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Alessandro

Di Nicola

Linux
Corso completo

Livello 1 - Primi passi con Linux

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© 2012 Area 51 s.r.l., San Lazzaro di Savena (Bologna)
Prima edizione e-book Area51 Publishing: agosto 2012

Questo e-book è solo per uso personale. Nessuna parte di questa


pubblicazione può essere riprodotta o memorizzata in sistemi d’archivio, o
trasmessa in qualsiasi forma o mezzo, noto e futuro, senza l’autorizzazione
scritta di Area51 Publishing e ad eccezione di brevi passaggi per recensioni.
Se intendi condividere questo e-book con un’altra persona, scarica legalmente
una copia per ciascuna delle persone a cui lo vuoi fare conoscere. Se stai
leggendo questo e-book e non lo hai acquistato, acquista legalmente la tua
copia. Grazie per il tuo aiuto e per aver rispettato il duro lavoro dell’autore e
dell’editore di questo testo.

Data la rapidità con cui i tool di sviluppo e i linguaggi vengono aggiornati, i


contenuti di questo ebook si intendono fedeli allo stato dell’arte al momento
della pubblicazione.

ISBN: 978-88-6574-099-6

Segui Area51 su:

www.area51editore.com
www.area51publishing.wordpress.com

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Introduzione alla collana

Il sistema operativo Linux ci accompagna nella nostra vita quotidiana,


anche se di tale silenziosa e appartata compagnia possiamo anche non
accorgerci: infatti, il “Pinguino”, come affettuosamente viene chiamato
Linux, è presente su un gran numero di telefoni cellulari evoluti, nei Media
Center che troneggiano nei nostri salotti domestici, nei server della banca di
fiducia o, più in generale, in moltissimi dei computer con cui siamo connessi
tramite la rete Internet, giorno dopo giorno.

Linux, però, può anche essere un eccellente sistema operativo per i comuni
PC di casa: che si desideri allestire il computer perfetto per scrivere
documenti, navigare in Internet e guardare i propri film preferiti o che si
voglia avere a propria disposizione un piccolo server domestico, il Pinguino
potrà nella gran parte dei casi rivelarsi la scelta ideale.

La storia di Linux
Linux nasce nel 1991, per mano del finlandese Linus Torvalds. Questo
sistema operativo adotta l’Open Source come modello libero di sviluppo e
distribuzione delle informazioni: il codice sorgente è quindi visionabile,
utilizzabile, modificabile e distribuibile da chiunque. Tale libertà e l’estesa
comunità di sviluppatori che si è creata intorno a questo sistema operativo
hanno permesso a Linux di diffondersi, in modo pervasivo e capillare, in tutto
il pianeta.

Linux è composto dal kernel, il cuore del sistema operativo stesso, dai
programmi di utilità e librerie di base e, infine, dalle applicazioni utilizzate
dall’utente finale. Per quanto risulti possibile costruirsi il proprio sistema
Linux da zero, la pratica comune è quella di installare un insieme omogeneo
di kernel, librerie e applicazioni chiamato “distribuzione” o distro:
attualmente esistono centinaia e centinaia di distribuzioni distinte, per le più
svariate esigenze, ma tra le molte spiccano le distro Debian, Red Hat, Ubuntu,
openSUSE, Fedora e Linux Mint.

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È possibile trovare maggiori informazioni nei siti seguenti:

http://www.kernel.org

http://www.linux.org

http://www.debian.org

http://it.redhat.com

http://www.ubuntu.com

http://it.opensuse.org

http://fedoraproject.org/it

http://linuxmint.com

Come è organizzata questa collana


La mole di documentazione che è possibile trovare, su Linux, in Rete è
davvero sterminata e, se questo può risultare un vantaggio per gli utenti più
esperti, per coloro che si affacciano ora al mondo del Pinguino può invece
costituire un vero e proprio ostacolo: tra centinaia e centinaia di pagine, dati
contraddittori e istruzioni approssimative, chi vuole cominciare a orientarsi
per poter installare e usare Linux rischia letteralmente di smarrirsi.

Oltre a ciò, la diffusa opinione che Linux sia un sistema ostico e riservato a
una casta di esperti informatici può dare il colpo di grazia all’entusiasmo che
resta a una persona semplicemente incuriosita di Linux, dopo che questa ha
girovagato in Internet alla ricerca di informazioni sul più famoso sistema
operativo libero.

In realtà, il Pinguino può essere utilizzato con profitto anche da inesperti e


questo Linux Corso completo è qui per dimostrarlo. Si tratta, infatti, di una
collana pratica che guida il lettore, passo dopo passo, all’uso di un completo
sistema Linux sul proprio PC: si va dall’installazione di una distribuzione per
il desktop alla completa padronanza di suite per l’ufficio, dalla fruizione di
contenuti multimediali alla creazione di un piccolo server domestico, utile ad
esempio per condividere facilmente dispositivi e dati tra più computer.
Ciascun volume della collana, pur presupponendo le conoscenze di base
acquisite dal lettore nei volumi precedenti, risulterà autonomo dagli altri testi

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della collana, permettendo così una lettura spigliata e un apprendimento
rapido degli specifici argomenti che vengono via via affrontati nel testo.

A chi è destinata questa collana


Il presente Linux Corso completo è strutturato in modo tale da seguire il
lettore, progressivamente, in tutte le operazioni che porteranno al pieno
utilizzo del sistema operativo e dei suoi strumenti. Si procederà dunque dalle
funzionalità più semplici, fino ad arrivare ad attività complesse e articolate:
tutto ciò facendo ampio uso di tutorial, in modo tale da consentire anche
all’utente meno addentro al sistema operativo Linux di seguire con facilità il
testo. I lettori più esperti, comunque, potranno trovare informazioni
dettagliate su specifici aspetti del sistema operativo, così come trucchi e
suggerimenti d'uso.

Note sull'hardware
Linux è un sistema operativo multipiattaforma ed è disponibile per le
piattaforme hardware Alpha, ARM, MIPS, PowerPC, SPARC e x86, tra le
altre. Si può dire che, nelle sue diverse incarnazioni, Linux possa essere
installato sull’intero spettro di hardware disponibile in commercio, dai
riproduttori musicali portatili fino ai mainframe. In questa collana vengono
utilizzati come computer di riferimenti dei comuni PC domestici, sia da
tavolo che laptop.

L'autore
Alessandro Di Nicola, nato a Roma nel 1974, è dottore in Lettere moderne.
Attualmente svolge il lavoro di consulente informatico e collabora con le
riviste di argomento IT Linux Pro, Linux Magazine e Win Magazine. Ha
pubblicato per la Edizioni FAG i volumi Linux Ubuntu per l'uso desktop,
giunto alla seconda edizione, e Linux Ubuntu per server e reti. Per la casa
editrice Insula ha pubblicato il libro elettronico Carlo Vallini, Poesie.

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Indice

Introduzione

Scarica Linux Mint

Inserisci il DVD e avvia il PC

L'interfaccia di Mint

Installazione, via!

Installazione manuale

Le informazioni da inserire

Installazione alternativa da USB

Il primo avvio di Linux

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L'ambiente desktop

Configura il sistema

Configura il desktop

Un sistema sempre aggiornato

Installa nuovi programmi

Gestire i repository

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Introduzione

In questa prima lezione imparerai a installare correttamente Linux Mint,


una pratica distribuzione Linux per il desktop che risulta sia duttile che facile
da usare, anche per l’utente meno esperto.

Nel corso di queste pagine verrà offerto un percorso principale da seguire,


formato da una nutrita serie di tutorial: se sei un utente alle prime armi non ti
resta altro da fare che seguirlo scrupolosamente, certo di ottenere così, al
termine del percorso, un sistema Linux funzionante.

Se invece hai delle precedenti esperienze con il Pinguino, sentiti libero di


sperimentare, in piena libertà, soluzioni alternative rispetto a quelle adottate
come riferimento in questa lezione: nelle pagine che seguono verrano fornite,
comunque, tutte le informazioni necessarie per orientarsi con sicurezza fra le
mille possibilità che un sistema operativo come Linux riesce a fornire ai suoi
utenti.

Pronto per esplorare Linux? Bene, si parte!

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Scarica Linux Mint

Linux Mint 13 è disponibile in due diverse edizioni, chiamate MATE e


Cinnamon. La prima presenta un ambiente grafico, MATE appunto, solido e
di facile utilizzo, mentre la seconda fornisce un’interfaccia, Cinnamon,
visivamente più moderna e dotata di un maggior numero di effetti grafici
rispetto al desktop della prima.

Cinnamon, però, è un software che non ha ancora raggiunto il grado di


maturità di MATE, quindi il consiglio che si dà all’utente Linux alle prima
armi è quello di installare sul proprio PC la versione MATE di Linux Mint
13; gli utenti più smaliziati e avventurosi, comunque, sapranno senz’altro
affrontare i piccoli difetti e le immaturità dell’ambiente Cinnamon,
apprezzandone quindi le qualità estetiche.

Altra divergenza rilevante tra i due ambienti grafici è che Cinnamon, a


differenza di MATE, richiede che l’accelerazione grafica 3D sia attiva sul
proprio computer: per tale ragione, MATE funziona senza alcun problema
anche su PC vecchi di molti anni, mentre Cinnamon richiede hardware più
moderno e prestante per fornire un’esperienza d’uso confortevole. Nel corso
di queste pagine si adotterà come desktop di riferimento MATE.

