Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Anatomia e fisiologia
del sistema
stomatognatico
Unità 1 - Anatomia generale del sistema masticatorio Unità 4 - Disclusione: fattori determinanti
Anatomia del dente, anatomia delle ossa del cranio, muscoli la morfologia occlusale
della masticazione, principali vasi e nervi che servono il Importanza dei denti anteriori e dell’allineamento, curve di
sistema stomatognatico, articolazione temporo-mandibolare. compenso, angolo di eminenza, angolo di Bennett, Bennett
immediato, fattori determinanti orizzontali e verticali.
Unità 2 - Posizioni della mandibola
Punti craniometrici, linee, assi e piani di riferimento, posizione Unità 5 - Tipi di occlusione
di riposo, relazione centrica, occlusione abituale, occlusione in Occlusione bilaterale bilanciata, unilaterale bilanciata e
relazione centrica, massima protrusione, retrusione, massima mutualmente protetta, indicazioni protesiche, classificazioni
apertura, escursioni limite, lateralità, poligono di Posselt, arco di Angle e Ackermann.
gotico, solido di Posselt.
Unità 6 - Masticazione e deglutizione
Unità 3 - Occlusione: morfologia e contatti Masticazione bilaterale e unilaterale, afferramento del cibo,
Morfologia dentale e occlusione, contatti tra i denti, tipi movimento a goccia, importanza della saliva e dei tessuti
di intercuspidazione, caratteristiche dei punti di contatto, molli, ghiandole salivari, deglutizione.
allineamento dei denti.
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Contenuti Abilità
Denti umani. Saper descrivere i denti umani dal punto di vista
Ossa del cranio. istologico e morfologico.
Muscoli della masticazione. Saper descrivere le ossa del cranio, con particolare
Muscoli sopraioidei e sottoioidei. riferimento ai mascellari superiore e inferiore.
Innervazione e vascolarizzazione dell’apparato Saper descrivere i muscoli della masticazione e gli altri
stomatognatico. muscoli coinvolti nei movimenti mandibolari.
Anatomia dell’articolazione temporo-mandibolare. Saper descrivere i principali vasi e nervi del sistema
stomatognatico.
Saper descrivere l’articolazione temporo-mandibolare.
I denti umani
composta da
dentizione
possono essere di Denti hanno diverse funzioni come fonazione
permanente
di
16
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
I denti sono piccoli organi duri che servono per la masticazione, la fona-
zione , la propriocezione e per altre funzioni, tra le quali, negli ultimi de-
cenni, una delle più importanti è sicuramente diventata quella estetica.
Per l’identificazione dei vari denti, nonostante esistano numerosi sistemi, in Numerazione FDI
questo testo si è preferito utilizzare il sistema FDI1, che li numera suddi-
videndoli in quattro quadranti – due per l’arcata superiore, due per quella
inferiore – per la dentizione permanente (1-2-3-4) e quattro per quella
decidua (5-6-7-8), aggiungendo poi al numero del quadrante un numero
progressivo per ogni dente, da 1 a 8, a partire dalla linea mediana (1-inci-
sivo centrale, 2-incisivo laterale ecc.).
Lettura e-book
PDF Sistemi grafici di identificazione dei denti
11 21
12 22
13 23
14 24
15 25
16 26
17 27
arcata superiore 18 28 arcata superiore
destra sinistra
17
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
18
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Entro i due mesi di vita embrionale, la discesa della lamina dentale dà origine
ad ammassi di cellule denominate gemme dentali o organi dello smalto.
Ad ogni dente deciduo corrisponde una gemma dentale, ad eccezione del
secondo molare; questo dente avrà infatti il proprio smalto da una successi-
va proliferazione della lamina dentale, che darà origine sia all’organo dello
smalto del secondo molare deciduo, sia a quello dei tre molari definitivi. Il
resto dei denti permanenti avranno origine dalla futura gemmazione degli
organi dello smalto dei corrispondenti denti da latte.
Verso l’undicesima settimana, l’organo dello smalto si introflette e la cavi-
Odontogenesi
tà formatasi viene invasa da un tessuto mesenchimale che darà origine alla
papilla dentale che, dopo aver assunto la caratteristica forma a cappuccio,
darà origine alla dentina, al legamento parodontale, al cemento ed alla
polpa dentale.
È opinione diffusa che la sequenza eruttiva dei denti non segua solo criteri
embriologici, ma anche biomeccanici.
Alcuni autori hanno affermato che non esiste anatomia al di fuori del-
la funzione, quindi se la natura ha previsto che debbano erompere per pri-
mi gli incisivi inferiori (seguiti dai superiori, come si può facilmente notare
dall’esame della tabella precedente), la ragione principale non può essere
esclusivamente una ragione “masticatoria”.
