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Per il Sostegno UNISOB

Neuropsichiatria Infantile
AA 23-24
docente. Gritti A

Disturbi dello Spettro dell’ Autismo

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Dimensione del problema

•In passato l ‘Autismo era considerato raro,


probabilmente anche per scarsa capacità di
individuarlo.

•Una stima esatta della diffusione del disturbo è


complessa e i dati sono soggetti a critiche

•Valori : 113 casi per 10000 (1/su 88, Roberto


Militerni, 1/su77 MS) riferito al 2010 prevalenza
m/f = 4/1

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L’ Autismo: dalle origini a oggi


principali
ipotesi sulle cause,
STORIA dell’
AUTISMO

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1 le prime scoperte

• L’ Autismo è stato descritto per la


prima volta negli anni ‘40 da Leo
Kanner (1943) e Hans Asperger
(1944)
• Il termine autismo viene dal
greco αuτός ( se stesso).
• Il Termine è stato coniato dallo
psichiatra svizzero Eugen Bleuler
nel 1911 per indicare un
sintomo: il ritiro in se stesso del
paziente schizofrenico.
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Studio di Kanner : 11 bambini autistici

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Tuttavia,

• Descrizione di bambini con sintomi autistici sono antecedenti a


quella di Kanner.

• Probabilmente alcuni bambini autistici sono stati classificati secoli


prima come «muti» o «dementi» o «idioti».

• Infatti il disturbo era riconosciuto in base all’assenza di linguaggio e


comunicazione ed alla ridotta comprensione.

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2. studi sul funzionamento mentale nell’autismo: psicoanalisi e cognitivismo


Come funziona la mente autistica
• Inizialmente lo studio dell’autismo ha avuto una grande diffusione negli
ambienti della psicoanalisi infantile.

• Successivamente sono state elaborate ipotesi di tipo cognitivo

Perché e come funziona.


Negli ultimi decenni si sono diffusi studi genetici e di neurobiologia.
Tustin Baron-Cohen
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Una buona definizione di autismo !

Lancet. 2014 Mar 8;383(9920):896-910. doi: 10.1016/S0140-6736(13)61539-1. Epub 2013 Sep


26. Autism.
Lai MC, Lombardo MV, Baron-Cohen S.
Sintetico, tradotto

L‘ A. è un insieme di condizioni eterogenee che riguardano il neurosviluppo,


è caratterizzato da difficoltà ad esordio precoce nella comunicazione sociale
e comportamenti e interessi insolitamente limitati e ripetitivi. La prevalenza
della popolazione mondiale è circa l'1%. L‘ A. colpisce più maschi che
femmine e la comorbilità è frequente (> 70% presenta condizioni
concomitanti).
Gli individui con A. hanno profili cognitivi atipici: alterata cognizione sociale
e percezione sociale, alterazione delle funzioni esecutive, atipia della
elaborazione percettiva e informativa. Questi profili sono sostenuti da uno
sviluppo neurale atipico a livello di sistemi.

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Ancora ( traduzione)

• La genetica ha un ruolo chiave nell'eziologia dell‘ A., in


combinazione con fattori ambientali in fase di sviluppo
precoci. Mutazioni rare di grande effetto e varianti comuni
di piccolo effetto contribuiscono al rischio.
• La valutazione deve essere multidisciplinare e di sviluppo
e la diagnosi precoce è essenziale per un intervento
precoce.
• Interventi comportamentali precoci completi e mirati
possono migliorare la comunicazione sociale e ridurre
l'ansia e l'aggressività. I farmaci possono ridurre i sintomi
di comorbilità, ma non migliorano direttamente la
comunicazione sociale.
• È cruciale la creazione di un ambiente favorevole che
accetti e rispetti che l'individuo è diverso

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Schema

Cause, non del tutto note : molteplici che si combinano tra loro

Alterazioni genetiche Fattori ambientali

Producono
Una alterazione morfologica, strutturale e funzionale del

SNC Producono

Interessi Alterazione delle comunicazione


Alterazione delle relazione
assorbenti
comportamenti stereotipati

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Tipizzazione

Dalla prima descrizione ad oggi, non sono state apportate rilevanti


modifiche alla descrizione delle manifestazioni cliniche del
disturbo.
Tuttavia è diventato sempre più evidente che i sintomi possono
avere differente gravità ed espressività e quindi c’è una alta
variabilità nella forma clinica a seconda del bambino, a fronte di una
omogeneità sintomatologica.

