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Panorama

luglio/agosto 2012
LA TERMOTECNICA
Energia & Risorse 37
di G. Moncada Lo Giudice, F. Asdrubali, A. Rotili

Sul contesto energetico mondiale


Nei momenti di crisi economica, gli studiosi, gli enti di ricerca, i governi si sentono in dovere, giustamente, di fornire soluzioni, proporre programmi,
criticare vecchi interventi. Purtroppo, spesso, i dati di base forniti dai vari studi, indispensabili per stime e proiezioni, non coincidono e questo pu
portare ad errori di valutazione perniciosi per le scelte da effettuare. Ci avviene anche nel campo energetico, caratterizzato da scenari in rapida
evoluzione e da una moltitudine di dati spesso di difficile interpretazione. Questo ci ha spinti ad un lavoro modesto, ma speriamo utile, che stato
quello di consultare il maggior numero possibile di fonti ritenute attendibili, per fornire un quadro del panorama energetico mondiale, senza scelte
precostituite, tale da permettere una facile lettura delle proposte di policy nel nostro settore.
Dopo una analisi dei fattori dominanti del panorama energetico mondiale, il lavoro passa in rassegna i dati pi recenti relativi a domanda e offerta di
energia primaria, con riferimento a petrolio, carbone, gas naturale, uranio e fonti rinnovabili.

A SURVEY ON THE WORLDS ENERGY CONTEXT


The paper focuses on the key drivers of Worlds energy demand and on the current energy market (oil, gas, coal, nuclear and renewables).
In the first part, the paper analyses the key factors of the present and future energy market, with particular regard to economy, population, fuel prices
and CO2 pricing.
World GDP (Gross Domestic Product) and population drive the energy profile. The global economy entered a downturn since 2007, therefore primary
energy consumption decreased of 1,1% in 2009. World population will reach 9 billion of person by 2040. Despite the economy recover is uneven,
global energy demand will be 30 percent higher in 2040 than 2010, driven by nonOECD countries. Energy prices (especially, oil and gas) and CO2
pricing (e.g. EU ETS, Carbon Tax, cape-and-trade schemes) affect fuel consumption and the investments in the energy sector.
In the second part, the current energy situation is presented (estimated resources, production and consumption). At the moment, fossil fuels are still
the dominant source of energy (81% of world primary supply in 2009). The role of nuclear in power generation is affected by Fukushima accident in
March 2011.
All presented data are taken from the most important energy reports, such as the ones issued by IEA (World Energy Outlook 2011), EIA (International
Energy Outlook 2011), REN21 (Renewables Global Status Report 2011), Exxon Mobile (The Outlook for Energy, 2012); historical energy data are
based on BP Statistical Review of World Energy 2012.

Fattori dominanti del panorama energetico mondiale A distanza di 4 anni dallinizio della crisi finanziaria, rimangono forti dubbi
sulla sostenibilit del recupero delleconomia globale e le preoccupazioni
Numerosi sono i fattori (economici, geopolitici, demografici, ambientali) che legate allinflazione dei prezzi e ai debiti sovrani hanno allontanato sempre
determinano il panorama energetico ambientale; in particolare nella trat- pi le decisioni dei governi dalle scelte in materia di politica energetica ed
tazione che segue si affronteranno la crisi economica mondiale, la crescita ambientale [2]. Intraprendere una corretta politica energetica significa tener
demografica e linurbamento delle popolazioni, il CO2 pricing ed i prezzi conto delle previsioni a lungo termine sullimpiego dellenergia, nonostante
dei combustibili fossili. la debolezza dello scenario economico. Una previsione errata pu portare
La crisi economica del 2008-2009 ha segnato profondamente il panorama a un aggravamento irreversibile dei conti economici, oltre ad una evidente
energetico mondiale. Landamento negativo dello scenario finanziario degli resistenza dellindustria ad investire.
Stati Uniti, iniziato nellagosto del 2007 e segnato da un notevole debito La domanda di energia segue marcatamente landamento del PIL e le
pubblico, si esteso in breve tempo verso lEuropa, conducendo nel 2008 variazioni economiche sono correlate ad un aumento o ad una riduzione
ad un periodo di recessione e nellanno successivo ad un crollo del Prodotto delluso stesso dell energia. Nel 2012, si prevede che leconomia mondiale
Interno Lordo globale (PIL), fino ad arrivare allallargamento dei debiti sovra- crescer del 3,3%, sebbene fosse previsto per lo stesso anno un incremento
ni nel biennio 2010-2011. Modesti segnali di ripresa economica sono stati del 4%; tale peggioramento dovutoal declino dellattivit economica
registrati solo nel 2010, con una parziale ripresa del 5% rispetto ai valori nellultimo trimestre del 2011 [3]. In Italia, per esempio, il Documento di
del 2009, grazie soprattutto alle economie emergenti e in via di sviluppo economia e finanze (DEF), approvato dal Governo nel mese di aprile 2012,
(Cina 9,62% e India 7,4%) [1]. ci informa che il calo degli investimenti sar del 4,7% in tre anni, anche se

