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Abramo un uomo anziano che non ha figli è molto ricco e il suo cruccio
è che l'eredità sarà divisa senza che vi siano suoi figli. Sua moglie Sara,
anziana anche lei, visto il marito così infelice gli consiglia di avere un
figlio da una schiava: la giovane egiziana Agar. Abramo è titubante poi
viste le insistenze della moglie ha un figlio da agar e lo chiama Ismaele:
questo bambino erediterà tutto e nonostante la gelosia di Sara, Abramo
vuole molto bene a questo figlio fino a quando due angeli inviati da Dio
dicono a Sara che avrà un figlio, Sara è ovviamente sorpresa vista l'età
e quindi anche Sara avrà un figlio che chiameranno Isacco. Sara, a
questo punto, temendo che Ismaele possa essere beneficiato di una
parte dell'eredità come primogenito di Abramo , costringe Abramo ad
allontanare agar e ismaele in mezzo al deserto quasi del tutto privi di
acqua e di cibo. A questo punto interviene il Signore mandando sulla
terra un suo Angelo il quale si avvicina ad Agar indicandogli il luogo
dove c'è una fonte di acqua che per loro due è la salvezza, Agar si era
allontanta da ismaele perché non avendo più acqua e cibo non voleva
vedere il figlio morire. Naturalmente l'intervento di Dio salva sia Agar
che ismaele e da ismaele nasceranno gli ismaeliti. Guercino riprende la
scena nel momento in cui appare l'angelo e la bellissima Agar seduta in
una posa monumentale si volta per ascoltare l'angelo. Guercino gioca
sui colori creando una diagonale in piena luce in cui ci sono l'angelo e
Agar e mette in ombra la parte in cui c'è Ismaele il figlio morente.
Sempre per il fatto del colorismo Guercino, gioca molto sui colori vivi ad
esempio il rosso della veste di Agar sul quale non esita a inserire degli
inserti di colori complementari che tendono a ravvivare ancora di più il
centro della composizione, è ovvio che Guercino anche in questo caso
rappresenta bene la doppia anima della pittura barocca: da una parte il
realismo, il volto dell'angelo, il volto di Agar con uno studio delle
espressioni molto coerente con i personaggi, dall'altra parte la tendenza
neoclassica a costruire la scena con una geometria rigorosa.