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1 Storia
2 Descrizione
2.1 L'ideologia
2.2 I principi
2.3 La "Do-ocracy"
2.4 I "Debian Project Leader"
3 Caratteristiche
3.1 Architetture supportate
3.2 Installazione e aggiornamento
3.3 Sistema di gestione dei pacchetti
3.4 I "repositories"
3.5 Pacchetti del kernel
4 Porting e derivati
4.1 Port non ufficiali
4.2 Derivati Linux
4.3 Non Linux
5 Rami di sviluppo
5.1 Stable
5.2 Testing
5.3 Unstable
5.4 Oldstable
5.5 Oldoldstable
5.6 Experimental
5.7 Versione "live cd"
6 Versioni
6.1 Primi rilasci: da Debian 1.1 (Buzz) a Debian 5.0 (Lenny)
6.2 Debian 6.0 (Squeeze)
6.2.1 Revisioni successive
6.3 Debian 7 (Wheezy)
6.3.1 Revisioni successive
6.4 Debian 8 (Jessie)
6.4.1 Revisioni successive
6.5 Debian 9 (Stretch)
6.5.1 Revisioni successive
6.6 Debian 10 (Buster)
6.6.1 Revisioni successive
6.7 Debian 11 (Bullseye)
6.8 Debian 12 (Bookworm)
7 Distribuzioni derivate
8 Note
9 Voci correlate
10 Altri progetti
11 Collegamenti esterni
Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Ian Murdock.
Il progetto è stato fondato da Ian Murdock nel 1993;[6][7] questi non soddisfatto
di una distribuzione Linux diffusa all'epoca, la Softlanding Linux System, durante
gli studi universitari tentò dapprima di modificarla e successivamente decise di
creare una distribuzione alternativa partendo da zero[8] per la quale coniò il
termine Debian: unione tra il suo nome e le prime tre lettere di quello della
fidanzata (poi ex-moglie)[9] Debra.[6]
La cronologia degli avvenimenti più importanti può essere riassunta come segue:
Screenshot di Debian con KDE 3 e icone Noia[10]
Descrizione
L'ideologia
Lo stesso argomento in dettaglio: Manifesto Debian.
Debian rispetta la filosofia alla base di GNU e del software libero (sebbene il
sito ufficiale del progetto GNU non annoveri Debian tra le distro interamente
libere, per la presenza dei repository contrib e non-free[33]), le rigide politiche
riguardo alla qualità dei pacchetti e le release, il modo aperto di sviluppare e
testare il software e la libertà di scelta concessa all'utente. Il progetto ha tra
i suoi obiettivi quello di creare "il sistema operativo universale": sono stati
sviluppati dei port per altri kernel, fra i quali Debian GNU/Hurd, Solaris, NetBSD,
e FreeBSD. Di questi port l'unico ad essere stato pubblicato ufficialmente è quello
con kernel FreeBSD (Debian GNU/kFreeBSD). In Debian la tradizionale suddivisione
tra software di sistema e software applicativo perde gran parte del suo
significato: l'intero parco software è infatti gestito in modo identico,
indifferentemente dalla funzione svolta dal singolo programma. Tutti i programmi
con esso distribuiti vengono quindi compilati, raggruppati per coerenza e resi
disponibili sotto forma di pacchetti software, in modo da renderli il più possibile
compatibili fra loro e facilmente gestibili. In modo simile funzionano FreeBSD,
OpenBSD e derivati.
Il progetto Debian è famoso nella comunità open source per la maniacalità con cui
ogni singolo pacchetto viene testato, al fine di eliminare (in linea teorica) ogni
possibile malfunzionamento. Per comprendere meglio i requisiti di stabilità del
progetto, è sufficiente ricordare che i pacchetti ufficiali della maggior parte
delle distribuzioni (come ad esempio Fedora o Mandriva) hanno una stabilità
classificabile fra il ramo unstable e quello testing del progetto Debian. Questa
politica estremamente rigida ha però prodotto quello che secondo molti è l'aspetto
più negativo e sicuramente il più controverso del progetto, ovvero la lentezza nel
ritmo degli aggiornamenti. Sebbene il ramo testing sia nella maggior parte dei casi
abbastanza affidabile per l'utenza domestica (e per questo spesso preferito al ramo
stabile, specialmente in ambiente desktop), la scarsa frequenza degli aggiornamenti
ha provocato la migrazione di molti utenti ad altre distribuzioni, come ad esempio
Ubuntu (che secondo molti è nata proprio con l'intento di offrire un sistema
operativo simil-Debian con un ciclo di sviluppo più accettabile). È tuttavia da
notare che ogni versione non rimane immutata durante il suo periodo di vita, poiché
il software di ogni release stabile viene continuamente aggiornato, rendendo
possibile mantenere sempre il passo con la risoluzione di problemi di sicurezza
informatica.
