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TECNICA

BIOENERGIE

T E C N O L O G I A D AVA N G U A R D I A P E R P R O D U R R E E N E R G I A E L E T T R I C A E T E R M I C A

Pirogassificazione: cos e come funziona un impianto


Alimentando un pirogassificatore con residui di biomassa agroforestale, attraverso i due processi distinti di pirolisi e gassificazione, si ottiene una miscela di gas in quantit pari a circa 1,5 kg/kg di sostanza secca introdotta, con un potere calorifico di 3.000 kcal/m3

Principi e tecnologia
La pirogassificazione il processo di gassificazione delle biomasse con generazione di energia elettrica e termica. Un impianto di dimensione standard da 250 kW a 1 MW elettrico pu essere alimentato con biomassa legnosa e/o scarti agricoli, potature, stocchi e tutoli di mais, paglia di cereale e di colza, ecc. (con umidit del 12-25%). In media, tale biomassa possiede un potere calorifico di 3.500-4.000 kcal/kg. Il processo di pirogassificazione di bio-

l territorio nazionale presenta una buona disponibilit di biomasse di tipo marginale, cio di tipo eterogeneo residuale da cicli produttivi agricoli, agroindustriali e agroforestali. Si tratta di materiali come paglie di colza, girasole e cereali, stocchi e tutoli di mais, residui lignino-cellulosici umidi e/o parzialmente fermentati che rappresentano un serbatoio energetico non secondario, considerando lelevata massa disponibile. La pirogassificazione, che utilizza materiali organici vari e a composizione variabile, promette di divenire la tecnologia pi flessibile nel panorama dei processi di produzione agroenergetica.

di Alessandro Arioli

Una tecnologia per filiere sia corte che lunghe


La differenza fondamentale tra la filiera lunga e quella corta consiste nella tendenza degli impianti, nel caso della fi liera corta, a migrare verso le aree rurali e a ridursi di pezzatura, mentre nelle fi liere lunghe gli impianti, di dimensioni ben superiori, richiedono che la biomassa arrivi anche da molto distante per poter soddisfare la domanda dellimpianto stesso. Pertanto, nella fi liera corta i trasporti della biomassa raccolta al centro di trasformazione avvengono prevalentemente o totalmente mediante macchinario agricolo (solitamente trattrice agricola con rimorchio). Invece, nella

fi liera lunga i trasporti ricorrono a numerose possibili combinazioni (container, autotreno, vagone ferroviario, bulk navale, cisterne, oltre alla logistica di campagna). Reattore di Daltronde, il cambiamento cligassicazione matico in corso da una parte propone alterazioni meteoclimatiche Aerociclone evidenti (come siccit prolungate e anomale, sovente abbinate a precipitazioni a carattere mon- Torri di quench sonico che non reidratano cor- (vedi glossario) rettamente i terreni) e dallaltra per il lavaggio del syngas offre, in particolare allItalia, una stagione colturale pi ampia che in passato, con un guadagno di oltre un mese tra lanticipo primaverile e il bel tempo autunnale rispetto anche solo a una ventina di anni fa. La pirogassificazione si inserisce in modo ottimale nel mutato panorama agricolo nazionale. In particolare, le opportunit offerte dal doppio ciclo colturale annuale rendono la pirogassificazione altamente vocata per essere accoppiata a qualsiasi altro impianto agroenergetico, cos come per consentire di abbinare e conciliare (anche eticamente) produzioni a destinazione alimentare (umana e animale) e FIGURA 1 - Sezione del reattore produzione di energia dal residuo di gassificazione e del sistema di lavaggio colturale. fumi di un pirogassificatore Diviene dunque possibile e Il reattore di gassificazione si compone di un lungo consigliabile, con la necessaria cilindro di acciaio posto allinterno di una camicia assistenza tecnica, implementadi refrattario, sopra una base contenente le griglie re alcune soluzioni di rotazione mobili rotative, i sistemi di iniezione di pirogas, altamente remunerative per il vapore e ossigeno e i sistemi di smaltimento e produttore agricolo (tabella 1). raffreddamento delle ceneri.
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Triticale Segale ibrida

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TECNICA
Epoca di seminatrapianto

