ISSN (pubblicazione online): 2531-615X

Lunedì 18 novembre 2019 € 1,50 DIRETTORE VITTORIO FELTRI

Anno LIV - Numero 318 OPINIONI NUOVE - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale www.liberoquotidiano.it
D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano e-mail:direzione@liberoquotidiano.it

ATTICI DI CITTADINANZA
CASE GRATIS AI GRILLINI
Il vizietto della nuova casta è occupare immobili dello Stato e pagarli quattro soldi o nulla
Ultimo scandalo, l’ex ministra Trenta: ha assegnato al consorte un alloggio spropositato
FAUSTO CARIOTI
La diversità dei Cinque Stelle rispet- fittato a prezzo di saldo negli anni Parla il titolare del locale
Allucinazioni M5S to alla casta scroccona somiglia tan- ministro della Difesa sino al 5 set- Novanta), Gianfranco Fini (casa a
to alla superiorità morale dei loro
alleati post-comunisti: una bufala
tembre scorso, ha appena aggiunto
il proprio nome a una lista nella
Montecarlo) e Claudio Scajola (ap-
partamento con vista sul Colosseo
«Chi criminalizza
La cozza di Lezzi da rifilare ai gonzi che ancora li vo-
tano. La grillina Elisabetta Trenta,
quale spiccano già i nomi di Massi-
mo D’Alema (immobile Inpdap af-
pagato dall’imprenditore (...)
segue ➔ a pagina 3
il Papeete
vale quanto non capisce nulla»
l’acciaio dell’Ilva PIETRO SENALDI

VITTORIO FELTRI
Amendola, Bonetti e Pisano: che fanno? «Ho conosciuto Matteo Sal-
vini quando non era anco-

Ieri Aldo Grasso sul Corriere della Sera,

in prima pagina, ha preso per i fondelli
Barbara Lezzi, del Movimento 5 Stelle,
già ministro per il Sud distintosi per la
propria nullità, perché in un momento
di torpore mentale ha dichiarato che se
per caso l’Ilva dovesse chiudere, poco
male: Taranto avrebbe la possibilità di
rifarsi promuoven-
do la coltura dei mi-
tili, cioè dei mollu-
schi. Una proposta
del genere è tal-
mente ridicola da
suscitare stupore e
anche indignazio-
ne. Sostituire la
produzione dell’ac-
ciaio con quella
Barbara Lezzi
delle cozze è una
ipotesi così cretina che meriterebbe un
pernacchio. Ma noi ce ne asteniamo poi-
ché non siamo ostili pregiudizialmente
ai politici e alle politiche del Meridione,
quand’anche da certe bocche escano bi-
scherate sesquipedali. Ci limitiamo per-
tanto a dire a madame Lezzi che le con-
viene stare zitta allo scopo di proteggere
la propria dignità. La signora (...)
segue ➔ a pagina 2
Caffeina
Renzi annuncia il suo piano: "Cento-
venti miliardi per il Pil e per ridurre
l'Irpef". Ma i soldi li anticipa lui o la
Boschi?
Emme
Ministri con poltrona ma privi di capacità
Vincenzo Amendola, Affari Europei
Doveva fare il premier, attacca il governo
Sapelli rimpiange Riva
FRANCESCO SPECCHIA ➔ a pagina 5
ra segretario della Lega.
Lui non era mai venuto in
riviera romagnola e una se-
ALESSANDRO GIULI ➔ a pagina 4 ra, quando venne a Cervia,
un mio amico comune me
lo presentò».
Ed è scattato subito il
feeling?
«Si, perché era una perso-
na semplice, alla mano,
aveva tutte le caratteristi-
che (...)
segue ➔ a pagina 7
Elena Bonetti, Pari Opportunità e Famiglia Paola Pisano, Innovazione Dieta islamica in Vaticano
Favore ad Allah:
Lui fa ridere, lei fa pena
il Papa rinuncia
Grillo ama la Raggi al maiale a tavola
RENATO FARINA ➔ a pagina 2 ANTONIO SOCCI
La carne di maiale non è
solo gustosa cucina, ma an-
che civiltà italiana, come il
vino e il parmigiano. Non a
caso “November porc”,
che è in corso in Emilia, è
la maggiore manifestazio-
ne europea dedicata al ma-
iale. Chissà se un giorno sa-
rà “scomunicata” o sop-
pressa per non urtare i mu-
sulmani.
Viene da pensarlo (...)
segue ➔ a pagina 8

Freddo e maltempo al Nord Tutti li fanno, nessuno guadagna

Trentino e Sudtirolo coperti I lavori che vanno di moda
dalla neve: colpa del caldo? e non rendono un bel niente
AZZURRA BARBUTO ANTONIO SPAMPINATO

Piogge alluvionali, venti forti, mareggiate vio-
lente, tempeste di neve stanno affliggendo
gran parte dell’Europa e in particolare l’Ita-
lia, imprigionata nella morsa del maltempo.
Non soltanto i veneziani stanno combatten-
do in queste ore per salvare (...)
segue ➔ a pagina 10
Nell’ultimo decennio il sogno del posto fisso
ha dovuto fare i conti con un mercato del
lavoro globale asfittico, tanto che in Italia gli
occupati sono passati dai 23,090 milioni del
2008 ai 23,023 milioni del 2017. Un passo da
gambero che ha scatenato (...)
segue ➔ a pagina 12

Prezzo all’estero: CH - Fr3.70/MC & F - € 2.50

2 lunedì PRIMO PIANO
18 novembre
2019

GUAI A CHI LA TOCCA

Grillo ama la Raggi
e pur di ricandidarla
litiga con i suoi
Il comico lancia un sito che elenca i presunti successi di Virginia
Così vuol tirarle la volata per il secondo mandato, ma i militanti
non ci stanno. Per loro la prima cittadina è solo una palla al piede Il garante del M5S, Beppe Grillo, con Virginia Raggi alla chiusura della campagna elettorale del 2018 (LaPresse)

RENATO FARINA
■ Beppe Grillo ha intrapre-
so da alcune ore l’avventura
più temeraria della sua vita.
Tuffarsi come un innamora-
to nelle acque melmose del-
la Capitale ed estrarre dalle
paludi bituminose, conten-
dendola ai gabbiani, la sua
regina decaduta: la sindaca
Virginia Raggi, ripulirla, rive-
stirla, rimetterle scarpette di
cristallo e riportarla su, da do-
ve un tempo discese dal Fir-
mamento coronata di Cin-
que Stelle.
Non è un gioco. Grillo si
sta giocando la reputazione
puntando su una cavallina
zoppa per il Derby della Capi-
tale. È l’unico che ci crede,
nelle stesse file del M5S. Gli
altri fingono di non conoscer-
la, la considerano una specie
di Santa Giovanna Battista
che gira con la sua testa su
un vassoio d’argento, ma
nessuno osa dirglielo.
Invece Beppe si mette a
correre controvento e se l’è
presa in braccio. E ha – come
abbiamo riferito ieri – ospita-
to sul suo blog, come se fosse
un Vangelo, il libriccino pro-
dotto dal municipio romano
che glorifica con faccia tosta
memorabile i cosiddetti suc-
cessi della giunta grillina
dell’Urbe. Un elenco di 214
trionfi in cui c’è un menu af-
fascinante che farà felice i di-
sgraziati delle periferie:
l’aver premiato la nuotatrice
Quadarella e aver «avviato il
superamento» dei campi
rom, aver approvato i bilanci
«nei termini» e aver promos-
so «24 ore consecutive» di fe-
steggiamenti per Capodan-
no, che goduria. È un vade-
mecum dalla A alla Z, che il
sito ufficiale del M5S non ha
pubblicato per pudore, e che
s’intitola www.cosefatte.it.
MISSIONE CAMPIDOGLIO
Quelle disfatte e distrutte
non ci sono, ma bisogna dire
che non basterebbe la Trec-
cani per ospitarne un sunto.
Ma Beppe osa, se ne frega,
manda affanculo il buon sen-
so e la prudenza dei politici
con il naso fino, l’accozzaglia
di capi e capetti che ha porta-
to su con la mongolfiera, e si
lancia come un adolescente
per soccorrere la sua bella
principessina. Se non altro
per questo merita un applau-
so. L’amore è cieco, e non tol-
lera compromessi: o lei o
niente.
Sembra un’impresa impos-
sibile resuscitarla dal fondo
dei sondaggi, ma lui ci prova.
Del resto a lui che gli frega:
mica abita a Roma. E comun-
que se il miracolo gli riesce, e
ce la fa non solo a ricandida-
re la Raggi ma a rimetterla
infiocchettata e come nuova
a succedere al suo stesso di-
sastro, allora avrà dimostra-
to a se stesso e all’universo
cantante che Beppe davvero
può tutto, e la prossima sfida che sostiene di avere in tasca re la Ruota della Storia? Sono E più di tutti è cascata nelle
sarà ancora più improba: la formula della pietra filoso- io o non sono io il Predestina- paludi tiberine la Raggi. Con
raddrizzare i congiuntivi a fale. In Benin va forte il Voo- to?». lei pareva essere iniziata l’età
Luigino Di Maio. Dopo di doo, a Genova il Belin. Que- Aveva 65 anni, i fianchi lar- dell’Utopia e invece, come
che chi gli porta via il Nobel sto favoloso stregone, che in- ghi da trenette al pesto e un nei romanzi di fantascienza
per la Chimica? Sì, la Chimi- tuì crolli finanziari e ascese litrozzo di Pigato, la copia horror, siamo al suo contra-
ca, l’Alchimia, la Negroman- milionarie di finanzieri e truf- maschile e barbuta di Ange- rio: la Dis-topia, una parola
zia. fatori, a un certo punto della la Merkel. Si mise una muta che richiama orribilmente i
Qui conviene ripercorrere sua ascesa politica decise da foca e comunicò che topi sin dalla pronuncia. Di
la storia e situare nella casel- che era giunto il momento di avrebbe attraversato a nuoto fatto quella che pareva la re-
la giusta degli immortali gettare i dadi sul tavolo del lo Stretto di Messina, che è gina del futuro e si è rivelata
d’Italia la figura di Beppe destino. «Sono solo un rom- assai più ampio di un bidet agli occhi dei romani, ma an-
Grillo. Non è un comico, ma piballe da vaffanculo in piaz- dove di solito a quell’età si che di quelli che attraversa-
piuttosto un mago del Belin, za e in Borsa o posso afferra- sfidano le acque. Si tuffò, sci- no Roma, l’Imperatrice delle
volò come un cetaceo tra le topiche, e qui non c’è biso-
onde e le correnti infide tra gno di intuire alcuna allusio-
Scilla e Cariddi, e ci riuscì. ne screanzata.
Allucinazioni a 5 stelle Era il 10 ottobre del 2012. Do-
po di che, chi lo tenne più?
Ed ecco Grillo che sfida an-
cora il Fato. L’impresa stavol-
Si incoronò da solo come ta è cosmica. I sondaggi attri-
Napoleone. Si attribuì il tito- buiscono oggi alla Raggi un
La cozza di Lezzi lo di Elevato, non per autoiro- consenso micragnoso. È pas-
nia, ma per un errore dello sata dal 67 per cento di voti
vale quanto l’acciaio dell’Ilva Spirito Santo. Ma lui ci cre- del 2016 al 15,6 di cittadini
de, eccome. Il fatto è che al che la voterebbero ora. Che
segue dalla prima soffio del suo respiro le vele sarà mai per Grillo? Se Salvi-
VITTORIO FELTRI dei Cinque Stelle garrirono ni in tre anni ha innalzato la
vittoriose ovunque. Fino a Lega dal 4 al 35, può ben
(...) in un recente passato aveva affermato che il Pil delle terre conquistare il governo del l’Elevato ospitare tra le sue
sotto Roma sarebbe accresciuto durante l’estate grazie al Paese nel marzo del 2018. braccia magiche Virginia e
maggiorato consumo di energia elettrica dovuto all’iper fun- Venti mesi prima erano riu- trainarla come un elevatore
zionamento dei condizionatori. Una boiata tale pronunciata sciti a risalire dalla foce del sul Monte Capitolino, che
da una ministra, per quanto grillina, meriterebbe la radiazio- Tevere e a far sbarcare in non è neppure il più alto dei
ne dalle istituzioni di chi ne è autore. Campidoglio Virginia Raggi: Sette Colli.
Eppure siamo stati costretti a ingoiarla senza eccedere in la “sindaca”! Dite che non ce la fa? Che
insulti. Ma l’idea di rimpiazzare il ferro con le cozze è surrea- ci vuoi fare. Si è innamorato
le e fa nascere un sospetto sull’equilibrio psichico di Barbara SONDAGGI IMPIETOSI di Virginia Raggi, e cerca di
Lezzi, la quale non si è chiesta neppure con quanti molluschi ribaltare la trama delle fiabe.
sarebbe economicamente equiparabile il fatturato dell’accia- Sono passati da allora qua- È lui che fa la parte della Bel-
io. Benché sia opportuno ricordare che la impepata di cozze si tre anni e mezzo. Le vele si la, sia pure pelosa, e bacia il
piaccia molto agli italiani, tant’è che sono riusciti a digerire sono afflosciate, le stelle si so- Rospo, la Rana, la Bestia,
per oltre un anno la responsabile del dicastero dedicato al no rivelate caduche, tutte e chiamatela come volete, ma
Mezzogiorno, che con le cozze forse ha delle affinità. cinque, non ce n’è una che per favore Biancaneve no.
© RIPRODUZIONE RISERVATA sia rimasta attaccata al cielo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il chiodo fisso del Pd: cittadinanza facile per tutti

TOMMASO MONTESANO

■ A mezzo stampa, l’ex presidente

del Pd, Matteo Orfini, aveva pregato
il suo segretario: il partito chieda
«agli alleati di approvare lo ius cultu-
rae nei prossimi cento giorni». E que-
sto per ridare l’«anima» ai dem, trop-
po appiattiti, a detta di Orfini, sul Mo-
vimento 5 Stelle.
Passano poche ore e dal palco del-
la convention del Pd a Bologna, Zin-
garetti getta il cuore oltre l’ostacolo e
detta l’agenda agli “alleati” pentastel-
lati: «Lo ius culturae e lo ius soli sono
una grande scelta di campo del Parti-
to democratico. È ovvio che li fare-
mo. Chiederemo con i gruppi parla-
mentari che si mettano in agenda».
Ma non solo: il nuovo corso del Pd,
terrorizzato da un’esperienza di go-
verno giallorosso evidentemente con-
siderata troppo a rimorchio dei pen-
tastellati, prevede anche l’intervento
sugli odiati “decreti Sicurezza” targa-
ti Salvini. «Vogliamo che si rivedano i
Zingaretti ci riprova: «Ius soli subito»
I dem insistono sui migranti. M5S frena: «L’Italia è sott’acqua e pensate agli stranieri?»
decreti Salvini che accrescono la pau-
re e le insicurezze degli italiani», scan-
disce il segretario del Pd. Insomma,
pressato dai suoi, angosciato dai son-
daggi e dalle prossime scadenze elet-
torali (su tutte le Regionali in Emilia
Romagna), Zingaretti mette alle stret-
te Palazzo Chigi. Non a caso, in un
altro passaggio politicamente signifi-
cativo il leader del Nazareno avvisa il
presidente del Consiglio: «Lo dico a
Conte: prepariamo una nuova agen-
da di questo governo».
L’ALTOLÀ DI GIGINO
E qui cominciano i guai, visto che i
grillini - che al tempo della maggio-
ranza gialloverde hanno condiviso
con la Lega l’intera politica sulla sicu-
rezza - non ne vogliono proprio sape-
Nicola Zingaretti, segretario Pd (LaPresse)
re di calare le braghe. Così anonime
“fonti M5S”, perciò riconducibili al
capo politico del Movimento, Luigi
Di Maio, stoppano immediatamente
il partner di maggioranza. «C’è mez-
zo Paese sott’acqua e uno pensa allo
ius soli? Siamo sconcertati. Preoccu-
piamoci delle famiglie in difficoltà,
del lavoro, delle imprese. Pensiamo
al Paese, già abbiamo avuto uno che
per un anno e mezzo ha fatto solo
campagna elettorale. Noi vogliamo
pensare a lavorare».
Passano un paio d’ore e il ministro
degli Esteri mette il sigillo sul muro
pentastellato: «Abbiamo un’Italia sot-
to l’acqua, da nord a sud ci sono ri-
chieste di stato d’emergenza, c’è una
multinazionale che sta mettendo in
mezzo alla strada 10.500 lavoratori a
Taranto. Io sono sconcertato. Io ho
rispetto di tutto, ma siamo al gover-
no per governare e non lanciare slo-
gan per fare campagna elettorale».
Parole che a loro volta provocano
la reazione stizzita di Andrea Orlan-
do, vicesegretario del Pd: «A molti
esponenti dei 5Stelle sembrerà im-
possibile, ma noi riusciamo a pensa-
re anche a due cose nella stessa gior-
nata...». Non esattamente una mano
tesa rispetto alle perplessità degli al-
leati.
LEGA SULLE BARRICATE
Naturalmente sul piede di guerra il
centrodestra. «Siamo pronti a dare
battaglia, dentro e fuori il Parlamen-
to, per fermare lo ius soli ed evitare
che si cambino i decreti sicurezza»,
avverte il leader della Lega, Matteo
Salvini. Una battaglia nella quale l’ex
ministro dell’Interno si troverà accan-
to Giorgia Meloni. «Contro lo ius soli
Fratelli d’Italia continuerà la sua rac-
colta firme e farà le barricate in Parla-
mento», assicura l’ex ministro della
Gioventù. Per Laura Ravetto (FI), «la
maggioranza non perde occasione
per dimostrare di essere divisa».
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 PRIMO PIANO lunedì
3
18 novembre
2019

ATTICI DI CITTADINANZA
Ecco la nuova casta: case gratis ai grillini
Nuova figuraccia dei Cinquestelle sugli immobili: la Trenta fa assegnare al marito l’alloggio che occupava quand’era ministro

segue dalla prima

FAUSTO CARIOTI
(...) Diego Anemone), in mez-
zo a quelli di tanti altri. La va-
sta schiera dei politici con la
passione del mattone a basso
costo.
Nei quindici mesi in cui è
stata membro del governo, la
Trenta è riuscita a inimicarsi
gli uomini di tutte le Forze Ar-
mate. Ma chi ha molti nemici
deve rigare dritto e non può
permettersi segreti, se vuole
evitare brutte sorprese. La
Trenta non ha avuto questa
cautela e ieri ha visto racconta-
ta sul Corriere della Sera la sto-
ria del suo appartamento ro-
mano dietro la basilica di San
Giovanni, vicino alle Terme di
Caracalla.
COSA NON TORNA
«Suo» per modo di dire, per-
ché in realtà è dello Stato. Fa
parte dei 18mila alloggi del mi-
nistero della Difesa, gestiti da
decenni con criteri dissennati
e clientelari, che hanno «impe-
dito l’utilizzo a fini istituziona-
li di una consistente quota del
patrimonio alloggiativo», co-
Il caso
IL GOVERNO
■ Elisabetta Trenta è stata
ministro della Difesa nel go-
verno gialloverde. È coniuga-
ta con il maggiore dell’Eser-
cito Claudio Passarelli. Nono-
stante la coppia risieda a Ro-
ma, ha ottenuto un alloggio
di servizio nei pressi di piaz-
za di Porta San Giovanni.
IL PASSAGGIO
■ L’alloggio ha poi cambia-
to assegnatario: da Trenta a
Passarelli. Così la coppia, no-
nostante l’uscita di Trenta
dal ministero, continua a go-
dere dell’immobile.
me annotato nel 2015 dalla
Corte dei Conti. In questo ca-
so, ovviamente, si tratta di una
dimora “top”, al secondo pia-
no di un palazzo nel quale la
dimensione media di un ap-
partamento è attorno ai 200
metri quadri e i cui inquilini
possono contare sulla sorve-
glianza militare.
Roba di gran lusso. Lei lo ha
avuto come alloggio «di servi-
zio» appena è diventata mini-
stro, sebbene assieme al mari-
to possedesse già una casa me-
no prestigiosa nella Capitale,
in zona Pigneto. Per lei, insom-
ma, fu fatto uno strappo alla
regola, spiegato ieri dalla Tren-
ta col fatto che il nuovo appar-
tamento era «più vicino alla se-
de lavorativa» e le garantiva le
«opportune esigenze di sicu-
rezza e riservatezza».
Una stranezza, ma non l’uni-
ca. Perché quando il «servi-
zio» al governo è finito, lei
avrebbe dovuto lasciare l’im-
mobile. Invece non lo ha fatto,
perché nei mesi precedenti
aveva trovato il modo di pas-
sarlo al marito, Claudio Passa-
relli. Il quale è sì militare, ma
un semplice maggiore
dell’Esercito, che in quanto ta-
le non avrebbe diritto a un al-
loggio di «livello 1», come quel-
lo di cui stiamo parlando. E
poi c’è la questione della casa
di proprietà che i due hanno a
Roma, che da sola impedireb-
be l’assegnazione della resi-
denza a Passarelli. Troppe co-
se non tornano, insomma. E
Luigi Di Maio, che di tutto ave-
va bisogno tranne che dell’en-
nesima figuraccia, ha dovuto
chiedere alla Trenta di lascia-
re subito l’appartamento.
Anche perché l’ex ministro
non è il primo del M5S a tro-
varsi in una situazione del ge-
nere. Giunti al governo dopo
anni di intemerate contro lo
spreco di beni pubblici, i grilli-
L’ex ministro della Difesa, la grillina Elisabetta Trenta (al centro), è
sotto accusa per l’utilizzo di un alloggio di servizio nel centro di
Roma (sopra). Dopo averne usufruito nel periodo in cui era alla guida
del ministero, l’immobile risulta nella disponibilità del marito, il
maggiore dell’Esercito Claudio Passarelli, a sinistra. (LaPresse)
ni si sono subito fiondati sui l’aumento del proprio reddi-
privilegi che contestavano agli to. Emanuele Dessì, inquilino
altri, con quello slancio in più di un alloggio pubblico a Fra-
che solo una fame antica rie- scati con affitto da 7 euro al
sce a dare. mese, si era impegnato a non
candidarsi alle Politiche: oggi
I PRECEDENTI è senatore del gruppo Cinque
Stelle.
Si è vista Paola Taverna, se- La Trenta sembrava di un li-
gretaria di ambulatorio pro- vello un po’ più alto, ma la dif-
mossa vicepresidente del Se- ferenza tra lei e gli altri, alla
nato, difendere l’assegnazio- fine, sta solo nel valore dei me-
ne di una casa dell’Ater alla tri quadri occupati. E presto si
madre, malgrado il patrimo- capirà se la magistratura mili-
nio di famiglia fosse troppo al- tare, quella contabile e quella
to per avere diritto all’alloggio. ordinaria, sinora inerti dinan-
C’è stato il caso della deputata zi agli oltre quattromila alloggi
torinese Celeste D’Arrando, della Difesa occupati da chi
ex operatrice di call center: vi- non ne ha titolo, intendono ac-
veva assieme alla madre in cendere un faro sulla casa as-
una casa popolare e si era scor- segnata all’ex ministro.
data di comunicare all’ente © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pentastellati nel panico

