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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA

FACOLTA DI INGEGNERIA

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA

TESI DI LAUREA TRIENNALE

MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA E TURBINE A


GAS DI PICCOLA TAGLIA PER GAS DI SINTESI

RELATORE: Ch.mo Prof. ALARICO MACOR

LAUREANDO: SOULEYMANE COMPAORE


Matricola : 594311 IMM

ANNO ACADEMICO: 2011/2012

INDICE

1. INTRODUZIONE.................................................................................................................5
2. GASSIFICAZIONE ..............................................................................................................7
2.1.Gassificazione di biomasse agro-alimentari .....................................................................7
2.2.Processo di gassificazione ...............................................................................................8
2.2.1.Essicazione ...............................................................................................................8
2.2.2.Gassificatore di biomassa..........................................................................................9
2.2.3.Sezione di pulizia del syngas .................................................................................. 10
2.2.4.Caratteristiche energetiche del syngas ..................................................................... 11
2.3.Tipologie di gassificatori ............................................................................................... 12
2.3.1.Gassificatori a letto fisso ......................................................................................... 13
2.3.2.Gassificatori a letto fluido ....................................................................................... 16
3.TECNOLOGIE DI UTLIZZO DEL SYNGAS ..................................................................... 17
3.1.Combustione di syngas allinerno di una MGT .............................................................. 17
4.MOTORI ALTERNATIVI ................................................................................................... 21
4.1.Mercato dei motori a combustione interna ..................................................................... 22
5.MICROTURBINE A GAS ................................................................................................... 23
5.1.Comportamento di una MGT alimentata a syngas .......................................................... 23
5.2.Ciclo termodinamico ..................................................................................................... 24
5.3.Componenti della microturbina...................................................................................... 25
5.4.mercato delle microturbine a gas ................................................................................... 31
6.COGENERAZIONE ............................................................................................................ 37
7.CONVERSIONE ENERGETICA DELLE BIOMASSE ....................................................... 39
7.1.Aspetti critici ................................................................................................................. 39
7.2.Aspetti ambientali ......................................................................................................... 39
8.CAMPI DAPPLICAZIONE DELLE MGT ......................................................................... 41
9.ANALISI DI FATTIBLIT CON RETSCREEN ................................................................. 43
10.BILANCIO ENERGETICO DI UN IMPIANTO REALE ................................................... 45
11.CONCLUSIONE ............................................................................................................... 47
12.BIBLIOGRAFIA ............................................................................................................... 49

1. INTRODUZIONE

Il crescente fabbisogno energetico,

le problematiche ambientali connesse al

soddisfacimento della domanda e il complesso contesto economico, rendono necessario la


ricerca di nuove soluzioni innovative per produrre energia pulita e a basso costo. E una di queste
rappresentata dalla possibile gassificazione di biomasse, in particolare quelle derivanti da
scarti agro-alimentari, agro-industriali e dellallevamento. La gassificazione consiste
nellossidazione incompleta di un combustibile solido in un ambiente a elevata temperatura
(900 - 1000 C) per la produzione di un gas combustibile, chiamata comunemente gas di sintesi
o syngas, che pu essere utilizzato per alimentare motori o turbine a gas. La gassificazione di
per s non una tecnologia recente, ma la possibilit di essere applicata alle biomasse
rappresenta sicuramente unopportunit per piccole realt come le aziende agricole.
Si pensi, infatti, che ogni anno le aziende agricole si ritrovino il problema di smaltire, a proprie
spese, tonnellate di scarti, quali potature, stocchi di mais, pula di riso, paglia, ecc.
Lidea quella di eseguire un recupero energetico di questi scarti, ovvero, utilizzarli come
biomassa per la produzione di energia; in tal modo, oltre ad eliminare il problema dello
smaltimento, lo scarto agricolo costituirebbe una fonte di reddito opzionale e non un costo.
Mediamente le aziende agricole sono in grado di recuperare senza troppe difficolt almeno
10.000-12.000 tonnellate/anno di sostanza secca da gassificare.

Attualmente il mercato mette a disposizione soluzioni tecnologiche, in grado di offrire uno


sfruttamento efficiente di queste risorse come combustibili, e con rendimenti abbastanza elevati.
Si pu arrivare a un rendimento complessivo dell80-85% (30-40% elettrici e 40-45% termici) e
unefficienza di produzione di syngas fino a 1,5 kg/kg di sostanza secca introdotta: si va da
impianti integrati di gassificazioni con microturbine o motori di piccola taglia, utilizzati
esclusivamente per produzione di energia termica e elettrica.
Le tecnologie industriali sviluppate si basano poi sullutilizzo di un essiccatoio posto a monte
del gassificatore al fine di condizionare la biomassa in ingresso alla umidit necessaria al
gassificatore (in genere inferiore al 20%) il che rende la tecnologia ancora pi interessante in
quanto possibile utilizzare anche biomassa molto umida, che il processo stesso riadatta alle
proprie necessit.

Anche dal punto di vista ambientale lutilizzo delle biomasse come combustibili rinnovabili, in
sostituzione a quelli fossili, non contribuisce alleffetto serra, dal momento che il CO2 prodotto
durante i processi di gassificazione inferiore a quello assorbito dal normale processo di
fotosintesi delle piante.
Inoltre la possibilit di sfruttare anche gli incentivi statali, oltre la vendita dellenergia prodotta
(di cui 10-20% destinati allautoconsumo), rendono ancora pi appetibile queste tecnologie dal
punto di vista economico.

2. GASSIFICAZIONE
2.1.Gassificazione di biomasse agro-alimentari

La gassificazione un processo termochimico, che avviene in una limitata e controllata


quantit di ossigeno (o di un altro agente gassificante), in modo da ottenere la produzione di un
gas combustibile. La gassificazione consiste nellossidazione parziale (cio con quantit daria
inferiore a quella stechiometrica) di un materiale liquido o solido, a temperature di 800
1100C, che viene trasformato in:

un gas (gas derivato o syngas), frazione pi cospicua della reazione, avente potere
calorifico mediobasso (415 MJ/Nm3, a seconda dellagente gassificante utilizzato:
aria, ossigeno oppure vapore).

un residuo solido (char) costituito dalla frazione inerte del materiale trattato, pi
eventuali parti organiche non convertite. Il processo di gassificazione richiede calore,
fornito completamente o parzialmente dal processo di gassificazione stesso [1].

Il combustibile gassoso ottenuto dal processo di gassificazione dei rifiuti prende il nome di
Syngas (Gas di Sintesi) ed composto principalmente da monossido di carbonio (CO),
idrogeno (H2 ), metano (CH4 ), anidride carbonica (CO2 ) e azoto (N2 ), e vari composti
contaminanti quali ceneri (char), polveri (ash) e idrocarburi comunemente indicati come
catrami( tar ).
Il syngas prodotto, in particolare, a seguito della trasformazione termica del combustibile di
partenza, che si sviluppa attraverso tre fasi principali:

essiccamento;

pirolisi;

gassificazione.

