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Menegoi Michael 3BI - TPI

Installazione e configurazione Windows 10 – Prima parte

Che cos’è una macchina virtuale?


Una macchina virtuale è un software che offre le stesse funzionalità di un computer fisico,
difatti emulando l’esecuzione di un sistema operativo (per esempio Windows 10) possiamo
eseguire le applicazioni. Se vogliamo iniziare ad utilizzare una macchina virtuale abbiamo
bisogno innanzitutto di un programma che la possa ospitare, come per esempio Virtual Box.
All’interno di Virtual Box, le macchine virtuali sono praticamente uguali ad un host, unica
differenza è che le loro risorse sono virtualizzate, difatti il loro utilizzo non andrà ad
interferire con il funzionamento del sistema principale (potrebbe solo subire dei
rallentamenti).

Una volta installato e aperto Virtual Box, avremo di fronte a noi un’interfaccia suddivisa in 3
parti principali: la barra degli strumenti superiore che ci consente di accedere alle funzionalità
generali del programma e delle macchine virtuali, la barra laterale a sinistra che ci mostra un
elenco delle varie macchine installate e infine a destra, troviamo una barra superiore che ci
mostra impostazioni per configurare, importare, esportare, creare o aggiungere una
macchina virtuale.

Come installare e configurare una macchina virtuale su un PC Windows


Come prima cosa prima di installare una macchina virtuale abbiamo bisogno di immagine in
formato .iso di Windows 10 che possiamo recuperare direttamente dal sito web di Microsoft
(attenzione, la licenza attivata scadrà dopo 90 giorni).
1. Successivamente avviamo Virtual Box e dal pannello superiore della finestra del
programma, clicchiamo su “Nuova”;
2. Diamo un nome alla macchina virtuale e selezioniamo il sistema operativo e la sua
versione;
3. Successivamente selezioniamo la quantità di RAM da allocare alla macchina virtuale
(1 GB se il sistema è a 32 bit, 2 GB se è a 64 bit);
4. Per le opzioni riguardanti il disco fisso, selezioniamo, in questo caso, “Crea subito un
nuovo disco fisso virtuale” con il formato VDI(VirtualBox Disk Image);
5. Selezioniamo l’opzione “Allocato dinamicamente” nel riquadro “Archiviazione su disco
fisico”;
6. Assegniamo tramite il cursore dinamico 50,00 GB di dimensione file;
7. Nella schermata di Virtual Box, cliccare su “Impostazioni” e dopo su “Archiviazione”;
8. Premere l’icona del disco cerchiata in rosso;
9. Premere su “Aggiungi” e selezionare l’immagine ISO di Windows 10 dal computer;
10. Premere su “Apri” e poi su “Scegli”;
11. Chiudere la finestra di impostazioni e avviare la macchina facendo clic su “Avvia”.
12. Seguire le indicazioni a schermo per l’installazione di Windows 10.

Differenze tra le varie versioni di Windows


Attraverso il passare del tempo, abbiamo visto diverse versioni di Windows tra le quali le sono
stati introdotti vari miglioramenti, spesso molto importanti.
Windows 8 ha introdotto un nuovo tipo di interfaccia (inizialmente chiamato Modern User
Interface) chiamata Metro che sfrutta un linguaggio di progettazione incentrato
principalmente sulla tipografia e la geometria; viene data inoltre la possibilità all’utente di
interagire con il sistema attraverso il touchscreen.

Windows 10, progettato per personal computer, tablet, dispositivi integrati e dispositivi IOT,
aggiunge al solito menù start in stile Windows 7, un assistente virtuale, Cortana che può
essere utile per chiedere informazioni e cercare in modo più veloce le informazioni
necessarie. Windows 10 include anche il nuovo browser Web Microsoft Edge, ben più
efficiente del precedente e presenta infine 12 versioni dello stesso sistema operativo ma
ottimizzate per 3 principali categorie: consumer, aziendale e accademico.

