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SBOBINA 24/10 PROCEDURA CIVILE

Niccolò Parodi
I VIZI DEL PROVVEDIMENTO OCCULTI

Sono vizi cosiddetti occulti nel senso che vengono fuori da, diciamo, la loro presenza non si può
evincere dalla motivazione della sentenza. I mezzi di impugnazione straordinari li trovate elencati nel

numeri 1,2,6. A questi motivi


dal 30 giugno 2023 se ne aggiungerà un altro previsto dalla riforma Cartabia che ancora non è in

dichiarato in contrasto con l

È un classico esempio di mezzo di impugnazione straordinario perché dalla lettura della motivazione
della sentenza non potete arguire il fatto che il giudice abbia violato la CEDU, quello che si arguisce
dalla motivazione è magari la mancata applicazione di una delle garanzia della convenzione, però
serve una sentenza della corte di Strasburgo per dichiarare che quella sentenza è in contrasto con la
CEDU. Per la prima volta, come fanno già quasi tutti gli ordinamenti attorno noi, sarà possibile
revocare la sentenza quante volte sia stata dichiarata dalla corte di Strasburgo in contrasto con la
esta
possibilità.

cioè quando s
rimane aperta con i suoi effetti sostanziali di sospensione e interruzione del diritto invocato in
giudizio, rimane aperta finchè la sentenza non passa in giudicato. Quindi quante volte è proposto un
mezzo di impugnazione straordinario, tante volte si apre una nuova litispendenza, dunque i mezzi di
impugnazione straordinari si differenziano da quelli ordinari per 3 motivi.
Il primo, è esperibile avverso una sentenza passata in giudicato formale

Il secondo, per il tipo di vizio che si fa valere, che si chiama occulto, per cui la sua esistenza non è
esperibile dalla semplice lettura della motivazione della sentenza, tanto è vero che il termine per
raordinaria non decorre dalla notifica o pubblicazione della sentenza ma
decorre dalla scoperta del vizio

La terza differenza è che la litispendenza è nuova

decorre o dalla pubblicazione della sentenza e la sentenza, in Italia è pubblicata tramite il deposito in
Cancelleria, oppure se la parte vuole abbreviare i tempi, dal momento in cui la sentenza è notificata
dalla parte vincitrice a quella soccombente.
Quindi noi a questo punto abbiamo la nozione di giudicato formale, la nozione di giudicato formale

più soggetta ai mezzi di impugnazione ordinari (regolamento di competenza, appello, ricorso per
Quindi quando non sono più proponibili, vuoi perché li avete già utilizzati, vuoi perché è sfilato
invano il termine per proporli che decorre dalla notifica o pubblicazione della sentenza, il termine
lungo della pubblicazione della sentenza sono 6 mesi, in quel momento la sentenza acquista stabilità
la
conclusione del giudizio e il fatto che il giudice si spogli del suo potere decisionale (penso

incompetenza).

Quindi la regola generale è che tutte le sentenze sia di rito che di merito passano in giudicato formale
cioè acquistano una stabilità di effetti, questo vuol dire passare in giudicato formale. Però attenti, tutte
le sentenze e le ordinanze con il quale il giudice si spoglia del proprio potere decisionale, quelle che
non sono più modificabili o revocabili, a un certo punto acquisiscono una tendenziale stabilità di
effetti e si dice passano in giudicato formale. Poi però avete accanto alla nozione di giudicato formale
, una nozione di giudicato formale illustrata e definita nel codice civile, se

stupiamo che sia così, in questo il nostro legislatore ha seguito la tradizione francese, la nozione di

processo è il diritto sostanziale e il risultato ultimo del processo cioè il giudicato sostanziale, è ciò
che torna alla realtà di diritto sostanziale, è la norma del caso concreto, e serve a risolvere uno stato

giudicata la trovate nel codice civile, è così in Italia e Francia ma negli ordinamenti come quelli di
matrice tedesca come Austria e Germania, in quegli ordinamenti la nozione di giudicato sostanziale
la trovate nel codice di procedura civile perché ad oggetto del processo si pone una realtà di diritto
processuale ed anche nel giudicato civile si enfatizza la natura processuale cioè il fatto che il processo
civile ha una natura processuale. Sono scelte diverse degli ordinamenti, sulla natura del giudicato
civile ci si è interrogati per anni però la soluzione che ha trovato il nostro ordinamento, a mio avviso
è una soluzione che mi convince di più, sicuramente più semplice di quella che hanno scelto di
percorrere gli ordinamenti di matrice tedesca. Per una volta abbiamo semplificato le cose perché
getto del processo, invece se voi lo legate a una nozione giuridica
sostanziale, cioè a quella di diritto civile che tutti hanno si semplifica molto la situazione.
Allora, voi avete tutte le sentenze di rito e di merito che passano in giudicato formale ma soltanto le
sentenze di merito cioè quelle nelle quali il giudice ha deciso sul modo di essere di una situazione

nella sentenza passata in giudicato fa stato ad ogni effetto,

è la norma del caso concreto che torna alla realtà di diritto sostanziale.
Che cosa vuol dire la norma del caso concreto?
contenuto nella sentenza passata in giudicato, il fatto che la proprietaria del

incontrovertibile nel giudicato dice che i rapporti tra me e la vostra collega riguardo la proprietà di
Perché ogni sentenza di merito che ha stabilità di giudicato formale, produce un accertamento
incontrovertibile che fa stato a ogni effetto, ciò vuol dire che voi potete invocare fuori dal processo,
nei confronti della vostra collega e se io che ho perso in quel giudizio vendo il computer ad un altro
soggetto facendo finta di essere la proprietaria, la vostra collega può andare dal terzo che ha acquistato

proprietaria del computer, questo vuol dire giudicato sostanziale, un accertamento incontrovertibile

accertamento
incontrovertibile fuori dal processo e torna alla realtà di diritto sostanziale.

Questa che vi ho appena illustrato è la tesi classica di giudicato sostanziale, quella del manuale di
Luiso, i questa tesi classica del giudicato sostanziale, che posto hanno le pronunce della Cassazione
sulla giurisdizione e sulla competenza?
Secondo il nostro ordinamento non passano in giudicato sostanziale perché il giudicato sostanziale è
riservato alle sentenze di merito. Però quando abbiamo studiato i regolamenti di giurisdizione e di
competenza ci siamo detti che quelle pronunce pur essendo di rito, perché riguardano la giurisdizione
e la competenza, sono vincolanti anche per i futuri giudici che si trovano a decidere la questione, e
he si chiama extraprocessuale nel senso che va oltre il giudizio nel quale sono
state pronunciate, dalla dottrina è chiamata pan-processuale. Voi mi direte, perché si elabora una
categoria diversa dal giudicato sostanziale quando in buona sostanza più o me
differenza che vedremo poi, gli effetti sono gli stessi?

Si elabora questa categoria perché nel sistema italiano il giudicato sostanziale è riferito alle sole
sentenze di merito.

Questa è la nozione di giudicato sostanziale che trovate nel manuale di Luiso, così come nella maggior
parte dei manuali di procedura civile.

Apro una parentesi che riprenderemo quando parleremo di sospensione del giudizio di cognizione.
Attorno al 1920, il prof. Enrico Tullio Liebmann, scrive un libro che si chiama efficacia e autorità
della sentenza, nella quale illustra una tesi sulla definizione di cosa giudicata che è una tesi singolare,
nel senso che si discosta da quella che era la nozione tradizionale di giudicato sostanziale. Tenete
presente che quel libro è scritto negli anni 20, quindi sotto la regenza del codice di procedura civile

questa tesi peculiare, dopo di chè


essendo ebreo è costretto a lasciare gli insegnamenti in Italia dopo il 1938 a causa delle leggi raziali.
Va in Brasile e fonda una scuola di procedura per poi tornare in Italia dopo la seconda Guerra
Mondiale per finire la sua carriera a Milano.

Per molti anni questo libro considerato ben fatto, ma peculiare perché si studiava per prepararsi alle
prove di dottorato, un libro di nicchia. Fino a che attorno al 2012 la Cassazione rispolvera la teoria di
Liebmann per cui voi vedrete che quando parleremo della sospensione del giudizio di cognizione

del giudicato.
Vi anticipo qualcosa che poi vedremo più avanti, tenete presente che per quanto riguarda la nozione

Liebmann cosa diceva?

Diceva attenzione perché in realtà la sentenza in quanto atto dello stato ha da subito una vocazione

di quegli effetti, perché come abbiamo visto, il giudicato


formale determina una certa stabilità di effetti della sentenza.

che fa effetto, un accertamento extraprocessuale che si proietta fuori dal diritto processuale ed entra
nel mondo del diritto sostanziale, che solo le sentenze di merito, passate in giudicato formale hanno.

Invece per Liebmann, la sentenza di primo grado ha già questa vocazione extraprocessuale, la potete
già utilizzare nel mondo del diritto sostanziale, quello che caratterizza il giudicato non è una qualità
ulteriore ma una stabilità degli effetti che già la sentenza di primo grado aveva, ma la Cassazione
recupera la tesi di Liebmann perché gli serve quando si parlerà di sospensione del giudizio di
cognizione.
Tutto questo preambolo ci serve per affrontare uno dei temi concettuali più difficili di questo corso,
che sono i limiti di efficacia del giudicato. Immaginiamo di avere un giudicato sostanziale cioè un
accertamento incontrovertibile, il problema è capire che confini ha questo accertamento
incontrovertibile e il primo problema è qual è il perimetro di accertamento posto in essere dal
giudicato, un problema abbastanza grosso, perché se esiste un precedente giudicato si è in presenza
di un presupposto processuale negativo e quindi il giudice non decidere due volte su ciò che è stato
già deciso con efficacia di giudicato.
Ci porremo quindi 3 problemi.

Primo problema: limiti


incontrovertibile contenuto nel giudicato

efficace il giudicato, chi sono i destinatari del giudicato

infatti superare.
Limiti oggettivi del giudicato.

Il primo dato da tenere in considerazione per capire qual è lo scopo che noi ci poniamo. È quello di
cercare di capire qual è il perimetro di validità contenuto nel giudicato.

Il primo dato di partenza è quello per cui il giudicato s

il giudicato si formerà su quanto le parti hanno chiesto al giudice di accertare, quindi è per questo che
il giudicato riguarda un diritto.
Poi ci possono essere dei casi patologici cioè quando si propongono più domande e il giudice decide
solo su alcune di queste e in quel caso il giudicato si forma su quello che il giudice ha deciso, e lo
stesso quando il giudice pronuncia oltre la domanda di parte. Questi due però sono casi patologici
che possono essere rimediati tramite il sistema delle impugnazioni, se le parti dormono e non usano
le impugnazioni per rimediare a questi errori, il giudicato si forma su ciò che il giudice ha deciso ma

precedente giudicato un presupposto processuale negativo, su quel diritto ho

precedente giudicato, e perché il secondo giudice deve chiudere in rito?


