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A. T.

Libri storici I
- prof. Vladimir Peregrim -

Materiali per il corso:


- Dai frammenti alla storia. Introduzione al Pentateuco di GALVAGNO – GIUNTOLI
(testo buono ma mancante delle esegesi)
- Bibbia (possono prendersi appunti sopra da usare all’esame)
- dispensa del professore (che aggiunge ciò che manca al libro)
- quattro file di approfondimenti tratti da JEAN-LOUIS SKA, Antico Testamento, Vol.
2: Temi e letture
Necessario leggere tutti e cinque i libri del Pentateuco
Modalità d’esame
- 30 minuti,
- 3 domande: (struttura, esegesi, teologia)
- si può scegliere un argomento a piacere preso al di fuori del programma,
concordandolo con il professore, approfondendo un tema, presentando un
lavoro un lavoro scritto (8-10 pagine);
- per completezza, sarà necessario sapere un testo in ebraico: Shema (cfr. video
su GeCo);
- possibilità di pescare una parola in ebraico, leggerla e spiegarla
Introduzione
Facciamo una semplice introduzione con qualche approfondimento sui primi
cinque libri della Sacra Scrittura: il Pentateuco.
Pentateuco, origine della rivelazione di Dio. Il Salmo 27 dice che «il Signore è la
mia luce»: nella letteratura antica torna spesso che “la legge del Signore è
lampada ai miei passi”.
Il nome “Pentateuco” è nome greco: “cinque” e “astuccio”; designa, dunque, i
cinque astucci in cui venivano contenuti e custoditi i primi cinque rotoli della
Scrittura. Insieme costituiscono, per Israele, la TORAH, cioè “insegnamento” o
“istruzione” (anche se noi la conosciamo spesso come “legge”, ma è più
improprio): insegnamento alla vita.
La radice di Torah indica il “mirare verso il bersaglio”, il “prendere la mira”;
opposto a questa parola è il peccato (attà) è proprio il “mancare l’obiettivo”. I
libri della Torah sono i “cinque quinti” della Torah, che insieme sono la pienezza!
Nella Bibbia ebraica si suddividono i profeti anteriori e posteriori: la Torah è al
centro, custodita dai profeti, attorno a cui si pongono gli Scritti. I profeti devono
custodire e interpretare i libri del Signore; per questo nella Torah troviamo tutto
quello che Dio fa, le opere di Dio (non solo i dieci comandamenti). TANAKH indica
allora l’insieme delle tre parti, dunque tutta la Bibbia ebraica (Torah =
insegnamento di vita, Nebi’im = profeti, Ketubim = scritti).
Nei profeti invece troviamo le parole del Signore, mentre negli Scritti troviamo la
vita del popolo, che vive e riflette sulle opere e parole del Signore.
I PROFETI ANTERIORI sono coloro che preparano la storia e la raccontano: Giosuè, i
Giudici, Samuele e i Re. I PROFETI POSTERIORI sono coloro che fanno sentire nella
storia la Parola di Dio: Isaia Geremia e Ezechiele, e i dodici profeti (devono
richiamare i tre grandi patriarchi e le dodici tribù d’Israele).
Nella Bibbia cattolica, invece, la divisione viene dalla traduzione della Septuaginta
(greca), in cui si dividono PROFETI MAGGIORI E MINORI, secondo una logica differente:
le profezie di Malachia aprono alla prospettiva del Messia; non è logica
concentrica ma lineare, una rivelazione che sta crescendo e preparando l’evento
più grande.
La Septuaginta dà nomi differenti, ma in ebraico si chiamano con la prima parola
del libro:
- GENESI è Bereshit = “In principio” (usando molte genealogie, contiene la
“preistoria” e la storia dei patriarchi: è la risposta a ciò che era prima
della nascita del popolo di Israele);
- ESODO è Shemot = “I nomi” (racconta la nascita del popolo, col conflitto tra
