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Contenuti Abilità
Importanza dei denti anteriori nella disclusione Sapere descrivere l’importanza della disclusione a
Allineamento dei denti livello funzionale
Curve di compenso (Spee – Wilson) Saper indicare il rapporto tra allineamento dei denti e
Angolo di eminenza disclusione
Angolo di Bennett Saper descrivere le curve di compenso di Spee e
Bennett immediato (Immediate Side Shift) e Wilson, indicandone le caratteristiche
progressivo Sapere che cosa sono gli angoli di eminenza e di
Fattori determinanti orizzontali: distanza intercondilare, Bennett
distanza dal centro di rotazione, angolo di Bennett Saper distinguere Bennett immediato e progressivo
Fattori determinanti verticali: distanza intercondilare, Sapere indicare quali sono i principali fattori
angolo di eminenza, angolo di Bennett, curve di determinanti verticali e orizzontali che influiscono
compenso, overjet e overbite sulla morfologia occlusale
In una bocca funzionalmente sana, per ottenere questo risultato, i sei denti
anteriori superiori (da canino a canino) partecipano alla dinamica mandibo-
lare facendo da guida per i sei denti inferiori antagonisti (da canino a canino) Glossario
nei movimenti di protrusiva e lateralità destra e sinistra. In base alla disposi- Schema motorio sequenza automatica
zione dei denti anteriori superiori e inferiori, i muscoli deputati alla dinamica di azioni del sistema muscolare che ser-
ve ad evitare problemi funzionali.
mandibolare organizzano uno schema motorio (engramma) che permette al
sistema di svolgere al meglio i movimenti masticatori e parafunzionali.
Disclusione
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
influisce su
tra i quali
influenzate da
fattori determinanti
sono sono
distanza dal centro distanza intercondilare angolo di Bennett angolo di eminenza overjet e overbite
di rotazione
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Unitˆ 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
Disclusione avviene
nei movimenti
di
protrusiva lateralità
lavorante bilanciante
Centrica
Lateralità dx
Lateralità sx
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Mordendo una matita con i denti anteriori e poi con quelli posteriori è facile sperimentare la differenza di forza
applicata dai denti posteriori, più vicini ai muscoli, rispetto agli anteriori (più lontani). Il morso è notevolmente
più profondo quanto più è vicino alla zona dell’azione muscolare.
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Unità 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
Il piano di
scorrimento delle
superfici a contatto
dei denti anteriori
forma con l’asse dei
denti un angolo che
si aggira intorno ai
40°.
40°
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Posizione centrica
Protrusione
Sul piano sagittale, durante il movimento di protrusiva, si pu˜ osservare lÕimmediata perdita di contatto dei denti posteriori antagonisti, che
creano spazi uniformi di disclusione.
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Unità 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
circonferenza
curva di Spee
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
curva di Spee
archi di chiusura
movimento di chiusura
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Unità 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Modelli superiore e
inferiore che evidenziano
la curva di Wilson.
Teoria di Monson Nel loro insieme, le curve di Spee e di Wilson vanno in pratica a formare una
superficie convessa in direzione della mandibola, che è stata oggetto degli studi
di molti Autori, tra i quali Robin, Muzj e soprattutto Monson, del quale è nota
la teoria della sfera.
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Unitˆ 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
Data la varietà individuale, non è ovviamente possibile procedere ad una co- Calotte di montaggio
difica esatta dei valori assiali indicati da Monson, tuttavia le sue indicazioni
hanno trovato riscontro presso i fabbricanti di articolatori, che per alcuni tipi di
dispositivi prevedono degli speciali accessori, chiamati calotte, che si basano
appunto sulle teorie di Monson e che vengono resi disponibili in misure e con
curvature diverse, per far fronte alle differenze individuali dei vari pazienti.
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Punti di contatto, cuspidi, solchi, o addirittura interi elementi dentali non allineati,
potrebbero occludere ma non discludere. In questi casi l’organismo tenterà di
eliminare l’interferenza favorendo l’insorgenza di parafunzioni.
In presenza di
disallineamenti i
denti occludono
ma potrebbero non
discludere
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Unità 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
Distanza intercondilare
Il movimento di rotazione mandibolare avviene con lo spostamento contem-
poraneo di tutti i punti della mandibola attorno ad un asse, che costituisce il
centro di rotazione in quel particolare movimento.
Poiché la mandibola è un corpo unico, tutti i suoi punti si sposteranno
seguendo degli archi di circonferenza che hanno come centro il centro di
rotazione, che per ora considereremo come corrispondente al condilo del
lato di lavoro.
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Gli archi di circonferenza non sono per˜ sempre uguali, e questo influisce sulla
morfologia occlusale, perché se il movimento si svolge in una certa direzione,
anche i solchi e le creste la dovranno rispettare.
Distanza intercondilare Per esempio, in funzione di una diversa distanza intercondilare, il mo-
vimento avverrà in una direzione più o meno inclinata distalmente e
anche i solchi si troveranno inclinati allo stesso modo.
movimento
bilanciante movimento
lavorante
movimento
lavorante
movimento
bilanciante
Una diversa distanza intercondilare influisce sull’inclinazione dei solchi, perché essi devono corrispondere all’arco di circonferenza seguito
dalle cuspidi antagoniste durante i movimenti laterali di lavoro (lato lavorante) e non lavoro (lato bilanciante).
