2.8 Mld
I paesi firmatari si impegnano a ridurre il totale delle emissioni di gas serra del 5,2% in rapporto al livello del 1990 nel corso del periodo tra il 2008 ed il 2012.
Ratifica 28-09-2001
La situazione mondiale riguardante l'energia obbliga tutti noi ad unattenta riflessione soprattutto in relazione agli usi finali. Risulta assurdo investire risorse per produrre pi energia, anche se con tecnologie innovative, senza aver prima analizzato le modalit con cui viene utilizzata e le soluzioni che potrebbero condurre a risparmi significativi.
CONSUMI ENERGETICI
In particolare, i gas da tenere sotto controllo perch ritenuti i principali responsabili dell'effetto serra sono i seguenti:
- anidride carbonica (CO2) - metano (CH4) - ossido nitroso (N2O) - idrofluorocarburi (cio idrocarburi in cui parte degli atomi di idrogeno stata rimpiazzata da atomi di fluoro), - perfluorocarburi (cio idrocarburi in cui tutti gli atomi di idrogeno sono stati rimpiazzati da atomi di fluoro), - esafluoruro di zolfo (SF6, un gas utilizzato come isolante elettrico, per la refrigerazione e come materiale fonoassorbente).
Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra assunti nel Protocollo di Kyoto possono essere raggiunti solo modificando radicalmente gli attuali modelli energetici. Gli interventi pi importanti riguardano principalmente:
OBIETTIVI
PETROLIO METANO CARBONE NUCLEARE modo, da Fonti primarie di energia: fonti presenti in natura prima di RICO subito una MTEP secondarie: fonti che derivano, in qualunque avere trasformazione di quelle primarie. Sono fonti secondarie, per esempio, la qualunque trasformazione. Sono fonti primarie le fonti energetiche NORD 2801,3 1132,6 697,1 613,9 209,2 148,6 AMERICA benzina (perch deriva dal trattamento carbone, materiali fissili) e di citt esauribili (petrolio grezzo, gas naturale,del petrolio greggio), il gas le fonti CENTRO501,4 (che deriva rinnovabili quali energia solare, eolica, idrica, biomasse, di energia dal trattamento di gas naturali), lenergia elettrica (che deriva SUD 223,3 111,7 21,1 3,7 141,7 dalla trasformazione di energia meccanica o chimica). geotermica e...l'intelligenza umana (risparmio energetico=sesto AMERICA combustibile). 86,3 ITALIA 71,1 16,9 9,6 183,9 EUROPAEURASIA MEDIOORIENTE AFRICA ASIA PACIFICO TOTALE CONSUMI 963,3 271,3 129,3 1116,9 3836,8 1009,7 225,9 64,1 366,2 2474,7 537,5 9,0 100,3 1648,1 2929,8 286,3 2,9 125,0 627,2 187,2 3,9 19,9 167,4 668,7
DATI IN
IDROELETT
TOTALE
2984,0
510,2 316,5 3423,7 TOTALE 10537,1
LA TAVOLA COMPLETA, PER NAZIONE, DEI CONSUMI DELLE PRINCIPALI FONTI ENERGETICHE PRIMARIE (WWW.ENERGOCLUB.IT/ STATISTICAL_REVIEW_FULL_REPORT_WORKBOOK_2006.XLS)
* SONO ESCLUSE LE FONTI PRIMARIE RINNOVABILI DIVERSE DALL'IDROLETTRICO. BIOMASSE 1050 MTEP, GEOTERMICO 40 MTEP, EOLICO 11 MTEP, TERMOSOLARE 10 MTEP, FOTOVOLTAICO 1 MTEP (il tep equivale alla combustione completa di 7,5 barili di petrolio o ad una tonnellata di petrolio ed equivale a 4,18 * 1010 J oppure a 10 milioni di kcal)
Per i motivi illustrati che si sta cercando di stimolare, attraverso specifici regolamenti il miglioramento dell'efficienza energetica dell'edificio, razionalizzando l'uso delle fonti primarie e premiando gli interventi che riducono i consumi e utilizzano fonti rinnovabili.
SVILUPPO SOSTENIBILE
lo sviluppo che soddisfa i bisogni di oggi senza compromettere la possibilit delle generazioni future di soddisfare i loro.