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Per scaricare Linux Mint 13 MATE, apri con un qualsiasi browser
(nell’esempio, Mozilla Firefox) l’indirizzo web http://www.linuxmint.com.
Nella schermata che appare clicca in alto sul pulsante Download, quindi
assicurati che sia selezionata la sezione iniziale, chiamata Linux Mint 13, di
questa parte del sito di Linux Mint.

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A questo punto, fai scorrere il contenuto della pagina e raggiungi la scritta
Download links. Individua la riga che inizia con MATE e, quindi, clicca sul
link 32-bit per scaricare l’immagine ISO di Linux Mint 13 MATE per PC con
CPU a 32-bit o sul link 64-bit, sempre sulla medesima riga, per scaricare
l’immagine della distribuzione ottimizzata per CPU a 64-bit.

NOTA
Un’immagine ISO è un singolo file che racchiude l’intero contenuto di un CD
o DVD di dati, pronto per essere masterizzato su di un supporto vuoto. L’uso
delle immagini ISO è molto diffuso in rete. La ragione di ciò è la grande
praticità delle stesse: infatti, per distribuire tutti i megabyte di dati contenuti
su un CD o, ancora di più, su un DVD, è sufficiente fornire un unico file.
Terminato il download dell’immagine ISO prescelta, non dovrai fare altro che
masterizzarla su un DVD vuoto. Se si utilizza un sistema operativo Windows
è possibile usare, per questa operazione, un software come InfraRecorder
(http://infrarecorder.org/) o Nero Burning ROM (http://www.nero.com/ita/);
se invece hai già a tua disposizione un sistema Linux, puoi masterizzare
l’immagine ISO con Brasero (http://projects.gnome.org/brasero/) o K3b
(http://www.k3b.org/).

NOTA
Nella stessa pagina in cui si scaricano le due versioni indicate di Linux Mint
13 sono disponibili altre immagini ISO della distribuzione. L’immagine
“MATE No codecs” non è altro che Linux Mint 13 MATE senza il supporto
multimediale: si tratta di una versione della distro di scarsa utilità per l’utente
comune ma che è utile per distribuire Linux Mint in tutti quei paesi nei quali
l’attivazione del supporto multimediale può comportare il pagamento di

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licenze.
L’immagine “Cinnamon No codecs” presenta le medesime caratteristiche di
“MATE No codecs” ma fornisce l’ambiente desktop Cinnamon.

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Inserisci il DVD e avvia il PC

Conclusa la copia dell’immagine ISO sul DVD vuoto, per procedere


all’installazione di Linux Mint 13 non ti resta che riavviare il tuo PC
inserendo nel lettore DVD il supporto appena masterizzato.

Comparirà una schermata che ti avvertirà del fatto che il boot, cioè l’avvio,
del sistema operativo presente sul DVD avverrà automaticamente fra 10
secondi.

Se premi un qualsiasi tasto prima che scadano i 10 secondi, apparirà una


schermata di benvenuto con alcune opzioni disponibili.

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Le opzioni disponibili sono le seguenti:

Start Linux Mint


Selezionandola avvierai il sistema operativo che è presente sul DVD e
che permette l’installazione di Linux Mint.

Start in compatibility mode


Un’opzione decisamente utile: se il sistema operativo nel DVD non
funziona correttamente o se non riesci, per qualsiasi altra ragione, a
portare a termine l’installazione, selezionando questa opzione verrà
avviata una particolare modalità del sistema operativo che permette di
far funzionare correttamente quest’ultimo anche su hardware altrimenti
problematico.

Integrity check
Se l’installazione non va a buon fine è possibile che ciò avvenga perché
il contenuto del tuo supporto masterizzato non corrisponde a quanto
dovrebbe esser presente sul DVD di Linux Mint. Grazie all’opzione
Integrity check puoi sincerarsi che i dati sul supporto risultino integri.

Memory Test

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Il sistema risulta instabile o smette di funzionare all’improvviso? Ciò
può succedere se la RAM del proprio PC risulta difettosa. Con questa
opzione puoi effettuare dei controlli accurati sulla RAM del tuo PC.

Boot from local drive


Selezionando l’ultima opzione disponibile farai avviare il sistema
operativo di default presente sul tuo hard disk.

Per spostarti tra le opzioni usa i tasti cursore Su e Giù mentre per
selezionare l’opzione che hai evidenziato nel menu della schermata premi
Invio.

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L’interfaccia di Mint

Quando il sistema operativo sul DVD avrà terminato di caricarsi, ti troverai


davanti l’ambiente grafico di Linux Mint: si tratta del medesimo ambiente con
cui interagirai una volta installato il sistema sul tuo hard disk, quindi è
consigliabile che tu prenda confidenza con esso già da ora.

In alto a sinistra nel desktop trovi, dall’alto verso il basso, tre icone:
Computer, mint’s Home e Install Linux Mint.

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Cliccando sull’icona Computer apparirà una finestra del gestore di file,
chiamato Caja, che mostrerà al suo interno i dispositivi attualmente presenti
sul proprio PC.

L’icona mint’s Home, invece, visualizzerà tramite il gestore di file le


cartelle e i file presenti nella Home (cioè, la “Casa”) dell’utente attualmente
attivo: qui sono contenuti tutti i file personali che appartengono al singolo
utente. In sintesi, dunque, l’icona Computer darà accesso ai file dell’intero
sistema mentre la Home mostrerà i soli file personali. L’utente che viene
richiamato quando si avvia il DVD di installazione di Linux Mint si chiama,
appunto, “mint”. Una volta creato, durante l’installazione, un tuo utente
personale, il nome di questo apparirà, al posto di “mint”, sotto l’icona della
Home nel desktop del sistema installato sul tuo hard disk.

Cliccando sull’ultima icona, Install Linux Mint, avvierai infine l’effettiva


procedura di installazione del sistema operativo.

In basso si trova il pannello del desktop, grazie al quale è possibile avviare


programmi, gestire le finestre attive e controllare la sessione in corso.

Se clicchi sul pulsante Menu, in basso a sinistra, sarà mostrato il menu


principale di Linux Mint 13 MATE: una vera e propria plancia di comando a
disposizione dell’utente, ricca di funzionalità e opzioni.

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Come primo orientamento nell’uso del desktop di Linux Mint queste
informazioni iniziali possono risultare sufficienti. Nelle pagine che
seguiranno, quindi, si entrerà maggiormente nel dettaglio nei diversi aspetti
dell’ambiente grafico MATE.

Ora sei pronto per avviare la procedura di installazione. Il sistema che hai
avviato dal DVD è un sistema Linux completamente funzionante, con un
ampio parco software disponibile e l’interfaccia di rete attiva: il tempo
richiesto per l’installazione, dunque, potrai impiegarlo proficuamente
prendendo confidenza con l’ambiente grafico e le applicazioni che ti
incurioscono di più.

NOTA
Hai inserito il DVD, correttamente masterizzato, nel lettore del tuo PC ma
non è comparsa alcuna delle schermate viste finora? È possibile che nel BIOS
del tuo computer il supporto inserito nel lettore di CD/DVD non venga letto
prima dell’hard disk: in questo caso, pur avendo inserito un DVD
perfettamente funzionante, il boot verrà effettuato dall’hd.
Per risolvere il problema, riavvia il PC e, prima che venga fatto partire alcun
sistema operativo, premi sulla tastiera il tasto (Canc, ad esempio) che
permette di avere accesso alla configurazione del BIOS: quale tasto tu debba
premere sarà indicato nelle schermate iniziali che appaiono quando si accende
il computer.
Nella configurazione del BIOS raggiungi la sezione dedicata al boot del

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computer. Qui, utilizzando i tasti cursore, fai in modo che il lettore di
CD/DVD sia in una posizione più alta rispetto all’hard disk. Infine, salva le
modifiche alla configurazione e riavvia il PC.

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Installazione, via!

Clicca dunque sull’icona Install Linux Mint per far partire l’installazione.
Dopo poco, apparirà una finestra grazie alla quale sarà possibile seguire
l’intero processo di installazione e fornire al sistema le informazioni che
questo richiederà: niente paura, però, i dati da inserire saranno davvero pochi
e di semplice individuazione.

Nella prima schermata della finestra di installazione si indica la lingua da


usare durante la procedura; per default viene scelta la lingua inglese: per
indicare l’italiano clicca, semplicemente, sulla scritta Italiano nell’elenco a
sinistra della finestra. Fatto questo, in alto apparirà la dicitura “Benvenuti” al
posto di “Welcome”. Per proseguire premi il pulsante Continua.

Nella schermata successiva ti verranno fornite alcune informazioni


importanti. Innanzitutto, per portare a termine correttamente l’installazione di
Linux Mint devi sincerarti che il tuo hard disk disponga di almeno 5,7 GB di
spazio libero: date le dimensioni degli hard disk attuali, è molto facile che tale
richiesta sia semplice da esaudire. Inoltre, se hai un computer portatile, è
consigliabile che questo venga alimentato dalla rete elettrica durante la

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procedura d’installazione; infine, sul PC deve risultare attiva una connessione
a Internet. Dopo esserti assicurato che tutto sia a posto per procedere, clicca
su Continua.

A questo punto, nella schermata successiva dovrai decidere il tipo di


installazione da effettuare. A seconda della presenza o meno di un altro
sistema operativo sull’hard disk del tuo PC e in base all’effettivo spazio
disponibile sul dispositivo, ti verranno proposte diverse alternative. Potrai,
infatti:

Assegnare l’intero spazio disponibile sul disco a Linux Mint 13

Installare Linux Mint 13 affiancandolo agli altri sistemi operativi


presenti sul supporto

Sostituire il sistema Linux Mint attualmente installato con l’ultima


versione della distro

Configurare manualmente le partizioni sull’hard disk

Su di un PC fornito privo di sistema operativo, la prima scelta (Cancella il


disco e installa Linux Mint) permette di avere una macchina dedicata

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completamente a Linux: l’installazione di Linux Mint, in questo caso, si
occuperà dell’intero processo di partizionamento del disco, eliminando ogni
altro contenuto presente sull’hard disk.

