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Occlusione bilaterale bilanciata Sapere quali contatti avvengono tra denti anteriori e posteriori
Occlusione unilaterale bilanciata antagonisti nell’occlusione bilaterale bilanciata in fase di
Occlusione mutualmente protetta occlusione e durante i movimenti mandibolari
Indicazioni protesiche per i vari tipi Sapere quali contatti avvengono tra denti anteriori e posteriori
di occlusione antagonisti nell’occlusione unilaterale bilanciata in fase di
Classificazione di Angle occlusione e durante i movimenti mandibolari
Classificazione di Ackermann Sapere quali contatti avvengono tra denti anteriori e posteriori
antagonisti nell’occlusione mutualmente protetta in fase di
occlusione e durante i movimenti mandibolari
Saper distinguere i casi protesici in cui risultano più indicati
i diversi tipi di occlusione, sapendone spiegare le ragioni e le
differenze
Saper descrivere le classi di Angle
Saper descrivere la classificazione di Ackermann
Tipo di occlusione
può essere
generalmente generalmente
bilaterale bilanciata unilaterale bilanciata mutualmente protetta
utilizzata per utilizzata per
diverse per
protesi totale protesi fissa
mobile
tipo di contatti
tra
in
protrusiva lateralità
sui lati
lavorante bilanciante
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Modulo 1 Anatomia e fsiologia del sistema stomatognatico
Posizioni mandibolari
In genere, per la realizzazione delle protesi, la posizione mandibolare cui
di riferimento
fare riferimento per la massima stabilità è diversa a seconda che la protesi
debba ripristinare singole parti della bocca o sia invece riabilitativa, cioè
debba ripristinare tutti i rapporti occlusali:
• se la protesi ripristina solo parzialmente i contatti tra antagonisti (come
nel caso di corone singole, ponti, o ricostruzioni estese che non coinvolgono
i rapporti occlusali nella loro totalità), il tecnico realizza il dispositivo pro-
tesico in occlusione abituale (massima intercuspidazione) e controlla
poi l’assenza di parafunzioni sia in relazione centrica che nei tragitti di-
namici, perché è durante il sonno profondo o nei momenti di stress –con
la mandibola in posizione di relazione centrica – che l’organismo può far
insorgere delle parafunzioni (con l’intento di eliminare eventuali interferen-
ze che lo infastidiscono);
• se invece la protesi è riabilitativa, cioè ripristina completamente tutti i
contatti occlusali, la funzione va ricostruita a partire dalla relazione cen-
trica, verificando ad ogni passaggio il rispetto delle funzioni: masticatoria,
fonetica, posturale ecc. In questo modo è possibile ottenere, al termine del
lavoro, un’occlusione con la mandibola in posizione di miocentrica, una
posizione articolare anatomica che risulta in armonia con tutte le catene
muscolari e fasciali dell’organismo.
Nelle varie realizzazioni protesiche, in tutti i casi in cui si ripristinano
completamente tutti i contatti tra antagonisti, sarà preferibile utiliz-
zare la posizione di relazione centrica, negli altri casi si dovrà invece
fare riferimento all’occlusione abituale.
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Unità 5 Tipi di occlusione
Tipi di occlusione
Quale sia la migliore progettazione del tavolato occlusale da applicare è Tipi di occlusione
oggetto di discussione tra gli studiosi da quasi un secolo. Senza entrare
nel merito delle singole teorie gnatologiche, possiamo raggruppare le
varie filosofie in tre categorie principali: occlusione bilaterale bilanciata,
occlusione unilaterale bilanciata, occlusione mutualmente protetta.
In lateralità:
• i denti anteriori entrano in contatto
sul lato di lavoro; protrusiva
denti anteriori in contatto
o
• i denti posteriori realizzano nume-
rosi contatti sul lato di lavoro tra le
contatti di lavoro tra contatti bilancianti
cuspidi vestibolari superiori (versanti antagonisti tra antagonisti
palatali) e le cuspidi vestibolari infe-
riori (versanti vestibolari). Sul lato bi-
lanciante si realizzano contatti bilan-
cianti tra le cuspidi vestibolari inferiori
(versanti linguali) e le cuspidi palatali lateralità
denti anteriori del lato di lavoro in contatto
superiori (versanti vestibolari).
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Modulo 1 Anatomia e fsiologia del sistema stomatognatico
Deficit
Bruxismo funzionale
Maggiore azione
muscolare riflessa Usure e abrasioni
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Unità 5 Tipi di occlusione
Parafunzioni fisiologiche
In effetti, entro certi limiti, una pa- a sommare i circa 20 secondi/ora di costruito con una corretta inclinazio-
rafunzione può anche essere con- cui si è detto). Nelle situazioni pa- ne è in accordo con il movimento
siderata fisiologica: un sistema che tologiche, invece, questi tempi ven- muscolare, lo scivolamento del suo
funziona bene durante il sonno può gono ampiamente superati, fino a antagonista non eserciterà nessun at-
bruxare, serrare, oppure combina- spostare o consumare denti, creare trito tra le superfici a contatto, ma il
re i vari movimenti per circa 15/20 sofferenze alle ATM, fratturare o con- movimento si svilupperà dolcemente
secondi ogni ora, per esempio ese- sumare protesi ecc. su un piano inclinato che essendo in
guendo i movimenti per 2/3 secon- Che la bocca mastichi o bruxi, quindi, accordo con l’engramma muscolare
di, poi staccando i denti, poi ripren- se è ben congegnata dal punto di non causerà nessun danno, né du-
dendo dopo pochi minuti un altro vista statico e dinamico può comun- rante la masticazione, né – soprattut-
“lavoro” di 3 o 4 secondi, poi stac- que svolgere egregiamente le sue to – durante il rientro in occlusione
cando nuovamente e così via (fino funzioni. Per esempio, se un canino da un movimento eccentrico.
