Contenuti Abilità
Punti craniometrici, linee, assi e piani di riferimento Saper descrivere le varie posizioni della mandibola
Posizione di riposo Saper descrivere i limiti del movimento mandibolare
Relazione centrica Saper spiegare la differenza tra occlusione abituale e
Occlusione abituale occlusione in relazione centrica
Occlusione in relazione centrica Saper indicare i vari movimenti della mandibola a
Posizione di massima protrusione partire dalla posizione di riposo
Posizione di massima retrusione Saper disegnare e spiegare il poligono di Posselt
Posizione di massima apertura Saper disegnare e spiegare l’arco gotico
Escursioni limite in lateralità
Poligono di Posselt
Arco gotico
Solido di Posselt
Riferimenti
riferimenti craniometrici
rotazione
come
piano frontale piano sagittale orizzontale
asse cerniera
indica
relazione centrica
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Unità 2 Posizioni e movimenti mandibolari
Elementi di riferimento
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Dalla teleradiografia in proiezione laterale, utilizzando il computer o un semplice foglio di acetato si può realizzare un tracciato cefalo-
metrico ottenendo preziose indicazioni sulle terapie ortodontiche e riabilitative.
Le cefalometrie sono radiografie sulle quali sono eseguiti studi, a volte ese-
guiti con l’aiuto del computer, che permettono di analizzare con precisione i
rapporti craniali dei pazienti e definire i trattamenti terapeutici sulla base di
dati affidabili. Conoscere il tracciato cefalometrico è importante soprattutto
per coloro che in laboratorio realizzano apparecchi ortodontici.
La radiografia si ottiene per esposizione ai raggi X con il paziente in pro-
iezione laterale con le arcate in massima intercuspidazione. Per convenzione,
il profilo del paziente è orientato verso destra.
Punti craniometrici I punti craniometrici sono piuttosto numerosi e non è possibile in questa
sede approfondirli tutti: ci limiteremo quindi a descrivere solo quelli che – per
importanza o perché necessari alla comprensione di alcuni concetti – risultano
i più importanti in ambito gnatologico e cefalometrico.
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Unità 2 Posizioni e movimenti mandibolari
PgO PgO
Go
Lettura e-book
PDF Realizzazione di un tracciato cefalometrico
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Unendo tra loro alcuni punti craniali di riferimento, è possibile definire delle
linee (unendo almeno due punti) o dei piani (unendone almeno tre) cui
fare riferimento per definire posizione, inclinazione e rapporti reciproci delle
diverse componenti del sistema stomatognatico.
Inoltre, se si deve descrivere il movimento di rotazione di un corpo, lo si
considera sempre attorno ad una linea che ne rappresenta l’asse.
Il moto dell’Uomo è un compromesso tra fisica ed anatomia, in quanto
non considera i movimenti che l’anatomia non permette. Il corpo va infat-
ti inteso come un sistema con forze interne (muscolari) e forze esterne
che dipendono dall’ambiente con il quale il sistema stesso si confronta (per
esempio, la gravità, l’elettromagnetismo ecc.).
Queste forze rappresentano, nel caso specifico della mandibola, la dina-
mica dei movimenti mandibolari, che sono movimenti combinati di ro-
tazione e traslazione (movimenti roto-traslatori):
Rotazione e traslazione • rotazione: movimento nel quale vengono descritte traiettorie circolari at-
torno ad un punto o ad un asse.
• traslazione: movimento nel quale i punti del corpo subiscono spostamenti
uguali per intensità, direzione e verso.
In generale, riguardo al movimento mandibolare, vengono considerati tre assi,
l’asse verticale, l’asse sagittale e l’asse orizzontale.
Assi di rotazione
Asse sagittale
mandibolare.
Asse orizzontale
Asse verticale
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Unità 2 Posizioni e movimenti mandibolari
Primo tempo del movimento di apertura (rotazione dei condili attorno all’asse cerniera).