Se, invece, sul tuo computer è presente un altro sistema operativo, ad


esempio un sistema Microsoft Windows fornito preinstallato sul tuo laptop,
affiancare Linux Mint a Windows può rivelarsi la scelta giusta: infatti,
mantenere sul computer un sistema operativo con cui si ha dimestichezza
consente di impratichirsi con Linux senza, per questo, correre il rischio di non
poter svolgere tutte quelle mansioni consuete che, almeno ad uno stadio
iniziale dell’apprendimento, possono risultare difficili da compiere con il
Pinguino.

Nel caso in cui si scelga di affiancare Linux Mint 13 ai sistemi operativi


presenti sull’hard disk, il programma di installazione, dopo aver chiesto
all’utente quanto spazio su disco è necessario fornire al sistema Linux, si
occuperà di far convivere pacificamente tutti i sistemi operativi disponibili.

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Installazione manuale

L’ultima opzione disponibile, indicata nella finestra di installazione come


Altro, permette di decidere autonomamente come organizzare lo spazio su
disco in vista dell’installazione di Linux Mint. Questa opzione fornisce
all’utente la massima libertà possibile: attenzione, però, perché in tal caso
l’intero contenuto dell’hard disk sarà nelle tue mani, con il rischio di
cancellare inavvertitamente dei dati preziosi.

Vediamo dunque nel dettaglio, passo dopo passo, come utilizzare questa
potente opzione di installazione. Come esempio creeremo un classico sistema
Linux con tre partizioni: quella principale, la partizione per i dati degli utenti
e infine la partizione di swap.

1. Nella schermata Tipo d’installazione seleziona con il mouse l’opzione


Altro, poi clicca sul pulsante Continua.

2. Se l’hard disk non presenta una tabella delle partizioni clicca sul pulsante
Nuova tabella partizioni. Nella finestra che appare conferma la scelta
cliccando su Continua.

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3. Adesso aggiungi tutte le partizioni che vuoi per il tuo sistema: inizia
dalla partizione root (“radice”), che è la partizione principale di un
sistema Linux. Per aggiungere una partizione, clicca sulla scritta Spazio
libero nel riquadro posto sotto la dicitura Device, poi premi il pulsante
Aggiungi.

4. Comparirà una nuova finestra, chiamata Crea una nuova partizione.


Qui indica, innanzitutto, il tipo di partizione che vuoi usare, se Primaria
o Logica. In un hard disk posso essere presenti al massimo 4 partizioni
primarie: superato questo numero, è necessario creare partizioni logiche.
La partizione root puoi lasciarla Primaria.

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5. Più in basso devi indicare le dimensioni della nuova partizione, espresse
in megabyte. In un sistema dove è presente una partizione separata per i
dati degli utenti, come in questo esempio, la partizione root conterrà
soltanto le applicazioni, le librerie e i file di configurazione di sistema.
Non è perciò richiesto dare spazio eccessivo alla partizione di root:
bastano alcuni gigabyte, il resto lascialo alla partizione con i dati degli
utenti.

6. Scegli, quindi, la posizione della partizione. Puoi crearla all’inizio del


dispositivo o alla fine di questo: per semplice comodità, seleziona Inizio
come valore dell’opzione Posizione della nuova partizione.

7. Quindi devi indicare il file system da usare sulla nuova partizione: un


file system non è altro che la modalità con cui vengono organizzati i dati
all’interno di una singola partizione. Linux supporto un gran numero di
file system e i più diffusi sono ext3, ext4 e ReiserFS. Un ottimo
compromesso tra prestazioni e affidabilità è fornito da ext4: seleziona
quindi File system ext4 con journaling come valore dell’opzione Usare
come.

8. Il punto di mount indica la posizione di una determinata partizione attiva


all’interno del file system principale di un sistema. La partizione root
coincide con il file system principale: il suo punto di mount viene quindi
indicato come “/”. Per terminare la configurazione della prima
partizione, dunque, scegli / come valore dell’opzione Punto di mount e
premi il pulsante OK.

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9. A questo punto tornerai alla schermata principale della sezione Tipo
d’installazione. Qui sarà comparsa, nell’elenco, una nuova riga con le
informazioni relative alla partizione appena creata. Se selezioni tale riga,
puoi poi cliccare sul pulsante Modifica per alterare le impostazioni della
partizione oppure sul pulsante Elimina per cancellare la partizione
selezionata.

10. Ora non ti resta che selezionare la riga “spazio libero” sotto quella della
partizione appena creata e, quindi, aggiungere le altre partizioni del tuo
sistema Linux.

La successiva partizione che andrai a creare sarà quella di swap: si tratta di


uno spazio su disco nel quale viene trasferita parte della RAM occupata
quando viene richiesto, al sistema, un quantitativo di memoria libera
superiore all’effettiva quantità di RAM disponibile sulla macchina.

Data l’ampia quantità di RAM comunemente fornita sui PC attuali, il


classico suggerimento di indicare come dimensioni della partizione di swap il
doppio della RAM presente sul proprio computer può risultare, nella gran
parte dei casi, eccessivo. Su un computer dotato di più di 1 GB di memoria,
infatti, 512 MB di swap sono più che sufficienti per supplire alla penuria di
memoria nei momenti in cui vengono richieste più risorse al sistema.

Per creare la partizione di swap segui le istruzioni fornite, nelle pagine

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precedenti, per la creazione della partizione root. Dopo aver selezionato lo
“spazio libero”, dunque, clicca sul pulsante Aggiungi e nella finestra che
consente di creare una nuova partizione inserisci i seguenti valori:

Come Nuova dimensione della partizione indica 512.

Come Posizione della nuova partizione indica Inizio.

Come valore di Usare come indica area di swap.

Fatto ciò, non resta che creare l’ultima partizione, quella che conterrà tutti i
dati personali degli utenti attivi sul tuo sistema. Questa partizione si chiama
“home”. Ecco i dati da inserire per creare correttamente la partizione di home:

Come Nuova dimensione della partizione indica tutto lo spazio


ancora disponibile sull’hard disk.

Come Posizione della nuova partizione indica Inizio.

Per l’opzione Usare come indica File system ext4 con journaling.

Come valore di Punto di mount scegli /home.

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Dopo aver creato la partizione home, la schermata Tipo d’installazione
presenterà tre righe, una per ciascuna partizione creata. Controlla che i dati
delle partizioni siano corretti e, quindi, clicca sul pulsante Installa per
proseguire nell’installazione.

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NOTA
Oltre alle partizioni root, home e di swap, è possibile creare altre partizioni
utili. Ad esempio, assegnando il punto di mount “/boot” a una partizione,
questa conterrà i soli file necessari all’avvio del sistema operativo: una
partizione /boot aggiuntiva, quindi, ci consentirà di avere un sistema avviabile
anche nel caso in cui le altre partizioni smettessero di funzionare. Se
assegniamo il punto di mount “/tmp” a una partizione, invece, questa
raccoglierà i principali file temporanei: in tal modo, se verrà generato un
numero eccessivo di file temporanei, questi non andranno a riempire tutte le
altre partizioni impedendo così il corretto funzionamento del sistema.

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Le informazioni da inserire

Una volta stabilito come organizzare le partizioni, il sistema di


installazione avvierà l’operazione di copia dei dati dal DVD al tuo hard disk.
Durante tale operazione, compariranno delle schermate nelle quale dovrai
inserire alcune informazioni sulla configurazione del sistema. All’interno di
queste stesse schermate verrà mostrato, in basso, lo stato attuale
dell’installazione, in modo tale che tu possa controllare che l’operazione
proceda correttamente.

La prima schermata che appare è chiamata Località: in questa non devi far
altro che indicare con il mouse, all’interno di un mappamondo, la città in cui
ti trovi. Clicca poi su Continua.

Nella schermata successiva devi indicare la disposizione della tastiera


presente sul tuo PC. Si tratterà, tipicamente, di una tastiera italiana: in questo
caso seleziona le due voci Italiana nella parte sinistra e destra della

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schermata stessa.

Cliccando sulla scritta Digitare qui per provare la tastiera potrai digitare
tasti a piacere e il risultato verrà mostrato nello spazio bianco in cui è
contenuta la scritta, in modo tale che tu possa verificare che la disposizione
della tua tastiera coincida effettivamente con le voci selezionate nella
schermata.

Se clicchi sul pulsante Rileva disposizione tastiera, invece, il sistema ti


chiederà di premere alcuni tasti e, fatto ciò, tenterà di individuare il tipo di
tastiera del tuo PC. Una volta che ti sei sincerato della corretta disposizione
della tastiera, puoi cliccare sul pulsante Continua.

La schermata seguente è molto importante perché fornisce al sistema


alcune rilevanti informazioni personali.

Qui devi innanzitutto inserire il tuo nome (campo Il vostro nome), il nome
da assegnare al computer (Il nome del computer) e quello da dare al tuo
utente personale nel sistema (Scegliere un nome utente). Quando digiti il tuo
nome non è necessario che tu inserisca anche il cognome, mentre il nome del
computer è richiesto per identificare il tuo PC all’interno di una rete di
macchine; infine, il nome del tuo utente personale è quello che digiterai per
accedere al PC, nella schermata iniziale che apparirà quando accenderai il

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computer.