Ecco un elenco di tutte le versioni di Windows 10 con le relative caratteristiche:

• Windows 10 Home: rivolto a chi utilizza il PC a casa e non ha bisogno di particolari


funzioni di gestione e sviluppo, gli strumenti di amministrazione sono ridotti al
minimo, per esempio non troviamo nessun accenno all’Environment Virtualization,
alla possibilità di gestire le Group Policy o collegarsi in remoto tramite strumenti
integrati. L’utente è obbligato inoltre a scaricare e installare automaticamente tutti gli
aggiornamenti che Microsoft rilascia.
• Windows 10 Pro: versione rivolta ai professionisti, soddisfa tutte le esigenze di uffici
di medie dimensioni, viene arricchita la parte di gestione e amministrazione dal
supporto per la Group Policy e l’accesso a Windows Store for Business (permette
all’utente la selezione degli aggiornamenti da non installare sul momento); infine
viene integrata la funzione Desktop remoto per lavorare da casa sul sistema
dell’ufficio.
• Windows 10 Enterprise: rivolta alle aziende, si tratta di una versione completa e
potente, introduce la Volume licensing (il volume di licenze software rende più
semplice e conveniente eseguire software su più computer all'interno di un'unica
organizzazione di licenza). Insieme alle licenze volume (non sempre) si può utilizzare
anche il software Assurance, combina l’aggiunta di servizi forniti da partners specifici
per la formazione.
• Windows 10 Education: rivolta agli istituti scolastici, permette di massimizzare la
produttività (eliminando però Cortana, ritenuto più per uso personale).
• Windows 10 S: versione leggera e a basso costo, pensata principalmente per
l’education, si possono installare solo le applicazioni scaricate dal Windows Store e
nessun altro software, rendendo il sistema più sicuro.
In Windows 11, notiamo subito il cambiamento della taskbar, non più laterale come nelle
versioni precedenti ma centrale (un po' come la dock di MacOS); viene migliorato il design del
menu Start, Cortana è presente sottoforma di app e non direttamente nella barra delle
applicazioni, tornano gli widget, ovvero scorciatoie per accedere/visualizzare informazioni
importanti come le condizioni metereologiche, le ultime notizie ecc...

Gestione dischi macchine virtuali


Innanzitutto un disco virtuale viene utilizzato nelle macchine virtuali per contenere partizioni
del disco e il file system che simula il sistema operativo corrente, consente la creazione di
copie di backup e ripristino e inoltre.

Le configurazioni RAID: mirroring, striping, spanning


Il RAID permette al controller (che gestisce le diverse unità di archiviazione) di suddividere i
dati tra i vari dischi presenti, portando così ad un aumento delle prestazioni, la sicurezza e
anche la tolleranza contro eventuali guasti.

Esistono vari tipi di RAID, ora ne mostriamo i principali:


RAID mirroring: è la configurazione RAID più semplice
perché non solo garantisce la replica dei dati unita ad
una tolleranza contro eventuali guasti ma in alcuni
casi, permette un lieve aumento delle prestazioni in
lettura. In questo tipo di RAID, i dati vengono scritti sul
disco primario e poi vengono copiati su uno o più dischi
secondari; infatti per la realizzazione di questa
configurazione abbiamo bisogno di almeno due dischi
e ciò ci garantisce un sistema più affidabile perché alla
rottura di un disco, il sistema continuerà a funzionare
perché utilizzerà l’altra unità (i dati sono specchiati in
entrambi i dischi) e ci avviserà del disco danneggiato
che sarà possibile sostituire.

RAID spanning: si tratta di un’unità che consente a


più dischi rigidi di comportarsi come un unico disco di
grandi dimensioni. Quando la prima unità è piena, i
file aggiunti vanno direttamente ad inserirsi nell’altra
unità. Questo metodo è utile perché le unità
aggiuntive possono essere aggiunte facilmente senza
dover fare grandi modifiche del sistema. Inoltre, se
un'unità verifica un errore solo una parte dei dati del
sistema viene persa.
RAID striping: si tratta di una configurazione che divide
i dati in blocchi uguali ognuno dei quali viene poi scritto
su un’unità diversa; avremo quindi bisogno di almeno
due dischi mentre la capacità totale sarà parti alla
capacità del disco di dimensioni minori moltiplicata per
il numero totale di dischi utilizzati. Questa
configurazione può essere facilmente implementata
ma non offre garanzia contro eventuali guasti, difatti
se un disco si rompe tutti i dati verranno persi.

