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Di Nicola
Linux
Corso completo
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© 2012 Area 51 s.r.l., San Lazzaro di Savena (Bologna)
Prima edizione e-book Area51 Publishing: agosto 2012
ISBN: 978-88-6574-099-6
www.area51editore.com
www.area51publishing.wordpress.com
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Introduzione alla collana
Linux, però, può anche essere un eccellente sistema operativo per i comuni
PC di casa: che si desideri allestire il computer perfetto per scrivere
documenti, navigare in Internet e guardare i propri film preferiti o che si
voglia avere a propria disposizione un piccolo server domestico, il Pinguino
potrà nella gran parte dei casi rivelarsi la scelta ideale.
La storia di Linux
Linux nasce nel 1991, per mano del finlandese Linus Torvalds. Questo
sistema operativo adotta l’Open Source come modello libero di sviluppo e
distribuzione delle informazioni: il codice sorgente è quindi visionabile,
utilizzabile, modificabile e distribuibile da chiunque. Tale libertà e l’estesa
comunità di sviluppatori che si è creata intorno a questo sistema operativo
hanno permesso a Linux di diffondersi, in modo pervasivo e capillare, in tutto
il pianeta.
Linux è composto dal kernel, il cuore del sistema operativo stesso, dai
programmi di utilità e librerie di base e, infine, dalle applicazioni utilizzate
dall’utente finale. Per quanto risulti possibile costruirsi il proprio sistema
Linux da zero, la pratica comune è quella di installare un insieme omogeneo
di kernel, librerie e applicazioni chiamato “distribuzione” o distro:
attualmente esistono centinaia e centinaia di distribuzioni distinte, per le più
svariate esigenze, ma tra le molte spiccano le distro Debian, Red Hat, Ubuntu,
openSUSE, Fedora e Linux Mint.
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È possibile trovare maggiori informazioni nei siti seguenti:
http://www.kernel.org
http://www.linux.org
http://www.debian.org
http://it.redhat.com
http://www.ubuntu.com
http://it.opensuse.org
http://fedoraproject.org/it
http://linuxmint.com
Oltre a ciò, la diffusa opinione che Linux sia un sistema ostico e riservato a
una casta di esperti informatici può dare il colpo di grazia all’entusiasmo che
resta a una persona semplicemente incuriosita di Linux, dopo che questa ha
girovagato in Internet alla ricerca di informazioni sul più famoso sistema
operativo libero.
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della collana, permettendo così una lettura spigliata e un apprendimento
rapido degli specifici argomenti che vengono via via affrontati nel testo.
Note sull'hardware
Linux è un sistema operativo multipiattaforma ed è disponibile per le
piattaforme hardware Alpha, ARM, MIPS, PowerPC, SPARC e x86, tra le
altre. Si può dire che, nelle sue diverse incarnazioni, Linux possa essere
installato sull’intero spettro di hardware disponibile in commercio, dai
riproduttori musicali portatili fino ai mainframe. In questa collana vengono
utilizzati come computer di riferimenti dei comuni PC domestici, sia da
tavolo che laptop.
L'autore
Alessandro Di Nicola, nato a Roma nel 1974, è dottore in Lettere moderne.
Attualmente svolge il lavoro di consulente informatico e collabora con le
riviste di argomento IT Linux Pro, Linux Magazine e Win Magazine. Ha
pubblicato per la Edizioni FAG i volumi Linux Ubuntu per l'uso desktop,
giunto alla seconda edizione, e Linux Ubuntu per server e reti. Per la casa
editrice Insula ha pubblicato il libro elettronico Carlo Vallini, Poesie.
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Indice
Introduzione
L'interfaccia di Mint
Installazione, via!
Installazione manuale
Le informazioni da inserire
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L'ambiente desktop
Configura il sistema
Configura il desktop
Gestire i repository
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Introduzione
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Scarica Linux Mint
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Per scaricare Linux Mint 13 MATE, apri con un qualsiasi browser
(nell’esempio, Mozilla Firefox) l’indirizzo web http://www.linuxmint.com.
Nella schermata che appare clicca in alto sul pulsante Download, quindi
assicurati che sia selezionata la sezione iniziale, chiamata Linux Mint 13, di
questa parte del sito di Linux Mint.
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A questo punto, fai scorrere il contenuto della pagina e raggiungi la scritta
Download links. Individua la riga che inizia con MATE e, quindi, clicca sul
link 32-bit per scaricare l’immagine ISO di Linux Mint 13 MATE per PC con
CPU a 32-bit o sul link 64-bit, sempre sulla medesima riga, per scaricare
l’immagine della distribuzione ottimizzata per CPU a 64-bit.
NOTA
Un’immagine ISO è un singolo file che racchiude l’intero contenuto di un CD
o DVD di dati, pronto per essere masterizzato su di un supporto vuoto. L’uso
delle immagini ISO è molto diffuso in rete. La ragione di ciò è la grande
praticità delle stesse: infatti, per distribuire tutti i megabyte di dati contenuti
su un CD o, ancora di più, su un DVD, è sufficiente fornire un unico file.
