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Cap.

BILANCIO DI ESERCIZIO
Il bilancio di esercizio rappresenta il principale strumento di comunicazione aziendale diretto ai principi interlocutori
interi ed esterni.
Ha per oggetto prevalentemente dati e informazioni di tipo economico e finanziario, che nel complesso rivelano lo
“stato di salute” dell’azienda stessa.

Per comprendere le logiche di rappresentazione e misurazione occorre identificare:


 Soggetto emittente -> l’azienda medesima che comunica sé stessa
 Destinatari -> possono essere interni (imprenditore) o esterni (banche, clienti, fornitori…)
 Oggetto, è costituito:
1) Stato patrimoniale, rappresenta:
o Attività
o Passività
o Patrimonio netto
2) Conto economico, rappresenta:
o Ricavi
o Costi
o Reddito
3) Rendiconto finanziario, rappresenta:
o Entrate
o Uscite
o Flusso monetario
4) Informazioni descrittive
Il pacchetto di bilancio è denominato annual report che comprende il bilancio e i suoi allegati, realizza una
comunicazione di tipo economico-finanziaria e istituzionale tra l’azienda e i suoi portatori di interessi (stake-
holderes)

1) STATO PATRIMONIALE
Il bilancio rappresenta la struttura patrimoniale di un’azienda, ovvero il patrimonio attivo e passivo di cui è dotata. La
situazione patrimoniale si distingue:
 Attività, sono costituite dagli impieghi di denaro
 Passività
 Patrimonio netto

ATTIVITÀ PASSIVITÀ
 Immobilizzazioni immateriali
o Diritti
o Beni immateriali
o Oneri ad utilità pluriennale  PATRIMONIO NETTO
 Immobilizzazioni materiali
 Beni materiali ad uso durevole
 Immobilizzazioni finanziare
 Attività finanziarie durevoli
 Rimanenze
 Di materie prime  Debiti di funzionamento
 Di merci  Debiti di finanziamento
 Di prodotti finiti  Fondi per rischi e oneri
 Crediti v/clienti e altri soggetti  Ratei e risconti passivi
 Disponibilità liquide
 Ratei e risconti attivi

IL PATRIMONIO NETTO
Il patrimonio netto è un valore astratto risultante dalla differenza tra attivo e passivo.
Astratto perché risulta strettamente dipendente dai criteri di valutazione utilizzati nella stima dell’attivo e del passivo.

Include:
- Apporti dei soci
- Risultato dell’esercizio
- Risultati degli esercizi precedenti (non distribuiti)
- Altre riserve

Il patrimonio netto risulta una grandezza di particolare interesse per:


 Soci, visto che il PN rappresenta un valore di loro pertinenza che deriva dai loro apporti:
o È aumentato dagli utili non distribuiti
o È diminuito dei rimborsi effettuati ai soci e delle perdite subite
 Creditori sociali, il PN risulta un valore di garanzia per il soddisfacimento dei loro diritti.
o Rilevante nelle società di capitali, dove la responsabilità dei soci è limitata al capitale conferito. In tali
società, i creditori non potendo contare sul patrimonio personale dei soci devono osservare
l’andamento del PN perché, se diventasse esiguo o nullo, vedrebbero ridotte le possibilità di rimborso
del loro credito.

Il patrimonio netto rappresenta un indicatore rilevante per valutare la dotazione di un'azienda, ma non esprime il
corrispettivo che i soci potrebbero ottenere dalla cessione dell'azienda.
Questo perché il valore è influenzato:
- dalla forza contrattuale del compratore e venditore
- dal valore di avviamento auto generato per effetto della capacità di generare redditi futuri

SOFIA
2) CONTO ECONOMICO
Il bilancio rappresenta anche la situazione economica di un’azienda, tramite il “conto economico” questo
documento rappresenta:
 Ricavi e proventi, derivano dall’afflusso di risorse finanziarie
 Costi e oneri, derivano dal deflusso di risorse finanziarie
 Reddito di esercizio  dato dalla differenza tra ricavi e costi

COSTI RICAVI
 Costi operativi  Proventi operativi
o Costi per acquisto di merci o ricavi da vendita di merci
o Costi per acquisto di prodotti finiti o ricavi da vendita di prodotti finiti
o Costi per servizi o ricavi da vendita di servizi
o Costi del personale  Proventi atipici
o Ammortamenti o attività estranee alla gestione
 Oneri finanziari caratteristica dell’azienda
o Debiti di finanziamento  Proventi finanziari
(interessi passivi) o attività finanziarie (interessi attivi)
 Oneri straordinari  Proventi straordinari
o Sopravvenienze passive o sopravvenienze attive
o Minusvalenze o plusvalenze

Il reddito rappresenta la variazione del patrimonio netto dovuta al compimento di operazioni di gestione, pertanto:
- il patrimonio netto aumenta per effetto di redditi positivi (utili)
- il patrimonio netto diminuisci in conseguenza a redditi negativi (perdite)

La conoscenza del valore del reddito è fondamentale per differenti scopi:


 Misurazione della performance aziendale  il reddito esprime la differenza tra il valore degli output ceduti ai
terzi (ricavi) e il costo dei fattori produttivi utilizzati (costi)
 Misurazione dell’autofinanziamento (in senso proprio)  il reddito di esercizio rappresenta la variazione
patrimoniale dovuta a operazioni di gestione.
Il reddito positivo (utile) per la parte che non viene successivamente distribuita ai soci come dividendo,
determina un incremento del patrimonio netto e un rafforzamento della dotazione patrimoniale dell'azienda
 l'azienda usufruisce di una fonte di finanziamento interna per la crescita dimensionale e per la riduzione del
grado di indebitamento verso i terzi.
Poiché il reddito è una grandezza astratta, l’autofinanziamento è in senso patrimoniale e non monetario,
quindi corrisponde soltanto all’incremento del patrimonio netto.
 Base per la determinazione del reddito imponibile fiscale, per l'amministrazione finanziaria il reddito
imponibile fiscale è il valore base per la determinazione delle imposte sui redditi che un'azienda dovrà
corrispondere annualmente
- Tra i principi di riferimento per tale valutazione vi è la certezza del costo, principio del tutto irrilevante
nelle valutazioni di bilancio.
Bilancio di esercizio e dichiarazione dei redditi sono collegati in quanto il reddito imponibile fiscale viene
determinato sinteticamente in questo modo:

Reddito di bilancio
+ Variazione in aumento (costi non deducibili + maggiori ricavi imponibili)
- Variazioni in diminuzione (maggiori costi deducibili + ricavi non imponibili)
= Reddito imponibile fiscale

 Base per la determinazione dei dividendi distribuibili ai soci, per non ridurre la consistenza patrimoniale di
un'azienda e non danneggiare in particolare i creditori sociali, l'azienda non dovrebbe distribuire ai soci risorse
superiori agli utili effettivamente realizzati.
1. Gli utili esprimono movimenti incrementativi del patrimonio netto
2. I dividenti costituiscono movimenti decrementativi del patrimonio netto
Quindi per non ridurre il patrimonio netto i secondi non dovranno essere superiori ai primi.

In definitiva, il reddito di bilancio costituisce il limite massimo per le risorse distribuibili ai soci tramite
dividendi.

3. RENDICONTO FINANZIARIO
il bilancio rappresenta anche la situazione finanziaria di un’azienda, ricavando informazioni finanziarie dallo Stato
patrimoniale.
Il rendiconto finanziario rappresenta:
 Le entrate
 Le uscite
 Il flusso di cassa (cash flow)  dato dalla differenza tra le entrate e le uscite

Le entrate possono derivare da:


- Incasso dei ricavi e proventi
- Incasso derivante dal corrispettivo della cessione di immobilizzazioni o attività finanziarie non immobilizzate
- Incasso da versamenti da parte dei soci a titolo di aumento del patrimonio netto.
Le uscite possono derivare da:
- Pagamenti relativi ai costi di esercizio iscritti nel conto economico
- Pagamenti derivanti dal costo di acquisto di immobilizzazioni o attività finanziarie non immobilizzate
- Pagamenti per rimborsi di patrimonio netto ai soci
- Pagamenti per rimborso di finanziamenti

Il flusso di cassa monetario rappresenta un'efficace indicatore sulla capacità di un'azienda di:
 Essere solvibili rispetto ai propri creditori indica la capacità di rimborsare i crediti grazie ai flussi
autogenerati
 Autofinanziare una parte dei propri investimenti  indica la capacità di effettuare investimenti tramite capitali
messi da soci e terzi e con flussi autogenerati
 Remunerare i propri soci

I DESTINATARI DEL BILANCIO


 Destinatari interni, hanno accesso ai dati e alle informazioni aziendali, senza dover attendere la pubblicazione
ufficiale del bilancio di esercizio
 Destinatari esterni, soggetti con i quali l'azienda intrattiene relazioni di tipo competitivo finanziario o sociale

Destinatari interni Destinatari esterni


 Attori del sistema competitivo:
o Clienti
o Fornitori
o Concorrenti
 Proprietari di risorse finanziarie
o Soci  hanno già instaurato un
 Consigli di amministrazione rapposto con l’azienda
 Management o Banche
 Azionisti di maggioranza o Finanziatori
o Detentori di titoli obbligazionari emessi
dall’azienda
 quest’ultimi hanno un interesse potenziale
 Produttori informativa derivata
 Revisori *
 Altri:
o Fisco
o Comunità portatrici di interessi

* I revisori svolgono un ruolo di garanzia per i destinatari virgola in quanto sono deputati alla verifica dell'attendibilità
e dell'accuratezza delle informazioni divulgate dall'azienda a, con particolare riferimento a quelle di natura contabile.

BILANCIO INTERNO E BILANCIO ESTERNO


Caratteristiche dei bilanci:

Bilancio intero Bilancio esterno


 Rivolto a soggetti interni all’azienda
(destinatari esterni)
 Rivolto a soggetti interni all’azienda  Generalmente soggetto a regolamentazione
(destinatari interni) esterna
 Non è soggetto a regolamentazione esterna  Disciplina:
 La forma di rappresentazione e i criteri di o Schemi di bilancio
valutazione dipendono unicamente dalle o Criteri di valutazione
specifiche richieste espresse dai destinatari o Informazioni sui valori economici
interni finanziari del bilancio
 La tempistica è determinata dai destinatari del o Redazione di eventuali documenti
flusso informativo e dalle potenzialità del allegati al bilancio, contenenti
sistema amministrativo-contabile e del sistema informazioni integrative su altri aspetti
informatico di gestione
 Il controllo sulle attendibilità dei dati viene  Il controllo di attendibilità viene svolto nelle
svolto da unità organizzative interne aziende in cui la tutela dei creditori sociali
diviene economicamente rilevante
 I tempi e le modalità di approvazione e
pubblicazione del bilancio sono regolamentati
per legge