Durante lessiccamento il materiale viene riscaldato provocando levaporazione dellacqua


contenuta. Proseguendo oltre, segue la fase di pirolisi che libera il materiale volatile (idrogeno
ed idrocarburi leggeri) mantenendo in fase solida il carbonio fisso. A temperatura pi elevata ed
in presenza di ossigeno, il carbonio fisso reagisce dando origine a monossido di carbonio
(processo di gassificazione).
La gassificazione avviene in presenza di una limitata quantit di ossigeno in modo da evitare la
combustione totale del materiale.
Nel gassificatore, come detto, si opera quindi in difetto di ossigeno e si formano quindi quantit
limitate di CO2 . I processi di essiccazione e pirolisi sono endotermici, mentre la gassificazione

complessivamente esotermica e il calore necessario ad alimentare le fasi precedenti del


processo (endotermiche) viene fornito dalla reazione

dalla combustione che caratterizza

gassificazione finale.

Figura 2.1 alcuni esempi di scarti agricoli

2.2.Processo di gassificazione
2.2.1.Essicazione

Per poter ottenere condizioni di combustione ottimali, la materia prima, costituito da residui di
coltivazioni agricole, forestali,

eccedenze agricole temporanee ed occasionali,

residui di

lavorazione delle industrie agrarie e agro alimentari, frazione organica dei rifiuti urbani, deve
essere opportunamente essiccata. Lumidit allinterno del gassificatore deve essere inferiore al
20 %. Questo trattamento viene effettuato allinterno di un essiccatore posto a monte del
reattore di gassificazione. Per ottenere lessiccazione della biomassa viene utilizzato parte del
calore dei fumi prodotti dal motore endotermico (o dalla microturbina) alimentato dal Syngas.

2.2.2.Gassificatore di biomassa

Il gassificatore un sistema complesso in cui intervengono differenti processi che portano alla
trasformazione della biomassa in gas combustibile.
Allinterno del modulo di gassificazione si assiste a:

pirolisi della biomassa

gassificazione del carbone

depolverazione del Syngas prodotto

raffreddamento del Syngas prodotto

pulizia del Syngas dai catrami presenti

Il gassificatore formato da due sezioni principali:

il reattore di gassificazione dove avvengono le reazioni di pirolisi e di gassificazione


della biomassa;

la sezione di pulizia del gas dove si provvede al raffreddamento, depolverazione e


decatramazione del Syngas.

Figura 2.2 Rappresentazione dei processi che avvengono nel reattore [3]

La biomassa e laria comburente (o altro reagente) entrano nel reattore dalla parte alta
(downdraft), dove la prima riceve calore scaldandosi e completando la sua essicazione.

Appena sotto si identifica una zona di pirolisi dove la temperatura soggetta ad un gradiente
crescente compreso tra i 200C e gli oltre 1000C della zona di combustione/ossidazione e dove
i componenti volatili della biomassa, la cellulosa e la emicellulosa evaporano generando il
cosiddetto gas di pirolisi; i rimanenti componenti non volatili della biomassa, in genere
identificabili con la lignina, rimangono in fase solida formando carbone.
I gas di pirolisi sono molto ricchi di idrocarburi, comunemente indicati come catrami (TAR).
Questo gas proseguendo il suo movimento verso il basso attraversa la zona di parziale
combustione ad alta temperatura dove subisce un cracking termico: la maggior parte dei catrami
viene distrutta e nella parte sottostante tale zona si trovano solo molecole elementari contenenti
i componenti fondamentali degli idrocarburi e cio CO, CO2 , H2 , CH4 .
Queste reazioni sono quasi tutte endotermiche ed avvengono a temperature superiori a 600 C.
Il gas che fuoriesce dalla zona di combustione/ossidazione e che si trova ancora a temperature
superiori a 1000C cede calore alle reazioni di gassificazione raffreddandosi attraversando la
zona di riduzione fino ad uscire dalla grata sottostante ad una temperatura di 600/700 C.

2.2.3.Sezione di pulizia del syngas

Prima di arrivare ad alimentare il combustore della turbina, il syngas sempre opportunamente


purificato dalle specie aggressive ed inquinanti in esso contenute, sia per evitare lattacco
corrosivo sulle parti pi critiche dellimpianto ed in particolare delle turbomacchine
(mantenendo a livelli accettabili le spese di manutenzione), sia per limitare le emissioni
atmosferiche mantenendo i gas combusti entro i limiti di legge consentiti [2].

Nella sezione di depolverazione, raffreddamento e decatramazione, il Syngas viene dapprima


fatto passare in un ciclone, ovvero un precipitatore centrifugo, attraverso il quale si eliminano la
maggior parte delle particelle di carbone trascinate dal gas e, successivamente, raffreddato
mediante apposito scrubber (apparecchiatura utilizzato per abbattere la concentrazione di
polveri nel gas) nel quale viene investito da un getto di acqua fredda. Il syngas fuoriesce dallo
scrubber ad una temperatura di circa 50 C e contiene un aerosol (addensamenti di particelle
solide dispersi nel gas) di catrami formatisi durante il raffreddamento dello stesso.
Leliminazione dellaerosol di catrami realizzato mediante dei filtri elettrostatici a umido:
questi filtri, sfruttando lemissione di elettroni da appositi elettrodi ad alto voltaggio per effetto
corona 1 riescono ad eliminare quasi completamente le goccioline di liquido presenti nel syngas

Effetto corona: gli elettroni in moto verso lelettrodo positivo vengono "catturati" da molecole particolarmente
elettronegative, come SO2 e O2, con conseguente formazioni di ioni negativi che vengono adsorbiti dalle particelle di
particolato presenti nei fumi.

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incluse le gocce di catrame e di acqua. Il gas cos pulito e raffreddato idoneo alla sua
utilizzazione in motori endotermici per la produzione di energia elettrica o meccanica.
Le sezioni del gassificatore sono dotate di soffianti che permettono laspirazione del Syngas:
infatti, tutto il gassificatore risulta lavorare in depressione e le soffianti permettono di vincere le
perdite di carico del reattore, del ciclone, dello scrubber e dei filtri elettrostatici [3].

2.2.4.Caratteristiche energetiche del syngas

Il gas ottenuto ha caratteristiche che dipendono dal tipo di agente ossidante utilizzato e dal
materiale di origine (carbone, residui, biomassa):

Gassificazione in aria: se il combustibile viene bruciato con una quantit limitata di aria
(sottostechiometrica), si produce un gas a basso potere calorifico detto gas di gasogeno
contenente principalmente H 2 e CO ma diluito con una gran quantit di azoto inerte e per
questo dotato di un basso contenuto energetico (1000-1500 Kcal/Nm3). Un gas di questo tipo
utilizzabile per caldaie e motori, ma, per il basso potere energetico, non pu essere trasportato in
condotte a lunghe distanze o in turbine a gas.

gassificazione in ossigeno: se il combustibile viene bruciato con piccole quantit


(inferiore alla quantit stechiometrica) di ossigeno puro anzich di aria, il gas che si ottiene,
detto gas di sintesi, a medio potere calorifico (circa 2500 Kcal/Nm3), ed utilizzabile per il
trasporto a distanze limitate oltre che per processi termici industriali e per la sintesi del
metanolo, ammoniaca, benzina, metano e idrogeno. Luso di ossigeno, anche se costoso,
consente di incrementare di qualche punto percentuale i rendimenti elettrici dellimpianto.
Il costo dellossigeno viene cosi, ampiamente ripagato, dallaumento dei rendimenti elettrici.
Inoltre, si ottiene un syngas pi pulito e con idrocarburi pi volatili, che riduce la frequenza di
manutenzione del sistema di filtraggio.

