Cos'é un dismorfismo?
Il dismorfismo è un'alterazione morfologica cronicizzata a carico dello scheletro e che, quindi,
non recede facilmente ma tende a peggiorare.
I dismorfismi portano a delle modificazioni strutturali della normale morfologia corporea.
Carico sulle ginocchia
Nel ginocchio, quando correttamente allineato, circa il 60% del peso corporeo grava sulla parte
interna, mentre il restante 40% sulla parte esterna. Quando vi è una deformità, però, questa
distribuzione è squilibrata.
Il ginocchio varo (curvo) o valgo (a forma di X) rappresentano due tipi di deformità del
ginocchio.
Cosa accade in caso di ginocchio varo o valgo?
Nel ginocchio varo, il peso grava eccessivamente sulla parte interna dell’articolazione. Si causa,
così, un sovraccarico sulle strutture interne come menisco, legamenti e la cartilagine dell’osso
sottostante. Se questa deformità è molto accentuata, ad esempio nei pazienti in sovrappeso, il
rischio è quello di usurare progressivamente, o addirittura rompere, il menisco e la cartilagine e
anche di rendere i legamenti e le ossa eccessivamente rigidi.
Di conseguenza, si potrebbe generare artrosi, cioè un continuo assottigliamento della
cartilagine e una deformazione dell’osso.
Nel ginocchio valgo, invece, avviene il contrario, cioè il sovraccarico è maggiore
sulla parte esterna del ginocchio.
Ginocchio valgo.
Il ginocchio valgo è una deformità anatomica degli arti inferiori in cui si verifica un mal
allineamento sul piano frontale , in presenza della quale le ginocchia puntano l'una verso
l'altra (noto come ginocchia a X).
Il ginocchio valgo rispecchia il mancato allineamento tra i femori e le tibie, con i primi che
tendono alla convergenza e le seconde che tendono a distanziarsi progressivamente nello
scendere verso i piedi.
Deformità in cui l’angolo tra l’asse femorale e l’asse tibiale è minore di 173° sul piano frontale
Il ginocchio è una articolazione che presenta un valgismo detto fisiologico di circa 5° tra il
femore e la tibia.
Incrementi di tal angolazione portano ad una situazione di anomala distribuzione dei carichi
sull’articolazione con un sovraccarico del compartimento esterno rispetto a quello interno.
Come si manifesta nel bambino?
Nel bambino il ginocchio presenta nel corso dello sviluppo una alternanza tra ginocchio varo e
ginocchio valgo con il primo fisiologico fino ai 2 anni di età ed il secondo tra il 2° ed il 3°
anno di età.
Al compimento del terzo anno di vita (con alcuni mesi di possibile variazione individuale) il
ginocchio tende ad assumere il suo normale assetto; qualora questo non avvenga è
possibile parlare di ginocchio valgo non fisiologico.
Come si misura il valgismo?
Un esame clinico accurato, condotto sia valutando l’assetto degli arti inferiori in scarico che
durante la deambulazione, è sufficiente per valutare la presenza di un valgismo delle ginocchia;
la misurazione della distanza intermalleolare (DIM cioè la distanza esistente tra il margine
interno delle caviglie) consente di stabilire il grado di valgismo delle ginocchia:
DIM fino a 2,5cm normale (I° GRADO)
DIM tra 2,5 e 5 cm valgismo lieve (II° GRADO)
DIM tra 5 e 7,5 cm valgismo moderato (III° GRADO)
DIM > 7,5 cm valgismo grave (IV° GRADO)
Il valgismo di III e IV grado è presente spesso in bambini in sovrappeso ma comunque solo il
2% dei bambini sopra i 7 anni presenta un valgismo di IV grado.
Ginocchio varo.
Il ginocchio varo è una deformità anatomica degli arti inferiori, in presenza della quale le
ginocchia puntano l'una in direzione opposta all'altra.
Noto anche come “ginocchia a O”, “ginocchia ad arco” o “ginocchia a parentesi”, il ginocchio
varo si contraddistingue per un disallineamento tra femore e tibia, che dà luogo, se si osservano
le sopraccitate ossa frontalmente, a un angolo ottuso aperto medialmente.
Deformità in cui l’angolo tra l’asse femorale e l’asse tibiale formano una convessità esterna sul
piano frontale con angolo superiore a 180°.
Ginocchio varo in età evolutiva.
Nei primi 18 mesi di vita è di frequente riscontro il ginocchio varo bilaterale che, nella maggior
parte dei casi, tende alla risoluzione spontanea nel corso di due o tre anni.