I LIMITI INFORMATIVI DEL BILANCIO


Tra i limiti che si attribuiscono il bilancio, si ricordano:
 Non considera il rischio aziendale: il bilancio riesce a riflettere tale fenomeno attraverso:
o i fondi rischi
o accantonamenti
o le riserve.
 È tendenzialmente orientato al passato: secondo il principio di competenza soltanto i ricavi realizzati possono
essere riconosciuti nel conto economico, in questo modo è impossibile anticipare i benefici di futura
manifestazione. la nozione di reddito generalmente accolte nel bilancio non riflette in modo adeguato la
dinamica aziendale futura.
 Non esprime il processo di creazione del valore: che si pensa sia rilevante solo agli stakeholder
 Non riflette appieno la dinamica delle risorse immateriali: ovvero fenomeni del patrimonio intangibile, per
esempio il know how, la dedizione e coesione del personale
 Trascura le performance di natura quantitativa non monetaria: come i tempi, i rendimenti, i volumi oppure il
tempo di svolgimento dei cicli operativi.
La struttura, le strategie, le politiche aziendali e il rapporto con i vari stakeholder: si trovano nell'annual report in cui
oltre al bilancio, ci sono documenti utili alla divulgazione di notizie inerenti alla gestione, non desumibili dai prospetti
contabili.

RIFLESSI GIURIDICI DI BILANCIO


Il bilancio di esercizio è innanzitutto uno strumento di determinazione della performance aziendale. I valori
patrimoniali e reddituali rappresentati producono rilevanti conseguenze, regolate dal legislatore:

 Distribuzione dei dividendi


Le società commerciali aventi scopo di lucro, vengono costituite con lo scopo di conseguire l’oggetto sociale indicato
nello statuto attraverso l’ottenimento di risultati economici positivi che consentano nel tempo di:
- accrescere il valore patrimoniale nella società
- corresponsione adeguati dividendi agli azionisti tali che siano in grado di remunerare il capitale investito con
tassi di rendimento congrui rispetto all’assunzione di rischio dell’impresa
In caso contrario il capitale potrebbe essere investito più vantaggiosamente in altri strumenti finanziari mobiliari o
immobiliari.

Il dividendo deve essere deliberato dall’assemblea dei soci la quale decide a maggioranza l’opportunità o meno della
distribuzione e l’entità della stessa.
Occorre che sia valutata la disponibilità di liquidità eccedente rispetto all’ordinarie esigenze aziendali -> tale da:
- evitare il rischio di una crisi di liquidità in futuro
- sufficiente a supportare i futuri investimenti che la società ha in programma
- sostenere eventuali eventi negativi non prevedibili ma probabili

Ci può essere il caso in cui i flussi finanziari non siano sufficienti a coprire le uscite finanziarie correnti, in quanto il
cash flow creato dalla gestione ordinaria non basta a sostenere le uscite -> anche se R>C l’azienda non a liquidità
sufficiente per erogare i dividendi.

La valutazione sull’entità dei dividendi dovrebbe tenere conto della capacità dell’azienda di produrre adeguati flussi
nel tempo.
Il codice civile pone dei limiti alla distribuzione dei dividendi legati al principio di prudenza con lo scopo di evitare di
impoverire la soci

 Determinazione del patrimonio netto e tutela dei creditori


La società di capitali gode del beneficio di responsabilità limitata al patrimonio netto aziendale e pertanto garantisce i
creditori sociali con il proprio bilancio redatto in base alle norme civilistiche ed a correnti principi contabili.
Qualora il bilancio determinasse delle perdite gli amministratori dovranno:
- verificare se le perdite non abbiano superato 1/3 del capitale sociale o addirittura non lo abbiano azzerato -> in
tal caso la società non sarebbe più in grado di operare, avendo ridotto la garanzia per i terzi al di sotto del
capitale sociale sottoscritto

Il codice civile (art 2446 e 2447 c.c.) impone agli amministratori di agire "senza indugio" allo scopo di garantire il
rispetto delle garanzie per i terzi e di continuate a beneficiare dalla responsabilità limitata.

Le perdite di esercizio daranno allarme ai creditori e alle banche. i quali saranno chiamati a decidere il proprio
comportamento nei confronti della società.
Nel caso in cui l'azienda non fosse più in condizioni di rispettare i pagamenti ai fornitori o alle banche si parla di
difficoltà a mantenere la continuità aziendale che potrebbe essere l'anticamera del fallimento, in cui non consente più
ai creditori di ottenere il soddisfacimento del loro credito vantato.

 Determinazione del reddito imponibile fiscale


Le imposte che gravano sulla società di capitali possono essere di due tipi:
1. Impostate dirette colpiscono i redditi delle società, dichiarati in base a bilanci presentati a registro delle
imprese e liquidate nelle dichiarazioni dei redditi annuali compilati secondo le regole del testo unico delle
imprese sui redditi. Le imposte principali sono:
o IRES con aliquota del 24%
o IRAP con aliquota regionale del 3,9% soggetta ad aumenti o riduzioni a seconda delle regioni di
appartenenza
2. Imposte indirette

Il calcolo delle imposte si effettua su una base imponibile diversa dall’utile di bilancio redatto secondo le norme
civilistiche, molte regole dettate dal principio di prudenza non sono recepite dal legislatore fiscale; il bilancio deve
essere quindi rettificato per arrivare all’utile imponibile.
Le rettifiche si chiamano riprese fiscali:
- Sono in aumento quando si tratta di costi di competenza del periodo che hanno già ridotto il risultato di
bilancio, ma che la legge fiscale del TUIR non considera deducibili dal reddito e devono quindi essere
sommati all’utile di bilancio
- Sono in diminuzione quando si tratta di ricavi di competenza dell’esercizio che la legge fiscale consente di
non tassare interamente o parzialmente e pertanto vengono detratti dall’utile imponibile

Utile d’esercizio 150.000


Esempio: Riprese fiscali in aumento + 75.000
Riprese fiscali in diminuzione - 25.000
Utile imponibile fiscale IRES 200.000
Cap. 3

LA STRUTTURA DEL BILANCIO DI ESERCIZIO E I SUOI ALLEGATI


COMPOSIZIONE DEL BILANCIO DI PERIODO
Il bilancio si compone di documento atti a divulgare informativa di tipo economico-finanziario e quantitativa, a cui si
aggiungono documenti che invece sono preposti a contenere una divulgazione non strettamente finanziaria o
qualitativa.