Nella medesima schermata puoi scegliere se accedere in automatico al


desktop del tuo utente quando viene avviato il PC o se è necessario inserire
una password per effettuare l’accesso. Nel primo caso metti la spunta
sull’opzione Accedere automaticamente: attenzione, una scelta simile è
consigliabile solo se sei ragionevolmente certo che sulla macchina non
saranno presenti dati personali da proteggere da sguardi indiscreti.

Nella gran parte dei casi, quindi, è preferibile lasciare la spunta


sull’opzione Richiedere la password personale per accedere. Digita la
password nel campo Scegliere una password, quindi inseriscila una seconda
volta per conferma nel campo Confermare la password.

Nella stessa schermata è presente un’ulteriore opzione, chiamata Cifrare la


cartella personale, che consente di nascondere il reale contenuto dei file del
tuo utente: si tratta di un protezione aggiuntiva per la riservatezza dei tuoi dati
personali, abilitando la quale sarà impossibile accedere alle informazioni
presenti nei tuoi file nel caso in cui venisse smontato dal tuo PC l’hard disk e
si cercasse di leggere i file contenuti in esso.

Dopo aver cliccato sul pulsante Continua, la fase di configurazione è


terminata e comparirà la prima delle schermate di Benvenuti su Mint Linux,

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ognuna delle quali fornisce alcune informazioni di base sul funzionamento del
sistema operativo e delle applicazioni installate per default. Per passare da
una schermata all’altra clicca sulle frecce posta agli angoli delle schermate
stesse.

Queste schermate forniscono un piacevole diversivo mentre i file finiscono


di venire copiati sull’hard disk e vengono scaricati da Internet i pacchetti per
la lingua prescelta.

Terminato il processo di installazione, infine, comparirà una finestra che ti


avvertirà dell’avvenuto completamento dell’installazione.

A questo punto, se clicchi sul pulsante Continua a provare potrai prendere


confidenza ancora per un po’ con il sistema avviato dal DVD; se, invece, vuoi
riavviare immediatamente il PC, così da provare effettivamente il sistema

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operativo appena installato, non farti scrupoli e clicca sul pulsante Riavvia
ora.

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Installazione alternativa da USB

In queste pagine si è visto come installare Linux Mint 13 utilizzando un


DVD come supporto d’installazione. E se il PC su cui si vuole installare
Linux Mint fosse sprovvisto di un lettore DVD? In questi casi, si può adottare
come supporto di installazione una comune chiavetta USB.

Per procedere hai bisogno dell’immagine ISO del DVD di Linux Miunt 13,
di una chiavetta USB da almeno 1 GB e di un software open source chiamato
UNetbootin (http://unetbootin.sourceforge.net/). UNetbootin è disponibile
per tutti i principali sistemi operativi: Microsoft Windows, Mac OS X e,
ovviamente, Linux; pacchetti per installare UNetbootin sono forniti per le più
diffuse distribuzioni Linux.

Una volta scaricato e installato UNetbootin su uno dei sistemi operativi


supportati, si collega una chiavetta al PC e si avvia l’applicazione: per fare
questo, se si è installato UNetbootin su un PC con Linux Mint 13, ad
esempio, si apre il Menu in basso nel desktop e poi si clicca su Tutte le
applicazioni > Strumenti di sistema > UNetbootin. Ti verrà chiesto di
inserire la password del tuo utente principale. Compiuto ciò, comparirà la
finestra del programma.

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In questa finestra seleziona l’opzione Immagine disco, quindi clicca sul
pulsante ... posto a destra di questa opzione. Nel selettore di file che appare,
scegli l’immagine ISO del DVD di Linux Mint 13 precedentemente scaricata
da Internet. Più in basso, assicurati che l’opzione Tipo abbia come valore
Unità USB e che l’opzione Unità punti al file di dispositivo della tua
chiavetta USB: nell’esempio il file di dispositivo indicato è, correttamente,
/dev/sdb1.

NOTA
Un file di dispositivo è un file che, puntando a un determinato dispositivo
hardware, consente di leggere dati da esso e di scriverci sopra, come se si
trattasse di un comune file memorizzato su disco. Tipici esempi di file di
dispositivo sono quelli che consentono di accedere alle partizioni degli hard
disk attivi su un sistema: ad esempio, il file di dispositivo /dev/sda1 punta
alla prima partizione del primo hard disk presente sul PC.

Clicca infine sul pulsante OK nella finestra di UNetbootin per copiare il


contenuto dell’immagine ISO del DVD sulla chiavetta indicata.

Terminata l’operazione, puoi estrarre la chiavetta dal PC e inserirla nel

37
computer sul quale vuoi installare Linux Mint 13: avviata la macchina,
assicurati innanzitutto che nella configurazione del BIOS i primi dispositivi
ad effettuare il boot siano i supporti USB, quindi puoi procedere
all’installazione del sistema operativo proprio come se avessi inserito il DVD
della distro nel lettore.

38
Il primo avvio di Linux

Terminata l’installazione da DVD o da chiavetta USB, una volta riavviato


il PC comparirà sul tuo monitor la schermata di login: si tratta della schermata
in cui inserisci i dati del tuo utente per accedere al sistema.

Per accedere al tuo ambiente desktop, dunque, inserisci nel campo Utente
il nome dell’utente che hai indicato, durante la procedura di installazione,
nella schermata delle Informazioni personali. Premi Invio sulla tastiera e
digita la password scelta in precedenza per il tuo utente, quindi premi di
nuovo Invio. Fatto ciò, comparirà il desktop del tuo utente.

La schermata di login fornisce, oltre alla fondamentale possibilità di entrare


nel sistema, altre funzionalità importanti. Premendo il tasto F10 mentre la
schermata di login è presente, apparirà un menu con le voci seguenti:

Selezione lingua. Permette di stabilire quale lingua utilizzare


nell’ambiente desktop.

Selezione sessione. Consente di indicare il tipo di sessione da avviare: si

39
tratta di una funzionalità utile, ad esempio, per scegliere un ambiente
grafico alternativo a quello di default.

Riavvia. Riavvia il PC.

Arresta. Arresta la macchina.

Sospendi. Selezionando questa voce il computer verrà “sospeso”, cioè


ne verranno ridotti drasticamente i consumi senza che sia effettuato uno
spegnimento vero e proprio. In questo modo, il successivo accesso alla
macchina avverrà in tempi estremamente ridotti.

Nella stessa schermata di login sono poi disponibili tre icone: Lingua,
Sessione e Azioni. Cliccando su di esse verranno mostrati, rispettivamente, i
menu per modificare la lingua, scegliere la sessione corrente e infine
arrestare, riavviare e sospendere la macchina.

40
L’ambiente desktop

Quando hai avviato il DVD di installazione hai cominciato a prendere


confidenza con l’ambiente desktop di Linux Mint, almeno nei suoi elementi
di base. Ora è il momento di approfondire tale conoscenza.

Il pulsante Menu nel pannello ti consente di effettuare la maggior parte


delle comuni operazioni al PC. L’ampio menu che compare cliccando su
questo pulsante è diviso in diverse sezioni.

In alto a sinistra abbiamo la sezione Risorse, che permette di accedere alle


principali directory presenti sul tuo computer, al cestino e alle risorse
disponibili nella rete locale: cliccando su un singolo elemento della sezione,
questo verrà aperto dal gestore di file. È così possibile usare questa parte del
Menu come se si trattasse di una versione in miniatura dell’intero ambiente
desktop, con le varie icone che consentono di raggiungere con un clic le
principali risorse del sistema.

Più in basso trovi la sezione Sistema, che permette di avviare alcuni dei
principali programmi per la gestione del sistema, come il Centro di controllo
e il Gestore software, di terminare la sessione corrente e di spegnere il
computer.

Si noti come siano presenti sia un Gestore software che un Gestore


pacchetti: il primo, di più facile utilizzo, consente di installare e rimuovere
intere applicazioni, mentre il secondo permette una gestione più granulare e

41
articolata di ciò che viene installato sul PC. Se sei alle prime armi con Linux
usa soltanto il Gestore software: è uno strumento più che sufficiente per
amministrare il parco applicazioni del tuo PC; se invece ti senti ormai sicuro
delle tue competenze con il Pinguino, il Gestore pacchetti, chiamato
Synaptic, ti permetterà di avere pieno controllo su tutto ciò che installi.

La parte principale della finestra del Menu è occupata dalla sezione dei
Preferiti. Si tratta delle applicazioni che si avviano più spesso, come il web
browser, il programma per leggere e inviare email e la calcolatrice.

42
Ti sei stancato di avviare i soli programmi principali e vuoi avere accesso
diretto a tutte le applicazioni installate? Nessun problema, non devi far altro
che cliccare, in questa sezione, in alto a destra sulla scritta Tutte le
applicazioni.

Fatto questo, al posto della sezione Preferiti comparirà la sezione


Applicazioni che, suddivisa in sottomenu, permette di eseguire ogni
programma presente sul PC; ad esempio, per lanciare GIMP, il famoso
software open source di fotoritocco, entra nel sottomenu Grafica e clicca
quindi sulla voce GIMP Image Editor. Per tornare a visualizzare i Preferiti
clicca sulla scritta Preferiti in alto a destra nella finestra del Menu.

