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4.

Prove di produzione

4.4.1 Introduzione L’analisi quantitativa dei dati di portata e di pressione


registrati in sito consente di stimare, per mezzo di con-
Una prova di produzione consiste in un insieme di ope- solidati metodi interpretativi, le proprietà di flusso e, in
razioni svolte sul campo che mirano a descrivere un siste- certe condizioni, l’estensione del giacimento. Proprio in
ma non noto, costituito dal giacimento di idrocarburi e quanto è possibile individuare la geometria e i diversi
dal pozzo attraverso cui viene messo in produzione, tra- regimi di flusso che si instaurano in giacimento dalle
mite l’analisi e l’interpretazione della risposta fornita dal misure delle variazioni di pressione opportunamente
sistema (in termini di variazioni di pressione e tempera- associate ai valori delle portate erogate, l’interpretazio-
tura) a seguito dell’applicazione di una sollecitazione nota ne di una prova di produzione è spesso intesa come l’a-
(produzione di fluido con una data portata). L’importan- nalisi dell’andamento della variazione di pressione nella
za delle prove di produzione risiede nel presupposto che formazione. Tuttavia, poiché possono esistere diverse
la produzione di idrocarburi è strettamente correlata alla combinazioni delle caratteristiche del giacimento che, a
variazione della pressione di giacimento indotta, rispet- fronte di una determinata storia produttiva, forniscono
to al valore in condizioni imperturbate, nel volume di gia- la stessa riposta in termini di pressione, l’analisi dei dati
cimento sollecitato durante la produzione. Questa feno- di pressione può consentire diverse interpretazioni, nes-
menologia dipende dallo spessore e dalle caratteristiche suna delle quali di per sé conclusiva dal momento che il
petrofisiche (in particolare, dalla permeabilità) della roc- sistema è studiato nel suo insieme per via indiretta. Inol-
cia serbatoio e dalle proprietà (in particolare, dalla visco- tre, il livello di dettaglio a cui si può arrivare nella descri-
sità) dei fluidi in essa contenuti. Pertanto una prova di zione del giacimento è limitato, in quanto il processo di
produzione consente di valutare non solo la capacità ero- trasmissione della variazione di pressione attraverso la
gativa del pozzo messo in produzione, ma anche la pro- formazione mineralizzata è intrinsecamente diffusivo e,
duttività della porzione di giacimento che il pozzo ha pertanto, governato da condizioni medie piuttosto che
intercettato, ossia la capacità di quella roccia serbatoio da eterogeneità locali. Ne consegue che le operazioni che
di produrre i fluidi in essa contenuti. richiedono maggior cura ed esperienza sono quasi sem-
Durante una prova di produzione il giacimento viene pre quelle preliminari o complementari all’esame dei
sottoposto a uno o più periodi di produzione a portata valori di pressione, ossia la raccolta, la validazione e l’in-
costante, tramite un pozzo, generalmente detto attivo, tegrazione di tutte le altre informazioni disponibili. In
attraverso il quale i fluidi che saturano la roccia serba- particolare, le informazioni generali sul giacimento for-
toio vengono erogati a giorno. Il flusso viene regolato nite da geologi e geofisici sono fondamentali per vali-
mediante appositi orifizi calibrati, detti dusi, che posso- dare i risultati dell’interpretazione della prova. Infatti le
no essere posizionati al fondo o più frequentemente, per formazioni geologiche mineralizzate a olio e/o a gas sono
una più facile accessibilità, in superficie. Contempora- generalmente complesse, possono essere costituite da
neamente appositi strumenti di misura, posizionati a diversi tipi di roccia e possono contenere variazioni di
fondo pozzo, registrano la variazione di pressione indot- facies, faglie, fratture, barriere di flusso e contatti tra flui-
ta nel giacimento dalla produzione. I sensori di pressio- di. Tutte queste caratteristiche influenzano in maniera diret-
ne vengono generalmente posti appena al di sopra della ta il comportamento dinamico del giacimento e, quindi,
formazione geologica mineralizzata intercettata dal pozzo. l’andamento della variazione della pressione. Pertanto,

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CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

molto spesso, l’interpretazione dei dati registrati duran- è indicativo delle caratteristiche della formazione anche
te una prova porta a trarre conclusioni corrette dal punto lontano dal pozzo e consente, con un’opportuna inter-
di vista teorico, ma che in pratica non hanno riscontro pretazione, di individuare la conduttività del volume di
con la realtà fisica del giacimento; altre volte, invece, giacimento interessato dalla prova. La conduttività della
l’analisi può condurre a ipotizzare per lo stesso giaci- formazione è una proprietà strettamente connessa alle
mento situazioni diverse, tutte verosimili e tutte compa- potenzialità produttive del giacimento e rappresenta
tibili con la risposta di pressione registrata al pozzo. Per pertanto un parametro indispensabile per progettare il
chiarire eventuali dubbi d’interpretazione o anche solo numero, la spaziatura, la tipologia e le caratteristiche
per confermare le conclusioni dedotte dall’analisi della dei pozzi attraverso i quali il giacimento dovrà essere
prova, il confronto dei risultati con le informazioni geo- messo in produzione per garantire un recupero degli
logiche e geofisiche della formazione produttiva risulta idrocarburi presenti economicamente adeguato ai costi
determinante. Solo in questo modo è possibile perveni- di sviluppo. È altresì necessario valutare le condizioni
re a una descrizione univoca e attendibile del sistema della formazione vicino al pozzo, in modo da stabilire
oggetto di studio, basata sulla coerenza dei risultati del- se la produttività è determinata dal comportamento del
l’interpretazione della prova di produzione con gli altri giacimento su larga scala o se, invece, risente di un’e-
dati acquisiti per via indipendente. ventuale alterazione delle proprietà della roccia (in par-
In generale gli obiettivi di una prova di produzione ticolare, della permeabilità) provocata dalle operazio-
possono essere ricondotti alla descrizione e alla valuta- ni di perforazione e di completamento del pozzo. Molto
zione delle potenzialità produttive del giacimento, anche spesso, infatti, la formazione mineralizzata che si trova
se la durata dei periodi di produzione e di monitoraggio nell’immediato intorno del pozzo viene invasa dal fango
delle pressioni, che è comunque assai breve rispetto all’in- di perforazione (la miscela di liquidi che è fatta circo-
tera vita produttiva del giacimento, può variare a secon- lare in pozzo durante la perforazione) con conseguen-
da dei casi e può essere condizionata da vincoli dettati te peggioramento della permeabilità rispetto a quella
da considerazioni di carattere tecnico o economico. Infat- della formazione imperturbata a causa della parziale
ti, per stimare la potenziale produzione di idrocarburi e, occlusione dei pori della roccia. L’ordine di grandezza
quindi, per valutare se la coltivazione di un dato giaci- di tale peggioramento di permeabilità nell’intorno del
mento possa essere conveniente dal punto di vista eco- pozzo è definito da un apposito parametro, chiamato
nomico, è fondamentale conoscere le caratteristiche della fattore di danneggiamento meccanico o fattore di skin.
formazione mineralizzata, vicino e lontano dal pozzo, le Poiché l’abbassamento di pressione indotto dalla pro-
proprietà dei fluidi che essa contiene e le dimensioni del duzione di una determinata portata fluida è inversa-
giacimento. Si devono pertanto determinare: a) la natu- mente proporzionale alla permeabilità della roccia,
ra dei fluidi contenuti nel giacimento, le proprietà dei un’alterazione anche locale della permeabilità provo-
quali vengono misurate in laboratorio su campioni rac- ca una caduta di pressione aggiuntiva rispetto al decli-
colti durante la prova; b) la pressione statica iniziale o no previsto in caso di formazione non danneggiata. Per
media del giacimento; c) la conduttività o capacità di evitare che gli effetti del danneggiamento della per-
flusso del giacimento kh, data dal prodotto della per- meabilità compromettano la produzione di idrocarbu-
meabilità k dello strato mineralizzato per il suo spesso- ri, possono essere eseguiti sul pozzo appositi interven-
re h; d) la produttività del pozzo, espressa in termini di ti, detti di stimolazione (v. cap. 6.2), che mirano a ripri-
indice di produttività per i pozzi che drenano giacimen- stinare, se non a migliorare, la permeabilità originaria
ti a olio e di equazione di flusso per i pozzi che drenano della formazione. Questi interventi consistono nella
giacimenti a gas; e) l’eventuale riduzione della produt- fratturazione della roccia, grazie alla quale si genera-
tività dovuta al danneggiamento della formazione mine- no vie di flusso a elevata permeabilità, o nell’acidifi-
ralizzata intorno al pozzo (skin effect); f ) la presenza di cazione, ossia nella dissoluzione di parte della matrice
eterogeneità locali; g) i bordi o limiti del giacimento. rocciosa mediante l’iniezione di soluzioni corrosive. Il
La pressione iniziale del giacimento, misurata in con- fattore di skin può anche comprendere gli effetti cau-
dizioni imperturbate, fornisce un’indicazione della poten- sati dalle perdite di carico in seguito al danneggiamento
ziale energia del sistema; l’evoluzione della pressione geometrico, dovuto alla parziale penetrazione del pozzo
media dopo che il giacimento è stato messo in produ- nel livello produttivo o alla parziale apertura alla pro-
zione testimonia la progressiva perdita di energia del duzione del pozzo lungo la formazione mineralizzata.
sistema. Il monitoraggio del declino della pressione media Questo tipo di danneggiamento non è sempre ricono-
è quindi fondamentale per confermare le previsioni sul scibile e quindi distinguibile dal danneggiamento mec-
comportamento futuro del giacimento e sul volume degli canico. Le condizioni e le prestazioni di un pozzo ven-
idrocarburi che possono essere recuperati. gono generalmente tenute sotto controllo durante tutta
Il declino della pressione misurato al pozzo durante la vita del giacimento e, in caso di necessità, gli inter-
una prova di produzione, pur riferendosi a valori locali, venti migliorativi di stimolazione e/o quelli relativi alla

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PROVE DI PRODUZIONE

perforazione della colonna di rivestimento del pozzo pressione. Le sonde elettroniche sono in grado di forni-
(spari) devono essere ripetuti. re contemporaneamente il valore della pressione e della
Il riconoscimento dei limiti del giacimento, invece, temperatura di fondo con un passo di campionamento
consente di determinare la quantità di idrocarburi pre- variabile fino a un minimo di due secondi fra una regi-
senti e quindi di stimare l’ammontare delle riserve estrai- strazione e la successiva. Ferma restando la continuità
bili. Per mezzo di una prova di produzione è inoltre della misura, è opportuno scegliere un passo di campio-
possibile dedurre se i confini del giacimento siano co- namento adeguato alla durata della prova; è comunque
stituiti da limiti impermeabili (quali le faglie) o se la for- possibile ricorrere a un passo variabile, più fitto quan-
mazione mineralizzata sia delimitata da un acquifero che, do le portate subiscono delle variazioni, per una miglio-
se molto esteso, potrebbe fornire energia al giacimento re e più veloce gestione dei dati.
rallentando il declino della pressione indotto dalla pro- Esistono diverse tipologie di acquisizione dei dati, le
duzione. quali comportano differenti procedure di registrazione.
In definitiva, poiché la definizione ottimale delle Se gli strumenti sono dotati di batterie per l’alimenta-
strategie di coltivazione di un giacimento è necessa- zione elettrica e di memorie per la registrazione dei dati
riamente condizionata sia da considerazioni tecniche rilevati, essi vengono chiamati memory gauges e, una
sulla natura e sulla tipologia dell’accumulo di idrocar- volta calati in pozzo, non hanno nessuna connessione
buri, sia dalle prospettive economiche offerte dalla quan- con la strumentazione di superficie. Questi strumenti
tità di riserve recuperabili e dal tempo necessario per vengono preventivamente programmati per la registra-
estrarle, la progettazione, l’esecuzione e l’interpreta- zione dei dati e sono recuperati solo a prova ultimata.
zione di una prova di produzione rivestono un’impor- Per evitare inconvenienti dovuti al malfunzionamento
tanza strategica tra le attività di esplorazione e di pro- dello strumento e per incrementare l’affidabilità dei dati
duzione petrolifera. registrati, solitamente si calano in pozzo più strumenti
contemporaneamente (in genere vengono calati in cop-
pia o tandem, ma si può arrivare anche a quattro o più
4.4.2 Procedure e tipologie se la prova riguarda un pozzo esplorativo e quindi è di
delle prove particolare importanza strategica). Se invece lo strumento
è collegato alla testa del pozzo tramite un cavo di ali-
Modalità di esecuzione di una prova mentazione e di trasmissione dei dati, il tipo di registra-
zione è chiamato surface read-out. In tal caso gli stru-
Strumentazione e dati di prova menti sono in connessione con le apparecchiature di
La registrazione dei dati durante lo svolgimento di superficie per tutta la durata della prova e consentono
una prova di produzione avviene sia nella parte più profon- l’acquisizione dei dati in tempo reale. Rispetto alla tipo-
da del pozzo prossima alla formazione produttiva, detta logia di strumentazione non collegata alla superficie, ciò
fondo pozzo, sia in superficie, alla testa del pozzo. comporta il notevole vantaggio della ottimizzazione dei
I dati di pressione e temperatura vengono registrati tempi programmati: infatti, potendo procedere all’inter-
in funzione del tempo a fondo pozzo per mezzo di stru- pretazione dei dati via via che questi vengono acquisiti,
menti di misura digitali posizionati all’estremità della durante lo svolgimento della prova la sequenza delle ope-
batteria di produzione, costituita da una serie di tubini razioni inizialmente prevista può essere modificata e
(impiegati nel completamento temporaneo di prova o nel adattata alla risposta del giacimento, decidendo per esem-
completamento definitivo) calati in pozzo. In passato si pio di prolungare o di abbreviare uno o più periodi di
utilizzavano registratori meccanici, ormai abbandonati erogazione o di chiusura del pozzo rispetto ai piani ini-
per le loro minori prestazioni rispetto alle attuali sonde ziali, in modo da ottimizzare l’acquisizione delle infor-
equipaggiate con l’elettronica necessaria alla conver- mazioni previste dagli obbiettivi della prova. Tale pro-
sione dei dati in segnali elettrici digitali (nel seguito per cedura di misurazione in tempo reale presenta però lo
brevità indicate come sonde elettroniche), meno robuste svantaggio di essere decisamente più costosa. Per que-
ma caratterizzate da una frequenza di acquisizione, da sto motivo è stata messa a punto un’ulteriore tipologia
una qualità e precisione nei dati misurati di gran lunga di registrazione, utilizzabile in presenza di un comple-
superiori. Compatibilmente con i vincoli operativi rela- tamento temporaneo del pozzo e particolarmente indi-
tivi alla batteria di prova, gli strumenti di misura sono cata per prove di lunga durata, in cui, pur essendo lo stru-
posizionati quanto più possibile vicino alla formazione mento dotato di batterie di alimentazione che lo rendo-
produttiva per evitare errori nell’estrapolare i valori dal no autonomo e di un sistema di memorizzazione dei dati,
punto di misura dello strumento al punto medio dell’in- è prevista la possibilità di realizzare una connessione via
tervallo produttivo, dal momento che non sempre è pos- cavo per la trasmissione in superficie dei dati registrati
sibile conoscere anticipatamente con precisione la natu- fino a quel momento senza rimuovere lo strumento (data
ra dei fluidi a fondo pozzo e quindi il loro gradiente di latch system); in tal modo è ancora possibile tenere sotto