Terminato il download dell’immagine ISO prescelta, non dovrai fare altro che
masterizzarla su un DVD vuoto. Se si utilizza un sistema operativo Windows
è possibile usare, per questa operazione, un software come InfraRecorder
(http://infrarecorder.org/) o Nero Burning ROM (http://www.nero.com/ita/);
se invece hai già a tua disposizione un sistema Linux, puoi masterizzare
l’immagine ISO con Brasero (http://projects.gnome.org/brasero/) o K3b
(http://www.k3b.org/).
NOTA
Nella stessa pagina in cui si scaricano le due versioni indicate di Linux Mint
13 sono disponibili altre immagini ISO della distribuzione. L’immagine
“MATE No codecs” non è altro che Linux Mint 13 MATE senza il supporto
multimediale: si tratta di una versione della distro di scarsa utilità per l’utente
comune ma che è utile per distribuire Linux Mint in tutti quei paesi nei quali
l’attivazione del supporto multimediale può comportare il pagamento di
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licenze.
L’immagine “Cinnamon No codecs” presenta le medesime caratteristiche di
“MATE No codecs” ma fornisce l’ambiente desktop Cinnamon.
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Inserisci il DVD e avvia il PC
Comparirà una schermata che ti avvertirà del fatto che il boot, cioè l’avvio,
del sistema operativo presente sul DVD avverrà automaticamente fra 10
secondi.
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Le opzioni disponibili sono le seguenti:
Integrity check
Se l’installazione non va a buon fine è possibile che ciò avvenga perché
il contenuto del tuo supporto masterizzato non corrisponde a quanto
dovrebbe esser presente sul DVD di Linux Mint. Grazie all’opzione
Integrity check puoi sincerarsi che i dati sul supporto risultino integri.
Memory Test
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Il sistema risulta instabile o smette di funzionare all’improvviso? Ciò
può succedere se la RAM del proprio PC risulta difettosa. Con questa
opzione puoi effettuare dei controlli accurati sulla RAM del tuo PC.
Per spostarti tra le opzioni usa i tasti cursore Su e Giù mentre per
selezionare l’opzione che hai evidenziato nel menu della schermata premi
Invio.
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L’interfaccia di Mint
In alto a sinistra nel desktop trovi, dall’alto verso il basso, tre icone:
Computer, mint’s Home e Install Linux Mint.
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Cliccando sull’icona Computer apparirà una finestra del gestore di file,
chiamato Caja, che mostrerà al suo interno i dispositivi attualmente presenti
sul proprio PC.
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Come primo orientamento nell’uso del desktop di Linux Mint queste
informazioni iniziali possono risultare sufficienti. Nelle pagine che
seguiranno, quindi, si entrerà maggiormente nel dettaglio nei diversi aspetti
dell’ambiente grafico MATE.
Ora sei pronto per avviare la procedura di installazione. Il sistema che hai
avviato dal DVD è un sistema Linux completamente funzionante, con un
ampio parco software disponibile e l’interfaccia di rete attiva: il tempo
richiesto per l’installazione, dunque, potrai impiegarlo proficuamente
prendendo confidenza con l’ambiente grafico e le applicazioni che ti
incurioscono di più.
NOTA
Hai inserito il DVD, correttamente masterizzato, nel lettore del tuo PC ma
non è comparsa alcuna delle schermate viste finora? È possibile che nel BIOS
del tuo computer il supporto inserito nel lettore di CD/DVD non venga letto
prima dell’hard disk: in questo caso, pur avendo inserito un DVD
perfettamente funzionante, il boot verrà effettuato dall’hd.
Per risolvere il problema, riavvia il PC e, prima che venga fatto partire alcun
sistema operativo, premi sulla tastiera il tasto (Canc, ad esempio) che
permette di avere accesso alla configurazione del BIOS: quale tasto tu debba
premere sarà indicato nelle schermate iniziali che appaiono quando si accende
il computer.
Nella configurazione del BIOS raggiungi la sezione dedicata al boot del
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computer. Qui, utilizzando i tasti cursore, fai in modo che il lettore di
CD/DVD sia in una posizione più alta rispetto all’hard disk. Infine, salva le
modifiche alla configurazione e riavvia il PC.
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Installazione, via!
Clicca dunque sull’icona Install Linux Mint per far partire l’installazione.
Dopo poco, apparirà una finestra grazie alla quale sarà possibile seguire
l’intero processo di installazione e fornire al sistema le informazioni che
questo richiederà: niente paura, però, i dati da inserire saranno davvero pochi
e di semplice individuazione.
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procedura d’installazione; infine, sul PC deve risultare attiva una connessione
a Internet. Dopo esserti assicurato che tutto sia a posto per procedere, clicca
su Continua.
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completamente a Linux: l’installazione di Linux Mint, in questo caso, si
occuperà dell’intero processo di partizionamento del disco, eliminando ogni
altro contenuto presente sull’hard disk.