I principi
Lo stesso argomento in dettaglio: Debian Free Software Guidelines.
Il "Progetto Debian si distingue da tutti gli altri per la sua peculiare forma di
organizzazione. La sua struttura infatti si ispira a quella di una vera e propria
società democratica, tanto che il documento che stabilisce le regole interne al
progetto è chiamato Costituzione Debian[15]. Un altro importante documento è il
Contratto Sociale[14] che esprime l'impegno del progetto in favore del software
libero e dei suoi utenti.
Non esiste una struttura gerarchica né ruoli dirigenziali; vi sono solo alcuni
membri del progetto ai quali sono demandate delle funzioni specifiche, ad esempio
la gestione dei server e dell'archivio dei pacchetti (ftp-master) o il
coordinamento della pubblicazione delle versioni stabili (release manager). L'unico
ruolo "di comando" è quello di Debian Project Leader[34], formalmente a capo del
progetto, che viene eletto con mandato annuale; ma anche questo incarico è
principalmente rappresentativo e di coordinamento e i suoi poteri effettivi sono
limitati. Tutte le decisioni più importanti vengono prese a maggioranza dai Debian
Developers, cioè dai membri ufficiali del progetto (attualmente sono circa 1000),
tramite votazione.
La do-ocracy è uno dei principi utilizzati dalla progetto Debian per organizzare la
comunità[35]. Con do-ocracy (termine che nasce dall'unione delle parole inglesi
"do" e "democracy"; letteralmente fare-crazia[35][36], anche se il termine viene
utilizzato nella forma originale anche in altre lingue[37][38]) si intende una
forma di organizzazione che ruota intorno ad un progetto aperto a chiunque dove gli
individui eseguono in maniera indipendente le mansioni che si auto-affidano per lo
svolgimento dell'obiettivo progettuale. Pertanto la responsabilità di portare a
termine il progetto è assunta direttamente da chi svolge il lavoro piuttosto che
assegnata tramite elezioni o cariche pubbliche[39]. In origine, questo modello è
stato introdotto nel partito libertariano americano da Sean Haugh e Michael Gilson-
De Lemos. Il termine è molto popolare anche fra i partecipanti del festival Burning
Man[40].
I "Debian Project Leader"
Il Debian Project Leader (DPL), eletto annualmente tra gli sviluppatori Debian, è
la persona che rappresenta in tutto il mondo il progetto Debian e ne definisce le
linee guida.[41] Il progetto ha avuto i seguenti leader:[42]
Caratteristiche
Architetture supportate
Installazione e aggiornamento
Lo stesso argomento in dettaglio: Debian-Installer.
Schermata di Debian-Installer.
I pacchetti contenuti negli archivi delle varie release sono raggruppati per tipo
di licenza software nelle seguenti sezioni:
In passato vi era anche una sezione non-US contenente software crittografico che
per motivi legali non poteva essere esportato dagli Stati Uniti. In seguito la
legge è stata modificata eliminando la necessità di questa sezione. I repository
Debian contengono anche i sorgenti di tutti i pacchetti di software libero. È
possibile ricompilare qualsiasi pacchetto (o anche tutti i pacchetti dell'intero
sistema in una sola volta) tramite l'uso del pacchetto apt-build, che però al
momento non è considerato completamente stabile.
Pacchetti del kernel
I port non ufficiali[2] sono quei port il cui sviluppo è stato interrotto
(principalmente a causa della mancata disponibilità di macchine con una certa
architettura hardware sul mercato), o che non sono mai stati ufficialmente
pubblicati con una versione stabile.
