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Hohenstaufen

Gli Hohenstaufen (o anche Staufer o Stau o Staufen) rusalemme (1254- -1268) (nat.)
furono una famiglia nobile originaria della Svevia.
Costanza (1230-; 1307) = Giovanni III Ducas Vatatze, imperatore Romano d'Oriente
La vicenda politica del casato Hohenstaufen ebbe inizio
nel 1105 con il conferimento a Federico il Vecchio del ti- (nat.) Costanza (1232-; 1290) = Conte Corrado Gaetani d'Oriseo, vicer di Sicilia dal 1256
tolo di duca di Svevia. Nel 1138 il glio Corrado fu eletto imperatore del Sacro Romano Impero dalla dieta di al 1266 (nat.) Manfredi (12321266) principe di Taranto, re di Sicilia (1258-1266)
Coblenza.
= Beatrice di Savoia
Il casato manterr il titolo imperiale con Corrado III Costanza di Hohenstaufen (1247-1302) = Pietro
(1138-1152), Federico I Barbarossa (1155-1190), Enrico III d'Aragona (nat.) Selvaggia (;
VI (1191-1197), Federico II (1220-1250) e Corrado IV 1244) = Ezzelino da Romano
(1250-1254). Gli ultimi tre furono anche re di Sicilia.
Violante = Riccardo, conte di Caserta
La casa degli Hohenstaufen si estinse in linea maschile Ottone (1167-1200) conte palatino di Borgodiretta con Manfredi e Corradino di Svevia, autori di due gna Corrado (1172-1196) duca di Svevia
tentativi falliti di riconquistare il trono imperiale nel 1266 Filippo (1178-1208) duca di Svevia, re di
e 1268. Attraverso la discendenza di Costanza, glia di Germania (1198-1208) = Irene Angelo
Manfredi, i sovrani d'Aragona rivendicarono la succes- Beatrice (1198-1212) = Ottone IV di Brunswick
sione al trono di Sicilia. Oggi, per via femminile, molte Cunegonda (1200-1248) = Venceslao
tra le maggiori dinastie europee possono rivendicare una I di Boemia Maria (1201-1235) =
Enrico II di Brabante Elisabetta (1202discendenza dagli Hohenstaufen.
1235) = Ferdinando III di Castiglia Corrado
III (1093-1152) duca di Franconia, re d'Italia e di Germania, imperatore (1138-1152) Enrico (11371 Genealogia di Svevia
1150) re associato dei Romani Federico IV
(1145-1167) duca di Svevia
Discendenti di Federico di Bren ( 1094):
Federico I Staufer (1050 - 1105) duca di Svevia

2 Blasone

= Agnese glia di Enrico IV imperatore


Federico II di Staufer il Guercio (1090-1147) duca di
Svevia = Giuditta glia di Enrico IX il Nero duca
di Baviera Federico Barbarossa (11221190) III duca di Svevia, re di Germania, imperatore
= Beatrice di Borgogna (1152-1190)
Federico V (1164-1170) duca di Svevia
Federico VI (1167-1191) duca di Svevia
Enrico VI il Severo (1165-1197) re dei Romani, re
d'Italia, re di Germania = Costanza d'Altavilla e
Imperatore 1190-1197) Federico
II (1194-1250) re di Sicilia (1198), imperatore (12201250) = Costanza d'Aragona
Enrico VII (1211-1242) duca di Svevia (1216), re di Germania (1220) = Margherita d'Asburgo
Federico di Hohenstaufen (1230
circa-1245 circa) Enrico di Hohenstaufen (1232 circa-1252) (nat.) Enzo
(1220-1272) re di Sardegna (1241-1272)
= Iolanda di Brienne Corrado
IV (1228-1254) imperatore designato (1250-1254)
= Elisabetta di Baviera
Corradino (1252-1268) re titolare di Sicilia e di Ge-

Fu Federico I a utilizzare in araldica l'aquila imperiale,


un simbolo gi associato all'Impero Romano Germanico.
Solo a partire dal XIII secolo furono codicate le regole
dell'araldica e cominci l'usanza di sovrapporre lo stemma della casata all'aquila nera imperiale.[1] Lo stemma
della Casata di Svevia era d'oro ai tre leoni neri passanti disposti in palo, il ramo di Sicilia adott una versione modicata dell'aquila imperiale, sostituendo il campo d'oro con uno d'argento (d'argento all'aquila di nero
imbeccata, lampassata e membrata di rosso).[2]

3 Gli imperatori svevi


Con Enrico V si era estinta nel Sacro Romano Impero la
dinastia salica. I nobili tedeschi non riuscivano a trovare
un accordo sulla successione e si delinearono due fazioni
principali opposte: una favorevole ai duchi di Baviera detta dei guel (da un Welf capostipite della dinastia bavarese) e una favorevole ai duchi di Svevia detta "ghibellina"
1

GLI IMPERATORI SVEVI

il suo giovane nipote, Federico, duca di Svevia, poi noto in Italia come il Barbarossa. Egli sembrava essere
il candidato ideale anche perch imparentato da parte di
madre con i duchi di Baviera, quindi legato a entrambe
le fazioni.

