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Riassunto capitolo 1 - Verso

l'inclusione

Sociologia del diritto ed elementi di informatica

giuridica (Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia)

Capitolo 1
Auguste Comte: il problema integrativo della
sociologia positiva
Filosofia positiva -> dottrina che stabilisce i criteri validi per
tutte le discipline scientifiche e configura la società come una
realtà in evoluzione che esiste conciliando le necessità di
ordine e progresso.

Secondo Comte, l'intero universo, è retto un'armonia

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universale per cui l'esposizione scientifica della realtà deve
essere basata su una concezione epistemologica (conoscenza
scientifica). -> deve essere tutto basato sulla scienza. Il
compito della scienza è quello di trovare le leggo invariabili e
necessarie che governano l'universo e di collocarle all'interno
di un sistema improntato sulla solidarietà.
Il principio motore per la comprensione dell'esistenza viene
individuato nella legge dei tre stati secondo la quale ogni
nostra branca della conoscenza, passa per tre stati diversi:
- primo stato (teologico o fittizio)
- secondo stato (metafisico o astratto)
- terzo stato (scientifico o positivo)
Nei primi due stadi, l'uomo cerca di capire le cause ultime dei
fenomeni. Nel primo stadio si individua l'intervento degli dei o
delle divinità monoteiste mentre nel secondo di forze astratte
come il bene o il male. Nel terzo stadio lo spirito umano
rinuncia alla ricerca dell'origine e del destino dell'universo e a
conoscere le cause ultime dei fenomeni. In questo stadio,
rinunciano, si occupa solamente di ricercare le leggi che
governano l'universo, cioè i loro rapporti invariabili di
successione o di somiglianza. -> tutto questo tramite il
ragionamento e l'osservazione
Secondo Comte l'optimum sarebbe quello di riuscire ad
individuare un'unica legge universale capace di governare
sia i fenomeni naturali che sociali.
In un sistema vi sono diverse scienze organizzate secondo
una gerarchia che è stabilito in base al "grado di generalità e
di astrazione del loro oggetto, secondo la natura dei
fenomeni corrispondenti". Secondo l'ordine gerarchico,
troviamo le varie scienze così disposte -> sistema positivo:
- matematica
- astronomia
- fisica
- chimica
- biologia
- sociologia
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Secondo Comte tutte le conoscenze acquisite da queste
singole scienze trovano applicazione all'interno delle altre,
fornendo loro criteri metodologici e principi conoscitivi
comuni. Se si andasse in ordine di importanza, il sistema si
ribalterebbe in quanto la sociologia, secondo Comte, è la
scienza più importante in quanto, essendo una fisica sociale,
si propone di individuare le leggi della sussistenza (detta
statica sociale) e dell'evoluzione (detta dinamica sociale).
Attraverso la "grande legge fondamentale" dei tre stadi, la
sociologia nasce come scienza descrittiva delle leggi che
governano l'accadere naturale e sociale è come scienza dal
carattere normativo in quanto ha una capacità di prevedere
l'evoluzione futura.
Per quanto riguarda la società, l'evoluzione si manifesta come
il cambiamento impresso alla società dallo spirito positivo
verso il progresso scientifico ed economico ed il conseguente
benessere sociale.
Per quanto riguarda l'integrazione sociale, la fisica sociale
studia la statica sociale cioè la sussistenza. La statica sociale
costituisce la teoria generale dell'ordine spontaneo delle
società umane in quanto tratta delle loro comuni "condizioni di
esistenza" e delle "leggi di armonia corrispondenti" relative
all'individuo, alla società e alla famiglia.
Comte vede la società come un organismo sociale, come un
"sistema" in cui vige un'armonia fondamentale e spontanea,
un consenso necessario tra le sue unità componenti. Perciò
questo organismo deve essere formato da elementi omogenei
cioè che seguono gli stessi criteri organizzativi del sistema:
uno scopo comune (dell'ordine sociale e della stabilità) e un
principio di subordinazione. Per questo motivo lo "spirito
scientifico" non permette di considerare la società umana
come realmente composta da individui ma la vera unità sociale
consiste nella famiglia.
Da un punto di vista politico, la famiglia presenta
naturalmente il fulcro necessario delle diverse disposizioni
essenziali che caratterizzano l'organismo sociale. Infatti, la
famiglia è il luogo della socializzazione in quanto permette
all'uomo di uscire dalla sua pira personalità e gli consente di
imparare a vivere tra gli altri pur obbedendo ai suoi istinti più
energici come quello della riproduzione. La famiglia, quindi, è
un intermediario necessario tra l'idea dell'individuo e quella
della società. È l'istituzione per eccellenza poiché viene
considerata come il "tipo naturale della costituzione radicale"
della società.
Il legame che lega la famiglia e quello che lega la società è
ben diverso, in quando la famiglia è legata da un legame
morale mentre la società da un sentimento di cooperazione.
L'istituzione è un sistema sociale orientato al perseguimento
