Sei sulla pagina 1di 5

TSM | Cronologia | Onomastico | Glossario | Thesaurus

Barform

Con la parola tedesca Barform (in it. 'forma bar' ma è meglio non tradurla)
s'intende genericamente la tipica forma AAB, fra le più semplici forme musicali,
rintracciabile già nella tradizione classica (p.es. l'ode costituita da strofe,
antistrofe, epodo), nel canto gregoriano e in quello popolare. È soprattutto la
forma di riferimento per la strofa delle canzoni cortesi francesi e tedesche (dal XII
secolo):
  Chanson       Bar
A Kalenda maia | ni fueills de faia Aufgesang Stollen Álrêrst lébe ich mir
ni chans d'auzell | ni lors de (frons) (pes) werde,
glaia sît mîn sündic ouge siht
A non es qe·m plaia, | pros dona   Stollen daz here lant und ouch
gaia,    (pes) die erde,   
tro q'un isnell | messagier aia der man sô vil êren giht.
B del vostre bell | cors, qi·m Abgesang   ez ist geschehen, des ich
retraia (cauda) ie bat:
plazer novell, | q'amors ích bin komen an die stat,
m'atraia, dâ got menischlîchen trat.
e jaia | e·m traia
vas vos, | donna veraia;
e chaia | de plaia·l
gelos, | anz qe·m n'estraia.

Che, a partire dal XIV sec. si espande in AABB (dove peraltro la ripetizione di B
non si veri ca sistematicamente):
  Ballade         Canzone (stro ca) / Sonetto
A Amours me fait desirer ouvert fronte piede Tanto gentile e tanto onesta
Et amer pare
De cuer si folettement la donna mia quand'ella altrui
saluta,
ch'ogne lingua deven
tremando muta,
e li occhi non l'ardiscan di
guardare.
A Que je ne puis esperer clos   piede Ella si va, sentendosi laudare,
Ne penser benignamente d'umiltà
N'ymaginer nullement vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol
mostrare.
B Que le dous viaire gent   sirma volta Mostrasi sì piacente a chi la
Qui m'esprent mira,
Me doie joie donner, che dà per li occhi una dolcezza
al core,
che 'ntender no la può chi non
la prova:  
B S'amours ne fait     volta e par che de la sua labbia si
proprement   mova
Telement uno spirito soave pien d'amore,
Que je l'aie sans rouver. che va dicendo a l'anima:
Sospira

Da questi stessi anni le forme non-stro che italiane, come la ballata e


successivamente la frottola, incorniceranno la il modello AAB con una 'ripresa':
    Ballata       Frottola
  ripresa Ecco la primavera, ripresa   El grillo è buon cantore
che'l cor fa rallegrare: che tiene longo verso:
temp'è d'annamorare dale beve grillo canta.
e star con lieta cera.
A piede Noi vegiam l'aria e 'l stanza mutazione Ma non fa come li altri
tempo   uccelli
che pur chiam'allegrezza come li han cantato un
poco
A piede In questo vago tempo   mutazione van de fatto in altro loco:
ogni cosa ha vaghezza. sempre el grillo sta pur
saldo.  
B volta L'erbe con gran   volta Quando l'ha maggior el
freschezza caldo
e or coprono i prati, alhor canta sol per
e gli albori adornati amore.
sono in simil manera.
  ripresa Ecco la primavera, ripresa   El grillo è buon cantore
che'l cor fa rallegrare: che tiene longo verso:
temp'è d'annamorare dale beve grillo canta.
e star con lieta cera.

