Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
per catturare e trasferire l'energia necessaria a svolgere il Iavoro cellulare, gli organrsmi ulilizzano una particolare molecola: l'adenosintrifosfato o ATP. LATP agisce come una sorta di .mofleta, dell'energia. Cos
come gli esseri umani guadagnano denaro con l proprio lavoro e poi lo spendono per comprare ci di cui
hanno bisogno, le cellule ulilizzano una parte dell'energia prodotta dalle reazioni esoergoniche per costruire molecole di ATp, che poi potra essere usata per alimentare reaztoni endoergoniche. Oltre alla funzione
energetica IATP pu anche essere ulilizzalo per la sintesi degli acidi nucleici.
Una molecola di ATP formata dalla base azotata adenina legata a una molecola
di ribosio (uno zucchero a cinque atomi di carbonio) che porta attaccata una sequenza di tre gruppi fosfato (>figura 6A), ognuno dei quali reca una carica negativa. La molecola di ATP pu essere idrolizzata nella cellula.
>
Figura 6 IIATP un
nucleotide ad alto
contenuto energetico
Adenina NH:
I
-c\
sZY\6-N
P-0
immagazzinata un'elevata
quantit di energia. (B) Le
lucciole usano l'ATP per
oo
ii'
r-c1 2C-r./
C_
llll
-o-P-o
P-O- ct"
tl -P-ooo- oL;:,,H
tl
OH
fosfato)
(A)
AIP
(adenosintrfosfato)
l-idrolisi dell'ATP una reazione esoergonica che produce una molecola di ADP
(adenosindifosfato), uno ione fosfato inorganico (H2P0-, abbreviato in P,) ed
ATP + HrO
energia.
ADP + P+ energia
{.
z.
490
q ATP hvdrolvsis
EI
Nella cellula avvengono continuamente reazioni esoergoniche che liberano energia, ulilizzata per sinletizzare ATP. LATP si trasferisce poi nelle regioni della cellula dove serve energia e qui viene idrolizzato. Lidrolisi dellATP una reazione
esoergonica e produce ADP, P ed energia. Per sfruttare l'energia prodotta, I'idrolisi dell ATP quasi sempre accoppiata al meccanismo della fosforilazione:
v
Figura 7
Uaccoppiamento
covalente.
energetico. Le reazioni
:ellulari esoergoniche
-
cerano l'energia
ecessaria per sintetizzare
le
':azionl endoergoniche.
Reazione esoergonica:
3era energia)
Resp razione cellulare
.
.
Catabo ismo
I
I
Energ a
::
sintesi di ATP
ADP e P1
:::hiede energia.
(:)M
ATP.
Il substrato che viene fosforilato acquista cos l'energia necessaria per compiere un lavoro, come per esempio una reazione endoergonica, un movimento
muscolare o il trasporto attivo di una sostanza attraverso la membrana.
Terminato il lavoro, la molecola perde il gruppo fosfato, che in seguito potr
essere nuovamente unito a una molecola di ADP per ricostruire IATP.
Le reazioni cellulari esoergoniche che possono fornire 1'energia per trasformare 1ADP in ATP sono molte. Negli eucarioti la piu importante la respirazione cellulare, con cui parte dell'energia liberata
Reazione endoergonica:
dalle molecole di nutrienti viene utllizzata per
(richiede energ a)
. Traspodo attivo
sintetizzare ATP.
. Mov ment cel u ari
La sintesi e l'idrolisi dellATP costituiscono
. Anabolismo
il nciclo di accoppiamento energetico>: IADP
diventa ATP prelevando energia dalle reazioni
esoergoniche, energia che IATP cede nuovamente alle reazioni endoergoniche (>figura 7).
Laccoppiamento di rcazioni esoergoniche
ed endoergoniche comune nel metabolismo.
Per mantenere attivi i propri meccanismi
biochimici, una cellula in attivit richiede milioni di molecole di ATP ogni secondo. Una
persona a riposo (>figura B) produce e idrolizza crcca a0 kg di ATP al giorno: poco meno del
proprio peso. Questo significa che ogni molecola di ATP va incontro quotidianamente a circa 10 000 cicli di sintesi e idrolisi; tali reazioni
non potrebbero procedere cos in fretta se non
fossero facilitate da proteine catalitiche chiamate enzimi.
c.
accoppiamento energetico,?
phosphorytation
3.
Le reazioni che liberano energia sono spesso spontanee, ma il fatto che una reazione tenda ad avvenire
spontaneamente non ci dice nulla sulla velocita con cui essa avvene. Alla temperatura corporea, le reazioni biochimiche sarebbero troppo lente per prendere parte ai process vitali se le cellule non facessero
qualcosa per renderle pi veloci. E questa la funzione dei calalizzatori: sostanze che accelerano una
reazione senza essere modificate in modo permanente dalla reazione stessa. Un calalizzatore non e in
grado di indurre una reaztone; pu soltanto accrescerne la velocita. Quasi tutti i catalizzalori biologici sono
proteine chiamate enzi m.
IT
Figura 9 La
combustione del
propano . Ouesta reazione
esoergonica ha bisogno
di una scintilla per poter
essere innescata.
reagenti e
pano
di luce:
soglia
tivazione,
{.
Nelle reazioni chimiche, I'energia di attivazione I'energia necessaria per rompere i legami presenti nei reagenti in modo che si possano riorganizzare formando
successivamente i prodotti. Ogni reazrone chimica possiede una propria energia
di attivazione.
