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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
fase della scienza rivoluzionaria, Nel processo di sviluppo della scienza si arriva ad una
situazione in cui i fallimenti e le anomalie del paradigma superano i successi del paradigma
stesso. Si entra quindi nella fase della scienza rivoluzionaria e vengono proposti modelli
alternativi. Come nelle rivoluzioni i partiti lottano tra loro per affermare ciascuno il predominio
sull'altro, così in questa fase i sostenitori di un modello cercano di imporlo alla comunità
scientifica a discapito degli altri modelli. Nella fase della scienza rivoluzionaria gli scienziati
non si intendono più tra di loro sembra che appartengano a mondi differenti senza possibilità
di comunicazione.
fase della risoluzione, quando un paradigma si impone sugli altri cessa la fase rivoluzionaria
e si entra nella fase della risoluzione, i conflitti vengono risolti e la comunità accetta il nuovo
paradigma e una nuova fase di scienza normale ha inizio.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Cosa succede culturalmente negli Stati Uniti tra la fine dell'800 e l'inizio del 900?
il razionalismo non approda negli Stati Uniti, invece la cultura Statunitense assume
dall'Europa il positivismo ma in una versione non pesantemente materialistica.
del positivismo ne assume il naturalismo, ma del fenomenismo (esiste solo ciò che appare)
non trattiene l'aspetto metafisico, cioè la negazione categorica dell'ultra-mondano sotto
qualsiasi forma, limitandosi ad assumerne il significato empiristico cioè il primato dei
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Gli elementi semplici o costitutivi delle percezioni sono le sensazioni; gli elementi semplici o
costitutivi delle idee sono le immagini mentali; gli elementi semplici o costitutivi delle emozioni e
dei sentimenti sono gli stati affettivi.
4. John Watson (1913) : “La psicologia considerata dal punto di vista comportamentista”
Fondatore del comportamentismo (o behaviorismo, da behavior = comportamento).
Segnò il tracollo dello studio della coscienza, e in genere della soggettività, e l’abbandono del
metodo dell’introspezione. Il comportamentismo prese il posto del funzionalismo.
Il comportamentismo e il neo – comportamentismo hanno dominato la scena psicologica dagli anni
’20 agli anni ’60, prima dell’avvento del cognitivismo.
Il comportamentismo è stato spesso criticato, per il suo ridurre l’essere umano a un’organo passivo
che risponde solo alle leggi del condizionamento.
Il comportamentismo è ancora presente nella psicologia odierna. Una delle principali teorie della
psicologia odierna, la “teoria sociocognitiva” di Albert Bandura, è una diretta filiazione del
comportamentismo.
6. Lo scambio di lettere (1932) fra Sigmund Freud e Albert Einstein sulla guerra.
Rappresenta una critica radicale del comportamentismo, nel tentativo di quest’ultimo di
spiegare il comportamento umano facendo esclusivo riferimento all’influenza ambientale.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
tentando una dimostrazione con l'uso dell'analisi pneumografica cioè un controllo del respiro
rilevato graficamente in sagome respiratorie. Durante il sonno base si realizza un vuoto intellettivo,
ai soggetti veniva suggestivamente provocato l'insorgere di stati emotivi diversi (gioia -
compassione stupore). La forma di respiro e quindi la sagoma respiratoria risultava diversa a
seconda delle varie situazioni emotive e tale diversità era costante. Benussi trasse da questi
esperimenti la convinzione che le più diverse situazioni di coscienza potevano sussistere in forma
pura senza far cioè sorgere funzioni intellettive. Benussi non analizzò solo le emozioni ma estese
l'indagine anche a quegli stati mentali più collegati al pensiero e riuscì a produrre, attraverso il
sonno base, una esperienza interiore che i soggetti descrivevano come una specie di illuminazione
pura senza oggetto, uno stato quasi di estasi. Concluse che le esperienze narrate da certi Santi
erano esperienze mistiche simili. Le sue teorie furono criticate, per Weiss il sonno base non era
senza immagini e pensieri, ma questi venivano rinchiusi nell’inconscio.
Le indagini compiute con la tecnica ipnotica si estesero anche allo studio dei meccanismi di azioni
differite e cioè di quelle azioni che un soggetto compie al risveglio dal sonno-base secondo le
indicazioni dategli dallo sperimentatore durante l'ipnosi. A questo proposito Benussi sentì
l'esigenza di stabilire un legame tra la teoria freudiana e la psicologia sperimentale essendo
convinto che la scienza che poteva liberare la psicanalisi dal vago, era la psicologia sperimentale.