L’OIC 12 dedicato alla composizione e agli schemi di bilancio, ha lo scopo di indicare i criteri per la definizione della
struttura e del contenuto dello stato patrimoniale, del conto economico e della nota integrativa.

CLASSIFICAZIONE E RAPPRESENTAZIONE DELLE VOCI DI STATO PATRIMONIALE E CONTO


ECONOMICO
Rappresentazioni delle voci che costituiscono lo stato patrimoniale e il conto economico:
 Iscrizione separata delle voci  voci contraddistinte da lettere maiuscole, numeri romani, numeri arabi, lettere
minuscole
es. B. III. 1. a) partecipazioni in imprese controllate
 Possibilità di ulteriori suddivisioni per le voci precedute da numeri arabi
 Raggruppamento delle voci in caso di importi poco significativi
 Obbligo di aggiungere nuove voci
 Adattamento delle voci
 Rappresentazione dei valori dell’esercizio precedente  ad ogni voce riportata deve corrispondere sia il
valore dell’esercizio in chiusura, sia il valore dell’esercizio precedente
 Divietò di compensi di partite -> non è consentito eliminare due elementi che presentano lo stesso importo ma
con segno opposto (es. crediti e debiti verso lo stesso soggetto)

- STATO PATRIMONIALE definito dall’art. 2424 c.c.


Lo stato patrimoniale è il documento che rappresenta in modo analitico la composizione del capitale dell’azienda.
È composto da due sezioni:
1. Attività —> costituiscono il capitale di funzionamento dell’azienda
2. Il capitale di funzionamento —> suddiviso in capitale netto e passivo
Il capitale netto = attivo – passivo

STATO PATRIMONIALE
ATTIVO PASSIVO
A. Capitale netto
I. Capitale
A. Crediti v/soci per versamenti ancora dovuti
II. Riserva da soprapprezzo azioni
B. Immobilizzazioni
III. Riserva di rivalutazione
I. Immobilizzazioni materiali
IV. Riserva legale
II. Immobilizzazioni materiali
V. Riserve statutarie
III. Immobilizzazioni finanziarie
VI. Altre riserve
C. Attivo circolante
VII. Riserva per operazioni di copertura di
I. Rimanenze
flussi finanziari attesi
II. Crediti, con separata indicazione degli
VIII. Utile (perdite) portati a nuovo
importi esigibili oltre l’esercizio
IX. Utile (perdita) di esercizio
successivo e delle imposte anticipate
X. Riserva negativa per azioni proprie in
III. Attività finanziarie che non
portafoglio
costituiscono immobilizzazioni
B. Fondi per rischi e oneri
IV. Disponibilità liquide
C. Trattamento di fine rapporto di lavoro
D. Ratei e risconti
subordinato
D. Ratei e risconti

Le attività devono essere iscritte al netto dei fondi ammortamento e svalutazione


La voce D delle passività annovera i debiti, che si manifestano in quindici categorie rappresentate dai numeri arabi
organizzati secondo la natura del debito e il soggetto con cui si intrattiene il rapporto.

- CONTO ECONOMICO
Il conto economico è il documento preposto a dare rappresentazione dei componenti, positivi e negativi, che
concorrono alla formazione del reddito di periodo.
- I componenti positivi di reddito sono rappresentati dai ricavi e dalle rettifiche di costo
- I componenti negati di reddito sono rappresentati dai costi e dalle rettifiche di ricavo

Il conto economico è organizzato in una forma a scalare, si articola in:


o Lettere maiuscole: grandi raggruppamenti o macro classi
o Numeri arabi: singole voci
o Lettere minuscole: sottovoci eventuali

CONTO ECONOMICO
A. Valore della produzione
1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni
2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (finali – iniziali)
3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione
4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
5) Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio
a) Proventi derivanti dalle attività accessorie, al netto delle relative rettifiche
b) Plusvalenze
c) Ripristini di valore, conseguiti a precedenti svalutazioni delle immobilizzazioni
d) Sopravvenienze e insussistenze attive
e) Ricavi e proventi diversi di natura non finanziaria
B. Costi della produzione
6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
7) Per servizi
8) Per godimento beni di terzi
9) Per il personale
10) Ammortamenti e svalutazioni
11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (iniziali – finali)
12) Accantonamenti per rischi
13) Altri accantonamenti
14) Oneri diversi di gestione
a) Minusvalenze
b) Sopravvenienze e insussistenze passive
c) Imposte indirette, tasse e contributi
d) Altri costi e oneri di natura non finanziaria
Differenza tra valore e costi della produzione (A – B)

C. Proventi e oneri finanziari


15) Proventi da partecipazioni (con separata indicazione di quelli relativi a “consociate”)
16) Altri proventi finanziari
17) Interessi e altri oneri finanziari (con separata indicazione di quelli relativi a “consociate”)
D. Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
18) Rivalutazioni
19) Svalutazioni
Risultato prima delle imposte (A – B +/– C +/– D)

20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate


21) Utile (perdita) dell’esercizio

IL RENDICONTO FINANZIARIO è entrato in vigore nel 2015


(compara i bilanci tra società differenti o nell’ambito della stessa società in anni diversi)
La struttura e i contenuti:
- No schema rigido
- Contenuti minimali

La predisposizione del rendiconto finanziario è obbligatoria per le società che redigono il bilancio in forma ordinaria,
sono invece esonerate da tale adempimento le società che redigono il bilancio in forma abbreviata e le microimprese.

