastro registrato White Christmas. La tristezza stava per sommergerlo. ‘Ancora una volta fece il bilancio della sua esistenza, che interveniva immanca- bile a Natale. Era stato la causa del matrimonio dei suci genitori, ma i matrimoni coat! non funzionano mai troppo bene, infatti era piccolissimo quando | due si sepafarono, una cchissa dove, altro addiritura alfestero. "Generazione pre aborto” si canzond amaris- simamente. Era rimasto con la vecchia nonna, che perd era morta qualche anno dopo, e da allora in poi collegio, colegio ed ancora collegio. Prima gli Crlaneli, oi i fami- gerato Don Magnoni. Al Magnoni,botte e castighi crudeli si sprecavano. ‘Aveva imparato a non confidarsi con nessuno, ad apre bocca solo se interro- gato, a difidare di tutto, di tut, a cercar di deflarsi sempre. Mah! Che vital unica cosa — unicissima — che al Magnoni portava un minimo di sollievo e di interesse era il laboratorio di radiotecnica, pomposamente definito “scuota". Li aveva imparato a traficar di saldatore, sotto la guida di un “maestro” un po meno tanghero e sadico degli alti La radiotecnica, che ora si chiama eletronica, era stata il suo unico, grande interesse, mia una volta compiuti | diciot'anni e scaraventato in strada con solo una valigia di panni da poveraccio, aveva inutlimente cercato un lavoro nel campo, Niente da fare. Stava per intrupparsi nella mala, come mol suo! ex colleghi di sventura, quando it veechio benzinaio lo aveva assunto con uno stipendio da ridere, ma con Tuso della stanzetta. Tutto il suo mondo era Mi, di uno squaliore allucinante. Un tavolo sul quale offettuava le esercitazioni della scuola per corrispondenza alla quale si era isorito, un armagio sbilenco tenuo rtto da mattoni infilati sotto i piedi, una sediaccia sgangherata. Alcune vecchie casse da frutta contenevano | bruttissimi material inviat da scuola, | pochi arnesi. A soffio, una lampadina fioca. La radio, Faveva appunto costruita seguendo le dispense della scuola: ora stava annunclando ei cori Fausio cambid stazione perché i canti coral gli rammentavano il colegio, ma faltra captabile trasmetteva musica lturgica, di una noia da morire. Fausto spense e rimase solo con i suoi pensier, mentre la neve ovattava | rumori. 0 che bel Nalale! Solo come un cane randagio, riessun regalo per lui, nessun dolce; rnessuno al mondo siinteressava della sua sorte. Entrd in cris e si disse che non valeva la pena di continuare lo studio per corrispondenza. Tanto non safebbe divenuto mai tun buon tecnico. Mancava di qualunque materiale appena un pd di buona qualt, mancava di pratica e soprattuto di fortuna. Si disse che sarebbe sempre stato un garzone benzinaio. “ll pieno ragazzo!” Eoco la sua sorte perpetua, Oh si, non aveva mai avuto regall, dalla vita Sbocconcelld. dei tramezzini che teneva in un cartoccio © bevette a collo un ssorso di pessimo vino inacidit. Ecco, se gli fosse capitata solo una piccole fortuna, solo un piccolo segno bene- volo del destino, avrebbe potuto credere in un futuro migiiore, ma cost I satelite 0-355, inizid @ strisciare sull'atmostera terrestre prima del previsto, per dar ragione al senatore Bernards; ancora sulla Russia. Il bolide, grazie alla blindatura alermica, non si sbricciolb subito, ma inizio a perdere | primi pezzi fusi del motore fa razz0. Formarono una sorta di Cometa natalia, Passo a velocita incredible sulla Jugosiavia, con il suo codazzo luminoso. Fausto, ovviamente ignaro continuava a chie- ‘ersi “almeno un cenno, almeno un piccolo cenno..” si stringeva penosamente Ie mani, torcendole. i satelite ormai in piena atmosfera andd in pezzi sulla costa adriatica italiana. Un blocco da un paio di quintali cadde al largo di Cerva, sfrigolando nel mare arrab- biato. Frammenti minori caddero bruciando la campagna Imolese, altri ancora tra Bologna e Modena, distruggendo un olmo schelettrico, coperto di neve. Fausto udi come il suono lontano di una sirena che d'un tratto divenne un fischio lacerante, seguito da un colpo di maglio sul terreno. Lintero distbutore, sussultd. I garzone corse fuori € nel turbinio del nevischio vide una massa nera e fumante a pochi met dalla porta. Con la sua pila a torcia, alibito, ilumind “ia cosa” piovuta al cielo, Era bruciacchiata, ma si scorgevano, incredibile a dirsi, degli chassis zeppi i componentielettronici meravigiosi. Fausto guard in gro. Nevicava fito, Le fabbriche vicine erano chiuse. Nessuno si era accorto di nulla, Sollevd allora Ii blocco di alluminio @ preziosi material, pesantissimo, e lo trascind con gran fatica nella sua stanzetia. Qui il dispositivo riveld in pieno il suo splendore, Microprocessor, ciculistampati in argento dorato, transiston stripline, condensatori al tantalio © resistenze alfun per cento a profusione. Meravigliosi quarzi nel vuoto, pile solar, captaton infrarossi. Decine di milioni i valorel Fausto tod fur, scrutd il cielo fosco, pensd ad un miracolo. LI accanto, qual- uno aveva perso 0 gettato via un alberello di Natale piccolissimo che era tutto sporco i fango. Fausto lo lavo, lo nett, e rientrato lo iss sul rottame del satelite. Si sedette sulla branda in religiosa contemplazione. Riaccese la radio e la musichetta di Jingle Bells" rallegrd la stanzetta. Una ormai dimenticata sensazione di allegria gli apr i cuore. Si scopr a gridare: “grazie! Grazie per il dono, grazie!” Passo parte della notie a rimirare il suo tesoro, palpandolo, osservandone la tecnica sublime, le parti meravigliose, stravolgent. ‘Quando si addormento, stava ancora borbottando “oh si, sar® un bravo tecnico, il miglore dei tecrici lo sarb davvero: I! segno @ arrivato!”. Gianni Brazioli Si riceve ta rivista preferita, fresca di stampa, a casa propria. Si ha la certezza di non perdere alcun numero (c’e sempre qualcosa di interessante nei numeri che si perdono..) Si risparmia parecchio ¢ ci si pone al riparo da eventuali aumenti di prezzo. Si riceve la Carta GBC 1980 un privilegio riservato agli abbonati alle riviste JCE, che da diritto a moltissime facilitazioni, sconti su prodotti, offerte speciali e cosi via. Si usufruisce dello sconto 10% su tutti i libri editi o distribuiti dalla JCE. Si ricevono bellissimi ¢ soprattutto utilissimi doni... = Le riviste “Teade Qualche esempio: 1! Transistor Equivalents Cross Reference Guide un manuale che risolve ogni problema di sostituzione di transistori riportando le equivalenze fra le produzioni Texas, National, Mitshubishi, Siemens, Fairchild, General Electric, Motorola, AEG Telefunken, RCA, Hitachi, Westinghouse, Philips, Toshiba. La Nuovissima guida del Riparatore TV Color un libro aggiornatissimo e unico nel suo genere, indispensabile per gli addetti al servizio riparazione TV. 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Q i Notizie) alimentatori stabilizzati BRS 41e BRS 37 e BRS 36 @BREM! 59 cclapr for BREMI D = iste monate dl watvoncepratca reo, Redasioe: Eatore ce eget taveraton tes wire rexporeble toe? Gress aia waano See, ease et | omnes. me ipo restore: SAMPETRO ZANGS— frminatone, pein ange , teattere avers Monn ‘pifcato sie eis Fe ite paonouone, | Come furzionano itrasformator'-I*parte* 19 Sirs tau rg. maven Duaore per feqienemeyo vs sss 23 Sera Girwseu Stamp: Tool Bouge! 208 Bobine RF su circuito stampato. . . . » 31 ANE rUuAcALL exe Sova (cone Sistema automatico diluminazione. . |» 35. MARTA MENEGARDO erie aituncne | inaiae Ohmmetro digitale - lt pate... . . » 37 ManctLLo towarin 20126 iwlano Amplificatoi operazionali- # parte. . . » 43 Lenn, GEO CATANEO Gop bp 15 Sting Sintheszer = N- parte. tad Centie FRANCO MANGIN Seedemnen wonmenioposme| Home computer. 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SCONTO 10% ‘AGLI ABBONATL Un ottimo progetto, semplice ed alla portata di tutti, che permette di realizzare facilmente un pratico amplificatore da ‘studio per chitarra, organo ed altri strumenti musicali. 