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limite tecnologico
ENERGIE En.
PREGIATE potenziale Energia Energia
(meccanica, elettrica) idrica meccanica elettrica
Densità di potenza [W/m ]
limite tecnologico
m ENERGIE
TERMICHE A TEMP. En. chimica Energia
MEDIO-ALTA; combustib. termica
COMBUSTIBLI
limite disponibilità
ENERGIE
TERMICHE A BASSA Energia
TEMP. solare
FONTI RINNOVABILI
6 miliardi
Popolazione
Consumo energetico (Mtep/anno)
mondiale:
Anno Milioni
0 160
Popolazione
500 255
1000 254
1500 460
1750 770
1800 1000
1900 1522 1 miliardo
≈254 milioni
I problemi energetici
• popolazione
• energia conflittuali
• ambiente
In futuro: cambiamenti radicali;
se troppo rapidi conseguenze drammatiche, violenze.
Quindi gestire bene la transizione
intensificare la ricerca di soluzioni sempre migliori
Azioni:
- a breve termine: razionalizzare e migliorare i sistemi attuali;
diminuire gradualmente l’uso delle risorse non
rinnovabili e incrementare l’uso delle rinnovabili
integrando i relativi sistemi;
- a lungo termine: pianificare il futuro (nuove tecnologie,
nuovi sistemi organizzativi, ecc.).
Ripartizione approssimativa della
popolazione mondiale nel 2010 (stime ONU)
Densità
ab/km2
Asia 4150 milioni (60.8 %) 93
Africa 984 milioni (14.4 %) 32
Europa 720 milioni (10.5 %) 69
America latina 595 milioni ( 8.7 %) 30
USA e Canada 348 milioni ( 5.1 %) 18
Oceania 35 milioni ( 0.5 %) 4
----------------
6832 milioni
Nelle tabelle successive, riferite al 2010, i 36 Paesi hanno l’82% sia della
popolazione, sia del consumo energetico e sono così ordinati:
- prima tabella: Paesi ordinati secondo i consumi energetici totali
(ordine decrescente); l’Italia vi compare al 13° posto; nel 2013 è
passata
al 16° posto, essendo stata superata da Messico e Indonesia;
- seconda tabella: Paesi ordinati secondo la popolazione totale
(ordine decrescente).
NAZIONE POPOLAZIONE ENERGIA PRIMARIA CONSUMO ENERGIA ELETTRICA
(2010) CONSUMATA PRO CAPITE
Milioni di
abitanti % Mtep/anno % tep/ab. TWh kWh/ab. %
Milioni di
abitanti % 109 USD % Mtep % tep/ab TWh kWh/ab
Stati Uniti 309,60 4,49 14658,00 23,30 2285,65 19,04 7,38 4325,94 13972,67
Russia 141,90 2,06 1465,00 2,33 690,94 5,76 4,87 1036,78 7306,42
Giappone 127,40 1,85 5459,00 8,68 500,87 4,17 3,93 1145,27 8989,52
Germania 81,60 1,18 3116,00 4,95 319,46 2,66 3,91 621,00 7610,29
Francia 63,00 0,91 2583,00 4,11 252,39 2,10 4,01 573,20 9098,35
UK 62,20 0,90 2247,00 3,57 209,08 1,74 3,36 381,25 6129,37
Italia 60,50 0,88 2055,00 3,27 172,05 1,43 2,84 298,21 4929,06
Canada 34,10 0,49 1574,00 2,50 316,70 2,64 9,29 629,91 18472,57
Mondo 6892,00 100,00 62909,00 100,00 12002,35 100,00 1,74 21325,11 3094,18
Paesi del G8 (2010)
NAZIONE CONSUMO PIL INTENSITA'
PRO-CAPITE PRO-CAPITE ENERGETICA
Mtep %
Petrolio (1) 71.1 42.2
Gas 64.2 38.1 89.4
Carbone 15.4 9.1
Energia idroelettrica 10.1 6.0
Altre rinnovabili (2) 7.7 4.6
-------- --------
Totale 168.5 (3) 100.0
(1)
Petrolio+Gas+Carbone coprono l’89,4% del totale. Il petrolio è usato
soprattutto nell’autotrazione (benzina, GPL e gasolio).