SALVATORE DAMA ni». Insomma, il tenore dello scontro

■ Ci hanno provato. Non ci sono

riusciti. I Cinquestelle promettevano
di cambiare la politica, dicevano di
essere diversi da tutti gli altri. E in tan-
ti ci hanno creduto. Neanche due an-
ni fa hanno preso una valanga di voti
proprio facendo leva sulla promessa
di essere altro. Di essere meglio.
Poi non è andata così. Il processo
di omologazione è stato rapido. L’an-
tisistema, alle prese con le leve del
potere (e le sue seduzioni), rapida-
mente si è fatto sistema. Il caso
dell’ex ministra Elisabetta Trenta,
che si è tenuta l’alloggio di servizio,
nonostante non fosse più in carica al-
la Difesa, è solo l’ultimo di una lunga
serie.
L’imborghesimento grillino ha mil-
le sfaccettature. Si va dal godimento
(a volte la pretesa) di quei benefit che
una volta venivano criticati, alla con-
traddizione dei principi fondativi del
Movimento, che si è andato via via
trasformando in un partito tradiziona-
Di Maio la scarica: «Ora se ne vada»
Nessuna solidarietà dal Movimento: «Fosse accaduto alla Lega cosa avremmo detto?»
le. Con correnti, comitati e lotte di po-
tere.
In questo regno delle contraddizio-
ni regna - chissà ancora per quanto -
Luigi Di Maio. Che è sempre stato il
più “istituzionale” tra i suoi, anche
quando gli altri entravano a Palazzo
Madama con la camicia fuori dai pan-
taloni. Gigino, per fare fronte alle diffi-
coltà elettorali e organizzative del
M5s, sta cercando di guidarlo verso
una complessa trasformazione verso
l’omologazione. Perché ha capito
che il modello tradizionale è l’unico
che permette un minimo di ordine
nel caos pentastellato.
PARTITO NEL CAOS
Allora il M5s, che ha sempre ripu-
diato le gerarchie («Uno vale uno»),
adesso avrà un struttura piramidale. I
“facilitatori” saranno tra i sedici e i
diciotto. E altro non sono che i colon-
nelli che hanno sempre diretto i parti-
ti tradizionali, accanto al segretario,
spartendosi il potere a Roma e sul ter-
ritorio.
Il problema? Più che altro sono i
“complicatori”. Di Maio arranca nel
tenere unita la baracca. Ci sono foco-
lai di scontro un po’ ovunque, nei
gruppi parlamentari come nei piccoli
Comuni. Le chat interne grondano li-
vore. L’ultimo scazzo pesante è stato
tra nordisti e sudisti. Dopo l’arresto di
Lara Comi, riferisce l’AdnKronos, Lui-
gi Gallo, deputato napoletano vicino
a Roberto Fico, si è scagliato contro i
“padani”: basta con la leggenda della
virtuosità settentrionale, siete mariuo-
li.
Frasi che hanno fatto inorridire Ste-
fano Buffagni, che ha etichettato co-
me “folle” il ragionamento di Gallo:
basta alimentare divisioni nel Paese,
si è sfogato il viceministro dello Svi-
luppo economico, «la corruzione è
una merda a qualsiasi latitudine, pri-
ma togliamo dai nostri pensieri sta
stronzata e meglio è per tutti».
RESA DEI CONTI
I nordici, invece, ce l’hanno con il
campano Di Maio che, accusano, ha
riempito il suo staff alla Farnesina
(ma anche quello che è rimasto allo
Sviluppo economico con Patuanelli)
di «amici e parenti di amici napoleta-
è questo. E ogni giorno ce n’è una.
Ieri tutti hanno preso le distanze da
Elisabetta Trenta. «Sicuramente il ma-
rito avrà il diritto all’alloggio, ma sa-
rebbe opportuno che Trenta lasci
quella casa e poi il marito farà la ri-
chiesta per ottenere l’appartamento
come tutti gli ufficiali dell’esercito, se-
guendo la normale graduatoria», ha
commentato Di Maio, scaricando
l’ex ministro.
«Ho letto stamattina la notizia
sull’immobile di pregio. Ho altresì let-
to la risposta della Trenta: formal-
mente pare anche ineccepibile, ma
non è da 5 stelle!», si sfoga Buffagni.
«Noi siamo nati con un’altra missio-
ne, stare nei palazzi rischia sempre di
contaminarci, di cambiarci ed è con-
tro questa droga che dobbiamo tene-
re alta l’attenzione. Ma se fosse stato
uno del Pd o uno della Lega ad asse-
gnare al marito una casa di quel gene-
re da tenere anche dopo il mandato
cosa avremmo detto?».
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4 lunedì
18 novembre
2019
Medaglie al non valore
Pisano, Amendola e Bonetti
Ecco i ministri più inutili
In due mesi e mezzo poche parole e ancora meno fatti: la grillina titolare dell’Innovazione
e i dem piazzati agli Affari europei e alla Famiglia sono i più anonimi del Conte bis
ALESSANDRO GIULI
■ A quasi due mesi e mezzo
dall’insediamento, nel gover-
no Conte 2.0 è già possibile
distribuire i primi riconosci-
menti al non-valore. Ed è così
che sul podio ideale dell’irrile-
vanza ritroviamo tre pallide fi-
gure di ministri anonimi e
stentati: non tanto i peggiori
della compagine, diciamo
piuttosto i non pervenuti. Ec-
cone i nomi: Paola Pisano,
Vincenzo Amendola ed Elena
Bonetti, tre Carneadi senza
neppure una filosofia neglet-
ta alle spalle.
IL GRADINO PIÙ ALTO
La medaglia d’oro va incon-
testabilmente alla ministra Pi-
sano, titolare del dicastero
per l’Innovazione e la Digita-
lizzazione: casacca dei Cin-
que stelle e un recente passa-
to da assessore a Torino, con
il medesimo incarico, nella
Giunta di Chiara Appendino.
Nel capoluogo piemontese,
la professoressa Pisano vanta
perfino una cattedra universi-
taria che pare le abbia procu-
rato fama di “donna più in-
fluente nel digitale”. Ma al
momento la sua biografia po-
litica si è fermata lì, ai suoi 42
anni portati con sprezzatura
post adolescenziale: un pier-
cing al sopracciglio destro,
l’abbigliamento informale –
t-shirt nera e scarpe da ginna-
stica all’esordio in società per
il Digital Summit autunnale
di Capri – e un’allure minima-
lista come la sua scarna pagi-
na ufficiale sul sito del gover-
no. Parlare parla poco, forse
perché ha pochissimo da di-
re. Aveva promesso che nella
legge di bilancio in allestimen-
to a Palazzo Chigi avrebbe tro-
vato spazio «l’importante digi-
talizzazione dei pagamenti»,
e che per la riuscita del suo
ruolo sarà fondamentale la
collaborazione con altri due
ministeri entrambi in quota
pentastellata: l’Istruzione e
Università e Ricerca di Loren-
zo Fioramonti e lo Sviluppo
economico di Stefano Patua-
nelli. E questo può far riflette-
re, poiché stiamo parlando
dei politici che si stanno inte-
stando le tasse sulle bevande
gassate e la chiusura dell’Ilva.
Ma la verità è che il ministero
dell’Innovazione è ancora un
domicilio disabitato, senza de-
leghe e soprattutto senza por-
tafoglio: una concessione alla
futurolatria grillina che obbe-
disce a suggestioni più che a
disegni strategici. Un proget-
to a metà strada tra la riforma
della Pubblica amministrazio-
ne agognata a suo tempo da
Renato Brunetta e il rogo del-
le obsolete leggi cartacee im-
provvisato da Roberto Calde-
roli quando fu chiamato a ge-
ITALIA
stire la Semplificazione. In-
somma, per ora la Pisano
sembra uno spartitraffico tra
carcasse ministeriali in attesa
d’una riverniciata di moderni-
tà. Auguri vivissimi, perciò,
nell’attesa che dalla cocca di
Davide Casaleggio pervenga
un giorno del materiale su cui
poter dare un giudizio di meri-
to.
NATO VECCHIO
La medaglia d’argento se la
conquista d’imperio il quasi
quarantaseienne napoletano
Vincenzo Amendola, che è la
personificazione di tutt’altro
mondo. Lui è uno dei pochi
ex comunisti che parlano in-
glese e per questo è stato pro-
iettato agli Affari europei.
Rampollo della Sinistra giova-
nile, già deputato nel 2013 e
subito dopo promosso sotto-
segretario agli Esteri nei gover-
ni di Matteo Renzi e Paolo
Gentiloni, alla vigilia dell’inse-
diamento del Conte 2.0
Amendola era noto alle crona-
che per essere il marito della
battagliera giornalista d’origi-
ni marocchine Karima
Moual. A guardarlo, si nota
immediatamente l’imprin-
Qui sopra, Vincenzo Amendola (Napoli, 22 dicembre 1973),
ministro degli Affari europei in quota Pd. A fianco, in alto,
Elena Bonetti (Asola, 12 aprile 1974), sempre dei dem, ministro
per le Pari opportunità e la Famiglia. Sotto, Paola Pisano
(Torino, 4 gennaio 1977), grillina, ministro dell’Innovazione (LaPresse)
ting del giovane funzionario
d’apparato nato vecchio e as-
sai bene istruito: è il suo pre-
gio e la sua condanna. Viag-
gia molto, per le note ragioni,
frequenta le televisioni quel
tanto che basta per far retroce-
dere gli schermi all’epoca del
bianco e nero, non pronuncia
mai una parola fuori posto
ma se pure lo facesse non riu-
scirebbe a spezzare la fase
FW 2019/20
paolaprata.it
Rem del sonno inflitto allo
spettatore. Chi lo conosce lo
descrive come un gran fatica-
tore accompagnato da una
fortuna intermittente: sta cer-
cando di riaccreditare l’Italia
agli occhi dell’establishment
europeo antipopulista assicu-
rando che il tutorato del Parti-
to democratico sui Cinque
stelle può funzionare. Pur-
troppo nessuno se n’è ancora
accorto, e così finora i maggio-
ri complimenti sono giunti
dai predecessori come Carlo
Calenda («di questo governo
è senz’altro il migliore») o da-
gli avversari gentiluomini co-
me Guido Crosetto: «È prepa-
rato, serio, disponibile». Non
ha la stoffa del leader né il cari-
sma del trascinatore, un gri-
giore naturale lo preserverà
dalla resa dei conti che atten-
de la maggioranza giallorossa
alla fine della sua infausta av-
ventura. Se è per questo, poi,
Amendola fa parte della non
più ristretta cerchia dei sodali
di Nicola Zingaretti la cui pa-
zienza sta giungendo al capo-
linea: ai Consigli dei ministri
con Luigi Di Maio, l’altoloca-
to travet zingarettiano venuto
dalla Figc preferisce ormai i
dibattiti con gli studenti, pur-
ché a lui consanguinei come
quelli del romano Liceo Tas-
so incontrati giorni fa per met-
tere in questione la narrazio-
ne anti comunista sulla cadu-
ta del Muro di Berlino.
ORIGINE PARROCCHIANA
E veniamo infine al cupo
bronzo che cinge il collo della
lombarda Elena Bonetti da
Asola, la ministra della Fami-
glia prepotentemente voluta
al governo da Renzi. Per il bul-
lo di Rignano, che la volle nel-
la sua segreteria, la comune
origine parrocchiana (fu
scout come Matteo) rappre-
senta un marchio di sicura fe-
deltà: una lupetta (o diversa-
mente coccinella) al servizio
della Leopolda da scaraventa-
re nell’empireo e proteggere
– pare sia un permalosetta –
dalle angherie dell’opposizio-
ne mediatica sovranista. La
vera secchiona della compa-
gnia è proprio lei: professores-
sa di Analisi matematica e
compilatrice anni fa di una
“Carta del coraggio” nella
quale la ragazza scout chiede-
va all’Agesci una maggiore
apertura sui temi del divorzio
e dell’omosessualità. E dove
poteva finire, nel governo più
pazzo del mondo, una come
lei? Alla Famiglia per l’appun-
to. Un altro ministero immagi-
nario usato per capovolgere i
canoni tradizionali invocan-
do l’adozione dei figli per le
famiglie arcobaleno e l’intro-
duzione sorda dello ius soli.
Una cosa buona, però, stava
per ottenerla: il pacchetto mi-
liardario di incentivi alle fami-
glie comprendente un sontuo-
so bonus-figli che avrebbe po-
tuto rilanciare la natalità. Ma i
ragionieri del Tesoro, conti al-
la mano, hanno rastremato
all’osso l’ambizioso disegno
(600 milioni di euro, bene che
vada) costringendo la Bonetti
a dirottare le proprie energie
verso l’abbassamento dell’Iva
sugli assorbenti, o tampon
tax, considerato come una sa-
crosanta “battaglia di civiltà”.
Nell’insieme, al suo cospetto,
resta l’impressione invalicabi-
le di avere a che fare con una
sorta di Boldrini diafana e dal-
le minori qualità d’incassatri-
ce. Ma sono trascorsi soltanto
due mesi e poco più, si può
fare di peggio.
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L’economista: la manovra interessa a pochi
«Ilva non si salverà, il governo non è all’altezza»
Giulio Sapelli: «Bisognerebbe trovare azionisti privati per Taranto, però nell’esecutivo c’è una forte componente anti-industriale»
FRANCESCO SPECCHIA
■ Siamo al crocicchio per l’inferno
direbbe Sartre. Per l’ex Ilva, la riserva
nazionale e -al tempo stesso- il sacra-
rio della siderurgia dopo la Procura
di Milano ora si muove -contro il re-
cesso di Arcelor Mittal- anche quella
di Taranto, dietro denuncia dei com-
missari straordinari (per «fatti e com-
portamenti lesivi dell’economia na-
zionale»). Ma lo stallo è nocivo. Si ri-
schia lo scardinamento del nostro
stesso sistema industriale.
Professor Giulio Sapelli, da eco-
nomista e profondo conoscitore
della nostra economia e dei nostri
processi organizzativi, ora che co-
sa accadrà?
«Be’, è chiaro che Mittal voglia ab-
bandonare il campo: ritiene non ci
siano più le condizioni giuridiche per
andare avanti. Si prospetta una gran-
de battaglia legale, ma con i tempi
dilatati della giustizia civile italiana, ci
vorranno anni. E quindi la situazione
mi sembra ovvia. E tragica. Bisogne-
rebbe trovare azionisti privati, penso
ad Arvedi che ha tecnologie avanza-
te, ma è ora tutto difficile…».
Il problema più urgente sembra
che per Mittal sia il cattivo affare di
un’azienda che perde 2 milioni al
giorno. E per il governo quello di
arrivare a un compromesso (l’en-
trata di Cdp, l’accettazione di una
parte degli esuberi)…
«Il vero problema, qui, sono gli alti-
forni: bisogna impedire che vengano
spenti, e questo si può fare soltanto, a
questo punto, con un’opportuna mo-
ral suasion. Anche perché oltre ai
danni enormi provocati dallo spegni-
mento, per riaccenderli sarebbe forse
peggio».
Ma il governo…
«Il governo non mi pare che sia
all’altezza. Perché non ha le compe-
tenze, e perché nel suo stesso interno
ha una forte componente antiindu-
striale, a sua volta divisa in un’ala eso-
terica dei 5 Stelle che vede qualun-
que elemento d’industria come una
connotazione del male e in un’altra
non necessariamente ambientalista
ma legata a certa concezione ideologi-
ca del capitalismo…».
Ma sarebbe così grave la chiusu-
ra di Taranto? Non c’è qualche suo
collega che ritiene che anche l’ac-
ciaio, come qualsiasi altro prodot-
to, possa essere acquistato sul mer-
cato internazionale?
«Mai come in questo momento
l’Italia ha bisogno della produzione
di Taranto. Perché quegli acciai piani
sono, qualitativamente, tra i migliori
al mondo; perché in un Paese fatto di
piccole e medie imprese coprono il
70% del fabbisogno nazionale a un
prezzo inferiore rispetto all’oligopo-
lio internazionale; e perché servono a
costruire i rapporti con la Mesopota-
mia, ossia la Siria e l’Iraq ma anche la
Libia, e per ricucirci un nuovo ruolo
in Europa».
Senta professore, c’è un’altra
scuola di pensiero. Quella che rac-
conta che, in realtà, dati i suoi sta-
bilimenti nel resto d’Europa, Mit-
tal si sia buttata su Ilva non per
salvarla, ma per chiuderla. Le pare
plausibile?
«Finora, questo tipo di strategia, i
grandi investitori tendono raramente
a perseguirla. In molti casi, come Ge-
neral Electrics e Avio, si sono sempre
mantenuti gli impianti produttivi. E,
a dirla tutta, nel lungo periodo, non
ITALIA lunedì
5
18 novembre
2019
inoppugnabile parla di un alto nume-
ro di opere pubbliche già cantierizza-
te (l’ultimo dato è 70 miliardi, ndr).
Mi domando, dato che per esse i sol-
di sono già stati stanziati, perché non
vadano avanti. E non mi tirino fuori
la solita nenia che “la coperta è trop-
po corta”, e altre eccezioni da ordoli-
beristi…».
Io non vedo una grande agitazio-
ne sul tema opere pubbliche, o del-
le privatizzazioni. Nella manovra il
ministro dell’Economia Gualtieri
conta molto sul decreto fiscale, sul-
le tasse ecologiche e sul fatto che
l’Europa ci dia flessibilità per
12/14 miliardi. Non lo trova trop-
po timido e ottimista?
«Gualtieri è persona molto compe-
tente, è uno storico che ha scritto una
bella tesi sull’Europa e ha la fortuna
di non essere un economista con la
testa riempita di sciocchezze. Ma ri-
schia di avere una spiccata visione
della manovra influenzata da ideolo-
gie del passato, diciamo così…».
Cosa ha pensato quando si è tor-
nato a parlare di Alitalia?
«Con Alitalia la situazione non è
inedita. Eppure, si era arrivati, fonda-
mentalmente, ad un ottimo contrat-
to. Ma i sindacati hanno fatto votare
anche i non iscritti (ma come si fa?) e
Giulio Sapelli, classe 1947, è un economista e storico. Si era fatto il suo nome come possibile premier del governo Lega-M5S (LaPresse) quel contratto è stato respinto. A que-
sto punto bisognerebbe aprire un di-
vedo in giro una sovracapacità pro- «No, non faccio il poliziotto. Ma ba- tro». battito pubblico su domande fonda-
duttiva dell’acciaio, anzi. E se ne ha sta scorre l’elenco dei ministri, dei Quale? mentali: interessa davvero conserva-
bisogno anche per ragioni strategi- commissari e dei tecnici di allora». «Ma di cosa ci stupiamo ora, quan- re l’italianità? O meglio un rilancio di
che industriali verso l’Africa». La convince l’analisi del governa- do a Venezia assistiamo tranquilla- proprietà straniera in cui solo la sede
In una perfetta simmetria del di- tore del Veneto Luca Zaia il quale mente ogni giorno al transito delle legale e produttiva rimangano in Ita-
sastro industriale, a Taranto e all’Il- afferma che specie ora servirebbe grandi navi a due passi da piazza San lia? E le risposte non sono semplici,
va si contrappongono oggi Vene- l’autonomia differenziata; che la Marco? È un atteggiamento italiano. specie considerando che siamo il pae-
zia e il Mose. Cosa ne pensa del Lega non c’entri col Mose che si Come il fatto che continuiamo a non se in cui l’Alta velocità sulla tratta fer-
sistema di barriere veneziano an- perde nella notte dei tempi; e che avere la separazione delle carriere in roviaria Milano-Roma ha, di fatto, di-
cora incompiuto, nonostante 7 mi- prima bisognerebbe provarlo, il magistratura, una giustizia che è quel- strutto la tratta aerea; o dove s’è scel-
liardi finora spesi? Mose, per sapere almeno se funzio- lo che è, un apparato tecnocratico ab- to di usare Malpensa invece di optare
«Non ho competenze per fare na? norme. Dovremmo finirla di fare gli per l’aeroporto di Verona, e posso an-
un’analisi tecnica. Ma certo era un «Zaia dice delle cose inconfutabili. ipocriti…». dare avanti».
progetto che nasceva bene ispirato Guardi, dal 2001 con la riforma Bassa- Si parla tanto di investimenti in Cosa accadde quella notte, quan-
agli analoghi olandesi, e quello della nini dell’art V° abbiamo scardinato la infrastrutture. Ma se si esclude un do le proposero nel 2018 di fare il
bocca del Tamigi. Ma tutto parte da struttura dello Stato. Ma è chiaro che accenno alla golden rule (lo scor- Presidente del Consiglio?
un vizio di origine: il Mose fu fatto tra le amministrazioni regionali che poro dal calcolo del deficit, appun- «Semplicemente, un amico mi
senza una gara. E alcuni dei responsa- ancora funzionano ci sia il Veneto. Pe- to, degli investimenti pubblici), il chiese di mettermi a disposizione per
bili sono ancora presenti nella vita rò, vede, oggi si parla di fatalità, ma governo, almeno sulla carta, ci sta Palazzo Chigi. Siccome io sono pie-
pubblica italiana». fatalità fino a un certo punto, dato mettendo meno di 1 miliardo. Si montese con un alto senso dello Sta-
Si riferisce a qualcuno in partico- che il progetto doveva essere pronto cresce così? to, l’ho fatto. La prospettiva di impedi-
lare? 16 anni fa. Il problema vero è un al- «Paolo Savona che è un tecnico re che Di Maio diventasse premier mi
avrebbe spinto a fare qualunque co-
sa».
Il governo reggerà fino alla Leg-
ge di Bilancio?
Manifestazione nazionale contro la chiusura dell’acciaieria «Della manovra interessa a pochi.
In realtà i partitelli appena nati, ma
Gli operai pronti a marciare su Roma anche tutti gli altri, stanno aspettan-
do le nomine degli enti pubblici (500
circa, ndr) per applicare lo spoil sy-
I lavoratori: impediremo lo spegnimento degli altoforni. Mittal torni sui suoi passi stem e “bassaninizzare” la Pubblica
Amministrazione».
■ Migliaia di lavoratori dell'ex Ilva si preparano a Patuanelli ammettono che non c'è un piano B. Co- E la Lega? Andrà all’arrembag-
marciare su Roma. È questa l’idea dei sindacati me si affronta il problema? Quali sono le risposte ai gio o rimarrà in attesa?
dell’acciaieria, che oggi si riuniranno a Taranto per lavoratori, ai cittadini, ai problemi dell'inquina- «L’espressione “arrembaggio” non
il Consiglio di fabbrica, allargato ai delegati delle mento e all'ambientalizzazione della fabbrica?». Il mi piace, la trovo volgare. Penso che
imprese dell'indotto, che dovrà decidere eventuali piano dei sindacati è quindi quello di dare il via ad Lega abbia degli ottimi amministrato-
iniziative di mobilitazione dopo l'annunciato disim- uno sciopero al contrario che mantenga attivo lo ri locali e lavori egregiamente sul terri-
pegno di Arcelor Mittal. La Fiom ha già annunciato stabilimento. torio. Ma la sua vera strategia per fare
di essere pronta a prese di posizione forti: gli operai Intanto, monta la protesta dell’indotto. Le impre- la differenza è quella di liberarsi dei
intendono fisicamente impedire lo spegnimento se che hanno maturato un credito complessivo in- suoi estremismi e abbracciare l’Euro-
degli altoforni, che i proprietari intendono attuare torno ai 60 milioni di euro domani, a partire dalle 7, pa. Deve parlare con la Merkel e con
entro la fine del 2019. saranno in presidio alla portineria C dello stabili- quelli che lì contano».
Nella lettera al governo e agli organi tecnici in cui mento con dipendenti e mezzi. Così la Lega dovrebbe buttare a
comunica il cronoprogramma di sospensione de- Per quanto riguarda il governo, non sembrano mare tutte le idee sul sovranismo...
gli impianti, la multinazionale franco-indiana ha esserci novità. Luigi Di Maio insiste sulla via giudi- «Io non concepisco l’idea di sovra-
infatti confermato che lascerà la Puglia il 4 dicem- ziaria: «Costringeremo Arcelor Mittal a restare lì. La nismo se non nell’ottica filosofica di
bre, in concomitanza con la scadenza della proce- trascineremo in tribunale, affinché rispetti il con- Jean Bodin (“potere assoluto e perpe-
dura di retrocessione dei rami d'azienda e la restitu- tratto. Ci dobbiamo far rispettare, altrimenti qual- tuo dello Stato” nell’ambito della tol-
zione degli impianti e dei lavoratori all'amministra- siasi multinazionale fara' quello che vuole». La veri- leranza e della libertà religiosa, ndr),
zione straordinaria. «Se va via Mittal - si chiede tà, però, è che la causa per l’Ilva sarà molto lunga. E ma non so se lei si riferisce a quel-
Biagio Prisciano, segretario generale aggiunto della nel frattempo toccherà allo Stato gestire la pratica. lo…».
Fim Cisl di Taranto - cosa si fa? Di Maio, Conte e © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
6 lunedì 18 novembre 2019