Prof. Gino Moncada Lo Giudice, Universit di Roma Sapienza;


prof. Francesco Asdrubali, ing. Antonella Rotili, Universit di Perugia, Dipartimento di Ingegneria Industriale.
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le misure fiscali e di rilancio porteranno a 2.4 punti in pi


del PIL entro il 2020.
Nonostante lincerto scenario economico attuale, le agen-
zie internazionali sono concordi nel prevedere comunque
una crescita della domanda di energia entro il 2040. Tale
domanda nel 2009 stata pari a 12.132 Mtep (milioni di
tonnellate di petrolio equivalenti) e, se verranno rispettati
i piani intrapresi a met del 2011 in merito alla sicurezza
energetica e al cambiamento climatico, si prevede che nel
2035 la domanda di energia primaria aumenter del 40%,
raggiungendo i 16.961 Mtep, con un tasso di crescita me-
dio annuo dell1,3% rispetto al 2009. La domanda di ener-
gia non sar caratterizzata da picchi di crescita nel periodo
di riferimento, ma avr un andamento lento, soprattutto nei
Paesi OECD (Organization for Economic Cooperation and FIGURA 1 - La domanda di energia futura, previsioni al 2040
Development). Per le maggiori economie OECD, quali Stati (Fonte: Exxon Mobile, The Outlook for Energy: A View to 2040, 2012)
Uniti e Giappone, si prevede che la domanda di energia
aumenter rispettivamente dello 0,2% e dello 0,005%, in
parallelo con una crescita economica del 2% medio annuo.
La richiesta totale di energia crescer pertanto a causa del
progressivo sviluppo economico e tecnologico dei Paesi
non-OECD, come Cina e India. Le economie non-OECD
sono in rapida crescita (4,5% annuo) e guideranno i cam-
biamenti a breve-medio termine; la domanda di energia
nei Paesi non-OECD aumenter del 60% rispetto al 2010,
Figura 1 [4]. Dalla figura appare evidente che i quattro Pae-
si che costituiscono il cosiddetto blocco BRIC (Brasile, Russia,
India, Cina) incideranno per oltre il 50% sulla domanda al
2040 dei Paesi non-OECD.
Tra il 2009 e il 2030 prevista anche una riduzione dellin-
tensit energetica globale (quantit di energia necessaria
per produrre ununit di PIL): senza applicare o attuando
parzialmente le misure prese nel 2011, lintensit diminuir FIGURA 2 - Evoluzione della domanda di energia primaria negli ultimi 25
del 31-36% rispetto al 2009, mentre se si raggiunger anni, in Mtep (Fonte: BP Statistical Review of World Energy-June 2011)
lobiettivo di contenere il surriscaldamento globale entro i 2
C, si avr una riduzione pi spinta e si scender del 44%.
Leffetto pi evidente della crisi finanziaria stata la caduta
del consumo di energia primaria, che tra il 2008 e il 2009
diminuito dell1,1% , risultando la prima significativa ri-
duzione a partire dal 1981 (Figura 2).
Nel 2010, una modesta ripresa delleconomia ha condotto
ad un incremento del 5,6% della domanda globale di ener-
gia primaria rispetto al 2009. Laumento riguarda soprat-
tutto la domanda di petrolio, carbone, gas naturale, uranio
e idroelettrico. Il petrolio rimane oggi la risorsa dominante,
con il 33,6% della domanda totale al 2010, seguito dal
carbone (29,6%), dal gas (23,8%), nucleare (5,2%), idro-
elettrico (6,3%) e il restante 1,3% attribuito alle altre fonti
rinnovabili.
Gli scenari energetici futuri prevedono, secondo le varie ipo-
tesi di sviluppo,un mix energetico con un possibile aumento
della domanda di carbone (potrebbe superare quella del
petrolio), ma con un sicuro incremento del gas naturale. Tali FIGURA 3 - Crescita demografica prevista tra il 2010 e il 2040, in miliardi di
scenari sono comunque strettamente legati al livello della persone (Fonte: Exxon Mobile, The Outlook for Energy: A View to 2040, 2012)
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popolazione mondiale, in quanto essa ha sia un effetto diretto sullentit della e sul miglioramento dellefficienza energetica di una particolare tecnologia
domanda di energia, sia un effetto indiretto sulla crescita economica e sullo sono veicolati dal prezzo delle risorse energetiche e, ad oggi, il prezzo
sviluppo tecnologico, nonch sulle scelte di policy energetica dei Governi. del petrolio ad avere il ruolo chiave nel mercato dellenergia.
Il motore della crescita economica e della domanda di energia infatti la I prezzi del petrolio sono cresciuti significativamente a partire dalla met
popolazione in et da lavoro, vale a dire la fascia di popolazione di et del 2010 (Figura 5), ci dovuto principalmente alla perdita della pro-
compresa tra i 18 e i 65 anni. duzione in Libia e alle crescenti preoccupazioni che le rivolte civili insorte
La popolazione mondiale aumenter da 6,8 miliardi di persone nel 2009 nella regione del Medio-Oriente e del Nord-Africa (MENA) iniziate alla
a 8,6 miliardi di persone nel 2035, con un tasso di crescita media annua fine del 2010 si estendessero gradualmente anche agli altri maggiori
pari a 0,9% [2]. La crescita pi rapida della popolazione riguarda i Paesi Paesi produttori.
non-OECD, soprattutto Asia e Africa, mentre la popolazione nei Paesi OECD Nel Settembre 2011, il Brent e il West Texas Intermediates erano quotati
cresce lentamente, solo dello 0,4% annuo (Figura 3). rispettivamente a 110 e 86 $/barile. Si stima che tale trend crescente pro-
Il livello di popolazione correlato al tasso di urbanizzazione, che pesa sui seguir nel lungo periodo e i prezzi non diminuiranno prima del 2035 [2].
consumi di energia per usi domestici. Gli abitanti delle citt nei Paesi svilup-
pati tendono ad avere redditi pi alti e migliori accessi ai servizi energetici.
Attualmente, chi risiede nelle aree del mondo meno sviluppate (pi del 20%
della popolazione mondiale) non ha ancora accesso ad alcuni essenziali
servizi energetici, come lenergia elettrica. Si prevede comunque che nel
tempo diminuir la differenza tra le aree urbane e le aree rurali, perch
tenderanno ad usufruire degli stessi servizi energetici. Ugualmente le zone
meno sviluppate tenderanno a raggiungere standard di vita pi elevati.
Nel 2040, si stima che nel mondo saranno presenti 2,8 miliardi di nuclei
familiari nel mondo (pi del 50% rispetto al 2010), ci significa che sar
necessaria ulteriore energia per riscaldamento, illuminazione, cottura, ac-
qua calda sanitaria e refrigerazione. La crescita globale delle famiglie e il
conseguente bisogno di energia per consumi domestici sar comunque com-
pensata dai miglioramenti dellefficienza energetica residenziale (Figura 4).
Anche la crescita dei consumi domestici seguir lo sviluppo dei Paesi non-
OECD, tanto che nel 2040 si prevede che India e Africa contribuiranno al
25% della domanda globale di energia per soddisfare le funzioni residen-
ziali e commerciali, un incremento notevole se si considera che tali regioni
nel 2010 contribuivano meno del 20% nel medesimo settore [4]. Elettricit
e gas naturale saranno le principali fonti di energia impiegate per i fabbi-
sogni domestici.
Le scelte in merito agli investimenti su quanto combustibile verr consumato