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CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

controllo la risposta del giacimento durante lo svolgi- vengono definite le specifiche proprietà fisiche. Il rile-
mento della prova ed eventualmente modificare la pro- vamento dei parametri dinamici di testa pozzo avviene
grammazione iniziale, ma con costi contenuti. con il medesimo passo di campionamento delle portate
Nella selezione dello strumento di misura è molto dei fluidi erogati: ciò significa che, in qualsiasi momen-
importante tenere in considerazione le sue proprietà spe- to della prova, esiste sempre una corrispondenza diretta
cifiche, in particolare la stabilità, la risoluzione e la pre- fra il valore della portata e la relativa pressione dinami-
cisione. La stabilità, proprietà connessa con il fenome- ca. Le misure di temperatura rilevate al fondo in condi-
no di deriva strumentale, definisce lo scostamento nel zioni dinamiche non hanno una valenza specifica nel-
tempo del valore di pressione misurato rispetto al valo- l’interpretazione, anche se sono utili per individuare gli
re reale. La deriva strumentale, in genere, tende ad aumen- intervalli eroganti della formazione produttiva. Per la
tare nel tempo, ma non è funzione del valore di pressio- misurazione della temperatura del fluido erogato in super-
ne misurato. La risoluzione di uno strumento rappresenta ficie ci si serve di normali termometri posti sulla linea
l’ampiezza della più piccola variazione di pressione anco- di misura, a bagno nell’effluente. Le temperature dina-
ra rilevabile; al di sotto di tale valore di soglia lo stru- miche di testa pozzo presentano un basso grado di atten-
mento non è in grado di apprezzare variazioni di pres- dibilità in quanto influenzate dalla temperatura esterna,
sione e registra valori costanti. Il monitoraggio del reale ma rivestono una notevole importanza per l’eventuale
comportamento della pressione di giacimento avviene dimensionamento e progettazione degli impianti di super-
infatti a gradini, l’ampiezza dei quali dipende dalle carat- ficie.
teristiche strumentali. Un misuratore ad alta risoluzione I dati relativi al pozzo si riferiscono ai parametri geo-
può dimostrarsi una scelta efficace per prove eseguite in metrici che intervengono nell’interpretazione della prova.
formazioni a permeabilità estremamente elevata, dove Per quanto riguarda il raggio del pozzo, esso si assume
le variazioni di pressione possono essere molto piccole. coincidente con il raggio dello scalpello di perforazione
La precisione esprime, infine, per una data pressione in che ha attraversato la formazione produttiva sia nel caso
termini di errore percentuale, il rapporto fra la misura di pozzi tubati, sia in foro scoperto. Nella definizione
eseguita e il valore effettivo. della geometria del pozzo è necessario specificare se il
Gli strumenti digitali, che utilizzano circuiti elettro- pozzo è verticale, inclinato oppure orizzontale. In que-
nici integrati, sono adatti a misurare valori di pressione sti ultimi, in particolare, si deve conoscere lo sviluppo
anche molto elevati (fino a circa 140 MPa), ma posso- del tratto orizzontale all’interno della formazione pro-
no operare a temperature massime di 185-190 °C. Poi- duttiva. Nel caso di pozzi tubati si utilizza la lunghezza
ché le proprietà specifiche dello strumento ne determi- del tratto di pozzo orizzontale aperto alla produzione;
nano il costo, bisogna valutare accuratamente alcuni fat- nel caso di pozzi non tubati, invece, si impiega l’intero
tori, come la durata della prova e l’importanza strategica tratto orizzontale perforato attraverso la formazione pro-
della stessa, per decidere quale strumento sia più oppor- duttiva. Generalmente nei pozzi verticali l’intervallo ero-
tuno utilizzare. gante è considerato pari all’intero spessore dello strato
Le informazioni registrate a testa pozzo nel corso di mineralizzato. Questa situazione, tuttavia, non è verifi-
una prova costituiscono i dati di superficie e compren- cata sia nel caso in cui il pozzo è stato perforato in manie-
dono le misure, tutte in funzione del tempo, della pres- ra tale da non attraversare interamente lo strato produt-
sione, delle portate di erogazione e della temperatura dei tivo, sia quando la colonna di rivestimento del pozzo non
diversi fluidi. è stata aperta alla produzione lungo tutto lo spessore
La misura della pressione a testa pozzo è fornita da dello strato, sia infine in presenza di strati lenticolari o
un manometro o più comunemente da un taratore a pesi, sottili non permeabili. Nei pozzi verticali la misura atten-
che idraulicamente bilancia la pressione del pozzo. La dibile dell’effettiva lunghezza della formazione produt-
sua precisione è dell’ordine dello 0,1% sul valore misu- tiva è possibile mediante un’apposita apparecchiatura
rato. Solo raramente vengono impiegati strumenti digi- detta Production Logging Tool (PLT), che permette di
tali. I dati di pressione di testa pozzo non vengono uti- misurare la velocità, la densità e la temperatura del flui-
lizzati direttamente nell’analisi di una prova, ma forni- do. In particolare, registrando la velocità del fluido in
scono un importante elemento di confronto con i dati di pozzo mediante uno strumento (flowmeter) che misura
pressione registrati dalle sonde elettroniche a fondo pozzo. le rotazioni che il fluido, a pozzo chiuso o in erogazio-
La misurazione delle portate dei fluidi prodotti in super- ne, imprime a un’elica libera di ruotare (spinner), è pos-
ficie o iniettati nella formazione viene effettuata tramite sibile individuare quali intervalli contribuiscono effetti-
separatori di prova di tipo trifasico, in grado di fornire le vamente alla produzione e con quale portata e ottenere
portate di gas, olio, condensati e acqua prodotti (o iniet- così una misura indiretta dell’effettivo intervallo pro-
tati) alle condizioni standard (Standard Conditions, SC), duttivo (fig. 1). La misura della densità, ottenuta trami-
ossia alla pressione di 1 atmosfera (0,1013 MPa) e alla te un gradiomanometro, consente invece la determina-
temperatura di 15,5 °C (288,6 K). Per ogni fase fluida zione della natura dei fluidi erogati. Nel caso dei pozzi

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PROVE DI PRODUZIONE

orizzontali, tuttavia, l’esecuzione di misure tramite PLT corrispondente volume di fluido misurato alle condizioni
fornisce spesso risultati non attendibili a causa dei feno- standard. La valutazione dei parametri PVT viene sem-
meni di segregazione gravitazionale dei fluidi che si pre condotta a partire dalla pressione iniziale di fondo
verificano lungo il foro. In caso di flusso multifase, tali pozzo, ossia dalla pressione statica del giacimento al
fenomeni comportano una stratificazione e una diversa momento della prova, e dalla temperatura di giacimen-
velocità di flusso dei fluidi lungo il tratto orizzontale del to. Quest’ultima è considerata costante dal momento che,
pozzo e, spesso, il ristagno del fluido più pesante, favo- salvo poche eccezioni, i giacimenti possono essere rite-
rito dalla traiettoria non perfettamente orizzontale del nuti sistemi isotermi. Il valore statico della pressione
pozzo stesso. In queste condizioni, l’elica del flow/meter nonché tutti gli altri valori di pressione e temperatura
si trova a ruotare in due o più correnti fluide aventi velo- registrati nel corso della prova si intendono riferiti alla
cità diverse e, quindi, non è più in grado di fornire una profondità a cui è posizionato lo strumento di misura.
misura significativa. Peraltro esistono problemi anche Tutti i corrispondenti parametri PVT devono essere inve-
per quanto concerne la misura della densità in quanto i ce riferiti alla pressione valutata alla profondità vertica-
gradiomanometri, che misurano il gradiente di pressio- le media dell’intervallo produttivo (profondità di riferi-
ne dei fluidi mediante un misuratore differenziale di pres- mento o datum).
sione, non sono utilizzabili nel caso dei pozzi orizzon- Le caratteristiche petrofisiche di giacimento com-
tali e l’impiego di strumentazione che utilizza una sor- prendono: a) la porosità della formazione produttiva,
gente radioattiva è piuttosto rischioso poiché, in base alla vale a dire il volume poroso della roccia capace di trat-
normativa vigente, qualora si verificasse la perdita dello tenere o, meglio, immagazzinare i fluidi di giacimen-
strumento in pozzo e lo strumento non fosse recupera- to; b) la saturazione in fluidi (olio, gas e acqua), ossia
bile, il pozzo dovrebbe essere chiuso minerariamente. la frazione – o la percentuale – del volume poroso
La lunghezza del pozzo orizzontale effettivamente aper- occupato da un particolare fluido; c) lo spessore netto
ta alla produzione risulta, pertanto, più che un dato, un della formazione produttiva (net pay); d) la compres-
ulteriore parametro da valutare mediante l’interpreta- sibilità totale del sistema, data dalla combinazione della
zione delle prove di produzione. I pozzi deviati vengo- compressibilità dell’olio, dell’acqua e della formazio-
no caratterizzati anche mediante l’angolo di deviazione ne rocciosa. Nella definizione dei parametri petrofisi-
media in corrispondenza della formazione produttiva. ci sopradetti è importante sottolineare che essi, seb-
Deve essere inoltre definita la profondità media della bene valutati in corrispondenza del pozzo, vengono
formazione e degli strumenti di misura. Infine, nel caso intesi come valori medi del volume investigato e che
di prove di interferenza areale, in cui sono coinvolti due pertanto è implicita l’ipotesi semplificativa di forma-
o più pozzi, deve essere specificata la distanza fra il pozzo zione omogenea. Solo con l’approccio interpretativo
produttore (o pozzo attivo) e quello o quelli di osserva- tipico dei modelli numerici è possibile discretizzare il
zione (o pozzi spia). volume di giacimento in elementi più piccoli, attri-
Le proprietà dei fluidi di giacimento includono i para- buendo a ciascun elemento valori diversi delle carat-
metri PVT (pressione, volume, temperatura) che descri- teristiche petrofisiche per descrivere l’eterogeneità
vono il comportamento termodinamico dei fluidi. In par- della roccia serbatoio.
ticolare, è fondamentale conoscere il valore della visco- Un passaggio fondamentale, prima di procedere all’in-
sità, della compressibilità e del fattore di volume, inteso terpretazione di una qualsiasi prova, consiste nell’ese-
come il rapporto fra il volume di fluido misurato alle guire un controllo di qualità sui dati di campo. Questa
condizioni di giacimento al momento della prova e il operazione è al tempo stesso complessa e importante:
complessa, in quanto le anomalie presenti sono talvolta
mascherate e non sempre individuabili; importante, poi-
q
ché l’impiego di valori non rappresentativi porta a con-
clusioni non aderenti alla realtà fisica dei fenomeni di
giacimento. È fondamentale che il controllo e la valida-
zione di tutti i dati registrati avvengano al momento della
loro acquisizione sul campo. Ciò consente di poter inter-
venire rapidamente sulle operazioni in corso in modo da
rimediare a eventuali errori di taratura nelle attrezzatu-
re di superficie e negli strumenti di misura. È necessa-
rio verificare la coerenza dei dati registrati dagli stru-
menti sia in termini di pressione sia di temperatura, e
controllare la pressione di fondo pozzo rispetto alla cor-
z rispondente pressione a testa pozzo, presa come riferi-
fig. 1. Registrazione PLT. mento. Inoltre, se l’acquisizione dei dati avviene in tempo

VOLUME I / ESPLORAZIONE, PRODUZIONE E TRASPORTO 531


CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

reale, la validazione risulta estremamente utile per deci- in superficie per trascinamento durante la produzione,
dere quando sono state raccolte informazioni sufficien- modificando la densità del fluido prodotto e quindi pro-
ti per porre termine alla prova. vocando oscillazioni anche forti dei valori di pressione
misurati. Questi ultimi risultano così non interpretabili
Sequenza di una prova in quanto non sono indicativi del comportamento dina-
Le prove sono eseguite su tipi diversi di pozzi, clas- mico del giacimento, ma di fenomeni che avvengono
sificati in base alla loro funzione o al loro stadio di vita. all’interno del pozzo e che non possono essere riprodotti.
A seconda del tipo di pozzo su cui la prova viene ese- Lo spurgo consiste quindi nell’erogazione del fluido uti-
guita, gli obiettivi perseguiti sono differenti. Nel caso di lizzato per il completamento del pozzo o del fango di
un pozzo esplorativo, tipicamente realizzato in un poten- perforazione contenente sedimenti e detriti, e termina
ziale giacimento di nuova scoperta, una prova di produ- quando le portate di olio e/o gas sono ragionevolmente
zione ha lo scopo principale di accertare la presenza di stabilizzate e la percentuale di sedimenti e acqua (bot-
idrocarburi e la loro producibilità; nel caso di un pozzo tom sediment and water) è inferiore al 5% circa della
di verifica (appraisal well) di un giacimento già indivi- portata liquida erogata. La durata dello spurgo è varia-
duato, le prove mirano fondamentalmente a confermare bile e dipende principalmente dalla permeabilità e dalla
la presenza degli idrocarburi, a definire le caratteristi- pressione della formazione nonché dai volumi di fluidi
che della formazione produttiva e a delineare i limiti del da essa assorbiti.
giacimento stesso; nel caso di un pozzo di sviluppo, le Al termine della fase di spurgo il pozzo viene chiuso
prove hanno soprattutto lo scopo di determinare i para- in attesa che si ripristinino condizioni di pressione pari o
metri erogativi; nel caso, infine, di un pozzo di svilup- prossime a quelle iniziali. Quando il sistema ha nuova-
po già da tempo in produzione, le prove vengono ese- mente raggiunto l’equilibrio, ha inizio la prova di produ-
guite periodicamente sia per monitorare l’evoluzione zione vera e propria, durante la quale il pozzo viene ria-
della pressione media del giacimento, sia per valutare la perto alla produzione e fatto erogare con una o più por-
necessità di interventi operativi mirati al ripristino delle tate crescenti. La portata q erogata durante ciascun periodo
capacità erogative del pozzo, qualora compromesse. di produzione dovrebbe essere mantenuta il più possibi-
Nel caso di un pozzo esplorativo e, in genere, nel le costante, in quanto il soddisfacimento di questa con-
caso dei pozzi di verifica, il giacimento si trova in con- dizione è richiesto per un’applicazione attendibile delle
dizioni imperturbate e la pressione, uniforme in tutta la tecniche interpretative. I periodi di erogazione possono
formazione, coincide con la pressione iniziale. Nel caso avere lunghezza variabile, a seconda degli obiettivi della
invece di un giacimento già in fase di coltivazione, dove prova. Le fasi di erogazione sono caratterizzate da una
più pozzi stanno producendo contemporaneamente, la diminuzione della pressione in giacimento e, per questo
pressione media o statica della formazione, che rappre- motivo, ciascuna di esse viene indicata come periodo di
senta quella che il sistema raggiungerebbe in condizio- declino della pressione (fig. 2 A). Il periodo di produ-
ni di equilibrio se tutti i pozzi venissero chiusi alla pro- zione è seguito poi da una fase di chiusura del pozzo
duzione per un periodo di tempo sufficientemente lungo, durante la quale si registra un progressivo aumento della
non viene misurata direttamente, ma è determinata per pressione in giacimento e che, per questo, viene chia-
mezzo dell’interpretazione dei dati di prova. Attraverso mata periodo di risalita della pressione (fig. 2 B). L’in-
l’interpretazione è inoltre possibile definire la pressio- terpretazione delle prove viene realizzata associando i
ne statica media del volume di giacimento drenato da dati di pressione alla portata q erogata durante ciascun
ciascun pozzo. periodo di flusso, incluso il periodo di chiusura del pozzo,
Ogni prova eseguita su un pozzo nuovo, o che sia
stato sottoposto a interventi di stimolazione, deve esse-
re preceduta da una fase cosiddetta ‘di spurgo’, un’ope-
razione che serve a migliorare le condizioni della for- q q
mazione nelle vicinanze del foro e che, se non perfetta-
mente eseguita, potrebbe compromettere irrimediabilmente
i risultati della prova. In questa fase il pozzo deve essere t t
messo in produzione con portate elevate, allo scopo di p
p
rimuovere i liquidi estranei al giacimento eventualmen-
te assorbiti dalla formazione o rimasti all’interno del foro A B
a creare quella che viene definita una colonna di fluidi,
fig. 2. A, periodo di erogazione con declino
o battente. La presenza di questi liquidi, infatti, altera il della pressione p di giacimento;
numero delle fasi presenti e può inficiare i dati della prova. B, periodo di chiusura successivo a un periodo
Poiché in genere i liquidi presenti in pozzo sono più pesan- di erogazione con risalita della pressione
ti dei fluidi di giacimento, essi tendono a essere portati di giacimento.