Attraverso il rendiconto finanziario è possibile determinare.


 La liquidità prodotta o assorbita dalla gestione reddituale e la sua modalità d’impiego o di copertura
 La capacità delle società di autofinanziarsi e di far fronte agli impieghi finanziari a breve termine

Il rendiconto finanziario ha come scopo quello di monitorare i flussi finanziari in entrata e in uscita delle disponibilità
liquide, che sono rappresentate:
 Depositi bancari
 Assegni
 Denaro e valori in cassa

Il codice civile individua tre macro-aree all’interno delle quali classificare i flussi di cassa:
1. Area operativa (corrente)
 Incassi da vendita di prodotti/servizi
 Pagamenti a fornitori di fattori produttivi correnti (materie prime, servizi, personale, ecc.)
 Pagamenti imposte sul reddito
Dalla somma otterremo il cash flow dell’area operativa -> che deve essere di segno positivo
2. Area degli investimenti (operativi e finanziari)
 Incassi da dismissioni di fattori produttivi pluriennali (ceduto un vecchio impianto di produzione)
 Pagamenti per acquisizione di fattori produttivi pluriennali (acquisto impianti)
3. Area finanziaria
 Entrate per contrazione debiti finanziari
 Uscite per rimborso debiti finanziari
 Uscite per pagamento oneri finanziari/ entrate per incasso proventi finanziari
 Flussi monetari legati ai rapporti con i soci (distribuzione dividendi)

 La somma algebrica dei flussi finanziari di ciascuna categoria (=flusso di cassa netto) rappresenta la variazione
delle disponibilità liquide avvenute durante l’esercizio

I flussi dell’attività operativa possono essere esposti nel rendiconto sulla base di due metodi:
1. Metodo indiretto, rettificando l’utile (perdita) delle operazioni che non hanno dato origine a variazioni
monetarie
2. Metodo diretto, riportando direttamente i flussi in entrata e in uscita dell’attività operativa dovuti all’incasso
dei crediti e al pagamento dei debiti della gestione caratteristica
Per ogni flusso finanziario presentato nel rendiconto è indicato l’importo del flusso corrispondente dell’esercizio
precedente

DA FINIRE ZIO PEPPINO


Il cash flow può essere calcolato utilizzando:
 Il metodo diretto (poco utilizzato): i flussi di liquidità in ingresso/uscita sono calcolati considerando i conti
della contabilità generale nei quali si registrano entrate e uscite di denaro. Si classificano le entrate e le uscite
di denaro registrate in contabiàita rispetto alle diverse aree del rendiconto finanziario.

Incassi della gestione operativa


Pagamenti della gestione operativa
Cash flow della gestione operativa
Entrate/uscite per dismissioni/acquisizioni immobilizzazioni
Entrate/uscite per accensione/estinzione finanziamenti
Cash flow netto

 Il metodo indiretto (molto utilizzato): i flussi di liquidità in ingresso/uscita sono stimati partendo dai ricavi e
costi monetari (che esprimono potenziali entrate/uscite) e correggendo rispetto alla variazione dei
crediti/debiti correlati.
Il metodo indiretto è in realtà applicato operando a ritroso: si parte dal risultato netto e si procede a
correggerlo sommando costi non monetari, sottraendo ricavi non monetari, ecc.

Ricavi operativi monetari


- Variazione crediti operativi
Costi operativi monetari
+ Variazione debiti operativi
Cash flow della gestione operativa
Variazione immobilizzazioni (tenuto conto dell’ammortamento)
Variazione finanziamenti + proventi/oneri finanziari monetari
Cash flow netto

NOTA INTEGRATIVA
La nota integrativa è il principale strumento per l’adeguata informativa di sintesi degli andamenti gestionali.
È un documento descrittivo, di supporto e integrazione, dei due documenti numerici rappresentati dallo stato
patrimoniale e dal conto economico.

L’art. 2426 tratta dei criteri di valutazione:


Al comma 1°
- N.2 dispone che il costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel
tempo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità
di utilizzazione.
Eventuali modifiche dovranno essere motivate nella nota integrativa
- N.6 l’avviamento può essere iscritto nell’attivo con il consenso del collegio sindacale, se acquisto a titolo
oneroso, nei limiti del costo per esso sostenuto. L’ammortamento dell’avviamento è effettuato secondo la sua
vita utile
- N.10 recita ce il costo dei beni fungibili può essere calcolato col metodo F.I.F.O. O L.I.F.O.

L’OIC 12 puntualizza che la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria e del
risultato economico cui ogni bilancino di esercizio deve tendere, non dipende dalla determinazione dell'ammontare
presentati negli schemi dello stato patrimoniale, del conto economico e del rendiconto finanziario, ma anche dalla nota
integrativa.

CONTENUTO DELLA NOTA INTEGRATIVA


Gli amministratori della società redigono il bilancio di esercii, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto
economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa.
La nota integrativa rappresenta il documento descrittivo del “fascicolo” e consente un informativa più puntuale avente
funzione esplicativa ed integrativa del sistema di valori di bilancio.