( dal Rapporto Our Common Future redatto nel 1987 dalla Commissione Mondiale sullAmbiente e lo Sviluppo delle nazioni Unite Commissione Brundtland)
LARCHITETTURA BIOCLIMATICA
Per architettura bioclimatica si intende unarchitettura che sfrutta come risorsa le caratteristiche morfologiche ed il clima del luogo: impiega prioritariamente i materiali locali e per il proprio funzionamento utilizza le fonti energetiche rinnovabili locali: radiazione solare, venti, vegetazione, corsi dacqua. [V. Olgyay, 1963]
La crisi energetica degli anni settanta ha provocato una revisione concettuale ed operativa sulla necessit di definire i caratteri tipologici e tecnologici degli edifici attraverso lanalisi delle caratteristiche climatiche del sito e l'uso di risorse energetiche rinnovabili. L'Architettura bioclimatica rappresenta la risposta a tali osservazioni
La progettazione bioclimatica vuole utilizzare, per ogni fase del processo edilizio tutti gli accorgimenti e sistemi che da una parte minimizzino il consumo e le dispersioni degli edifici, riducendone il fabbisogno energetico, e dallaltra ottimizzino le potenzialit dei materiali di costruzione e dellambiente nel quale sorge ledificio tutto ci coadiuvato dallutilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
Termitaio
RIFUGI PRIMIGENI
Il Teepe degli Indiani Nordamericani La casa Madam Irachena Lo Yurt Mongolo Linsediamento di Mesa Verde I Malkaf (wind-catchers) del medioriente Il riscaldamento radiante delle Terme e Ville romane I Qa egiziani Le torri del vento iraniane I Sassi di Matera I covoli di Costoza
RIFUGI PRIMIGENI:
Esempio di utilizzo del terreno come elemento di protezione climatica delle abitazioni attraverso il riparo contro roccia e alloggi ipogei. Questo il caso dei cliff dwellings della zona sud-occidentale degli Stati Uniti, costruiti dagli indiani Anazasi, ( trib scomparsa intorno al XII secolo a.d.)
SISTEMI COSTRUTTIVI AVANZATI: I Qa egiziani CASA DI OTHMAN KATKHUDA IL CAIRO, EGITTO, CA.1350 A.C. SCHEMA DEI FLUSSI DARIA
5.0
4.0
wn Nord
wn Sud
I Sassi di Matera
I sassi rappresentano un vero e proprio esempio di architettura bioclimatica, dove gli abitanti hanno scavato la roccia e fatte diventare case, oltre che con lo scavo la grotta veniva ingrandita anche con un tipo di costruzione, chiamata "lamione", che in pratica prolunga verso l'esterno la grotta. In pi questi scavi venivano fatti in discesa e lacqua piovana veniva raccolta in cisterne.
Grotta tamponata Lamione
Accesso ai covoli
Ledificio bioclimatico
Pensiamo alledificio come un sistema termodinamico definito dal volume dellaria interna allinvolucro edilizio: per individuare univocamente la massa sulla quale eseguire i bilanci termici consideriamo che tale volume sia limitato da una superficie chiusa di confine passante per la faccia interna delle pareti che racchiudono lo spazio climatizzato.
Il sistema termodinamico sopra definito di tipo aperto poich avvengono continui scambi di massa tra l'ambiente interno e lambiente esterno non essendo linvolucro edilizio sigillato
ermeticamente.
Se in ogni istante il flusso termico fornito al sistema tramite un impianto (Q+) fosse uguale al flusso uscente dal sistema per dispersione (Q-) risulterebbe che le condizioni termiche iniziali, ritenute
Tfinale = Tiniziale
Questa premessa necessaria per introdurre la prima delle due ipotesi fondamentali che si assumono per il calcolo dei carichi termici in regime invernale, ovvero lipotesi che il sistema operi in REGIME STAZIONARIO (lo stato del sistema non varia nel tempo).
LINVOLUCRO delledificio deve rispondere adeguatamente alle sollecitazioni esterne; In generale si prediligono soluzioni costruttive che prevedono elevati livelli di isolamento e inerzia termica. Isolamento : Consente di limitare la sollecitazione esterna, sia essa estiva o invernale sugli ambienti interni. Le prestazioni dellisolamento dipendono anche dalla sua posizione nel pacchetto murario Inerzia termica : Rappresenta la capacit del muro di opporsi alla trasmissione del calore attraverso il proprio spessore, con conseguente sfasamento in termini temporali dell influenza sullambiente interno del cambiamento delle condizioni esterne. E legata alla natura e spessore dei materiali che compongono linvolucro.