3.1 Federico I

Miniatura del Barbarossa, da manoscritto del 1188

Federico cominci infatti una politica conciliante, lasciando un ampio spazio alla nobilt e avvalendosi
dell'appoggio del suo cugino Enrico il Leone, il quale aveva riunito nelle sue mani i due ducati di Baviera e di SasCorrado III di Svevia. Miniatura dalla Chronica regia Colosonia. I primi provvedimenti di Federico (1152-1154) funiensis, Bruxelles, Biblioteca reale del Belgio, Ms. 467, fol.
rono tutti rivolti alla Germania, la cui nobilt laica ed ec64v.
clesiastica venne spesso convocata in assemblee (le diete).
Egli cominci a piegare le forze a lui avverse, conscanda Weiblingen, un castello degli Hohenstaufen che aveva- do terreni che dava ad amministratori di origine servile,
no il Ducato di Svevia grazie al favore di Enrico IV. In un i quali, grati dell'appoggio dimostrato dal sovrano, ottenprimo momento prevalsero i bavaresi, con l'assegnazione nero prestigio e potere e divennero una nuova aristocrazia
della corona a Lotario di Supplimburgo, duca di Sasso- ministeriale a lui fedelissima.
nia, che regn dal 1125 al 1137. I tedeschi per non Dopo il 1154 decise di scendere in Italia per essere inapprovarono la sua politica troppo arrendevole nei con- coronato, arrivando a Roma nel 1155. Qui represse su
fronti di Innocenzo II al quale cedette i diritti sull'eredit richiesta del papa il nascente comune e ne consegn
di Matilde di Canossa, che essa aveva illegittimamen- l'animatore, Arnaldo da Brescia, al pontece, che lo fece
te lasciato alla Chiesa, essendo essa feudataria e quindi ardere al rogo. Dopo l'incoronazione Federico decise di
inabilitata a trasmettere i feudi ereditariamente.
cominciare a imporre la propria volont ai comuni italiaNel 1137 quindi i nobili tedeschi appoggiarono l'ex avversario di Lotario, Corrado di Svevia, il quale non fu giudicato all'altezza dell'incarico dopo il disastro della seconda
crociata. Alla sua scomparsa (1152) venne dunque scelto

ni, convocando due diete a Roncaglia (1154) e a Piacenza


(1158). Durante la seconda emise la constitutio de regalibus, dove stabiliva quali erano i diritti del Re d'Italia
(titolo che faceva parte della sua corona) che i comuni

3.2

Enrico VI

avevano usurpato (soprattutto diritti di esazione di imposte, pedaggi, dazi sui ponti, sui mulini, sulle strade, diritti
di tener tribunale e di batter moneta). I fondamenti giuridici di tali rivendicazioni vennero oerti dalla recente ma gi importante scuola giuridica dell'Universit di
Bologna (ricompensata dall'Imperatore con la sua protezione), che attinse, riportandolo in Europa, al diritto romano nella codicazione voluta da Giustiniano I. Questa politica procur a Federico l'inimicizia dei comuni
dell'Italia settentrionale, capeggiati da Milano. Inoltre era
salito al soglio ponticio Alessandro III, che si era alleato
con l'imperatore bizantino Manuele Comneno in funzione anti-germanica. Federico aveva cercato di ostacolare
questa elezione ed era arrivato a far eleggere un antipapa,
cosa che alla ne grav sul suo prestigio futuro.

3
ne allo scisma. I Comuni, privati dell'appoggio ponticio,
cercarono allora una tregua, che poi divenne la pace di
Costanza del 1183: essi ottennero l'autonomia sostanziale, ma formalmente essi dovettero accettare la sottomissione all'Impero. In seguito Federico si accord col re di
Sicilia combinando il matrimonio tra suo glio Enrico e
la glia di re Ruggero, Costanza d'Altavilla, celebrato nel
1186.
A questo punto Federico si dedic di nuovo alla Germania, dove Enrico il Leone faceva una politica del tutto
indipendente da lui e lo aveva tradito negandogli l'aiuto
a Legnano. Nel 1180 Federico lo mise al bando, con una
doppia condanna sia da un tribunale feudale sia dalla dieta. Enrico si sottomise nel 1181, recuper alcuni beni
allodiali, ma Federico da allora si riut di reintegrarlo
nella scala feudale.
Il passo successivo del Barbarossa sarebbe stato a rigor di
logica diretto a Bisanzio, e infatti part nella terza crociata, ma mor per cause pare naturali in Anatolia durante la
marcia verso Gerusalemme.

