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29 maggio 1176 – La Battaglia di Legnano

Tra i comuni medioevali quelli lombardi avevano ottenuto dai feudatari molte
libertà ma erano rimasti sudditi dell’Impero germanico, che considerava la
Lombardia parte del Regno d’Italia. Da molto tempo, tuttavia, gli imperatori
germanici non si occupavano del Regno, impegnati com’erano a lottare contro
feudatari tedeschi e contro il papa [Lotta per le Investiture].

I Comuni erano molto solerti nel manifestare a parole la loro devozione


all’imperatore, però battevano moneta per conto proprio, imponevano tasse e si
facevano la guerra come e quando volevano. Tutto questo durò finché nel 1152
salì sul trono il duca di Svevia Federico di Hohenstaufen (1152-1190), che in
Italia sarà detto “Barbarossa”.

Federico I di Svevia era un uomo energico che si era prefisso la missione di far
rispettare nei suoi territori l’autorità imperiale. Così, quando nel corso di una
Dieta i rappresentanti di Lodi gli espressero le loro lagnanze per la prepotenza
della città di Milano (la accusavano di soffocare con la violenza i commerci di
tutti i Comuni vicini), Federico ne approfittò e inviò a Milano un suo
ambasciatore, ingiungendo il Comune di prestargli obbedienza. I Milanesi
risposero stracciando le lettere imperiali e costrinsero l’inviato a una fuga
precipitosa.

La posta in gioco era molto alta, perché le libertà comunali avevano reso
Milano una città ricchissima, lanciata alla conquista di mercati in Germania e
nelle altre città padane.

Come risposta, nell’autunno del 1158 l’imperatore scese in Italia e convocò


la Dieta di Roncaglia. In essa l’imperatore Barbarossa riaffermò la propria
esclusiva competenza sulle regalie (i diritti di imporre tasse, battere moneta,
stipulare contratti ecc.) e dispose che in ogni città si insediasse un governatore
di nomina imperiale, proibendo qualsiasi altra forma di organizzazione politica.
Papa Alessandro III (1159-1181), ostile al Barbarossa, si schierò con i
Comuni. L’imperatore reagì nominando un antipapa e, dopo un lungo assedio,
rase al suolo Crema (1159) e distrusse Milano (1162).
Dopo questi episodi alcuni comuni veneti e lombardi strinsero un patto giurato
di alleanza militare (il giuramento di Pontida) e costituirono la Lega
Lombarda, cui aderì anche il pontefice Alessandro III.

Lo scontro decisivo con Barbarossa avvenne il 29 maggio 1176 nella battaglia


di Legnano (nell’attuale Lombardia): le truppe imperiali vennero duramente
sconfitte e lo stesso imperatore rischiò di morire nella mischia.

Dopo la celebre Battaglia di Legnano, trascorsero altri sette anni di ostilità


prima che Federico I di Svevia, detto Barbarossa, si decidesse a firmare un
accordo di compromesso con i Comuni: con la pace di Costanza (25
giugno 1183), questi riconobbero formalmente la sovranità dell’imperatore, pur
mantenendo una larghissima autonomia.

Nel 1190 Federico I morì annegato mentre tentava di attraversare un fiume in


Asia Minore; era alla testa della terza Crociata. Poco tempo prima, nel 1186, era
riuscito, per via diplomatica e non con la forza delle armi, a ottenere l’unico
risultato duraturo del suo programma italiano: il matrimonio tra Costanza
d’Altavilla, erede del re normanno Guglielmo II (1166-1189) e suo figlio
Enrico.

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