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Se il prezzo aumenta, l’impresa vuole offrire una maggiore quantità di prodotti sul mercato per aumentare i
propri introiti.
Però per i prodotti agricoli nel breve periodo l’imprenditore non lo può fare, perché tali prodotti
seguono la stagionalità della produzione.
Supponiamo che il prezzo del prodotto passi da 8 euro al litro a 20 euro al litro e come imprenditore voglio
vendere di più per avere maggiori ricavi.
Ciò non si può fare dall’oggi al domani perché la quantità degli alberi è limitata al processo biologico delle
piante.
Per i prodotti alimentari è meno rigida, perché se un’impresa produce mozzarelle, se aumenta il
prezzo e la quantità offerta domandata sul mercato, basta che l’impresa acquisti una maggiore
quantità di latte purché gli impianti lo permettano.
Quindi l’impresa può offrire una maggiore quantità di mozzarelle sul mercato.
Ad esempio, gli impianti prima lavoravano 6h al giorno e in questo caso basta aumentare le ore di lavoro
dei macchinari e del personale per produrre una quantità maggiore di mozzarelle, magari con una squadra
diversa di impiegati.
Ricapitolando:
Nel primo caso dei prodotti agricoli l’offerta è rigida, cioè rimane ferma rispetto al prezzo, sia che aumenta
sia che diminuisce.
Invece nel secondo caso dei prodotti alimentari è meno rigida ma nello stesso tempo rigida perché non
dobbiamo dimenticare che per produrre prodotti alimentari si ha l’esigenza delle materie prime agricole.
LA FUNZIONE DI OFFERTA:
L'offerta aggregata(sommatoria dell’offerta di tutte le imprese che producono un determinato prodotto
nello stesso territorio) di un generico prodotto agricolo i è influenzata, oltre che dal prezzo del prodotto
stesso, da una molteplicità di altri fattori i quali, interagendo tra loro, determinano la redditività
complessiva della produzione in oggetto e dunque l'ingresso o l'uscita delle aziende dal settore, il loro
livello di output individuale e quello aggregato del settore.