532 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI


PROVE DI PRODUZIONE

quando la portata è nulla. Rispetto all’analisi dei dati cor- viene messo in comunicazione con il giacimento median-
rispondenti alle fasi di erogazione, durante le quali il requi- te la perforazione della colonna di rivestimento (casing)
sito di portata costante può essere operativamente diffi- con cariche esplosive (spari), si trasmette alla forma-
cile da soddisfare, l’analisi dei dati registrati durante un zione una caduta istantanea di pressione che induce i
periodo di risalita della pressione presenta il vantaggio fluidi di giacimento a risalire verso la superficie all’in-
che è rigorosamente verificata la condizione di portata terno della batteria di prova. Il pozzo viene aperto alla
costante, essendo questa pari a zero. produzione tramite un’apposita valvola posta alla base
A seconda degli obiettivi e quindi delle modalità di della strumentazione di prova a fondo pozzo e durante
esecuzione della prova si può anche realizzare un alter- l’erogazione si effettua il prelievo dei campioni di flui-
narsi ripetuto di periodi di chiusura e di periodi di pro- do di formazione. La durata complessiva della prova è
duzione del pozzo. La sequenza degli eventi deve essere piuttosto breve, generalmente qualche ora. Al termine
riportata in ordine cronologico nel rapporto finale di prova, della prova, dopo aver bilanciato la pressione di giaci-
deve essere dettagliata e deve indicare qualsiasi proble- mento riempiendo il pozzo con fango di densità oppor-
ma operativo che possa influire sulla risposta del pozzo. tuna, il completamento provvisorio viene estratto.
Come già detto, la prova viene eseguita utilizzando
Classificazione delle prove le aste di perforazione e l’erogazione dei fluidi di giaci-
mento avviene direttamente all’interno delle aste, in molti
Le prove di produzione vengono eseguite con moda- casi senza produzione a giorno, recuperando il fluido
lità e soprattutto con tempi diversi a seconda degli obiet- prodotto contenuto nelle aste quando la batteria di prova
tivi da raggiungere. In generale, quindi, la scelta della viene estratta. Il monitoraggio della pressione in passa-
tipologia di prova da eseguire è dettata dalle informa- to veniva generalmente realizzato posizionando a fondo
zioni che si intendono acquisire; tuttavia la loro durata pozzo strumenti di misura della pressione di tipo mec-
può anche essere condizionata da una limitata capacità canico (BT o Bourdon Tube). Questa modalità di prova
di stoccaggio dei fluidi prodotti (qualora il pozzo non sta però ormai andando in disuso in quanto consente uni-
sia allacciato a una rete di raccolta) oppure da restrizio- camente l’accertamento della natura dei fluidi, della pres-
ni di carattere ambientale, che vietano di bruciare gli sione statica di giacimento e una stima della portata.
idrocarburi in fiaccola scaricando i residui direttamen-
te in atmosfera, o infine dalla necessità di ultimare le Prove di produzione standard
operazioni entro tempi prefissati. Le prove si distinguo- Le prove di produzione classiche consistono in due
no in: prove DST, prove di produzione standard, prove fasi in sequenza: una di erogazione, durante la quale la
di lunga durata, prove di interferenza areale, prove di pressione declina, e una successiva di chiusura del pozzo,
interferenza verticale e prove di iniezione. con progressiva risalita della pressione. Dopo l’apertu-
ra, che può essere realizzata sia alla testa sia al fondo, il
DST o prove eseguite su pozzi esplorativi pozzo viene sottoposto a uno o più periodi di erogazio-
Il Drill Stem Test (DST) è un tipo di prova che viene ne, durante ciascuno dei quali la portata è mantenuta
eseguita sui pozzi esplorativi mediante un completamento costante; in seguito il pozzo viene chiuso consentendo
temporaneo utilizzando le aste di perforazione (DST alla pressione di raggiungere nuovamente un valore sta-
string), con gli obiettivi principali di verificare l’effetti- tico di equilibrio. Le prove standard sono condotte sia
va mineralizzazione della roccia serbatoio e di determi- su pozzi nuovi, sia su pozzi già in produzione e sono tipi-
nare la natura dei fluidi di giacimento prelevando cam- camente impiegate per valutare, oltre alla pressione sta-
pioni destinati alle analisi PVT di laboratorio. Per mezzo tica, le proprietà produttive medie del giacimento, l’e-
di questa prova è inoltre possibile misurare la pressione ventuale presenza di eterogeneità della roccia serbatoio
statica iniziale della formazione. La prova viene esegui- e la prestazione erogativa del pozzo.
ta su pozzi esplorativi o di verifica appena perforati, e La durata di una prova di produzione standard può
viene espletata solo quando l’impianto di perforazione essere compresa tra un paio di giorni e una settimana
è ancora sul pozzo. Il completamento del pozzo utiliz- circa, in relazione alle caratteristiche del giacimento e al
zato per la prova è di tipo provvisorio e ha alcune pecu- volume di formazione che si desidera indagare. I meto-
liarità: consente la chiusura del pozzo e il campiona- di di interpretazione delle prove di pozzo, tradizional-
mento dei fluidi al fondo ed è dotato di memory gauges mente sviluppati in riferimento ai dati di pressione regi-
per la registrazione dei dati di temperatura e di pressio- strati durante la fase di produzione, richiedono che la por-
ne. Prima di iniziare la prova si diminuisce la pressione tata erogata sia costante. Poiché dal punto di vista operativo
idrostatica al fondo esercitata dal fango di perforazione, questo requisito è difficile da soddisfare, gli stessi meto-
pompando in pozzo fluidi più leggeri quali acqua, gaso- di sono stati estesi, con opportune modifiche, anche all’in-
lio o azoto in modo da creare una differenza di pressio- terpretazione dei periodi di risalita della pressione duran-
ne tra formazione e interno del pozzo. Quando il pozzo te i quali la portata, in quanto nulla, è costante.

VOLUME I / ESPLORAZIONE, PRODUZIONE E TRASPORTO 533


CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

Prove di lunga durata


Le prove di lunga durata sono di fatto delle prove di
produzione classiche, ma con tempi di erogazione suf-
ficientemente lunghi affinché la perturbazione di pres-
sione possa raggiungere i limiti esterni del giacimento e
il regime di flusso diventi di tipo pseudostazionario, ossia
il declino di pressione risulti costante nel tempo per una
portata anch’essa costante. L’obiettivo principale è quel-
lo di stimare il volume di idrocarburi in posto mediante
la valutazione dell’estensione areale del giacimento, sup-
posto noto lo spessore produttivo, e di poter conferma-
re i risultati ottenuti attraverso calcoli volumetrici. Sono
prove poco utilizzate in quanto generalmente molto costo- fig. 3. Configurazione di giacimento e di pozzo
se proprio a causa dei tempi lunghi che richiedono, ma per prove di interferenza verticale.
particolarmente utili per decidere se lo sviluppo di un
giacimento di nuova scoperta sia economicamente inte-
ressante, soprattutto qualora il ritrovamento sia in mare strati mineralizzati attraversati dallo stesso pozzo (fig. 3).
aperto. Le prove di lunga durata possono essere esegui- Tale comunicazione può avvenire sia perché la cemen-
te sia su pozzi esplorativi, sia su pozzi di produzione tazione che dovrebbe rendere il rivestimento del pozzo
dotati di completamento definitivo e non si differenzia- solidale alla formazione non è integra, sia a causa del
no dalle altre prove né per la strumentazione usata né per rilassamento delle gomme dell’elemento di tenuta (packer)
la metodologia di esecuzione. che separa le formazioni produttive all’interno del pozzo,
sia ancora perché la roccia che separa i due strati non è
Prove di interferenza perfettamente impermeabile. Il pozzo viene completato
Prove di interferenza areale. Le prove di interferen- in modo che ciascuno dei livelli mineralizzati abbia una
za areale vengono eseguite per verificare se due o più batteria di aste di produzione dedicata e una strumenta-
pozzi drenano lo stesso livello, ossia se esiste comuni- zione di misura propria e possa erogare separatamente
cazione idraulica all’interno della formazione minera- dall’altro. La prova consiste nel mettere in produzione
lizzata intercettata dai pozzi. Durante la prova la pres- uno dei due livelli e nel registrare le pressioni in corri-
sione è monitorata al fondo di uno o più pozzi chiusi, spondenza dell’altro per verificare se esiste interazione.
detti di osservazione o spia, situati a distanza variabile
dal pozzo attivo che può essere un produttore o, in alcu- Prove di iniezione
ni casi, un iniettore. Poiché le variazioni di pressione Le prove di iniezione sono analoghe a quelle di pro-
sono misurate anche a grande distanza dal pozzo attivo duzione, ma in questo caso i fluidi vengono iniettati in
e la perturbazione di pressione tende ad attenuarsi men- giacimento anziché prodotti (fig. 4 A). Poiché la portata
tre si propaga attraverso la formazione, la prova richie- q di iniezione è facilmente controllabile da un punto di
de l’utilizzo di misuratori di pressione di grande preci- vista operativo, la condizione di portata costante, che
sione. Talora, per rendere la perturbazione di pressione deve essere verificata per poter attendibilmente inter-
chiaramente riconoscibile al pozzo di osservazione, il pretare la prova, può essere soddisfatta. Le proprietà del
pozzo attivo viene aperto e chiuso a intermittenza in
modo da generare un’onda di pressione di tipo periodi-
co. Se la perturbazione di pressione generata dalla pro-
duzione o dall’iniezione in corrispondenza del pozzo
attivo raggiunge il pozzo di osservazione, cioè si verifi-
ca interferenza tra i pozzi, si ha la conferma della con- q t q t
tinuità del giacimento e, mediante l’interpretazione dei
dati di prova, è possibile stimare le proprietà medie del p p
volume di roccia compreso tra i due pozzi. Se la prova
coinvolge almeno due pozzi di osservazione disposti in
direzioni diverse rispetto al pozzo attivo, è anche possi- A B
bile valutare il grado di anisotropia orizzontale della for-
fig. 4. A, periodo di iniezione con aumento
mazione. della pressione di giacimento;
Prove di interferenza verticale. Le prove di interfe- B, periodo di chiusura successivo a un periodo
renza verticale vengono eseguite su un unico pozzo per di iniezione con declino della pressione
verificare la comunicazione idraulica tra due diversi di giacimento.