Derivati Linux
HP Alpha (alpha), interrotto, pubblicato per la prima volta nella versione 2.1,
non ha raggiunto i requisiti per essere incluso in Squeeze (6.0)
ARM (arm), interrotto, pubblicato per la prima volta con la versione 2.2, non
ha raggiunto i requisiti per essere incluso nel in Squeeze (6.0)
Atmel AVR (avr32), in lavorazione
HP PA-RISC (hppa), interrotto, pubblicato per la prima volta con la versione
3.0, non ha raggiunto i requisiti per essere incluso in Squeeze (6.0)
Renesas RISC (m32), abbandonato, port per i processori RISC a 32-bit della
Renesas Technology
Motorola 68k (m68k), interrotto, pubblicato per la prima volta con la versione
2.0, non ha raggiunto i requisiti per essere incluso in Etch (4.0)
Hitachi SuperH (sh), in preparazione
Non Linux
Rami di sviluppo
upstream
↓ packaging
package
↓ upload
incoming
↓ checks
unstable
↓ migration
testing
↓ freeze
frozen
↓ release
stable
Diagramma di flusso del ciclo di vita di un pacchetto Debian
stable;
testing;
unstable;
oldstable;
oldoldstable;
experimental.
Experimental
Non è una vera e propria distribuzione in quanto non contiene tutti i pacchetti, ma
solo alcune versioni ancora in fase di sviluppo Alpha. L'immissione di tali
pacchetti nella distribuzione unstable è peraltro subordinata a controllo
discrezionale dello sviluppatore.
Non ha un nome in codice ed il suo uso è sconsigliato anche agli utenti più
esperti, in quanto ideata al semplice scopo di organizzazione e sviluppo collettivo
di codice ancora fortemente instabile o potenzialmente dannoso.[49]
Versione "live cd"
Debian Live
Dalla versione 5.0 (Lenny) Debian presenta i sistemi Live ufficiali per le
architetture amd64 e i386.
Le immagini sono state prodotte con uno strumento denominato live-helper, il quale
consente la creazione agevolata di immagini live personalizzate. Maggiori
informazioni sul progetto sono reperibili sul sito ufficiale del progetto Debian
Live Project[50].
Versioni
I nomi in codice delle distribuzioni Debian sono mutuati dal nome dei personaggi
del film di animazione Toy Story - Il mondo dei giocattoli,[51] e sono riportati di
seguito.
Primi rilasci: da Debian 1.1 (Buzz) a Debian 5.0 (Lenny)
Debian 5 (Lenny)
Non esiste una versione 1.0 a causa di un problema con un rivenditore di software,
che aveva messo in vendita una versione beta di Debian etichettandola come versione
1.0, senza l'approvazione del progetto. Per evitare confusione si decise quindi di
saltare questo numero di versione e iniziare dalla 1.1.
Questo schema attualmente in uso è stato adottato con la diffusione della prima
point release di Wheezy, il 15 giugno 2013; si tratta del secondo cambiamento del
modo con cui Debian identifica le revisioni: fino a Debian 4.0, infatti, le
revisioni alla versione corrente venivano identificate aggiungendo al numero di
versione una lettera r seguita dal numero della revisione.
In Debian 5.0 e 6.0 le point release vengono identificate con un micro version
number, cioè aggiungendo al numero di versione un punto seguito dal numero della
revisione. Il minor release number (la cifra che si trova al centro del numero di
versione) doveva servire per identificare gli aggiornamenti di mezza vita[52], che
non furono mai distribuiti per Lenny e Squeeze.
Debian 6.0 (Squeeze)
Debian 6.0.2 (Squeeze) con GNOME
Dopo circa 2 anni dalla diffusione di debian 5.0 Lenny, il 6 febbraio 2011 viene
pubblicata Debian 6.0 Squeeze; la novità maggiore è la disponibilità, a fianco
della storica versione GNU/Linux, anche una versione con kernel FreeBSD[26].