Nei pochi casi in cui un accennato varismo delle ginocchia permane nel tempo, spesso quando
coesiste familiarità, può essere preso in esame un intervento chirurgico da eseguire in età
adolescenziale o termine dell’accrescimento scheletrico.
Oltre al ginocchio varo della prima infanzia, esiste una forma di varismo che si sviluppa durante
l’adolescenza.
Mentre nelle forme infantili non è presente alcuna sintomatologia clinica, gli adolescenti
lamentano invece spesso gonalgia (dolore al ginocchio) sotto sforzo, prevalentemente durante
lo svolgimento dell’attività sportiva.
Correzione.
Il ginocchio varo richiede un trattamento chirurgico correttivo solo quando la deviazione
angolare sia importante o abbia dato già origine a disturbi.
In questi casi, la terapia è rappresentata dall’intervento di osteotomia, generalmente femorale,
che ha lo scopo di riallineare l’arto e ripristinare la corretta biomeccanica articolare.
Varismo e valgismo: quali sono le cause?
Avere una leggera deformità del ginocchio è assolutamente normale, specie quando ci si trova
in fase di crescita. I bambini di circa tre anni d’età, ad esempio, presentano spesso un ginocchio
varo.
Successivamente il ginocchio crescerà verso l’esterno (valgo) e, infine, dopo i 7 anni inizia a
raddrizzarsi per raggiungere la sua forma definitiva.
Nella donna, poi, il valgismo è più comune che nell’uomo, a causa della maggiore larghezza del
bacino.
Quando la deformazione è più grave, e quindi è necessario intervenire, allora le
cause possono essere:
1) Displasia epifisaria, ovvero una patologia in cui le estremità delle ossa lunghe presentano
anomalie.
2) Traumi: un forte trauma può provocare la deformazione della cartilagine di accrescimento del
femore o della tibia, che ostacola lo sviluppo simmetrico dell’osso.
3) Patologie ossee come rachitismo (dovuta soprattutto alla mancanza di Vitamina D) o morbo
di Paget (un disturbo del rimodellamento osseo).
4) Una precedente meniscectomia totale, cioè l’asportazione del menisco.
5) Sovrappeso e obesità.
Ginocchio recurvatum
Il ginocchio recurvato è l'iperestensione del ginocchio.
Quando la coscia e la gamba sono estesi aprono tra loro un angolo piatto, questo avviene in
condizioni normali.
Se il ginocchio si apre ulteriormente, allora si parla di ginocchio recurvato.
Il ginocchio recurvato può essere traumatico o costituzionale.
Ginocchio recurvato costituzionale.
E' più frequente nel sesso femminile,può essere associato ad altre alterazioni come la rotula
piccola alta e instabile, alla tibia vara.
Se isolato non è una patologia grave; può favorire una maggiore usura delle porzioni anteriori
dei menischi che possono rimanere pinzate dalla eccessiva estensione del ginocchio.
Ginocchio recurvato post traumatico.
E' l'esito di un trauma in iperestensione del ginocchio.
La lesione sottesa è a carico del legamento crociato posteriore.
La perdita di stabilità che ne consegue è subdolo perché rappresenta una minaccia tutte le volte
che il ginocchio raggiunge la normale estensione e non trovando il blocco articolare del crociato
posteriore può iperestendersi con un piccolo colpo di frusta.
Come si tratta.
Dal punto di vista biomeccanico si tratta di potenziare la muscolatura per supplire in modo attivo
alla perdita di stabilità passiva legamentosa. In questo caso i muscoli da privilegiare sono i
muscoli della loggia posteriore.
Il ginocchio recurvato trova indicazione chirurgica quando l’angolo è maggiore di 15–20°.
Differenza fra artrite ed artrosi.
Artrite e artrosi rientrano nella più ampia categoria delle patologie reumatiche, entrambe
interessano le articolazioni ed entrambe sono caratterizzate da dolore accompagnato da rigidità
e limitazione nei movimenti delle articolazioni colpite.
Sono due malattie ben distinte che si differenziano in diversi punti.
Primi tra tutti, la natura della patologia e l’età dei soggetti colpiti: l’artrite è una patologia
infiammatoria cronica di origine autoimmune* che può svilupparsi in soggetti di ogni età, anche
nei bambini, mentre l’artrosi è una malattia degenerativa che insorge soprattutto dopo i 50 anni.
*Le malattie autoimmuni sono patologie caratterizzate da una reazione scorretta del sistema
immunitario, che attacca e distrugge i tessuti sani del nostro organismo riconoscendoli come
estranei per errore.