Gassificazione con vapore: generalmente indicata in breve come Reforming, produce un gas
ricco di H 2 ed un processo fortemente endotermico. In questo caso il gas prodotto non
diluito con lazoto contenuto nellaria per cui il potere calorifico risulta essere maggiore (circa
3500 Kcal/Nm3) [4].

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Tabella 2.1 Composizione percentuale del syngas a seconda dellagente gassificante

ARIA

OSSIGENO

VAPORE

CO

12-15

30-37

32-41

CO2

14-17

25-29

17-19

H2

9-10

30-34

24-26

CH4

2-4

4-6

12.4

N2

56-59

2-5

2.5

Potere cal. Inferiore (MJ/Nm3)

3.8-4.6

10

12-13

Oltre a questi composti, il syngas contiene altri contaminanti; la loro concentrazione deve essere
ridotta in quanto potrebbero danneggiare o influenzare i successivi processi di trattamento, e per
ridurre le emissioni in atmosfera. I principali sono:

Contaminanti gassosi: principalmente anidride carbonica(CO2), acido solforico(H2S),


anidride solforosa(SO2), ossido di azoto(Nox), acido cloridrico(HCl) ed altri composti
clorati

Composti carboniosi condensabili (tar)

Metalli pesanti (Mercurio)

Alcali e polveri

2.3.Tipologie di gassificatori
I gassificatori possono essere classificati fondamentalmente in:
1. Gassificatori a letto fisso
2. Gassificatori a letto fluido

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2.3.1.Gassificatori a letto fisso

I gassificatori a letto fisso si dividono inoltre in:

- updraft
- downdraft
- cross current (crossdraft)
- open core

Updraft o a tiraggio superiore (detti anche a controcorrente): lossidante sale mentre il


combustibile scende verso il basso. La biomassa dapprima essiccata ad opera del gas di sintesi
caldo ascendente , dopodich il combustibile solido pirolizzato e produce un char che continua
il suo moto verso la parte bassa del reattore per essere gassificato; i vapori di pirolisi sono
trascinati verso lalto dal gas di sintesi. In questo modo, il catrame (tar) contenuto nei suddetti
vapori pu essere condensato quando entra in contatto con il combustibile solido discendente a
bassa temperatura, oppure trascinato verso lalto, insieme al gas caldo di sintesi, conferendo a
questo un contenuto tipicamente alto di tar.
La frazione di tar condensata viene riciclata verso le zone di reazione, dove subisce il processo
di cracking dando luogo a gas combustibile e char. Nella parte bassa del reattore (zona di
gassificazione) il char solido da pirolisi ed i prodotti del cracking sono parzialmente ossidati
dallaria (od ossigeno) ascendente. Pu anche essere iniettato vapore se si vuole aumentare il
contenuto di idrogeno del gas di sintesi. Da quanto detto ovvio che il gas combustibile
prodotto da questo tipo di gassificatori contiene una frazione relativamente alta di tars e
idrocarburi che gli conferiscono un elevato potere calorifico.
I vantaggi principali dei gassificatori updraft sono la relativa semplicit costruttiva e lalta
efficienza termica grazie al calore recuperato dal gas di sintesi per lessicazione e la pirolisi
della biomassa prima che questa entri nella zona di gassificazione [4].

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Figura 2.3 Gassificatore updraft [1]

Downdraft o a tiraggio inferiore (detti anche a equicorrente) in cui sia lossidante che il
combustibile scendono verso la parte bassa del gassificatore attraverso un letto di solidi a pacco,
supportati da una strizione Venturi del reattore detta gola, dove avviene la maggior parte delle
reazioni di gassificazione. I tempi di residenza tipici di questo reattore sono nellordine delle ore,
mentre le velocit di riscaldamento nellordine di alcuni C/ s.
I prodotti della gassificazione vengono miscelati in questa zona tipicamente turbolenta e ad alta
temperatura, favorendo in questo modo il cracking del tar, processo che completato insieme
alle reazioni di gassificazione. Questo tipo di reattore consente alte conversioni dei prodotti di
pirolisi e quindi un basso contenuto di tar nel gas combustibile di sintesi.

La particolare configurazione di questo reattore consente di minimizzare la percentuale di tar


nel gas prodotto: infatti forzando i prodotti di pirolisi a passare nella zona di combustione
parziale si favorisce il cracking termico dei tar promuovendone la decomposizione in prodotti
pi leggeri. I gassificatori di questo tipo sono relativamente semplici e attualmente molto
impiegati. A causa del basso contenuto di tars nel gas di sintesi si prestano bene ad essere usati
per la produzione di energia elettrica di piccola taglia con motori a combustione interna o
microturbine [4].

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Figura 2.4 Gassifcatore downdraft [4]

Il funzionamento dei gassificatori a letto fisso crossdraft simile a quello degli updraft ma il
combustibile si muove verso il basso mentre lossidante immesso trasversalmente.

Figura 2.5 Gassificatore crossdraft

Open core: variante del downdraft senza gola per biomasse con alto contenuto di cenere che
viene continuamente rimosso dalla grata.

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2.3.2.Gassificatori a letto fluido

Si suddividono in :

letto bollente

letto circolante

letto pressurizzato

Nel gassificatore a letto bollente sono presenti due fasi: una fluida nella parte inferiore ed una
gassosa nella parte superiore del gassificatore.

In quello a letto circolante la miscela bifase gas/solido non stratificata in due fasi di densit
nettamente diversa, ma si ha un progressivo incremento della fase gassosa salendo verso lalto;
il gas che esce dal reattore dovr quindi essere separato dalle particelle solide trasportate dal
flusso, le quali saranno poi reinserite nel reattore.

I gassificatori a letto pressurizzato hanno invece la caratteristica di operare in atmosfera


pressurizzata, al contrario dei precedenti in cui si mantiene la pressione atmosferica.

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3.TECNOLOGIE DI UTLIZZO DEL SYNGAS


3.1.Combustione di syngas allinerno di una MGT

Le propriet del gas di sintesi differiscono dalle propriet del gas naturale e diversi studi
sperimentali sono stati fatti, tra cui quello su una microturbina commerciale da 100 kWe [6] per
stabilire il comportamento della microturbina alimentata con questo gas. I risultati sperimentali
sono stati ottenuti passando gradualmente dall'alimentazione a gas naturale a quello a syngas
nella microturbina, dotata di un combustore leggermente modificato in grado di gestire un forte
aumento della portata di carburante. Profili di temperatura, pressione, le emissioni e velocit di
fiamma sono state attentamente monitorate per rilevare eventuali problemi di operativit della
microturbina causato dalla forte differenza nelle caratteristiche del carburante. Nessun problema
per quanto riguarda auto accensione, instabilit dinamica o statica, sono stati osservati in tutto il
test. In particolare i profili di temperatura sono rimasti ben confinati all'interno dei limiti di
funzionamento normale delle MGT, nessun problema relativo ai limiti di temperatura del
materiale prevista per il passaggio da gas naturale a syngas.

