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La transizione energetica

I problemi importanti sono sempre complessi


e spesso pieni di contraddizioni.
Bisogna quindi affrontarli globalmente,
con saperi diversi che debbono interagire fra loro.
(Edgar Morin)

La transizione energetica è il passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, è oggi definita
come la più importante e grande sfida scientifica e tecnologica del XXI secolo. È una sfida
difficile ma non impossibile grazie all’impegno e la costanza di tutti noi con l’aiuto della
stessa scienza e tecnologia. Oltre alla sfida scientifica vi è anche una sfida politico socio
economica che richiede scelte opportune in base ai limiti che oggi affliggono tutti noi. Questo
è possibile semplicemente cambiando parte del nostro stile di vita come per esempio
mangiare meno carne e sportarci in modo differente e sostenibile, usando mezzi pubblici. La
transizione non può essere guidata solo dallo sviluppo tecnologico servono anche scelte
politiche illuminate e tecnicamente fondate, che stanno faticosamente iniziando ad emergere.
Le energie rinnovabili sono tante e sono tutte quelle che oggi troviamo in natura, le
chiamiamo rinnovabili perché viste sul punto di vista temporale della civiltà umana sono
infinite e solo grandissimi cambiamenti nell’ordine mondiale potranno finire. Esse sono:
energia solare emessa da pannelli fotovoltaici, l’energia idroelettrica prodotta dallo
spostamento di grandi massi d’acqua, energia a biomasse, energia eolica che sfrutta il moto
del vento, l’energia geotermica che invece sfrutta il calore della terra.
Noi umani stiamo sfruttando i combustibili fossili in continuazione senza capire che stiamo
partecipando alla parziale distruzione del tessuto geo-climatico della nostra stessa casa la
Terra. Ad oggi infatti i paesi ricchi superano abbondantemente i 2,8 TEP (tonnellata
equivalente di petrolio) ANNUI a persona. Questo grosso consumo di energia è secondo
alcuni punti di vista semplicemente inutile poiché per un normale consumo di energia
basterebbe essere entro questi 2,8 TEP. I paesi ricchi come quelli facenti parti l’unione
europea hanno un TEP medio di 3,2 mentre quelli del centro sud africa come Etiopia e
Uganda si attestano su un consumo di 0,05-0,10 TEP facendo capire ancora di più le
diseguaglianze in campo consumistico. In questo campo l’Italia anche facendo parte dei 10
paesi con l’esportazione maggiore non se la passa male avendo un consumo annuo pro capite
di 2,5 TEP e quindi al disotto della soglia di avvertenza.
Gli strumenti base per la transizione economica come pale eoliche pannelli fotovoltaici auto
elettriche e sorgenti di luce ad alta efficienza necessitano di molti e rari elementi chimici
presenti sulla superficie terrestre ed essi sono costosissimi sia per l’estrazione sia per la
lavorazione e la distribuzione degli stessi. Esempio è il litio che dovrebbe aumentare la sua
produzione mondiale di 10 volte per poter produrre abbastanza auto da poter sostituire quelle
attualmente circolanti in Italia (37 milioni).
Se si vuole discutere di scenari energetici in modo scientifico bisogna tenere presente che
ogni forma di energia ha, a sua volta, un costo energetico. Esempio può essere la benzina che
noi compriamo al distributore vicino casa, che per essere lì ha effettuato un lunghissimo e
costoso viaggio chiamato filiera. Per essere effettivamente una fonte di energia occorre che il
suo contenuto energetico sia superiore all’energia già consumata a ‘’ monte ‘’, questo
rapporto è chiamato EROI che è uguale Eout / Ein.
Più l’eroi è alto più una fonte energetica è efficiente, avendo una possibilità di consumo
molto più alta rispetto all’energia consumata, esse sono per esempio l’energia idroelettrica,
petrolio e gas convenzionali, poco meno efficaci troviamo eolico e solare, all’interno del
baratro dell’energia netta troviamo petrolio e gas non convenzionali biocombustibili e
idrogeno.
Da fonti di energia ad Alto EROI ricaviamo: bisogni primari, attività ricreative e crescita e
poca energia da reinvestire.
Da fonti di energia a Basso Eroi ricaviamo: bisogni primari e tanta energia da reinvestire.
È ormai ovvio che ora è il tempo delle importanti decisioni per la transizione energetica, ed è
altrettanto evidente che le scelte non sono tutte uguali. Importante è anche parlare della
efficienza e dell’efficacia di queste nuovi fonti, cercando quindi la più sicura efficiente
efficace e meno costosa. In questi anni molti scienziati centri di ricerca ed aziende
internazionali stanno elaborando piani per una massiccia conversione delle singole nazioni.
Esempio è il piano energetico messo in teoria da Mark Jacobs e colleghi dell’università di
Stanford per il raggiungimento degli obbiettivi da raggiungere entro il 2050 chiamato ‘’
WWS ‘’ (wind, water, sun) dove si sfruttano interamente ed esclusivamente le energie
prodotte da vento acqua e sole.
In conclusione, la transizione energetica è una sfida possibile, affascinante e avvincente, ma
non sarà una passeggiata. Siccome però non abbiamo alternative, non ci resta che impegnarci
a fondo per realizzarla.
Secondo me l’autore ha voluto riportare la frase presente a inizio capitolo perché vuole far
capire che i problemi importanti come la transizione energetica riguardano tutti ed è grazie
all’aiuto di tutti che noi riusciamo ad affrontarli, con l’unione del sapere di ognuno di noi
possiamo fare cose straordinarie, dobbiamo solo avere la forza di unirci.

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