Da dove proviene I'energia di attivazione? In un qualsiasi insieme di reagenti a
temperatura ambiente, alcune molecole sono in movimento e possono utilizzare
la propria energia cinetica per superare la soglia energetica e reagire. Tuttavia, a
queste temperature sono poche le molecole che possiedono energia sufficiente, e
la reazione avviene molto lentamente. Se si riscaldasse il sistema, tutte le molecole
di reagente si muoverebbero piir in fretta e avrebbero una maggior energia cine-
492
g activation enersy
o
o
o
o
.d
LLl
> Figura
o
o
energia di attivazione
D
o
pu
ii
A UN REAGENTE SPECIFICO
s enzyme
solo reagente o un piccolo gruppo di reagenti molto simili, si lega ad esso e calalizza
un'unica reazione chimica.
In una reazione catalizzafada un enzima, i reagenti prendono il nome di substrati. Le molecole di substrato si legano a un determinato sito dell'enzima, chiamato
sito attivo, dove avviene la catalisi (>frgura 11). La specificit di un enzima deriva dalla precisa forma e struttura tridimensionale del suo sito attivo, al quale si
> Figura 11 Enzima
substrato . Un enzima
un catalizzatore proteico
ft
Gj'{l= \fr >#
i.ugry#
S to att vo
Le molecole di
substrato si adattano
perlttanente al sito
attiYo.. .
t' "lt"'t
*
---l
Enz
ma
La clem..
co mple
'.
enzirrf,-: :
genera: :
L'enzir-; .
nuo\_a-_a
cispor i--:
catalizz::.
feazio:a
adatta soltanto una ristretta gamma di substrati, a volte solo uno. Altre
molecole,
diverse per forma, per la presenza di gruppi funzionali diversi o per propriet,
non riescono ad aderire al sito attivo e legarsi a esso.
Il nome degli enzimi deriva dalla loro funzione specifica e spesso termina col
suffisso -asi. Per esempio, I'enzima RNA polimerasi catalizza la sintesi
dell,RNA,
ma non quella del DNA.
La formazione del legame fra il substrato e il sito attivo di un enzima produce
il complesso enzima-substrato (ES), che pu essere tenuto insieme da,ruii tipi di
interazioni, quali legami a idrogeno, interazioni elettrostatiche o legami covalenti.
La maggior parte degli enzimi ha dimensioni notevoli rispetto al substrato
su cui agisce; al contrario, il sito attivo in genere molto piccolo (una decina di
amminoacidi o poco piu). Il suo ruolo tuttavia fondamentale: infatti la capacit
dell'enzima di selezionare il substrato corretto dipende dal preciso incastro fra
sito attivo e substrato e dalle interazioni tra i gruppi chimici presenti nel sito
di legame. Alla fine della reazione, l'enzima libero (E) riacquista la stessa forma
chimica che aveva all'inizio, nonostante le trasformazioni alle quali pu essere
andato incontro mentre era legato al substrato (>frgura 12).
>
substrato. I cambiamenti
di forma determinano
spesso un adattamento
Talvolta, perch si manifesti l'attivit di un enzima, necessaria la partecipazione di molecole non proteiche, chiamate a seconda della natura chimica coenzimi, cofattori o gruppi prostetici:
w i coenzimi
sono composti organici, in genere di dimensioni relativamente piccole rispetto all'enzima con cui formano un legame transitorio (>figura 1:),
"
>
Figura 13 Un enzima
3{osfatodeidrogenasi e del
suo coenzima NAD
(in bianco).
494
Abbiamo visto che gli enzimi mettono le cellule in grado di eseguire rapidamente
reazioni chimiche e processi complessi. D'altra parte, la loro struttura tridimensionale e le lorg propriet chimiche delle catene laterali dei loro siti attivi li rendono fortemente sensibili al pH e alla temperatura.
Lattivit di ciascun enzima massima in corrispondenza di un determinato
valore di pH e diminuisce quando la soluzione diventa piir acida o piu basica
(>figura 14A). Le variazioni di pH infatti influenzano lo stato di ionizzazione dei
gruppi acidi e basici presenti negli amminoacidi, alterando il ripiegamento della
catena polipeptidica e la forma della proteina.
Leffetto della temperatura in genere e piu semplice. Il riscaldamento tende ad
aumentare la velocit di una reazione enzimatica perch a temperature piu alte
aumenta la percentuale di molecole di reagente dotate di energia cinetica sufficiente a fornire I'energia di attivazione per la reazione (>figura 14B). Tuttavia,
se la temperatura diventa troppo elevata, gli enzimi iniziano a disattivarsi perch alcuni dei legami deboli presenti all'interno della loro molecola si spezzano.
Quando poi il calore arriva ad alterare la struttura terziaria,l'enzimava incontro
a denatrrazione e perde la propria funzionalit.
Alcuni enzimi si denaturano a temperature appena superiori a quelle del corpo umano, ma un certo numero rimane stabile perfino alla temperatura di ebollizione o di congelamento dell'acqua. Tutti gli enzimi, in ogni caso, presentano una
temperatura ottimale per la loro attivit.
o
C
o
N
o
o
C
o
.N
a
,6
'6
.6
Temperatura
Acido
(A)
r
.
(B)
Figura 14
attivit in corrispondenza
A.
Per quale ragione molti enzimi sono attivi solo a determinati valori di pH della
soluzione in cui si trovano?
495