Indicazioni protesiche
Infatti, nelle protesi mobili totali non vi sono recettori propriocettivi paro- Protesi totale mobile
dontali che possano mettere in moto il ciclo distruttivo; inoltre, l’elasticità
della superficie di appoggio della protesi (la mucosa gengivale) tende a correg-
gere naturalmente gli eventuali contatti non fisiologici, semplicemente facendo
affondare la protesi di quel tanto che basta a neutralizzarne l’interferenza;
infine, poiché il problema principale nelle protesi mobili è la mancanza di
stabilità, poter disporre di un appoggio su tre punti in ogni fase dell’occlusione
e dei movimenti agevola notevolmente il paziente nella masticazione e nella
deglutizione, dandogli maggiore sicurezza.
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Modulo 1 Anatomia e fsiologia del sistema stomatognatico
Il montaggio finito e
pronto per la prova.
In occlusione:
• i denti anteriori antagonisti non contattano tra loro o si sfiorano appena;
• i denti posteriori realizzano numerosi contatti tra antagonisti che stabiliz-
zano l’occlusione.
In protrusiva:
• i denti anteriori entrano in contatto e guidano il movimento fino alla po-
sizione di testa a testa;
• tra i denti posteriori non sono presenti contatti.
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Unità 5 Tipi di occlusione
protrusiva
lateralità
Perduta la funzione disclusiva del canino, per ga- denti anteriori del lato di lavoro
rantire la funzione disclusiva dal lato di lavoro ven- in contatto
gono coinvolti anche i due premolari. Sicuramente
questi denti, in assenza di adeguati interventi pro-
tesici, sono destinati ad una rapida quanto irrever- Protezione di gruppo
sibile abrasione.
Indicazioni protesiche
In genere l’occlusione unilaterale bilanciata viene mantenuta solo nei casi in
cui il canino, per mobilità o altre situazioni patologiche, non viene reputato
sufficientemente in grado di assicurare la dovuta protezione in lateralità.
La sua funzione, in realtà, risulta comunque importante anche in caso di
deficit della protezione, perché questo dente presenta una spiccata sensi-
bilità propriocettiva e quindi partecipa a determinare la disclusione dei denti
posteriori “avvisando” il sistema nervoso non appena entra in contatto con
il proprio antagonista.
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Modulo 1 Anatomia e fsiologia del sistema stomatognatico
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Unità 5 Tipi di occlusione
Indicazioni protesiche
Contatto centrico tra gli anteriori L’affondamento dei denti posteriori La pressione sui denti anteriori, in
in posizione di massima in fase di chiusura forzata riduce la conseguenza della posizione dei loro assi, si
intercuspidazione dimensione verticale trasforma in una spinta propulsiva in avanti
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Modulo 1 Anatomia e fsiologia del sistema stomatognatico
Classificazione di Angle
Classificazione di Angle Risalente al 1899, la classificazione di Angle è ancora oggi utilizzata in or-
todonzia, anche se studi successivi hanno integrato, modificato e migliorato
notevolmente le originali considerazioni di Angle.
Il criterio di base (e il maggiore limite) delle osservazioni di Angle è de-
terminato dal rapporto intermolare, in base al quale vengono distinte tre
differenti classi di rapporti interarcata:
• Classe I. La cuspide mesio-vestibolare del primo molare superiore arti-
cola con il solco centro-vestibolare del primo molare inferiore.
• Classe II. La cuspide mesio-vestibolare del primo molare superiore arti-
cola mesialmente al solco centro-vestibolare del primo molare inferiore.
In questi casi si riconoscono due divisioni, distinte a seconda di come si
presenta l’overjet dei denti anteriori:
– I divisione. L’overjet dei denti anteriori è elevato, per cui si nota una
notevole sporgenza dei denti anteriori superiori che si trovano fortemente
vestibolarizzati rispetto ai propri antagonisti inferiori.
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Unità 5 Tipi di occlusione
Glossario
primo molare superiore articola distalmente
Prognatismo Protrusione in avanti del
mascellare superiore.
al solco centro-vestibolare del primo molare
Progenismo Protrusione in avanti del inferiore. È evidente il progenismo
mascellare inferiore. dell’arcata inferiore.
Linguoversione Inclinazione in senso
linguale.
Prognatismo e progenismo
Classificazione di Ackermann
La classificazione di Angle è relativa al rapporto intermolare, che però, nel
caso dei pazienti edentuli, non risulta più rintracciabile in quanto i denti che
la definiscono sono andati perduti.
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Modulo 1 Anatomia e fsiologia del sistema stomatognatico
Classe II – Distocclusione.
Classe I – Normocclusione.
Da notare che queste valutazioni sono indipendenti dalla posizione della cre-
sta alveolare inferiore, in quanto prescindono dal suo grado di riassorbi-
mento. È infatti consueto che con il riassorbimento della cresta inferiore questa
venga a trovarsi in una posizione più retrusa – rispetto al mascellare superiore
– di quanto non fosse in origine.
Inoltre, è opportuno che le valutazioni rispetto alla classe scheletrica se-
condo Ackermann vengano considerate solo una volta che si sia stata regi-
strata dal clinico la corretta dimensione verticale, cioè la distanza tra le
arcate sulla base della quale si realizzerà l’occlusione dei denti artificiali che
andranno a sostituire quelli andati perduti.
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Unità 5 Tipi di occlusione
TEST DI AUTOVERIFICA
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