Figura 3.1 Andamento della temperatura lungo asse ugello di iniezione

Gas naturale e syngas hanno diverse caratteristiche di combustione, la figura 3.1 mostra ad
esempio landamento della temperatura in camera di combustione in prossimit dellugello di
iniezione. Nel caso del syngas la combustione inizia gi allinterno dellugello a causa della

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maggior portata effluente a parit di potenza(rispetto al metano). Lelevata velocit che ne


deriva crea quindi le condizioni di moto per cui la combustione si innesca allinterno dellugello.
Nel caso del metano, invece, essa si innesca solo dopo lingresso in camera della miscela
combustibile e sviluppando, rispetto al syngas, temperature maggiori. Nellalimentazione a
syngas, infatti, la temperatura dingresso in turbina (TIT) intorno ai 1083 K rispetto ai circa
1142 K del metano come si pu constatare in figura 3.2.

Figura 3.2 Andamento temperatura lungo asse del combustore

La combustione del syngas ha prodotto, inoltre, emissioni notevolmente basse di NOx e CO. Le
basse emissioni di CO

durante l'operazione con syngas indicano un regime stabile di

combustione, in cui non stata osservata una combustione incompleta. Mentre le basse
emissioni di NOx dimostrano l'effetto positivo del contenuto di vapore alla temperatura di
fiamma. Di conseguenza, le emissioni totali di ossidi di azoto durante la combustione del syngas
risultato molto basso (<5 ppm, parti per milione) [6].

Negli impianti di piccola taglia, la conversione energetica del syngas avviene mediante
lutilizzo di gruppi elettrogeni, quali motori endotermici o microturbine a gas, integrati
direttamente con i moduli di gassificazione. In questo modo, si riesce ad incrementare il
rendimento del sistema grazie allutilizzo dei gas di scarico proveniente dai motori o dalle
microturbine per lessiccazione della biomassa.

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Figura 3.3 Impianto di gassificazione integrato con una turbina [7]

La biomassa, in tal caso, di origine vegetale o animale, viene stoccata a monte dellimpianto e
appositi sistemi di movimentazione provvedono ad introdurla allinterno del componente
principale dellimpianto: il pirolizzatore (gassificatore), allinterno del quale la biomassa
subisce un processo termochimico di pirolisi capace di liberare gas potenzialmente pregiato per
una combustione.
La rimanente massa solida viene bruciata per recuperarne calore utile al riscaldamento del
pirolizzatore ed infine evacuata come sottoprodotto di scarto o cenere (char) che dovr essere
opportunamente smaltita come rifiuto industriale. Il syngas viene recuperato per mezzo di un
opportuno organo separatore di ceneri ed inviato ad una serie di componenti (Cyclone, Scrubber)
che provvedono a filtrare, pulire ed affinare il gas da pirolisi eliminando da esso le particelle
solide in sospensione e lumidit. In questa fase viene quindi preparato il gas per renderlo il pi
possibile idoneo alla successiva combustione. Il processo di pirolisi avviene tipicamente a
temperatura ambiente e lultima fase che precede lingresso nelle MTG la compressione del
syngas pronto alluso fino alla pressione di iniezione della camera di combustione della MTG,

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una pressione tendenzialmente oscillante attorno ai 4 bar in funzione del tipo di micro turbogas
installato nellimpianto.
Con lintroduzione in camera di combustione il syngas brucia con laria in arrivo dal
turbocompressore della MTG liberando la sua energia chimica e trascinando la turbina di
potenza. Su questultima calettato un alternatore per la produzione dellenergia.
Ottenuto leffetto utile di trascinamento dellalternatore i gas esausti uscenti dal singolo stadio
di espansione della MTG non vengono direttamente portati a camino ma riutilizzati per
incrementare le prestazioni del gruppo.
Essi infatti possiedono ancora un interessante contenuto entalpico che viene sfruttato in uno
scambiatore rigenerativo per preriscaldare laria uscente dal turbocompressore prima
dellingresso nel bruciatore della MTG.
Questo porta ad un incremento delle prestazioni del gruppo di potenza, altrimenti scarse a causa
della piccola taglia. A valle del preriscaldamento dellaria segue, come ultimo recupero termico
realizzabile, la cessione del calore residuo dei fumi al pirolizzatore descritto inizialmente per
fare in modo di mantenere la temperatura di questo componente sufficientemente elevata
affinch possa avere luogo il processo di pirolisi allinterno. Infine, i fumi ormai esausti,
vengono convogliati a camino ed evacuati in atmosfera [7].

Il syngas ha un potere calorifico inferiore medio di 1.200 Kcal/kg, e ne vengono prodotti 2,5
Nm3 per ogni Kg di biomassa (3.000 Kcal/kg totali). Considerando biomassa secca, ad esempio,
con umidit inferiore15% (3.750 Kcal/kg), i gassificatori Ankur Scientific [Bettella Caema]
hanno unefficienza di gassificazione dell 80%. Vale a dire, l80% del potere calorifico della
biomassa viene convertito in syngas.
Lutilizzo pi conveniente del syngas negli impianti di piccola taglia come quelli in esame, che
realizzano bassi rapporti di compressione (circa 4-6), quello con la configurazione
cogenerativa. Infatti il rendimento globale nel caso di sistemi che operano in cogenerazione
(con recupero dei gas di scarico e produzione di acqua calda) pu raggiungere valori dell 8085%.

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4.MOTORI ALTERNATIVI
Il generatore utilizzato per la produzione di energia elettrica e termica solitamente un motore
alternativo. I motori utilizzati per queste applicazioni devono essere opportunamente modificati.
I motori a combustione interna a ciclo Otto rappresentano la tecnologia tipicamente adottata
nella maggior parte degli impianti realizzati finora. Si tratta prevalentemente di motori concepiti
per la combustione di gas naturale e come tali possono generalmente essere adattati per bruciare
syngas, attraverso modifiche della carburazione e del sistema di ignizione [8].
In alcuni casi invece vengono utilizzati motori a ciclo Diesel modificati e utilizzati come BiFuel, ovvero con doppia alimentazione, avviati utilizzando come combustibile normale gasolio,
mentre a regime sono alimentati con syngas [5].
I motori alternativi hanno i vantaggi del basso costo del capitale, piccola dimensione, facile
messa in servizio, affidabilit, buon carico a seconda delle caratteristiche e un buon recupero del
calore. Inoltre i motori alternativi richiedono requisiti molto pi bassi per la pulizia dei gas
rispetto alle microturbine.
Motori alternativi disponibili sul mercato coprono la gamma di produzione di energia elettrica
da 0,5 kW fino a diversi Megawatt. I principali produttori sono: Dresser Waukesha, General
Elettric Jenbacher, Caterpillar, Cummins, Warstsila, Guascor, Tessari Energia, e DEUTZ [9].

Figura 4.1 MAN 6-cylinder gas engine for CHP

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4.1.Mercato dei motori a combustione interna

Tabella 4.1 Alcuni motori di potenza < 1MW funzionanti con gas a basso potere calorifico [8]

Produttore

Modello

Config.

Giri/
min.

