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Argomenti:

• Correzione test di autovalutazione


• Fabbisogno Finanziario

• Autofinanziamento
ØIn senso stretto
ØIn senso lato

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Test di autovalutazione

1) L’1/9 Si concede in fitto un capannone per un importo pari 12.000, la riscossione


del canone annuale è anticipato, si individui la corretta analisi dei valori che si
registrerà l’1/9:
a) VF + (+ denaro 12.000), VE + (ricavi 12.000);
b) VF + (+ Rateo attivo 4.000), VE + (ricavi 4.000);
c) VF + (+ Risconto passivo 8.000), VE + (ricavi 8.000);
d) VF + (+ denaro 8.000), VE + (risconto passivo 8.000).

2) L’1/9 Si concede in fitto un capannone per un importo pari 12.000, la riscossione


del canone annuale è posticipato, si individui la corretta analisi dei valori che si
registrerà l’1/9:
a) VF + (+ denaro 12.000), VE + (ricavi 12.000);
b) VF + (+ Rateo attivo 4.000), VE + (ricavi 4.000);
c) VF + (+ Risconto passivo 8.000), VE + (ricavi 8.000);
d) Non si effettua nessuna variazione.

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3) In base al principio di prudenza, le passività devono essere valutate:
a) al valore più basso tra il valore di presumibile estinzione e il valore nominale;
b) sempre al valore nominale;
c) al valore più alto tra il valore di presumibile estinzione e il valore nominale;
d) sempre al valore di presumibile estinzione;

4) Il principio della prudenza:


a) impone di selezionare le alternative meno rischiose;
b) impone di non inserire nella determinazione del reddito gli utili sperati;
c) impone di non inserire nella determinazione del reddito i costi temuti;
d) impone di valutare sempre al costo d’acquisto.

5) I costi futuri per interventi di garanzia sono:


a) costi di integrazione;
b) costi di rettifica;
c) passività presunte;
d) rettifiche di ricavi.

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6) Un ricavo è di competenza del periodo quando:
a) è stato finanziariamente conseguito;
b) è stato finanziariamente conseguito ma non è stata effettuata la relativa
prestazione;
c) è stato finanziariamente conseguito ed è stata effettuata la relativa prestazione;
d) sorge un credito di funzionamento.

7) I costi e ricavi sono di competenze del reddito di periodo quando:


a) si riferiscono a processi produttivi ancora in corso;
b) si riferiscono a processi produttivi compiuti, ma con prestazione ancora da
effettuare
c) si riferiscono a processi produttivi compiuti in un definito periodo, chiusi con il
conseguimento dei ricavi e con la relativa prestazione.
d) si riferiscono a prestazioni da effettuare.

8) Secondo il principio di competenza economica, si imputano al periodo:


a) costi e ricavi relativi a processi già avviati;
b) costi sostenuti finanziariamente a fronte dei quali l’azienda non ha conseguito
ricavi;
c) costi e ricavi relativi a processi conclusi;
d) ricavi finanziariamente conseguiti per i quali l’azienda non ha effettuato ancora le
relative prestazioni

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9) Le rimanenze finali di fattori a fecondità semplice e a fecondità ripetuta:
a) sono iscritte tra i componenti negativi del prospetto del reddito, in quanto costi di
competenza dell’esercizio;
b) sono iscritte tra le passività del capitale in quanto beni per i quali l’azienda non ha
ancora estinto le relative obbligazioni;
c) sono iscritte tra le attività del capitale, in quanto beni disponibili per l’utilizzo negli
esercizi successivi;
d) tra i componenti negativi del reddito a rettifica dei costi sostenuti nel periodo per
fattori a fecondità semplice e ripetuta;

10) Le perdite future presunte:


a) sono ricavi di integrazione;
b) sono costi di rettifica;
c) sono costi di integrazione;
d) sono rettifiche di ricavi.

