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IL NEGOZIO GIURIDICO

Il negozio giuridico costituisce la principale manifestazione di volontà lecita tra le parti rivolta ad
uno scopo pratico che consiste nella costituzione, modificazione o estinzione di una situazione
meritevole di tutela secondo l'ordinamento giuridico.
Si distingue con il negozio di accertamento, il cui fine pratico non è quello di produrre nuove
conseguenze giuridiche ma accertare una volontà già manifestata di una situazione giuridica
preesistente. Alcuni autori negano questo negozio nel quadro dell'autonomia privata cui va
riconosciuto carattere dispositivo, non si comprenderebbe in tal senso la funzione del giudice.

Il negozio giuridico coinvolge i concetti di capacità d'agire, giuridica e di disposizione.


Gli effetti scaturenti dal contratto possono derivare direttamente dalla legge anche se non voluti e
dalle parti.
Il contratto è la specie del genere del contratto. Il contratto è l'accordo di due o più parti [c.c. 1420,
1446, 1459] per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale. Art.
1322 - Autonomia contrattuale.
Le norme previste per il contratto si applicano anche agli atti unilaterali a contenuto patrimoniale
art.1324 cc.
Gli elementi del contratto

Elementi essenziali ai sensi dell'art.1325 cc:


– accordo delle parti; la causa; l'oggetto; la forma, quando é prescritta dalla legge perché il
contratto sia valido.
Elementi accidentali:
- termine,
– condizione,
– modus
Elementi naturali: in quanto previsti dalla legge per completarne la disciplina. Più che
elementi possono essere chiamati effetti giuridici che derivano dalla natura del negozio ( per
esempio nella vendita sono considerati naturali la garanzia per i vizi della cosa e la garanzia
per evizione altrui) nel mutuo e nel mandato il compenso. Le parti contraenti nei limiti del
possibile possono decidere di escluderli.

La classificazione dei negozi giuridici

– negozi tra vivi e mortis causa


– unilaterali, bilaterali, plurilaterali
– solenni e non solenni
– gratuiti e onerosi
– negozi che incidono sulla disponibilità del patrimonio (atti di ordinaria amministrazione.
straordinaria amministrazione e atti dispositivi autorizzati da terzi)

Elementi essenziali del contratto:


- il soggetto, la parte formale e sostanziale dell'atto la rappresentanza.

Soggetto: centro di imputazione di interessi.


Parte formale: autore dell'atto volitivo (capacità di agire)
Parte sostanziale: destinatario degli effetti (capacità di diritto)

Parte sostanziale e formale non sempre coincidono nella stessa persona, è il caso della
rappresentanza. In ogni caso è necessaria una certa adeguazione del soggetto in senso formale
rispetto alla parte interessata e qui sta appunto la legittimazione. Quando un soggetto ha il potere di
manifestare la propria volontà con effetti rispetto ad una data situazione giuridica, si dice che è
legittimato.

La rappresentanza 1388 cc: nella rappresentanza un soggetto agisce in nome e per conto di un altro
soggetto.
Non tutti i negozi possono essere compiuti mediante l'istituto della rappresentanza, fanno eccezione
i negozi personalissimi ( testamento, matrimonio per procura).
– Legale ( prevista dalla legge per determinati soggetti, rappresentanza organica per le persone
giuridiche)
– volontaria (procura 1387) .

Distinzione tra rappresentazione diretta e indiretta.


Nella procura diretta il rappresentante agisce in nome e per conto del rappresentato (spedita del
nome) nella cui sfera giuridica ricadranno gli effetti negoziali.
Nella rappresentanza indiretta il rappresentante agisce nell'interesse dl rappresentato non in nome
del rappresentato che rimane in disparte (manca la spedita del nome), ne consegue, pertanto, che
colui che agisce indirettamente nell'interesse altrui acquista diritti o assume obbligazioni derivanti
dall'atto, che ricadono entro la propria sfera giuridica , con l'obbligo personale di trasmettere al
dominus il risultato dal suo agire, mentre egli rimare responsabile di fronte agli altri.

Rappresentanza diretta volontaria: la procura art.1387 cc


La procura conferisce un potere al rappresentante di rappresentare il rappresentato verso i terzi. E'
un atto unilaterale rivolto ai terzi costitutivi di poteri.

I concetti di rappresentanza senza poteri: il falso procuratore


Se chi dice rappresentante ha agito senza poteri o eccedendo i limiti della procura,i terzi non
acquistano i diritti dal dominus, falsamente rappresentato, ma neppure possono unilateralmente
sottrarsi dall'affare compiuto; e infatti il dominus può sanare con una ratifica l'atto compiuto senza
poteri 1399 cc. Se non vi è ratifica il negozio è inefficace e il falso rappresentante sarà responsabile
verso il terzo per i danni che questi abbia sofferto confidando, senza sua colpa, nella validità 1938
cc.
Distinzione tra ratifica e convalida: la prima ha effetto retroattivo con il quale si sana il difetto di
legittimazione a monte dell'atto; con la convalida con la quale si sana pure di regola con effetti
retroattivi un vizio intrinseco (sanatoria dell'annullabilità).
La procura è di regola revocabile 1396 cc, si estingue per morte di chi lha conferita opppure del
rappresentante o la rinuncia del rappresentante.

La volontà

Distinzione tra volontà interiore che non è rilevante per il diritto e volontà esterna che assume
rilevanza nel diritto. Pertanto, per comprensibili ragioni, la legge mira a che il processo di
formazione interna della volontà e quella di manifestazione esterna siano tenuti per quanto possibili
lontano da elementi perturbatori e quindi la dichiarazione dovrebbe rappresentare ciò che stato
voluto.
Differenza tra riserva mentale e simulazione. La riserva mentale si verifica quando un soggetto
manifesta all'esterno una volontà interiore diversa quest'ultima non è rilevante per l'ordinamento ma
rileva solo ciò che manifestato all'esterno.

I vizi della volontà

errore, violenza, dolo questi vizi non determinano contrasto tra la volontà e ciò che appare
esteriormente ma un contrasto tra la volontà che si è formata e una volontà ipotetica quale sarebbe
stata senza l'influsso perturbatore di qualche elemento che abbia influito sulla conoscena o sulla
libertà del soggetto.
Esaminiamo la violenza morale ( tizio aderisce ad un contratto in quanto minacciato da un male
ingiusto) il diritto interviene con lo strumento dell'annullabilità. Nella violenza fisica invece con la
nullità in quanto la volontà è frutto di una costrizione fisica e mia direttamente al process di
manifestazione esteriore della volontà pertanto il negozio è nullo per mancanza assoluta della
volontà. Stessa cosa vale per il dissenso, nel dissenso l'accordo si è formato in quanto non esiste
effettiva sostanziale coincidenza tra la volontà dei due contraenti, in quanto il destinatario di una
dichiarazione ha dato un adesione fraintendendo il vero contenuto del discorso.

Esaminiamo l'errore: l'errore è una falsa rappresentazione della realtà che concorre a determinare la
volontà del soggetto.
Errore motivo errore ostativo differenza:
– il primo indica la falsa conoscenza influisce sulla determinazione, sui motivi e moventi del
soggetto, l'errore motivo rende difettosa la volontà ma non la elimina
– il secondo incide sulla manifestazione della volontà,e ci fa conoscere che manca una volontà
corrispondente alla dichiarazione.
Per entrambe vi è l'annullamento.

L'errore può essere di diritto e di fatto

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