Questo ha indotto i ricercatori a cercare di individuare sottotipi del


disturbo (tipizzazione).

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Attenzione !
facili da uguali,
individuare, nelle eterotipia
forme più
espressive Quindi,
I sintomi sono Però, sono necessarie
caratteristici e non tutti i bambini molte osservazioni
con AU sono preliminari

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Nota : in un disturbo NPI non confondere


Non confondete:
⮚eziologia (la causa)
⮚patogenesi ( il modo in cui quella causa provoca
un disturbo).

In pratica, posto che la causa di un disturbo sia


genetica bisogna poi capire come questa causa
agisce per produrre il disturbo

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Cause: al momento…
•Nessun approccio è in grado di formulare una ipotesi
etio-patogenetica completa.

• L’enorme complessità del disturbo non lo permette


•I dati attuali lasciano ipotizzare che l’autismo sia
l’esito finale dell’ azione di fattori genetici,
costituzionali e ambientali

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Ancora
Sono in corso studi :
•Sulle basi biologiche del disturbo,
ricercando cause genetiche, lesionali,
disfunzionali
•Sul tipo di funzionamento mentale del
soggetto autistico, indipendentemente
dalle cause (orientamento
psicopatologico).
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Ipotesi genetica: è una ipotesi attendibile


Il patrimonio genetico governa la programmazione anatomica,
strutturale e funzionale del cervello

Finalità degli studi : comprendere quali geni


modulatori/regolatori dello sviluppo del SNC possono essere
coinvolti nella genesi delle alterazioni che producono il disturbo.

Perché è probabile:
1. è sostenuta da studi su gemelli ( monozigoti fino 86%-92%,
gemelli dizigoti 26%), fratelli non gemelli 2% che è un rischio
superiore a quello della popolazione generale (0,02%) 2. sintomi
autistici sono preseti i alcune malattie genetiche

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Ipotesi lesionale: debole


Si ipotizza che la causa sia un danno encefalico in
gravidanza, al parto, dopo il parto

È una ipotesi non sufficientemente confermata

È possibile riscontrare all’anamnesi di questi bambini danni


pre-natali, natali o post-natali, ma sembra trattarsi di co
fattori che entrano nel numero dei fattori che generano il
disturbo

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Ipotesi neurochimica, e immunitaria


• Ancora poco studiata e confermata

• Dati clinici lasciano ipotizzare alterazioni di alcuni


neurotrasmettitori: dopamina, serotonina, ecc

• Sono in corso ricerche per valutare questa ipotesi che


scaturisce dalla tendenza a risposte autoimmuni nei
bambini e nelle famiglie

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Ipotesi ambientale: possibile, come concausa


• È possibile che fattori quali inquinamento atmosferico,
esposizione a radiazioni o altro agiscano come co-fattori in
alcuni casi
• Sono state ipotizzate cause tossiche quali intossicazioni da
metalli pesanti
• Secondo alcuni un gruppo di bambini autistici può
presentare disfunzioni nell’assorbimento intestinale
(estrema cautela)
• Il rapporto autismo- intolleranza al glutine non è
sufficientemente dimostrato

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Fattori psicologici
Sussiste un grande equivoco.

Le ipotesi puramente psicogene, cioè relazionali, che


escludono cause biologiche, non sono attendibili. Se tali cause
intervengono è sempre su una predisposizione biologica.
Fattori relazionali possono agire come co-fattori
nell’insorgenza dell’ A. in soggetti costituzionalmente
predisposti, pur non determinandolo
Fattori relazionali, in aggiunta ad altri, possono agire a livello
epigenetico

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Modelli che cercano di spiegare il


funzionamento autistico
biologico
• “Nel complesso, i risultati degli studi clinici, di neuroimaging,
neuropatologici e neurochimici mostrano che i disturbi dello spettro
dell'autismo sono disturbi dell'organizzazione neuronale-corticale
che causano deficit nell'elaborazione dell'informazione nel sistema
nervoso, deficit che vanno dall'organizzazione sinaptica e
dendritica, alla connettività e alla struttura del cervello. Questi
cambiamenti probabilmente alterano la traiettoria di sviluppo della
comunicazione sociale e sembrano essere influenzati da fattori
genetici e ambientali ( interagenti) ” (Levy et al., 2009, p:1632).