Massimo Casanova: pure Renzi da premier mi chiamò chiedendo consigli
«Chi attacca il Papeete non capisce nulla»
Il fondatore del locale: «In Emilia-Romagna il turismo regge l’economia. Ho rivoluzionato il divertimento: famiglie e giovani insieme»
segue dalla prima
PIETRO SENALDI
(...) che hanno sempre i miei ami-
ci».
Da allora?
«Abbiamo iniziato a frequentarci,
non solo in Romagna e ha comin-
ciato a portare la famiglia in vacan-
za nel mio bagno, l’ormai famoso
Papeete Beach».
L’ormai famigerato Papeete
Beach?
«Ma quale famigerato, siamo
un’eccellenza della nostra terra, ci
conoscono in tutto il mondo».
Come nasce il Papeete?
«Io vengo da una famiglia di al-
bergatori, ma fin da ragazzo ho sem-
pre voluto fare qualcosa di mio. Ho
girato il mondo, come tanti delle
mie parti, e mi è venuto in mente
questo cocktail di successo».
Il mojito?
«No, un modo di far turismo in
spiaggia che tenga uniti tutti. La Ro-
magna è il numero uno nell’acco-
glienza turistica, però il modello era
diventato ripetitivo: c’era la pensio-
ne, a due, tre, quattro stelle e le di-
scoteche, le famiglie da una parte e
i giovani dall’altra. Io ho messo tutti
insieme in spiaggia: castelli di sab-
bia e biglie con cubiste e aperitivi».
E con Salvini sulla sdraio gli af-
fari sono decollati?
«È vent’anni che esistiamo. Mat-
teo è un amico, con il fatturato non
c’entra».
L’uomo dietro il bancone è Massi-
mo Casanova, romagnolo doc, tre
figli, prossimo ai cinquanta, da mag-
gio eurodeputato della Lega, ma
eletto non a casa sua bensì nella cir-
coscrizione Sud, dove ha raccolto
65mila preferenze, secondo solo a
Salvini, «con il quale comunico a
occhiate, perché ci capiamo meglio
così», spiega. «Con noi romagnoli
basta una stretta di mano e uno
sguardo». Imprenditore di succes-
so e politico, da giovedì scorso e fi-
no al 26 gennaio svolgerà una terza
professione: sosterrà in tutto e per
tutto l’amica-candidata Lucia Bor-
gonzoni, candidata del centrode-
stra alla presidenza dell’Emilia-Ro-
magna. «Una grande amica, una
donna che quando inizia una cosa
non vede l’ora di finirla per poi co-
minciarne subito un’altra. Qui ha
sempre governato la sinistra, la Re-
gione ha bisogno di lei, sto girando
molto e avverto nella gente il biso-
gno di novità, l’energia, la voglia di
qualcosa di diverso. Anche la rossa
Emilia-Romagna ha bisogno di
cambiarsi camicia dopo settant’an-
ni».
Dicono che il suo avversario, il
presidente uscente Bonaccini sia
un osso duro, non ha poi governa-
to così male?
«È del Pd, è vecchio. Qui c’è fer-
mento, e poi tutti hanno capito che
se il centrodestra vince in Emi-
lia-Romagna poi cambia tutto in Ita-
Cristina, 577 grammi alla nascita,
problemi agli occhi e cuore fragile.
Oggi è diventata grande. E sta bene!
lia, non solo nella Regione».
Dica la verità, Massimo, lei è
leghista perché ha conosciuto
Salvini?
«E questo chi l’ha detto? Nel
1988 avevo diciotto anni e Umber-
to Bossi voleva fare un incontro qui
in Romagna ma, terra rossissima,
nessuno gli dava la sala. Ho convin-
to mia madre a mettergli a disposi-
zione il nostro albergo, guardi, ho
qui la foto. Ho ascoltato l’Umberto
e ho votato Lega».
E da allora, sempre sul Carroc-
cio?
«Con qualche pausa astensioni-
sta…».
Ma lei non pensa di aver crea-
to un guaio a Salvini, sul Papeete
lo attaccano tutti?
«Lo attacca chi non c’è mai stato.
Il Papeete è un orgoglio regionale.
Quando la sinistra ci sfotte sui moji-
to e le cubiste fa l’ennesimo auto-
gol, è come se insultasse tutti gli im-
prenditori della riviera e i turisti
che ci vengono. Qui facciamo affari
e divertimento. Il mio massimo pia-
cere e far star bene la gente, l’incas-
so arriva dopo. Provi a prendere
l’autostrada il venerdì e il sabato se-
ra, da Bologna sono tutti in coda
per venire qui, saranno mica tutti
scemi, razzisti, o ubriaconi? È la
gente comune, quella che a sinistra
non vota più».
Come mai la sinistra non lo ca-
pisce?
«Un po’ ormai sono cotti, gli altri
lo capiscono ma non hanno solu-
zioni. L’ho capito quando mi ha
chiamato Renzi».
Renzi? Voleva un ombrellone
in prima fila?
«Questa è buona. No, era pre-
mier e stava andando al meeting di
I PIÙ PICCOLI HANNO BISOGNO DELL’AIUTO PIÙ GRANDE
Quando nasce, un bambino ha sempre bisogno di cure, ma
quando nasce un neonato prematuro, le cure devono essere
speciali. Cristina oggi ha 7 anni e, grazie alle cure ricevute nella
Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale dei Bambini Buzzi
di Milano, può vivere la sua vita di bambina come tutti gli altri.
Tu, con OBM Onlus, puoi sostenere l’acquisto di una culla
incubatrice termoregolata di ultima generazione: tanti piccoli
nati pretermine riusciranno a diventare grandi come Cristina.
Sopra, Matteo
Salvini con
Massimo
Casanova, 49 anni,
fondatore
e proprietario
del Pepeete beach
a Milano Marittima;
oggi è anche
eurodeputato
leghista. A destra,
Umberto Bossi
nell’albergo della
famiglia Casanova
in una fotografia
del 1988
Cielle a Rimini, mi ha chiamato, sia-
mo stati al telefono un quarto d’ora.
Mi ha pure fatto i complimenti per
il Papeete».
Cosa le ha chiesto?
«Com’era andata la stagione».
E lei cosa ha risposto?
«Che il punto non è come va una
stagione ma che se non ci abbassa-
va le tasse, qui prima o poi soffoca-
vamo tutti. Mi ha chiesto di fargli
una relazione sulla situazione.
Gliel’ho mandata, tornando sull’ar-
gomento fisco».
E com’è finita?
«E chi l’ha più sentito? Sparito».
Il Papeete in Emilia-Romagna
è più popolare di Peppone?
«Peppone e Don Camillo non si
toccano, li guardo anch’io, sono la
storia della nostra terra».
Ma ce la fa la Borgonzoni?
«Sì che ce la fa, e solo cinque anni
fa sarebbe stato impensabile».
Come mai ne è tanto sicuro?
«Perché questa è una terra di po-
polo e Salvini è quello che con le
persone ha il rapporto più franco e
ITALIA
diretto. Vuol sapere come ho fatto a
farmi votare in Meridione? I grillini
si presentavano in giacca e cravatta,
parlando dal palco, come i vecchi
democristiani e i comunisti, io mi
sono tirato su le maniche della ca-
micia, ho messo la sedia in mezzo
alla gente e ho chiesto: “Ditemi, co-
sa posso fare?”».
E cosa fa, ora che è a Bruxel-
les?
«Sono nel gruppo di lavoro su Tu-
rismo, Trasporti e Agricoltura».
È vero che l’aria sta cambiando
in Europa per la Lega?
«Certo uno dei motivi della cadu-
ta del governo è stato il tradimento
dei grillini in Europa. Negli ultimi
giorni sembra che la grande allean-
za europea anti-sovranisti non reg-
ga, sinistra e popolari litigano a Bru-
xelles come a Roma fanno grillini,
piddini e renziani. Per la Lega si
aprono spazi di movimento nel cen-
trodestra. Vedremo».
Ma lei è contento di non gover-
nare più con i grillini?
«Personalmente non ho nulla
Dal 10 novembre al 7 dicembre
Dona 2€ con SMS da cellulare personale
Dona al
45580
'RQD Ȝ FRQ FKLDPDWD GD UHWH ȴVVD
postemobile
'RQD  R Ȝ FRQ FKLDPDWD GD UHWH ȴVVD
lunedì
7
18 novembre
2019
contro di loro. Però per noi impren-
ditori sono una iattura. Guardi ades-
so cosa fanno con l’Ilva, l’Alitalia,
Venezia…».
Lei dal Papeete ha assistito ai
giorni decisivi della caduta del go-
verno gialloverde: com’era Salvi-
ni in quelle ore?
«Matteo ha provato fino alla fine
a tenere in piedi il governo. È stato
l’ultimo a cedere, quando tutti nella
Lega lo pregavano da un pezzo di
staccare».
È vero che Salvini quest’estate
era cupo e pensieroso?
«No, direi che era conscio di ave-
re una grossa responsabilità, verso
il Paese e verso la Lega. Quando ha
deciso di staccare in molti gli han-
no dato del matto. Sono passati tre
mesi e sembrerebbe che avesse ra-
gione lui, come al solito».
Questa è piaggieria…
«No, io sinceramente gli ricono-
sco una capacità politica rara».
Da amico, rimetterebbe Mat-
teo in consolle attorniato da cubi-
ste?
«Lo facciamo tutti gli anni, l’esta-
te precedente c’era anche Toti. Con-
tro Salvini sono arrivati all’assurdo,
lo criticano perché va a torso nudo
in spiaggia o per il look esibito sotto
l’alluvione a Venezia. La prossima
volta lo attaccheranno perché se
piove apre l’ombrello».
E l’Inno d’Italia a tutto volu-
me?
«Anche quello lo metto sempre».
Però non è una canzone da di-
scoteca…
«Ho sempre sostenuto che i giova-
ni hanno il diritto di divertirsi con
senso di responsabilità e di rispetto.
L’inno in consolle l’ho sempre mes-
so come messaggio positivo ai ra-
gazzi per essere uniti da Nord a
Sud. Amo l’inno, sono nazionalista.
Erano anni che suggerivo a Matteo
di aprirsi al Mezzogiorno, tant’è
che alle Europee mi ha candidato lì
anziché in Romagna».
Perché allora quel ballo ha sca-
tenato tanto scandalo?
«Perché non sanno più come at-
taccare Salvini».
Cosa pensa delle accuse di fa-
scismo?
«La Romagna è anche terra tradi-
zionalmente fascista. Bene, le assi-
curo che i fascisti non esistono più
neppure qui. Al massimo è a sini-
stra oggi che sono fascisti, visto che
non tollerano chi la pensa diversa-
mente».
Su Salvini e sulla Lega piovono
anche accuse di razzismo e xeno-
fobia…
«Matteo è lontanissimo dal razzi-
smo e gli immigrati lo sanno bene,
visto che lo fermano in strada per
farsi i selfie con lui. Quanto a me,
mi definisco da sempre un modera-
to. Da decenni ho collaboratori ex-
tracomunitari nelle mie aziende e
lavoriamo benissimo».
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postemobile
8 lunedì ITALIA
18 novembre
2019
Nuova resa dopo i tortellini al pollo
Bergoglio proibisce il maiale
per non irritare gli islamici
Francesco offre un pasto ai poveri in Vaticano ma bandisce la carne di suino
Il cristianesimo sta diventando una ideologia basata sul politicamente corretto
segue dalla prima
ANTONIO SOCCI
(...) dopo che ieri papa Bergoglio, ritenen-
do di compiacere gli islamici, ha messo al
bando il maiale dal pranzo dei poveri in
Vaticano. Un’idea analoga ai ridicoli tortel-
lini “demaializzati” inventati due mesi fa
dalla Curia di Bologna, sempre per lo stes-
so motivo.
Sul Corriere della sera, Marco Cremone-
si, ieri ha definito quella dei tortellini una
fake news. Ma è una notizia così certa che
sullo stesso Corriere, il 3 ottobre scorso,
Ernesto Galli della Loggia le dedicò l’edito-
riale intitolato: “Una sfida epocale alla
Chiesa”.
Attualissimo oggi di fronte alla trovata
di Bergoglio smanioso di piacere al mon-
do islamico.
«Qui non c’è carne di maiale, anche gli
altri ospiti possono mangiare tranquilla-
mente tutto», ha spiegato mons. Rino Fisi-
chella, che ha organizzato il pranzo.
Così i poveri (cattolici, agnostici o atei)
che per una volta avrebbero potuto man-
giare carne hanno dovuto rinunciarci.
Un’idea punitiva dei poveri non islamici.
La trovata bergogliana si potrebbe sintetiz-
zare con lo slogan: prima i musulmani. E
non è solo una questione di cucina.
Galli della Loggia in quell’editoriale scri-
veva: «ci sono ragioni ben più importanti
di quelle dei buongustai per continuare a
ragionare intorno alla decisione di bandi-
re la carne di maiale dalla preparazione
dei tortellini. Perché qui non si tratta tanto
delle “nostre tradizioni” o di altre cose si-
mili. Si tratta, a me pare, di alcuni decisivi
indirizzi di fondo della Chiesa Cattolica».
Galli parlava della «tendenza ormai av-
vertibile per mille segni» a sciogliere il cat-
tolicesimo «nell’indistinto». Da anni – scri-
veva l’editorialista - a livello planetario
avanza «un’ideologia etica» basata sui «di-
ritti umani» e «di essa sono venuti progres-
sivamente a far parte, insieme alla crescita
continua dei suddetti diritti, il pacifismo,
l’ecologismo, l’antisessismo e quant’altro
potesse essere compreso in un’indistinta
prospettiva mondialistico-buonista sotto
l’egida di qualche organizzazione o movi-
mento internazionale».
SFIDA INEDITA
Tutto questo ha posto il cattolicesimo
davanti a «una sfida interamente inedita»,
perché «una morale anch’essa universale,
d’ispirazione naturalistica e di tono forte-
mente laico» gli contende il campo.
La Chiesa di Bergoglio risponde a que-
sto fenomeno tendendo – dice Galli - «a
deporre ogni tratto della propria identità
storica che denunci uno scostamento
troppo marcato dai principi dell’indistin-
to etico-mondialista».
Cioè si arrende. Un’adesione suicida
all’ideologia multiculturalista che porta a
rifiutare ciò che è cristiano o occidentale
per sottomettersi alle culture altrui come
quella islamica.
MORTI E FERITI PER L’AUMENTO DELLA BENZINA
Rivolta contro gli ayatollah
Benedetto XVI aveva così descritto que-
sta ideologia: «C’è qui un odio di sé
dell’Occidente che è strano e che si può
considerare solo come qualcosa di patolo-
gico; l’Occidente tenta sì, in maniera lode-
vole, di aprirsi pieno di comprensione a
valori esterni, ma non ama più se stesso;
della sua storia vede oramai soltanto ciò
che è deprecabile e distruttivo, mentre
non è più in grado di percepire ciò che è
grande e puro. L’Europa ha bisogno di
una nuova – certamente critica e umile –
accettazione di se stessa, se vuole davvero
sopravvivere. La multiculturalità, che vie-
ne continuamente e con passione incorag-
giata e favorita, è talvolta soprattutto ab-
bandono e rinnegamento di ciò che è pro-
prio, fuga dalle cose proprie».
Il Pd in perfetta sintonia con Bergoglio
ieri – per bocca del segretario Zingaretti –
ha rilanciato l’idea dello “ius soli” e dello
“ius culturae” per migliaia di immigrati.
Perfino i grillini – con buon senso – hanno
obiettato: «C’è mezzo paese sott’acqua e
uno pensa allo ius soli? Siamo sconcerta-
ti». ■ Dopo le rivolte nei Paesi satelliti Libano e Iraq, il regi-
Oltre agli allagamenti è in corso la trage- me degli ayatollah iraniani si torva a dover fronteggiare
dia dell’Ilva, con ventimila famiglie che ri- una grande sollevazione interna. Sono almeno un miglia-
schiano di trovarsi sulla strada e i “progres- io le persone arrestate in due giorni di violente proteste
sisti” pensano allo ius soli per gli immigra- per l’aumento del prezzo della benzina, riferisce l’agenzia
ti. Mehr citando rapporti ufficiali. Il sito di Al Arabya parla
A loro non importano gli italiani. Del invece di 29 morti negli scontri. Il presidente Hasan Roha-
resto gli immigrati con lo ius soli potranno ni ha dichiarato: «Le manifestazioni sono un diritto del
fare ciò che gli italiani non vogliono più popolo, ma i disordini devono cessare. Non permettere-
fare: per esempio votare Pd. mo di mettere a rischio la stabilità dello Stato» (foto Getty).
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Dopo il successo elettorale, parla il leader di Vox
«La sinistra vuole islamizzare la Catalogna»
Abascal: «I progressisti ci demonizzano e sottovalutano. Ma a Barcellona prendiamo voti da chi non vuole l’invasione africana»
ANTONIO RAPISARDA
■ Il sovranismo in Europa con lui
ha trovato una “Vox” alta e forte in
Spagna. Santiago Abascal, in patria e
non solo, è l’uomo del momento. Alle
elezioni generali di domenica scorsa
ha portato il suo partito – nato solo
qualche anno fa da una scissione a
destra del Pp, di stanza oggi con Fra-
telli d’Italia nella famiglia dei Conser-
vatori europei - al terzo posto scaval-
cando l’astro cadente a sinistra di Po-
demos e il centrodestra “lib” di Ciuda-
danos. Il segreto? «La difesa della na-
zione contro ogni separatismo», spie-
ga in questa intervista esclusiva a Libe-
ro. Caos catalano ma non solo, dato
che Abascal – classe ‘76, spagnolo na-
tivo dei Paesi Baschi (dove tenere te-
sta ai separatisti per lui è stata questio-
ne genetica: da padre in figlio), socio-
logo, appassionato di Roma classica,
sportivo e sostenitore della corrida –
rappresenta la declinazione in loco di
quell’articolata alternativa «patriotti-
ca e sociale» che dimostra a ogni ele-
zione di essere tutt’altro che parentesi
in tutta Europa. Se in Spagna sociali-
sti e sinistra radicale hanno dovuto
stringere in fretta e furia una difficile
intesa di governo pur di evitare un’ul-
teriore avanzata di Vox (e un’alleanza
delle destre), per Abascal – pronto a
battagliare in Parlamento contro la
«dittatura progressista» e contro ogni
cedimento sull’ordine costituzionale
– la sfida è appena iniziata: «Il buon-
senso? Vincerà: in Spagna come nel
resto d’Europa. È solo questione di
tempo».
Prima di tutto, come si sente - lei,
un “identitario” - ad essere la vera
novità della politica spagnola?
«Non so se mi definirei un “identita-
rio”, etichettare le persone spesso di-
storce. Gli spagnoli sono consapevoli
che siamo un’alternativa politica e so-
ciale al progressismo. Sono molto sod-
disfatto. Fino a pochi mesi fa non ave-
vamo rappresentanti eletti nei parla-
menti regionali, al Parlamento Euro-
peo e nemmeno al Parlamento nazio-
nale. Ad aprile ne abbiamo eletti 24 e
domenica scorsa 52, passando da 2,7
milioni a 3,6 milioni di voti. Un succes-
so straordinario che ci dà una grande
spinta, in Spagna e in Europa».
Che cosa ha portato nel giro di
pochissimo Vox a diventare da pic-
colo movimento a terzo partito di
Spagna?
«Tutti i commentatori dicevano
che la Spagna non avrebbe mai cono-
sciuto un’alternativa patriottica e so-
ciale. E invece noi, con pochissime ri-
sorse derivanti dai nostri volontari e
con una continua campagna di demo-
nizzazione ai nostri danni, abbiamo
dimostrato in poco tempo che questo
era possibile. Lo abbiamo fatto batten-
doci su quattro punti: la difesa
dell’unità nazionale contro ogni tipo
di separatismo, la difesa della sovrani-
tà nazionale contro i globalisti, la lotta
contro l’immigrazione irregolare e la
difesa della libertà della persona, del-
la famiglia e dell’impresa. La gente ha
capito che soltanto Vox rappresenta
una vera alternativa patriottica».
Il nuovo governo Psoe-Podemos
nasce “magicamente” in soli due
giorni per sbarrare la strada alla de-
stra. Ossia a voi. Che segnale è?
«È un segnale molto negativo, an-
che perché non hanno la maggioran-
za assoluta e quindi dovranno fare
molte concessioni ai secessionisti in
cambio di un loro atteggiamento be-
Santiago Abascal Conde, leader di Vox, è nato a Bilbao il 14 aprile 1976. Il padre ha ricevuto minacce di morte dall’Eta (LaPresse)
nevolo. Sanchez ha scommesso sulle
nuove elezioni per vincere da solo, e
invece sia i socialisti che Podemos
hanno perso dei voti. Il popolo li ha
bocciati, ma la loro sete di potere è
troppo grande».
Praticamente la stessa cosa è av-
venuta in Italia. Solo che qui l’al-
leanza fra gli “sconfitti” - Pd e 5 Stel-
le – ha fatto di tutto per evitare il
ritorno al voto…
«La sinistra ha una dipendenza smi-
surata dal potere, si sa. Sono pronti a
tutto. In Spagna hanno permesso le
elezioni perché hanno sottovalutato
la forza di Vox».
Nel suo primo discorso in Parla-
mento si è presentato come «diga
di contenimento» contro la legisla-
zione totalitaria dei progressisti.
Che cosa si aspetta da questo gover-
no?
«Abbiamo raggiunto il numero di
parlamentari necessari per impugna-
re davanti alla Corte Costituzionale
qualsiasi legge che sia contraria al no-
stro ordinamento. E lo faremo, senza
sconti. Ci aspettiamo una nuova on-
data di leggi contro la libertà, la fami-
glia, la vita e la sovranità nazionale,
provvedimenti liberticidi contro chi
esprime il proprio dissenso verso
quella che noi chiamiamo la “dictadu-
ra progre” (dittatura progressista,
ndr), cioè il pensiero unico della sini-
stra. E lotteremo affinché le loro paz-
ze politiche non affondino ancor di
più la classe media».
Si dice che buona parte dell’ex-
ploit di Vox sia merito della questio-
ne indipendentista in Catalogna. È
così o c’è qualcosa di più?
«C’è un po’ di tutto. Sicuramente
l’immigrazione di massa in un mo-
mento difficile per la nostra econo-
mia è stato ed è un fattore importan-
te. Non a caso il nostro è stato il parti-
to più votato a Ceuta, che è l'avampo-
sto spagnolo in terra africana. Ma so-
no stati eletti anche due deputati del
nostro partito a Barcellona, e questo
per noi è motivo di orgoglio. Il nostro
è stato anche il partito che con mag-
giore forza ha difeso l’unità della no-
stra patria, le leggi, la Costituzione e la
Monarchia dagli estremisti che bru-
ciavano in piazza le foto di re Felipe,
ed anche la polizia dagli attacchi vio-
lenti dei manifestanti secessionisti e
di estrema sinistra. Non abbiamo du-
bitato un secondo nel farlo. Anche la
crisi sociale ha avuto la sua importan-
za; non bisogna dimenticare che Vox
è stato il partito più votato nei comuni
più colpiti dalla crisi economica».
L’espulsione delle spoglie di
Franco dalla Valle de los Caídos -
luogo dove sono sepolti i combat-
tenti della guerra civile, franchisti
e anti-franchisti - ha rappresentato
un boomerang per Sanchez?
«Sanchez ha fatto questa scelta irre-
sponsabile con l’intenzione di rubare
voti all’estrema sinistra, ma gli è anda-
ta malissimo. Noi ci siamo opposti
perché crediamo nella concordia na-
zionale e in una Spagna che vuole
guardare avanti senza rimuovere i fan-
tasmi del passato. E anche perché i
morti devono essere rispettati, non
importa se i loro nomi sono Franco o
Dolores Ibarruri».
Che cosa rappresenta per voi
l’unità nazionale?
«L’unità nazionale è tutto. Spesso
nel resto dell’Europa non capiscono,
vedono quello che accade in Catalo-
gna come una battaglia di libertà. Ma
non è così. Il separatismo agisce in
maniera pervasiva nelle scuole, sui
LE SPOGLIE DI FRANCO
«Spostare le spoglie
di Franco? Sanchez ha fatto
una scelta irresponsabile.
Noi ci siamo opposti perché
crediamo in una Spagna
che vuole guardare avanti.
I morti vanno rispettati»
LA NUOVA EUROPA
«Con la Meloni e Salvini
possiamo cambiare l’Ue
e farla finalmente divantare
un’alleanza di nazioni
libere e sovrane»
ESTERI
bambini di tenera età e sui professori,
e cerca di cancellare ogni traccia della
lingua spagnola, vuole sempre più au-
tonomia in settori che in altri stati na-
zionali sono prerogative dei rispettivi
governi centrali. Senza unità naziona-
le non c’è prosperità, non c’è libertà e
non c’è futuro per i nostri giovani».
È, come dicono i sovranisti, an-
che l’unico antidoto all’invasione
dell’Ue sull’economia e lo stile di
vita dei popoli?
«I separatisti sono sempre stati so-
stenuti da quei poteri finanziari che
vogliono annientare la sovranità e
l’identità dei popoli europei. Difende-
re l’unità nazionale significa difende-
re la democrazia e la possibilità per il
nostro popolo di essere veramente li-
bero. Il separatismo, con il suo odio
impazzito verso la Spagna, ha fatto
della Catalogna uno dei luoghi più
islamizzati dell’Europa. E ci è riuscito
favorendo da decenni l’immigrazione
dal Maghreb a scapito dei nostri fratel-
li latino-americani, poiché questi par-
lano spagnolo».
La sua immagine - l’abbiamo vi-
sta con le magliette dell’esercito ed
è noto il suo sostegno della corrida
- è molto “spagnola”. Anche questo
è stato importante per l’affermazio-
ne di Vox?
«La sinistra e il separatismo si sono
accaniti contro le nostre abitudini,
hanno ridicolizzato le nostre tradizio-
ni e hanno cercato di degradare tutto
quanto è tipicamente spagnolo, spia-
nando la strada verso il globalismo
senz’anima. Noi difendiamo la Spa-
gna, la sua identità, le sue tradizioni
popolari, i simboli della sua storia, le
croci delle nostre chiese, i servitori del-
lo Stato che la difendono ogni giorno,
i prodotti dei nostri territori. Siamo na-
ti per questo e quando gli spagnoli ci
votano sanno cosa scelgono».
Voi crescete a dismisura e i mo-
derati di Ciudadanos implodono. Il
Pp cresce ma non sfonda. Un caso?
«Il Pp è cresciuto grazie al fatto che
Ciudadanos è sprofondato. Vox è sta-
to votato da persone che prima vota-
vano il Pp, Ciudadanos, Psoe o Pode-
mos. Ciudadanos ha rappresentato,
nel suo momento, una novità, ma do-
po è stato travolto dalle sue ambigui-
lunedì
9
18 novembre
2019
tà. Il Pp ha pagato per alcune scelte
del passato. Noi non abbiamo mai
cambiato idea, e alla fine la coerenza
è stata premiata».
In Italia il vostro partner è Fratel-
li d’Italia di Giorgia Meloni. Anche
lei in grande ascesa nei sondaggi: è
già al 10%. State crescendo sulla
stessa piattaforma politica.
«Con Giorgia abbiamo un bel rap-
porto, una sintonia profonda su tutti i
temi più importanti. L’ho conosciuta
a Roma e mi ha impressionato questa
giovane leader così forte e determina-
ta, sono molto felice anche che il suo
partito stia crescendo. Anche nel suo
caso la coerenza è stata premiata. I
gruppi di Vox e di Fratelli d’Italia in
Europa già lavorano quasi come se
fossero un gruppo unico. Quando la
stampa spagnola ci ha attaccato per
la simpatia dimostrata da Salvini ai
separatisti catalani, le parole chiare e
forti di Giorgia ci sono state di grande
aiuto. Con la Lega abbiamo idee simi-
li sull’immigrazione, ma per noi l’uni-
tà della Spagna è un valore non nego-
ziabile».
Tanti italiani sono rimasti colpiti
quando lei, tra gli ospiti più applau-
diti ad Atreju quest’anno, ha ricor-
dato l’importanza di Roma per la
Spagna e l’Europa…
«La civiltà occidentale non si capi-
sce senza la spiritualità cristiana, la fi-
losofia della Grecia e il diritto roma-
no. Oggi spesso dimentichiamo che
tantissimi spagnoli hanno dato la loro
vita nella difesa di questa civiltà, e ac-
cettiamo passivamente l’invasione
islamica, molto pericolosa per la no-
stra identità e la nostra sicurezza».
Da noi il ticket Lega-FdI è saldo e
sta oltre il 40%. Quand’è che in Spa-
gna lei e il Pp stringerete un’intesa
identitaria?
«Credo che non si possa fare un pa-
rallelismo tra i partiti spagnoli e quelli
italiani. Abbiamo grosse divergenze
con il Pp. Credo sia più facile che i
partiti del progressismo arrivino a un
accordo».
Quali sarebbero i primi provvedi-
menti del governo Abascal?
«Ristabilire l’ordine costituzionale
nella Catalogna. Scioglimento dei par-
titi separatisti. Garantire la protezione
delle nostre frontiere per recuperare
la sicurezza nei nostri quartieri. Ripor-
tare al governo centrale le competen-
ze di Educazione, Sanità, Interni e
Giustizia come passo previo all’elimi-
nazione dello stato delle autonomie.
Riduzione delle tasse e della spesa
pubblica.
Con l’avvento della Commissio-
ne Von der Leyen davano per scon-
fitto il fronte sovranista. Qualche
mese dopo, invece, da Vox ai tede-
schi di Afd, dai polacchi di PiS a
Lega e FdI in Italia fino a Marine Le
Pen che si prepara a sfidare Ma-
cron in Francia, avete risposto con
i fatti. Qual è il prossimo obiettivo?
«Von der Leyen non riesce nemme-
no a mettere in moto la sua Commis-
sione perché la maggioranza che do-
vrebbe sostenerla è debole e divisa.
Riguardo al resto, ogni nazione ha le
sue specificità e mi fa piacere che in
tutti questi Paesi crescano partiti che
si battono per un’Europa diversa. Noi
abbiamo scelto la famiglia dei Conser-
vatori europei perché vogliamo cam-
biare radicalmente l’Ue. Forse ci vor-
rà un po’ di tempo, ma alla fine vince-
ranno il buonsenso e un’Europa di na-
zioni libere e sovrane».
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Italia sferzata dal maltempo
Trentino coperto dalla neve
È sempre colpa del caldo?
Dal Brennero al Lazio, passando per Emilia e Toscana, non c’è luogo che si salvi
dalla morsa del freddo. Sembra gennaio ma «i gretini» accuseranno il surriscaldamento
segue dalla prima
AZZURRA BARBUTO
(...) il salvabile da uno degli
elementi più distruttivi del
pianeta, ossia l’acqua, per
di più salata, ma anche gli
abitanti di Toscana ed Emi-
lia permangono in condi-
zioni di gravissimo disagio
a causa degli abbondanti ro-
vesci che hanno determina-
to l’innalzamento del livel-
lo dei fiumi.
In Alto Adige, invece, so-
no 11 mila le famiglie rima-
ste senza corrente elettrica
nonché isolate per diverse
ore dopo la chiusura di una
quarantina di strade e della
ferrovia del Brennero, rese
impraticabili da una valan-
ga. Siamo solamente a me-
tà novembre, eppure è dif-
fusa la sensazione di trovar-
si nel pieno di un rigidissi-
mo inverno siberiano. Biz-
zarro ove pensiamo che, se-
condo gli esperti, tra una de-
cina d’anni dalle nostre par-
ti, ossia nel bacino del Medi-
terraneo, si schiatterà lette-
ralmente per le alte tempe-
rature. Nel frattempo spalia-
mo tonnellate di neve, co-
me fossimo in Lapponia.
Più che di riscaldamento
globale sembra si tratti di
raffreddamento. Fa un fred-
do boia. E almeno su que-
sto non ci piove. Siamo ben
consapevoli che osare simi-
li affermazioni comporti co-
me minimo una segnalazio-
ne all’ordine dei giornalisti
(ce ne faremo una ragione)
da parte dei fervidi sosteni-
tori delle teorie relative al
cambiamento climatico
nonché dei devoti seguaci
di Greta Thunberg.
Saremo offesi sui social
network, derisi, ingiuriati,
scomunicati, ritenuti imme-
ritevoli di fare informazio-
ne soltanto perché rifiutia-
mo di adeguarci all’assoluti-
smo intellettuale che impo-
ne la predicazione della fi-
ne del mondo per effetto
della spietatezza dell’uomo
consumatore nei confronti
di una Natura che si è rotta
le balle e ha già iniziato a
vendicarsi.
SCIOPERI INUTILI
In verità, la Natura fa il ca-
volo che le pare da sempre
e l’essere umano mai è riu-
scito a controllarla, sebbe-
ne ci abbia provato per mil-
lenni. Allorché egli si per-
suade di essere più forte di
questa Madre maligna, ec-
co che la bastarda dispiega
tutti i suoi straordinari pote-
ri e ci ricorda che non sia-
mo che minuscole formi-
chine, pronte a volare per
un soffio di vento o ad esse-
re schiacciate da un albero
ATTUALITÀ
che ci crolla addosso.
Lo scorso giugno è stato
uno dei più gelidi della sto-
ria, anziché il costume da
bagno indossavamo il cap-
potto e la sciarpa, e questo
novembre si sta aggiudican-
do lo stesso record, nono-
stante il surriscaldamento
del globo.
Eppure orde di adole-
scenti sicuri che a breve ar-
rostiranno sulla superficie
terrestre il venerdì sciopera-
no e scendono in piazza
per esprimere il loro disap- Sopra la piena dell’Arno a Firenze. Sotto la Val di Sole (Trentino)
punto nei confronti del ri- dove si sono registrati enormi disagi per le abbondanti nevicate.
scaldamento globale e A destra l’autostrada del Brennero chiusa per neve e poi riaperta
dell’innalza-
mento dei cen-
tigradi, soste-
nuti pure dal
governo, in
particolare dal
ministro
dell’Istruzione
Lorenzo Fiora-
monti il quale
loda e giustifi-
ca gli studenti
che si giocano
la scuola per
protestare con-
tro il muta-
mento del cli-
ma. Si dice
che l’aria sia
sempre più
afosa e soffocante, intanto
l’unica certezza è che si cre-
pa di freddo e non siamo Nubifragi e bufere ma...
neanche a dicembre. La ve-
ra concreta minaccia che
grava sui giovani di oggi è
quella di soffrire di reumati-
È il governo che fa acqua da tutte le parti
smi nel 2030 e non quella di Le città affondano e i pensionati si sentono beffati: la pessima prova di Dem e 5Stelle
assistere impotenti alla
morte della civiltà entro NICOLA APOLLONIO L’avete visto Nicola Zingaretti all’as- competizione elettorale in Emilia-Roma-
quella data poiché la Terra semblea dei Dem organizzata a Bologna gna. Un quadro desolante, non c’è che
andrà in ebollizione. ■ L’Italia viene sferzata da temporali, per tentare di bloccare la continua scala- dire. Di Maio e Zingaretti non sanno più
nubifragi e vento che soffia oltre i 100 chi- ta della Lega? Somigliava ad un ragazzi- che pesci prendere. Giggino azzarda a fa-
CERVELLO FRITTO lometri orari. Città-simbolo come Vene- no della seconda media inferiore appena re la voce grossa minacciando di portare
zia rischiano di affondare sotto l’acqua promosso in terza: baci e abbracci a la multinazionale Arcelor-Mittal in tribu-
Ad essersi fritto intanto è alta. Migliaia di lavoratori dell’Ilva potreb- chiunque gli capitasse a tiro, dichiarazio- nale, «costretta a rispettare il contratto e
il cervello di quanti dichia- bero trovarsi da un momento all’altro ni senza senso, promesse farlocche. Gioi- l’obbligo di prendere 10.500 dipendenti».
rano che oggi faccia più cal- senza più un posto di lavoro. Milioni di va come se avesse vinto le olimpiadi delle Dimenticando che se Arcelor e Mittal
do di ieri e ci mettono alla pensionati beffati dalle ridicole decisioni bugie più sensazionali (e in questa disci- hanno deciso di mollare gli ormeggi e ab-
gogna quando constatiamo del governo che aumenta l’assegno men- plina può essere considerato davvero un bandonare l’acciaieria di Taranto, è acca-
nient’altro che l’evidenza: sile – udite udite – di 25 centesimi al me- grande specialista). Naturalmente, tutto duto proprio per la sua arroganza di elimi-
la penisola è paralizzata dal se, cioè 3 euro all’anno. E loro, i due capi questo gli serve per mascherare il perico- nare dal contratto lo «scudo penale» che
cattivo tempo e sembra di politici dei Democratici e del Movimento lo di perdere per la prima volta le elezioni in precedenza lui stesso aveva previsto
essere a metà gennaio. Ep- Cinquestelle, Zingaretti e Di Maio, se la regionali in Emilia-Romagna. Bè, le previ- per i commissari statali.
pure i gretini danno una ridono e se la cantano. Senza vergogna. sioni lasciano pensare che il prossimo 27 Zingaretti, da parte sua, continua im-
spiegazione a quanto sta av- Saltellano, corrono di qua e di là, stringo- gennaio tutto questo potrebbe accadere perterrito a raccontare la favoletta delle
venendo: le nevicate a bas- no mani. Il segretario del Pd sprizza alle- realmente, col Pd surclassato dalla Lega «tasse in calo», sperando di far presa sulla
sa quota e precoci, le allu- gria da tutti i pori, come se avesse vinto il di Matteo Salvini. E Zingaretti se la ride. credulità soprattutto dei milioni di pen-
vioni, la brina, sarebbero ef- primo premio all’inconcludenza. Il mini- L’altro campione, Giggino Di Maio, sionati, che intanto sono scesi in piazza
fetti del surriscaldamento, stro degli Esteri esulta per la brutta fine «ducetto» da Pomigliano d’Arco, mini- per reclamare i loro diritti e per smasche-
quindi prove inconfutabili che incombe sull’Ilva, proprio a causa stro degli Esteri e tuttofare di un Movi- rare gli imbonitori di Palazzo. Per la veri-
del fatto che il clima è sem- sua per aver cancellato di proprio pugno mento Cinquestelle in grande fibrillazio- tà, ci mette del suo pure il premier Conte,
pre più rovente. Insomma, il famoso «scudo penale» previsto per i ne proprio per il suo ingiustificato strapo- anche lui senza vergogna: dopo una visi-
siccome fa sempre più cal- nuovi proprietari dell’acciaieria più gran- tere, invece di pensare ai rapporti col re- ta di circostanza in una Venezia che affo-
do siamo intirizziti dal fred- de d’Europa. sto del mondo, anziché darsi da fare gava nell’acqua, ha fatto sapere di aver
do. Il ragionamento non so- Ridono i due maggiorenti sostenitori di (20mila euro al mese!) per promuovere deliberato un primo stralcio degli aiuti
lo è complicato, ma non sta un governo che fa acqua da tutte le parti. l’immagine nel suo complesso e la rispet- quantificato in venti-dico-venti milioni di
neppure in piedi, tuttavia la- Incuranti finanche delle scudisciate che tabilità dell’Italia in ogni angolo del glo- euro, quando i danni, dai primi calcoli
gnarsi per il cambiamento gli vengono date in continuazione da un bo, decide di farsi un bel giro turistico fatti, ammonterebbero ad oltre un miliar-
climatico e dedicarsi a un elettorato similare che non sopporta più nelle regioni italiane, soprattutto meridio- do. Cos’altro ci manca perché gli italiani
po’ di sano catastrofismo le folli decisioni di questi due «dilettanti nali, per tentare di risalire la china dei decidano di seppellire definitivamente
vanno così di moda que- allo sbaraglio» – come li definisce Matteo consensi che si va assottigliando ogni un governo che - a detta degli storici della
st’anno che tanto vale non Salvini -, artefici principali, insieme al pre- giorno di più. Forse è per questo che, do- politica alla Paolo Mieli - risulta essere «il
smettere. mier «Giuseppi» Conte, del disastro che po la recente disfatta in Umbria, i Cinque- peggior governo di tutti i tempi»?
© RIPRODUZIONE RISERVATA sta per colpire il nostro Paese. stelle stanno pensando di disertare la © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sindaco Brugnaro: «Danni per un miliardo ma ci rialzeremo»
Com’è triste Di Maio quando parla di Venezia
Il ministro grillino: va bene aiutarla ma attenzione anche al sud. Riaprono le scuole. L’allarme si sposta a Pisa
BRUNELLA BOLLOLI
■ A Venezia riaprono le scuo-
le, a Pisa invece oggi saranno
chiuse: è allerta rossa. Passata
la grande piena, in Laguna si
cerca, faticosamente, di torna-
re alla normalità sebbene sia
difficile, «abbiamo subìto al-
meno un miliardi di danni», fa
sapere il sindaco Luigi Brugna-
ro. «È una situazione disastro-
sa», gli fa eco il governatore del
Veneto, Luca Zaia, perché non
è solo la città di San Marco ad
essere in ginocchio ma ci sono
danni ingenti a Murano, Bura-
no, Pellestrina e Torcello, per
non parlare dei territori deva-
stati dal maltempo come le
spiagge e varie aree montane,
a cominciare da quelle già col-
pite dalla tempesta Vaia, men-
tre si teme il colmo di piena
del Piave, che ora ha una porta-
ta notevole, attorno ai 1400 me-
tri cubi al secondo, seppure in-
feriore a quella dell’anno scor-
so.
MATERA SUI SOCIAL
Calli, chiese, musei, abitazio-
ni e alberghi: tutto è stato alla-
gato nella settimana più dura
per Venezia che da oggi spera
in una tregua, relativa e tempo-
ranea, ma tanto basta per re-
spirare ottimismo, con piazza
San Marco che riapre per la
gioia dei veneziani e dei turisti
finora tenuti alla larga per mo-
Ancora acqua alta a Venezia. Ma ieri il picco non ha superato i 150 centimetri
tivi di sicurezza. Oggi le saraci-
nesche dei negozi si rialzeran-
no, si spera, e le vetrine torne-
ranno a colorarsi con i vetri di
Murano e le maschere del Car-
nevale che rendono Venezia
unica al mondo. Unica, con
quel suo profilo che dall’alto
ricorda un cigno con la testa
piegata verso il corpo e le deci-
ne di isolotti su cui è adagiata
separati da canali navigabili e
collegati tra loro da ponti pedo-
nali; unica per la particolare
conformazione e per la sua sto-
ria. Eppure, per Luigi Di Maio
non bisogna pensare solo a Ve-
nezia ed è assurdo, dice il capo
grillino, dare tutta questa atten-
zione alla Sarenissima trascu-
rando, invece, le altre città col-
pite dal maltempo. «È incredi-
bile che non si stia parlando di
Matera, capitale della Cultura
2019, flagellata dal maltempo,
né della Puglia, della Calabria
o della Sicilia». Poi, riferendosi
ai colleghi di governo: «Non
esistono regioni di serie B».
Certo, Gigino, il nostro mini-
stro degli Esteri, è campano e
ha esternato tali concetti di
fronte a un gruppo di giornali-
sti ad Acerra, insomma gioca-
va in casa mentre al nord il Mo-
vimento non tocca quasi mai
ATTUALITÀ
palla. Ma la sua dichiarazione
ha innescato una disputa so-
cial tra i sostenitori di Venezia
e quelli di Matera, che poi si è
allargata alla rivalità tra nord e
sud con i lucani a protestare:
«Non siamo cittadini inferiori!
Qui da noi non c’è stata alcuna
passerella di politici, nessuna
Nazionale e nessuna sospen-
sione dei mutui. Perché? Il
maltempo al sud non fa rumo-
re?».
In verità, l’emergenza ora si
è spostata più al Centro, con
Toscana ed Emilia sorvegliate
speciali. A Firenze l’Arno fa
paura ed è stata diramata
lunedì
11
18 novembre
2019
un’allerta arancione. A Pisa il
sindaco Michele Conti ieri ha
invitato tutti i cittadini «a non
recarsi in strada vicino al fiu-
me e a rimanere a casa per la
serata».
ALBERI CADUTI A ROMA
Vigili del fuoco e paracaduti-
sti della Folgore hanno presi-
diato i ponti, alcuni dei quali
sono stati chiusi per evitare
problemi durante la piena
dell’Arno di ieri sera. Allerta
pure nel Livornese e nel Gros-
setano. Livello di guardia altis-
simo anche in Emilia per il Re-
no: a Cento, in provincia di Fer-
rara, si è atteso tra le 20 e le 24
il transito del colmo della pie-
na del fiume. Disagi nel Lazio,
con diversi alberi caduti a Ro-
ma, e bombe d’acqua a Caser-
ta, città dove stamani le scuole
non apriranno.
La Protezione civile ha di-
spiegato forze da nord a sud
ed è iniziata la conta dei dan-
ni. La ministra delle Politiche
agricole, Teresa Bellanova, ha
annunciato di essere pronta a
«dichiarare lo stato di eccezio-
nale avversità atmosferica. Ser-
virà», ha spiegato la renziana,
«ad attivare gli strumenti del
Fondo di solidarietà naziona-
le, a partire dalla sospensione
delle rate dei mutui e dei con-
tributi previdenziali per le im-
prese agricole».
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12 lunedì
18 novembre
2019
segue dalla prima
ANTONIO SPAMPINATO
(...) la fantasia di tanti concit-
tadini pronti a inventarsi un
mestiere: wedding planner,
influencer, personal bran-
der, curatore della pagina
Facebook, tanto per citarne
alcuni dei tanto decantati la-
vori del futuro. Poi ci sono i
più classici formatori, pro-
fessionisti Ict, consulenti di
management, designer, gra-
fici, ecc. Così è stato registra-
to un travaso importante
verso le libere professioni,
cresciute nel periodo preso
in esame del 21% per un to-
tale di 1,4 milioni circa di
persone (il 6,1% degli occu-
pati).
Il lavoro in Italia è sempre
più lavoro autonomo di pro-
fessionisti e freelance, ma
che viene schiacciato da
una burocrazia e un fisco
esagerati. A questo si aggiun-
ge il miraggio del successo
economico per le nuove pro-
fessioni: per uno che si arric-
chisce ci sono centinaia di
migliaia di colleghi che de-
vono stringere la cinghia e
accontentarsi di compensi
da fame. E se il numero di
chi pratica un mestiere rego-
lamentato da un ordine pro-
fessionale - dagli architetti
ai medici, dagli ingegneri ai
notai - è cresciuto dell’11%
passando da 929 mila unità
a 1,031 milioni, quello “libe-
ro” da albi (in realtà tra le
professioni non ordinisti-
che rientrano anche figure
regolamentate come, per
esempio, guide turistiche e
amministratori di condomi-
nio) ha messo a segno in ter-
mini percentuali un vero e
proprio boom, pari al +62%,
passando dai 227mila del
2008 ai 368mila del 2017.
NECESSITÀ
Ma più che per vocazione
si è trattato di una necessità.
All’esplosione dei freelance
e delle partite Iva ha contri-
buito un nuovo metodo di
inquadramento deciso dal-
le aziende sempre a caccia
di tagli nei costi: molti liberi
professionisti in realtà sono
vincolati da orari, turni e
presenza, praticamente di-
pendenti camuffati. E se
quelli legati a un ordine pro-
fessionale si leccano ancora
le ferite provocate al loro fat-
turato dalla lunga crisi e
dall’aumento della concor-
renza, chi esercita un’arte o
una professione al di fuori
di questi albi regolamentati
ha registrato un crollo degli
introiti del 24,5%. A questo
dato va aggiunto l’inflazio-
ne del periodo, pari al 9,6%:
in dieci anni è andato in fu-
mo un terzo del fatturato. Se
la retribuzione media dei di-
pendenti è aumentata nel
periodo del 2,3% a 27.740
euro (senza però contare
l’inflazione che renderebbe
negativo anche il loro sala-
rio), quella dei nuovi mestie-
ri è passata dai quasi 22mila
euro del 2008 ai 16.197 euro
del 2017.
Per sostenere il lavoro Car-
ATTUALITÀ
Coi lavori del futuro si fa la fame
tori che a malapena arriva-
Il bluff delle nuove professioni no al livello di sussistenza.
Non per niente il titolo del
convegno in cui è stato pre-
sentato lo studio aveva alla
Aumentano i posti, cala la paga fine un sibillino punto di do-
manda: «Professioni e pro-
fessionisti: l’Italia che cre-
sce?».
Dal 2008 gli addetti sono cresciuti del 62%, ma gli stipendi sono scesi del 24,5% Chi sceglie con coraggio
di mettersi in proprio «deve
trovare le condizioni per
lo Sangalli, presidente di fissare i parametri per ziario, e in generale dell’eco- portare avanti questa scelta
Confcommercio, il cui uffi- l’equo compenso. Lo spazio nomia italiana». I nuovi pro- senza ostacoli», ha detto la
cio studi ha redatto la ricer-
ca sulle professioni, indica
La scheda occupato dai freelance e par-
tite Iva è insomma sempre
fessionisti, risulta infatti dal-
la ricerca, si inquadrano per
presidente di Confcommer-
cio Professioni, Anna Rita
come priorità la riforma più ampio ed è fondamenta- la quasi totalità (98,1%) nei Fioroni. Invece «si trova in-
complessiva delle aliquote MESTIERI «ORDINISTICI» le trovare una soluzione che servizi di mercato, la metà serito in una dinamica com-
Irpef a vantaggio di tutti, «co- ■ Il numero di chi pratica permetta loro una vita digni- di questi opera nelle attività petitiva sempre più difficile
sì da costruire un’alleanza un mestiere regolamentato tosa; tasse e burocrazia so- professionali, scientifiche e - con il peso della burocra-
tra i contribuenti in regola, da un ordine professionale è no anche in questo caso, a tecniche, ma, tra il 2008 e il zia e del fisco imperante - in
secondo il sacrosanto princi- cresciuto tra il 2008 e il detta di Confcommercio, 2017, sono in forte crescita cui i compensi non sono
pio del pagare tutti per paga- 2017 dell’11% passando da una pericolosa zavorra. tutte quelle attività comple- adeguati e, per di più, si ten-
re meno». 929 mila unità a 1,031 milio- mentari ai servizi alla perso- de a svalutare la qualità del-
Confcommercio chiede ni SERVIZI na, come l’istruzione la prestazione soprattutto
di estendere il regime forfet- (+170%), sanità e assistenza nei rapporti con la Pubblica
tario ai “redditi di partecipa- MESTIERI «LIBERI» Sangalli nel corso della sociale (+110%), attività arti- amministrazione». Sui pro-
zione alle forme aggregati- ■ Il numero dei cosiddetti presentazione dello studio stiche, sportive, di intratteni- fessionisti insomma, in par-
ve”, di escludere dal paga- “liberi” da albi professionali ha voluto sottolineare come mento e divertimento ticolare i non “ordinistici”,
mento dell’Irap chi è privo ha registrato in termini per- anche in anni difficili le pro- (+77%). c’è a detta di Confcommer-
di autonoma organizzazio- centuali un vero e proprio fessioni sono state uno sboc- Se però l’aumento della li- cio molto lavoro ancora da
ne e di aumentare la deduci- boom: +62%. Nel 2008 era- co e una prospettiva concre- bera professione non si sup- fare: riforma fiscale, equo
bilità delle spese di forma- no 227 mila; nel 2017 si con- ta di occupazione nel setto- porta con politiche di snelli- compenso, welfare fino alla
zione. Viene chiesto, inol- tano 368 mila unità. Nel pe- re dei servizi. E sono strategi- mento della burocrazia e ri- convocazione di un tavolo
tre, di avviare il tavolo tecni- riodo studiato, però, si è veri- che «non solo per la crescita duzione della pressione fi- tecnico permanente sul la-
co permanente, previsto dal ficato un crollo degli introiti quantitativa, ma anche per scale, si otterrà solo un im- voro autonomo.
Jobs act degli autonomi, e del 24,5% la crescita qualitativa del ter- portante aumento di lavora- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Viver meglio
Poetico Marsala, vino antico “al passo coi tempi” Col 1994, ecco un profumo più marca-
tamente ossidativo (l’ossidazione è ca-
TOMMASO FARINA nelle vicinanze del mare. Gli ricordava- rio, oggi proprietà della Illva Saronno, ratteristica saliente del Marsala) che
no il suo amato Jerex. Ed era simile azienda storica del circondario, di sto- poi cede il passo a spezie e caramello,
■ Sherry (anzi, Jerex), Porto, Madera anche l’affinamento, in botticelle inter- ria ultracentenaria, non fa solo questo. e all’assaggio di un impatto volumino-
(o Madeira): chi ha il gusto di Viver comunicanti tra di loro. Ebbene: il Una visita nelle cantine, ancora col pa- so, che fa pensare a un grande rum.
Meglio, ne ha di scelte per gustarsi un Woodhouse provò ad aggiungerci vimento in tufo che impolvera le scar- Quanto al 1989, porge un colore anco-
dopocena o un dopopranzo come si dell’acquavite, ed ecco nato il Marsala pe, vi farà respirare la storia del Marsa- ra più scuro e si offre all’olfatto con
deve, sorseggiando un magnifico bic- moderno, per l’esattezza 246 anni fa. la. Ci troverete botti che contengono sensazioni iodate e vegetali che poi si
chiere alternativo all’atletica pesante Oggi, il Marsala ha una nicchia di vini che sono lì dentro fin dagli anni aprono su intensi respiri di pasticce-
rappresentata dai vari cognac, arma- estimatori ma anche problematiche Quaranta. E proprio un Marsala Semi- ria, fiori secchi, miele di castagno. Il
gnac, grappa e whisky. Ma ve lo ricor- commerciali notevoli. Questo vino, secco Superiore Riserva del 1941, l’Ae- 1974, color marroncino, è l’apoteosi: i
date che questo gruppo ha anche un per legge, si può fare in ben 29 tipolo- gusa 1941, è la punta di diamante che suoi 34 anni di invecchiamento in le-
rappresentante italiano? Sissignori: il gie: può essere Rubino, Ambra, Oro, interessa l’appassionato. gno gli hanno dato un mosaico di fra-
Marsala. Un vino che riesce a essere Dolce, Semisecco, Secco, Vergine, Su- Poco tempo fa, alla manifestazione granze che non si finisce più di annu-
assieme antico e contemporaneo, inat- periore, Fine... Non le elenchiamo tut- WineUp, organizzata a Marsala da sare. Il residuo zuccherino lo rende
tuale e al passo coi tempi. te. Il più diffuso è il Fine, quello più Massimo Picciotto, è stato possibile as- cordiale, finissimo, di una persistenza
E pensare che il merito fu tutto de- semplice e giovane, prediletto in cuci- saggiare alcune altre immense annate interminabile. E badate: non si tratta
gl’inglesi, che da sempre amano que- na per le scaloppine, e dalle industrie di questo Aegusa, fiore all’occhiello di vini virtuali. Sono bottiglie in vendi-
sti vini ad alta gradazione. Nel lontano alimentari per bagnare le loro meren- della casa: 2001, 1994, 1989 e 1974. ta anche sul sito web aziendale, assie-
1773, fu un certo John Woodhouse, dine. Una vasta parte della produzio- Un’esperienza lisergica. Già il 2001 era me ad altre annate come 1964, 1952 e
marinaio e commerciante, a innamo- ne delle Cantine Florio, di Marsala, è eccellente: color ambra caldo, profu- il citato 1941.
rarsi di certi vini fatti nel Trapanese, dedicata a questo comparto. Ma la Flo- mi di capperi, incenso, menta, miele. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I TERZISTI 27 / Interviste con i protagonisti
«Lo scandalo con Marrazzo? Da allora lavoro di più»
Natalie, la trans brasiliana che incontrava l’allora governatore del Lazio: «Molti mi riconoscono e vogliono vedere come sono»
GIOVANNI TERZI
■ «Amo la mia famiglia, stan-
no tutti in Brasile. Ho due fratel-
li e due sorelle, ogni anno pas-
so con loro almeno cinque me-
si».
Così inizia a raccontarmi di
se stessa Natalie, la transessua-
le con cui venne trovato l’allo-
ra presidente della Regione La-
zio Piero Marrazzo nell’estate
del 2009. Una vicen-
da triste, che ha causa-
to dolori e persino
morte. Dolori nelle
persone coinvolte, pri-
ma di tutto la famiglia
del giornalista e a
quell’epoca governa-
tore, che ha dovuto
trovare una nuova di-
mensione per resiste-
re all’impatto mediati-
co della vicenda. E
morte, perché due
personaggi coinvolti
nella vicenda hanno
perso la vita.
Natalie, ma i tuoi
genitori sanno che
cosa fai in Italia?
«I miei genitori san-
no tutto, a loro non
ho mai detto bugie.
Sono persone buone
e semplici».
E che cosa ti dico-
no?
«Hanno accettato
sempre tutto di me.
Avevo sedici anni
quando decisi che volevo far-
mi le cure ormonali per far cre-
scere il seno…».
E loro?
«Non dissero nulla, accetta-
rono la mia scelta. Mi piaceva
il seno delle donne e quando
mi crebbe fui felice. In princi-
pio fu faticoso, pesante, le cure
ormonali ti devastano. Ma poi
ho provato una grande soddi-
sfazione».
Ha mai avuto un rapporto
con una donna?
«No, mai. Non mi piacciono
le donne. Però non mi è mai
nemmeno venuto in mente di
farmi togliere l’organo maschi-
le».
Lei risulta sposata nel
2000 a Velletri con una don-
na, e si sposò come uomo:
perché?
«Lo feci per il permesso di
soggiorno. Per quella vicenda
venni condannata nel 2007 e
persi il permesso».
E come può oggi rimanere
in Italia?
«Il permesso mi venne rida-
to per motivi di giustizia, pro-
prio in seguito alla vicenda che
ha coinvolto il presidente della
Regione».
E della sera in cui i carabi-
nieri sono entrati a casa sua,
che cosa ricorda?
«È una storia che ancora
adesso mi fa molto male, su
cui sono state dette tante cose
inesatte».
Tipo?
«Che io avevo avuto un rap-
porto con Marrazzo: non era
vero. C’era un rapporto molto
bello fra di noi, durava da tanti
anni e mai abbiamo fatto ses-
ATTUALITÀ lunedì
13
18 novembre
2019
■ Il 3 luglio del 2009, in via Gradoli a Roma, quattro dei trans mercenari, che vivevano rapporti occasionali bravi, quelli che hanno moglie
carabinieri - Testini, Tagliente, Simeone e Tamburrino - con personalità anche conosciute. e figli a casa. Professionisti, per-
entrarono nell’appartamento del transessuale Natalie, Alcune persone interrogate ed entrate nell’indagine mo- sone famose del mondo dello
che trovarono in compagnia dell’allora presidente della rirono nei mesi seguenti, in circostanze controverse. Bren- spettacolo, calciatori e anche
Regione Lazio Piero Marrazzo. In quell’occasione i quat- da, una transessuale della zona nord di Roma, venne trova- politici».
tro carabinieri girarono un video, che poi usarono per ta morta dopo un incendio scoppiato nel suo appartamen- Ma ancora adesso, dopo lo
ricattare il politico. A Marrazzo fu richiesto il pagamento to. Gianguarino Capasso, uno spacciatore della zona, fu scandalo di dieci anni fa?
di 20mila euro per evitare che le immagini venissero fatte invece trovato morto apparentemente per overdose. «Assolutamente sì. Anzi, da
circolare. Dopo pochi mesi, il 26 ottobre 2009, Marrazzo si I quattro carabinieri sono stati condannati a pene im- allora il mio lavoro è aumenta-
dimise dalla carica di presidente della Regione, dichiaran- portanti, che vanno dagli 8 ai 12 anni. to. Ho avuto tanta pubblicità,
do che quella situazione era solo frutto di una sua debolez- Oggi Natalie si racconta, a distanza di dieci anni da quel- molti mi riconoscono e voglio-
za privata. La vicenda aprì degli scenari legati al mondo la terribile esperienza. no vedere come sono. Se i
trans parlassero e
raccontassero ciò
che sanno, sarebbe
un disastro per mol-
ti».
E lei non ha mai
confidato a nessu-
no qualcosa del
suo lavoro?
«Mai!».
Più o meno col-
legate a questa vi-
cenda, a parte
l’estorsione a Mar-
razzo e tutto quel
che ne è seguito fi-
no alle sue dimis-
sioni, sono accadu-
te molte cose. La
prima è la morte
di Brenda, l’altro
trans coinvolto.
A sinistra, Natalie, oggi quarantenne, Che idea si è fatta?
la trans di origine brasiliana trovata «Premetto che non conosce-
insieme con l’allora governatore del Lazio vo Brenda e che anche questa
Piero Marrazzo (nella foto qui sopra) cosa è stata romanzata con di-
da quattro carabinieri che hanno poi ricattato verse leggende metropolitane.
l’uomo politico. Natalie ha sempre negato Personalmente mi dispiace,
di aver avuto rapporti sessuali con Marrazzo perché anche secondo me c’è
qualcosa che non torna».
so. A volte procuravo della dro- le. Qualche giorno prima ave- si fosse a conoscenza che l’ap- ra dagli uomini che entraro- Che cosa?
ga, ma non quella sera, e quan- vo incontrato il carabiniere Ta- partamento di Natalie era fre- no in casa? «In primo luogo il furto del
do suonarono Piero mi disse di gliente che aveva frugato nella quentato da persone importan- «Capivo che i carabinieri sta- telefonino con l’agenda di tutti
aprire perché eravamo “puli- mia borsa per prendere il mio ti, e che forse qualcun altro po- vano filmando, ma non pensa- i suoi clienti accaduto il giorno
ti”». cellulare e avere il numero di teva avere interesse a far sì che vo arrivassero a tanta cattive- prima. E anche il ritrovamento
Che cosa facevate durante Marrazzo, ma non l’aveva tro- l’allora presidente della Regio- ria. Poi chiesero subito i soldi e del computer “affogato” nel ba-
questi incontri? vato. Inoltre la sera prima una ne Lazio venisse colto sul fatto . io rimasi senza parole». gno, come per renderlo inutiliz-
«Parlavamo molto, come mia amica, Pamela, mi aveva Natalie, perché secondo Per cattiveria si riferisce al zabile. Mi ha fatto male vedere
fanno tante persone». raccontato che stavano orga- lei un altro trans avrebbe do- ricatto? le foto della sua casa bruciata,
Lei mi vuole dire che le per- nizzando qualche trappola per vuto fare la spia, nel senso di «Certamente, hanno fatto e di come viveva».
sone che vengono da lei la il presidente. Io lo avvisai». spifferare la situazione di una cosa schifosa. Hanno rovi- Un’altra persona morta è
trattano un po’ come fosse In effetti il nome di Pamela Marrazzo? nato un uomo pubblico, una Gianguarino Capasso: lei lo
un confessore o uno psicolo- venne fatto subito da Natalie, «Tanti possono essere i moti- bravissima persona. Sono con- conosceva?
go? per poi essere confermato nel- vi, uno dei quali anche la gelo- vinta che ci siano trans che col- «Lo conoscevo e sapevo che
«Io non so come dirlo, ma le fasi processuali come possi- sia. Lui era un uomo potente e laborano con i carabinieri, co- era un collaboratore dei carabi-
tanti uomini si sentono soli e bile testimone della volontà di generoso, questo si sapeva. La sa che non si dovrebbe mai fa- nieri».
incompresi e, a parte il sesso, sorprendere Marrazzo in atteg- sera del 3 luglio Piero era entra- re...». Non le pare strana la sua
hanno bisogno di sentirsi ascol- giamenti poco favorevoli. Ma to nel mio appartamento con In che senso? morte?
tati e capiti». su Pamela, anche lui trans del- cinquemila euro perché vole- «Nel nostro lavoro serve la ri- «Hanno detto che è morto
Torniamo a quella sera. la zona di via Gradoli a Roma, va aiutarmi a chiudere un debi- servatezza. Lei ha idea di quan- per droga, ma il mio avvocato
«Quella sera venne fatto un non si riuscì ad avere alcuna to. Magari altre persone lo han- ti uomini insospettabili vengo- mi ha riferito che secondo lui
vero e proprio agguato a Mar- prova. no voluto incastrare per poi ri- no da noi?». ci sono state lacune nella au-
razzo. Io lo continuavo a dire Sentito al telefono, l’avvoca- cattarlo e ottenere dei soldi». Che tipo di “insospettabi- topsia».
che volevano incastrarlo, ma to di Natalie, Antonio Buttaz- Che cosa mi dice del filma- li”? L’avvocato Buttazzo, spie-
lui mi diceva che era impossibi- zo, racconta di come da tempo to ripreso proprio quella se- «Quelli che sembrano i più gando anche a me la morte
di Gianguarino Capasso, mi
ha raccontato che sul corpo
non è stata fatta l’autopsia al-
la testa, cosa particolarmen-
Il giovane operato per una frattura te anomala. E lei cosa pensa
di questa morte?
Ragusa, insulti omofobi e botte a un 29enne «Non solo che è strana, per-
ché da quanto ho saputo quel-
■ Un ventinovenne di Pozzallo (Ragu- to ha denunciato, nel pomeriggio di sa- no insultato. A quel punto è scattata l’ag- la droga era tagliata male e lui
sa) è stato aggredito in un bar mentre bato sarebbe stato apostrofato da un gressione talmente violenta da lasciare il non se n’è accorto. Ma soprat-
prendeva un caffè. Prima un ragazzino gruppo di ragazzini mentre si trovava giovane a terra. Aiutato da altri avventori tutto mi dicono che il suo fidan-
gli ha rivolto insulti omofobi poi sono all’interno di un locale. «Frocio di mer- è stato accompagnato a casa dove ha zato, Jennifer, anche lui trans,
arrivate altre persone e lo hanno picchia- da», gli hanno detto più volte, minac- perso i sensi. E da lì è stato accompagna- sia scomparso nel nulla: anche
to rompendogli il setto nasale e facendo- ciandolo. Un episodio che si sarebbe ri- to al pronto soccorso. Sull’aggressione è questa è una stranezza».
gli perdere i sensi. Trasportato in ambu- petuto altre volte. Nessuna reazione da intervenuto il sindaco di Pozzallo, Rober- Che cosa chiede alla giusti-
lanza nell'ospedale di Modica, il giovane parte del 29enne che ha solo invitato il to Ammatuna: «Se si tratta di un’aggres- zia?
è stato operato per ricomporre la frattu- gruppetto ad andarsene e a lasciarlo in sione omofoba è un fatto di inaudita gra- «Che vengano condannati
ra. I carabinieri indagano per individua- pace. Ma la situazione sarebbe degene- vità che condanno nella maniera più fer- definitivamente i carabinieri
re i responsabili dell’aggressione. Il ra- rata dopo non molto, quando il giovane ma perché nella civilissima Pozzallo fatti che hanno ricattato Marrazzo.
gazzo si è recato solo ieri mattina alla sarebbe stato raggiunto in un altro loca- del genere non sono mai accaduti». Sì, questa è l’unica cosa che
stazione dei carabinieri della cittadina le da un gruppo di adulti, alcuni impa- R.C. sento di chiedere».
per presentare denuncia. Stando a quan- rentati con quei ragazzini che lo aveva- © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
14 lunedì ATTUALITÀ
18 novembre
2019

