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7.3.1 Distribuzione geografica (quasi il 5%) è l’aumento di consumo nei paesi della
del gas e attività commerciali macroarea Asia-Pacifico, finora prevalentemente orien-
tati verso l’utilizzazione di altre fonti energetiche, e in
Per il contributo apportato alla produzione di energia, il quelli ex sovietici, in cui la crescita della domanda è
gas naturale occupa attualmente il terzo posto al mondo dovuta alla ripresa dell’economia dopo la fine degli anni
dopo l’olio e il carbone e con poca differenza rispetto a Novanta, quando le difficoltà derivanti dal radicale muta-
quest’ultimo. Esso copre, all’inizio del 21° secolo, poco mento politico-economico avevano compresso l’attività
meno di un quarto del fabbisogno energetico mondiale. produttiva. Minore, ma sempre rilevante, è la crescita
Il gas è oggetto di intense attività commerciali, alla cui dell’utilizzazione del gas nelle macroaree africana (3,3%)
origine sta anzitutto l’ineguale distribuzione geografica e mediorientale (2,5%).
della risorsa, che risulta evidente ove si considerino le sei L’abbondanza delle riserve e la versatilità di utilizza-
macroaree geopolitiche ed economiche nelle quali abi- zione fanno del gas naturale una fonte energetica di pri-
tualmente oggi si divide il pianeta Terra (Europa-Asia ex maria importanza, quasi certamente la più interessante del
sovietica, America Settentrionale, America Centrale e 21° secolo. È generalmente riconosciuto, infatti, che spet-
Meridionale, Medio Oriente, Asia-Pacifico, Africa). Ai terà essenzialmente al gas naturale di sostituire il carbo-
primi anni del 21° secolo, le riserve di gas accertate vedo- ne, come già sta avvenendo, e almeno in parte lo stesso
no in posizione nettamente dominante il Medio Oriente e olio (il sorpasso dell’olio da parte del gas è previsto verso
l’Europa-Asia ex sovietica, rispettivamente con il 41% e la metà del decennio 2020-2030). Ciò è suggerito soprat-
il 36% del totale, seguite a grande distanza dalle altre quat- tutto da preoccupazioni ambientali, ovvero dalla necessità
tro macroaree; ma anche all’interno delle macroaree, con- di contenere la minaccia di un cambiamento climatico
siderando i singoli Stati, si rilevano sensibili disugua- attraverso la riduzione delle emissioni di biossido di car-
glianze: tre paesi, la Federazione Russa, l’Iran e il Qatar, bonio e di altri gas serra. La fonte sulla quale contare per
da soli accumulano più del 55% delle riserve mondiali. questa riduzione è, a medio termine, solo il gas naturale
Anche la domanda di gas è distribuita piuttosto irre- che, usato in impianti a due cicli, dà luogo a emissioni di
golarmente, concentrandosi soprattutto nella macroarea biossido di carbonio molto modeste e non dà affatto emis-
Europa-Asia ex sovietica (42%) e in quella nordameri- sioni di biossido di zolfo. Si ricorda che le fonti rinnova-
cana (29%). In tali macroaree, però, il rapporto tra pro- bili (solare, eolica, ecc.), hanno certamente un elevato
duzione e consumo è assai differente: sostanzialmente potenziale, ma a lungo termine: dovranno trascorrere molti
equilibrato nella prima, fortemente deficitario nella secon- anni prima che esse possano svolgere un ruolo determi-
da; il rapporto è deficitario anche nella macroarea Asia- nante nella sostituzione delle attuali fonti combustibili.
Pacifico, mentre il bilancio risulta positivo nelle altre tre La risposta alla prospettata crescita della domanda di
macroaree, soprattutto in quella africana. gas naturale dovrà necessariamente compiersi con una
Nel complesso, il consumo mondiale è nettamente forte espansione del suo commercio, fino a una vera e
in crescita (per esempio, nel corso del 2002 è aumenta- propria globalizzazione. La necessità di tale espansione
to del 2,8%). Particolarmente sensibile è l’aumento negli si sta già manifestando con la riduzione delle riserve all’in-
Stati Uniti, dove il gas è, dopo quella nucleare e quella terno delle due macroaree più industrializzate (America
idrica, la fonte di energia più utilizzata per far fronte alla Settentrionale, Europa-Asia ex sovietica), dove alcuni
crescita della domanda di energia elettrica. Notevole forti consumatori (Stati Uniti e diversi paesi dell’Europa
occidentale) non sono più autosufficienti e cominciano ad mercati attualmente in sviluppo (Cina, India, ecc.), spin-
accusare difficoltà anche nell’approvvigionarsi dai gran- ge verso una globalizzazione del mercato. Questo risul-
di produttori vicini (rispettivamente, Canada e Russia). tato dà luogo allo sviluppo commerciale di molte tec-
L’espansione del mercato del gas dovrà necessariamente nologie di trasporto finora rimaste relegate alla fase spe-
accompagnarsi a un drastico cambiamento delle modalità rimentale o soltanto progettate.
di trasporto: da un’attività che ha alla base in assoluta pre-
valenza approvvigionamenti locali (circa l’80%), che si Caratteristiche del gas naturale
svolge su distanze ridotte e tra paesi vicini – quindi via Per poter inquadrare le tecnologie di trasporto del gas
terra e attraverso gasdotti – si passerà al predominio di un naturale è utile descrivere brevemente le sue caratteri-
traffico via mare, su grandi distanze, per il quale sarà stiche e le forme in cui si presenta. Il gas naturale si trova
necessario ricorrere largamente ai processi di liquefazio- sempre nei giacimenti di idrocarburi, sia in forma asso-
ne del gas. L’evoluzione verso il GNL (Gas Naturale Lique- ciata agli oli sia in forma non associata. Nel gas si distin-
fatto, o LNG, Liquefied Natural Gas) si sta già manife- guono usualmente le frazioni più leggere, costituite da
stando e si prevede un rapido aumento degli approvvi- metano ed etano (gas naturale commerciale), e le fra-
gionamenti, che intorno al 2020 potrebbero raggiungere zioni intermedie, formate da propano e butano e identi-
il 15-20% del commercio mondiale di gas. A incremen- ficate commercialmente con il GPL (Gas di Petrolio
tare gli spostamenti su grandi distanze concorrerà pure il Liquefatto, o LPG, Liquefied Petroleum Gas), in quan-
crescente fabbisogno di una terza macroarea, l’Asia-Paci- to liquefacibile a temperatura ambiente con modeste pres-
fico, le cui riserve sono assolutamente insufficienti, le cui sioni. Il GPL, insieme alle frazioni più pesanti, forma i
zone di approvvigionamento sono lontane e in cui la doman- liquidi di gas naturale o condensati noti anche come gaso-
da, già elevata in un paese di consolidata industrializza- line; esso si trova allo stato liquido a temperatura ambien-
zione come il Giappone, va rapidamente crescendo in due te e a una pressione di circa 15 bar.
economie in rapida espansione come quella indiana e,
soprattutto, quella cinese: per i paesi di tale macroarea si Costi di trasporto
prevede un aumento della domanda di oltre il 60%. Tutto Nel ciclo di produzione i costi variano in funzione
ciò comporta un crescente interesse per il trasporto del della capacità degli impianti di trattamento, della loca-
GNL e per le altre tecnologie di trasferimento che con- lizzazione onshore/offshore del giacimento, della distan-
sentono di coprire grandi distanze, chiamate ad assicura- za dalla costa, nonché della posizione geografica. La
re l’interconnessione dei mercati regionali (della quale si valutazione dell’incidenza del trasporto sull’intero pro-
hanno già esempi nell’Europa occidentale, sui cui litora- cesso produttivo ha una grande importanza per la fatti-
li si sono diffusamente distribuiti i terminali di rigassifi- bilità del progetto di trasporto stesso.
cazione) fino alla realizzazione di un mercato globale. I Si prenda a riferimento un costo unitario del gas natu-
progetti per la realizzazione delle infrastrutture necessa- rale a testa pozzo di 1 dollaro per milione di BTU (British
rie richiedono ingenti risorse finanziarie e tecnologiche, Thermal Unit; 106 BTU0,252·106 kcal1,055·106 kJ);
nonché un alto livello di cooperazione tra gli esperti del sommando i costi di trasporto all’interno del paese espor-
settore. Si prevede che nel solo bacino atlantico lo svi- tatore con i costi associati alla tecnologia adottata per il
luppo del trasporto del GNL, per due terzi destinato agli trasporto, si ottiene il costo alla frontiera, che consente di
Stati Uniti, comporti nei prossimi dieci anni investimen- valutare comparativamente le alternative di trasporto. Per
ti per 80 miliardi di dollari. esempio, nel caso di un giacimento situato a circa 300 km
dalla costa e di trasporto del gas a una distanza di 2.000
km, il costo alla frontiera è valutabile, nel caso di condotta
7.3.2 Tecnologie di trasporto sottomarina, in 3,16 dollari per milione di BTU e nel caso
del GNL in 3,26 dollari per milione di BTU. Sommando
Le tecnologie di trasporto fanno parte del ciclo del gas al costo medio all’ingrosso i costi di distribuzione, si rag-
naturale; esse sono infatti alla base stessa dell’impiego di giunge un prezzo medio alla distribuzione di circa 6 dol-
tale risorsa energetica e costituiscono un punto di riferi- lari per milione di BTU. Il peso dei costi di distribuzione,
mento per l’economicità della coltivazione dei giacimen- pari a circa il 50% del costo finale, mette in evidenza l’im-
ti: è sempre la tecnologia di trasporto, intesa in senso lato, portanza di avere a disposizione tecnologie a basso costo
che determina il prezzo unitario del gas alla vendita. e ad alto impatto sul mercato.