Attraverso l'analisi dei sintomi respiratori Benussi tentava anche di rilevare la situazione di sincerità
o di menzogna da parte dei soggetti invitati a rispondere a domande su fatti personali. Egli può
quindi essere considerato un precursore della tecnica del Lie Detector (macchina della verità) di
cui si sono sempre vantati gli americani.
Le sue ricerche rimasero isolate e i suoi allievi (Musatti e De Marchi) consideravano l'ipnosi un
campo minato. Benussi soffriva di crisi maniaco depressive, a 49 anni egli si procurò la morte con
il veleno nel suo laboratorio. E’ considerato uno dei più originali psicologi sperimentalismi mai
esistiti.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
l'esigenza di razionalizzare con innovazioni ispirate agli standard esteri, un territorio (quello
delle applicazioni psicologiche) che in Italia è stato abbandonato all'improvvisazione
l'esigenza di favorire e riconoscere ogni tipo di ricerca originale in qualsiasi campo soprattutto
per coloro che sono costretti a lavorare lontano dall'atmosfera degli istituti di ricerca
l'esigenza di usare la psicologia applicata per laiche finalità etico sociali
l'opportunità, grazie all'istituzione del corso di Laurea, della valorizzazione della psicologia
applicata, nel tentativo di aumentare la presenza accademica e sociale della psicologia
infine il successo riscosso con le migliaia di richiese di adesione al corso di Laurea.
PARTE SECONDA
PSICOLOGIA ED EPISTEMOLOGIA - METODOLOGICA
L’epistemologia (dal greco episteme = conoscenza, e logos = discorso o riflessione, quindi
discorso o riflessione sulla scienza).
L’epistemologia affronta il tema della interdisciplinarietà, cioè del rapporto fra discipline scientifiche
diverse.
La metodologia è l’esame critico degli strumenti della ricerca scientifica in generale e delle diverse
discipline scientifiche in particolare.
Il primo dei metodi della psicologia, è l’osservazione empirica, cioè fondata sull’esperienza diretta
della realtà. Nell’osservazione strutturata, invece, lo psicologo interviene attivamente nella
situazione, introducendo stimoli di varai natura cui il soggetto reagisce.
L’esperimento è il metodo più potente della ricerca scientifica, e deve essere condotto in un luogo
totalmente controllato, il laboratorio o suo equivalente.
La psicologia sperimentale cerca di giungere alla formulazione di leggi, cioè di asserzioni
universali (es.: legge di Weber e Fechner).
Il metodo sperimentale non è l’unico metodo della psicologia. Tuttavia, questo metodo, e ancor più
il “modo di pensare” che si ispira al metodo sperimentale (rispetto della realtà empirica, rifiuto
delle generalizzazioni premature, continua autocritica e auto-correzione) costituisce un
fondamentale criterio di riferimento per tutta la psicologia e tutta la conoscenza in generale.
In molti casi l’osservazione empirica, è decisamente migliore dell’esperimento, perché rispetta
condizioni di naturalezza e spontaneità del soggetto/i.
In psicologia esistono anche i cosiddetti metodi qualitativi, che non sono da ritenersi “meno
scientifici” dei metodi quantitativi.
Il principe dei metodi qualitativi è il metodo clinico, che coglie il soggetto nell’interezza della sua
persona, mentre il metodo sperimentale scinde il soggetto nelle sue funzioni mentali, per studiarne
con rigore.
I metodi qualitativi sono stati valorizzati dalla psicologia post-moderna, in particolare il
Costruttivismo di G.Kelly ricorre a strumenti qualitativi di tipo auto-valutativo.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
B) Il “modello” in psicologia
I modelli psicologici vogliono rappresentare in maniera semplificata la complessa realtà psichica.
Oltre a una funzione euristica, far nascere nuove idee e facilitare il modo di rappresentare e
concettualizzare le cose, i modelli hanno una funzione conoscitiva(attraverso la conoscenza di
una struttura creata artificialmente si conosce la struttura del vero oggetto di indagine), e una
funzione pratica (il modello consente di realizzare un progetto: difficile, costoso o rischioso –
esempio il simulatore di volo).
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
5. analisi statistica dei dati (confronto dei n° che si ricordano in diverse situazioni)
6. interpretazione dei risultati (conclusioni sulle modalità più efficaci per un migliore ricordo dei
n° telefonici)
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Perché il computer è così invadente? Perché mentre le apparecchiature del laboratorio Wundtiano
erano protesi di organi di senso, il computer è una protesi della mente umana che tenderà a
sostituire i soggetti umani stessi. È il soggetto umano che è diventato uomo-computer.