Perché se decides

portare lo stesso diritto davanti a un altro giudice perché se così fosse scatterebbe il presupposto
processuale negativo, questo è il modo in cui opera il presupposto processuale negativo.
Giudicato avente ad effetto diritto A, secondo processo con oggetto diritto A, presupposto processuale
negativo, chiusura in rito del secondo processo.
Come si fa a stabilire se i due diritti sono gli stessi?
Se io ho un giudicato tra me e la vostra collega che dice che la vostra collega è la proprietaria del
giudizio nei confronti

È un diritto autoindividuato, quindi la causa petendi non è elemento del diritto, di conseguenza il
secondo processo va chiuso in rito pe
processo è identico quello del giudicato perché nel processo era mio onere spendere tutte le carte che
avevo per dimostrare di essere la proprietaria del computer. Se il diritto è autoindividuato voi dovete
guardare solo al petitum, non importa la ragione per cui il giudice ha ritenuto che la vostra collega
fosse la proprietaria del computer, se io ritenevo di essere la proprietaria, questo è un argomento che
dovevo spendere nel precedente giudizio ma i diritti in questo caso rimangono gli stessi, quindi non

giudicato.
ritto, si attribuisce
stabilmente un bene della vita sostanziale al vincitore del processo ed è impossibile al successivo
giudizio che si faccia valere lo stesso diritto o uno incompatibile con quello accertato dal precedente
giudicato.

convenuto caio, dopo un certo momento caio non potrà più far valere il diritto di proprietà del quadro

Adesso dobbiamo parlare di una diversa ipotesi. Per adesso abbiamo sempre visto i casi in cui il
precedente giudicato vale come presupposto processuale negativo che impedisce la decisione di
merito del secondo processo avente un oggetto identico, però voi potete avere anche delle fattispecie
diverse che sono queste.
Chi conduce un veicolo che cagiona un danno è tenuto a risarcire il danno se non prova di aver fatto
tutto il possibile per evitarlo. La norma si occupa al terzo comma dei casi in cui il conducente non sia
proprietario del veicolo, per esempio tizietto è il conducente ma il veicolo è di proprietà del padre
tizio, cosa dice la norma? Che tizio proprietario del veicolo risponde in solido con tizietto conducente
per i danni cagionati dal veicolo se non dimostra che il veicolo ha circolato contro la sua volontà,
questo è quello che dice il 2054.

Immaginiamo che in un primo processo si applichi il 2054 del cc, si controverte tra tizio e caio su chi
sia i
il proprietario
autovettura, il giudice applica la
norma sulla proprietà e accertati una serie di fatti giunge alla conclusione per cui il proprietario del
veicolo è tizio, dopodichè passata la sentenza in giudicato, tizietto figlio di tizio procede con
roprietà di tizio, è disattento, passa col rosso e cagiona un danno alla bicicletta di

confronti di tizio e tizietto per il risarcimento del danno, che ruolo gioca il precedente indicato in
questa situazione?

ha ad oggetto un diritto diverso.

Il precedente giudicato non ha un valore negativo per chiudere in rito il secondo processo perché il
diritto è diverso, e allora come si esalta il valore del precedente?

di debitori in cui il risarcimento potrà essere chiesto anche solo a uno dei due

Il giudice che deve decidere della spettanza del diritto al risarcimento di sempronia, affinchè
sempronia vinca il giudizio dovrà accertare che tizietto fosse effettivamente a guida del veicolo

verde con la sua bicicletta e che il danno fosse effettivamente cagionato dal veicolo guidato da tizietto.

accertamento alcuno, il secondo giudice deve prendere per buono il fatto che tizio sia il proprietario
è già un precedente giudicato, quel giudicato lo si prende e lo si utilizza.

allora il precedente giudicato ha valenza positiva, cioè il secondo giudice prende per buono

questa una valorizzazione di giudicato.


Qual è la valorizzazione tra i due diritti?
Noi abbiamo da una parte un giudicato su un diritto di proprietà che è pregiudiziale rispetto a un altro
diritto che si chiama dipendente. Quando andate ad applicare il 2054 comma3 dice che il proprietario
del veicolo è responsabile in solido

Quali sono i fatti costitutivi della responsabilità in capo a tizio e tizietto?


Essere proprietario, conducente e a non aver fatto quando possibile per non aver evitato il danno, anzi
esser passato col rosso.
Il diritto dipendente è il diritto al risarcimento del danno, quindi qual è la situazione?

risarcimento.

diritto al risarcimento del danno.


Io per ora sono nella fattispecie semplice, cioè quando così era e così rimane.

Domanda in classe: tizio può dimostrare che tizietto ha preso la macchina contro la sua volontà?

Il proprietario

non rispondi in solido, quindi fatto


impeditivo, non costitutivo del diritto al risarcimento ma impedisce la liquidazione del danno, ma

non essere ten


salvo che vi fa capire che quello è un fatto impeditivo, che impedisce il verificarsi del diritto al
risarcimento del danno. Non è un fatto costitutivo ma impeditivo.
Gli elementi costitutivi sono, il proprietario del veicolo risponde in solido con il conducente se si
prova che il conducente ha agito non facendo il possibile per evitare il danno. Prima cosa il giudice
deve verificare se il conducente ha fatto il possibile per evitare il danno, se poi il conducente è diverso
dal proprietario il proprietario risponde in solido, per il precedente responsabile, a meno che, fatto
impeditivo, che è sempre coevo, coesiste con quello costitutivo. Hai preso la macchina, hai causato
il sinistro ma lo hai fatto contro la mia volontà, fatto impeditivo che è coevo al costitutivo e quindi

Bisogna che studiate anche con il manuale di diritto civile perché la materia processuale è servente a
quella civile.

chiedere il risarcimento del danno derivante dal sinistro stradale e immaginiamo che sempronia ha
vinto il giudizio quindi ha ottenuto il diritto al risarcimento del danno. Si parte prima dal diritto

Il processo si chiude con tizio e tizietto condannati a risarcire il danno a sempronia. Passa un anno e
sorge una controversia tra tizio e caio su chi è il proprietario del veicolo oggetto del sinistro, il
precedente giudicato, spiega sul diritto dipende effetti nei confronti del successivo processo?
domanda giudiziale, quindi è vero che per condannare tizio e tizietto il giudice ha dovuto verificare

i incidenter tantum, che sta


a dire che su quelli, siccome non sono oggetti della domanda giudiziale, il giudicato non si forma.
Quando parliamo di efficacia positiva del giudicato, cioè un efficacia secondo la quale il giudice

con giudicato e un diritto dipendente, ma nel caso contrario prima si decide sul diritto dipendente e

Gli accertamenti incidenter tantum compiuti dal giudice compiuti dal giudice per verificare se tizio
era proprietario del veicolo non erano oggetto della domanda giudiziale e quindi su quella il giudicato
non si forma. Si potrebbe avere la situazione che sembra sconclusionata per cui tizio e tizietto sono
responsabili solidalmente per i danni causati a sempronia ex art2054 comma3 e poi si va ad accertare
in un giudizio che tizio non è proprietario del veicolo, quindi paga ma non è proprietario, colpa

però non è un contrasto


di giudicati, è incoerenza logica, di accertamenti.

Questo è una conquista del diritto processuale civile moderno perché in anni passati si riteneva
emente da quello

Però poi la dottrina dice no perché si ha un effetto a sorpresa perché io chiedo di accertare il diritto D
e mi trovo un giudicato che accerta D,E e F che io non avevo chiesto.
ta, istituto di cui dobbiamo parlare è la pregiudizialità in senso logico,
quindi quella che abbiamo visto fino ad ora, il rapporto di pregiudizialità dipendenza, lo abbiamo
chiamato in diritto processuale civile, pregiudizialità tecnica dipendenza, un diritto che è a sua volta
fatto costitutivo di un diritto dipendente.
Quando invece si parla di pregiudizialità in senso logico, e sono relazioni di cui parlo perché ne parla
la giurisprudenza, voi avete un contratto di pregiudizialità logica, si parla sempre di un contratto o
negozio giuridico, dal quale sorgono degli effetti, quello che si fa è questo.
Immaginiamo che io dipendente della ditta alpha spa con un contratto di lavoro subordinato e instauro
un giudizio nei confronti della ditta alpha spa perché non mi ha retribuito alcuna mensilità e il giudice
dovrà alla fine del processo, mettiamo che mi dia ragione e condanna la alpha spa a corrispondermi
le mensilità non pagate, immaginiamo poi che dopo un anno agisco in diritto chiedendo il pagamento
di una tredicesima, quindi agisco in giudizio sempre per un diritto di credito derivato dal contratto
come oggetto del processo.
Il problema che si pone è che il giudice potrebbe dire che il pagamento della tredicesima non mi spetta
perché il contratto di lavoro è nullo. Voi avete più effetti nascenti dallo stesso contratto che fate valere
in giudizio. La dottrina dice che non si arriva al risultato per cui si riconosce un credito nascente da
quel contratto ma quando si fa valere un altro diritto basato su quel contratto il giudice dica no quel
contratto non è valido, per contrasto logico. Anche quando ci sono contratti di fornitura, per cui
fornitura non pagata e il giudice mi da ragione, e dopo sei mesi io ritardo la fornitura
in giudizio contro di me e il giudice non può dire che il contratto è nullo, per tutelare il lavoratore.

Il problema è evitare che dato un medesimo contratto e considerati più effetti nascenti da quel

presupposto perché si dice che manca il rapporto giuridico pregiudiziale o era viziato. Come si
risolve?
Una parte della dot
perché se voi siete i fornitori, io chiedo il pagamento della fornitura non pagata, ad oggetto della
domanda giudiziale io pongo un diritto di credito nascente dal contratto, cosa dice la dottrina? E anche
la giurisprudenza?
Se il giudice nel decidere se hai diritto al pagamento della fornitura non pagata, è andato
necessariamente a verificare se il contratto di fornitura è produttivo di effetti e valido, allora il
giudica
cioè sulla valida esistenza del contratto di fornitura. A cosa serve questa forzatura del principio della
domanda? Ad evitare che se poi passa un anno ed è la controparte che chiede la fornitura di nocciole,
un altro giudice non determini il contratto invalido, per evitare questo problema si utilizza la

della dom

motivazione della sentenza. È una forzatura che serve a evitare un contrasto di decisioni. Se per
esempio io agisco in giudizio chiedendo il pagamento di una fornitura non pagata che potrà dire il
giudice?

Il giudice dirà che il diritto è prescritto, quindi rigetta la domanda e io nella motivazione leggerò che
per il principio della ragion più liquida la domanda è rigettata perché il diritto è prescritto. Qui il

contratto. Si chiama antecedente logico necessario perché si forma solo se il giudice si è andato a
interrogare sulla validità del contratto. Vi ricordate la continenza tra cause?
Una causa che ha un

Se in un giudizio ho chiesto il pagamento della fornitura non pagata e davanti a un altro giudice la
controparte chiede la consegna della fornitura, la giurisprudenza applica la continenza tra cause

della validità da cui il credito deriva e lo stesso che applica la norma sulla continenza se in un giudizio

chiede il pagamento della fornitura, rapporto giuridico fondamentale effetto continenza.