19
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Glossario Infatti, alcuni studi recenti hanno verificato che il picco della velocità erut-
Ritmo circadiano Un ritmo caratteriz- tiva si presenta a tarda sera. Questo dato fa supporre la simbiosi con un au-
zato da un periodo di circa 24 ore (dal mento della secrezione ipofisaria dell’ormone della crescita.
latino circa diem, che significa appunto
intorno al giorno). A conferma di questa teoria si è anche riscontrato che un deficit di questo
ormone determina, oltre ad un ritardo nello sviluppo scheletrico, anche una
crescita problematica e ritardata dell’eruzione dentale, mentre nel caso di
altri ritardi dello sviluppo – non attribuibili a questo ormone – lo sviluppo
dentale non ne risente.
20
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Istologia
Smalto del dente.
Odontoblasti
Dentina
Polpa dentaria
Cemento
Canale radicolare
Forame apicale
Osso alveolare
Vasi alveolari
21
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Smalto
22
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Dentina
e a
Smalto
Prismi dello smalto
Matrice organica
interprismatica
Coda Testa
Cemento
Il cemento è una varietà di tessuto osseo che riveste la radice del dente e si
produce dal colletto fino all’apice della radice.
La sua matrice è calcificata e stratificata in lamelle concentriche paral-
lele alla superficie della radice del dente. Nel cemento si addentrano grosso-
lane fibre collagene, le fibre perforanti, che sono le fibre periodontali che
collegano il dente, mediante il cemento, all’osso alveolare.
Il cemento è un tessuto molto simile a quello osseo. È prodotto dai ce-
mentoblasti, che producono una sostanza polisaccaride che a partire dal
colletto ne calcifica le strutture cellulari più vicine alla dentina, creando una
struttura ossea nella quale i cementoblasti rimangono inglobati trasforman-
dosi in cementociti, interconnessi tramite sottili canalicoli tra la materia
ossea del cemento.
Il cemento è rivestito esternamente da cementoblasti in grado di produrre
cemento per tutta la vita del dente e di compensare l’usura della corona,
permettendo l’allungamento della radice.
La linea di demarcazione tra smalto
Smalto Dentina Smalto Dentina Smalto Dentina
e cemento si definisce linea amelo-
cementizia e la si può trovare in natura
con tre differenti anatomie. Nel 30%
circa dei casi si ha continuità tra la
fine dello smalto e il cemento. Nel
10% circa dei casi rimane una piccola
porzione scoperta di dentina, dando
luogo a una giunzione amelo-dentina-
Linea amelo- Linea amelo- cementizia. Nel 60% circa dei casi,
cementizia cementizia invece, il cemento ricopre per un breve
tratto lo smalto.
Cemento Cemento Cemento
30% 10% 60%
23
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Emergenza coronale
Come profilo di emergenza si in- detta “oltre preparazione”). Di conse- profilo di emergenza della protesi do-
tende il disegno con il quale la coro- guenza, dal profilo dell’oltre prepara- vrà risultare aperto, medio, o diritto.
diritto
na fuoriesce (emerge) dalla gengiva. zione
ione l’odontotecnico determina se il
È molto probabile che la definizione
derivi da un’errata traduzione dall’in-
glese (emergency/emergence =
emergenza/emersione), ma poiché
è entrata nell’uso comune è oggi
universalmente accettata.
L’emergenza della linea amelo-ce-
mentizia, nella preparazione dei denti
in protesi fissa, determina il profilo
di emergenza della corona protesi-
ca. Infatti, è necessario che il colletto
protesico segua il disegno del limite
della preparazione del moncone, che
il clinico realizza nel rispetto del dise-
gno della zona sottostante, ricoperta
dalla gengiva (zona comunemente
Dentina
La dentina costituisce il corpo del dente e internamente presenta una cavità,
la cavità pulpare, sede della polpa dentale.
Camera pulpare La forma della camera pulpare corrisponde alla forma della corona e
della radice.
Nella radice la camera pulpare si continua nel (o nei) canali radicolari, fino
al foro apicale. Il foro, in giovane età, può anche essere più di uno: si parla
in questo caso di cribro apicale, anziché di foro apicale.
La dentina costituisce l’impalcatura principale del dente ed è composta
per l’80% da idrossiapatite e per il 20% da materiale organico. Questa
composizione rende la dentina molto simile al tessuto osseo, cioè meno re-
sistente ma più elastica dello smalto.
La dentina appare come un tessuto omogeneo bianco-giallognolo, duro e
compatto, ed è percorsa – dalla profondità alla superficie – da una miriade
di canalicoli di diametro all’origine di circa 3/4 µm, che si assottigliano ad
Odontoblasti
1 µm verso la fine.
