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Il bilancio sociale viene redatto allo scopo di fornire dati utili non solo
agli azionisti, ma a tutti gli stajeholder che gravitano intorno all'impresa.
Non vi è un modello unico o particolari disposizioni come per il bilancio
civilistico, è a discrezione dei redattori impostarlo con le informazioni
Bilancio sociale
ritenute più utili (ad oggi, vari organi propongono alcune linee guida).
(quali sono i dati
9. Essendo rivolto ad una platea "generica", contiene un insieme di dati
utili per gli
finanziariri, raccolti in varie aree. Tali dati riguardano l'ambiente, la
stakeholders?)
comunità, i propri diendenti e qualsiasivoglia altro elemento utile a
inquadrare la mission dell'impresa, il valore aggiunto da essa creato a
favore della colllettività, i principi etici su cui basa la propria attività.
Il cut off è una test che si esegue in fase di revisione legale: è utilizzato
per verificare la corretta applicazione del principio di competenza nella
contabilizzazione delle fatture di acquisto e di vendita a cavallo
dell'anno. Per ottenere ciò, il revisore deve munirsi di registri Iva, fatture
Cosa si intende
14. e ddt. Dopodichè, egli deve scegliere un campione significativo su cui
per cut off?
verificare ed accertare che costi (e ricavi) siano stati puntualmente iscritti
in bilancio secondo la competenza temporale desumibile dalla
fattura/ddt.
L’ OIC 18, par. 15, chiarisce che «I ratei e i risconti si riferiscono a ricavi e Ratei attivi: DARE
costi la cui competenza è anticipata o posticipata rispetto alla Ratei Passivi: AVERE
manifestazione finanziaria. L’importo dei ratei e dei risconti è Risconti attivi: DARE
determinato mediante la ripartizione del ricavo o del costo, al fine di Risconti Passivi: AVERE
attribuire all’esercizio in corso solo la quota parte di competenza. I Ratei sono scritture di
Ratei e risconti Ratei: manifestazione finanziaria successiva a quella economica. integrazione e sono valori
23. (sono integrativi Risconti: manifestazione finanziaria anteriore a quella economica. finanziari
o rettificativi?) Le scritture di integrazione hanno lo scopo di aggiungere nel corso della I Risconti sono scritture di
determinazione del reddito quei costi e quei ricavi che sono già maturati rettifica a sono valori
ma che non hanno ancora avuto manifestazione finanziaria. In questo economici che vengono
caso la manifestazione economica precede quella finanziaria. riportati nello stato
Le scritture di rettifica sono finalizzate a stornare e detrarre dal risultato patrimoniale, (come le
economico di esercizio quei componenti positivi e negativi di reddito che immobilizzazioni)
hanno avuto manifestazione finanziaria nel corso dell’esercizio o in
esercizi precedenti, ma che danno utilità e sono di competenza dei
successivi esercizi. in questo caso la manifestazione finanziaria precede
quella economica.
Il bilancio è composto dallo SP, CE. NI, RF, RSG. Chi redige il bilancio
abbreviato è esonerato dalla compilazione del RF e, se dà adeguata
informativa (sul numero e valore nominale sia delle azioni proprie sia
delle azioni o quote di società controllanti) è esonerato anche dalla RSG.
Le microimprese sono esonerate anche dalla redazione della NI. gli
schemi di bilancio sono dettati dal codice civile (art. 2424 e ss) e dall'oic
12.
POSTULATI DEL BILANCIO (principi di redazione) art 2423-bis e OIC
11:
a) Prudenza: ragionevole cautela nelle stime in condizioni di incertezza.
- art. 2423-bis comma 1, n. 2, gli utili non realizzati non devono essere
contabilizzati, mentre tutte le perdite, anche se non definitivamente
28. Bilancio
realizzate, devono essere riflesse in bilancio (eccezione fair value
derivati).
- comma 1, n. 4, si deve tener conto dei rischi e delle perdite di
competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di
questo.
d) Competenza:
2423-bis, comma 1, n. 3, tener conto dei proventi e degli oneri di
competenza dell’esercizio indipendentemente dalla data dell’incasso o
del pagamento.
- Il postulato della competenza richiede che i costi devono essere correlati
ai ricavi dell'esercizio: esempio Ratei e risconti, l’iscrizione di risconti
attivi comporta la rettifica di costi iscritti al conto economico, al fine di
correlarli a ricavi di competenza di esercizi futuri.
e) Costanza nei criteri di valutazione;
2423-bis, comma 1, n. 6, del codice civile prevede che i criteri di
valutazione non possano essere modificati da un esercizio all’altro. Il
comma 2, stabilisce che deroghe a tale principio sono consentite in casi
eccezionali e la nota integrativa deve motivare.
-Rende più agevole l’analisi dell’evoluzione economica, finanziaria e
patrimoniale (comparabilità).
f) Rilevanza;
Un’informazione è considerata rilevante quando la sua omissione o
errata indicazione potrebbe ragionevolmente influenzare le decisioni
prese dai destinatari primari dell’informazione di bilancio. si tiene conto
sia di elementi qualitativi (multa per violazioni ambientali o condanna
amministratore) che quantitativi.
g) Comparabilità:
2423-ter, comma 5, per ogni voce dello stato patrimoniale e del conto
economico deve essere indicato
l'importo della voce corrispondente dell'esercizio precedente. Se le voci
non sono comparabili, quelle relative all'esercizio precedente devono
essere adattate;
Dal 15/06/2020 è possibile presentare l’istanza telematica per il
contributo, il bonifico sarà fatto direttamente sul c/c del beneficiario.
Possono presentare domanda gli imprenditori, commercianti, artigiani e
agricoltori che abbiano avuto nel 2019 un fatturato < 5 milioni e che
abbiano avuto un calo di fatturato del mese di aprile 2020 di almeno il
Credito di
33.33% rispetto ad aprile 2019 (riduzione di almeno i 2/3). Il contributo è
imposta per
del 20% del calo se il fatturato 2019 < 400k, 15% se è >400k ma < 1
29. fondo perduto,
milione, 10% tra 1 e 5 milioni (contributo minimo 2.000€) questo
dove va in
contributo non dà credito di imposta ma viene erogato (banca @ a5 CE).
bilancio?
Crediti di imposta possono esserci anche per affitti o per spese di
sanificazione a acquisto dpi per dipendenti:
crediti tributari @ a5 o a rettifica dei costi (affitti, oneri diversi di
gestione)
Efficienza
L’azienda è efficiente quando utilizza in maniera economica le risorse a
propria disposizione (minor spreco di risorse). I giudizi di efficienza
riguardano tutte le fasi del processo produttivo: acquisto, produzione e
vendita si pongono come obiettivo l’analisi delle alternative che
producono il massimo rapporto tra risultati ottenuti e mezzi impiegati. E’
il risultato finale di molteplici componenti, che, fra l’altro, comprendono
l’ottimizzazione del tempo, l’organizzazione della struttura, la
programmazione delle attività, la qualificazione del lavoro.
Efficienza tecnica o produttiva: Misura il modo in cui i fattori sono
utilizzati nel processo produttivo; Indica la capacità dell’azienda
(efficienza interna) di produrre più unità fisiche di output dato un certo
ammontare di input ed una certa tecnologia, l’indicatore è il rapporto tra
prodotti o servizi erogati / n fattori produttivi impiegati. In sostanza si
confronta l’output prodotto dall’azienda con quello standard ovvero
quello che si sarebbe potuto ottenere impiegando la stessa quantità di
fattori produttivi (input) in modo efficiente.
Efficienza ed
Efficienza economica: Rapporto tra benefici e costi o più in generale tra il
efficacia, efficacia
30. grado nel quale vengono raggiunti gli obiettivi ed i mezzi utilizzati. E’
tecnica ed
realizzata quando, con gli strumenti a disposizione, non si può
economica
migliorare il livello di conseguimento degli scopi desiderati. Qui si
massimizza il benessere sociale.
Efficienza allocativa o gestionale: Tale efficienza misura la capacità di
combinare input ed output al minimo costo, dati i prezzi di mercato;
indica la capacità dell’azienda (efficienza esterna) di ottenere più unità di
output. I risparmi ottenuti sul mercato (sia nei processi di acquisto di
input che di vendita di output) hanno permesso di ottenere, a parità di
mezzi monetari, più risorse, l’indicatore è dato dal rapporto prezzo
pagato per il bene / ore di lavoro. Tale efficienza porta all’ottimo
paretiano. Qui si massimizza l’allocazione delle risorse.
Efficacia
L’azienda è efficace quando ha raggiunto con successo gli obiettivi
prefissati. I giudizi di efficacia implicano una valutazione qualitativa ex-
post del grado di raggiungimento degli obiettivi desiderati (il grado di
soddisfazione della clientela, i guadagni conseguiti dall’azienda, ecc.).
Misura dell’efficacia interna: risultati conseguiti / obiettivi programmati,
misura ed indica la capacità di raggiungere determinati obiettivi
prefissati; efficacia esterna o sociale; output realizzato / domanda
prodotto realizzato, misura ed indica la capacità dell’azienda di
soddisfare i propri bisogni. Nota: un’azienda può essere efficiente, ma
non efficace, o efficace e non efficiente.
Economicità
L’attività aziendale deve essere rivolta alla ricerca del raggiungimento
degli obiettivi prefissati con l’utilizzo razionale delle risorse via via
disponibili. Il concetto di economicità sintetizza la capacità dell’azienda -
nel lungo periodo - di utilizzare in modo efficiente le proprie risorse
raggiungendo in modo efficace i propri obiettivi. L’economicità è legata
all’efficace ed all’efficiente gestione delle risorse disponibili; quindi
l’economicità è la Capacità dell’azienda di vivere in condizioni di
equilibrio economico. L’impresa si trova in una situazione di
EQUILIBRIO ECONOMICO identificabile in un flusso atteso di profitto
quando: Il flusso dei ricavi derivante dalla vendita dei prodotti e dei
servizi ottenuti è DUREVOLMENTE in grado di fronteggiare Il flusso dei
costi originato dall’acquisizione dei fattori di produzione; sommatoria f *
p + alfa = Q * P; dove f è la quantità dei prodotti impiegati; p il prezzo di
acquisto dei fattori; alfa il profitto, Q le quantità dei fattori P il prezzo di
vendita. Gli indicatori di economicità: Economicità del fattore = costo del
fattore/ore macchina Costi unitari = costo del fattore/quantità prodotta
Rendimento del fattore produttivo = ricavi-costi del fattore/costi del
fattore.