ALESSANDRA MENZANI
■ Piero e Alberto Angela sono
divulgatori? Bene, allora Viole-
ta Benini è una «divulvatrice».
D’altronde ognuno ha la pro-
pria specializzazione e la signo-
ra, a dispetto del soprannome e
del bizzarro slogan sul profilo
Instagram, «per un mondo pie-
no di clitoridi, peni ed unicorni
felici», è una professionista se-
rissima.
Violeta con una sola «T», ar-
gentina, ostetrica, un curricu-
lum lunghissimo di studi e con-
ferenze, si occupa dell’organo
riproduttivo femminile a 360
gradi e unisce il sacro e il profa-
no. Da un lato il mondo del pia-
cere carnale, i giocattoli erotici
(è in grado di consigliare i più
adatti alla singola fisionomia), i
suggerimenti sessuali e compa-
gnia cantante;
dall’altro il tema
delicatissimo del
pavimento pelvi-
Una che ne sa più di Rocco Siffredi
co (o perineo),
quella parte nel
basso addome
della donna che
durante e dopo la
«La mia vita da divulvatrice:
gravidanza collas-
sa e che, se non al-
lenata, provoca
danni anche im-
vi svelo i segreti della vagina»
portanti. Se ci ri-
flettiamo bene Violeta Benini si occupa dell’organo riproduttivo femminile a 360°. Ha 69mila
quella parte del
corpo femminile fan e ogni sua consulenza costa 200 euro. Su Instagram «fa parlare» i peni
è l’origine della vi-
ta: benvengano le specialiste in
materia.
Come è nato il nome «divul-
vatrice»? «Me lo ha dato la edi-
tor che correggeva i miei artico-
li per un sito di sexy shop», spie-
ga a Libero Violeta.
Le sue consulenze, di perso-
na, via WhatsApp o Skype, arri-
vano a costare fino a 200 euro.
Spaziano dalla «valutazione del
pavimento pelvico» ai consigli
sulle coppette mestruali, con-
traccettivi o assorbenti lavabili.
La sua agenda è pienissima: fi-
no a gennaio non ha posto libe-
ro. Lei riceve a Milano e Livor-
no.
La sua attività è espolsa un
anno fa. «Vengono da me so-
prattutto le donne, non prendo
le coppie: per loro secondo me
sono meglio gli psicologi o ses-
suologi». Dalla valutazione del
pavimento pelvico dipendono
diverse problematiche che Vio-
leta cura con esercizi fisici e fito-
terapia: «Dolori mestruali, dolo-
ri nella penetrazione, difficoltà
a raggiungere l’orgasmo».
CURIOSITÀ E PERLE
Violeta Benini, l’ostetrica argentina diventata famosa per le sue consulenze sulla vagina
Il personaggio
RICEVE A MILANO E LIVORNO
■ Violeta Benini, ostetrica ar-
gentina è una esperta della vagi-
na, una «divulvatrice», si defini-
sce. Si occupa dell’organo ses-
suale femminile sia dal punto di
vista della sua salute che di quel-
lo del piacere. Riceve a Milano e
Livorno e le sue consulenze, di
persona, via WhatsApp o Skype,
costano fino a 200 euro
INTERVISTA NUDA
■ Su Instagram ha ben 69mila
persone che la seguono, ma Vio-
leta è diventata famosa da quan-
do il blog Le sex en rose l’ha in-
contrata e lei ha preteso di fare
l’intervista nuda e che pure la
giornalista fosse senza vestiti
La nuova versione di «Non una di meno». Protesta di FdI
vato parla di una scossa lungo
la colonna». Violeta tratta le ci-
catrici vulvari e si aggiorna sem-
pre: sta frequentando un ma-
ster in educazione del pavimen-
to pelvico che dura un anno. Fa
anche formazione.
«In generale le donne danno
troppe cose per scontato: do-
vrebbero ascoltarsi di più», di-
ce a Libero.
LA CENSURA
Su Instagram affronta anche
temi di attualità come «gli assor-
benti beni di lusso» e il gradino
per i piedi per andare meglio di
corpo e salvare il perineo. Alcu-
ne foto, come immaginabile, so-
no state censurate dal bigotto
social. Ma se ne è salvata una,
quella di un pene. Violeta, per
par condicio, non trascura l’or-
gano riproduttivo maschile, an-
zi lo fa parlare. «Ciao, io sono
un pene e spesso mi sento di-
scriminato perché qua #divul-
vate praticamente per clitoridi
felici. E io? Non posso essere fe-
lice anche io?. Certo che sì». Sui
social mostra con orgoglio falli
e vagine realizzate da lei all’un-
cinetto e si definisce una «oste-
trica artigiana con il pallino per
la cucina». «Ho una grande col-
lezione di sextoy che uso per il
mio lavoro, per poterli spiegare
alle donne e alle coppie, non-
chè per poter suggerire il mo-
dello più adatto alla singola per-
sona».
Violeta è un personaggio or-
mai leggendario da quando il
blog Le sex en rose l’ha incontra-
ta e lei ha preteso di fare l’inter-
vista nuda e che pure la giorna-
lista fosse senza vestiti. Più di
cosi?
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Sesso libero
Camminata veloce
nuoto e pedalate
per alzare l’eros
LAURA AVALLE
■ Secondo una ricerca finanziata dalla
Società Italiana di Andrologia (S.I.A.), l’at-
tività che meglio si sposa con la perfor-
mance sessuale maschile è la camminata
veloce: basterebbero 10 mila passi al gior-
no per migliorare la disfunzione erettile
nel 50 per cento dei casi. «Il meccanismo
protettivo è molto semplice», spiega Em-
manuele A. Jannini, andrologo e professo-
re ordinario di sessuologia medica all’Uni-
versità di Roma Tor Vergata: «l’esercizio
aerobico contrasta la comparsa di distur-
bi vascolari, compresa la formazione a li-
vello delle arterie di quelle placche lipidi-
che che, occludendo parzialmente i vasi,
impedirebbero una corretta irrorazione
degli organi sessuali maschili. È lo stesso
motivo per il quale noi medici consiglia-
mo una regolare attività fisica come misu-
ra di prevenzione contro le malattie car-
diovascolari quali infarto e ictus cerebra-
le». E se questo non bastasse a convincere
ci sono, a supporto, altre indagini. Come
quella condotta in Austria dall’urologo
Christian Kratzik, secondo il quale se si
bruciano almeno 4.000 chilocalorie la set-
timana si riducono i rischi di impotenza
dell'83 per cento.
Non solo la marcia veloce: anche una
nuotata quotidiana di 30/40 minuti, oppu-
re un’ora di aerobica, o ancora una bella
pedalata fanno bene all’eros. Al contrario
a ogni età, ma soprattutto dopo la cin-
quantina, fattori come la sedentarietà e il
guardare la televisione più di 20 ore alla
settimana aumentano il rischio di impo-
tenza. A peggiorare la situazione l’eccessi-
va magrezza o l’obesità, il tabagismo (in
particolare di sigarette tradizionali, proba-
bilmente meno nel caso delle sigarette
elettroniche e a riscaldamento di tabac-
co), il forte consumo di alcolici, l’assunzio-
ne di alcuni farmaci (antidepressivi, ansio-
litici, betabloccanti, eccetera), senza scor-
dare gli anabolizzanti tanto cari a molto
personal atleti e trainer e la presenza di
altre malattie croniche come l’ipertensio-
ne, la dislipidemia, la gotta e il diabete.
«Lo sport non contribuisce solo a resta-
re virili, ma aiuta anche a mantenere la
linea. Quindi, in materia di erezione, me-
glio restare magri», commenta Jannini. In
effetti, uno studio condotto da un’équipe
di Harvard su 1981 uomini da 51 a 88 an-
ni, dei quali il 30 per cento soffriva di una
disfunzione erettile, ha dimostrato che gli
uomini con un girovita superiore a 1 me-
tro e 07 centimetri sono due volte più a
rischio di un disturbo erettile rispetto a
quelli con un girovita di soli 81 centimetri.
Insomma: stile di vita, sport e dieta sono i
migliori alleati del vostro pene. Ma atten-
zione a non esagerare: se lo sport diventa
un fattore stressante, perché vissuto come
una sfida costante con se stessi e con gli