Fuori dei laboratori fiorisce una vasta area di psicologia cognitiva applicata che indaga la
struttura delle competenze e dei saperi ingenui delle persone e i modi con cui modificarli.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
elettriche di intensità crescente fino al pericolo di vita, un altro soggetto sperimentale (complice
dello sperimentatore) che sbagliava le risposte di una lista di parole da apprendere. La storia di
copertura presentata al soggetto ingenuo era che si trattava di una ricerca sugli effetti della
punizione sull'apprendimento. Inoltre venivano estratti a sorte i biglietti (truccati) indicanti chi era la
persona che puniva e chi la persona che apprendeva. Tutta la scena doveva dare la sensazione
della pericolosità nello spingere il bottone, anche se la motivazione a compiere un atto tanto
dannoso era davvero banale. Milgram dimostrò che quasi 7 persone su 10 premono il bottone di
somministrazione della scossa elettrica potenzialmente letale per l'altro, pur sconvolti di farlo,
senza neanche capire bene il perché. Questo dimostra che è sconcertante la frequenza con cui
persone normali possono ubbidire supinamente a un ordine distruttivo.
Le posizioni dualiste
Nel dualismo viene ammessa la distinzione di mentale e corporeo. Il come si rapporta l’istanza
psichica con il mondo della materia, prospetta tre soluzioni:
soluzione interazionista – mentale e corporeo comunicano tra di loro.
soluzione parallelista – mentale e corporeo non comunicano tra loro, ma i loro rapporti sono
sincronizzati dall’esterno.
soluzione emergentista – la mente deriva dal corpo in senso filogenetico, ma diviene
irriducibile al corpo. La mente emerge dal corpo.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Le posizioni indifferentiste
Teoria del “doppio aspetto”: fisico e mente sono due aspetti della medesima realtà, non due
proprietà, ma due punti di vista. Gli stati mentali sono stati fisici visti dall’interno e gli stati fisici
sono stati mentali visti dall’esterno.
Le posizioni moniste
Si danno due possibilità: o l’identificazione della materia al mentale (soluzione di forma
idealistica) o l’identificazione del mentale alla materia (soluzione materialistica).
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
PARTE QUINTA
il COGNITIVISMO, le SCIENZE COGNITIVE, le NEUROSCIENZE
Il cognitivismo è molto presente ed influente nella psicologia odierna, seppur nato e tuttora
radicato prevalentemente nella psicologia generale, ha permeato anche la psicologia sociale, la
psicologia dello sviluppo, la psicologia applicata, la psicologia clinica e le psicoterapie. Negli ultimi
anni si è visto un rapporto sempre più stretto con le neuroscienze.
Il cognitivismo oggi è affiancato e sempre più spesso sorpassato, dalle scienze cognitive, nelle
quali perde la propria identità tradizionale a favore di uno sforzo interdisciplinare teso alla
conoscenza del rapporto mente – cervello.
Le interazioni della psicologia, e soprattutto del cognitivismo, avvengono quasi solo con le
neuroscienze, e non con la biologia generale. Scarsi sono i rapporti tra il cognitivismo e l’etologia.
L'etologia nacque negli anni '30 nell'ambito della zoologia in un quadro di riferimento
evoluzionistico darwiniano soprattutto grazie alle ricerche di Konrad Lorenz 1903/1989, ma negli
ultimi 30 anni ha influenzato anche la psicologia diventando etologia umana (soprattutto
nell'osservazione del bambino).
L'etologia reintroduce il concetto di istinto, in particolare gli etologi hanno messo in luce l'esistenza
di disposizioni innate per l'apprendimento, circoscritte in periodi sensibili durante la vita
dell'animale.
Una forma specifica di apprendimento è l'imprintig, che fissa indelebilmente nel piccolo di una
determinata specie, l'identità del suo referente materno. Lorenz ha dimostrato che il piccolo segue
ovunque anche un altro animale in movimento o essere umano purché sia la prima cosa mobile
che vede appena nato.
La psicologia evoluzionistica, più recente, si muove in un quadro di riferimento evoluzionistico, fa
propri i concetti della biologia evoluzionistica ed assume che le caratteristiche della mente umana
derivano dagli adattamenti costruiti per effetto della selezione naturale.