Come si vede individuare la forma AAB come Barform non è propriamente


corretto, il Bar infatti era il genere più nobile di lirica tedesca (il termine deriva
probabilmente da 'Barat' che nell'arte antica della scherma indicava un a fondo
riuscito), costituito almeno da tre strofe modellate su un Ton speci co che solo
nelle forme più semplici segue lo schema AAB.
I Töne erano modelli melodico-ritmici su cui adattare il testo poetico. Hans
Sachs (1494-1576), il più celebre fra i Meistersinger (continuatori della tradizione
dei Minnesänger), scrisse più di 4200 liriche usando meno di 280 Töne, di cui solo
13 inventati ex novo.
Un Ton adottava forme diverse, seppur tutte riconducibili al modello tripartito
più semplice:
   – AAB
   – AxAxBx (dove la parte conclusiva di A era uguale a B)
Ma anche quadripartite:
   – AABB (ricalcando in sostanza la forma canzone)
   – AABA (variante molto di fusa che trasforma B in un ponte)
E pentapartite:
   – AABBA (soluzione derivata dalla precedente)
   – AABBC (dove C è l'Abgesang e B il ponte)
In e fetti il termine Barform fu coniato dallo studioso wagneriano Alfred Lorenz
negli anni Venti del Novecento, in un tentativo maldestro di spiegare i modi con
cui Wagner concepiva il Bar in relazione ai Maestri cantori di Norimberga (1867)
dove i musici protagonisti della vicenda ambientata a metà del Cinquecento
disquisiscono sulla musica tedesca e sui modi con cui si compongono gli antichi
canti.
Die Meistersinger von Nürnberg è infatti la storia del giovane Walther che, per
ottenere la mano della dama destinata al vincitore di una gara poetica, si ritrova
a improvvisarsi 'maestro cantore'. Tenta d'imparare le regole ma alla ne vince
più per la passione della sua musica che per il rigore compositivo.
Nell'ultima scena del I atto troviamo Walther che deve essere selezionato per la
gara da tre maestri il fornaio Kothner, il calzolaio Sachs (identi cato con il
celebre musicista) e lo scrivano Beckmesser. Quest'ultimo il più pedante dei tre
era nella prima versione chiamato Hans Lick (in esplicita polemica ad Eduard
Hanslik che pochi anni prima aveva pubblicato Del bello musicale).
Walther si vanta maldestramente di essere discepolo di Walther von del
Vogelweide morto da tre secoli. Poco oltre Kothner spiega, sulla base di un
antico trattato, come debba comporsi la canzone. Qui Wagner erroneamente
ritiene che Bar sia il nome che prende ciascuna strofa e non il tipo di
componimento.

I. ACT – 3. Scene   ATTO I – Scena III


kothner Drum nun frag ich zur Stell:   kothner E perciò io ora domando
welch Meisters seid Ihr senz'altro:
Gesell? di quale Maestro siete stato
scolaro?
walther Am stillen Herd in   walther D'inverno, al tranquillo
Winterszeit, focolare,
wann Burg und Hof mir quando la neve copriva castello
eingeschneit, – e cortile,
wie einst der Lenz so lieblich come il sorriso della primavera
lacht, d'un tempo
und wie er bald wohl neu quand'ella d'improvviso si
erwacht, – ridesta,
ein altes Buch, vom Ahn un vecchio libro, eredità degli
vermacht, avi,
gab das mir o t zu lesen: spesso mi dedicai a leggere:
Herr Walther von der Sire Walther von der
Vogelweid, Vogelweide
der ist mein Meister è stato il mio maestro.
gewesen.
sachs Ein guter Meister!   sachs Eccellente maestro!
beckmesser                                     Doch lang   beckmesser                                         Ma morto da
schon tot; un pezzo;
wie lehrt' ihn der wohl der come vi ha insegnato la
Regeln Gebot? disciplina delle regole?
  [...]     [...]
kothner Was euch zum Liede Richt'   kothner Quel che sarà regola e norma
und Schnur, alla vostra Canzone,
vernehmt nun aus der pprendete ora dal trattato!
Tabulatur!
  Lesend     Legge
  Ein jedes Meistergesanges     Ciascun Bar di una canzone
Bar d'autore
stell' ordentlich ein Gemässe sia costituito come regola
dar da più sezioni, principio
aus unterschiedlichen che nessuno deve infrangere.
Gesätzen, La prima sezione consta di due
die keiner soll verletzen. Stollen
Ein Gesätz besteht aus che debbono avere la stessa
zweenen Stollen, melodia;
die gleiche Melodei haben lo Stoll è di più versi
sollen; con la propria rima.
der Stoll' aus etlicher Vers' Poi deve seguire l'Abgesang,
Gebänd', anch'esso formato da più versi,
der Vers hat einen Reim am ma con una sua melodia
End'. diversa da quella degli Stollen.
Darauf so folgt der Più Bar di simile natura
Abgesang, formano una canzone d'autore,
der sei auch etlich' Verse e chiunque avrà composto una
lang, nuova canzone,
und hab' sein' besond're non avendo per più di quattro
Melodei, sillabe
als nicht im Stollen zu nden attinto alla melodia di altri
sei. maestri,
Derlei Gemässes mehre con quella canzone avrà il
Baren premio di maestro.
soll ein jed' Meisterlied
bewahren;
und wer ein neues Lied
gericht',
das über vier der Silben nicht
eingrei t in andrer Meister
Weis',
des Lied erwerb' sich
Meisterpreis.

– Hermann Prey | James Levine, dir. (live New York 1993)

 
 
 
 
 

Potrebbero piacerti anche