Strategie di
34. fronteggiamento
della crisi
Per valutare lo stato di salute economico-finanziario e la bontà della
gestione di impresa ci sono 3 dimensioni fondamentali: 1) la redditività ;
2) la liquidità ; 3) la solidità patrimoniale.
La liquidità (anche detta solvibilità) esprime l’attitudine dell’impresa ad
onorare con tempestività, puntualità e convenienza nel breve termine gli
impegni di pagamento assunti, ricorrendo eventualmente in modo
fisiologico alla gestione finanziaria per fronteggiare gli eventuali
sfasamenti che si presentino tra entrate e uscite monetarie.
Si tratta quindi di valutare la relazione che intercorre tra le disponibilità
monetarie e finanziarie su cui l’impresa può fare affidamento e quelle
richieste dallo svolgimento della gestione. Per analizzare tali fattispecie
possiamo utilizzare i seguenti indici:
Indice di liquidità primaria= Liquidità immediata+liq.differita/Passività
correnti
Indice di liquidità
Le liquidità immediate sono già rappresentate da liquidità, mentre quelle
primaria= Liquidità
differite (sostanzialmente i crediti commerciali) giungeranno a scadenza
immediata+liq.differita/Pa
e comporteranno degli incassi con conseguente afflusso di liquidità. Le
ssività correnti
passività correnti esprimono per contro l’ammontare di esborsi che
Indice di Liquidità
l’impresa dovrà sopportare entro i successivi 12 mesi (si spera che la
Secondaria= Attività
liquidità disponibile entro i 12 mesi sia superiore agli esborsi). L’indice di
Indici di struttura correnti/Passività correnti
35. liquidità primaria, se positivo, indica che la società è in grado di far
finanziaria Margine di tesoreria =
fronte alle obbligazioni del prossimo esercizio interamente, con le
liquidità immediata+liq.
disponibilità più liquide.
Differita – Passività
Indice di Liquidità Secondaria= Attività correnti/Passività correnti: simile
correnti
al primo indice solo che in questo si aggiungono anche le rimanenze in
Capitale circolante netto =
quanto queste ultime dovrebbero entrare nel ciclo produttivo ed essere
attività correnti-passività
vedute entro 12 mesi. L’ottima situazione in termini di liquidità è ancor
correnti
più evidente dall’analisi dell’indice di liquidità secondaria. Nell’attivo a
breve rientrano le liquidità immediate, quelle differite e quelle assimilate.
Queste ultime sono state calcolate sommando le rimanenze e i risconti
attivi.
Margine di tesoreria = liquidità immediata+liq. Differita – Passività
correnti
Capitale circolante netto = attività correnti-passività correnti. L’analisi del
capitale circolante netto consente di valutare la liquidità in termini
assoluti, e non in termini di rapporti come nei precedenti indici. Se > 0 le
passività a breve trovano adeguata copertura monetaria grazie alle poste
dell’Attivo Circolante. Attenzione però alla scarsa rotazione del
magazzino; alla lentezza o difficoltà di incasso dei clienti; all’eccesso di
liquidità; e all’eccessiva velocità nei pagamenti verso i fornitori.
Ad esempio conferisco un
In caso di conferimento di azienda, una volta che è stata determinata azieanda che vale 120 ma
l’esatta consistenza del complesso aziendale da trasferire alla mi viene assegnata una
conferitaria, la società conferente determina l’eventuale scostamento partecipazione di 100, in
positivo tra il valore corrente del patrimonio trasferito (corrispondente questo caso i 20 di
all’ammontare della partecipazione assegnata) e quello della differenza costituiranno
Riserve da
41. partecipazione ricevuta. una riserva di
conferimento
conferimento, se il
Tale differenza può essere contabilizzata tra i conti del patrimonio netto conferimeto è volto a
come riserva da conferimento o in un conto detto ‚plusvalenza da realizzare il valore
conferimento‛ imputabile a Conto economico tra i proventi. dell'azienda allora andrà
direttamente a conto
economico
No potrebbe non essere un impatto positivo, in quanto è necessario
osservare anche il margine operativo lordo che permette di valutare
chiaramente se l’azienda è in grado di generare ricchezza tramite la
Un conto gestione operativa, escludendo le manovre operate dagli amministratori
economico che si dell’azienda (ammortamenti, accantonamenti e gestione finanziaria) che
42. chiude con un non sempre danno una visione corretta dell’andamento aziendale. Il
utile è sempre un MOL è un indicatore di redditività che evidenzia il reddito di un’azienda
impatto positivo? basato solo sulla sua gestione operativa, senza considerare interessi (gest
fin), imposte (gest fiscale), svalutazioni, ammortamenti e
accantonamenti. Esso fornisce una buona approssimazione del valore del
flusso di cassa operativo prodotto da un’azienda.
Con l’espressione avviamento si indica l’attitudine del complesso
aziendale di un’impresa a conseguire profitto, in virtù di fattori oggettivi
e/o soggettivi che lo caratterizzano. Si suole, perciò, distinguere
l’avviamento in oggettivo o soggettivo: il primo è riconducibile a fattori
intrinseci dell’azienda, non suscettibili di modifica a seguito di
variazione del titolare dell’azienda (per es. la disponibilità di un brevetto
o la posizione dei locali); il secondo è dovuto alle abilità manageriali
dell’imprenditore ad accrescere e mantenere la clientela. L’avviamento è
spesso destinato a rimanere inespresso, fintantoché non si abbia un
trasferimento del complesso aziendale. In tale occasione, il maggior
valore del complesso aziendale trasferito rispetto alla sommatoria dei
valori dei singoli cespiti ceduti trova evidenza nel corrispettivo versato
dall’acquirente a titolo di avviamento. In questo senso, l’avviamento può
essere iscritto tra i beni immateriali dell’impresa La somma così pagata
può essere inserita nell’attivo dello stato patrimoniale del bilancio
d’impresa (art. 2424 c.c.), previo consenso, ove esistente, del collegio
sindacale, e deve essere ammortizzata entro un periodo di 5 anni o più,
purché non oltre la durata di utilizzazione dell’avviamento e con
adeguata motivazione nella nota integrativa del bilancio (art. 2426 c.c.).
Principi contabili: OIC 24 – Immobilizzazioni immateriali, OIC 9 –
Svalutazioni per perdite durevoli di valore, IAS 36 – Immobilizzazioni
immateriali L'avviamento può essere generato internamente, ovvero può
essere acquisito a titolo oneroso (in seguito all’acquisto di un’azienda o
ramo d’azienda). Ai fini della sua iscrizione e del suo trattamento
contabile, l’avviamento rappresenta solo la parte di corrispettivo
43. Avviamento riconosciuta a titolo oneroso, non attribuibile ai singoli elementi
patrimoniali acquisiti di un’azienda ma piuttosto riconducibile al suo
valore intrinseco, che in generale può essere posto in relazione a
motivazioni, quali: il miglioramento del posizionamento dell’impresa sul
mercato, l’extra reddito generato da prodotti innovativi o di ampia
richiesta, la creazione di valore attraverso sinergie produttive o
commerciali, ecc.
L’avviamento è iscritto tra le immobilizzazioni immateriali se sono
soddisfatte tutte le seguenti condizioni:
• è acquisito a titolo oneroso (cioè deriva dall’acquisizione di un’azienda
o ramo d’azienda oppure da un’operazione di conferimento, di fusione o
di scissione);
• ha un valore quantificabile in quanto incluso nel corrispettivo pagato;
• è costituito all’origine da oneri e costi ad utilità differita nel tempo, che
garantiscono quindi benefici economici futuri (ad esempio,
conseguimento di utili futuri);
• è soddisfatto il principio della recuperabilità del relativo costo (e
quindi non si è in presenza di un cattivo affare).
L’avviamento generato internamente non può pertanto essere
capitalizzato tra le immobilizzazioni immateriali. L'avviamento non è
suscettibile di vita propria indipendente e separata dal complesso
aziendale e non può essere considerato come un bene immateriale a sé
stante, oggetto di diritti e rapporti autonomi: esso rappresenta una
qualità dell’azienda. Il valore dell'avviamento si determina per differenza
fra il prezzo complessivo sostenuto per l'acquisizione dell'azienda o
ramo d’azienda (o il valore di conferimento della medesima o il costo di
acquisizione della società incorporata o fusa, o del patrimonio trasferito
dalla società scissa alla società beneficiaria) ed il valore corrente
attribuito agli altri elementi patrimoniali attivi e passivi che vengono
trasferiti.
L'avviamento secondo la dottrina è la differenza positiva tra il valore del
capitale economico di un'impresa e il valore del suo capitale netto di
funzionamento.
Secondo l'OIC 24 l'avviamento può essere iscritto in bilancio soltanto se è
acquisito a titolo oneroso e di conseguenza ha un valore quantificabile
(come differenza tra il prezzo complessivo sostenuto per l'acquisizione
dell'azienda/ramo d'azienda e il valore corrente attribuito agli altri
elementi patrimoniali attivi e passivi trasferiti) e se è in grado di generare
benefici economici futuri. L'avviamento generato internamente non puà
mai essere capitalizzato tra le immobilizzazioni immateriali.
Inoltre, l'avviamento non è suscettibile di vita propria indipendente e
separata dal complesso aziendale e non può essere considerato come un
bene immateriale a se stante, oggetto di diritti e rapporti autonomi,
poichè rappresenta una qualità dell'azienda. Può essere ammortizzato al
massimo in 10 anni e solo qualora ricorrano particolari condizioni, in 20
anni.