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SE REDDITO MANCATO
NEGATIVO RIAFFLUSSO IN
FORMA MONETARIA
(RICAVI) DI PARTE
DEI MEZZI INVESTITI

RIDUZIONE
FLUSSO DEI AUMENTO DEL
FUTURI oppure FABBISOGNO DI
INVESTIMENTI FINANZIAMENTO
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Fabbisogno finanziario complessivo

meno

Copertura naturale degli investimenti


=
FABBISOGNO FINANZIARIO RESIDUALE

Il circuito dei finanziamenti e quello degli investimenti


devono essere opportunamente correlati sia nell’entità
dei mezzi monetari da utilizzare nei programmi di
investimento sia per i
tempi e le durate di utilizzo
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Velocità di circolazione degli investimenti

in fattori produttivi

INVESTIMENTI / RECUPERI

NELLA COMBINAZIONE PRODUTTIVA

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Fabbisogno residuale di finanziamento

Investimenti programmati
Crediti di finanziamento
Il fabbisogno
concessi a terzi
residuale di
se
finanziamento Velocità di circolazione
degli investimenti
Crediti di funzionamento
concessi ai clienti

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AUTOFINANZIAMENTO

FLUSSO DEI RICAVI

DA UTILI

DA REINTEGRO DEGLI
INVESTIMENTI

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AUTOFINANZIAMENTO IN SENSO
STRETTO

solo il risparmio di utili netti, attuato sia in modo


palese che occulto

DISTINZIONE STATICA

IN SENSO DINAMICO
il flusso degli utili conseguiti sia riaffluiti all’esterno
per remunerare il capitale di proprietà che mantenuti
nell’impresa
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AUTOFINANZIAMENTO IN SENSO LATO
(fenomeno finanziario)

CAPITALE AUTOGENERATO
nuova ricchezza generata dalla gestione
utile netto, nuova ricchezza definitivamente
acquisita (autofinanziamento in senso stretto)
nuova ricchezza ancora sottostante al
rischio d’impresa

CAPITALE RIGENERATO
entità dei mezzi monetari investiti in fattori a
fecondità ripetuta e recuperati attraverso i ricavi
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L’Autofinanziamento
Prof. Luigi Lepore
luigi.lepore@uniparthenope.it
Dal risultato economico al risultato finanziario

Ipotesi semplificatrice di base: ricavi sono associati ad un’entrata finanziaria

Costi
finanziari
Risultato finanziario
(autofinanziamento)
Ricavi
Costi
non
finanziari

Risultato
economico
Utile
Autofinanziamento in senso stretto

Autofinanziamento in senso “stretto”:


conseguimento di utili netti

La permanenza delle risorse autofinanziate all’interno dell’azienda dipende


poi dalla decisione del soggetto economico di distribuire o meno gli stessi
utili

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Autofinanziamento in senso “ampio”

fenomeno finanziario capace di produrre un miglioramento del


preesistente rapporto tra investimenti e mezzi finanziari attinti
ai terzi o conferiti dalla proprietà

Questa definizione include:


• il fenomeno del reintegro della ricchezza investita (reintegro dei mezzi
monetari investiti nell’acquisizione di ffr = autofinanziamento da
reintegro degli investimenti in ffr) “capitale rigenerato”

• il fenomeno di produzione di nuova ricchezza o (utili generati per


effetto della gestione = autofinanziamento da utili) “capitale
autogenerato”
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Autofinanziamento in senso stretto e in senso “ampio”

Consumi
ffs

Consumi
ffr
Perdite future
presunte Ricavi
Autofinanziamento
in senso “ampio” Costi futuri
presunti

Autofinanziamento
in senso stretto Utile
Capitale rigenerato e capitale autogenerato

Consumi
ffs

Consumi
ffr
Capitale
rigenerato Perdite future
presunte Ricavi

Costi futuri
presunti
Capitale
autogenerato
Utile
“capitale rigenerato”

rappresenta la rigenerazione del capitale


precedentemente investito in ffr, che può essere
temporaneamente utilizzato - fino al momento del
rinnovo di tali ffr - per finanziare altri investimenti.

Oltre all’ammortamento, bisogna considerare la eventualità di perdite future


che possono intaccare il capitale investito e, quindi, prevedere che una
parte delle risorse finanziarie conseguite debba coprire tali perdite
eventuali.

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Il “capitale autogenerato”
può essere distinto in due componenti.

Prima componente: copertura di costi presunti futuri


Le risorse finanziarie che coprono tali costi restano a
disposizione dell’impresa fino al momento in cui
eventualmente si verificano tali eventi
Seconda componente: utile di periodo
Costituita dagli utili conseguiti che sono destinati ad
essere distribuiti ai soci o ad essere accantonati a
riserva

La prima componente ha natura temporanea

La seconda componente ha in parte natura temporanea ed in parte


permanente

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Autofinanziamento temporaneo e durevole

Consumi
ffs

Consumi
ffr
Perdite future
Autofinanziamento presunte Ricavi
temporaneo
Costi futuri
presunti

