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Unity (software)

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Unity
software
Logo
Unity 7.3.2 su Ubuntu 15.04
Unity 7.3.2 su Ubuntu 15.04
Genere Desktop environment
Sviluppatore Canonical, community di Ubuntu, community di Ayatana
Ultima versione 8 (marzo 2015)
Sistema operativo Ubuntu
Linguaggio QML
C++[1]
Vala[1]
Toolkit GTK
Licenza GNU GPL v3, GNU LGPL v3
(licenza libera)
Lingua Multi-lingua
Sito web unityd.org/
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Unity è una shell (interfaccia) per l'ambiente desktop GNOME sviluppata da


Canonical per il suo sistema operativo Ubuntu, ha debuttato per la prima volta
nella versione 10.10 di Ubuntu Netbook Edition.[2]

La prima versione alpha venne pubblicata nel 2010.


Indice

1 Storia
2 Caratteristiche generali
3 Descrizione tecnica
3.1 Lanciatore
3.2 Pannello superiore
3.3 Dash
4 Unity 2D
5 Unity 8 / Lomiri
6 Note
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni

Storia

Ubuntu ha tradizionalmente utilizzato il completo ambiente desktop fornito da


GNOME. Tuttavia, a partire dalla versione 11.04, Mark Shuttleworth, il fondatore di
Canonical, ha scelto di sviluppare ed utilizzare un ambiente diverso da GNOME Shell
a causa di divergenze sulle scelte tecniche prese dal gruppo di sviluppatori a capo
del progetto GNOME.[3] Unity, essendo basata su GNOME, supporta tutti i programmi
per questo ambiente.

A partire dalla versione 11.04, Unity è diventata l'interfaccia predefinita di


Ubuntu, riscontrando un controverso successo: pur essendo tra le interfacce più
diffuse nel mondo Linux, e pur rimanendo possibile comunque installare Gnome 3,
sono fiorite diverse distribuzioni (come Linux Mint) volte a riportare l'esperienza
"classica" di Gnome 2, nelle quali, al posto dei DE disponibili su Ubuntu, vengono
utilizzate altre interfacce grafiche come Cinnamon o MATE. Il 4 marzo 2013 è stato
annunciato Unity Next, la nuova versione di Unity successivamente rinominata Unity
8, che consisteva in una nuova riscrittura utilizzando il toolkit Qt ed nuovo
server grafico Mir. Il 5 aprile 2017 è stato annunciato da Mark Shuttleworth che a
partire dalla versione 18.04 di Ubuntu la shell predefinita torna ad essere la
shell di default di GNOME, chiamata GNOME Shell.[4]

Subito dopo l'annuncio dell'abbandono da parte di Canonical , lo sviluppo di unity


8 è stato portato avanti inizialmente dal progetto Yunit e, dal febbraio 2018, dal
progetto UBports.[5] Lo sviluppo è tuttora in corso, sotto il nuovo nome "Lomiri",
[6] e nel prossimo futuro, grazie ai progressi di Mir, il cui sviluppo continua ad
essere portato avanti da Canonical e da alcuni sviluppatori del progetto UBports,
Lomiri dovrebbe diventare compatibile con il protocollo Wayland.[7]

Anni dopo l'abbandono di Unity in favore di GNOME da parte di Canonical, la shell


nella sua versione 7, cioè la più sviluppata e completa per l'utilizzo sul desktop,
viene mantenuta da una comunità di sviluppatori che provvede affinché il software
mantenga la compatibilità con le nuove versioni di Ubuntu. Lo sviluppo è più lento
e più concentrato sulla manutenzione del codice piuttosto che sull'introduzione di
nuove funzionalità.[8][9]

In un sondaggio effettuato da Canonical nel dicembre 2019, che ha visto quasi 21900
partecipanti, alla domanda sul Desktop Enviroment da utilizzare o le
caratteristiche da integrare nella versione 20.04 di Ubuntu, circa il 30% delle
risposte aperte auspicava il ritorno di Unity, pur non essendo questa l'interfaccia
predefinita sulla distro ormai da anni.[10]
Caratteristiche generali

