Sei sulla pagina 1di 1

Alcune indicazioni per il baccalaureato

1. Il lavoro scritto di baccalaureato deve avere un carattere sintetico: deve manifestare cioè la
capacità dello/a studente/ssa di possedere, elaborare e cogliere i nessi tra i contenuti del
triennio teologico, con particolare riferimento ai corsi di teologia sistematica. Non si tratta di
una ricerca o di una monografia su un tema, e nemmeno di un riassunto dei vari trattati in
base alla propria traccia. Il tema scelto deve essere, piuttosto, l’occasione per elaborare e
esprimere in modo personale, i contenuti teologici generali acquisiti nei corsi, nella misura in
cui intersecano la prospettiva della traccia di baccalaureato assegnata.

2. Avendo un carattere sintetico e sistematico, lo scritto non prevede il momento di


fondazione positiva delle varie tesi e ragioni teologiche espresse. Non è richiesta, quindi, una
parte biblica, storica, liturgica, patristica o magisteriale, che si dà per assodata e implicita nelle
argomentazioni teologiche presentate. Ciò non toglie che vi siano, ad es., riferimenti di
teologia biblica, patristica o liturgica, i quali, però , dovranno essere letti in chiave teologico-
sistematica.

3. L’elaborazione dello scritto è redatta dallo/a studente/ssa sotto la guida di un relatore. È


bene che tale riferimento si esprima in un contatto e confronto frequenti, soprattutto nelle
prime fasi del percorso. Si tratta di una condizione epistemologica imprescindibile, laddove si
desideri fare esperienza di autentico pensiero, in generale, e teologico in particolare.
L’identità trinitaria di Dio implica che non si possa indagare il suo mistero se non nella forma
comunionale, anche a livello epistemologico e metodologico.

4. Come indicazione di percorso, perché il ritmo del lavoro possa esser monitorato, saranno
fissate delle date/scadenze a titolo indicativo:
- per la consegna dell’indice o di uno schema del lavoro al Preside;
- per la stesura del primo capitolo;
- per la consegna finale.

5. I criteri per la valutazione del lavoro sono, indicativamente, i seguenti:


- livello di sintesi dei contenuti teologici raggiunta (10 punti);
- competenza, ampiezza e capacità argomentativa dei contenuti proposti (10 punti);
- proprietà di linguaggio teologico e correttezza nell’utilizzo delle fonti (5 punti);
- correttezza formale (cfr. norme grafiche in uso presso la facoltà – vedi il sito) (5 punti).

6. La discussione del lavoro è così articolata: presentazione dell’elaborato da parte dello/a


studente/ssa (ca 20’); osservazioni e eventuali domande del relatore (ca 20’); osservazioni e
domande del correlatore (ca 20’). Segue la consultazione della commissione, con la stesura dei
giudizi e delle valutazioni dello scritto e dell’orale, che vengono poi comunicati allo/a
studente/ssa. I nomi dei correlatori, la data e l’orario della discussione, sono resi noti dopo la
data di consegna definitiva degli elaborati.

7. È opportuno non dimenticare che una buona e attenta distribuzione del lavoro durante
l’anno può evitare due rischi: da una parte, il sottovalutare il carico di studio complessivo
dell’anno, con sessioni d’esame impegnative, che rende poi difficile una stesura serena
dell’elaborato; dall’altra, il sopravvalutare l’impegno dello scritto, trascurando gli altri corsi e
vivendolo con un’ansietà che, soprattutto in teologia, rischia di compromettere il vero frutto
di un simile sforzo, ovvero, la grazia di poter indagare in modo rigoroso alcuni aspetti del
mistero di Dio.

Potrebbero piacerti anche