Debian 6.0 Squeeze introduce in anteprima due nuovi port del kernel del progetto
FreeBSD sul sistema Debian/GNU: Debian GNU/kFreeBSD per i PC a 32-bit (kfreebsd-
i386) e a 64-bit (kfreebsd-amd64). Questi port sono in assoluto i primi inclusi in
una versione di Debian a non essere basati sul kernel Linux. Il supporto ai comuni
programmi server è solido e unisce le funzionalità esistenti delle versioni di
Debian basate su Linux con le peculiarità del mondo BSD. Tuttavia, per questa
versione i due nuovi port sono limitati: alcune funzionalità avanzate per il
desktop non sono ancora supportate.
Un'altra novità assoluta è un kernel Linux completamente libero, che non contiene
più firmware problematici: questi sono stati divisi in pacchetti separati e
spostati al di fuori dell'archivio principale Debian nell'area non-free
dell'archivio, la quale non è abilitata in maniera predefinita. In questo modo gli
utenti Debian hanno la possibilità di utilizzare un sistema operativo completamente
libero ma possono comunque scegliere, se necessario, di usare i firmware non free.
I firmware necessari durante l'installazione possono essere caricati dal sistema di
installazione; sono anche disponibili immagini CD e archivi tar speciali per
installazioni basate su USB[53].
Inoltre, Debian 6.0 introduce un sistema di avvio basato sulle dipendenze, rendendo
così più rapida e robusta la partenza del sistema tramite l'esecuzione parallela
degli script d'avvio e il corretto tracciamento delle loro dipendenze. Diverse
altre modifiche, come l'introduzione dell'ambiente KDE Plasma Netbook, fanno sì che
Debian si avvicini di più al mondo dei netbook compatti.
Debian 6.0 comprende inoltre più di 10.000 nuovi pacchetti, come il browser
Chromium, la suite di controllo Icinga, l'interfaccia Software Center per la
gestione dei pacchetti, il gestore delle reti wicd, gli strumenti lxc per i
container Linux e il framework per cluster Corosync.
L'11 marzo 2012 esce la prima versione di Debian Edu[54] (aka Skolelinux) basata su
Squeeze, una distribuzione rivolta specificatamente alle scuole e istituzioni
educative.
Debian 7 (Wheezy)
Debian 7 (Wheezy) con MATE
27 mesi dopo l'uscita di debian 6.0 Squeeze, il 4 maggio 2013 viene pubblicata
Debian 7.0 Wheezy[55], il cui nome deriva dal pinguino di gomma protagonista minore
del secondo film, Toy Story 2. La novità maggiore di questa nuova versione è che
porta ai propri utenti un migliorato supporto multiarchitettura, vari strumenti per
implementare il cloud private, un installatore migliorato che gestisce software di
sintesi vocale, rendendo così l'accessibilità uno dei suoi punti di forza, e una
raccolta ampliata di codec multimediali.
Tra i nuovi pacchetti più interessanti ci sono: diversi strumenti forensi; vcsh
(gestisce i file di configurazione nella $HOME dell'utente tramite repository git
fittizi ed essenziali); Charybdis (un server IRC popolare e solido che è alla base
del software dietro alla rete Freenode); pacchetti del sistema Grml; mosh (un
terminale per shell remota basato su UDP che lavora meglio di SSH in caso di
lentezza); parecchi browser leggeri (dillo, netsurf, surf e xxxterm); libghc-stm-
dev, uno strumento che aiuta nella scrittura di programmi con thread a prova di
errore; scratch (un ambiente di programmazione facile, interattivo e collaborativo
progettato per la creazione di storie interattive, animazioni, giochi, musica e
arte) e plymouth (un multiplexer di I/O in fase di boot).
Questa versione include le ultime versioni disponibili di molti software del 2012,
tra i quali:
Apache 2.2.22
Asterisk 1.8.13.1
GIMP 2.8.2
GNOME desktop environment 3.4
GNU Compiler Collection 4.7.2
Icedove 10 (versione priva di logo di Mozilla Thunderbird)
Iceweasel 10 (versione priva di logo di Mozilla Firefox)
KDE Plasma Workspaces and KDE Applications 4.8.4
kFreeBSD kernel 8.3 and 9.0
LibreOffice 3.5.4
Linux 3.2
MySQL 5.5.30
Nagios 3.4.1
OpenJDK 6b27 and 7u3
Perl 5.14.2
PHP 5.4.4
PostgreSQL 9.1
Python 2.7.3 and 3.2.3
Samba 3.6.6
Tomcat 6.0.35 and 7.0.28
Xen Hypervisor 4.1.4
the Xfce 4.8 desktop environment
X.Org 7.7
più di 36.000 di altri software liberi pronti all'uso, costruiti a partire da
circa 17.000 pacchetti sorgenti.