Ha sessantanovemila segua-
ci su Instagram e un sito ricchis-
simo. La sezione dedicata alla
«sessualità consapevole» è uno
scrigno di curiosità e perle illu-
minanti: clitoride tridimensio-
nale francese, fumetti erotici,
falli, squirting, doccini per au-
toerotismo, vibratori, diafram-
mi, condom, lubrificanti; non
c’è un tema, una sfumatura,
che sfugga alla sapiente Viole-
ta. Sicuramente ne sa più lei di
queste faccende che Rocco Sif-
fredi. Scopriamo, grazie all’oste-
trica, addirittura che esiste
l’Asmr, l’orgasmo di testa:
«Non esiste prova scientifica»,
dice l’esperta, «ma chi lo ha pro-
Le Vulve parlanti occupano le piazze
■ Sono tornate le femministe di Non una di Meno,
solo che adesso si fanno chiamare le “Vulve Parlan-
ti” o anche le “Pupazzare” e occupano le piazze delle
nostre città per «chiacchierate sui sex toys», cioè sui
giochi erotici perché così pensano di emanciparsi
dal maschio cattivo e violento. L’obiettivo è farsi sen-
tire per il 25 novembre, giorno dedicato alla violenza
contro le donne, peccato che qui si rischi di mettere
in un’unica macedonia il fine nobile della battaglia
contro le aggressioni e i pestaggi, che spesso ancora
si verificano tra le mura domestiche, con la libertà
sessuale che richiama agli slogan passati della “vagi-
na è mia e me la gestisco io”. Insomma, senza alcun
timore di cadere nel ridicolo, un gruppo di signore
l’altra sera ad Alessandria si è dato appuntamento
nella centralissima piazzetta della Lega (lombarda)
per la manifestazione a sfondo sessuale che non tut-
ti, nella città amministrata dal Carroccio, hanno gra-
dito. Piero Castellano, capogruppo di Fratelli d’Italia
in Comune, ha commentato indignato: «È una vergo-
gna. Le donne non sono ‘vulve parlanti’. Sono contra-
rio a questa visione di donne-oggetto che propone il
collettivo femminista». E con lui il resto della maggio-
ranza.
Le signore delle vulve parlanti, però, non mollano
e hanno dato vita anche a un “laboratorio sociale”
dove potere creare vagine in gommapiuma in modo
che «ognuna, partendo da un cartamodello, può da-
re sfogo alla propria favolosa creatività, fantasia e
immaginazione», mentre l’esperta Gisella Rossini «ci
accompagna in un viaggio nel meraviglioso mondo
dei sex toys». Perché c’è chi la vuole con le perline,
chi con i bottoni, altre con i merletti o i lustrini. Poi
tutte insieme, con altre vulve parlanti italiane, si ritro-
veranno al grande corteo di Roma del 23 novembre.
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altri, oppure se viene praticato al di sopra
delle proprie possibilità affaticando oltre-
modo il fisico, potrebbe abbassare il livel-
lo di desiderio e quindi, in ultima analisi,
di performance. Diversamente, una co-
stante e adeguata attività motoria induce
un aumento nella produzione di testoste-
rone che incrementa il desiderio sessuale.
Non soltanto. Fare sport fa bene all’auto-
stima, migliora lo stato di fitness, la perce-
zione del nostro corpo e delle nostre sen-
sazioni, favorendo un approccio più rilas-
sato e consapevole agli incontri sessuali.
«Per concludere, prendete l’abitudine di
fare un po’ di ginnastica pelvica con gli
esercizi di Kegel», raccomanda il professo-
re. Argomento decisamente interessante
che merita un approfondimento a parte e
di cui parleremo lunedì prossimo.
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I percorsi di rieducazione per gli aggressivi patologici
I centri che recuperano stalker e violenti
Colloqui individuali e di gruppo, filmati e lezioni con lo psicoterapeuta. Ma solo due su dieci riescono a cambiare vita
CLAUDIA OSMETTI
■ Chiariamo subito: non è
mica Arancia meccanica. Ché
la “rieducazione”, qui, non ha
niente a che vedere con il “trat-
tamento Ludovico”. E per fortu-
na. La questura di Torino ha ap-
pena firmato un protocollo con
quattro associazioni che si oc-
cupano di seguire gli uomini
violenti in un percorso di rein-
serimento. Li aiutano, cioè, a le-
varsi di dosso la rabbia per fer-
mare sul nascere quel vortice
di pugni, calci e insulti che trop-
po spesso finisce nelle pagine
di cronaca dei nostri giornali. Il
concetto è semplice: loro (i vio-
lenti) compaiono davanti a un
giudice e il giudice li invita a
contattare uno di questi centri.
Li invita, sì: perché la volontà di
cambiare è alla base di qualsia-
si cambiamento. (Tra parente-
si: ci sono anche i coatti, ma
loro seguono un percorso paral-
lelo, perché prima di tutto devo-
no superare la fase “negazioni-
sta”). «Nell’80% dei casi rag-
giungiamo buoni o ottimi risul-
tati», commenta Roberto Pog-
gi, vicepresidente del Cerchio
degli uomini, una delle associa-
zioni piemontesi: «Mediamen-
te un percorso dura dai sei me-
si all’anno e mezzo e due perso-
ne su dieci riescono a ribaltare
completamente la loro vita».
Numeri importanti che, però,
stridono con quelli complessivi
del fenomeno. Solo a Torino, e
solo nei primi dieci mesi del
2019, il tribunale ha “ammoni-
to” 144 violenti, praticamente
uno ogni due giorni.
Ma cosa avviene dopo che il
magistrato di turno alza il car-
tellino giallo? «Per prima cosa
facciamo una serie di colloqui
individuali che ci permettono
di valutare la situazione», spie-
ga Mario De Maglie, psicologo,
psicoterapeuta e soprattutto vi-
cepresidente del Cam, il Cen-
tro di ascolto uomini maltrat-
tanti. Il Cam, che ha sulle spalle
già dieci primavere, è la prima
struttura nata in Italia per ope-
rare in questo settore. De Ma-
glie, insomma, parla a ragion
veduta. Questi incontri prelimi-
nari durano circa un mese e
provano a sondare l’insondabi-
le. Con un unico scopo, quello
di capire quale motivazione ci
sia stata alla base dei gesti vio-
lenti che hanno richiesto l’aiu-
to specializzato. «Contattiamo
anche la donna, perché è im-
portante che sappia che il pro-
prio partner ha iniziato un per-
corso di questo tipo».
UNA “PICCOLA SCUOLA”
Il grosso del lavoro, però, arri-
va adesso. Per sei mesi si crea-
no gruppi di carattere psi-
co-educativo che toccano argo-
menti specifici: dalla genitoriali-
tà all’alterazione dovuta a so-
stanze psicoattive. È una sorta
di piccola “scuola” (guai a usa-
re il termine con gli addetti ai
lavori, ma tra profani possiamo
capirci) che alcuni esercizi fa
emergere i comportamenti
scorretti. In quelle “lezioni” si
ATTUALITÀ lunedì
15
18 novembre
2019
vedono filmati, vengono date ha subìto una qualsivoglia vio- E c’è anche Giuseppe, che la-
dispense e si chiede ai parteci- lenza: sono numeri troppo am- vora in ospedale ed è gelosissi-
panti di immedesimarsi nel ca-
si proposti. A questo punto,
La scheda pi, non possiamo sostenere
che, di contro, la metà degli uo-
mo di sua moglie, al punto di
costringerla a cambiare abitu-
sappiate, siamo solo a metà. Il mini è affetto da una malattia, dini. Hanno tre figli, e questo
secondo gruppo è il più ostico, GLI AMMONIMENTI non sarebbe credibile». non gli impedisce di importu-
ma probabilmente anche il più ■ Solo a Torino nei primi dieci mesi del 2019 il tribunale ha Le storie, alla fine, si rincorro- nare la sua consorte fino a bec-
liberatorio: quello psico-tera- ammonito 144 violenti, praticamente uno ogni due gorni e la no un po’ tutte. Anche se ognu- carsi tre giorni di custodia cau-
peutico. Immaginatevi una de- questura ha firmato un protocollo con quattro associazioni che si na è violenta a modo suo. Per- telare dietro le sbarre, 9 mesi di
cina di uomini seduti in cer- occupano di seguire questi soggetti. ché è così anche la vita: non si domiciliari e più di un anno di
chio su delle sedie di legno. può generalizzare. E allora c’è carcere: «Essere seguito è stata
Stanno zitti, hanno lo sguardo LA STRUTTURA PER UOMINI MALTRATTANTI Fabio che l’ha capito tardi che la mia salvezza, mi ha fatto ve-
per terra. Alcuni sono anche in ■ Il Cam è la prima struttura nata in Italia per operare in questo quei suoi gesti, «uno più brutto dere le cose in modo diverso.
imbarazzo. settore. Prevede prima colloqui individuali col soggetto violento dell’altro e talmente piccoli se Adesso so che il bicchiere è
Lo psicoterapeuta che li se- della durata di un mese. A seguire una specie di scuola con presi singolarmente che passa- mezzo pieno e non solo mezzo
gue li invita a parlare e uno di lezioni e filmati. Infine gli incontri con lo psicoterapeuta. Le donne vano inosservati», non aveva- vuoto». (Tutte queste testimo-
loro rompe il silenzio. Raccon- sono informate dei percorsi dei loro compagni. no niente a che fare con l’amo- nianze sono prese dal sito di
ta di quella volta (è un esem- re e non è riuscito a salvare la Uomini non più violenti si di-
pio, s’intende) che era a casa e sua relazione: ma la sua esi- venta, un’altra associazione
stava guardando la partita, la operatore che ti dice che hai una scelta. Noi siamo parte atti- stenza forse sì, perché ha rico- che lavora tra Milano, Lodi e
sua fidanzata era passata per superato il limite. Un conto è va dei nostri comportamenti e minciato con un’altra donna e Varese).
prendere qualcosa e gli ha quando te lo dice una persona per questo possiamo evitarla. adesso è tornato a star bene.
oscurato momentaneamente come te, che ti sta vicino e sta Le ultime rilevazioni Istat ci di- C’è Roberto che fa l’imprendi- VICINANZA ANCHE A CASA
il televisore. Lui è uscito di mat- vivendo il tuo stesso proble- cono che tre donne su dieci tore e un giorno colpisce con
to, le ha rifilato due scappellot- ma», continua De Maglie. I se- hanno subito qualche forma di una testata sul naso la sua com- «Fare questo lavoro mi ha
ti, l’ha spedita al pronto soccor- greti per sconfiggere la violen- maltrattamento almeno una pagna: lui si dice che «passerà aiutato tantissimo», fa sapere
so. Nella stanza non fiata nes- za, tutto sommato, sono sem- volta nella vita»: tre su dieci è anche questa», lei chiede l’al- Massimo Crucitti, counselor di
suno, dopo qualche minuto plici: riconoscere l’errore, con- un numero a ribasso, perché lontanamento al tribunale e a Uomini non più violenti si di-
un altro partecipante azzarda frontarsi con gli altri, non mol- tiene conto solo delle denunce Roberto sembra di piombare venta: «Alla base della violenza
un commento e sostiene che lare alla prima difficoltà. «Con protocollate. «Se aggiungiamo in un incubo. «La consapevo- c’è spesso un aspetto educazio-
anche lui, al posto di quella una precisazione fondamenta- anche il sommerso», chiosa lezza è arrivata progressiva- nal-culturale che va corretto.
donna, avrebbe avuto paura. le», puntualizza l’esperto: «La De Maglie, «possiamo dire che mente», dice, «solo così ho ini- Da noi i gruppi sono sempre
«Un conto è quando c’è un violenza non è una patologia, è la metà delle donne, in Italia, ziato a vedere i miei errori». condotti solo da uomini per-
ché vogliamo creare un am-
biente di comprensione che
non fa rima con giustificazio-
ne». Appunto: «Da quando mi
sono imbarcato in questo me-
stiere ho capito che io stesso
attuavo con le mie compagne
delle tecniche sbagliate, maga-
ri lo facevo inconsciamente.
Per questo nel relazionarmi
con i miei gruppi sono molto
franco e cerco di non minimiz-
zare mai quello che succede o
è successo». Crucciati va dritto
al punto: «Noi operiamo an-
che un altro passaggio, nel per-
corso di riabilitazione. Quello
del tutoraggio. Cioè seguiamo
A sin., la Opel Corsa su cui sul campo le persone che ci
viaggiavano i ragazzi. chiedono un aiuto». Situazio-
L’incidente è avvenuto dopo ne tipica: durante una separa-
l’1.50 sulla provinciale 5 zione lui deve andare a casa
vicino a San Daniele del Friuli. per prendere le sue cose e sa
Sopra, il povero Daniele che lì incontrerà lei. «È un caso
Burelli, 16 anni classico, potenzialmente peri-
coloso. Noi ci offriamo di ac-
compagnare l’uomo, e basta la
Incidente a San Daniele del Friuli. I genitori: «Non fate il suo stesso errore» nostra presenza per evitare il
peggio».
A 16 anni ruba l’auto di mamma e muore Dopodiché, certo: le violen-
ze non sono tutte uguali. «Spa-
ziamo da quelle fisiche a quel-
Sul web il video dello schianto. A bordo col ragazzo altri sette 15enni del luogo (solo feriti) le verbali. Ma ci sono anche
quelle economiche (della se-
■ Aveva 16 anni Daniele Burelli. E la lometri di strada è durato l’ultimo volo di ghiera incessante, fai che stia bene. Poi la rie: “Non ti dò i soldi per fare la
voglia matta di divertirsi come tutti i ra- Daniele. Il tempo di un soffio o di un scoperta, che è la faccia della morte stes- spesa perché non mi fido di
gazzi della sua età. E così in un sabato respiro lento. L’auto è sbandata lungo la sa... che era l’auto della spesa e delle cor- te”, ndr)», chiarisce Poggi, «e
notte freddo e piovoso di Fagagna (Udi- provinciale 5 tra Rodeano e San Daniele, se a scuola e si è tramutata in una trappo- poi c’è lo stalking vero e pro-
ne), mentre la famiglia dormiva sonni ed è finita contro un palo. Ha abbattuto il la micidiale per il suo ragazzo bellissimo. prio che ha diverse declinazio-
tranquilli e la casa sprofondava in un si- palo e anche un segnale stradale. La povera mamma è arrivata sul luogo ni, dal sadico al romantico».
lenzio avvolgente, ha preso le chiavi L’impatto è stato così violento che la dell’incidente poco dopo l’arrivo delle Purtroppo chi ne è vittima lo sa
dell’auto della madre che era parcheggia- vettura si è cappottata riducendosi a un forze dell’ordine. C’erano i carabinieri di fin troppo bene quante sfuma-
ta in strada e si è messo al volante. L’eb- ammasso di lamiere. Daniele è morto San Daniele e del Norm di Tolmezzo e i ture di maltrattamenti ci sono.
brezza della guida e di una corsa sfrenata sul colpo. Feriti gli altri 7 amici, tutti ra- vigili del fuoco di Gemona. E toccherà a Nel 2014 è stata creata la rete
con gli amici alla maniera dei ragazzi gazzini di 15 anni della zona che sono loro ricostruire l’accaduto, capire la dina- Relive che mette in comunica-
grandi. Non ci pensi a 16 anni ai divieti, stati trasportati agli ospedali di Udine e mica dell’incidente: errore? svista? ine- zione le associazioni come il
alla patente che non hai e a quella sgrida- San Daniele con ferite lievi: la maggior sperienza? Ma adesso c’è spazio solo per Cam di Di Maglie o il centro di
ta che arriverà puntuale domani matti- parte di loro è già stata dimessa con pro- il dolore. Proprio i genitori hanno scritto Poggi o quello di Crucitti. Oggi
na. Con Daniele sono saliti altre sei mino- gnosi dagli 8 ai 20 giorni. Ad accorgersi un messaggio su Facebook che sia di mo- ce ne sono una quarantina su
ri e una ragazzina. Otto passeggeri in tut- che la Opel era sparita dal parcheggio è nito per tutti i ragazzi: «Per favore non tutto il territorio nazionale.
to su una Opel Corsa rosso fiammante. stata la mamma di Daniele che si è subi- fate lo stesso errore che ha fatto lui, non Agli utenti non chiedono un
Stavano dentro l’auto come sardine: due to allarmata ed ha iniziato a cercare il rischiate la vostra vita per delle stronza- euro (se non, in alcuni casi, a
davanti, 4 sui sedili posteriori e due infila- figlio disperatamente. Li conoscono tut- te....vivetela». E la sorella: «Vi prego non titolo di contributo volontario)
ti in qualche modo nel bagagliaio. Uno te le mamme quei momenti: la mente dimenticate il mio fratellino». e fanno del bene. Letteralmen-
dei ragazzi ha anche girato un video agli che corre, il cuore che è un pugno nel C.F. te.
amici da postare su Instagram. Dieci chi- petto e scalpita, il pensiero che è una pre- © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
16 lunedì 18 novembre 2019
A&V Communication