FIGURA 5 - Prezzo del petrolio (benchmark europeo e statunitense),


in $/barile (Fonte: IEA Oil Market Report-February 2012)

Il prezzo del gas naturale influenzato dai vari meccanismi di pricing esi-
stenti nei vari Paesi. Nei Paesi OECD, il prezzo strettamente correlato al
prezzo del petrolio, attraverso le clausole di indicizzazione nei contratti di
fornitura a lungo termine o la concorrenza tra i produttori di gas e petrolio
nella produzione di potenza; invece, nei Paesi non-OECD, il prezzo del gas
naturale determinato da un meccanismo di gas-to-gas competition [1].Va
segnalato laumento dellofferta di shale-gas (gas da scisti bitumionosi) da
parte del Nord America, che ha permesso un prezzo del gas sul mercato
americano pari a circa la met di quello rilevato sui mercati europei [5].
Negli ultimi anni, sugli investimenti energetici hanno avuto un certo pe-
so anche i meccanismi di pricing delle emissioni di anidride carbonica
(CO2), perch influenzano il costo dei combustibili stessi. Ad esempio, se
si considera lETS (Emissions Trading System), che copre i 27 Stati membri
FIGURA 4 - Consumi domestici per area (2010-2040) in milioni dellUnione Europea, nel caso in cui non venissero modificate le politiche
di consumi (Fonte: Exxon Mobile, The Outlook for Energy: A energetiche attuali, si stima che il prezzo della CO2 raggiunger i 30 $/t di
View to 2040, 2012) CO2 equivalente entro il 2020 e 45 $/t nel 2035. A tal fine negli Stati Uniti
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FIGURA 6 - La domanda di petrolio nel mondo nel biennio 2010-2012 (in migliaia di barili al giorno)
(Fonte: IEA OMR-Febbraio 2012)