Rinasce la psicologia cognitiva, influenzata dagli studi sui cosiddetti fattori umani, e dall’etologia.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Il concetto dominante della nuova psicologia cognitiva, è il paradigma dello Human Information
Processing, che vede l’uomo come un sistema capace di elaborare l’informazione.
La psicologia studia quindi i processi attraverso i quali la mente riceve i segnali in entrata, li
seleziona, li ricodifica, li immagazzina e li utilizza per raggiungere delle decisioni.
I modelli che costituiscono il primo periodo del cognitivismo sono caratterizzati da una serie di
stadi di elaborazione:
MODELLO DELLA MEMORIA di Atkinson e Shiffrin (1968), le componenti di questo modello
sono:
• memoria sensoriale - l'informazione entra attraverso gli organi sensoriali (vista udito) e
viene mantenuta per brevissimo tempo nel magazzino sensoriale, che può essere visivo o
acustico, e che è capace di contenere moltissimo materiale. Questo magazzino sensoriale per
l’informazione visiva è stato chiamato memoria iconica.
Da questa memoria sensoriale una parte dell'informazione viene immessa, nella forma di un nuovo
codice, in una
• memoria a breve termine – dotata di capacità molto limitata, concepita come un
magazzino di scatole o ripiani, dove ciascuno dei quali può contenere una sola unità di
informazione.
E’ stato calcolato una capacità di sette unità (Miller il magico numero 7 più o meno 2). Da questa
memoria il materiale viene perduto in due modi: per il sopraggiungere di nuova informazione (un
elemento viene scacciato dal ripiano), o per decadimento ma è possibile mantenerla con la
ripetizione.
Dalla memoria a breve termine l'informazione viene trasmessa alla
• memoria a lungo termine - dove si conserva all'infinito. Come è allora che dimentichiamo
tante cose? Secondo molte teorie noi non dimentichiamo, ma non siamo in grado di rintracciare
nella memoria quanto abbiamo imparato.
Il modello della memoria è un modello seriale, dove l’informazione passa dagli organi sensoriali
fino alla MLT attraverso una serie di stadi indipendenti.
LA NEUROPSICOLOGIA CLINICA
Nell’ambito delle neuroscienze, la neuropsicologia si caratterizza per il suo obiettivo di studiare i
processi cognitivi ( e comportamentali) correlandoli con i meccanismi anatomo – funzionali
che ne sottendono l’attuazione.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
La critica dei sostenitori dell’approccio per gruppi ai teorici del caso singolo, era che le condizioni
d’esame non erano mai fissate con difficoltà di ripetizione, con il risultato di un confuso insieme di
osservazioni obiettive mischiate ad opinioni soggettive.
A partire dagli anni ’70, si è sviluppato un nuovo indirizzo di ricerca “cognitivo”. Nel quale vengono
formulati modelli che suddividano la funzione cognitiva indagata in sottoproblemi omogenei e ben
delimitati.
Il principio in base al quale ogni processo può essere scomponibile in sottoprocessi più elementari
è stato chiamato da Marr (1982) “principo della modularità”.
Principio della “doppia dissociazione”: essendo una funzione cognitiva sottesa da meccanismi
cerebrali potenzialmente separabili, si può prevedere che l’alterazione di uno di questi sottoinsiemi
non sia in grado di alterare completamente il processo, ma piuttosto di generare disturbi in una o
più tappe del processo generale. Ciò produrrà una dissociazione tra l’espletamento di un compito,
che utilizza in modo predominante la componente danneggiata, e l’espletamento di altri compiti,
che fanno uso di altre componenti.
LA SCIENZA COGNITIVA
I sostenitori della tesi della natura computazionale della cognizione pensano che tutti i processi
cognitivi siano calcoli (o, come anche si dice, computazioni); calcoli i cui dati non sono
necessariamente numeri, ma informazioni di qualsiasi tipo, e le cui regole non sono
necessariamente consce, anzi di solito non lo sono.
David Marr, ha introdotto la distinzione tra tre livelli di identificazione di una computazione: livello
della teoria computazionale, livello dell’algoritmo, livello dell’implementazione (cioè della
realizzazione fisica).
La scienza cognitiva è lo studio dei processi cognitivi al livello degli algoritmi.
I contributi alla scienza cognitiva vengono per lo più dalla psicologia, dalle neuroscienze, dalla
linguistica, ecc.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
La psicoanalisi ha avuto una storia quasi del tutto indipendente dalle scuole classiche della
psicologia, e la sua epistemologia e metodologia sono del tutto peculiari.