Come accennato in precedenza, la previsione dei futu-
ri consumi energetici mondiali fornisce indicazioni di Il gasdotto
una continua crescita per quanto riguarda il gas natura- La tecnologia di riferimento del trasporto del gas natu-
le, con una contemporanea contrazione per quanto riguar- rale è la condotta (gasdotto). Questa tecnologia è ormai
da olio e carbone; l’espansione del mercato del gas, lega- largamente consolidata e prevede costi di investimento,
ta all’aumento dei paesi fornitori e alla crescita dei in funzione del diametro della condotta, compresi tra 0,66
e 1,44 dollari per milione di BTU. A questi si devono composti liquidi come il metanolo e/o gli idrocarburi
aggiungere i costi operativi, che si possono valutare tra sintetici (come gasolio e diesel basati sulla sintesi Fischer-
l’1 e il 3% dell’investimento. Tropsch), dette tecnologie Gas-To-Liquid (GTL), e tec-
Le potenzialità di espansione del trasporto in condot- nologie di conversione del gas in energia elettrica con
ta del gas naturale vanno ricercate nelle tecnologie inno- relativo trasferimento tramite cavo, note come tecnolo-
vative dell’ingegneria offshore; queste ultime consentono gie Gas-To-Wire (GTW).
di poter guardare alla realizzazione di condotte sottoma- Tra queste tecnologie l’unica utilizzata commercial-
rine anche a grande profondità con un grado di sicurezza mente fino al 2004 è il GNL, che copre poco più del 25%
ormai elevato. I gasdotti di ultima generazione hanno con- del mercato del trasporto di gas naturale. Il GTL è in una
trastato lo sviluppo delle altre tecnologie di trasporto del fase di espansione con due impianti in attività, uno della
gas naturale, con tracciati sottomarini a grandi profondità Sasol in Sud Africa e l’altro della Shell in Malaysia, e
e su fondali particolarmente accidentati, per il trasporto di con 14 impianti programmati per entrare in servizio dal
volumi di gas dell’ordine di decine di milioni di metri cubi 2010. Il CNG e il GTW sono due tecnologie pronte per
standard al giorno. La principale limitazione all’impiego entrare nel mercato. Il GTS è una tecnologia in fase di
dei gasdotti per il trasporto del gas naturale consiste nella sviluppo, di cui si sono fatti studi di fattibilità e si sono
necessità di attraversare i mari che separano il paese pro- delineate alcune applicazioni.
duttore da quello fornitore. In particolare, i fondali con Il trasporto del gas naturale come GNL, iniziato nel-
profondità di oltre 3.000-3.500 m e con una morfologia l’ormai lontano 1960, ha costituito fino a oggi una tec-
particolarmente accidentata costituiscono ancora oggi un nologia di trasporto la cui applicazione ha corrisposto a
enorme problema tecnologico e anche in questo caso la una condizione di nicchia, cioè a una condizione in cui,
tecnologia di trasporto prevede un incremento dei costi. date le distanze elevate, il trasporto in condotta non risul-
tava economico. Oggi invece si guarda al GNL come a
Sistemi di trasporto alternativi un sistema ad alta concentrazione di contenuto energe-
Alla luce dei problemi della tecnologia di riferimen- tico che evita di attraversare vari paesi e di incorrere nelle
to, primo fra tutti la distanza da coprire, si delineano quin- relative tariffe di transito. Gli impianti per il GNL sono
di le caratteristiche di sistemi di trasporto del gas natura- tuttavia ad alto costo di investimento e presentano un
le alternativi. La distanza da coprire per il trasporto del limite inferiore di economicità per il singolo impianto di
gas naturale caratterizza il costo alla consegna del gas, per trattamento di 2,5-3,5 milioni di tonnellate per anno. Ciò
cui se si considerano i gasdotti e si fissa un costo massi- comporta la necessità di avere risorse assicurate equiva-
mo accettabile alla frontiera di 3 dollari per milione di lenti a circa 113·109 Sm3 (metro cubo standard di gas,
BTU, la massima distanza che si può coprire è compresa cioè m3 di gas a pressione atmosferica e alla temperatu-
tra 2.000 km (offshore) e 3.800 km (onshore). Ciò signi- ra di 15 °C; 1 Sm3 ha un potere calorifico di 36.500
fica che qualsiasi tecnologia in grado di portare lo stesso BTU9.200 kcal38.500 kJ) e contratti di vendita per
volume di gas naturale (ovvero la stessa quantità di ener- almeno 20 anni. Le tecnologie che dominano il merca-
gia) con lo stesso costo a distanze superiori è concorren- to sono l’Optimized Cascade Process della Phillips e la
ziale e si pone come potenziale alternativa al gasdotto. Multi-Component Refrigerant Liquefaction della Air
Il trasporto del gas presenta numerose alternative, Products and Chemicals, utilizzata nella maggior parte
tutte volte a migliorare il rapporto tra capacità volume- degli attuali impianti (circa il 90%).
trica di trasporto e contenuto energetico associato. Per Le tecnologie di conversione GTL sono attualmente
questo motivo si prospettano sia tecnologie di trasporto le più interessanti, perché consentono di trasformare il gas
che consentono di portare il gas nei mercati remoti e ven- naturale in combustibili di sintesi (cherosene, gasolio, ecc.)
derlo come tale, sia tecnologie che prendono in consi- o in prodotti chimici (metanolo o dimetiletere). La loro
derazione la conversione energetica, ossia nelle quali il principale caratteristica è l’impiego delle infrastrutture
trasporto consiste nel veicolare il contenuto energetico convenzionali nel trasporto e nello stoccaggio del prodotto
del gas naturale sotto altra forma. Le tecnologie che con- per entrare in mercati maturi; la loro applicazione a un’am-
sentono di portare il gas nei mercati remoti e venderlo pia gamma di tipi di giacimenti a gas non richiede quin-
come tale ricorrono alla sua diminuzione di volume lique- di quegli investimenti fissi relativi a navi mercantili e a
facendolo o comprimendolo; si ottengono così il già terminali che invece sono richiesti per il GNL. I processi
ricordato GNL, il gas naturale compresso (CNG, Com- di conversione proposti per la tecnologia GTL sono il clas-
pressed Natural Gas, o PNG, Pressurized Natural Gas), sico Fischer-Tropsch (sviluppato inizialmente in Germa-
gli idrati di gas naturale (NGH, Natural Gas Hydrates) nia nel 1923), nelle varie versioni con differenti tipi di
con tecnologia meglio nota come Gas-To-Solid (GTS). catalizzatori al ferro o al cobalto; il processo con produ-
Le tecnologie che effettuano invece una conversione zione di metanolo, il cui mercato risulta attualmente satu-
del contenuto energetico del gas in altre forme di energia ro in attesa della sua promozione a combustibile per tur-
si distinguono in due classi: tecnologie di conversione in bine a gas, e quello con produzione di dimetiletere (DME),
attualmente in fase di sviluppo, con grandi potenzialità Un progetto di questo tipo è in fase di sviluppo in Algeria
nel futuro mercato globale dell’energia. (da Skikda verso l’Italia). Allo sviluppo dei progetti GTW
L’idea alla base della tecnologia CNG è il semplice ha contribuito inoltre la possibilità di impiego di micro-
aumento della densità per compressione. Il fattore di turbine a gas, anche a ciclo combinato, di piccole dimen-
riduzione del volume, compreso tra 250 e 300 volte il sioni, così da consentire la regolazione in funzione della
volume iniziale, richiede pressioni elevate e implica par- produzione di gas (turbogeneratori con potenze comprese
ticolari attenzioni alla sicurezza per quanto riguarda l’im- tra 30 e 100 kW per assorbire i sovraccarichi).
