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L'

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G
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C
O
D
EI
S
A
R
M
E
N
TI

152/06 (ex DPCM


8 marzo 2002),
1.Premessa
e obiettivi
possono
essere
considerati
Fra le filiere
che possono
combustibili
a tutticorte
gli effetti.
contribuire
ad del presente
attivare lavoro
la
Lo
scopo principale
multifunzionalit
agricola
legata
alla
, quindi, quello di verificare la
tutela e alla
territoriale
fattibilit
dal riqualificazione
punto di vista sia
tecnico
si inserisce
la valorizzazione
energetica
sia
economico
di un metodo
di
dei residui di potatura
della
che
valorizzazione
energetica
deivite,
residui
viene delle
presentata
presente
legnosi
potature dinel
vite attraverso
documento.
la
produzione di cippato e pellet, con
La questione
energetica
l'obiettivo
di tra
sformare rappresenta
quello che
un elementocostituisce
strategico un
delle
politiche
attualmente
problema
in
di sviluppo e delle
politiche
un'opportunit
di reddito
perambientali.
le aziende
L'Unione Europea
(EU)l'attivazione
importa oltre di
il
agricole,
mediante
50% dell'energia
la di
pendenza,
in
filiere
corte locali,eche
possono
avere
mancanza
di interventi
significa
delle
ricadute
positive sia
per tivi,
la
potr raggiungere
il 70%
nel 2030.
gestione
stessa delle
aziende
sia per il
La condizione
deficitaria molto grave
territorio
rurale.
nel nostro
paese:
attualmente
Nel
presente
studiol'Italia
inizialmente
si
importa dall'estero
l'82% della
del
delineato
lo stato oltre
dell'arte
proprio fabbisogno
energetico,
che in
situazione
attualmente
esistente
larga misura
coperto da
provincia
di Treviso,
allocombustibili
scopo di
fossili, e una
ha ratificato
il protocollo
di
fornire
stima della
biomassa
Kyoto, che alapartire
obbliga
uno sforzo
disponibile
dal arecupero
dei
effettivo di della
riduzione
dei gas
del
sarmenti
vite
(su- serra
perfici
6,5%.
dedicate, produzioni ottenibili, analisi
L'Unione Europea, e di conseguenza
comprensoriale).
l'Italia,
prevedono
sempre
pi
A
partire
da sostegni
questa
prima
significativi persi stimolare
l'impiegoi
quantificazione,
sono poi analizzati
delle di
fontidue
di realt
energia gi
rinnovabile.
Il
casi
avviate e
legno rappresenta
la pi
impor
tante
funzionanti
nel territorio
della
provin
cia
fonte
energetica
rinnovabile europea,
di
Treviso:
la Cooperativa
Energia
in Italia seconda
solo all'idroelettrico.
Ambiente
di Fregona,
per quanto
Ci nonostante,
le filieredilegno-energia
riguarda
la produzione
pellet, e la
si stanno sviluppando in maniera
modesta nel nostro Paese.
In Italia la superficie totale dedicata
alla coltura del vigneto pari a circa
800.000 ettari, mentre la superficie
attualmente in produzione sti mata
essere di poco superiore ai 770.000
ettari (stime Agri ISTAT, 2009). Il
Veneto, con i suoi circa 70.000 ettari
totali
di
vigneti
attualmente
in
produzione, la terza regione per
quanto riguarda le superfici dedicate
alla coltura della vite, confermandosi
tra le zone a pi spiccata vocazione
vitivinicola all'interno del panorama
nazionale.
I residui delle potature attualmente
non rappresentano per le aziende
interessate una fonte di reddito ma
costituiscono nella maggior parte dei
casi un problema e allo stesso tempo
un costo di produzione.
Fino a oggi lo smaltimento di tali
residui
prevedeva
due
soluzioni
principali:

ra,
sani,valutando
colpiti dapuntualmente
varie patologie,
i costi
tra cui
di
raccolta,
escoriosi, trasporto
marciume e radicale
trasformazione
o mal
della
dell'esca.
biomassa di partenza per
ottenere
In queste circostanze
il prodotto l'interramento
finale (pelletdei
o
cippato).
sarmenti Una
davolta
evitare,
definiti
in i quanto
costi dei
il
processi
patogenoproduttivi,
trova sinel
sonoterreno
delineateun
le
potenzialit
ambiente favorevole
delle perdue
svernare
realt
e
cooperative,
infettare nuovamente,
ipotizzando
nella primavera
la
loro
capacit
successiva,
di approvvigionamento
i germogli. In queste
di un
numero
circostanze
potenziale
quindi l'interramento
di impianti dei
di
produzione
sarmenti trinciati
di energia
potrebbe
(termica
risultare
e/o
elettrica)
problematico
sulla base
per della
il
biomassa
controllo
effettivamente
fitosanitario.
disponibile su base
annua.
In molti casi invece i sarmenti sono
Nel
raccolti
capitolo
con un
conclusivo
rastrello dell'indagine
applicato a un
si
sono
trattore
riportate
e portatialcune
nelle aree
considerazioni
perimetrali
finali
degli in merito
appezzamenti
a peculiarit,
pervantaggi
essere
e
criticit
successivamente
dei processi
bruciati.
di recupero
Allo stato dei
at sarmenti
tuale in molte
e regioni
loro impiego
questa soluzione
a fini
energetici,
vietata per
alloi suoi
scoporitorni
di delineare
ambientali
le
linee
negativi,
guidasiaperper
unamotivi
valorizzazione
di qualit
su
scala
dell'aria
provinciale
legati alle diemissioni
questa dovute
fonte di
a
biomassa.
questa pratica colturale, sia a scopo
Per
cautelativo
la stesura per
di questo
prevenzione
report si degli
reso
neces
incendi.
sario
Bruciare
un esame
i sarmenti
della bibliografia
a bordo
di
campo
settore
di
spesso
sponibile
interdetto
e ci si rivolti
da molte
alla
consultazione
amministrazioni
di fonti
comuna
di vario
li (anche
tipo, tra
se
cui
poi pubblicazioni
in realt si riscontra
e articoli spesso
su riviste
un
specializzate,
mancato rispetto studi
di tali regolamenti).
e
ricerche
A
sull'argomento.
partire dal Piano Regionale di Tutela e
Per
Risanamento
la
stima
dell'Atmosfera
della
approvato
biomassa
potenzialmente
nel 2004 dalla Regione
disponibile
Veneto, in
e
recuperabile
provincia di aTreviso
fini energetici
si isti
si tuito
ricorsi
un
alla
apposito
consultazione
Tavolo tecnico
dei database
zonale, resi
suddi
dividendo il territorio provinciale in
cinque zone omogenee sulla base delle
indicazioni
fornite
dall'ARPAV,
e
deliberando di adottare una serie di
azioni e provvedimenti finalizzati a limi tare l'immissione in atmosfera di
inquinanti che compromettono la
qualit dell'aria. All'interno di queste
misure urgenti da adottare da parte di
tutti i Comuni del Trevigiano con
ordinanza sindacale, va segnalato in
particolare il "divieto a chiunque di
attivare combustioni all'aperto, in
particolare in ambito agricolo e di
cantiere, con l'eccezione dei tralci da
potatura quando soggetti ad obbligo di
combustione
con
finalit
antiparassitaria
per
disposi zione
regionale".
In
quest'ottica
come
esempi
si
possono
riportare
le
ordinanze recentemente adottate ad
hoc dal Comune di Conegliano in data
29/12/2009 e dal Comune di Oderzo in
data 24/12/2009.
Appurato pertanto che entrambe le

V
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zi
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ni
te
c
ni
c
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n
o
m
ic
h
e
di
fil
ie
re
si
g
ni
fi
c
at
iv
e

Uva da tavola:
- Superficie in produzione
- Superficie totale
Uva da vino:
- Superficie in produzione
- Superficie totale

Settembre 2009
10

Novembre 2008
8

2.Analisi10 della
8
26.415
24.710
disponibilit di
biomassa
28.550
28.371
(sarmenti dalla
potatura della

Novembre 2007
10

Novembre 2006
10

alla coltura della


vite presente nel
10
regionale.
Inoltre dalle stime
24.792
ISTAT emerge come negli ultimi anni
28.233
27.591 nel
tale superficie
Trevigiano sia
sempre in graduale costante aumento.
Anche i dati AVEPA confermano il
2.1 Le
superfici primato della provincia di Treviso nel
contesto regionale. Dall'elaborazione
dedicate
della superficie vitata a schedario
Nel panorama regionale la provincia di
riferita a Giugno 2009 (Tabella 2.3) si
Treviso, secondo pi fonti autorevoli (in
osserva come sui 69.902 ettari
primis ISTAT e AVEPA), si conferma
dell'intero territorio regionale, ben
come la zona a pi elevata vocazione
25.810 siano ubicati nella provincia
viti-vinicola.
trevigiana (37% circa). Sommando le
Le pi recenti stime ISTAT (Settembre
superfici riferite ai nuovi reimpianti
2009) attribuiscono al Trevigiano una
comunicati in quella data (591 ettari),
superficie complessiva in produzione di
risulta un dato complessivo pari a
circa 26.400 ettari destinata alla
26.402 ettari per la provincia di
coltura della vite, come si pu desu Treviso, a cui si possono inoltre
mere dalle sottostanti Tabella 2.1 e
aggiungere diritti di reimpianto per
Tabella 2.2. Nel contesto veneto solo la
ulteriori 1.864 ettari.
provincia di Verona ha superfici a
Per quanto
riguarda le dichiarazioni
vignetoSettembre
quasi2009 paragonabili
Novembre 2008 alle
Novembre 2007
Novembre 2006
10
territorio
24.590

Uva da tavola:
- Superficie in produzione
25
23
25
25
- Superficie totale
25
23
25
25
Uva da vino:
70.557
69.589 A VITE (ETTARI)
69.141 PER UVA DA TAVOLA E
TABELLA 2.1
- PROVINCIA DI69.660
TREVISO. SUPERFICIE
- Superficie in produzione
DA VINO. SERIE DAL 2006 AL 2009 (ISTAT).
- Superficie totale
75.204
76.127
76.024
75.011

Fonte: dati ISTAT (http://agri.istat.it).

TABELLA 2.2 - REGIONE VENETO. SUPERFICIE A VITE (ETTARI) PER UVA DA TAVOLA E DA
VINO. SERIE DAL 2006 AL 2009 (ISTAT).
Provincia
Belluno
Padova
L' Rovigo
U Treviso
S Venezia
OVicenza
E Verona
N TOTALE

E
R
G
E
TI
C
O
D
EI
S
A
R
M
E
N
TI

Superficie vitata

Nuovi reimpianti

23,29
0
5.303,57
22,05
262,46
0,31
25.810,70
591,88
6.178,71
28,62
7.199,31
12,47
25.124,35
128,69
Fonte:
dati ISTAT (http://agri.istat.it).
69.902,42

784,04

Superficie potenziale attuale


23,29
5.325,63
262,77
26.402,58
6.207,34
7.211,79
25.253,04
70.686,47

%
0,03
7,53
0,37
37,35
8,78
10,20
35,72
100,0

TABELLA 2.3 - REGIONE VENETO. SUPERFICIE VITATA E NUOVI REIMPIANTI IN VENETO SU


SCALA PROVINCIALE. DATO RIFERITO AL 2009 (SCHEDARIO AVEPA GIUGNO 2009).
Superfici schedario al 28/06/2009