BEAUTY
CAN
SAVE
www.canepa.it

THE
WORLD
CANEPA’S PASSION FOR BEAUTY LEADS ITS CHOICES IN
THE SUSTAINABLE PRODUCTION OF ITS PRECIOUS FABRICS,
INNOVATION AND RESPECT FOR THE ENVIRONMENT.

CANEPA HAS BEEN THE FIRST TEXTILE COMPANY WORLDWIDE TO ENDORSE THE GREENPEACE DETOX PROTOCOL

LiberoPensiero
«Ingorgo Letterario» nel Mugello
■ Dopo un primo assaggio nella versione estiva, torna a Borgo San Lorenzo «Ingorgo Lettera-
rio», il festival mugellano del libro. Il 23 e il 24 novembre Villa Pecori si trasformerà in un bel caffè
letterario che ospiterà oltre 80 gli autori. Tra le tante iniziative la libroterapia, un’escursione
trekking sui passi di Dino Campana e un’intrigante cena con delitto, omaggio a Agatha Christie.
I SIMBOLI DELLA BORSA MEGLIO DELLE TEORIE
L’America si affida al toro, noi al dito medio
Il bovino di bronzo sarà spostato: attira troppi turisti. L’opera rappresenta il mercato americano capace
di rialzarsi ad ogni caduta. A Milano la scultura di Cattelan è un vaffa alla crescita, in perfetto stile grillino
GIULIANO ZULIN
■ Quando un simbolo vale più di
mille teorie, analisi, libri. A New York,
parecchi lo sanno, c’è il famoso “to-
ro”. Si trova vicino a Wall Street e il
“charging bull”, così si chiama l’ope-
ra, rappresenta il mercato che sale. In-
fatti il toro attacca dal basso verso l’al-
to, quindi al rialzo, mentre l’orso of-
fende la preda dall’alto verso il basso,
segnale di ribasso della Borsa. Ecco,
dopo 30 anni l’amministrazione della
Grande Mela ha deciso di spostare la
statua in bronzo in una zona pedona-
le vicino alla sede del Nyse (ovvero la
piazza affari americana). Adesso si tro-
va a Bowling Green Park, all’incrocio
con la Broadway, zona trafficata, pas-
sano auto. E i turisti, sempre pronti a
toccare corna, naso e testicoli del to-
ro, spesso fanno imbestialire la gente
che lavora a New York, costretta a sor-
birsi code e passanti in mezzo alla
strada. Però che bello vedere milioni
di persone avvicinarsi e fare chilome-
tri pur di fare un selfie insieme al più
famoso simbolo del capitalismo e del-
la finanza. Tutte le guide indicano co-
me arrivarci e chi va a New York non
rinuncia a una carezza al bovino di
bronzo. Chissà come mai tutta questa
voglia di sfiorarlo... Forse una spiega-
zione c’è. E sta proprio nell’incredibi-
le storia del “charging bull”.L’artista
che ha partorito l’opera è un italiano.
Per realizzarla ha speso più o meno
350mila dollari, ma il bello è che nes-
suno gliel’aveva commissionata.
Torniamo indietro di 30 anni. Nel
1989 in America era finito il reagani-
smo. E la fine degli anni ruggenti coin-
cide col crollo di Wall Street del 19
ottobre 1987, il famoso lunedì nero.
Quel giorno il Dow Jones, il principale
indice azionario statunitense perse il
22% in un colpo solo. Una tragedia.
Riprendersi era dura, ma lentamente
il gigante a stelle e strisce si tirò su.
Perché? Semplice: l’America non mol-
la mai, riparte sempre. Anzi, dopo
una ricaduta, si rialza più forte di pri-
ma. È sempre successo, dopo il 1929 -
anche se ci sono voluti 15 anni - è
accaduto dopo la crisi degli anni ’70 e,
lo vediamo in questi giorni, con Wall
Street ai massimi: una salita della Bor-
sa ormai lunga 10 anni, dopo quel fa-
moso 666 - numero del diavolo - fatto
segnare dallo S&P500 nel marzo
2009.
ARTURO DI MODICA
Ebbene Arturo Di Modica, l’artista,
ha voluto proprio rappresentare il so-
gno americano con il suo toro. Nato
nel 1941 a Vittoria, in provincia di Ra-
gusa, Arturo a 19 anni si trasferisce a
Firenze per frequentare l’Accademia
17
lunedì
18 novembre
2019
Al via la settimana della cucina italiana
■ Comincia oggi la Settimana della cucina italiana nel mondo. Voluta dalla Farnesina è
giunta alla sua quarta edizione per promuovere l’enogastronomia italiana d’eccellenza:
oltre 1000 appuntamenti saranno realizzati dalle quasi 300 sedi nel mondo. A fare da filo
conduttore la Dieta mediterranea per un modello di vita sano e equilibrato.
delle Belle Arti. Inaugura il suo primo
studio d’arte nel capoluogo toscano,
poi decide di cambiare ulteriormente
aria. Addirittura continente. Emigra
nel 1973 a New York e apre uno studio
a Soho, l’ex area industriale divenuta
ormai meta degli artisti. Quattordici an-
ni dopo, il crollo di Wall Street. Lui pen-
sa che bisogna fare qualcosa per non
piangersi addosso, commiserarsi, la-
mentarsi, per ringraziare gli States. E
inizia a lavorare al toro. Due anni di
fatica, fino ad arrivare al dicembre
1989.
STATUA DI SPERANZA
Nessuno gli ha chiesto l’opera, però
Di Modica sente che serve agli ameri-
cani e al mondo intero. Una statua di
speranza, un messaggio positivo, un re-
galo. Di Natale. Decide che posizione-
rà il toro a Broad Street, esattamente di
fronte al palazzo della Borsa, il New
York Stock Exchange. Però non deve
farsi scoprire. Trascorre delle notti a
cronometrare il passaggio delle volanti
della Polizia. Ha solo sei minuti per ar-
rivare con un furgone, scaricare (ovvia-
mente aiutato) e svignarsela. Ci riesce.
A differenza di Bansky, Di Modica pe-
rò ci mette la faccia. Nei giorni successi-
A sinistra, il Toro di Wall Street opera dell’italiano Arturo di Modica. A destra, L.O.V.E. di Maurizio Cattelan vi alla “posa” si piazza davanti all’ope-
ra spiegando il perché di quel gesto.
Le autorità municipali si accorgono
che non ha permessi. Per cui decidono
di spostare il manufatto nel Queens,
La scultura romana è l’emblema della città lontanissimo dalla zona di Wall Street.
I newyorchesi però si ribellano, così a
La Vittoria Alata torna a Brescia furor di popolo il “charging bull”, lette-
ralmente toro in carica, viene spostato
dove è rimasto per trent’anni da abusi-
EMMA MALATESTA Realizzata in bronzo con la tecnica della fu- vo. Adesso verrà trasferito, ma sempli-
sione a cera persa, la scultura è databile attor- cemente perché curiosi, turisti e “devo-
■ La Vittoria Alata, una delle più straordina- no al secondo quarto del I secolo dopo Cristo e ti” possano coccolarlo meglio. Che invi-
rie statue di epoca romana, torna a Brescia. La per composizione, materiale e conservazione dia... In America hanno un simbolo
grande statua in bronzo amata da Giosuè Car- è una delle opere più importanti della romani- che dà carica, energia, forza, speranza,
ducci che la celebrò nell’ode Alla Vittoria, am- tà. Sarà lei, simbolo della città, ad essere musa tenacia. Da noi invece, davanti a Piaz-
mirata da Gabriele d’Annunzio e da Napoleo- ispiratrice e da trait-d’union di tutte le principa- za Affari, campeggia un bel “dito me-
ne III che ne vollero una copia li iniziative culturali, che nei dio” di nome Love, opera di Maurizio
sarà ufficialmente riconsegnata prossimi due anni coinvolge- Cattelan. Ricordate quando fu posizio-
nel giugno 2020, dopo quasi ranno diversi ambiti, dall’ar- nato nel 2010 di fronte a palazzo Mez-
due anni di lavori di restauro, cheologia all’arte antica e con- zanotte, in centro a Milano? Quanti
promossi dal Comune e dalla temporanea, dal teatro alla foto- commenti favorevoli, soprattutto da si-
Fondazione Brescia Musei e grafia. nistra, all’idea di mandare a quel pae-
condotti dall’Opificio delle Pie- Contestualmente al ritorno se la finanza, le azioni, le società, gli
tre Dure di Firenze. Sarà siste- della Vittoria Alata, il Museo di imprenditori, il sacrificio, il lavoro. Cer-
mata nella cella orientale del Santa Giulia verrà riaperto con to, venivamo dalla crisi del 2008. E “Lo-
Capitolium, in un allestimento un nuovo allestimento della se- ve”, che sta per “Libertà, odio, vendet-
museale curato dall’architetto zione romana. In questi ultimi ta, eternità”, era un risposta alle specu-
spagnolo Juan Navarro Bal- anni, infatti, le indagini archeo- lazione. Una provocazione, che però è
deweg. È proprio nel Capito- logiche in città sono progredite diventata ideologia. L’idea della decre-
lium che nel 1826 venne ritrova- senza soluzione di continuità, scita, portata avanti dai grillini, ha con-
ta durante gli scavi archeologici La Vittoria Alata prima del restauro fornendo numerosi dati per un tagiato tanti. Infatti il Pil italiano è da
condotti dai membri dell’Ate- aggiornamento costante delle prefisso telefonico da anni. Il contrario
neo di Scienze, Lettere e Arti di Brescia, all’in- conoscenze dell’antica Brescia. La sezione pre- di quello che è accaduto negli Usa, do-
terno di un’intercapedine dell’antico tempio senterà quindi reperti mai visti affiancati da ve il coraggio di ripartire ha ripagato i
romano, insieme a sei teste imperiali e ad altri installazioni che renderanno la visita un’espe- sacrifici degli americani. D’altronde lo-
reperti, forse per preservarla da eventuali di- rienza ampliando i temi finora presentati. ro hanno il toro, noi un dito medio.
struzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
18 lunedì SPETTACOLI
18 novembre
2019

AL BANO CARRISI
«C’è tanta stupidità e troppa libertà»
Il cantante: «Detesto l’anonimato social, lo Stato deve intervenire. Sanremo? Aspetto Amadeus»
ALESSANDRA MENZANI
■ Sanremo, la lista nera in Ucraina, Loredana
Lecciso, Romina Power: Al Bano Carrisi, 76 an-
ni, nonno bis da pochi giorni, da almeno cinque
decenni è il protagonista assoluto del costume
italiano. Ogni volta che va in tv fa il pieno d’ascol-
ti, ogni articolo online su di lui totalizza click
garantiti: «Perché mi amano», scherza con Libe-
ro, che lo raggiunge telefonicamente. Perché la
amano? «No lo so. O forse mi odiano: ma co-
munque mi guardano. Mi sento in forma, lo so-
no sempre, tranne quando ho avuto l’infarto e
l’ischemia».
Di recente, l’artista pugliese è stato anche al
centro di un incredibile caso internazionale,
che per fortuna si è risolto per il meglio: era stato
inserito dal ministero della cultura ucraina nella
lista degli individui considerati una «minaccia
alla sicurezza nazionale». Fra loro, anche il regi-
sta russo Nikita Mikhalkov. Il cantante italiano
non ha mai fatto mistero della sua ammirazione
per Putin, che ha anche incontrato nel 2017.
E poi ci sono le faccende amorose. Ogni volta
che il divo di Cellino San Marco fa una foto con
Loredana Lecciso, madre di due dei suoi figli,
l’Italia si interroga sul suo stato sentimentale e i
talk show televisivi si dividono. Sono tornati in-
sieme? Oppure si è riaccesa la fiamma con Ro-
mina, la prima moglie? Incredibile come nel
2019 si parli ancora della coppia che ha fatto
sognare negli anni Settanta e Ottanta. Lui gioca
con il gossip, anche se a volte ne è rimasto strito-
lato. Ultime indiscrezioni: Carrisi e Romina po-
trebbero tornare a Sanremo, nell’edizione 2020
condotta da Amadeus. Insieme, come ai tempi
di Felicità e Nostalgia Canaglia. Pare che la fi-
glia di Tyron Power non ne voglia sapere, ma la
speranza è l’ultima a morire. «Con Romina ci
stiamo confrontando, ma lei ha qualche perples-
sità», aveva detto, «lei non ama molto la compe-
POCO RISPETTO
«Nell’edizione del 2017 ero in gara sul
palco dell’Ariston con la canzone “di
Rose e di spine”. Quel Festival di
Sanremo per me è stato amaro: sono
stato trattato come l’ultimo arrivato»
LA LISTA NERA
«Io inserito nella lista nera dell’Ucrai-
na? Una vicenda che per fortuna è già
passata. Ora sono nella lista bianca.
Penso sia stata una svista, gli errori li
commettiamo tutti, siamo umani.
Meno male hanno riveduto e corretto»
tizione, il brivido del confronto con altri concor-
renti, quel brivido che invece per me è vita».
Come procedono le trattative?
«Vediamo, Sanremo per ora so solo che lo
presenta Amadeus. Alla fine del mese devo fare
una telefonata importante, ma il Festival della
canzone italiana è nelle sue mani e dunque è lui
che deve fare le comunicazioni».
L’ultimo Sanremo, però, non fu una bella
esperienza per lei.
«Esatto. Nel 2017 ero in gara con di Rose e di
spine, canzone che ama moltissimo Elisabetta
Sgarbi, che l’ha messa alla Milanesiana. Quel
Sanremo per me è stato amaro: sono stato tratta-
to come l’ultimo arrivato».
Ma con Romina canta sempre, vero?
«Sono solista ma a volte ci esibiamo insieme.
Mi diverto sia nell’uno che nell’altro caso».
Adesso è in tour?
«Come sempre. Polonia, Repubblica Ceca,
A destra, Al Bano (76 anni) e Romina Power
(68): il loro matrimonio è durato dal 1970 al
1999. Qui sotto il cantante di Cellino San
Marco con Loredana Lecciso (47)
Bulgaria, Santiago De Compostela».
Lo ha visto lo show di Adriano Celentano
su Canale 5?
«Non ho avuto tempo perché sono in giro.
Non vedo l’ora di vederlo».
Andrebbe ospite?
«Mi hanno chiamato per la prossima settima-
na ma sono qui, in giro in questo tour».
Adesso dove è?
«A Zagabria».
Il mese scorso era in Australia per 2 date: il
12 ottobre allo State Theatre di Sydney; poi,
davanti a quasi 4mila persone, alla Margaret
Court di Melbourne. Come trova l’energia?
«L’energia la vendo».
Contento di non essere più nella lista nera
dell’Ucraina?
«Una vicenda già passata. Ora sono nella lista
bianca. Penso sia stata una svista, gli errori li
commettiamo tutti, siamo umani. Meno male
hanno riveduto e corretto».
Senta, lei che ha cantato prima di tutti una
canzone ambientalista - Cara Terra Mia -
cosa pensa del fenomeno Greta Thunberg?
«Ben venga, ma ricordiamoci anche di Celen-
tano e di tutti coloro che hanno cantato l’urlo di
dolore per l’amata Terra. Già nel 1986 cantavo
con Romina Notte a Cerano, sempre sul tema
dell’inquinamento. Un pezzo da brivido che
canto ancora oggi. Il rispetto dell’ambiente non
si fa per moda ma per necessità. La mamma ci
ha messo al mondo, ma se non ci fosse Madre
Terra che ci nutre, cosa faremmo?».
Cosa pensa della scorta a Liliana Segre?
«Sacrosanta. Con quello che ha passato...».
Anche lei ha degli odiatori dei social?
«Ogni tanto ricevo qualche insulto ma non li
leggo. C’è troppa libertà. La stupidità umana è
infinita e quello che più mi dà fastidio sono la
maleducazione - che è più facile dell’educazio-

RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7
6.00 Rai Parlamento 6.00 Detto Fatto. Condotto 8.00 Agorà 6.00 Prima pagina Tg5 6.35 I puffi 6.00 Target 1993/94 6.00 Meteo - Traffico -
Punto Europa da Bianca Guaccero 10.00 Mi manda Raitre 7.55 Traffico - 7.05 Marco dagli 6.15 Mediashopping Oroscopo
6.30 TG1 - Previsioni con Carla Gozzi e 10.55 Rai Parlamento Meteo.it Appennini alle Ande 6.45 TG4 - L’ultima 7.00 Omnibus - News (Dir.)
sulla viabilità CCISS Guillermo Mariotto Spaziolibero 8.00 TG5 Mattina 7.35 Rossana ora mattina 7.30 TG La7
Viaggiare informati (Replica) 11.05 Tutta salute “Sindrome 8.45 Mattino Cinque. 8.05 E’ quasi 7.05 Renegade “Video- 7.55 Omnibus Meteo
6.45 Unomattina. 7.00 Charlie’s Angels metabolica”. Condotto Condotto da magia Johnny tape” “Il terrorista” 8.00 Omnibus -
Condotto da “Angeli a rotelle” da Pier Luigi Spada, Federica Panicucci e 8.30 Una mamma per amica “Morte al circo” Dibattito (Dir.)
Valentina Bisti 7.45 Streghe Michele Mirabella. Francesco Vecchi “Soddisfazioni” con Lorenzo Flaherty 9.40 Coffee Break.
e Roberto Poletti “L’amore di Sam” Con la partecipazione 10.55 TG5 - Ore 10 “Yale sto arrivando” 10.10 Detective in corsia Condotto da Andrea
10.00 Storie Italiane. 8.30 TG2 di Carlotta Mantovan 11.00 Forum. 10.20 The Mentalist “Dipin- “Ritorno al passato - Pancani (Dir.)
Condotto da 8.45 Radio 2 - Social Club 11.55 Meteo 3 - TG3 Condotto da gilo di rosso” “Casa- seconda parte” 11.00 L’aria che tira.
Eleonora Daniele 10.00 TG2 Italia 12.25 TG3 Fuori TG Barbara Palombelli nova rosso cremisi” con Dick Van Dyke Condotto da Myrta
12.00 La prova del cuoco. 10.55 TG2 Flash 12.45 Quante Storie “L’inte- 13.00 TG5 - 12.10 Cotto e mangiato - 11.20 Ricette Merlino (Dir.)
Condotto da Elisa Iso- 11.00 Rai TG Sport Giorno razione tra ondata mi- Meteo.it Il menù all’italiana 13.30 TG La7
ardi con la partecipa- 11.10 I Fatti Vostri. Condotto gratoria e vecchio 13.40 Beautiful 12.25 Studio Aperto - Meteo 11.55 Anteprima TG4 14.15 Tagadà - Tutto
zione di Claudio Lippi da Giancarlo Magalli, continente”. Condotto 14.10 Una vita 13.05 Sport Mediaset 12.00 TG4 - Meteo.it quanto fa politica.
13.30 TG1 Roberta Morise da Giorgio Zanchini 14.45 Uomini 13.45 I Simpson 12.30 Ricette all’italiana Condotto da Tiziana
14.00 Vieni da me. 13.00 TG2 Giorno 13.15 Prima tv Passato e Donne 15.00 Prima tv free The Big 13.00 La signora in giallo Panella (Dir.)
Condotto da 13.30 TG2 Costume e Presente 16.10 Il segreto Bang Theory “La deri- “Un testimone sco- 17.00 Atlantide Files
Caterina Balivo e Società 14.00 TG Regione - Meteo 17.10 Pomeriggio Cinque. vazione dell’alloca- modo” con 18.00 Joséphine,
15.40 Prima tv Il paradiso 13.50 TG2 Medicina 33 14.20 TG3 - Meteo 3 Condotto da zione della Angela Lansbury ange gardien “Non vi
delle signore - Daily 14.00 Detto Fatto. Condotto 14.50 TGR Leonardo Barbara d’Urso sovvenzione” 14.00 Lo sportello di Forum. dimenticherò mai”
“Seconda stagione, da Bianca Guaccero 15.05 TGR Piazza Affari 18.45 Novità Prima tv 15.30 Lethal Weapon Condotto da con Mimie Mathy
26a puntata” con con Carla Gozzi e 15.10 TG3 L.I.S Conto alla rovescia “Clandestini” Barbara Palombelli 20.00 TG La7
Alessandro Tersigni Guillermo Mariotto 15.15 Rai Parlamento Tg “Prima puntata”. “Chi si tira indietro?” 15.30 Donnavventura 20.35 Otto e mezzo.
16.30 TG1 - TG1 Economia 16.25 Squadra Speciale 15.20 Il Commissario Rex Condotto “La spia che 15.35 Prima tv Hamburg Condotto da
- Che tempo fa Cobra 11 16.05 Geo da Gerry Scotti mi amava” Distretto 21 Lilli Gruber (Dir.)
16.50 La vita in diretta. “Fuga spettacolare” 18.55 Meteo 3 - TG3 19.45 Conto alla rovescia. 18.10 Colorado Pills “La matrioska” 21.15 Prima tv free
Condotto da “Oltre la legge” 19.30 TG Regione - Meteo Condotto da 18.20 Studio Aperto Live con Sanna Englund Grey’s Anatomy “Vo-
Lorella Cuccarini 18.00 Rai Parlamento Tg 20.00 Blob Gerry Scotti 18.30 Studio Aperto - Meteo 16.40 Il ritorno di Colombo glio una nuova droga”
e Alberto Matano 18.10 TG2 Flash L.I.S. 20.20 Prima tv That’s amore 19.55 TG5 Prima Pagina 19.25 C.S.I. Miami “48 ore “Il gioco è fatto” con Ellen Pompeo
18.45 L’eredità. 18.15 TG2 - Storie di uomini 20.00 TG5 - per vivere” “Partita a con Peter Falk 22.10 Prima tv free
Condotto da 18.30 Rai TG Sport Sera e altri animali Meteo.it tre” con David Caruso 18.50 Anteprima TG4 Grey’s Anatomy
Flavio Insinna 18.50 N.C.I.S. “Scomparso” 20.45 Prima tv 20.40 Striscia la Notizia - 21.20 Pirati dei caraibi - La 18.55 TG4 - Meteo.it “Non abbiamo inne-
20.00 TG1 “L’incidente” con Un posto al sole La voce della resi- maledizione del for- 19.30 Tempesta scato il fuoco” con
20.30 Calcio, Qualificazioni Mark Harmon 21.20 Prima tv Report lienza. Condotto da ziere fantasma (Avven- d’amore Ellen Pompeo
Campionati Europei 20.30 TG2 - 20.30 “La sicurezza online, il Ezio Greggio ed tura, 2006) con Johnny 20.30 Stasera Italia 23.05 Perception
2020 Italia - Armenia 21.00 TG2 Post 5G, l’IMU sugli alloggi Enzo Iacchetti Depp, Orlando Bloom, 21.25 Quarta Repubblica. “Messaggera”
(da Palermo) (Diretta) 21.20 Prima tv Anche Stasera militari”. Condotto 21.20 Prima tv Keira Knightley. Regia Condotto da con Eric McCormack
23.05 Prima tv Frontiere. tutto è possibile da Sigfrido Ranucci Live Non è la D’Urso di Gore Verbinski. Nicola Porro 0.00 Perception “Lewicki”
Condotto da “Il meglio dell’edi- 23.10 Ultima puntata - 1.15 TG5 Notte - 0.20 The Apparition (Hor- 0.45 Appuntamento con Eric McCormack
Franco Di Mare zione 2019”. Condotto Prima tv Prima del- Meteo.it ror, 2012) con Ashley con Amanda Lear 0.50 TG La7
0.05 S’è fatta notte da Stefano De Martino l’alba “Lo spopola- 1.55 Striscia la Notizia - Greene, Sebastian «Special dedicato alla 1.00 Otto e mezzo.
0.35 TG1 Notte - 0.20 Prima tv Povera Patria. mento in Molise, un La voce della resi- Stan, Julianna Guill. regina della disco Condotto da
Che tempo fa 1.45 Riflessi sulla pelle sacerdote sotto scorta, lienza. Condotto da Regia di Todd Lincoln. music anni 80-90» Lilli Gruber (Repl.)
1.10 Sottovoce (Thriller, 1990) con la falconeria nel Parco Ezio Greggio ed 1.45 Studio Aperto - 1.55 Stasera Italia 1.40 Camera con Vista
1.30 Italiani Viggo Mortensen, Lin- della Majella, la me- Enzo Iacchetti La Giornata 2.50 TG4 - L’ultima (Repl.)
2.40 Cinematografo dsay Duncan, Jeremy tropolitana milanese” 2.30 Uomini 2.00 Sport Mediaset - ora notte 2.10 L’aria che tira.
3.35 Risate Cooper. Regia 0.00 TG3 Linea notte e Donne La giornata 3.10 Media shopping Condotto da Myrta
di notte di Philip Ridley. 1.00 Meteo 3 3.30 CentoVetrine 2.15 Media shopping 3.25 Come eravamo Merlino (Repl.)
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19
18 novembre
2019