Occorre rilevare che la nota integrativa rappresenta un corpus obbligatorio. Le informazioni della nota integrativa
relative alla voce dello stato patrimoniale e del conto economico sono presentate secondo l’ordine in cui le relative
voci sono indicate nello stato patrimoniale e nel conto economico.
I. Considerazioni generali sulla struttura e contenuto del bilancio -> aprire la nota integrativa con
considerazioni di tipo generale facendo richiamo ai postulati e principi cui sempre il bilancio di periodo deve
essere informato
II. Spiegazione dei criteri adottati nella valutazione dei valori di bilancio -> la principale funzione della nota
integrativa è di dare compiuta applicazione dei criteri di valutazione adottati nelle voci di bilancio.
Nell’enunciazione dei criteri di valutazione adottati pèer varie voci dello stato patrimoniale e dei correlati
valori economici, gli amministratori non devono ovviamente limitarsi ad una semplice enunciazione di quanto
previsto dal codice civile, ma dovranno qualificare e contestualizzare il contenuto di questa sezione della nota
integrativa rispetto alla fattispecie aziendale cui il bilancio è riferito.
III. Indicazione di maggiore dettaglio, per quantità e/o per valori, rispetto alle informazioni e valori ritraibili dai
prospetti di stato patrimoniale e conto economico -> si da la possibilità agli stakeholder di superare
limitazioni di informativa che i due prospetti possono offrire
IV. Inserimento di informazioni aggiuntive disancorate dal complesso dei valori rinvenibili nello stato
patrimoniale e nel conto economico
V. Indicazione dei valori e motivazioni sottostanti a certe valutazioni effettuate dall’organo amministrativo con
riferimento a certe voci di bilancio

LA NOTA INTEGRATIVA ha una parte iniziale nella quale gli amministratori devono individuare dei criteri di
valutazione

Articolata in una serie di sottosezioni che si riferiscono alle diverse voci di bilancio:
 Criteri di valutazione
 Composizione analitica dello SP e CE (costi di impianti e ampliamento, partecipazioni)
 Dettagli su variazione di voci patrimoniali (immobilizzazioni, PN)
 Informazioni su effetti patrimoniali e reddituali prodotti da operazioni particolari (locazione finanziaria,
strumenti finanziari derivati)
 Altre informazioni utili alla comprensione del bilancio (impegni, garanzie, passività potenziali, compensi
amministratori e sindaci, numero medio dipendenti, dettaglio ricavi per aree di business/geografiche, ricavi
costi di entità «eccezionale», ecc.)
 Partecipazioni detenute (e altri strumenti finanziari)
 Motivazione per scelte legate a criteri di stima o iscrizione di poste caratterizzate da discrezionalità (costi
ricerca e sviluppo, costi impianto e ampliamento, avviamento, costituzione fondi rischi, ecc.)
 Natura delle eventuali operazioni con parti correlate (se non concluse a valori di mercato)

RELAZIONE SULLA GESTIONE


La relazione sulla gestione completa il quadro informative di documenti di bilancio, lo scopo di tale documento è
quello di illustrare l’andamento della gestione, sia da un punto di vista congiuntivo che previsionale, analizzando gli
aspetti quantitativi e qualitativi non desumibili dagli altri prospetti di bilancio e dalla nota integrativa.

La relazione sulla gestione è obbligatoria per le società di capitali, sono escluse invece le società di minori dimensioni
che redigono il bilancio in forma abbreviata e le microimprese; tali o soggetti però devono predisporre apposite
informazioni sulla nota integrativa al fine di essere esonerati, tali informazioni prevedono:
- Numero e valore nominale delle azioni proprie e delle azioni o quote di società controllanti possedute
- Numero e valore nominale delle azioni proprie e delle azioni o quote di società controllanti acquistate o
alienate dalla società, nel corso dell’esercizio.

documenti redatto dagli amministratori per dare la possibilità ad un soggetto terzo (esterno all’azienda) di interpretare
in maniera più contestualizzato i risultati di periodo

Analisi degli amministratori sulla situazione della società, sull’andamento e sul risultato economico della gestione, da
cui devono risultare:
 Attività di ricerca e sviluppo
 Rapporti con «consociate» (variazioni nelle partecipazioni detenute)
 Attività di direzione e coordinamento (operazioni condotte a valori «non di mercato»)
 Operazioni con parti correlate (acquisti/vendite con imprese del gruppo)
 Azioni proprie e di società controllanti detenute
 Evoluzione prevedibile della gestione (anche con riferimento a rischi e incertezze:
o gli obiettivi e le politiche in materia di gestione del rischio finanziario, compresa la politica di
copertura (per categoria di operazioni)
o esposizione della società al rischio di prezzo, di credito, di liquidità e di variazione dei flussi
finanziari.
 Elenco delle sedi secondarie della società

ANALISI DELL’ANDAMENTO E DEL RISULTATO DELLA GESTIONE


La relazione sulla gestione deve contenere un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente (riprendono in sostanza il
principio generale di redazione del bilancio di esercizio di “rappresentazione chiara, veritiera e corretta”) della
situazione della società e dell’andamento e del risultato della gestione.

Per illustrare l’andamento dell’impresa, la disposizione normativa prevede l’utilizzo di:


 Indicatori finanziari  che comprendo indicatori di natura finanziaria, patrimoniale ed economica; i quali
rappresentano la situazione aziendale.