Il principio contabile IFRS 13- Fair Value definisce il fair value come: il
prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si
pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare
operazione di operatori di mercato alla data di valutazione. Nei casi in
cui occorre valutare il valore del fair value si utilizza alternativamente
46. Fair value uno di questi due metodi:- income approach consistente
nell’attualizzazione dei flussi di cassa futuri; - cost approach, richiede che
la società determini un valore in grado di riflettere l’importo che
attualmente verrebbe richiesto per sostituire la capacità di servizio di
un’attività con una di pari valore.
L’articolo 2424 del codice civile prevede che le voci del patrimonio netto
siano iscritte nel passivo dello stato patrimoniale alla voce A ‚Patrimonio
netto‛ con la seguente classificazione: I — Capitale: Nella voce AI
‚Capitale‛ si iscrive l’importo nominale del capitale sociale di
costituzione e delle successive sottoscrizioni degli aumenti di capitale da
parte dei soci anche se non ancora interamente versati, aggiornato per le
modifiche dovute ad altre operazioni sul capitale (ad esempio, aumenti
ai sensi degli articoli 2442 e 2481-ter del codice civile e riduzioni del
capitale sociale). Il credito verso soci per versamenti ancora dovuti (con
separata indicazione della parte già richiamata) è iscritto nella voce A
‚Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti‛ dell’attivo dello stato
patrimoniale. II — Riserva da soprapprezzo delle azioni: si iscrivono: •
L’eccedenza del prezzo di emissione delle azioni o delle quote rispetto al
loro valore nominale; • Le differenze che emergono a seguito della
conversione delle obbligazioni in azioni. III — Riserve di rivalutazione: si
iscrivono le rivalutazioni di attività previste dalle leggi speciali in
materia, alcune delle quali possono prevedere una specifica evidenza in
bilancio. IV — Riserva legale: si iscrive la quota dell’utile dell’esercizio
che l’assemblea ha destinato a tale riserva. L’articolo 2430 del codice
50. Patrimonio netto civile obbliga ad accantonare in tale riserva almeno il 5% dell’utile
dell’esercizio fino a quando l’importo della riserva non abbia raggiunto il
quinto del capitale sociale. Nel caso in cui, per qualsiasi ragione,
l’importo della riserva legale scenda al di sotto del limite del quinto del
capitale sociale occorre provvedere al suo reintegro con il progressivo
accantonamento di almeno un ventesimo degli utili netti. V — Riserve
statutarie. VI — Altre riserve, distintamente indicate. Alcuni esempi
possono essere: (i) Riserva da deroghe ex articolo 2423 codice civile‛ (ii)
‚Riserva azioni (quote) della società controllante‛ (iii) Riserva da
rivalutazione delle partecipazioni (iv) Riserva per utili su cambi non
realizzati VII – Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari
attesi: accoglie le variazioni di fair value degli strumenti finanziari
derivati generatesi nell’ambito di coperture di flussi finanziari attesi, al
netto degli eventuali effetti fiscali differiti. VIII — Utili (perdite) portati a
nuovo. si iscrivono i risultati netti di esercizi precedenti che non siano
stati distribuiti o accantonati ad altre riserve e le perdite non ripianate. IX
— Utile (perdita) dell’esercizio. X – Riserva negativa per azioni proprie
in portafoglio‛: accoglie, in detrazione del patrimonio netto, il costo di
acquisto delle azioni proprie secondo quanto disciplinato dall’articolo
2357-ter del codice civile.
Esistono due diverse modalità di rappresentazione contabile del
contratto di Leasing: - quella vigente nel nostro ordinamento, detta
PATRIMONIALE, basata sulla prevalenza degli aspetti formali del
contratto; - quella raccomandata dai principi contabili internazionali,
detta FINANZIARIA, basata sulla prevalenza degli aspetti sostanziali del
contratto. METODO PATRIMONIALE: i canoni di leasing corrisposti
vengono imputati per competenza in CE (B8 ‚costi di godimento per
beni di terzi‛) e in base all’art. 2427 n22 cc e al principio contabile OIC 12,
per ogni contratto di leasing, bisogna riportare in nota integrativa un
apposito prospetto dal quale devono emergere il valore attuale rate
leasing non scadute, int passivi di competenza, valore lordo del bene,
fondo amm pregresso, fondo amm dell’anno e valore netto contabile.
METODO FINANZIARIO: prevede la rappresentazione dell’operazione
secondo la reale sostanza che sta alla base del contratto, ed è disciplinata
dall’IFRS 16. il principio IFRS 16 si applica a partire dai bilanci degli
esercizi che hanno inizio dall’ 1.1.2019 ed ha sostituito il principio
internazionale IAS 17, che viene applicato fino ai bilanci relativi
Contabilizzazion
51. all’esercizio 2018. Il principio IAS 17 è schematizzabile nei seguenti
e leasing
punti: iscrizione del bene nell’attivo immobilizzato dell’utilizzatore al
momento della stipula del contratto e conseguente accensione del debito
verso il concedente; imputazione a CE dell’ammortamento del bene
strumentale; rilevazione in SP del debito verso il concedente da ridurre
progressivamente in base al piano di rimborso; iscrizione a CE degli
oneri finanziari rilevati per competenza. Il nuovo standard IFRS 16
sostituisce lo IAS 17 con l’obiettivo di introdurre un modello di
contabilizzazione unico per tutte le tipologie di leasing, superando la
distinzione tra leasing finanziario e operativo. Le modifiche impattano
sulle operazioni contabili effettuate dai locatari (utilizzatori),
prevedendo: - l’iscrizione nell’attivo patrimoniale del diritto di utilizzo
(‚right o use‛ – ROU); la rilevazione nel passivo di SP del valore attuale
dei pagamenti dovuti per il leasing, questa passività verrà ridotta
progressivamente al pagamento dei canoni; la rilevazione in CE
dell’ammortamento del ROU e degli interessi passivi di leasing,
corrispondenti al debito iscritto nel passivo.
Ai sensi dell’art. 2424 bis comma 3 cc ‚ gli accantonamenti per rischi ed
oneri sono destinati soltanto a coprire perdite o debiti di natura
determinata, di esistenza certa o probabile, dei quali, tuttavia, alla
chiusura dell’esercizio sono indeterminati o l’ammontare o la data di
sopravvenienza. L’art. 2423 bis comma 1 num 3 cc richiede inoltre che ‚
si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio,
anche se conosciuti dopo la chiusura di questo‛. Il principio contabile
OIC 31 prescrive gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri debbano
essere iscritti nel CE seguendo il criterio di classificazione per natura dei
costi. Quindi accantonamenti relativi all’attività caratteristica e accessoria
vanno iscritti nelle voci della classe B di CE, diverse da B12 e B13 perché
vanno classificate in base alla natura dei costi. Quando viene a mancare
la correlazione tra la natura dell’accantonamento e una delle voci di
costo, gli accantonamenti per rischi e oneri sono iscritti nelle voci B12
(‚accantonamenti per rischi‛ sono accantonamenti per passività la cui
esistenza è solamente probabile, sono passività potenziali o fondi richi) e
B13 (‚altri accantonamenti‛ sono accantonamenti per passività certe il cui
ammontare e la cui data di sopravvenienza sono indeterminati, si tratta
di fondi spese). Gli accantonamenti relativi all’attività finanziaria sono
Fondi per rischi e
52. iscritti nelle voci della classe C di CE, ad esempio accantonamento per
oneri
perdite stimate su strumenti finanziari = C17 oneri finanziari. Gli
accantonamenti ai fondi rischi e oneri sono iscritti nel rispetto del
principio di competenza a fronte di somme che si prevede verranno
pagate ovvero di beni e servizi che dovranno essere forniti al tempo in
cui l’obbligazione dovrà essere soddisfatta. Quando il fondo accantonato
viene utilizzato, se FONDO < ONERE SOSTENUTO: le spese non coperte
dal fondo stanziato sono iscritte a CE per natura, coerentemente con
l’accantonamento originario; se FONDO > ONERE SOSTENUTO (fondo
eccedente) : il fondo parzialmente o totalmente eccedente si riduce o si
rilascia e in contropartita si rileva un componente positivo di reddito
nella stessa area in cui era stato rilevato l’accantonamento originario. Gli
accantonamenti ai fondi rischi e oneri sono indeducibili IRAP. Resta
fermo all’atto dell’effettivo sostenimento la deducibilità anche IRAP delle
spese che gli accantonamenti sono chiamati a fronteggiare, a condizione
che si tratti di spese potenzialmente rilevanti ai fini IRAP. Al momento
dello stanziamento del fondo occorre valutare se sussistono le condizioni
per la rilevazione delle imposte anticipate ai fini IRAP oltre che ai fini
IRES.
REGIME SEMPLIFICATO
I contribuenti che adottano il regime contabile semplificato possono
esercitare l’opzione per l’applicazione della contabilità ordinaria:
§ compilando l’apposita casella del quadro VO della dichiarazione IVA;
§ applicando naturalmente tale regime contabile, vale il cosiddetto
comportamento concludente.
La durata dell’opzione vale 1 anno.
Libri obbligatori ed esonero dal libro giornale
I contribuenti che operano nel regime contabile semplificato sono
obbligati alla tenuta dei seguenti libri obbligatori:
§ registri IVA dove annotare tutti i documenti rilevanti ai fini Iva (fatture
di acquisto e di vendita, registro dei corrispettivi) nonché tutti gli oneri
deducibili ai fini delle imposte sui redditi (anche se fuori campo Iva);
§ registro cespiti ammortizzabili.
I contribuenti che operano nel regime contabile semplificato sono
esonerati dalla tenuta del libro giornale e dalla predisposizione del
bilancio di esercizio.
Il reddito si determina in base al principio di cassa e non in base al
principio di competenza (art 66 TUIR): il regime per cassa non è
opzionale, ma rappresenta la regola.
REGIME FORFETTARIO
È un regime fiscale agevolato, destinato alle persone fisiche esercenti
attività d’impresa, arti o professioni.