MDEDenzentrale
Energiesysteme
GmBH

GE Jenbacher

Deutz Energy

J208 Gs

8L

J312 Gs

12 V

J316 Gs

16 V

J320 Gs

20 V

TBG 616 V8 K
TBG 616 V12 K
TBG 616 V16 K
GE8281SRG

8V
8V
8V
8V

GE8291SRG
G3508 LE
G3512 LE
G3516 LE
G3516 LE
E2876 E302
E2876 LE302
E2876 LE312
GG

12 V
8V
12 V
16 V
16 V
6L
6L
6L

QSK19G

6L

VGF18GLD

6L

VGF24GLD

8L

VGF36GLD

12 L

VGF48GLD

16 L

VHP2895GL

6L

VHP579

12 L

VHP7042

12 L

IVECO Motors

Caterpillar

MAN Engines

Cummins

Dresser
Waukesha

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1500
1800
1500
1800
1500
1800
1500
1800
1800
1800
1800
1500
1800
1500
1500
1500
1500
1500

1500
1800
1500
1800
1500
1800
1500
1800
1500
1800
1500
1800
900
1200
900
1200
900
1200

Potenza
elettrica
(kWe)

Rendimen.
elettrico
(%)

Potenza
termica (kWt)

Rendimen.
termico
(%)

100-400

39

249-329
335
526-625
540-633
835
848
1064
1060
336
505
676
200
220
325
460
770
1030
1100
116
181
342
30-75
25-150
315
334
230
280
310
375
475
560
625
750
322
430
645
1025
4553
1050

38,6-39,1
36,2
39,7-40,4
36,7-38,1
39,9
36,9-38,2
40,8
36,9-39
35,6
36,6
36,5

295-400
391
566-702
682-811
934
1.020-1.081
1.104
1.258-1.367

46,3-47
42,3
43,5-44,7
46-47
44.6
46-47
42,4
46,3-47,6

31,6
31,6
31,8
36,7
32,4
35,7
37,1

764
1296
1378
1371
186
251
430

52,4
53,2
42,5
45,7
52,0
49,5
46,6

5.MICROTURBINE A GAS
La microturbina a gas (MTG) un particolare tipo di turbina caratterizzata da taglie di potenza
elettrica tipicamente nellintervallo che va dai 30 ai 200 kWe e rendimenti elettrici dellordine
di 25-30%.
Sostanzialmente esse utilizzano macchine radiali di piccole dimensioni e non assiali, capaci di
funzionare a un numero di giri elevatissimo (70.000-120.000 giri al minuto), il ciclo
rigenerativo e non semplice, e con rapporti di compressione molto pi bassi (circa 4).
Per evitare luso di riduttori le MTG sono libere di ruotare alla velocit pi conveniente in base
alla condizione di carico elettrico da sviluppare. Grazie alladozione del sistema di conversione
della frequenza, il turbogeneratore pu funzionare a qualsiasi numero di giri correggendo a valle
della produzione la frequenza per portarla ai valori richiesti per il parallelo con la rete elettrica
[7].

5.1.Comportamento di una MGT alimentata a syngas


Dal momento che il gas di sintesi il combustibile che alimenta limpianto combinato,
importante stabilire come si comporta una turbina a gas alimentata con tale combustibile
piuttosto che con il consueto gas naturale. Il syngas presenta un potere calorifico minore rispetto
a quello del gas naturale (Hi = 35.8 MJ/Nm3 ).
Un valore di riferimento per il potere calorifico inferiore del syngas 8-12 MJ/kg in assenza di
diluizione con azoto o acqua e 5-8 MJ/kg nel caso di diluizione con azoto, rispetto ai 46-50
MJ/kg del metano.

A parit di potenza termica sviluppata si ha:


msyn.Hisyn = mcH4.HicH4
msyn/ mcH4 = HicH4/ Hisyn = 5-10
ossia, la portata massica di combustibile diventa da 5 a 10 volte superiore rispetto a quella di
gas naturale. A parit di portata daria aspirata dal compressore, aumenta la portata di fluido che
espande in turbina, rispetto al caso di alimentazione a gas naturale, con un conseguente
cospicuo aumento della potenza erogata dallespansore ed un aumento ancora pi sensibile della
potenza prodotta dallimpianto (essendo rimasta inalterata la potenza assorbita dal compressore).

23

Il compressore quindi chiamato a sviluppare un rapporto di compressione pi elevato, ma tale


situazione potrebbe diventare incompatibile con i limiti di stallo del compressore. Qualora
venissero superati i margini di stallo, si potrebbe agire in due modi diversi:

Aumentando la sezione di passaggio degli ugelli di turbina o aggiungendo stadi di alta


pressione al compressore (tali modifiche risultano essere complesse e costose);

Riducendo la portata di aria.

Altre modifiche, riguardano il combustore, soprattutto per consentire il maggior flusso


di combustibile [10].

5.2.Ciclo termodinamico
Le Microturbine operano secondo il ciclo termodinamico conosciuto come ciclo Brayton-Joule,
cos come le pi grandi turbine a gas.
Il ciclo termodinamico di una micro turbina a gas per caratterizzato da parametri caratteristici
piuttosto bassi se confrontati con quelli dimpianti di grossa taglia.

Figura 5.2 Ciclo termodinamico di una MTG confrontato con quello di una turbina a
gas di grossa taglia (linea tratteggiata) [11].

24

Il compressore monostadio radiale comprime laria fino alla massima pressione (con rapporti di
compressione tipicamente variabili da 4 a 6).
Allo scarico del compressore, laria, che ha innalzato la sua temperatura durante la fase di
compressione, pu venire inviata al combustore direttamente oppure indirettamente, dopo aver
attraversato uno scambiatore che preriscalda laria utilizzando il calore dei gas di scarico della
turbina. In termini di prestazioni le turbine a gas presenti attualmente sul mercato nel segmento
di taglia 30-200 kWe presentano rendimenti variabili dal 15% al 20% in ciclo semplice e dal
20% al 30% in ciclo rigenerativo.

Il combustore innalza la temperatura del gas inviando al bruciatore la quantit di combustibile


necessaria al raggiungimento della temperatura massima del ciclo; questultima determinata in
funzione dei materiali dellespansore e della vita richiesta alla turbina a gas. Nel campo
dinteresse (taglie comprese tra 30 e 200 kWe) la temperatura dingresso in turbina pu variare
da 850 a 1050 C per le macchine pi spinte (tipicamente di derivazione aeronautica).

5.3.Componenti della microturbina


In figura riportato lo schema di un impianto progettato dalla Capstone, in cui sono messi in
mostra le principali componenti. Le microturbine utilizzate, il cui punto nominale di
funzionamento sia fra i 30 e i 200 kW, compressore e turbina sono in genere a flusso radiale e
derivano dai gruppi turbocompressori dei grossi motori alternativi.

25

Figura 5.3 Schema dimpianto di una MGT della Capstone [11]

TURBINA E COMPRESSORE

Le microturbine adottano compressori centrifughi e turbine radiali , invece che assiali e di


piccolissime dimensioni se confrontati con quelli delle normali turbine a gas.

26

Figura 5.4 Compressore centrifugo e turbina radiale di una microturbina [Turbec]

I rendimenti ottenibili da un compressore centrifugo a singolo stadio, con aspirazione in aria a


temperatura ambiente, dipendono fortemente(senza andare in dettaglio) da quattro fattori.
Numero di giri specifico, Nsc
Diametro della girante
Svergolamento della pala
Numero di Mach

Le microturbine a gas esistenti, con rendimenti globali del 30%, operano con una temperatura
dingresso in turbina di circa 950C, utilizzando una turbina radiale non raffreddata.

27

Figura 5.5 Rendimento globale della MTG in funzione della TIT [ 11].