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Unità 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
Solco lato
di non
lavoro
Angolo di Bennett
Lo spostamento laterale avviene con una rotazione del condilo del lato di
lavoro (condilo ruotante) determinata dalla contrazione del muscolo pteri-
goideo esterno del lato opposto, che ÒtiraÓ in avanti il condilo del lato bilan-
ciante (condilo orbitante).
Data la particolare anatomia delle ATM, il movimento del condilo orbi-
tante si sviluppa in avanti, lateralmente e in basso e pu˜ essere analiz-
zato sia sul piano orizzontale che sui piani verticali (frontale e sagittale).
Anche il movimento del condilo ruotante non • in realtˆ una rotazione
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
angolo
di Bennett
Spostamento dei condili sul piano orizzontale Spostamento dei condili sul piano verticale (piano
(piano occlusale) durante lo spostamento laterale posteriore) durante lo spostamento laterale della
della mandibola verso sinistra. mandibola verso sinistra.
Analisi del movimento laterale, con evidenziazione dell’angolo di Bennett, formato dal tragitto compiuto dal condilo orbitante e dalla parallela
alla linea mediana passante per il condilo stesso.
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Unità 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
angolo di Bennett
movimento di Bennett
Se consideriamo anche il primo tempo del movimento di Bennett, il centro di Centro di rotazione
rotazione mandibolare non può più trovarsi in corrispondenza dell’asse verti-
cale del condilo ruotante (che si muove lateralmente), come abbiamo detto in
precedenza, ma si troverà quindi spostato all’esterno del corpo mandibolare.
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
centro di rotazione
centro di rotazione
Più l’angolo di Bennett è elevato, più i solchi dei denti mandibolari do-
vranno risultare inclinati mesialmente.
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Unità 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
0¡ 0¡ 0¡ 15¡ 15¡ 0¡
Corrispondenza tra il movimento del condilo orbitante durante il movimento di lateralitˆ e la corrispondente regolazione
del Bennett su un articolatore a valori adattabili.
regolazione Bennett
immediato
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
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Unità 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
Distanza intercondilare
La distanza intercondilare presenta generalmente alcune corrispondenze con
la forma del cranio:
• una distanza intercondilare ridotta corrisponde ad un viso di forma
stretta e allungata, eminenza articolare e guida anteriore piuttosto ripide,
palato profondo, cuspidi alte e fosse profonde (cranio in estensione);
• una distanza intercondilare media presenta le caratteristiche precedenti
molto più attenuate;
• una distanza intercondilare elevata corrisponde invece ad un viso lar-
go e tondo, con eminenza e guida anteriore più orizzontali, palato piatto e
denti caratterizzati da fosse poco profonde e cuspidi larghe e basse (cranio
in flessione).
Angolo di eminenza
L’angolo di eminenza è determinante per la definizione delle altezze cuspi- Angolo di eminenza
dali. Infatti, tanto più elevato è l’angolo di eminenza, tanto più verso il basso si
porterà la mandibola durante i movimenti, assicurando il distacco immediato
dei denti posteriori.
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
angolo di eminenza
Con un angolo di eminenza elevato, la elevato
mandibola si sposta immediatamente verso
il basso ed è quindi possibile avere cuspidi
pronunciate e fosse profonde.
cuspidi pronunciate e
fosse profonde
angolo di eminenza
ridotto
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Unità 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
Angolo di Bennett
Se lo esaminiamo sui piani verticali anziché su quello orizzontale, anche l’an- Angolo di Bennett
golo di Bennett influisce sull’altezza delle cuspidi. In particolare, quello che
rappresenta il fattore determinante di maggiore importanza è la presenza (e
la quantità) del primo tempo del movimento, il Bennett immediato (ISS),
poiché lo spostamento laterale puro obbliga le cuspidi ad essere meno elevate,
per non incontrare quelle antagoniste.
Cuspidi elevate e
fosse profonde
Tanto più elevato è l’angolo di Bennett, tanto più basse dovranno es-
sere le cuspidi e meno profonde le fosse.
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Più basso è l’angolo formato dal piano occlusale con il tragitto con-
dilare, meno elevate dovranno essere le cuspidi e meno profonde le
fosse.
Più il piano occlusale risulta divergente dal tragitto condilare, più la mandibola si allontana immediatamente dal mascellare nei
movimenti in avanti. Di conseguenza, le cuspidi possono risultare tare più alte e le fosse più profonde.
Piano Piano
occlusale occlusale
Curve di compenso
penso
Le curve di compenso in genere favoriscono una corretta disclusione dei qua-
dranti posteriori durante i movimenti. Tuttavia, soprattutto in presenza di di-
sallineamenti o di una guida anteriore poco efficace, se troppo accentuate
possono rendere difficoltosa la disclusione nei quadranti posteriori.