2.2 Stima
della
produzione di biomassa ottenibile

Dalle pratiche di potatura dei vigneti si


stima una produzione di biomassa pari
a
mediamente
1,5-2,5
tonnellate/ettaro/anno
(contenuto
idrico del 50%).
Alcune fonti bibliografiche riportano
valori molto pi elevati, fino a oltre 4
tonnellate di biomassa fresca/anno:
dati
attorno
alle
2
ton nellate/ettaro/anno
sono
pi
prudenziali ma per tale motivo si
possono ritenere pi attendibili. La
variabilit nella produzione di residui
ottenibile dalle pratiche di potatura
legata a molteplici fattori, tra cui in
particolare
la
metodologia
di
allevamento (a pergola, a spalliera, a
tendone, ecc.), il tipo di variet di
vitigno, l'ubicazione e la giacitura della
stazione di coltura. Dalle indagini
condotte nell'ambito del Progetto "Vitis
Energetica - Valorizzazione energetica
dei sarmenti di vite in provincia di
Gorizia", che ha visto tra i partners
AIEL, la CIA di Gorizia, la Camera di
Commercio
Industria
Artigianato
Agricoltura di Gorizia e il Dipartimento
TESAF
della
Facolt
di
Agraria
dell'Universit di Padova, si sono
desunti per i vigneti del Gorizia no
valori sperimentali medi di 1,8
tonnellate/ ettaro/anno di sarmenti di
potatura (biomassa avente contenuto
idrico del 50% circa).
Da
sperimentazioni
attuate
nel
Trevigiano, a partire dalle esperienze
condotte dalla Societ Cooperativa
Agricola Livenza - COAL di Motta di
Livenza presso i vigneti dei propri soci,
da 1 ettaro di vigneto si sono osservate
mediamente produzioni di circa 1,2
tonnellate/anno di sostanza secca
(contenuto idrico 10% circa) derivante
da tralci di potatura destinabile a un
uso energetico.
Sulla base di questi dati si pu stimare
la disponibilit annua di biomassa
ottenibile a partire dalle pratiche di
potatura dei vigneti ubicati in provincia
di Treviso.
Partendo dal dato AVEPA del 2009 di
25.810
ettari
attualmente
in
produzione, ipotizzando che sull'intera
scala provinciale in circa il 20% dei
vigneti
la
raccolta
non
sia
Fonte: dati AVEPA.
tecnicamente
ed
economicamente

mativa la potenza approvvigionabile (in


MWt) a partire da tale disponibilit di
materia prima. In bibliografia per il
cippato di vite si riporta un potere
calorifico inferiore (PCI) medio di 3,33,4 kWh/kg (in riferimento a un
contenuto idrico del 35%). Dalle recenti
esperienze di campo della Cooperativa
COAL di Motta di Li- venza si desunto
per il cippato di vite un potere
calorifico
di
4,6
kWh/kg
(dopo
adeguato processo di stagionatura e al
raggiungimento di un contenuto idrico
del 10%). Considerando che 1 ettaro di
vigneto produce annualmente circa 1,2
tonnellate/anno di sostanza secca in
sarmenti di potatura, la produzione di
energia ricavabile stimabile in 5.520
kWh/ettaro/ anno (Allegato 1).
Riferendosi al rendimento medio delle
moderne caldaie (80-90%) e al tempo
medio di funzionamento annuo di
questi tipi di impianti nelle nostre zone
(1.500-1.800 ore/anno), la potenza
degli impianti termici potenzialmente
approv- vigionabili a partire dai
sarmenti di vite recuperabili in
provincia di Treviso secondo modalit
economicamente
e
tecnicamente
sostenibili stimabile nell'ordine di
grandezza di qualche decina di MWt
(attorno ai 60-70 MWt).

2.3 Analisi
del
comprensorio
della
provincia di Treviso

Per
quanto
riguarda
una
disaggregazione di tali dati di superfici
e produzioni all'interno della realt
provinciale, molti degli ultimi dati
ufficiali disponibili risalgono all'ultimo
Censimento Nazionale dell'Agricoltura,
effettuato dall'ISTAT nel corso dell'anno
2000-01. Si tratta ovviamente di valori
vetusti e ormai superati, che in attesa
della
pubblicazione
di
dati
pi
aggiornati (nel breve futuro si potr
disporre dei reports del prossimo
Censimento
del
2010),
possono
tuttavia fornire un'utile indicazione
sulla ripartizione della superficie a
vigneto nelle diverse aree della
provincia.
Dai dati riferiti alla provincia di Treviso
a
partire
dal
V
Censimento
dell'Agricoltura del 2000-01 (Fonte
ISTAT), si riscontrava una superficie de stinata alla coltura della vite pari a
26.087,47 ettari.

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f
M

zialmente circa i due terzi della


superficie a vigneto del Trevigiano
dovrebbero essere ubicati in zone di
pianura, mentre circa un terzo si dovrebbe trovare in comprensori collinari.
Tale suddivisione per aree geografiche
non

un
dato
assolutamente
secondario ai fini della logica di questo
studio, in quanto la logistica territoriale
e la conformazione geografica e
orografica del territorio sono alcuni dei
principali
fattori
che
possono
condizionare
la
realizzazione
dei
cantieri di raccolta della biomassa,
influenzandone la tempistica, il grado
di meccanizzazione attuabile e in
particolare il costo complessivo del
processo produttivo.
Tutti questi aspetti possono infatti
determinare o meno la convenienza
della raccolta dei sarmenti di vite nelle
varie
aree
della
provincia,
contribuendo a far variare in manie ra
significativa l'opportunit del recupero
e permettendo di distinguere in modo
chiaro
la
biomassa
totale
potenzialmente
disponibile
sul
territorio e la biomassa effettivamente
recuperabile
in
una
logica
economicamente
sostenibile
e
razionale.
L'ipotesi che si considerata nel
precedente paragrafo, secondo cui nel
20% dei vigneti provinciali la raccolta
sarebbe
tecnicamente
ed
economicamente non sostenibile,
una
stima
approssimativa
e
prudenziale, che andrebbe suffragata
da apposite indagini in campo per
quantificare con maggior dettaglio le
superfici in cui il recupero dei sarmenti
in
campo
sia
effettivamente
conveniente o meno.
Se negli ultimi anni il livello di

I maggiori effetti benefici della


meccanizzazione
sull'economia
d'impresa
si
stanno
invece
riscontrando
presso
i
siti
orograficamente pi favoriti, oppure
presso
le
realt
maggiormente
strutturate
dal
punto
di
vista
organizzativo.
Un'analisi
pi
approfondita sulle aree maggiormente
significative all'interno della provincia
di Treviso non pu infatti prescindere
dal prendere in esame le zone
maggiormente vocate, nelle quali
l'elevata redditivit della produzione e
il riconoscimento di un marchio di
qualit (ad esempio di tipo DOC, DOCG
o IGT) hanno concorso allo sviluppo di
realt
consorziali
fortemente
strutturate, tipo Cantine Sociali o
Consorzi di tutela costituiti da un gran
numero di aziende consociate.
Come esempio di riferimento si pu
prendere il Distretto del Prosecco di
Conegliano-Valdob- biadene, che si
snoda lungo la fascia collinare della
provincia di Treviso compresa tra le
cittadine
di
Conegliano
e
Valdobbiadene, ai piedi delle Prealpi
Trevigiane.
L'area di produzione del Distretto DOC
si estende su circa 20.000 ettari di
pendici collinari e comprende 15
comuni: Conegliano, Susegana, San
Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio
Veneto, Cison di Valmarino, S. Pietro di
Feletto, Refrontolo, Pieve di Soligo,
Farra di Soligo, Miane, Vidor, Follina,
Tarzo e Val- dobbiadene. Attualmente
all'albo DOC sono iscritti circa 5.000
ettari di vigneto: nell'annata 2008
all'Albo Vigneti risultava una superficie
di
4.908
ettari,
coltivati
complessivamente da 2.913 aziende
dedicate (fonte: Rapporto 2009 del

La Ilproduttivit
del cantiere stata
3.
caso della
quindi pari a 1,76 tonnellate/ora e 0,69
Cooperativa agricola
ettari/ora. Non stato possibile definire
e Ambiente"
il "Energia
contenuto idrico
dei sarmenti al

coperte
con Prove
un telodidi raccolta
plastica per
3.2
e
preservarle
dalle piogge di Agosto e
cippatura
consentire
un ade
guato processo
di
Al
termine delle
operazioni
di potatura,
cippatura.
eseguite fra Novembre 2008 e Marzo
2009, la Cooperativa Energia Ambiente
3.2.3
deie
ha
effettuatoCippatura
delle prove di raccolta
balloni
imballatura
dei sarmenti su una
In data 1 Agosto
2009 di
si 5,5
eseguita
superficie
complessiva
ettari. la
cippatura
dei
balloni
di
sarmenti
La valutazione dell'operativit (Foto
della
3.4). diLaraccolta
Cooperati
va "Energia
e
fase
e imballatura
non
Ambiente"
si in
maniera
rivolta a
una ditta
stata
eseguita
rigorosa,
per
specializzata
nel
servizio
cippatura
mezzo del rilievo dei tempi, perch
contoterzi, la DeLucastata
S.a.s. dieffettuata
Cappella
l'operazione
direttamente
dai
membri
della
FOTO 3.4 - CIPPATURA
BALLE
DI SARMENTI.
cooperativa,
senza DELLE
l'ausilio
di idonea
strumentazione per il rilevo separato
dei tempi delle singole fasi. Tuttavia
stato possibile ricavare il tempo e la
produttivit complessivi.

momento della raccolta. tuttavia


3.1 un
Inquadramento
ipotizzabile
contenuto idrico (M)
dell'area
e sono,
dellainfatti,
repari al 30%:
i sarmenti
caratterizzati
da
un'elevata
superficie
alt viti-vinicola
espositiva
che garantisce
una rapida
La Cooperativa
agricola "Energia
e
perdita
di contenuto
Terminata
Ambiente"
rappresentaidrico.
un'interessante
l'operazione
di raccolta,
balle sono
realt territoriale
dellale parte
pi
state
accatastate
su
uno
spiazzo
settentrionale
della
provincia
di
presso
Treviso. una vicina azienda agricola
Tale
associazione

nata
per
FOTO 3.3 - inACCATASTAMENTO
DELLE
raccogliere,
modo organizzato,
la
BALLE
DI
SARMENTI
PRESSO
UNA
VICINA
biomassa
proveniente
dalla
AZIENDA VITI-VINICOLA.
manutenzione
del verde pubblico
comunale e dalla potatura dei vigneti
delle aziende agricole e viti-vinicole
locali, lavorarla, selezionarla e renderla
3.2.1
Organizzazione
disponibile a fini energetici o per la
produzione di compost da reimmettere
della
raccolta
e
nei processi di coltivazione agricola.
dell'imballatura
costituita da 12 aziende agricole
Per la raccolta e l'imballatura dei
della
zona
della
pedemontana
sarmenti stata contattata una ditta
trevigiana da Cison, Frego- na, Vittorio
contoterzista che effettua lavorazioni in
Veneto e Sarmede, che, insieme,
agricoltura. La macchina impiegata
assommano una superficie a vigneto
stata una normale imballatrice da fieno
Foto: Archivio Dipartimento Territorio e Sistemi
comples
siva pari
a circa 50
ettari.Energie
Foto: Archivio
Associazione
Italiana
per
la
produzione
di
balle
di
Agro-Forestali (TESAF) - Universit degli Studi di
Agroforestali
(AIEL).
La maggioranza delle aziende agricole
dimensione
Padova.
della cooperativa inoltre socia della
1,5 * 1,2 m chiuse da una rete. Il
"Cantina
So-ciale
CooperativaDELL'OPERAZIONE
Agricola
TABELLA 3.1
DATI RIASSUNTIVI
DI RACCOLTA E IMBALLATURA.
di Vittorio Veneto", che riunisce oltre
FOTO 3.2 - CANTIERE DI RACCOLTA E
900 aziende operanti in 14 comuni del
IMBALLATURA DEI SARMENTI IN AZIONE.
Trevigiano: pertanto possibile fare
riferimento a questo bacino territoriale
e
produttivo,
costituito
complessivamente da oltre 1.400 ettari
ha
5,5
di vigneto.

Superficie
Tempo
ore
FOTO
3.1
VIGNETI
A
PROSECCO
DELLA
Numero
balle
n
balle
L'
ZONA
DI
VITTORIO
VENETO
(TV).
Numero
balle/ettaro
n
balle/ha
U

S
Produttivit
n balle/ora
Fonte: Cooperativa Agricola "Energia e Ambiente".
O
Peso iniziale balle
t
E
Produttivit
dei vigneti
t/ha
N

8
47
8,55
5,88
0,30
2,56

Contenuto idrico (M) ipotizzato


%
30
E
TABELLA 3.2 - CARATTERISTICHE DELLAt/ora
CIPPATRICE IMPIEGATA.
Produttivit
oraria
cantiere
1,76
R
Produttivit
oraria cantiere
G

E
TI
C
O
D
EI
S
A
R
M
E
N
TI

ha/ora

Foto: Archivio0,69
Associazione
Agroforestali (AIEL).