534 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI


PROVE DI PRODUZIONE

fluido iniettato sono, in generale, diverse da quelle dei stato macroscopiche, ciascuna delle quali esprime il valo-
fluidi di giacimento e, pertanto, l’esecuzione, l’analisi e re medio rispetto al volume elementare rappresentativo
l’interpretazione delle prove di iniezione richiedono par- del dominio considerato. In altre parole, l’equazione di
ticolare attenzione rispetto alle prove di produzione. I bilancio di massa indica che la divergenza del flusso
periodi di iniezione, durante i quali la pressione di gia- (dato dal prodotto tra la densità del fluido r e la sua velo-
cimento aumenta, sono seguiti da periodi di chiusura del cità v attraverso il mezzo poroso) che defluisce attraver-
pozzo (q0), durante i quali la pressione declina fino al so un volume di roccia di dimensioni ∂ x, ∂ y e ∂ z è pari
valore statico della formazione (fig. 4 B). alla variazione di massa (data dal prodotto tra densità del
fluido r e la porosità della roccia serbatoio f) all’inter-
no dello stesso volume nel tempo ∂ t:
4.4.3 Interpretazione delle prove ∂ (rf)
∇ (rnn)11
∂ t
Fondamenti teorici
dell’analisi delle prove In virtù delle ipotesi semplificative sulle interazioni
fra solido e liquido, dell’attrito interno del fluido tra-
Equazione di diffusività scurabile e degli effetti di inerzia trascurabili, nell’ap-
L’equazione di diffusività costituisce uno dei fonda- proccio del continuo l’equazione di equilibrio dinamico
menti dell’interpretazione delle prove di produzione in si riduce alla legge di Darcy, utilizzata come un’equa-
quanto correla la portata erogata alle variazioni di pres- zione di flusso dei fluidi nei mezzi porosi. L’espressio-
sione, che si verificano nello spazio e nel tempo all’in- ne matematica, sviluppata da Darcy nel 1856, afferma
terno del giacimento, mediante i parametri caratteristici che la velocità v, di un fluido omogeneo in un mezzo
del fluido e del mezzo poroso da esso attraversato. Tut- poroso, è proporzionale al gradiente di pressione ∇ p, e
tavia, per comprenderne esattamente le potenzialità e le inversamente proporzionale alla viscosità del fluido m
limitazioni, è necessario descrivere il modello di riferi- per mezzo della permeabilità assoluta k che rappresen-
mento del sistema reale che ne ha consentito la deriva- ta una proprietà intrinseca del mezzo poroso:
zione matematica.
k
Un modello di giacimento può essere definito come m∇ p
v2
una versione semplificata del sistema reale del quale
simula in modo approssimato ma sufficientemente rap- Tale legge è valida solo se sono verificate le condi-
presentativo il comportamento (Bear e Verruijt, 1990). zioni di flusso laminare e stazionario; di mezzo poroso
La semplificazione del sistema reale è ottenuta introdu- omogeneo, isotropo e completamente saturo di un solo
cendo una serie di ipotesi che possono riguardare diver- fluido; di porosità e permeabilità costanti, ossia non
si aspetti del sistema reale, quali la geometria del domi- dipendenti dalla pressione; di fluido poco compressibi-
nio considerato, la riduzione degli effetti delle eteroge- le; di viscosità del fluido costante; di condizioni isoter-
neità, la natura del mezzo poroso (omogeneità, isotropia, me e di forze gravitazionali trascurabili.
deformabilità), la natura dei fluidi e il tipo di regime di Per quanto riguarda le equazioni che definiscono il
flusso. L’insieme delle assunzioni semplificative, che comportamento dei componenti del sistema, l’equazio-
devono essere congruenti con il grado di approssima- ne costitutiva dei fluidi molto compressibili è data dal-
zione desiderato, costituisce il modello teorico. La defi- l’equazione di stato dei gas reali. La densità di un gas r
nizione del modello teorico consente la formulazione del può essere espressa come:
modello matematico, che consiste nelle equazioni di
Mp
bilancio delle quantità estensive considerate, nelle equa- r12
zRT
zioni di flusso che correlano le quantità estensive alle
variabili di stato del problema, nelle equazioni costitu- dove M è il peso molecolare, p è la pressione, z è il fat-
tive che definiscono il comportamento dei materiali (soli- tore di compressibilità, R è la costante dei gas e T è la
di e fluidi) che compongono il sistema e, infine, una volta temperatura termodinamica.
definita la geometria del dominio, nelle condizioni ini- Per fluidi poco compressibili, per i quali la com-
ziali e al contorno del sistema. Al fine di osservare e pressibilità c può essere assunta costante, l’equazione
descrivere i fenomeni di flusso attraverso i mezzi poro- costitutiva deriva dall’integrazione della stessa equazio-
si, che sono eterogenei alla scala dei grani che li com- ne che definisce la compressibilità:
pongono, in mancanza di informazioni sulla configura-
rr0 ec(pp0 )
zione microscopica della matrice solida si adotta l’ap-
proccio della meccanica del continuo. In tale approccio, dove r è la densità del liquido alla pressione p e r0 la
l’equazione di bilancio assume la forma di un’equazio- densità alla pressione di riferimento p0. Nella trasfor-
ne alle derivate parziali scritta in termini di variabili di mazione del sistema reale nel modello teorico e, quindi,

VOLUME I / ESPLORAZIONE, PRODUZIONE E TRASPORTO 535


CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

nel modello matematico vengono introdotti i coefficienti un’espressione quadratica, si ottiene un’equazione dif-
delle quantità estensive considerate, cioè i coefficienti ferenziale non lineare che non può essere risolta anali-
del modello, mediante i quali si passa da una descrizio- ticamente. Per risolvere il problema sono stati sviluppa-
ne del continuo a livello microscopico a una a livello ti due approcci. Il primo prevede l’utilizzo in ogni caso
macroscopico. La permeabilità è un esempio di coeffi- della legge di Darcy, equazione di flusso la cui soluzio-
ciente che esprime gli effetti macroscopici della confi- ne non può essere applicata nelle vicinanze del pozzo
gurazione microscopica del mezzo poroso. senza opportune restrizioni. In tal caso, l’espressione
L’equazione che descrive come la variazione di pres- dell’equazione di diffusività che si ottiene per i gas è del
sione evolve nello spazio e nel tempo per un fluido poco tutto analoga a quella relativa ai fluidi poco comprimi-
compressibile in un mezzo poroso omogeneo e isotro- bili, purché alla pressione si sostituisca la funzione di
po, nell’ipotesi di validità della legge di Darcy, è detta pseudopressione, indicata con m(p) e definita come:


equazione di diffusività e si scrive: p
p
∂ p m(p)2 22 dp
mc f 1 p zm
∇ t
2p123 0

k ∂ t
Questa funzione, che dipende dalla pressione, dalla
dove p rappresenta la pressione e t il tempo. Il fattore in temperatura e dalla composizione della miscela gasso-
cui compaiono la porosità f e la permeabilità k del mezzo sa, è stata introdotta per tenere conto delle variazioni
poroso, la viscosità del fluido m e la compressibilità tota- della viscosità m e del fattore di compressibilità del gas
le del sistema ct è detto costante di diffusività. z durante le prove di produzione.
Nel caso di giacimenti a gas, la descrizione dei feno- Il secondo approccio consiste, invece, nell’integrare
meni di flusso risulta più complessa in quanto le pro- l’equazione di Forchheimer, valida per flusso turbolen-
prietà del gas (in particolare la viscosità e la compressi- to, in modo da ottenere un’equazione applicabile in con-
bilità) dipendono fortemente dalla pressione. Pertanto, dizioni di flusso stazionario. La limitazione di flusso sta-
l’equazione che governa la diffusione della perturbazio- zionario può essere successivamente rimossa e la solu-
ne di pressione nel mezzo poroso non risulta più linea- zione adattata per descrivere il flusso transitorio con
re, come invece avviene nel caso dei liquidi. Il pro- opportune modifiche.
blema viene risolto introducendo opportune variabili, L’instaurarsi di flusso turbolento influisce sulla rispo-
grazie alle quali le soluzioni valide per fluidi poco com- sta produttiva in quanto comporta ulteriori perdite di cari-
pressibili vengono modificate e rese applicabili anche al co nell’intorno del pozzo, oltre a quelle eventualmente
caso dei gas. In particolare, se si assume che il gas obbe- causate dal danneggiamento di permeabilità. Le perdite
disca all’equazione di stato dei gas reali, allora l’equa- di carico per effetto della turbolenza dipendono dalla por-
zione differenziale di diffusività può essere resa lineare tata erogata, come descritto da Morris Muskat, Donald
in modo approssimato grazie alla definizione di due L. Katz, Robert A. Wattenbarger e Henry J. Ramey jr.
variabili, la funzione di pseudopressione e la funzione (Horne, 1997). Il parametro che descrive il danneggia-
di pseudotempo. Tali funzioni (introdotte rispettivamen- mento complessivo nelle vicinanze del pozzo, e che inclu-
te da Al-Hussainy e Ramey nel 1966, e da Agarwal nel de il danneggiamento di permeabilità e geometrico (costan-
1979) corrispondono a due variabili dipendenti dalla te) e quello di turbolenza (variabile), prende il nome di
pressione, dalla temperatura e dalla composizione del danneggiamento apparente. Poiché un eventuale inter-
gas. Inoltre, quando il fluido erogato è un gas, a causa vento mirato a migliorare il comportamento produttivo
della sua bassa viscosità, le condizioni di flusso nelle del pozzo può solo agire sulla componente di danneg-
vicinanze dei pozzi possono essere di tipo turbolento, giamento di permeabilità o meccanico, è fondamentale
detto anche di non-Darcy, e pertanto è necessario ricor- che venga determinata l’entità di ciascuno dei contribu-
rere all’equazione di Forchheimer, in cui compare un ter- ti. Ne consegue la necessità, nei giacimenti a gas, di effet-
mine quadratico della velocità di flusso v del fluido: tuare almeno due periodi di erogazione con portate dif-

 
m ferenti in modo da determinare due valori del danneg-
∇ p 22brn n giamento apparente e, sulla base di questi, le componenti
k
meccanica e di turbolenza.
dove b è il fattore di turbolenza, che dipende dalla poro- Una volta che il modello matematico è stato costi-
sità e dalla permeabilità del mezzo poroso. tuito in termini di variabili di stato significative, se ne
Empiricamente, per portate di produzione inferiori a devono trovare le soluzioni per i problemi di interesse
circa 0,5105 m3SC al giorno si riscontrano generalmente pratico. Il metodo di soluzione preferibile è quello ana-
condizioni di flusso prevalentemente laminare, men- litico per la facilità di applicazione delle soluzioni che si
tre il flusso diventa turbolento per portate superiori ottengono. In molti casi, tuttavia, questo metodo è inu-
a 10 51,510 5 m 3SC al giorno. Se nell’equazione di tilizzabile a causa della non linearità delle equazioni che
continuità la velocità del fluido viene sostituita con costituiscono il modello matematico o della complessità

536 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI


PROVE DI PRODUZIONE

delle condizioni al contorno e, pertanto, vengono impie- può essere effettuata solo sulla base di ulteriori infor-
gati metodi di calcolo numerico. Talvolta si parla di model- mazioni, integrando diverse competenze di natura geo-
lo numerico invece che di metodo numerico per la solu- fisica, geologica, sperimentale di laboratorio e ingegne-
zione del modello matematico, in virtù delle ipotesi sem- ristica. Questo processo, detto di calibratura del model-
plificative che vengono introdotte in aggiunta a quelle lo, consente di migliorare la conoscenza del sistema.
che sono alla base del modello matematico. Spesso la
bontà dell’approssimazione raggiunta con il modello Soluzioni dell’equazione di diffusività
numerico viene verificata per confronto con i risultati Poiché l’equazione di diffusività è un’equazione dif-
ottenuti mediante le soluzioni analitiche, solitamente ferenziale del secondo ordine, presenta soluzioni anali-
disponibili per casi relativamente semplici, per cercare tiche diverse a seconda del regime di flusso e delle con-
di eliminare gli errori che derivano dalle approssimazioni dizioni iniziali e al contorno a essa associate. Tuttavia i
numeriche. Una limitazione importante della modelliz- metodi interpretativi delle prove di pozzo sono stati pre-
zazione è l’incertezza sulle condizioni al contorno, alla valentemente sviluppati assumendo una geometria assial-
quale si sommano le incertezze sui valori dei coefficienti. simmetrica, dove l’asse di simmetria è rappresentato dal-
L’applicazione di qualsiasi modello richiede la cono- l’asse del pozzo, in quanto, nell’ipotesi che la forma-
scenza dei valori numerici di tutti i coefficienti che in zione mineralizzata sia omogenea e isotropa, la geometria
esso compaiono e delle condizioni al contorno. Il pro- radiale ben si presta a descrivere il flusso dei fluidi che
blema della definizione dei valori dei coefficienti è detto convergono verso il pozzo sotto l’effetto del gradiente
problema di identificazione dei parametri o problema di pressione indotto dalla produzione. Per completare la
inverso. Per ottenere i valori dei coefficienti del model- formulazione del modello matematico e poterne trova-
lo è necessario riferirsi al sistema reale e avere informa- re le soluzioni di interesse, è necessario, una volta defi-
zioni sulle sue condizioni iniziali e sulla sua risposta, in nita la geometria del giacimento, definire anche oppor-
più punti e in tempi diversi, a sollecitazioni note. Impo- tune condizioni iniziali e al contorno. In condizioni tran-
nendo al modello le stesse condizioni iniziali e la stessa sitorie di pressione variabile sia nello spazio che nel
sollecitazione del sistema reale (input) e assegnando per tempo, se la perturbazione non ha ancora raggiunto i
tentativi valori plausibili ai coefficienti da identificare, bordi che delimitano l’area di drenaggio del pozzo, si ha
si ricava la risposta del modello (output). I valori asse- un comportamento simile a quello di un giacimento infi-
gnati ai coefficienti possono essere ritenuti adeguati quan- nitamente esteso. In tal caso, le condizioni iniziali che
do la differenza tra la risposta del sistema reale e quella vengono imposte sono di giacimento con pressione omo-
prevista dal modello risulta inferiore a una soglia di tol- genea e pari a quella statica iniziale pi. Per quanto riguar-
leranza prefissata (fig. 5). Tuttavia possono esistere più da le condizioni al contorno, si impone che al bordo
combinazioni dei parametri del modello che sono in grado esterno la pressione rimanga costante e pari al valore
di soddisfare gli stessi criteri di tolleranza, anche se non iniziale, mentre al bordo interno, ossia in corrispon-
tutti sono da considerarsi egualmente plausibili. Certe denza del raggio del pozzo, la produzione viene impo-
combinazioni possono non avere significato fisico e devo- sta a portata costante. La soluzione dell’equazione di
no quindi essere scartate. Tra quelle possibili, la scelta diffusività consente dunque di correlare l’evoluzione
della combinazione più rappresentativa del sistema reale nel tempo della pressione p(rw,t), misurata al pozzo di

fig. 5. Rappresentazione sistema reale


di un sistema reale
mediante un modello q perturbazione p risposta
matematico. del giacimento del giacimento
caratteristiche
del
giacimento
t t

modello matematico

q input p output
del modello del modello
parametri
del
modello
t t
calibrazione

VOLUME I / ESPLORAZIONE, PRODUZIONE E TRASPORTO 537


CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

raggio rw, alla portata di olio erogata qoST (valutata alle Nel caso in cui la variazione di pressione abbia rag-
condizioni standard), mediante le caratteristiche del mezzo giunto tutti i bordi, la pressione p(rw,t), misurata al pozzo
poroso (permeabilità k; porosità f; spessore h), le pro- di raggio rw, è correlata alla portata erogata qoST, in unità
prietà del fluido (viscosità m e fattore di volume Bo del- SI, dall’equazione:

 
l’olio) e la compressibilità totale del sistema ct. In unità qoST Bo m A
di misura del Sistema Internazionale (SI) tale soluzio- p(rw,t)ps(t)111 1n 2,25 123
4pkh cArw2
ne, valida in condizioni transitorie, si scrive:

 
qoST Bo m dove ps(t) è la pressione media raggiunta per effetto della
kt
p(rw,t)pi111 1n 2,25 112 produzione della portata qoST nel tempo t, A è l’esten-
4pkh mctfrw2
sione dell’area di drenaggio e cA il fattore di Dietz, che
Quando la perturbazione di pressione raggiunge i dipende dalla forma dell’area di drenaggio e dalla posi-
bordi esterni del giacimento o i bordi dell’area di dre- zione del pozzo all’interno di essa.
naggio che compete al pozzo, il flusso diventa pseudo- Nel caso in cui la variazione di pressione raggiun-
stazionario e la variazione della pressione nel tempo ga uno o più limiti del giacimento in corrispondenza
diventa costante in qualsiasi punto del sistema dei quali valga la condizione di pressione costante, cioè
(∂ p/∂ tcostante). Nel caso in cui l’area di drenaggio in presenza di un acquifero attivo che invade il giaci-
abbia una forma qualsiasi e il pozzo sia posto in una posi- mento compensando i volumi di idrocarburi prodotti
zione qualsiasi all’interno di essa, l’equazione di diffu- con uguali volumi di acqua, le condizioni di flusso
sività non presenta soluzioni analitiche. La ricostruzio- diventano stazionarie, ossia la pressione in qualsiasi
ne della risposta di pressione del sistema reale viene quin- punto del sistema è indipendente dal tempo. La pres-
di realizzata ipotizzando una situazione virtuale, ma sione media si mantiene pari al valore iniziale e il gia-
idraulicamente equivalente a quella reale, grazie al meto- cimento non perde energia per effetto della produzio-
do dei pozzi immagine (fig. 6). Questo metodo si basa ne. La pressione p(rw), che viene misurata al pozzo di
sul principio di sovrapposizione degli effetti, secondo il raggio rw, raggiunta per effetto dell’erogazione di una
quale la variazione di pressione che si viene a creare nei portata qoST, in tal caso dipende, oltre che dai parame-
vari punti del giacimento a un certo istante di tempo tri già introdotti in precedenza, dalla pressione p(re) al
dipende dalla somma dei contributi di tutte le perturba- raggio esterno del sistema re, ma è indipendente dal
zioni che si sono verificate nel giacimento sino a quel tempo. La soluzione dell’equazione di diffusività in
momento. Gli effetti determinati dalla presenza dei limi- condizioni di flusso stazionario, sempre in unità SI, si
ti del giacimento sulla pressione misurata al pozzo ven- scrive:
gono infatti calcolati ipotizzando l’esistenza di infiniti qoST Bo m 1 re
pozzi virtuali, aventi esattamente le stesse caratteristi- p(rw)p(re)111 1n
2pkh rw
che del pozzo reale, i quali generano una variazione di
pressione che si somma alla variazione di pressione indot- Da un punto di vista analitico non esistono soluzio-
ta dal pozzo reale. La caduta addizionale di pressione ni che descrivano situazioni intermedie tra quelle di un
indotta dai pozzi immagine, la cui intensità dipende dalla giacimento completamente chiuso, che perde energia per
distanza degli stessi dal pozzo produttore, simula l’ef- effetto della produzione, e quelle di un giacimento in
fetto della riflessione della perturbazione di pressione contatto con un acquifero in grado di sostenere comple-
sui bordi del sistema. tamente la pressione. I casi in cui l’acquifero è debol-
mente attivo e può sostenere solo parzialmente la pres-
sione di giacimento non possono essere descritti se non
con metodi di tipo numerico.
Le soluzioni dell’equazione di diffusività sviluppa-
te per descrivere il flusso dei liquidi e quelle derivate per
descrivere il flusso dei gas sono formalmente analoghe,
pozzo ma nel caso dei liquidi sono scritte in termini di pres-
pozzo
reale immagine sione, mentre nel caso dei gas sono scritte in termini di
funzione di pseudopressione m(p). In particolare, in unità
SI, in condizioni di flusso transitorio l’equazione che
d/2 d/2 descrive l’evoluzione nel tempo t della funzione di pseu-
dopressione m(pw) valutata alla pressione di pozzo p(rw)
diventa:

fig. 6. Pozzo immagine.


qgSCT pSC
m(pw)m(pi) 1122 
kt
133 1n 2,25 1123
2pkh TSC mctfrw2 
538 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
PROVE DI PRODUZIONE

dove m(pi) è la funzione di pseudopressione valutata alla di ottenere una migliore stima dei parametri che la carat-
pressione iniziale pi, qgSC è la portata di gas erogata (misu- terizzano. Le curve derivate, inoltre, manifestano pen-
rata in condizioni standard), pSC e TSC sono, rispettiva- denze caratteristiche in funzione delle diverse geometrie
mente, la pressione e la temperatura relative alle condi- di flusso che si instaurano in giacimento ed evidenziano
zioni standard. In condizioni di flusso pseudostaziona- gli effetti delle diverse caratteristiche della formazione e
rio, l’equazione che correla la funzione di pseudopressione dei fluidi sulla risposta del sistema. Poiché la tecnica di
m(pw), valutata alla pressione di pozzo p(rw), alla porta- interpretazione tramite le curve derivate fa sempre affi-
ta di gas erogata qgSC, ancora espressa in unità SI, è: damento sulle soluzioni dell’equazione di diffusività, la

 
q gSCT pSC A possibilità di interpretare una prova in modo affidabile
m(pw)m(ps)112 133 1n 2,25 123 dipende dal rispetto delle assunzioni teoriche sulla base
2pkh TSC cA rw2
delle quali le soluzioni sono state ricavate. In particola-
Infine, l’equazione che correla la funzione di pseu- re, poiché le curve tipo e le loro derivate non consento-
dopressione m(pw), valutata alla pressione di pozzo p(rw), no di descrivere gli effetti di pozzo (spurgo inadeguato,
alla portata di gas erogata qgSC è: instabilità delle portate, ecc.), è sempre opportuno che la
qgSCT pSC 1 r prova venga gestita in modo che questi vengano elimi-
m(pw)m(pe )112 133 1n e nati o, perlomeno, sensibilmente ridotti.
pkh TSC rw
dove m(pe) è la funzione di pseudopressione valutata alla Metodi interpretativi moderni
pressione p(re) al raggio esterno del sistema re.
Curve tipo e derivate delle curve tipo. Nel 1970 Il processo interpretativo delle prove di produzione
Agarwal elaborò un metodo di interpretazione basato sul si articola generalmente in tre fasi: identificazione del
confronto in scala bilogaritmica tra i dati reali di pres- modello, stima dei parametri e verifica dei risultati. Nella
sione, riportati in funzione del tempo, e una famiglia di fase di identificazione del modello, si individuano tutti
curve, dette curve tipo, che descrivono in termini adi- i modelli teorici di giacimento che potrebbero dare luogo
mensionali il declino della pressione al pozzo in fun- a una risposta di pressione analoga a quella registrata
zione delle caratteristiche della formazione produttiva, durante la prova. L’individuazione dei modelli teorici di
del fluido e della geometria del pozzo. Le curve tipo, che giacimento avviene sulla base del riconoscimento delle
rappresentano soluzioni analitiche dell’equazione di dif- pendenze e degli andamenti caratteristici della derivata
fusività al variare delle condizioni iniziali e al contorno della pressione in funzione del tempo e rappresenta uno
e delle caratteristiche del sistema, sono adimensionali e dei cardini dei moderni metodi di interpretazione. Pro-
pertanto presentano il notevole vantaggio di essere appli- prio in quanto consente di identificare le caratteristiche
cabili a qualunque tipologia di giacimento, in quanto principali del sistema, il grafico bilogaritmico della pres-
indipendenti dai valori assunti dai singoli parametri che sione e della sua derivata in funzione del tempo viene
compaiono nell’equazione di diffusività e dal particola- anche detto grafico diagnostico. Generalmente l’anali-
re sistema di unità di misura adottato. Originariamente si della derivata della pressione viene condotta in riferi-
le curve di Agarwal furono derivate per l’interpretazio- mento a tempi di prova brevi, intermedi e lunghi. A tempi
ne delle prove di declino della pressione, ma in seguito brevi, la variazione di pressione è dominata dai fenomeni
fu possibile estendere il metodo anche all’interpretazio- di pozzo e dalle caratteristiche della formazione mine-
ne della risalita della pressione, registrata a pozzo chiu- ralizzata nelle immediate vicinanze del foro; a tempi
so, purché i dati di pressione fossero rappresentati in fun- intermedi, l’andamento della pressione dipende solo dalle
zione di adeguate espressioni di tempo. caratteristiche della formazione mineralizzata; infine, a
L’identificazione della curva teorica alla quale meglio tempi lunghi, la variazione di pressione può risentire
si sovrapponevano i dati di prova consentiva di valutare della presenza di uno o più limiti di permeabilità, della
alcune caratteristiche fondamentali del sistema. Tuttavia presenza di un acquifero o degli effetti di interferenza
il riconoscimento della curva tipo più rappresentativa del con pozzi limitrofi in produzione. Tuttavia, la gran parte
sistema indagato poteva essere molto difficoltoso, in quan- delle prove effettuate si conclude prima che il disturbo
to spesso le curve non differiscono tra loro in modo sen- di pressione abbia interessato tutta l’area di drenaggio e
sibile. Le curve tipo proposte da Agarwal vennero quin- quindi si svolge in condizioni di flusso transitorio. Dopo
di rielaborate in termini di derivate rispetto al tempo (Bour- aver identificato, anche grazie alle informazioni geologi-
det et al., 1983) in modo che la risposta del giacimento, che e geofisiche disponibili, il modello teorico più rap-
espressa come derivata dei dati reali di pressione in fun- presentativo del giacimento si può procedere alla valuta-
zione del tempo, fosse confrontabile, sempre in scala bilo- zione delle caratteristiche del sistema. Per fare questo si
garitmica, con le derivate delle curve tipo. Il vantaggio confrontano le curve tipo specifiche del modello selezio-
di questo metodo consiste nella possibilità di mettere in nato e i dati di prova, alla ricerca di una buona sovrappo-
risalto la risposta della formazione produttiva e, dunque, sizione. L’operazione viene svolta attraverso un processo

VOLUME I / ESPLORAZIONE, PRODUZIONE E TRASPORTO 539


CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

p di pressione di equilibrio. Questi fenomeni, noti come


fenomeni di immagazzinamento in pozzo, sono tanto più
pronunciati e prolungati nel tempo quanto più sono ele-
vati la compressibilità del fluido e il volume del pozzo e
quanto minore è la permeabilità della roccia serbatoio;
essi tendono a mascherare la reale risposta del sistema,
impedendo la caratterizzazione della formazione vicina
al pozzo. Se possibile, pertanto, andrebbero evitati, o alme-
no ridotti, mediante chiusura del pozzo al fondo, appena
al di sopra dell’intervallo produttivo.

t Geometrie di flusso
valori misurati valori calcolati L’interpretazione di una prova di produzione consente
fig. 7. Simulazione dell’andamento
generalmente di riconoscere le diverse geometrie di flus-
della pressione durante tutta la prova so che si possono instaurare nel mezzo poroso in condi-
per la validazione finale dei risultati zioni transitorie e, quando la perturbazione di pressione
dell’interpretazione. ha raggiunto i bordi del giacimento, di identificare il tipo
di regime di flusso, stazionario o pseudostazionario, che
segue al periodo transitorio. La geometria del flusso è
di calibrazione dei parametri del modello. Nella fase di determinata dall’andamento delle linee di flusso che indi-
verifica finale dei risultati, il modello calibrato viene viduano il percorso seguito dalle particelle di fluido nel
esteso alla simulazione di tutta la prova di produzione loro movimento attraverso un mezzo poroso (ossia verso
per accertarne la capacità di riprodurre la risposta reale il pozzo attraverso la roccia serbatoio), e quindi consen-
del giacimento durante l’intera sequenza dei periodi di te di risalire alle caratteristiche geometriche dello stesso
declino e di risalita della pressione (fig. 7). giacimento. Il moto dei fluidi nei mezzi porosi può dare
luogo a un flusso di geometria radialpiana, lineare, bili-
Fenomeni di espansione/compressione neare, sferica o semisferica; inoltre, grazie all’analisi
dei fluidi in pozzo della variazione della pressione a tempi intermedi, è anche
Durante una prova di produzione spesso l’erogazione possibile riconoscere alcuni comportamenti tipici di siste-
è regolata mediante una valvola posta alla testa del pozzo. mi eterogenei, quali i giacimenti che producono da più
Quando l’apertura o la chiusura del pozzo sono effettua- livelli mineralizzati in comunicazione idraulica (com-
te in superficie, la trasmissione della variazione di pres- portamento di tipo doppia permeabilità) o i giacimenti
sione dalla testa pozzo alla formazione non è immediata, fratturati (comportamento di tipo doppia porosità).
in quanto la perturbazione di pressione interessa prima i
fluidi contenuti all’interno del pozzo e, solo dopo un certo
tempo, si trasferisce al giacimento. In questa fase, la rispo- A B
sta del sistema è fortemente influenzata dalla compressi-
bilità e talora dal cambiamento di fase dei fluidi che si tro-
vano all’interno del pozzo, dal volume del pozzo e dalla
permeabilità della formazione. Quest’ultima determina la
velocità con cui il giacimento risponde alla variazione di A flusso radiale B flusso radiale
pressione indotta dalla variazione della portata. In segui-
to all’apertura della valvola a testa pozzo per dare inizio C
all’erogazione, i primi a reagire sono i fluidi contenuti
all’interno del pozzo, i quali si espandono e contribui-
scono inizialmente alla produzione più di quanto faccia
la formazione stessa. Pertanto, anche se la portata di super-
ficie risulta costante, in realtà il volume di fluido che entra
a fondo pozzo può risultare inizialmente trascurabile. Prima C
che la situazione arrivi a regime può trascorrere un inter- flusso pseudoradiale
vallo di tempo più o meno lungo. Un fenomeno analogo
fig. 8. Geometria di flusso radialpiana nel piano
si verifica anche in seguito alla chiusura del pozzo quan-
verticale nel caso di pozzo verticale (A),
do, anche se l’erogazione a giorno è nulla, la formazione nel caso di pozzo orizzontale (B)
continua ad alimentare il pozzo e a comprimere i fluidi e nel piano orizzontale nel caso di pozzo
all’interno di esso fino al raggiungimento di condizioni orizzontale (C).