iniziata una campagna di stampa per sostituire le attuali leggi con una (Figura 6). Il calo nei Paesi OECD riflette la debolezza economica. Nel
basata sulla carbon tax. Dicembre 2011, stata rilevata una riduzione del 2,6% rispetto allo stesso
Insieme allinstabilit delle maggiori economie mondiali e al faticoso ten- periodo dellanno precedente: in particolare diminuisce la domanda di
tativo dei governi di coprire sia i debiti pubblici che privati, ci che ha benzina (-2,9%), GPL (-0,9%) mentre cresce la richiesta di Diesel (+1,3%). A
ulteriormente sconvolto il panorama energetico mondiale nel corso del fine 2011, la domanda di petrolio nel Nord America stata di 23,37 mb/d;
2011 sono stati due eventi drammatici: le guerriglie nel MENA e lincidente gi nel primo trimestre del 2012 si registra un calo del 2% e nel successivo
nucleare di Fukushima. trimestre si attende una riduzione dell1%, che determiner una perdita
Lo scenario energetico attuale vede una persistente egemonia dei combusti- annuale pari a 0,1 mb/d. In Europa, la domanda nel 2011 stata di 13,9
bili fossili (in primis, gas, petrolio e carbone) protetti da consistenti misure mb/d ed diminuita di 0,3 mb/d (-4,7%) rispetto al 2010 [2].
di supporto differenziate tra i vari Paesi, ma appare anche un progressivo Le economie nei Paesi non-OECD (tra cui, Cina e India) sono in fase di
rallentamento nellerogazione degli incentivi da parte dei governi a favo- espansione (si prevede una crescita economica del 5,4% nel 2012) e sono
re delle politiche ambientali; tutto ci contribuisce ad aumentare i dubbi ancora fortemente dipendenti dal petrolio. Nellanno corrente, la domanda
sullaffidabilit delle forniture energetiche ad oggi disponibili, anche per la raggiunger i 44,6 mb/d, con un incremento del 2,8% rispetto al 2011,
lentezza della ricerca sulla cattura sotterranea della CO2 (che indirettamente costituita prevalentemente da gasolio.
influenza le tecnologie di produzione) e la mancata politica di appronta- Per quanto riguarda le riserve, tra il 2009 e il 2010, stato rilevato un
mento di terminali per il gas liquefatto. aumento delle riserve in Africa (+1,3%) e Sud America (+0,8%), mentre
nel Nord America c stato un calo dello 0,4% (Figura 7). Il Paese in cui
Domanda e offerta di energia primaria:
riserve, produzione e consumo

Petrolio
Nel primo trimestre del 2012, la domanda globale di petrolio stata di 89,1
milioni di barili al giorno (mb/d), proveniente soprattutto dallAmerica (29,8
mb/d) e dalle regioni dellAsia e del Pacifico (29,2 mb/d) [3]. La domanda
salita da 85,6 mb/d nel 2009 a 88,3 mb/d nel 2010, giungendo a 89,1
mb/d alla fine del 2011. La maggior parte della domanda costituita dai
medi distillati (si stima che il gasolio crescer dell1,6% nel 2012, grazie
ai mercati emergenti). Benzina e olio combustibile rimangono indietro, con
un tasso di crescita dello 0,4% previsto per lintero anno, a causa dello
spostamento verso il diesel nel settore dei trasporti e la ricerca di miscele
combustibili meno inquinanti nel settore della produzione termoelettrica e
del traporto aereo. FIGURA 7 - Le riserve di petrolio per aree geografiche, nel
La richiesta attuale il risultato di due spinte contrapposte: nei Paesi OECD 2011 (Fonte: rielaborazione dati BP Statistical Review of World
la domanda sta diminuendo, mentre sta aumentando nei Paesi non-OECD Energy-Giugno 2011)
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sono localizzate le riserve maggiori il Venezuela (211 miliardi di barili al


