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Conseguenze economiche

dei cambiamenti climatici


Impatto del cambiamento climatico
sull’economia globale e locale
Economia globale e locale
Il cambiamento climatico non è solo una grave minaccia per il pianeta e per le persone, ma anche per le
attività ad essi collegate. Oltre al suo grave impatto sull’ambiente e sulle persone, il cambiamento
climatico è una delle maggiori minacce alla stabilità economica.Le ondate di calore ci rendono meno
capaci di lavorare e ridurre la produttività. Uragani, cicloni e tifoni devastano milioni di persone
lasciandole in assoluta povertà dopo aver spazzato via senza pietà le loro comunità. La desertificazione
e la siccità riducono i raccolti complicando ulteriormente l’arduo compito di nutrire la popolazione
mondiale.
Costi per la società e l'economia
Probabilmente fino a qualche anno fa, ancora non avevamo preso piena coscienza di cosa avrebbe potuto
significare l’espressione impatto del cambiamento climatico sull’economia globale e locale.
L’accelerazione dei fenomeni atmosferici intensi degli ultimi anni, che stanno toccando con una
frequenza crescente anche l’Italia, ci hanno in qualche modo condotti alla realtà fattuale: il
cambiamento climatico è davvero un’emergenza e lo è anche sotto il profilo economico. I danni alle
case, alle infrastrutture e alla salute umana impongono elevati costi alla società e all’economia. In
Europa tra il 1980 e il 2011 le alluvioni hanno colpito più di 5,5 milioni di persone e provocato
perdite economiche dirette per oltre 90 miliardi di euro: nella sola Europa, nel periodo 1980-2016
gli eventi meteorologici e climatici estremi hanno provocato perdite economiche per un totale di 433
miliardi di euro. I settori che dipendono fortemente da determinate temperature e livelli di
precipitazioni come l'agricoltura, la silvicoltura, l'energia e il turismo, sono particolarmente
colpiti.
Investire in agricoltura, silvicoltura, energia, turismo
Come accennato questi sono i settori maggiormente colpiti dai
cambiamenti climatici. L’investitore dovrà tenerne conto prima di
investire in questi settori.
Metodi per contrastare il cambiamento climatico
nell’ambito economico
Favorire l’economia circolare, basata sulla riduzione dei consumi.
Riutilizzando più volte gli oggetti, riparando quelli rotti piuttosto
che ricomprarli e riciclando quelli inutilizzabili possiamo aiutare il
pianeta. Occhio al marchio: oggi molte aziende sono impegnate sul
fronte ambientale. Prediligere un’azienda che si batte per l’ambiente
può essere una scelta consapevole e intelligente per contribuire alla
tematica ambientale
Le aziende e i singoli investitori come possono agire?

Le strategie di investimento sostenibile e responsabile (o SRI) sono una delle strategie


che ognuno di noi può adottare per contrastare nel suo piccolo il cambiamento climatico.
Gli investitori SRI possono escludere dal loro portafoglio di investimenti titoli,
aziende o interi settori legati ad attività con elevate emissioni di CO2. Una alluvione
improvvisa o la prolungata siccità dei territori, potrebbero spazzare via interi
raccolti, creando un innalzamento Il denaro potrà così essere investito in settori che
contribuiscono a contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico. Sarà quindi
possibile fare investimenti in imprese, organizzazioni e fondi realizzati con
l’intenzione di generare un impatto socio-ambientale positivo e misurabile
TURISMO
Conferenza di Glasgow

Dal 30 Ottobre al 12 Novembre, circa


120 leader da tutto il mondo, si sono
riuniti a Glasgow per la 26°
conferenza della Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici, e tra i vari
temi si è parlato anche del turismo.

Con la Dichiarazione di Glasgow, gli


operatori turistici riconoscono i gravi
rischi per l’ambiente causati dalle
esperienze di viaggio, di visita e di
soggiorno. Secondo i dati consolidati
nel 2016, il settore turistico produce
circa il 5% delle emissioni globali, ma
se continuerà lo straordinario tasso
di crescita dei decenni precedenti
senza adottare provvedimenti in
difesa dell’ambiente, potrebbe
verificarsi una crescita delle emissioni
di un ulteriore 25% entro il 2030.
Turismo responsabile del cambiamento climatico
Le emissioni non sono solo
quelle dirette (trasporti), ma
Il turismo in tutti i suoi aspetti
anche fattori indiretti come
produce l’8% circa delle emissioni
l’utilizzo degli hotel e il
di CO2 a livello globale. E l’impatto
consumo del cibo
ambientale dell’industria turistica
è in aumento costante. Secondo
degli studi le emissioni prodotte
dal settore turistico sono destinate
ad aumentare del 4% ogni anno.
Questo dato è a dir poco
allarmante e ci avvisa di quanto sia
importante trovare una soluzione
alternativa al turismo a cui siamo
abituati.
EFFETTI DEL CAMBIAMENTO
CLIMATICO SUL SETTORE
TURISTICO