Questi canalicoli contengono le fibrille del Tomes, ossia i prolungamenti
degli odontoblasti.
Gli odontoblasti sono le cellule proprie della dentina e provvedono alla
sua formazione producendo la predentina, costituita da materiale glicopro-
teico e da fibrille collagene.
La predentina si calcifica e diventa dentina. L’attività degli odontoblasti
nel produrre predentina è massima nel periodo dello sviluppo del dente e
24
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
non cessa mai del tutto, proseguendo, seppure molto più lentamente, anche
nel dente completamente erotto: ciò spiega il progressivo ispessimento della
dentina (con conseguente restringimento della cavità pulpare) che si osser-
va nel corso degli anni. Talvolta questo processo può essere osservato anche
nelle cavità cariose, come tentativo di riparazione del danno.
La dentina è caratterizzata da un’elevata concentrazione di cristalli di
idrossiapatite, che la costituiscono per almeno il 72%-80%. I cristalli di
idrossiapatite (esafosfato di calcio biidrato) sono distribuiti senza alcun par-
ticolare ordine all’interno della dentina, ma si concentrano particolarmente
intorno alle fibrille del Tomes, nelle pareti dei canalicoli dentinali. Questi
canalicoli, con all’interno le relative fibrille, superano l’interfaccia fra den-
tina e smalto per un breve tratto, terminando nello smalto.
Struttura della
Dentina dentina.
Smalto
Vasi
sanguigni
Odontoblasti
Macrofagi
Fibra nervosa
Vasi sanguigni
I vasi sanguigni sono arterie da cui, nella zona di Weil (in prossimità del foro
apicale), si ramificano sottili capillari; a loro volta, i capillari si uniscono poi
a formare vene che si distribuiscono nella parte interna della polpa ed escono
dal dente attraverso il foro apicale.
La polpa riceve un flusso sanguigno molto elevato: facendo le debite pro-
porzioni, possiamo stimare il flusso in circa 40/50 ml al minuto per 100 g
di tessuto, un flusso sanguigno confrontabile a quello di altri tessuti impor-
tanti, quali la gengiva (30 ml), le ghiandole salivari (38 ml) o il cervello
(49 ml).
Nella camera pulpare è presente il liquido interstiziale, la cui quantità è
determinata dal gradiente di pressione transcapillare. La quantità di liquido
25
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Polpa dentale
Nervi sensitivi
Sono fibre nervose che si estendono parallelamente alle arteriole per ramificar-
si nella zona di Weil a formare il plesso di Raschkow, dal quale a loro volta si
dipartono fibre nervose che attraversano lo strato di odontoblasti; queste fibre si
intrecciano fittamente tra loro sulla superficie della predentina, mentre alcuni
rami proseguono fin nei canalicoli a lambire il processo odontoblastico.
26
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Ancora oggi esiste una certa confusione topografica intorno alla nomenclatura
parodontale proposta e adottata dalle varie Scuole europee e americane.
Il prefisso peri- letteralmente significa intorno, mentre il prefisso para-
identifica ciò che è vicino, nei dintorni. Si usa quindi indicare con perio-
donto tutto ciò che sta immediatamente intorno al dente, cioè il tessuto che
occupa lo spazio compreso fra l’osso alveolare e il cemento radicolare.
Alcuni sinonimi del periodonto ancora in uso sono legamento alveolo-den-
tale, membrana periodontale, legamento di Kolliker, desmodonto.
Riassumendo, quindi:
27
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
I fasci fibrosi del legamento hanno un orientamento diverso dal colletto all’apice.
I fasci apicali
rispecchiano
l’andamento dei fasci
prossimali. I fasci distali, situati
subito sotto ai fasci
medi, si orientano con
andamento contrario
Osso alveolare ai prossimali, ossia
l’inserzione sul cemento
è bassa, quella sull’osso
è più alta.
Mandibola
28
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Osso alveolare
29
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Per assolvere a questa funzione, l’osso alveolare può modificarsi nel tempo per
reagire a traumi e sforzi dell’apparato masticatorio.
All’interno del tessuto osseo si riconoscono una componente cellulare
ed una matrice. Le cellule presenti sono gli odontoblasti, che depositano la
matrice ossea e ne promuovono la mineralizzazione, mentre gli osteoclasti
la riassorbono. La loro azione è modulata dalle sollecitazioni meccaniche e
dall’azione degli ormoni, che in questo alternarsi producono un continuo
rimodellamento dell’osso per tutta la vita dell’individuo.