giorno). Nel 2010, le riserve mondiali certe di petrolio erano pari a 1383
miliardi di barili al giorno: al ritmo attuale di consumo e con le attuali tec-
niche di estrazione, saranno in grado di soddisfare la domanda per altri
46 anni (Figura 7).
La produzione mondiale di petrolio nel 2010 stata di 82 mb/d, con un
aumento del 2,2% dal 2008. stata una crescita su larga scala, che ha
raggiunto massimi in Nigeria, Qatar e Cina, ed incrementi registrati in tutte
le regioni, eccetto Europa ed Eurasia. Il consumo di petrolio nel 2010 stato
pari a 87,4 mb/d ed cresciuto di 2,7 mb/d dal 2009, con un contributo FIGURA 8 - Consumo di petrolio nel mondo, nel 2010 (in milioni
del 31% proveniente dalle regioni dellAsia e del Pacifico (Figura 8) [6]. di barili al giorno) (Fonte: rielaborazione dati BP Statistical
Carbone Review of World Energy, 2011)
la fonte fossile pi diffusa al mondo ed avr per molto tempo un ruolo
chiave nella produzione di potenza, frenata solo dalla richiesta di combusti-
bili a minor intensit di carbonio (gas naturale, nucleare e rinnovabili). Tra il
2009 e il 2035, si stima che la potenza ottenibile dagli impianti che bruciano
carbone crescer da 8.100 TWh a 12.000 TWh, anche se il suo contributo
nella produzione di energia elettrica diminuir dal 41% al 33%. LEuropa
responsabile per i 2/3 di tale riduzione, dovuta allapplicazione dello sche-
ma ETS. Invece, viene prevista una forte crescita per i Paesi non-OECD: nei
prossimi 25 anni, la potenza dagli impianti a carbone raddoppier in Cina
e triplicher in India [2].
Nel 2009, la domanda di carbone stata di 3.924 Mtep, con una crescita
del 4% tra il 2000 e il 2009, guidata soprattutto dalla Cina e dalle altre eco-
nomie emergenti, come lIndia; se si tiene conto sia delle politiche energetiche FIGURA 9 - Le riserve di carbone nel mondo, nel 2010 (Fonte:
esistenti a met 2011 sia di quelle dichiarate, si stima unulteriore crescita del rielaborazione dati BP Statistical Review of World Energy, 2011)
25% entro il 2035 [2].
Nel 2010, le riserve certe di carbone (che comprendono antracite, bitumi- equivalenti di petrolio (Mtep), con un incremento del 6,3% rispetto allanno
noso, sub-bituminoso e lignite) sono state pari a 861 miliardi di tonnellate; precedente. La produzione concentrata nel Nord America e nella regione
al ritmo attuale di consumo e con le riserve conosciute, saranno in grado Asia-Pacifico. aumentata dell8% nei Paesi non-OECD, dell1,8% nei Paesi
di soddisfare la richiesta mondiale per almeno altri 118 anni. Europa ed OECD mentre diminuita dell1,1% in Europa. La Cina contribuisce per il
Eurasia sono le maggiori fornitrici, mettendo a disposizione 304.604 milioni 48,6% alla produzione globale (nel 2010, ha prodotto 1.800 milioni di
di tonnellate di carbone (35,4% delle riserve totali) (Figura 9) [5]. tonnellate) [6].
La produzione di carbone nel 2010 stata di 3731 milioni di tonnellate Il consumo mondiale di carbone nel 2010 stato pari a 3.556 Mtep,
aumentando del 7,6% dal 2009 e rap-
presentando la crescita pi veloce dal
2003. Gli aumenti sono stati registrati in
tutte le regioni, anche se in Africa e nel
Medio-Oriente sono stati modesti (1%),
mentre i maggiori consumatori sono i
Paesi non-OECD (69%) (Figura 10). La
Cina rappresenta il 48% del consumo
globale di carbone[6].
Gas naturale
Il gas naturale al momento il combu-
stibile fossile con la maggiore attratti-
vit, per le sue potenzialit in merito a
sicurezza energetica e ridotto impatto
ambientale. Negli ultimi anni la richie-
sta cresciuta soprattutto a causa dei
prezzi pi bassi rispetto al petrolio e al
carbone, delle politiche di supporto in