3.2 Enrico VI

La morte di Federico Barbarossa, illustrazione ottocentesca di


Gustave Dor

I Comuni italiani, che ormai si erano spinti molto avanti in


quanto a indipendenza dall'impero, non gradirono l'invio
di podest scelti dall'imperatore, n atti di forza come la
distruzione di Milano del 1162 ed ebbero inizio le prime ribellioni: la Lega Veronese del 1164 diventata poi
lega lombarda, appoggiata anche da Venezia, nel 1167.
Poich l'equilibrio in Germania si stava incrinando per il
perdurare dello scisma dell'antipapa Vittore IV e per la
politica eccessivamente indipendente di Enrico il Leone,
il Barbarossa non poteva concentrarsi sull'Italia e quando
vi scese riport una sonora scontta nella battaglia di Legnano del 1176. In quel momento l'Imperatore sembrava
avere nemici su tutti i fronti (i Comuni, il papa, alcuni
prncipi tedeschi, l'Imperatore bizantino e il normanno
re di Sicilia), per questo egli cap di doversi dedicare intanto a rompere il fronte troppo compatto degli avversari.
Si accord allora col papa a Venezia (1177), ponendo -

Enrico VI e Costanza, dal Liber ad honorem Augusti, Pietro da


Eboli, 1196

Per la felice politica matrimoniale, il glio di Federico,


Enrico VI aveva ottenuto anche la corona di Sicilia. Ma
se da parte germanica non vi furono contestazioni alla
sua elezione, nel Mezzogiorno d'Italia egli fu conteso dal
duca normanno Tancredi di Lecce. Ma, con la morte di
Tancredi e anche di un altro pretendente, Riccardo Cuor
di Leone (che vantava parentele sia con Enrico il Leone sia con i normanni, dopo il matrimonio di sua sorella con Guglielmo II di Sicilia) la situazione sembr
quietarsi. Nel Natale del 1194 Enrico venne incoronato

GLI IMPERATORI SVEVI

a Palermo e il giorno dopo, a Jesi, veniva alla luce il suo IX, ma nel 1228 guid una spedizione in Terrasanta e
erede Federico Ruggero, che nel nome aveva gi il ricordo con un accordo diplomatico ottenne la restituzione di
dei monarchi dei due regni.
Gerusalemme (quinta crociata).
Fu n da allora chiaro come Enrico stesse cercando di trasformare la corona imperiale in un titolo ereditario per la
dinastia sveva, sollevando le proteste dei nobili tedeschi,
dei comuni e del papa. Enrico mor a soli trent'anni per
un banale incidente lasciando il glio di appena tre anni.
Dopo la parentesi di Ottone IV Federico fu eletto.

3.3

Federico II

Ranato e moderno uomo di cultura, oltre che abile politico e esperto diplomatico, lasci in Germania larga autonomia ai grandi feudatari, rivolgendo il suo interesse
soprattutto all'Italia meridionale. Valendosi di validi collaboratori e di una solida e rinnovata burocrazia, diede
al regno di Sicilia un nuovo assetto amministrativo ed
economico, combatt le autonomie dei vescovi, dei baroni e delle citt, fond un'importante universit a Napoli
(1224) e stabil la sua corte, ricca e ranata, a Palermo.
Qui, luogo di incontro di tradizioni culturali arabe, latine, ebraiche e greche, nacque la prima scuola poetica in
lingua volgare, detta scuola siciliana, della quale lo stesso
imperatore fece parte.
Nel 1231, con le Costituzioni di Mel, raccolta di leggi in parte da lui emanate, gett le basi in Sicilia di
uno stato accentrato, permeato dalle idee dell'assolutismo
regio. Sostenitore dei ghibellini, tent di ricondurre
all'obbedienza i comuni del nord Italia, e nel 1237 sconsse a Cortenuova una seconda lega lombarda, annullando poi le disposizioni della pace di Costanza siglata dal nonno Federico Barbarossa e sottomettendo i comuni dell'Italia centrale e settentrionale al controllo di
funzionari imperiali.
Nuovamente scomunicato (1239) e poi deposto (1245)
da papa Innocenzo IV, fu duramente scontto dai comuni a Parma nel 1248 e a Fossalta nel 1249. Mor il 13
dicembre 1250 dopo aver designato come erede il glio
Corrado IV re dei Romani.