Italiana

3.2.2
Produttivit
e giornaliera

Foto: Archivio Associazione


Agroforestali (AIEL).

Caratteristiche
Potenza motore

Italiana

Energie
Valore
335

Energie

oraria

La fase di raccolta e imballatura dei


sarmenti di 5,5 ettari di vigneto ha
richiesto complessivamente un'intera
giornata di lavoro (8 ore), per una
produzione totale di 47 balle, con peso
iniziale Unit
di di circa
0,30 tonnellate
misura
kW

V
al
ut
a
zi
o
ni
te
c
ni
c
oe
c
o
n
o
m
ic
h
e
di
fil
ie
re
si
g
ni
fi
c
at
iv
e

A differenza del precedente cantiere, in


questa fase si eseguita l'analisi dei
tempi
al
fine
di
individuarne
l'operativit effettiva, cercando di
evidenziare i tempi di cippatura e i
tempi
morti (Grafico
3.1).
Diametro massimo di
cippatura
legno dolce,
ramaglie
56
legno duro

42
Apertura di alimentazione
56 * 99
GRAFICO 3.1 - ANALISI DEI TEMPI DEL
Diametro tamburo rotante
CANTIERE DI CIPPATURA, ESPRESSI IN %. 82
Numero coltelli
10 (20)
18%
Serbatoio carburante
800
lunghezza
6,60
Cippatura
Misure macchina
larghezza
2,55
altezza
3,70
Eliminazione
n
57
Numero balle
telo plastica e
t
0,225
residui
Peso singola balla
t
12,825
Totale materiale cippato
ore
1,5
Tempo cippatura
Eliminazione
Produttivit oraria
t/ora
8,55

Fonte: Elaborazioni Associazione Italiana Energie


Agroforestali - AIEL.

Si sono lavorate complessivamente 57


balle, di cui 47 prodotte nel mese di
Marzo 2009 e derivanti dai 5,5 ettari
oggetto di sperimentazione e le
restanti 10 prodotte in una fase
successiva. Le balle cippate pesavano
al
momento
della
sminuzzatura
mediamente 0,225 tonnellate ciascuna:
si sono pertanto ottenute in totale
12,825 tonnellate di cippato.
Per la cippatura stato necessario un
tempo complessivo pari a 1,5 ore: si
ricava una produttivit finale di 8,55
TABELLA 3.3 - DATI RIASSUNTIVI
CANTIERE DI CIPPATURA.

Fonte: De Luca S.a.s.

DEL

cm
cm
cm
cm
n
litri
m
m
m

3.3 Determinazione del costo


di produzione del cippato di
vite
Al fine di valutare la fattibilit tecnicoeconomica della filiera si provveduto
alla determinazione del costo di
produzione del cippato di vite.
La determinazione di tale costo,
espresso
in
Euro/t,

avvenuta
attraverso pi fasi consecutive di
calcolo. Nel caso specifico, non
essendo la Cooperativa "Energia e
Ambiente" in possesso di alcuna
attrezzatura idonea alla raccolta e alla
lavorazione dei sarmenti, si fatto
riferimento ai costi e alle tariffe
applicate dalle imprese contoterziste
utilizzate. Il ricorso a macchine in
dotazione alla cooperativa sicuramente
permetterebbe di ridurre il costo di tut te le singole fasi del processo
produttivo.

3.3.1
Costo delle fasi di
raccolta e imballatura
Voce di costo
Costo di raccolta e
imballatura
Costo di trasporto/
stoccaggio
Costo di cippatura
Costo unitario
totale

L'
U
S
O
E
N
E
R
G
E
TI
C
O
D
EI
S
A
R
M
E
N
TI
LO

Per il servizio di raccolta e imballatura


si contattato unCosto
contoterzista esterno
Unit di Contenuto
che
ha
appli
cato
una tariffa pari a
idrico
unitario
misura
12,00
Euro/balla.
Euro/t
M30
40,00
In riferimento alle 47 balle derivate dal
Euro/t
14,00
recupero M30
dei sarmenti
ottenuti dai 5,5
ettari oggetto di sperimentazione, il
Euro/t
M10
29,24 del
costo complessivo
cantiere
Euro/t
83,24
risultato pari a 564,00 Euro.
Sulla base dei dati riportati in
precedenza (durata delle fasi di
raccolta e imballatura pari a 8 ore
totali, produzione di 47 balle aventi ciascuna un peso medio di 0,30 t),
considerando
la
produttivit
complessiva del cantiere, risulta un
costo orario di 70,50 Euro/ora e un
costo per tonnellata lavorata pari a
Fonte:
Italiana Energie
40,00Elaborazioni
Euro/t (M Associazione
30).
Agroforestali - AIEL.

3.3.2
Costo del trasporto
al
luogo
di
3.2.4
Contenuto
idrico
stoccaggio/cippatura
del materiale cippato

Perfine
un dicalcolo
corretto
del costo
Al
valutare
il contenuto
idricodi
produzione
del
cippato
di
vite
si
reso
dei sarmenti cippati, prima della
necessario
conside
rare
anche
il
costo
destinazione finale al pellettificio, si
di trasporto
delle
balle dicam
sarmenti
fino
sono
eseguite
quattro
pionature
al
luogo
di
stoccaggio
e
succes
siva
sul cumulo di materiale sminuzzato.
cippatura.
Per
la misurazione del contenuto idrico
presenza
di singoli
distanze
di trasporto
eIndel
peso dei
campioni
si
contenute, una
nell'ambito
di un
impiegata
bilancia
ad raggio
alta
massimo
di
25
km
tra
i
vigneti
oggetto
precisione che utilizza il metodo di

FOTO
3.5 Euro
- BILANCIA
A INFRAROSSI
a 375,00
e, a partire
da una
IMPIEGATA
PER
LA
DETERMINAZIONE
produzione oraria di 8,55 t/ora,DEL
un
CONTENUTO
IDRICO DEL CIPPATO
DI VITE.
costo per tonnellata
cip- pata
pari a

29,24 Euro/t (M10).

3.3.4
Costo complessivo
di produzione del cippato di
vite
Il costo di produzione del cippato di
vite risulta quindi composto dalla
TABELLA 3.4 - VOCI DI COSTO CHE
CONCORRONO ALLA DETERMINAZIONE
Foto:
Archivio DEL
Dipartimento
DEL COSTO
CIPPATO Territorio
DI VITE. e Sistemi
Agro-Forestali (TESAF) - Universit degli Studi di
Padova.

Il sistema di misurazione consiste in


una bilancia collegata a una lampada a
infrarossi diretta sul piatto della
bilancia
stessa.
Per
effetto
del
riscaldamento, l'acqua evapora e la
bilancia misura la variazione del peso.
Successivamente, per differenza, si
pu determinare il contenuto idrico
presente nel campione. Questo sistema
stato impiegato in quanto in grado
di garantire una discreta precisione
delle misure (bilancia con grado di
accuratezza pari a
1. 001.g), associata alla facilit e alla
rapidit di utilizzo.
Per realizzare le misure si applicato il
seguente protocollo:
2. prelievo dei quattro campioni dal
cumulo di cippato;
3. campionamento della tara del piatto
della bilancia;
4. posizionamento del materiale sul
piatto stesso;
5. avvio del ciclo di misura e
campionamento del peso iniziale;
6. acquisizione
del
dato
e
sua
classificazione.
Il contenuto idrico (M) percentuale del
campione stato calcolato in funzione
in cui:
Mu = massa del legno umido;
Ma = massa del legno anidro.
Dalle analisi effettuate emerso che i
campioni presentavano mediamente
un contenuto idrico M pari all'11%
circa. Il materiale cippato presentava
un contenuto idrico molto ridotto,
risultando pertanto idoneo a essere
destinato a un successivo processo di
pellettizzazione senza ulteriori processi

V
al
ut
a
zi
o
ni
te
c
ni
c
oe
c
o
n
o
m
ic
h
e
di
fil
ie
re
si
g
ni
fi
c
at
iv
e

3.4.1
Valutazione
del
costo di trasporto del cippato
di vite al pellettificio
L'azienda Priant S.p.A. distava circa 25
km dal luogo di stoccaggio del cippato.
Per il trasporto del materiale al
pellettificio si impiegato un camion
Costo
Unit
di con
con rimorchio
capienza pari a 32
unitario
misura
mc.
In
base
alle
attuali tariffe
Costo di produzione del
Euro/t
83,24
cippato
chilometriche
dai
Costo
di trasporto fino
al
Euro/t
15,00applicate
trasportatori,
per
trasporti
fino
a
25
km
pellettificio
Costo unitario totaledi distanza,
Euro/t si attribuito
98,24
un costo pari
Voce produttivaa 15,00 Euro/t.
Valore
Unit di
Il costo misura
della materia prima franco
Produzione oraria pellet
t/ora
1,5
pellettificio
quindi
risultato pari alla

positivo e il prodotto ottenuto


risultato compatto e con buona
durabilit meccanica.

3.4.3
Costo
produzione del pellet

di

Il pellettificio Priant S.p.A. di Vazzola


presenta le caratteristiche produttive
TABELLA
3.6
CARATTERISTICHE
PRODUTTIVE DEL PELLETTIFICIO.

Giorni produzione/anno
giorni/anno
334
Totale produzione
t
36
TABELLA
3.5
COSTO
giornaliera
Totale produzione annua
t
|12.024

DELLA MATERIA
PRIMA FRANCO PELLETTIFICIO.

Fonte: Elaborazioni Associazione Italiana Energie


Agroforestali - AIEL.

3.4.2
Valutazione
fattibilit
tecnica
pellettizzazione

della
della

Nel processo produttivo la materia


prima viene immessa nella cavit di
pellettatura dove un pressore rotante
forza il materiale attraverso degli
stampi forati, comprimendolo in pellet.
Il
raggiungimento
di
elevate
temperature determina il parziale
rammollimento dei costituenti della
matrice legnosa, in modo specifico
della lignina, che fondendosi funge da
collante naturale.
La fase successiva quella di
raffreddamento, durante la quale
avviene un'ulteriore essiccazione del
combustibile e la separazione delle
parti fini.
Le
fasi
principali
del
processo
produttivo sono:
1. Pre-trattamento della materia prima
al fine di renderla omogenea in
termini di granulometria e umidit.
Tale fase consiste in una serie di
operazioni quali: raffinamento, essiccazione,
condizionamento
e
separazione dei metalli;
2. Pellettizzazione degli scarti legnosi
all'interno di matrici forate dette

Fonte: Elaborazioni Associazione Italiana Energie


Agroforestali - AIEL.

La produzione del cippato di vite nel


caso
della
Cooperativa
Energia
Ambiente si caratterizza per un costo
complessivo pari a 83,24 Euro/t.
Se si considera il punto di vista
dell'azienda
vitivinicola,

bene
ricordare come l'utilizzo del le potature
a fini energetici comporti in ogni caso
un vantaggio di tipo economico,
quantificabile nella mancata spesa per
lo smaltimento dei residui.
Dal punto di vista fitosanitario infatti
vige l'obbligo di allontanare le potature
dal campo: da un'indagine effettuata in
zona si riscontrato che i contoterzisti
locali che effettuano questo tipo di
attivit mediamente applicano per
10smaltimento una tariffa pari a 50,00
Euro/ ettaro.

3.4
Analisi
tecnicoeconomica del processo
di pellettizzazione dei
sarmenti di vite
Conclusasi la fase di raccolta e
cippatura dei sarmenti di vite, il
materiale ottenuto stato conferito
presso il pellettificio Priant S.p.A. di
Vazzola (TV), dove, in data 1 Settembre
2009, avvenuta la trasformazione in
pellet.

TABELLA 3.7 - VOCI DI COSTO CHE CONCORRONO AL COSTO UNITARIO TOTALE DI


PRODUZIONE DEL PELLET DI VITE.

Fonte: Elaborazioni Associazione Italiana Energie Agroforestali - AIEL.