Se desideri lanciare un’applicazione che non sia presenti tra i Preferiti ma


non vuoi perder tempo girovagando per i sottomenu della sezione
Applicazione, puoi sfruttare la funzione di ricerca presente nel Menu di
Linux Mint 13. Ecco come procedere. Fai comparire la finestra del Menu,
quindi digita semplicemente parte del nome del programma da avviare: ad
esempio, per lanciare GIMP digita “gimp”; quindi schiaccia il tasto Freccia
Giù e infine premi Invio.

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Il pulsante Menu non è il solo elemento d’interesse del pannello del
desktop: in questo, infatti, sono presenti alcune icone che consentono di avere
accesso ad alcune funzionalità utili del sistema.

A destra del Menu trovi l’icona per mostrare la scrivania del tuo utente:
puoi cliccarci sopra per nascondere tutte le finestre attualmente aperte sullo
schermo, in modo tale da poter accedere alle icone delle tue cartelle preferite,
altrimenti coperte delle finestre attive.

Spostando lo sguardo da sinistra a destra, quindi, trovi lo spazio orizzontale


in cui vengono mostrati i nomi delle finestre attive: cliccando con il tasto
sinistro sul nome di una finestra, questa scompare dallo schermo e viene
“minimizzata”; per farla ricomparire non dovrai far altro che cliccare
nuovamente sul nome di questa.

Ancora più a destra, poi, sono presenti alcune icone: si tratta di “applet”,

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cioè di piccole applicazioni che presentano la propria interfaccia grafica
all’interno del pannello stesso. La prima applet è quella del Gestore
aggiornamenti, poi c’è quella per regolare l’audio, l’applet per gestire le
connessioni di rete, quella che mostra la carica della batteria del portatile e,
infine, il calendario.

Se clicchi con il tasto destro del mouse in un qualsiasi punto vuoto della
scrivania, comparirà un menu nel quale sono presenti diverse voci: quelle più
utili ti consentono di creare una nuova cartella sulla scrivania (voce Crea
cartella) e di aggiungere un’icona sul desktop per avviare un’applicazione a
tua scelta (Crea lanciatore).

Cliccando su Crea cartella comparirà automaticamente una nuova cartella


sulla scrivania: a questo punto, non devi far altro che digitare il nome della
cartella e premere Invio.

Se clicchi su Crea lanciatore, invece, apparirà una finestra in cui potrai


inserire le impostazioni per l’avvio del lanciatore, cioè dell’icona cliccando
sulla quale farai partire il programma prescelto.

Nella finestra, lascia Applicazione come valore dell’opzione Tipo se il


programma da far partire è di tipo grafico; se il programma si avvia
all’interno di una console di terminale, invece, seleziona il valore
Applicazione nel terminale. Inserisci in Nome il nome che vuoi dare
all’icona che apparirà sulla scrivania, mentre in Comando indica il percorso
dell’applicazione da lanciare; per aiutarti nel determinare tale percorso, clicca

45
sul pulsante Esplora: comparirà così un selettore di file con cui raggiungerai
e sceglierai direttamente il file dell’applicazione.

Per modificare l’icona di default che apparirà sul desktop, clicca su di essa
nell’angolo in alto a sinistra della finestra: apparirà un selettore di file che ti
consentirà di selezionare l’icona di tuo gradimento. Terminata la
configurazione del lanciatore, premi il pulsante OK in basso per far apparire
la nuova icona sul desktop.

Attenzione, la funzionalità Crea lanciatore è utile per poter configurare fin


nel minimo dettaglio l’avvio di un programma o per eseguire un proprio
script: se vuoi, semplicemente, far comparire sul desktop l’icona di
un’applicazione presente all’interno del Menu del pannello, la procedura più
rapida da seguire è questa: nella sezione Applicazioni della finestra del Menu
clicca con il tasto destro del mouse sulla voce dell’applicazione da aggiungere
al desktop, quindi nel menu che appare seleziona Aggiungi al desktop.

NOTA
Uno script è un file di testo contenente delle istruzioni che vengono eseguite
da un linguaggio interpretato. Uno shell script, in particolare, è uno script
eseguito dall’interprete della linea di comando (shell): tramite uno shell script
è possibile lanciare altre applicazioni, controllare lo stato di variabili,
modificare file. Si tratta, insomma, di piccoli programmi che permettono di
semplificare e automatizzare operazioni ripetitive, senza per questo
scomodare linguaggi di programmazione più complessi.

Un elemento essenziale dell’ambiente desktop è il gestore di file. Per


richiamarlo è sufficiente cliccare sulle icone Computer e Home sulla

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scrivania oppure entrare nel Menu del pannello e cliccare su una delle voci
della sezione Risorse.

Prova, ad esempio, ad aprire la Home del tuo utente: se il tuo utente nel
sistema Linux si chiama “ale”, dunque, l’icona su cui dovrai cliccare si
chiamerà Home di ale.

La finestra del gestore di file Caja è ripartita in due riquadri principali:


quello centrale e più esteso, che mostra le icone dei file e delle cartelle
presenti all’interno della directory corrente, e il pannello posto nella parte
sinistra della finestra, che visualizza alcune informazioni aggiuntive (per
default, le Risorse disponibili).

Il pannello sinistro può essere eliminato cliccando sul tasto di chiusura a


forma di ’x’ oppure può fornire all’utente informazioni differenti: se clicchi
sulla scritta Risorse, infatti, comparirà un menu in cui potrai scegliere i
contenuti da visualizzare all’interno del pannello; le voci disponibili nel menu
sono le seguenti: Risorse, Informazioni, Albero, Cronologia, Annotazioni,
Simboli. Le scelte più utili sono Informazioni, che visualizza nel pannello
dei dati dettagliati sulla cartella attualmente mostrata nel gestore di file,
Albero, che mostra graficamente la struttura delle sottocartelle presenti a
partire dalla directory corrente, e infine Cronologia, che elenca le ultime
cartelle in cui siamo entrati.

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Caja è un gestore di file potente e ricco di funzionalità. È possibile aprire
più schede (o “linguette”, come quelle presenti nei principali web browser)
all’interno di una singola finestra: per fare questo entra nel menu File e
seleziona la voce Nuova scheda; per aprire una nuova finestra del gestore di
file, invece, clicca su File > Nuova finestra.

Per trasferire cartelle o file non devi far altro che trascinare con il mouse il
contenuto da trasferire da una finestra all’altra, da una scheda all’altra oppure,
ancora, dal gestore di file alla scrivania. Se l’operazione di trascinamento
viene effettuata tenendo premuto il tasto centrale del mouse, al termine
dell’operazione comparirà un menu che ti permetterà di scegliere l’azione da
compiere: puoi spostare il file (sposta qui), copiarlo (copia qui) o collegarlo
(collega qui).

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NOTA
Creare un collegamento (link) per un file o una cartella da una posizione A a
una posizione B significa fare in modo che il contenuto della risorsa collegata
risulti raggiungibile da B, pur essendo fisicamente memorizzata
esclusivamente nella posizione A. Tale pratica può risultare utile per rendere
facilmente raggiungibili grosse moli di dati, senza doverle replicare in più
punti di un file system: ad esempio, puoi collegare sulla scrivania la tua
collezione di file musicali, in modo tale da poterla raggiungere con un clic del
mouse.

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Configura il sistema

Presa confidenza con i principali elementi dell’ambiente desktop fornito da


Linux Mint 13, è giunto il momento di configurare il sistema e di dare un
tocco di personalità all’interfaccia grafica.

La configurazione di default di MATE, pur essendo pensata per soddisfare


le esigenze del maggior numero possibile di utenti finali, non è detto che si
adatti perfettamente alle tue specifiche necessità. Per fortuna, i numerosi
strumenti di configurazione forniti dall’ambiente desktop consentono di
personalizzare fin nel minimo dettaglio l’interfaccia grafica e il
funzionamento dei diversi elementi che costituiscono Linux Mint.

La configurazione del sistema avviene tramite la finestra del Centro di


controllo. Per farla comparire apri il Menu e nella sezione Sistema clicca
sulla voce Centro di controllo.

Il Centro di controllo contiene un gran numero di icone, ognuna delle quali


dà accesso a un diverso elemento di configurazione. Per favorire
l’orientamento, le icone sono ripartite in diversi gruppi:

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Personal Gli elementi contenuti in questo gruppi permettono di
intervenire sulle impostazioni del singolo utente, in particolar modo su
quelle legate all’ambiente desktop.

Internet and Network Qui puoi configurare le comunicazioni di diverso


tipo: l’accesso ad Internet, il bluetooth e così via.

Hardware In questa sezione trovi le impostazioni per la stampante, il


monitor e la tastiera.

System Le impostazioni di sistema le trovi raggruppate qui: con un clic


del mouse puoi modificare gli utenti attivi nel sistema, attivare o
disattivare servizi, configurare la schermata di login.

Altri Una categoria che contiene gli elementi di configurazione che non
rientrano nelle altre categorie. Ad esempio, qui è presente un’icona
grazie alla quale puoi modificare le sorgenti software da cui scaricare i
pacchetti.

Il nostro tour di configurazione può cominciare dagli elementi di sistema,


quelli cioè che riguardano gli aspetti principali del funzionamento del tuo PC.

Iniziamo dalla gestione degli utenti: infatti, una delle prime operazioni che
spesso si compiono dopo l’installazione di un sistema operativo è aggiungere
uno o più utenti a quello principale, così da poter condividere il proprio
computer con altre persone senza dover condividere, per questo, i propri dati
personali.

Per gestire gli utenti vai nella sezione System del Centro di controllo e
clicca sull’icona Utenti e gruppi. Comparirà la finestra Impostazioni utenti.