Va comunque considerato che l’osteogenesi prevale durante l’età dello
sviluppo, il riassorbimento osseo durante la vecchiaia.
grazie a
muscoli della
masticazione
muscoli muscoli
neurocranio splancnocranio mandibola collegati a
sopraioidei sottoioidei
articola con
collegati a collegati a
delle ATM
altre parti
osso ioide
del corpo
si realizza tra
30
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Osso temporale
Osso zigomatico
Ossa nasali
Osso mascellare
Osso lacrimale
Mandibola
Osso etmoide
Osso sfenoide
Osso sfenoide
31
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Neurocranio
Osso sfenoide
Osso temporale
Osso occipitale
Come la mandibola e altre ossa, è un osso impari (cioè l’essere umano ne ha
uno solo) e costituisce la base del cranio, appoggiando direttamente sulle ossa
della colonna vertebrale (articolandosi con le facce superiori dell’atlante).
Articola lateralmente con le ossa temporali, mentre a livello posteriore
con le ossa parietali destra e a sinistra. Anteriormente, articola con il corpo
dello sfenoide.
La sua caratteristica principale, a livello morfologico, è il foro occipitale
attraverso il quale passa il midollo spinale. Il foro rappresenta la porta di
comunicazione tra cavità cranica e canale vertebrale.
Osso occipitale
32
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Osso parietale
È un osso pari (l’Uomo ne ha due, uno per il lato sinistro e uno per il lato
destro del corpo).
I parietali (destro e sinistro) formano gran parte della calotta cranica e
ognuno di essi è formato da una lamina spessa che avvolge la parte laterale
superiore del cervello. I due parietali articolano posteriormente con l’occipi-
tale, superiormente tra loro e anteriormente con l’osso frontale; lateralmente
articolano invece con le ossa temporali e lo sfenoide.
Internamente, queste ossa presentano diversi solchi e scanalature nelle
quali scorrono, adeguatamente protette, diverse strutture neurovascolari.
Osso frontale
L’osso frontale è l’osso impari che costituisce la fronte e la parte anteriore-
superiore della calotta cranica.
Di forma convessa, presenta inferiormente due concavità che costituiscono
la parte superiore delle orbite.
L’osso risulta separato in due parti nei primi anni di vita, poi si salda in
un corpo unico, lasciando in corrispondenza della sutura un rilievo longitu-
dinale detto sutura metopica.
Superiormente si articola con le ossa parietali, mentre inferiormente arti-
cola con diverse ossa: lacrimali, nasali, mascellari zigomatiche, sfenoide ed
etmoide.
Sulla superficie anteriore, ben visibili, sono presenti le due bozze frontali e Terzo punto articolatori
una depressione, il nasion, che costituisce un importante punto di repere
(terzo punto) per gli archi facciali di diversi articolatori a valori adat-
tabili e individuali.
Osso frontale
33
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Osso sfenoide
È un osso impari, l’unico ad attraversare completamente il cranio da sinistra
a destra.
Presenta una caratteristica forma a farfalla, e si articola con moltissime
ossa: occipitale, frontale, parietali, temporali, etmoide, ossa palatine, zigo-
matiche e vomere.
Posto al centro del cranio, presenta un corpo centrale dal quale si dipar-
tono, in due coppie, le grandi ali e le piccole ali, mentre due processi, i
processi pterigoidei, permettono l’inserzione dei muscoli pterigoidei inter-
ni ed esterni.
Osso etmoide
L’etmoide è un osso impari posto superiormente all’osso mascellare, tra il
cranio e le ossa nasali.
34
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Osso etmoide
Osso temporale
L’osso temporale è un osso pari situato lateralmente al cranio e formato da
tre parti di forma diversa: squama, rocca petrosa e porzione mastoidea.
Quest’osso di forma complessa contiene gli organi dell’udito e si articola
con occipitale, parietale, sfenoide, zigomatico, presentando inoltre inferiormen-
te una cavità, la fossa glenoide, che gli permette di articolare con il condilo
della mandibola.
La porzione mastoidea, posteriore, articola con occipitale e parietale e pre-
senta alcune cavità funzionali all’udito. Sulla sua parte esterna, trovano inserzio-
ne diversi muscoli del capo e del collo, tra i quali il muscolo digastrico.
La rocca petrosa è la parte più complessa dell’osso temporale ed è attra-
versata da diversi canali. Sulla sua superficie esterna si trova il canale acustico
esterno attraverso il quale i suoni raggiungono l’organo dell’udito.
Nel canale acustico si posizionano le ogive degli archi facciali, strumen- Nel canale acustico si posizionano le
ti utilizzati per trasferire la posizione del mascellare superiore dal paziente ogive degli archi facciali.
all’articolatore.