Utile a dividendo
Autofinanziamento
durevole Utile a riserva
Costi + Utile Ricavi
Costi aventi
manifestazione
finanziaria Ricavi
Costi non aventi dell’esercizio (per
manifestazione semplicità aventi
Autofinanziamento in finanziaria (tra tutti
cui manifestazione
senso ampio finanziaria)
ammortamenti)
Utile
dell’esercizio
Modalità di calcolo dell’autofinanziamento (1)
Metodo reddituale diretto (più frequente)

A = (V - Cffs)

dove:
A = autofinanziamento;
V = ricavi inerenti alla produzione venduta nel periodo (per semplicità aventi tutti
manifestazione finanziaria)
Cffs = consumo dei fattori a fecondità semplice (per semplicità aventi tutti
manifestazione finanziaria)

Metodo reddituale indiretto (più frequente)

A = (Rn + Amm + Cfp)

dove:
Rn = reddito netto (utile di periodo);
Amm = ammortamento (consumi ffr);
Cfp = perdite e costi presunti futuri

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Capitale circolante netto

Investimenti Fonti
Debiti di
Disponibilità liquide funzionamento Passivo corrente
Ricavi anticipati
Capitale Crediti di
circolante funzionamento
lordo Debiti di
Scorte di fattori a finanziamento
fecondità semplice e
prodotti Passività
Fattori a fecondità presunte
ripetuta materiali e
Capitale immateriali Capitale di
fisso proprietà
Crediti di finanziamento
Partecipazioni
note

a) ai ricavi connessi alla produzione venduta si associa un aumento


del CCN (+denaro; +crediti di funzionamento)

b) all’acquisizione di ffs si associa una diminuzione di CCN (-denaro;


+debiti di funzionamento)

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Note

c) in relazione alle scorte di materie prime e prodotti finiti, se la


quantità a magazzino:
1) non varia Þ nessun effetto sul CCN (scorte costanti)
2) aumenta Þ aumento del CCN (scorte in aumento)
3) diminuisce Þ diminuzione del CCN (scorte in diminuzione)

d) l’ammortamento e gli accantonamenti per costi presunti futuri


non generano variazioni sul CCN, in quanto valori calcolati cui non
si associa uscita finanziaria

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E’ vero che il flusso di CCN coincide necessariamente con il flusso
generato dalla gestione corrente?

NO
Flusso CCN
= flusso gestione corrente
+
flusso gestione non corrente

disinvestimenti fattori a fecondità ripetuta


+ ottenimento debiti di finanziamento
+ riscossione crediti di finanziamento
- acquisizione fattori a fecondità ripetuta
- rimborsi debiti di finanziamento
- concessione crediti di finanziamento
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Flussi di cassa (cash flow) della gestione corrente
Il cash flow della gestione corrente è formato dalle entrate e dalle uscite
monetarie relative alle sole operazioni relative a tale gestione

Ricavi della gestione variazione crediti


Entrate
corrente - aumento
(entrate finanziarie) monetarie
+ diminuzione
- -
Costi della gestione variazione debiti
Uscite
corrente - aumento
monetarie
(uscite finanziarie) + diminuzione

Flusso Flusso
finanziario monetario
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Test di autovalutazione

1) Il “fabbisogno finanziario residuale”:


a) è costituito dall’entità dei mezzi monetari necessari a finanziare l’importo
totale degli investimenti programmati dall’azienda nell’anno;
b) è direttamente proporzionale alla velocità di circolazione degli investimenti;
c) è costituito dall’entità dei mezzi monetari necessari a finanziare gli
investimenti al di là dei mezzi che si rendono già disponibili attraverso il flusso
dei recuperi;
d) diminuisce all’aumentare dei crediti di funzionamento concessi.

2) Per “autofinanziamento in senso ampio” si intende:


a) il capitale autogenerato corrispondente alla nuova ricchezza resa disponibile
dalla gestione;
b) il fenomeno finanziario capace di creare un miglioramento nel preesistente
rapporto tra investimenti e mezzi finanziari attinti ai terzi o conferiti dalla
proprietà;
c) il solo risparmio di utili netti;
d) il capitale rigenerato corrispondente all’entità dei mezzi monetari investiti
nell’acquisto dei fattori a fecondità ripetuta e recuperati attraverso i ricavi.
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3) L’autofinanziamento in «senso stretto»:
a) è una fonte di finanziamento esterna;
b) è un fenomeno economico;
c) è il conseguimento di utili netti;
d) è un fenomeno tecnico.