Come creare una configurazione RAID mirroring su Windows 10


Se voglio creare una configurazione RAID mirroring su Windows 10 devo seguire questi
passaggi:
1. All’interno della barra di ricerca di Windows cerco: “crea e formatta partizioni” e avvio
il programma;
2. All’interno della finestra visualizzata, seleziono il disco dove voglio effettuare il
mirroring dei dati, faccio tasto destro e clicco su “nuovo volume con mirroring”;
3. Si aprirà una finestra, seleziono l’altro disco con il quale effettuare il mirroring, clicco
su “aggiungi”;
4. Successivamente assegno una lettera all’unità (es. E);
5. Se il disco primario all’interno non ha dati, clicco su “esegui formattazione veloce”,
altrimenti non seleziono l’opzione e continuo;
6. Assegno un’etichetta, ovvero un nome all’unità (es. DATI);

Gli utenti in Windows 10: utente standard e amministratore


In Windows 10 abbiamo la possibilità di creare due tipologie diverse di utenti:

• L'utente standard: possiede privilegi di gestione limitati, infatti può utilizzare la


maggior parte delle app e dei programmi ma non può modificare le impostazioni di
sistema, installare o disinstallare programmi e componenti hardware, cancellare file
necessari al funzionamento del computer ed effettuare modifiche che hanno effetto
sugli altri utenti o sulla protezione del sistema operativo (se vuole apportare
modifiche, si aprirà una finestra dove verrà richiesto di inserire il nome utente e la
password dell’amministratore).
• L'utente amministratore: può controllare in modo completo il sistema, installare e
disinstallare i programmi, modificare le impostazioni, apportare modifiche agli utenti
standard, può impostare i permessi per file e cartelle, modificare le impostazioni di
Windows Firewall e anche installare o rimuovere drive e dispositivi hardware.

Come creare due utenti standard Windows 10


Se voglio creare due utenti standard su Windows 10 (ripetere due volte), devo:
1. Aprire le impostazioni di Windows 10 (basta cercare nella barra di ricerca di Windows
“Impostazioni” e aprire il programma ci verrà mostrato);
2. Aprire la sezione “account” e cliccare sulla voce “Famiglia e altre persone”;
3. Selezionare la voce “Aggiungi un altro utente a questo PC”. Si aprirà in seguito una
finestra “Account Microsoft”;
4. Se si possiede un account Microsoft, accedere tramite quelle credenziali, altrimenti,
cliccare sulla scritta in blu “Non ho le informazioni di accesso di questa persona”;
5. Selezionare la voce “Aggiungi un utente senza account Microsoft”;
6. Inserisci un nome utente e una password;
7. Seleziona e rispondi alle tre domande di sicurezza di Windows, utili in caso ci
dimenticassimo della password di accesso;
8. Conferma le scelte e clicca su “Avanti”.
9. Ora clicca sull’account appena creato;
10. Abbiamo la possibilità di eliminare l’utente o modificare il tipo di account. Nel nostro
caso andremo a cliccare “Cambia tipo di account” e seleziona “Standard”.
Una volta creati i due utenti, verranno creati due desktop per ciascuno e per accedere ai file
di ogni utente, basta recarsi all’interno del disco C:, aprire la cartella ”Utenti” e selezionare
l’utente desiderato. Una volta aperta la cartella dell’utente, vedremo tutti le cartelle principali
con i relativi file (Desktop, Documenti, Download, Immagini ecc...).
Se stiamo utilizzando un utente di tipologia standard, non potremmo accedere ai file
dell’altro; invece, se siamo un amministratore, potremmo accedere, modificare e spostare i
file dell’altro.

Configurazione scheda di rete: NAT, BRIDGE e RETE INTERNA


All’interno di Virtual Box, ad un certo momento, mentre stiamo configurando la scheda di rete
della macchina virtuale, dovremmo scegliere una fra le varie modalità presenti. In questo caso
andremo a spiegare la differenza che c’è tra le modalità NAT, BRIDGE e RETE INTERNA.
In modalità NAT, VirtualBox assegnerà alla macchina virtuale un indirizzo IP privato, del tutto
inaccessibile dalla rete locale così come dal sistema host. La configurazione NAT permette di
accedere senza problemi alla rete Internet dalla macchina virtuale.

In modalità BRIDGE, la macchina virtuale cercherà di ottenere un indirizzo IP dalla medesima


sorgente che solitamente fornisce gli indirizzi ai vari sistemi client che compongono la rete
locale: la macchina virtuale risulterà come se fosse una workstation fisicamente connessa alla
rete locale alla quale è collegato anche il sistema principale.

In modalità RETE INTERNA, lo scambio di dati può avvenire esclusivamente all’interno della
rete virtuale creata tra macchine virtuali, senza alcuna interazione con il sistema host. Ciò che
si otterrà sarà una connessione LAN privata delle sole macchine virtuali, senza alcuna
possibilità di accesso dall’esterno. Questo tipo di rete permette al sistema virtuale di essere
visto solo dalle macchine virtuali selezionate e non dalle applicazioni in esecuzione sul sistema
host o al mondo esterno.