Piani di riferimento
Se due piani, intersecandosi tra loro, formano degli angoli retti si dice che sono
ortogonali (o perpendicolari).
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Piani di riferimento I principali piani di riferimento anatomici utilizzati in gnatologia sono proprio
tre piani ortogonali tra loro: il piano sagittale, il piano frontale e il piano
orizzontale.
Il piano sagittale divide il corpo nelle due metˆ destra e sinistra e viene ideal-
mente fatto passare per il punto interincisivo.
Per convenzione, il piano orizzontale viene fatto idealmente coincidere
con i denti in occlusione e assume il nome di piano occlusale. In realtˆ,
questa superficie non • un piano, ma una superficie che come vedremo ha
un andamento sinuoso: tuttavia, a livello teorico, si ipotizza un piano di
riferimento che permetta di vedere tutte le superfici occlusali dei denti, sia
inferiori che superiori.
Il piano frontale pu˜ essere definito anche come piano posteriore se
il punto di vista dellÕosservatore, invece che essere posto frontalmente, viene
spostato posteriormente dietro alla testa del paziente.
Riferimenti specifici
Per propria natura, il lavoro protesico si svolge su riproduzioni pi• o meno
accurate della realtˆ: i modelli sono la riproduzione delle arcate del paziente,
lÕarticolatore tenta di riprodurre i rapporti tra le sue arcate e i suoi vari mo-
vimenti mandibolari ecc.
Di conseguenza, diventa irrinunciabile disporre di una riproduzione del-
la realtˆ che non sia approssimativa, ma si basi su elementi di riferimento
abbastanza precisi. Una volta definiti i punti craniometrici, le linee, gli assi
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Unità 2 Posizioni e movimenti mandibolari
Angolo di eminenza
Tragitto condilare
Piano di Francoforte
- mm
Piano di Camper
Piano occlusale
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Tragitto condilare • Tragitto condilare. È una linea che rappresenta il percorso compiuto dal
condilo durante lo spostamento in avanti della mandibola nel movimento
di protrusione. Questo percorso è condizionato dall’inclinazione antero-
posteriore del tubercolo articolare e dalla conformazione della cavitˆ
glenoide.
Angolo di eminenza • Angolo di eminenza. È l’angolo formato dal piano di Francoforte e dal
tragitto condilare. La sua ampiezza è compresa tra 15° e 60°, con un
valore medio attorno a 33°. Questo angolo risulta molto importante nella
regolazione degli articolatori.
Triangolo di Bonwill e
corrispondenza con
la costruzione degli
articolatori a valori
medi.
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Unità 2 Posizioni e movimenti mandibolari
• L’angolo di Bennett è l’angolo formato dall’inclinazione laterale della gui- Angolo di Bennett
da condilare e dal piano sagittale. Ha un valore compreso tra 0° e 30°,
con un valore medio attorno a 15°. Questo angolo risulta molto importante
nella regolazione dei condili artificiali degli articolatori.
Angolo di Bennett.
Angolo di
Bennett Inclinazione laterale
guida condilare
Movimento condilo
orbitante
Soggetto dentulo con segnata la linea mediana, Modello edentulo con segnata la linea mediana
passante per il punto interincisivo. passante per il centro della papilla incisiva.
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Linea bipupillare • La linea bipupillare passa per il centro delle due pupille. Viene teoricamen-
te considerata parallela al piano occlusale.
• La distanza bizigomatica viene misurata tra le protuberanze degli zigomi.
In protesi mobile serve per definire la misura della larghezza del centrale
superiore.
Linea mediana
Se analizziamo il mascellare superiore
sul piano frontale, il punto in cui si
incontrano le due ossa mascellari •
definito linea mediana.
Perpendicolarmente al piano sagittale,
troviamo la linea bipupillare, che
passa per il centro delle due pupille
e che generalmente viene utilizzata,
assieme ad altri riferimenti, per
Linea bipubillare
identificare il piano occlusale nei
pazienti edentuli.