magazzinamento nei serbatoi. Lo sviluppo di particola- Per evidenziare l’impatto che le suddette tecnologie di
ri soluzioni tecniche per lo stoccaggio del gas compres- trasporto del gas naturale possono operare a livello di mer-
so sta facendo emergere la tecnologia CNG come una cato, si riportano i risultati di uno studio di Seungyong Chang
possibilità di sviluppo di riserve di gas remote o altri- (Seungyong, 2001), che mette a confronto le tecnologie tra-
menti non economicamente sfruttabili. L’efficienza del dizionali con quelle più innovative, quali CNG, GTL, NGH
trasporto (rapporto tra gas giunto a destinazione e gas e GTW, confrontandone tutte le voci di costo, sia in infra-
immagazzinato) è del 95%, molto elevata se si conside- strutture sia per il trasporto, i capitali investiti, i profitti
ra che il GNL presenta efficienze dell’ordine dell’85%, e i tempi di ritorno degli investimenti effettuati per cia-
a causa delle perdite per vaporizzazione. scuna di esse. Come ambiti geografici nei quali effettua-
La tecnologia GTS è in studio e in via di sviluppo sia re il confronto, vengono considerati il Mar Mediterraneo,
in Europa sia in Giappone. Le ricerche svolte hanno por- il Mar dei Caraibi, il Mar Arabico, il Nord-Est asiatico e l’i-
tato all’introduzione di due forme di trasporto degli idra- sola Sakhalin. Per ogni area geografica sono selezionati un
ti: la prima consiste nella produzione degli idrati in forma paese produttore e un paese consumatore con distanze
di polvere granulare da trasportare a pressione atmosferi- comprese tra 1.600 e 2.600 km. Il caso di studio prevede
ca e a temperature comprese fra 30 °C e 45 °C; la secon- una produzione di circa 3·106 Sm3/d di gas naturale asso-
da consiste nel produrre gli idrati e trasportarli in una sospen- ciato alla produzione di olio, che viene inizialmente rei-
sione (slurry) di idrati e acqua di formazione. Le distanze niettato in giacimento per il mantenimento della pressione.
previste per il trasporto sono dell’ordine di 3.000 km con La valutazione dei costi alla consegna, che include sia i costi
portate non elevate, dell’ordine di 6·106 Sm3/d. di investimento sia quelli operativi, fornisce dei risultati
I progetti GTW consistono nella produzione di elet- interessanti, poiché si ha un costo unitario che varia tra 2,25
tricità in prossimità dei centri di produzione del gas e nella e 2,50 dollari per milione di BTU e di 25 dollari al barile
conversione in corrente continua ad alta tensione per il per l’opzione GTL. Il costo per il GTW è fortemente varia-
trasporto su grandi distanze, fino a raggiungere il luogo bile, tra 32 e 157 dollari al MWh (106 BTU0,293 MWh).
di utilizzazione. La tecnologia GTW è in crescita e viene La valutazione finale degli investimenti fornisce indica-
utilizzata spesso nel recupero del gas associato all’olio zioni su quali siano le tecnologie più convenienti. Dal caso
altrimenti bruciato in torcia, con ricadute sia economiche studiato si evidenzia come per produzioni non elevate e su
sia ambientali. In Canada il governo della provincia del- distanze medie l’opzione più conveniente risulti il CNG,
l’Alberta ha sospeso la richiesta di pagamento delle royalty seguito dal GTS e dal GTW; il GTL occupa la quarta posi-
sul gas che viene impiegato nella produzione di energia zione, seguito dal GNL e infine dal trasporto in condotta.
elettrica anziché essere bruciato o rilasciato in atmosfera. Questo risultato mette in evidenza che il peso dei costi delle
Lo sviluppo della conversione da corrente alternata a cor- infrastrutture necessarie per il GTL, il GNL e il gasdotto
rente continua ha radicalmente mutato l’economicità dei penalizza fortemente queste tecnologie.
progetti GTW; va ricordato, al riguardo, che su distanze Le tecnologie alternative diventano pertanto vantag-
dell’ordine delle migliaia di chilometri le perdite in cor- giose nel caso di produzioni elevate e di distanze sem-
rente continua sono minori che in corrente alternata ed è pre più grandi. Si possono così individuare settori ope-
minore anche l’impatto ambientale. Sono ritenuti econo- rativi ottimali per le singole tecnologie di trasporto, che
micamente redditizi i progetti per la trasmissione dell’e- possono soddisfare le esigenze più diverse dei paesi con-
quivalente di 28·106 Sm3 di gas su distanze di 3.000 km. sumatori.
7.3.3 Il trasporto del GNL nel 2020. La capacità di liquefazione, che al 2002 era di
186·109 Sm3, crescerà a 306·109 Sm3 nel 2007.
Il ciclo di trasporto del GNL e la sua economia
Sin dagli anni Sessanta, quando è iniziato il traspor- Il ciclo di produzione e di trasporto
to del gas sotto forma di GNL, sono stati rispettati ele- Il ciclo del GNL comprende le seguenti fasi principa-
vati standard di sicurezza, affidabilità e protezione li (fig. 1): a) trattamento e trasporto via gasdotto fino alla
ambientale nei processi di liquefazione e di rigassifica- costa; b) trattamento del gas per rispettare le specifiche
zione, nonché nel trasporto per mezzo di apposite navi richieste dal processo di liquefazione; c) liquefazione del
cisterna (metaniere). Gli effetti dell’innovazione tecno- gas; d) stoccaggio e caricamento; e) trasporto attraverso
logica si sono fortemente sentiti nel corso degli anni, metaniere; f ) ricezione e stoccaggio; g) rigassificazione.
portando a una progressiva riduzione dei costi in tutte le I principali investimenti riguardano gli impianti di
fasi della catena produttiva. Ciò ha contribuito, visti il liquefazione (42%) e le navi per il trasporto (30%), segui-
crescente fabbisogno di energia e l’aumento dei consu- ti dagli impianti di rigassificazione (15%). I costi unita-
mi del gas, alla crescita del settore e al conseguente suc- ri del ciclo di produzione e di trasporto del GNL sono
cesso del GNL come fonte di approvvigionamento alter- riassunti nella tab. 1.
nativa. Tuttavia la forte competitività del trasporto in con-
dotta ha limitato il GNL a una nicchia di mercato ristretta Processi di liquefazione del gas naturale
ai paesi esclusi o non raggiunti dalla rete di trasporto e Il gas naturale è costituito principalmente da metano
ai paesi che, fortemente dipendenti dalle importazioni, e, in minor misura, da etano, propano, butano e da altri
hanno voluto intraprendere una diversificazione delle idrocarburi più pesanti, oltreché da alcune frazioni non
fonti di approvvigionamento. idrocarburiche; tra queste ricordiamo l’azoto, il biossido
di carbonio, i composti dello zolfo, l’acqua e talvolta il
Il mercato mercurio. Il processo di liquefazione richiede che alcune
Il commercio internazionale del GNL ha visto la sua componenti, idrocarburiche e non, vengano rimosse, par-
nascita nell’ormai lontano 1964, con le prime esporta- zialmente o totalmente, durante il processo, per elimina-
zioni dall’Algeria; nel 2003 è stato raggiunto un volu- re le sostanze inquinanti e per controllare l’indice di Wobbe
me di gas movimentato di quasi 170·109 Sm3, che rap- e il potere calorifico del prodotto da trasportare. Il risul-
presenta circa il 27% del gas importato a livello mon- tato di questo pretrattamento del gas e del successivo pro-
diale e il 6,5% dei consumi mondiali di gas. Sempre nel cesso di liquefazione è un GNL con composizione media
2003, i paesi esportatori erano l’Indonesia, con il 23% di metano per il 95% e con il restante 5% costituito da
delle esportazioni, l’Algeria (16,6%), la Malaysia (13,8%), componenti idrocarburiche leggere e azoto (tab. 2).