3.4 Corrado IV
Corrado IV di Hohenstaufen (Andria, 25 aprile 1228
Lavello, 21 maggio 1254) era il glio secondogenito dell'imperatore Federico II di Svevia e di Jolanda di
Federico ritratto con un falco (dal De arte venandi cum avibus) Brienne. Dopo la deposizione di suo fratello, Enrico VII,
fu designato alla successione da suo padre Federico, e asAlla morte di Enrico VI, il glio Federico, a soli quattro sunse i titoli di Duca di Svevia (Corrado III; 1235-1254),
anni, fu proclamato re di Sicilia (1198) sotto la reggen- Re di Germania (Corrado IV; 1237-1254), re di Sicilia
za della madre, Costanza d'Altavilla. Costanza, vedova di (Corrado I; 1250-1254) e re di Gerusalemme (Corrado
Enrico VI, riconobbe la signoria feudale del papa, con il II; 1250-1254).
quale concluse un concordato rinunziando all'impero per
conto di Federico e adando al papa la reggenza per il
3.5 Manfredi
glio e poco dopo mor.
Appoggiato dal papa, che per arginare l'eccessiva potenza
del regno di Germania si era fatto promettere che egli non
avrebbe mai riunito le corone di Germania e di Sicilia,
nel 1212 Federico fu eletto re di Germania e, nel 1220,
fu consacrato imperatore da papa Onorio III, dopo aver
promesso di tenere fede agli impegni assunti con il suo
predecessore.

Manfredi (1232-1266), principe di Taranto, glio naturale di Federico II, alla morte del padre (1250) divenne
reggente sul trono di Sicilia per il fratellastro Corrado IV,
che si trovava in Germania. La sua reggenza fu osteggiata
da papa Innocenzo IV, che aveva scomunicato Federico
II e si era battuto per l'aermazione del potere temporale della Chiesa sull'impero. Alla morte di Corrado, nel
Avendo poi disatteso le promesse di partecipazione al- 1254, Manfredi accett la reggenza della Sicilia per il nile crociate, fu scomunicato dal nuovo papa Gregorio pote Corradino, ma il nuovo pontece Alessandro IV lo

4 Il codice fridericiano
Nel 2005 stato rinvenuto nella Biblioteca dell'Universit
di Innsbruck un carteggio composto da pi di 200 documenti tra lettere e decreti, redatti per la maggior parte da
Federico II e da suo glio Corrado, oltre che da diversi
importanti personaggi dell'epoca.

5 Note
[1] Empereurs Germaniques
[2] Royaume de Sicile

6 Bibliograa
Franco Cardini e Marina Montesano, Storia medievale, Firenze, Le Monnier Universit, 2006. ISBN
8800204740

7 Voci correlate
Sacro romano impero
Manfredi incoronato (da una Cronica del Villani)

Regno di Sicilia
Sovrani di Sicilia

8 Altri progetti
scomunic e Manfredi, dalla Puglia, con l'aiuto di truppe
saracene, dichiar guerra al papa.
Nel 1257 sconsse l'esercito del papa e il 10 agosto 1258,
dopo aver diuso la falsa notizia che Corradino era morto, fu incoronato a Palermo re di Sicilia (1258-1266). Insediatosi sul trono prosegu la politica del padre e cerc di tessere alleanze prendendo posizione all'interno di
ogni faida cittadina o nobiliare. Dopo essere stato scomunicato da papa Alessandro una seconda volta, si schier
in Toscana con i ghibellini e prese parte alla battaglia di
Montaperti (1260) che si concluse con una grave scontta per i guel. Per raorzare la propria posizione combin il matrimonio tra la glia Costanza e l'infante Pietro
d'Aragona. La scomunica gli fu rinnovata dal nuovo papa, Urbano IV, il quale si appell al conte Carlo d'Angi,
fratello del re di Francia Luigi IX, e forte del suo sostegno band una crociata contro Manfredi. Il conte scese in
Italia e nella battaglia di Benevento (1266) Manfredi fu
scontto e ucciso.
Manfredi, uomo di non comuni doti intellettuali e poeta,
fu un generoso mecenate e accolse alla sua corte scienziati, poeti e artisti. Fece tradurre numerosi testi dall'arabo
e dal greco e scrisse versi in volgare.

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