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ENERGIA MUSCOLARE

abbiamo detto che un muscolo stimolato dal sistema nervoso centrale reagisce con una
contrazione, tale risposta ha bisogno di un carburante che fornisca al muscolo l’energia
necessari per contrarsi; sappiamo anche che il muscolo è capace di trasformare l’energia
chimica derivante dai cibi in energia meccanica, ossia in movimento.
L’energia che il muscolo usa per contrarsi deriva, anche se indirettamente, dai cibi
energetici, in particolare dalla combustione e trasformazione dei grassi e degli zuccheri. Le
molecole di cibo vengono scomposte a livello cellulare attraverso particolari reazioni
chimiche che si verificano nei mitocondri della cellula.
Poiché l’energia non può essere utilizzata direttamente dalla cellula, essa viene
immagazzinata in un legame chimico ad alta energia che lega una molecola di ADP (acido
adenosin difosfato) ad uno più complesso , formando l’ATP (acido adenosin trifosfato)e
presente normalmente nel muscolo in piccole quantità, sufficienti a garantire la contrazione
per pochi secondi. Durante queste brevi fasi l’ATP produce energia per la contrazione
perdendo un gruppo fosfato e diventando ADP. Questo processo entra in azione molto
rapidamente però è di breve durata, quindi per fornire l’energia necessaria alla contrazione
occorre nuovamente formare l’ATP dall’ADP. Questo processo si chiama ricarica dell’ATP.
per produrre questo tipo di energia esistono 3 tipi di meccanismi:
- meccanismo anaerobico-alattacido
- anaerobico-lattacido
- aerobico

anaerobico-alattacido: per poter produrre energia e quindi formare l’ATP dall’ADP questo
meccanismo sfrutta la presenza nelle fibre muscolari di un alto composto contenente fosforo
(fosfocreatina, naturale accumulo di energia). anche questo tipo di meccanismo è di breve
durata (5-8 sec) e si attiva in assenza di ossigeno e senza la formazione di acido lattico. è
molto potente ed entra in funzione immediatamente, ma data la scarsa quantità di materiale
disponibile si esaurisce molto rapidamente. QUesto meccanismo viene utilizzato per attività
di scatto, lancio, salto ecc… attività in cui la potenza ha un ruolo predominante

anaerobico-lattacido: quando uno sforzo si protrae oltre i dieci secondi e il meccanismo


precedente non è più sufficiente si instaura un secondo meccanismo detto
anaerobico-lattacido. per ottenere l'energia necessaria per ricaricare l’ATP, non si utilizza
l'ossigeno ma i depositi di glicogeno, ottenuti con la scomposizione di zuccheri e grassi
assunti con l'alimentazione, presenti nel fegato e nei muscoli. Si combina con l’ADP,
tradormandois in ATP, poiché questo processo viene effettuato in assenza di ossigeno,
insieme alla produzione di energia si ha anche la produzione di acido lattico.quando
quest’ultimo supera una certa soglia, la contrazione può diventare dolorosa e subentra il
fenomeno della fatica. l’uso di questo meccanismo dipende dalla quantità di acido lattico che
il muscolo riesce a tollerare e che può essere aumentata con l’allenamento. In ogni caso è
un meccanismo di breve durata (1-2 minuti)

dopo uno sforzo intenso, lattacido o alattacido, subentra la fase di recupero, che è
caratterizzata dal “fiatone”. infatti dopo un’attività intensa si respira affannosamente , perché
si cerca di assumere l’ossigeno di cui i muscoli hanno bisogno. L’ossigeno introdotto nella
fase di recupero ha la capacità di abbassare la quantità di acido lattico circolante,
riconvertendo in glicogeno o bruciandolo completamente (parte dell'acido lattico vien
eliminato anche attraverso gli organi escretori)

Quando invece lo sforzo si protrae da pochi minuti a qualche ora (tipo nelle corse di
resistenza) interviene un altro meccanismo, molto più lento ma che dura lunghissimo tempo:
il meccanismo aerobico, che sfrutta come carburante i glucidi e i lipidi presenti nei muscoli e
come comburente(???) l’ossigeno. Quando gli zuccheri e i grassi presenti ei muscoli
vengono a contatto con l’ossigeno trasportato dal sangue, bruciano producendo l’energia
necessaria per trasformare l’ADP in ATP e lasciando come prodotto di rifiuto l’anidride
carbonica, che viene espulsa con la respirazione e la produzione di acqua espulsa con il
sudore. In questo tipo di meccanismo vengono prodotte notevoli quantità di energia molto
superiori a quelle dei processi precedenti. con questo processo non si contrae il debito di
ossigeno, poiché l’ossigeno consumato è n equilibrio con le richieste organiche, però ci sono
dei limiti a questo tipo di attività, ossia la disponibilità delle riserve energetiche di lipidi e
glucidi e la capacità del sistema cardiorespiratorio del soggetto stesso. QUeste capacità
possono essere migliorate con l’allenamento, ma anche con una dieta equilibrata (le fibre
rosse sono deputate a questo lavoro)

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