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IV.

CONCLUSIONI

Il lavoro di ripensare alla musica di un autore così particolare come Skrjabin ha

senz’altro procurato grande avvicinamento a una figura complessa nella storia della

musica e lascia aperto, sempre dal punto di vista della ricerca sonora, l’interesse per la

rivisitazione delle opere mature per pianoforte di questo compositore. Basta pensare

all’arditezza e alla ricchezza armonica con cui Skrjabin gestisce l’orchestra nelle sue

due ultime sinfonie, insieme alle sperimentazioni che avvia a partire della quinta sonata

per pianoforte, per rendersi conto che c’è un materiale di un valore inestimabile in

questa musica che decisamente è dotata di una speciale aura moderna e sofisticata,

tanto da poter dire che proprio da lui sono partite le idee di alcuni linguaggi armonici che

si sono sviluppati durante il XX secolo.

L’orchestrazione dei 24 Preludi Op. 11 è stata un ottimo punto di partenza per riuscire a

capire gli sviluppi nella musica di questo compositore che ha modificato fortemente il

suo stile nel corso della sua vita: purtroppo la sua prematura scomparsa lascia

un’incognita sulla strada che avrebbe potuto prendere la sua musica.


BIBLIOGRAFIA

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Gunter Philip, 1967.

Aleksandr SKRJABIN, Rêverie, Lipsia, M. P. Belaieff, 1899.

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Edtition, 1937.

Faubion BOWERS, The New Scriabin: Enigma and Answers, New York, Affiliated

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Hugh MACDONALD, Oxford Studies of Composers: Skryabin, Vol. 15, Oxford University

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Studio dell’orchestrazione, EDT, 2008.

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Oxford University Press, 2001, p. 291-295.

Roman VLAD, Skrjabin tra cielo e inferno, Bagno a Ripoli (Firenze), Passigli Editori,

2009.
RINGRAZIAMENTI

Vorrei fare un speciale ringraziamento ai due docenti relatori di questa tesi: il prof.

Fertonani, con lui è partita questa meravigliosa esperienza di studi in Italia grazie alla

sua attenzione e sempre opportuna disponibilità quando ho avuto bisogno, per la

disponibilità e precisione dimostratemi durante tutto il periodo di stesura. Il maestro

Possio, correlatore di questa tesi di laurea, il suo accompagnamento, controllo delle

orchestrazioni, consigli, supporto nei momenti dei dubbi che ho avuto e la sua

disponibilità hanno reso possibile il completamento di questo lavoro. Oltre ad essere un

magnifico ascoltatore nei momenti di difficoltà, sono grato per la sua inesauribile

gentilezza. Senza di Loro questo lavoro non avrebbe preso vita!

Un grande ringraziamento alla mia famiglia che ha creduto nelle mie capacità e senza il

suo sostegno sia morale che economico questo non sarebbe stato possibile, grazie

Madre e Nelcy, le due donne a cui devo il mio soggiorno a Milano.

Grazie ai colleghi che mi hanno accompagnato durante gli studi, grazie alle chiacchiere

con loro le mie competenze con l’italiano sono migliorate giorno dopo giorno, un

ulteriore ringraziamento speciale per il loro contributo nella redazione di questa tesi a:

Alessandra Giusti e Francesca Degiorgio.

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