1 progetto che proponiamo alfatten- tenzione dei lettori riguarda un amplificatore di potenza che pud essere convenientemente utilizzato sia in unione al preamplificatore ‘GP30 gi da noi proposto, sia a ‘qualsiasi altra unit similare. per liorare ulteriormente la flessibilita diuso @ stata prevista la possibilita dd separare la sezione finale dalla sezione preamplificatrice, per poter interporre tra le due eventuali ‘apparecchiature accessorie (unit di riverbero o equalizzatori ambiental); inoltre abbiamo dotato la sezione finale di un proprio controllo di volume. Nella costruzione del prototipo sié optato per la realizzazione di una Prototipo dell'amplificatore per chitara implegante 1! modulo ILP HYSO in vendita presso le sedi GBC- Numero di codice SM'5310-00 AMPLIFICATORE PER CHITARRA ‘unit compatta e maneggevole, anche se clo € andato a scapito della qualita sonora ottenibile, specie per quanto riguarda la “profondita” delle basse frequenze; una tale soluzione sconsi- alia quindi Pabbinamento della nostra unita a strumenti del tipo “basso lettrieo” (o acustico eletrificato). che richiederebbe Padozione di diffusori di maggioni dimensioni. Per diminuire quindi Pingombro totale abbiamo racchiuso in un unico contenitore sia il preamplificatore sia il finale; tale contenitore funge inoltre da diffusore acustico, essendo alloggiato in esso anche Paltopariante. In pratica tutto 8 contenuto in una sorta di “valigetta” di circa 50 x 50 x 15. La potenza su cui ci siamo orientati ® abbastanza contenuta (25 watt RMS), essendo stata prevista una utilizzazione come ampli da studio, destinato all'uso in intermi: abbiamo perd scelto paral- Jelamente un altoparlante ad alta sensi- bilitd in modo da compensare la relativa bassa potenza del?amplificatore con tuna elevata efficienza del trasduttore. WUNITA DI POTENZA 11 modulo sceito per realizzare il aostro amplificatore & rILP, 50, prodotto da una Dita inglese eda poco ‘importato anche in Italia. La ILP ha in produzione una serie completa di moduli amplificatori, con potenze di uscita varianti tra i 15 e i 200 watt RMS, tutti dotati di caratteristiche elettriche di tutto rispetto, ’uscita da noi scelta 8 un modulo integrato “ibrido” e, come tutta la serie 13 Fig. I - Schema eletico dell amplificatore per chtarra. La rete RI ~ CI regolarzza il funzio- rnamenio alla afta frequensa. poco esperto: su un carico di 4 Qe con THD maggiore dell’ (e siamo gi ottimisti) un ampu da 50 watt RMS su 8 Q puo infatti raggiungere anche ‘una potenza di 80 watt di pieco, Invertendo il ragionamento e volen- do fare i venditori di fumo potremmo indicare in 70 watt la potenza del LP 50, ammettendo perd elevati tassi di distorsione: a parte considerazioni sul suono di un ampli in distorsione, ‘non capiamo (0 meglio preferiremmo ‘non capire) perché si debba prendere in giro Tacquirente in maniera cosi spudorata, Considerati tutti i lati positivi deladozione dell ILP 50 possiamo ritenere tale scelta conveniente anche dal punto di vista economico, visto il contenuto prezzo di vendita SCHEMA ELETTRICO ILP, incorpora il dissipatore di calore, che anzi funge anche da contenitore del modulo stesso, 1 motivi di questa scelta non sono ochi: innanzitutto la comodita di ‘impiego. E indiscutibile che utilizzando tun modulo richiedente solo cinque po’ polemico: quanti costruttori indicano le condizioni in cui é stata misurata la potenza di uscita delle proprie uniti (sempre poi ammettendo che i risultat siano veritieri e non “gonfiati” dalfufficio pubbliciti)? Si pud Per quanto riguarda Punita di poten- za lo schema elettrico (vedere fig. 1) di una semplicita estrema: notiamo solo la presenza di una presa jack fi jente dimostrare che un ampli cche vanta una potenza di poniamo 80 watt non meglio identificati, non Forisce poi pid di 30 watt su carichi diversi e con determinati tassi di distorsione. Tnfatti non specificando questi valori é possibile fornire dati che connessioni esteme che @ gia dotato di un proprio dissipatore si annullano tutti i problemi relativi alla scelta dei transistori di potenza e dei relativi circuiti di pilotaggio. ‘Vengono ad essere eliminati inoltre i problemi relativi al “sensaggio” stereo (J:) mediante il quale & possibile accedere all’uscita del pre ed allingres- so dell'ampli In condizioni normali é assicurata la connessione tra le due sezior inserendo uno spinotto jack si inter- rompe il circuito, Il segnale viene applicato all'ingresso (pare che il termine sia di moda) delle temperature dei “case” adatti ad eliminare alcune delle cause di distorsione, Secondo motivo: affidabilité. L'aver liminato qualsiasi saldatura tra una ‘moltitudine di componenti discreti ha di per se’ risolto uno dei maggiori problemi connessi con qualsiasi ‘montaggio elettronico: basta infati una sola saldatura mal eseguita per ‘compromettere il funzionamento e Fintegrita stessa del montaggio, senza contare poi il tempo eventualmente necessario per riconoscere la causa del guasto, Un altro punto a favore della scelta dell ILP 50 € il ridoto ingombro: una “scatola nera” (ed & proprio il caso di dirlo, vista 'anodizzazione del dissipa- tore di calore!) che fornisce 25 watt RMS con un ingombro di soli 5 x 25 x x 105 om é risultata praticamente una scelta obbligata vista T'esigenza di contenere ie dimensioni del!ampli- ficatore Parliamo ora delle prestazioni del nostro modulo. Fino ad ora si & parlato di 25 watt RMS e a molti lettori potranno sembrare pochi, specie se confrontati con i valori che diversi costruttori affiancano ai propri prodotti Qui perd il discorso diventa un 14 possono trarre in inganno l'acquirente di IC, mediante P,: questo funge da c Fig, 2 - Schema elecrico della sezione allmentatice. I + 34 V sono ostonut!tramite un clrouto elevatore dl tensione, controllo di volume generale (MASTER) € pud essere utile special- ‘mente se tra pre e finale viene interpo- sta una unit ausliaria ‘AlPuscita di IC, in paralelo alPalto- parlante, ¢ stata inserita la rete RiCs, con funzione stabilizzatrice. Infatti, vendo constatato al’oscilloscopio funzionamento del modtlo, alf’anal delle diverse forme d'onda alle varie frequenze si é verificato un non perfetto funzionamento con particolari ‘carichi: inserendo la rete R\C; tale inato, difetto é stato el E per quanto riguarda Yemplificatore vero ¢ proprio non ¢’é niente da aggiungere. ‘Pi interessante invece @ lo schema delfalimentatore illustrazioni fig. 2 Pud sembrare a prima vista un po" complesso, ma é pitt una impressione che la verité, Come abbiamo accennato in apertura @articolo, il nostro ampli ¢ previsto per il funzionamento in unione col pre GP 30, modulo gia presentato ¢ richiedente ura tensione i alimentazione di circa 30 volt; poiché i rami della tensione al finale non superano i 25 volt rispetto a massa, si é provveduto alla realizzazione di un’ Circuito elevatore di tensione per riuscire ad ottenere il valore richiest. Tale valore @ inoltre utile anche se si usano altri modell di preamplifiatori, soprattutto se del tipo a transistor con alimentazione singola rispetto a massa. Esaminiamo dapprima ls sezione relativa allalimentazione del finale: Basestadell'amplificatore per chiara visto dalla parte connessioni. il trasformatore TR, & provvisto di un avvolgimento secondario con presa centrale (P.C.) per cui & possibile oltenere due tensioni di 18 + 18 V. In paralielo al primario & posta una Jampadina spia al neon. La tensione fornita dai due secondari viene raddrizzata dal ponte RB, & livellata dai condensatori C4, C6 per il ramo positivo ¢ Cs C; per quello negativo. C» ¢ Cy compensano Televata reattanza alle alte frequenze propria degli elettrolitici. La massa generale del circuito & collegata alla presa centrale di TR, Pit. complessa la sezione relativa alla tensione da inviare al pre: inizia con il duplicatore di tensione ottenuto ‘ig, 3 Disposizione dei component sulla basetta. Si prestiattezione nel rispetiare la polaris degl eletrlitc. | Fg. 4 - Lato rame del cireuito stampato dell'alimentatore in scala I | ‘con D; D; ¢ C, seguiti dalla capacita i livellamento C cui segue Io stabi- lizzatore di tensione composto T, (non sostituibile) ed il resto dei ‘componenti. Con i valori indicat si ottengono in pratica 34 volt con un “ripple” (ondulazione residua) minore di 05 mV RMS, ‘Completano Io schema Finterruttore doppio SW, ed il fusibile. LA SCELTA DELL’ALTOPARLANTE. Prima di proseguire con la realiz- zazione pratica vogliamo soffermarci ‘un attimo sulla sceita delladatto altoparlante, Per ottenere una unit compatta si 8 utilizzato un solo altopariante: la nostra scelta é caduta sul modelo M 320 38 B/Fx della CLARE... E possibile comunque utilizzare ualsiasi altoparlante purché soddisfi Te seguenti caratteristiche: 1) Sopporti una potenza di almeno 30 watt 2) NON SIA del tipo a sospensione pneumatica, bensi a sospensione Tigida, del tipo adatto a casse reflex 3) Abbia una risposta in frequenza adeguata allo strumento. Per fesempio per una maggior brillan- tezza pud essere utile un biconico un coassiale. 4) Sia dotato di efficienza e robustezza elevata, ‘Tra le marche pid facilmente reperi- bili citiamo, oltre alla CIARE, le italiane RCF, SIPE, FAITAL, linglese 16 GOODMANS e le americane ALTEC, JBL, ed ELECTRO-VOICE, queste ultime caratterizzate da notevoli caratteristiche tecniche ma anche da elevati prezzi ‘Ai perfezionisti consigliamo uso di diffusori a due vie, con uniti separate per bassi ed acuti ed adeguato crossover. di una maggior sicurezza consigliamo di proteggere Yaltopar- lante interponendo tra questo e Puscita di IC) un fusibile ritardato da 2 ampere, REALIZZAZIONE PRATICA —__ I “telaio” deifampli & una fascia alluminio, spessa 4 mm, di cm 8 x 38. ‘Ad essa sono fissati direttamente Finterruttore, la spia di alimentazione, il gommino passacavo, il portafusibile, il jack di ingresso/uscita ed il poten- ziometro di volume. Sempre alla fascia sono avvitati il trasformatore di alimentazione ed il modulo ILP 50: poiché la fascia ha anche la funzione di aumentare la superficie di dissipazione di calore GiIC;, & utile spalmare la superficie del modulo a diretto contatto con essa con del grasso al silicone, in modo da abbassare la resistenza termica tra le due superfici. Per lun corretto montaggio bisogna quindi seguire queste fasi: praticare sulla fascia i fori in corrispondenza dei cinque terminali del modulo, facendo bene attenzione che tali terminali non facciano assolutamente contatto con essa. In pratica fori da 8 0 10 mm. ‘mettono al sicuro dall'inconveniente. Poi si deve posizionare il modulo, ttacciare e praticare i fori per le vi di fissaggio dello stesso; a questo punto si pud procedere al fissaggio definitivo, dopo aver interposto il agrasso al silicone. Nel nostro prototipo la scheda di alimentazione & posta a ridosso del ‘modulo e quindi abbiamo saldato Ia celtula R,C; ed i vari fili di collega- ‘mento ai terminali del modulo prima di fissare la scheda stessa alla fascia mediante viti ed adeguati ator. Per quanto riguarda il montaggio dei componenti sulla scheda (figg. 3 e 4) valgono i soliti consigh: saldatore non troppo potente (max 40 w), montaggio nell'ordine di resistenze, condensatori (attenzione alle polariti dei molti clettroltic) e per ultimi il ponte, i diodi ed il transistore. ‘Comunque si fissi la scheda al telaio, ‘metallico, bisogna evitare che Ia massa del circuito faccia contatto con il telaio stesso (v. pil avanti “Filature di massa)” COLLEGAMENTI TRA I MODULI E FILATURE DI MASSA Per evitare ronzii ¢ rumori vari é tas- sativo operare nel seguente mod collegare al C.S. i tre fli provenienti dal secondario del trasformatore, collegando la presa centrale al terminale siglato P.C. (ticordiamo che la massa del CS. deve essere isolata dalla fascia ‘metallica che funge da telaio). Alla massa del CS. saranno ancora collegati il terminale del modulo, il terminale i massa del jack ed il terminate di ‘massa di P), Facciamo notare come unico punto di collegamento tra fascia metallica e massa del CS. sia appunto il torminale di massa collegato al “collarino” della presa jack 1 due capi delfaltoparlante vanno collegati Puno alle uscita del modulo mentre Taltro va collegato diret ‘mente alla massa del CS. ‘Raccomandiamo ancora la massima attenzione nell'effettuare i diversi collegamenti, soprattutto non invertie i collegamenti delle tensioni negative e positive, cosa che mette rebbe fuori uso Pintegrato. Resta da esaminare il collegamento pre/finale: il segnale audio proveniente dal pre andra inviato con un cavo schermato al jack, collegando Ia massa di questultimo ccn la calza schermante del cavo, mentre per quanto riguarda Ja tensione di alimentazione & sufficiente collegare il cavo recante il positivo, in quanto il ritorno di massa é effettuato sempre dalla calza schermante, collegata ovviamente con Ja massa dei preamplificatore. Non esistendo punti di taratura & sufficiente, una volta ricontrollat ‘uit i collegamenti, dare tensione per ottenere il perfetto funzionamento del tutto, Prima di chiudere vogliamo dare ancora due uli indicazioni a chi si accinge alla costruzione del’ ampli primo, assicurarsi che il pre sia adeguatamente schermato, per evitare captazioni di ronaii provenienti dal trasformatore; secondo, assicurarsi SEMPRE che si verifichi la messa a terra delfapparato, vuoi mediante un cavo di alimentazione a tre condut- tori, di cut quello relativo alla messa a terra sara collegato alla fascia metallica, vuoi con un conduttore esterno al cavo di alimentazione, che si inserisca su di un apposito morsetto © presa di messa a terra. = anche il transistore T, necessita di una adeguala dissipazione di calore, per cui si consiglia Puso di una piccola aletta di raffreddamento. ELENCO DEI COMPONENTI _amplificaiore RL : resitore da 220-1 W or a + eondensatore 68.000 oF poliestere t ich 4 modulo ILP 50 ~ codice GBC SM/6310-00 : PL + potenzlometro 47.000 © logartmico : presa jack stereo da pannello con doppio interruttore altopariante da 30 W a 8 resistore da 270 0, 1/2 W resistore da 1000 0, 1/2 W resistore da 1500 9, 172 W Ree ‘condensatore da 0,1 uF pollestere > § transistore BC 301 interruttore doppio fsibile 2 A iodo zener 20 V - V2 W iodo zener 33 V -1/2 W ‘condensatori da 100 uF elettrolitico - 100 VL. ‘condensatori da 2200 uF elettroliict~ 35 VL ‘condensatore da 22 pF elettrolitio - 50 VL_ ‘condensatori da 0,1 uF poliestere ‘condensatori da 100 uF elettrolitiel - SO VIL NA006 trasformatore di alimentazione 18+18 V-2.A 2 ‘ponte raddrizzatore KBL Of 0 equivalente 5 Tampadina al neon 220°. : franco muzzio & c. editore Sara siomet A me A wks Tey ee eal uels)a/a] Halaiale AAU ERUR ST ne wen ia pa [en ah om se Sarees 2 N FR. CONNOR, Hentai |TRASMISSIONE biblioteca tascabile elettronica Dt Lelettronica © la fotografie, {3000 1D. 2.Gome a avora con i transistor parte prima, L- 3000 12 3 Come ai coatrusce un clreuto lettronice, 3.000 1D 4 Laluce in eletivomes, L 2.000 1B 5 Come si costrlsce ut ricevto- fe radio, (3.000) o tor 10 7 Strumenti musical elettronc, 3000 1D 8 Strumenti ot misu fea, L 3.800 9 Se i300 0.11 Gomes costrisce un ampit- 3 featore aus, L000 012 Come si cosicuice un tester, ea 17 19.Gome si lavora con I tistor too 10.14 Come st costrulace un teleco- ‘mando ‘tettronico, L.'3.000 1015 Come st usa i calcciatore ta Scable L 3.000) 12.16 Greil dotrelettronicn digital E'S.00 11.17 Gome 2! costeusce un ettusore 1 18 Come si costrusce un alimen- fatore, L “3600 0 19 Gome’ si lavora con | circuit intograt, L000 ostrusce un term ron, 1. 3000, 121 Gome si costiusce un mix 5800) 122 Come si costruisce una radio Fue t 3.000 10.23 Eel sone perl ferromadet fame, (2 3.008 © 24 Come &ilavora con gt amp ‘Salon operarionaly "3000, 128 feleconandl a ates pert 0.27 Come’ si lavore con | rob, P8600 ‘manuali di elettronica applicata 1 18 tore, dog oroleg lettron!