Differenza tra indirizzo IP e MAC


All’interno della rete internet, i dispositivi si scambiano pacchetti di dati tramite l’utilizzo di
indirizzi specifici che determinano la strada per quegli stessi pacchetti: IP e MAC.
Un indirizzo IP è un set univoco di cifre che identifica un dispositivo connesso a Internet.
Questo indirizzo viene utilizzato dal router per instradare i dati all’interno della rete: esempio
--> 172.16.1.1.
Invece, un indirizzo MAC, è una stringa di 12 cifre che identifica una interfaccia di rete (la
scheda di rete) univoca presente in un dispositivo e dove ciascuna cifra può essere qualsiasi
numero da 0 a 9, o una lettera tra A e F. Esempio --> 68:7F:74:12:34:56. Le prime sei cifre
rappresentano il produttore dell'adattatore, mentre le ultime sei il numero di identificazione
univoco per quello specifico adattatore.

In sostanza, l’indirizzo IP dice dove ci troviamo mentre quello MAC, chi siamo.

Che cos’è il tool System Information in Windows 10


System Information di Windows è uno
strumento dei sistemi operativi Microsoft
che consente di visualizzare le informazioni
relative alla configurazione del computer. La
sua struttura ad albero è divisa in categorie
e permette di avere una visione di tutte le
risorse di sistema, dell’hardware e
dell’ambiente software del PC.

Per aprire il tool, possiamo utilizzare la scorciatoia da tastiera Windows (logo di Windows) +
R, cliccare su “Esegui”, digitare “msinfo32” e premere “Invio”

Che cos’è il visualizzatore eventi in Windows 10


Registra la cronologia degli eventi classificati in applicazioni, sicurezza, e sistema. Questi
eventi vengono memorizzati nei file di registro e sono uno strumento molto efficiente per la
risoluzione dei problemi perché forniscono le informazioni necessarie per identificare uno di
essi. Il visualizzatore eventi ci dà la possibilità di semplificare la ricerca di informazioni
importanti dai vari file di registro compilati da Windows tramite le opzioni di filtraggio.

Come impostazione di default, Windows registra molti eventi che possono derivare da
applicazioni, sistema operativo Windows, configurazione dell'applicazione e eventi di
sicurezza. Ogni messaggio è identificato dal suo livello:

• Informazioni: un evento eseguito correttamente;


• Avviso: Indicazione di un potenziale problema di un componente software che non
funziona correttamente;
• Errore: c’è un problema ma non è richiesta alcuna azione immediata;
• Critico: serve un intervento immediato;
• Success audit (solo sicurezza): un evento di sicurezza è stato eseguito correttamente;
• Failure Audit (solo sicurezza): un evento di sicurezza non ha avuto esito positivo.

I punti di ripristino
I punti di ripristino sono delle immagini/archivi
all’interno dei quali è possibile trovare file, cartelle,
impostazioni del sistema operativo, i driver e tutti i
software installati in un momento ben preciso. Un
tecnico, dovrebbe creare queste immagini del
sistema nel momento in cui necessita di aggiornare
il sistema operativo, di installare o aggiornare
componenti hardware, di installare un’applicazione
o di installare un driver.
Perché sono così utili? Perché nel momento in cui a
seguito di uno di questi processi il nostro computer
subisce un danneggiamento (per esempio non
risponde ai programmi, si arresta in modo anomalo
ecc...), si può utilizzare uno di questi punti di
ripristino creati e inizializzare il sistema in un
momento ben preciso del passato.

Il Windows Task Manager


Il Windows Task Manager fornisce informazioni su tutte le applicazioni, i processi e i servizi in
esecuzione sul computer e le attività principali previste sono:

• Arrestare le applicazioni che non funzionano correttamente o che non rispondono;


• Monitorare le risorse di sistema e i programmi che li utilizzano;
• Posso ricercare informazioni online aggiuntive riguardo un processo che non conosco;
• Posso visualizzare i processi in background;
• Posso visualizzare le prestazioni del computer aggiornate in tempo reale;
• Posso visualizzare i dettagli dei processi (chi l’ha avviato, l’utilizzo delle risorse, lo stato
ecc...);
• Facendo tasto destro su un file, posso aprire il percorso del processo selezionato;
• Posso modificare la sequenza di esecuzione delle applicazioni nel momento in cui
avviamo il sistema operativo;
• Posso visualizzare gli utenti connessi al momento;
• Posso visualizzare i servizi presenti e monitorare il loro stato (running o stopped);

