44 - Sindrome Di Iperattività-Parte II

Servizi concernenti
Formazione anche a Distanza
Ente individuato ope legis sia per la

realizzazione dei corsi, che per il rilascio degli
attestati
www.icotea.it - icotea@icotea.it
Corso Singolo
Pedagogia Sociale e
Didattica dell’Inclusione
(M-Ped)
monte ore 150 – CFU 6
www.icotea.it
www.icotea.it - 0932793820
Disturbo da
deficit dell’attenzione
e Iperattività
Parte II
Riassumiamo…
Nelle precedenti lezioni

ci siamo occupati
del DSM-5
e delle nuove definizioni
in esso contenute
di disturbi della personalità.
Riassumiamo…
Abbiamo, quindi, parlato

della sindrome
di Asperger
e, a seguire,
della sindrome
di iperattività.
Riassumiamo…
Di quest’ultima, in particolare,
abbiamo esposto i cenni storici
e le tre diverse forme
in cui si presenta;
per ognuna abbiamo,
quindi, riportato i sintomi.
Riassumiamo…
Nelle slide di seguito

approfondiremo il discorso
sulla sindrome
di iperattività.
Disturbo da deficit dell’attenzione e
iperattività-Parte II
Cerchiamo di comprendere
quale sia la diffusione attuale
di tale fenomeno
al mondo.
Consideriamo, dunque,
le ricerche più recenti
condotte in questo ambito.
Queste ci raccontano che,

a livello mondiale,
la sindrome in questione
interessi il 6, 7% dei ragazzi
sotto i 18 anni.
In particolare pare
che i bambini del nord America
siano i più colpiti:
essi, infatti, presentano il disturbo
più dei loro coetanei nati
in Africa o nel Medio Oriente.
È probabile, tuttavia,
che queste differenze siano
da attribuire alle modalità
di diagnosi usate
nei diversi continenti.
A una metodologia di diagnosi

meno accurata, infatti,
corrisponde una minore possibilità
di diagnosticare
i problemi considerati.
La sindrome, inoltre,
viene diagnosticata
circa tre volte più spesso
nei maschi che nelle femmine.
Il dislivello tra maschi e femmine

può riflettere:
1. il fatto che le femmine siano

meno suscettibili al problema,
probabilmente per ragioni
genetiche;
2. che diagnosticare questo

problema nelle ragazze è molto
più difficile che per i ragazzi.
In diverse aree del mondo,

infatti, sussistono particolari
condizioni culturali
per le quali non viene prestata
uguale importanza nella crescita di
bambine e bambini.
Con la quinta edizione del

Manuale diagnostico
e statistico dei
disturbi mentali
sono stati introdotti i criteri
diagnostici:
Attraverso l’adozione di questi,

si ritiene che aumenterà la
percentuale di persone
alle quali viene riconosciuto
il deficit di attenzione.
Consideriamo, adesso,
l’eziologia della patologia
in questione.
Una precisa causa

del disturbo da iperattività
non è ancora
stata identificata.
Sono stati condotti studi

di diverso genere
volti a comprendere
se l’ADHD
abbia cause genetiche o legate
all’ambiente di vita.
In primo luogo, quindi, è stato

registrato che
non di rado il disturbo
si presenta in entrambi i membri
di una coppia di gemelli.
Secondo il 75% delle ricerche,

quindi, il disturbo
ha carattere
genetico ed ereditario.
In prima battuta è stata, quindi,

analizzata la struttura del cervello
dei soggetti affetti
dal disturbo.
È stato osservato che gli individui

che presentano ADHD hanno
una ridotta dimensione
del volume del cervello.
Particolarmente basso è, poi,

il volume del lato sinistro
della corteccia
prefrontale.
È, dunque, possibile che la

disattenzione o l’impulsività
siano da riferire a una
disfunzione del
lobo frontale.
In alcuni dei casi esaminati,

poi, anche altre regioni
cerebrali risultano
compromesse,
tra queste il cervelletto.
In molti degli iperattivi considerati,