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Installazione manuale
Vediamo dunque nel dettaglio, passo dopo passo, come utilizzare questa
potente opzione di installazione. Come esempio creeremo un classico sistema
Linux con tre partizioni: quella principale, la partizione per i dati degli utenti
e infine la partizione di swap.
2. Se l’hard disk non presenta una tabella delle partizioni clicca sul pulsante
Nuova tabella partizioni. Nella finestra che appare conferma la scelta
cliccando su Continua.
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3. Adesso aggiungi tutte le partizioni che vuoi per il tuo sistema: inizia
dalla partizione root (“radice”), che è la partizione principale di un
sistema Linux. Per aggiungere una partizione, clicca sulla scritta Spazio
libero nel riquadro posto sotto la dicitura Device, poi premi il pulsante
Aggiungi.
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5. Più in basso devi indicare le dimensioni della nuova partizione, espresse
in megabyte. In un sistema dove è presente una partizione separata per i
dati degli utenti, come in questo esempio, la partizione root conterrà
soltanto le applicazioni, le librerie e i file di configurazione di sistema.
Non è perciò richiesto dare spazio eccessivo alla partizione di root:
bastano alcuni gigabyte, il resto lascialo alla partizione con i dati degli
utenti.
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9. A questo punto tornerai alla schermata principale della sezione Tipo
d’installazione. Qui sarà comparsa, nell’elenco, una nuova riga con le
informazioni relative alla partizione appena creata. Se selezioni tale riga,
puoi poi cliccare sul pulsante Modifica per alterare le impostazioni della
partizione oppure sul pulsante Elimina per cancellare la partizione
selezionata.
10. Ora non ti resta che selezionare la riga “spazio libero” sotto quella della
partizione appena creata e, quindi, aggiungere le altre partizioni del tuo
sistema Linux.
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precedenti, per la creazione della partizione root. Dopo aver selezionato lo
“spazio libero”, dunque, clicca sul pulsante Aggiungi e nella finestra che
consente di creare una nuova partizione inserisci i seguenti valori:
Fatto ciò, non resta che creare l’ultima partizione, quella che conterrà tutti i
dati personali degli utenti attivi sul tuo sistema. Questa partizione si chiama
“home”. Ecco i dati da inserire per creare correttamente la partizione di home:
Per l’opzione Usare come indica File system ext4 con journaling.
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Dopo aver creato la partizione home, la schermata Tipo d’installazione
presenterà tre righe, una per ciascuna partizione creata. Controlla che i dati
delle partizioni siano corretti e, quindi, clicca sul pulsante Installa per
proseguire nell’installazione.
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NOTA
Oltre alle partizioni root, home e di swap, è possibile creare altre partizioni
utili. Ad esempio, assegnando il punto di mount “/boot” a una partizione,
questa conterrà i soli file necessari all’avvio del sistema operativo: una
partizione /boot aggiuntiva, quindi, ci consentirà di avere un sistema avviabile
anche nel caso in cui le altre partizioni smettessero di funzionare. Se
assegniamo il punto di mount “/tmp” a una partizione, invece, questa
raccoglierà i principali file temporanei: in tal modo, se verrà generato un
numero eccessivo di file temporanei, questi non andranno a riempire tutte le
altre partizioni impedendo così il corretto funzionamento del sistema.
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Le informazioni da inserire
La prima schermata che appare è chiamata Località: in questa non devi far
altro che indicare con il mouse, all’interno di un mappamondo, la città in cui
ti trovi. Clicca poi su Continua.
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schermata stessa.
Cliccando sulla scritta Digitare qui per provare la tastiera potrai digitare
tasti a piacere e il risultato verrà mostrato nello spazio bianco in cui è
contenuta la scritta, in modo tale che tu possa verificare che la disposizione
della tua tastiera coincida effettivamente con le voci selezionate nella
schermata.
Qui devi innanzitutto inserire il tuo nome (campo Il vostro nome), il nome
da assegnare al computer (Il nome del computer) e quello da dare al tuo
utente personale nel sistema (Scegliere un nome utente). Quando digiti il tuo
nome non è necessario che tu inserisca anche il cognome, mentre il nome del
computer è richiesto per identificare il tuo PC all’interno di una rete di
macchine; infine, il nome del tuo utente personale è quello che digiterai per
accedere al PC, nella schermata iniziale che apparirà quando accenderai il
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computer.
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ognuna delle quali fornisce alcune informazioni di base sul funzionamento del
sistema operativo e delle applicazioni installate per default. Per passare da
una schermata all’altra clicca sulle frecce posta agli angoli delle schermate
stesse.
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operativo appena installato, non farti scrupoli e clicca sul pulsante Riavvia
ora.
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Installazione alternativa da USB
Per procedere hai bisogno dell’immagine ISO del DVD di Linux Miunt 13,
di una chiavetta USB da almeno 1 GB e di un software open source chiamato
UNetbootin (http://unetbootin.sourceforge.net/). UNetbootin è disponibile
per tutti i principali sistemi operativi: Microsoft Windows, Mac OS X e,
ovviamente, Linux; pacchetti per installare UNetbootin sono forniti per le più
diffuse distribuzioni Linux.