il Qatar, Trinidad e Tobago, la Nigeria, l’Australia, il Il GNL è inodore, incolore, non corrosivo e non tos-
Brunei, l’Oman, gli Emirati Arabi Uniti, gli Stati Uniti sico; tuttavia, come ogni altro prodotto gassoso non con-
e la Libia. Il principale paese importatore era il Giappo- tenente ossigeno libero, il gas naturale prodotto dalla sua
ne, con il 47% del mercato, seguito da Corea del Sud
(15,5%), Spagna (8,9%), Stati Uniti (8,5%), Francia,
Taiwan, Italia, Turchia, Belgio, Portogallo, Grecia, Repub- tab. 2. Composizione molare di GNL
blica Dominicana e Puerto Rico. di diversa provenienza
Il mercato del GNL si era sviluppato prevalentemente
sulla base di contratti di forniture a lungo termine e ciò Provenienza COMPOSIZIONE (% MOLE)
aveva comportato un elevato grado di rigidità in termi- Metano Etano Propano Butano Azoto
ni di variazioni del prezzo. All’inizio del 21° secolo sono Abu Dhabi 86,00 11,80 1,80 0,20 0,20
stati stipulati anche contratti a breve termine e ciò ha Alaska 99,72 0,06 - - 0,20
dato luogo a una rapida crescita del mercato. Algeria 86,98 9,35 2,33 0,63 0,71
Si prevede dunque di passare da 168,9·109 Sm3 del Indonesia 90,00 5,40 1,50 1,35 0,05
2003 a 230-283·109 Sm3 nel 2010 e a 360-430·109 Sm3
processo di refrigerazione; era previsto che gli impianti o ritenuti non recuperabili (stranded), per i quali i costi di
dovessero essere posizionati su una chiatta quadrata in investimento in impianti fissi costituiscono l’aspetto cri-
calcestruzzo. tico del piano economico. Come già detto, i FLNG com-
Un altro impianto galleggiante in calcestruzzo è stato portano una riduzione dei costi di investimento oltre a un
studiato nel progetto Azure, in parte finanziato dall’U- aumento di competitività per i tempi minori di costruzio-
nione Europea. L’obiettivo era quello di dimostrare che ne. Inoltre, possono essere riposizionati su altri siti e quin-
un impianto GNL completamente galleggiante è una di il loro costo può essere ammortizzato su più progetti.
opzione sicura e praticabile. Un altro aspetto che caratterizza i FLNG è la mini-
Nel tentativo di varare un impianto GNL galleggian- mizzazione dell’impatto ambientale sulla costa, in quan-
te la Shell è stata la più attiva, con numerose opzioni di to essi non richiedono impianti e infrastrutture su di essa
applicazione di FLNG (Floating Liquefied Natural Gas). e al contempo assicurano una maggiore sicurezza per la
Nei suoi progetti questa compagnia si è orientata verso distanza da aree abitate e da zone industriali.
l’impiego dei processi di liquefazione di cui è proprieta-
ria (SMR, Steam Methane Reformation, e DMR, Dual Navi per il trasporto del GNL
Mixed Refrigerant); ritiene inoltre che gli impianti off- Il trasporto del GNL per mezzo di metaniere è inizia-
shore presentino una riduzione dei costi del 30% rispetto to negli anni Sessanta ed è decollato negli anni Settanta.
agli impianti costruiti a terra, non tanto per i processi Due sono state le linee di progettazione, basate su due
impiegati, quanto per la riduzione di impianti accessori diverse concezioni e ancora oggi adottate: i serbatoi con-
non richiesti per un impianto galleggiante. Una soluzio- tenenti il GNL sono strutturalmente integrati con il dop-
ne alternativa per un impianto FLNG è costituita da un pio scafo della nave, sul quale vengono scaricati gli sfor-
differente processo di liquefazione, che utilizza il lavoro zi indotti dal carico; i serbatoi sono indipendenti dalla
di espansione dell’azoto per la refrigerazione; tale pro- struttura della nave e quindi devono essere autoportanti.
cesso è stato proposto dalla compagnia britannica Costain.
Navi con serbatoi integrati
Vantaggi degli impianti FLNG I due sistemi di tecnologia a serbatoi integrati più dif-
L’impiego di impianti FLNG è particolarmente inte- fusi sono quello sviluppato dalla Technigaz e quello dalla
ressante per la valorizzazione dei giacimenti di gas remoti Gaztransport, società che nel 1994 si sono fuse nella
fig. 4. Metaniera con serbatoio integrato con sistema a membrana (Rojey et al., 1994).
Gaztransport & Technigaz e che attualmente sono state parti piane delle lastre. L’isolante termico interposto tra
acquisite dal gruppo Eni. il serbatoio e lo scafo, inizialmente costituito da legno
Nel sistema Technigaz i serbatoi sono costituiti da di balsa, è stato sostituito da schiuma di poliuretano
una barriera primaria elastica, che si appoggia sullo scafo rinforzata con fibre di vetro. La barriera secondaria è
per mezzo di un isolante termico, e da una barriera secon- realizzata con un materiale composito ‘triplex’, costi-
daria, che ha lo scopo di proteggere lo scafo della nave tuito da un foglio di alluminio in un wafer di tessuto di
da un’eventuale fuga di GNL. Infatti, solo alcuni acciai fibre di vetro. La capacità della membrana di resistere
speciali sono compatibili con le basse temperature che alle variazioni di temperatura e la sua bassa inerzia ter-
comporta il contatto con il GNL. Lo schema generale di mica permettono un rapido raffreddamento dei serbatoi
una nave con serbatoi a membrana è riportato in fig. 4. nella fase di carico del GNL. È quindi possibile effet-
La barriera primaria è formata da una membrana con tuare il viaggio di ritorno delle metaniere scariche senza
nervature realizzata con un assemblaggio di lastre in dover mantenere i serbatoi a bassa temperatura.
acciaio speciale saldate; la disposizione delle lastre forma Il sistema Gaztransport comprende due barriere indi-
due ordini di nervature ortogonali tra di loro per ridurre pendenti, la prima e la seconda, formate in invar (acciaio
le sollecitazioni di origine termica, viste le ampie escur- legato al 36% di nichel) e realizzate con fasciame piano
sioni di temperatura; inoltre il doppio sistema di nerva- saldato, dello spessore di 0,7 mm, sorretto da scatole di
ture consente di ripartire le sollecitazioni di flessione isolamento termico in legno di balsa riempite di perlite trat-
sulle nervature stesse e le sollecitazioni di trazione sulle tata con silicone. Le membrane sono a tenuta di liquido e
fig. 5. Metaniera con serbatoi autoportanti di concezione Moss Rosenberg (Rojey et al., 1994).
i fenomeni di infragilimento dovuti alle basse tempera- richiedono bassi costi di investimento e di manutenzio-
ture di esercizio. In alternativa si utilizzano anche acciai ne rispetto alle altre tipologie. Nel 2003 esistevano più
inossidabili e sono stati impiegati anche cemento arma- di 200 serbatoi con una capacità compresa tra 7.000 e
to precompresso e alluminio. I serbatoi di stoccaggio 160.000 m3. In Giappone è in fase di realizzazione un
sono generalmente di forma cilindrica e presentano un serbatoio della capacità di 180.000 m3 che prevede nella
fondo piatto, che poggia su un materiale isolante rigido, progettazione cemento armato precompresso e sistemi
come per esempio schiuma poliuretanica. Le pareti del di sicurezza perfezionati.
serbatoio devono resistere al carico idrostatico esercita- I serbatoi interrati sono più costosi ma presentano un
to dal GNL e pertanto devono avere uno spessore ade- minore impatto visivo. Sono possibili tre differenti solu-
guato. Il tetto del serbatoio presenta uno strato di isola- zioni. La prima prevede l’installazione del serbatoio nel
mento sospeso, sostenuto dal guscio esterno. I sistemi terreno, facendo però sporgere il tetto. Nel 2004 esisteva-
di connessione con le condotte passano tutti attraverso no 61 serbatoi di questo tipo in Giappone, tra cui il più gran-
il tetto del serbatoio, per evitare il sifonamento del con- de al mondo con una capacità di 200.000 m3. La seconda
tenuto in caso di guasto nell’impianto. soluzione prevede il serbatoio completamente interrato con
La tipologia del materiale del secondo guscio consente una copertura in calcestruzzo. Tale soluzione, oltre a mini-
di distinguere i serbatoi in funzione del loro grado di sicu- mizzare i rischi associati allo stoccaggio, offre anche la pos-
rezza. Quando si tratta di un guscio realizzato in acciaio sibilità di una forte integrazione paesaggistica. Il terzo e
al carbonio, e quindi in materiale non idoneo all’impiego ultimo tipo di serbatoio interrato viene realizzato ponendo
criogenico, si parla di serbatoio a contenimento semplice in una fossa un serbatoio a doppio guscio. Il guscio inter-
(single containment tank), in quanto il guscio esterno svol- no è realizzato con metalli ad alta resistenza alle basse tem-
ge le sole funzioni di isolamento e raccolta dei vapori. perature e l’intercapedine tra i due gusci viene riempita con
Quando invece si attribuiscono al guscio esterno delle fun- materiali isolanti e azoto. Si sottolinea che le tipologie di
zioni di contenimento del GNL, esso deve essere realiz- stoccaggio di GNL descritte sono valide anche per gli stoc-
zato in materiali idonei, generalmente in calcestruzzo; si caggi effettuati prima del trasporto, dopo la liquefazione.