è stata registrata
un’alta presenza
di dopamina.
Per dopamina si intende

un neurotrasmettitore
(sostanza chimica)
che viene rilasciata dal cervello
e che si occupa
del metabolismo cellulare.
Secondo molti specialisti, tuttavia,

questa presenza massiccia è da
riferire alla esposizione spesso
duratura nel tempo a sostanza
stimolanti:
Non di rado, infatti, i bambini

che si mostrano incapaci
di mantenere la concentrazione
vengono sottoposti
sin dalla prima infanzia
a farmaci eccitanti.
Una percentuale non indifferente

dei risultati riportati, tuttavia,
testimonia che il disturbo abbia
cause ambientali.
Ma di che genere di cause si tratta?
La comunità scientifica si riferisce

principalmente all’esposizione
durante la gravidanza
e durante i primissimi anni di vita
all’alcool e al fumo.
Queste sostanze, infatti,

possono causare
nel feto ipossia:
riduzione o totale assenza

di ossigeno.
L’ipossia causerebbe
malformazioni dell’area cerebrale.
da queste deriverebbero
le problematiche in questione.
Secondo un altro gruppo di esperti,

il disturbo da iperattività potrebbe essere
causato da malformazioni
del feto a seguito di
malattie infettive
che colpiscono la madre
durante la gravidanza:
tra queste la stessa varicella.
Concludiamo la trattazione
del disturbo da iperattività
considerando le terapie
fino a ora utilizzate.
Si tratta più spesso di terapie

che combinano interventi
di diverso genere:
per lo più, farmaceutici e
clinico-psicologici.
Come già segnalato,

i farmaci utilizzati
sono principalmente stimolanti
della concentrazione;
talvolta si tratta
di antidepressivi.
Per quanto riguarda

le terapie clinico-psicologiche,
esse uniscono metodi propri dei
diversi approcci:
comportamentale, cognitivo,
rieducazione della famiglia, ecc.
Sono, inoltre, molti gli esperti

che dichiarano che
anche una variazione
della dieta del fanciullo
può recare
benefici notevoli.
Per esempio riducendo

quanto più possibile la somministrazione
di cibi che contengono
colorante alimentare e,
invece, favorendo l’assunzione di
acidi grassi liberi.
Ente individuato ope legis sia per la
realizzazione dei corsi, che per il rilascio degli
attestati
www.icotea.it - icotea@icotea.it

44 - Sindrome Di Iperattività-Parte II

Caricato da

Informazioni sul documento

Titolo originale

Copyright

Formati disponibili

Condividi questo documento

Condividi o incorpora il documento

Opzioni di condivisione

Hai trovato utile questo documento?

Questo contenuto è inappropriato?

Copyright:

Formati disponibili

44 - Sindrome Di Iperattività-Parte II

Caricato da

Copyright:

Formati disponibili

Servizi concernenti

Formazione anche a Distanza

Ente individuato ope legis sia per la

Nelle precedenti lezioni

Abbiamo, quindi, parlato

Nelle slide di seguito

Queste ci raccontano che,

A una metodologia di diagnosi

Il dislivello tra maschi e femmine

1. il fatto che le femmine siano

2. che diagnosticare questo

In diverse aree del mondo,

Con la quinta edizione del

Attraverso l’adozione di questi,

Una precisa causa

Sono stati condotti studi

In primo luogo, quindi, è stato

Secondo il 75% delle ricerche,

In prima battuta è stata, quindi,

È stato osservato che gli individui

Particolarmente basso è, poi,

È, dunque, possibile che la

In alcuni dei casi esaminati,

In molti degli iperattivi considerati,

Per dopamina si intende

Secondo molti specialisti, tuttavia,

Non di rado, infatti, i bambini

Una percentuale non indifferente

La comunità scientifica si riferisce

Queste sostanze, infatti,

riduzione o totale assenza

malformazioni dell’area cerebrale.

Secondo un altro gruppo di esperti,

Si tratta più spesso di terapie

Come già segnalato,

Per quanto riguarda

Sono, inoltre, molti gli esperti

Per esempio riducendo

Potrebbero piacerti anche