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In questa finestra seleziona l’opzione Immagine disco, quindi clicca sul
pulsante ... posto a destra di questa opzione. Nel selettore di file che appare,
scegli l’immagine ISO del DVD di Linux Mint 13 precedentemente scaricata
da Internet. Più in basso, assicurati che l’opzione Tipo abbia come valore
Unità USB e che l’opzione Unità punti al file di dispositivo della tua
chiavetta USB: nell’esempio il file di dispositivo indicato è, correttamente,
/dev/sdb1.
NOTA
Un file di dispositivo è un file che, puntando a un determinato dispositivo
hardware, consente di leggere dati da esso e di scriverci sopra, come se si
trattasse di un comune file memorizzato su disco. Tipici esempi di file di
dispositivo sono quelli che consentono di accedere alle partizioni degli hard
disk attivi su un sistema: ad esempio, il file di dispositivo /dev/sda1 punta
alla prima partizione del primo hard disk presente sul PC.
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computer sul quale vuoi installare Linux Mint 13: avviata la macchina,
assicurati innanzitutto che nella configurazione del BIOS i primi dispositivi
ad effettuare il boot siano i supporti USB, quindi puoi procedere
all’installazione del sistema operativo proprio come se avessi inserito il DVD
della distro nel lettore.
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Il primo avvio di Linux
Per accedere al tuo ambiente desktop, dunque, inserisci nel campo Utente
il nome dell’utente che hai indicato, durante la procedura di installazione,
nella schermata delle Informazioni personali. Premi Invio sulla tastiera e
digita la password scelta in precedenza per il tuo utente, quindi premi di
nuovo Invio. Fatto ciò, comparirà il desktop del tuo utente.
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tratta di una funzionalità utile, ad esempio, per scegliere un ambiente
grafico alternativo a quello di default.
Nella stessa schermata di login sono poi disponibili tre icone: Lingua,
Sessione e Azioni. Cliccando su di esse verranno mostrati, rispettivamente, i
menu per modificare la lingua, scegliere la sessione corrente e infine
arrestare, riavviare e sospendere la macchina.
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L’ambiente desktop
Più in basso trovi la sezione Sistema, che permette di avviare alcuni dei
principali programmi per la gestione del sistema, come il Centro di controllo
e il Gestore software, di terminare la sessione corrente e di spegnere il
computer.
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articolata di ciò che viene installato sul PC. Se sei alle prime armi con Linux
usa soltanto il Gestore software: è uno strumento più che sufficiente per
amministrare il parco applicazioni del tuo PC; se invece ti senti ormai sicuro
delle tue competenze con il Pinguino, il Gestore pacchetti, chiamato
Synaptic, ti permetterà di avere pieno controllo su tutto ciò che installi.
La parte principale della finestra del Menu è occupata dalla sezione dei
Preferiti. Si tratta delle applicazioni che si avviano più spesso, come il web
browser, il programma per leggere e inviare email e la calcolatrice.
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Ti sei stancato di avviare i soli programmi principali e vuoi avere accesso
diretto a tutte le applicazioni installate? Nessun problema, non devi far altro
che cliccare, in questa sezione, in alto a destra sulla scritta Tutte le
applicazioni.
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Il pulsante Menu non è il solo elemento d’interesse del pannello del
desktop: in questo, infatti, sono presenti alcune icone che consentono di avere
accesso ad alcune funzionalità utili del sistema.
A destra del Menu trovi l’icona per mostrare la scrivania del tuo utente:
puoi cliccarci sopra per nascondere tutte le finestre attualmente aperte sullo
schermo, in modo tale da poter accedere alle icone delle tue cartelle preferite,
altrimenti coperte delle finestre attive.
Ancora più a destra, poi, sono presenti alcune icone: si tratta di “applet”,
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cioè di piccole applicazioni che presentano la propria interfaccia grafica
all’interno del pannello stesso. La prima applet è quella del Gestore
aggiornamenti, poi c’è quella per regolare l’audio, l’applet per gestire le
connessioni di rete, quella che mostra la carica della batteria del portatile e,
infine, il calendario.
Se clicchi con il tasto destro del mouse in un qualsiasi punto vuoto della
scrivania, comparirà un menu nel quale sono presenti diverse voci: quelle più
utili ti consentono di creare una nuova cartella sulla scrivania (voce Crea
cartella) e di aggiungere un’icona sul desktop per avviare un’applicazione a
tua scelta (Crea lanciatore).
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sul pulsante Esplora: comparirà così un selettore di file con cui raggiungerai
e sceglierai direttamente il file dell’applicazione.
Per modificare l’icona di default che apparirà sul desktop, clicca su di essa
nell’angolo in alto a sinistra della finestra: apparirà un selettore di file che ti
consentirà di selezionare l’icona di tuo gradimento. Terminata la
configurazione del lanciatore, premi il pulsante OK in basso per far apparire
la nuova icona sul desktop.
