in America latina 1) Il genocidio di 70 milioni di esseri umani appartenenti alle popolazioni dell’America latina (Aztechi, Maya e Inca).
2) L’imposizione violenta da parte dei nuovi dominatori delle
lingue spagnolo e portoghese e del cattolicesimo ai popoli sottomessi. In questo processo hanno un ruolo fondamentale i missionari, inviati in America latina per convertire gli indigeni al cattolicesimo e i conquistadores.
3) Si afferma una brutale economia di rapina che porterà Spagna
e Portogallo a depredare le risorse (oro, argento, rame, mais ecc…) e a sottoporre le popolazioni indigene ad uno sfruttamento disumano al punto che in pochi decenni era necessario importare schiavi neri dall’Africa perché gli indios erano decimati. Questo fenomeno è all’origine della tutt’ora esistente particolare varietà etnica nell’America latina: bianchi (creoli), meticci (figli di bianchi e amerindi incrociati) e mulatti (figli di bianchi e neri incrociati)
4) Gli spagnoli e i portoghesi esportano nelle colonie
d’oltreoceano la struttura economica e sociale esistente nella Spagna e nel Portogallo dell’epoca: si tratta del sistema dell’enconmienda, ossia di una enorme proprietà terriera nelle mani di un encomendero, una sorta di feudatario che gestisce la terra avuta in concessione con gli stessi criteri tipici del feudalesimo europeo. Al pari del signore feudale l’encomendero sfrutta il lavoro dei contadini ridotti al rango di servi della gleba. Il paesaggio agricolo viene ridisegnato con la nascita delle grandi piantagioni destinate alla monocoltura da esportazione (mais, caffè, cacao, cotone, tabacco, banane e frutta tropicale). Oggi le piantagioni non appartengono più agli encomenderos, bensì alle grandi multinazionali statunitensi ed europee, a lavorarci non ci sono più schiavi ma contadini poverissimi sottoposti ad un altrettanto brutale sfruttamento. L’eredità lasciata da spagnoli e portoghesi in America latina è quella di una società profondamente diseguale, in cui la ricchezza e concentrata nelle mani di un’esigua minoranza di grandi proprietari, mentre enormi masse di persone sono condannate alla povertà, all’esclusione dall’istruzione, dall’accesso ai servizi sanitari. A questa particolare struttura economica e sociale corrisponde sul piano politico l’esperienza di sanguinose dittature militari (Pinochet in Cile, Videla in Argentina) fra gli anni ’70 e ’80 del ‘900.