3.5 Il
comportamento
del pellet di vite nei
moderni impianti di
combustione

L'impiego del pellet di vite in piccole


caldaie a griglia fissa (il test stato
effettuato in un impianto di potenza
nominale 25 kW) ha eviden ziato alcune
criticit che devono essere affron tate e
risolte. I problemi principali riguardano
in particolare una combustione non
ottimale,
l'accumulo di depositi e la
Fonte: Priant S.p.A.
formazione di scorie. In tale tipo di
impianti pertanto l'impiego del pellet di
viteil non
da
ritenersi pienamente
Per
servizio
di produzione
del pellet la
idoneo. S.p.A.
Priant
ha
applicato
alla
Le
indicazioni
fornite
dal
test
in
una
Cooperativa "Energia e Ambiente" una
caldaiapari
a pellet
conEuro/t,
mini griglia
mobile
tariffa
a 80,00
comprensiva
orizzontale
(po
tenza
nominale
15
kW)
anche del costo del confezionamento.
sono invece state
pi favorevoli.
In
Sicuramente
il ricorso
a servizio
questo
caso
la
combustione

stata
pi
contoterzi anche per la pellettizzazione
continua e pi
si osserva
costituisce
unottimale,
vantaggio
per to
la
un
minor
numero
di
scorie
di
Costo
unitario
% sul
cooperativa,
daltotale
momento che eessa
83,24
46,7
accumuli
ceneri.
non
ha i dimezzi
per un investimento
15,00
8,4
Da
questi test come
pertanto
si pu
con
siderevole
quello
che dedurre
si deve
80,00 il pellet
44,9
come
di
vite
possa
essere
attuare
per
la
realizzazione
di un
178,24
100,0
impiegato
idone
amente
in
caldaie
a
pellettificio.
griglia mobile, in grado di gestire
Sulla base di tali dati risulta come il
combustibili a elevato contenuto di
costo unitario totale di produzione del
ceneri e dotate di dispositivi per la
pellet di vite da parte della Cooperativa
gestione di depositi o scorie (ad
"Energia e Ambiente" sia pari a 178,24
esempio la presenza di si stemi
automatici di pulizia) e per la rimozione
GRAFICO 3.2 - VOCI DI COSTO DELLA
della cenere.
PRODUZIONE DEL PELLET DI VITE.
Nell'impiego
in apparecchi idonei, la
Pellet di legno
combustione
del pellet di vite d
5,3
origine 15,1 a
emissioni
che
tendenzialmente
rispettano i limiti di
44
legge fissati dalle norme di settore.
Nelle successive tabelle si riportano i

Il pellet di vite presenta delle


caratteristiche qualitative differenti
rispetto
al
pellet
di
legno
comunemente impiegato nelle stufe
domestiche.
Il
parametro
che
lo
differenzia
maggiormente rappresentato dal
contenuto di ceneri, che si attesta su
valori pari al 2,5% ed mediamente
pi elevato a causa della maggiore
presenza di corteccia.
Rispetto ai parametri definiti dal
disciplinare che caratterizza il pellet
certificato come "Pellet Gold", il pellet
Voce di costo
Unit di
di vite presenta inoltre misura
unEuro/t
potere
Costo di produzione del cippato
calorifico inferiore leggermente
Costo di trasporto al pellettificio
Euro/t pi
basso
e livelli di azoto totale eEuro/t
di rame
Costo di pellettizzazione
e confezionamento
rispetto ai valori
Costo unitario totalesuperiori
Euro/tmedi
rilevabili nel legno non trattato (questo
a causa dei trattamenti fitosanitari
effettuati nel corso del processo
produttivo di coltura della vite).
Nel
corso
del
progetto
"Vitis
energetica" a cui si accennato nei
precedenti capitoli, il pellet di vite
stato sottoposto a una serie di prove
di vite
per testarne il Pellet
possibile
impiego
L'
O2 (%)
10,2
valutando
moltepli
ci
parametri,
tra cui
U
CO2S(%)
10,2
il suo comportamento nel processo di
CO O
(mg/Nm3)
64
combustione e le emissioni
derivanti
3
NO E
(mg/Nm )
203
(emissioni
gassose
e
di
polveri).
Da
3
NO2N(mg/Nm )
3
3
questi
test,
alla
luce
delle
sue
NOxE(mg/Nm )
132
206
SO2R
(mg/Nm3)
12
non
misurato
TABELLA 3.8 - CONFRONTO TRA LE EMISSIONI DERIVANTI DALLA COMBUSTIONE DEL
G
PELLET DI VITE E DEL PELLET DI LEGNO.
E
TI
C
O
D
EI
S
A
R
M
Fonte: Elaborazioni Associazione Italiana Energie
E
Agroforestali - AIEL.
N
TI
o

V
al
ut
a
zi
o
ni
te
c
ni
c
oe
c
o
n
o
m
ic
h
e
di
fil
ie
re
si
g
ni
fi
c
at
iv
e

Emissioni rilevate
(mg/Nm3)

Polveri totali
CO
NOx
SOx
Produzione Lorda
Vendibile (PLV)
Costi di produzione
Margine operativo
Netto (MoN)

Pellet di vite

Norma italiana (D.Lgs.


Norma europea (EN 303-5)
152/2006)
35-150 kW 150-3.000 kW
0-50 kW
50-150 kW

Test caldaia Test caldaia


TABELLA 3.9 - CONFRONTO TRA LE EMISSIONI DERIVANTI DALLA COMBUSTIONE DEL
25 kW
15 kW
PELLET
DALLE NORMATIVE
ITALIANE
ED EUROPEE DI
108-131 DI VITE
41-54E I VALORI
200 DEFINITI100
150
150

RIFERIMENTO.
380-640
190-204

64
206
12

Euro/anno

538.400,00

Euro/anno

479.821,00

Euro/anno

350
500
200

300
500
200

3.000

2.500

58.579,00

Note: Test condotti dall'Austrian Bioenergy Centre (GbmH).


Fonte: Francescato Valter, Antonini Eliseo, Paniz Annalisa, Grigolato Stefano (2007). Vitis energetica.
Valorizzazione energetica dei sarmenti di vite in provincia di Gorizia.

Rispetto al pellet di legno, le emissioni


di CO e NOx a partire dalla
combustione del pellet di vite sono pi
elevate.
Per quanto riguarda i livelli di emissioni
riscontrate, le polveri totali rientrano
sempre entro i limiti di legge prefissati.
Riguardo alle emissioni gassose, l'unica
criticit si osserva analizzando le
emissioni di CO; tuttavia, quando il
pellet di vite impiegato presso
caldaie a griglia mobile, in grado di ge stire combustibili a elevato contenuto
di ceneri e dotate di dispositivi per la
gestione di depositi o scorie, tutte le
emissioni rispettano ampiamente i
limiti di legge fissati dalle norme
italiane ed europee.

modo da garantire un certo margine di


guadagno alla cooperativa.
Supponendo che tutto il pellet prodotto
dalla raccolta dei sarmenti di vite della
Cantina Sociale di Vittorio Veneto
venga venduto a questo ragionevole
prezzo, e considerando i costi di
produzione precedentemente indicati,
possibile ottenere un margine
operativo netto (MoN) annuo derivante
dalla gestione dei sarmenti pari a
58.579,00 Euro (Tabella 3.10), senza
considerare
nessun
investimento
iniziale e usufruendo dei servizi conto
TABELLA 3.10 - MARGINE OPERATIVO
NETTO DELLA COOPERATIVA DERIVANTE
DALLA PRODUZIONE E DALLA VENDITA DEL
PELLET DI VITE.

3.6 Potenzialit
produttiva della Cantina Sociale di Vittorio
Veneto
Il bacino territoriale di riferimento
rappresentato dalle superfici a vigneto
della "Cantina Sociale Cooperativa
Agricola di Vittorio Veneto", che si
attestano attorno a un'estensione
complessiva di circa 1.400 ettari
distribuiti in un arco spaziale avente un
raggio di circa 10 km. La Cooperativa
Energia e Ambiente potrebbe, quindi,
gestire una superficie a vigneto pari a
1.400 ettari, occupandosi della raccolta
e della lavorazione dei sarmenti di vite
per
l'ottenimento
di
cippato
successivamente
trasformabile
in
pellet.
Sulla base delle capacit produttive
precedentemente illustrate, da tale
superficie
risultano
annualmente
disponibili
11.964
rotoballe
(8,55
Note: Test condotti dall'Austrian Bioenergy Centre (GbmH).
rotoballe/ettaro),
Fonte: Francescato Valter,corrispondenti
Antonini Eliseo, Paniza Annalisa, Grigolato
2.692
tonnellate
10) didicippato
Valorizzazione
energetica(M
dei sarmenti
vite in provincia di Gorizia.
(0,225 tonnellate/ balla di cippato), da

Stefano (2007). Vitis energetica.

piccoli impianti di riscaldamento a


pellet con potenza termica installata
pari a 30-35 kW: in tali contesti
residenziali si stima un consumo di
biomassa mediamente pari a 9-10
t/anno/impianto
(considerando
sempre rendimenti del 90% e un
funzionamento medio dell'impianto di
TABELLA 3.11 - DATI DI BASE PER
L'OTTENIMENTO DEL NUMERO DI IMPIANTI
INSTALLABILI ALIMENTATI CON IL PELLET
PRODOTTO DALLA COOPERATIVA "ENERGIA
E AMBIENTE".

potature di vite recuperate dal


comprensorio di 1.400 ettari, in termini
energetici si riscontra un risparmio
annuo di CO2 pari a circa 3.600
tonnellate rispetto al gasolio e pari a
quasi 2.500 tonnellate rispetto al
TABELLA 3.12 - EMISSIONI DI CO 2
DALL'IMPIEGO
DI
VARI
TIPI
DI
COMBUSTIBILI RINNOVABILI E FOSSILI.

Fonte: Elaborazioni Associazione Italiana Energie


Agroforestali - AIEL.

Nell'eventualit
di
ipotizzare
l'installazione
di
impianti
di
riscaldamento di taglia pi grossa, la
stessa quantit annua di biomassa
potrebbe soddisfare il fabbisogno
richiesto da una ventina di impianti di
Potenza impianto
kW
riscaldamento
a 100
pellet con potenza
Ore utilizzo annue
ore
1500
termica installata pari a 400-500 kW
Rendimento
%
90
(consumo
di biomassa
mediamente
Energia necessaria
MWh/anno
135
stimato t/anno pari 29
a
120-150
Combustibile necessario
Numero di impianti t/anno/impianto).
n
93
installabili
Ovviamente
stime
possono variare
CO2 le CO
2 eq.
sensibil(kg/MWh)
mente a
seconda
di molteplici
(kg/MWh)
Cippato forestale (50 aspetti
kW)
21,12
23,95
e parametri, tra cui l'ubicazione
del sito in cui installata la centrale
termica
(pianura,
collina,
pedemontana), la natura dell'utenza
riscaldata (edificio pubblico, utenza
privata residenziale, sito produttivo), la
L'
cubatura degli edifici serviti dagli
U
impianti termici, l'effettivo consumo
S
O
annuo di combustibile per ogni
E
specifico
caso,
le
modalit
di
N
funzionamento
dell'impianto
stes
so
E
(numero
di
ore
annue
di
R
funzionamento,
rendimento
della
G
E
caldaia,
dimensionamento
della
TI
capacit dell'accumulatore).
C
O
3.6.2
Calcolo
della
D
riduzione
di
CO
2
EI
L'adozione di sistemi di riscaldamento
S
A
che impiegano biomasse comporta
R
sempre dei vantaggi anche di tipo
M
ambientale.
E
infatti possibile calcolare la riduzione
N
dell'impiego
di
CO2
conseguibile
TI
NJ

Fonte: Elaborazioni Associazione Italiana Energie


Agroforestali - AIEL.