Curva di Spee Nei casi di riabilitazione completa (o in ortodonzia), generalmente si tende
a terminare lÕarcata con una curva di Spee regolare e non troppo accentua-
ta, per non creare involontarie interferenze in protrusiva. Lo stesso discorso
vale per la curva di Wilson in relazione ai movimenti di lateralitˆ.
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Unitˆ 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
In linea teorica, lo spazio di disclusione, visto sul piano sagittale con gli in-
cisivi in posizione di testa a testa, dovrebbe permettere di ottenere due linee
parallele (e parallele all’orizzontalità dello sguardo):
• una che congiunge nei denti superiori il bordo incisale del centrale e la
cuspide mesio-vestibolare del primo molare;
• la seconda che nei denti inferiori congiunge il margine incisale del cen-
trale e la cuspide centro- vestibolare del primo molare.
Poiché in fase di protrusiva, con contatto testa a testa dei bordi incisali dei
centrali antagonisti, l’origine delle due linee coincide, dalle due linee si può
dedurne una terza, che va dal bordo incisale del centrale inferiore alla cu-
spide mesio-vestibolare del primo molare superiore.
Linea centrale-
primo molare
superiore
Linea centrale-
primo molare
Centrica inferiore
Protrusiva
Le linee di congiunzione tra incisivo centrale superiore e molare superiore, e tra incisivo centrale inferiore e molare inferiore dovrebbero
risultare parallele anche nel movimento di protrusiva, originando una terza linea che congiunge incisivo centrale inferiore e primo molare
superiore.
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Curva di Wilson
Lato lavorante
Curva di Wilson
elevata
Una curva di Wilson eccessiva potrebbe rendere difficoltosa la disclusione in lateralitˆ, poichŽ si
Curva di Wilson potrebbero creare interferenze a livello dei denti posteriori dovute allÕeccessiva altezza delle cuspidi
vestibolari inferiori e palatali superiori.
Overjet e overbite
I denti anteriori antagonisti, per garantire una corretta disclusione, devono pre-
sentarsi sovrapposti tra loro, con i superiori che sopravanzano gli inferiori.
Nei vari movimenti, abbiamo visto che essi entrano in contatto reciproco im-
mediatamente, facendo discludere i quadranti posteriori: questo meccanismo di
difesa è detto protezione anteriore, e dipende sia dallÕinclinazione dei denti,
sia dallÕampiezza della zona di sovrapposizione. Infatti, se gli antagonisti non
si sovrappongono a sufficienza, o se presentano una distanza eccessiva tra le
loro parti a contatto, il meccanismo protettivo diventa inefficace.
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Unitˆ 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
Overjet e overbite.
Overbite
Overjet
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Overjet esiguo
Overbite esiguo
Cuspidi pi• basse e fosse
meno profonde
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Unitˆ 4 Disclusione: fattori determinanti la morfologia occlusale
Asimmetrie e disclusione
In massima disclusione canina (cio• disclusione tra i denti posteriori;
con i canini in posizione di testa a te- ¥ viceversa, con i canini molto incli-
sta) • possibile avere spazi verticali nati in senso vestibolare, la disclu-
di disclusione notevolmente diversi sione risulterˆ pi• ÒpiattaÓ (perchŽ
sulle emiarcate di destra e di sinistra, la mandibola si muoverˆ pi• late-
in quanto questi spazi sono deter- ralmente) e lo spazio di disclusione
minati, sui due lati, sia da quanto i sarˆ minore.
canini si sovrappongono (quantitˆ di
overbite), sia da come si sovrappon- PoichŽ generalmente lÕasimmetria
gono (quantitˆ di overjet). del volto corrisponde ad un accop-
In particolare, rispetto allÕoverjet, va piamento dei canini che non pu˜
sottolineato come lÕinclinazione dei essere simmetrico, nella parte dellÕe-
canini influenzi notevolmente il mo- miviso pi• verticale troveremo una
Glossario
vimento della mandibola: guida canina tendente al ÒripidoÓ
¥ con unÕinclinazione dei canini an- (con spazi di disclusione maggiori), Emiviso la metà destra o sinistra del viso
tagonisti maggiore in senso lingua- mentre nella parte dellÕemiviso pi• rispetto alla linea mediana.
le, la disclusione tenderˆ a risulta- orizzontale la guida canina risulterˆ
re pi• ÒripidaÓ (cio• la mandibola meno ripida, con conseguente spa-
si muoverˆ pi• verso il basso) e di zio di disclusione minore.
conseguenza aumenterˆ lo spazio di
Occlusione in massima
intercuspidazione: si nota la
diversa assialitˆ dei canini
inferiori delle due emiarcate.
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Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
TEST DI AUTOVERIFICA
Distanza condilare maggiore Inclinazione più ............................................. dei solchi di lavoro e non lavoro
Distanza dal centro di rotazione minore Più ............................................. è l’angolo formato dai solchi di lavoro e non lavoro
Angolo di Bennett elevato Solchi dei denti mandibolari inclinati in senso più .............................................
Angolo di eminenza basso Cuspidi più ......................................... e fosse ........................................... profonde
Angolo di Bennett elevato Cuspidi più ......................................... e fosse ........................................... profonde
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