(2)
Biomasse, geotermia, solare termico, solare fotovoltaico, eolico.
(3)
Questo consumo, pari a 1.37% del totale mondiale (12274.6 Mtep),
è diminuito negli anni successivi a causa della crisi economica.
Italia 2010: energia elettrica
Con quali impianti si produce l’energia elettrica ?
TWh %
centrali termoelettriche1 221.0 66.9
centrali idroelettriche 53.8 16.3
centrali geotermoelettriche 5.0 1.5
centrali solari/eoliche 10.9 3.3
saldo import-export 44.2 13.4
assorbimento pompaggi -4.5 -1.4
------- -------
totale energia richiesta 330.4 100.0
1
Alimentate da combustibili fossili: petrolio, gas naturale, carbone
Quali strategie per l’Italia?
- risparmiare energia in molti modi diversi:
• recuperare energie non utilizzate (cogenerazione, rifiuti, mini-idro)
• razionalizzare i consumi in tutti i settori
• sostituire gli impianti obsoleti con impianti ad alto rendimento
• razionalizzare l’organizzazione dei sistemi d’impiego
dell’energia; scaglionare i consumi (tariffe)
• gestire correttamente gli impianti di produzione ( medio)
- diversificare le fonti energetiche:
• il dilemma del carbone, la fonte più abbondante, ma osteggiata
• petrolio in diminuzione, usato soprattutto per i trasporti
• gas naturale in aumento
• energia nucleare?
• sviluppo delle fonti rinnovabili
• evoluzione delle tecnologie per l’estrazione di fonti fossili non tradizionali
(scisti bituminosi, shale gas, ecc.)
- incentivare la ricerca: vi sono ancora molti spazi per l’innovazione
- promuovere cultura energetica a tutti i livelli
La “cascata energetica”
Impianti combinati e cogenerazione
Principio di funzionamento:
utilizzare i cascami energetici di un impianto (impianto topping) per
alimentarne un altro (impianto bottoming)
Modalità di realizzazione:
- impianto combinato gas-vapore elevato, emissioni basse
- impianto cogenerativo
Confronto emissioni
450
402.3 VAPORE
400 CICLO COMBINATO
Concentrazioni [ m g/m3 al 15%O2]
350
317.3
300
250
200
170.3
150
100
50
13.8 8.3 5.4
0
Macchi, 2004
Klippel, 2004
Wood, 2004
L’inquinamento
L’inquinamento zero non esiste: l’utilizzo di ogni fonte produce un
impatto sull’ambiente, pur tenendo conto della grandi differenze tra una
fonte e l’altra.
Queste stime sono basate sul fatto che negli intervalli temporali
indicati sono stati installati molti sistemi di abbattimento degli
inquinanti (ossidi di azoto e di zolfo, polveri) e sono migliorate le
tecniche di combustione.
Smaltimento dei rifiuti
- Emissioni delle discariche: infiltrazioni nelle falde idriche;
metano, ammoniaca, CO2 e molti altri gas
- Emissioni degli inceneritori:
Macroinquinanti (mg/Nm3)
media giornaliera Valore Valore Media 4 mesi
prescritta (Bologna) Brescia Bologna Padova 3 *
Polveri 5 <0.5 2.79 1.69
NOx 150 80 37.05 64.17
SOx 25 10 3.79 0.90
SOV (sost.vol.) 10 - 2.20 -
Microinquinanti (diossine + furani) (ng/Nm3)
valore garantito (BO) Brescia Bologna Padova 3 *
0,1000 0.0100 0,0005 0.00003
* Per Padova 3 (terza linea) risultati non giornalieri, ma su campagne sperimentali
Strategie per lo smaltimento dei rifiuti
Bisogna:
- ridurre la produzione di rifiuti con adatte politiche;
ma ci vuole tempo;
- nel frattempo: bisogna smaltire i rifiuti prodotti.
Come smaltire?