Dall’altra parte, il turismo può essere


considerato uno dei settori
economici più sensibili e vulnerabili
al clima; di conseguenza, gli effetti
prodotti dal cambiamento climatico
possono compromettere nel tempo
la sostenibilità delle destinazioni.
Si pensi, ad esempio, alle
destinazioni costiere e
insulari, le quali devono
sempre più fare i conti con
l’aumento del livello del mare
e l’erosione delle coste, con
eventi climatici estremi (come
tempeste) con danni fisici alle
infrastrutture e allagamenti, o
al contrario con siccità e
devastanti incendi. Inoltre,
secondo alcune previsioni, le
tradizionali località balneari e
le città del Mediterraneo
potrebbero diventare nel
medio periodo meno
accoglienti e appetibili in
estate, a causa delle
temperature sempre più alte e
insopportabili, rendendo così
necessario lo sviluppo di
nuovi prodotti turistici in altre
stagioni dell’anno.
PANNELLI FOTOVOLTAICI
A COSA SERVONO I PANNELLI FOTOVOLTAICI ?
I pannelli fotovoltaici sono stati concepiti per trasformare l’energia solare in quella elettrica. Per ottenere questa
mutazione i pannelli grazie all’effetto fotovoltaico, creano energia elettrica a corrente continua e a bassa tensione.

Per funzionare è necessario convertirla in corrente alternata a 220 volt grazie a dei normali inverter.
LE DIVERSE TIPOLOGIE
Il pannello è formato da diversi moduli assemblati, che sfruttano l’energia naturale prodotta dal sole per creare
energia elettrica. Le celle incanalano i raggi e li trasformano in energia.
In commercio esistono tre diverse tipologie di pannelli, tutti realizzati su una base di silicio:
● pannelli fotovoltaici cristallini: si basano su moduli in silicio monocristallino e hanno un’efficienza del
15-20%;
● pannelli fotovoltaici policristallini: a differenza dei primi hanno un’efficienza minore, pari al 13%;
● pannelli fotovoltaici a film sottili: si basano sul silicio amorfo, ma hanno una resa nettamente inferiore, pari
al 6%. In compenso offrono le migliori prestazioni quando le temperature sono elevate o la luce non è molto
diffusa.
resa
La resa è misurata in base a condizioni standard, ma comunque non è facile da stabilire, a concorrere nella
produzione c’è la latitudine, l’inclinazione e l’orientamento dei pannelli. A questo deve essere aggiunta la
temperatura e la pulizia dell’impianto.
IL COSTO
I costi di realizzazione sono elevati a causa delle lavorazioni a cui deve essere sottoposto il silicio (principale
componente dei pannelli) che seppur abbondante sulla terra, deve essere lavorato per poi essere utilizzato.

Un altro fattore di spesa è la frequente manutenzione a cui devono essere sottoposti regolarmente.

1 pannello fotovoltaico da 4000w costa intorno ai 250 euro.


INCENTIVI STATALI

In Italia si può beneficiare delle detrazioni fiscali del 50% su una spesa complessiva di 96.000 euro, perchè l’impianto
fotovoltaico rientra nelle ristrutturazioni edilizie e non nel risparmio energetico.
Costi dell’energia
nucleare
Produzione mondiale di elettricità (IEA)
Produzione mondiale di energia (IEA)
Dati sul nucleare

2.789.694 GWh Elettricità generata con energia nucleare

680.952 GWh Elettricità generata con pannelli fotovoltaici

444 reattori nucleari in funzione

53 in costruzione

98 in programma
Costi dell’energia nucleare al MWh
Aspetti politici sul nucleare
Il nucleare è stato incluso nella tassonomia verde dell’UE.
Questo ha portato una opposizione da parte di Greenpeace.