Per aggiungere un nuovo utente clicca sul pulsante Aggiungi. Comparirà


una finestra in cui dovrai inserire la password del tuo utente principale
(quello, cioè, che hai creato durante la procedura di installazione). Fatto ciò,
apparirà la finestra Crea nuovo utente.

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Qui inserisci, nel campo Nome, il nome per esteso del nuovo utente. Il
nome che inserisci verrà copiato anche nel campo Nome utente, che contiene
nello specifico il nome con cui il nuovo utente avrà accesso al sistema: puoi
comunque digitare due nomi diversi nei due campi, ad esempio nel caso in cui
il Nome effettivo risultasse troppo lungo da digitare ogni volta; se come
Nome inserisci “Alessandro”, dunque, può risultare comodo inserire come
Nome utente “ale”.

Nella finestra delle Impostazioni utenti puoi stabilire quale grado di

52
libertà debba avere un determinato utente all’interno del sistema. Seleziona
nell’elenco a sinistra l’utente sulla cui configurazione vuoi intervenire, poi
clicca sulla scritta Cambia vicino a Tipo di account: comparirà una finestra
in cui potrai scegliere se dare all’utente i poteri di Amministratore o quelli
dell’Utente desktop. Un amministratore può modificare qualsiasi elemento
del sistema, mentre l’utente comune (o utente desktop) può accedere a quelle
sole funzionalità del PC che permettono di navigare in Internet, scrivere
documenti e così via.

Se desideri intervenire in modo più granulare sui poteri di un utente, clicca


sul pulsante Impostazioni avanzate. Digitata la password dell’utente
principale, nella finestra che appare seleziona la linguetta Privilegi utente:
qui potrai selezionare o deselezionare, in modo specifico, tutte le operazioni
che sono consentite all’utente indicato, come configurare le stampanti, usare
gli scanner, utilizzare i CD-ROM e così via.

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Nella sezione System del Centro di controllo sono presenti molte altre
icone; tra queste, merita una menzione l’icona Finestra di accesso, che
consente di configurare la schermata di login.

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Nella prima linguetta disponibile, Generale, può risultare utile attivare
l’opzione Nascondere riscontro visivo nel campo password: in questo
modo, quando un utente inserirà nella schermata di login la propria password,
la lunghezza di questa non sarà mostrata sullo schermo; si tratta, dunque, di
un semplice ma efficiente espediente per aumentare la sicurezza del proprio
sistema.

Nella linguetta Locale puoi modificare l’aspetto della schermata di login,


utilizzando degli appositi “temi”; per default sono presenti due soli temi ma è
possibile installarne altri. Ecco come fare.

1. Scarica da Internet un tema per MDM, l’applicazione che gestisce la


schermata di login. Ad esempio, apri in un web browser l’indirizzo

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http://gnome-look.org/ e, nella pagina che appare, digita “mdm” nello
spazio di ricerca (search) e premi Invio. Scarica uno dei temi che
appaiono nei risultati della ricerca.

2. Nelle finestra Preferenze finestra di accesso, clicca sul pulsante


Aggiungi della linguetta Locale. Nel selettore di file che appare,
seleziona il file del tema appena scaricato e clicca poi sul pulsante
Installa: il file è in formato compresso tar.gz (ad esempio, 152701-
ArchDark.tar.gz) e non richiede di essere scompattato prima di venire
selezionato.

3. Tornato alla finestra Preferenze finestra di accesso, per attivare il tema


appena installato clicca sul cerchietto posto a sinistra del tema stesso. Il
tema sarà visualizzato al prossimo accesso che verrà effettuato da un
utente sul tuo PC.

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È possibile abilitare l’accesso automatico al desktop del tuo utente, oltre
che dalle impostazioni disponibili durante l’installazione del sistema
operativo, anche dalle Preferenze finestra accesso. Entra nella linguetta
Sicurezza, metti la spunta sull’opzione Abilitare accesso automatico, quindi
poco più in basso seleziona dal menu l’utente con cui vuoi accedere
automaticamente al sistema.

Nella medesima schermata è possibile anche attivare un accesso


temporizzato: in questa modalità di funzionamento, il gestore di login
permette agli utenti l’accesso manuale tramite password attendendo un lasso
di tempo prestabilito, superato il quale viene effettuato l’accesso automatico
con l’utente indicato. Per abilitare l’accesso temporizzato procedi come
segue.

1. Seleziona l’opzione Abilitare accesso temporizzato. Così facendo,


verranno resi modificabili i valori delle altre opzioni legate a questa
funzionalità.

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2. Più in basso, clicca sulla freccia posta a destra dell’opzione Utente e nel
menu che appare seleziona l’utente con cui effettuare l’accesso
temporizzato, una volta superata la soglia che indicherai nel passaggio
successivo.

3. Indica il numero di secondi da attendere prima di effettuare l’accesso


temporizzato. Per fare ciò, assegna il valore che preferisci all’opzione
Pausa prima dell’accesso: indicando 60, ad esempio, l’accesso avverrà
dopo un minuto di attesa.

Passando alla sezione Hardware del Centro di controllo, può essere utile
avere informazioni ampie ed esaustive sul proprio PC: ad esempio, quando si
riscontrano dei malfunzionamenti hardware è fondamentale, per cercare
informazioni mirate, conoscere fin nel minimo dettaglio la configurazione del
computer. Clicca dunque sull’icona System Information per avere a tua
disposizione tutti i dati rilevanti sul tuo PC.

La finestra che apparirà risulterà, nel primo momento, spoglia: per far
comparire le informazioni che ti servono, comunque, basta selezionare nella
parte sinistra della finestra la sezione informativa di tuo interesse. Ad
esempio, clicca su Computer > Summary per avere un prospetto
complessivo sull’hardware del tuo PC.

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L’icona Mouse permette di configurare i dispositivi di puntamento
collegati al proprio PC, come mouse, appunto, e touchpad.

Vuoi utilizzare il touchpad ma vorresti disabilitare la funzione di


scorrimento che viene attivata, per default, quando trascini il dito da una parte
all’altra del bordo destro del touchpad? Clicca sull’icona Mouse, entra nella
linguetta Touchpad e, quindi, clicca sull’opzione Disabilitato posta sotto la
scritta Scorrimento.

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La configurazione della stampante, in Linux Mint, è decisamente semplice:
tutto quello che bisogna fare, nella gran parte dei casi, è collegare il
dispositivo al PC e attendere che la configurazione automatica termini.

Tuttavia, talune volte può risultare necessario modificare alcune


impostazioni della stampante. Per fare questo, clicca sull’icona Printing della
sezione Hardware del Centro di controllo. Comparirà una finestra chiamata
Stampa che mostrerà, al suo interno, le icone di tutte le stampanti attualmente
configurate nel sistema: tipicamente, verrà mostrata una sola icona con il
nome della tua stampante.

A questo punto, nella finestra fai doppio clic sulla tua stampante per far

60
apparire la finestra di configurazione della stampante. Le opzioni utili sono
numerose: ad esempio, per ridurre la qualità delle stampe e risparmiare così il
prezioso inchiostro, entra a sinistra nella sezione Opzioni stampante e
modifica il valore dell’opzione Print Quality da Normal a Draft. Quindi
clicca sul pulsante Applica.

Nella sezione Opzioni lavori puoi indicare quante copie effettuare di una
singola pagina stampata, come gestire le immagini e in che modo stampare il
testo, mentre nella sezione Livelli inchiostro/toner puoi tenere sotto
controllo l’inchiostro disponibili per le stampe. Infine, puoi stampare una
pagina di prova entrando nella sezione Impostazioni e cliccando sul pulsante
Stampa di prova.

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Utilizzi il tuo PC in ufficio e per accedere alla rete hai la necessità di
passare per un apposito proxy? Entra nella sezione Internet and Network del
Centro di controllo e clicca sull’icona Proxy di rete. Nella finestra che
appare, assicurati di essere nella linguetta Configurazione proxy e seleziona
l’opzione Configurazione manuale del proxy; poi inserisci per ogni
protocollo richiesto l’indirizzo del proxy e la relativa porta da usare.

62
Nel caso in cui il proxy richiedesse l’autenticazione, dopo aver inserito nel
campo Proxy HTTP l’indirizzo del proxy e aver indicato la porta adottata,
clicca sul pulsante Dettagli a destra. Comparirà una finestra: qui attiva
l’opzione Usare autenticazione, poi digita il nome dell’utente e la password
richiesti per effettuare correttamente l’autenticazione.

Se vuoi condividere una o più cartelle del tuo computer con altri PC
presenti nella rete locale, clicca innanzitutto sull’icona Cartelle condivise
all’interno del Centro di controllo. Poi segui questi passaggi:

63
1. Nella finestra che appare clicca sul lucchetto vicino alla scritta “Fare
clic per apportare le modifiche”. Inserisci la password del tuo utente.

2. Clicca sul pulsante Aggiungi. Comparirà la finestra Condividi Cartella.


Qui indica, in alto, il percorso della cartella da condividere: clicca sul
pulsante posto a destra della scritta Percorso e nel menu che appare
seleziona la directory che vuoi condividere.

3. Se la cartella da condividere non è presente tra quelle elencate nel menu,


clicca sulla voce Altro. Potrai così indicare la cartella attraverso un
comodo selettore di file.

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Nella finestra Condividi cartella, se lo desideri puoi inserire un nome a
tua scelta per la nuova cartella condivisa (campo Nome) e una nota di
commento (campo Commento).

Per default la risorsa sarà condivisa in sola lettura: non sarà possibile,
cioè, modificare il contenuto della cartella. Per modificare questa
impostazione togli la spunta dall’opzione Sola lettura. Infine clicca sul
pulsante Condivisione.