35
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Osso temporale
Splancnocranio
Osso zigomatico
È un osso pari, chiaramente visibile, la cui prominenza partecipa a formare i
tratti più salienti del viso. Articola con lo sfenoide, il temporale, il mascellare
e il frontale.
Con il processo zigomatico del temporale forma un anello osseo, l’arcata
zigomatica, nella quale si trovano importanti fasci muscolari e il processo
coronoide della mandibola. La misurazione della distanza tra la massima
prominenza laterale di uno zigomo e l’altro ha un rapporto di 16:1 con la
larghezza coronale mesio-distale del centrale superiore.
Ossa nasali
Le ossa nasali formano la parte superiore del naso. Sono due piccole ossa pari
Linea mediana appaiate, che si congiungono tra loro in corrispondenza della linea mediana
attraverso una sutura. Lateralmente e superiormente articolano ognuna con
l’osso frontale, internamente articolano con l’etmoide.
36
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Ossa lacrimali
L’osso lacrimale è un osso pari, molto piccolo e fragile, situato tra etmoide e
mascellare e forma la parte interna dell’orbita e la fossa lacrimale, che con-
tiene il sacco lacrimale. Articola con il processo frontale dell’osso mascellare,
con l’osso frontale, con l’etmoide e con il cornetto inferiore.
Cornetto inferiore
È un piccolo osso pari che forma la parete della cavità nasale e che articola
con l’osso palatino, il mascellare, l’etmoide e il lacrimale.
Vomere
Osso impari di forma simile a un aratro (da cui prende il nome) partecipa
alla formazione della parte interna della cavità nasale, che separa in due parti.
Articola con le due ossa mascellari e con le ossa palatine, l’etmoide, lo sfenoide
e la cartilagine (con la quale forma il setto nasale).
Osso lacrimale
Ossa nasali
Ossa palatine
Sono due ossa pari, costituite da due lamine perpendicolari tra loro: quella
orizzontale forma inferiormente la parte posteriore del palato duro, mentre
superiormente rappresenta il pavimento della cavità nasale; la lamina verti-
cale, invece, allungandosi verso l’alto forma la parete latero-posteriore della
cavità nasale e parte dell’orbita.
La parte posteriore delle lamine orizzontali delle ossa palatine appaiate ha
una caratteristica forma a farfalla e rappresenta il post-dam, una importan- Post-dam
te linea di divisione tra palato duro e palato molle che viene utilizzata in
protesi mobile per sigillare posteriormente le protesi.
37
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Ossa palatali
Osso mascellare
L’osso mascellare è un osso pari che costituisce la maggior parte della faccia.
Le due ossa mascellari destra e sinistra si incontrano in corrispondenza
della linea mediana, unendosi tra loro con la sutura mediana e andando
a formare un corpo unico, la mascella, in realtà formato dalle due unità
ossee distinte.
Ossa mascellari L’osso mascellare si compone di un corpo centrale, dal quale si dipartono i
processi zigomatico, frontale, palatino e alveolare.
• Il processo zigomatico si articola con l’osso zigomatico.
• Il processo frontale sale in alto e forma la parete della cavità nasale, arti-
colandosi poi con l’osso frontale.
• Il processo palatino decorre posteriormente a formare la volta anteriore del
palato duro e si articola con la lamina orizzontale dell’osso palatino.
• Il processo alveolare punta verso il basso e presenta gli alveoli dentali,
all’interno dei quali si trovano infissi i denti superiori.
Nel corpo centrale dell’osso mascellare si trova una grande cavità vuota, il
Seno mascellare seno mascellare (o antro di Highmore), che comunica con la cavità nasale
e fa da cassa di risonanza per la voce, riscaldando e umidificando anche l’aria
inspirata dal naso.
La parte superiore della sutura mediana (la sutura che unisce recipro-
camente anteriormente le due ossa mascellari) termina anteriormente con
una punta acuminata, la spina nasale anteriore, caratteristica della specie
umana e che rappresenta uno dei punti di riferimento per la definizione del
piano di Camper, un parametro di riferimento molto importante in campo
protesico e gnatologico.
38
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
A livello del palato, le due ossa mascellari si uniscono nella sutura palatina,
che costituisce il rafe mediano, importante parametro anatomico da rispet-
tare in protesi mobile totale. Quando la sutura palatina non si completa, o
presenta una fessurazione, si è in presenza di una malformazione denominata
palatoschisi.
Sulla parete laterale delle due ossa mascellari si trovano le bozze cani- Terzo punto utilizzato: sottorbitale
ne, protuberanze poste in corrispondenza delle radici dei canini, mentre nelle
estremità posteriori si possono notare i tuberi mascellari, delle protuberanze
ossee poste dietro agli ultimi molari e che rappresentano il limite posteriore
della mascella.