- et 4400 © 2 Ricerca “get quast! ne! radio: ower, L. 4000, © sCous” un “microprocessorer, PE B00) 2 4 Dionario dei semiconduttor, rare) Q a 5 organo elettronco 4.400 8 toro del Souk HeF) L 4.400, et 2.7 Guida wusteata a1 TV color sor woe, U4 400, 2 airekedito Re, L 9.600 1B S-Almentatorl con leu inte grat. L- 5600 (2.108 tro gale antenne: ia teria, 3.600. 211 Elettronica per fim © foto, 2124 thro 400 12.19 K'sbeo. det miscelator, L. 4.800 514 Motedt “el misura per” redo amator, L, 4000. 218 1" toro dela antenne: ta. px tea, U3:600 10.16 Progetto © ansisi a! sistem), Ufe00 eciloscopio, 10.17 Exponent i slgobea dei ir- sult, L800. 1D 18 Manvale di optoolettronica, ue800 (019 Niansla dei ciccuti a sem’ onduttort L. 4.800 10.20 Kibro ei voltmetro elettont- 0,1. 4800 10.21 Wibro del microtoni, L. 3.600 fondamenti di elettronica @ telecomunicazioni 12 1 Connor = SognailL. 3.800 2 Connor - Reb L. 3.800 1D 8 Connor = Trasmissione L. 3.800 Prego inviarmi i seguenti volumi Paghero. in contrassegno Pim= porto indicato pid spese di Spedizione Tagliando da compilare, rita gliare © spedire in busta chiusa © incollato su cartolina postale Jee Vie dal Lavoraion, 128 Ta. o761.72.641 nome: ‘cognom Indiizzo: cap: COME FUNZIONANO I TRASFORMATORI te formato da tre circuit, due dei quali elettrici © uno magnetico. Come illustrato dalla Fig. 1, esso é co- stituito da un avvolgimento detto “PRI- MARIO”, dal nucleo di ferro, © da in avvolgimento detto “SECONDARIO”. La corrente che citcola nel circuito col- egato alla rete alternata (CIRCUITO PRIMARIO) genera un flusso magne- tico alternato il quale, incanalandosi nel ferro, viene a concaienarsi con il cit cuito’secondario ¢ vi genera una forza elettromotrice pure alternata; se il se- condario venisse chiuso su una resisten- za, si otterrebbe in ess0 una corrente. Praticamente il primario e il secondario sono composto da filo di rame isolato € contengono un certo numero di spire che indicheremo rispettivamente con “NI” e “N2". Il nucleo & costituito da un pacco di lamelle di ferro speciale, ciascuna dello spessore da mm. 03 4 0,5 circa, aventi un sagoma conveniente, tanto dai punto di vista della circolazio- ne del flusso magnetico quanto da quello di montaggio. Durante il funzionamento si riscaldano gli avvolgimenti per effetto Joule e si riscalda anche il nucleo per le perdite che ha il ferro soggetto al U nn trasformatore @ schematicamen- Fig 1 4 F. Pipitone della E.D.S, - parte prima ‘campo magnetico altemnato. Maggiore & Ja potenza che si vuol ottenere dal tra- sformatore, maggiori sono le perdi ¢ tanto maggiore € la potenza dissipata sotto forma di calore; dovremo percid limitare questa potenza a un valore tale per cui la temperatura del trasformatore fhon super un certo valore, altrimenti errebbe compromesso il buono stato degli isolanti. In pratica conviene che la temperatura superi quella ambientale di 38°C e che la corrente negli avvolsi- ‘menti pet “mm” di sezione di filo di rame (che si chiama densiti di corrente che si indica con 8) sia di 2 amp/mmq nel ferro si fissa un valore intorno ai 10,000 Gaus. I piccoii trasformatori non hanno speciali organi di raffreddamen- fo come quelli potenti ¢ quindi il ca- lore viene disperso in aria libera. Am- meitere che una densitd di comrente di 2 amp/mma_produca in ogni caso una Soprelevazione di 38 °C é come ammet- tere che le condizioni di raffreddamento siano le stesse per tut i trasfomatori echo, percid, la curva di raffreddamento sia la’ stessa per tutti: questa ipotesi& ilustrata nel grafico di fig. 2A; poiché le condizioni di raffreddamento possono cambiare da caso 2 caso, questi valor ‘vanno osservati in modo approssimativo. Tl grafico viene interpretato nel modo seguente: supponiamo di staccare dal servizio il trasformatore quando la sua soprelevazione ha un certo valore (se ‘gnato sulle ordinate): Ia sua tempera- {ura discende’col tempo (segnato sulle ascisse) secondo la curva. Ad esempio se e550 viene staccato quando la tem= peratura 2 raggiunto i 38 °C, dopo 10 minuti primi essa & di 30 C®, dopo 20 Ce cosi via, La vera temperatura si otter’ som- ‘mando la soprelevazione con la tempera~ tura del'ambiente, La Fig. 2A, mostra cche occorrono circa due ore affinché Ja soprelevata sia rulotto praticamente a zero, ossia il trasformatore abbia assunto Ja temperatura ambiente. Vediamo ora ‘come avviene il riscaldamento. Quando il primario del trasformatore viene posto sotto tensione, si verifica un riscaldamen- to del nucleo’a causa delle perdite nel ferro; queste perdite sono indipendenti dal carico, percid sono le stesse anche a wuoto, cio’ col circuito secondario aperto. Generalmente queste perdite so- no abbastanza piccole, cioé alcune volte minori di quelle generate nel rame in servizio permanente ¢ percié il riscalda- Fig. 2- 19 Fe E Ag 4 Fe 5- Fa 6 mento del ferro é in generale lieve. Le perdite nel rae, dovute alla resistenza ‘ohmmica degli avvolgimenti. variano in- vece col quadrato della corrente, Percid. seconda della densita di corrente si avr un riscaldamento pil o meno ra- pido: la temperatura cesseri di salire quando avra raggiunto un valore tale da poter disperdere tutto il calore generato dalla corrente. La soprelevazione di tem- peratura a regime pud essere calcolata ap- prossimativamente con la seguente for- mula:@)= 1082cosi peres.: se&6 = 2amp/ mmq.sihaG)= 400come gia sapevamo:se 26 =3.amp/mma si haG)~=%0o,se 85 =4 amp/mmg 160! e cosi via. Si vede che non @ lecito sorpassare la densita di 2 amp/ mmq in regime permanente perché la ‘temperatura aumenta rapidamente, Sup- ponendo dunque di prendereil trasforma- tore a temperatura ambiente e di metterlo in servizio con una certa densiti, esso si riscalda col tempo: vedi Figg. 3 ¢ 4, che danno appunio, i grafici sulf'andamento del riscaldamento; cosi peres.: si vede che se facciamo 8 =I amp/mmg.la sopreleva- zione non sorpasserebbe mai i 10 C°: se facciamo 8 = 3 amp/mmq la sopreleva- zione sarebbe di 22 C° dopo 10 minuti primi e di 40° dopo 20 minuti primi e @ questo punto, dovremmo staccare il ‘trasformatore perché la temperatura con- tinuerebbe a salire fino a raggiungere, a regime, i 90°. Se fosse per es.: 5 = = 20 amp/mma si raggiungerebbe una soprelevazione di 40° dopo appena 20 secondi, Si comprende come Puso delle Figg. 2, 3, 4 possa servire a progettare un trasformatore destinato a servizio tare un trasformatore destinato a servizio. intermittente, come vedremo meglio in seguito. Passiamo adesso ad esporre al- cune formule e considerazioni. 1) Si indica con Vi la differenza di potenziale ai morsetti del primario P P in volt (vedi Fig. 7); essa & supposta costante ed é la tensione della rete dz mentazione, 2) Si indica con V° la dif ferenza di potenziale ai morsetti del se- condario SS quando @ aperto, mentre si indica con V"r la stessa d.d.p. quando ess0 & chiuso sulla resistenza P. E sempre inore di V> e la differenza V> ~ * @ la caduta di tensione secondaria da vuoto a carico, mentre il rapporto VeV" x 100 & la caduta di tensione percentuale. La tensione V"» tanto mi- hore quanto minore & P finché essa & zer0 quando P & zero (secondario in corto circuito). 3) Si indica con “P* ta frequenza della rete in periodi al secondo, 4) il rapporto T = Ma chiama “rap- porto di trasformazione” 9) si indica con Ii e 1 le correnti rispettivamente primaria e secondaria in “amper”. 6) Si indica con Wi Ia potenza che i primario assorbe dalla rete © con W2 Ja potenza che il secondario sviluppa nella resistenza P, ciot la potenza utile. 7) si chiama “rendimento” il rapporto = W2esso & sempre minore di ur n= Wresso & sempy ino a ‘causa delle perdite che si verificano nel ‘rasformatore. 