SCAMBIATORE DI CALORE
Non potendo, infatti, le micro turbine operare a temperature dingresso in turbina elevate per
lassenza di sistemi di raffreddamento, risulta evidente il ruolo svolto dallo scambiatore di
calore per il raggiungimento di valori adeguati del rendimento .

Figura 5.6 Rigeneratore in contro corrente [11].

28

Figura 5.7 Rigeneratore con superficie alettata in contro corrente [11]

CAMERA DI COMBUSTIONE

Il progetto di una camera di combustione per una turbina a gas un processo complesso che
coinvolge le problematiche riguardanti la fluidodinamica, la combustione e la meccanica.
Pertanto, nello sviluppo delle Microturbine a gas un componente fondamentale sicuramente il
combustore. Negli ultimi dieci anni lo sviluppo delle camere di combustione delle turbine a gas
stato finalizzato alla riduzione delle emissioni inquinanti, soprattutto di ossidi di azoto (NOx),
senza peraltro penalizzarne efficienza e affidabilit. A oggi la tecnologia disponibile consente di
contenere tali emissioni a valori inferiori alle 25 ppm (parti per milione).

Le microturbine progettate per essere alimentate con syngas non utilizzano solitamente
combustori concepiti per il gas naturale, ma combustori speciali [12] quali RQL (Rich-Burn,
Quick-Mix, Lean Burn), caratterizzate da una zona primaria con una miscela ricca (Rich-Burn),
una zona diniezione di aria che si miscela ai gas provenienti dalla zona primaria (Quick-Mix
zone), e una zona costituita da miscela povera (Lean-Burn).

29

a)

b)

Figura 5.8 Syngas & Natural Gas fuel nozzle (a), syngas capable combustor and fuel nozzle (b)
[13].

Il turbocompressore ruota con velocit molto elevate (dellordine di 100 000 giri al minuto), il
che comporta elevati valori della frequenza della corrente generata; inoltre il sistema
progettato per funzionare con velocit di rotazione variabile al variare del carico, producendo
corrente alternata a frequenza variabile: per questo motivo a valle dellalternatore previsto un
sistema elettronico di condizionamento, per convertire la corrente alternata alla frequenza
nominale di rete pari a 50 Hz. Con tale modalit operativa a giri variabili, oltre a dotare la
microturbina di elevata flessibilit di funzionamento, si attenua il decadimento di prestazioni in
termini di rendimento che si avrebbe a carico ridotto se la velocit fosse costante: pertanto le
MTG sono anche utilizzabili in applicazioni nelle quali richiesta una frequente modulazione
del carico.

Le caratteristiche principali delle microturbine rispetto a quelli di grossa taglia sono quindi:
-

Ladozione di turbine radiali;

Utilizzo di compressori centrifughi;

Bassi rapporti di compressione (4-6 se confrontati con quelli di grossa taglia 15-20 );

Ciclo prevalentemente rigenerativo.

La rigenerazione termica impiegata per le microturbine non penalizza troppo la disponibilit di


calore allutenza termica: la temperatura dei gas di scarico, anche dopo avere attraversato lo
scambiatore rigenerativo, sono ancora sufficientemente elevate per potere alimentare caldaie a
recupero (temperature superiori a 300C).

Le microturbine offrono diversi vantaggi potenziali rispetto ai motori, tra cui dimensioni
compatte e leggerezza, maggiore efficienza, minori emissioni, e bassi costi delle operazioni di
manutenzione.

30

Dallaltro lato, la loro tolleranza per catrami e particolato pi bassa e perci richiedono una
pulizia pi spinta del gas. Produttori di microturbine disponibili nel mercato comprendono la
Capstone, Turbec, Bowman Power Systems, Ingersoll Rand, Elliot Energy Systems, e UTC
Power [9].

5.4.mercato delle microturbine a gas

Turbec

Figura 5.9 Microturbina Turbec T100 CHP

31

Figura 5.10 Principio di funzionamento della microturbina Turbec T100

32

Figura 5.11 Schema cogenerazione Turbec T100

Bowman Power

Bowman Power offre le gamme di microturbine dalle potenze di 25 fino 80 kW la microturbina


costruita dalla Bowman caratterizzata dalla presenza di una valvola di by-pass del
rigeneratore. Tale opzione permette di avere una maggiore flessibilit in termini di potenza
termica utile per scopi cogenerativi [11].

Capstone

La Capstone la maggior produttrice e leader nel mercato delle microturbine a gas; detiene pi
dell80% del mercato. Capstone focalizza la propria attivit industriale esclusivamente sulla
produzione di microturbine.

33

La microturbina Capstone dotata di un compressore e turbina a flusso radiale, con un


generatore ad elevata velocit montato su un singolo albero sostenuto da cuscinetti ad aria [11].

Figura 5.12 Modello C65 della Capstone [ IBT Capstone]

CARATTERISTICHE PRINCIPALI
La Capstone vanta della maggior flessibilit delle sue macchine:

Alimentazione poli-combustibile (gas naturale, GPL, biogas, syngas, gas da discarica,


diesel, biodiesel, olio vegetale)

Rendimenti complessivi fino ad oltre l 80% (di cui rendimento elettrico 29%)

Emissioni in atmosfera molto contenute (< 5 ppm NOx, < 15 ppm CO riferiti al 15% di
O2).

Possibilit di modulazione della produzione di energia elettrica e calore in funzione


delle necessit istantanee delle utenze (da 0 a 100 % del carico)

La capstone offre nel mercato sei taglie modulari per la produzione di energia elettrica, oltre alle
serie Renewable (CR), microturbine progettate per funzionare con syngas anche ad elevato
contenuto di impurit.

34

Tabella 5.1 Taglie di microturbine offerte dalla capstone.

Modello

KW elettrici

kW termici

Produzione acqua calda

C30

30

60

In/out 50/70 C

C65

65

112

In/out 50/70 C

C200

200

280

In/out 50/70 C

C600

600

850

In/out 50/70 C

C800

800

1140

In/out 50/70 C

C1000

1000

1430

In/out 50/70 C

Ingersoll Rand (Dresser Rand)

Ingersoll Rand produce due sistemi da 70 e 250 kW. La MTG della Ingersoll Rand Power Work
presenta la particolarit di una configurazione bi-albero, con compressore e turbina montate su
di un albero ed una turbina di potenza che guida il riduttore meccanico collegato ad un
alternatore sul secondo albero [11].

Figura 5.12 Ingersoll Rand IR 70 kW Microturbine.

35

Figura 5.13 Ingersoll Rand 70 kW powerworks cycle

Elliot Energy Systems

Elliot Energy Systems, societ di Elliot Turbomachinery Co., Ebara Group, uno dei pi grandi
soggetti del mercato statunitense delle microturbine. stata la prima compagnia a dedicarsi alla
commercializzazione delle microturbine per applicazioni nel terziario. Vanta una produzione
annuale superiore alle duemila unit. anche il fornitore delle microturbine per le unit
commercializzate dalla Bowman. La Elliot offre, di rilievo, la serie TA 100R capace di fornire
100 kW elettrici e 172 kW di potenza termica.

36

6.COGENERAZIONE
I gruppi elettrogeni abbinati al gassificatore sono spesso motori a ciclo otto oppure microturbine
che producono energia elettrica e termica.