parla qui di serbatoio a doppio contenimento (double con- Un’alternativa agli stoccaggi convenzionali è rappre-
tainment tank) o a contenimento totale ( full containment sentata dallo stoccaggio in cavità sotterranee. I tentativi
tank) e in quest’ultimo caso si può avere pressurizzazio- intrapresi si sono però scontrati con le perdite di gas indot-
ne del serbatoio esterno. Tutti i serbatoi prevedono nelle te dalla fratturazione dei materiali rocciosi dovuta agli
fondazioni la presenza di isolatori sismici. stress termici. Per ovviare a ciò si potrebbero realizzare
I serbatoi superficiali sono quelli più largamente le cavità a una profondità di 500-1.000 m, dove gli stress
impiegati per lo stoccaggio primario di GNL poiché termici verrebbero compensati dal carico geostatico.
Questa soluzione presenta tuttavia costi molto alti di rea- venendo a contatto con il fascio tubiero che porta il GNL,
lizzazione. Una concezione innovativa è quella proposta cede calore. Lo scambio termico produce la condensa-
dalla SN Technigaz, che si basa sul rivestimento delle zione del fluido intermedio e la vaporizzazione del GNL;
cavità con un sistema di protezione analogo a quello già il GNL vaporizzato viene fatto passare nella seconda sezio-
utilizzato nelle navi per il trasporto di GNL. Il sistema di ne di scambio termico, costituita da un sistema a contat-
contenimento proposto è formato da diversi strati, com- to con l’acqua di mare. La temperatura di rilascio del-
presi fra la roccia e il GNL stesso: un rivestimento di cal- l’acqua in questo caso è compresa tra 5 e 10 °C.
cestruzzo con funzione portante di interfaccia tra roccia Nel caso dei processi che avvengono a temperatura
e serbatoio; pannelli isolanti dello spessore di circa 300 superiore alla temperatura ambiente la vaporizzazione si
mm, realizzati in schiuma poliuretanica posta in un sandwi- può ottenere con sistemi a combustione sommersa, con
ch di fogli di legno di balsa; una membrana corrugata in sistemi a scambio diretto o con sistemi a scambio indiret-
acciaio inossidabile, dello spessore di 1,2 mm, per garan- to. I sistemi a combustione sommersa prevedono un bru-
tire il contenimento del GNL. ciatore posto in un bagno d’acqua, la quale costituisce il
Tale sistema, in fase di studio fin dal 1964, ha visto la fluido di scambio assieme ai gas di combustione che la
sua applicazione in un progetto pilota nel 2002 nella loca- attraversano; il bagno d’acqua è attraversato da un fascio
lità di Daejon, 200 km a sud di Seul (Repubblica di Corea). tubiero che trasporta il GNL il quale vaporizza all’interno
del fascio stesso. Le caratteristiche principali del sistema
Impianti di rigassificazione sono la compattezza e il basso costo; il sistema presenta
Gli impianti di rigassificazione danno luogo a un pro- un’elevata efficienza termica, oltre il 95%, e consente di
cesso di vaporizzazione controllata del GNL e si posso- gestire le possibili fluttuazioni dell’alimentazione; per con-
no classificare in funzione della temperatura che gover- tro le acque del bagno necessitano di un trattamento prima
na il processo evaporativo. Si distinguono così processi di essere rilasciate nell’ambiente e si ha produzione di NOx.
a temperatura ambiente e processi a temperatura mag- Il gas vaporizzato viene avviato alla fase di compressione
giore della temperatura ambiente. e allo stoccaggio in serbatoi sferici convenzionali. In segui-
I processi di vaporizzazione a temperatura ambien- to viene immesso nella rete di trasporto e distribuzione.
te si distinguono a loro volta in base al fluido impiega-
to come vettore di calore, che può essere aria o acqua. Terminali di rigassificazione e stoccaggio offshore
Con l’acqua lo scambiatore di calore impiegato può esse- I terminali di ricezione presentano aspetti di criticità
re di tipo diretto o indiretto; in quest’ultimo caso si uti- relativamente all’impatto ambientale e alla sicurezza, che
lizza un fluido secondario. I sistemi che impiegano scam- hanno spinto verso lo sviluppo di soluzioni alternative ai
biatori diretti utilizzano un bruciatore per produrre il gas classici terminali di ricezione sulla costa; sono state stu-
da immettere direttamente nel fascio tubiero. Gli scam- diate due soluzioni, che si differenziano per l’operatività
biatori indiretti utilizzano invece come fluido primario in funzione della profondità dei fondali, la quale dipende
acqua calda o vapore che viene generato attraverso il a sua volta dalla distanza dalla costa alla quale vengono
riscaldamento in fasci tubieri. Uno scambiatore di tipo posizionati gli impianti (20 km e oltre). Le due soluzioni
diretto è il cosiddetto open rack, costituito da una serie sono le strutture a gravità (GBS, Gravity-Based Struc-
di tubi attraverso i quali defluisce il GNL; su questi tubi tures) e le unità di stoccaggio e rigassificazione (FSRU,
viene fatta cadere l’acqua, che cede calore al GNL pro- Floating Storage and Regasification Units); mentre le
vocando la vaporizzazione al loro interno; il gas natura- prime poggiano sul fondo, le seconde sono galleggianti,
le viene raccolto nella parte alta dello scambiatore e invia- solamente ancorate, e possono essere installate su fonda-
to al successivo trattamento. Questo tipo di vaporizza- li scoscesi in condizioni ambientali più severe.
tore presenta un basso costo di esercizio, può utilizzare
acqua di mare quale fonte di calore ed è di facile uso e Gravity-Based Structures
manutenzione; il pacco di tubi è realizzato in lega di allu- Le GBS sono strutture che possono essere facilmen-
minio rivestito esternamente con una lega di zinco per te installate con minimi lavori offshore e costituiscono
prevenire i fenomeni di corrosione indotti dall’acqua di una alternativa ai lunghi moli, o pontili, consentendo di
mare; l’acqua viene restituita all’ambiente alla tempe- minimizzare l’impatto sulla costa (fig. 8). La tecnologia
ratura di 4-5 °C e a ciò deve essere prestata la massima costruttiva è la stessa impiegata per le piattaforme di pro-
attenzione al fine di contenere l’impatto ambientale. duzione in calcestruzzo, ben nota e provata. Le dimen-
I processi indiretti sono realizzati attraverso degli scam- sioni tipiche sono 3507040 m, con una capacità di
biatori a fluido che impiegano ancora l’acqua di mare. immagazzinamento di 200.000-300.000 m3 e una capa-
Sono costituiti da due sezioni di scambio termico: la prima cità di trattamento tra 5 e 10 milioni di tonnellate per
sezione provvede allo scambio termico tra l’acqua di mare anno. Le profondità dei fondali si aggirano tra 15 e 25 m.
e un fluido intermedio, che può essere propano, butano o I serbatoi di stoccaggio fanno ricorso alla tecnologia impie-
freon. In questa sezione il fluido intermedio vaporizza e, gata per le navi. Si tratta quindi di serbatoi cilindrici o
Potenziali rischi
I potenziali rischi riguardano soprattutto gli opera-
tori degli impianti e le comunità circostanti; per preve-
fig. 8. Terminale di rigassificazione di GNL tipo GBS nirli sono attuate varie misure di protezione (sistemi di
(per cortesia di Shell). contenimento primario e secondario, sistemi di salva-
guardia e distanze di sicurezza). I principali rischi sono
le esplosioni, le nubi di vapori, il rilascio di liquido crio-
serbatoi a membrana. L’architettura delle strutture può genico, la miscelazione spontanea e le rapide transizio-
variare da compatta a modulare. ni di fase, come pure i terremoti e gli atti terroristici. Per
quanto riguarda le esplosioni, si fa notare che il GNL è
Floating Storage and Regasification Units immagazzinato nei serbatoi a pressione atmosferica; per-
Le FSRU sono strutture realizzate sul modello delle tanto la rottura del serbatoio non può dare luogo a un’e-
FPSO (Floating Production Storage and Offloading units; splosione immediata (un’esplosione ha luogo quando
v. cap. 5.2); sono quindi navi che vengono ancorate al una sostanza ha un rapido cambiamento di stato o è rila-
fondo per mezzo di opportuni sistemi e che consentono sciata in maniera incontrollata da una condizione di pres-
di eseguire a bordo le operazioni di rigassificazione e surizzazione). Il sistema di contenimento è opportuna-
stoccaggio. Ne esistono varie tipologie, che vanno dalle mente progettato al fine di prevenire il contatto con poten-
navi di trasporto convertite a FSRU ai terminali proget- ziali fonti di accensione.
tati e costruiti allo scopo precipuo (fig. 9). L’intervallo Se il GNL lascia il sistema (a temperatura controllata)
tipico di applicazione delle FSRU prevede una capacità inizia a riscaldarsi e a vaporizzare. Inizialmente il gas è più
di stoccaggio tra 250.000 e 500.000 m3, con una pro-
duttività tra 6 e 12 milioni di tonnellate per anno.