Utilizza le librerie nux (un toolkit basato su OpenGL) e in Ubuntu è implementata


con diverse applicazioni di GNOME, utilizzando anche molte dipendenze di tale
ambiente desktop. Concepita inizialmente per l'ultilizzo sui netbook (Ubuntu
Netbook Remix), si è successivamente notato che funzionalità ritenute inizialmente
utili solo per i piccoli schermi fossero adatte anche all'utilizzo in ambito
desktop.

Dalla versione di Ubuntu 11.04 le due distribuzioni (quella desktop e quella per
netbook) sono state così unificate.[11]

Utilizza Compiz come gestore di finestre. La maggiore velocità di Compiz è stato


uno dei motivi principali che ha spinto Canonical a scegliere Unity rispetto a
GNOME 3 (che utilizza il compositing Mutter).
Descrizione tecnica

L'ambiente desktop Unity è composto da tre componenti principali: il lanciatore, il


pannello superiore e la Dash.
Lanciatore

Il lanciatore (launcher) è una barra che permette di lanciare direttamente le


applicazioni impostate dall'utente come preferite sia visualizzare le applicazioni
in esecuzione e le memorie esterne collegate.

Inizialmente la barra era fissa verticale posta a sinistra lungo tutta l'altezza
dello schermo ma con successivi sviluppi del DE la si è potuta rendere a scomparsa
e/o posizionarla orizzontalmente sul bordo inferiore dello schermo.[12]

L'unico componente non rimovibile è il lanciatore della dash, mentre il resto degli
applicativi che vi rimangono visualizzati, anche se non attivi, possono essere
scelti dagli utenti, sebbene una raccolta di software sia preimpostato come
preferito all'atto della prima installazione. Tramite le impostazioni del sistema è
possibile attivare il lanciatore del cestino come anche quello per selezionare gli
spazi di lavoro.[13][14]

Il lanciatore mostra a fianco di ogni icona se e quante istanze sono in esecuzione


del corrispondente applicativo. Per alcuni software compatibili, o resi tali
tramite estensioni come nel caso di firefox[15], compaiono sovrimpresse, in caso di
operazioni lunghe, una barra di avanzamento e, nel caso di eventi, una bolla con
indicato il numero di notifiche.

Per alcuni software è supportata, in maniera predefinita o integrabile facilmente


dall'utente, la possibilità di aprire l'applicativo in particolari modalità tramite
un menù a comparsa (chiamata Quicklist o Jumplist) in caso di click con il pulsante
destro del mouse; per esempio il file manager può essere aperto con il tasto
sinistro nella cartella dell'utente mentre con il tasto destro si può selezionare
direttamente dalla quicklist una delle cartelle principali interne alla cartella
utente.[16][17]

Il lanciatore è utilizzabile anche tramite tastiera dopo aver schiacciato il tasto


SUPER che attiva la possibilità di scorrere con i tasti freccia tra gli applicativi
elencati o lanciare direttamente l'applicativo con un tasto numerico.

Una funzionalità non presente è la possibilità di iconizzare un applicativo aperto


schiacciando sulla relativa icona nel lanciatore.
Pannello superiore

Il pannello superiore invece mostra il titolo della finestra attiva e il menù della
stessa, nascosto a meno che non vi si porti sopra il mouse. Nel pannello trovano
posto anche i cosiddetti "indicatori", generalmente icone per la gestione della
sessione, dei messaggi email, delle chat senza risposta, del volume del suono e
della eventuale batteria.
Dash

La Dash è una interfaccia per cercare e avviare le applicazioni e file presenti nel
sistema e, se desiderato dall'utente, anche contenuti online. Questa interfaccia,
richiamabile dalla prima icona del lanciatore, è estendibile tramite le Lens, dei
contesti nella quale effettuare la ricerca, un esempio può essere la lens relativa
alla ricerca di musica presente nel sistema o alla ricerca di video presenti su
YouTube.