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schema
1. Causa: fattori genetici e ambientali ( interagenti) ” 2.
Questa causa produce: disturbo della organizzazione
neuronale a livello del SNC a livello delle sinapsi e
dell’architettura
3. Questo comporta una difficoltà ad elaborare le
informazioni in entrata e ad integrarle
4. Questi fattori alterano la traiettoria di sviluppo della
comunicazione sociale e gli altri sintomi di autismo

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Ancora…
• l’ipotesi disconnessionistica, che si riferisce ad una disfunzione nella
comunicazione e integrazione tra aree cerebrali per aberrante
connettività
• l’ipotesi del deficit sensoriale che segnala un deficit nell’area della
sensorialità con difficoltà a processare gli stimoli sensoriali e
ipersensibilità o iposensibilità agli stessi;
• l’ipotesi di una disfunzione del sistema neuroni-specchio che
individua nell’ autismo un deficit di consonanza intenzionale, per
alterazioni della connettività e propriamente dei neuroni mirror, con
deficit della cognizione sociale

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Ancora…
Cognitivo/neuropsicologico

• l’ipotesi della debolezza della coerenza centrale (Frith, 1989),


secondo la quale nei soggetti autistici sarebbe deficitaria la capacità
unificare in modo coerente le parti percepite di un oggetto e del
contesto. L’elaborazione delle informazioni rimarrebbe limitata ai
dettagli, con successiva perdita della capacità di dare un senso alla
realtà.

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Ancora…
Psicoanalitica
• Componenti costituzionali, ad esempio estrema vulnerabilità e
sensibilità agli stimoli sensoriali. Ipersensibilità allo stato d’animo degli
altri.
• Il funzionamento mentale è non integrato o precariamente integrato, è
in prevalenza o solo parzialmente sensoriale, asimbolico, non riflessivo,
bidimensionale. Tendenzialmente privilegia la sensazione, penalizzando
la percezione e utilizza procedure autosensuali .
• L’apparato psichico è ipereccitabile ed ha difficoltà nel controllo
dell’eccitazione che genera stati psico-fisici penosi per il bambino che
vengono gestiti con manovre autistiche ( pe stereotipie)
• Il funzionamento autistico può non essere pervasivo e può associarsi ad
aree più mature dell’apparato.
• Fenomeno dello smantellamento

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Nota
Come si vede tutte queste ipotesi concordano su due punti

Il bambino con A. ha: 1) con vario grado di intensità, difficoltà nel


processare gli stimoli sensoriali* (iper-ipo) e 2) un difetto nella capacità
di integrate le informazioni, di conseguenza la percezione del mondo
può essere frammentaria

Questo comporta la difficoltà ad accedere a compiti evolutivi più


complessi, per esempio pensiero simbolico, rappresentazioni ecc

La difficoltà può essere parziale e/o fluttuare nel tempo, anche in


riferimento alle condizioni ambientali

* Attenzione non è un deficit uditivo o visivo è un problema a livello di connessioni


del SNC
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Autismo seconda lezione

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La diagnosi di DSAu in
Neuropsichiatria Infantile

Prima visita ambulatoriale NPI


Richiesta di accertamenti clinici e
approfondimenti cognitivi , anche
uso di scale e questionari

Molteplici osservazioni cliniche in


sedute con il bambino e colloqui con
i genitori

Diagnosi
e indicazione di trattamento

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L’ ICD-10 : Classificazione

Individua una categoria denominata:


Sindromi da alterazione globale dello sviluppo
psicologico. • Autismo infantile
• Autismo atipico
• Sindrome di Rett
• Sindrome disintegrativa dell’ Infanzia di altro tipo
• Sindrome iperattiva associata a ritardo mentale e movimenti
stereotipati
• Sindrome di Asperger
• Altre sindromi da alterazione globale dello sviluppo
psicologico • Sindrome non specificata da alterazione globale
dello sviluppo psicologico

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La diagnosi
dell’ Autismo
Secondo il
DSM-5