Tra i due zigomi, troviamo invece la
distanza bizigomatica, ovvero la
massima larghezza del viso, che risulta
utile per individuare larghezza e forma Distanza bizigomatica
del centrale superiore nelle protesi
mobili.
Oltre a questi riferimenti ne esistono anche molti altri, che vengono utilizzati
nella realizzazione delle protesi e nell’analisi cefalometrica.
Data la loro specificità, si preferisce tuttavia rimandare il lettore agli spe-
cifici testi di analisi cefalometrica e ad parti di questo testo nelle quali se ne
tratterà l’applicazione pratica.
Posizioni mandibolari
Posizioni mandibolari
Tra le infinite posizioni mandibolari, quelle cui generalmente si fa riferi-
mento in ambito protesico sono: posizione di riposo, relazione centrica,
massima intercuspidazione (o intercuspidazione abituale), lateralità
destra e sinistra, massima protrusione, massima retrusione, apertura
(primo e secondo tempo).
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Unità 2 Posizioni e movimenti mandibolari
si ha arriva a
con condili in
movimento verso
Massima retrusione fino a indietro movimento verso Posizione di riposo movimento verso avanti
raggiunta con
definito
due movimenti
Lateralità
il primo è un il secondo è un
Posizione di riposo
È la posizione mandibolare di equilibrio tra i vari muscoli che sorreg- Posizione di riposo
gono e fanno muovere la mandibola.
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
I condili sono
leggermente spostati in
basso rispetto alle cavità
glenoidi.
Tra i denti si determina
uno spazio libero di circa
2-3 mm.
Relazione centrica
Relazione centrica La relazione centrica è la posizione mandibolare in relazione alla ca-
vità glenoide (e di conseguenza in relazione al mascellare superiore)
teoricamente migliore per il paziente dal punto di vista articolare e
neuromuscolare.
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Unità 2 Posizioni e movimenti mandibolari
Eminenza articolare
Relazione centrica.
La relazione centrica condilare, normalmente, non coincide con la mas-
sima intercuspidazione, se non in rarissimi casi.
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
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Unità 2 Posizioni e movimenti mandibolari
In questo caso, il massimo numero di contatti si verifica in una condizione Occlusione in relazione
articolare nella quale i condili si trovano nella posizione che garantisce il mi- centrica
gliore equilibrio neuromuscolare allÕarticolazione temporo-mandibolare e
allÕintero sistema stomatognatico.
Di conseguenza, questo stato rappresenta la situazione migliore possibile
per il paziente e costituisce quindi il primo obiettivo della riabilitazione
gnatologica.
Ricapitolando:
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Relazione centrica
Il confronto tra l’occlusione in massima intercuspidazione dei modelli del paziente e la registrazione della relazione centrica evidenzia
quanto le due posizioni risultino differenti. Per la riabilitazione protesica si dovrà quindi utilizzare la posizione registrata nelle foto in
basso.
Occlusione
si considerano
in con il
si ha
si ricerca nei casi di
si ha
si verifica in si verifica in
riabilitazioni complete rari casi in natura moltissimi casi in natura protesi di sostituzione
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Unità 2 Posizioni e movimenti mandibolari
Bocca chiusa in visione frontale. Bocca aperta (massima apertura) in visio- Massima protrusione in visione sagittale.
ne sagittale.
Massima retrusione in visione sagittale. Movimento di lateralità destra (la mandi- Movimento di lateralità sinistra (la mandi-
bola si sposta verso destra). bola si sposta verso sinistra).
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Poligono di Posselt
Poligono di Posselt Se osserviamo il movimento mandibolare sul piano sagittale, i limiti del suo
movimento rientrano in un disegno poligonale la cui definizione si deve a U.
Posselt, uno studioso scandinavo che per primo (nel 1952) ha ipotizzato di
tracciare, sul piano sagittale, un particolare poligono che descriva i movimenti
del punto interincisivo inferiore fino ai punti limite definiti dall’anatomia
dell’ATM e dai vincoli imposti dai legamenti.
