Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
COMPOSITO
Sigillature, anche estese, dei solchi
Trattamento primario di cavità di I^ e II^ classe
Trattamento secondario di cavità di I^ e II^ classe di
piccole e medie dimensioni in cui l’estensione della cavità
in senso vestibolo orale sia inferiore al 50% della distanza
tra le cuspidi contrapposte
Cavità di V^ classe
Pazienti con allergie alle leghe metalliche
FASI IN CONSERVATIVA
Diagnosi
Terapia
Mantenimento e Controllo
Terapia
Paziente a basso rischio:
a) in presenza di sospetto di demineralizzazione ->prevenzione + controllo
b) in caso di cavitazione -> restauro minimale
c) in presenza di aggravamento del rischio di carie ->procedure protettive e
preventive
Il rispetto dei tessuti sani è oggi il principio universale nella preparazione della
cavità. E’ il materiale che deve essere adattato alla cavità e non viceversa. Non esiste
il disegno di cavità: la dimensione e la forma di una cavità.
Devono risultare automaticamente in seguito alla strumentazione eseguita per
eliminare il tessuto cariato fino ad incontrare il tessuto sano in ogni direzione.
Preparazioni convenzionali
Preparazione preventiva/sigillatura
Preparazione adesiva
Preparazione “tradizionale bisellata”
Preparazione preventiva
La Preventive Resin Restorations (PRR) interessa le carie superficiali dei solchi con
cavità che interessano solo parzialmente la dentina. Consiste in una sigillatura in cui
l’apertura di un solco abbia coinvolto anche una piccola porzione di dentina. in questi
casi viene eseguita una ameloplastica selettiva ed una sigillatura dei solchi adiacenti
senza esposizione dentinale. In questi casi viene utilizzata una tecnica diretta con
stratificazione unica del materiale. L’applicazione di materiale adesivo sui solchi e
sulle fessure, precedentemente mordenzate, agisce come barriera fisica rispetto
all’ambiente Viene effettuata mediante l’utilizzo di strumenti rotanti ad alta velocità
con frese molto sottili a forma di fiamma o di pallina.
In alternativa mediante l’utilizzo di “Air abrasion”: getto a pressione di particelle di
ossido di alluminio di 25-50 Micron che fuoriescono da ugelli di diametro compreso
tra i 200 e gli 800 micron. Vanno posizionati ad una distanza di lavoro pari a 0.5-2
mm. Sconsigliati in presenza di dentina rammollita e carie profonde. Attenzione alla
diffusione e contaminazione della polvere nell’ambiente.
Sigillatura
E’ un intervento non invasivo di grande efficacia nella prevenzione della carie ed in
più è in grado di stabilizzare le lesioni già instauratesi. Una chiusura ermetica
impedisce alle sostanze acide ed ai germi di agire sul fondo dei solchi ed impedisce
l’approvvigionamento di sostanze nutritive dall’esterno, ciò provoca una sensibile
riduzione dei batteri cariogeni intrappolati e l’inibizione degli eventuali processi
cariosi in atto. L’efficacia della sigillatura viene migliorata con l’impiego di resine
contenenti Fluoro che rilasciano ioni F- nel tempo.
Preparazione adesiva
Interessa lesioni cariose primarie profonde, la cui estensione è l’unica determinante
delle dimensioni cavitarie.
Prevede:
- arrotondamento degli angoli interni
- definizione dei bordi cavitari tramite accurata rifinitura dello smalto (bisello). Tale
bisellatura dello smalto non è altro che una piccola smussatura per regolarizzare i
bordi e migliorare la definizione dei margini della cavità.
L’ultima zona confina in modo indeterminato con la dentina cariata interna. Nella
carie acuta le tre zone sono ben distinte; lo scolorimento è lieve e l’invasione
batterica si limita allo strato superficiale molto molle. Lo spessore dello strato che è
rammollito, ma non infetto, è in genere ampio. La dentina molle, ma non infetta, della
carie acuta dovrebbe essere salvata in quanto può remineralizzarsi, questo perché le
fibre collagene presenti in tale zona mantengono la loro capacità di mineralizzazione.
Materiali
Compositi ibridi: presentano miniparticelle dalle dimensioni di 0.5-1 micron,
attualmente ve ne sono alcuni con particelle di dimensioni comprese tra i 5 ed i 100
nanometri; sono materiali che presentano ottime proprietà fisicomeccaniche,
caratteristiche superficiali, modulo di elasticità simile alla dentina ed una usura simile
a quello dello smalto.
Tecniche di stratificazione
- Tecnica monoincremento (bulk)
E’ da utilizzare in quelle cavità preventive dove lo spessore del materiale è
ininfluente ai fini della riduzione della contrazione da polimerizzazione.
Rifinitura e lucidatura
-Eventuale sgrossatura con frese a grana fine (anello rosso)
-Rifinitura dei bordi con gommini abrasivi sotto getto d’acqua
-Lucidatura con punte in silicone
-Spazzolino in nylon a bassa velocità
-Brillantatura finale mediante paste e spazzolini