Anche oggi, mantiene una identità indipendente dalla psicologia accademica, ma le sue
concettualizzazioni sono penetrate sotto forma di varie discipline, soprattutto la psicologia
dinamica.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Il metodo clinico comporta, tuttavia, che si instauri una relazione tra due interlocutori, molto diversa
dalla compresenza di due “chiunque”, uno che osserva e l’altro che è osservato, imposta dagli
psicologici della personalità.
La conoscenza psicoanalitica nasce attraverso il dialogo, e non osservando “qualcosa che non
parla”, la parola, anzi, è il suo principale strumento di cura.
Per questo motivo la psicoanalisi era stata assimilata a un esercizio ermeneutico. L'ermeneutica
è in filosofia la metodologia dell'interpretazione.
Essa fu criticata da alcuni perché non naturalista e da altri proprio in quanto naturalistica cioè tale
da ridurre l'essere umano a pura istintualità senza spazio alla dimensione esistenziale. Questa
critica fu mossa dallo psichiatra L. Binswanger nella sua analisi esistenziale.
Ma l'ambiguità del discorso psicanalitico nasce dall'ambiguità delle manifestazioni psichiche.
L'ambiguità da cui la psicoanalisi non può liberarsi cioè questo oscillare tra un intreccio
analitico (cioè una base scientifica) ed ermeneutica (sul senso che hanno le manifestazioni
irrazionali delle persone) è legata ai fenomeni psicologici che sono essi stessi ambigui.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Un altro aspetto che però resta da chiarire, è la questione della univocità dei termini e dei concetti
psicoanalitici, in quanto parecchi concetti paiono non possedere una sufficiente chiarezza a livello
teorico.
Attraverso una rigorizzazione del linguaggio naturale è possibile delimitare entro margini di
accettabilità le oscillazioni semantiche, cosicché, almeno limitatamente a un contesto tutti possano
intendere la stessa cosa.
Si tratta inoltre di stabilire se effettivamente le teorie psicoanalitiche, o loro parti, possano essere
rapportate ai dati empirici su cui esse dichiarano di sostenersi.
Un’integrazione della psicoanalisi nel corpo della psicologia generale, pare possa realizzarsi
solamente sulla base di un comune statuto epistemologico.
Se da un lato la psicologia odierna subisce l'influenza naturalizzante delle neuroscienze, dal lato
opposto subisce un'influenza fortemente storicizzante - culturalizzante - socializzante da parte di
un paradigma emergente: IL POST- MODERNISMO o psicologia post-moderna.
Il principale ispiratore della psicologia post-moderna è Vygotskij con la sua scuola storico-culturale.
Il punto centrale della teoria di Vygotskij è l'individuazione dell'esperienza storica come aspetto
fondante dell'esperienza umana e della stessa psicologia. Tuttavia il riferimento a Vygotskij non è
sufficiente a descrivere il variegato panorama odierno degli orientamenti post-moderni in
psicologia.
Nel loro insieme essi rappresentano una terza via alternativa sia al paradigma cognitivistico-
psicoscientifico, sia al paradigma psicoanalitico, ambedue di tipo naturalistico.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
La modernità entra in crisi agli inizi del ‘900 con la sfiducia nella razionalità dell'uomo e nella
scienza come progetto di risoluzione dei problemi.
Il pensiero post- moderno non ha più la fiducia illuministica e positivistica della scienza, ma si
mette in evidenza come nella scienza entrino in gioco aspetti irrazionali e fideistici - influenze
sociali - politiche ed economiche.
Nel pensiero post-moderno vi è l'abbandono di concezioni totalizzanti di sapere a favore di una
pluralità di visioni del mondo.
ETNOCENTRISMO - il termine etnocentrismo è stato coniato da Summer per indicare una forte
tendenza delle persone a usare parametri di riferimento della propria cultura per giudicare persone
appartenenti a culture diverse considerando il proprio gruppo come superiore.
Psicologie indigene - è stato soprattutto il predominio della psicologia statunitense che ha portato
alla nascita delle cosiddette psicologie indigene. L'approccio indigeno si contrappone alla
colonizzazione della conoscenza e ha 2 scopi principali:
1. evidenziare fattori specificatamente culturali del funzionamento umano
2. stabilire l'universalità dei principi scientifici della psicologia
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Nel 1962 alcuni psicologi americani fondarono l'associazione della psicologia umanistica.