Nella finestra Cartelle condivise comparirà una riga con il percorso


della cartella appena condivisa. A questo punto sarà possibile accedere
alla directory da una qualsiasi macchina Linux o Windows collegata alla
propria rete locale.

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Accedere a una risorsa condivisa tramite un sistema su cui è installato
Linux Mint è semplice. Apri il gestore di file e clicca sulla voce Rete nel
pannello delle Risorse. Appariranno le icone di tutte le macchine che
condividono risorse in rete. Clicca sulla macchina che fornisce la risorsa
desiderata e, poi, accedi a questa tramite il gestore di file, come faresti con
qualsiasi altro file o cartella locale.

NOTA
Per default la condivisione di cartelle in Linux Mint avviene utilizzando il
protocollo SMB/CIFS. Si tratta del protocollo adottato dai sistemi Microsoft
Windows per la condivisione di risorse nelle reti locali. Per supportare
SMB/CIFS Linux Mint fa uso del software Samba (http://www.samba.org),
un’implementazione del protocollo rilasciata sotto licenza GPL.

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Configura il desktop

Se configurare il funzionamento del sistema operativo è una pratica


fondamentale per ottenere il massimo dal proprio PC, personalizzare fin nel
minimo dettaglio l’ambiente desktop utilizzato può senz’altro rendere l’uso
quotidiano del computer più confortevole e pratico.

Iniziamo la personalizzazione del desktop intervenendo sulla


configurazione della finestra del Menu nel pannello. Ecco la procedura da
seguire per modificare la sezione Preferiti del Menu:

1. Clicca sul pulsante Menu nel pannello per far comparire la finestra del
Menu. Innanzitutto, elimina dai Preferiti le applicazioni che usi
raramente: clicca con il tasto destro del mouse su un programma da
togliere e nel menu che appare seleziona Rimuovere dai preferiti.

2. Ora passa a visualizzare tutte le applicazioni installate cliccando su


Tutte le applicazioni, in alto a destra nella finestra del Menu.
Raggiungi la sezione che contiene un programma che vuoi sia presente

67
tra i Preferiti.

3. Nell’elenco delle applicazioni presenti nella sezione prescelta, clicca con


il tasto destro del mouse sul programma da aggiungere ai Preferiti. Nel
menu che appare seleziona la voce Mostra nei preferiti.

4. Torna ai Preferiti cliccando sulla scritta Preferiti in alto a destra nella

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finestra del Menu. Puoi muovere a tuo piacere le applicazioni nei
Preferiti: trascina con il mouse un’applicazione nella posizione in cui
vuoi che venga spostata.

Le possibilità di configurazione del Menu, però, non finiscono certo qui.


Cliccando con il tasto destro del mouse sul pulsante Menu, nel pannello,
comparirà un menu: in questo seleziona la voce Preferenze.

Nella finestra che appare puoi modificare diversi aspetti del funzionamento
della finestra del Menu. Nella prima linguetta, Pulsante principale, ad
esempio puoi togliere la spunta dall’opzione Mostra l’icona del pulsante: in
questo modo il pulsante del Menu occuperà meno spazio sul pannello,
liberandolo per altri elementi.

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All’interno della stessa linguetta, puoi inoltre modificare la combinazioni
di tasti che fa comparire la finestra del Menu: per default tale combinazione è
Control + Super_L (corrispondente al tasto Windows); per cambiarla è
sufficiente modificare il valore dell’opzione Scorciatoia da tastiera.

Il comportamento predefinito è quello di mostrare, all’avvio del Menu, la


modalità di visualizzazione delle applicazioni (Preferiti o Tutte le
applicazioni) attiva al momento della precedente chiusura della finestra del
Menu. Per cambiare questo comportamento e mostrare, all’avvio, sempre i
Preferiti, entra nella linguetta Opzioni e metti la spunta sull’opzione Avvia
sempre con il pannello dei preferiti.

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Lo spazio disponibile per i Preferiti nel Menu è troppo limitato? Vai alla
linguetta Preferiti della finestra Preferenze menù. Qui puoi aumentare (ad
esempio, a 3) il Numero di colonne utilizzate per mostrare i Preferiti e
ridurre (a 32, per esempio) le dimensioni delle icone intervenendo sul valore
dell’opzione Dimensione icona: avrai così a disposizione più spazio per le
tue applicazioni più usate, mantenendo comunque un’ampia leggibilità per i
nomi dei programmi.

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La successiva linguetta, Risorse, consente di modificare la relativa sezione
nella finestra del Menu. Oltre a poter eliminare alcune delle risorse presenti
per default, è possibile aggiungere anche i segnalibri dei quali si fa uso nel
gestore di file. Per ottenere questo, metti la spunta sull’opzione Mostra i
segnalibri di Nautilus, poi, per assicurarti che vengano mostrate all’interno
della finestra tutte le Risorse, seleziona anche l’opzione Permetti barra di
scorrimento.

NOTA
I segnalibri costituiscono una comoda funzionalità del gestore di file:
permettono, infatti, di raggiungere rapidamente delle cartelle che si utilizzano
di frequente. Per aggiungere un segnalibro non devi far altro che avviare il
gestore di file, entrare in una cartella a cui accedi spesso e, quindi, aprire il
menu Segnalibri e cliccare sulla voce Aggiungi segnalibro. Fatto ciò, il
nuovo segnalibro apparirà nella sezione Risorse, nella parte sinistra della
finestra di Caja.

È anche possibile modificare le voci che formano l’elenco delle


applicazioni installate e che vengono mostrate nella finestra del Menu. Per
fare questo, clicca con il tasto destro del mouse sul pulsante del Menu, nel
pannello, e nel menu che appare seleziona la voce Modifica menù.

Nella finestra che compare verranno mostrate tutte le voci disponibili;


come è possibile notare, sono presenti alcune voci che non vengono
visualizzate nella finestra del Menu: ad esempio, la voce che permette di

72
eseguire un comodo Terminale root, cioè un terminale con i poteri
dell’utente di amministrazione. Per attivare tale voce, nella finestra Menù
principale entra nella sezione Applicazioni > Accessori e metti la spunta
sull’elemento Terminale root che, come è possibile notare, viene
inizialmente mostrato in corsivo (il corsivo indica un elemento disabilitato).
Fatto ciò, nel Menu nel pannello comparirà, all’interno della sezione
Accessori, la voce Terminale root.

Gli aspetti dell’ambiente desktop che è possibile modificare sono


molteplici: è possibile intervenire su ciascuno di essi attraverso la sezione
Personal del Centro di controllo.

Per scegliere quali icone di sistema vuoi che vengano mostrate sul desktop,
ad esempio, clicca su Impostazioni del Desktop. Nella finestra che appare
rimani nella prima sezione, chiamata Desktop, e seleziona o deseleziona le
icone che desideri siano visualizzate; ad esempio, per default non viene
mostrato alcun cestino sulla Scrivania: metti dunque la spunta sulla voce
Cestino per visualizzarlo, poi sposta l’icona che appare nella posizione del
desktop che preferisci.

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All’avvio del desktop, dopo che l’utente effettua l’accesso, vengono fatti
partire automaticamente alcuni programmi. Non è detto, però, che tutte le
applicazioni avviate per default siano necessarie per il singolo utente che
utilizza il sistema: eliminando alcuni programmi, inoltre, è possibile ridurre il
tempo di avvio del desktop stesso. Ecco come procedere per snellire, almeno
un poco, la procedura di partenza dell’ambiente grafico.

1. Nella finestra del Centro di controllo, all’interno della sezione


Personal, clicca sull’icona Applicazioni d’avvio. Nella finestra che
appare vengono elencate, nella prima linguetta, le applicazioni fatte
partire all’avvio.

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2. Se non pensi di condividere in remoto il tuo desktop con altri PC, togli la
spunta dalla voce Condivisione desktop: si tratta di un’applicazione,
infatti, che avvia il server che permette di accedere in remoto
all’ambiente grafico.

3. La tecnologia Bluetooth consente la comunicazione tra dispositivi


mediante raggi infrarossi. Se non hai alcun dispositivo Bluetooth da
collegare al PC, disattiva in tutta tranquillità la voce Gestore Bluetooth.

4. Non hai bisogno di alcuna tecnologia assistiva, come ad esempio una


lente d’ingrandimento o un lettore vocale di schermate? In questo caso,
togli la spunta dall’opzione Assistenza visiva.

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L’ambiente grafico di Linux Mint 13 utilizza una serie di applicazioni
predefinite per eseguire alcuni compiti standard in un sistema desktop, come
navigare nel web o visualizzare file video. È possibile, però, modificare tali
applicazioni di default: ad esempio, scegliendo al posto del riproduttore di
filmati Totem, pur valido, l’ottimo e completissimo software VLC
(http://www.videolan.org/vlc/), presente nei repository della distro.

Per effettuare questa modifica, nel Centro di controllo entra nella sezione
Personal e clicca sull’icona Applicazioni preferite. Nella finestra che appare
entra nella linguetta Multimedia, poi, nel menu posto sotto la scritta
Riproduttore video, seleziona la voce VLC.

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77
Un sistema sempre aggiornato

Linux Mint fornisce un sistema immediato e potente per gestire gli


aggiornamenti delle applicazioni installate. A scadenze regolari viene
effettuato un controllo sugli aggiornamenti disponibili in rete e, attraverso
l’applet visibile nel pannello del desktop, l’utente viene informato degli
eventuali aggiornamenti che possono venire installati.