NOTA
Uno script è un file di testo contenente delle istruzioni che vengono eseguite
da un linguaggio interpretato. Uno shell script, in particolare, è uno script
eseguito dall’interprete della linea di comando (shell): tramite uno shell script
è possibile lanciare altre applicazioni, controllare lo stato di variabili,
modificare file. Si tratta, insomma, di piccoli programmi che permettono di
semplificare e automatizzare operazioni ripetitive, senza per questo
scomodare linguaggi di programmazione più complessi.
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scrivania oppure entrare nel Menu del pannello e cliccare su una delle voci
della sezione Risorse.
Prova, ad esempio, ad aprire la Home del tuo utente: se il tuo utente nel
sistema Linux si chiama “ale”, dunque, l’icona su cui dovrai cliccare si
chiamerà Home di ale.
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Caja è un gestore di file potente e ricco di funzionalità. È possibile aprire
più schede (o “linguette”, come quelle presenti nei principali web browser)
all’interno di una singola finestra: per fare questo entra nel menu File e
seleziona la voce Nuova scheda; per aprire una nuova finestra del gestore di
file, invece, clicca su File > Nuova finestra.
Per trasferire cartelle o file non devi far altro che trascinare con il mouse il
contenuto da trasferire da una finestra all’altra, da una scheda all’altra oppure,
ancora, dal gestore di file alla scrivania. Se l’operazione di trascinamento
viene effettuata tenendo premuto il tasto centrale del mouse, al termine
dell’operazione comparirà un menu che ti permetterà di scegliere l’azione da
compiere: puoi spostare il file (sposta qui), copiarlo (copia qui) o collegarlo
(collega qui).
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NOTA
Creare un collegamento (link) per un file o una cartella da una posizione A a
una posizione B significa fare in modo che il contenuto della risorsa collegata
risulti raggiungibile da B, pur essendo fisicamente memorizzata
esclusivamente nella posizione A. Tale pratica può risultare utile per rendere
facilmente raggiungibili grosse moli di dati, senza doverle replicare in più
punti di un file system: ad esempio, puoi collegare sulla scrivania la tua
collezione di file musicali, in modo tale da poterla raggiungere con un clic del
mouse.
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Configura il sistema
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Personal Gli elementi contenuti in questo gruppi permettono di
intervenire sulle impostazioni del singolo utente, in particolar modo su
quelle legate all’ambiente desktop.
Altri Una categoria che contiene gli elementi di configurazione che non
rientrano nelle altre categorie. Ad esempio, qui è presente un’icona
grazie alla quale puoi modificare le sorgenti software da cui scaricare i
pacchetti.
Iniziamo dalla gestione degli utenti: infatti, una delle prime operazioni che
spesso si compiono dopo l’installazione di un sistema operativo è aggiungere
uno o più utenti a quello principale, così da poter condividere il proprio
computer con altre persone senza dover condividere, per questo, i propri dati
personali.
Per gestire gli utenti vai nella sezione System del Centro di controllo e
clicca sull’icona Utenti e gruppi. Comparirà la finestra Impostazioni utenti.
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Qui inserisci, nel campo Nome, il nome per esteso del nuovo utente. Il
nome che inserisci verrà copiato anche nel campo Nome utente, che contiene
nello specifico il nome con cui il nuovo utente avrà accesso al sistema: puoi
comunque digitare due nomi diversi nei due campi, ad esempio nel caso in cui
il Nome effettivo risultasse troppo lungo da digitare ogni volta; se come
Nome inserisci “Alessandro”, dunque, può risultare comodo inserire come
Nome utente “ale”.
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libertà debba avere un determinato utente all’interno del sistema. Seleziona
nell’elenco a sinistra l’utente sulla cui configurazione vuoi intervenire, poi
clicca sulla scritta Cambia vicino a Tipo di account: comparirà una finestra
in cui potrai scegliere se dare all’utente i poteri di Amministratore o quelli
dell’Utente desktop. Un amministratore può modificare qualsiasi elemento
del sistema, mentre l’utente comune (o utente desktop) può accedere a quelle
sole funzionalità del PC che permettono di navigare in Internet, scrivere
documenti e così via.
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Nella sezione System del Centro di controllo sono presenti molte altre
icone; tra queste, merita una menzione l’icona Finestra di accesso, che
consente di configurare la schermata di login.
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Nella prima linguetta disponibile, Generale, può risultare utile attivare
l’opzione Nascondere riscontro visivo nel campo password: in questo
modo, quando un utente inserirà nella schermata di login la propria password,
la lunghezza di questa non sarà mostrata sullo schermo; si tratta, dunque, di
un semplice ma efficiente espediente per aumentare la sicurezza del proprio
sistema.
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http://gnome-look.org/ e, nella pagina che appare, digita “mdm” nello
spazio di ricerca (search) e premi Invio. Scarica uno dei temi che
appaiono nei risultati della ricerca.
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È possibile abilitare l’accesso automatico al desktop del tuo utente, oltre
che dalle impostazioni disponibili durante l’installazione del sistema
operativo, anche dalle Preferenze finestra accesso. Entra nella linguetta
Sicurezza, metti la spunta sull’opzione Abilitare accesso automatico, quindi
poco più in basso seleziona dal menu l’utente con cui vuoi accedere
automaticamente al sistema.