8) siindicano con Ri e Role resistenze ‘ohmmiche rispettivamente del primario del secondario. 9) vale la relazione: Movi 2 N: V2 Ja quale dice che il rapporto del numero di spire @ uguale al rapporto delle ten- sioni a vuoto. Vale anche la relazione aL Per ab’ = Wa m = potenza massima che ppué fornire il trasformatore al secondario. ae’ = Wim = potenza che il primario assorbe dalla rete quando il trasformatore fomisce la potenza massima; essa é cir- ca il doppio della potenza dal secondario, ossia Wi m = 2 Wim. ad = Sm = densitt di corrente nel funzionamento a potenza massima, a’e’ = na = rendimento nella condi- zione di potenza massima; esso ha il va lore di cirea 0.5, ossia metd della potenza spesa viene perduta nel trasformatore; © quindi un pessimo funzionamento dai punto di vista del rendimento, ma in qualche caso pud interessare, approssimativa: Nob ie Nh a quale dice che il rapporto del numero di spire € uguale al rapporto inverso delle correnti,cio® quanto pili ci si av- vicina al corto circuito secondario. 10) Si indica con 8 la densiti di cor- rente negli avvolgimenti in amper_per millimetro quadrato. 1 diametri dei fli devono essere scelti in modo che la densita di corrente risuli circa la stessa nei due avvolgiment. 11) Consideriamo io schema di Fig. 7 ¢, restando costante Vi, facciamo variare P’da (funzionamento a vuoto) a zer0 inzionamento in corto circuito). La Fig. 8 fornisce indicativamente le cori- spondenti variazioni delle grandezze del trasformatore e cioé: la tensione V2 va a V2 a zero. La densitt va da zero al valore massimo. Il rendimento n & zero 4 yuolo, poi cresce rapidamente ¢ infine decresce lentamente per ritomnare a zero La potenza primaria Wi va da un valore prossimo a zero a un valore massimo. La potenza secondaria W: va da zero a zer0 passando peril massimo, che chia- meremo W2 = quando P assume un particolare valore che chiameremo “Pm” Interessa esaminare il valore di queste varie grandezze in cortispondenza a Quatro partcolari valori di P e previsa- mente: TP caso. P = cio’ circuito secondario perto, Vale la relazione (1); Wi equivale circa alle perdite nel ferro. 2 caso. P= Ps. Questo valore di P ale che determina una densi di cor- rente uguale @ 2 amp/mma; esso percid corrisponde al funzionamento perma- ene che chiameremo “valor normale" si af = Vi = tensione secondaria in servizio permanente; ab = Wan = potenza secondaria in servizio permanente; ac ~ Wis = potenza primaria viaio permanente; ad = Sn = densi di 2 amp/mma; rendimento a po- tenza normale. 3° Caso. P = Pm. Questo valore di P @ tale che il secondario fornisca la mas- sima potenza di cui & capace; general- ‘mente in questa condizione di funzio- namento la potenza é molto elevata per ‘cui il trasformatore non pud sopportarla che per breve tempo, si ha: a = tensione secondaria nel funzio- nnamento a potenza massima; essa é circa ‘meta della tensione a vuoto V2 corto potenza secondaria, e rendimento uguale a zero o'e’ = potenza che il p alla rete; essa & circa do assorbita dal primario nella condizione i funzionamento a potenza massima. o'd = densiti di corrente in corto circuito 5; essa é circa doppia della densith a potenza massima, La corrente primaria, col secondario in corto circuito, 6 data dalla formula: | Ze Fg 9- Pg 10- SIRENA ELETTRONICA DI ELEVATA POTENZA ERIDOTTO CONSUMO UK 11W Circuito elettronico completamente transistorizzato con impiego di cl cuit integrat. Protezione contro polarta Facilta dl installazione grazie ad uno Speciale supporto ad innesto, jafta per impianti antiturto ~ anti ‘cendio ~ segnalazioni su imbarcazi ‘0 unita mobile e ovunque occorra un awisatore di elevata resa acustica Finversione i 42 Vee. > 100 d8/m 500 mA max 8 131 x65 i eros © R+T ‘mentre la corrente secondaria & data da Ia=The, In questa condizione Ie correnti sono cosi elevate che il trasformatore, suppo- sto freddo, raggiunge in brevissimo tem- po la soprelevazione, di 40%; precisamen- te pud restare in corto circuito un tempo 4 volte minore di quanto pud restare @ Potenza massima. In base a quanto si é detto si possono interpretare le Figg. 5 ¢ 6, la prima da la potenza massima W> m ottenibile dal secondario di un trasforma- tore di cui la potenza normale sia W2 a La seconda da la densiti di corrente negli avvolgimenti di un trasformatore di potenza secondaria normale W2 » quando venga adoperato a potenza mas- sima. Ricorrendo allora alle Figg. 3 ¢ 4, si conosce per quale motivo la dura- ta di tempo, la potenza massima pud essere adoperata, ESEMPIO Un trasformatore di potenza nominale normale W2 » = 250 Watt, pud dare una potenza massima vedi (Fig. 5), di circa 1000 Watt; in tale condizione la densiti di corrente risulta (vedi Fig. 6) di 16 amp/mm1 e con tale densi si raggiunge la soprelevazione di 40° in 32 secondi (vedi Fig. 4) occorrendo poi circa due ore per rallreddarsi; il primario assorbira circa 2000 Watt Se il secondario venisse chiuso in corto cireuito, il primario assorbirebbe il dop- pio, © cio® 4000 Watt e potrebbe resi- stervi per 32/4 = 8 secondi, Se il detto trasformatore davesse fornire 1000 Watt, soltanto per 10 secondi, la sua tempera- tua si eleverebbe (vedi Fig. 4), soltanto di 12° e percid (vedi Fig. 2), dopo tura si eleverebbe (vedi Fig. IC), soltanto di 12° e percid (vedi Fig. 1A), dopo circa 80 minuti esso sarebbe tornato alla temperatura ambiente. 12) Un trasformatore & sempre rever- sibile, cio’ collegando il secondario a una rete di tensione alternata V2 si avr al primario la tensione Vi; e poiché le correnti e la potenza non ‘cambiano lo stesso trasformatore pud essere usato come riduttore 0 come elevatore di tensione, IL NUCLEO 11 nucleo ha to scopo di offrire al flusso magnetico una via a bassa resi- stenza e di forma tale da portarlo a con- ccatenarsi con i due avvolgimenti primario © secondario. Per questa ragione sso deve avere la forma di un circuito chiu- so, anzi la forma ideale sarebbe quella ad anello circolare se non avesse gravi difetti di ordine pratico, Poiché neces- sita di montaggio esige che il nucleo sia facilmente apribile, infati particolare cura andra rivolta ai punti di giunzione, Il nucleo € destinato ad essere sog- getto ad una magnetizzazione altemata che cambia di senso due volte in un Periodo; in questi continu cambiamenti di senso del campo magnetico, il nucleo si riscalda per due ragioni: 1) perché nascono nella massa del ferro delle cor- renti alternate indotte le quali lo riscal- ddano per effetto Joule; per questa ragione si usa formare il nucieo con lamelle di spessore sottile (0,3 - 0.5 mm), Debolmente isolate i'una dallaltra da uno strato sottile di ossido o da un foglio di carta sottlissimo ed orientate in modo da ostacolare il cammino delle correnti indotte, Inoltre sostituendo al ferro un acciaio al silicio si ottiene un ‘materiale di elevata resistiviti e nel qua- Ie le correnti di circolazione sono + 10° (> 100 dB). ~ Impedenza d'ingresso Zi > 10* 10° Q per amplificatori in tecnologia bipolare, fino ad arrivare addirittura 10-10" Q per ingressi a JFET. = Impedenza d'uscita Zu< 200 Q; ~ Banda passante dalla continua fino a citea 5-10 MHz. ‘Anche se non ¢’é paragone con quello “ideale”, possiamo comunque dire che non ¢'proprio da “buttare via" anzi, aggiungendo all’elenco anche Fottima stabiliti termica, il nostro amplificatore operazionale é senz’altro un ottimo risullato della moderna tecnologia. CClassicamente esso é raffigurato come in fig. 1. jgressi differeniali indicati ‘vengono utilizzati, come vedremo pili avanti, per realizzare quelle condizioni di guadagno positive negativo, nonché per fare la somma algebrica di due tensioni. ‘La funzione di trasferimento gene- rale é espressa nella forma: Vo = A (V1 - V2) dove: Vo = tensone duscita, ‘A. = guadagno dell’amy V1, V2 = tensioni applicate all'ingresso, Per “funzione di trasferimento” si intende la relazione