FIGURA 10 - Il consumo mondiale di carbone, nel 2010 (in Mtep). Fonte: BP Statistical Review of World Energy-Giugno 2011
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Cina e dellallontanamento di alcuni Paesi dai programmi nucleari in seguito (pari a 4.750 miliardi di metri cubi) nel 2.035 [2]. Se non verranno modificate
allincidente di Fukushima nel 2011. Nel 2009, la domanda totale di gas in alcun modo le politiche attuali, la domanda di gas sar ancora maggiore
naturale stata di 2.539 Mtep e si prevede che raggiunger i 3.928 Mtep e giunger a 4.206 Mtep, mentre se verranno applicate le misure rivolte a
contenere il surriscaldamento globale entro 2 C, la domanda sar lievemente
inferiore, pari a 3.208 Mtep.
Gli scenari energetici futuri sono incentrati sullascesa della domanda di gas
naturale, in particolar modo, del gas non convenzionale (shale gas,coal bed
methane-CBM, tight gas). Va detto che il ruolo del gas non convenzionale nel
mercato mondiale del gas deve ancora essere chiarito, ancora da accertare
se sia competitivo con il gas convenzionale e se tale risorsa sia interamente
recuperabile, localizzata in bacini superficiali o poco permeabili da estrarre
con opportune tecniche; attualmente, le maggiori risorse sono localizzate in
Nord America (pi di 80.000 miliardi di metri cubi). Lo sviluppo del non con-
venzionale legato al miglioramento delle tecnologie di estrazione, perci si
stima che nel 2040 costituir il 30% della produzione globale e si diffonder
FIGURA 11 - Le riserve certe di gas naturale nel mondo, nel soprattutto in America Latina e in Europa [4].
2010 (Fonte: rielaborazione dati BP Statistical Review of In generale, la crescita del gas sar veloce (circa 2,1% per anno) e riguarder
World Energy, 2011) i settori dellindustria e della produzione di potenza [7].
Nel 2010, le riserve certe ammontavano a 187.000 miliardi di metri cubi,
concentrate soprattutto nel Medio-Oriente, che ne detiene il 40,5% (Figura 11).
LEuropa e lEurasia contribuiscono al 34%, con risorse provenienti soprattutto
dalla Russia, che fornisce 44,8 miliardi di metri cubi, pari al 24% delle riserve
globali. Le riserve sono concentrate nei Paesi non-OECD (170.000 miliardi
di metri cubi), contro 17.100 miliardi di metri cubi nei Paesi OECD. Nel
complesso, le riserve attuali saranno sufficienti a soddisfare la richiesta per
altri 58,6 anni, sempre alle condizioni gi specificate per petrolio e carbone.
Nel 2010, la produzione totale di gas stata pari a 3.193 miliardi di metri
cubi (pari a 2.881 Mtep), con un incremento del 7,3% dallanno precedente.
I maggiori contributi provengono da Europa ed Eurasia (32,6%) e Nord Ame-
rica (26%); la Russia ha prodotto 530 Mtep, con un incremento dell11,6%
dal 2009 [6].
Il consumo di gas naturale nel 2010 stato di 2.858 Mtep ed cresciuto del
7,4% dal 2009. I consumi maggiori sono stati registrati in Europa ed Eurasia
(27%) e nel Nord America (36%) (Figura 12) [5].
FIGURA 12 - Consumo di gas naturale nel mondo, nel 2010 (in Il mercato del gas condizionato dagli scambi internazionali (Figura 13),
miliardi di metri cubi) (Fonte: rielaborazione dati BP Statistical ben il 30,5% del commercio attuale dominato dal GNL. Le esportazioni
Review of World Energy, 2011) provengono dal Medio-Oriente ed il Qatar il pi grande fornitore di GNL
al mondo (nel 2010, le spedizioni sono cresciute del 53,2%).
Il trasporto attraverso gasdotti cresciuto nel 2010 del
5,4%, ed guidato dallespansione in Russia. Europa
ed Eurasia contano per circa i 2/3 del commercio
mondiale tramite gasdotto.
Gli scambi risentono dei disordini in Medio-Oriente,
in quanto sembra meno rischioso investire in nuovi
tracciati piuttosto che affrontare uneventuale per-
dita dei carichi [2].
Uranio
Si pu affermare che nel mondo c uranio sufficiente a
soddisfare i biosgni di energia. Luranio uno dei mi-
nerali pi abbondanti sulla Terra, tanto che la quantit
di uranio che deriva direttamente dalle operazioni di
estrazione ammonta a 6 milioni di tonnellate; tenendo