La continenza porta ad applicare un unico giudizio per evitare il contrasto tra decisioni, vedete che il
diritto processuale civile ha sempre la stessa tipologia di meccanismi che si ripetono.
Lezione n. 14 di Diritto Processuale Civile.
Data: 25/10/2022
Giusy Gaia Scollo

*Primi 6 minuti: la professoressa invita gli studenti a leggere il manuale perché potrebbe essere utile
in futuro, la professoressa rimprovera i ritardatari e chiede se è
delle lezioni. *

Inizio lezione:

Torniamo, concentriamoci sul tema di oggi. Ci sono domande sui limiti oggettivi del giudicato? No.
Noi diamo per scontato che ci sia stato, che ci abbiamo, un precedente giudicato e, diamo per scontato
che si stato risolto in termini positivi il problema dei limiti oggettivi del giudicato, cioè abbiamo

un precedente sulla situazion


un effetto giuridico sulla pregiudizialità in senso logico al nuovo processo.
Ora, il secondo passaggio
incontrovertibile esistente nel precedente giudicato ed è una domanda, qualcuno me la aveva fatta
ieri? Se il bene veniva venduto
esattamente. Il problema che ci poniamo oggi serve proprio a risponde alla sua domanda, cioè che
succede se, come dire,
incontrovertibile?
a che serve al nuovo acquirente? Lo vincola? È questo è il problema dei
limiti soggetti di efficacia del giudicato.

La domanda a cui risponderemo è questa: ma se io ho una sentenza che accerta che sono la proprietaria
del computer, e dopo il giudicato vendo il computer al vostro collega con la maglia rossa, lui di fronte
alle pretese avanzate dal collega con la camicia, può giovarsi del mio giudicato? Un giudicato che
ono i
limiti soggettivi di efficacia di un giudicato, è qui che
risposta.

24, II comma, della Costituzione

ticolo 6 della CEDU stabilisce la garanzia


del diritto alla difesa. Quindi, in base a questi articoli costituzionali e contenuti nella parte dei diritti

alla difesa è che il giudicato ha efficacia soltanto, la regola generale è, nei confronti di quale soggetti
ha efficacia il giudicato? Nei confronti delle parti del giudizio, di color che furono messi
condizione di partecipare al giudizio. Perché? Perché se ti metto in condizione di partecipare al
giudizio vuol dire che tu parte hai la possibilità di esercitare il tuo diritto di difesa in quel giudizio.

Ora, nota bene, quando studieremo il giudizio di cognizione, cioè le modalità con cui si svolge il
giudizio di cognizione, vedremo che esiste un istituto nel nostro ordinamento che si chiama
contumace, cioè la parte, il convenuto reso edotto della pendenza del giudizio, perché riceve la
notifica dell'atto introduttivo del giudizio che cosa può fare? Può o Difendersi attivamente nel
processo oppure scegliere di non difendersi e rimanere contumace, cioè decidere di non difendersi e
attendere la sentenza. Ora, il contumace però è un soggetto che è messo in condizioni di esercitare il
suo diritto di difesa. Quindi attenzione, perché se voi scrivete nel compito che la sentenza è giudicata
efficacie nei confronti di tutti coloro che si sono difesi nel giudizio è sbagliato, perché il contumace
non si difende, ma è vincolato dalla sentenza, perché È stato messo in condizioni di difendersi, poi
libero lui di decidere se difendersi o accettare la decisione del giudice, ma La frase più corretta è il
giudicato, la regola generale che il giudicato ha effetti nei confronti delle parti del giudizio, cioè
coloro che hanno ricevuto la notifica dell'atto introduttivo del giudizio. O meglio, per ora voi
conoscete solo loro, ma diciamo le parti, poi vedremo ci sono altri soggetti che possono diventare
parti del processo. Ma, ecco la regola generale è il giudicato ha effetti nei confronti delle parti del
processo.

*Si chiede alla professoressa di accendere il videoproiettore*

Quindi, regola generale è il giudicato ha effetti nei confronti delle parti del processo, cioè quei soggetti
che hanno avuto la possibilità, non è d
processo. Ora, questa è la regola generale, ma la regola generale conosce delle eccezioni.
La prima eccezione, la trovate indicate all'articolo 2909 del c.c., che è la norma che abbiamo
conosciuto ieri, che è quella sul giudicato sostanziale che dice che l'accertamento contenuto nella
sentenza passata in giudicato fa stato ad ogni effetto, e questa è la parte della norma che abbiamo
conosciuto ieri, e oggi conosciamo, esaminiamo la seconda parte di questa disposizione tra le parti
eredi o aventi causa. Gli eredi e gli aventi causa sono soggetti che hanno acquistato il loro diritto
dopo la formazione del giudicato. Eppure, il giudicato ha effetti nei loro confronti. E tuttavia,
questa norma è considerata costituzionale, cioè nessuno ha messo in dubbio la costituzionalità di
questa disposizione perché naturalmente, si tratta di soggetti che hanno acquistato il loro diritto a
titolo derivativo. Risposta dello studente. Come
avviene il trasferimento? Consenso traslativo. Quindi, il meccanismo è quello del consenso traslativo,
quello per cui l'avente casa acquista diritti che sulla cosa del dante causa, lo stesso meccanismo,
vedete, lo ritrovate nei confronti del giudicato. Con il giudicato, il diritto accertato dal giudicato,
vale anche l'accertamento contenuto nel giudicato vale anche per gli eredi e gli aventi causa delle
parti del processo. Questi soggetti possono, perché la norma è considerata costituzionale? Perché non
si poteva pretendere che gli eredi e gli aventi causa che hanno acquistato il loro diritto, come
nell'esempio che faceva la vostra collega ieri, dopo la formazione del giudicato, non si poteva certo
pretendere di poter fargli esercitare il diritto di difesa in un processo che è iniziato, o che era iniziato,
prima che questi soggetti, che si chiamano terzi, terzi perché non sono stati parti del giudizio, prima
che questi soggetti acquistassero il loro diritto. Se il giudicato si forma nel gennaio del 2022 e la parte

adesso è erede partecipasse a un


morte del de cuius,
il giudicato ha efficacia nei confronti di terzi
latina, efficacia ultrapartes, cioè oltre le parti del giudizio, è considerato conforme alla costituzione.

Adesso noi, con riferimento ai limiti soggettivi efficacia del giudicato, abbiamo delineato la regola
generale e stiamo vedendo quali sono le eccezioni a tale regola e perché sono considerate conformi a
costituzione, costituzione che, come abbiamo visto, garantisce il diritto alla difesa. Ora, tenete
presente che
nei confronti del giudicato, cioè sono si
vincolati al giudicato formatosi a un processo al quale non hanno partecipato, ma se ve ne fosse
bisogno possono proporre impugnazioni, le ordinarie ormai non sono più possibili, le straordinarie
avverso tali giudicato.

momento anteriore rispetto a quello della


formazione del giudicato
del processo. *La professoressa espone un esempio ma poi non lo completa e ci ripensa facendo un
esempio più semplice*
Esempio
Tizio o Caio. Cosa succede se tizio convinto di

Tizio sia il proprietario. Quindi, voi avete un giudizio pendente tra Tizio e Caio, dove si discute, dove
tutte due le parti rivendicano il
chiamato ad accertare chi è il proprietario. Tizio convinto di essere il proprietario, estremamente
convinto la vende a Filano. Vi è un soggetto, Filano che diventa come? Dal punto di vista civilistico
avente causa
processuale? Si ha una successione a titolo particolare nel diritto controverso. Quindi, che
succede, guardando il fenomeno dal punto di vista processuale? Voi avete, Tizio e Caio che si litigano,
non ho utilizzo una terminologia tecnica, diciamo che si litigano su chi sia il proprietario della Fiat
500 rossa, nel corso del processo una delle parti sul presupposto di essere lei la proprietaria vende

ma un diritto ceduto della proprietà. Il punto è questo il processo nasce tra le parti, Tizio e Caio,
utilizzo ancora un termine atecnico per farmi capire, tra le parti giuste e nel corso del giudizio una
delle parti cede il diritto a Filano, per cui Filano è terzo, non è parte ma ha un interesse in gioco
perché ha acquistato il diritto di pr

abbastanza complesso, però quello che a noi interessa è che la norma dice che il processo prosegue
tra le parti originali. Tizio e Caio vanno avanti a discutere tra di loro fino a che il giudice non accerta
autovettura, una volta che questa sentenza sia stata emessa, quella
sentenza ha efficacia anche nei confronti di Filano. Filano la può impugnare, e se la impugna
diventa parte, perché chi impugna la sentenza partecipa al giudizio di impugnazione con le
precedenti parti di quel giudizio, ma se Filano non fa nulla, rimane inerte e quindi è terzo rispetto
al giudizio, e nessuno mai lo coinvolge e lui non fa in modo di divenire parte del processo, la sentenza,
il giudicato comunque produce effetti nei suoi confronti.
sentenza nei confronti di terzo.

Perché la sentenza produce in goni caso effetti nei suoi confronti? Perché un giudicato produce
effetti nei confronti di terzi?
studieremo più avanti, è una norma che bilancia tra di loro il diritto di azione e il diritto di difesa. Se
non vi fosse questa regola per cui la sentenza emanata tra le parti originarie ha efficacia anche nei
confronti del terzo, che cosa succederebbe? Immaginiamo che Tizio lo sappia benissimo di non essere
titolar sappia che lo ha convenuto in giudizio Caio con ragione, perché lui tizio non
è l'effettivo proprietario furbescamente
il povero Caio, effettivo proprietario dell'autovettura, si troverebbe a fare per anni un processo per
ottenere una sentenza, la quale il giudice accerterebbe la sua proprietà, ma andrebbe poi da Tizio il
se la sentenza di accertamento, con il giudicato
di accertamento non fosse efficace nei confronti di Filano il vero titolare del diritto
dovrebbe instaurare un altro giudizio nei confronti di Filano per vedere accertato il suo diritto di
proprietà. Se Filano, il terzo, nel mentre vende il bene a un altro soggetto, si ricomincia con un nuovo
della sentenza, del giudicato nei
confronti di terzi; quindi, derogo alla regola generale per cui il giudicato ha effetti solo nei confronti
delle parti ma lo fa, ed è per questo che è ritenuto conforme a costituzione, per tutelare un altro
valore protetto dalla costituzione che è il . Nel bilanciamento tra i due interessi
Poi vedremo, quando ci dedich
nostro ordinamento prevede tutta una seria di correttivi, cioè da a Filano una serie di possibilità, dice
se vuoi puoi intervenire nel giudizio, puoi impugnare la sentenza in primo grado, ma se non lo fai e
rimani inerte il giudicato comunque ti vincola.
Guardate, la norma se la leggete, dice la sentenza ha effetto anche contro, perché il problema
ultrapartes tra Tizio e Caio si giunge alla
conclusione che Tizio, che ha venduto, è proprietario; ma quando, il problema del diritto alla difesa

un problema di lesione di un diritto del terzo, il terzo si trova vincolato a un


giudicato a lui sfavorevole senza aver avuto la possibilità di essere parte in quel giudizio. Ma, in virtù
mento del diritto di azione e di
difesa, è il diritto di azione che prevale, con alcuni accorgimenti per tutelare il diritto alla difesa del
terzo.

