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TEORIA DI MONSON

Neagu Alessia Maria 4^ Co


Didattica capovolta- Al posto del professore
TEORIA
DELLA SFERA
DI MONSON
Teoria della sfera di Monson.

La curva di Spee e quella di Wilson sono strettamente legate, cioè se quella di


Spee risulta accentuata, anche quella di Wilson lo sarà.
Nel loro insieme, le curve di Spee e di Wilson vanno in pratica a formare una
superficie convessa in direzione della mandibola, che è stata oggetto degli
studi di molti Autori, tra i quali soprattutto Monson , del quale è nota la
teoria della sfera.

Secondo Monson, se si prolungano gli assi dei denti, si osserva che questi
vanno a convergere in un punto idealmente situato circa 3 centimetri dietro
al nasion, formando un cono la cui base, invoco che piatta, risulterebbe
sferica e corrisponderebbe al piano occlusale
(che non è un piano! Infatti, viene considerato come piano occlusale
l'insieme delle superfici masticatorie dei denti antagonisti, che sono disposte
su una superficie incurvata inferiormente. )
CURVA DI SPEE

• Sul piano saggittale, si può osservare che gli


assi dei denti posteriori superiori non sono
disposti in linea, con tutti gli assi paralleli tra
loro, ma leggermente a ventaglio. Questo fa sì
che le loro cuspidi formino una linea curva, la
curva di von Spee (o, più comunemente, curva
di Spee), dal nome dello studioso che per
primo l’ ha studiata: (Ferdinand Graf von
Spee, 1855-1937). La curva di Spee è diversa
da individuo a individuo; generalmente, la si
identifica con un arco di circonferenza avente
centro sulla crista galli dell'osso etmoide.
Questo riferimento geometrico ha un valore
soltanto indicativo, poiché le variabili
individuali e diversi fattori morfologici
influiscono notevolmente sulla curvatura
individuale.
Se osserviamo i denti sul piano frontale, possiamo notare che anche in questa
visione si notano inclinazioni dei loro assi che risultano notevolmente diverse tra
loro. A livello dei denti posteriori, l'inclinazione linguo-vestibolare opposta a
seconda dell'arcata : i denti posteriori superiori proiettano il loro tavolato occlusale
all'esterno allargando l’arcata, quelli inferiori all'interno restringendo l’arcata
Se con una linea curva uniamo le sommità cuspidali degli stessi denti posteriori -
destri e sinistri - della stessa arcata, otteniamo la curva di Wilson, che aumenta
progressivamente via via che si procede posteriormente.
CURVA DI Attraverso la curva di Wilson si compensa la differenza di ampiezza dei processi
alveolari delle due arcate: l'arcata inferiore risulta infatti notevolmente più ampia

WILSON di quella superiore, ma nelle occlusioni prive di difetti funzionali i denti superiori
sopravanzano tuttavia quelli inferiori, grazie appunto alle rispettive inclinazioni
Data la varietà individuale, non è ovviamente possibile procedere a una codifica esatta dei
valori assiali indicati da Monson, tuttavia le sue indicazioni hanno trovato riscontro presso i
fabbricanti di articolatori, che per alcuni tipi di dispositivi prevedono degli speciali accessori,
chiamati calotte, che si basano appunto sulle teorie di Monson e che vengono resi disponibili
in misure e con curvature diverse, per far fronte alle differenze individuali dei vari pazienti.
COME AVVIENE IL MONTAGGIO DEI DENTI CON CALOTTA?
PROTESI TOTALE:
MONTAGGIO CON CALOTTA
•Nel montaggio con calotta delle protesi totali, alla calotta
vengono appoggiati i tavolati occlusali dei denti posteriori
inferiori, che vengono montati prima dei superiori.
•si procede:
1)Evidenziando ( nel modello inferiore) la linea di cresta
2) Montaggio degli elementi anteriori inferiori per aiuto della
calotta, nel rispetto della cresta partendo dall’ incisivo centrale
fino ai molari .

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