Debian 8 (Jessie)
Debian 8.2 (Jessie) con GNOME
Debian 9 (Stretch)
Debian 9 (Stretch) con GNOME Shell 3.22
Apache 2.4.25
Asterisk 13.14.1
Chromium 59.0.3071.86
Firefox 45.9 (Firefox ESR)
GIMP 2.8.18
GNOME desktop environment 3.22
GNU Compiler Collection 6.3
GnuPG 2.1
Golang 1.7
KDE Frameworks 5.28, KDE Plasma 5.8, e KDE Applications 16.08 con 16.04 per le
componenti PIM
LibreOffice 5.2
kernel Linux 4.9
MariaDB 10.1
MATE 1.16
OpenJDK 8
Perl 5.24
PHP 7.0
PostgreSQL 9.6
Python 2.7.13 and 3.5.3
Ruby 2.3
Samba 4.5
systemd 232
Thunderbird 45.8
Tomcat 8.5
Xen Hypervisor
Xfce 4.12 desktop environment
Revisioni successive
9.1 - uscita il 22 luglio 2017
9.2 - uscita il 7 ottobre 2017
9.3 - uscita il 9 dicembre 2017
9.4 - uscita il 10 marzo 2018
9.5 - uscita il 14 luglio 2018
9.6 - uscita il 10 novembre 2018
9.7 - uscita il 23 gennaio 2019
9.8 - uscita il 16 febbraio 2019
9.9 - uscita il 27 aprile 2019
Debian 10 (Buster)
Debian 10 (Buster) con GNOME
Dopo 25 mesi di sviluppo, il 6 luglio 2019 vede la luce Debian 10 Buster[58] con:
Apache 2.4.38
BIND DNS Server 9.11
Chromium 73.0
Emacs 26.1
Firefox 60.7 (ESR)
GIMP 2.10.8
GNU Compiler Collection 7.4 e 8.3
GnuPG 2.2
Golang 1.11
Inkscape 0.92.4
LibreOffice 6.1
Linux 4.19
MariaDB 10.3
OpenJDK 11
Perl 5.28
PHP 7.3
PostgreSQL 11
Python 3 3.7.2
Ruby 2.5.1
Rustc 1.34
Samba 4.9
systemd 241
Thunderbird 60.7.2
Vim 8.1
Cinnamon 3.8
GNOME 3.30
KDE Plasma 5.14
LXDE 0.99.2
LXQt 0.14
MATE 1.20
Xfce 4.12
Revisioni successive
Debian 11 (Bullseye)
Debian 11 (Bullseye) con GNOME
Dopo circa 2 anni dalla versione precedente, il 14 agosto 2021 esce Debian 11
"Bullseye".[60]
Apache 2.4.48
BIND DNS Server 9.16
Calligra 3.2
Cryptsetup 2.3
Emacs 27.1
GIMP 2.10.22
GNU Compiler Collection 10.2
GnuPG 2.2.20
Inkscape 1.0.2
LibreOffice 7.0
Linux kernel 5.10 series
MariaDB 10.5
OpenSSH 8.4p1
Perl 5.32
PHP 7.4
PostgreSQL 13
Python 3, 3.9.1
Rustc 1.48
Samba 4.13
Vim 8.2
Gnome 3.38
Plasma 5.20
LXDE 11
LXQt 0.16
MATE 1.24
Xfce 4.16
Debian 12 (Bookworm)
Debian 12 (Bookworm) con GNOME
Aptosid
BackSlash Linux
Baltix
Bharat Linux
CrunchBang Linux
Damn Small Linux
Deepin
Devuan
Finnix
HandyLinux
Linux Mint Debian Edition
Kali Linux
Knoppix
MEPIS
Musix GNU+Linux
MX Linux
Parsix
Q4OS
Raspberry Pi OS
SolydXK
So.Di.Linux
Trisquel GNU/Linux
Ubuntu
Webconverger
Parrot OS