Ridurre le dispersioni dalle pareti (isolamento esterno, interno, intercapedine) dal tetto (piano con sottotetto praticabile/non pratic.) dalle finestre (doppio vetro, cassonetto, tapparelle)
Limitare le fughe di aria calda dalle finestre (infiltrazioni) Utilizzare meglio lenergia contenuta nel combustibile (manutenzione: pulizia caldaia, regolazione bruciatore, sostituzione generatore)
PER TRASMISSIONE (= DISPERSIONI): lo scambio termico si innesca per differenza di temperatura ed entrano in gioco fenomeni combinati di conduzione, convezione e irraggiamento che riguardano tutte le superfici delimitanti linvolucro edilizio dallesterno o da locali a temperatura diversa da quella da mantenersi in ambiente. PER VENTILAZIONE: lo scambio termico sensibile strettamente connesso ad uno scambio di massa, poich il carico termico disperso si genera per differenza tra le condizioni termiche del fluido in uscita (aria a temperatura ambiente) e del fluido in entrata (aria fredda a temperatura esterna). Per lipotesi di regime stazionario fatta la portata daria in ingresso al sistema non pu che essere uguale alla portata di massa dellaria in uscita. La portata di detta aria di infiltrazione viene calcolata per determinare lentit del carico termico sensibile: limpianto dovr provvedere a riscaldare laria per riportarla alla temperatura desiderata.
QT+QV
Qt= S U DT (Watt)
Qt lo scambio di calore rapportato al tempo DT rappresenta la variazione di temperatura tra interno ed esterno (C)
Hp: 1. Propagazione monodimensionale del calore 2. Regime stazionario 3. Assenza di perdite di calore attraverso i bordi della struttura 4. T esterna della parete non molto dissimile dalla
Detta anche coefficiente globale di scambio termico rappresenta il flusso di calore che nelle condizioni di regime stazionario passa da un fluido ad un altro attraverso una parete per m2 di superficie e per C di differenza tra le temperature
TRASMITTANZA (U)
i = coefficiente di adduzione interno, espresso in W/m2 K (valore fissato dalla norma UNI 7357-74 (Sostituita da UNI 10355): per sup. orizzontale ascendente = 8 per sup. verticale = 7 per sup. orizzontale discendente = 5) e = coefficiente di adduzione esterno, espresso in W/m2 K (valore fissato dalla norma UNI 7357-74 (Sostituita da UNI 10355): per sup. verticale e orizzontale ascendente = 20 per sup. orizzontali discendente = 14 s = spessore dellelemento espresso in m j = numero di strati presenti = conduttivit del materiale in W/mK, (ricavabile da norme UNI o dai certificati del produttore del materiale) Rk=1/C = conduttanza dellintercapedine daria (per spessori di intercapedine daria tra 2 e 10 cm si ha: per strato verticale inserito in parete = 6,4 per strato orizzontale inserito in solaio =7 per superficie orizzontale inserito in vespaio = 5,2)
Dal punto di vista fisico non c differenza concettuale tra la trasmittanza considerata per componenti edilizi opachi (pareti, solai) e quelli trasparenti (finestre). La grandezza U rimane sempre rappresentativa dello scambio termico gi descritto e la formula valida anche in questo caso.
La UNI 10345 (sostituita da UNI EN ISO 10077-1: 2002) fornisce la formula fondamentale per il calcolo di Uw per lintero serramento:
Ag Ug + Af Uf + Lg g Uw = ______________________ Ag + Af
dove: Uw la trasmittanza termica della finestra Ag l'area del vetro espressa in m2 Ug la trasmittanza termica del vetro espressa in W/m2 K Af l'area del telaio espressa in m2 Uf la trasmittanza termica del telaio espressa in W/m2 K Lg il perimetro totale del vetro espresso in m g la trasmittanza termica lineare espressa in W/m K
I valori di g vengono fissati dalla normativa in base al materiale del telaio (legno, plastica, metallo con o senza taglio termico) e alla conformazione del vetrocamera (tipo di vetro, presenza o meno di pellicole riflettenti, numero
Ad oggi esistono diversi sistemi costruttivi che consentono un buon isolamento dellinvolucro edilizio ma quello pi facilmente applicabile anche in casi di retrofit lisolamento a cappotto (interno o esterno).
