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POSITIVISMO

Caratteri del Positivismo


Il Positivismo è un movimento filosofico che nacque nei primi decenni dell'Ottocento in Francia, e si diffuse in
tutta Europa a partire dalla seconda metà dell'Ottocento.
La nascita del Positivismo si deve all'effetto combinato di due fattori:
○ da un lato si ha il bisogno di ritrovare un equilibrio politico, di costruire una società stabile fondata su
una teoria capace di spiegare lo sviluppo storico, per evitare conflitti e scelte irrazionali;
○ dall'altro i progressi introdotti dalla rivoluzione industriale creano un clima di ottimistica fiducia nelle
possibilità della scienza, e in particolare delle Scienze Naturali, il cui metodo diventa il modello di tutte le
altre scienze, anche della politica stessa.
Quella del positivismo è un'età ottimistica, fondata sulla fiducia, ereditata dall'illuminismo, che la ragione e la
scienza possano diventare strumenti del progresso umano in ogni campo.
Il Positivismo sociale: Comte
Auguste Comte è considerato il padre fondatore del positivismo poiché coniò il termine: Positivo è ciò che
può essere osservato, ciò che può passare sotto i sensi (empirico).
L'intera riflessione di Comte verte sulla questione se sia possibile trasformare la politica in una scienza esatta.
Egli vive in un periodo di grandi cambiamenti sul piano politico e vede in queste turbolenze la mancanza di un
progetto sociale: é quindi necessario fondare una sociologia, una nuova Scienza della società capace di
porre la questione della convivenza sociale sul piano positivo.
Nell'uso di Comte il termine positivo indica:
○ ciò che è reale ○ ciò che è certo ○ ciò che ha valore
○ ciò che è utile ○ ciò che è preciso

Comte enuncia una legge fondamentale per spiegare e descrivere scientificamente lo sviluppo della storia del
pensiero, dell'umanità e dei fenomeni sociali: la legge dei tre stadi, che descrive non solo lo sviluppo nella
storia di ogni disciplina particolare (astronomia, fisica) ma anche i momenti della crescita di ogni singolo uomo
sul piano individuale e l'evoluzione dell'umanità nel suo complesso sul piano collettivo.
I tre stati sono fra loro incompatibili ma necessariamente destinati a succedersi l'uno all'altro.
1) Nello Stadio religioso o fittizio, il punto di partenza necessario di ogni evoluzione, i fenomeni naturali
sono spiegati come prodotti della reazione diretta e continua di agenti soprannaturali (si esprime nel
pensiero religioso).
2) Nello Stadio metafisico o astratto gli stessi fenomeni sono intesi come prodotti di idee, essenze e forze
astratte (dà origine al pensiero metafisico o magico).
3) Lo Stadio positivo è la fase che conclude l'evoluzione della psiche umana, in questo stadio,
riconoscendo l’impossibilità di una conoscenza definitiva e assoluta, l'uomo rinuncia a porsi domande,
destinate a rimanere senza risposta, sull'origine e il destino dell'universo e sulle cause intime dei fenomeni
e cerca di scoprire le leggi che regolano i fenomeni stessi.
Segna l'ingresso del pensiero nell'epoca della scienza (attraverso un uso combinato di osservazione e
ragionamento scopre i legami causali sussistenti tra i fenomeni, le loro relazioni di successione e
somiglianza e le leggi capaci di spiegare e quindi prevedere i fenomeni) → per la prima volta l'umanità
riesce a spiegare i fatti.
Nella storia lo stadio teologico corrisponde alla supremazia del potere militare medievale; a quello metafisico
la rivoluzione; allo stadio positivo corrisponde la rivoluzione industriale.
La classificazione delle scienze
Comte descrive con la legge dei tre stadi i differenti progressi compiuti dalle cinque scienze che egli reputa
fondamentali e che hanno raggiunto lo stadio positivo in momenti diversi della storia:
○ l'astronomia, con Copernico, Keplero e Galileo;
○ la fisica con Pascal e Newton;
○ la chimica con Lavoisier;
○ la biologia;
○ la sociologia.
Comte non include in questo schema generale del sapere alcune scienze di grande tradizione come la
matematica e la psicologia.
La matematica è esclusa perché non è da considerare una disciplina autonoma, ma serve piuttosto come
fondamento per tutte le altre scienze particolari.
Comte ritiene invece impossibile una psicologia scientifica poiché questo implicherebbe che il soggetto
osservi se stesso, una specie di autoanalisi non riconducibile in alcun modo al metodo delle Scienze Naturali.
La psicologia dunque si riduce alla biologia per quanto riguarda i fenomeni psichici individuali, e alla sociologia
riguardo ai fenomeni psichici generali.
I fenomeni sociali possono essere studiati scientificamente e interpretati da una scienza, la sociologia,
capace di prevederne gli effetti.
La sociologia scientifica è una fisica sociale in cui è possibile distinguere una statica sociale, che studia i
rapporti esistenti in un dato momento storico fra le diverse parti di una società, ossia l’ordine che ne permette
la sussistenza; una dinamica sociale che studia il progresso e le leggi che regolano l'evoluzione della società
e la sua legge fondamentale è la legge dei tre stadi.

Si può considerare conoscenza scientifica solo ciò che riguarda oggetti osservabili, con un riscontro
empirico. Questo metodo empirico venne applicato per primo da Galileo nello studio delle Scienze naturali, nel
1600, ma l'idea di utilizzarlo anche per lo studio dell'uomo venne con il Positivismo, nel 1800.
Nacquero così le scienze umane → veniva utilizzato il monismo metodologico: il metodo della natura viene
trasferito anche sull'uomo (un solo metodo per entrambi).
La società è dotata di leggi come la natura e Comte la chiamò in un primo momento fisica sociale.
Queste leggi vengono studiate per prevedere la società e favorire il progresso.

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