Ora, vedete, noi siamo andati a ritroso, siamo partiti dopo


il giudicato articolo 2909, abbiamo visto il caso del terzo che acquista il giudizio in corso di causa, e
arriviamo al momento in cui il terzo acquista il suo diritto prima

del processo. Ora, secondo voi, ragionando, in


questi casi è pensabile ultrapartes, cioè un giudicato, nei confronti di Filano, relativo
ad un processo tra Tizio e Caio? No

azione. Siccome il bene è stato trasferito prima , una


controparte avveduta avrebbe dovuto
proprietario , cioè ormai Filano e non più Tizio. non c'è ragione
di tutelare il suo diritto di azione nei confronti del terzo. È diversa la situazione rispetto al
111 il convenuto, ma poi il convenuto cede il diritto nel corso
del processo. Qui invece l'attore, come dire, ha ab inizio
convenuto quindi ne patisce le conseguenze. Non si può pregiudicare il diritto alla difesa di colui che

di scuola, ma conoscere bene questi meccanismi servirà per individuare, per non commettere errori
individuazione della persona da convenire. Ora, la regola generale, è dunque quella per cui se il
terzo acquista il suo diritto prima della apertura del processo
individuare correttamente la persona del convenuto, la sentenza ha efficacia soltanto nei confronti
ultrapartes.

Ci sono però delle eccezioni, delle eccezioni che non si inventa il processualista ma sono indicate nel
codice civile. La norma che individua tale eccezione, una delle norme che individua tale eccezione è
1595, III comma, c.c. il quale prevedere che: le ragioni del sub
conduttore verso il sublocatore, la nullità o la risoluzione del contratto di locazione ha effetto anche
nei confronti del sub conduttore e la sentenza pronunciata tra locatore e conduttore ha effetto anche

Allora, ditem
Risposta dello studente. Esempio: il vostro collega, immaginiamo che è conduttore di un immobile
sito in Torino Lungo Dora Siena 100, poiché a gennaio inizia il suo semestre Erasmus in Francia, per
non, diciamo, subire ulteriori esborsi economici decide di sublocare la propria stanza o immaginiamo
collega,
siamo sul piano del diritto sostanziale. La mia domanda è, se mentre è in Erasmus il vostro collega
non paga il canone di locazione e quindi il conduttore si avvale di una causa risolutiva espressa e
dichiara risolto il contratto di locazione, quella risoluzione del contratto è valida, produce i suoi effetti
anche nei confronti del sub conduttore? Si, e perché? Risposta dello studente.
Il vostro collega correttamente ha detto, la risoluzione del contratto di locazione determina anche la
caducazione del contratto di sub locazione perché i due contratti sono tra loro dipendenti, qui vedete,
è tutta una dipendenza di diritto sostanziale, non vi sono riferimenti al diritto processuale civile. I
1595, III comma, c.c. ove aggiunge che la sentenza pronunciata tra locatore
e conduttore ha effetto anche contro il sub conduttore.
Questa otesi di cui, un ulteriore ipotesi in cui voi avete un efficacia ultrapartes, una deroga a
quanto ci siamo appena detti.

Se inizia un procedimento di sfratto per morosità tra il locatore e il vostro collega, e quando inizia il
giudizio, quindi quando il processo è in staurato e già il vostro collega aveva concluso un contratto

convenuto in giudizio, la sentenza emessa tra il locatore e il conduttore produce effetti anche nei
confronti del sub conduttore benché esso non sia parte del giudizio. È una deroga rispetto a quanto
ci siamo detti però è una deroga che si ammette, perché vedete, è conseguenza del modo di essere,
della relazione sostanziale esistente al diritto del sub conduttore e del locatore. Voi, questa stessa
regola la potete applicare in tutti i casi in cui avete a che fare con i sub
contratti.
il diritto processuale civile non può che accettarla e la si applica in tutti i casi di sub contratto. Perché
il diritto processuale civile non può che accettare questa regola? Perché guardate, se non ci fosse

non dovremmo applicare, in quel caso lì, i limiti soggettivi del giudicato. Noi dovremmo dire, siccome
il sub conduttore già era titolare, non essendo parte del giudizio non è vincolato dalla sentenza, e
allora se così fosse stato il diritto processuale civile avrebbe, diciamo il conduttore avrebbe, o meglio,
cerchiamo di dirlo in maniera più facile possibile, vi sarebbe stato uno scollamento tra il risultato che
è suscettibile di essere ottenuto nel processo e il mondo del diritto sostanziale, perché se la risoluzione
l sub
conduttore sarebbe stato vincolato, e questo non è tollerabile perché il diritto processuale civile è una
materia servente rispetto al diritto sostanziale, deve dare esattamente le stesse cose che le parti
avrebbero potuto ottenere sul piano sostanziale se non ci fosse stato bisogno del processo. Per questo
vi dico che il diritto processuale civile è una materia servente e le lo si capisce bene solo se si ha
dimestichezza con il diritto sostanziale, non è accettabile che il diritto processuale civile porti ad uno
scollamento rispetto a quanto succederebbe sul piano del diritto sostanziale. Il diritto processuale
civile si adatta. Ancora una volta la norma sottolinea la sentenza pronunciata tra locatore e
conduttore ha effetto anche contro il sub conduttore, a estendere
, il problema si pone e la lesione del diritto alla difesa si ha
quando si estendono gli effetti di una sentenza negativa, diciamo di tenore sfavorevole per colui che
eve. È chiaro?

Risposta dello studente. Esatto, la caratteristica, io

ultrapartes del solo giudicato favorevole.


n ve lo chiedo però mi piace segnalarlo sempre a lezione, è una norma
particolare che vi dice che il creditore non ha necessità di convenire il giudizio tutti gli obbligati
itore solidale

favorevoli della sentenza. ultrapartes dipende dalla


volontà del terzo, che se vuole può giovarsi degli effetti favorevoli del giudicato emesso tra le
altre parti.
un a, cioè se il co obbligato solidale lo fa valere,
allora valgono gli effetti nei suoi confronti.

Taglio la parte sulla contitolarità dei diritti sulla quale poi torneremo, e voglio prima di passare

soggettivi di efficacia e che a voi sembrano, devo dire, abbastanza lineari e semplici rispetto a quanto
detto ieri, allora ecco sappiate che è stato proprio il professor Luiso insieme ad altri che ha alla fine
ntamento ad una dottrina ed una giurisprudenza secolare,
che, e vi sembrerà strano, non ammetteva, cioè prima che Luiso scrivesse il suo libro, era pacifico in
giurisprudenza e in dottrina che se il terzo aveva acquistato il suo diritto prima della litispenedenza

della decisione con il diritto sostanzia


sono voluti circa 30 anni per vedere i principi costituzionali applicati al diritto processuale civile.

deve al suo lavoro. *La professoressa parla della storia Luiso*

Ora, voi
dovete tenere presente che il giudicato civile consiste in un accertamento introvertibile, abbiamo visto

della domanda giudiziale, abbiamo visto quali sono i soggetti


vincolati da tale accertamento introvertibile, le parti e in alcuni casi i terzi, ora dobbiamo vedere fino
tener presente

la situazione di fatto esistente ad una certa data, e alla situazione di diritto esistente ad una certa data.
Cosa voglio dire? Come voi, lo yogurt scaduto lo buttate, spero per voi, allo stesso modo il giudicato
civile se vengono in gioco fatti o situazioni di diritto successivi rispetto alla data, alla marca
temporale, rispetto alla quale il giudicato si riferisce, li potete far valere in giudizio.
Esempio: Se si accerta con sentenza passato in giudicato che Tizio deve a Caio la somma di 100, e lo
si accerta al 01/01/2022 e Tizio non paga, anzi paga una parte, paga 50. La sentenza prevede un
credito di 100, Tizio ne paga dopo il passaggio in giudicato 50. Quando Caio, inizia sulla base di
quella sentenza un processo di esecuzione, perché ormai lo sapete che la tutela esecutiva serve a dare
attuazione alle obbligazioni rimaste inadempiute

non è un presupposto processuale negativo? Certo, però ora avete il tassello che vi mancava, il
giudicato è un presupposto processuale negativo, ma nei limiti in cui il precedente giudicato può
essere utilizzato nel secondo processo, perché il secondo processo fa riferimento alla medesima
situazione di fatto o di diritto. Ma se nel nuovo processo si fanno valere dei fatti sopravvenuti al
giudicato, avete il modo di far valere la vostra pretesa, perché come buttate via lo yogurt scaduto allo
stesso modo potere far valere in giudizio una situazione giuridica soggettiva facendo valere dei
fatti giuridici sopravvenuti al giudicato o nuove situazioni o una nuova normativa sopravvenuta
rispetto al giudicato.