Requisiti di accesso
Accedono al regime forfetario i contribuenti che nell’anno precedente
hanno, contemporaneamente:
§ conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non
superiori a 65.000 euro (se si esercitano più attività, contraddistinte da
codici Ateco differenti, occorre considerare la somma dei ricavi e dei
compensi relativi alle diverse attività esercitate)
§ sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000
euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a
collaboratori, anche a progetto, comprese le somme erogate sotto forma
di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo
lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese
dall’imprenditore o dai suoi familiari.
Anche chi inizia un’attività può accedere al regime forfetario,
comunicando nella relativa dichiarazione ai fini Iva di presumere la
sussistenza dei requisiti.
Cause di esclusione
Non possono accedere al regime forfetario:
• le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva o di
regimi forfetari di determinazione del reddito;
• i non residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati
membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo
Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di
informazioni e che producono in Italia almeno il 75% del reddito
complessivamente realizzato;
• i soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di
cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di
mezzi di trasporto nuovi;
• gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano
contemporaneamente a società di persone, associazioni professionali o
imprese familiari ovvero che controllano direttamente o indirettamente
società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali
esercitano attività economiche direttamente o indirettamente
riconducibili a quelle svolte individualmente;
• le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei
confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o
erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta
ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente
riconducibili a tali datori di lavoro, fatta eccezione per chi inizia una
nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatoria ai fini
dell’esercizio di arti o professioni (avvocati e commercialisti);
• coloro che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro
dipendente e/o assimilati di importo superiore a 30.000 euro, tranne nel
caso in cui il rapporto di lavoro dipendente nell’anno precedente sia
cessato (sempre che in quello stesso anno non sia stato percepito un
reddito di pensione o un reddito di lavoro dipendente derivante da un
altro rapporto di lavoro).
Attenzione: il regime forfetario cessa di avere efficacia a partire dall’anno
successivo a quello in cui viene meno anche uno solo dei requisiti di
accesso ovvero si verifica una delle cause di esclusione.
69. Budget
In Italia, il contenuto informativo minimo della nota integrativa è
prescritto dall'Art. 2427 del Codice Civile, nonché - in via indiretta - da
una serie di altre disposizioni "sparse" (si vedano, ad esempio, il 3º e il 4º
comma dell'art.2423, l'art. 2423-bis e l'art. 2423-ter).
Le deduzioni vanno ad
influire sul reddito
imponibile su cui poi
viene applicata
l’aliquota. Es. Contributi
previdenziali, contributi
versati per la previdenza
Le deduzioni fiscali sono delle agevolazioni che concorrono direttamente
complementare, assegni
a determinare il reddito imponibile ovvero quello che verrà utilizzato nel
di mantenimento al
calcolo dei tributi. La somma derivante da vari oneri deducibili deve
essere sottrarra direttamente al reddito complessivo: ciò che ne deriverà
coniuge in caso di
sarà una certa somma da usare come base per il calcolo delle somme da separazione. Le
versare. detrazioni invece
In questo senso: agiscono sull’imposta
1. Viene applicata sul reddito; lorda. Alcune detrazioni
Deduzioni e
76. 2. Viene applicata prima che intervenga il calcolo effettivo della sono soggette ad una
detrazioni
tassazione e quindi prima di dover applicare le detrazioni. franchigia (es. spese
Il reddito imponibile, infatti, è la differenza tra il reddito effettivo e le mediche 129€) e altre
deduzioni. sono al un importo
Le detrazioni fiscali intervengono in una fase successiva: quella del massimo (es.
calcolo effettivo dell'importo del tributo. Le detrazioni non incidono sulla
assicurazioni
quantificazione del reddito ma esclusivamente sull'esborso. L'importo
vita/infortuni 530€). A
complessivo delle detrazioni fiscali può essere determinato in relazione a
percentuali prestabilite o sulla base di date cifre.
seconda della tipologia
della detrazione è anche
prevista la percentuale
che verrà portata in
detrazione (es. 19%
spese mediche)
Le politiche di marketing, nel loro insieme, compongono il mix degli
strumenti rivolti all’ottenimento degli obiettivi di mercato fissati di
periodo in periodo.
Le leve che il reparto marketing può azionare per raggiungere i propri
obiettivi di business sono essenzialmente 4, le 4p del marketing:
-Product: insieme delle scelte aziendali che riguardano i prodotti da
offrire sul mercato, considerati sia singolarmente che ne loro insieme.
Bisogna valutare la gamma di prodotti da offrire sul mercato, l’ampiezza
(il numero di linee di prodotto) e la profondità (Il numero di prodotti di
ogni linea)
-Price: le decisioni riguardanti i prezzi sono sempre complesse e
importanti nelle strategie di marketing di un’impresa. Il prezzo ha due
caratteristiche: è una variabile che può essere controllata dall’impresa e
che può essere facilemnte cambiata, il compratore è sensibile al prezzo.
Politiche di
77. Nella scelta dei prezzi possono essere seguite varie tecniche, tuttavia
marketing
esistono tre punti di riferimento che le imprese prendono in esame: il
costo del prodotto, la domanda, la concorrenza. A questi tre punti si
aggiungono le considerazioni che riguardano gli obiettivi dell’impresa, le
caratteristiche del compratore, la situazione e le prospettive
dell’economia.
-Place: è lo strumento che stabilisce come il prodotto arriva ai clienti.
Comprende tutte le attività che ruotano intorno ai canali di distribuzione
del prodotto
-Promotion: strumenti per far in modo che il prodotto venga conosciuto
dalla clientela. Sono comprese tutte le misure atte ad incentivare la
vendita di un prodotto e a creare un’immagine positiva
dell’azienda/marchio.
Le modifiche agli OIC introdotte nel nostro ordinamento gli scorsi anni
hanno eliminato molte delle differenze esistenti rispetto agli IAS/IFRS
per esempio è stato introdotto il fair value come criterio per la
misurazione e rappresentazione degli strumenti derivati; è stato adottato
il criterio del costo ammortizzato per la valutazione dei crediti, dei debiti
e dei titoli immobilizzati; il rendiconto finanziario è diventato un
prospetto di bilancio obbligatorio. Nonostante questo rimangono
importanti differenze tra cui la differente natura dei principi: i principi
contabili nazionali hanno lo scopo di tutelare e misurare il patrimonio
aziendale, servendosi così del bilancio d’esercizio come strumento di
Differenze OIC
78. analisi, i principi contabili internazionali mirano principalmente a fornire
IAS
un’informativa agli investitori nei mercati finanziari e a tutti gli
stakeholders in generale per consentire loro di prendere decisioni
economiche consapevoli. Dal punto di vista contabile ci sono differenze
tra i criteri di misurazione, rientrano in questa casistica per esempio le
rimanenze di magazzino, il leasing. Altre operazioni invece sono vietate
dagli OIC ma consentite nei principi contabili internazionali o viceversa
per esempio l’ammortamento dell’avviamento (Sì OIC no IFRS) o la
rivalutazione delle immobilizzazioni (Sì IAS, non previsto dagli OIC se
non con leggi speciali).
Nelle società di capitali, i conferimenti diversi dal denaro (in natura e di
crediti) seguono un preciso procedimento di valutazione per assicurare
una valutazione oggettiva e veritiera di tali conferimenti e per evitare
una sopravvalutazione degli stessi. Chi conferisce beni in natura o crediti
deve presentare una relazione giurata di stima che deve attestare che il
loro valore è almeno pari a quello ad essi attribuito ai fini della
determinazione del capitale sociale e dell’eventuale sopraprezzo. Entro
180 giorni dalla costituzione della società, gli amministratori, se
sussistono fondati motivi, devono procedere alla revisione della stima –
nel frattempo, le azioni corrispondenti sono inalienabili. Se da tale
revisione risulta che il valore dei beni o dei crediti conferiti è inferiore di
oltre 1/5 rispetto a quello per cui avvenne il conferimento, la società deve
ridurre proporzionalmente il capitale sociale e annullare le azioni che
risultano scoperte. Per non vedersi la partecipazione ridotto, il socio può
versare la differenza in denaro, oppure può recedere dalla società con
conseguente diritto alla liquidazione del valore attuale delle azioni
sottoscritte. Non si richiede la stima quando il valore attribuito al
conferimento in natura è pari o inferiore:
1) Per i titoli quotati nel mercato dei capitali e per gli strumenti quotati
nel mercato monetario, al prezzo medio ponderato al quale tali strumenti
finanziari sono stati negoziati nei 6 mesi precedenti il conferimento;
Conferimento in
2) Al fair value iscritto nel bilancio dell’esercizio precedente quello nel
79. natura (valore
quale è effettuato il conferimento (caso in cui il conferente è una società
inferiore a 1/5)
che redige il proprio bilancio secondo gli IAS che adottano questo criterio
di valutazione);
3) Al valore risultante da una valutazione riferita ad una data precedente
di non oltre 6 mesi il conferimento (deve però trattarsi di un esperto
indipendente sia dalla società sia dal conferente).
In ogni caso gli amministratori possono però richiedere una nuova
valutazione.
Se non intendono contestare il valore del conferimento, gli
amministratori nel termine di 30 giorni iscrivono nel registro delle
imprese una dichiarazione nella quale indicano il metodo di valutazione
e attestano che il valore coì determinato è almeno pari a quello loro
attribuito ai fini della determinazione del capitale sociale e dell’eventuale
sovrapprezzo. Fino all’iscrizione di tale dichiarazione le azioni
corrispondenti sono inalienabili e devono restare depositate presso la
sede della società. Nelle S.p.a la relazione di stima deve essere fatta da un
esperto nominato dal tribunale. Nelle srl, la disciplina dei conferimenti di
natura è semplificata. Non è necessario infatti, che l’esperto chiamato ad
effettuare la valutazione sia designato dal tribunale, ma è sufficiente che
si tratti di un revisore o di una società di revisione iscritti nell’apposito
registro. Non è inoltre prevista alcuna revisione di stima.