che lega il comportamento del’uscita alle condizioni d'ingresso. Passiamo ora a definire i prineipali parametri caratteristici di ogni afore operazionale. = OPEN LOOP VOLTAGE GAIN (AVOL) - Letteraimente “Guadagno in tensione Fig. 5 ad anelio aperto”, ¢ definito dal costruttore € va condderato nella progettazione, Esso lega la banda passante con il guadagno in tensione; da notare che “anello aperto” non va inteso come assenza di controreazione, ma piuttosto come il guadagno minimo che amplificatore deve avere per realizzare un determinato circuito, ‘Questo parametro agisce anche {n termini di % di errore su guadagni in tensione stabiliti con componenti esterni. Fa.6 E possibile studiare il comportamento del AVOL servendosi di grafici, come Quello di fig. 2, foriti dai costruttori. - COMMON MODE REJECTION RATIO (CMRR)-- “Reiezione di modo comune", rnormalmente espresso in dB, & di solito riferito sia alfalimentazione che agli ingressi e definisce il valore di attenuazione ottenibile in uscita, per un segnale sovrapposto sia alle tensioni d’ingresso che a quelle di alimentazione, E di notevole importanza in impieghi i operazionali, in circuiti di misura ad alta impedenza e con alimentazioni scarsamente filtrate; in questo caso il segnale comune di disturbo & rappresentato dai $0 Hz della rete TCMRR si aggira mediante tra gli 80 ei 100 dB per operazionali “general orpouse” per applicazioni generali, ~ OFFSET - Molto brevemente é un valore di tensione presente sulluscita con gli 44 interessi posti allo stesso potenziale. La causa delloffset 8 da attribuirsi a piccole tensioni residue sempre presenti sugli ingressi. In genere é possibile annullare Foffeset agendo su opportuni terminal, ‘oppure polarizzando leggermente ai ingressi; tale operazione viene ‘denominata “OFFSET NULL”. ~ SLEW RATE - E questo un termine diventato piut- tosto di moda negli ultimi anni, soprat- tutto tra gli amanti delfalta fede, In ogni caso é dichiarato dai costruttori e definisce la velocita di tun amplificatore, quindi é strettamente legato alla banda passante, In pratica indica incremento della tensione d'uscita per unita di tempo. per un’onda quadra applicata allingresso, AVo At La grandezza é espressa in V/us ed ® dipendente dalla limitazione in’ corrente degli stadi uscita ¢ dalla saturazione dei vari stadi componenti amplificatore. Prima di vedere i principali circuiti &” applicazione con il relativo dimensionamento, facciamo qualche breve considerazione sulle impedenze, sia 'ingresso che Puscita Abbiamo gia visto quale valore ideale esse dovrebbero avere e cioe: Zi = =~ impedenza dingresso Zo= 0 - impedenza duscita poiché in pratica cid non é realizzabile, esse vanno considerate come schematizzate in fig. 3 Per ta Zo non ci sono grossi problemi perché, a meno di pilotare carichi a bassa impedenza, essa é sempre o quasi sempre trascurabile per il piccolo errore che pud introdurre nel funzionamento generale, 11 discorso cambia, invece, nel caso della Zi perché in pratica si tende a struttare al massimo Yalta impedenza nominale disponibile. A tal proposito si pensi, ad esempio, ai separatori di impedenza, adottati misura, quali i voltmetri digital, vo Fg? tn Comunque per ora nelle nostre applicazioni di carattere generale assumiamo Zi e Zo uguali a quelle del caso ideale, e torneremo @ ‘rattarle pid dettagliatamente in qualche applicazione pitt specializzata, ‘A questo punto, inoltre, & opportuno dare qualche spiegazione Su cosa significa “invertente” e “non invertente”, Nel nostro caso, col termine “invertente”, intendiamo Tiingresso (-) dellamplificatore. Un segnale applicato ad esso, viene ritrovato in uscita amplificato e invertito di fase. Con il termine “non invertente”, invece, ci si riferisce allingresso (+) € il segnale ad esso applicato, lo si ritrova in uscita Pg ge Ee ee Come orientamento generale precisiamo che una configurazione “invertente” permette di realizzare guadagni in tensione negativi, cio’ 5 Avs 0 e che la controreazione @ sempre in corrente. Nella configurazione “non invertente”, invece, il guadagno & Positivo, sempre maggiore di 1, cio® 15 AvS + © e la controreazione Sempre in tensione, Nella fig. 4 8 rappresentato un caso generale di amplificatore invertente, Per il dimensionamento vale: Vo =-Vi- Av AY Be (quadagno in tensione) RL-R? R3~RL_R RI+R2 il segno meno indica che la tensione Gruscta & invert di fase di 180° rispetto allingresso, ‘La R3 va inserita per compensare in corrente gli ingressi; essa & uguale al parallelo di RI e R2 e riveste notevole importanza ai fini della stabilita dofTset, sopratutto negli operazionali con impedenza d'ingresso non molto clevala Tl valore delPimpedenza d'ingresso Ra vi - Ra Fe 9 i tutto il cirouito & uguale a Ri. In fig. 5 é rappresentato un amplificatore non invertente. Per il dimensionamento vale: Vo= Viv Av Avald Ri R3= RIB? RR ‘Anche in questo caso valgono le considerazioni precedenti per la R3 entre qualche cosa in piu, bisogna spendere per lmpedenza diingresso. Tnfatti essa & uguale solo a quella caratleristica deifintegrato e, come abbiamo accennato prima, particolare attenzione va posta nella scelta dello stess0 quando si richiedono valori molto eleva. Un caso particolare di amplificatore ‘ configurazione non invertente quello di fig. 6 I circuito, denominato “VOLTAGE FOLLOWER”, ha la seguente funzione i trasferimento: Vo = Vi Tl guadagno in tensione & unitario ed @ usato generalmente quando & necessario adattare due valor d'impedenza da alta a bassa. Per quanto comodo possa risultare, sconsigliamo 19K 1s0K Beep tase aa ‘Vimpiego in cireuiti audio ad Hi-Fi per ‘il suo pessime comportamento dinamico; in questo caso ¢ pit -conveniente usare quello di fig. 7, ricordando soio che il valore della impedenza d'ingresso & uguale a R. Passiamo adesso a proporre qualche esempio esplicativo Supponiamo di dover dimensionare tun amplificatore, impiegando un operazionale, dove si richiede un guadagno in tensione uguale a 10 una impedenza dngresso uguale a 15 kQ. Se optiamo per la configurazione invertente, possiamo ulilzzare un circuito come quello di fig. 8, per cui vale quanto abbiamo in precedenza serito € cioé: Vo = Vi- Av Av =1+R2 RI = RLR R= RIF Impiegando un operazionale con impedenza dingresso molto alta 1 MQ, si puo porre il valore della Zi uguale a R4, perché 1 MO e senz’altro trascurabile rispetto a R4 = 15k. Jin questo caso non ci sono problemi anche se per | calcolo esatto della Zi, vva considerate un circuito come quelio i fig. 9 Dai momento che nelequazione abbiamo due incognite, RI e R2, il calcolo si effettua scegliendo arbitrariamene una delle due, ad esempio RI. Poniamo quindi RI = 10.000 0, avremo percid: R2 = RI x (Av =I) ciot: R2 = 10,000 x (10 -1) pertanto: R3=RLxR2~ 10.000 x 90.000 RI+R2_ 10.000+ 90.000 9.000 2. 