540 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI


PROVE DI PRODUZIONE

fig. 9. Geometria
di flusso lineare nel
caso di frattura
infinitamente conduttiva
(A)
e nel caso di pozzo
orizzontale perforato
in un giacimento
confinato superiormente
e inferiormente (B). A flusso lineare B flusso lineare

A B
Flusso radialpiano. Nell’ipotesi che il mezzo poro- lineare, tra loro perpendicolari (fig. 10). A tempi brevi,
so sia omogeneo e isotropo e che il pozzo sia aperto alla questa geometria di flusso si riscontra quando il pozzo
produzione lungo tutto lo strato produttivo, di spessore intercetta una frattura a conducibilità finita, per esem-
costante, la geometria di flusso è di tipo radialpiana ed pio in seguito a un intervento di fratturazione idraulica.
è caratterizzata da linee di flusso orizzontali che con- Il flusso avviene lungo la frattura e dalla formazione
vergono verso il pozzo produttore (fig. 8). La risposta verso la frattura, perpendicolarmente a quest’ultima. A
della pressione al pozzo, solo inizialmente influenzata tempi intermedi, il flusso bilineare si può verificare quan-
dalle condizioni della formazione vicino al foro, è deter- do un pozzo orizzontale drena un livello mineralizzato
minata dalle caratteristiche della roccia serbatoio e dei dotato di elevata permeabilità, alimentato da un livello
fluidi che la saturano in condizioni imperturbate (in par- avente permeabilità di gran lunga inferiore. In tal caso,
ticolare, porosità, permeabilità, compressibilità totale e al flusso lineare che si realizza nella formazione drena-
viscosità). Il flusso radiale si può anche sviluppare nel ta dal pozzo orizzontale si sovrappongono gli effetti del
piano verticale qualora il pozzo penetri orizzontalmen- flusso lineare che si sviluppa dalla formazione a bassa
te nella formazione produttiva. In tal caso il flusso radia- permeabilità verso quella a elevata permeabilità.
le nel piano orizzontale, che si sviluppa in tempi molto Flusso sferico o semisferico. La geometria di flusso
più lunghi, è detto anche pseudoradiale. sferico o semisferico si verifica quando le linee di flus-
Flusso lineare. La geometria di flusso lineare è deter- so, che descrivono il moto dei fluidi rispettivamente nello
minata da linee di flusso parallele ed equicorrenti. La spazio o in un semispazio, convergono verso un punto.
risposta del giacimento dipende dalla permeabilità della Si riscontra principalmente in due situazioni: quando il
formazione nella direzione delle linee di flusso e dall’a- pozzo penetra solo parzialmente nello strato produttivo
rea della sezione di deflusso, normale alle linee stesse. o quando, pur essendo perforato attraverso tutto il livel-
Il regime di flusso lineare si sviluppa principalmente in lo mineralizzato, l’intervallo aperto alla produzione è
tre situazioni: a tempi brevi, quando il pozzo intercetta inferiore allo spessore produttivo (fig. 11).
una frattura verticale, naturale o indotta, a conducibilità Formazioni eterogenee. In presenza di forti eteroge-
teoricamente infinita (le perdite di carico lungo la frat- neità della roccia serbatoio e, in particolare, quando il
tura sono trascurabili); a tempi intermedi, in presenza di giacimento è costituito da due sistemi porosi con carat-
un pozzo orizzontale perforato in un giacimento confi- teristiche di flusso decisamente diverse tra loro si mani-
nato superiormente e inferiormente da formazioni imper- festano comportamenti di tipo doppia porosità o di tipo
meabili; a tempi lunghi, nel caso di un giacimento deli- doppia permeabilità. Il comportamento di tipo doppia
mitato lateralmente da formazioni impermeabili (come porosità (dual porosity) si riscontra in formazioni frat-
nel caso di un canale; fig. 9). turate, in cui la matrice rocciosa, porosa, contiene gli
Flusso bilineare. Il flusso bilineare si manifesta quan- idrocarburi, ma il flusso è assicurato dal sistema delle
do si instaurano simultaneamente due geometrie di flusso fratture interconnesse, dotato di elevata permeabilità. I

fig. 10. Geometria di flusso


bilineare nel caso
di frattura (A)
e nel caso di pozzo
orizzontale che drena
un giacimento costituito
da livelli a permeabilità A B
diversa (B). flusso bilineare flusso bilineare

VOLUME I / ESPLORAZIONE, PRODUZIONE E TRASPORTO 541


CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

dove p* ha un significato diverso a seconda che il flus-


so avvenga in condizioni di transitorio puro (in tal caso
la geometria di flusso è radialpiana e p* coincide con la
pressione iniziale) o di tardo transitorio (ossia la varia-
zione di pressione ha già intercettato uno o più limiti del
giacimento e p* è una funzione della pressione iniziale,
flusso semisferico flusso sferico ma non coincide con essa).
Il grafico di Horner evidenzia la relazione lineare
fig. 11. Geometria di flusso sferico
o semisferico.
che, in condizioni di flusso radiale, correla la pressione
p all’espressione logaritmica del tempo ln[(tpDt)/Dt]
(fig. 12). Grazie a questa rappresentazione dei dati di
giacimenti che presentano un comportamento di tipo prova è possibile ricavare la permeabilità della forma-
doppia permeabilità (dual permeability) sono quelli mul- zione, individuare un eventuale danneggiamento nel-
tistrato, costituiti da alternanze di livelli mineralizzati l’intorno del pozzo e, soprattutto, ricavare la pressione
aventi permeabilità molto diverse tra loro. La produzio- statica della formazione produttiva, valutata come quel-
ne è assicurata grazie ai livelli a permeabilità più eleva- la pressione che verrebbe raggiunta in giacimento dopo
ta, mentre i livelli a permeabilità più bassa hanno fun- un tempo di chiusura tendente a infinito, sia nel caso di
zione di ricarica. Questo tipo di flusso è governato dai giacimenti che si comportano come se avessero esten-
parametri associati alle eterogeneità della roccia mine- sione infinita, sia nel caso di giacimenti di dimensioni
ralizzata, quali per esempio la capacità di interscambio finite.
del fluido tra strati adiacenti aventi valori di porosità o
permeabilità diversi. Modelli teorici di giacimento

Grafici specialistici Per l’interpretazione mediante metodi analitici dei


Sono quei grafici che mostrano un andamento linea- dati ottenuti durante le prove di produzione è necessario
re della pressione grazie a particolari trasformazioni del fare riferimento ai modelli teorici di giacimento, suddi-
tempo in funzione delle diverse geometrie di flusso. Un visi convenzionalmente in modelli per tempi brevi, per
grafico specialistico che riveste una notevole importan- tempi intermedi e per tempi lunghi. Poiché in natura si
za è quello basato sull’equazione definita da Horner nel possono verificare fenomeni molto più complessi rispet-
1951 (Horne, 1997). L’equazione di Horner, che corre- to a quelli che possono essere descritti ricorrendo ai sin-
la la pressione registrata durante la fase di risalita, p(rw,t), goli modelli, spesso per riprodurre la risposta reale del
a una espressione logaritmica in cui compaiono il tempo giacimento si ricorre al principio di sovrapposizione degli
(Dt), valutato dall’istante di chiusura del pozzo, e la dura- effetti, che permette la combinazione di più modelli.
ta del periodo di produzione antecedente la chiusura del
pozzo (tp), in unità SI, è: Modelli per tempi brevi
qm tpDt Immagazzinamento al pozzo e danneggiamento. Come
p(rw , t)p*1221n 1223 già detto in precedenza, quando la variazione di pres-
4pkh Dt
sione riguarda solo il pozzo e non ha ancora raggiunto
la formazione, la risposta del sistema è governata dai
fenomeni di espansione o di compressione dei fluidi con-
p tenuti nel pozzo stesso. Nell’ipotesi che la compressibi-
lità dei fluidi sia costante, sul grafico diagnostico l’an-
damento della pressione e della sua derivata in funzio-
ne del tempo coincidono e descrivono una retta di
pendenza unitaria. Quando poi la variazione di pressio-
ne inizia a interessare il giacimento, la curva della deri-
vata della pressione assume una caratteristica forma a
campana, la cui ampiezza dipende dagli effetti di imma-
gazzinamento dei fluidi e dal danneggiamento di per-
meabilità nell’intorno del pozzo (fig. 13). Oltre al coeffi-
ciente di immagazzinamento C (che però non rappresen-
tp  Dt ta un risultato della prova, quanto piuttosto una misura di
ln
un effetto indesiderato), il modello restituisce il valore del
Dt
danneggiamento di permeabilità S al pozzo. L’andamen-
fig. 12. Grafico di Horner. to della derivata presenta altre caratteristiche distintive nel

542 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI


PROVE DI PRODUZIONE

fig. 13. Modello C e S elevati C e S bassi


di immagazzinamento
al pozzo
e danneggiamento:
grafico diagnostico.

t t
variazione della pressione derivata della pressione

caso in cui si verifichi cambiamento di fase, ovvero com- Presenza di frattura verticale a conducibilità finita.
pressibilità variabile, dei fluidi presenti in pozzo. Il modello prevede che il pozzo intercetti una singola
Presenza di frattura verticale a conducibilità infini- frattura verticale lungo la quale le perdite di carico non
ta. Il modello descrive la situazione in cui il pozzo inter- sono trascurabili. Per effetto della conducibilità finita
cetta una singola frattura verticale a conducibilità teo- della frattura, oltre al flusso lineare che interessa la for-
ricamente infinita, cioè lungo la quale non vi sono per- mazione, ortogonale al piano della frattura, si stabilisce
dite di carico. La frattura tende a drenare la formazione un secondo flusso lineare lungo il piano della frattura.
e, pertanto, inizialmente le linee di flusso sono ortogo- La risposta della pressione indica quindi la presenza di
nali al piano della frattura (flusso lineare). Sul grafico un flusso bilineare, indicato sul grafico diagnostico dal-
diagnostico le curve della pressione e della derivata della l’andamento rettilineo (con pendenza pari a 1/4) e
pressione hanno andamento parallelo e pendenza pari a parallelo delle curve della pressione e della derivata della
1/2 (fig. 14). Inoltre, finché perdura il flusso lineare, pressione (fig. 15). In seguito, via via che il disturbo di
i valori della pressione sono pari al doppio dei valori pressione si propaga in giacimento, la geometria di flus-
della derivata della pressione. L’applicazione del model- so si trasforma dapprima in lineare e, infine, in radiale.
lo restituisce la semilunghezza della frattura (xf). Quan- Poiché il regime di flusso bilineare si verifica solo in
do il disturbo di pressione si estende in giacimento, la tempi molto brevi e tende a esaurirsi velocemente, gene-
presenza della frattura risulta trascurabile e il flusso ralmente è riconoscibile solo se il pozzo viene chiuso
diventa radiale. al fondo; se il pozzo viene chiuso alla testa, invece, la

xf xf

1/4
1/2
1/4

t t
variazione della pressione derivata della pressione variazione della pressione derivata della pressione

fig. 14. Modello di presenza di frattura verticale fig. 15. Modello di presenza di frattura verticale
a conducibilità infinita: schematizzazione a conducibilità finita: schematizzazione
del sistema e grafico diagnostico. del sistema e grafico diagnostico.

VOLUME I / ESPLORAZIONE, PRODUZIONE E TRASPORTO 543


CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

strato produttivo, una volta che la perturbazione di pres-


sione ha raggiunto i limiti superiore e inferiore dello stra-
to, si instaura una geometria di flusso lineare in direzio-
ne perpendicolare all’asse del pozzo. Se la durata della
prova lo permette, è infine possibile riconoscere una
seconda geometria di flusso radiale, chiamata pseudo-
radiale, che si instaura nel piano orizzontale. Nella situa-
zione ideale in cui fossero riconoscibili tutte le geome-
trie di flusso che si possono instaurare durante la prova,
l’andamento della derivata della pressione sul grafico
diagnostico sarebbe pertanto descritto da una prima sta-
bilizzazione orizzontale, poi da un tratto lineare avente
pendenza pari a 1/2 e, infine, da una seconda stabiliz-
1/2 zazione orizzontale (fig. 17). Tuttavia difficilmente la
risposta del giacimento è così ben delineata in quanto le
geometrie di flusso descritte in precedenza possono non
instaurarsi per un tempo sufficientemente lungo per con-
sentirne il riconoscimento, oppure possono essere par-
t zialmente mascherate dagli effetti di immagazzinamen-
variazione della pressione derivata della pressione to (che possono impedire il riconoscimento della prima
stabilizzazione), dagli effetti dovuti al flusso alle estre-
fig. 16. Modello di pozzo con penetrazione mità del pozzo (che possono mascherare il flusso linea-
parziale nel livello produttivo: re) e dalle eterogeneità del giacimento (che impedisco-
schematizzazione del sistema e grafico no di individuare chiaramente la successione delle diver-
diagnostico.
se geometrie di flusso). In particolare, la durata di ciascuna
geometria di flusso dipende dalla geometria del giaci-
presenza della frattura è mascherata dai fenomeni di mento e del pozzo, dalla posizione di quest’ultimo rispet-
immagazzinamento dei fluidi in pozzo. Il modello è carat- to ai limiti di permeabilità e dalle caratteristiche petro-
terizzato dai valori della semilunghezza (xf ) e della con- fisiche del giacimento.
duttività della frattura. Affinché l’applicazione del modello fornisca risul-
Pozzo con penetrazione parziale nel livello produt- tati affidabili deve essere definito il tratto del pozzo
tivo. Il modello riproduce il caso di un pozzo aperto alla
produzione per un intervallo di lunghezza inferiore allo
spessore dello strato mineralizzato. Questa situazione
comporta una deviazione delle linee di flusso nelle vici-
nanze del pozzo e di conseguenza l’instaurarsi in giaci-
mento di flusso sferico, o semisferico, a seconda della
Lp
posizione dell’intervallo aperto nel livello produttivo. In L
entrambi i casi sul grafico diagnostico l’andamento della
derivata della pressione assume una pendenza pari a 1/2
(fig. 16). L’applicazione di questo modello richiede che
sia nota la lunghezza dell’intervallo aperto alla produ-
zione e restituisce il valore del danneggiamento geome- flusso pseudoradiale
trico e meccanico nonché il rapporto tra la permeabilità
verticale e quella orizzontale. flusso radiale 1/2
Pozzo orizzontale. Nel caso di un pozzo orizzontale,
la variazione di pressione, nel tempo immediatamente
successivo alla messa in produzione, si propaga per-
pendicolarmente alla traiettoria del pozzo e la geome-
tria di flusso che si instaura è di tipo radiale nel piano
t
verticale. Il comportamento del pozzo è assimilabile a
variazione della pressione derivata della pressione
quello di un pozzo verticale in produzione da un giaci-
mento di estensione infinita avente spessore pari alla lun- fig. 17. Modello di pozzo orizzontale:
ghezza del tratto orizzontale. In seguito, se la lunghez- schematizzazione del sistema e grafico
za del tratto orizzontale è maggiore dello spessore dello diagnostico nel caso ideale.