L’articolo 2423 cc. prevede che il bilancio sia redatto secondo prudenza.
La valutazione secondo prudenza comporta cautela nelle sime in
situazioni di incertezza. I profitti non realizzati non devono essere
contabilizzati, mentre tutte le perdite, anche se non definitivamente
realizzate, devono essere riflesse in bilancio: l’art. 2423-bis cc., stabilisce
Principio di
83. che si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di
prudenza
chiusura dell’esercizio, prevede che si deve tener conto dei rischi e delle
perdite di competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la
chiusura di questo. Il principio di prudenza supera il principio di
competenza
Analisi della redditività L'analisi della redditività ha l'obiettivo di
misurare la capacità di produrre reddito dall'impiego delle risorse
investite. A questo scopo vengono analizzati i rapporti che legano alcuni
risultati economici con le correlate voci dello stato patrimoniale. Gli
indici più comuni sono:
Analisi di
84.
redditività
Differenza tra Il Roa è una variante del ROI che tiene in considerazione anche della ROA= EBIT/CAPITALE
85.
ROA e ROI differenza tra gestione caratteristica INVESTITO
Per attività che non costituiscono immobilizzazioni si intendono titoli,
Attività che non
partecipazioni societarie, etc., che rappresentano per la società degli
costituiscono
investimenti a breve termine. L’art.2424 del Codice civile prevede che
86. immobilizzazioni
le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni siano
, dove si scrivono
indicate nella macro categoria C dell’attivo dello Stato patrimoniale
i proventi?
Metodologie finanziarie
Le metodologie finanziarie concentrano la propria attenzione sulla
capacità dell’azienda di generare flussi di cassa prospettici.
Senza dubbio, uno dei principali vantaggi insiti nel metodo finanziario è
quello di mettere in luce il valore dell’attività operativa dell’impresa. Tali
metodologie quindi tendono a non influenzare il valore di tale attività,
inteso come capacità dell’azienda di generare flussi di cassa operativi
sulla base di un costo del capitale di mercato, ed a considerare
separatamente il valore di eventuali attività accessorie non operative.
Una prima critica sollevata nei confronti di tale metodologia di
valutazione si chiede perchè sia necessario attualizzare i flussi di cassa e
non, ad esempio, i flussi di reddito d’esercizio. Infatti, il metodo di
valutazione reddituale si basa sul concetto che il valore del capitale
economico dell’impresa derivi dai redditi d’esercizio futuri, in quanto
tali redditi sono destinati a generare utilità per l’azionista. Il metodo
finanziario appena descritto si fonda, invece, come evidenziato
inizialmente, sull’assunzione che il reddito d’esercizio, determinato in
base al principio di competenza, non determina utilità per l’azionista fino
a quando non si traduce in cassa.
Come precedentemente detto in sede di analisi di pregi e difetti del
metodo reddituale, riteniamo che, proprio in virtù delle considerazioni
fatte, sia più corretto avere come riferimento i flussi di cassa che quelli di
reddito.
Un ulteriore fattore suscettibile di critiche riguarda la difficoltà di
effettuare previsioni per lunghi periodi, in virtù della forte influenza
esercitata da componenti soggettive ed arbitrarie, soprattutto
nell’imputazione delle proiezioni e nella quantificazione del tasso di
sconto e dei parametri valutativi. E’ pur vero, infatti, che la
determinazione del tasso di attualizzazione è un’operazione abbastanza
complessa, che incorpora parametri per i quali le informazioni sono
molto spesso insufficienti (si pensi al beta di settore, al premio al rischio,
alla definizione della struttura finanziaria ideale).
In ultima analisi, la critica di base che viene fatta risiede nel fatto che tale
metodologia attribuisce troppa importanza a previsioni future circa i
flussi di cassa che sono difficilmente stimabili in modo corretto e che
spesso possono essere condizionate da elementi sconosciuti o non
prevedibili allo stato attuale.
In realtà tale critica, seppur fondata su considerazioni corrette, ci pare un
po’ inappropriata, in quanto il concetto di base a cui si deve ispirare il
processo di valutazione è quello di esprimere il valore in termini di
scenari e intervalli di valori e non in termini di stime puntuali e precise.
Pur rispettando, quindi, tali critiche, riteniamo che la metodologia
finanziaria sia nella maggior parte delle circostanze la più idonea per
l’attribuzione di un giusto valore al capitale economico aziendale, in
quanto permette meglio di ogni altra di poter analizzare differenti
scenari e di valutare l’impatto di variazioni di scenario sul valore della
società.
Metodo patrimoniale:
l’obiettivo è quello di quantificare l’ammontare del capitale che un
investitore dovrebbe impiegare per costituire un’impresa con la stessa
composizione patrimoniale di quella trasferita. Si valutano
analiticamente a valori correnti di sostituzione le singole poste dell’attivo
e del passivo che compongono il patrimonio aziendale. Si redige quindi,
una situazione patrimoniale infra annuale e partendo dai valori contabili
Metodi di
degli asset si fanno le rettifiche fino ad ottenere il valore corrente( usato
91. valutazione di
per aziende con componente patrimoniale consistente).
azienda
Metodo reddituale:
il valore dell’azienda dato dalla sua capacità di produrre redditi in
futuro. La valutazione è sintetica e unitaria, non considera la gestione
extra caratteristica. Con tale metodo si determina il reddito , che deve
essere prospettico( in cui si riflettono le redditività attese), medio e
normalizzato (depurato dalle componenti straordinario).
RENDITA PERPETUA=V=R/i R=Reddito medio annuo costante
normalizzato; i =tasso di capitalizzazione
Metodo finanziario:
Si considera l’azienda come un qualunque investimento il cui valore è
pari alla somma di tutti i dividendi che l’investitore potrà incassare e il
prezzo a cui potrà cedere l’azienda ( i flussi finanziari vengono
attualizzati). Il valore aziendale in sostanza è dato dal valore dei flussi
finanziari che genera. 2 tipi:
-sintetico: si basa sull’attualizzazione dei flussi futuri.
-analitico: si basa sulla capitalizzazione dei flussi correnti. Questo metodo
analitico a sua volta può essere ‚ ad uno stadio‛, che ipotizza che la vita
dell’azienda sia a tempo determinato , allo scader del quale la stessa
cessa la sua attività, senza alcun valore residuo( si utilizza in caso di
aziende dedicate ad uno specifico affare). L’altro tipo è ‚ a due stati‛ o
DISCOUNTED CASH FLOW, ovvero il valore dell’azienda è dato dalla
somma di due componenti: il primo è il valore dei flussi di cassa del
periodo di previsione analitica ( 5 anni), il secondo è il valore attuale del
prezzo di realizzo dell’azienda:
V= sommatoria di t che va da 1 a n FCt/(1+i)t +Vr/(1+i)n
FCt=flusso di cassa disponibile al tempo t i= tasso di attualizzazione
VR=valore residuo azienda.
METODO MISTO :PATRIMONIALE- REDDITUALE
Si fonda sulla stima del valore economico d’azienda sia della dinamica
reddituale che su grandezze patrimoniali espresse a valori correnti.
METODO EVA
Il valore economico dell’azienda è dato dalla differenza tra risultati
aziendali operativi, al netto delle imposte, e costo complessivo al netto
dell’indebitamento.
CIVIS è una piattaforma online sviluppata per fornire via web risposte
rapide in materia fiscale. CIVIS consente, in particolare, di richiedere
assistenza sugli avvisi telematici e sulle comunicazioni di irregolarità e
93. CIVIS permette di effettuare le stesse operazioni che l’intermediario
svolgerebbe presso uno sportello fisico dell’Agenzia delle Entrate o al
telefono, riducendo però i tempi di erogazione dei servizi.
Gli interessi passivi e gli oneri assimilati, diversi da quelli compresi nel
costo dei beni ai sensi del comma 1, lettera b), dell’ articolo 110, sono
deducibili in ciascun periodo d’imposta fino a concorrenza degli interessi
attivi e proventi assimilati. L’eccedenza è deducibile nel limite del 30 per
cento del risultato operativo lordo della gestione caratteristica. La quota
94. Art 96 TUIR
del risultato operativo lordo prodotto a partire dal terzo periodo
d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007, non utilizzata
per la deduzione degli interessi passivi e degli oneri finanziari di
competenza, può essere portata ad incremento del risultato operativo
lordo dei successivi periodi d’imposta. 2. Per risultato operativo lordo si
intende la differenza tra il valore e i costi della produzione di cui alle
lettere A) e B) dell’articolo 2425 del codice civile, con esclusione delle
voci di cui al numero 10, lettere a) e b), e dei canoni di locazione
finanziaria di beni strumentali, così come risultanti dal conto economico
dell’esercizio; per i soggetti che redigono il bilancio in base ai princìpi
contabili internazionali si assumono le voci di conto economico
corrispondenti. Ai fini del calcolo del risultato operativo lordo si tiene
altresì conto, in ogni caso, dei dividendi incassati relativi a partecipazioni
detenute in società non residenti che risultino controllate ai sensi
dell’articolo 2359, comma 1, n. 1), del codice civile.
Gli oneri pluriennali sono costi che non esauriscono la loro utilità
nell'esercizio in cui sono sostenuti e sono diversi dai beni immateriali e
dall’avviamento. Gli oneri pluriennali generalmente hanno
caratteristiche più difficilmente determinabili, con riferimento alla loro
utilità pluriennale, rispetto ai beni immateriali veri e propri. Essi
comprendono i costi di impianto e di ampliamento, i costi di sviluppo e
altri costi simili che soddisfano la definizione generale di onere
pluriennale.
Gli oneri pluriennali possono essere iscritti nell’attivo dello stato
patrimoniale solo se:
98. Oneri pluriennali − è dimostrata la loro utilità futura;
− esiste una correlazione oggettiva con i relativi benefici futuri di cui
godrà la società;
− è stimabile con ragionevole certezza la loro recuperabilità. Essendo la
recuperabilità caratterizzata da alta aleatorietà, essa va stimata dando
prevalenza al principio della prudenza.