FIGURA 13 - Scambi di gas naturale: GNL e gasdotti, in miliardi di metri cubi Fonte: BP Statistical Review of World energy, 2011)
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conto anche delle riserve presunte (undiscovered resources) si stima che le [2]. Sono notevoli anche le previsioni per la Corea del Sud: entro il 2025
risorse convenzionali attualmente siano pari a 16 milioni di tonnellate. In la potenza nucleare sar almeno raddoppiata, arrivando a raggiungere i
aggiunta, luranio pu essere estratto durante i processi di lavorazione di altre 36.000 MW. Per finire non dimentichiamo la possibilit (forse remota) ripor-
rocce (ad esempio, granito, carbonati o fosfati, una tecnica gi diffusa in Bel- tata dallIstituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), sulla base di dati
gio e negli Stati Uniti); tali risorse non convenzionali ammontano a 22 milioni americani, di vedere 13 Stati arabi che vanno dal Medio Oriente allAfrica
di tonnellate [9]. Si stanno compiendo ricerche sperimentali che riguardano del Nord, passando per i Paesi del Golfo, intenzionati a dotarsi di energia
lestrazione delluranio dallacqua di mare, ma una tecnologia che presenta nucleare per usi civili.
ancora costi troppo elevati (300 USD/kgU) per essere competitiva.
Se si manterr il tasso di consumo attuale, pari a 373 GW di potenza nu-
cleare installata, allora nel complesso le riserve basteranno a soddisfare la
domanda per almeno altri 80 anni. Tuttavia, probabile che al crescere della
domanda, cresceranno gli investimenti per lesplorazione che porterebbero
allidentificazione di nuove risorse. Basti pensare che ad oggi le risorse non
ancora identificate ma presunte ammontano a 10 milioni di tonnellate.
Il prezzo delluranio economico, le risorse convenzionali possono essere
recuperate a costi inferiori a 130 USD/kgU. Nonostante le ultime fluttuazioni
del prezzo, le condizioni di mercato sono favorevoli e gli investimenti non
sono dimuiti.
La domanda di uranio comunque in crescita, si stima che nel 2035 la ri-
chiesta di uranio, in base alla capacit nucleare installata,varier da 87.000
a 138.000 tonnellate [10]. FIGURA 14 - Riserve certe di uranio nel mondo nel 2010 (in
anche vero che dopo lincidente nucleare di Fukushima Daiichi nel marzo tonnellate) (Fonte: rielaborazione dati World NuclearAssociation
2011, molti piani nucleari sono stati rivisti e perci va rivista anche lattesa - www.world-nuclear.org)
di crescita della domanda in funzione della costruzione di nuovi reattori.
Secondo le proiezioni dellIEA, nel 2035 la produzione di elettricit da nu-
cleare raggiunger i 4.660 TWh a partire dai 2.700 TWh del 2009. Anche
lagenzia statunitense per lenergia (EIA) prospetta un andamento analogo,
stimando per la stessa data una produzione di 4.900 TWh [8]. Per ogni
GW di capacit aggiunta sono necessari ulteriori 195 tonnellate di uranio
estratto allanno [9].
La produzione di uranio nel 2010 stata di 53.363 tonnellate, aumentando
del 6% rispetto al 2009. Il 62% della produzione mondiale di uranio deriva
dalle miniere di Kazakistan (33%), Canada (18%) e Australia (11%), Figura
14 [11].
Bastano alcuni dati di produzione provenienti dal Kazakistan per evidenziare
che la richiesta di uranio procede in maniera sostenuta: la compagnia nazio-
nale KazAtomProm ha reso noto che nel primo trimestre 2011 la produzione
stata di circa 777 tonnellate, il 7% in pi rispetto a quanto era stato previsto.
Nel mondo, vengono consumate circa 68.000 tonnellate di uranio allanno,
destinate soprattutto ai reattori convenzionali (Figura 15). FIGURA 15 - Consumo mondiale di energia nucleare negli ultimi 25
Il mercato delluranio guidato dallAsia, che si sta preparando a soddisfare anni, in Mtep (Fonte: BP Statistical Review of World Energy, 2011)
un ingente bisogno di combustibile in vista dei numerosi impianti in costruzio-
ne (39 nuovi reattori distribuiti tra India, Cina, Giappone e Corea del Sud). Energia rinnovabile
La Cina ha dato priorit al nucleare nel Dodicesimo Piano Quinquennale I finanziamenti per le fonti rinnovabili nel mondo hanno superato nel 2010, per
per leconomia e lo sviluppo nazionale (2011-2015): entro il 2020 avr il terzo anno consecutivo, quelli per le fonti convenzionali, toccando la cifra di
69 reattori che consumeranno 20.000 tonnellate di combustibile allanno. 211 miliardi di dollari. La potenza installata da fonti rinnovabili ha raggiunto
Per quanto riguarda lEuropa Occidenatale, nei prossimi anni la Russia i 1320 GW, con percentuali di crescita molto marcate nel solare fotovoltaico
potrebbe acquistare un ruolo dominante nellesportazione di uranio, che e nelleolico (Figura 16).
proviene anche dallo smantellamento delle vecchie centrali nucleari e dalle Non si ferma quindi, nonostante la crisi economico-finanziaria mondiale, la
armi belliche. Inoltre, la Russia intende aumentare i reattori in funzione entro corsa della green economy, in cui lEuropa leader: secondo lAgenzia eu-
il 2030, passando da 31 a 57. ropea per lambiente (EEA) nel 2008 le eco-industrie nellEuropa a 27 hanno
ll mercato delluranio si sta riprendendo dopo il calo dovuto allincidente di fatturato 319 miliardi di euro (il 2,5 % del PIL) e dato lavoro a 3,4 milioni di
Fukushima, grazie alla conferma dei grandi programmi nucleari in India e in persone. I Paesi in via di sviluppo non stanno per a guardare: la Cina il
Cina, tanto da far prevedere che la domanda aumenter nel prossimo futuro paese che ha saputo attrarre i maggiori investimenti nel corso del 2010 e che
Panorama
44 Energia & Risorse luglio/agosto 2012
LA TERMOTECNICA