544 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI


PROVE DI PRODUZIONE

a) la porosità totale del sistema; b) la conducibilità del


sistema delle fratture; c) il rapporto che definisce il volu-
me di idrocarburi contenuto nelle sole fratture rispetto
al volume di idrocarburi complessivamente presente in
giacimento (nelle fratture e nella matrice); d) la capacità
della matrice di ricaricare le fratture rilasciando i fluidi
in essa contenuti. L’andamento della derivata della pres-
sione dipende sia dal contrasto tra la porosità e la con-
duttività della matrice rocciosa e quelle del sistema delle
stabilizzazione
orizzontale fratture, sia dal grado di comunicazione tra la matrice e
il sistema di fratture, eventualmente peggiorato dal dan-
1 (kh)
neggiamento delle proprietà della roccia in corrispon-
denza dell’interfaccia con le fratture (fig. 19). Se ini-
t zialmente l’apporto della matrice è trascurabile a causa
variazione della pressione di un grado di comunicazione scadente con le fratture,
derivata della pressione la produzione avviene unicamente grazie agli idrocar-
buri presenti nel sistema di fratture e la derivata della
fig. 18. Modello di giacimento omogeneo: pressione evidenzia una prima stabilizzazione relativa al
schematizzazione del sistema flusso nel solo reticolo delle fratture. Se la comunica-
e grafico diagnostico. zione tra la matrice e le fratture non è alterata dalla pre-
senza di un danneggiamento all’interfaccia, la matrice
reagisce rapidamente a ogni variazione di pressione e
orizzontale effettivamente aperto alla produzione Lp; in spesso la prima stabilizzazione non è apprezzabile. In
assenza di informazioni precise questo viene assunto pari seguito, quando per effetto del gradiente di pressione la
alla lunghezza perforata L, anche se a causa delle etero- matrice si attiva e inizia a ricaricare le fratture, si instau-
geneità del giacimento potrebbe essere verosimilmente ra una fase transitoria evidenziata da un caratteristico
inferiore. Nel caso in cui la geometria del sistema reale
sia nota con sufficiente approssimazione e si possano
riconoscere tutte le geometrie di flusso descritte, l’in-
terpretazione consente di valutare il danneggiamento di
permeabilità, la permeabilità verticale e la permeabilità
orizzontale della formazione.

Modelli per tempi intermedi


A
Giacimento omogeneo. Se il giacimento è omogeneo
e isotropo e ha spessore costante, il flusso è di tipo radia-
le e sul grafico diagnostico la derivata della pressione, fratture fratture + matrice
una volta esauritisi gli effetti di pozzo e del danneggia-
mento, manifesta una stabilizzazione orizzontale (fig. 18).
t
In corrispondenza della stabilizzazione si individua il
valore della capacità produttiva kh della formazione. B
Giacimenti fratturati. Nei giacimenti fratturati la roc-
cia serbatoio si presenta fessurata e quindi vi sono due fratture + matrice
sistemi porosi che interagiscono, l’uno rappresentato
dalla porosità primaria che compete alla matrice rocciosa
e l’altro dalla porosità secondaria costituita dalle frattu- t
variazione della pressione
re. Generalmente la matrice rocciosa contiene la mag-
derivata della pressione
gior parte degli idrocarburi, ma è scarsamente permea-
bile; la capacità di flusso, invece, è dovuta al reticolo fig. 19. Modello di giacimento fratturato:
delle fratture interconnesse. Il modello relativo ai giaci- schematizzazione del sistema
menti con doppia porosità prevede che la produzione al e grafico diagnostico.
A, comunicazione tra matrice e fratture ridotta
pozzo sia assicurata unicamente dalle fratture, che si assu- dalla presenza di danneggiamento
mono uniformemente distribuite nel giacimento, e che la all’interfaccia;
matrice rocciosa abbia solo funzione di alimentazione B, assenza di danneggiamento
delle fratture. I parametri che descrivono il modello sono: all’interfaccia tra matrice e fratture.

VOLUME I / ESPLORAZIONE, PRODUZIONE E TRASPORTO 545


CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

t
variazione della pressione derivata della pressione

fig. 20. Modello di giacimento multistrato: schematizzazione del sistema e grafico diagnostico.

avvallamento nel grafico della derivata della pressione. della pressione che si osserva sul grafico diagnostico
Successivamente, quando la matrice e il sistema delle corrisponde alla risposta di entrambi i livelli, senza inte-
fratture raggiungono le stesse condizioni di pressione, razioni tra loro. A tempi più lunghi, per effetto del dif-
la formazione mostra un comportamento omogeneo, al ferente contributo alla produzione, la pressione declina
quale corrisponde una seconda stabilizzazione dell’an- diversamente all’interno dei livelli e comporta che si atti-
damento della derivata della pressione. Questa seconda vi il drenaggio del livello meno permeabile da parte di
stabilizzazione corrisponde esattamente alla prima, ossia quello più permeabile. Questa fase di transizione è evi-
è relativa alla capacità di flusso del solo reticolo delle denziata da un avvallamento nel grafico della derivata
fratture, in quanto per ipotesi la matrice non contribui- della pressione. Infine, quando i due livelli raggiungo-
sce direttamente alla produzione. no la stessa pressione, il sistema manifesta un compor-
Giacimenti multistrato. Questo modello descrive il tamento omogeneo e l’andamento della derivata della
caso di giacimenti costituiti da due o più livelli, in comu- pressione evidenzia una seconda stabilizzazione, che
nicazione idraulica tra loro, che presentano proprietà tiene conto del contributo di entrambi i livelli e della loro
petrofisiche molto diverse. I livelli vengono idealmente interazione (fig. 20). I parametri che caratterizzano que-
raggruppati in due soli strati equivalenti, caratterizzati sto modello sono: a) la capacità produttiva complessiva
da permeabilità differenti; per questo il modello è detto del giacimento (e non dei singoli strati); b) il rapporto che
a doppia permeabilità. Quando il pozzo viene inizial- definisce il contributo alla conducibilità dello strato a più
mente messo in produzione, in ciascun livello si instau- elevata permeabilità rispetto a quella totale del giaci-
ra un flusso radiale e ognuno dei due strati risponde con mento; c) il rapporto che definisce il volume di idrocar-
una portata proporzionale alla sua permeabilità. La buri contenuto nello strato a permeabilità maggiore rispet-
prima stabilizzazione dell’andamento della derivata to al volume complessivo del giacimento; d) il rapporto

M1
D1
2 2 1 MD1
1
ri
M1
D1

t
variazione della pressione derivata della pressione

fig. 21. Modello di giacimento a caratteristiche variabili in direzione radiale:


schematizzazione del sistema e grafico diagnostico.

546 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI


PROVE DI PRODUZIONE

MD
1 MD1
2 1 2
Li

MD0

t
variazione della pressione derivata della pressione

fig. 22. Modello di giacimento a caratteristiche variabili in direzione lineare:


schematizzazione del sistema e grafico diagnostico.

che definisce il grado di comunicazione verticale tra uno Caratteristiche del giacimento variabili in direzione
strato e l’altro. lineare. Nel caso di variazioni delle proprietà dei fluidi
Caratteristiche del giacimento variabili in direzio- o della roccia in una sola direzione, il modello di riferi-
ne radiale. Il modello consente di simulare possibili mento è descritto da parametri del tutto analoghi a quel-
variazioni delle proprietà dei fluidi o della roccia in li del modello che prende in esame i giacimenti con carat-
direzione radiale rispetto al pozzo. Nella geometria teristiche variabili in direzione radiale (fig. 22).
semplificata del modello, il giacimento risulta costi-
tuito da due regioni concentriche, ciascuna omogenea, Modelli per tempi lunghi
dotate di differenti caratteristiche petrofisiche o satu- Giacimento confinato in una sola direzione. Nel caso
re di fluidi diversi. Quando il pozzo viene messo in pro- di un giacimento delimitato in una sola direzione da un
duzione, la variazione di pressione si propaga radial- limite di permeabilità (barriera di flusso o bordo imper-
mente attraverso le due regioni del giacimento e, in cor- meabile, quale per esempio una faglia), la variazione di
rispondenza di ciascuna di esse, la curva derivata dalla pressione, che inizialmente si propaga radialmente attra-
pressione esibisce una stabilizzazione orizzontale, tipi- verso la formazione, si riflette e provoca una caduta di
ca di una formazione omogenea (fig. 21). Le due sta- pressione addizionale al pozzo. Sul grafico diagnostico
bilizzazioni sono separate da una zona di transizione la curva della derivata della pressione manifesta una
che non ha alcuna pendenza caratteristica, ma che con- prima stabilizzazione orizzontale relativa al flusso radia-
sente di ottenere un’indicazione sull’estensione della le e, dopo un periodo di transizione, una seconda stabi-
regione più interna. La posizione relativa delle due sta- lizzazione (fig. 23). La conducibilità della formazione
bilizzazioni è funzione del rapporto M, che dipende relativa alla seconda stabilizzazione è pari alla metà di
dalla permeabilità e dallo spessore produttivo delle due quella valutata in corrispondenza della prima. Se inve-
regioni e dalla viscosità del fluido che contengono, e ce il giacimento è delimitato da un acquifero, la pres-
del rapporto D, che dipende dalla porosità, dallo spes- sione tende a rimanere costante e, pertanto, la sua deri-
sore produttivo e dalla compressibilità totale delle due vata tende a zero con pendenza 1. L’interpretazione
regioni. A parità di fluidi di giacimento, la derivata della della prova restituisce una stima della distanza che inter-
pressione può indicare un peggioramento o un miglio- corre tra il pozzo e la faglia o l’acquifero, ma non indi-
ramento della conduttività della formazione (rispetti- ca in quale direzione la faglia o l’acquifero si trovino
vamente M1 e D1 oppure M1 e D1); a parità di rispetto al pozzo.
permeabilità e di spessore dello strato produttivo, inve- Giacimento confinato da due bordi paralleli. Nel
ce, la derivata della pressione può mostrare una varia- caso di un giacimento che si estende all’interno di un
zione di saturazione, a cui corrisponde una diminuzio- canale o delimitato da due faglie, ossia nella schematiz-
ne della viscosità e un aumento della compressibilità zazione geometrica del modello teorico confinato da due
dei fluidi, se M1 e D1, o un aumento della viscosità bordi impermeabili paralleli, quando la variazione di
e una diminuzione della compressibilità dei fluidi, se pressione raggiunge entrambi i bordi si sviluppa una geo-
M1 e D1, anche se in quest’ultimo caso il rapporto metria di flusso lineare e pertanto l’andamento della
D varia di poco. curva della derivata della pressione assume una pendenza

VOLUME I / ESPLORAZIONE, PRODUZIONE E TRASPORTO 547


CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

pari a 1/2 (fig. 24). Prima che il disturbo di pressione


raggiunga i limiti del giacimento, la risposta del siste-
ma è quella tipica di una formazione omogenea. Se il
pozzo si trova in posizione eccentrica nel canale, prima
di evidenziare il flusso lineare la derivata della pres-
d sione indica la presenza del bordo più vicino al pozzo.
L’interpretazione della prova consente di ottenere una
stima delle distanze d1 e d2 che intercorrono tra il pozzo
e i due bordi del canale o delle due faglie che delimi-
tano il giacimento.
Giacimento confinato da due bordi incidenti. Nel
caso di un giacimento confinato da due bordi imper-
meabili incidenti, l’andamento della derivata della pres-
sione è condizionato dalle distanze d1 e d2 tra il pozzo e
limite di permeabilità
le due faglie e dall’angolo di intersezione q tra queste
(kh/2) ultime (fig. 25). Nel modello teorico di riferimento l’an-
(kh) golo q è sempre minore di un angolo piatto. Prima che
acquifero il disturbo di pressione intercetti i limiti, il giacimento
si comporta come se fosse infinitamente esteso e l’an-
1
damento della derivata della pressione mostra una sta-
bilizzazione orizzontale tipica di una formazione omo-
genea. Se il pozzo si trova a distanza diversa dai due
t bordi, la derivata della pressione indica dapprima la pre-
variazione della pressione derivata della pressione senza del bordo più vicino al pozzo e solo successiva-
mente raggiunge la stabilizzazione che risente della pre-
fig. 23. Modello di giacimento confinato senza di entrambi i limiti di permeabilità.
in una sola direzione: schematizzazione Giacimento chiuso. Nel caso di sistemi chiusi, cioè
del sistema e grafico diagnostico. di giacimenti delimitati in tutte le direzioni da bordi
impermeabili, le soluzioni analitiche dell’equazione di
diffusività sono disponibili solo per giacimenti di geo-
metria perfettamente circolare con pozzo centrato o di
geometria rettangolare con pozzo ubicato in una posi-
2 d1 zione qualsiasi. Se il giacimento ha forma circolare e il
pozzo si trova in posizione centrale, il disturbo di pres-
sione raggiunge nello stesso istante tutti i punti del bordo
d2 1
esterno. Se il giacimento è rettangolare, la curva deriva-
ta della pressione consente di individuare tutti i bordi
impermeabili che, in successione, vengono raggiunti
dalla variazione della pressione e di stimarne la distan-
za dal pozzo. Nell’istante in cui la perturbazione della
pressione si è propagata attraverso tutto il volume del
giacimento, raggiungendone tutti i bordi, cessano le con-
1/2 dizioni transitorie e il regime di flusso diventa pseudo-
2 stazionario. In tali condizioni di flusso, l’andamento della
derivata è differente a seconda che i dati di pressione si
1 riferiscano a un periodo di declino o a un periodo di risa-
lita (fig. 26). Se i dati di pressione sono stati registrati
durante una fase di erogazione, la curva della pressione
t
e la curva della derivata della pressione presentano un
variazione della pressione derivata della pressione andamento lineare con pendenza unitaria. Se invece i dati
di prova si riferiscono a un periodo di risalita della pres-
fig. 24. Modello di giacimento confinato
da due bordi paralleli: schematizzazione
sione, questa tende a un valore costante, mentre la curva
del sistema e grafico diagnostico. derivata tende a zero, senza evidenziare alcuna penden-
1, posizione del pozzo centrata nel canale; za caratteristica. In tutti i casi, l’interpretazione della
2, posizione del pozzo eccentrica nel canale. prova consente di ottenere una stima dell’estensione del

548 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI


PROVE DI PRODUZIONE

giacimento e il valore della pressione media della for-


mazione, ossia di valutare l’energia persa dal sistema per
d1
effetto della produzione. Qualora uno dei limiti del gia-
q 2 cimento sia costituito da un acquifero, il quale per ipo-
1 tesi tende a mantenere la pressione costante in giaci-
d2
mento, la curva derivata della pressione tende a zero
senza evidenziare alcuna tendenza caratteristica, sia nel
caso dei periodi di declino, sia nel caso dei periodi di
risalita della pressione. La presenza dell’acquifero
maschera la presenza di eventuali limiti di permeabilità
che si trovino a distanza maggiore dal pozzo.