TABELLA 1 - Rotazioni e sequenze colturali per il modello intensivo sostenibile


Coltura Prodotto principale Trinciato a matura zione cerosa Stocchi e tutoli post-trebbiatura per granella Stocchi post-trebbiatura per granella Prodotto secondario per pirogassicazione Destinazione prodotto principale Insilamento a duplice attitudine (alimentazione zootecnica e biogas) Tecnologia Epoca di raccolta Colture in successione Mais da granella o da insilato Sorgo da granella o da insilato (alimentazione zootecnica e biogas) Girasole Triticale o segale a semina autunnale Colza a semina settembrina

Ottobre-novembre

Fertilizzazione con digestato o minima lavorazione dopo coltura estiva

Maggio

Mais 1 raccolto Sorgo 1 raccolto Mais 2 raccolto

Trinciato a maturazione cerosa

Insilamento a duplice attitudine (alimentazione zootecnica e biogas) Duplice attitudine per alimentazione zootecnica

Marzo (mais) Aprile-inizio maggio (sorgo)

Fertirrigazione a goccia con la binata Fertirrigazione a goccia con la binata o fertilizzazione con digestato

Inizio settembre

Stocchi e tutoli postPastone trebbiatura per granella o granella Sorgo Stocchi post-trebbiatura secca 2 raccolto per granella Seme secco Seme secco Fusti secchi post-trebbiatura Fusti secchi post-trebbiatura

Giugno

Fine ottobrenovembre

Triticale o segale a semina autunnale

Colza

Girasole

Triticale o segale Olio (alimentazione Fertilizzazione con Settembre Inizio giugno a semina autunnale umana e biofuel) digestato minima Mais di 2 raccolto e panello lavorazione dopo per alimentazione Da aprile Da ne agosto asportazione residui Triticale o segale zootecnica (1 raccolto) (1 raccolto) coltura precedente a semina autunnale e combustibile solido a giugno (2 raccolto) a ottobre (2 raccolto)

masse, alternativo alla combustione, rappresenta oggi la tecnologia pi avanzata per la termovalorizzazione a ridotto impatto ambientale. Il confronto tra le tecnologie disponibili consente alcune considerazioni generali. Combustione: ha i propri limiti nella contestualit tra combustione, produzione di calore, immediato utilizzo del calore, emissione di fumi in atmosfera, produzione di quantit elevate di ceneri. Pirogassificazione: ottenendo come prodotto finale il syngas (vedi glossario a pag. 31) consente, oltre allutilizzo energetico immediato sul luogo di produzione, sia lo stoccaggio in gasometri (spostando nel tempo lutilizzo energetico finale), sia il trasporto attraverso gasdotto in un luogo di utilizzo diverso, con emissioni in atmosfera minimizzate.

Alimentazione

1 stadio Pirolisi Carbone


Pirogas Tar Gas Gas

2 stadio Gassicazione Ossigeno


Ceneri allo smaltimento

Raffreddamento condensazione Acqua

Puricazione Quench Gas


(vedi glossario)

Filtro a carboni attivi

Fanghi Acqua Smaltimento

Gas di sintesi Stoccaggio puricato Gas di sintesi puricato

Motori
Energia elettrica Energia termica

FIGURA 1 - Schema delle fasi che si svolgono in un impianto


di pirogassificazione a doppio stadio
La pirolisi, mediante il riscaldamento della biomassa da 300 fino a 600 C, scinde la materia in gas di pirolisi e carbone. Nel successivo reattore di gassificazione il carbone viene parzialmente combusto con ossigeno e/o aria atmosferica e i gas di pirolisi, addizionati con vapore, subiscono il reforming (rottura delle molecole superiori in molecole pi semplici). Il gas cos prodotto viene raffreddato, utilizzando come mezzo refrigerante lacqua poi condensata e rimessa in circolazione, purificato e inviato a un filtro a carboni attivi per poi essere stoccato, pronto per lutilizzo in un cogeneratore per produrre energia elettrica e termica.