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Il DSM-5

• È la quinta versione del Manuale diagnostico e


statistico dei disturbi mentali. Elaborato da
American Psychiatric Association (2013) e
pubblicato in Italia da Raffaello Cortina, Milano
2014. ( Primo manuale 1952)
• E’ lo strumento ufficiale, riconosciuto a livello
internazionale, prodotto dalla associazione degli
psichiatri americani.
•Il DSM è periodicamente riveduto ed oggi siamo alla
V revisione (DSM-5)

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Premessa

Con l’introduzione del DSM-5 è


cambiato il modo di classificare
l’autismo e gli altri disturbi che, con
l’autismo, venivano prima inclusi nel
DSM-IV nella categoria dei DISTURBI
PERVASIVI DELLO SVILUPPO

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Nota al margine della diagnosi di DSAu

• Gli individui con una diagnosi consolidata DSM-IV di


disturbo autistico, disturbo di Asperger o disturbo pervasivo
dello sviluppo senza specificazione, dovrebbero ricevere la
diagnosi di disturbo dello spettro dell’autismo.
• Gli individui che presentano marcati deficit della
comunicazione sociale, ma i cui sintomi non soddisfano i
criteri per il disturbo dello spettro autistico, dovrebbero
essere valutati per la diagnosi della comunicazione sociale
(pragmatica)

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Oggi

La dizione esatta del


DSM-5 è
DISTURBI DELLO SPETTRO
DELL’ AUTISMO
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NB

Il concetto di spettro autistico non è nuovo, è stato


sempre utilizzato perché rende meglio l’idea di un
continuum tra vari disturbi simili e segnala che non è
possibile distinguere nettamente un disturbo da un altro.
Idealmente uno “spettro” sfuma nella normalità sostegno NPI autismo

agritti UNISOB 23-24 35

sostegno NPI

autismo agritti UNISOB 23-24 36

I disturbi che classicamente rientrano nello spettro


autistico sono caratterizzati da un’ampia alterazione dello
sviluppo (perciò erano detti pervasivi) che comporta
sempre sintomi in tre aree:

• comunicazione,
• relazione,
• Interessi ristretti e assorbenti e comportamenti
stereotipati sostegno NPI autismo agritti UNISOB 23-24 37

Quindi…

Vedrete bambini con Disturbo dello Spettro


Autistico molto diversi tra loro
per gravità e presentazione clinica,
ma avranno tutti, una alterazione della
relazione, comunicazione e degli
interessi/comportamenti.
Si possono avere casi molto lievi e casi gravi. Un
bambino con DSAu non è necessariamente un
grave !

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Nota importante per Docente di Sostegno


Bambini/adolescenti con Disturbi dello Spettro dell’
Autismo, inseriti a scuola primaria e secondaria non
manifestano una forma di disturbo che corrisponde
esattamente al quadro della prima infanzia.
Questo dipende dal fatto che sono in trattamento fin dalla
scuola d’infanzia e la terapia favorisce sempre un certo
grado di evoluzione migliorativa.
Quindi, l’insegnante osserva quadri clinici diversificati,
accomunati sempre da alterazioni in 3 aree, in quantità e
qualità diversa.
Aree compromesse: difficoltà a stabilire le relazioni sociali,
nell’uso della comunicazione verbale/non verbale, negli
apprendimenti, nei comportamenti e interessi ( ripetitivi e
assorbenti).

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Attenzione

Più tempo passa dal primo esordio del


disturbo (in genere attorno a 3 anni), più
tempo è durato il trattamento, meno visibili
possono essere i sintomi classici
dell’autismo. Quindi il quadro di esordio è
modificato dall’intervento terapeutico.

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Cosa sono i Criteri diagnostici al DSM-5

• Sono il numero minimo di sintomi raggruppati in modo da


configurare Criteri ( A., B., C. ecc..) necessari per fare diagnosi di un
un disturbo (criteri caratterizzanti)

• Nel DSM troviamo sia i criteri di inclusione ( sintomi


necessariamente presenti ) che i criteri di esclusione ( sintomi o
condizioni che non sono compatibili con la diagnosi) la cui assenza è
necessaria per porre la diagnosi

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Però

Tutti i DSAu producono difficoltà

secondarie di apprendimento e di
socializzazione, di vario grado

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DSM-5 criteri diagnostici


(semplificato e adattato)