Gli indicatori finanziari rappresentano informazioni sintetiche significative attraverso:


o Margini
o Indici
o Quozienti
Estrapolabili dalla contabilità ed utile a rappresentare le condizioni di equilibrio patrimoniale, finanziario,
monetario ed economico dell’impresa.

La determinazione dei risultati parziali e dei relativi indici avviene attraverso la riclassificazione dei prospetti
del bilancio.
o Conto economico riclassificato, sono individuabili le seguenti aree della gestione:
- Area operativa  inerente all’attività caratteristica della società, e comprende i valori relativi
all’attuazione e alla vendita della produzione
- Area accessoria  comprende i componenti di reddito positivi e negativi relativi ad un’attività,
eventuale, collaterale a quella operativa
- Area finanziaria  inerente alla gestione degli investimenti finanziari e dei debiti di
finanziamento, comprende i proventi e gli oneri finanziari
- Area tributaria  comprende le imposte dirette e i flussi compensativi originati dall’adesione a
taluni istituti
o Stato patrimoniale riclassificato

 Indici di redditività

 Indicatori di solidità finanziaria  sono distinti in due categorie:


1. Indicatori di solidità finanziaria
2. Indicatori sulla struttura di finanziamento

TABELLA SUPERIORI
 Indicatori di risultato non finanziari  costituiscono indici o quozienti di carattere quantitativo idonei a
rappresentare alcune peculiarità dell'impresa, al fine di fornire una migliore rappresentazione della situazione
aziendale dell'andamento della gestione.

La selezione degli indicatori non finanziari può variare in base alle caratteristiche delle imprese e del mercato
in cui opera, è possibile individuare quattro macroaree in cui collocare gli indicatori non finanziari:
1. posizionamento sul mercato
2. customer satisfiction
3. pensa dei fattori produttivi e dei processi produttivi
4. innovazione

DESCRIZIONI DEI PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE CUI L’IMPRESA È ESPOSTA

RELAZIONE “NON FINANZIARIA” SULLA GESTIONE


Cap. 2

I POSTULATI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO


RIFERIMENTI NORMATIVI DEL BILANCI DI ESERCIZIO
Emanati a tutela dei destinatari esterni, ma utili a garantire l’affidabilità dei bilanci interni
Principi contabili Accounting standards
 Emessi da OIC  Emessi da IABS
(Organismo Italiano di Contabilità) (International Accounting Standards Board)
 Integrano norme di legge  Possiedono forza di legge (approvati con
regolamento comunitario)
Obbligo per:
o Società quotate
o Società emittenti strumenti finanziari
diffusi
o Banche
o Intermediari finanziari soggetti a
vigilanza

STRUTTURA E FINALITÀ DEL BILANCIO (art. 2423 CC)


Comma 1 – obblighi e struttura del bilancio d’esercizio
Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto
Economico, dal Rendiconto Finanziario, e dalla Nota Integrativa

Comma 2 – clausola generale del bilancio


Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione
patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio.

- Chiarezza = Comprensibilità. Il bilancio deve essere funzionale ad essere letto e ad informare destinatari
esterni. → AFFIDABILITÀ/VERIFICABILITÀ (tramite note esplicative)
- Rappresentazione veritiera e corretta (true and fair view) i redattori devono stimare correttamente i valori di
bilancio ed i relativi riflessi economici

L’art. 2423 (c. 3, 4, 5) ammette discrezionalità inerenti all’integrazione/omissione delle informazioni richieste dalla
legge o la non applicazione della legge se irrilevante con la chiarezza e rappresentazione veritiera e corretta (deroghe
da motivare in nota integrativa).

Comma 3 – completezza informativa


Fornire informazioni necessarie per una rappresentazione veritiera e corretta nel caso in cui l’applicazione
delle norme non porta ad una sufficiente rappresentazione veritiera e corretta (es. aggiungere voci di dettaglio)

Comma 4 – rilevanza
Facoltà di derogare alle disposizioni di legge se la mancata applicazione ha effetti non rilevanti

Il principio di rilevanza:
Un’informazione è considerata rilevante quando la sua omissione o errata indicazione potrebbe ragionevolmente
influenzare le decisioni prese dai destinatari primari dall’informazione di bilancio sulla base del bilancio della società
La rilevanza dei singoli elementi che compongono le voci di bilancio è giudicata nel contesto della situazione
patrimoniale, economica e finanziaria dell’impresa.

Comma 5 – deroghe
Obbligo di derogare alle disposizioni di legge se necessario per la rappresentazione veritiera e corretta
1. Casi eccezionali
2. Motivazione ed illustrazione in nota integrativa
3. Eventuali utili derivanti dalla deroga devono essere accantonati in una riserva non distribuibile

PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO postulati (art. 2423 bis)


Nella redazione del bilancio devono essere osservati i seguenti principi:
1) La valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione
dell’attività
Il principio di prudenza:
Nel codice civile il principio di prudenza viene dapprima evocato (art. 2423-bis, 1°c. n.1) affermando che: “la
valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza”, e poi ne vengono indicate le principali conseguenze (art.
2423-bis, 1°c. n.2 e 4)
o Si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell’esercizio
o Si deve tener conto dei rischi delle perdite di competenza dell’esercizio, anche se conosciuti dopo la
chiusura di questo

L’effetto congiunto di queste disposizioni si sostanzia in un trattamento asimmetrico nel considerare i fattori che
influenzano il reddito:
o Quelli positivi vanno rilevatori solo se realizzati
o Quelli negativi vanno rilevati in ogni caso (se di competenza dell’esercizio)

Regola generale da applicare nella scelta dei procedimenti che richiedono una “stima”

1-bis) La rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza dell’operazione o
del contratto