Le due fasi del processo


La pirogassificazione consiste in una doppia reazione di scissione termochimica, divisa in due passaggi in due reattori tra loro successivi e facenti parte del medesimo impianto: la pirolisi come primo stadio e la gassificazione come secondo (figure 1 e 2). Pirolisi. Consiste in un processo di decomposizione fisica e chimica della biomassa e di materiali organici in genere, ottenuta mediante il riscaldamento della biomassa (da 300 fino a 600 C), la quale, in ambiente privo di ossigeno, scinde in due stati la materia: una fase gassosa

e una solida (carbone). La fase gassosa costituita da una miscela di gas condensabili e incondensabili e da composti liquidi (C28H32O9, cio catrame, gas di legna, composti dellacido pirolegnoso). Gassificazione. Il carbone viene parzialmente combusto con ossigeno e/o aria atmosferica e i gas di pirolisi, addizionati con vapore, subiscono un processo a elevata temperatura che prende il nome di reforming (cio la rottura di molecole superiori in molecole pi semplici allinterno del gas di pirolisi).

La temperatura allinterno del reattore di gassificazione viene mantenuta a 1.000-1.100 C regolando limmissione di ossigeno. Degli analizzatori in continuo sono disposti lungo lo sviluppo del reattore per controllare e regolare la composizione dei gas prodotti. Utilizzando ossigeno e acqua si ottiene un gas (syngas o gas di sintesi) costituito da H2 e CO il cui potere calorifico dellordine di 3.000 kcal/Nm3 (normal metro cubo). La produzione di gas di 1,5 kg/kg di sostanza secca introdotta.

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DUE TIPI DI PROCESSO
Reattore di pirolisi

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Trasformazione termica
La tecnologia di trasformazione termica oggi in uso consiste in due principali tipologie di processo: combustione-calore-acqua calda (energia termica); combustione-calore-vapore-turbina (energia elettrica). Nel primo caso non si genera energia elettrica, nel secondo caso si genera energia elettrica con rendimenti massimi del 24-25%.

Reattore di gassificazione

Essiccatore biomassa

limpianto

Come funziona
Stoccaggio della biomassa essiccata da pirogassificare

Il gas che si ottiene con la pirogassificazione consente la cogenerazione, cio la contestuale produzione di energia elettrica a elevati rendimenti (tra il 38 e il 60%) e di energia termica, con rendimenti fino al 90-95% delle potenzialit totali. Nel processo di gassificazione le emissioni in atmosfera sono ridotte a livelli minimi.

FIGURA 2 - Vista tridimensionale di un impianto di pirogassificazione


Limpianto di pirogassificazione alimentato a biomassa che, precedentemente triturata, viene essiccata utilizzando il calore del gas prodotto con la gassificazione (a 300 C) e in seguito stoccata. Grazie a un sistema di trasporto pneumatico che preriscalda la biomassa a 50 C, questa viene portata allinterno del reattore di pirolisi e successivamente di gassificazione (vedi figura 1).

pirogas e carbone che vengono, a questo Preparazione delle biomasse do di trattenere e separare le polveri. Dalla tramoggia di carico, per mezzo di punto, inviati nel gassificatore; e alimentazione dimpianto

ne attraverso un filtro a maniche in gra-

la trasformazione totale della biomassa in

Triturazione. La biomassa deve essere sottoposta a un processo di triturazione per rendere omogenea la pezzatura. Queste lavorazioni presentano notevoli vantaggi: trasporti (migliore riempimento dei mezzi, minore costo di trasporto per unit di prodotto); caricamento e movimentazione (esclusione del rischio di inceppamenti); omogeneit delle scorie nel processo di gassificazione e carbonizzazione. Essiccazione. ottenuta dal recupero di parte del calore del gas prodotto nel processo di gassificazione (1.0001.100 C), dopo averne ceduto una quota al reattore di pirolisi (calore residuo pari a 300 C). Caricamento. Il materiale, triturato ed essiccato, viene stoccato e, al momento dellutilizzo, prelevato con un sistema di trasporto pneumatico in grado di preriscaldare la biomassa fino a una temperatura di 50 C. Il materiale cos trasportato viene scaricato in una tramoggia di accumulo (polmone di alimentazione). Lo scarico dellaria di trasporto avvie-