3.6.1

Potenzialit reali

Il pellet di vite risulta essere un


prodotto ottimale per l'impiego in
idonee caldaie per il riscaldamento
domestico.
In termini indicativi, al fine di cogliere
le reali potenzialit finora inespresse
del territorio, con il pellet prodotto
dalle potature di vite ricavate dai 1.400
ettari
eventualmente
oggetto
di
recupero e valorizzazione energetica,
possibile alimentare 93 impianti di
riscaldamento a pellet con potenza
termica installata pari a 100 kW e
utilizzo medio annuo di 1.500 ore
(Tabella 3.11).
Con le 2.692 tonnellate di pellet di vite
che si ipotizzato annualmente

V
al
ut
a
zi
o
ni
te
c
ni
c
oe
c
o
n
o
m
ic
h
e
di
fil
ie
re
si
g
ni
fi
c
at
iv
e

Cippato forestale (1 MW)


Cippato da SRC di pioppo (50
kW)
Pellet (10 kW)
Pellet (50 kW)
Gasolio (10 kW)
Gasolio (1 MW)
Metano (10 kW)
Metano (1 MW)

21,13
27,39
26,70
28,95
315,82
321,88
226,81
233,96

23,95
40,16
29,38
31,91
318,91
325,43
251,15
257,72

Risparmio in CO2
CO2 evitata
CO2 equivalente
evitata

Unit
di Gasolio Metano
misura
t/anno
3.601 2.484
Ilt/anno
consumo
energetico
3.603 2.752

per
la
produzione
e
l'uso
finale
del
combustibile comporta l'emissione in
atmosfera di una certa quantit di
anidride carbonica (CO2) e di altri gas a
effetto serra che sono espressi in forma
aggregata
in
termini
di
CO2
equivalente. Sulla base dei dati
desumibili dalla Tabella 3.12, in termini
di CO2 equivalente il risparmio annuo
di 3.603 tonnellate rispetto al gasolio e
a 2.752 tonnellate rispetto al metano
(vedi la sottostante Tabella 3.13).
Risparmio in CO? equivalente rispetto
al gasolio
- emissione di CO2 equivalente per
produrre i 135 MWh impiegando
gasolio in 1 caldaia: 135 MWh *
318,91 kg CO2 equivalente /MWh =
43.052,85 kg CO2 equivalente =
43,052 t CO2 equivalente
- emissione di CO2 equivalente per
produrre i 135 MWh impiegando
pellet in 1 caldaia: 135 MWh * 28,95
kg CO2 equivalente /MWh =
4.307,85 kg CO2 equivalente =
4,307 t CO2 equivalente
- risparmio conseguibile in 1 caldaia
sostituendo il gasolio col pellet =
43,052 - 4,307 = 38,745 t CO 2

Risparmio in CO2 equivalente rispetto


al metano
- emissione di CO2 equivalente per
produrre i 135 MWh impiegando
metano in 1 caldaia: 135 MWh *
251,15 kg CO2 equivalente /MWh =
33.905,25 kg CO2 equivalente =
33,905 t CO2 equivalente
- emissione di CO2 equivalente per
produrre i 135 MWh impiegando
pellet in 1 caldaia: 135 MWh * 31,91
kg CO2 equivalente /MWh =
4.307,85 kg CO2 equivalente =
4,307 t CO2 equivalente
- risparmio conseguibile in 1 caldaia
sostituendo il metano col pellet =
33,905 - 4,307 = 29,598 t CO 2
equivalente
- risparmio conseguibile nell'ipotesi di
Fonte:
Francescato
Valter, Antonini
Eliseo,
Paniz
alimentare
a pellet
di vite 93
caldaie
Annalisa, Berton Marino (2006). Legna e cippato.
Filiere modello per la provincia di Venezia.
Soluzioni operative
economiche.
TABELLA
3.13 e valutazioni
CALCOLO
DELLA

RIDUZIONE DI CO2 E DI CO2 EQUIVALENTE


PASSANDO DA COMBUSTIBILI FOSSILI AL
PELLET.
Risparmio in CO2 rispetto al gasolio

emissione di CO2 per produrre i 135


MWh impiegando gasolio in 1
caldaia: 135 MWh
* 315,82 kg CO2/MWh = 42.635,7 kg
CO2 = 42,635 t CO2
- emissione di CO2 per produrre i 135
MWh impiegando pellet in 1 caldaia:
135 MWh
*
28,95 kg CO2/MWh = 3.908,25 kg
CO2 =
3.908
t CO2
- risparmio conseguibile in 1 caldaia
sostituendo il gasolio con il pellet =
42,635 3.908
= 38,727 t CO2
- risparmio conseguibile nell'ipotesi di
alimentare a pellet di vite 93 caldaie
da 100 kW (sostituendo il gasolio col
pellet) = 38,727 * 93 = 3.601 t CO2
Risparmio in CO? rispetto al metano
- emissione di CO2 per produrre i 135
MWh impiegando metano in 1
caldaia: 135 MWh
* 226,81 kg CO2/MWh = 30.619,35 kg
CO2 = 30,619 t CO2
- emissione di CO2 per produrre i 135
MWh impiegando pellet in 1 caldaia:
135 MWh
*
28,95 kg CO2/MWh = 3.908,25 kg
CO2 =
3.908
t CO2
- risparmio conseguibile in 1 caldaia

4.24. La
fase della
di raccolta Sulla base di questa notevole
Il caso
emersa l'opportunit di
e Cooperativa
di
trasporto:
Coal dieterogeneit
predisporre
per
i
viticoltori
un
produttivit
costi
Motta di eLivenza

protocollo che preveda l'andana- tura


Tra la fine dell'inverno 2008 e l'inizio
per file alternate e la concentrazione
della primavera 2009, la Cooperativa
dei tralci al centro degli interfilari, in
4.1
Inquadramento
COAL, presso gli appezzamenti di
e ha
dellamodo
re-da poter alimentare in continuo
propriet di alcuni dell'area
suoi asso ciati,
l'organo
raccoglitore e cos compattare
viti-vinicola
effettuato una serie alt
di prove
di raccol ta
meglio
il
ballone in formazione.
La derivanti
Societ daCooperativa
dei sarmenti
potature di Agricola
A volte la produttivit stata
Livenza
(COAL)
rappresenta
influenzata
anche
dalla
ridotta
FOTO 4.3 -un'interessante
ANDANA DI SARMENTI
realt LUNGO
territoriale della
larghezza
dei
filari
rispetto
alla
UN INTER- FILARE.
parte pi orientale della provincia di
macchina utilizzata e dalla presenza di
Treviso.
capezzagne troppo strette.
La cooperativa ha sede a Motta
Non di
stato segnato il vitigno di
Livenza (TV) ed nata nel raccolta:
1976; si intervenuto tra gli altri su
Luigi Barella (Veneto Agricoltura).
attualmente conta circa 150 soci
tra di Foto:
vitigni
Prosecco, Tocai, Cabernet, i
agricoltori e viticoltori. La superficie
quali sono senz'altro molto pi
agricola
afferente
alla
societ
produttivi rispetto all'incrocio Manzoni
ammonta a circa
e altri.
cooperativa
da del
qualche
3.1 ettari, di cui 1.000 ettari a In
vitegenerale,
ei
a seconda
tipo dianno sta
operando
sul
tema
della raccolta e
restanti
vigneto
e
delle
condizioni
dell'uso
dei
sarmenti
a
scopi
2.1 a seminativi, soprattutto mais
e
dell'andanatura,
la fase di rac colta
haenergetici.
questo contesto
la aCOAL ha
soia.
consentitoIndi raccogliere
da circa 2,5
effettuato
molte
sperimentazioni
rotoballe/ettaro.
Lo scopo della cooperativa di 5-6
fornire
riguardo
tutte le
fasi delsul
la raccolta e
sono a state
lasciate
ai
soci
e
agli
agricoltoriLe rotoballe
del
della trasformazione
campo di raccolta
in una posizione dei
tale sarmenti
comprensorio opitergino- mottense
Foto: Luca Bettinelli
(Societ Cooperativa
Agricola
da non
disturbare lecippatura),
operazioniinstallando
(imballatura,
un'assistenza
nelle
pratiche
agrono
ha
100
Livenza - COAL).
successive
al
vigneto.
la propria
sede una
moderna
miche
raccolta delle produzioni
Fonte:presso
Elaborazioni
Veneto Agricoltura
- Settore
Tempo
oree nella76
Per
quanto
Bioenergie
riguarda
e
Cambiamento
il
Climatico.
peso
delle
caldaia a biomassa (Foto 4.1 e Foto
agrico
le. Tra 300
le varie attivit rientrano
Numero balle
n balle
4.2) alimentata mediante cip- pato
l'essiccazione
e
lo
stoccaggio
dei
Numero balle/ettaro
n balle/ha
2,5-6
Le prove di nraccolta
hanno
interessato
Produttivit
balle/ora
1-7
derivante da tralci di vite. Nel dettaglio
cereali, la commercializzazione di
circa 100 ettari
di |0,5-0,65
vigneti e hanno
Peso iniziale balle
si tratta di una caldaia Sommerauer &
mezzit tecnici
(sementi,
concimi,
permesso
di t/haottenere
300
Produttivit dei
vigneti
1,25-3,9circa
Lindner, posta all'interno di un modulo
agrofar
maci, Tale
ecc.) e dei prodotti delle
rotoballe
di
sarmenti.
Contenuto idrico
(M)
%
50-55 fase ha ri container denominato Biocompact.
agricole
osservato
Produttivit oraria
cantiere
t/ora 761,97chiesto
inaziende
totale
oredella
di zona.
lavoro
La cooperativa, oltre a disporre gi di
2,56
Nell'ultimo
decennio
la
Cooperativa
Produttivit oraria cantiere
ha/ora
1,31
circa
COAL
iniziato
a
occuparsi
TABELLA 4.1
- DATI ha
OSSERVATI
A PARTIRE
1.1 ettari di vigneto di propriet dei
DALLE PROVE DI RACCOLTA.
suoi associati, potrebbe disporre in
zona di altre aree a vigneto su cui
FOTO 4.1 - CALDAIA A CIPPATO DA TRALCI
L'
DI VITE PRESSO IL CENTRO AZIENDALE
effettuare la raccolta, quantificabili in
U
DELLA COOPERATIVA COAL.
altri 4.000 ettari. Si pu pertanto sti S
mare in un totale di circa 5.000 ettari
O
E
la superficie sui cui poter organizzare
N
la raccolta annua dei tralci e sulla
E
quale
impostare
la
logistica
di
R
collocazione
dei
siti
intermedi
di
G
trasformazio
ne
e
stoccaggio
e
degli
E
TI
impianti
finali
di
conversione
C
energetica.
O
Per cercare di internalizzare il valore
D
aggiunto,
la
cooperativa
sta
EI
S
strutturando una nuova attivit basata
A
sul
servizio
di
fornitura
calore,
R
attraverso l'installazione di moderne
M
caldaie ad alto rendimento presso i
E
propri clienti. Attualmente 5 soci della
Foto: Luigi Barella (Veneto Agricoltura).
N
TI
COAL utilizzano il modulo Biocompact e
fM
PM

V
al
ut
a
zi
o
ni
te
c
ni
c
oe
c
o
n
o
m
ic
h
e
di
fil
ie
re
si
g
ni
fi
c
at
iv
e

V
al
ut
a
zi
o
ni
te
c
ni
c
oe
c
o
n
o
m
ic
h
e
di
fil
ie
re
si
g
ni
fi
c
at
iv
e

FOTO 4.4 - ROTOBALLA APPENA FORMATA.

Fonte: Elaborazioni Associazione Italiana Energie


Agroforestali - AIEL.

4.2.1
campo

Produttivit

in

La produttivit stata assai variabile, a


seconda
della
preparazione
del
materiale da raccogliere: nei vari casi
si sono osservati dati assai differenti,
compresi tra 1 rotoballa/ora e quasi 7

Foto: Luca Bettinelli (Societ Cooperativa Agricola


Livenza - COAL).

4.2.2
Cantiere di raccolta
e imballatura

Il cantiere era costituito da un


operatore e da una trattrice da 80 CV
con la macchina operatrice, una
rotoimballatrice "modello Galligna- ni"
appositamente modificata da un socio
della Cooperativa COAL per la raccolta

4.2.4
Accumulo e spazio
occupato

Presso il piazzale della cooperativa si


provveduto allo scarico delle rotoballe
e alla creazione di grandi cataste per il
loro accumulo.
Una catasta di circa 140 rotoballe (Foto
4.7 e Foto 4.8) occupava uno spazio
rettangolare di circa 18 metri sul lato
lungo (14 rotoballe) e 7 metri sul lato
corto (5 rotoballe). In altezza si
FOTO 4.7 - ACCATASTAMENTO
ROTOBALLE IN CUMULO.