Attraverso la pressione del tasto alt di default, viene richiamata un'interfaccia


detta HUD (Head-Up Display), che consente di effettuare delle ricerche all'interno
del menù dell'applicazione in esecuzione e degli indicatori del pannello,
permettendo di effettuare alcune operazioni con una maggiore rapidità.

È anche possibile installare delle applicazioni online, che potranno essere


lanciate dal launcher, si interfacceranno con la dash, col menù di messaggistica,
col menù del suono, con l'HUD e con altre applicazioni all'interno del sistema; per
esempio installando Flickr come applicazione online, compariranno le foto del
proprio account fra i risultati della dash e in Shotwell, il programma di default
per la gestione delle foto, sarà presente l'opzione per caricare le foto
direttamente sul proprio account di Flickr.
Unity 2D
Da aggiornare
Questa voce o sezione deve essere rivista e aggiornata appena possibile.
Sembra infatti che questa voce contenga informazioni superate e/o obsolete. Se
puoi, contribuisci ad aggiornarla.

Il 14 gennaio 2011, Canonical ha pubblicato un'anteprima di una versione 2D (quindi


senza la necessità di un compositing window manager) di Unity basata su Qt e
scritta in QML, questo per permettere anche a chi ha schede video datate o non
supportate di usufruire della shell grafica Unity[18]. Una particolarità di Unity
2D rispetto alla controparte 3D, era la possibilità di utilizzare anche solo alcuni
dei suoi componenti (come il lanciatore o il pannello superiore) con altri ambienti
desktop.
Unity 8 / Lomiri

Per raggiungere l'obiettivo della così detta "convergenza" del sistema operativo
Ubuntu, cioè la possibilità di poterlo usare su più tipologie di dispositivo oltre
al tradizionale desktop, Canonical ha deciso di avviare il progetto Unity Next,
successivamente chiamato Unity 8, per dotare il proprio sistema operativo di
un'interfaccia grafica utile allo scopo. Unity 8 è stato pertanto sviluppato con
l'obiettivo di:

non richiedere modifiche del codice tra una tipologia di dispositivo e l'altro
in grado di adattare, anche dinamicamente, il proprio aspetto in funzione del
I/O

La possibilità di dover sviluppare e manutenere un solo codice per più tipologie di


I/O, seppur sul lungo termine avrebbe potuto comportare un'elevata efficienza di
sviluppo, nell'immediato ha determinato notevoli ritardi dovuti all'aumento della
complessità del codice. Lo sviluppo, inizialmente concentrato sulla modalità
desktop dell'interfaccia, vista l'intenzione di Canonical, nel 2013, di rilasciare
alcuni dispositivi smartphone con Ubuntu Touch, per diversi anni è stato spostato
sulla modalità Touch dell'interfaccia, adatta cioè ai piccoli schermi degli
smartphone. Il rallentamento nello sviluppo della modalità desktop, dove pure è
concentrata l'utenza di Ubuntu, e il basso numero di dispositivi smartphone messi
in vendita[19], ha rallentato la crescita di una comunità che sostenesse il
progetto. Tutto questo, unito alla difficoltà di utilizzare in Ubuntu Touch con
nuovi e più moderni kernel (a causa delle limitazioni imposte dai driver usati dai
dispositivi ARM), ad un generale scarso interesse da parte dei produttori di
dispositivi e all'aumentato interesse di Canonical per gli ambiti Cloud e IoT, ha
causato un sempre minore interesse da parte di Canonical nel progetto, decretandone
l'abbandono nell'aprile 2017.[20] Subito dopo l'annuncio da parte di Canonical si è
fatto un fork del codice, rinominato yunit e portato avanti dall'omonima comunità,
e successivamente ripreso, con il suo vecchio nome, dal progetto UBports che fino
ad allora ne aveva curato lo sviluppo unicamente per gli smartphone.[21] Nel 2020
il progetto ha cambiato nome per evitare vari disguidi di omonimia e migliorare la
compatibilità tra sistemi[22]
Note