un vuoto tra la camicia di refrattario e lesterno del cilindro del reattore, spazio nel quale transita, a velocit e secondo un percorso obbligati, il gas prodotto nel gassificatore. Il gas giunge a 1.000-1.100 C e, durante il tragitto, scalda linterno del reattore di pirolisi fi no a scendere alla Reattore di pirolisi temperatura di 300 C. Nel reattore di pirolisi il materiale vieIl reattore di pirolisi si compone di: un lungo cilindro in acciaio, posto in ne scomposto in due stati: il primo gassoorizzontale e protetto, internamente, da so (pirogas) e il secondo solido (carbone) una spessa camicia di refrattario. Diame- che pu rappresentare anche il 35-40% tro e lunghezza sono in funzione della del materiale in entrata. portata (kg/ora) dellimpianto; In funzione della temperatura rag un lungo cilindro in acciaio speciale, giunta si ottengono prodotti diversi: per valori sino a 400anchesso posto in oriz500 C avviene la carzontale, collocato dentro Il gas che si ottiene bonizzazione del mail precedente, al cui indalla pirogassificazione teriale, e quindi di terno, per mezzo di un consente rendimenti originano carbone di sistema di coclee, la bioenergetici fino al 90-95% legna e una miscela di massa viene trasportata gas e composti liquidi dalla stazione dingresso delle potenzialit totali (catrami, oli, ecc.) sealluscita. Detto percorcondo reazioni termoso deve essere compiuto in un lasso di tempo che in funzione di chimiche che permettono di calcolare, temperatura, dimensione e umidit della con riferimento al materiale secco in biomassa. Lelaborazione di codesti e ulte- entrata, la percentuale del carbone, il riori parametri determina il tempo di per- contenuto in carbonio e il potere camanenza nel reattore, al fine di garantire lorifico. un sistema di spinta oleodinamica a funzionamento discontinuo a pistone, si genera un tappo per una lunghezza non inferiore a 80 cm: il tappo viene successivamente iniettato nel reattore di pirolisi.
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TABELLA A - Rendimento energetico da pirogassificazione di biomasse agroforestali
Residui agricoli (post-raccolta granella/seme) Paglia asciutta di cereale vernino Stocchi secchi di colza Stocchi e tutoli secchi di mais Aree boscate e potature Cippato asciutto Cippato da potature, asciutto pulizia boschi, di fusti e foglie residui di graminacee lavorazione 1) poliennali ( legno Colture in area marginale

LEGNO E RESIDUI AGROFORESTALI

Materiali idonei alla gassicazione


Il legno, i residui di potatura, i residui delle lavorazioni agricole e forestali possono essere impiegate, in un processo di gassificazione, per la produzione di energia. Nella tabella A sono inseriti i rendimenti ottenibili dalla pirogassificazione di: paglia asciutta di cereale vernino, stocchi secchi di colza, stocchi e tutoli secchi di mais, cippato asciutto di fusti e foglie di graminaceae poliennali (Miscanthus, Arundo, Phragmites, Panicum, sorgo Sudan Grass).

Dalla pirogassificazione degli stocchi di mais si ottengono 3 milioni di Kcal/ora

Contenuto energetico 3.700 3.500 3.000 3.900 4.300 della biomassa t.q. (kCal/kg) Quantit oraria di biomassa 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 disponibile (kg/ora t.q.) Quantit annuale di biomassa (t/ha) 3 8 18 28 4 Sau per la disponibilit oraria 2.667 1.000 444 286 2.000 di biomassa (ha/anno) Quantit annuale di biomassa 8.000 8.000 8.000 8.000 8.000 disponibile (t/anno) (2) Energia estraibile (kCal/ora) 3.700.000 3.500.000 3.000.000 3.900.000 4.300.000 Totale energia termica netta 3.958 3.744 3.209 4.172 4.600 (kCal/ora/860 0,92 = kW termici) Rendimento di trasformazione in energia elettrica (%) caldaia + turbina 25 25 25 25 25 turbogas 34 34 34 34 34 motore endotermico 39 39 39 39 39 Totale potenza installata come energia elettrica (kWe) caldaia + turbina 990 936 802 1.043 1.150 turbogas 1.346 1.273 1.091 1.419 1.564 motore endotermico 1.544 1.460 1.252 1.627 1.794 Totale energia elettrica prodotta (8.000 ore/anno) (kWe) caldaia + turbina 7.916.279 7.488.372 6.418.605 8.344.186 9.200.000 turbogas 10.766.140 10.184.186 8.729.302 11.348.093 12.512.000 motore endotermico 12.349.395 11.681.860 10.013.023 13.016.930 14.352.000 Fatturato totale da energia elettrica prodotta per anno con certicati verdi da liera corta (euro) (3) caldaia + turbina 2.374.884 2.246.512 1.925.581 2.503.256 2.760.000 turbogas 3.229.842 3.055.256 2.618.791 3.404.428 3.753.600 motore endotermico 3.704.819 3.504.558 3.003.907 3.905.079 4.305.600 Totale potenza recuperabile come energia termica con cogenerazione (kWt) caldaia + turbina turbogas 2.612 2.471 2.118 2.754 3.036 motore endotermico 2.414 2.284 1.958 2.545 2.806
(1) Miscanthus, Arundo, Phragmites, Panicum, sorgo Sudan Grass. (2) 8.000 ore allanno di funzionamento. (3) 8.000 ore e 0,3 euro/kWhe.