90.000 2 Yolendo dimensionare il circui richiesto per una configurazione invertente come in fig. 10, fisseremo RI uguale a 15.000 Q per Timpedenza Tingresso; poiché si richiede un ‘guadagno uguale a 10 si avr: v= ase R2 = RI x Av = 15.000x 10 = #150000 0 RLXR2 ~13.6360 RIER? cche potremo arrotondare a 12.000 Q. Come constaterete dai risultati i calcoli indicano dei valori molto precisi ma di scarsa reperibilit di mercato. ‘Questo soprattutto perché, in fatto di resisienze e condensatori, esistono solo alcuni standard molto diffusi, quale ad esempio, quello dei 12 (12 valori per decade) e naturalmente dove chiediamo una resistenza da 9.000 Q (fig. 9), non possiamo implegame uns da 10.000 0. quindi opportuno arrotondare un 1 tutti i valor ottenuti, non dimenticando perd, quali debbano essere sia le caratterstiche che le ‘modalita dimpiego dell’amplificatore. Possono esserci nei trumenti i misura ad esempio, in cui non & assolutamente possibile approssimare; allora dobbiamo per forza usare i valori calcolati. Al massinno si possono introdurre dei trimmer di aggiustamento. ‘Nella seconda parte vedremo qualche tecnica di compensazione, di offset-null € molti schemi di elemeniare applicazione. BIBLIOGRAFIA CONSULTATA Intersil, Analog products Catalog Vol. P. Texas Instrument, the linear and interface crcult INNAFFIATORE AUTOMATICO CCarateitiche tecniche: tn vendita presto tut | punt vendita "0.86" 45 divisione della GBC Italiana ae Nuova generazione di contenitori in ABS per strumentazione elettronica parte quarta di A. Cattaneo 1n questa puntata andremo pill a fondo un circuito passa-alto, o derivatore. J pi esctics celine & Waveform Generators, fino alla realizzazione completa ¢ verra introdotto il circuito di coro, che non viene connesso direttamente, ma attraverso un preamplificatore; quest’ ultimo verti presentato la prossima puntata, unitamente ai file Entriamo quindi subito nel dettaglio dei cireuiti formatori d’onda, finora indicati solo come blocchi funzionali come in fig. 1, per mettere in evidenza Yentrata (dal divisore ad onda quadra), il controllo (dai contatti della tastiera), Puscita (che va al Bus Comune @Uscita) e Puscita di sustain (che va al Bus di controllo del Sustain). ‘Schema elettrco. In Fig. 2 riportato lo schema elettrico completo che, come si pud notare, & molto semplice e, soprattutto, molto economico, cosa importante, se si pensa di doverne ccostruire 49 (uno per ogni nota). Alfingresso, collegato alluscita ‘opportuna del circuito integrato HBF 4727 BE (IC), troviamo un condensatore (C3) da 10 nF in MYLAR che forma, assieme ad R 7 Pertanto, sulla base di Q 3 (un NPN di tipo BC 337 A), troviamo una forma onda ad impulsi, alternativamente positivi e negativi, che altro non sono se non la derivata del'onda quadra in ingresso, (Questi impulsi hanno un’ampiezza picco-picco di circa 16 V e, poiché la derivata di una costante & nulla, il valore medio di questo segnale sari uguale a zero anche se quello di ingresso non lo @; si pud quindi dire ‘che ad ogni periodo del'onda quadra avremo un impulso di+ 8 Vin corrispondenza del fronte di salita e di -9V in corrispondenza del fronte di discesa, Il trnsistore Q 3 viene qui adoperato semplicemente come interruttore veloce e per questo si usa un BC 337 A che ha un’ottima velocita tazione e riesce ad asso: corrente notevole, (Iemax = $00 mA), nonostante le limitatissime dimensioni (olitamente é in un package plastico X10) Finché il tasto che connette R10 al Keyboard bus (barra a+ 27 V) non viene pigiato, manca a Q 3 una tensione di alimentazione, quindi esso non pud essere che interdetto e gli impulsi presenti sulla base non sortiscono effetto alcuno. Peraltro manca anche tensione ai capi del circuito R8 - Cx e quindi non vi é segnale sul collettore di Q3. Pigiando il tasto, si di inizio ad ‘una sequenza di event: il condensatore elettroitico C 4 si carica in modo esponenziale attrverso R 10 con una costante di tempo che da il tempo di attacco della nota si pud vedere come, avendo C4 e R10 valorifissi, questo tempo di attacco sia costante per ogni nota ¢ aon manipolabile dalfesterno. In realtA C4, oltre a caricarsi attraverso R10, si scarica, attraverso R9 e il diodo D2 (di tipo 1N914) sul sustain control bus, che risulta connesso a massa tramite un cireuito RC Ia cui polarizzazione di base ¢ la cui costante di tempo sono regolabi mediante il potenziometro del Sustain Control (vedi pi} avanti. Rilasciando if tasto, quindi C4, privato di alimentazione, continuerd 47 Prototipo del formatore d'onda e division. on re MM Fig. 1 - Blocco funsionale del formato onda. a scaricarsi sulla linea del sustain, con una costante di tempo determinata dai valori di C4 ed R9 per quanto riguarda il valore minimo e anche dalla costante di tempo del circuito di sustain Control Per quanto riguarda il valore massimo. 1 fatto che, pigiando il tasto, si instauri su C4 una tensione che, a regime, ¢ di circa 15 V, fa si che Cx si possa caricare attraverso R8, ‘ovviamente seguendo una legge espo- nenziale. Scegliendo per ogni frequenza tun opportuno valore di Cx, si pud far si che, in un tempo pari al periodo della nota in esame, Pesponenziale raggiunga sempre il medesimo valore, che nel nostro caso @ una tensione di circa 8 V Non dimentichiamo, a questo punto, che, ad ogni periodo della forma onda d'ingresso, sulla base di Q3 troveremo un impulso positivo, in grado di mandario in saturazione, cortocircuitando cosi Cx e provocanido 48 quindi un brusco fronte di discesa nella tensione presente ai suoi capi La forma donda presente sul collet- tore di Q3 é pertanto a dente di sega con fronte di salita esponenziale, con un'ampiezza a regime di 8 V Poiché il D1 (di tipo IN 914) risulta polarizzato direttamente attraverso Rx dal segnale stesso, esso presenta una transconduttanza e una reattanza (quest ultima trascurabile alle frequenze audio), cioé &, come circuito equiva lente, rappresentato in fig. 3 Pertanto quando D1 conduce, anche in zona molto prossima allinterdizione, poiché non é un diodo ideale, Ia sua transconduttanza non @ mai nulla ¢ il segnale si propaga quindi fino al bus comune duscita Se altri segnali sono presenti su tale bus, D1 impedisce, conducendo in modo unidirezionale, che essi inter- feriscano con la generazione della forma d’onda a monte di D1 stesso. in tal modo, considerando Tinsieme di tutti i Waverform Generators e relativi circuiti di switcking, si ¢ realizzata tuna funzione di “Wired OR” o sommatore cablato di tipo analogic dove la selezione delle forme fonda dda sommare viene effettuata mediante i contatti di tastiera ATTENZIONE, la numerazione dei componenti del W.G. non parte da 1 poiché ogni Divider Block & Waveform Generators occupa una sola scheda, anzi, i componenti dei formatori onda verranno denominati con un indice supplementare che determina Ja nota del singolo blocco, seguendo lo schema riportato in fig. 7 della puntata precedente. Cosi, ad esempio, R9/7 si tiferisce a R9 del formatore onda relativo alla nota F2 della quarta ottava e cosi via. Si noti come non sono stati forniti i valori di Rx ¢ Cx parlando del Waveform Generator questi valori variato a seconda del numero dordine (da 1 a 9) del WG. cs Circuito equivatente del dlodo DI potarizzato direnamente a Seeita det @—4 cornisponaente © KEYBOARD BUS Fig. 2- Schema eletirco completo di un singolo generatore d'onda. "untsns oyjauuod Jop Duoy2s 2 ppuo,p wornsDu28 wp B)RQRL ~ & Sey Treqm yon: ost: id NIT4 Zz umd TAB1-RX &Q) DOMLA 470 | soo ] soo | seo | 470 | sso | s60 | 390 | 350 MuDo+ 470 | 560 | seo | seo | 470 | soo | seo | 390 | 350 FARE 470 | 560 | soo | seo | 470 | soo | seo | 390 | 350 FA+/RE+ 470 | so | soo | seo | 470 | soo | soo | 390 | 350 LA+/SOL 470 | s60 | seo | seo | s70 | seo | soo | 390 | 350 SYSOL+ 470 | 560 | so0 | seo | 470 | soo | seo | 390 | 350 w wife ls fed see ia [ls 50. 