DELLE

Foto: Luca Bettinelli (Societ Cooperativa Agricola


Livenza - COAL).
Valore

Unit di
misura
Questa fase
Potenza motore
320ha avuto
CV bisogno di alcune
ope
razioni
di
manutenzione
alla
80
cm
Diametro massimo di
macchina,
quan
tificabili
in
cippatura
Apertura di alimentazione
120 * 80 ordinaria
cm
manutenzione
pari a circa 7
121
cm straordinaria di
Larghezza della bocca
di e manutenzione
ore
alimentazione
circa 4 ore.
Numero coltelli
14
n
La formazione delle rotoballe ha
Peso complessivo Foto: Luca Bettinelli
22.000 (Societ
kg Cooperativa Agricola
richiesto
anche l'uso
dello spago
m
Livenza Lunghezza
- COAL).
legante,
per
un
consumo
di circa 0,45
7,00
Misure macchina
Larghezza
m
2,55
kg/rotoballa.
Altezza 3,90
m

Sulla 4.8
base
del tempo
richiesto per lo
FOTO
- CUMULO
DI ROTOBALLE.

L'
U
S
O
E
N
E
R
G
E
TI
C
O
D
EI
S
A
R
M
E
N
TI
fM

svolgimento del lavoro (considerando


oltre ai tempi effettivi di raccolta anche
i tempi di manutenzione) e dell'impiego
della macchina e della manodopera
aziendale dedicate alla fase di raccolta,
si stimato un costo complessivo variabile tra i 17,14 e i 25,00
Euro/tonnellata. Sulla base di queste
imputazioni, il costo di raccolta
risultante inferiore rispetto a quan to
riscontrato
nell'esperienza
della
Cooperativa Energia e Ambiente, che

Foto: Luca Bettinelli (Societ Cooperativa Agricola


Livenza - COAL).

FOTO 4.6 - ROTOIMBALLATRICE "MODELLO


GALLIGNANI" IN AZIONE.

4.3 La fase di cippatura del


materiale:
produttivit
e
costi
Sul piazzale di raccolta si poi
provveduto
alla
cippatura
del
materiale.
Si
segnala
che,
per
ottimizzare ulteriormente i costi riferiti
alle successive fasi di trasporto della
biomassa, l'impianto di conversione
energetica finale dovrebbe sempre
essere
ubicato
nelle
immediate
adiacenze
del
sito
di
sminuzzatura.
Foto: Luca Bettinelli (Societ Cooperativa Agricola
La
fase- COAL).
di cippatura stata eseguita
Livenza
con l'ausilio di una macchina dotata di

Si

impiegata
una
cippatrice
4.2.3
Cantiere
di
Heizohack
mo
dello
14-800
K
prodotta
trasporto e accatastamento
dalla
ditta
Heizomat
Nel
Settembre
2009GmbH
si (vedi
sono
Tabella
4.2)
montata
su
un
auto
carroe
organizzate le fasi di trasporto
Mercedes
potenza di 320 CV
e
successivodellaaccatastamento
delle
azio
nata per
mezzodal delcampo
motore
rotoballe
prodotte
al
dell'autocarro
stes
so;
per
disporre
di
piazzale della cooperativa.
una
macchina primaverile-estivo
idonea
si
deve
Nel
periodo
le
considerare
un
costo
orario
del
nolo
a
rotoballe hanno perso il loro contenuto
idrico: a Settembre il peso medio
TABELLA
- CARATTERISTICHE
risultava4.2variabile
fra 0,32 eDELLA
0,35
CIPPATRICE
IMPIEGATA.
tonnellate/rotoballa.
Il materiale era assai secco, con un
contenuto idrico che si attestava
attorno al 10-12%.
Si sono strutturati due diversi tipi di
cantieri,
caratterizzati
da
una
differente disponibilit di macchine
Cantiere n 1
Tale cantiere si caratterizzato per la
presenza di un operatore con trattore
dotato di un caricatore e di un pianale
sui cui si potevano caricare circa 20
rotoballe. Per ogni singolo viaggio si
effettuato un carico medio di circa 6,47 tonnellate.
Rimanendo all'interno di un raggio
entro i 25 km rispetto al centro
aziendale, le operazioni di raccolta
delle rotoballe, caricamento sul pia nale, trasporto e scarico presso il
piazzale della cooperativa hanno
richiesto mediamente circa 1 ora di
tempo.
Se
si
fosse
effettuata
questa
operazione in servizio contoterzi, si
sarebbe dovuto sostenere un costo
orario quantificabile in circa 80,00
Euro/ ora. Sulla base di questa tariffa
media applicata dai trasportatori conto
terzi della zona, risultato un costo per
questo cantiere variabile tra 11,43 e
12,5 Euro/tonnellata, in riferimento a
una biomassa avente un contenuto
idrico (M) attorno al 10%.
Cantiere n 2
Tale cantiere stato caratterizzato
dalla presenza di due operatori, uno
con la trattrice e il rimorchio e uno con
una trattrice e una forca per il
caricamento. Sul rimorchio si sono
potute caricare di volta in volta circa 18
rotoballe. Per ogni singolo viaggio si
effettuato mediamente un carico di
circa 5,8-6,3 tonnellate. Considerando
lo stesso tempo di durata delle varie
operazioni di raccolta delle rotoballe,
caricamento, trasporto e scarico presso
il
piazzale
della cooperativa
(1

La capacit di lavorazione oraria della


cippa- trice, da prove effettuate con il
materiale raccolto, variata da 60 a 90
secondi per ogni ro- toballa.
In un'ora quindi si pu stimare una
capacit lavorativa di circa 40-48
rotoballe: in termini di peso ne deriva
una produttivit di circa 12,816,8 t/ora
(Tabella 4.3).
Sulla base della tariffa oraria per il nolo
a caldo della macchina (pari a circa
250,00-300,00 Euro/ ora), a partire da
questi dati di produttivit il costo per
unit di peso su base oraria varia da
14,88 a 23,44 Euro/t.
La cippatura del materiale ritraibile da
una
superfide
di
1.000
ettari
(basandosi su una produzione di circa
300 rotoballe a partire dai 100 ettari
oggetto
della
prova
di
sperimentazione) dovrebbe pertanto
comportare un tempo di lavorazione
della cippatrice di circa 9-11 gior nate
da 8 ore lavorative.
Nella successiva Tabella 4.4 si riportano
le varie voci di costo che concorrono a
determinare il costo complessivo di
produzione del cippato di vite.

pianto di combustione centralizzato,


di scala industriale, che alimenta
una rete di teleriscaldamento pi o
meno sviluppata;
- impiego diretto del cippato in azienda
agricola utilizzando caldaie di piccola
taglia.
Per valutare la bont del cippato di vite
come combustibile, il suo impiego
stato testato in entrambi i contesti
sopra indicati nel corso di uno studio
patrocinato dall'Istituto Edmund Mach
e dall'Istituto Agrario di San Michele
all'Adige e svoltosi tra il 2007 e il 2008.
Si sono individuati due tipi di impianti,
le cui caratteristiche sono riportate in
Tabella 4.5.

Nel corso di queste prove si sono


osservate le modalit di svolgimento
del
processo
di
combustione,
analizzando la qualit dei fumi e delle
emissioni derivanti (emissioni gassose
Fonte: Societ Cooperativa Agricola Livenza - COAL.
e di polveri).
Nel corso delle prove effettuate
nell'impianto
di scala
(due
FOTO 4.9 - CIPPATRICE
IN industriale
AZIONE.
caldaie di potenza termica unitaria
%
ciascuna di 410-12
MW, per un totale di 8
Peso singola balla
4.4
Il
comportamento t MW termici),0,32-0,35
i
parametri
osservati sono
Tempo di cippatura per ogni singola rotoballa
sec
60-90
del
cippato
di
vite
nei
tutti
rientrati
ampiamente
al di sotto
Produttivit oraria
rotoballe/ora
40-48
legge (vedi la sottostante
moderni
impianti
dit/oradei limiti di 12,8-16,8
Produttivit oraria
TABELLA 4.3 - DATI RIASSUNTIVI DEL CANTIERE DI CIPPATURA.

Fonte: Elaborazioni Associazione Italiana Energie Agroforestali - AIEL.


Costo unitario
Costo
minimo
Costo massimo
Foto:
Luca Bettinelli
(Societ Cooperativa Agricola
Voce di costo
Raccolta
L'
in campo (rapportato M 10%)
Livenza
17,14
COAL).
25,00
Euro/t
U
Trasporto
e accatastamento
Euro/t
11,43
13,79
TABELLA
4.4
COSTO
COMPLESSIVO
ALLA BOCCA DELL'IMPIANTO.
S
Cippatura
Euro/t
14,88
23,44
O
TOTALE
43,45
62,33
FOTO
4.10
PARTICOLARE
DELLA FASE DI CIPPATURA.
Euro/t

E
N
E
R
G
E
TI
C
O
D
EI
S
A
R
M
E
N
TI

Fonte: Elaborazioni Associazione Italiana Energie Agroforestali - AIEL.

TABELLA 4.5 - CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI OGGETTO DI ANALISI.

Caratteristiche
Potenza
termica installata
LO
PM

Foto: Luca Bettinelli (Societ Cooperativa Agricola


Livenza - COAL).
Impianto industriale
8 MW

Impianto aziendale-domestico
55 kW

V
al
ut
a
zi
o
ni
te
c
ni
c
oe
c
o
n
o
m
ic
h
e
di
fil
ie
re
si
g
ni
fi
c
at
iv
e

Tipo di griglia
Modalit di alimentazione
Tipo di filtrazione dei fumi
Gestione dei parametri di
combustione

Mobile
A spintori
Elettrofiltro
Automatica

Mobile
A coclea
Assente
Manuale

Limiti fissati per legge - D. Lgs. 152/2006


Impianti con potenza termica > 6 MW
Polveri totali
5,8
30
(caldaia al servizio < di
un'abitazione
elettrostatici
permette
valori
Carbonio totale organico (COT)
1
30
privata
e
dell'annesso
agriturismo,
di
emissione
am
piamente
sotto
i limiti
CO
148,5
250
potenza
pari
a
55
kW
termici).
legge
previsti
dalle
normative
NO2
208,2
400
Tale impianto rientra8,1
in una classe di
settore.
SO2
200
Parametro

Combustione dei sarmenti

potenza termica nominale (potenza tra


i 35 e 150 KW) per la quale la
normativa italiana (il D. Lgs. 152/2006)
pone dei limiti di emissione sola mente
in riferimento alle poveri totali.
Nel corso dei test la concentrazione
delle polveri riscontrate sempre
risultata inferiore ai limiti massimi
consentiti
dalla
legge
(vedi
la
sottostante Tabella 4.7).
L'unico parametro che presenta una
certa criticit la concentrazione di
CO: il suo valore infatti risulta pi alto
anche rispetto al limite di legge fissato
per le caldaie di taglia pi grande
rispetto alla classe di potenza a cui
appartiene l'impianto esaminato.
Se per la classe 35-150 kW non esiste
alcun limite previsto, per le caldaie di
potenza tra 150 kW e 3 MW infatti il
valore soglia per la concentrazione di
CO fissato a 350 mg/Nm3: dai test si
sono invece riscontrati valori tra i 418
e i 674 mg/Nm3.
In conclusione si pu affermare come
l'impiego di cippato di vite non
comporti nessun problema dal punto di
vista tecnico-meccanico per quanto
riguarda il suo impiego sia in caldaie di
tipo industriale-centralizzato, sia in

di
di
di

Anche l'impiego del cippato di vite in


impianti domestici consente il rispetto
dei valori di soglia fissati per legge per
i parametri normati (vale a dire le
polveri
totali).
Un
ulteriore
mi glioramento
della
qualit
delle
emissioni prodotte dovrebbe derivare
dall'applicazione
di
elettrofiltri
a
elevata
efficienza
anche
presso
impianti termici di piccola taglia.