La conversione di navi per GNL in terminali FSRU A
costituisce la soluzione più veloce e consente di conse-
gnare il gas rapidamente. Le caratteristiche tipiche di tale
soluzione, a partire da navi lunghe tra 250 e 280 m e lar-
ghe attorno a 40 m, sono una capacità di stoccaggio del-
l’ordine dei 140.000 m3 e una produttività massima tra
2,5 e 3 milioni di tonnellate per anno. Sulla nave con-
vertita in terminale FSRU vengono installati i bracci di
collegamento alla nave di trasporto di GNL e l’impian-
to di rigassificazione, che deve essere il più compatto B
possibile e comprendere la torretta di ancoraggio e la
connessione a terra. I bracci di collegamento vengono
posizionati a metà nave mentre l’impianto di rigassifi-
cazione trova alloggiamento a prua, l’unico spazio dispo-
nibile; la torretta, oltre a svolgere la mansione di punto
di ancoraggio con possibilità di rotazione della nave,
serve per la connessione dei gasdotti a terra.
freddo e più pesante dell’aria circostante: si forma così una 7.3.4 Il trasporto del CNG
nube di vapore sopra il liquido rilasciato. Il processo evol-
ve con la miscelazione del gas con l’aria e la sua disper- Il ciclo di trasporto del CNG e la sua economia
sione. La nube può infiammarsi solo se viene in contatto Il trasporto del gas naturale sotto forma di CNG costi-
con una sorgente di accensione all’interno del suo inter- tuisce una delle prime tecnologie alternative valutate nel
vallo di infiammabilità. I dispositivi di sicurezza e le pro- passato. Attualmente il CNG è noto a livello internazio-
cedure operative sono volti a minimizzare la probabilità di nale come carburante alternativo, con buone prestazio-
un rilascio e di un possibile innesco della nube di vapore. ni e ridotte emissioni inquinanti in atmosfera.
I rischi associati al rilascio di GNL e al contatto diret- Con la recente realizzazione del modulo di stoccaggio
to con l’uomo sono strettamente limitati alla zona inter- Coselle (v. oltre) da parte di Cran & Stenning di Calgary
na degli impianti; pertanto gli operatori debbono utiliz- (Canada) e lo sviluppo del vettore per CNG con moduli
zare dispositivi di protezione individuale, come guanti, Coselle si è aperta la possibilità di impiegare la tecnologia
maschere, scarpe e vestiti idonei. I rischi associati alla CNG nel trasporto oceanico del gas naturale (Stenning,
miscelazione spontanea di strati di GNL di differente 1999). Si ritiene che il CNG sia più economico del GNL e
densità (a causa di differente temperatura) sono legati del gasdotto nel caso di volumi modesti di produzione; si
alla conseguente possibile vaporizzazione, che conduce fa riferimento a produzioni tra 5 e 15 milioni di Sm3/d nel
alla sovrapressurizzazione del serbatoio quando le val- caso della semplice compressione e tra 1,5 e 20 milioni di
vole di sicurezza non riescono a smaltire la quantità di Sm3/d nel caso di tecnologie che fanno ricorso anche al raf-
gas in eccesso. Per questo, oltre all’attuazione di oppor- freddamento, rispettivamente per distanze comprese tra 800
tune procedure in fase di scarico delle navi, i serbatoi e 3.000 km o tra 250 e 5.000 km. La possibilità del sistema
presentano un sistema di prevenzione che include dei di fare scalo e di riusare le infrastrutture rende ancora più
sensori di temperatura e una pompa di circolazione per attraente questa tecnologia (Wagner e van Wagensveld, 2002).
stabilizzare il GNL. Nel caso di rilasci sull’acqua il GNL Il ciclo del CNG comprende le seguenti fasi (fig. 10):
galleggia, essendo meno denso, e vaporizza sottraendo a) eventuale trattamento del gas (non sempre richiesto);
calore all’acqua stessa. Se si tratta di grandi volumi il b) compressione e raffreddamento (opzionali); c) carica-
fenomeno di vaporizzazione può avvenire molto rapi- mento e trasporto con navi; d) ricezione e scarico per decom-
damente, inducendo un rapido cambiamento di fase; gli pressione. Il ciclo risulta quindi molto semplice e non pre-
effetti possono variare da piccoli scoppi a esplosioni suf- senta la necessità di impianti con particolari caratteristiche,
ficientemente grandi da produrre danni alle strutture più se non quella di un’elevata capacità di compressione, comun-
leggere. Per evitare seri problemi si utilizza sempre il que entro i limiti tecnologici attuali. La sicurezza del pro-
doppio sistema di contenimento, che consente di con- cesso, in particolare i rischi associati allo stoccaggio di
trollare i rilasci attraverso l’intercapedine tra i due gusci. materiale infiammabile ad alta pressione, ha costituito per
tab. 3. Principali caratteristiche del GNL confrontate con quelle di altri prodotti
petroliferi liquidi (Lewis et al., 2003)
fig. 12. Nave per il trasporto di CNG basata sul sistema Coselle.
comunque di un pretrattamento del gas per la disidrata- trasporto, su sistemi di carico e scarico simili ad altri
zione, al fine di evitare la formazione di idrati e di altri sistemi CNG, ma a pressioni e temperature più basse.
depositi che potrebbero ostruire i tubi e ridurre la capacità Le navi sono state progettate con serbatoi orizzon-
e l’efficienza del trasporto nonché la stessa sicurezza. tali o verticali in acciaio al carbonio (standard API), per
una capacità totale di stoccaggio tra 10 e 60 milioni di
Tecnologia VOTRANS Sm3 (figg. 13 e 14). I serbatoi orizzontali vengono impie-
Il sistema VOTRANS, sviluppato dalla EnerSea Trans- gati di preferenza per le navi più grandi, mentre i ser-
port di Houston, è un sistema di trasporto innovativo, batoi verticali sono preferibili nel caso di volumi infe-
non soltanto per ciò che riguarda il contenitore del gas. riori a 30 milioni di Sm3. La capacità di trasporto delle
Si tratta in effetti di un sistema che si basa su una otti- navi di maggior stazza consentirebbe l’applicazione della
mizzazione dei volumi occupati, su specifiche navi da tecnologia CNG ai centri di produzione che erogano le
fig. 13. Nave per il trasporto di CNG basata sul sistema VOTRANS con serbatoi orizzontali.
fig. 14. Nave per il trasporto di CNG basata sul sistema VOTRANS con serbatoi verticali.
fig. 17. Nave per il trasporto di CNG basata sul sistema PNG.
equivalenti in acciaio, oltre a essere resistenti alla corro- sull’impiego di serbatoi cilindrici in acciaio disposti ver-
sione. Il singolo elemento ha un diametro di circa 1 m e ticalmente e raggruppati a formare unità di stoccaggio. I
una lunghezza di 12 m ed è progettato per una pressione serbatoi hanno sempre un diametro di circa 1 m e uno spes-
di 250 bar. I CPV sono in materiale plastico rinforzato con sore di 33,5 mm, mentre la loro lunghezza dipende dalla
fibre (FRP, Fiber Reinforced Plastic): il corpo del serba- capacità della nave. La Knutsen ha sviluppato tre differenti
toio è in polietilene ad alta densità (PEAD) ed è rinforza- navi, rispettivamente con una capacità di 3,4 milioni di
to con rivestimento di fibre di vetro o di carbonio; le estre- Sm3, 20 milioni di Sm3 e 30 milioni di Sm3 (fig. 17); i cilin-
mità sono in acciaio inossidabile, costituiscono il punto dri per ogni nave sono rispettivamente 870, 2.672 e 3.900.