3 3 3 g 3 3 3 g i ogni blocco, non solo, ma variano anche da blocco a blocco. Invece di dare una lista di nenti sembra comprensibile al lettore presentame i valori sotto forma di tabella (una per ogni blocco), mettendo in evidenza anche le interconnessioni e la disposi zione funzionale di tutti i blocchi ¢ il circuitino del sustain control, che {i influenza globalmente tutte 6. In figura 4 sono riportate queste tabelle ¢ tutti gli indici sono concordi con lo schema di fig. 7 della prece- dente puntata, tenendo conto che in quesfultima era schematizzato uno solo dei Divider Blocks. Nelle tabelle i valori sono riportati in KQ e in nF (= KpF), mentre il condensatore C5 del Sustain Control & da 2000 pF poliestere, Tutti i CX devono essere di preci- sione a bassa perdita (MYLAR o MKM), i resistori sono tutti da 1/4 W (escluso RS e eventualmente RO), ‘mentre il potenziometro del Sustain & limeare da 22 kQ. CABLAGGIO: Cominciamo col parlare di cid che NON C’E sulla scheda: Il resistore di caduta RS (10 @ 1 W) va saldato esternamente al circuito stampato (per intenderci, va saldato sul connettore) ¢ cosi pure R6, see, ‘andra saldato in serie ad R5; tutto funziona benissimo con questi resistor “volanti", purché non siano “sballonzo- lanti”, ma nessuno vieta di fare un ‘montaggio pit elegante semplicemente utilizzando schede preforate ¢ confe- rendo al tutto una maggiore rigidita. I componenti del Sustain Control sono osi pochi che si pud fare un cablaggio volante e, come sempre, nessuno vieta di farsi il circuitino per bene. I circuito stampato (lato rame) riportato in fig. 5 © come si pud notare, si utilizza per la connessione con il resto del circuito un connettore standard a 22 contatt (tipo CCL AMPHENOL o equivalente). Cid semplifica molto una eventuale opera- zione di manutenzione, potendosi scollegare provare un modulo alla volta senza bisogno di dissaldare alcuna connessione. ‘Sempre in fig. 5 sono indicati con K1, K2, K3, KS, K6, K7, KB, K9i coniatti che vanno alle molle della tastiera ¢ con gli stessi simboli, delle piazzole collegate solo a R10VT, 2, 3, 5, 6,7, 8, 9: tali piazzole vanno’ ig. 5 -Cireuito stampato visto dal ato rame dt tun singolo formatore d'onda e divsore. collegate alle piazzole dei contati ‘omonimi (notare come siano senza foro) mediante ponticeli di filo rigido isolato, dal lato della ramatura del cir cuito stampato, In questo modo, pur richiedendo un leggero aumento ingombro ¢ una minore eleganza, si evita Puso del circuito stampato & doppia faccia che, in generale, & molto difficile farsi in casa senza commettere errori di pistaggio e di allineamento. A nostro avviso é meglio un circuito inelegante ma funzionante rispetto ad un c.s. “prof” sbagliato La disposizione dei component: & presentata in fig. 6, dove con una linea sinuosa e la lettera P vengono incicati i ponticelii (SOLO queli sul lato componenti, quelli sul lato rame di ‘eu sopra non sono indicat) che andranno saldati per primi, ovviamente Arte in filo rigido, nudo o isola. Sempre in fig. 6 sono riportat « tratteggio i componenti del Waveform Generator numero 4, che va montao solo sulla scheda del'D0 per genera- tore DO 5 e viene ignorato in tutte le alte schede. Analogamente sono riportat a trateggio 7 resistor, denominati R1, R7, che, nel'so normale con Pintegrato HBF 4727 BE ‘non sono necessari, mentre sono OBBLIGATORI, come resistor di “pull down” nel éaso infausto in cu, non trovando PHBF 4727 BE si debba ripiegare sul vecchio SAJ 110, ‘Questo caso verratrattato nelle note- relle altima puntata. Come sempre si parte saldando i ponticeli su lato componenti, poi resistori¢ condensa- tori, (attenzione alla polarith degli eletiolitic, poi diodi e transistor controllando la disposizione dei ter minali¢ facendo attenzione a non “cotta, po il circuito integrato IC1 (ABE 4727 BE) con le soite precau- zioni da prendere quando si maneg- iano i CMOS (tutto e tuti ben a terra, niente indumenti sintetici, rapidita ¢ precisione), meglio ancora usare uuno zoccolo, di quelli costosi che no i piedini per Peccessivo sforzo di inserzione e infine i ponticell di filo isolato sul lato ramato, da mon- tare per ultimi per evitare di dover scostare per fare saldatura al di soto. Le piste che vanno a contatto con Je mollette del connettore vanno stagnate leggermente per prevenire Tossidazione e tutte le saldature vanno effettuate bene, cioé senza pasta da, con un buon siagno con pid anime disossidanti, ponendo cura a non Fig, 6 - Baseta lato component divider Block ¢ Wavefom generator, ‘mettere in corto piste vicine o contatti con il connettore, I blocchi di divisione e di genera- Zione del dente di sega non necessitano i alcuna operazione di taratura; sono pronti alfuso appena montat Passiamo ora ad introdurre, per finire in bellezza, i due blocchi che costit scono il Chorus Generator, 0 effetto coro, che ha Jo scopo di generare nelascoltatore Pimpressione che il sust contro! bus suono non provenga da un solo strumento, bensi da un certo numero di strumenti che suonino contem- poraneamente, Come & possibile? Innazi tutto bisogna chiedersi come ‘mai noi ci accorgiamo se il suono proviene da un solo strumento o da pil d'uno? non solo, ma ce ne accor- giamo anche se la musica é registrata in monofonia e orchestra ¢ anche composta da professori bravissimi! iii KOKSKIK2 KSKS KG K7 R5,R6 +21 TAB. 2- CX (af) DO/LA 47] 0 | 2 | 39 [ao | 2 | 27 | 22 | a5 MUDO+ ss | as | 33 | - | a2] 3 | 3 | 33 | 39 FARE os [is | | - | a2] | » | 33 | 39 FAS/RE+ os | 1s | a3 | - | a2] 33 | 39 | 33 | 39 LA+/SOL 47 [wo | 2 | - fro | | a | 22 | 27 SUSOL+ 47 [wo | 2 | - foo | 2 | 2 | 22 | 27 Po pase ae es [is | ails | La risposta é nel?estrema sensibilita delforecchio umano alle differenze di fase e il leggerissimo sfasamento che esiste sempre tra le onde di pressione sonora prodotte da due o pid strumenti fa si che il suono generi tuna sensazione diversa, catalogata dall'apprendimento come “sorgente molteplice”, Da queste prove si pud inferire allora che, se noi inviamo alforecchio non una forma onda ingola, ma la somma di due forme onda ‘uguali il cui sfasamento, piccolissimo, varii in modo pseudo- easuale come accade tra pi strumenti in unvorchestra, la sensazione sari ‘quella di untintera sezione di strumenti Generare da una forma d’onda altre due, uguali, ma a sfasamento variabile tra di loro, non 8 cosa semplice, Si potrebbe pensare di utilizzare sistemi elettromeccanici, sul tipo delle camere di riverbero a molle o delle registrazioni a velociti variabile, ma Putilizzo di questi apparati & assolutamente inadatto a generare sfasamenti piccoli e soprat- tutto variabili in modo pseudo-random e quindi velocemente. Fortunatamente, la tecnologia ci viene in aiuto con i cosiddetti BBD, 0 Bucket-Brigade Devices, per la tisolu- zione di questi problemi, Per dare un primo approccio sola mente funzionale al Chorus Generator, immaginiamo dapprima di avere a disposizione uno scatolino (il BBD) in grado di acquisire campioni del segnale in ingresso, ad una frequenza stabilita da un segnale di clock estemo e di risputarli fuori dopo un certo periodo di tempo, secondo la tecnica FIFO (First In-First Out), e che questo periodo di tempo dipenda dalla frequenza del clock. Se la frequenza del clock si mantiene tus ANALOGUE oetay une VouTAGE = + conTROLLED conrrowueo ucrivian ATOR sempre sopra, ad esempio, a 40 kHz, allora, dal teorema del campionamento diC.S, Shannon, saremo sicuri di poter ricostruire, col segnale in uscita, {utte le component’ in frequenza fino a 20 kHz, cioé di avere una banda passante minima di 20 kHz, semplice- ‘mente inviando i segnali campionati diuscita ad un filtro passa-basso che climini le armoniche fordine superiore generate dal campionamento, Lo scatolino pud a questo punto prendere il nome di “linea di ritardo, analogica” 0 Analogue Delay Line. Pensiamo ora di avere due circuiti completi che assolvano la funzione di Analogue Delay Line; poiché, si & detto, il tempo di ritardo tra ingress uscita dello stesso campione dipende dalla frequenza del clock, ecco che si presenta chiaro come sia possibile generare uno sfasamento piccolo © pscudo-casuale tra due forme donda identiche: facendo variare di poco e in ‘modo pseudo-random le due frequenze di clock, una rispetto alfaltra, In questo modo, si mantiene un livello molto basso di distorsione, dovuto al fatto che'la frequenza di campionamento non é pid costante, ottenendo uno “spazzolamento” di fase ta Je due onde variabile velocemente, con un effetto di coro molto piacevole naturale, In fig. 7 & presentato lo schema a blocchi che esemplifica quanto finora, detto; le parti di schema racchiuse dda una linea tratteggiata sono Foggetto della prossima puntata, Rm aa cc Teno 280.000 Towa nr Tu nD Ree rami Pe Pea Te ae ge Dra PAOLO BOZZOLA, Tae E) efono 030-54878)

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