ENERGIA ELETTRICA

I rendimenti elettrici vanno dal 30 al 40% a seconda della tipologia di motore o microturbina
utilizzata. I motori di piccola taglia normalmente utilizzati sono Cummins, GE Jenbacher,
Caterpillar, ecc. Mentre per le microturbine i pi popolari sono Capstone, Turbec, Elliot Energy
Systems, ecc.

ENERGIA TERMICA
Parte dellenergia termica prodotta viene sfruttata per lessiccazione della biomassa.
Un utente ulteriore pu essere qualsiasi rete di teleriscaldamento che trasporti acqua calda a 8095 C. Lacqua calda si origina utilizzando sia lo scambio termico per raffreddare i motori (550600 C) sia lo scambio termico con i fumi di scarico.
Utilizzando i gas di scarico per lessiccazione, rimane a disposizione tutta lenergia termica del
circuito di raffreddamento. Il calore a disposizione per tutte le ore di funzionamento del
motore. Se non utilizzato, viene dissipato da radiatori di servizio.
Pi problematica potrebbe essere lutilizzo del calore nei periodi estivi. Anche in questo caso la
tecnologia disponile permette di ovviare a questo problema. Infatti, alcune MTG (microturbine
a gas) sono dotate di un sistema in grado di by-passare leventuale presenza di un rigeneratore
dellaria in ingresso alla camera di combustione. In questo modo, in assenza di richiesta termica
il calore di scarico utilizzabile per preriscaldare laria in uscita dal compressore (e per
lessicamento) con lobbiettivo di incrementare il rendimento elettrico della macchina, mentre
nel caso di elevata richiesta termica dallutente tutto il flusso di gas caldi pu essere impiegato
per soddisfare questa richiesta [7].

37

I VANTAGGI DELLA MICRO-COGENERAZIONE

Produrre insieme elettricit e calore con la micro-cogenerazione, direttamente


presso lutenza, in estrema sintesi comporta i seguenti grandi vantaggi:

risparmiare energia primaria, nellordine del 35-40%, diminuendo i costi energetici. Il


risparmio energetico, in un paese come lItalia, grande importatore di energia, la
prima fonte strategica di approvvigionamento;

salvaguardare lambiente, emettendo in atmosfera oltre un milione di tonnellate di


anidride carbonica in meno;

minori perdite di distribuzione di calore (utilizzo sul posto);

minori perdite di distribuzione dellenergia elettrica (riversata direttamente nelle linee a


Bassa Tensione);

38

limitazione delle cadute di tensione sulle linee finali di utenza;

nessuna necessit di costruire grandi locali appositi;

limitazione della posa di linee elettriche interrate o tralicci, a parit di risultati [15].

7.CONVERSIONE ENERGETICA DELLE


BIOMASSE

7.1.Aspetti critici
APPROVVIGGIONAMENTO DELLE BIOMASSE
Lapprovvigionamento delle biomasse rappresenta sicuramente la problematica pi critica nella
gestione di questa tipologia di impianti. In effetti, in alcune realt lapprovvigionamento non
rientra allinterno di una programmazione di lungo periodo limitandosi a garantire il prodotto
per periodi di tempo inferiori anche ai 6 mesi. In questi casi le ragioni possono essere ricondotte
a diverse cause:

stagionalit di alcuni prodotti maggiormente presenti in alcuni periodi dellanno e


carenti in altri;

fenomeni naturali che possono influenzare lefficienza delle raccolte.

LIMITI TENICI DELLE MICROTURBINE

- partenza lenta: una microturbina impiega tipicamente parecchi minuti per partire;
- Impiego di elettronica di potenza costosa: a causa del regime di rotazione molto alto, l'uscita
elettrica dal relativo generatore dellordine di 1500 Hz e deve essere ridotta a 50 o 60 Hz,
tramite lutilizzo di un raddrizzatore e di un INVERTER. Questa elettronica di potenza riduce
lefficienza ed alquanto costosa;
- requisiti strettissimi sulla pulizia del syngas: la depurazione del syngas rappresenta laspetto
pi critico dellintero processo di gassificazione (soprattutto se il gas deve alimentare motori o
turbine): lutilizzo, infatti, di apparecchiature aggiuntive comporta necessariamente dei costi.

7.2.Aspetti ambientali
Nellutilizzo in motori endotermici, la combustione del syngas produce:
- H 2+ O = H 2 O (vapore acqueo)
- CO + O = CO 2 (anidride carbonica)

39

La quantit di anidride carbonica immessa nellatmosfera inferiore a quella assorbita dalle


piante durante il processo di fotosintesi.

MICRO TURBINE E MOTORI: EMISSIONI A CONFRONTO

Il vantaggio delle microturbine rispetto a moduli di analoghe dimensioni basati su motori a


combustione interna risiede nelle minori vibrazioni e rumore e nel fatto che non necessario un
sistema ausiliario di smaltimento calore che invece deve essere predisposto per consentire al
motore di operare anche quando lutenza termica non assorbe il carico termico o lo assorbe solo
in parte.

Emissione microturbina
-NOx (valutati come NO2) < 11 mg/Nm3
-CO < 20 mg/Nm3

Emissioni Motore Alternativo


-NOx (valutati come NO2) < 250 mg/Nm3
-CO < 300 mg/Nm3
I motori alternativi necessitano ladozione di catalizzatori specifici per abbattere le emissioni.

Limiti di emissioni in Italia


-NOx (valutati come NO2) < 100 mg/Nm3
-CO < 200 mg/Nm3

Di contro i sistemi basati su microturbine presentano costi di acquisto e manutenzione pi


elevati rispetto ai motori a combustione interna [16].

Anche le ceneri che vengono raccolte nel processo di gassificazione delle biomasse, possono
causare problemi di gestione ambientali legati alla normativa sul loro utilizzo o smaltimento.
Essi costituiscono un rifiuto e in quanto tali devono essere smaltite (generalmente in discarica)
rappresentando quindi un costo. Viceversa possono essere rivendute a terze dove trovano
utilizzo nei cementifici, come materiale per il ripristino ambientale o come ammendanti agricoli
o addirittura possono essere riutilizzati allinterno del gassificatore stesso[17].

40

8.CAMPI DAPPLICAZIONE DELLE MGT


La Microturbina pu essere impiegata con successo ovunque vi sia bisogno denergia elettrica
e/o termica, sia nel settore industriale sia civile (terziario), pubblico e privato, e negli impianti di
teleriscaldamento.

GENERAZIONE CONTINUA

Nelle industrie che utilizzano attrezzature elettroniche molto sensibili o macchinari che
funzionano soltanto con corrente continua. Queste, per evitare i rischi derivanti dalla rete
elettrica, preferiscono prodursi da soli lenergia per evitare gli alti costi dei guasti che ne
potrebbero derivare.

RAZIONALIZZAZIONE DEL CARICO ELETTRICO


nelle ore di punta il costo del chilowattora pu essere 3-5 volte superiore a quello dellutilizzo
denergia elettrica in ore vuote. In queste situazioni potrebbe essere molto conveniente evitare
di pagare i prezzi elevati del chilowattora, facendo funzionare in parallelo con la rete un sistema
di Microturbina a gas che fornisca energia elettrica quando acquistarla economicamente
sfavorevole.