Il tool msconfig
Il tool “msconfig” è stato progettato per risolvere i problemi di processo di avvio di Microsoft
Windows e può disabilitare o riabilitare il software, i driver di periferica o i servizi Windows
eseguiti all’avvio e di modificare i parametri di avvio.
Queste schede e le varie opzioni sottostanti ci aiuteranno a modificare e configurare l’avvio
del sistema, diagnosticare Windows per problemi e problemi di prestazioni, risolvere tali
problemi, disabilitare e limitare vari servizi e anche eseguire i principali strumenti di
Windows.

Utenti e gruppi
Un gruppo è un insieme di utenti che hanno tutti delle caratteristiche comuni, come per
esempio il gruppo amministratori: i profili presenti all’interno di quel gruppo avranno il
controllo completo del computer e accesso a tutte le cartelle.

Creare un gruppo di utenti


1. Se desidero creare un nuovo gruppo di utenti devo seguire questi passaggi:
2. Aprire “Gestione computer” e fare clic su “Utenti e gruppi locali”;
3. Fare clic su “Nuovo” in Gruppi;
4. Fare clic con il pulsante destro su uno spazio vuoto dell'area e scegliere “Nuovo
gruppo”;
5. Successivamente, fornire un nome per il gruppo e una relativa descrizione
(facoltativa).
6. Cliccare il pulsante “Aggiungere” per inserire i membri;
7. Cliccare sul pulsante “Cerca” per scansionare il nome preso in input nel passaggio
precedente, selezionare l’utente risultante dalla ricerca e infine, fare clic sul pulsante
“Ok”.
8. Nella finestra “Seleziona utenti” vedrai gli account utente selezionati. Cliccare infine
sul pulsante “Ok” per confermare il passaggio.

I permessi che possiamo assegnare agli utenti o ai gruppi


I permessi di accesso a file e cartelle che possono essere
impostati in Windows 10 sono:
• Controllo completo: l’utente può vedere il
contenuto di un file o di una cartella, modificare
ed eliminare, creare nuovi file e cartelle, eseguire
programmi in una cartella;
• Modificare: l’utente può modificare, eliminare
ma non possono creare nuovi file e cartelle;
• Lettura ed esecuzione: l’utente può visualizzare
il contenuto di file e cartelle ed eseguire i
programmi in una cartella;
• Lettura: l’utente può solo visualizzare e aprire il
contenuto di file e cartelle;
• Scrittura: l’utente può creare e apportare
modifiche a nuovi file e cartelle.

Modificare i permessi a file e cartelle


Se desidero modificare i permessi a file e cartelle, devo:
1. Fare clic con il pulsante destro del mouse sul file o sulla cartella, scegliere “Proprietà”,
quindi fare clic sulla scheda “Protezione”;
2. Fare clic su “Avanzate” e scegliere la scheda “Proprietario”;
3. Fare clic su “Modifica” e effettuare una delle operazioni seguenti:
3.1. cambiare il proprietario scegliendo un utente o un gruppo non
elencato, fare clic su “Altri utenti o gruppi” e specificare il nome dell’utente o
del gruppo. Nella casella immettere il nome dell’oggetto da selezionare e infine
fare clic su “OK”;
3.2. cambiare il proprietario scegliendo un utente o un gruppo elencato,
fare clic sul nuovo proprietario nella casella “Modifica proprietario”;
4. se si desidera diventare proprietario del contenuto della cartella, selezionare la casella
di controllo “Sostituisci proprietario in sotto contenitori ed oggetti”;
5. scegliere “OK” e si visualizzerà il seguente messaggio: Non si dispone
dell'autorizzazione per leggere il contenuto della cartella nome cartella. Sostituire le
autorizzazioni sulla cartella con autorizzazioni che assegnino il controllo completo?
6. Scegliere "SI”.
La differenza tra i permessi assegnati agli utenti e ai gruppi è che quella assegnata all’utente
si riferisce solo a quel determinato profilo; invece, dare dei permessi ai gruppi significa che
ogni utente di quel gruppo erediterà le autorizzazioni che gli sono state concesse (ereditarietà
dei permessi). Un’altra cosa aggiuntiva da dire è che le autorizzazioni fornite ad un gruppo di
utenti hanno le priorità rispetto a quelle assegnate al singolo utente.

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