Costi di impianto e di ampliamento
I costi di start-up
I costi di addestramento e di qualificazione del personale
Costi di sviluppo
RILEVAZIONE INIZIALE
Costo di produzione
Il costo di produzione comprende i costi diretti (materiale e mano
d’opera diretta, costi di progettazione, forniture esterne, ecc.) e i costi
generali di produzione, per la quota ragionevolmente imputabile al
cespite per il periodo della sua fabbricazione fino al momento in cui il
cespite è pronto per l’uso; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli
oneri relativi al finanziamento della loro fabbricazione
Oneri finanziari
Poiché le immobilizzazioni materiali costituiscono parte
dell’organizzazione permanente della società e producono redditi solo
quando sono in funzione, gli oneri finanziari sostenuti per la loro
fabbricazione interna o presso terzi possono essere capitalizzabili come
costi delle immobilizzazioni materiali nei termini indicati nel paragrafo
successivo. La capitalizzazione degli oneri finanziari può essere
effettuata quando ricorrono tutte le seguenti condizioni, nei limiti
applicabili alla specifica fattispecie:
a) la capitalizzazione degli oneri finanziari è ammessa con riguardo ad
oneri effettivamente sostenuti, oggettivamente determinabili, entro il
limite del valore recuperabile del bene.
b) sono capitalizzabili solo gli interessi maturati su beni che richiedono
un periodo di costruzione significativo.
Manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria
VALUTAZIONI SUCCESSIVE
Ammortamento
Strategia di
110. fronteggiamento Vedi risp 34
della crisi
Riciclaggio
Riciclare denaro, beni ed altre utilità vuol dire investire capitali
illecitamente ottenuti in attività lecite: in tal modo i beni che sono frutto
di reato (sequestri, traffico di stupefacenti, rapine, evasione fiscale e
qualsiasi altro reato non colposo) sono ‚ripuliti‛ e reimmessi nei circuiti
economici e finanziari legali. Nell’ordinamento italiano il riciclaggio è un
reato previsto dall’articolo 648 bis del Codice Penale.
Antiriciclaggio
Con antiriciclaggio si intende l’azione di prevenzione e contrasto del
riciclaggio di denaro, beni o altre utilità.
I destinatari della normativa antiriciclaggio sono persone fisiche e
giuridiche che operano in campo finanziario o che hanno disponibilità di
denaro, tenuti a determinati obblighi informativi nei confronti dell’unità
di informazione finanziaria (UIF) che, a sua volta, effettua l’analisi delle
operazioni sospette e smista i dati agli altri soggetti, deputati al controllo
111. Antiriciclaggio
dei flussi finanziari per finalità di terrorismo.
La normativa sull'antiriciclaggio introduce particolari obblighi non solo a
carico "soggetti obbligati" (decreto n. 90/2017) ossia gli istituti di credito,
avvocati, commercialisti, notai e professionisti; ma anche a carico di
quanti, con tali soggetti, intrattengano rapporti professionali. Per
entrambe le categorie di soggetti, si sono previsto obblighi, tra cui:
• l'obbligo di identificazione del cliente e/o titolare effettivo;
• l'obbligo di adeguata verifica del cliente;
• l'obbligo di adeguata verifica realizzata servendosi di soggetti terzi;
• l'obbligo e le modalità di conservazione della documentazione inerente
al rapporto professionale con il cliente o alla prestazione professionale
richiesta;
• l'obbligo di segnalare le operazioni sospette;
• l'obbligo di astenersi dall'instaurare o proseguire un rapporto (o
prestazione) professionale sospetto.
Collegio sindacale-Sistema tradizionale
La funzione di controllo nella spa del sistema tradizionale è affidata al
collegio sindacale: organo necessariamente collegiale, composto da tre o
cinque membri effettivi e due supplenti, nominati tra i soci o tra persone
estranee. Almeno un membro effettivo e un supplente devono essere
scelti tra i revisori legali iscritti nell’apposito registro. I componenti del
collegio devono avere i requisiti di:
• idoneità – non deve essere interdetto, inabilitato o fallito o chi e è stato
condannato ad una pena che importa l’interdizione anche temporanea di
pubblici uffici
• indipendenza – non possono essere eletti alla carica di sindaco il
coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori
della società, coloro che sono legati alla società da un rapporto di
lavoro/continuativo di consulenza retribuita, oppure quando per la
cancellano o la sospensione dal registro dei revisori.
Le componenti del collegio restano in carica un triennio e possono essere
revocati solo per giusta causa. I sindaci prima di accettare l’incarico
devono informare l’assemblea di eventuali incarichi di amministrazione
e di controllo ricoperti in altre società.
In tutte le SPA c’è l’obbligo del collegio sindacale pluripersonale, a
prescindere da qualsiasi soglia dimensionale. Il collegio sindacale può
essere chiamato anche a svolgere la funzione di revisione legale. Ciò può
avvenire nelle società che non sono tenute alla redazione del bilancio
consolidato.
Il collegio sindacale ha funzioni di controllo, in particolare:
Revisore vs
112. - Vigila sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei
collegio sindacale
principi di corretta amministrazione e sull’adeguatezza dell’assetto
organizzativo, amministrativo e contabile della società;
- Controlla l’attività dell’assemblea, assistendo alle adunanze ed avendo
la facoltà di impugnare le deliberazioni prese in difformità della legge o
dell’atto costitutivo.
I sindaci hanno anche funzione di amministrazione attiva con carattere
suppletivo, dovendo:
- Convocare l’assemblea, se tale convocazione è obbligatoria, quando non
vi abbiano provveduto gli amministratori;
- Richiedere la riduzione del capitale sociale per perdite, qualora non vi
abbia provveduto l’assemblea;
- Compiere gli atti di ordinaria amministrazione, in caso di cessazione
dalla carica tutti gli amministratori e fino alla nomina dei nuovi.
I sindaci devono adempiere i loro doveri con la professionalità e
diligenza richieste dalla natura dell’incarico.
Sono responsabili della verità delle loro attestazioni e devono conservare
il segreto sui fatti sui documenti di cui hanno conoscenza per ragioni del
loro ufficio.
Sono personalmente responsabili nei confronti della società per:
- Negligenza nell’adempimento dei loro doveri;
- Falsità delle attestazioni;
- Violazione del segreto di ufficio.
I sindaci, inoltre, sono solidalmente responsabili con gli amministratori
per i fatti ed omissioni da questi ultimi compiuti, qualora il danno
avrebbe potuto evitarsi con la loro vigilanza.
Nei casi in cui risulti menomata all’integrità del patrimonio sociale, la
responsabilità sussiste anche nei confronti dei creditori sociali.
Diversi a D7 Debiti vs
Diritto di autore
117. fornitori 183.000
nel bilancio
SP BI3 diritti di utilizzazione opere ingegno 150.000
CII5-BIS Iva a credito 33.000
L’Ammortamento dei diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno
viene effettuato sulla base della residua possibilità di utilizzazione. La
legge non impone un limite temporale per effettuare il processo di
ammortamento.
Scrittura di ammortamento:
Metodo in conto
Ammortamento Diritti di utilizzazione opere ingegno a Diritti di
utilizzazione opere ingegno xxxx
Metodo fuori conto:
Ammortamento Diritti utilizz. opere ingegno a Fondo
Ammortamento Diritti utilizz. opere ingegno xxxx
Il piano attestato di risanamento è uno strumento stragiudiziale, il quale
permette all’imprenditore in stato di crisi o di insolvenza di proporre un
progetto, rivolto ai creditori, idoneo a consentire il risanamento
dell’esposizione debitoria dell’impresa.
Il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, introdotto con il
D.lgs. n. 14/2019, ha modificato la disciplina prevista per l’applicazione
del piano attestato di risanamento disciplinando compitamente ed
espressamente i presupposti e modalità (l’art. 67 co. 3 lett. d) del R.D. n.
267 del 1942, prevedeva solo l’esclusione dell’azione revocatoria
fallimentare, degli atti, dei pagamenti e delle garanzie concesse sui beni
del debitore, al verificarsi di determinate condizioni)
L’imprenditore, in stato di crisi o di insolvenza, può predisporre un
piano, rivolto ai creditori, che appaia idoneo a consentire il risanamento
dell’esposizione debitoria dell’impresa e ad assicurare il riequilibrio della
situazione finanziaria.
118. Piano attestato I presupposti fondamentali per un ‘imprenditore, assoggettabile a
liquidazione giudiziale, che decide di risanale la propria attività
aziendale mediante un piano attestato, sono:
- l’impresa deve trovarsi in una situazione di difficoltà non irreversibile;
- il deve avere come scopo il risanamento dell’impresa, quindi il recupero
di una normale situazione economico/finanziaria.
Il piano deve essere in forma scritta e deve indicare:
- la situazione economico-patrimoniale e finanziaria dell'impresa;
- le principali cause della crisi;
- le strategie d'intervento e dei tempi necessari per assicurare il
riequilibrio della situazione finanziaria;
- i creditori e l'ammontare dei crediti dei quali si propone la
rinegoziazione e lo stato delle eventuali trattative;
- gli apporti di finanza nuova;
- i tempi delle azioni da compiersi, che consentono di verificarne la
realizzazione, nonché gli strumenti da adottare nel caso di scostamento
tra gli obiettivi e situazione in atto.
Con questa scrittura viene rilevato il credito vantato dalla società nei
confronti dei soci relativamente alla sottoscrizione del capitale sociale.