Reattore di gassificazione
Il reattore di gassificazione si compone di: un lungo cilindro in acciaio, posto in verticale e protetto, internamente, da una spessa camicia di refrattario. Diametro e lunghezza sono in funzione della portata dellimpianto; una base, sulla quale si innesta il cilindro, che si allarga a campana, anchessa protetta internamente da una spessa camicia di refrattario, nella quale trovano collocazione griglie mobili rotative, sistemi di iniezione di pirogas, vapore, ossigeno e sistemi di smaltimento e raffreddamento delle ceneri; una vasca, contenente acqua, per la

raccolta delle ceneri vetrificate (e quindi inertizzate), avente anche la funzione di isolare lintero sistema dallambiente esterno. Il carbone, prodotto nel reattore di pirolisi, convogliato nella parte inferiore del reattore di gassificazione e sostenuto da una griglia mobile rotativa cos da formare un cuscino di materiale carbonioso. La griglia mobile di supporto sostenuta e movimentata da un albero cavo, il quale indirizza il vapore di pirolisi e lo diffonde per differenza di pressione allinterno del cuscino carbonioso. Un collettore diffonde, nella massa carboniosa, la quantit di ossigeno e/o di aria necessaria per una sua parziale combustione.

Questo ambiente termico ottimale per la combustione e innesca la reazione producendo energia termica tale da rendere incandescente la massa e portare la temperatura della stessa a valori superiori a 1.000 C. In tali condizioni la presenza di vapore acqueo e di gas di pirolisi consente le reazioni di reforming e di ossidazione del carbonio, con lutilizzo dellossigeno presente nel vapore e conseguente formazione del gas di sintesi (syngas). Le scorie, generatesi allinterno del reattore nella massa carboniosa, cadono vetrificate nella vasca sottostante. La vasca colma dacqua ha la duplice funzione di raffreddare le scorie e di realizzare una tenuta idraulica dellintero si-

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Glossario
Aerociclone. Sistema di decantazione delle polveri grossolane con metodo fisico. Alternatore. Macchina elettrica in grado di trasformare lenergia meccanica in energia elettrica. Centrifugazione. Sistema dinamico di separazione della fase liquida dalla fase solida. Cogenerazione. Utilizzo dellenergia termica sviluppata dalla generazione di energia elettrica. Filtro a carbone attivo. Filtro per gas con assorbimento di elementi indesiderati (ad esempio impurit come particelle fini, odori e aromi sgradevoli come nel caso dei mercaptani). Filtro a maniche. Sistema di separazione delle polveri fini (fino a 10 micron di diametro, ad esempio le polveri PM-10) con sistema fisico. Gasometro. Serbatoio di accumulo e stoccaggio gas. Gassicazione. Reazione di parziale combustione del carbonio e reforming del gas di pirolisi. Gruppo di trasformazione. Macchine endotermiche in grado di trasformare lenergia chimica in energia termica e successivamente in energia meccanica. Neutralizzazione. Neutralizzazione dellacidit di un liquido. Pirolisi. Rottura di molecole organiche complesse in molecole pi semplici, mediante utilizzo di energia termica. Polielettrolita. Additivo per facilitare la separazione dellacqua dal fango con il sistema dinamico. Quench. Lavaggio gas con acque aventi acidit predefinita. Scambiatore di calore. Trasferimento di energia termica da un fluido a un altro. Reforming. Rottura di molecole superiori in molecole pi semplici. Sedimentazione. Separazione della fase solida da quella liquida mediante sistema statico. Setaccio molecolare. Sistema meccanico che utilizza le propriet chimiche degli elementi per separarli con metodi fisici. Viene utilizzato nellimpianto per separare lossigeno (O2) dallazoto (N2). Syngas. Indica una miscela di gas, essenzialmente monossido di carbonio (CO), idrogeno (H2), metano (CH4) e anidride carbonica (CO2), che si ottiene con la gassificazione. Tar (o Char). Idrocarburo con presenza di un numero di atomi di carbonio (C) nella molecola maggiore o uguale a 18. A temperatura e pressione ambiente con C 4 si formano composti gassosi, con C tra 5 e 17 si formano liquidi, con C 18 i cosiddetti Tar di consistenza catramosa-bituminosa.