Nella parte superiore dell’osso troviamo il punto sottorbitale, cioè il mar-
gine inferiore dell’orbita, che rappresenta il terzo punto di repere (oltre ai
due condili mandibolari) per diversi tipi di archi facciali per articolatori.
L’osso mascellare articola con molte ossa: zigomatico, frontale, lacrimale,
etmoide, sfenoide, nasale, lacrimale, cornetto inferiore, palatino; oltre a queste,
articola anche con l’osso mascellare controlaterale e, tramite articolazioni dette Terzo punto.
gonfosi, con i denti superiori.
Dei molti forami e cavità che lo caratterizzano, si notano il foro infraorbita-
rio, i fori alveolari, il forame naso-palatino e varie incisure, solchi e cavità, tra
le quali si annoverano ovviamente il seno mascellare e gli alveoli dentali.
Osso mascellare
Mandibola
La mandibola è un osso impari e mobile, il più grande e robusto dello sche- Mandibola
letro facciale.
È anche l’unico osso mobile del cranio, ad esclusione del piccolo osso ioide,
cui è anche collegata attraverso vari muscoli.
Presenta una forma particolare, con un corpo a ferro di cavallo da cui si
dipartono due rami ascendenti.
39
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Ramo
Dal ramo si dipartono verso il corpo mandibolare due linee oblique: la linea
obliqua esterna (sulla superficie esterna del ramo), e la linea miloioidea
(sul lato interno), al di sotto e al di sopra della quale si trovano, rispettivamen-
te, le fosse che ospitano le ghiandole submandibolari e sublinguali.
Sempre sulla faccia interna del corpo mandibolare si trovano i punti di
inserimento di diversi muscoli.
Il corpo è attraversato internamente dal canale mandibolare, che inizia
nel forame alveolare inferiore e nel quale decorrono il nervo alveolare
inferiore e vari vasi, che passando sotto agli apici radicolari dei vari denti
Alveoli dei denti inferiori nutrono e innervano ognuno di essi con piccole diramazioni. In prossimità
del foro mentoniero, nella zona dei premolari, una diramazione del nervo
40
Unitˆ 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Nervo
mandibolare
Ramo incisivo del
nervo mandibolare
Foro mentoniero
Mandibola
Osso ioide
Lo ioide è un piccolo osso impari che non articola con nessun altro osso e che Ioide
si trova sotto alla mandibola. La sua funzione principale è quella di collegare
vari muscoli che su questo piccolo osso trovano inserimento sia superiormente
(muscoli sopraioidei) che inferiormente (muscoli sottoioidei).
La loro azione contrapposta permette, tra le altre cose, l’abbassamento
della mandibola (cioè l’apertura della bocca).
Lo ioide è caratterizzato da una grande capacità di movimento e si pre-
senta come un corpo arcuato dotato di quattro apofisi appaiate di diversa
lunghezza, chiamate piccole corna e grandi corna.
Osso ioide
Osso ioide
41
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Sulle varie ossa trovano inserimento muscoli che possiamo suddividere in di-
versi gruppi:
• i muscoli della masticazione: massetere, temporale, pterigoidei interni ed
esterni;
• i muscoli sopraioidei, che si trovano al di sopra dell’osso ioide: genioioi-
deo, miloioideo, digastrico, stiloioideo;
• i muscoli sottoioidei, situati sotto all’osso ioide: sternoioideo, tiroioideo,
sternotiroideo;
• i muscoli mimici, i muscoli del capo e della faccia. Sono molto numerosi e
la loro azione combinata permette le innumerevoli espressioni del viso oltre
a varie azioni come gonfiare le guance, soffiare, dilatare le narici ecc.;
• i muscoli della lingua, distinti in intrinseci ed estrinseci, responsabili del
movimento della lingua.
Muscolo temporale
Muscolo temporale Dalla caratteristica forma a ventaglio, origina nella fossa temporale e si inse-
risce sul processo coronoide della mandibola. La sua contrazione determina
l’innalzamento della mandibola.
42
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Muscolo temporale
Muscolo massetere
Muscolo massetere
È formato da due fasci di fibre sovrapposti, che originano sull’arcata zigo- Muscolo massetere
matica e si inseriscono sull’angolo esterno della mandibola. È il muscolo
più forte del corpo umano (almeno rispetto alle dimensioni), e determina
l’innalzamento della mandibola.
43
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
Muscolo
pterigoideo
esterno
Muscolo
pterigoideo interno
44
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Muscolo miloioideo
Origina dalla linea miloioidea situata sulla parete interna del corpo della
mandibola, e con la maggior parte delle sue fibre incontra quelle del muscolo
miloioideo del lato opposto formando il pavimento della bocca. Altre fibre
si inseriscono invece sul corpo dell’osso ioide.