Ipotizziamo che tutti i conferimenti vengano effettuati in denaro e che il
versamento effettuato al momento della costituzione ammonti
esattamente al 25% del capitale sociale. (versamento della % obbligatoria)
La scrittura in partita doppia sarà:
Banca C/C a Azionisti c/sottoscrizioni
Apporto di
12.500
126. capitale e
scritture
Se, al momento della costituzione i soci, versano anche il restante 75% dei
conferimenti si rileverà la scrittura:
Banca C/C a Azionisti c/sottoscrizioni
37.500
Conferimenti in natura
Nel caso in cui i conferimenti avvengono in natura abbiamo:
1.Rilevazione del credito vantato dalla società nei confronti dei soci
Azionisti c/sottoscrizioni a Capitale
Sociale 50.000
2. Conferimento in natura con perizia di stima:
Diversi a Azionisti c/sottoscrizioni
50.000
Attrezzature
10.000
Merci
40.000
Il concordato minore è una nuova procedura di composizione della crisi
da sovraindebitamento alla quale possono ricorrere i professionisti, i
piccoli imprenditori ed imprenditori agricoli e le start-up innovative, ad
esclusione del consumatore, che si trovano in una ituazione di
sovraindebitamento, al fine di poter continuare a svolgere la propria
attività imprenditoriale o professionale (artt. 74-83 D.lgs. n. 14/2019). Il
«sovraindebitamento» è definito dall’articolo 2, del Codice della crisi
d’impresa (D. Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14), come: «lo stato di crisi o di
insolvenza del consumatore, del professionista, dell'imprenditore
minore, dell'imprenditore agricolo, delle start-up innovative, e di ogni
altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale ovvero a
liquidazione coatta amministrativa o ad altre procedure liquidatorie
previste dal codice civile o da leggi speciali per il caso di crisi o
insolvenza». La proposta del concordato minore può essere presentata ai
creditori se il piano consentirà al debitore di proseguire l’attività
imprenditoriale o professionale oppure quando vi è l’intervento di
risorse esterne che forniscono la garanzia della continuazione dell’attività
ed il soddisfacimento dei creditori, in misura maggiore rispetto a quanto
questi potrebbero ottenere, mediante la liquidazione.
Il contenuto del concordato è libero, ma devono essere specificati tempi e
modalità per il superamento la crisi da sovraindebitamento; inoltre è
possibile indicare il soddisfacimento parziale dei crediti con qualsiasi
forma, nonché suddividere i creditori in classi. Alla domanda del
concordato minore vanno allegati: i bilanci, le dichiarazioni dei redditi
Concordato
riguardanti i 3 anni precedenti alla richiesta ovvero gli ultimi esercizi
minore e
127. precedenti se l'attività ha avuto una durata inferiore; una relazione
sovraindebitame
aggiornata sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria;
nto
l'elenco dei creditori, con l’indicazione delle rispettive cause di
prelazione e degli importi dovuti; gli atti di amministrazione
straordinaria degli ultimi 5 anni; la documentazione relativa agli
stipendi, pensioni, salari ed altre entrate del debitore e della famiglia, con
l'indicazione di quanto occorra al mantenimento della stessa.
La formulazione e la presentazione della domanda di concordato minore
avviene tramite detto Organismo di Composizione di Crisi, che dovrà
redigere una relazione a corredo della domanda, che dovrà contenere:
l'indicazione delle cause dell'indebitamento e della diligenza del debitore
nell'assumere le obbligazioni; l'esposizione delle ragioni dell'incapacità
del debitore di adempiere le obbligazioni assunte; l'indicazione della
eventuale esistenza di atti del debitore impugnati dai creditori; la
valutazione circa la completezza ed attendibilità della documentazione
depositata insieme alla domanda, nonché la verifica della convenienza
del piano rispetto alla liquidazione; l'indicazione ipotizzabile dei costi
della procedura; la percentuale, le modalità e i tempi di soddisfacimento
dei creditori; i criteri adottati nella formazione delle classi, se indicate
nella proposta. Entro 7 giorni dal conferimento dell'incarico da parte del
debitore, l'OCC, deve darne comunicazione all'agente della riscossione e
agli uffici fiscali, anche degli enti locali, i quali dovranno comunicare il
debito tributario accertato, nonché gli accertamenti eventualmente
pendenti, entro 15 giorni.
Il procedimento si svolgerà dinanzi al tribunale in composizione
monocratica. Il Giudice adìto potrà dichiarare la domanda inammissibile
qualora sia priva dei documenti indicati negli articoli 75 e 76, o se il
debitore presenta requisiti dimensionali che eccedono i limiti di
fallibilità, o se è già stato esdebitato nei 5 anni precedenti la domanda o
ha già beneficiato dell'esdebitazione per 2 volte oppure se sono stati
compiuti dal debitore atti di frode nei confronti dei creditori.
Dopo aver verificato l’ammissibilità della domanda, il giudice, con
decreto dichiarerà aperta la procedura ed ordinerà all'OCC di dare
comunicazione della proposta e del decreto, a tutti i creditori. In
particolare, il giudice con detto decreto, prevede una serie di divieti ed
incombenze, quali: la pubblicazione del decreto su apposito spazio del
sito web del tribunale o del Ministero della giustizia e nel registro delle
imprese se il debitore svolge attività d'impresa; nel caso di cessione o di
affidamento a terzi di beni immobili o beni mobili registrati, ordina la
trascrizione del decreto presso gli uffici competenti; assegna ai creditori
un termine entro il quale devono fare pervenire all'OCC, a mezzo PEC, la
dichiarazione di adesione o di mancata adesione alla proposta di
concordato e le eventuali contestazioni (in mancanza della risposta si
considerano consenzienti); inoltre, su istanza del debitore, dispone che,
sino a quando il provvedimento di omologazione diventa definitivo,
creditori aventi titolo o causa anteriore non potranno iniziare o
continuare azioni esecutive individuali ne' disposti sequestri conservativi
ne' acquistati diritti di prelazione sul patrimonio del debitore.
L'esecuzione del decreto sarà a cura dell’OCC. Inoltre, gli atti che
eccedono l'ordinaria amministrazione compiuti senza l'autorizzazione
del giudice sono inefficaci rispetto ai creditori anteriori al momento in cui
e' stata eseguita la pubblicità del decreto. Il concordato può essere
approvato se è accettato dai creditori che rappresentano la maggioranza
dei crediti ammessi al voto, senza considerare i creditori muniti di
privilegio, pegno o ipoteca, dei quali la proposta prevede l'integrale
pagamento, a meno che non rinuncino in tutto o in parte al loro diritto di
prelazione.
Il tribunale, dopo aver verificato l’ammissibilità e la fattibilità del piano
ed il raggiungimento della maggioranza richiesta, in assenza di
contestazioni, omologa il concordato con sentenza, dichiarando conclusa
la procedura. In caso di contestazioni del piano da parte dei creditori o
da parte di qualunque altro soggetto interessato, l’omologa è possibile
solo laddove il tribunale ritenga che il credito dell'opponente possa
essere soddisfatto dall'esecuzione del piano in misura non inferiore a
quello che otterrebbero in caso di liquidazione dei beni. Se il giudice
rigetta la domanda di omologa, dichiara con decreto motivato
l'inefficacia delle misure protettive accordate e, su apposita istanza del
debitore, dichiara aperta la procedura di liquidazione controllata ai sensi
degli articoli 268 e seguenti.
Il debitore deve dare esecuzione al piano omologato. Conclusa tale fase,
l'OCC, sentito il debitore, presenta al giudice il rendiconto; se questi lo
approva, il debitore ottiene l’esdebitazione, in caso contrario, il giudice
indica gli atti necessari per l'esecuzione del concordato e fissa un termine
per il loro compimento. Se il debitore non adempie alle prescrizioni nel
termine, anche prorogato, il giudice dichiara risolto il concordato minore.
La revoca l'omologazione può avvenire d'ufficio o su istanza di un
creditore, del pubblico ministero o di un altro interessato, quando si
verifica una delle seguenti condizioni: se e' stato dolosamente o con colpa
grave aumentato o diminuito il passivo; se è stata sottratta o dissimulata
una parte rilevante dell'attivo; se sono state dolosamente simulate attività
inesistenti; se risultano commessi altri atti diretti a frodare i creditori. La
domanda di revoca non può essere proposta decorsi sei mesi
dall'approvazione del rendiconto.
In caso di revoca o risoluzione, il debitore può chiedere l’ammissione alla
procedura di liquidazione controllata. In caso di conversione, il giudice
concede al debitore un termine per l'integrazione della documentazione e
provvede ai sensi dell'articolo 270.
Il Dlgs 139/2015 ha rivisto molte delle regole di bilancio, tra cui anche
quelle riguardanti le immobilizzazioni immateriali, eliminando i costi di
ricerca e di pubblicità dalla voce BI-2) dello Stato patrimoniale, che è
denominata, a partire dal 2016, semplicemente ‚Spese di sviluppo‛. Il
rinnovato principio contabile Oic 24 chiarisce che i costi di ricerca e di
pubblicità capitalizzati in passato, devono essere spesati per intero
nell’esercizio di sostenimento a partire dal 2016, salvo il caso in cui tali
Capitalizzazione
spese soddisfino i requisiti esposti di seguito. La novità introdotta ha lo
132. di costi ricerca e
scopo di ridurre i margini di discrezionalità ed evitare la facile
sviluppo
capitalizzazione di costi generici e/o ricorrenti la cui recuperabilità viene
sovrastimata.
In ogni caso la nuova formulazione prevede che i costi di pubblicità già
capitalizzati prima del 2016 possano essere riclassificati tra i costi di
impianto ed ampliamento o di sviluppo, purché si tratti di costi legati a
una fase di start-up o di accrescimento della capacità operativa, o una
fase di ampliamento. Sostanzialmente deve trattarsi di costi non
ricorrenti per i quali l’impresa ha ragionevoli aspettative di ritorni
economici futuri. Alle stesse condizioni sono capitalizzabili anche i costi
di pubblicità sostenuti dal 2016.
In caso non vengano soddisfatti i requisiti sopra esposti, se si tratta di
nuovi costi sostenuti a partire dal 2016 questi dovranno essere imputati a
costo, se invece si tratta di costi già capitalizzati questi dovranno essere
eliminati con effetto retroattivo e imputazione a patrimonio netto.