di presa nel processo di ricopertura con le fibre (fig. 16) Per le operazioni di carico e scarico è stata studiata la
e consentono di effettuare le connessioni per saldatura con possibilità di connessione attraverso la chiglia della nave.
il materiale tubolare convenzionale. La Trans Ocean Gas Ciò consente sia il carico diretto da satelliti sottomarini
ritiene che per il trasporto di CNG sia preferibile impie- con profondità comprese tra 50 e 500 m, sia l’impiego di
gare fibre di vetro anziché di carbonio, con l’obiettivo di un sistema di ancoraggio appositamente sviluppato per le
contenere i costi a scapito della leggerezza; un CPV rive- operazioni di carico/scarico in sicurezza al largo dalla
stito con fibre di vetro ha comunque un peso pari a circa costa. Al riguardo, la Knutsen ha sviluppato un termina-
1/3 di quello di un convenzionale serbatoio in acciaio ed le di scarico che ricorre alla stessa tecnologia di stoccag-
è così possibile utilizzare una nave con maggiore capacità gio della nave, cioè a un insieme di serbatoi posti verti-
di immagazzinamento e velocità di navigazione. Il siste- calmente. Questo tipo di terminale ha lo scopo di accele-
ma modulare sviluppato dalla TOG consiste in un telaio rare i tempi delle operazioni di scarico della nave e di
che contiene circa 18 CPV disposti verticalmente e colle- consentire la regolazione dell’immissione in rete del gas
gati tra loro alle due estremità; i moduli, denominati cas- naturale. Nella tab. 4 sono riportati i dati essenziali per un
sette, possono essere disposti su più file in funzione della confronto tra le differenti tecnologie CNG.
dimensione della nave; per esempio, una nave di 60.000 t
di stazza presenta due file di cassette.
Il sistema di trasporto è completato da sistemi di val- 7.3.5 Il trasporto degli NGH
vole posti sul ponte principale e da un sistema di refri- con la tecnologia GTS
gerazione convenzionale, utilizzato per massimizzare la
capacità di stoccaggio e per evitare la formazione di idra- Il ciclo della tecnologia GTS e la sua economia
ti nelle fasi di carico e scarico. L’unità di compressione Recentemente è stato mostrato un certo interesse per
posta a bordo potrà essere impiegata nel caso di carico il trasporto del gas naturale con la tecnologia GTS, cioè
e scarico in un terminale di ancoraggio offshore. del gas naturale trasformato in idrati. Per illustrare la fat-
tibilità di tale progetto, si può ricorre a un confronto tra
Tecnologia PNG il ciclo del GNL e quello del GTS, stimandone sia i costi
La Knutsen OAS ha sviluppato per il trasporto di di produzione e di rigassificazione sia quelli di traspor-
CNG le navi PNG, il cui schema progettuale si basa to (Gudmundsson e Børrehaug, 1996).
I costi di produzione, valutati sulla base del 1995, divergono leggermente con l’aumentare della distanza e
fanno riferimento a un impianto per la produzione di si discostano all’origine per i costi di investimento degli
GNL in due treni (gruppi), con volumi pari a 5,6 milio- impianti. Come riferimento è riportato anche l’andamen-
ni di Sm3/d l’uno, mentre, per ciò che concerne il GTS, to dei costi relativi al trasporto a mezzo di condotte e re-
i treni (gruppi) utilizzati sono quattro, con capacità di lativi al sistema GTL. Con riferimento alle dimensioni
2,8 milioni di Sm3/d ciascuno. Si osserva una riduzione di impianto stabilite risulta che, per distanze superiori a
dei costi di produzione del 35% nel caso del GTS rispet- 1.000 km, il trasporto per mezzo di GTS è economica-
to al GNL. Nella valutazione dei costi del trasporto si mente più conveniente del trasporto per gasdotto e inoltre
deve tener presente che il volume occupato dagli idrati è sempre più conveniente rispetto al trasporto del GNL
di gas naturale è quasi quattro volte maggiore del vo- poiché i costi di investimento sono inferiori (tab. 5).
lume occupato dal GNL, poiché 1 m3 di GNL contiene Nonostante i risultati di numerosi studi che hanno
600 Sm3 di gas naturale, mentre 1 m3 di idrato ne rac- ampiamente analizzato tutto il ciclo di trasporto, propo-
chiude al massimo circa 170 Sm3. Pertanto una nave adi- nendo differenti metodi per la produzione e lo stoccag-
bita al trasporto di GTS deve avere il doppio della capaci- gio nonché il progetto di navi per il trasporto via mare,
tà di una tipica imbarcazione per GNL (circa 125.000 m3) il trasporto del gas naturale sotto forma di idrati non vede
per trasportare la metà del carico. Complessivamente dal ancora oggi un impiego commerciale.
confronto risulta una riduzione del 24% nei costi totali In analogia con il GNL, il ciclo di trasporto del GTS
di investimento. comprende le seguenti fasi principali (fig. 19): a) trat-
Il confronto è sintetizzato in fig. 18, dove si può osser- tamento e trasporto via gasdotto fino alla costa; b) tratta-
vare la variazione dei costi di investimento in funzione mento del gas per rispettare le specifiche richieste dal pro-
della distanza tra paese esportatore e paese importatore. Il cesso di solidificazione; c) trasformazione in idrati di meta-
sistema GNL e quello GTS sono rappresentati da rette che no; d) stoccaggio e caricamento degli idrati; e) trasporto
degli idrati mediante navi; f ) ricezione e stoccaggio;
g) rigassificazione. Gli impianti di formazione degli idra-
4.500
4.000 ti costituiscono il cuore del ciclo nonché l’investimento
gasdotti
3.500 principale. La capacità di concentrazione del gas natura-
GNL le in idrato è variabile: 1 m3 di idrato contiene da 75 a 170
costo (M$)
3.000
GTL
2.500 Sm3 di gas naturale, a seconda della tecnologia adottata.
2.000 GTS
1.500
Caratteristiche degli idrati di metano
1.000
500
Il processo di formazione degli idrati di metano è noto
0 da tempo, ma lo studio sistematico di processi idonei a
0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 essere inseriti in un ciclo di trasporto del gas naturale è
distanza (km) recente e ha visto una intensificazione a partire dal 2000.
fig. 18. Costi di diversi sistemi di trasporto in funzione Il processo di formazione consiste nel far interagire il gas
della distanza (Gudmundsson e Børrehaug, 1996). naturale con l’acqua in un apposito reattore, al fine di
Il gas avviato alla distribuzione attraverso compres- processi GTL hanno dimostrato che essi rappresentano
sione subisce un processo di deidratazione di tipo clas- una valida alternativa a quelli convenzionali per poter
sico. Si ritiene sia più conveniente procedere alla rigas- soddisfare gli standard di emissione, costituendo i com-
sificazione direttamente a bordo del mercantile, ridu- bustibili ideali per il controllo delle emissioni nel setto-
cendo fortemente gli investimenti nonché semplificando re dell’autotrazione (valori di zolfo e aromatici al di sotto
tecnicamente il terminale di ricezione. In questo caso è del limite di rilevabilità e numero di cetano elevato). Inol-
necessario considerare l’incremento dei costi di investi- tre, essi si presentano come i più promettenti per essere
mento e di esercizio nel trasporto dovuti alla stazione di impiegati nelle celle a combustibile per la produzione di
compressione e di deidratazione. idrogeno: infatti, i carburanti derivati dai processi GTL
hanno un contenuto in idrogeno doppio di quello del
metanolo. Infine, risultando privi di zolfo, aromatici e
7.3.6 Tecnologie di valorizzazione metalli pesanti, a differenza degli altri combustibili danno
del gas naturale luogo a una produzione minima, se non nulla, di residui
nelle celle.