LA FIRST LADY DA RECORD

ne - e l’anonimato. Lo Stato e la legge dovrebbe-
ro intervenire e mettere un freno alla pazzia».
Dicono che il fascismo stia tornando...
«La radice del male non si può estirpare.
Quando devono fare una guerra, chissà perché,
trovano sempre i soldi. La guerra è più facile
della pace».
Quando la rivedremo in televisione?
«Ognuno ha il suo ufficio, ogni tanto la televi-
sione è il mio e devo presenziare. Il 15 registro
un programma su Raiuno in prima serata sul
tema della salute, a cui tengo molto. Il nome del
conduttore non me lo ricordo».
Rifarà lo show con Romina su Canale 5?
«Vedremo».
Fiorello su RaiPlay lo ha visto?
«Fortissimo, argento vivo. Anzi, oro vivo».
Andrà ospite?
«Se sono mi chiamano e sono libero, sì».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Toffanin trionfa su Mediaset
Ascolti al top per «Verissimo» grazie alla signora Berlusconi: un esempio di bravura e professionalità
ALICE PENZAVALLI scano il merito di entrare nel profondo e si com- rare volte in cui parla di sé, non dimentica di
muovano appena iniziano a raccontarsi. Usa fare riferimenti alla sua famiglia d’origine e ai
■ Sabato scorso Verissimo ha totalizzato un diversi registri: si diverte quando si esibisce un figli Lorenzo Mattia e Sofia Valentina. È rimasta
nuovo record stagionale. Con 3.031.000 tele- cantante, piange quando il racconto si fa più la ragazza della porta accanto. Non mostra mai
spettatori, pari al 23.03% di share, il contenitore delicato; fa una carezza per incoraggiare, ab- superbia o narcisismo. Soprattutto, non ha bi-
di Canale5 ha raddoppiato il competitor Italia- braccia quando deve dare forza; soprattutto, sa sogno di prendersi la scena: è lì per raccontare
Sì! (Rai1), fermo a 1.445.000 (10.4%). La vittoria quando mettere un freno in quello che è il suo le storie degli altri, non la sua. Infatti, ha scelto
di Verissimo non è una novità di questa stagio- salotto. di scindere la vita privata da quella pubblica.
ne, ma è forse giunto il momento di riconosce- Nella scorsa edizione l’abbiamo vista alle pre-
re alla padrona di casa, Silvia Toffanin, il giusto se con una Pamela Prati che abbandona lo stu- LAVORO, LAVORO, LAVORO
plauso. dio nonostante gli accordi circa il famigerato
Al timone del programma dal È la compagna di Pier Silvio Berlu-
2006, è il classico esempio di una sconi, avrebbe potuto avanzare ri-
carriera costruita passo dopo pas- chieste; invece, ha continuato a la-
so, in silenzio, senza sgomitare. In vorare a testa bassa sul suo orticel-
un parterre televisivo in cui a vince- lo. Un atteggiamento distante dal cli-
re sono spesso carriere fulminee ché della «donna di» favorita solo in
che con altrettanta facilità si trasfor- virtù di rapporti personali. Questa è
mano in meteore, la conduttrice di la sua quattordicesima edizione ed
Verissimo dimostra che la professio- è diventata, a tutti gli effetti, un volto
nalità non si improvvisa. La forza di di punta di Mediaset, ma, nonostan-
Verissimo risiede nelle interviste, la te i successi ottenuti, non è disposta
forza della Toffanin nella capacità a lasciare Verissimo per una promo-
di condurle e di estrapolare da ogni zione in prima serata.
ospite pezzetti di privato. Negli an- Le sono stati proposti Amici Cele-
ni, ha imparato a creare grande em- brities, Grande Fratello Vip e Temp-
patia con l’intervistato grazie a una tation Island Vip, ma l’offerta è sta-
prossemica consolidata e vincente: Silvia Toffanin (40 anni) è al timone di «Verissimo» dal 2006 ta declinata. A TV Sorrisi e Canzoni
sguardo fisso, voce dolce, l’atteggia- ha dichiarato: «Mi lusinga che ab-
mento è quello dell’amica pronta ad accogliere matrimonio con Mark Caltagirone e, senza per- biano pensato a me per progetti così importan-
le tue confidenze. dere le staffe, liquida la faccenda con un sempli- ti, ma, rischiando di sembrare fuori dal mondo,
ce, ma perentorio: «Una barzelletta che non fa io tra la carriera e la famiglia sceglierò sempre
DOMANDA DOPO DOMANDA più ridere». Chapeau. la famiglia. Perché il tempo che posso passare
Silvia Toffanin non indossa una maschera, è con chi amo è il regalo più grande che esista».
Domanda dopo domanda, scava nell’anima semplicemente se stessa. Un dettaglio che al Una risposta da donna tutta d’un pezzo, deci-
del suo ospite senza andare mai alla ricerca del pubblico non sfugge. Il suo successo, poi, deri- sa, tosta, dalle idee molto chiare, anni luce di-
pruriginoso o dello scabroso; è rassicurante, ri- va soprattutto dal rapporto che è riuscita a in- stante dall’immagine della conduttrice insicu-
mane sempre un passo indietro e questo fa sì staurare con i telespettatori grazie al modo in ra e alle prime armi, capitata lì per caso e oggi i
che l’ospite si spogli della sua maschera di arti- cui entra nelle case degli italiani: in punta di numeri raggiunti da Verissimo dimostrano che
sta per mostrarsi come uomo. Non è un caso, piedi. Volto acqua e sapone, atteggiamento pa- il tempo è galantuomo.
infatti, che tanti dei suoi intervistati le ricono- cato e misurato, ha sposato il basso profilo. Le © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Abatantuono SCC Juventus - Milan Watchmen “Little Pr. Cinema Energy Action Premium Stories
21.00 Kung Fu Panda SCF (12a g.) SPF Fear of Lightning” SKA
19.00 Spy Game (Spionaggio, 20.25 Legends of Tomorrow 19.20 Orange is the New
21.15 Maria Regina di Scozia “L’ultimo rifugio” Black “Interrogatori”
Con Margot Robbie SC2 DOCUMENTARI RAGAZZI 2001) con Robert Redford.
21.15 Prima tv iZombie 20.25 All American “Una
Regia di Tony Scott.
21.15 Prima tv City of Lies - 21.00 Prima tv Seconda 20.00 A casa dei Loud NCK 21.15 Ferite mortali (Poliziesco, “La morta è servita” serata indimenticabile”
L’ora della verità guerra mondiale: 20.05 Teen Titans Go! CN 2000) con Steven 22.05 Mr. Robot “Metodo 21.15 Suits “Promesse,
Con Johnny Depp SC1 i momenti decisivi THC 20.30 Lo straordinario Seagal. Regia di non consentito” promesse”
21.15 Agente 007 - Andrzej Bartkowiak. 22.55 The Vampire Diaries 22.05 Suits “Fatturato
21.15 Best Bakery: mondo di Gumball CN
La spia che mi amava 23.05 Ruslan (Azione, 2009) “Mammina cara” al metro quadro”
pasticcerie d’Italia SKU 20.55 Lo straordinario con Steven Seagal. 22.55 Riverdale “Il segreto della
Con Roger Moore SCCO 23.40 Chicago Fire
21.55 L’Eldorado della mondo di Gumball CN Regia di Jeff King. “Una grande famiglia” Casa della Raccolta”
22.35 Nero Bifamiliare
droga: viaggio 21.20 Craig CN
Con Claudia Gerini SCC
in prima classe NGC 21.45 Craig CN Premium Cinema Pr. Cinema Comedy Premium Crime
22.35 Echo il mio amico
delfino 21.55 Wild Frank: 22.00 Miraculous DY 19.20 E io non pago - L’Italia dei 19.35 Pierino contro tutti 20.25 Law & Order True Crime:
Con Axle McCoy SCF animali da salvare D 22.10 Lo straordinario furbetti (Commedia, 2012) (Comico, 1981) con The Menendez Murders
22.00 Prima tv Breve storia con Maurizio Mattioli. Alvaro Vitali. Regia “Episodio 4”
22.45 Cash - Paga o muori mondo di Gumball CN Regia di A. Capone. di Marino Girolami. 21.15 Prima tv Blindspot
Con Sean Bean SCS del Fascismo THC 22.25 Regal Academy NCK “Blackout”
21.15 Forever Young (Commedia, 21.15 Austin Powers in Gol-
2016) con Fabrizio dmember (Commedia, 22.05 Murder in the first
LEGENDA HD
Canale disponibile anche in alta definizione
Bentivoglio. Regia 2002) con Mike Myers. “Sam e l’arte della fuga”
CN Cartoon Network FC-FL Fox Crime Fox Life SCCO Cinema Collection SP1 Sky Sport Uno di Fausto Brizzi. Regia di Jay Roach. 22.55 Person of Interest
D Discovery Chan. NCK Nickelodeon SCA-D Cinema Action-Drama SPA Sport Arena
DY Disney Channel NGC National Geo. SCC-F Cinema Comedy-Family SPF Sky Sport Football
22.55 A Star is Born (Dram., 22.55 Hot Fuzz (Azione, 2007) “Colpevole”
ES Eurosport SKA-SKU Sky Atlantic - Sky 1 SCR-S Cin. Romance-Suspence SSA Sky Sport Serie A 2018) con Bradley Cooper. con Simon Pegg. 23.45 Covert Affairs
F Fox SC1-2 Cinema 1-Cinema 2 SF1 Sky Formula 1 THC The History Channel Regia di Bradley Cooper. Regia di Edgar Wright. “Ecoterroristi”
20

LiberoSport
lunedì
18 novembre
2019

■ Le vituperate domeniche senza il calcio ma-
Calcio femminile schile dei club hanno da qualche tempo un sapo-
re diverso: no, non per le partite della Nazionale
Orgoglio Milan: di Mancini, ormai qualificata da tempo a Euro
2020, ma grazie allo spettacolo offerto dal calcio
femminile, proveniente dallo stadio Brianteo di
2-2 con la Juve Monza.
Questo il teatro della sfida di alta classifica tra il
reso pesante dalla pioggia incessante, in un mat-
ch che termina 2-2 grazie alla rete messa a segno
di testa al 93’ dal terzino Francesca Vitale. Un gol
che fa scatenare l’entusiasmo sulla panchina dei
padroni di casa, con Ganz letteralmente impazzi-
to per l’impresa delle sue ragazze.
Il match è combattuto ed equilibrato: il Milan
gioca meglio, la Juve segna, proprio come accadu-
questo inizio di campionato, a quota 4 gol in 5
partite di cui due nel derby contro l’Inter. La Juve
si riporta avanti all’81’ grazie al gol di Andrea Sta-
skova, ceca classe 2000, ma in extremis arriva il
meritato pari del Milan, che mantiene l’imbattibi-
lità stagionale: Tucceri scodella in area, Vitale è
bravissima a incornare di testa e battere Giuliani.
Un pomeriggio esaltante per il calcio femmini-

a tempo scaduto Milan di Maurizio Ganz e la Juventus di Rita Gua-

rino, rispettivamente seconda e prima forza del
campionato di Serie A. Quattro gol, tante emozio-
ni e un finale al cardiopalma: le rossonere rimon-
tano per due volte le bianconere, su un terreno
to nella recente partita dei colleghi uomini. Van-
taggio bianconero al 20’, in seguito a un autogol
di Laura Fusetti sul cross in area di Valentina Cer-
noia, pari rossonero che arriva con la solita Domi-
nika Conc, slovena classe ’93, vera sorpresa di
le, grazie anche ai 3500 tifosi presenti, con un
pareggio che lascia la situazione in classifica inva-
riata e molto aperta: Juve prima a quota 16, Milan
a 14, Fiorentina a 13 dopo la vittoria contro il Bari.
MARIACHIARA ROSSI

Commento
I ct zittiscono
i loro colleghi
GABRIELE GALLUCCIO

■ I giocatori sperano di far

bene nei club per poter un
giorno arrivare in nazionale.
È una massima calcistica
che tutti conoscono, ma non
è sempre vera. Citofonare
Florenzi, il capitano fanta-
sma della Roma che è diven-
tato un caso: Fonseca lo ha
relegato in panchina sei vol-
te di fila. Nelle gerarchie è sta-
to scavalcato da Spinazzola
e Santon, ma in nazionale ha
ritrovato fiducia e posto da Il commissario tecnico degli
titolare. In più Mancini lo ha azzurri, Roberto Mancini (54
virtualmente già convocato anni) LaPresse
per l’anno prossimo: «Si è ri-
posato, sarà più fresco sia
per queste partite che per
l’Europeo». Un attestato di

A PALERMO ORE 20.45 (DIRETTA RAIUNO)

stima per Florenzi e forse un
messaggio per Fonseca.
Dal capitano fantasma a
quello ammutinato, il ct az-

zurro ha dato la possibilità a
Insigne di scacciar dalla te-
sta i turbamenti che aveva
portato con sé da Napoli. Al-
meno per una sera Lorenzo
è apparso nella versione mi-
gliore, tanto da trovare il ter-
zo gol nelle ultime quattro
partite con l’Italia. Contro
l’Armenia lascerà spazio a El
Shaarawy, poi tornerà da An-
celotti, con il quale dovrà tro-
vare il modo di salvare una
stagione complicata ma non
ancora compromessa.
A proposito di nazionali
che smentiscono i club, il ca-
so più mediatico è ovviamen-
te quello di Ronaldo. Un fe-
nomeno in campo e nel far
parlare di sé tutti i giorni. Do-
po la sostituzione non gradi-
ta e tutte le polemiche che
ne sono seguite, la risposta
di Cristiano è arrivata dalla
nazionale con una tripletta
contro la Lituania e il gol qua-
lificazione contro il Lussem-
burgo. Gli avversari non era-
no irresistibili (eufemismo) e
CR7 ne ha approfittato per
salire a 99 reti con il Portogal-
lo: può essere il primo calcia-
tore europeo a raggiungere
quota 100. Un altro record
che però non scalfirà la con-
vinzione che Sarri abbia fat-
to bene a cambiarlo per Dy-
bala, altrimenti non avrebbe
battuto il Milan. Il bello di
parlare con il senno di poi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MANCINI L’INSAZIABILE
Contro l’Armenia l’Italia cerca il decimo successo di fila nelle qualificazioni per un anno di soli sorrisi
Il segreto è nel “piano” del selezionatore: «Oltre ai punti volevo un gioco che facesse riavvicinare i tifosi»
FRANCESCO PERUGINI
■ Un tempo forse dieci ragazze non po-
tevano bastare per il giovane Roberto
Mancini. Oggi il maturo ct non si accon-
tenta di dieci vittorie di fila: vuole l’undice-
sima di fila stasera contro l’Armenia (ore
20.45, diretta Raiuno). Trionfare anche
nel match del Barbera vorrebbe dire fare
dieci su dieci nelle qualificazioni a Euro
2020 – mai successo –, compiere un altro
passettino nel ranking Fifa (quello che de-
ve portarci in posizione comoda ai sorteg-
gi mondiali del dicembre 2020) e soprat-
tutto completare un anno senza passi fal-
si. Il primo successo della serie, infatti, arri-
vò il 20 novembre 2018 contro gli Stati Uni-
ti in amichevole (1-0, gol di Politano).
«ESEMPIO PER TUTTI»
Com’è nato un simile percorso? Da un
sogno che poteva sembrare un’utopia
all'inizio e che ora incassa i complimenti
del maestro Arrigo Sacchi («La sua Italia
un esempio per tutta la Serie A»): «È un
complimento di grande valore. Il nostro
obiettivo iniziale non era quello di vincere
tutte le partite, ma di fare qualcosa di di-
verso, di cercare un calcio vincente, corag-
gioso per riavvicinare i tifosi, sempre in
avanti a costo di rischiare qualcosa», rico-
struisce il ct. «I ragazzi hanno raccolto su-
bito la sfida. Il segreto è aver scelto giovani
di buona tecnica, anche se magari non
avevano altre qualità. Essere giovani vuol
dire poter alimentare la corsa e il pressing
che vogliamo. Se recuperiamo la palla vici-
no alla loro porta, è più facile fare gol e più
difficile subirlo».
Da sognatore ad alchimista, ecco la tra-
sformazione in vista per il Mancio stasera:
«L’intenzione è di fare 5-6 cambi. Gioche-
ranno di sicuro Sirigu, Biraghi, Romagno-
li, vedremo come sta Bonucci. Zaniolo?
Vediamo...». Per il romanista, già bocciato
contro la Bosnia a favore di Tonali nel ruo-
lo di mezzala, potrebbe esserci un’altra
panchina a favore di Castrovilli della Fio-
rentina. In avanti con Immobile, toccherà
all’altro viola, Chiesa: «Mi aspetto una
grande prova, da lui e da quelli che non
hanno giocato in Bosnia, che devono di-
mostrare di meritarsi di esser qui. La parti-
ta per la classifica non conta, ma crescere
vuol dire anche metterci la stessa concen-
trazione delle gare importanti. Le grandi
squadre fanno così».
Ma l’Italia è già tornata grande, a due
anni dal tracollo dell’eliminazione mon-
diale contro la Svezia? La risposta la dà LE ALTRE
Bonucci, che all’andata aveva subito un
colpo al volto da Karapetian poi espulso
tra le polemiche: «Non possiamo già dire Già 17 promosse
che siamo tra le grandi d’Europa, ci torne-
remo quando dimostreremo di aver salito
Serbia e Kosovo
quel gradino che ci manca per competere agli spareggi
con chi negli ultimi anni ha fatto la diffe-
renza a livello europeo e mondiale: Fran- ■ Con i campioni
cia, Germania, Spagna, Inghilterra», dice uscenti del Portogallo
il capitano azzurro che si avvia alla sua 95ª (2-0 al Lussemburgo
presenza in azzurro, a meno otto dal com- senza strafare) sale a di-
pagno di reparto Chiellini («il suo infortu- ciassette il numero della
nio mi ha acceso dentro qualcosa in più). qualificate a Euro 2020.
La Serbia, fermata sul
PAROLA A BONUCCI 2-2 dall’Ucraina, passe-
rà dagli spareggi. Stesso
«Sono tutte squadre che hanno diversi destino per il Kosovo
giocatori che si confrontano da anni a li- che insacca la seconda
vello europeo Noi ne abbiamo un po’ me- sconfitta di fila: pesante
no: ci manca solo quello, l’esperienza per il 4-0 rifilatogli dall’In-
poterci arrivare. Questo processo lo stia- ghilterra, cechi promos-
mo accelerando grazie a Mancini: è un si grazie all'1-0 alla Bul-
lavoro che ci porta a migliorare la gestio- garia.
ne del lavoro settimanale, ma anche i mo- Oggi tutto in bilico
menti della partita. Ce ne sono in cui puoi nell’incredibile girone D
accelerare, rischiare, ma ci sono anche con Danimarca a 15
momenti in cui bisogna essere bravi a fer- punti, Svizzera a 14 e Ir-
marsi un attimo, a gestire». landa a 12.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 ■ Diceva così, Alessandro Fei, nel giorno della presen-
Pallavolo tazione della Gas Sales Piacenza: «Quest’estate ho co-
stretto Zlatanov a confermarmi a Piacenza. Deve essere
Fei da urlo: presente quando batterò il suo record». Ieri la profezia
si è avverata proprio di fronte al suo attuale direttore
1° marcatore generale: è lui il miglior bomber di sempre in Italia
(punti in regular season, playoff e Coppa Italia).
di sempre Prima della gara con Monza l’opposto biancorosso
era a quota 9680, Zlatanov 8 lunghezze più avanti: una
distanza colmata in scioltezza e un nuovo primato desti-
nato a durare. Fei, classe ’78, mette alle spalle fenomeni
lunedì
21
del calibro di Lorenzo Bernardi (terzo a 9034), Andrea
Giani, Samuele Papi, Luca Cantagalli e Andrea Zorzi. 18 novembre
2019
Altri giocatori italiani: Alberto Cisolla è alla posizione
numero 23 con 5312 punti (attualmente è impegnato in
A-2 con Brescia), Aleksandar Atanasijevic è 36° con
4137, mentre Osmany Juantorena è al numero 39 con
4044.

■ Jannik Sinner conclude la stagione così co-
Tennis me l’aveva cominciata, vincendo un Challen-
ger. Allora era a Bergamo, stavolta tra le monta-
Super Sinner: gne di casa: era il numero 546 al mondo, da
oggi è il 78. Tutto ciò dopo aver vinto le Next
Gen Finals a Milano e aver completato un inte-
re a Ortisei, ro torneo senza perdere neanche un set. In Val
Gardena nulla ha potuto l’austriaco Ofner, liqui-
top 10 avevano una posizione migliore: si tratta
di Nadal (49) e Federer (58), gli altri sono dietro
a partire da Djokovic (93). Addirittura Thiem
era il numero 640, mentre Medvedev e Berretti-
ni non erano neanche in classifica.
I segnali di un talento generazionale ci sono
tutti. Le qualità tecniche sono indiscutibili,
mentre la personalità e la capacità di apprendi-
scendo rossiniano: i primi incontri vinti in un
Masters 1000 e in un Atp 500, poi la semifinale
nel 250 di Anversa e infine le Next Gen Finals.
Dove è entrato da invitato ed è uscito da padro-
ne, non prima di aver messo in imbarazzo i
migliori under 21 del mondo.
Adesso Sinner si godrà qualche giorno di ripo-
so, dopodiché tornerà ad allenarsi a Bordighera

è 78 al mondo dato con il punteggio di 6-2, 6-4.