Diventa importante capire come fare a stabilire qual è la data di


contenuta nel giudicato, perché solo avendo questo tipo di riferimento voi potete capire se un
precedente giudicato funge da presupposto negativo oppure se nel
caso di pregiudizialità dipendenza ha positiva. Solo guardando alla marca temporale
potete capire se il precedente giudicato e utilizzabile oppure no.

i si fa riferimento per la
situazione di fatto accertata dal giudice e la marca temporale che costituisce il punto di riferimento
per la situazione di diritto al quale il giudice fa rif
momento utile per allegare sopravvenienze in fatto, quindi per far valere il giudizio, i fatti
sopravvenuti e l'udienza di precisazione delle conclusioni. Esempio: il 10 giugno 2014,si svolge
l'udienza di precisazione delle conclusioni e che è l'ultimo momento utile con il quale far valere in
giudizio nuovi fatti sopravvenuti, se è proposto appello, in appello dovete far valere, si fa riferimento
di precisazione delle conclusioni
possibile far valere nuovi fatti. Qui avete una sentenza di condanna del debitore a una somma di 1000,
il 31 luglio la parte propone ricorso in cassazione, la sentenza passa, siamo pendenti in cassazione, il

incontrovertibile in essa contenuto si riferisce alla situazione di fatto esistenze alla data dal 10 giugno
per far valere situazioni di fatto in

udienza di precisazione delle conclusioni del giudizio

che lui ha pagato, quindi quel giudicato si formerà, il giudice deciderà avendo a riferimento la
s

è modo per il debitore di dare atto. Ecco perché


, e lo potrà
perché il
precedente giudicato si è formato con riferimento ad una data temporale, mentre il debitore fa valere

giudizio, per cui è possibile far valere in giudizio la sua


giudicato. Quel giudicato fa riferimento ad una situazione precedente rispetto al suo pagamento. Ora,
voi sapete che il giudicato civile serve per garantire certezza e stabilità ai rapporti giuridici, per questo
motivo, che regola adotta il nostro ordinamento? Adotta, la c.d. preclusione del dedotto e del
deducibile, cioè il giudicato, il giudice quando pronuncia una sentenza passata in giudicato, fa
nza di precisazione delle conclusioni,
abbiamo detto fatti successivi a tale data possono sempre essere fatti valere, ma fatti precedenti
rimangono ormai preclusi, quindi il 10 luglio 2014 giudizio di appello, il 21 luglio 2014 il debitore
paga, il 1 sette
non allega in giudizio la quietanza di pagamento, si arrangia perché
il giudicato si forma sull'accertamento della situazione di fatto esistente al 1 settembre 2014. Quindi,
tutto ciò, tutti i fatti precedenti a tale data, che avrebbero potuto essere dedotti il giudizio, ma non lo
sono stati per l'inerzia delle parti rimangono preclusi
il debitore di dire io avevo pagato. La risposta è: bravo, se avevi pagato dovevi, tu avvocato, avresti

altro giudizio per le ragioni di garanzia del giudicato vale la preclusione, non solo del dedotto
ma anche del deducibile. Tutti i fatti
conclusioni, vuoi che siano stati allegati o no, sono preclusi e non è possibile più farli valere in un
successivo giudizio. Tutti i fatti invece, successivi a tale data possono essere di nuovo fatti valere

Per quanto invece riguarda


di accertamento delle questioni di fatto e la data di accertamento delle questioni di diritto. per quanto
bblicazione della sentenza, quindi
il giudice unico o il collegio si ritira a deliberare in camera di consiglio, se sopravviene una nuova
normativa che entra il vigore prima della pubblicazione della sentenza, perché dopo la camera di
consiglio il giudice ha un tot di giorni per scrivere la sentenza e depositarla in cancelleria, e dico tot
volutamente perché eventuali termini fissati nel codice non sono termini perentori, bene, se tra dopo
la camera di consiglio, mentre il giudice sta scrivendo la sentenza, entra in vigore una nuova
normativa bisogna rifare tutto, bisogna rifare la camera di consiglio e il giudice è tenuto a tenere conto
della sopravvenienza in diritto. Quindi, la marca temporale con riferimento alle sopravvenienze in
diritto è spostata più in avanti, più in là rispetto al ultimo momento utile per far valere in giudizio le
sopravvenienze in fatto. Naturalmente, anche nel giudizio di cassazione, che un giudizio di legittimità
sarà possibile far valere le sopravvenienze in diritto. Questo è l
in vigore dopo la camera di consiglio prima che sia scritta la sentenza il giudice ne deve tener conto.
Ora, che succede, per capire, ricapitolo: voi per sapere se un precedente giudicato vale come
presupposto processuale negativo o ha un'efficacia positiva nel caso di pregiudizialità dovete andare
a vedere qual è la sua portata oggettiva, qual è la sua portata soggettiva e soprattutto se il diritto
invocato nel nuovo processo si basa su fatti, o se fosse una norma giuridica, sopravvenuti rispetto al
precedente giudicato, in tal caso potete instaurare un nuovo giudizio.
Ora, con riferimento ai limiti di efficacia temporale del giudicato, una questione interessante riguarda
le sopravvenienze in diritto, cioè si dice,
sopravvenienza in diritto che succede? Faccio un esempio, se io vengono condannata al pagamento

normativ
possibilità, la nuova normativa, questa è giudicato, le nuove normative che entrano in vigore, qual è
egola generale è che, immaginate

e le parti dei successivi processi perché


se sarà più basso. Ma immaginate che la norma sia eccezionalmente retroattiva,
perché ci sono dei casi in cui la norma è retroattiva, dispone per il passato. Allora, il problema che si
pone è, che accade per il giudicato, cade non cade, o qualche chance di vedere diminuita la somma
per cui sono stata condannata, allora, il giudicato è come un muro di gomma, cioè la normativa trova
il giudicato ma non lo abbatte perché una norma retroattiva non fa mai cadere il giudicato
sostanziale? Perché? Vorrei che voi capiste la ragione tecnica. Noi ci siamo detti il giudicato civile è
il bene supremo del diritto processuale, è ciò che torna al diritto sostanziale, il giudicato civile è una
norma concreta che dal momento della formazione del giudicato in poi disciplina i rapporti tra le parti
del processo. Quindi, vi ho anche detto dal momento della formazione del giudicato i rapporti tra le
parti non sono più regolato dal diritto sostanziale, cioè dalla norma del codice civile, ma da quella
sentenza ed è proprio lì la ragione per cui il giudicato rimane in piedi. Una nuova normativa
sostanziale che abbia efficacia retroattiva e che modifichi una norma sostanziale non tocca più il
giudicato perché il giudicato è la norma del caso concreto, sganciato dal codice civile, sganciato dal
diritto sostanziale. La sentenza è una norma che ormai vive di vita propria. Ogni modifica retroattiva
ad una astratta norma di diritto sostanziale non può mai toccare il giudicato civile, perché il giudicato
civile è la norma del caso concreto. Il giudicato in autonomia si è sganciato dalla norma
sostanziale, per cui tutte le sorti della norma sostanziale astratta e generale non lo toccano più.
Lo ius superveniens retroattivo, così come allo ius superveniens si associano le pronunce della corte
costituzionale, non vale. Il giudicato civile resiste allo ius superveniens retroattivo. Le uniche che
non resistono sono le pronunce della cassazione sulla giurisdizione e la competenza. Loro cadono.
Chiara Muriglio
Diritto Processuale Civile
Lezione 31|/10

Buongiorno a tutti e tutte.


Mi sentite? Datemi un feedback nella
Perfetto, allora innanzitutto mi complimento con voi perché oggi è un giorno semifestivo e nonostante
la lezione sarà registrata, oltre 30 partecipanti sicuramente è un sintomo di grandissima serietà da
parte vostra quindi i miei complimenti.
Io inizio tra poco a registrare la lezione, facciamo anche questa prova generale perché poi la prossima
settima a lezione lo dirò e lo sottoporrò alla votazione di tutti quanti, quando parleremo del giudizio
di cognizione se non riusciamo nel periodo di tempo che gli è stato dedicato a completare tutte le
tematiche vorrei lasciare le lezioni registrate in modo tale che le possiate ascoltare quando credete
perché il mio obbiettivo sarebbe quello di finire tutte le lezioni a fine novembre magari aggiungendo
qualcuna registrata in modo tale che voi abbiate tutto dicembre e diciamo anche quasi tutto gennaio

hanno ancora completato il piano carriera i miei colleghi non le hanno ancora caricate su S3 .
E ancora prima di iniziare la lezione , qualcuno mi ha scritto per avere indicazioni sulle parti da fare
sul codice del libro secondo, anche quelle le dico a lezione appena iniziò la parte sul secondo libro,
perché ancora devo vedere cosa riesco a fare per dirvi cosa del secondo volume fare sul manuale di
Luiso e cosa no.
Intanto posso dirvi che la tutta parte relativa a prove, mezzo di prova quella vi prego di farla
direttamente sul codice civile anziché sul Luiso perché è troppo lungo.
Inizio la registrazione della lezione e carico le slides, ditemi se vedete le slides, credo di sì.
Allora fino a questo momento noi abbiamo parlato del processo civile immaginandolo come un

Ora, in questa lezione ed è bene che rimanga la registrazione perché è un argomento non
semplicissimo , ci occuperemo del PROCESSO CUMULATO cioè di un processo che è cumulato
o oggettivamente
semplice cioè un

a una prima domanda se ne aggiunge un altra nel corso del giudizio.


Oggi vedremo altresì il processo che è cumulato soggettivamente nica domanda giudiziale

pluralità di più di due soggetti.


Questi sono i fenomeni che vedremo oggi:
o Processo cumulato oggettivamente , processo che nasce semplice, attore e convenuto e un
unico oggetto del processo, ma che nel corso del giudizio diventa cumulato oggettivamente

o Il processo cumulato soggettivamente , processo che vede attorno ad manda


giudiziale più soggetti
Tenete presente che il processo cumulato è disciplinato agli articoli tra 31 a 36 del codice di procedura
civile, noi vedremo solo alcuni di questi articoli, solo il 34-35 che sono quelli più difficili lasciando
allo studio del manuale il commento degli articoli 31,32,33,36 che sono più facili e che quindi a mio
avviso potete tranquillamente affrontare sul manuale.
Apriamo una parentesi, che cosa dovete fare da soli sul manuale di Luiso? Leggere le notifiche , come
avevo già detto , leggere il pubblico ministero ,la parte sulla trascrizione della parte giudiziale è molto
difficile quindi direi di non farla e la parte invece sulle spese processuali quella è da studiare in
autonomia e si trova sul primo manuale del Luiso.
Questi sono gli argomenti che io a lezione non tratterò per ,a fine esame ,diciamo studiare le spese
processuali, gli altri argomenti ,tranne trascrizione della domanda giudicale che la tratto io ed è
sufficiente perché Luiso la fa molto lunga. Per il resto , leggere notificazioni e leggere pubblico
ministero e invece studiare commento articoli 31-32-33-36. Tenete presente che i commenti dei
articoli da 31 a 36 sono effettuati nel codice di procedura civile , voi trovate la disciplina del processo
cumulato esaminata dal punto di vista delle modifiche delle ordinarie regole sulla competenza. Se voi
aprite codice di procedura civile e leggete gli articoli da 31 a 36 li trovate riunite sotto il titolo

umulato oggettivamente o
soggettivamente ci può essere una deroga alle ordinarie regole sulla competenza orizzontale o
verticale .
Il codice se ne preoccupa perché naturalmente come abbiamo detto parlando della competenza le
norme sulla competenza costituiscono applicazione del principio generale per cui esiste un giudice
naturale precostituito per legge per cui quante volte ci si discosta dalla regola generale, dalle normale
regole sulla competenza, ci si allontana dal principio del giudice naturale precostituito per legge, per
cui le regole alle ordinarie regole di competenza devono essere deroghe tassative e avere una solida
giustificazione come la hanno nei casi che esamineremo.
articolo 34 di cui su moodle per questi articoli 34 e 35 trovate anche
delle mappe concettuali che ,a mio avviso sono utili per aiutarvi nello studio di queste disposizioni.
il giudice se per legge o per esplicita domanda di una delle parti,
è necessario decidere con efficacia del giudicato una questione pregiudiziale che appartiene per
materia o per valore alla competenza del giudice superiore, rimette tutta la causa a quest'ultimo,
assegnando alle parti un termine perentorio per la riassunzione della causa davanti a lui
icolo 34 si occupa del caso in cui
,
quindi immaginate il risarcimento del
iale regina margherita e ha
cagionato un danno ad un passante che attraversava con il semaforo verde. Immaginiamo che dunque
quel processo che ha ad oggetti il diritto dipendente il giudice, e questo lo abbiamo visto, per
verificare se esiste la responsabilità non solo del conducente ma anche del proprietario del veicolo,
deve domandarsi se il proprietario del veicolo è effettivamente tale e vi ricordate quando abbiamo

giudiziale, tutti i diritti che non sono stati posti ad oggetto della domanda giudiziale non sono oggetto
di g il primo processo è quello sul diritto dipendente, vi ricordate e il

autonoma domanda giudiziaria, allora il giudicato su

tantum che cioè non è oggetto di domanda giudiziale e quindi non è oggetto di giudicato.
Questa regola generale ,che vi ho spiegato quando abbiamo parlato dei limiti oggettivi del giudicato,

ia abbia mai avuto proprio per codificare il

il giudice se per legge o per


esplicita domanda di una delle parti è necessario decidere con efficacia di giudicato