ISOLAMENTO IN INTERCAPEDINE
ISOLAMENTO IN INTERCAPEDINE
stato attuale
valore U 1.0 1.8 W/(mK)
dopo intervento
valore U 0.10 - 0.30 W/(mK)
PARETE VENTILATA
stato attuale
valore U 1.0 1.8 W/(mK)
dopo intervento
valore U 0.10 - 0.30 W/(mK)
CAPPOTTO ESTERNO
Da utilizzare ove non possibili altri interventi Non corregge ponti termici Necessaria sempre verifica termoigrometrica ed eventuale barriera al vapore Utile in caso di utilizzo saltuario locali
stato attuale
valore U 1.0 1.8 W/(mK)
dopo intervento
valore U 0.25 - 0.6 W/(mK)
CAPPOTTO INTERNO
Muro Trombe-Michele
Muro di Trombe - Inverno Giorno: le aperture di aerazione interne vengono alzate per permettere il passaggio dellaria fredda che dal basso si riscalda e sale (per effetto camino) per tornare nella stanza pi calda. Notte: le aperture interne vengono chiuse per impedire che laria ceda calore a contatto con la superficie vetrata pi fredda. Le aperture di aerazione esterne sono sempre chiuse.
a) Radiazione solare incidente sul vetro esterno. Tale radiazione subisce delle riflessioni multiple nel passaggio attraverso i vetri, e raggiunge la superficie scura della parete attenuata di un fattore che tiene conto di queste riflessioni multiple. B) Scambi radiativi del vetro esterno, riscaldato dall'energia solare assorbita, con il vetro interno e l'ambiente esterno, e scambi convettivi del vetro esterno con l'aria nell'intercapedine fra i due vetri e con l'aria esterna. C) Scambi radiativi del vetro interno, riscaldato per effetto dell'assorbimento di una parte della radiazione solare che l'attraversa, con il vetro esterno e la superficie scura del muro, e scambi convettivi con l'aria che fluisce nel canale e con quella che si trova nell'intercapedine fra i due vetri.
d) Scambi per conduzione tra la superficie interna del muro con lo strato adiacente e per convezione ed irraggiamento con l'ambiente interno.
Sistema Barra-Costantini
E un particolare tipo di collettore a termosifone che
funziona molto bene nel Sud dItalia. La parete Sud dell'edificio contiene un collettore di materiale leggero, protetto da una superficie vetrata e isolato rispetto all'ambiente interno con uno strato di coibentazione; l'aria riscaldata circola attraverso condotti ricavati in solai, pareti e pavimenti massivi e rilascia la sua energia a questi elementi prima di ritornare al collettore. Detti, coibentati esternamente, forniscono calore all'ambiente per convezione e irraggiamento.
Sostanze a cambiamento di fase: Tiosolfato di sodio pentaidrato, cloruro di calcio esaidrato, solfato di sodio decaidrato (Tfusione=28-48C) Problemi Sovraffusione (raffreddamento ad una T inferiore a quella teorica) Separazione delle fasi (una parte del sale si deposita e non precipita pi)
stato attuale
valore U 0.7 2.0 W/(mK)
dopo intervento
valore U 0.10 - 0.30 W/(mK)
stato attuale
valore U 0.7 2.0 W/(mK)
dopo intervento
valore U 0.10 - 0.30 W/(mK)
stato attuale
valore U 0.7 2.0 W/(mK)
dopo intervento
valore U 0.10 - 0.30 W/(mK)
ALTERNATIVE: Tetto caldo: strato di isolante termico protetto da guaina impermeabilizzante Tetto rovescio: strato di isolante termico non protetto da guaina impermeabilizzante
stato attuale
valore U 1.0 2.0 W/(mK)
dopo intervento
valore U 0.10 - 0.30 W/(mK)
Roof Pond in cui captazione ed accumulo sono rappresentati da volumi dacqua E un sistema (Tetto dacqua)
collocati sul tetto delledificio. Questo ne limita lapplicabilit ai soli edifici a un piano. Alle nostre latitudini una superficie orizzontale riceve, rispetto ad una superficie verticale Sud, meno radiazione nei mesi invernali, e di pi nei mesi estivi, si tratta quindi di tecnologie che trovano il loro campo di applicazione a latitudini minori e, dato lottimo comportamento estivo in presenza di elevati scambi radiativi notturni, in climi di tipo desertico.
SERRA BIOCLIMATICA
COPERTURA FV
ILLUMINAZIONE NATURALE
CONI DI LUCE
Impianti centralizzati, individuali e contabilizzazione del calore Controllo, manutenzione e ispezioni (rendimento energetico,
sicurezza,gas)
Condizionamento estivo!!
DISTRIBUZIONE
REGOLAZIONE
GENERAZIONE
EMISSIONE
SCHEMA IMPIANTO
Fonte: ENEA