COGENERAZIONE

Nelle applicazioni della produzione combinata di energia termica ed elettrica,


Alcune applicazioni di Microturbine basate sulla produzione combinata energia elettrica e
termica hanno la possibilit di by-passare leventuale presenza di un rigeneratore. In questo
modo, la temperatura di uscita dalla turbina dei gas combusti pi alta, ne consegue una
maggiore potenza termica disponibile per il recupero.

GENERAZIONE A DISTANZA

Nelle applicazioni molto difficili da raggiungere con la rete elettrica, come siti di montagna, ma
anche luoghi dove sono richieste operazioni di estrazione e produzione di gas e di petrolio e
determinati lavori minerari.

41

GENERAZIONE DI SOSTEGNO

Negli ospedali, nei centri di elaborazione dati, negli aeroporti indispensabile che non si
verifichi mai uninterruzione, nemmeno di breve durata, dellalimentazione da parte della rete
pubblica.

42

9.ANALISI DI FATTIBLIT CON RETSCREEN


Sia dato come obiettivo la produzione di 30 kW e si vuole sapere la quantit di biomassa
necessaria per ottenere tale potenza.
Per lo studio prendiamo come machina una microturbina Capstone C30 (30 kWe e 60 kWt con
produzione di acqua calda a 70/80C), gassificatore modello Ankur scientific (efficienza 1.5 kg
di syngas per ogni kg di biomassa). Supponiamo inoltre che il gassificatrore sia dotato di un
essiccatore (efficienza 60% circa).
Preso come potere calorifico medio del syngas 12000 kJ/kg, Dallanalisi RETSreen otteniamo i
dati evidenziati in tabella nella figura 9.1
- consumo specifico di syngas 13200 kJ/kWh, ovvero 33 kg/h
- Portata di biomassa secca richiesta circa 22 kg/h
- Portata biomassa umida (umidit superiore a 40%) circa 37 kg/h

Figura 9.1.Consumo specifico di combustibile

37 kg/h biomassa
non essiccata

Gassicatore Ankur
Scientific

33 kg/h
syngas

eff. = 1,5 kg syngas/kg biomassa

MGT C30
30 kW
eff.= 27%

Figura 9.2.schema concettuale processo di gassificazione


Anche dal punto di vista economico un processo di questo tipo si presenterebbe vantaggiosa. In
figura 9.3 viene illustrato la situazione finanziaria nel caso della sola produzione elettrica.

Figura 9.3 analisi finanziaria di un impianto virtuale.

43

Per lanalisi virtuale si preso come impianto le cui caratteristiche sono descritte sopra. La vita
prevvista dellimpianto di 10 anni.
-

investimento inziale = 300,000 $


tasso di inflazione attuale = 3.4%
durata del debito = 5 anni
costo combustibile (biomassa agricola, fai da te) = 0 $ (si ignorano i costi di
preparazione e racolta degli scarti)
costi di gestione e manutenzione annuale = 20.000 $
incentivi statali per la durata dellimpianto= 50.000 $
tempo di recupero del capitale investito circa 1,5 anni
economie per la durata prevvista dellimpianto = 1.500.000 $

Come detto lanalisi si concentrata solo sulla produzione di energia elettrica e non tiene conto
dellenergia termica. Perci unanalisi approfondita dovr tenere conto dei costi aggiunti
derivanti dalle apparecchiature per la gestione dell energia termica. E ovviamente i ricavi
derivanti dalla cesione dellenergia stessa.

44

10.BILANCIO ENERGETICO DI UN IMPIANTO


REALE

Figura 9.4 bilancio energetico impianto di gassificazione [fonte planitec S.r.l.]

45

46

11.CONCLUSIONE
La tecnologia attuale mette a disposizione delle soluzioni pi che accettabili per lo sfruttamento
delle biomasse. Non si pu neanche negare che vi anche un po di confusione dal punto di
vista tecnico: ad esempio, i combustori utilizzati attualmente per il syngas non sono molto
flessibili, dato che il loro comportamento dipende fortemente dal tipo di syngas impiegato
(syngas da rifiuti urbani, syngas da carbone, syngas da legno, ecc.).

Come visto il syngas ha composizione e potere calorifico molto variabili, in relazione alla
provenienza del combustibile (carbone, rifiuti, lignite, ecc.) e al metodo di processo. Tuttavia,
poco noto per quanto riguarda le loro propriet di combustione quali la velocit di fiamma e
tempo di accensione, perci lutilizzo delle varie tipologie di syngas in combustori
convenzionali di una turbina a gas rappresenta ancora una sfida per i progettisti [18].
Interessante dal punto di vista tecnico sarebbe avere un combustore unificato che possa essere
utilizzato indipendentemente dal tipo di syngas impiegato.
Il punto critico dello sfruttamento di queste risorse rappresentato anche dalla difficolt di
disporre sufficiente combustibile solido nellarco dellanno, a causa della stagionalit delle
raccolte. Una miglior soluzione potrebbe essere quello di praticare oltre alle colture tradizionali,
anche colture energetiche (specie erbacee quali girasole, colza, canna da zucchero, pioppo, ecc.),
oppure la creazione di consorzi agricoli che consentirebbe, oltre alla divisione dei costi, una
maggiore disponibilit di risorse. Tuttavia i passi mostrati oggi dalla tecnologia in questo campo
sono davvero promettenti in prospettiva futura.

Negli Stati Uniti ad esempio, dove si contano circa 1,7 milioni di aziende agricole, si stima che
utilizzando i residui non alimentari delle colture come carburante in una microturbina integrata
con un gassificatore efficiente, i potenziali vantaggi sociali che ne deriverebbero sono: la
riduzione del consumo di combustibili fossili di 441.000 miliardi BTU / anno (o la quantit di
carburante consumato da 6,1 milioni di auto), nonch la riduzione delle emissioni di CO2 di 31
milioni di tonnellate / anno (o la somma rilasciato ogni anno da 5,4 milioni di auto).

47

48

12.BIBLIOGRAFIA
[1] Andrea Colantoni, Studio e sviluppo di tecnologie innovative applicabili a piccole e medie
imprese per lutilizzo di risorse energetiche rinnovabili, Tesi dottorato Facolt di agraria,
Universit degli studi della Tuscia di Viterbo, 2006

[2]

Cesi Ricerca, Meccanismi di degrado delle parti calde di turbine a gas nel caso di

combustione di syngas, Progetto RdS - Produzione e Fonti Energetiche, 2006


http:// www.rse-web.it/applications/webwork/site_rse/local/parts/partStreamPdf

[3]

Planitec s.r.l, Produzione di energia elettrica da syngas da biomassa vegetale, relazione

tecnica descrittiva. http: // www.gioiaimpianti.com/

[4] Realizzazione di un impianto sperimentale per la Gassificazione delle Biomasse presso il


Polo Tecnologico Integrato dell'ATO TP2 Belice Ambiente con il metodo della Pirolisi
http://www.3suns.eu/

[5]

Andr L. Boehman & Olivier Le Corre (2008): Combustion of Syngas in Internal

Combustion Engines, Combustion Science and Technology, 180:6, 1193-1206

[6] Frank Delattin et al. Comparison of natural gas and partially reformed natural
gas combustion in a modified 100 kWe microturbine, Combust. Sci.and Tech. 180: p110v3
2008

[7]

Marco Fussi, Analisi numerica della combustione di gas a basso potere calorifico per

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-Software RETScreen
-Technical documentation Microturbine Turbec T100
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-http: // www.bioenergy-world.com
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