Tra i sostenitori ci sono Macron


e Biden, che
hanno incluso
il nucleare
nei loro piani
politici.
Costi dell’energia nucleare al MWh
Investimenti

A seguito del disastro di Fukushima il Giappone decise di


spegnere tutti i reattori presenti nel territorio. Questi
avvenimenti portarono a un crollo della borsa di Tokyo e
alcune società quotate arrivarono a perdere oltre l’85% del
proprio valore. Per questo, molti investitori scelgono di
non investire sul nucleare, perché è soggetto a un rischio
piuttosto elevato. Di conseguenza, i tassi di interesse sono
generalmente alti. Attualmente la maggior parte di
investimenti avvengono per le fonti rinnovabili.
Produzione di elettricità con pannelli fotovoltaici
nel mondo
Produzione di elettricità con il nucleare in Giappone
Progetti futuri
Il futuro delle centrali nucleari a fissione saranno
sicuramente le centrali di IV generazione. In questa
definizione rientrano 6 progetti di centrali con
maggiore sicurezza, nuovi tipi di combustibile,
limitate scorie e costi minori

TerraPower, fondata
da Bill Gates, ha
iniziato, nel novembre
2021 la costruzione di
uno di questi reattori
Energia Eolica
COSTI ENERGIA EOLICA
Per cercare di contenere l'impatto ambientale ha favorito la diffusione a livello mondiale delle fonti energetiche alternative come quella
eolica.
si tratta di una delle prime forme di energia sfruttata dall'uomo fin dall'antichità, l'energia eolica è una fonte di energia pulita, rinnovabile
e inesauribile e permette di convertire l'energia cinetica del vento in energia meccanica e successivamente in energia elettrica.

l'energia eolica aiuta a combattere il cambiamento climatico a differenza delle centrali elettriche a carbone o a gas, i parchi eolici non
emettono gas a Effetto serra, negli ultimi anni la generazione di energia eolica ha evitato l'emissione in atmosfera di 198 milioni di
tonnellate di anidride carbonica oltre a ridurre il consumo di acqua spesso necessario per far funzionare le centrali elettriche a
combustione fossile.
IMPIANTI EOLICI
Gli impianti eolici si suddividono in tre categorie:
in base all'installazione
- impianti eolici onShore
- impianti eolici offshore
gli impianti eolici offshore sono posizionati lontano dalla costa, mentre gli impianti eolici on Shore
sono installati all'aperto sui rilievi collinari o zone montuose.
onshore offshore
IMPIANTI EOLICI
In base alla tecnologia si suddividono:
- impiante ad asse verticale (utilizzati principalmente ad uso domestico)
- impianti ad asse orizzontale (impiegati dai grandi parchi eolici)

In base alla potenza si suddividono:


- grande eolico
- mini eolico
-micro eolico
il minieolico e il micro eolico sono adatti agli impianti domestici
l'installazione di un impianto eolico orizzontale da 1 a 3 kw va da 1000 a 10500 euro, mentre quello verticale da 1 a 3 kw va da 2000 a 13500 euro.
Nonostante il sacrificio iniziale il costo di un impianto per l'energia eolica viene generalmente ammortizzato, negli anni successivi grazie alla
possibilità di poter contare di un surplus di produzione da immettere nella reta nazionale, questo può aiutare ad ammortizzare i costi sostenuti.
per ogni kwh immesso nella rete nazionale viene corrisposto un guadagno di 0,2 euro.
Il fine degli impianti eolici domestici è quello di produrre e autoconsumare energia elettrica così da essere indipendenti dalla rete nazionale ed
avere vantaggi in bolletta.
DISTRIBUZIONE CENTRALI EOLICHE IN ITALIA

La distribuzione delle centrali eoliche in Italia non è omogenea, nelle regioni del nord e centro questi
impianti sono praticamente assenti, mentre nel sud rappresenta una realtà consolidata.
il 91% delle centrali eoliche è concentrata in sei regioni: Puglia Campania Basilicata Calabria Sicilia e
Sardegna.
VANTAGGI E SVANTAGGI
tra i vantaggi di questa energia sono:
- basso impatto ambientale in quanto non produce scarti o sostanze dannosi inquinanti per l'ambiente
- la costruzione degli impianti occupa una quantità ridotta di suolo sviluppandosi in altezza.
- è costantemente reperibile anche di notte e facilmente sfruttabile.
- costi bassi di manutenzione..

tra gli svantaggi:


- uno svantaggio legato all'installazione degli impianti eolici riguarda l’inquinamento visivo in quanto altera l'aspetto
paesaggistico, sempre a livello ambientale c'è l'inquinamento acustico Infatti le pale durante il movimento producono rumore.
nonostante alcuni effetti negativi l'energia eolica continua ad essere considerata come una delle forme energetiche migliori per
l'ambiente e la salute dell'uomo.
PREVISIONI PER IL FUTURO

entro il 2050 più di un terzo di energia mondiale arriverà dal vento.


la tecnologia eolica Non fornisce soltanto un contributo fondamentale alla lotta contro il cambiamento
climatico ma sostiene le economie locali creando posti di lavoro.
Allevamento
L'allevamento: è l'attività di custodire, far crescere ed opportunamente riprodurre
animali in cattività, totale o parziale, per ricavarne cibo, pelli, pellicce, lavoro animale
e commercio degli stessi.
Esistono varie tipologie di allevamento tra cui:

● apicoltura (ape) Secondo l'ISPRA gli allevamenti intensivi


● avicoltura (uccelli) sono la causa del 75% dell'ammoniaca
● bachicoltura (baco da seta) immessa nell'aria e questi dati
● bovinicoltura (bovini) riguardano solamente allevamenti
● coniglicoltura (conigli) italiani; si può dire con sicurezza
● ippicoltura (equini) quindi che questo tipo di allevamenti
● itticoltura (pesci)
● ovinicoltura (ovini)
sono la seconda causa delle polveri
● pastorizia bovina, caprina, ovina sottili nel nostro Paese
● pollicoltura (polli e galline,
tacchino)
● suinicoltura (maiale)
● allevamento felino (gatto)
● allevamento canino (cane)
Agricoltura
L'agricoltura è l'attività umana che consiste nella coltivazione di specie vegetali. Lo scopo basilare dell'agricoltura è
ottenere prodotti dalle piante, da utilizzare soprattutto a scopo alimentare. In economia, l'agricoltura rientra nel
settore primario

Durante il Medioevo giunsero in Europa nuove piante portate dagli arabi: riso, cotone, pistacchio, spinaci, agrumi.
Dopo la scoperta dell'America giunsero il mais, la patata, la zucca, il fagiolo, l'arachide, il pomodoro, il peperone, la
papaya
Inquinamento dell’agricoltura
Il settore agricolo ha un forte impatto sull’ambiente. Tra
gli elementi più critici, le emissioni di gas serra degli
allevamenti e l’utilizzo di pesticidi, che nuoce alla
biodiversità del territorio.
La prima rivoluzione agricola

L'agricoltura basata sulla rotazione triennale e sul maggese rimase predominante fino al XVII secolo.
In particolare, nelle Fiandre e nel Brabante il terreno era poco fertile, ma il notevole sviluppo del commercio
marittimo fece aumentare notevolmente la domanda di prodotti quali il lino per le tele, i coloranti per il panno,
l'orzo e il luppolo per la birra, la canapa per le funi, il tabacco,
La seconda rivoluzione agricola

La rivoluzione industriale chiamò a sé dalle campagne numerosi braccianti che si riversarono verso altri
continenti e/o nelle grandi città. In Italia la migrazione fu dal sud verso il triangolo Piemonte/Veneto/Emilia e
per contrastarla furono previsti dei piani governativi ossia piani di bonifica delle terre governative che
venivano destinate all'agricoltura.
Nel corso del XIX secolo migliori strumenti aratori e sistemi di semina, acquisizione sul mercato di nuove
sementi e di nuove piante con elevata produttività (mais), la comparsa delle macchine agricole e dei concimi
chimici, attuarono una profonda ristrutturazione rurale che stimolò ancora la costruzione di nuove attrezzature
e macchine per tutte le esigenze lavorative agrarie.
COSTI CAMBIAMENTO CLIMATICO
dati internazionali
Iniziamo esaminando alcuni dati che ci vengono da documenti internazionali.

Secondo una stima di Moody’s, se la temperatura media globale dovesse salire di +1,5° C al di sopra
dei livelli preindustriali (attualmente siamo a circa +1,1° C), il costo per l’economia globale sarebbe di
54 trilioni di dollari entro il 2100 . Nell’ipotesi in cui il riscaldamento si attesti su +2° C, il costo
potrebbe raggiungere 69 trilioni di dollari.
dati in italia
Passando più specificamente alle stime economiche che riguardano l’Italia, secondo l’Agenzia Europea per
l’Ambiente (European Environment Agency, EEA), nel periodo 1980-2013 le perdite ed i danni economicamente
rilevabili causati dal cambiamento climatico ammonterebbero, per il nostro Paese, ad € 59.624.000.000,00 .