•I DSAu rientrano tra i Disturbi del


Neurosviluppo
•La denominazione corretta è Disturbi dello
spettro dell’ autismo
•Sono richiesti dal DSM-5 per la diagnosi 5
criteri denominati: A,B,C,D,E
•Inoltre bisogna specificare alcune voci sostegno NPI

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Principali punti da osservare

Comunicazione

Relazione

Interessi
Comportamenti

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Criterio A, (DSM 5)

• A. Deficit persistente della comunicazione sociale e dell’interazione sociale


in molteplici contesti, come manifestato dai seguenti fattori, presenti
attualmente o nel passato (gli esempi sono esplicativi, non esaustivi, si
veda il testo)

• 1 deficit della reciprocità socio-emotiva, che vanno, per esempio, da un


approccio sociale anomalo e dal fallimento della normale reciprocità della
conversazione, ad una ridotta condivisone di interessi o sentimenti;
all’incapacità di dare inizio o di rispondere ad interazioni sociali.

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continua
• 2 deficit dei comportamenti comunicativi verbali e non verbali
utilizzati per l’interazione sociale, che vanno, per esempio,
dalla comunicazione verbale e non verbale scarsamente
integrata; ad anomalie del contatto visivo e del linguaggio del
corpo o deficit della comprensione e dell’uso di gesti; a una
mancanza di espressività facciale e di comunicazione non
verbale.
sostegno NPI autismo agritti UNISOB 23-24 46

continua

• 3 deficit dello sviluppo, della gestione e della comprensione

delle relazioni, che vanno, per esempio, dalle difficoltà di

adattare il comportamento per adeguarsi ai diversi contesti

sociali, alle difficoltà di condividere il gioco di immaginazione

o di fare amicizia, all’assenza di interesse verso i coetanei.


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Criterio B

• B. Pattern di comportamento, interessi o attività ristretti,

ripetitivi, come manifestato da almeno 2 dei seguenti

fattori, presenti attualmente o nel passato

(gli esempi sono esplicativi, non esaustivi, si veda il testo

successivo per alcuni esempi)


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Esempi (DSM-5, sintetico)

1. Movimenti, uso degli oggetti o eloquio stereotipati


o ripetitivi
2. Insistenza nella sameness (immodificabilità)
aderenza alla routine priva di flessibilità
3. Interessi molto limitati, fissi, anomali per intensità e
profondità
4. Iper-iporeattività a stimoli sensoriali o interessi
insoliti verso aspetti sensoriali dell’ambiente…
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Definizione di stereotipia motoria

• Movimento ripetitivo, afinalistico, inconcongruo rispetto al

contesto, apparentemente privo di significato

• Le stereotipie motorie sono delle mani o di altre parti del


corpo e possono includere oggetti ( fatti ruotare pe)

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nb

•La difficoltà di questi soggetti a


processare gli stimoli sensoriali
può produrre risposte
comportamentali anomale in
seguito a stimoli sensoriali.
•Risposte di tipo iper o ipo

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Cosa significa Alto funzionamento o


Basso funzionamento

L’autismo si classifica anche

Ad alto funzionamento (buona


intelligenza) O
A basso funzionamento (bassa intelligenza)

In base al Quoziente Intellettivo che si


ottiene mediante testistica specifica

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NB

Per i criteri A e B bisogna segnalare:


Livello di gravità
Sono descritti tre livelli:

• 3: è necessario un supporto molto


significativo • 2: è necessario un supporto
significativo • 1: è necessario un supporto
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Disturbi dello spettro autistico (DSA)


secondo il DSM V:

Concetto di spettro e dimensionale

Autismo grave…
Autismo medio…
Autismo lieve…
Autismo sottosoglia...
Variante fisiologica della norma. sostegno NPI

autismo agritti UNISOB 23-24 54

Criteri C, D, E

• C. sintomi presenti nel periodo precoce di sviluppo, ma


possono non manifestarsi pienamente prima che le
esigenze sociali eccedano le capacità limitate, o possono
essere mascherati da strategie apprese in età successiva
• D. causano compromissione clinica significativa in ambito
sociale, lavorativo o altre aree importanti
• E. le alterazioni non sono meglio spiegate da disabilità
intellettive gravi o da ritardo globale dello sviluppo
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Nota al criterio C