Il ciclo del GTL e la sua economia
Impianti di GTL
Proprietà e applicazioni del GTL Gli impianti in produzione al 2004 erano solo due:
L’inserimento nel mercato di riserve di gas naturale quello di Mossel Bay (Repubblica Sudafricana) della Petro
deve tenere conto della redditività degli investimenti in SA (SAsol), attivo dal 1991 con una produzione di 22.500
relazione ai volumi e alle distanze che separano i luoghi barili al giorno di gasolio, e l’impianto di Bintulu (Malay-
di produzione dai potenziali consumatori. Inoltre è sem- sia) della Shell, in attività dal 1993 con una produzione di
pre più attuale, alla luce degli eventi geopolitici, dover 12.500 barili al giorno in prodotti medi (gasolio, nafta,
considerare la necessità del singolo Stato di differenziare cherosene), in aumento a 14.700 barili al giorno.
le importazioni al fine di assicurare gli approvvigiona- La maggiore difficoltà nella crescita e nell’espansio-
menti. È in questo quadro che si deve inserire il processo ne del GTL è legata alle incertezze tecniche su come por-
di conversione del gas naturale in prodotti liquidi (tecno- tare gli attuali impianti alle dimensioni proposte nei nume-
logia GTL). È evidente che tale tecnologia non costitui- rosi progetti in corso. Si tratta in effetti di una serie di
sce un sistema di trasporto del gas naturale, non essendo impianti con capacità di produzione tra 30.000 e 160.000
di per sé un sistema che trasferisce la risorsa gassosa in barili al giorno, con avvio previsto tra il 2005 e il 2010,
un altro mercato come tale. Non è tuttavia da considerar- concentrati nel Qatar (dove è presente circa il 17% delle
si estranea al processo di trasporto del gas naturale in senso riserve di gas); un impianto è previsto in Nigeria e un altro
lato, poiché costituisce una potenziale alternativa nello in Australia. Alle incertezze di ordine tecnico, nel collo-
sviluppo di progetti di produzione di gas naturale, altri- care il processo ancora in una fase di sviluppo, si affian-
menti non economicamente sfruttabili. cano gli elevati costi di investimento. Si stima che al 2004
Si introduce spesso il discorso sul GTL parlando di le spese di investimento per un impianto GTL fossero 2,6
stranded gas, o gas naturale non utilizzabile: si tratta di volte quelle di un impianto GNL. Ciò comporta che il pro-
quel gas presente sia in forma associata all’olio e fre- dotto del GTL, principalmente gasolio, sia remunerativo
quentemente bruciato in torcia, sia in quantità o in loca- solo con costi del barile di greggio attorno ai 16-17 dol-
lità che rendono difficile assicurarne l’impiego come lari. Tuttavia la Shell ha avviato nel 2003 la costruzione
fonte energetica. I requisiti di fattibilità dei progetti di di un impianto GTL in Qatar per la produzione di 140.000
sfruttamento della risorsa non presentano caratteri di barili al giorno da realizzarsi su due treni (moduli) indi-
convenienza economica se si impiegano le tecnologie pendenti configurati modularmente.
convenzionali delle operazioni di esplorazione e produ- Anche la Russia sta considerando la possibilità di
zione. La tecnologia GTL si presta a rendere disponibi- rendere più remunerativi i giacimenti di gas siberiani
li risorse energetiche emarginate o addirittura disperse mediante l’applicazione della tecnologia GTL. Nel 2003
perché il processo di conversione fornisce prodotti di la valutazione comparativa delle tecnologie di trasporto
valore commerciale più elevato. per GNL e GTL ha evidenziato come il tasso di ritorno
Un punto di forza della tecnologia si colloca nel qua- degli investimenti fosse più interessante nel caso di
dro sempre più pressante dei requisiti di rispetto ambien- impianti di conversione del gas principalmente in gaso-
tale che il settore energetico, in particolare, si trova a lio e nafta, a fronte di un capitale investito leggermente
dover soddisfare. La riduzione delle emissioni nei pro- maggiore. Analogo confronto è stato fatto tra il traspor-
cessi di combustione, sia da parte delle centrali termiche to via gasdotto e un processo di conversione del gas natu-
sia del parco veicolare, comporta una richiesta sempre rale in dimetiletere. In questo caso il risultato mostrava
più ampia di combustibili ‘puliti’ o a basso impatto. I test una sostanziale equivalenza economica dei processi su
condotti a tal fine sui carburanti di sintesi ottenuti con una distanza di trasporto di 2.500 km.
La tendenza del catalizzatore a essere avvelenato dai com- pressurizzazione e a temperatura ambiente, sia in condi-
posti solforati richiede un pretrattamento di desolforazio- zioni semirefrigerate, sia infine in condizioni completa-
ne del gas. Poiché la reazione è endotermica, è necessa- mente refrigerate e a pressione ambiente.
rio fornire calore. Pertanto, il catalizzatore viene posizio- I primi trasporti marini di GPL consistevano nel tra-
nato in tubi installati in forni e posti nella zona di sporto di bombole per uso domestico sistemate sulle coper-
irraggiamento; la tipologia del forno dipende dalla capa- te delle navi da carico e contenenti gas liquefatto per sola
cità di trattamento. Il gas naturale desolforato viene misce- compressione (pressione di esercizio di circa 18 bar). Con
lato con il vapore e preriscaldato a 197 °C prima di esse- l’aumento della domanda e delle distanze di trasporto
re avviato ai forni dove viene convertito in monossido di sono state trasformate navi da carico già esistenti allo
carbonio e idrogeno. Il catalizzatore lavora a una tempe- scopo di ospitare serbatoi di dimensioni varie per il con-
ratura compresa tra 850 e 950 °C all’uscita della zona di tenimento del GPL in pressione. Le prime due navi cister-
reazione, e a una pressione di 30-40 bar. na sono state realizzate con questi criteri in Olanda nel
1934. Successivamente, al termine della Seconda Guer-
ra Mondiale, è iniziata la costruzione di navi dedicate al
7.3.7 Il trasporto del GPL trasporto del GPL. Un esempio di nave per il trasporto
con serbatoi cilindrici verticali è riportato in fig. 22. Il
I gas di petrolio liquefatto sono miscele di idrocarburi costi- carico è alloggiato in 17 serbatoi verticali cilindrici con
tuite essenzialmente da propano e butano nella propor- estremità semisferiche di 5,3 m di diametro e 10,9 m di
zione di 30 a 70. Le temperature critiche del propano e del altezza; le pressioni di progetto e di collaudo sono rispet-
butano sono molto superiori alla temperatura ambiente, tivamente 18 e 30 bar; i serbatoi sono in acciaio a eleva-
per cui è possibile liquefare questi gas e le loro miscele a to carico di rottura, con spessori di 27 mm per le parti
pressioni modeste (al massimo 15 bar). Ovviamente, se la cilindrica e inferiore e di 15 mm per la parte superiore. I
temperatura viene mantenuta al di sotto di quella ambien- serbatoi sono poggiati su supporti di gomma sintetica, su
te le pressioni di liquefazione possono essere anch’esse selle a crociera e vincolati con tiranti. Per questo tipo di
inferiori. In corrispondenza a tali processi sono state costrui- trasporto vi sono anche navi con serbatoi cilindrici oriz-
te navi per il trasporto del gas di petrolio liquefatto, sia in zontali e con serbatoi multilobati.
Le navi per il trasporto semirefrigerato del GPL pre- ocean CNG transport system, in: Ingenuity & Innovation.
sentano il vantaggio della riduzione di peso dei serbatoi, Proceedings of the Natural gas technologies II conference,
Phoenix (AR), 8-11 February.
perché alla diminuzione della temperatura corrisponde una
Russians make case for GTL to transport stranded gas from
diminuzione della pressione di esercizio e conseguente-
Siberia, far East, (2003), «Remote Gas Strategies», June.
mente dello spessore delle pareti dei serbatoi. Se si passa
Smati A. et. al. (2003) Modélisation de la disponibilité d’une
da una temperatura massima di 45 °C a una di 15 °C, la chaîne de GNL sur la base d’une approche bayésienne
pressione di esercizio all’incirca si dimezza, passando da d’estimation des indices de fiabilité, «Oil & Gas Science
15 a 7 bar; di conseguenza, il peso del serbatoio metallico and Technology. Revue de l’Institut Français du Pétrole»,
si riduce di circa il 45%. Inoltre, si deve tenere presente 58, 531-549.
che la riduzione di temperatura comporta anche un aumen- University of Houston Law Center - Institute for
Energy, Law & Enterprise (2003) Introduction to LNG.
to della densità del gas liquefatto e, quindi, si trasporta una
An overview on liquefied natural gas (LNG), its properties,
maggiore quantità di gas a parità di volume. I serbatoi devo- the LNG industry, safety considerations, Houston (TX),
no essere opportunamente coibentati e deve essere attivo University of Houston Law Center - Institute for Energy,
un sistema di refrigerazione, la cui potenza è determinata Law & Enterprise.
dalla necessità di portare il GPL dalla temperatura dei depo- University of Houston Law Center - Institute for
siti costieri alla temperatura di esercizio dei serbatoi. Energy, Law & Enterprise (2003) LNG safety and
security, Houston (TX), University of Houston Law
Il trasporto in condizioni completamente refrigerate e
Center - Institute for Energy, Law & Enterprise.
a pressione ambiente è in tutto e per tutto simile al trasporto
Verghese J. (2003) Options for exploiting stranded gas. An
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