Contraendosi può determinare l’innalzamento dello ioide e la spinta in
alto della lingua verso il palato. Ad osso ioide bloccato, partecipa all’ab-
bassamento mandibolare.
Muscolo digastrico
È un muscolo costituito da due ventri di forma convessa. Il ventre anteriore
origina dalla fossa digastrica situata sulla faccia interna della mandibola, in
prossimità della sinfisi mentoniera, quello posteriore origina dal processo
mastoideo del temporale.
I due ventri si dirigono verso l’osso ioide, collegandosi tra loro in un ten-
dine. A sua volta, il tendine è collegato all’osso ioide da una fascia tendinea
a forma di anello.
Se l’osso ioide è libero, il digastrico determina l’innalzamento dello ioide
(per la deglutizione). Se i muscoli sottoioidei bloccano l’osso ioide, il mu-
scolo determina l’abbassamento della mandibola.
Muscolo stiloioideo
Origina dal processo stiloideo del temporale e si inserisce sull’osso ioide
suddividendosi in due parti poste a cavallo del tendine del ventre posteriore
del muscolo digastrico. Permette lo spostamento all’indietro dell’osso ioide, e
aiuta i muscoli sottoioidei a bloccarlo.
Stiloglosso Massetere
Miloioideo
Stiloioideo
Sternocleidomastoideo: capo
sternale
Sternocleidomastoideo: capo
clavicolare
45
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
46
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Nervo trigemino
Ganglio di Gasser
N. frontale
N. auricolo-temporale
N. oftalmico
N. pterigo-palatino
N. mascellare
N. mandibolare N. buccinatore
Vascolarizzazione
47
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
L’arteria carotide esterna provvede alla vascolarizzazione del collo, della fac-
Carotide esterna cia e delle pareti del cranio. Origina nel collo, sia a destra che a sinistra, dalla
carotide comune, poco al di sopra del margine superiore della cartilagine
tiroidea, per terminare poco dietro al collo del condilo mandibolare, dove si
divide in due rami terminali: l’arteria temporale superficiale e l’arteria
mascellare interna.
L’arteria carotide esterna, nel suo decorso, emette numerosi rami colla-
terali (arteria tiroidea superiore, arteria linguale, arteria mascellare esterna
o facciale, arteria occipitale, arteria auricolare posteriore, arteria faringo-
meningea ascendente) e due rami terminali (arteria temporale, arteria ma-
scellare interna).
L’arteria carotide interna è situata medialmente all’arteria carotide ester-
Carotide interna
na. Nel primo tratto, decorre superficialmente lateralmente e verso l’alto, in
corrispondenza dell’angolo della mandibola; quindi si porta più in profondità,
in un primo tratto coperta dal muscolo sternocleidomastoideo, poi al di sotto
del ventre posteriore del muscolo digastrico e successivamente sotto al muscolo
stiloioideo. Attraversa infine la loggia parotidea e, quando ne esce, incrocia la
vena facciale comune e il muscolo ipoglosso, che le passano davanti.
Tutte le vene provenienti dal massiccio facciale fanno capo alle vene
Vene giugulari giugulari interna ed esterna.
48
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
arteriosi della carotide esterna. Origina alla base del cranio, emergendo dal
foro giugulare e, con andamento obliquo verso l’avanti e in basso, si immette
nella vena succlavia, dietro la porzione sternale della clavicola.
Il primo tratto della vena si trova tra la mandibola e il faringe, a livello
dell’angolo mandibolare (gonion), e lateralmente si rapporta con la ghiandola
parotide. Scende poi coperta dal muscolo sternocleidomastoideo, avendo me-
dialmente l’arteria carotide comune. Dietro ai due vasi decorre il nervo vago.
Nel suo decorso, la vena giugulare non aumenta di calibro in modo re-
golare, ma presenta due rigonfiamenti, uno nella fossa giugulare dell’osso
temporale, subito a lato del foro giugulare, l’altro situato nell’ultimo tratto,
poco prima della sua confluenza nella succlavia. Alla vena giugulare inter-
na giungono vene provenienti dall’encefalo, dall’occhio, dall’orecchio, gran
parte delle vene della porzione posteriore esterna della testa e le vene della
faccia, comprese quelle delle fosse nasali e alcune vene del collo.
All’altezza dell’osso ioide, la giugulare interna riceve le vene faringee, la
vena facciale comune, la vena linguale e le vene tiroidee. Tutte queste
vene, prima di convergere nella giugulare, formano spesso dei tronchi venosi.
Tra questi, i più frequenti sono il tronco tireo-linguo-faringo-facciale e il tron-
co temporo-mascellare, al quale fanno capo le vene auricolari e temporali.