di uno dopo comune e retto da un principio di subordinazione.
Poiché la società presuppone sia disuguaglianza che diversità
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la famiglia rappresenta l'istituzione principale per realizzare
queste condizioni elementari (disuguaglianza e diversità). ->
nella famiglia: subordinazione dei sessi (uomo-donna) e di età
(padre-figlio). Inoltre, la famiglia rappresenta al meglio
l'evoluzione sociale.
Il compito specifico delle istituzioni è quello di collegare, sul
piano simbolico, i ricordi del passato alle speranze del futuro.
La società nel suo complesso è un organismo sociale formato
da un insieme di famiglie non di singoli individui (individuo da
solo è un concetto astratto). Alla base della società non si
trova una funzione di tipo funzionale (cioè soddisfare i bisogni
comuni primari e di sicurezza in quanto compito della
famiglia) ma una comunità intellettuale in grado di prevenire
o correggere le "inevitabili discordie abituali".
Il principio elementare che pone la società in una condizione
di stabilità dinamica è quello della "specializzazione dei
lavori", tramite il quale la società accresce la propria
complessità e si evolve-> evoluzione data dal progresso
La perfezione crescente dell'organismo animale consiste
soprattutto nella specializzazione sempre più pronunciata di
diverse funzioni compiute dagli organi sempre più distinti è
sempre esattamente solidali -> per Comte la specializzazione
del lavoro è la divisione del lavoro.
Divisione del lavoro: convergenza regolare e continua di un
insieme di individui, dotati ciascuno di un'esistenza distinta e
indipendente, nonostante i loro talenti diversi e i loro
caratteri, a concorrere spontaneamente, con mezzi diversi, ad
uno stesso sviluppo generale senza essersi accordati e
credendo di obbedire solamente ai loro impulsi personali.
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Il carattere fondamentale dell'operatore umano è quello della
cooperazione degli sforzi per la sussistenza della società e per
il progresso civile ed economico,
La cooperazione tra le famiglie è di fondamentale importanza
in quando sono queste ultime i soggetti dell'applicazione
spontanea a lavori speciali e separati in cui consiste la
separazione dei lavori. -> l'individuo singolo in realtà non
esiste; è prodotto dalla famiglia mediante il processo di
socializzazione costituito dall'educazione domestica. La
famiglia è essenzialmente fondata sull'imitazione e
contribuisce alla divisione del lavoro.
La cooperazione insieme alla distribuzione del lavoro
costituisce la più essenziale condizione della nostra vita
sociale e lega i cooperatori ai loro predecessori e anche ai
successori -> lavoro tramandato di padre in figlio -> è un
fattore evolutivo
Questa cooperazione è atta a sviluppare l'istinto sociale,
ispirando spontaneamente ad ogni famiglia un sentimento
continuo della sua dipendenza rispetto a tutti gli altri. Ha,
quindi, una funzione pubblica quasi indispensabile per
l'economia pubblica ma inseparabile dal sistema sociale
totale. La cooperazione serve per valutare le diversità
individuali ripartendo i lavori umani in modo da applicare ad
ognuno uno scopo da realizzare, non soltanto per la propria
natura ma anche in base alla sua educazione. In questo modo
tutt'e le organizzazioni individuali vengono utilizzate per il
bene comune.
La solidarietà sociale è costituita dalla divisione del lavoro e
dalla consapevolezza delle famiglie della loro interdipendenza
-> essa diventa la causa principale dell'estensione e della
complessità crescente dell'organismo sociale.
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Questa condizione di cooperazione è quindi un modello da
considerarsi come un limite fondamentale dell'ordine reale al
quale ci si avvicina sempre di più senza giungerci mai
realmente.
Nella realtà, infatti, la cooperazione non è perfetta poiché si
realizza solamente approssimativamente a causa delle
spiacevoli conseguenze intellettuali, morali e sociali che
derivano dagli eccessi della divisione del lavoro.
Dal punto di vista intellettuale, la separazione delle funzioni
sociali, permette che si sviluppi lo "spirito del dettaglio"
(senso della specializzazione, orgoglio per la propria
professione) ma tende ad ostacolare lo "spirito d'insieme"
(sentimento solidaristico della vita sociale intesa come
un'impresa comune).
Dal punto di vista morale, l'individuo dipende dagli altri
individui della società ed è preso dalla progredente
specializzazione della propria attività che lo richiama al suo
interesse privato impedendogli di cogliere la vera "relazione
con l'interesse pubblico".
Dal punto di vista sociale, gli individui si sentono legati ai
membri della propria professione e divengono estranei a
tutte le a,tre classi per mancanza di idee. -> il principio della
separazione del lavoro stimolando lo sviluppo della società
minaccia di scomporla in una moltitudine di corporazioni
incoerenti rendendo gli individui incapaci in tutti gli altri
lavori.
Nella futura società industriale sarà compito del governo porre
rimedio a queste tendenze disgreganti inerenti alla