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Unitˆ 2 Posizioni e movimenti mandibolari
I limiti del poligono sono definiti, in senso antiorario, dai punti limite re-
lazione centrica, limite del movimento rotatorio di apertura, posizione di
massima apertura, massima protrusione, massima intercuspidazione
(e si torna infine alla posizione di relazione centrica).
Tra la massima apertura e la massima intercuspidazione Posselt identifica
anche un tracciato che passa dalla posizione di riposo (punto X).
Online
Poligono di Posselt
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Arco gotico
C Lat. dx
C
Muscoli Contrazione
pterigoidei esterni pterigoideo sx
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Unitˆ 2 Posizioni e movimenti mandibolari
una figura chiusa, con quattro vertici e quattro linee incurvate, che costituisce
appunto lÕarco gotico.
Solido di Posselt
Solido di Posselt
I movimenti sul piano orizzontale delimitati dallÕarco
gotico non sono uguali in tutte le situazioni descritte
dal poligono di Posselt: • facile constatare Ð anche con
una semplice prova su se stessi Ð che pi• la bocca •
aperta e pi• i movimenti laterali e protrusivi risulta-
no limitati, fino a divenire addirittura impossibili nella
condizione di massima apertura (punto O del poli-
gono di Posselt).
Questo significa che lÕarco gotico tende a rimpic-
ciolirsi con lÕapertura della bocca, fino a scomparire
nella condizione di massima apertura: unendo quindi
il poligono di Posselt e lÕarco gotico e considerando
assente lÕarco gotico nel punto O, otteniamo una fi-
gura solida definita solido di Posselt, che racchiude
al proprio interno tutte le possibilitˆ di movimento
mandibolare. Solido di Posselt.
P P Arco gotico P
Lat. dx Lat. sx Lat. dx Lat. sx Lat. dx
C
C
C
Contrazione Contrazione
pterigoidei sx e dx pterigoideo dx
Dalla posizione di massima lateralità Se il movimento prosegue dalla massima protrusione (P) verso la massima lateralità
destra, grazie alla contrazione sinistra e poi alla centrica di partenza (attraverso il rilascio della contrazione prima
del muscolo pterigoideo del lato dello pterigoideo esterno di sinistra, poi di quello di destra), la mandibola traccia la
destro, la mandibola può spostarsi figura dell’arco gotico, la cui area racchiude tutte le sue possibilità di movimento sul
lateralmente e in avanti fino a piano orizzontale.
raggiungere la posizione di massima
protrusione (punto P del diagramma
di Posselt).
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Unità 2 Posizioni e movimenti mandibolari
TEST DI AUTOVERIFICA
1. Quanti punti servono per definire una linea? E per definire un piano?
2. Quali sono i principali punti craniometrici? Definiscine almeno quattro spiegando dove si trovano.
3. Per dove si fa passare la linea mediana?
4. Qual è l’asse attorno al quale avviene la rotazione della mandibola nel primo tempo del movimento
di apertura?
5. Quali sono i tre piani di riferimento in odontotecnica? Qual è il loro rapporto geometrico
reciproco?
6. Qual è lo spazio libero funzionale in posizione di riposo?
7. Descrivi la posizione dei condili in relazione centrica.
8. Spiega la diferenza tra occlusione in massima intercuspidazione e occlusione in relazione centrica.
9. Quale tipo di protesi può essere realizzata con le arcate in relazione centrica? Spiega perché.
10. Quali sono i punti individuati da Posselt per definire il suo poligono?
11. Su quale piano è considerato l’arco gotico? Che cosa indicano i suoi vertici?
12. Spiega come si ottiene il solido di Posselt.
13. Definisci correttamente i punti di riferimento craniometrici indicati in figura, quindi prova ad
eseguire un tracciato cefalometrico utilizzando le indicazioni e i materiali disponibili online..
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