Quando il DSM-5 afferma che : «i sintomi sono presenti nel periodo


precoce di sviluppo, ma possono non manifestarsi pienamente
prima che le esigenze sociali eccedano le capacità limitate, o
possono essere mascherati da strategie apprese in età successiva» ci
dice che :

non necessariamente i genitori, gli


insegnanti, i medici individuano il disturbo
precocemente perché l’entità lieve del
disturbo e/o le strategie utilizzate dal
bambino, possono mascherarlo per un certo
periodo di tempo.
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NB

• Spesso DSAu e Deficit Intellettivo (disabilità intellettiva) coesistono


e bisogna segnalarlo
Bisogna segnalare se:

• Con/senza compromissione intellettiva


• Con/senza compromissione del linguaggio (tipo dislalie ecc..) •
Associato a causa medica o genetica nota o a un fattore ambientale
• Associato ad altro disturbo del neurosviluppo, mentale o
comportamentale.
• Se con catatonia

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Nota per quanto riguarda linguaggio


e comunicazione

• Il DSM-5 invita a distinguere eventuali disturbi del


linguaggio d’espressione che non farebbero parte della
diagnosi ma vanno indicati se presenti dalle alterazioni
della comunicazione/linguaggio specificamente
autistiche

• In sostanza, il DSM-5 valuta la compromissione del


linguaggio nell’autismo solo nella componente sociale e
relazionale.
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NB

•In pratica, però tutti i bambini – adolescenti

autistici manifestano l’uno e l’altro problema di

comunicazione e non è sempre possibile e utile

distinguerli.
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Età della diagnosi

• La diagnosi di disturbo dello spettro dell’autismo si

formula, in genere, a partire da 3 anni. Precedentemente

si può sospettare il disturbo.


• In ogni caso la terapia va iniziata già al sospetto. sostegno NPI

autismo agritti UNISOB 23-24 60

Individuazione Precoce

Oggi siamo in grado di individuare i sintomi del


disturbo molto precocemente e anche degli
indicatori di rischio
Attualmente la diagnosi formulata è Disturbo
dello Spettro dell’ Autismo.
Questo disturbo rientra nei Disturbi del
Neurosviluppo

sostegno NPI autismo agritti UNISOB 23-24 61

Età scolare e adolescenziale

Sono più definiti tre livelli di gravità


Forme severe, livello 3, difficoltà relazionale con chiusura, difficoltà ad
agganciare e fare esperienze condivise. Linguaggio molto compromesso,
piacere autoreferenziale sensomotorio.
Livello 2, intermedio.
Livello 1 forme lievi. Stabilisce relazioni ma ha difficoltà a comprendere i
messaggi meno espliciti sottesi alle relazioni e di utilizzare e conoscere le
regole delle relazioni sociali.
Profili.
Profili esternalizzanti. Intervengono nelle situazioni, spesso con contenuti
ideativi o comportamenti incongrui al contesto. Possono parlare molto ed
essere attivi.
Profilo internalizzante. Tende ad isolarsi, non prende iniziativa scambi con
coetanei, risponde a domande ma poco aderente alla realtà

sostegno NPI autismo agritti UNISOB 23-24 62

Sindrome di Asperger

Nota, ora questa diagnosi rientra


in quella di Disturbi dello Spettro
dell’Autismo
sostegno 22-23 asperger 63

Asperger

•È un quadro clinico sovrapponibile a quello


dell’autismo dal quale si differenzia per
alcune caratteristiche.
•Pur mantenendo la classica configurazione di
sintomi nell’area della comunicazione,
relazione e dei comportamenti e interessi,
presenta una minore compromissione in
alcune aree, accanto a caratteristiche
specifiche

sostegno 22-23 asperger 64

Disturbo di Asperger. Si manifesta con:

Compromissione qualitativa nell’interazione sociale.


Ad esempio
• marcata compromissione nell’uso di diversi comportamenti non
verbali come lo sguardo diretto, l’espressione mimica, le posture
corporee e i gesti che regolano l’interazione sociale;
• incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di
sviluppo;
• mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi o
obiettivi con altre persone ( per. Es non mostrare, portare, o
richiamare l’attenzione di altre persone su oggetti di proprio
interesse);
• mancanza di reciprocità sociale o emotiva.