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2. Più in basso, clicca sulla freccia posta a destra dell’opzione Utente e nel
menu che appare seleziona l’utente con cui effettuare l’accesso
temporizzato, una volta superata la soglia che indicherai nel passaggio
successivo.
Passando alla sezione Hardware del Centro di controllo, può essere utile
avere informazioni ampie ed esaustive sul proprio PC: ad esempio, quando si
riscontrano dei malfunzionamenti hardware è fondamentale, per cercare
informazioni mirate, conoscere fin nel minimo dettaglio la configurazione del
computer. Clicca dunque sull’icona System Information per avere a tua
disposizione tutti i dati rilevanti sul tuo PC.
La finestra che apparirà risulterà, nel primo momento, spoglia: per far
comparire le informazioni che ti servono, comunque, basta selezionare nella
parte sinistra della finestra la sezione informativa di tuo interesse. Ad
esempio, clicca su Computer > Summary per avere un prospetto
complessivo sull’hardware del tuo PC.
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L’icona Mouse permette di configurare i dispositivi di puntamento
collegati al proprio PC, come mouse, appunto, e touchpad.
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La configurazione della stampante, in Linux Mint, è decisamente semplice:
tutto quello che bisogna fare, nella gran parte dei casi, è collegare il
dispositivo al PC e attendere che la configurazione automatica termini.
A questo punto, nella finestra fai doppio clic sulla tua stampante per far
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apparire la finestra di configurazione della stampante. Le opzioni utili sono
numerose: ad esempio, per ridurre la qualità delle stampe e risparmiare così il
prezioso inchiostro, entra a sinistra nella sezione Opzioni stampante e
modifica il valore dell’opzione Print Quality da Normal a Draft. Quindi
clicca sul pulsante Applica.
Nella sezione Opzioni lavori puoi indicare quante copie effettuare di una
singola pagina stampata, come gestire le immagini e in che modo stampare il
testo, mentre nella sezione Livelli inchiostro/toner puoi tenere sotto
controllo l’inchiostro disponibili per le stampe. Infine, puoi stampare una
pagina di prova entrando nella sezione Impostazioni e cliccando sul pulsante
Stampa di prova.
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Utilizzi il tuo PC in ufficio e per accedere alla rete hai la necessità di
passare per un apposito proxy? Entra nella sezione Internet and Network del
Centro di controllo e clicca sull’icona Proxy di rete. Nella finestra che
appare, assicurati di essere nella linguetta Configurazione proxy e seleziona
l’opzione Configurazione manuale del proxy; poi inserisci per ogni
protocollo richiesto l’indirizzo del proxy e la relativa porta da usare.
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Nel caso in cui il proxy richiedesse l’autenticazione, dopo aver inserito nel
campo Proxy HTTP l’indirizzo del proxy e aver indicato la porta adottata,
clicca sul pulsante Dettagli a destra. Comparirà una finestra: qui attiva
l’opzione Usare autenticazione, poi digita il nome dell’utente e la password
richiesti per effettuare correttamente l’autenticazione.
Se vuoi condividere una o più cartelle del tuo computer con altri PC
presenti nella rete locale, clicca innanzitutto sull’icona Cartelle condivise
all’interno del Centro di controllo. Poi segui questi passaggi:
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1. Nella finestra che appare clicca sul lucchetto vicino alla scritta “Fare
clic per apportare le modifiche”. Inserisci la password del tuo utente.
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Nella finestra Condividi cartella, se lo desideri puoi inserire un nome a
tua scelta per la nuova cartella condivisa (campo Nome) e una nota di
commento (campo Commento).
Per default la risorsa sarà condivisa in sola lettura: non sarà possibile,
cioè, modificare il contenuto della cartella. Per modificare questa
impostazione togli la spunta dall’opzione Sola lettura. Infine clicca sul
pulsante Condivisione.
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Accedere a una risorsa condivisa tramite un sistema su cui è installato
Linux Mint è semplice. Apri il gestore di file e clicca sulla voce Rete nel
pannello delle Risorse. Appariranno le icone di tutte le macchine che
condividono risorse in rete. Clicca sulla macchina che fornisce la risorsa
desiderata e, poi, accedi a questa tramite il gestore di file, come faresti con
qualsiasi altro file o cartella locale.
NOTA
Per default la condivisione di cartelle in Linux Mint avviene utilizzando il
protocollo SMB/CIFS. Si tratta del protocollo adottato dai sistemi Microsoft
Windows per la condivisione di risorse nelle reti locali. Per supportare
SMB/CIFS Linux Mint fa uso del software Samba (http://www.samba.org),
un’implementazione del protocollo rilasciata sotto licenza GPL.
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Configura il desktop
1. Clicca sul pulsante Menu nel pannello per far comparire la finestra del
Menu. Innanzitutto, elimina dai Preferiti le applicazioni che usi
raramente: clicca con il tasto destro del mouse su un programma da
togliere e nel menu che appare seleziona Rimuovere dai preferiti.