Metodi numerici
2
Nel caso in cui le soluzioni analitiche non siano dispo-
1 nibili (per esempio, quando il sistema reale non può esse-
re adeguatamente descritto mediante una rappresenta-
zione semplificata, o quando si verificano effetti di inter-
t ferenza tra le perturbazioni di pressione indotte da più
variazione della pressione derivata della pressione pozzi attivi che interessano la stessa porzione di giaci-
mento, o ancora qualora il flusso dei fluidi attraverso il
fig. 25. Modello di giacimento confinato mezzo poroso è di tipo multifase) è necessario ricorre-
da due bordi incidenti: schematizzazione re a un approccio di tipo numerico. Infatti la simulazio-
del sistema e grafico diagnostico.
ne numerica dei giacimenti di idrocarburi è l’unico meto-
1, pozzo equidistante dai due bordi;
2, pozzo a distanza diversa dai due bordi. do con il quale è possibile descrivere quantitativamente
il flusso di più fasi anche in giacimenti eterogenei e con
geometria complessa. In merito alle soluzioni numeri-
che dell’equazione di diffusività, basti ricordare che que-
ste sono ottenute attraverso metodi matematici alle dif-
ferenze finite detti di rilassamento. Dal punto di vista
concettuale, si tratta di operare una suddivisione del gia-
cimento in elementi volumetrici discreti, o blocchi, a cui
vengono assegnati i valori iniziali per ciascun parame-
tro fisico-chimico significativo (quali permeabilità, poro-
sità, proprietà dei fluidi) e ovviamente pressione statica
e saturazione in fluidi iniziali. Il processo di calcolo con-
siste nel valutare, per ogni intervallo di tempo prestabi-
1 lito e per ogni blocco, le variazioni di pressione, di satu-
razione e dei parametri a esse correlati indotte dalla messa
in produzione del campo. La precisione con la quale un
giacimento può essere descritto in un modello numeri-
co e l’accuratezza con cui il movimento dei fluidi può
essere calcolato dipendono dal numero di blocchi e dal-
l’estensione degli intervalli temporali. D’altro canto, poi-
ché il dettaglio adottato influenza pesantemente la simu-
lazione, è necessario ricorrere a un compromesso otti-
male in modo da poter simulare il comportamento del
giacimento con sufficiente accuratezza utilizzando tempi
t di calcolo ragionevoli.
variazione della pressione periodo di declino Al fine di riprodurre in modo soddisfacente il com-
derivata della pressione periodo di risalita portamento del sistema reale in termini di pressioni, satu-
razioni e portate, il modello numerico deve essere cali-
fig. 26. Modello di giacimento chiuso: brato. Tale processo, che è concettualmente simile a quel-
schematizzazione del sistema lo utilizzato per i modelli analitici, risulta in questo caso
e grafico diagnostico. molto più complesso dato l’elevato numero di parametri

VOLUME I / ESPLORAZIONE, PRODUZIONE E TRASPORTO 549


CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

in gioco. Teoricamente ogni parametro di ciascun bloc- PI


co può essere modificato; in pratica si agisce solo sui
parametri ritenuti più incerti o più efficaci al raggiungi-
mento dello scopo, che è quello di riprodurre in modo
soddisfacente il comportamento osservato del giacimento. pi
Ne consegue che il problema è fortemente indetermina-
to e che quindi possono esistere diverse combinazioni di
parametri che danno luogo alla stessa risposta simulata. pav
Per queste ragioni, qualora si ricorra all’interpretazione
pwf
delle prove di produzione mediante modelli numerici, è
consigliabile semplificare il problema quanto più possi-
bile e affrontare l’incertezza attraverso le tecniche di ana- pav  pwf  costante
lisi del rischio. Per maggiori dettagli sui modelli nume-
rici di giacimento, v. cap. 4.6. flusso transitorio flusso pseudo-stazionario
t

fig. 28. Andamento dell’indice di produttività in


4.4.4 Valutazione della produttività funzione del regime di flusso.
dei pozzi
Produttività dei pozzi a olio pressione che comporta una riduzione della produttività.
La produttività dei pozzi a olio è indicata da uno spe- L’indice di produttività è rappresentativo della produtti-
cifico parametro, detto indice di produttività (PI), che vità del pozzo nel lungo termine solo se durante l’ero-
esprime la capacità di un pozzo di produrre l’olio pre- gazione si sono raggiunte condizioni di flusso pseudo-
sente in giacimento. L’indice di produttività viene defi- stazionario, ossia se la variazione di pressione ha rag-
nito come il rapporto tra la portata di olio prodotta, misu- giunto i limiti dell’area di drenaggio e il sistema inizia
rata in condizioni standard (qoST), e la caduta di pres- a perdere energia in modo uniforme. Finché perdurano
sione necessaria per produrla (fig. 27), pari alla differenza condizioni di flusso transitorie si assume, infatti, che la
tra la pressione media dell’area di giacimento drenata pressione media si mantenga costante e pari a quella ini-
dal pozzo (o pressione statica ps) e la pressione misura- ziale pi, mentre la pressione di fondo pozzo diminuisce
ta a fondo pozzo in condizioni di erogazione ( pwf ): nel tempo: la differenza aumenta progressivamente e l’in-
qoST dice di produttività diminuisce. Ne consegue che la pro-
PI111 duttività del pozzo nel lungo termine viene sovrastima-
pspwf
ta. Una volta raggiunte le condizioni di pseudostaziona-
Se nell’intorno del pozzo esiste una zona danneggia- rietà, la pressione media di giacimento pav e la pressione
ta, caratterizzata da un peggioramento della permeabilità a fondo pozzo pwf declinano nel tempo con lo stesso anda-
della formazione, si verifica una caduta addizionale di mento e quindi la loro differenza si mantiene costante
(fig. 28). Inoltre, una corretta valutazione dell’indice di
produttività richiede che il flusso sia rigorosamente mono-
qoST fase, ossia che non fluiscano assieme all’olio anche acqua
o gas. La presenza di gas può verificarsi qualora la pres-
spurgo sione di formazione risulti inferiore alla pressione di
saturazione dell’olio. Quando si verificano condizioni
pi di flusso bifase, l’andamento della pressione in funzio-
t
pwf
ne della portata non è più lineare.

Produttività dei pozzi a gas


pwf Teoricamente, considerando che le proprietà PVT del
pi flusso monofase gas non sono lineari rispetto alla pressione, le prove con-
pb PI dotte sui pozzi a gas richiederebbero almeno quattro
qoST
periodi di erogazione in successione. Anche nel caso dei
flusso bifase PI= giacimenti a gas, come nel caso di quelli a olio, le prove
Dp forniscono risultati rappresentativi della produttività del
qoST
pozzo nel lungo termine solo se durante l’erogazione si
fig. 27. Determinazione della produttività sono raggiunte condizioni di flusso pseudostazionario.
di un pozzo a olio. Tuttavia le prove possono essere interpretate anche se si

550 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI


PROVE DI PRODUZIONE

svolgono in condizioni di flusso transitorio, purché i perio- qgSC


4
di di erogazione siano della stessa durata, o isocroni. Le qgSC qgSC
3
prove di erogabilità eseguite sui pozzi a gas possono esse- qgSC
2
re interpretate utilizzando un approccio di tipo empirico spurgo qgSC
o un approccio di tipo rigoroso. La relazione empirica 1

individuata da Edwin Lee Rawlins e Morris A. Schel-


lhardt nel 1935 correla le portate erogate (qgSC), misura- pwf t
1
te in condizioni standard, con il valore della pressione sta- pwf
tica del giacimento (ps) e con i valori della pressione di p 2
pwf
fondo pozzo (pwf) raggiunti al termine di ciascun perio- 3

do di erogazione mediante due coefficienti, dei quali uno pwf


4
(C) varia in funzione del tempo, mentre l’altro (n), noto log (p2avp2wf)
come coefficiente di turbolenza, è un fattore numerico
compreso tra 1, in caso di flusso perfettamente lineare, e log p2av
0,5, in caso di flusso completamente turbolento:
qgSC= C (p2avp2wf)n
1/n
qgSCC(pav2 pwf
2 )n

I dati di pressione (espressi come pav 2 p2 ) vengono


wf log qgSC
riportati su un grafico bilogaritmico in funzione della C AOF
portata di gas erogata (qgSC) sia in condizioni di flusso
pseudostazionario, sia in regime transitorio; se i periodi
fig. 29. Prova flusso-dopo-flusso
di erogazione sono isocroni, i punti si allineano secon- e determinazione delle caratteristiche
do una linea retta che permette di determinare i due coef- di derogabilità per un pozzo a gas.
ficienti, C e n, caratteristici del pozzo. Inoltre viene cal-
colato il potenziale di flusso libero (Absolute Open Flow,
AOF), che è definito come la massima portata che potreb- essi deve essere prolungato fino a quando vengono rag-
be essere teoricamente erogata qualora la pressione a giunte le condizioni di pseudostazionarietà (fig. 29). La
fondo pozzo in condizioni di erogazione fosse zero. prova comporta quindi la produzione di un notevole volu-
Il metodo rigoroso per l’analisi dell’erogabilità di un me di gas. La portata, mantenuta costante durante cia-
pozzo a gas e, quindi, per la determinazione dell’equa- scuna fase di erogazione, viene progressivamente aumen-
zione di flusso in condizioni pseudostazionarie, deno- tata per ogni periodo di erogazione. Le fasi di erogazio-
minato metodo Houpeurt o metodo LIT (Linear Inertial ne sono, infine, seguite dalla chiusura del pozzo.
Turbolent), è stato sviluppato esprimendo i dati di pres- Prova isocrona. In una prova isocrona, la cui sequen-
sione in termini di funzione di pseudopressione m(p). La za operativa venne definita da Cullender nel 1955, il
portata di gas erogata (qgSC), misurata in condizioni stan- pozzo viene aperto per più periodi di produzione (gene-
dard, viene correlata alla differenza tra il valore della ralmente quattro) con portate di gas progressivamente
pseudopressione valutato alla pressione statica, m(ps), e crescenti ma, tra due erogazioni successive, viene chiu-
il valore della pseudopressione calcolato in corrispon- so per un tempo sufficientemente lungo affinché la pres-
denza della pressione di fondo pozzo raggiunta al ter- sione risalga al valore statico iniziale. I primi tre perio-
mine di ciascun periodo di erogazione, m(pwf), median- di di produzione sono isocroni e avvengono in condi-
te due coefficienti, a e b: zioni di flusso transitorio; il periodo di erogazione finale,
invece, viene prolungato finché si raggiungono condi-
m(ps)m(pwf)
111112 abq zioni di flusso pseudostazionario (fig. 30). Questa prova
qgSC gSC
è consigliabile soprattutto nel caso di giacimenti aventi
Riportando i dati di prova su un grafico cartesiano, bassa permeabilità, in cui la variazione di pressione tende
si individua una retta il cui coefficiente angolare, b, e a propagarsi lentamente attraverso il giacimento. La pro-
l’intersezione con l’asse delle ordinate, a, rappresenta- duzione totale di gas necessaria per eseguire una prova
no i parametri di produttività del pozzo. isocrona è minore rispetto a quella necessaria per com-
Le tipologie di prova più comuni per pozzi a gas sono pletare una prova flusso-dopo-flusso.
tre e richiedono tutte una durata piuttosto lunga. Prova isocrona modificata. Dal punto di vista ope-
Prova flusso-dopo-flusso (flow-after-flow). Durante rativo l’esecuzione di una prova isocrona modificata,
questo tipo di prova, la cui procedura è stata messa a punto proposta per la prima volta da Katz nel 1959, è del tutto
da Rawlins-Schellhardt nel 1935, il pozzo viene sotto- analoga a quella di una prova isocrona, ma i periodi di
posto a più periodi di erogazione (generalmente quattro) chiusura intermedi hanno esattamente la stessa durata
in successione, senza chiusure intermedie, e ciascuno di dei periodi di erogazione. Il vantaggio di questa prova

VOLUME I / ESPLORAZIONE, PRODUZIONE E TRASPORTO 551


CARATTERISTICHE DEI GIACIMENTI E RELATIVI STUDI

Du K.-F. et al. (1992) Transient pressure response of horizontal


qgSC qgSC qgSC wells in layered and naturally fractured reservoirs with
4
qgSC
3
dual-porosity behavior, in: Proceedings of the Society of
spurgo 2 Petroleum Engineers annual technical conference and
qgSC exhibition, Washington (D.C.), 4-7 October, SPE 24682.
1
Earlougher R.C. Jr. (1977) Advances in well test analysis,
Paris, Technip.
t
pwf Gringarten A.C. (1986) Computer aided well test analysis,
1 pwf in: Proceedings of the Society of Petroleum Engineers
2 pwf
3 international meeting on petroleum engineering, Beijing,
p 17-20 March, SPE 14099.
pwf
4 Gringarten A.C. et al. (1974) Unsteady-state pressure
distribution created by a well with a single infinite-
log (p2avp2wf) rio conductivity vertical fracture, «Society of Petroleum
i o na C
12 h 6 h Engineers Journal», August, 347-360.
s taz
do Gringarten A.C. et al. (1975) Applied pressure analysis for
eu
o ps fractured wells, «Journal of Petroleum Technology», July,
s 887-892.
flus 1/n 1/n
Hatzignatiou D.G. et al. (1994) Effect of wellbore storage
on the analysis of multiphase-flow-pressure data, «Society
log qgSC
t of Petroleum Engineers Formation Evaluation», 9.
Lee J. (1982) Well testing, New York, American Institute of
fig. 30. Prova isocrona e determinazione Mining, Metallurgical, and Petroleum Engineers - Society
delle caratteristiche di erogabilità of Petroleum Engineers.
per un pozzo a gas. Sabet M.A. (1991) Well test analysis, Houston (TX), Gulf.

consiste nella durata complessiva piuttosto breve, pur


persistendo vari periodi di chiusura del pozzo per l’ana- Bibliografia citata
lisi della risalita della pressione. La procedura di questa
prova, infatti, è stata messa a punto in maniera tale da Agarwal R.G. (1979) Real gas pseudo-time. A new function
ottenere gli stessi dati che si ottengono in una prova iso- of pressure buildup analysis of MHF gas wells, in:
Proceedings of the Society of Petroleum Engineers annual
crona, ma con tempi di esecuzione decisamente ridotti. technical conference and exhibition, Las Vegas (NV), 23-
Tuttavia, a differenza delle prove isocrone, il cui svolgi- 26 September, SPE 8279.
mento viene eseguito in modo che l’interpretazione sia Al-Hussainy R., Ramey H.J. Jr. (1966) The flow of real gas
rigorosa dal punto di vista teorico, la procedura delle through porous media, «Journal of Petroleum Technology»,
prove isocrone modificate comporta che per l’analisi dei May, 624-636.
dati si ricorra ad alcune approssimazioni. Bear J., Verruijt A. (1990) Modeling groundwater flow and
pollution, Dordrecht, Reidel.
Bourdet D. et al. (1983) A new set of type curves simplifies
well test analysis, «World Oil», 196, May, 95-106.
Bibliografia generale Horne R.N. (1997) Modern well test analysis. A computer-
aided approach, Palo Alto (CA), Petroway.
Ahmed T.H. (2000) Reservoir engineering handbook, Hous-
ton (TX), Gulf.
Beretta E. (1997) Well testing best practices, Rapporto Interno Francesca Verga
Eni, Divisione Agip, Unità MOGI.
Bourdet D. (2002) Well test analysis. The use of advanced Dipartimento di Ingegneria del Territorio,
interpretation models, Amsterdam, Elsevier. dell’Ambiente e delle Geotecnologie
Dake L.P. (1994) The practice of reservoir engineering, Politecnico di Torino
Amsterdam, Elsevier. Torino, Italia

552 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI

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