è quella di due diritti tra loro in


relazione di pregiudizialità tecnica di pendenza, il diritto dipendente (il risarcimento del danno nei
nostri esempi) dedotto in giudizio ,per stabilire se esiste il diritto dipendente il giudice si deve chiedere
se esiste il diritto pregiudiziale e ci si immagina che a questo punto, grazie alle norme processuali che
vedremo più avanti, una delle parti chiede al giudice di accertare con efficacia di giudicato se esiste
il diritto pregiudiziale. Immaginiamo quindi che ,posto ad oggetto del processo il diritto al
risarcimento dei danno chiesto nei confronti del proprietario del conducente del veicolo, colui che è
convenuto in giudizio in quanto proprietario del veicolo che contesta di essere proprietario del veicolo
chiede al giudice di accertare con efficacia di giudicato se effettivamente lui è il proprietario del
veicolo. Quindi il processo da semplice ,cioè da un processo con un unico oggetto, diventa un
processo oggettivamente cumulato che ha due oggetti , il diritto dipendente ( il risarcimento del

Dunque abbiamo questo processo che nasce semplice e diventa oggettivamente cumulato. Chiaro che
quando il processo diventa oggettivamente cumulato il giudice dovrà decidere di tutte e due le
domande, il diritto pregiudiziale e il diritto dipendente, e avrete un giudicato che cala su tutti e due i
diritti. Perché? Perché tutti e due i diritti , pregiudiziale e dipendente, sono diventati oggetto del
processo.
accertamento incidentale dal punto di
vista della competenza e vi dice che cosa succede dal punto di vista della deroga alle ordinarie regole
e per materia o valore alla

.
Allora il caso è esattamente quest
passa con il semaforo rosso cagionando un danno non grave a un passante e quindi immaginiamo che
la causa proposta davanti al giudice di pace che ad oggi , finché non entrerà in vigore la riforma
Cartabia, ha una competenza per i danno derivanti dalla circolazione dei veicoli che fa fino a 20 mila
euro quindi immaginiamo che il diritto dipendente è pendente davanti al giudice di pace ,20 mila
rietario, immaginiamo sia una Audi di valore di 100 mila
euro. Chi è competente per una causa di valore di 100 mila euro?
Il tribunale.
Quindi voi avete una causa dipendente che è quella aperta davanti al giudice di pace, correttamente
aperta, perché il danneggiato chiedeva a me al massimo 20 mila euro, nel corso del processo il
convenuto propone una domanda e chiede al giudice di accertare con efficacia di giudicato che lui
non è proprietario del veicolo e questa domanda spetta alla competenza del tribunale. Ora leggendo

processo cumulato proprio perché i diritti pregiudiziali dipendenti devono essere accertati in una
maniera uniforme, vuole che questo processo cumulato resti unito, cioè che non ci sia una domanda
che la decide il giudice di pace e una domanda che la decide il tribunale e allora qual è la regola che

Che tutta la causa si sposta davanti al giudice superiore e quindi la regola è: quando il processo
dipendente , è pendente davanti al giudice di pace ma la domanda pregiudiziale spetta alla competenza
del tribunale , tutto il processo , ecco la deroga alle ordinarie regole di competenza in materia
orizzontale e verticale, va al giudice superiore perché si ritiene più importante che le due domande
rimangano unite per avere coerenza sulla decisione del modo di essere del diritto pregiudiziale e
quello dipendente e per raggiungere quel risultato si deroga alle ordinarie regole di competenza, si

comporta la salvezza degli effetti sostanziali e processuali della prima domanda giudiziale proposta.
per esplicita domanda di una delle parti
che finora abbiamo spiegato. Ci manca di vedere quali sono i casi in cui per legge il giudice deve
accertare il modo di essere di un diritto pregiudiziale.
Allora voi sapete che il processo civile è un processo di parte, dove uno dei principi fondamentali del
processo civile è il principio della domanda di parte.
Ci sono però dei casi eccezionali dove evidentemente il legislatore ravvisa un forte interesse pubblico
, sono casi rarissimi in cui per legge, cioè senza che nessuna delle parti lo chieda, si impone al giudice
di decidere con efficacia di giudicato su di un
fondamento nella legge, in cui anche se manca la domanda di parte il giudice deve decidere con
efficacia di giudicato.
Leggiamo la norma 124 c.c. Il coniuge può in qualunque tempo impugnare il matrimonio o l'unione
civile tra persone dello stesso sesso dell'altro coniuge; se si oppone la nullità del primo matrimonio
, tale questione deve essere preventivamente giudicata
Ora voi sapete , dai vostri studi di diritto privato che nel nostro ordinamento esiste il matrimonio ,

.
Quindi immaginiamo che due coniugi tizio e Caia , tizio impugna il matrimonio dicendo che Caia
quando si è sposata con lui era già sposata con Filano quindi quel matrimonio è invalido. In situazioni
a ,che ha un avvocato dormiente, non ti
chiede niente, tu prima di decidere su quella domanda devi ,con efficacia di giudicato, valutare se il
precedente matrimonio era valido oppure no

Caia che risulta essere sposata due volte, perché se il giudice accertasse solamente con efficacia
incidente tantum la validità del primo matrimonio, magari lo reputa invalido e dichiara valido il

invalido il secondo matrimonio reputando il primo valido invece anche il primo è invalido e la signora

che eccezionalmente deroga al principio della domanda per ragioni pubblicistiche. Questa è al

poi ne parleremo) una deroga al principio della domanda in ragione di interessi pubblicistici.
La giurisprudenza, una giurisprudenza che Luiso non condivide, aggiunge a
124 tutti i casi in cui si tratta di accertare uno status. Nel manuale di Luiso voi trovate tante volte ,e
ora capirete perché io ho evitato di farvi questo esempio, nel manuale di Luiso troverete tante volte
citato come esempio di pregiudizialità tecnica di pendenza il caso del figlio che chiede il pagamento
degli alimenti al padre dicendo che si trova in uno stato di bisogno incolpevole perché è uno studente
modello e non ha i mezzi per sostentarsi e il padre rifiuta di pagare gli alimenti invocando il fatto che
in realtà non è lui il padre biologico di colui che chiede gli alimenti. E il Luiso immagina che

amento che non è


ci vuole sempre la decisione con efficacia di giudicato .

lica alle relazioni di pregiudizialità tecnica di pendenza. La


fattispecie è questa : pendente davanti al giudice il diritto dipendente, una delle parti del giudizio
chiede che sia accettato con efficacia di giudicato il diritto pregiudiziale e in quel caso il processo che
era nato semplice diventa oggettivamente cumulato e quindi con due domande e quindi il giudice su
quelle due domande deciderà con efficacia di giudicato.
la domanda di parte o la
previsione di legge, il giudice accerta con valenza incidente tantum quindi senza efficacia di
giudicato.

co?
Se v
rapporto giuridico , un contratto dal quale derivano più effetti. Se per il nostro ordinamento, e la
Cassazione sposa dal 2014 questa teoria, per far in modo che vi siano decisioni coerenti che riguardino
i piu effetti giuridici nascenti dal medesimo contratto , la pregiudizialità in senso logico dice : ogni
volta che è dedotto in giudizio un effetto giuridico nascente da un contratto, se il giudice per decidere
a di nocciole) si è
dovuto chiedere se esiste un valido ed efficace contratto tra le parti, benché quel contratto non sia
espressamente posto ad oggetto della domand
logico meccanismo necessario della decisione . E vi ho detto a lezione che la cortr di Cassazione dal
2014 , in buona sostanza accoglie questa lettura. Ecco per accogliere questa lettura, voi dovete

ica solo alla pregiudizialità tecnica di pendenza, la pregiudizialità

cui solo quello che è espressamente oggetto di domanda giudiziale può essere oggetto di giudicato. E
una parte delle dottrina, guardate, se voi leggete un manuale diverso dal Luiso ad esempio quello di
M
pregiudizialità in senso logico non può esistere ( quello che vi ho detto a lezione è quello che la
Cassazione ammette dal 2014 che va contro il principio per cui ciò che non è espressamente oggetto
della domanda giudiziale non può essere coperto da giudicato. Ma come io vi ho detto a lezione la

si accoglie la tesi della antecedente logico necessario per conseguire un risultato che è quello della
coerenza tra il modo di essere delle decisioni di più effetti giuridici nascenti dal medesimo contratto.
Quindi chi legge il manuale del L
senso logico.
Ripeto, questa è una conclusione che non tutti accolgono in dottrin
di Cassazione a partire dal 2014 ha accolto invece la lettura diciamo di Luiso, che in realtà luiso
recupera da un altro professore ma comunque per capirsi è la tesi ormai prevalente anche in
giurisprudenza.
Se è tutto chia
35 perché
Intanto vi chiedo , mi dit ri studi di diritto privato/civile?
Quando un credito/debito reciproco si estinguono, quindi è una modalità satisfattiva di estinzione

Se io sono creditrice di Giulia di 5000 euro , come posso estinguere il mio debito?
O le pago i 5000 euro che le devo, oppure se io a mia volta ho un credito nei confronti di Giulia di
magari dì altrettanti 5000 euro, i due crediti ,che vedete vanno in direzione opposte, mio nei confronti
di Giulia, Giulia verso di me, si estinguono reciprocamente in maniera satisfattiva tramite la
compensazione.
Ottimo, questa è la norma sulla compensazione , coloro i quali non si ricordano la compensazione
possono studiando sul manuale di diritto privato o sul codice civile rileggersi
codice civile.
La compensazione estingue i due debiti dal giorno della loro coesistenza. Il giudice
non può rilevarla d'ufficio.
La prescrizione non impedisce la compensazione, se non era compiuta quando si è verificata la
coesistenza dei due
Noi ci occupiamo della compensazione dal punto di vista processuale e come sapete il punto di
attenzione del c.p.c. è sempre quello della deroga alle ordinarie regole di competenza per ragioni di
connessione. Allora leggiamo la norma.
Articolo 35 c.p.c:

del giudice adito, questi, se la domanda è fondata su un


titolo hon controverso o facilmente accertabile, può decidere su di essa e rimettere le parti al giudice
competente per la decisione relativa all'eccezione di
compensazione subordinando, quando occorre,l'esecuzione della sentenza alla prestazione di una

quando è opposto in compensazione un credito che è contestato ed eccede la


ecc.