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tra i Preferiti.
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finestra del Menu. Puoi muovere a tuo piacere le applicazioni nei
Preferiti: trascina con il mouse un’applicazione nella posizione in cui
vuoi che venga spostata.
Nella finestra che appare puoi modificare diversi aspetti del funzionamento
della finestra del Menu. Nella prima linguetta, Pulsante principale, ad
esempio puoi togliere la spunta dall’opzione Mostra l’icona del pulsante: in
questo modo il pulsante del Menu occuperà meno spazio sul pannello,
liberandolo per altri elementi.
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All’interno della stessa linguetta, puoi inoltre modificare la combinazioni
di tasti che fa comparire la finestra del Menu: per default tale combinazione è
Control + Super_L (corrispondente al tasto Windows); per cambiarla è
sufficiente modificare il valore dell’opzione Scorciatoia da tastiera.
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Lo spazio disponibile per i Preferiti nel Menu è troppo limitato? Vai alla
linguetta Preferiti della finestra Preferenze menù. Qui puoi aumentare (ad
esempio, a 3) il Numero di colonne utilizzate per mostrare i Preferiti e
ridurre (a 32, per esempio) le dimensioni delle icone intervenendo sul valore
dell’opzione Dimensione icona: avrai così a disposizione più spazio per le
tue applicazioni più usate, mantenendo comunque un’ampia leggibilità per i
nomi dei programmi.
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La successiva linguetta, Risorse, consente di modificare la relativa sezione
nella finestra del Menu. Oltre a poter eliminare alcune delle risorse presenti
per default, è possibile aggiungere anche i segnalibri dei quali si fa uso nel
gestore di file. Per ottenere questo, metti la spunta sull’opzione Mostra i
segnalibri di Nautilus, poi, per assicurarti che vengano mostrate all’interno
della finestra tutte le Risorse, seleziona anche l’opzione Permetti barra di
scorrimento.
NOTA
I segnalibri costituiscono una comoda funzionalità del gestore di file:
permettono, infatti, di raggiungere rapidamente delle cartelle che si utilizzano
di frequente. Per aggiungere un segnalibro non devi far altro che avviare il
gestore di file, entrare in una cartella a cui accedi spesso e, quindi, aprire il
menu Segnalibri e cliccare sulla voce Aggiungi segnalibro. Fatto ciò, il
nuovo segnalibro apparirà nella sezione Risorse, nella parte sinistra della
finestra di Caja.
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eseguire un comodo Terminale root, cioè un terminale con i poteri
dell’utente di amministrazione. Per attivare tale voce, nella finestra Menù
principale entra nella sezione Applicazioni > Accessori e metti la spunta
sull’elemento Terminale root che, come è possibile notare, viene
inizialmente mostrato in corsivo (il corsivo indica un elemento disabilitato).
Fatto ciò, nel Menu nel pannello comparirà, all’interno della sezione
Accessori, la voce Terminale root.
Per scegliere quali icone di sistema vuoi che vengano mostrate sul desktop,
ad esempio, clicca su Impostazioni del Desktop. Nella finestra che appare
rimani nella prima sezione, chiamata Desktop, e seleziona o deseleziona le
icone che desideri siano visualizzate; ad esempio, per default non viene
mostrato alcun cestino sulla Scrivania: metti dunque la spunta sulla voce
Cestino per visualizzarlo, poi sposta l’icona che appare nella posizione del
desktop che preferisci.
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All’avvio del desktop, dopo che l’utente effettua l’accesso, vengono fatti
partire automaticamente alcuni programmi. Non è detto, però, che tutte le
applicazioni avviate per default siano necessarie per il singolo utente che
utilizza il sistema: eliminando alcuni programmi, inoltre, è possibile ridurre il
tempo di avvio del desktop stesso. Ecco come procedere per snellire, almeno
un poco, la procedura di partenza dell’ambiente grafico.
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2. Se non pensi di condividere in remoto il tuo desktop con altri PC, togli la
spunta dalla voce Condivisione desktop: si tratta di un’applicazione,
infatti, che avvia il server che permette di accedere in remoto
all’ambiente grafico.
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L’ambiente grafico di Linux Mint 13 utilizza una serie di applicazioni
predefinite per eseguire alcuni compiti standard in un sistema desktop, come
navigare nel web o visualizzare file video. È possibile, però, modificare tali
applicazioni di default: ad esempio, scegliendo al posto del riproduttore di
filmati Totem, pur valido, l’ottimo e completissimo software VLC
(http://www.videolan.org/vlc/), presente nei repository della distro.
Per effettuare questa modifica, nel Centro di controllo entra nella sezione
Personal e clicca sull’icona Applicazioni preferite. Nella finestra che appare
entra nella linguetta Multimedia, poi, nel menu posto sotto la scritta
Riproduttore video, seleziona la voce VLC.