4.5
Potenzialit
produttiva della
perativa Coal

Coo-

Sulla base dei dati desunti dalle prove


di raccolta effettuate dalla COAL presso
alcuni dei suoi associati, dai circa 1.000
ettari in gestione alla cooperativa si
possono annualmente produrre circa
3.000 rotoballe. In termini di peso si
tratta di un quantitativo variabile da
960 a 1.050 tonnellate/anno (M 10%).
La Cooperativa COAL potrebbe disporre
di altre aree a vigneto su cui effettuare
la raccolta, quantificabili in altri 4.000
ha circa: complessivamente pertanto la
superficie disponibile per la raccolta
annua dei tralci, a partire dalla quale
organizzare la logistica della collocazione in primis dei siti intermedi di
stoccaggio
e
cippatura
e
successivamente degli impianti di

Limiti fissati per legge - D. Lgs. 152/2006


Impianti con potenza termica tra 35 e 150
Polveri totali
145,2-169,0
200
kW FUMI DA IMPIANTO INDUSTRIALETABELLA 4.6 - CARATTERISTICHE
DELLE EMISSIONI E DEI
Carbonio totale organico
(COT)
<
1-3,6
CENTRALIZZATO (VALORI IN MG/NM3).
CO
418,1-674,9
Parametro

NO2
SO2

Combustione dei sarmenti

233,7-345,3
< 1-5,2

Fonte: Mescalchin Enzo, Cristoforetti Andrea, Magagnotti Natascia, Silvestri Silvia, Spinelli Raffaele (2009).
Utilizzo dei residui di potatura della vite a fini energetici.

TABELLA 4.7 - CARATTERISTICHE DELLE EMISSIONI E DEI FUMI DA IMPIANTO AZIENDALEDOMESTICO (VALORI IN MG/NM3).

Fonte: Mescalchin Enzo, Cristoforetti Andrea, Magagnotti Natascia, Silvestri Silvia, Spinelli Raffaele (2009).
Utilizzo dei residui di potatura della vite a fini energetici.

Fonte: Elaborazioni Associazione Italiana Energie Agroforestali - AIEL.

TABELLA 4.9 - NUMERO DI IMPIANTI TERMICI ALIMENTABILI SULLA BASE DEGLI IPOTETICI
QUANTITATIVI DI BIOMASSA DISPONIBILI ANNUALMENTE.

Superficie (ha)
1.000
5.000

N rotoballe

Biomassa/rotoballa
(t)

3.000
15.000

0,32-0,35

Tipo di caldaie in base


alla loro potenza (kW)
Caldaie da 30-35 kW
Caldaie da 100 kW
Caldaie da 400-500 kW

L'
U
S
O
E
N
E
R
G
E
TI
C
O
D
EI
S
A
R
M
E
N
TI
NJ

00

Consumo annuo di
biomassa (t/anno)
10
30
150

Biomassa totale disponibile/anno (t, M 10%)


min
max
960
1.050
4.800
5.250

N di impianti alimentabili N di impianti alimentabili


(disponendo di 960-1.050 (disponendo di 4.800t/anno)
5.250 t/anno)
circa 100
circa 500
circa 30
circa 160
circa 7
circa 30

Fonte: Mescalchin Enzo, Cristoforetti Andrea, Magagnotti Natascia, Silvestri Silvia, Spinelli Raffaele (2009).
Utilizzo dei residui di potatura della vite a fini energetici.

V
al
ut
a
zi
o
ni
te
c
ni
c
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c
o
n
o
m
ic
h
e
di
fil
ie
re
si
g
ni
fi
c
at
iv
e

Il rendimento elettrico relativamente


Questo secondo caso quello pi
basso spuntabile a partire da questi tipi
diffuso:
il
fornitore
si
accolla
di impianti rende opportuno il recupero
l'installazione presso l'utente, a proprie
dell'energia termica che altrimenti
spese, della caldaia e di tutte le opere
andrebbe dissipata nell'ambiente, con
accessorie
e
di
collegamento
produzione di calore e acqua calda da
dell'impianto; ha l'obbligo di garantire
impiegarsi
presso
reti
di
la costanza nella fornitu ra di cippato di
teleriscaldamento
idonea qualit e deve assicurare la
1 per processi industriali.
manutenzione
e
il
corretto
Gli impianti di cogenerazione si
funzionamento
della
caldaia,
caratterizzano per un range di potenza
impegnandosi in caso di mancata
molto elevato:
fornitura
a
pagare
una
penale
la
cogenerazione
con
potenza
proporzionale
alla
durata
del
elettrica
in
feriore
a
50
KW si
disservizio.
definisce microcogenerazione;
L'utente
si impegna
pagare
Fonte:invece
Elaborazioni
AssociazioneaItaliana
Energie Agroforestali - AIEL.
la
cogenerazione
con
potenza
l'energia erogata sulla base dei kWh
elettrica
in
feriore
a
1
MW si
effettivamente contabilizzati; la stipula
definisce
piccola
cogene
razione;
del contratto
prevedeTabella
generalmente
Nella successiva
4.9 si riporta
- vendita
dell'energia,
- esistono
anchediretta
impianti
di scala del
una una
durata
di
circa
10-15
anni
e
stima del numero di impianti moltocalore
secondo
la metodologia
grande,
con potenza
elettrica del
l'esclusivit
servizio nel
calore
con un
termici del
alimentabili
comprensorio
a oltre "contracting":
a
seguito
della stipula
1 MW: ad esempio la centrale
unicopartire
fornitore.da questa disponibilit di
di
un
contratto,
un
"fornitore"
si
(Sondrio) dotata di un
Questo
modello(sempre
prevedein una
serie di a un di Tirano
biomassa
riferimento
impegna
a
fornire
energia
ter
mica
a
turbogeneratore
da
1,1
MWel
vantaggi
per
entrambi
i
soggetti
prodotto avente un contenuto idrico applicato
un "utente"
(che pu
essereper
un ente
a tre caldaie
a cippato,
coinvolti.
del 10% circa), sulla base della taglia una potenza
pubblicotermica
o un soggetto
privato),
complessiva di che
Il fornitore
intipi
grado
massimizzare
dei vari
di dicaldaie
e del loro 20 MW.
corrisponde
un
pagamento
in
la remunerazione
della
sua attivit
e di
consumo medio
annuo
di combustibile.
denaro
in
base
ai
kWh
di
energia
Un
esempio
di
impianto
di
spuntare
notevoliconsidera
aumenti le
dei potenzialit
propri
La stima
fornita edi
contabilizzata.
cogenerazione
piccola scala pu
guadagni
rispetto
semplice attivit
derivanti
dalalla
la disponibilit
di 1.000
essere caratterizzato da un sistema a
di vendita
delsuperficie
cippato: diincuitaldispongono
modo
"contracting"
ettari (la
i 4.6.1II
caldaia
da 460 kW termici dotata di
Il modello "legno-energia contracting"
incentiva
una differenziazione
della o multiciclone
soci della
Cooperativa COAL)
in
che genera aria calda a
caratterizzato dall'offerta di un
propria
realt imprenditoriale,
alternativa
di 5.000 ettaridando
(facendo
600-700 C, la quale viene immessa in
servizio calore da parte di forme
vita arientra
una crescita
e ammodernamento
re anche
le altre aree del
una
microturbina
e
aziona
un
associate di aziende agricole o imprese
dell'azienda.
comprensorio
L'utente
di cui potrebbe
d'altro lato
disporre
generatore elettrico da 70 kW di punta
boschive a utenze terze (enti pubblici,
la COAL).
consegue
una quota di risparmio annuo
al netto degli autoconsumi.
soggetti privati, siti produttivi o
Anche
in
questo
caso
si
tratta
solo
di
rispetto alle spese sostenute nelle
2 due sistemi sono tra loro separati. Il
industriali).
Tale
modello

unaprecedenti
stima ipotetica,
dal momento
annate
con l'impiego
del che
rendimento elettrico si attesta attorno
particolarmente adatto in contesti in
il consumo
annuoedisicombustibile
combustibile
fossile
sgrava davaria
al 13-15%. La produzione annua di
cui l'impianto dell'utenza al servizio
notevolmente
in base
a molteplici
buona
parte
delle
responsabilit
circa 500 MWh elettrici. Sui fumi della
di
uno
o
pi
edifici
pubblici
parametri
(ubicazione
del
sito,
tipo
di
relative alla gestione dell'impianto
caldaia pu essere applicato uno
caratterizzati
da
un
certo
carico
utenza
servita, cubatura
degli edifici,
termico
(funzionamento
della caldaia,
scambiatore aria/acqua che consente
termico (scuole, palestre, piscine,
modalit e controlli,
di
funzionamento
manutenzione
eventuali
di produrre circa 300 kW termici utili
strutture sanitarie, case di riposo, ecc.)
dell'impianto).
guasti e malfunzionamenti, costanza
per il riscaldamento.
e molto concentrati in termini spaziali,
dell'approvvigionamento e della qualit
Il consumo medio annuo di cippato (M
4.6
Modelli e tipologie
per cui opportuna l'installazione di
del cippato).
30), supponendo un periodo temporale
di
impianti
di
piccole reti di teleriscaldamento. La
Va tuttavia sottolineato come in molti
namento pari a circa 7.000
conversione energetica di funzio
dimensione di queste centrali pu
casi l'applicazione del contracting non
ore/anno,
di 1.000 tonnellate. Per dar
Il cippato derivante da sarmenti di vite
variare da potenze molto ridotte (50sia conveniente:
ad
esempio
quando
il
vita a tale produzione si deve pertanto
pu
essere
impiegato
a
scopo
100 kW) a taglie anche di una certa
potenziale
utente
utiliz
za
il
organizzare il recupero dei sar menti a
energetico principalmente per due
consistenza, dell'ordine di qualche MW
combustibile
partire da una superficie complessiva
finalit: fossile in regime fiscale
termico.
agevolato
defiscalizzato
per
i
di oltre 1.000 ettari.
- per(metano
la produzione
di energia
termica,
In questo caso i fornitori (aziende
capannoni
artigianali,
gasolio
L'investimento,
senza considerare le
allo
scopo
di
garantire
il
agricole o forestali, in genere in forma
agevolato
per le serre), e
in presenza
opere edili, di circa 400.000,00 riscaldamento
l'acqua dicalda
associata) non operano pi solo come
450.000,00 Euro.
piccolissime
utenze,
o
in
contesti
sanitaria a un'utenza singola o a pi
fornitori di materia prima, ma possono
caratterizzati
da
logistiche
utenze collegate
assieme
mediante
incamerarediil maggiore
L'installazione
impianti valore
dotati aggiunto
di
problematiche
ficolt di accesso,
una rete(dif
di tele-riscaldamento;
ottenibile
dalla
vendita
diretta
potenze
elettriche
molto
elevate del
percorsi
difficili
o molto lunghi,
silos
- per
la produzione
combinata
di
calore
a
terzi.
propone oggi allettanti vantaggi dal
troppo piccoli,
energiaecc).
termica ed energia elettrica,
filiera
della
vendita delalla
calore
puntoLadi
vista
economico,
lucesi pu
In ogni caso, per vagliare la potenziale

V
al
ut
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zi
o
ni
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c
ni
c
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c
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m
ic
h
e
di
fil
ie
re
si
g
ni
fi
c
at
iv
e

Gli impianti di grande taglia (Foto 4.11)


richiedono
investimenti
molto
impegnativi.
Ad
esempio,
per
alimentare un generatore da 1 MWel
(sistema caratterizzato da una turbina a
ciclo ORC e dall'impiego di olio
diatermico), necessaria una caldaia
avente una potenza termica di circa
4,5-5 MW.
L'elevata quantit di energia termica
prodotta dal sistema pu essere
recuperata e utilizzata per alimentare
processi industriali e/o per scopi di
riscaldamento civile. Il quantitativo di
biomassa
annua
necessaria
per
alimentare un tale sistema dell'ordine
di 10.000-12.000 ton- nellate/anno. Per

FOTO 4.11 - IMPIANTO DI COGENERAZIONE


DI GRANDE SCALA.

Foto: Loris Agostinetto (Veneto Agricoltura).