Fonte: TEMIS
Condizioni dell’atmosfera nella Pianura Padana
Un’area “sfortunata” sotto il profilo ambientale:
- elevata densità di popolazione e di attività economiche
- chiusa tra le Alpi e gli Appennini scarsa ventilazione
- sede di fenomeni di inversione termica
Perciò le sostanze inquinanti nell’aria fanno fatica a disperdersi;
però si sono registrati notevoli miglioramenti (dovuti alla tecnologia)
nella seconda metà del XX secolo: cioè non siamo in grave e crescente
emergenza, come ci fa credere la stampa, ma sforiamo i limiti perché
questi sono molto bassi.
Esempio - il particolato a Padova: gli attuali limiti imposti dalla UE sono
raggiungibili solo in alcune giornate; perciò il numero di sforamenti
deve essere interpretato: bisogna considerare l’entità dello sforamento e
l’andamento (in discesa) delle concentrazioni negli ultimi 30-40 anni.
Polveri sottili a Padova
- La concentrazione media di polveri sottili (e anche degli altri
inquinanti) è diminuita negli ultimi 20-25 anni del XX secolo,
a causa dei miglioramenti tecnologici sui motori, le caldaie,
le centrali, le industrie.
- I valori giornalieri dipendono fortemente dalle condizioni
atmosferiche (vento, pioggia), pochissimo dagli interventi
limitativi sul traffico e sul riscaldamento.
- Si può migliorare ancora, ma siamo giunti a valori difficilmente
diminuibili (infatti non c’è più diminuzione da qualche anno):
comunque servono interventi strutturali, non di emergenza.
- E’ forse illusorio pensare di soddisfare le limitazioni
previste dalla UE:
50 g/m3 per 330 giorni all’anno sono una vera utopia.
Ormai siamo abbastanza vicini al minimo raggiungibile.
Valori medi giornalieri di PM10 rilevati nei giorni
1-10 febbraio 2016 (sopra, stazione Mandria)
e 26 nov.-5 dic. 2018 (sotto, stazione Arcella)
Il clima sulla terra
Il clima terrestre è sempre stato in evoluzione. Le variazioni climatiche
hanno prodotto mutamenti nella composizione dell’atmosfera, nella
temperatura media, nelle interazioni tra l’atmosfera e le acque, ecc.
Queste variazioni sono state causate da molti fenomeni legati all’attività
solare e ad altre cause di origine astronomica (non ancora del tutto note),
alle attività vulcaniche, ecc.
Nelle lontane ere geologiche i mutamenti sono stati eclatanti, con
variazioni molto più accentuate di quelle attuali.
Limitandoci agli ultimi 2500 anni, possiamo notare un alternarsi di
periodi freddi (detti glaciali) e caldi (interglaciali).
Tendenzialmente, come vedremo:
- i periodi caldi sono stati più favorevoli per la vita e hanno visto uno
sviluppo delle civiltà;
- i periodi freddi sono stati periodi di regressione.
Gli ultimi 2500 anni
Secoli IV a.C.-III d.C.: periodo “caldo” romano, nel quale si ebbe il
massimo fulgore della romanità.
Secoli VI-IX: piccola era glaciale alto-medievale; clima freddo e
avverso; carestie e pestilenze; la popolazione dal 500 al 1000 non
aumenta; invasioni barbariche e caduta dell’impero romano d’occidente.
Secoli X-XIV: periodo caldo medievale che ha portato al Rinascimento.
Secoli XV-metà XIX: piccola era glaciale.
Dalla metà del XIX secolo ad oggi: periodo interglaciale attuale,
tempe-rature mediamente in crescita, ma con anomalie (diminuzione
della tem-peratura dal 1945 al 1980; rallentamento della crescita dal
2000 al 2015).
All’interno di tali periodi si sono avute molte anomalie (freddo o caldo
improvviso), alcune dovute ad intensi fenomeni vulcanici; ad esempio:
1815: eruzione del vulcano Tambora in Indonesia, cui è seguito il
cosiddetto “anno senza estate” 2016.
I suddetti periodi hanno caratterizzato soprattutto l’emisfero nord e
segnatamente l’Europa e l’area mediterranea.
Una citazione significativa
Da una relazione della Royal Society all’Ammiragliato britannico,
20 novembre 1817 :
ma forse anche