4) Il capitale rigenerato:
a) è l’unica componente dell’autofinanziamento in senso ampio;
b) rappresenta la rigenerazione del capitale precedentemente investito in ffr,
che può essere temporaneamente utilizzato - fino al momento del rinnovo di
tali ffr - per finanziare altri investimenti;
c) è il conseguimento di utili netti;
d) rigurada solo le aziende di produzione.

5) Il capitale autogenerato:
a) è il capitale restituito alla banca che eroga il prestito;
b) comprende le risorse a fronte di costi futuri presunti e ammortamenti;
c) comprende le risorse finanziarie destinate a coprire i costi futuri presunti e gli
utili di periodo

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6) L’autofinanziamento da ammortamenti:
a) è una componente permanente dell’autofinanziamento;
b) è un fenomeno economico;
c) è una componente temporanea dell’autofinanziamento;

7) L’utile destinato a riserva:


a) è l’unica componente dell’autofinanziamento in senso ampio;
b) è una componente temporanea dell’autofinanziamento;
c) è una componente permanente dell’autofinanziamento.

8) I consumi dei fattori a fecondità semplice:


a) vanno sottratti ai ricavi per determinare l’autofinanziamento;
b) comprende le risorse consumate per l’acquisto di impoianti;
c) sono parte dell’autofinanziamento

9) Il capitale circolante netto:


a) è una grandezza utile a stimare le scorte di magazzinio;
b) è dato da (liquidità + scorte di ffs e pdt + crediti di funz.) – (debiti di funz. e
ricavi anticipati);
c) è uguale al capitale netto di funzionamento

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Test di autovalutazione

1) Il “fabbisogno finanziario residuale”:


a) è costituito dall’entità dei mezzi monetari necessari a finanziare l’importo
totale degli investimenti programmati dall’azienda nell’anno;
b) è direttamente proporzionale alla velocità di circolazione degli investimenti;
c) è costituito dall’entità dei mezzi monetari necessari a finanziare gli
investimenti al di là dei mezzi che si rendono già disponibili attraverso il
flusso dei recuperi;
d) diminuisce all’aumentare dei crediti di funzionamento concessi.

2) Per “autofinanziamento in senso ampio” si intende:


a) il capitale autogenerato corrispondente alla nuova ricchezza resa disponibile
dalla gestione;
b) il fenomeno finanziario capace di creare un miglioramento nel preesistente
rapporto tra investimenti e mezzi finanziari attinti ai terzi o conferiti dalla
proprietà;
c) il solo risparmio di utili netti;
d) il capitale rigenerato corrispondente all’entità dei mezzi monetari investiti
nell’acquisto dei fattori a fecondità ripetuta e recuperati attraverso i ricavi.
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3) L’autofinanziamento in «senso stretto»:
a) è una fonte di finanziamento esterna;
b) è un fenomeno economico;
c) è il conseguimento di utili netti;
d) è un fenomeno tecnico.

4) Il capitale rigenerato:
a) è l’unica componente dell’autofinanziamento in senso ampio;
b) rappresenta la rigenerazione del capitale precedentemente investito in ffr,
che può essere temporaneamente utilizzato - fino al momento del rinnovo di
tali ffr - per finanziare altri investimenti;
c) è il conseguimento di utili netti;
d) riguarda solo le aziende di produzione.

5) Il capitale autogenerato:
a) è il capitale restituito alla banca che eroga il prestito;
b) comprende le risorse a fronte di costi futuri presunti e ammortamenti;
c) comprende le risorse finanziarie destinate a coprire i costi futuri presunti e
gli utili di periodo

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6) L’autofinanziamento da ammortamenti:
a) è una componente permanente dell’autofinanziamento;
b) è un fenomeno economico;
c) è una componente temporanea dell’autofinanziamento;

7) L’utile destinato a riserva:


a) è l’unica componente dell’autofinanziamento in senso ampio;
b) è una componente temporanea dell’autofinanziamento;
c) è una componente permanente dell’autofinanziamento.

8) I consumi dei fattori a fecondità semplice:


a) vanno sottratti ai ricavi per determinare l’autofinanziamento;
b) comprende le risorse consumate per l’acquisto di impianti;
c) sono parte dell’autofinanziamento

9) Il capitale circolante netto:


a) è una grandezza utile a stimare le scorte di magazzinio;
b) è dato da (liquidità + scorte di ffs e pdt + crediti di funz.) – (debiti di funz. e
ricavi anticipati);
c) è uguale al capitale netto di funzionamento

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