Essa adottò 4 principi:
1. l'esperienza della persona è di primario interesse - gli esseri umani non sono solo oggetto
di studio ma vanno compresi nella loro dimensione esistenziale e umana, lo psicologo deve quindi
essere un partner nella ricerca del significato esistenziale
2. scelta umana, la creatività e l’auto-realizzazione sono gli argomenti più importanti della
ricerca
3. lo psicologo umanista deve fare attenzione non tanto ai metodi quanto ai valori
4. valore sommo è attribuito alla dignità della persona. Lo psicologo non deve giudicare ma
comprendere
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Atkinson e Shiffrin (1968) hanno identificato alcune caratteristiche a livello di ciascun magazzino:
Perdita dell’informazione: rapido decadimento nei RS, interferenza e probabile decadimento
nella MBT, soprattutto interferenza nella MLT.
Capacità dei magazzini: illimitata nei RS, 7 elementi (+/-2) nella MBT, e ancora illimitata nella
MLT.
Durata mantenimento traccia: 500/2000 m/s nei RS, c.a. 30 sec. Nella MBT, da pochi minuti ad
anni nella MLT.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
L’ipotesi di Kanizsa risultò confermata in pieno, tutti e 23 soggetti dichiararono che la diagnosi era
nel complesso ben riuscita, corrispondeva a quel che erano le loro caratteristiche psicologiche.
L’effetto Barnum consiste nell’identico fenomeno messo in luce da Kanizsa: se si costruisce con
determinati criteri un unico profilo di personalità, soggetti fra loro diversi si riconoscono tutti
individualmente e specificatamente in questo profilo, purché esso venga loro restituito come
risultato di una qualche tecnica di indagine.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Per lo psicologo, dietro il suo “essere esperto” non possiamo trovare in realtà, un corpo di
conoscenze o di regole condiviso come in altre discipline.
La contraddizione di fondo nell’esercizio della professione (a differenza delle altre: chirurgo,
giudice, ecc.), è che lo psicologo non può essere “umano” quando è “professionale” e viceversa.
E’ la sua specifica competenza a non permettergli di lasciare il suo “essere uomo” fuori della
professionalità, e, dall’altra parte, non può permettersi di essere umano senza essere
professionale.
Una sintesi dei requisiti che molti manuali prevedono per lo psicologo ideale: alto livello di
intelligenza, età non troppo giovane, buon adattamento sociale, interesse verso i problemi degli
altri, ricchezza di vita interiore, carattere prevalentemente introverso, capacità di saper ascoltare,
capacità di ispirare fiducia, riservatezza, spirito critico, cordialità, sensibilità.
Completezza umana e doti da scienziato: la figura professionale dello psicologo risulta ai limiti
della perfezione.
In definitiva: da una parte gli si chiede di essere imparziale osservatore, uno scienziato alle prese
con il suo oggetto, dall’altra di partecipare emotivamente ai significati dell’altro. La domanda non è
se esista una persona capace di tanto, ma se è possibile, logicamente, conciliare le due esigenze.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Esiste sempre un divario tra la Norma che stabilisce a priori ciò che è bene, da un lato, e l’azione
fondata su ciò che è ritenuto bene nella situazione specifica dall’altro.
Nella professione di psicologo è più immediato che in altre cogliere la possibilità di un divario tra un
intervento corretto dal punto di vista della disciplina e un intervento corretto dal punto di vista etico.
Tra le diverse forme di psicoterapia, vi sono differenti gradazioni dell’importanza cha la relazione
assume nel processo psicoterapeutico.
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Riassunto – Un’introduzione allo studio della psicologia (Sadi Marhaba ) – di Roberto Maddau
Smith e Glass (1977), primi utilizzatori della meta-analisi (tecnica statistica innovativa), hanno
dimostrato che la psicoterapia è in media efficace.
Per poter sostenere l’efficacia della psicoterapia bisogna prendere in considerazione oltre al
fenomeno delle remissioni spontanee, l’effetto placebo (miglioramento delle condizioni fisiche o
psicologiche del paziente, che va attribuito alla sua convinzione di star ricevendo una qualche
forma di cura piuttosto che al fatto che quella cura sia effettivamente efficace).
Pertanto, la psicoterapia può essere utile, inutile o dannosa a seconda di molteplici variabili, a
seconda che si parli di una forma di psicoterapia oppure di un’altra, di un tipo di patologia oppure
di un’altra, di un paziente con determinate caratteristiche oppure di un altro.
3) Caratteristiche dei pazienti del gruppo di controllo (necessaria omogeneità tra gruppo dei
pazienti trattati e gruppo di controllo, pazienti non trattati – in pratica difficile da ottenersi)
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