L’altoatesino sta battendo diversi record di
precocità, tanto che il suo nome inizia già ad
essere conosciuto all’interno del circuito. Alla
sua età (18 anni e 3 mesi) solo due degli attuali
mento sono impressionanti. Sinner ha appena
iniziato a giocare con i grandi eppure sembra
che lo faccia già da anni, chiedere conferma a
Monfils, il primo top 15 battuto in carriera da
Jannik. Il quale è stato protagonista di un cre-
in vista del 2020, anno in cui avrà tanti occhi
puntati addosso. A partire dal torneo di Doha
(6 gennaio) e dagli Australian Open, primo
Slam stagionale.
GAGA

F.1 IN BRASILE MOTO A VALENCIA

Ko col Brasile
Guai per Sarri:
si ferma pure
Alex Sandro
■ Ora la Juve trema dav-
vero. Dopo il guaio accusa-
to da Pjanic contro l’Italia
– fuori con l’Atalanta, ma
forse già pronto per l’Atleti-
co – si fa male anche Alex
Sandro. Lesione all’addut-
tore della coscia destra per
il terzino brasiliano, uscito
dopo un’ora di gioco
nell’amichevole con l’Ar-
gentina. Si teme uno stop
importante per il laterale
che inizierà le cure con la
nazionale verdeoro.
Intanto, rientra in parte
il caso Ronaldo: dopo il
2-0 al Lussemburgo che
ha qualificato il Portogallo
a Euro 2020 (99esimo gol
in nazionale per Cr7), il lu-
sitano è tornato sulla rab-
biosa reazione alla sostitu-
zione contro il Milan: «Nel-
le ultime tre settimane so-
no stato limitato. Non c’è
stata polemica da parte
mio nel cambio, voi avete
creato il caso. Chiaro che
non mi piace essere sosti-
tuito, ma non ero al me-
glio, ho cercato comun-
que di aiutare la Juventus,
giocando anche da infortu-
nato».
Ferrari disastrose: Toh, vince Marquez
si eliminano da sole Ora si trovi un rivale
Trionfa Verstappen, 2ª la Toro Rosso di Gasly Nell’atto finale dodicesima perla dello spagnolo
Leclerc e Vettel si buttano fuori: «Ci dispiace» Ma senza avversari le due ruote sono una noia
FEDERICO STRUMOLO que giri dal traguardo mentre batta- FEDERICO DANESI stesso punto. Solo una distorsione
gliavano per la quarta posizione. della caviglia, e gli è andata di lusso.
■ Il miglior Max Verstappen «Dispiace per la squadra, ma en- ■ Niente sconti, è l’unica filosofia Sul podio sono saliti i primi tre, ma
dell’anno conquista il Gran Premio trambi siamo maturi per capire che che Marc Marquez conosce. E niente appena dopo Marquez ha invitato Jor-
più folle della stagione. Tra safety queste sono cose che capitano, so- vittorie, nonostante le sei pole, è il de- ge Lorenzo a raggiungerlo per festeg-
car (due nel finale), ritiri (tra cui no sicuro che il nostro rapporto non stino di Fabio Quartararo. Forse il giare con lui: «Non si merita un ritiro
quello di Bottas), bagarre all’ultimo cambierà» dichiara a riguardo Le- prossimo anno il testa e testa che deci- dopo una stagione così, non spiega la
sangue (con le due Ferrari fuori per clerc; «É un peccato per il team, era- derà il Mondiale di MotoGp sarà tra il sua grande carriera sportiva e quello
un contatto tra Vettel e Leclerc a cin- vamo in lotta, sinceramente pensa- cannibale spagnolo e il francesino del che ha significato per il motocicli-
que giri dal traguardo) ed un’incre- vo di averlo già passato e non so per- secondo team Yamaha che in pochi smo. Sei qui per vincere e, nella sua
dibile seconda posizione di Pierre ché ci siamo toccati» la risposta di si aspettavano lo scorso marzo. testa come nella mia, se non puoi far-
Gasly con l’italiana Toro Rosso. Alla Vettel. Di sicuro però la Honda non guar- lo non devi continuare». E ora tutti si
fine, però, ha vinto il più forte. Dopo- Un risultato che, tra l’altro, com- da in faccia a nessuno a a Valencia fa chiedono se domattina, quando co-
tutto Verstappen ha dominato il plica notevolmente anche la lotta all-in giusto per chiudere in bellezza mincerà la due giorni di test in vista
weekend fin dalla prima sessione. per la terza posizione del Mondiale il 2019. Il titolo del madrileno era già della prossima stagione, sulla Honda
«É stato incredibile, una gara diver- (l’ultima, tra quelle di lusso, ancora
tentissima, è grandioso vincere così da assegnare): ora Verstappen co-
in ghiaccio da tempo, quello dei team lasciata libera dal maiorchino salirà
invece è stato in ballo fino all’ultimo, Alex Marquez. Il campione del mon-
- le prime parole manda con undici con la Ducati ufficia- do, non l’unico in fa-
del ventiduenne punti di vantaggio le arrivata qui con miglia di questi tem-
della Red Bull -. Ho sul monegasco e un piccolo ma im- pi nicchia: «Sento
dovuto spingere trenta sul tedesco portante vantaggio. che la gente parla
fortissimo e la squa- (che a questo pun- Quando Danilo Pe- molto, ma non c’è
dra ha fatto una to può ambire al trucci si è sdraiato nulla di fatto. So che
strategia perfetta, massimo al quarto da solo, mettendo Emilio Alzamora,
sicuramente la no- posto). A decidere ulteriori punti inter- mio fratello e Hon-
stra velocità di pun- chi salirà sul terzo rogativi sul suo futu- da hanno lavorato
ta ci ha aiutato mol- gradino del podio ro al fianco di Dovi- per questo, ma l’in-
to». del Mondiale sarà zioso, è parso chia- formazione che ho
Quella di Interla- dunque l’ultimo ap- ro se sarebbe stata è che ci sono tre no-
gos è un’incredibi- puntamento della impresa impossibi- mie non so quale sa-
le prova di forza stagione di Abu le. E Marquez, per rà il prescelto. La
per il binomio Ver- Dhabi (gara l’1 di- non sbagliarsi, a ot- gente scrive, ma
stappen-Red Bull. cembre). A consola- to giri dalla fine è an- non c’è niente di
Un successo re i colori italiani - dato pure a ripren- niente, lo garanti-
schiacciante nono- oltre al 2° posto del- dere Quartararo, lo sco».
stante un Lewis Ha- la Toro Rosso - c’è, ha passato e stacca- In Moto2 podio
milton che fino però, il grande risul- to per andare a vin- sfiorato all'ultima ga-
all’ultimo ha prova- tato dell’Alfa Ro- cere in perfetta soli- ra per la MV Agusta
to a strappare la vit- meo. Con Raikko- tudine come spesso con Stefano Manzi,
toria al ventiduen- Max Verstappen, 22 anni (LaPresse) nen quarto al tra- gli è capitato que- Marc Marquez, 26 anni (LaPresse) quarto in volata (ga-
ne olandese. Il bri- guardo e Giovinaz- st’anno (che no- ra vinta da Brad Bin-
tannico - terzo al traguardo e sesto zi quinto. Per la casa di Torino il mi- ia...). der), e in Moto3 Andrea Migno dopo
dopo la penalità a causa del sorpas- glior risultato in Formula 1 dal 1951. Il francese è finito ad un secondo, la pole non ha completato il weekend
so subito da Gasly all’ultimo giro do- ORDINE D’ARRIVO: 1) Max Ver- sul podio ancora una volta la Ducati perfetto battuto per 5 millesimi dallo
po un contatto con l’incolpevole Al- stappen (Red Bull). 2) Pierre Gasly Pramac di Jack Miller che ha dimo- spagnolo Garcia in una gara corsa
bon (ritirato) - si è dovuto arrendere (Toro Rosso). 3) Carlos Sainz (McLa- strato con i fatti di meritare una moto due volte per uno spettacolare inci-
alla superiorità di Verstappen. «Ab- ren). 4) Kimi Raikkonen (Alfa Ro- ufficiale. Discreto Dovizioso che alme- dente nel quale Dennis Foggia ha su-
biamo usato ogni arma a nostra di- meo). 5) Antonio Giovinazzi (Alfa), no ha vinto la volata con Rins per la bito un trauma cranico.
sposizione per provare a vincere ma 6) Lewis Hamilton (Mercedes). quarta piazza rimediando quasi 3 se- CLASSIFICA PILOTI MOTOGP:
oggi la Red Bull è stata migliore di CLASSIFICA PILOTI: 1) Lewis condi e mezzo dalla testa, sesto Viñal- 1. Marc Marquez (Honda) 420 punti,
noi - dichiara sconsolato Hamilton Hamilton (Mercedes) 396. 2) Valtte- es che non è mai stato in lotta per il 2. Andrea Dovizioso (Ducati) 269, 3.
-. Rimane comunque una grande ga- ri Bottas (Mercedes) 314. 3) Max Ver- podio e solo ottavo Valentino Rossi Maverick Vinales (Yamaha) 211, 4.
ra, ma loro in rettilineo erano trop- stappen (Red Bull) 260. 4) Charles che ha rimediato praticamente 23 se- Alex Rins (Suzuki) 205, 5. Fabio Quar-
po veloci». Leclerc (Ferrari) 249. 5) Sebastian condi facendo la figura del turista e tararo (Yamaha) 192, 6. Danilo Pe-
Ma nel giorno in cui Red Bull e Vettel (Ferrari) 230. 6) Pierre Gasly chiuso la stagione con un anonimo trucci (Ducati) 176, 7. Valentino Rossi
Mercedes battagliano per la vittoria, (Toro Rosso) 95. settimo posto in generale. Peggio pe- (Yamaha) 174.
la Ferrari si rende protagonista CLASSIFICA COSTRUTTORI: rò è andata a Johann Zarco: caduto CLASSIFICA TEAM MOTOGP: 1.
dell’ennesimo Gran Premio da di- 1) Mercedes 710. 2) Ferrari 479. 3) senza conseguenza, invece di uscite Repsol Honda 458 punti, 2. Ducati
menticare dell’anno. Con entrambi Red Bull 391. 4) McLaren 134. in fretta dalla sabbia è stato falciato 445, 3. Yahama Factory Racing 385.
i piloti ritirati per un contatto a cin- © RIPRODUZIONE RISERVATA dalla Ktm di Lecuona volato nello © RIPRODUZIONE RISERVATA
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leLettere
lunedì
18 novembre
2019

lettere@liberoquotidiano.it
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere”. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L.Majno 42-20129 Milano, via fax al n.02.999.66.264

A tu per tu
MATTIAS MAINIERO
Acciaio:
diversificare
è possibile
Caro Dottor Mainiero, ho riletto il suo
commento alla lettera del lettore
Amaolo che le chiedeva conferma sul-
la causa di malattie e morti nelle zone
vicioniori all’ex Ilva di Taranto. Lei ha
ribadito: “Ex Ilva, una fabbrica di mor-
ti”. Ma io continuo a chiedermi: passi
per i Paesi che producono maggior
quantità di acciaio, Cina e India, ri-
spettivamente 928,3 e 106,5 milioni di
tonnellate all’anno, ove il costo dei la-
voratori è ai minimi nel mondo e
sull’ecologia non si va troppo per il
sottile, ma anche nei civilissimi Giap-
pone, Usa, Germania, Francia e Spa-
gna l’acciaio viene fabbricato avvele-
nando gli abitan-
ti? E perché nel-
le Puglie si è po-
tuto andare
avanti per decen-
ni con i miasmi
senza porvi rime-
dio? Forse per i
frequentissimi
avvicendamenti
dei nostri gover-
ni?
Luigi Fassone
Camogli (Genova)
***
Sì, caro Fassone, anche nel resto del
mondo l’acciaio viene prodotto con no-
tevole inquinamento ambientale. Ma
esempi di riconversione esistono e so-
no abbastanza noti. Il più emblematico
è quello della Ruhr, il bacino industria-
le tedesco. Cito: “Più di 4mila kmq di
superficie, 142 miniere che arrivarono
ad estrarre circa 120 milioni di tonnel-
late di carbone all’anno, 31 porti indu-
striali fluviali: l’area è stata la protago-
nista del più grande progetto di ricon-
versione in Europa, e forse nel mondo,
realizzato in 10 anni, dal 1990 al 2000.
Costo, circa due miliardi e mezzo di
euro”. Ancora: Pittsburgh, Stati Uniti.
Era la città dell’acciaio, a lungo una del-
le più inquinate al mondo. “Oggi è la
città di Google, dei college e delle uni-
versità, delle nanotecnologie, della bio-
ingegneria, grazie ai finanziamenti dei
grandi magnati dell’industria che,
quando ha iniziato a tirare aria di crisi,
hanno scelto di diversificare, investen-
do in fondazioni culturali, attirando ri-
cercatori e capitali privati. E’ così che
oggi la città è diventata una delle mi-
gliori in cui vivere negli Stati Uniti”. Co-
me vede, quando si vuole si può. Che
dire: l’Italia non vuole, e non per colpa
dell’avvicendamento dei governi. Per-
ché da noi i governi (tutti) non hanno
vere strategie industriali, visione del fu-
turo, progettualità. E in fin dei conti se
ne fregano dei cittadini.
ILVA/1
Quanta incompetenza
sull’acciaieria pugliese
In questi giorni, oltre al mal-
tempo, stiamo assistendo
ad altro genere di tempesta
che si abbattendo sull’Ilva.
Dal Riva ad oggi non mi
sembra siano stati fatti pro-
gressi sul piano ambientali-
stico né della salute, né ri-
guardo al mantenimento in
funzione dell’acciaieria e
dei posti di lavoro. Le procu-
re poi ci hanno messo del
loro senza pensare alle con-
seguenze che potevano rica-
dere sul settore e sull’indot-
to. La salute è importante,
ma perché è rimasto un
quartiere nei pressi dell’in-
dustria? Perché si continua
ad abitare in zone limitrofe
a grossi centri industriali? È
possibile procedere tutelan-
do salute e lavoro? Tutti gli
italiani se lo stanno chieden-
do. Ora i nuovi industriali
hanno deciso di lasciare ed
andarsene da Taranto. Lo
Stato impantanato non sa
che fare, probabilmente co-
me sostenuto da un espo-
nente del M5S saremo noi
italiani come sempre a farci
carico dei lavoratori. Del re-
sto i signori grillini volevano
l’Ilva chiusa ed eccoli servi-
ti. Ho la sensazione che la
storia sia un pochino diver-
sa. Arcelor Mittal da tempo
era a conoscenza della crisi
dell’acciaio. Forse, fingen-
do di occuparsi dell’Ilva, i
franco-indiani erano invece
interessati ad affossarla on-
de spostare tutta la loro pro-
duzione in India senza do-
ver continuamente “inciam-
pare” con la burocrazia ita-
liana e i suoi esorbitanti co-
sti e con la magistratura e
togliere così di mezzo un
grosso concorrente?
Gianna Leone
e.mail
ILVA/2
Un caos che disincentiva
ogni investimento
La procura di Milano ha in-
staurato due interventi sulla
questione Ilva. Il primo: la
Procura milanese, assieme
alla Gestione Commissaria-
le, si costituirà in giudizio
sulla causa civile relativa al-
la rescissione del contratto.
Il secondo: detta Procura
DIRETTORE
Vittorio Feltri
DIRETTORE RESPONSABILE
Pietro Senaldi
VICE DIRETTORI
Fausto Carioti - Giuliano Zulin
DIRETTORE GENERALE
Stefano Cecchetti
apre un fascicolo, a carico
di ignoti in merito alla “ge-
stione” dell’acciaieria. An-
che la Procura di Taranto,
oltre alla questione in atto
per la chiusura dell’altofor-
no 2 entro il 13 dicembre,
ha instaurato un procedi-
mento (ex art. 499 C.P.), a
carico di ignoti (?), per una
ipotesi di reato: «Distruzio-
ne di materie prime o di
mezzi di produzione con
danno all’economia azien-
dale».È lapalissiano! Il gover-
no (se c’è) non conta più
nulla. Anche le decisioni
che dovrebbero essere pret-
tamente politiche vengono
assunte dalle procure! E gli
italiani pensano che qualcu-
no verrà ancora a investire
in Italia?
Oscar Roncaglia
e.mail
ILVA/3
I nostri politici?
Abilissimi per se stessi
Mi permetto di contraddire
tutti gli Italiani di buon sen-
so, i quali imputano alla
classe politica ed ai nostri
governanti: incapacità inetti-
tudine ignoranza ed appros-
simazione. No, essi sono i
migliori politici al mondo,
in quanto non hanno mai
emesso una legge sbagliata
o stipulato un contratto ap-
prossimativo (vedi Ilva, che
è solo l'ultimo caso ). No, es-
si sono i più coraggiosi ed
avveduti politici al mondo
nel curare i loro spietati inte-
ressi ed a perseguire il be-
nessere delle loro future ge-
nerazioni!
Massimo Masi
e.mail
ILVA/4
Arroganza regna sovrana
tra i banchi del governo
Quanto si sta consumando
sull’Ilva è da fantascienza.
Arroganza, incompetenza e
incoscienza regnano sovra-
ne tra i banchi del governo.
Ma per non apparire un
esternatore di sterili senten-
ze agli occhi di chi in mala
fede crede di essere nel giu-
sto, cercherò di spiegare il
motivi delle mie parole, che
ritengo del tutto spassiona-
te e logiche e prive di risvolti
politici.
L’Arroganza: chi da posizio-
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TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano
Testata beneficiaria dei contributi di cui alla legge 7 agosto
1990, n. 250 e del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70
Registrazione nº 8/64 del 21/12/1964 - Tribunale di Bolzano
ni di debolezza vuole impor-
re per motivi squisitamente
politici le proprie volontà
senza valutare le opportuni-
tà che gli vengono offerte è
solo un arrogante. L’Incom-
petenza: chi conduce tratta-
tive di tale rilevanza senza
conoscere logiche di merca-
to e di compettitività indu-
striale è di fatto un incompe-
tente. L’Incoscienza: la rile-
vanza della posta in gioco ,
produzione industriake e
Pil per l’Italia, occupazione
per 10mila addetti più altret-
tanti per l’indotto, dovreb-
bero far capire a soggetti co-
scienti e non a manutengoli
imbottiti di ideologia che so-
no in forse creibilità e com-
petitività dell’Italia. Se si par-
la di crescita e occupazione
senza conoscerne né il signi-
ficato né il sistema per pro-
durle, stiamo giocando con
la pelle degli italiani e con i
destini del Paese. E dico an-
che che le somme istituzio-
ni non possono solo osser-
vare in silenzio l’azione
sconsiderata di chi finge di
governare.
Francesco Martinelli
e.mail
BLOG PRO RAGGI
Grillo è un comico
Si limiti a fare quello
Quando uno eccelle in una
professione, non deve ci-
mentarsi in altro. È il caso di
Beppe Grillo, che ha aperto
un blog per elencare i vari
meriti di Virginia Raggi co-
me sindaco della Capitale
provocando l’ilarità di
chiunque sia in possesso di
qualche neurone funzio-
nante, specialmente se abi-
ta a Roma. Dico io, se sei
tanto bravo a fare il comico,
perché perdi tempo a fare il
nume tutelare di un movi-
mento di incapaci?
Gerry Bardack
e.mail
MALTEMPO
Forse madre natura
si è rotta di Greta?
Venezia, Matera e Napoli al-
lagate. La costa ligure flagel-
lata da venti di scirocco che
lèvati. I sindaci fanno a gara
a trasmettere allerte di disa-
stri più o meno disastrosi.
Sì, Madre Natura dev’esser-
si rotta gli ammeniccoli, che
CERT FICATO N. 8491
DEL 18/12/2018
in qualche meandro corpo-
rale deve avere pure lei, per
gli interventi “Urbi et Orbi”
di Greta Tintin Eleonora
Errnman Thunberg...
Luigi Fassone
Camogli (Genova)
VENEZIA/1
Chi attacca i veneti
non sa cosa dice
Un docente dell’Università
di Ferrara ha dichiarato di
non provare alcuna solida-
rietà per i veneziani messi
in ginocchio dall’alta marea
perché, a suo dire, i veneti
sono tutti evasori fiscali e
quindi, per loro, nessunissi-
ma comprensione. Essendo
veneto di adozione, avendo-
ci lavorato per trentacinque
anni, conosco bene la serie-
tà e l’onestà etico/sociale de-
gli abitanti locali nonché la
loro assoluta onestà contri-
butiva, che non può certo es-
sere vilipesa e messa all’indi-
ce da un residente emilia-
no, regione che non è certo
all’apice della correttezza fi-
scale/contributiva secondo
quanto riportato frequente-
mente dalle cronache loca-
li. Vien quindi da dire che il
professore in questione ha
perso una ghiotta occasio-
ne per fare bella figura. Stan-
dosene zitto.
Roberto Brambilla
e. mail
VENEZIA/2
Pochi soldi stanziati
e troppe tasse
Venezia è da molti conside-
rata una delle città più belle
del mondo, con un Pil tra i
più alti in Italia e con una
storia marinara incredibile.
Merita più rispetto e meno
cialtroneria. Il governo ha
deciso di stanziare finora 20
milioni di euro per gli inter-
venti urgenti, mentre in un
secondo momento saranno
risarciti cittadini e imprese.
Sono briciole. Purtroppo è
quanto l’Italia oggi può per-
mettersi, anche nei confron-
ti di una regione dall’alto re-
siduo fiscale, il Veneto, che
produce tanto e versa molti
soldi nelle casse dello Stato.
Tra Iva da bloccare e altre
spese stiamo diventando
un Paese paralizzato che
non può permettersi spese
extra, che deve ricorrere alle
EDITORIALE LIBERO S.R.L.
Sede legale: Viale Luigi Majno, 42
20129 Milano
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente: Claudio Santini
Consiglieri: Ferruccio Calvani
Stefano Cecchetti
ISSN (Testo Stampato): 1591-0420
 


REDAZIONE MILANO E AMMINISTRAZIONE

Viale L. Majno, 42 - 20129 La tiratura di lunedì 18 novembre 2019
Telefono: 02.999.66.200 - Fax: 999.66.264 è di 103.579 copie

Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
POSTA PRIORITARIA
Caro Fausto, l’altra sera ho sentito racconta-
re la favoletta che ci sarebbero 120 miliardi
di euro per investimenti stanziati e non spe-
si per colpa della burocrazia e della legge
sugli appalti. La burocrazia e la legge hanno
le loro colpe, ma il messaggio che passa è
che ci sono 120 miliardi disponibili sul “con-
to corrente bancario dello Stato”, che per
colpa della burocrazia non vengono utilizza-
ti. Lei che è giornalista preparato, potrebbe
cortesemente spiegare ai suoi colleghi che
parlare di soldi stanziati per investimenti si-
gnifica che i relativi progetti sono stati appro-
collette o magari all’introdu-
zione di un’altra tassa o di
un’accisa. Sono proprio
questi eventi che ci fanno ca-
pire quanto malgoverno ci
sia stato in questi anni. Lo
sdegno per l’eccessiva pres-
sione fiscale in Italia si ac-
centua quando si pensa a
dove vanno a finire i nostri
soldi e a come vengono spe-
si. Ne sono uno specchio fe-
dele le spese esorbitanti per
il Mose giacente in fondo al
mare, sconfitto dalla corru-
zione e dal mala gestione
della politica.
antonio martino
e.mail
SVEGLIA!
A forza di recriminazioni
l’Italia va in rovina
Prendendo spunto sia dalla
devastante alluvione di Ve-
nezia, con l’incompiuta del
Mose, sia dal disastroso af-
faire Ilva, dove le responsa-
bilità e gli errori si perdono
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lunedì
23
18 novembre
2019
segui la rubrica anche su
FAUSTO CARIOTI
OGGI
L’analfabetismo contabile
di politici e professori
vati, ma i soldi da spendere debbono essere ha ragione lei, caro Carlo: non basta un
trovati? E che nella situazione attuale signifi- tesserino da giornalista per capire le cose,
ca finanziare i progetti in deficit e quindi specie se uno si fa prendere la mano
aumentare di 120 miliardi l’indebitamento? dall’ideologia e si rifiuta di studiare. Mi
Carlo De Luca faccia aggiungere, però, che i peccati di
■■■ noialtri pennivendoli sono veniali: i più
pericolosi tra noi arrivano a firmare arti-
Ricordo Roberto Saviano, pochi mesi fa, coli, non decreti legge. Guardi invece quel-
concionare in televisione che la Ue si sa- lo che stanno combinando con l’ultima
rebbe fatta carico di tutte le spese per l’ac- manovra: prima scrivono le norme, poi si
coglienza degli immigrati, e dunque non accorgono che la tassa sulla plastica am-
avevamo più scuse per non accoglierli tut- mazzerebbe un nostro distretto industria-
ti. Testuale: «L’Europa ha concesso all’Ita- le leader in Europa e che quella sulle auto
lia di scorporare dal bilancio i 5 miliardi aziendali ridurrebbe le immatricolazioni
che servono per i rifugiati e che quindi e dunque le entrate dello Stato, causando
non vanno a pesare sul rapporto debi- un effetto opposto a quello previsto. Tra
to/Pil, cioè non pesano sul debito italia- qualche anno, se Dio vorrà, realizzeran-
no, non sulle nostre tasche». Le cose, man-
co a dirlo, erano un filino diverse: a Bru-
no pure che il reddito di cittadinanza to- DOMANI
glie la voglia di lavorare. Condivido il suo
xelles avevano deciso di non considerare appello a istituire corsi serali obbligatori
quelle spese nella pagella con la quale re- d’Economia applicata, insomma, però ini-
golarmente ci bastonano, ma era un artifi- ziamo con parlamentari e ministri e non
cio contabile e nulla più, perché sempre scordiamoci dei professori (i 350mila eso-
di denaro nostro, preso a debito e da rim- dati creati da Monti e Fornero sono lì a
borsare, si trattava. Questo per dirle che ricordarceli).
nella notte dei tempi e nel RELIGIONE non esclusi oroscopi e stre-
porto delle nebbie e dove tut- gonerie - ma le tradizioni
te le scuse sono buone e le Le chiese sono vuote giovanili tornano a galla do-
colpe sono sempre degli al- po “gli anta” alla dogana
tri: ma non è che così di scu- ma ai funerali strapiene della vita.
sa in scusa, di recriminazio- Si dice che le Chiese siano Gian Carlo Politi
ne in recriminazione, di ca- vuote:ciò non è vero sino e.mail
villo in cavillo, di ricorso in in fondo. Pochissimi si spo-
ricorso, di indagine in indagi- sano in Chiesa,pochissimi L’ALTRO CONTE
ne, di incapacità in incapaci- la frequentano nelle festivi-
tà, di oscurantismo in oscu- tà.Però ci sono funerali reli- La busta con proiettile
rantismo, di gretinismo in giosi a iosa talvolta con
gretinismo e via, disperan- Chiese stracolme e risonan- non era per Giuseppi
do, l’Italia va sempre più in ti anche di grida, discorsi, Egregio direttore, pericolo
rovina? Din, don, svegliaaa!!! applausi.E ciò non sempre scampato per il governo
DOPODOMANI
Carlo Cerofolini per “passar bene dalla gen- giallorosso, infatti la busta
e.mail te”, ma forse perché, in fon- con minacce e relativo pro-
do all’animo, tutti sperano iettile intimidatorio non
BELLANOVA in una Vita Nuova frutto di era indirizzata al presiden-
un ultimissimo sussulto di te del Consiglio “Giuseppi”
Se è così di sinistra Fede del caro estinto che, Conte, bensì al suo omoni-
come tutti, ha altalenato mo e conterraneo Antonio,
cosa ci fa con Renzi? fra il bene ed il male. Se attuale allenatore dell’In-
Il o la ministra Bellanova, uno è stato educato da ra- ter. Non c’è proprio pace
nei suoi interventi in tv non gazzo nella Fede, da vec- per chi sta in tribuna, e nep-
fa mistero nel dire che è di chio o vegliardo ha un fla- pure per chi siede in pan-
sinistra. Domanda: che ci fa sh back, ritorna all’ovile. china! State sereni se pote-
nel partito di destra di Ren- Ognuno muore come na- te, perché l’Italia è vi-
zi? sce. È vero che oggi siamo va...per ora!
Pasquale Mirante nel pieno di imposture di Enzo Bernasconi
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