FIGURA 16 - Tassi annuali di crescita della potenza installata


mondiale da fonti rinnovabili (Fonte: REN21 - Renewables 2011,
Global Status Report) FIGURA 17 - Generazione di potenza da fonti rinnovabili
nel 2010, in Mtep
(Fonte: BP Statistical review of World Energy, 2011)

una politica energetica. Non si pu tuttavia fare a meno, soprattutto in un


momento di grave crisi economica non solo europea, di considerare che le
cifre sopra riportate per le riserve di prodotti fossili, le problematiche relative
allenergia nucleare, lincidenza ancora ad oggi non determinante delle
rinnovabili dovrebbero indurre i governanti a dedicare maggiore attenzione
ai problemi energetici, prendendo decisioni effettive e varando seri strumenti
di pianificazione energetica (lultimo Piano Energetico Nazionale in Italia
risale al 1988) e non limitandosi a firmare impegni difficili da mantenere e,
infatti, quasi mai mantenuti.

TABELLA 1 - Nuove installazioni da fonti rinnovabili nel mondo, Bibliografia


anno 2010: primi 5 Paesi (Fonte: REN21 - Renewables 2011, [1] World Bank, World Development Indicators 2012.
Global Status Report) [2] IEA, World Energy Outlook 2011.
[3] IEA, Oil Market Report, Febbraio-Aprile 2012.
primeggia anche per le installazioni eoliche e di impianti solari termici; notevoli [4] Exxon Mobile, The Outlook for Energy: A View to 2040, 2012.
le performance di Germania e Stati Uniti; da notare il quarto posto dellItalia [5] Rapporto ENEA 2009-2010.
per i nuovi investimenti ed il secondo per le nuove installazioni fotovoltaiche [6] BP, Statistical Review of World Energy, Giugno 2011.
del 2010 (Tabella 1) [13]. [7] BP, Energy Outlook 2030-Febbraio 2012
I Paesi OECD sono i maggiori produttori di energia da fonti rinnovabili, pari al [8] US EIA, International Energy Outlook, 2011.
77,5% della produzione globale (Figura 17), mentre i Paesi non-OECD hanno [9] NEA-IAEA Uranium Group, Red Book 2011.
avuto una crescita accelerata solo recentemente, passando dal 17,5% del [10] ENEA, Rapporto di sintesi su risorse e domanda mondiali di uranio, 2011.
2007 al 22,5% nel 2010 [6]. Tra il 2009 e il 2010, la potenza generata dalle [11] World Nuclear Association (www. world-nuclear.org).
risorse rinnovabili (solare termico, fotovoltaico, eolico, biomasse, geotermico) [12] Renewables Energy Information 2011.
ha avuto un incremento del 15,5%, registrando uno degli aumenti pi rapidi dal [13] REN21-Renewables Global Status Report 2011.
1990. Nel 2010, il consumo di energia rinnovabile stato pari a 158,6 Mtep,
concentrato soprattutto in Europa ed Eurasia (44%) e nel Nord America (27%) Altre fonti consultate
[6]. Nel consumo globale di energia, le fonti rinnovabili ricoprono solo il 3%, IAEA, Issue Report on mission to review Japans Nuclear Power Plant, 2012.
mentre nel 2000 era appena dello 0,6% [12]; anche se la potenza cumulata SWP (German Institute for International and Security Affair), Sviluppo del
rimane bassa, per alcuni singoli Paesi il contributo delle rinnovabili riveste una nucleare nei Paesi del Nord Africa e Medio Oriente, 2012.
quota significativa del consumo di energia primaria. Le energie rinnovabili AUTORIT PER LENERGIA, Memoria per laudizione presso la Commissione
determinano costi di produzione pi elevati e pi lunghi tempi di ritorno degli Ambiente del Senato,19 aprile 2012.
investimenti e la loro competitivit con i combustibili tradizionali spesso legata COMMISSIONE EUROPEA, Roadmap per ridurre le emissioni di gas serra
alle politiche di supporto adottate dai vari Governi. all80/90% al 2050, marzo 2012.
Conclusioni IEA, Harnessing Variable Renewables, 2011.
Come si detto allinizio, non scopo di questa memoria trarre conclusioni, IEA, Coal: Medium Term Market Report, 2011.
n azzardare ipotesi di sviluppo e tantomeno pretendere di fornire consigli per IEA, Energy Technology Perspectives, Scenarios and Startegies to 2050, 2010.

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