Prevalenza della sostanza sulla forma:


Affinché il bilancio possa essere utile, i fatti gestionali devono essere presentati in bilancio in modo da permetterne la
comprensione degli aspetti sostanziali più che formali.
o Forma = Prospettiva giuridico/contrattuale
o Sostanza = Effetti economici e patrimoniali

Es. Vendita con obbligo di retrocessione al termine:


- Tizio vende nel 2020 un macchinario a Caio del valore di 100.000 con obbligo da parte di quest’ultimo di
cederlo nuovamente a Tizio dopo 3 anni al prezzo di 80.000

2) Si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell’esercizio (prudenza)
3) Si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercito, indipendentemente dalla data
dell’incasso o del pagamento

Competenza economica:
Riferibilità dei riflessi economici delle operazioni realizzate/in corso ai periodi gestionali per il calcolo del risultato di
periodo

Art. 2423-bis c. 3: «si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio,
indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento»
Il principio di competenza economica definisce innanzitutto la riferibilità di ricavi all’esercizio:
o Inerenza dei ricavi, i ricavi sono riferibili o al periodo in cui si verifica
- Il passaggio di proprietà di beni
- Completamento della prestazione di servizi
- Nesce il diritto (per il venditore) ad incassare il corrispettivo (manifestazione finanziaria)
o Correlazione dei costi, la competenza dei cosi è correlata a quella dei ricavi di esercizio
- Associazione di causa effetto costi-ricavi (es. materie prime)
- Ripartizione sistematica dell’utilità pluriennale (es. ammortamento)
- Associazione proporzionale al tempo (es. canoni di locazione)
4) Si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio, anche se conosciuti dopo la
chiusura di questo (competenza/prudenza)
5) Gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente

Il principio di separata valutazione:


Il Codice civile (art. 2423-bis 1° comma n. 5) prevede che gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci
devono essere valutati separatamente.
Ciò serve ad evitare un’impropria applicazione del principio di prudenza nelle poste che siano composte da diversi tipi
di beni

6) I criteri dei valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro

Deroghe la principio enunciato nel numero 6) sono consentite in casi eccezionali. La nota integrativa deve evitare la
deroga e indicarne l’influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato
economico

Una volta scelto un criterio di valutazione, questo deve essere mantenuto nel tempo, non si può cambiare

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Ben di cui k’azienda è proprietaria che vengono destinati ad un utilizzo pluriennale.

1) Terreni e fabbricati
a. Terreni
b. Fabbricati strumentali e non strumentali
2) Impianti e macchinari
a. Impianti generici
b. Impianti specifici
3) Attrezzature industriali e commerciali
a. Attrezzi che richiedono uso manuale durevole (es. strumento di laboratorio)
b. Attrezzatura varia legata a processi produttivi o commerciali (es. utensili)
4) Altri beni
a. Mobili, macchine d’ufficio, automezzi
b. Imballaggi riutilizzabili (es. pallet (base di legno))
5) Immobilizzazioni in corso e acconti

A.4 incrementi per costruzioni interne in economica —> quando l’azienda al termine dell’esercizio ha in corso delle
attività interne all’azienda (immobilizzazioni in corso nello stato patrimoniale)

A.5 altri ricavi e proventi (plusvalenze da alienazione, contributi in conto impianti)

A.10 b Ammortamenti
B.10 c Svalutazioni da perdite durevoli
B.14 oneri diversi di gestione (minusvalenze da alienazione)

Criteri di valutazione
Costo di acquisto o di produzione
- Ammortamenti
- Svalutazioni
= Valore esposto in bilancio

Il valore a cui sono iscritte le immobilizzazioni rappresenta la vista rimanenze dell’immobilizzazione per la sua vita
utile

RIVALUTAZIONE
Le immobilizzazioni iscritte in bilancio non possono essere rivalutate, a meno che questo on sia consentito da una
norma di legge

Svalutazione = riduzione del valore

RIMANENZE DI MAGAZZINO
Le rimanenze sono: tutto ciò che entra in azienda o nasce, che proviene o è destinato al mercato esterno
Il magazzino è la parte principale dell’azienda (senza di esso l’azienda non può continuare)

Le rimanenze sono tutto ciò che rimane in magazzino al 31-12

Il magazzino è composto:
- Materie prime e semilavorati acquistati per i processi di trasformazione (aziende industriali (materie prime in
entrata, prodotti in corso di lavorazione e semilavorati, prodotti finiti in uscita) —> tutte le aziende con lo
scopo di acquistare, svolgere un processo produttivo e ottengono un prodotto finito diverso dalle materie
prime stesse) aziende commerciali non svolgono processi produttivi se non minimi
- Prodotti in corso di lavorazione —> suscettibili ad una vendita sul mercato (es. lo sportello di una macchina
non ancora finito)
- Semilavorati —> (es. il motore che faccio costruitre a qualcun altro)
- Lavori in corso su ordinazione —> (es. la nave che sto costruendo) azienda di produzione che lavorano su
ordini (grossi) ricevuti dai clienti
So prima di iniziare il processo produttivo a chi spetta l’ordine (ovvero conosco già il cliente a cui spetterà il
lavoro svolto)

- Le merci caratterizzano le aziende commerciali (comprano merci e vendono merci, senza modificarne)

Attivo circolante —> tutto ciò che è destinato ad un utilizzo non durevole (le materie prime, non viene utilizzata più
volte ma viene utilizzata una volta sola)
Utilizzo durevole —> le immobilizzazioni racchiudono tutto ciò che serve per produrre qualcos’altro

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