49
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
I vasi linfatici superficiali della faccia nascono dalla cute della faccia, ove
decorrono formando una rete più o meno fitta, intercalata talvolta da piccoli
linfonodi. I vasi, convergendo verso il basso, arrivano ai gruppi linfonodali
vicini alle ghiandole salivari maggiori. Ai linfonodi parotidei fanno capo i
vasi linfatici provenienti dalla cute delle palpebre e quelli della congiuntiva,
del naso esterno (ali e lobuli) e dalle fosse nasali. Ai linfonodi sottomandi-
bolari giungono tutti gli altri vasi linfatici della faccia, quelli del padiglione
dell’orecchio e quelli del condotto uditivo esterno. Ai linfonodi sottomentali
si portano i vasi linfatici che originano dalla porzione mucosa e da quella
cutanea del labbro. Alcuni piccoli vasi di origine muscolare e vasi linfatici,
provenienti dalla cute del mento, si portano ai linfonodi sottomentali.
50
Unitˆ 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
Articolazione temporo-mandibolare
Anatomia generale dell’ATM
Eminenza articolare
Disco articolare (menisco)
Muscolo pterigoideo
esterno - fascio
Testa del condilo
superiore
Muscolo pterigoideo
esterno - fascio
inferiore
Capsula articolare
Tutta l’ATM è avvolta da una capsula articolare fibrosa che avvolge tutta
l’articolazione, dal contorno della cavità glenoide al tubercolo articolare, al
condilo mandibolare. Questa capsula articolare, al proprio interno, aderisce al
bordo periferico del menisco, suddividendo lo spazio articolare in due cavità
(una superiore e una inferiore) nelle quali scorre la sinovia, un liquido che
lubrifica e facilita lo scorrimento delle superfici articolari.
La presenza di due cavità distinte non comunicanti tra loro fa considerare
l’ATM un’articolazione doppia, mentre la presenza del condilo la rende
una diartrosi condiloidea o condilartrosi.
Il movimento mandibolare avviene in conseguenza dell’azione di muscoli Legamenti
molto potenti. Questo non permetterebbe all’articolazione di resistere alle
51
Modulo 1 Anatomia e fisiologia del sistema stomatognatico
forze cui è sottoposta grazie alla sola capsula articolare: a mantenerla stabile
partecipano quindi, oltre alla capsula, anche diversi legamenti articolari,
che si inseriscono in punti diversi delle ossa coinvolte:
• il legamento temporo-mandibolare, che origina sull’osso temporale e
si inserisce sul collo del condilo mandibolare. È il legamento che rappre-
senta la maggior parte del rinforzo esterno della capsula articolare;
• il legamento sfenomandibolare, che origina dalla spina angolare dello
sfenoide e si inserisce sulla faccia interna del ramo mandibolare, in corri-
spondenza della spina di Spix, vicino al forame mandibolare;
• il legamento stilomandibolare, che dal processo stiloideo del tempo-
rale arriva fino all’angolo mandibolare in corrispondenza del margine
posteriore del ramo ascendente.
• il legamento pterigomandibolare, che dall’uncino dell’ala mediale del
processo pterigoideo dello sfenoide si porta fino all’estremo posteriore della
linea miloioidea della mandibola.
Legamento sfenomandibolare
Legamento temporo-mandibolare
Legamento stilomandibolare
52
Unità 1 Anatomia generale del sistema masticatorio
TEST DI AUTOVERIFICA
1. Quali sono le due dentizioni umane? Come vengono distinte dal sistema di numerazione
internazionale FDI?
2. Quali sono i principali tessuti che formano il dente? In che cosa differiscono?
3. Dove si trova la polpa dentale? Qual • la sua funzione principale?
4. Quali sono gli stimoli sensitivi che possono provocare dolore ai denti?
5. Qual • la differenza tra parodonto e periodonto?
6. Come vengono ammortizzati, nei denti naturali, i carichi masticatori che dal dente si scari-
cano sullÕosso?
7. Quali sono le ossa del neurocranio? E quelle dello splancnocranio?
8. Da quanti e quali processi • caratterizzato lÕosso mascellare?
9. Descrivi la mandibola e spiegane lÕanatomia utilizzando una terminologia corretta.
10. Con quali ossa articola la mandibola? E lÕosso ioide?
11. Che tipo di articolazione • lÕATM? Tra quali capi articolari si realizza?
12. Spiega la funzione del menisco articolare e della sinovia.
13. Quali sono i legamenti coinvolti nellÕATM e qual • la loro funzione?
14. Indica negli appositi spazi il nome corretto delle ossa del cranio raffigurate.
53