JHWH e due nemici: il faraone e il vitello d’oro);
- LEVITICO è Vaikrà = “Chiamò” (prescrizioni rituali, specialmente per chi serve il
Signore; racconta come convivere con Dio, abitare e ospitare Dio che ha
scelto Israele come suo popolo);
- NUMERI è Vaidaber = “Parlò” (lascia il ricordo di come camminare alla presenza
di Dio (come una grande campagna militare e cultuale, in cui Dio libera il
popolo e comincia a camminare con lui per portarlo alla terra promessa);
- DEUTERONOMIO è Hadevarim = “Le parole” (ripetizione della Legge: libro della
legge di Mosè e il suo ultimo discorso al popolo per ricordare la legge di
Dio) -
Il Pentateuco contiene una certa logica con evidenti parallelismi:
- tema:
- GENESI = creazione del mondo e promessa della terra come “dimora per la
vita”;
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- DEUTERONOMIO = comandamenti per la vita nella terra promessa;
- conclusione:
- GENESI = benedizione di Giacobbe, la sua morte e sepoltura;
- DEUTERONOMIO = benedizione di Mosè, sua morte e sepoltura.
- tema:
- ESODO = dall’Egitto al Sinai; - NUMERI = dal Sinai a Moab;
- IN ENTRAMBI: festa di Pesach, manna e quaglie, acqua dalla roccia, istituzione
di uffici, idolatria (Baal), minaccia dei nemici (Faraone e Amaleciti / Moabiti,
Madianiti e altri) ma anche mormorazione e idolatria come pericoli interni;
in entrambi, sei rapporti di migrazione!
C’è una composizione concentrica anche tra Esodo-Levitico-Numeri:
- ESODO = rivelazione della Torah (dieci comandamenti e libro di Alleanza), ma
anche installazione del santuario (istruzioni per la costruzione);
- LEVITICO = ordine domestico e teologia del santuario (il dio santo in mezzo del
popolo che è chiamato a santificarsi); centro di composizione: Incontro con il
Dio di Abramo;
- NUMERI = Israele come comunità santa che vive in un campo (istruzioni
organizzative).
Genesi
Struttura letteraria del libro
Dividiamo in due parti:
- 1,1-11,26 STORIA DELLE ORIGINI o 11,27-25,18: ciclo di Abramo
- 11,27-50,26 STORIE PATRIARCALI o 25,19-37,1: ciclo di Giacobbe
o 37,2-50,26: ciclo di Giuseppe
La Genesi è scandita dalle Toledót (= origini, generazioni), indica la genealogia e la
storia:
- 2,4 queste sono Toledót del cielo e della terra
- 5,1 questo è il libro delle Toledót di Adam
- 6,9 queste sono Toledót di Noè: Sem, Cam, Iafet
- 10,1 queste sono Toledót dei figli di Noè
- 11,10 queste sono Toledót di Sem
- 11,27 queste sono Toledót di Terach
- 25,12 queste sono Toledót di Ismaele
- 25,19 queste sono Toledót di Isacco
- 36,1 queste sono Toledót di Esaù cioè Edom
- 37,2 queste sono Toledót di Giacobbe
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Possibile schema del libro
Ci sono piccole storie che insieme formano in 11 capitoli la storia della creazione,
delle origini.
I PRIMI 11 CAPITOLI usano un linguaggio mitologico che non significa non vero;
piuttosto indica la forma, la risposta teologica alle domande teologiche (non è un
linguaggio scientifico, ma non significa che non sia vero). Vuole rispondere ad
alcune domande:
 perché il cosmo è configurato in questo modo?
 quali i tratti fondamentali dell’essere umano voluto da Dio?
 quale l’origine del male?
 quali conseguenze della violenza nella storia?
 cosa si deve aspettare da Dio?
Primo racconto della creazione (Gn 1,1-2,3)
Composizione di alto livello, non certo “scientifico” ma poetico, simbolico.
Dividiamo il racconto in due parti, che comprendono ciascuna tre giorni con
quattro opere; facile constatare un perfetto parallelismo:

Elemento Giorn Opere Giorn Opere


o o
Tenebre I. 1) Creazione IV. 5) Creazione del sole
della luce: (servizio diurno), della luna
distinzione della e delle stelle (servizio
luce dalle notturno) (vv.14-19)
tenebre (giorno
e notte) (vv.3-5)
Acque II. 2) Creazione del V. 6) Creazione degli uccelli
firmamento: (aria) e dei pesci (acqua)
separazione dei (vv.20-23)
due abissi (aria
e acqua) (vv.6-
8)
Terra III. 3) Distinzione VI. 7) Creazione degli animali
sommersa della terraferma terrestri (vv.24-25)
dalle dall’acqua
acque (vv.9-10)
4) Produzione 8) Creazione dell´uomo cui
delle piante sono destinate le piante
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(vv.11.13) (vv. 26-31)
VII. Giorno
L’idea mitologica dell’antico oriente vuole che la creazione avvenga quando Dio
mette ordine nel caos, sottomettendolo e vincendo il caos.
Nella Bibbia, l’atto di creazione (barà) connota un’azione in cui vi un’azione in cui
c’è assenza assoluta di sforzo, di fatica, di lotta (in contrasto totale con le
cosmogonie antiche); il termine di per sé non indica una creazione ex nihilo, ma il
contesto muove in questa ottica.
Il racconto non è fatto solo da un punto di vista “immaginario”, ma è fatto in
maniera tale da costruire una struttura interna importante.
MESSAGGIO DEL PRIMO RACCONTO: presentare la creazione come opera di Dio, con a
capo il giorno da dedicare al Signore
Secondo racconto della creazione (Gn 2,4-3,24)
Spesso si parla di “due messaggi della creazione”, riferendosi al primo e al
secondo racconto.
MESSAGGIO DEL SECONDO RACCONTO: presentare la creazione con la problematicità
della presenza del disordine, con tratti fisici e morali (corruzione, morte, peccato,
…). Si spiega come è entrato il male nel mondo (EZIOLOGIA = scienza delle cause):
non è opera di Dio (Dio crea bene, come dice anche il primo racconto).
I figli di dio e il loro peccato (6,1-8)
Il testo da noi esaminato fa parte della narrazione su diluvio universale.
La narrazione sul diluvio si può dividere secondo alcuni esegeti in tre parti:
A) I figli di dio e il loro peccato (6,1-8)
B) Il diluvio (6,9-9,18)
C) Noè maledice e benedice i suoi figli (9,18-29)
STRUTTURA del testo esaminato:
- Introduzione 6,1-4
A I figli di dio e le figlie degli uomini (6,1-2)
B Il giudizio di Dio (6,3)
C Inserzione eziologica (6,4)
- Il giudizio 6,5-8
A´ Valutazione di Dio (6,5-6)
B´ Il giudizio per tutta l’umanità (6,7)
C´ Elezione di Noè (6,8)

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Hyksos = popoli stranieri che entrano in Egitto; prima del 1640 a.C. non
accettavano nessuno che entrasse in Egitto (era grande potenza); probabile che
Israele scenda in Egitto in quel tempo, come popolo libero. Quando dal 1552 a.C.
inizierà una nuova epoca d’oro dell’Egitto, Israele verrà messo in schiavitù.
Nel 587 cade Gerusalemme sotto il dominio Babilonese (con l’imperatore
Nabucodonosor II); proprio nell’esperienza dell’esilio farà rileggere a Israele la
sua storia.

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ANNI NELL’ANTICHITÀ: ci sono diverse ipotesi al riguardo:
- il conteggio degli anni era diverso dal nostro (avendo calendari differenti);
- interpretazione simbolica (non è mai semplicemente un numero): per
esempio i numeri nelle battaglie, così i numeri dell’età esprimono che dietro vi è
una benedizione di Dio (se vivo bene, Dio dà retribuzione in una vita lunga).

ESODO
- c’è una posizione che mette in dubbio l’esistenza di Mosè (troppo mitico e
idealista)
- c’è una posizione fondamentalista che non mette in discussione nulla e prende
letteralmente
- bene accettare i dati della Bibbia ma posso discutere: cogliere i tratti idealistici
e quelli realistici
DIVISIONE DEL MARE
Quando viene redatto l’Esodo, ciò che importa è trasmettere la verità teologica!
Qualcuno ipotizza che la stessa figura di Mosè non sia necessariamente esistito,
che sia solo un’invenzione per dare un leader storico. Ma c’è da tener conto,
piuttosto, che per l’uomo dell’Antico Testamento non era così semplice
“imbrogliare la storia”; al massimo, può essere che la descrizione di Mosè sia a
servizio dell’immagine teologica.
CANTO DI VITTORIA
Ci troviamo davanti ad un testo molto antico; secondo alcuni esegeti è difficile
parlare di “cavalieri” in quel periodo storico
MARCIA DALL’EGITTO AL SINAI
Mosè si prende cura del popolo
“Deserto del Sur”: in ebraico significa “muro” …probabilmente intende che è di
difficile passaggio
L’uscita dall’Egitto verso il Sinai può essere così suddivisa:
1. parte SINAITICA (19,1-24,11)
2. prescrizioni riguardo al SANTUARIO (24,12-31-18)
3. narrazione delle TAVOLE ROTTE e del VITELLO D’ORO (32-34)
4. ripresa della costruzione del SANTUARIO (35-40)

Il Dio di Israele (JHWH) è:


- uno che salva
7
- uno che è presente
- uno che tiene tutto in vita (ed ha il potere di salvare)

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