giudizio nei confronti di Giulia e chiedo a Giulia la restituzione della somma di 5000 euro in quanto
somma che le ho concesso a mutuo. La vostra collega che reazione può avere in giudizio? A sua volta
può ,essendo lei titolare di un credito nei miei confronti, immaginiamo che il credito che Giulia ha
nei miei confronti sia un credito di 10.000 euro. Che può fare Giulia?
Ha due alternative, ormai lo sapete, la prima alternativa ormai la conoscete: può proporre una
domanda che si chiama domanda riconvenzionale cioè la domanda giudiziale voi la conoscete, è
,q

riconvenzionale, perché riconvenzionale ? Riconvenzionale sta a dire che è la seconda domanda


proposta nel giudizio. Quindi Giulia ha davanti a se due possibilità : o pone il controcredito ad oggetto
di una domanda giudiziale e quindi il processo diventa da semplice oggettivamente cumulato e il
erterà tutti
e due con efficacia di giudicato e se poi tutti e due sono esistenti si applica la compensazione e i due

In alternativa Giulia cosa può fare? Può porre il contro credito ad ogg
una parentesi, che reazioni può avere un convenuto che è chiamato a difendersi in giudizio? Tre
reazioni. La prima è quella di proporre mere difese cioè semplicemente si limita a dire che tutte le
sono vere quindi nel mio caso ,Giulia potrebbe dire che non è vero che
mi è stata concessa a mutuo la somma di 5000 euro e questo è il minimo sindacale che il convenuto
ppure il convenuto
può proporre eccezioni di rito o di merito. Le eccezioni di rito le conoscete già e riguardano la carenza

a giurisdizione italiana. Le eccezioni di merito invece fanno si che il


convenuto non deduce in giudizio nuovi diritti ma allarga la cognizione fattuale del giudice, fa valere
in giudizio dei fatti che sono impeditivi, modificativi o estintivi del diritto fatto valere in giudizio
mila euro a Giulia quale restituzione della somma
mutuata , la mer

convenuto può proporre.


Terza possibilità: il convenuto può allargare oggetto del processo e proporre una domanda

giudice che lo accetti con efficacia di giudicato.


Ora, la compensazione però ha una caratteristica perchè il contro credito voi lo potete porre ad
oggetto di una domanda giudiziale, la domanda riconvenzionale, oppure anche di un eccezione che
si chiama eccezione riconvenzionale. Perché il contro credito lo potete porre ad oggetto di
tempo stesso estingue il credito invocato in giudizio

; per cui il
co
e il giudice deve necessariamente decidere sul modo di essere del contro credito oppure può decidere
di farlo valere come eccezione e vediamo qual è la differenza.

giudizio ed eccepisce che il mio credito si compensa con un contro credito che lei vanta nei miei

n contesto proprio niente.


E allora che cosa succede in questi casi? Una cosa semplicissima, cioè che Giulia usa il suo contro
credito per neutralizzare il mio credito.
Quindi immaginatevi , Luiso a lezione faceva sempre questo esempio bellissimo che secondo me

credito ,
I
, e
esaminata. Ma anche se il convenuto ha proposto più eccezioni di merito
eccezione che viene esaminata perché è onerosa per chi la propone. Quindi cosa succede di questo

quei 10000 euro ne utilizza sol


del convenuto, si estinguono reciprocamente i crediti e Giulia rimane libera di utilizzare gli altri 5000
euro in un successivo giudizio.
È chiaro questo?

re il credito nella misura del credito, e se il


controcredito è di importo superiore il convenuto può utilizzare il residuo in un successivo giudizio.
È chiaro fino a questo punto?
Ora vi è la parte più difficile perché il nostro esempio, noi ci siamo immaginate che il giudice esamina
trova nella busta i 10000 euro ne prende 5000 per
fare la compensazione col credito vanta
in un successivo giudizio. Ora però immaginate un esempio diverso. Immaginate che il convenuto
di compensazione il fatto che lei ha un credito

busta e ritiene che il contro credito non esista, quindi non ci sia un contro credito di 10000 euro nei
mie
euro nei miei confronti. La mia domanda è, potrà Giulia in un successivo processo invocare quei
10000 euro nei miei confronti? Ditemi se secondo voi è si o no.
No, no perché , io devo dire che da studentessa che questa era una delle cose che più faticavo a
comprendere quindi cerco di spiegarvelo nel modo più semplice che posso.
Perché non si può più far valere quei 10000 euro ? Perché se fosse possibile ,capite che sarebbe un

la rigetto poi la rifaccio valere in altri giudizi. E allora la tecnica che usa il nostro ordinamento è
questa: tutte le volte in cui si propone un eccezione di compensazione e quindi si presenta al giudice
questa busta di carta chiusa, ogni volta che il giudice esamina la busta quindi straccia la busta, il
to, sia che il giudice
,sia che

giudiziale que si applica questo meccanismo di preclusione per evitare che chi pone un contro credito
tto
di una domanda giudiziale .Quindi una volta che il controcredito è

credito è bruciato sia che il giudice accolga sia che il giudice rigettI

giudizio ma per i 5000 euro ,cioè la parte del controcredito di importo uguale al credito, non si potrà
più far niente, è ormai precluso far valere in giudizio quella somma. Detto questo esaminiamo a

To
il fatto che Giulia abbia un credito nei miei confr

,quindi quando il convenuto fa valere un contro


,

a del problema dal punto di vista della


competenza ed è chiaro che il problema quando si pone? Quando il controcredito eccede il valore del

c erano 3 giudici di primo grado: il giudice di pace, il pretore e il tribunale , quindi era più face che
ci fossero problemi di competenza per valore. Oggi il problema vi si pone in sostanza solo se la causa
è pendente davanti al giudice di pace e il contro credito ha un valore che eccede la competenza del
giudice di pace come nel caso che ho cercato di fare io ,5000 euro il credito,10000 euro (facendo
riferimento alle attuali regole di competenza per valore che non tengono conto dell riforma Cartabia
ancora non è in valore , sapete che cambieranno questi criteri per valore ma noi facciamo riferimento
alle normative vigenti in questo momento).
Quindi il controcredito ha un valore che eccede la competenza per valore del giudice di pace e quindi
cosa succede ? Qual ?

la causa davanti al giudice superiore oppure agire in un altro modo.

è fondata su un titolo non controverso o facilmente accertabile (tagliamo per semplicità e vi dico che

alla pre
Allora il giudice di pace ha davanti a se die alternative : se gli sembra la via più semplice , può
e al giudice di pace di aver

la tua domanda, attrice,però ti invito a pagare una cauzione magari di 4000 euro perché così se poi il
tribunale ritiene che esista anche il controcredito e che quindi tu debba eventualmente restituire la
somma che Giulia ti ha dato, perché opera la compensazione per non ricevere due volte il tuo, ti faccio
pagare una cauzione in modo tale che i denari, magari quei 5000 euro che Giulia ti da , ci sia una
cauzione così se tu perdi davanti al tribunale Giulia recupera quei 5000 euro che le
il giudice di pace può decidere sul contro credito e rimettere le parti davanti al tribunale per la sola

simultaneo ex processus e mandare tutto davanti al tribunale. Dipende, è una scelta che spetta al
giudice di pace però quello Che è interessante è che qui si ammette che il cumulo possa essere
frantumato cioè ci sia una sentenza con riserva di decidere sul contro credito delle eccezioni da parte
del giudice del tribunale.

è semplice alla lettura del manuale del Luiso, sono poche pagine, lo spiega bene ed è un tema
sinceramente semplice.
Art.36 :
competente per la causa principale conosce anche
delle domande riconvenzionali che dipendono dal titolo
dedotto in giudizio dall'attore o da quello che già appartiene
alla causa come mezzo di eccezione, purchè non eccedano
la sua competenza per materia o valore; altrimenti applica le

Quando studierete il manuale di


Luiso al quale vi ho rinviato per la lettura del commento agli articoli 31,32,33,36 , il 32 che è la norma
sulla garanzia lasciatela sospesa per un momento perché della garanzia parleremo ancora nelle

tutto in sospeso perchè della garanzia parleremo ancora più avanti. Invece oggi voglio concludere con
Luiso che è il
LITISCONSORZIO NECESSARIO.
allora fino a questo momento , cioè quando abbiamo parlato dell accertamento incidentale e della
compensazione noi abbiamo parlato del cumulo oggettivo cioè ,ripeto, di un processo che nasce
semplice, attore e convenuto attorno ad un unico oggetto del processo e che diventa oggettivamente
cumulato quindi con un oggetto ulteriore che si aggiunge a quello originario per domanda

riproporre oppure per previsione di legge. Ora invece ci occupiamo del processo soggettivamente
cumulato cioè di un processo in cui abbiamo più soggetti attorno ad un unico oggetto del giudizio.
Ed è questo il caso del litisconsorzio necessario, disciplinato che dice :
in confonto di più parti, queste debbono agire O essere
convenute nello stesso processo Se questo è promosso da alcune o contro alcune soltanto di esse, il
giudice ordina l'integrazione
soltanto dei profili
processuali del litisconsorzio necessario cioè non ci dice quali sono i casi di litisconsorzio necessario

necessariamente essere più parti in giudizio, non solo attore e convenuto, ma più soggetti , quando
questo litisconsorzio necessario non è rispettato perché manca qualche soggetto il giudice deve
dizio,
che siano convenuti in giudizio i litisconsorti necessari che mancano oppure questi litisconsorti se in
qualche modo sono venuti a conoscenza del giudizio possono volontariamente intervenire . Certo è il
integrazione del contraddittorio, ciascuna delle parti, la più diligente, può farsi carico
di integrare il contraddittorio nel termine che il giudice ha indicato, se alla data successiva alla
successiva alla scadenza del termine stabilito dal giudice, il giudice
constata che non ci sono tutti i litisconsorti necessari quindi il processo non vede come parti tutti quei
soggetti che devono essere parte necessaria di quel processo, il giudizio di chiude in rito. Perché?
o 102 quella sentenza non può che essere emanata nei confronti di

asi di litisconsorzio
necessario e io vi dico ora che ce ne sono due di casi di litisconsorzio necessario, cioè ci sono
situazioni in cui il litisconsorzio necessario trae origine dal diritto sostanziale e ci sono situazioni in
cui il litisconsorzio necessario è di origine processuale.
Ora , il nostro obbiettivo è capire quando si è in presenza di un litisconsorzio necessario vediamo
quali sono i casi di litisconsorzio necessario di matrice sostanziale.
E abbiamo due esempi.
Il primo è contenuto nel codice di procedura civile, scioglimento delle comunioni art.784 c.p.c. :
domande di divisione ereditaria o di scioglimento di qualsiasi altra comunione
debbono proporsi in confronto di tutti gli eredi o condomini e dei credito
disconoscimento di filiazione legittima

