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STROFE E PP.

44-58

COMPONIMENTI
Dal greco strophè, "rivolgimento"
perché il coro, nell’antico teatro
greco, si rivolgeva al pubblico.

STROFA È un’unità metrica formata da un


insieme di versi di senso
compiuto e presenta ritmo, che
ottiene grazie all’alternarsi
regolare delle rime.
Le strofe classiche della tradizione
metrica italiana prendono il nome da:
❖numero dei versi che la compongono
❖tipologia di versi (necessariamente tutti
della stessa lunghezza)
❖schema delle rime
Al valente segnore A
di cui non so migliore A

sulla terra trovare B


ché non avete pare B

(Bruno Latini, Tesoretto)

DISTICO, due versi, spesso endecasillabi


spesso a rima baciata
Io vedo (come è questo giorno, oscuro!) A
vedo nel cuore, vedo un camposantoB
con un fosco cipresso alto sul muro. A

E quel cipresso fumido si scaglia C


allo scirocco: a ora a ora in piantoB
sciogliesi l'infinita nuvolaglia. C

(Pascoli, il giorno dei morti)

TERZINA, tre versi, di solito endecasillabi, spesso


endecasillabi a rima incatenata ma anche ripetuta
(ABC ABC)
Quartina
Sestina
Ottava
...
SONETTO

BALLATA

COMPONIMENTI ODE
TRADIZIONALI
IL MADRIGALE

CANZONE
SONETTO
▪ È composto da due quartine e due terzine,
per un totale di quattordici versi endecasillabi
che possono rimare in modi diversi
▪ Forma poetica antica, forse inventato nel
Duecento da Jacopo da Lentini, Scuola Siciliana
«Tanto gentile e tanto onesta pare Schema:
la donna mia quand'ella altrui saluta, ABBA - ABBA | CDE - EDC.
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi non l'ardiscan di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,


benignamente d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira,


che dà per li occhi
una dolcezza al core,che 'ntender no la può chi non la prova:

e par che de la sua labbia si mova


un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.»

(Dante Alighieri)
È un componimento lirico
popolare composto per la
danza e il canto, formato da
stanze e intervallato da un
BALLATA ritornello costituito di solito
da 1-4 versi.
Esempio: Lorenzo de' Medici, il
Trionfo di Bacco e di Arianna
Quant'è bella giovinezza x
che si fugge tuttavia! y
Chi vuol esser lieto, sia y
di doman non c'è certezza. x

Quest'è Bacco e Arianna, a


belli, e l'un dell'altro ardenti: b
perché 'l tempo fugge e inganna, a
sempre insieme stan contenti. b
Queste ninfe ed altre genti b
sono allegre tuttavia. y
Chi vuol esser lieto, sia y
di doman non c'è certezza. x
ODE
Ode Saffica: esisteva già nella poesia greca con la poetessa Saffo (630-570 a.C)
Ode Oraziana: codificata nella sua forma classica con il latino Orazio (65 – 8 a.C)

Componimento lirico con strofe che, di solito, contano non più di 6 o 7 versi e ripetono lo stesso
schema. È per lo più d’ispirazione amorosa o morale-civile.

Saffo, La cosa più bella, pag 186


Orazio, Carpe Diem, pag 98
IL MADRIGALE
Forma letteraria più breve del sonetto, scritta per musica e
formata da: terzine di endecasillabi seguite da un distico a rima
baciata o da un verso isolato o da due coppie di distici.

Esempio: Petrarca
Non al suo amante più Diana piacque A
quando, per tal ventura, tutta ignuda B
la vide in mezzo delle gelid'acque; A

ch'a me la pastorella alpestra e cruda, B


posta a bagnar un leggiadretto velo, C
ch'a l'aura il vago e biondo capel chiuda; B

tal che mi fece or quand'egli arde il cielo, C


tutto tremar d'un amoroso gelo. C
LA CANZONE
È il componimento lirico più illustre della
tradizione metrica italiana.
La canzone classica è formata da cinque o più
strofe/stanze, composte da endecasillabi e
settenari.

Origine:
Canzoni provenzali ! poeti della Scuola
Siciliana ! Stilnovisti ! Petrarca
Canzone classica o petrarchesca
CANZONE LIBERA
Grazie alle innovazioni di Leopardi,
la canzone evolve:
▪ versi endecasillabi e settenari che
si alterano liberamente, senza
avere un posto fisso (classica)
▪ strofe di varia lunghezza
▪ versi che non sono legati da
schemi di rime
IL SABATO DEL
VILLAGGIO
PAG 55
LE POESIE VISIVE E
LO SPAZIO
BIANCO
ORIGINI DELLE
POESIE VISIVE

IL GRECO
SIMIA DI RODI
(IV-III A.C)
TEOCRITO, LA SIRINGA (IV-III A.C)
RIPRODUCE IL FLAUTO DI PAN UTILIZZATO DAI
PASTORI
ANTICA ROMA:
CARMEN FIGURATUM
Optaziano
Porfirio (III-IV
d.C)
Versus Intexti
LA POESIA COME
GIOCO, ENIGMA
DA RISOLVERE
ACROSTICI
Roma tibi subito motibus ibit amor

in girum imus nocte et consumimur igni

ANACICLICI

ROPALICI
CALLIGRAMMI
NOVECENTESCHI
LE AVANGUARDIE E
IL «BELLO DISEGNO»
APOLLINAIRE
(1880-1918)

Apollinaire, Piove
Govoni, Autoritratto
NANNI BALESTRINI
P. 18 - 23 SCRITTURE CREATIVE

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