In caso di aggiornamenti disponibili, l’applet del Gestore aggiornamenti


assume l’aspetto che segue:

Passando il puntatore del mouse sull’applet comparirà, quindi, un piccolo


riquadro (tooltip) che fornirà informazioni sul numero di aggiornamenti
disponibili e sulla quantità di dati che è necessario scaricare per effettuare
l’aggiornamento:

Per effettuare gli aggiornamenti clicca sull’applet. Comparirà la finestra del


Gestore aggiornamenti e verrà scaricato l’elenco dei pacchetti attualmente
disponibili dai repository di Linux Mint.

NOTA
I repository sono archivi di pacchetti disponibili su Internet e utilizzati per
l’installazione e l’aggiornamento dei pacchetti su una macchina. Linux Mint
adotta dei repository propri, raggiungibili dall’indirizzo web
http://packages.linuxmint.com, e dei repository forniti da Ubuntu, la
distribuzione Linux dalla quale Linux Mint deriva.

La finestra del Gestore aggiornamenti visualizza una lista di pacchetti


aggiornabili.

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È possibile installare singoli aggiornamenti o procedere all’aggiornamento
completo dei pacchetti.

Per installare degli specifici aggiornamenti è sufficiente mettere la spunta


al campo Aggiorna dei soli pacchetti che si desidera aggiornare: cliccando sul
pulsante Pulisci si toglie la spunta al campo Aggiorna da tutti i pacchetti
aggiornabili, mentre cliccando su Seleziona tutto la spunta viene impostata
su tutti i pacchetti. Poi clicca sul pulsante Installa gli aggiornamenti.

Per effettuare un aggiornamento completo, invece, assicurati che il campo


Aggiorna sia spuntato per tutti i pacchetti (è l’impostazione di default),
quindi clicca su Installa gli aggiornamenti.

Quando non risultano presenti dei pacchetti aggiornabili per il proprio


sistema, l’applet del Gestore aggiornamenti assume la forma seguente:

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Installa nuovi programmi

Sì, Linux Mint fornisce preinstallati moltissimi programmi per tutti i gusti:
dai software per l’ufficio alle applicazioni di rete, dal semplice programma
per masterizzare al completo software per la fruizione di contenuti
multimediali. È anche vero, però, che il parco software per Linux è sterminato
e, prima o poi, sorge in qualunque utente il desiderio di installare nuovi
pacchetti.

Vediamo dunque come installare delle applicazioni aggiuntive sul proprio


sistema Linux Mint. Il primo strumento che si utilizzerà, a tale scopo, sarà il
semplice Gestore software. Avvialo cliccando sulla voce Gestore software
presente nella sezione Sistema della finestra del Menu.

La finestra che appare mostra le varie categorie in cui sono ripartiti i


programmi che puoi installare.

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Puoi cominciare a esplorare le applicazioni disponibili dalla categoria
Raccomandata: dopo aver cliccato sull’icona relativa, ti verrà mostrata una
lista di programmi di cui si consiglia l’installazione. Per distinguere le
applicazioni ancora non installate da quelle già presenti nel tuo sistema, le
icone di queste ultime vengono mostrate con un segno verde di spunta posto
in basso a destra:

Per installare un programma, quindi, fai doppio clic sulla riga di questo
all’interno della lista che ti viene mostrata dal Gestore software. Ad esempio,
tra i software raccomandati è presente FileZilla, un ottimo client FTP
multipiattaforma. Per procedere alla sua installazione, dunque, clicca due
volte sulla riga di FileZilla.

Nella schermata che appare, compariranno delle informazioni dettagliate


sul software che si andrà ad installare: un’estesa descrizione del programma,
la versione che verrà attualmente installata, le recensioni lasciate dagli utenti
e così via. Per effettuare l’installazione non ti resta che cliccare sul pulsante
Installa; a questo punto verrà scaricato, installato e configurato il pacchetto
contenente l’applicazione, insieme a tutti i pacchetti necessari al corretto
funzionamento del programma stesso.

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Disinstallare un’applicazione è altrettanto semplice. Nella finestra del
Gestore software raggiungi la sezione nella quale è presente il programma da
disinstallare, quindi nell’elenco delle applicazioni disponibili fai doppio clic
sulla riga del software da eliminare dal sistema; fatto ciò, nella schermata che
appare clicca sul pulsante Rimuovi. A questo punto, l’applicazione prescelta
verrà disinstallata.

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È probabile che, in molti casi, tu conosca il nome o parte del nome delle
applicazioni che desideri installare o disinstallare. In questa eventualità,
piuttosto che navigare a vista tra le categorie di programmi disponibili, è
consigliabile far uso della funzionalità di ricerca: per cercare un programma
specifico, dunque, inserisci parte del nome di questo nello spazio vuoto in alto
a destra nella finestra del Gestore software e premi, poi, Invio. Ti verrà
mostrato un elenco di tutti i pacchetti i cui nomi contengono la sequenza di
caratteri da te inserita; ora fai doppio clic sul pacchetto desiderato e procedi
all’installazione o alla disinstallazione di questo.

Alcune volte il Gestore software, con la sua grande facilità d’uso, può non
bastare: questo software, infatti, è pensato per gestire al meglio le operazioni

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che riguardano le applicazioni nella loro interezza mentre, in alcuni casi,
l’utente può voler manipolare in piena libertà dei pacchetti singoli o desidera
avere a propria disposizione un maggior numero di funzionalità nella gestione
del software che installa.

In tutti questi casi la soluzione è usare, al posto del Gestore software, il


Gestore pacchetti Synaptic. Per lanciarlo clicca su Gestore pacchetti nella
sezione Sistema della finestra del Menu.

NOTA
Per capire meglio la differenza tra gestione delle applicazioni e gestione dei
singoli pacchetti, tieni conto del fatto che una specifica applicazione può
essere distribuita mediante un singolo pacchetto o tramite un insieme di
pacchetti: ad esempio, un client FTP può essere composto dal pacchetto che
fornisce l’interfaccia testuale, da quello che contiene l’interfaccia grafica e dal
pacchetto dei file in comune tra le varie interfacce. Inoltre, sono disponibili
pacchetti che non contengono direttamente delle applicazioni, per esempio
pacchetti di librerie o documentazione.

Per avere un assaggio delle potenzialità di Synaptic, ecco come procedere


per cercare dei pacchetti da installare all’interno di specifici repository.

1. Nella finestra di Synaptic clicca sul pulsante Origine, in basso a sinistra.

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In questo modo tutti i pacchetti, installati e installabili, saranno ordinati
secondo il repository in cui sono presenti.

2. Nella finestra, a sinistra, comparirà la lista dei repository attivi nel


sistema. In questa seleziona il repository del quale vuoi visualizzare i
pacchetti: ad esempio “maya/main”, che è l’archivio principale per i
pacchetti di Linux Mint 13.

3. A questo punto, nella parte principale della finestra di Synaptic apparirà


l’elenco di tutti i pacchetti disponibili nel repository selezionato. I
pacchetti preceduti da un rettangolo colorato risultano installati, quelli

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con un rettangolo vuoto non sono invece installati.

4. Cerca tra i pacchetti non ancora installati quello di tuo interesse e clicca
due volte sulla sua riga. Apparirà un segno di spunta alla sinistra del suo
nome.

5. Puoi selezionare, se lo desideri, altri pacchetti da installare. Clicca poi


sul pulsante Applica in alto. Comparirà una finestra con l’elenco delle
modifiche che l’operazione di installazione comporterà sul sistema.
Clicca su Applica per procedere all’installazione.

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Gestire i repository

Nella configurazione di default di Linux Mint 13 è attivo un numero nutrito


di repository, tanto da soddisfare le più diffuse esigenze nell’installazione di
nuovi pacchetti. Può capitare, però, di trovare in Internet un’applicazione che,
per venire installata, richiede l’attivazione di un repository non presente su
Linux Mint.

Come procedere in questo caso? Semplice, tramite un’apposita finestra si


aggiunge il repository richiesto. Tale finestra è raggiungibile sia dai menu del
Gestore software sia da quelli del Gestore pacchetti Synaptic. Ecco i passi
da seguire.

1. Fai apparire la finestra Sorgenti software: nella finestra del Gestore


software apri il menu Modifica e seleziona la voce Sorgenti software.
Quindi digita la password del tuo utente.

2. La finestra Sorgenti software presenta tre linguette: entra nella seconda,


Altro software. Qui clicca sul pulsante Aggiungi per aggiungere il
nuovo repository.

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3. Nella finestra che appare digita la riga che individua il percorso del
repository da aggiungere. Ad esempio, la riga per attivare il repository
del web browser Google Chrome è la seguente: “deb
http://dl.google.com/linux/chrome/deb/ stable main”.

4. Tornato alla finestra Sorgenti software, clicca sul pulsante Chiudi in


basso.

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NOTA
Un modo alternativo per accedere alla finestra Sorgenti software, senza
avviare il Gestore software o Synaptic: apri il Centro di controllo e nella
sezione Altri clicca sulla voce Software sources.

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Disponibili nella collana Esperto in un click:

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Indice
Introduzione alla collana 4
Introduzione 9
Scarica Linux Mint 10
Inserisci il DVD e avvia il PC 14
L'interfaccia di Mint 17
Installazione, via! 21
Installazione manuale 24
Le informazioni da inserire 31
Installazione alternativa da USB 36
Il primo avvio di Linux 39
L'ambiente desktop 41
Configura il sistema 50
Configura il desktop 67
Un sistema sempre aggiornato 78
Installa nuovi programmi 80
Gestire i repository 88

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