Un Altro esempio è quello della servitù coattiva quando ad esempio il fondo servente o il fondo
dominante spetti in comproprietà più soggetti (articolo 1059 cc ).
Allora, prendiamo però il caso del disconoscimento di filiazione legittima.
Articolo 247 c.c.
Il presunto padre, la madre ed il figlio sono litisconsorti necessari nel giudizio di disconoscimento.
Se una delle parti è minore o interdetta, l'azione è proposta in contraddittorio con un curatore
nominato dal giudice davanti al
quale il giudizio deve essere promosso.
Se una delle parti è un minore emancipatoo un maggiore inabilitato, l'azione è proposta contro la
stessa, assistita da un curatore parimenti nominato dal giudice.
Se il presunto padre o la madre o il figlio sono morti, l'azione si propone nei confronti delle persone
indicate nell'articolo precedente o, in loro mancanza, nei confronti di un curatore parimenti
nominato dal giudice

situazioni? Lo status di figlio illegittimo?

principio generale dal testo di queste due disposizioni è che noi abbiamo più soggetti attorno ad un
unico diritto o status di cui quei soggetti sono contitolari.
Il figlio illegittimo o è figlio legittimo della madre e del marito della madre o non può essere figlio
legittimo della madre e non del marito della madre perché altrimenti si tratta di figlio tout cour ma
l matrimonio. Quindi lo status di filiazione illegittima è qualcosa che
appartiene in con titolarità al figlio, alla madre e al padre. Lo stesso riguarda la comunione.
Altro esempio la servitù coattiva è un diritto reale, un rapporto tra fondi. Se il fondo servente spetta
in comproprietà a tre comproprietari tizio caio e Sempronio, tutti e tre devono essere litisconsorti
necessari di quel giudizio altrimenti se ne manca
richiesta perchè
è necessario che tutti e tre i comproprietari del fondo servente prestino il consenso o siano vincolati
alla sentenza che sarà emessa in quel giudizio.
Mentre le obbligazioni solidali non danno mai luogo a litisconsorzio necessario e questo ce lo dice

Quindi ,regola generale :Tutte le volte in cui dedotta in giudizio situazione giuridica soggettiva
che spetta in contitolarita a più soggetti, comproprietà di un diritto reale , quei soggetti devono essere
tutti litisconsorti necessari del processo altrimenti scattano quelle regole processuali che abbiamo

pretermesso interviene volontariamente in giudizio, il giudice chiude il processo in rito perché il

in presenza di tutti i litisconsorti necessari.


Vedete un unico oggetto del processo, il diritto di cui sono contitolari più soggetti, più soggetti.
Litisconsorte necessario di origine processuale.
La norma di riferimento è
Il creditore, per assicurare che siano soddisfatte o conservate le
sue ragioni, può esercitare i diritti e le azioni che spettano verso i
terzi al proprio debitore e che questi trascura di esercitare,
purché i diritti e le azioni abbiano contenuto patrimoniale e non
si tratti di diritti o di azioni che, per loro natura o per
disposizione di legge, non possono essere esercitati se non dal
loro titolare.
Il creditore, qualora agisca giudizialmente, deve citare anche il
debitore al quale intende surrogarsi
E vedete ci siamo detti che Un creditore se è titolare di un diritto di credito nei confronti di un debitore
e il debitore è a sua volta creditore di altro soggetto ma omette di far valere il suo diritto di credito, il
creditore può esercitare i diritti e le azioni che spettano verso i terzi al proprio debitore e che questi
trascura di esercitare, purché i diritti e le azioni abbiano contenuto patrimoniale e non si tratti di diritti
o di azioni che, per loro natura o per disposizione di legge, non possono essere esercitati se non dal
loro titolare.
Quindi noi ci siamo detti quando abbiamo parlato di legittimazione ad agire che questo è un caso di
legittimazione straordinaria.
il creditore qualora agisca giudizialmente, deve citare anche il
debitore al quale intende surrogarsi
tre soggetti attorno ad un unico diritto : il creditore che agisce in surrogatoria, il debitore il cui diritto
è fatto valere in giudizio e il debitore 2 cioè il debitore del debitore al quale si chiede il pagamento.
Se non ci fosse stata la surrogatoria quello sarebbe stato un normale processo non soggettivamente
cumulato tra creditore e debitore, siccome qui il creditore è inerte e a sua volta deve dei soldi ad un
altro soggetto, si attiva il creditor creditoris e agisce in surrogatoria e fa valere un diritto di credito
altrui ma quando lo fa deve citare in giudizio anche il debitore a quale intende surrogarsi perché il
debitore subirà poi gli effetti di quel giudicato e allora è il litisconsorte necessario del giudizio ma è
un litisconsorzio di natura processuale.
E vedete abbiamo detto che il giudice quando ravvisa la mancanza di un litisconsorte necessario
, se il contraddittorio è integrato il vizio è saltato, se il
contraddittorio non è integrato il giudice deve chiudere in rito il processo perché non sono presenti
tutti i soggetti necessari che invece dovrebbero esserci.
Se per caso il giudice si sbaglia e non chiude in rito il processo in mancanza dei litisconsorti necessari
la sentenza emessa a contraddittorio non integro, cioè la sentenza emessa in mancanza di tutti i
valente
non produce effetti nei confronti del litisconsorte necessario pretermesso.
Se io ero il comproprietario del fondo servente e nessuno si è accorto che non ero presente in giudizio
ed è stata emessa una sentenza che ha consentito la servitù di passaggio, quella sentenza emessa a
contraddittorio non integro perché io comproprietario non ero presente non avrà effetti nei miei
confronti e quindi per me, non sarà mai un giudicato che mi vincola perché io non ero presente.
vi cito per completezza
quella di Proto Pisani il quale ritiene sempre per ragioni di prevalenza del diritto sostanziale sul diritto
processuale, ritiene che la sentenza emessa a contraddittorio non integro vincoli anche il litisconsorte
necessario pretermesso cioè io proprietario del fondo servente e se io volessi ,secondo la tesi di proto
Pisani ,che ormai è nettamente minorità perché dopo i libri di L
della costituzione e il diritto di difesa hanno assunto valore preminente rispetto al esigenza di dare
prevalenza alle coerenza sul piano del diritto sostanziale, secondo Proto Pisani il litisconsorte
necessario pretermesso che volesse contestare la sentenza emessa in un giudizio al quale lui non aveva

straordinaria .
Io vi dico queste cose ,lo ripeto ancora, per completezza ma ormai è pressoché unanimemente
riconosciuto che la sentenza emessa a contraddittorio non integro non ha effetti per il litisconsorte
necessario pretermesso ma invece vincola le parti che furono parti del giudizio.
Luiso.
Allora, noi abbiamo visto ora il litisconsorzio necessario, un unico diritto in giudizio , più soggetti.
Adesso vediamo il litisconsorzio facoltativo. Attenzione il nome è simile ma gli istituti sono diversi
perchè il litisconsorzio facoltativo avete più diritti e più soggetti quindi avete un processo che è
cumulato oggettivamente , più domande , e soggettivamente, più soggetti.
Nel litisconsorzio necessario invece voi avete un diritto , più soggetti.
Ora, voi potete avere un processo che nasce cumulato oggettivamente o soggettivamente oppure che
ci diventa.
Esempio immaginiamo che una scolaresca la 5c va una mattina in visita a un cinema di Torino,
purtroppo succede che mentre che stanno vedendo il film cadono dei c
di grave, ma diversi compagni di classe della 5c subiscono delle escoriazioni e vogliono giustamente
chiedere di ottenere diritto al risarcimento del danno nei confronti del gestore del cinema quindi ogni
alunno della 5c che
ha un diritto autonomo al risarcimento del danno nei confronti del gestore del cinema.
Cosa possono fare? Possono decidere di fare , quindici, venti alunni propongono tutti un unico
giudizio nei confronti del gestore del cinema facendo valere in giudizio che cosa? Quindici diritti al
risarcimento del danno distinti nei confronti del gestore del cinema, ecco che in questo caso voi avete
e soggettivamente
cumulato e perché è utile avere un litisconsorzio facoltativo? Qual è il vantaggio? Intanto evitate
isarcimento

economia processuale, esigenza di evitare contrasto di accetamenti e il principio di acquisizione nel


senso che se facciamo tutti e 15 un unico processo io mi posso giovare di affermazioni o allegazioni
che magari l altro compagno che ha un avvocato più bravo ha fatto, il mio meno bravo non ci ha
pensato, ci gioviamo tutti della stessa attività processuale.
Oppure , vedete, il litisconsorzio facoltativo voi lo potete avere in corso di causa e poi lo vediamo più
avanti, parte il processo semplice con un unico alunno che propone una domanda nei confronti del
gestore del cinema e gli altri poi intervengono in giudizio e questo lo vedremo la prossima settimana

di litisconsorzio
facoltativo:
connessi dal titolo cioè la fattispecie che ha originato quei diritti al risarcimento del danno era la
medesima per tutti.

di identiche che questioni di diritto o tutti chiediamo più

determinata norma di legge che è la stessa allora si può dare dare vita a un litisconsorzio facoltativo
affinché identiche questioni siano decise allo stesso modo in un unico giudizio.
Art 103 c.p.c:
Più parti possono agire o essere convenute nello stesso processo, quando tra le cause che si
propongono esiste connessione per l'oggetto o per il titolo dal quale
dipendono (LITISCONSORZIO FACOLTATIVO PROPRIO),oppure quando la decisione dipende,
totalmente o parzialmente, dalla risoluzione di identiche questioni
(LITISCONSORZIO FACOLTATIVO IMPROPRIO).Il giudice può disporre, nel corso della
istruzione o nella decisione, la separazione delle cause, se vi è istanza di tutte le parti, ovvero quando
la continuazione della loro
riunione ritarderebbe o renderebbe più gravoso il processo, e può rimettere al giudice inferiore le
cause di

consente di dare vita al litisconsorzio facoltativo perché vi dice

davanti a giudici diversi, se sono connesse per l'oggetto o per il titolo possono essere proposte davanti
al giudice del luogo di residenza o

sono residenti o domiciliati in luoghi diver


giudizio in un unico luogo perché ancora una volta consente una deroga alle ordinarie regole di
competenza per ragioni di connessione.
Il litisconsorzio quasi necessario unitario ve lo lascio alla lettura del manuale del L
di poco chiaro rimango a vostra disposizione la prossima settimana.
Vi chiedo prima di chiudere la registrazione se avete domanda sulla parte che ho spiegato oggi e io
appena webex mi rende disponibile la registrazione ve la carico su moodle così la trovate e se avete
piacere potete riascoltarla

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