Depurazione delle acque di processo


La acque di lavaggio del gas, unitamente alle acque di condensazione del pirogas, vengono inviate in una unit di trattamento e, una volta depurate, vengono utilizzate come acque di reintegro.

Stoccaggio dei gas


La produzione di gas variabile da 1,4 a 1,5 Nm3/kg di materia organica da trattare e dipende da natura, composizione e caratteristiche fisiche della materia prima in entrata. Il gas prodotto da biomasse legnose costituito quasi esclusivamente da due componenti, cio ossido di carbonio e idrogeno, per cui i prodotti della combustione sono acqua e anidride carbonica. Il gas pu essere utilizzato per la successiva combustione in caldaie, turbogas, motori endotermici e celle a combustibile. Per particolari esigenze possibile, con impianto a conversione, trasformare chimicamente (con catalizzatori) lossido di carbonio in idrogeno, con produzione di idrogeno e anidride carbonica.

Utilizzazione dei gas per la cogenerazione


La pirogassificazione rende possibile lutilizzo del prodotto (gas) per fasi successive, anche non fisicamente connesse tra loro: stoccaggio e trasporto dei gas con gasometri e gasdotti; combustione del gas in luoghi lontani dal gassificatore, per produrre energia elettrica e termica. Lo stoccaggio dei gas consiste nella possibilit di creare un polmone che si riempie 24 ore su 24 per poi essere utilizzato, ad esempio, in sole 16 ore/ giorno. Un utente ulteriore pu essere qualsiasi rete di teleriscaldamento che trasporti acqua calda a 80-95 C. Lacqua calda si origina utilizzando sia lo scambio termico per raff reddare i motori (550-600 C) sia lo scambio termico con i fumi di scarico.
Alessandro Arioli Universit del Piemonte orientale Amedeo Avogadro, Alessandria alessandro.arioli@mfn.unipmn.it

stema, garantendo che lambiente esterno non possa in alcun modo influenzare il processo. Il sensibile calore dei gas prodotti costituisce la fonte energetica per il processo di pirolisi. Il risultato del processo la formazione di un gas contenente CO, H2, N2, H2O e altri componenti in quantit trascurabili: il tutto, sottoposto a processo di purificazione, d luogo a un gas dal potere calorifico di circa 3.000 kcal/m3.

Raffreddamento e depurazione dei gas


Il gas prodotto prelevato alluscita del percorso obbligato, posto tra il refrattario e il cilindro del reattore di pirolisi, e convogliato su un letto di ossido di zinco per leliminazione dellidrogeno solforato. Il gas prosegue il raffreddamento scambiando il proprio calore con la biomassa

triturata (essiccazione) e viene quindi inviato in uno scambiatore a fascio tubiero (cio una sorta di radiatore) utilizzando acqua come mezzo refrigerante. Lacqua riscaldata viene poi condensata e rimessa in circolo. Il gas alluscita dello scambiatore ha una temperatura di circa 60 C. Nel ciclo di raffreddamento il gas perde sia i tar (vedi glossario) sia lacqua di condensazione: i primi vengono inviati nuovamente nel reattore di gassificazione, mentre lacqua viene inviata alla depurazione. Il gas cos raff reddato viene lavato e neutralizzato e, infine, inviato in un fi ltro a carboni attivi per poi essere definitivamente stoccato, pronto per lutilizzo. possibile in questa fase arricchire il gas di idrogeno e separare lo stesso dallanidride carbonica.

Si ringraziano Luigi Bellomo e le ditte costruttrici dellimpianto descritto nellarticolo Sitech e IngEnergia.
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