Un calcolo più aggiornato è stato presentato nel dicembre 2019 dalla ONG tedesca Germanwatch.

L’Italia viene classificata secondo i dati relativi al ventennio dal 1999 al 2018 alle seguenti posizioni di rischio:

è il sesto paese al mondo per vittime provocate da eventi climatici estremi;

è il diciottesimo per numero di perdite economiche pro capite.

I dati raccolti da Germanwatch sono estremamente preoccupanti: dal 1999 al 2018 tutti gli eventi meteorologici estremi
in Italia hanno provocato perdite economiche quantificate in quasi 33 miliardi di dollari.
perdita di pil in italia
Le analisi del CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) per l’Italia mostrano perdite di
Pil di oltre l’8% nella seconda metà del secolo:

Secondo gli autori del report, nel prossimo futuro vi sarà in Italia una riduzione del PIL pro capite:

entro il 2050, pari al 3,7%,

entro il 2080, pari all’8,5% (circa 130-140 miliardi di euro).


Economia
circolare
L’economia circolare è un sistema in cui tutte
le attività, a partire dall’estrazione e dalla
produzione, sono organizzate in modo che i
rifiuti di qualcuno diventino risorse per
qualcun altro, al contrario rispetto
all’economia lineare, dove, terminato il
consumo, termina anche il ciclo del prodotto
che diventa rifiuto, costringendo la catena
economica a riprendere continuamente lo
stesso schema: estrazione, produzione,
consumo, smaltimento.
Fasi dell’economia circolare
Materie prime Uso e riutilizzo
Utilizzare risorse prodotte da Anche il consumatore deve
fonti rinnovabili e materie cambiare la propria
prime secondarie (ossia mentalità condividendo i
provenienti da riuso o riciclo) propri beni con altri e
riparando gli oggetti rotti

Progettazione e
produzione Raccolta e riciclo
Il prodotto deve essere Ovviamente è fondamentale
pensato e fabbricato per massimizzare la raccolta
avere un’alta efficienza ed differenziata ed eseguire un
orientato ad un futuro riciclo corretto riciclo dei materiali

Distribuzione Rifiuti residui


Bisognerebbe cambiare il I rifiuti non riammissibili nel
concetto di distribuzione ciclo devono essere smaltiti
passando da prodotto a cercando di minimizzare
servizio, dove possibile l’utilizzo delle discariche
Impatto ambientale
L'economia circolare potrebbe
ridurre le emissioni industriali
dell'Unione europea di oltre la
metà entro il 2050 (il 56% o 300
milioni di tonnellate all'anno entro
il 2050) mentre a livello globale,
le riduzioni potrebbero
ammontare a 3,6 miliardi di
tonnellate all'anno per lo stesso
periodo. L'industria, infatti, causa
il 24% delle emissioni globali di
CO2, che nel 2017
ammontavano a 37 miliardi di
tonnellate.
Economia circolare in Italia
L’Italia è da diversi anni a capo della
classifica europea riguardante l’economia
circolare. In particolare è leader nel
riciclo (68% contro la media europea
ferma al 57%) e nell’utilizzo di materie
prime riciclate (19,3% contro la media
europea dell’11,9%). Nella classifica
troviamo l’Italia prima a 79 punti, al
secondo posto la Francia con 68 punti,
quindi Germania e Spagna con 65 e la
Polonia con 54 punti.
Un po’ di dati relativi all’Italia

79.3% 2
Il posto occupato
Percentuale di rifiuti
dell’Italia nel Green
avviati al riciclo, quasi il
Complexity Index
doppio rispetto alla
dell’università di
media Ue (39,2%)
Oxford