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Un sistema sempre aggiornato
NOTA
I repository sono archivi di pacchetti disponibili su Internet e utilizzati per
l’installazione e l’aggiornamento dei pacchetti su una macchina. Linux Mint
adotta dei repository propri, raggiungibili dall’indirizzo web
http://packages.linuxmint.com, e dei repository forniti da Ubuntu, la
distribuzione Linux dalla quale Linux Mint deriva.
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È possibile installare singoli aggiornamenti o procedere all’aggiornamento
completo dei pacchetti.
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Installa nuovi programmi
Sì, Linux Mint fornisce preinstallati moltissimi programmi per tutti i gusti:
dai software per l’ufficio alle applicazioni di rete, dal semplice programma
per masterizzare al completo software per la fruizione di contenuti
multimediali. È anche vero, però, che il parco software per Linux è sterminato
e, prima o poi, sorge in qualunque utente il desiderio di installare nuovi
pacchetti.
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Puoi cominciare a esplorare le applicazioni disponibili dalla categoria
Raccomandata: dopo aver cliccato sull’icona relativa, ti verrà mostrata una
lista di programmi di cui si consiglia l’installazione. Per distinguere le
applicazioni ancora non installate da quelle già presenti nel tuo sistema, le
icone di queste ultime vengono mostrate con un segno verde di spunta posto
in basso a destra:
Per installare un programma, quindi, fai doppio clic sulla riga di questo
all’interno della lista che ti viene mostrata dal Gestore software. Ad esempio,
tra i software raccomandati è presente FileZilla, un ottimo client FTP
multipiattaforma. Per procedere alla sua installazione, dunque, clicca due
volte sulla riga di FileZilla.
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Disinstallare un’applicazione è altrettanto semplice. Nella finestra del
Gestore software raggiungi la sezione nella quale è presente il programma da
disinstallare, quindi nell’elenco delle applicazioni disponibili fai doppio clic
sulla riga del software da eliminare dal sistema; fatto ciò, nella schermata che
appare clicca sul pulsante Rimuovi. A questo punto, l’applicazione prescelta
verrà disinstallata.
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È probabile che, in molti casi, tu conosca il nome o parte del nome delle
applicazioni che desideri installare o disinstallare. In questa eventualità,
piuttosto che navigare a vista tra le categorie di programmi disponibili, è
consigliabile far uso della funzionalità di ricerca: per cercare un programma
specifico, dunque, inserisci parte del nome di questo nello spazio vuoto in alto
a destra nella finestra del Gestore software e premi, poi, Invio. Ti verrà
mostrato un elenco di tutti i pacchetti i cui nomi contengono la sequenza di
caratteri da te inserita; ora fai doppio clic sul pacchetto desiderato e procedi
all’installazione o alla disinstallazione di questo.
Alcune volte il Gestore software, con la sua grande facilità d’uso, può non
bastare: questo software, infatti, è pensato per gestire al meglio le operazioni
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che riguardano le applicazioni nella loro interezza mentre, in alcuni casi,
l’utente può voler manipolare in piena libertà dei pacchetti singoli o desidera
avere a propria disposizione un maggior numero di funzionalità nella gestione
del software che installa.
NOTA
Per capire meglio la differenza tra gestione delle applicazioni e gestione dei
singoli pacchetti, tieni conto del fatto che una specifica applicazione può
essere distribuita mediante un singolo pacchetto o tramite un insieme di
pacchetti: ad esempio, un client FTP può essere composto dal pacchetto che
fornisce l’interfaccia testuale, da quello che contiene l’interfaccia grafica e dal
pacchetto dei file in comune tra le varie interfacce. Inoltre, sono disponibili
pacchetti che non contengono direttamente delle applicazioni, per esempio
pacchetti di librerie o documentazione.
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In questo modo tutti i pacchetti, installati e installabili, saranno ordinati
secondo il repository in cui sono presenti.
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con un rettangolo vuoto non sono invece installati.
4. Cerca tra i pacchetti non ancora installati quello di tuo interesse e clicca
due volte sulla sua riga. Apparirà un segno di spunta alla sinistra del suo
nome.
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Gestire i repository
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3. Nella finestra che appare digita la riga che individua il percorso del
repository da aggiungere. Ad esempio, la riga per attivare il repository
del web browser Google Chrome è la seguente: “deb
http://dl.google.com/linux/chrome/deb/ stable main”.
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NOTA
Un modo alternativo per accedere alla finestra Sorgenti software, senza
avviare il Gestore software o Synaptic: apri il Centro di controllo e nella
sezione Altri clicca sulla voce Software sources.
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Disponibili nella collana Esperto in un click:
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Indice
Introduzione alla collana 4
Introduzione 9
Scarica Linux Mint 10
Inserisci il DVD e avvia il PC 14
L'interfaccia di Mint 17
Installazione, via! 21
Installazione manuale 24
Le informazioni da inserire 31
Installazione alternativa da USB 36
Il primo avvio di Linux 39
L'ambiente desktop 41
Configura il sistema 50
Configura il desktop 67
Un sistema sempre aggiornato 78
Installa nuovi programmi 80
Gestire i repository 88
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