Artrite ed artrite reumatoide.
L’artrite si manifesta con l’infiammazione articolare caratterizzata da gonfiore, da tumefazione,
da arrossamento, da rigidità, da aumento della temperatura nell’area colpita e dolori che
comportano anche la perdita della capacità motoria delle articolazioni interessate.
Le forme più severe possono deformare le varie articolazioni, compromettendo la capacità di
svolgere anche i più semplici compiti quotidiani.
Possono esserne colpite persone di ogni età e con il passare degli anni l’infiammazione tende a
peggiorare se non riconosciuta e curata adeguatamente.
L’artrite reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce in
maniera elettiva le articolazioni.
Come accade per altre malattie autoimmuni è lo stesso sistema immunitario - che di norma
difende l’organismo dalle aggressioni esterne - ad attaccare i tessuti sani, non riconoscendoli
come tali.
Il “bersaglio” privilegiato degli anticorpi, in questo caso è la membrana sinoviale, che è il
foglietto di rivestimento interno della capsula articolare.
Tale membrana reagisce all'infiammazione aumentando di volume e dando origine al panno
sinoviale.
Questo si espande fino a provocare la graduale distruzione della cartilagine, ma il processo
proliferativo nei casi più gravi arriva a toccare le ossa e gli altri tessuti circostanti (osso, capsule,
tendini, legamenti): da qui la condizione di invalidità sviluppata da chi ne soffre da tempo.
Artrosi.
L‘artrosi, a differenza dell’artrite, non è una malattia infiammatoria, ma una forma degenerativa
cronica.
Colpisce soprattutto le persone più avanti con gli anni perché è connessa all’usura delle
articolazioni.
Le strutture articolari più frequentemente colpite sono quelle maggiormente sollecitate dal peso
e dall’attività, tra cui ginocchia, anche,spalle, mani, piedi e colonna vertebrale.
Con il processo degenerativo dell’artrosi si assiste a un assottigliamento della
cartilagine articolare e in seguito a deformità ossee che causano il dolore e i sintomi specifici
dell’artrosi.
Artrosi del ginocchio.
L’artrosi del ginocchio è una patologia molto diffusa nel mondo occidentale, seconda per numeri
solo a quella che coinvolge le vertebre.
Consiste nella progressiva degenerazione della cartilagine articolare e colpisce più
frequentemente la popolazione femminile e coloro che hanno più di cinquant’anni.
Può, a grandi linee, essere suddivisa in primitiva, cioè non dovuta a cause specifiche, e
secondaria vale a dire causata da un’altra patologia come deformità scheletriche, fratture,
infezioni o patologie reumatologiche.
L’ARTROSI PRIMITIVA colpisce tutti i settori del ginocchio (pan-artrosi) ed è spesso associata
ad altre localizzazioni della patologia come le mani, le anche o la colonna vertebrale.
L’ARTROSI SECONDARIA, invece, privilegia una parte specifica dell’articolazione.
Sia l’artrosi primitiva sia quella secondaria possono essere aggravate da due condizioni
parafisiologiche: il ginocchio varo e il ginocchio valgo.
Altri fattori che possono peggiorare la malattia sono il peso corporeo, l’attività lavorativa, l’età e
da alcune condizioni endocrine.
Nel caso in cui l’usura sia circoscritta a un solo versante si parla di artrosi
“monocompartimentale”.
Spesso questo è anche il modo in cui esordisce la patologia che coinvolgerà solo in un secondo
tempo gli altri settori del ginocchio.
Trattamento dell'artrosi al ginocchio.
TRATTAMENTO MEDICO
In caso di dolore per artrosi del ginocchio, per ottenere sollievo è necessario seguire una
terapia farmacologica a base di antiinfiammatori e magari associato a terapie fisiche (es.
laserterapia, ultrasuoni, tecarterapia, ecc.…) che hanno lo scopo di ridurre l’infiammazione e
quindi il dolore.
TRATTAMENTO CHIRURGICO
Lo specialista consiglierà l’intervento chirurgico di sostituzione protesica quando le terapie
fisiche per questa artrosi non si siano rivelate sufficienti nel controllo del dolore e quando la
qualità di vita della persona sia compromessa.
L'intervento chirurgico è quindi consigliato quando le attività quotidiane del paziente sono
limitate a causa del dolore al ginocchio e quando il paziente non trova più beneficio dalla terapia
anti-infiammatoria.
TRATTAMENTO RIABILITATIVO
La terapia dell’artrosi del ginocchio è prevalentemente fisioterapica, mirata al rinforzo muscolare
di quadricipite e adduttori.