L'
U
S
O
E
N
E
R
G
E
TI
C
O
D
EI
S
A
R
M
E
N
TI
ui

nizzare la raccolta dei sarmenti,


quantificabile in circa 10.000 ettari.
A partire da una superficie potenziale
di 5.000 ettari di vigneto, col recupero
dei sarmenti si potrebbe quindi
alimentare
un
sistema
di
co generazione dell'ordine di circa 500 kW
elettrici.
La
corretta
organizzazione
della
logistica
e della gestione
della
biomassa assumono in tutti questi casi
un'importanza notevole ai fini della
buona conduzione dell'impianto, in
termini sia di costi di produzione sia di
costi
di
trasformazione,
movimentazione e stoccaggio del
materiale
impiegato
come
combustibile.
La cogenerazione di piccola potenza
offre indubbiamente una serie di
vantaggi:
- permette
l'utilizzo
di
risorse
disponibili localmente e in quantit
pi modesta;
- riduce la complessit logistica legata
al trasporto e allo stoccaggio del
combustibile con benefici in termini
economici, energetici e ambientali;
- riduce il rischio e la complessit
contrattuale
legati
all'approvvigionamento del combustibile.
Fondamentale in ogni caso il
razionale dimensionamento della taglia
degli
impianti
sulla
base
della

5.Conclusioni
Le indagini effettuate nell'ambito del
presente report tendono a confermare
le aspettative che caratterizzano oggi il
mondo
agricolo
in
merito
alla
possibilit di destinare alla produzione
di energia i residui delle colture
tradizionali (nello specifico caso i
sarmenti di vite).
Con l'inquadramento iniziale dello stato
dell'arte su scala provinciale si
cercato di dare una stima delle
superfici disponibili e delle pro duzioni
ottenibili, allo scopo di dimensionare
con
una
buona
approssimazione
l'ordine di grandezza che potrebbe
globalmente caratterizzare lo sviluppo
di questa filiera bioenergetica nel
territorio trevigiano. I dati ottenuti attestano potenzialit sorprendenti in
termini di recupero degli scarti viticoli e
di conseguente miglioramento della
gestione locale delle colture agricole e
del territorio.
L'analisi di due casi studio che con una
certa lungimiranza hanno gi mosso i
primi passi nei comprensori di loro
pertinenza ha permesso di individuare
due esempi operativi di valorizza zione
dei sarmenti di vite a fini energetici.
Nella presentazione di queste filiere si
sono presi in esame i molteplici aspetti
agronomici,
tecnici,
logistici,
economici, energetici e ambientali
delle varie fasi di raccolta, movimentazione, stoccaggio, trasformazione,
commercializzazione e impiego finale
di questo tipo di biomassa.
Da questa analisi sono emersi i punti di
forza che concorrono a determinare la

Dal punto di vista agronomico e


tecnico,
laddove
le
condizioni
orografiche della stazione, la giacitura
del terreno e le caratteristiche degli
appezzamenti consentano l'operativit
delle
macchine
impiegate
nella
raccolta, il recupero dei sarmenti si
basa ormai su modelli efficienti e
collaudati.
Nel corso degli anni, in seguito a
molteplici prove e sperimentazioni, le
tecnologie dedicate hanno raggiunto
una buona maturit. Le macchine
impiegate sono affidabili e mostra no
una
buona
efficienza
operativa
riguardo a molteplici aspetti (Foto 5.1 e
Foto 5.2).
Nello specifico la raccolta mediante
imballatura oggetto di continui
perfezionamenti che hanno migliorato
la velocit di lavoro, la qualit del
materiale recuperato, con progressiva
riduzione delle impurit, e la capacit
di raccolta del materiale a terra
(importante in vigneti infetti da
patologie).
L'ottimizzazione dell'organizzazione dei
cantieri
progressivamente
sta
inducendo una riduzione dei costi di
raccolta
e
movimentazione
della
biomassa, che tuttavia offre ancora
margini di ulteriore miglioramento e
non pu in ogni caso prescindere dalla
necessaria
riduzione
e
razionalizzazione delle fasi del lavoro e
dalla costituzione di filiere "corte". Solo
in presenza di comprensori di raggio
massimo di poche decine di chilometri
si
possono
infatti
abbattere
e
contenere i costi di trasporto, che

FOTO 5.1 - TRINCIA CARICATRICE CON


RIMORCHIO
PER
LA
RACCOLTA
AFFIANCATO.

FOTO 5.2 - ALTRA MACCHINA PER LA


RACCOLTA DEI SARMENTI IN AZIONE.

Foto: Luigi Barella (Veneto Agricoltura).

Foto: Luigi Barella (Veneto Agricoltura).

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D
EI
S
A
R
M
E
N
TI
W
NJ

solo
to), la al
delicatezza
costo da
di questo
sostenere
tema per
e il
l'investimento
taliesercita
attrezzature
forte impatto (che
che per
esso
oggi
si
aggira mediamen
te tra
i 10.000 elai
sull'opinione
pubblica
impongono
20.000
ma soprattutto
alle
necessiteuro),
di approfondire
ulteriormente
dimensioni
spesso troppo esigue degli
la questione.
ap
propriet. deve essere
In pezzamenti
particolare dil'obiettivo
Una
soluzione
ottimalee potrebbe
essere
quello
di valutare
ottimizzare
le
l'af
fidamento
delle
fasi
della
raccolta
a
modalit
di
combustione
e
le
contoterzisti
che
dispongano
delle
tecnologie degli impianti termici per
macchine
cheprocesso
svolgonoenergetico
le varie fasi
del
garantire un
sicuro
lavoro
(trinciacaricatrici,
imballatrici,
e un livello di emissioni compatibile con
mezzi
per
il trasporto,
cippatrici, ecc.) e
le attua
li normative
vigenti.
che
siano
in
grado
di
impiegare
queste
Dal
punto
di
vista
economico,
attrezzature
un numero
di ore/anno
l'installazioneper sul
territorio
di un
(400
600)
e
su
una
superficie
numero razionalmente dimensionato di
complessiva
di appezzamenti
(almeno
impianti
energetici
potrebbe
far
qualche
centinaio
di
ettari)
tale e/o
da
decollare la domanda del cippato
poter
ragionevolmente
del pellet
di vite con laammortizzare
creazione di
l'investimento.
mercati locali che, basandosi su filiere
In
nell'ottica
della
corte,alternativa,
non dovrebbero
incorrere
in
creazione
di
realt
associative
o
problemi legati alla costanza della
consorzi
aziende biomassa
vitivinicole,
disponibilitdi della
e
l'associazione
stessa
potrebbe
dotarsi
dovrebbero svincolarsi dai mercati
delle macchine dedicate alla raccolta,
della biomassa industriale, che non
per metterle poi a disposizione dei soci
sempre premiano in maniera adeguata
per l'impiego nelle singole aziende.
i produttori.
Questo permetterebbe di abbattere
La diffusione del metodo del legno
ulteriormente i costi delle fasi di
energia "contracting" potrebbe inoltre
recupero
e
trasfromazione,
garantire agli operatori del settore
contribuendo ad aumentare il valore
l'opportunit di beneficiare di un
aggiunto e il margine economico
maggior valore
aggiunto rispetto
allaspuntabile
dalla successiva
commercia
mera
commercializzazione
della
lizzazione della biomassa.
biomassa legnosa, con
una
significativa
Nell'ottimizzazione
della
logistica
della
ricaduta
positiva
anche
raccolta uno degli obiettivi di maggiore
sull'ammodernamento
e sull'innovazio
valenza
strategica dovrebbe
esserene delle aziende agricole locali,
implementan
doPIAZZOLA
una crescita
generale
FOTO 5.3 - MINI
DI STOCCAGGIO
delle
conoscenze
e del IN know-how
E MEZZO
DI TRASPORTO
FASE DI
dell'intero
settore
agro-forestale.
Altri
CARICO.
aspetti positivi che meritano di essere
sottolineati per avvalorare i pregi del
recupero a fini energetici dei sarmenti
sono:
- il contributo alla diversificazione
delle
fonti
energetiche,
con
conseguente riduzione dell'impiego
di
combustibili
fossili
e
dell'emissione di gas serra in
atmosfera;
Foto: Luigi Barella (Veneto Agricoltura).

Questi modelli virtuosi dovrebbero


presumibilmente
trovare
maggiore
successo presso le zone maggiormente
vocate, innestandosi su

Irealt
sarmenti
consorziali
di vite pergi
qualit
sviluppate
e quantit
e
costitu
fortemente
iscono
strutturate,
alla luce di
tipotutte
Consorzi
queste
di
assunzioni
tutela o Cantine Sociali
una costituiti
biomassa
da un
effettivamente
gran numero di degna
aziendediconsociate.
attenzione in
un'ottica
La forza e
di la
sostegno
capacitalla
organizzativa
produzione di
energia
questi soggetti
da fonti
potrebbero
rinnovabili
ottimizzare
nel
comparto
la raccoltaagri
e colo
la valorizzazione
della provincia dei
di
Treviso.
residui di potatura dei vi gneti, magari
Questa
sfruttando
modalit
la presenza
di utilizzo
nel territorio
assume
di
ancora
siti o dipi
piattaforme
importanza
(spesso
considerando
gi esicome
stenti le presso
usuali prati
le che
singole
alternative
aziende
del
passato
associate)di smaltimento
per lo stoccaggio,
dei sarmenti
la
(trinciatura
trasformazione
in campo
e e la
bruciatura)
successiva
non
siano
commercializzazione
pi soluzioni perseguibili
di
questa
per
moti
biomassa
vazioni
di re
fitosanitarie
cupero.
e di qualit
ambientale.
La disponibilitPertanto
annua dil'impiego
grandi
sostenibile
quantitativi di
di questa
biomassa
madi
teria
qualit
prima
e di
la
produzione
garanzia
localedella
con una de stinazione
costanza
energetica
nell'approvvigionamento
direttamente "inpotrebbero
loco" pu
contribuire
assicurare la
a capacit
trasformare
di alimentare
un problema
col
e
cippato
un costo
o col di
pellet
smaltimento
di vite un in
grande
una
risorsa
numeroindigrado
impianti,
di apportare
non solo molteplici
di piccola
ricadute
potenza ma benefiche
eventualmensul
te anche
piano
di
economico,
taglia medio-grande
energetico,
(presso
ambientale
le sin gole
e di
riflesso
aziendeanche
o presso
socio-occupazionale.
la sede centrale
Lo
dell'as
scopo
sociazione),
di studi che
e indagini
possanoafungere
livello
territoriale
da esempio come
per una
questo
loro successiva
proprio
quello
diffusione
di avvalorare
nel territorio
e quantificare
presso altri
il
potenziale
soggetti esterni,
dei vigneti
di naturacome
pubblica
verie/o
e
propri
privata. "giacimenti"
di
energia
rinnovabile
Anche dal punto
a didisposizione
vista energetico
delle
e
aziende
ambientale locali
su
scala
(Foto nazionale
5.4).
L'individuazione
continuano a esusseguirsi
il superamento
studi
delle
e
criticit
indagini che,
ancora
data esistenti
l'attualit del
mediante
tema,
valutano sempre pi in dettaglio la
FOTO 5.4
CIPPATO DI
VITE: UN
qualit
delle- emissioni
in atmosfera
"GIACIMENTO
DI
ENERGIA
NELLE
MANI DEI
derivanti
dalla
combustione
dei
VITICOLTORI".
sarmenti della vite.
I risultati tendenzialmente confermano
la
sostenibilit
ambientale
della
combustione di queste biomasse.
L'alimentazione di moderne caldaie, sia
di piccola potenza sia di taglia
industriale, con cip- pato o pellet di
vite, non crea grandi problemi dal
punto di vista tecnico-meccanico. I
progressi raggiunti nella qualit dei
processi di combustione e l'adozione di
sistemi
tecnologie
innovativi e idonei
Foto: LuigieBarella
(Veneto Agricoltura).
alla
qualit
chimico-fisica
del
combustibile impiegato permettono di
migliorare sempre pi lo standard della
qualit dei fumi emessi in atmosfera,
consentendo in genere il rispetto dei
limiti di legge per i parametri previsti
dalla normativa di settore.
Anche
l'analisi
delle
possibili
dispersioni nell'ambiente di eventuali
residui di fitofarmaci presenti nei

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