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L’età di Federico II

1198
Federico II viene incoronato re di Sicilia
Per volere della madre Costanza, appartenente alla dinastia normanna degli Altavilla, nel 1198 Federico
viene incoronato re di Sicilia all’età di soli 4 anni. Dopo pochi mesi Costanza muore e Federico è posto
sotto la tutela di papa Innocenzo III. Nel corso del suo regno, Federico consolida le istituzioni della
monarchia e rinforza, non senza incontrare resistenze, il proprio potere nei confronti dei feudatari locali.
Inoltre introduce nel Regno di Sicilia il diritto romano e fonda l’Università di Napoli, in cui si formano
numerosi funzionari passati poi al suo servizio.

1220

Federico II viene incoronato imperatore


Ottenuta nel 1211 con l’appoggio di papa Innocenzo III la corona di Germania, necessaria premessa al
titolo imperiale, nove anni dopo Federico viene incoronato imperatore da papa Onorio III in San Pietro a
Roma. Senza mai abdicare dal Regno di Sicilia, Federico tiene separate le due corone, lasciando
formalmente la Germania al figlio Enrico, ma mantenendone la suprema autorità in qualità di imperatore.
Nonostante ciò, raramente fa ritorno in Germania, avendo scelto come propria sede la Sicilia; come
conseguenza la regione tedesca, di fatto, torna sotto il controllo dei grandi feudatari.

1226

Si ricostituisce la Lega lombarda


Desideroso di estendere il potere imperiale in Italia, Federico revoca la pace di Costanza (firmata nel 1183
dai rappresentanti della Lega lombarda e dal Barbarossa), entrando apertamente in collisione con i
comuni e con la chiesa. Si ricostituisce così la Lega lombarda, che ottiene subito l’appoggio del papa. Le
città italiane tornano a dividersi tra le opposte fazioni di guelfi e ghibellini.

1227

Federico II viene scomunicato da papa Gregorio IX


Al momento dell’incoronazione imperiale, Federico si era impegnato con il papa Onorio III a
intraprendere una crociata in Terrasanta. In realtà Federico elude ripetutamente le richieste del pontefice
e questo suo atteggiamento, insieme alla sempre più evidente volontà di estendere il proprio potere in
Italia, unendo Regno di Sicilia e impero, provoca una dura presa di posizione di Gregorio IX, successore di
Onorio III. Si giunge così alla sua scomunica.
1228

Crociata di Federico II
Nel 1228 Federico si decide a partire per la Terrasanta (sesta crociata) e il 28 giugno salpa da Brindisi.
Invece di giungere sotto le mura di Gerusalemme con il proprio esercito, tuttavia, egli preferisce trattare
la restituzione della città santa per via diplomatica con il sultano al-Malik-al-Kamil, nipote del Saladino.
Federico raggiunge il suo scopo e Gerusalemme viene così ceduta ai cristiani. Dopo essersi fatto
incoronare re di Gerusalemme nella basilica del Santo Sepolcro, l’imperatore torna in Italia, dove il papa –
che non ha gradito l’accordo con il nemico infedele, ma che non può non tener conto del risultato
raggiunto – revoca la scomunica nei suoi confronti (Anagni, 1230).

1231

Costituzioni di Melfi
Nel 1231 Federico emana, con l’aiuto del proprio fidato notaio Pier delle Vigne, le Costituzioni di Melfi
(Constitutiones Augustales o Liber Augustalis), il codice legislativo del Regno di Sicilia fondato sul diritto
romano e normanno. Le Costituzioni, una delle più grandi opere nella storia del diritto, hanno lo scopo di
limitare il potere dei nobili locali e di creare uno stato burocratico e fortemente centralizzato.

1237

Battaglia di Cortenuova
Il conflitto tra la ricostituita Lega lombarda e Federico, desideroso di vendicare la sconfitta subita a
Legnano dal Barbarossa, suo nonno, sfocia nella battaglia di Cortenuova del 1237. Qui l’esercito imperiale
ha la meglio su Milano e i suoi alleati. Tuttavia, nonostante questa vittoria e nonostante i ripetuti tentativi
compiuti negli anni seguenti, Federico non riuscirà mai a espugnare la città di Milano.

1230-50

Alla corte di Federico II fiorisce la Scuola siciliana


Tra il 1230 e il 1250 alla corte di Federico II di Svevia, si sviluppa un movimento culturale meglio noto
come Scuola siciliana. I poeti appartenenti a questa corrente letteraria prendono spunto dalla poesia
franco-provenzale, tanto che la lingua nella quale scrivono, denominata “siciliano illustre”, trae spunto
diretto da una commistione tra latino e lingua “d’oc”, originaria della Francia meridionale. Il tema
principale è la poesia d’amore, mentre i maggiori esponenti di questo movimento sono Pier delle Vigne e
Jacopo da Lentini.

1245
Concilio di Lione
In seguito alla politica militare aggressiva di Federico in Italia, il papato si sente sempre più accerchiato:
nel 1239 l’imperatore viene scomunicato una seconda volta. Il concilio di Lione del 1245 sancisce la
conferma della scomunica: papa Innocenzo IV, successore di Gregorio IX, dichiara deposto Federico dalla
carica imperiale, sciogliendo sudditi e vassalli dall’obbligo di prestargli obbedienza e fedeltà. I feudatari
tedeschi accolgono prontamente l’invito del pontefice e trovano un nuovo candidato da contrapporre
all’imperatore.

1248

Federico II viene sconfitto a Parma


Nel febbraio del 1248 Federico viene duramente sconfitto nei pressi di Parma da milizie cittadine. Dopo
un lungo assedio, infatti, i parmensi approfittano dell’assenza dell’imperatore (allontanatosi dalle truppe
per una battuta di caccia) e travolgono l’esercito imperiale; Federico si salva trovando rifugio nell’alleata
città di Cremona. L’anno successivo anche il figlio Enzo viene battuto a Fossalta e catturato dai bolognesi,
che lo terranno prigioniero fino alla sua morte, nel 1272.

1250

Morte di Federico II
La scomunica papale, l’insubordinazione dei feudatari tedeschi e le sconfitte contro gli eserciti cittadini
mettono alla corda Federico; la situazione appare per lui decisamente critica. Nel 1250, probabilmente a
causa di un’infezione, Federico muore e il potere che egli ha costruito nel corso del tempo si sgretola
rapidamente. Il figlio Corrado, cui è destinata la successione, muore nel 1254 senza riuscire a riprendere il
controllo del Regno di Sicilia. Solo nel 1258 la corona passa al terzo figlio, Manfredi, che diviene
nuovamente punto di riferimento per i ghibellini, almeno fino alla sua morte, avvenuta nel 1266 nel corso
della battaglia di Benevento.

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