sostegno 22-23 asperger 65

Asperger, ancora…

Sono presenti comportamenti , interessi,e attività ristretti,


ripetitivi e stereotipati
Ad esempio:
• dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi stereotipati e
ristretti, che risultano anomali o per intensità o per
focalizzazione;
• sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali
specifici;
• manierismi motori stereotipati o ripetitivi ( per e.s. sbattere o
torcere le mani)

sostegno 22-23 asperger 66

In pratica
•Questi ragazzi hanno un livello cognitivo nella norma e
sviluppano il linguaggio, anche se nella conversazione
possono sembrare bizzarri e ripetitivi.
•Dato che nella storia non compaiono significativi
elementi di ritardo psicomotorio, spesso la diagnosi
viene effettuata all’ingresso in scuola primaria
• La compromissione della interazione sociale è minore di
quella dell’autismo
• Si riscontra una maldestrezza motoria che non si
riscontra in genere nell’autismo
•In definitiva rientra nell’ Autismo ad alto
funzionamento per le più alte competenze
sostegno 22-23 asperger 67

Tuttavia
• La difficoltà nelle relazioni sociali si esprime come
difficoltà a comprendere le regole dei rapporti
sociali e i comportamenti sono inappropriati
rispetto al contesto alla situazione.
•Questi ragazzi possono mostrare interessi
assorbenti in alcuni specifici settori del sapere, con
particolari competenze.
•Il rapporto M/F è 9 a 1
• È frequente familiarità del disturbo
• La prognosi, in genere, è migliore di quella
dell’autismo per quanto riguarda l’inserimento
sociale.

sostegno 22-23 asperger 68

Aspetti cognitivi
• Anche se si tratta di soggetti ad alto funzionamento le funzioni
cognitive sono diverse da quello degli altri ragazzi, quantunque
migliori di quelle dei soggetti con AU.
• In particolare ai test intellettivi si nota una differenza tra il QI
ottenuto alle prove pratiche e quello ottenuto alle prove
verbali.
• Nelle prove pratiche hanno punteggi più bassi e hanno bisogno di
più tempo per elaborare le risposte. Le domande devono essere
poste in modo semplice e breve
• Nelle prove verbali hanno buoni punteggi, talvolta più alti del
normale, con buone risposte al vocabolario e al subtest delle
informazioni. Tuttavia la comprensione non è sempre adeguata per
contenuti narrativi
• In sintesi il funzionamento è a scacchiera con isole di alto
funzionamento ed altre deficitarie e una difficoltà ad adeguare le
risposte al contesto ( deficit pragmatico e delle funzioni
esecutive)

sostegno 22-23 asperger 69

letteratura
Come fare una diagnosi differenziale tra AS (Sindrome di
Asperger) e autismo, in particolare il tipo senza ritardo
cognitivo, noto anche come autismo ad alto funzionamento
(HFA) ?
HFA non è un termine utilizzato nel DSM, ma è comunemente
usato per identificare i pazienti con diagnosi di Disturbo
Autistico (AD) con capacità intellettive medie o superiori alla
media (quoziente intelligente, QI, > 70). L'HFA differisce
dall'autismo a basso funzionamento (QI < 70) in termini di
presentazione clinica, prognosi e necessità di supporto e
assistenza nella vita quotidiana. Poiché AS e HFA sono
entrambi caratterizzati da un normale funzionamento
cognitivo, c'è stato un notevole dibattito sul fatto che AS e
HFA siano varianti di un singolo disturbo

sostegno 22-23 asperger 70

Ancora

•La questione è dibattuta e gli studi sono


controversi perché alcuni segnalano
differenze altri analogie
•Sebbene esista una sostanziale
sovrapposizione si segnalano alcune sottili
differenze tra i due disturbi possono essere
riconosciute in termini di interazione
sociale, abilità motorie, aspetti del
linguaggio, funzioni cognitive.
sostegno 22-23 asperger 71

Caratteristiche SA differenziali da HFA


• Linguaggio eccessivo preciso e pedante,
interpretazione letterale della comunicazione •Il QI
della AS è maggiore di quello dei soggetti con HFA
•Apprendimenti. Disturbi dell’apprendimento
sarebbero più frequenti nell'HFA, ad eccezione della
disgrafia che è emersa frequentemente in entrambi
i gruppi, senza una differenza significativa.
• Comorbidità. Più frequente nella SA. Soprattutto
ansia e depressione in adolescenza (maggiore
capacità introspettiva)
sostegno 22-23 asperger 72

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