432
63 43.2 mila 23

Milioni di tonnellate di CO2 Tonnellate di rifiuti per Milioni di tonnellate


Imprese italiane
non emesse in atmosfera ogni milione di euro equivalenti di petrolio
dell’industria e dei servizi
dall’Italia grazie al riciclo prodotto dal sistema risparmiate grazie alla
che hanno investito, nel
produttivo nazionale, la sostituzione di materia
periodo 2015-2019, in
media europea è 78.8 prima con materia prima
prodotti e tecnologie green
da riciclo
ENERGIA MARINA
Il nostro consumo e la nostra
produzione di energia hanno un
I cambiamenti climatici avvengono impatto enorme sul clima e
perché grandi quantità di gas vengono viceversa: i cambiamenti climatici
possono alterare il nostro
rilasciate nell’atmosfera a causa delle
potenziale produttivo di energia e il
molte attività umane svolte in tutto il
nostro fabbisogno energetico. Per
mondo, comprese la combustione di
esempio: le modifiche al ciclo delle
combustibili fossili per la produzione di acqua influiscono sul normale
energia, il riscaldamento e i trasporti. funzionamento delle centrali
L’uso di combustibili fossili provoca idroelettriche e in estate le
inoltre il rilascio di inquinanti temperature più elevate causano
atmosferici nocivi per l’ambiente e per un incremento nella domanda
la salute umana. energetica per il raffreddamento,
mentre in inverno la domanda
energetica per il riscaldamento si
. riduce.
ENERGIA MARINA
energia oceanica o energia pelagica, viene sfruttata attraverso specifiche tecnologie di
tipo fluidodinamico. In altre parole, queste tecnologie ricavano energia meccanica dal
movimento dell’acqua come, per esempio, l’energia del moto ondoso, l’energia delle
maree o quella delle correnti e la convertono in energia elettrica.

rientra fra le principali forme di energie rinnovabili ed è destinata a subire un buon


incremento a breve termine anche perché consentirebbe, a fronte di un ridotto rischio
per l’ambiente, di superare l’attuale fabbisogno di energia.
TIPOLOGIE DI ENERGIA MARINA
Energia delle maree o mareomotrice

Anche dagli spostamenti di acqua provocati dalle maree è possibile


ricavare energia e, soprattutto nelle zone del pianeta in cui i dislivelli
tra bassa e alta marea sono estremamente elevati, vengono
collocate con successo le centrali mareomotrici. In una centrale
mareomotrice l’acqua all’interno della turbina genera energia sia
quando la marea si alza sia quando si abbassa.

Energia del moto ondoso o cimoelettrica

Questa tipologia di energia fluidodinamica impiega l’energia cinetica


presente nel movimento delle onde. Attualmente è ancora in fase di
sperimentazione ed è oggetto di ricerca in diverse università del mondo. I
differenti sistemi di sfruttamento dell’energia cimoelettrica possono
dipendere dal salto idrico, dal generatore a colonna di acqua oscillante, dai
sistemi a ondata e da quelli basati sull’ampiezza dell’onda o sul principio di
Archimede.
Energia talassotermica Energia chimica a gradiente
salino
L’energia talassotermica, utilizza l’energia
Energia delle correnti
termica generata dalla differente Attraverso diversi metodi estrattivi
temperatura tra la superficie marina e le questa fonte energetica sfrutta la diversa L’energia cinetica generata
profondità oceaniche. Funziona in modo concentrazione di sale contenuta dalle correnti marine viene
simile alle centrali a vapore ma è poco nell’acqua dolce e in quella del mare. Il utilizzata per muovere delle
utilizzata sia perché occorre un sito adatto procedimento è basato sull’osmosi tra pale e produrre energia
sia per i costi elevati dell’installazione. membrane permeoselettive che meccanica. Il principio è
separano l’acqua dolce da quella marina. praticamente identico a quello
Il sistema è completamente sostenibile e utilizzato per sfruttare
ha come unico prodotto di scarto l’acqua l’energia del vento con le pale
salmastra. eoliche.
VANTAGGI E SVANTAGGI

Come per tutte le energie alternative, anche quella marina ha il vantaggio di essere
rinnovabile e a basso impatto sull’ambiente. Inoltre, dal momento che le centrali
mareomotrici presentano un funzionamento quasi analogo a quello delle centrali
idroelettriche, la fase di progettazione è semplificata dalla presenza di dati già
disponibili e collaudati.
Gli svantaggi dell’energia dall’oceano sono legati alla necessità di trovare zone idonee
alla sistemazione degli impianti. Non tutte, infatti, sono adatte per la loro installazione e
il loro funzionamento e, in più, il complesso necessita di spazi enormi. La potenza
generata da questi impianti, tra l’altro, è abbastanza modesta mentre i costi di
realizzazione e di gestione, al contrario, risultano piuttosto elevati.

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