specializzazione dei lavori umani. Il suo fine sociale consisterà
nel contenere e prevenire la dispersione delle idee, dei
sentimenti e degli interessi per richiamare il "pensiero
d'insieme e il sentimento della solidarietà comune".
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A differenza dalla vita individuale caratterizzata dalla
preponderanza degli istinti personali e della vita domestica
caratterizzata da istinti di simpatia, la vita sociale e politica si
distingue per lo speciale sviluppo delle influenze intellettuali.
Per coordinare e regolate la società il governo dovrà
richiamarsi a quei concetti fondamentali unanimemente
condivisi che stanno alla base della società umana. Solo così il
sistema politico potrà utilizzare la risorsa della subordinazione
sia materiale che intellettuale e morale. Inoltre, il governo,
dovrà tenere entro certi limiti il progresso delle ineguaglianze
intellettuali e morali favorito dalla divisione del lavoro.
Esiste una base naturale per cui la supremazia politica
durevole si accompagna alla disposizione umana al
l'obbedienza retta dall'istinto di sottomissione. -> l'uomo
accetta spontaneamente la subordinazione e la gerarchia
sociale in quanto è consapevole della sua dipendenza ad altri.
Nella società positiva, la coordinazione della vita sociale viene
svolta dallo Stato che ha il compito di produrre ordine e
solidarietà. -> necessario limitare gli interessi individuali che
minacciano la sussistenza della società e regolare i doveri
delle varie classi industriali sotto la sorveglianza imparziale
del potere spirituale unanimemente rispettato e preposto
all'educazione dei cittadini.
Secondo Comte, nell'epoca scientifica, la funzione educativa
spetta alla filosofia positiva essendo l'unica in grado di
promuovere la solidarietà sociale e lo spirito di cooperazione
-> realtà sociale in cui vi è il conflitto tra imprenditori e
lavoratori (compito degli imprenditori è quello di educare i
cittadini e poi trovargli un lavoro)
La finalità sociale dell'educazione positiva deve essere quella
di una vera riorganizzazione morale della società volta d
impedire che nell'uomo le spinte egoistiche facciano
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dimenticare i principi generali -> la finalità sociale deve
basarsi sullo spirito d'insieme e sugli obblighi universali
dell'uomo civile. A questo scopo gli filosofi positivisti
promuovono lo sviluppo dell'istinto sociale e del senso del
dovere attraverso l'insegnamento di sane abitudini pubbliche
e private volte a rianimare il sentimento della solidarietà
sociale.
Compito della filosofia positiva: formare
moralmente l'uomo, educarlo
L'educazione reale impartita dal potere spirituale deve
sottoporre gli individui a una fiducia generale verso lo stesso
potere spirituale in modo da conferirgli un intervento
consultivo in tutte le operazioni pubbliche e private al fine di
stabilire la sana applicazione dei principi della morale solidale
e positiva. Perciò tale autorità eserciterà una funzione di
arbitro capace di regolarizzare i conflitti determinati dal
movimento sociale. -> attraverso essa le classi sociali
comprenderanno il significato del principio gerarchico -> le
classi inferiori accetteranno la loro bassa collocazione mentre
quelle alte cercheranno di rispettare gli obblighi morali
inerenti alla loro posizione.
L'educazione comprende elementi naturalistici come l'istinto
sociale e quello di sottomissione, elementi psicologici come la
subordinazione e la fiducia nella competenza e imparzialità
del governo, morali come la cooperazione e la solidarietà,
culturali come l'adesione ai principi fondamentali, sociologici
come le istituzioni e i costumi e pedagogici come l'educazione
positiva.
Per Comte la società deve essere intellettualmente omogenea
in grado di reggere le disuguaglianze prodotte dalla divisione
del lavoro grazie al patrimonio ideale del positivismo
propagato a tutti gli individui tramite "l'educazione
universale".
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L'educazione positiva mira ad impostare lo "stato della civiltà"
in modo conforme allo spirito scientifico del tempo e a
indirizzarlo verso il progresso.

La crisi sociale, per Comte, è una crisi intellettuale -> le

istituzioni dipendono dai costumi che a loro volta dipendono
dalle credenze (sistema di opinioni comuni relative al mondo e
all'umanità) che costituiscono la "prima base
dell'organizzazione sociale".

Nella realtà sociale vige un ordine imperfetto -> attraverso il

sapere sociologico che fornisce un'estate conoscenza della
natura umana e una valutazione dell'insieme dello sviluppo
sociale, gli uomini di governo sapranno indicare i limiti di un
mutamento dell'ordine sociale che è migliorabile con il tempo.
Perciò la filosofia positiva non può essere confusa con
"l'apologia sistematica di ogni ordine esistente" (apologia =
dottrina) in quando è in grado di sostenere un ordine di
governo capace di garantire l'integrazione di una società
orientata verso il progresso scientifico e produttivo.

La coesione sociale è possibile attraverso la divisone

del lavoro.