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IL POSITIVISMO

Il Positivismo è un movimento filosofico e culturale, caratterizzato dall’esaltazione della


scienza e del progresso, che nasce in Francia nella prima metà dell’Ottocento e che si
sviluppa negli altri paesi con maggiore e con minore intensità a seconda del processo di
industrializzazione.
Secondo i filosofi di questa corrente, il termine “positivismo” indica l’attenzione nei confronti
del fatto, l’attenzione nei confronti di ciò che è empiricamente determinato.
Per comprendere adeguatamente il Positivismo è indispensabile coglierne le connessioni
con l’Illuminismo da un lato e con il Romanticismo dall’altro:
Sebbene Positivismo e Illuminismo abbiano in comune l’esaltazione della scienza e
l’opposizione alla metafisica, ci sono delle lievi differenze tra questi.
➢ La prima riguarda il fatto che i filosofi illuministi devono ancora affrontare la
Rivoluzione Francese e si fanno promotori degli interessi economico-politici di una
borghesia in ascesa, mentre i filosofi positivisti (reduci della rivoluzione) vivono in un
contesto sociale sempre più in sviluppo nel quale la borghesia ha consolidato il
proprio potere politico ed economico.
➢ La seconda, invece, riguarda una dissimile maniera di intendere il compito della
filosofia; mentre per gli illuministi la filosofia conferisce fondamento gnoseologico al
sapere scientifico, secondo i positivisti la filosofia studia e classifica la scienza.
Quanto al rapporto tra Positivismo e Romanticismo: esse sono, per molti aspetti, due
filosofie profondamente diverse; infatti, mentre il Romanticismo ha come obiettivo la ricerca
dell’assoluto, il Positivismo nega l’infinito e si concentra sul finito.
Al di là di questa evidente diversità, è possibile cogliere un’affinità tra esse: la tendenza ad
ad assolutizzare l’arte (romantici) e la tendenza ad assolutizzare la scienza che diventa una
vera e propria religione (positivisti).
L’unico filosofo positivista di cui ci stiamo occupando è Comte.

AUGUSTE COMTE
Nella vita di Comte non avviene nulla di particolarmente eclatante se non fosse che durante
un preciso momento lo segna una malattia psichica e, da esaltatore della scienza, diventa
divinizzatore di quest’ultima.
La legge dei tre stadi e la classificazione delle scienze
Secondo il suo personale punto di vista ciascuna branca della conoscenza umana passa
successivamente attraverso tre stadi teorici differenti:
Stadio teologico: gli uomini iniziano a porsi delle domande, cui trovano risposta attraverso la
religione;
Stadio metafisico: gli uomini continuano a porsi delle domande, cui trovano risposta facendo
ricorso alla ragione, ma utilizzandola in maniera fantasiosa ed immaginaria. Per questo
motivo Comte ritiene che questo momento sia estremamente negativo;
Stadio positivo: gli uomini, rinunciando ad indagare l’origine ed il destino dell’universo,
studiano i fatti ed individuano delle leggi matematiche poste alla base della fisica.

Comte individua 5 scienze fondamentali e le classifica in base alla complessità crescente dei
loro contenuti: l’astronomia, la fisica, la chimica, la biologia e la sociologia. Le prime 4 hanno
già raggiunto lo statuto di scienza, mentre la difficoltà dell’ultima, che studia i fenomeni
sociali, la porta a non essere considerata una vera e propria scienza. Egli la suddivide in:
Dinamica: studia lo sviluppo dei fenomeni sociali nel corso del tempo (es. lo sviluppo
tecnologico);
Statica: esegue una comparazione tra i vari fenomeni all’interno di società differenti durante
lo stesso giorno.

Di questa gerarchia non fanno parte né la matematica né la logica né la psicologia, e i motivi


di tali esclusioni sono diversi.
Comte esclude la matematica perché ritiene che essa costituisca la base di tutte le altre
scienze, esclude la logica perché ritiene che essa costituisca lo strumento metodologico di
tutte ed infine, esclude la psicologia perché ritiene che essa, essendo soggettiva, sia priva di
valore scientifico.

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