(EN) Neil Jagdish Patel, ~unity-team/unity/trunk : 573, su


bazaar.launchpad.net, novembre 2010. URL consultato il 13 dicembre 2010.
^ (EN) Ubuntu Unity Interface Tailored for Netbook Screens, su pcworld.com,
ITWorld. URL consultato il 28 ottobre 2010.
^ (EN) Software / Services Oct 25, 2010 1:20 pm Canonical Ubuntu Splits From
GNOME Over Design Issues, su pcworld.com, PC World Business Center. URL consultato
il 28 ottobre 2010.
^ (EN) Mark Shuttleworth, Growing Ubuntu for cloud and IoT, rather than phone
and convergence, su Ubuntu Insights. URL consultato il 7 aprile 2017.
^ (EN) Canonical's unity 8 desktop revived by ubports with support for ubuntu
18.04 lts, su Softpedia News. URL consultato il 3 settembre 2018.
^ (EN) Lomiri: New Name, Same Great Unity8, su ubports.com, 27 febbraio 2020.
^ (EN) Mir Display Server, su mir-server.io. URL consultato il 3 settembre
2018.
^ (EN) Ubuntu Unity Development, su Ubuntu Community Hub. URL consultato il 23
aprile 2020.
^ Filmato audio Tyler's Tech, Using Unity On Ubuntu 20.04, su YouTube.
^ (EN) Davies Rhys, Ubuntu 20.04 survey results, su ubuntu.com, 22 aprile 2020.
^ (EN) Is Unity the Right Interface for Desktop Ubuntu?, su networkworld.com,
PC World. URL consultato il 28 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 13
giugno 2011).
^ Marco Giannini, Ubuntu 16.04 LTS: Il launcher di Unity 7 si potrà mettere in
basso, su marcosbox.org, 3 febbraio 2016.
^ Michał Tabor, Come aggiungere programmi a Unity Launcher o Ubuntu Dock?, su
it-swarm.dev, 30 novembre 2012.
^ (EN) How do I add and remove the Workspace Switcher launcher from the Unity
launcher?, su askubuntu.com, 1º maggio 2011.
^ Gaetano Abatemarco, Unity e Firefox: integrare la barra di progresso ed il
numero di download grazie ad UnityFox, su chimerarevo.com, 6 maggio 2011.
^ (EN) Matthew Rogers, Add "Places" Menu Functionality to Ubuntu's Unity
Launcher, su lifehacker.com, 22 aprile 2011.
^ (EN) Sikander Hayat Khan, Top Unity Launcher Quicklists, su tuxgarage.com, 26
maggio 2011.
^ (EN) Bill Filler, Unity 2D, su bfiller.wordpress.com, bfiller blog. URL
consultato il 10 febbraio 2011.
^ (EN) James Plafke, The first Ubuntu phone sold out twice its first day on
sale, su extremetech.com, Extreme Tech. URL consultato il 4 settembre 2018.
^ (EN) Mark Shuttleworth, Growing Ubuntu for cloud and IoT, rather than phone
and convergence [collegamento interrotto], su blog.ubuntu.com, Ubuntu Blog. URL
consultato il 4 settembre 2018.
^ (EN) Marius Nestor, Unity 8 Now Has a New Home Over at UBports, Development
Will Start Very Soon UBports team is keeping Unity 8 alive for mobile devices, su
news.softpedia.com, Softpedia News. URL consultato il 4 settembre 2018.
^ Il desktop Unity cambia nome e diventa Lomiri

Altri progetti

Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file


su Unity

Collegamenti esterni

(EN) Sito ufficiale del progetto Unity, su unity.ubuntu.com. URL consultato il


6 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2010).
Guida funzionalità di Ubuntu Unity, su help.ubuntu.com.

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