Allo stesso modo, per i costi di ricerca, a partire dal 2016 non è più
consentita la capitalizzazione, né per le spese di ricerca ‚di base‛ già ad
oggi rilevate a costo, né per le spese di ricerca ‚applicata‛. Anche in
questo caso però l’Oic 24 adotta una soluzione ‚flessibile‛ in quanto fa
confluire la ricerca applicata ai costi di sviluppo, sia per quanto riguarda
i costi già capitalizzati, sia per quelli sostenuti a partire dal 2016, purché,
specularmente ai costi di pubblicità, rispettino determinati requisiti. In
particolare, tali costi devono essere correlati con un prodotto o un
processo ben definito, identificabile e misurabile, la realizzabilità del
progetto, tecnicamente fattibile e dotato delle necessarie risorse, e la
recuperabilità delle spese attraverso adeguate prospettive di reddito.
Infine, con riferimento al periodo di ammortamento, i costi di sviluppo
non dovranno più essere ammortizzati entro i cinque anni ma in
funzione della loro vita utile.
La trasformazione eterogenea è disciplinata dall'art. 2500- septies all'art.
2500- novies del Codice civile. Con il termine trasformazione eterogenea
si intendono le operazioni di trasformazione che consentono a s.p.a.,
s.a.p.a. e s.r.l. di dar vita a consorzi, società consortili, società
cooperative, comunioni d'azienda, associazioni non riconosciute e
fondazioni; e, similmente, le operazioni inverse che consentono di
trasformare consorzi, società consortili, società cooperative, comunioni
d'azienda, associazioni non riconosciute e fondazioni in società di
capitali.
La disciplina della trasformazione eterogenea si può suddividere in
norme generali e norme particolari scritte ad hoc per le singole tipologie
di trasformazione eterogenea.
In particolare gli articoli 2500- septies e segg., c.c., affermano la
possibilità di trasformare svariati enti non commerciali: consorzi, società
consortili, comunioni d'azienda, ecc., in società di capitali e viceversa.
Si segnala che la trasformazione da società di capitali in associazioni è
possibile solo in associazioni non riconosciute mentre la trasformazione
in società di capitali è possibile solo per le associazioni riconosciute. In
questo ultimo caso il legislatore voluto evitare che, con la trasformazione,
l’ente acquisisse automaticamente anche la personalità giuridica . Di
conseguenza le associazioni non riconosciute devono prima acquisire
personalità giuridica e, solo in un secondo momento, possono
trasformarsi in società di capitali. Inoltre viene eliminato il divieto,
stabilito dall'art. 14 della L. 127/1971, di trasformarsi società cooperative
in società lucrative.
Trasformazione
133. Si rileva che, secondo il Consiglio notarile di Milano, massima n. 20/2004,
eterogenea
rientra nell’ambito della trasformazione eterogenea la trasformazione di
società consortile in società non consortile e viceversa
In più il Consiglio notarile di Milano, sebbene gli artt. 2500- septies e
octies , c.c. si riferiscono alle società di capitali quali soggetti
trasformandi ovvero risultanti dalla trasformazione, ritiene che sia
possibile applicare la trasformazione eterogenea anche alle società di
persone sempre come entità di "arrivo" o di "partenza" dell’operazione. Si
ritiene che questa presa di posizione vada attentamente vagliata
allorquando si intenda procedere ad implementare un’operazione di
trasformazione eterogenea; sicuramente, atteso il tenore tassativo della
norma di legge, appare preferibile, preliminarmente, effettuare una
trasformazione da società di persone in società di capitali. Come noto
per effettuare una trasformazione da società di persone in società di
capitali è richiesta una perizia redatta da un soggetto indipendente (art.
2500- ter , c.c.); secondo l'associazione notarile di Milano è necessaria la
redazione della perizia anche nell’ipotesi di trasformazione eterogenea di
uno degli enti indicati nell'art. 2500- octies , c.c., (consorzi, società
consortili, comunioni d'azienda, ecc.) in società di capitali (e, pertanto,
stima ex-art. 2343 c.c. se l'ente si trasforma in società per azioni o ex art.
2465 c.c., se la trasformazione è attuata in società a responsabilità
limitata). La precisazione dei notai milanesi - atteso il vuoto normativo
derivante dal fatto che l'art. 2500- octies , c.c. non prevede un rinvio al
comma 2 dell'art. 2500- ter , c.c., e conseguentemente, in linea di
principio, permetterebbe la trasformazione in società di capitali di un
ente non commerciale generalmente privo di una contabilità ‚rigorosa‛ -
appare sicuramente opportuna in quanto è incontrovertibile la necessità
di una perizia quando un ente non commerciale viene trasformato in
società di capitali. Infatti, ad es., appare indubbia la necessità di avere
una base contabile iniziale qualora una associazione oggetto di
trasformazione non sia in possesso di una contabilità ordinata,
dettagliata e precisa. E’ compito del perito, in questo caso, di accertare
l'esistenza e l'entità dei valori del patrimonio dell'associazione al fine di
poter determinare il patrimonio netto iniziale di trasformazione e l’entità
del capitale sociale della società di capitali risultante dalla
trasformazione. I principi valutativi adottabili dal perito saranno poi
analoghi a quelli utilizzabili per una perizia di trasformazione da società
di persone in società di capitali. La contabilità può proseguire sugli stessi
libri della trasformanda, salvo che il cambiamento della forma sociale
non imponga, come di solito accade, la tenuta di nuovi libri , in
applicazione di disposizioni civilistiche e/o fiscali.
Gli adempimenti di carattere contabile connessi con le fasi
dell'operazione di trasformazione si possono schematizzare nei seguenti:
a) rettifiche dei valori delle attività e delle passività al fine di adeguare i
valori contabili ante trasformazione a quelli risultanti dalla perizia
dell'esperto (non prevista espressamente dalla normativa civilistica ma
ritenuta necessaria dal Consiglio notarile di Milano);
b) individuazione del capitale netto di trasformazione mediante la
redazione di un bilancio infrannuale;
c) trasferimento delle attività e delle passività alla società o ente
trasformato mediante la chiusura dei conti della trasformanda;
d) apertura dei conti della società o ente risultante dalla trasformazione;
e) contabilizzazione di eventuali conguagli dei soci, nel caso in cui il
capitale netto di trasformazione non sia multiplo delle azioni o quote
della trasformata;
f) eventuale redazione dell' ordinario bilancio di esercizio al termine del
normale periodo amministrativo.
Le rilevazioni in capo alla società o ente che si trasforma sono identiche
sia in caso di trasformazione eterogenea progressiva che regressiva.
Nel caso di trasformazione regressiva quindi da società di capitali ad
ente non commerciale, è importante precisare che l' obbligo delle
scritture contabili in capo all'ente trasformato è previsto fiscalmente solo
nel caso di svolgimento da parte dell'ente stesso di una attività
commerciale accessoria e sussidiaria rispetto a quella istituzionale come
nel caso di un'associazione ricreativa che gestisce un bar aperto al
pubblico. Infatti in tal caso l'ente non commerciale produce anche il
reddito di impresa scaturente da tale attività commerciale (art. 20 comma
1, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600).
Nondimeno sono previsti degli specifici obblighi contabili nel caso di:
enti non commerciali che effettuano raccolte pubbliche di fondi (art. 20
comma 2, D.P.R. 600/1973); enti non commerciali con requisiti Onlus (art.
20- bis , D.P.R. 600/1973). Tuttavia si ritiene che per esigenze di chiarezza
l’ente non commerciale adotti in fase iniziale gli stessi schemi di
rappresentazione contabile utilizzati dalla società di capitali trasformata
in fase di chiusura dei conti.
La contabilità generale e contabilità analitica hanno finilità e destinatari
diversi. Contabilità generale è obbligatoria ai fini di legge per la corretta
tenuta delle scritture contabili, per il calcolo delle imposte e per redigere
il bialncio annuale. Produce informazioni destinate destinati ai soggetti
esterni, ad esempio istituti bancari, pubbliche amministrazioni,
investitori ed ha il focus orientato alla performance passata: solitamente
ogni anno alla fine di aprile si riunisce l'assemblea per l'approvazione del
bilancio di esercezio dell'anno precedente. Quindi la tempistica con cui
produce informazioni sull'andamento del business è storica, cioè in
ritardo rispetto a quando si sono realizzati i fatti della gestione. Inoltre, è
soggetta a limitazioni nell'esposizione dei dati e schemi precisi, che sono
quelli civilistici previsti dal legislatore nazionale (oic adopter) o
internazionale (IAS adopter). Infene la CoGe produce informazioni di
tipo economico-patrimoniale e finanziario, ma nulla dice in merito a
produttività o KPI operativi e di efficienza dei processi aziendali. La
Contabilità contabilità analitica risponde alla necessità delel imprese di avere uno
analitica vs strumento in grado di supportare le decisioni manageriali, producendo
134.
contabilità una reportistica ad hoc con diversi focus (per prodotto, per unità di
generica business per mercato, per paese ecc) e con la possibilità di aggiungere
anche gli indicatori di processo più utili ai manager delle operations per
migliorare i risultati della produzione e/o vendita. Quindi la contabilità
analitica è una contabilità "parallela" a quella generale e non obbligatoria
per legge, le informazioni che produce sono rivolte ai soggetti interni
all'impresa e non è soggetta ad utilizzo di schemi precisi o limitazioni
nell'esposizione dei dati. Ulteriore vantaggio della contabilità analitica è
quello di potersi concentrare non solo sulla performance passata
dell'impresa, ma anche e soprattuto su quella presente e futura. Infine la
contabillità analitica può combinare info di tipo economico-finanaziario
con dati e KPI di produzione di efficienza delle risorse ecc. Quindi dal
punto di vista informativo, la contabilità analitica riporta la situazione
dell'impresa ad oggi (consuntivo), paragonata con il budget riferito allo
stesso periodo e forniscono un riferimento rispetto all'intero budget e al
risultato del periodo precedente
Identificare
contabilmente
138. Vedi 126
l’apporto del
socio
Nesso tra
139. strategia, azioni e
misure
Gli Stakeholder sono individui o gruppi di individui portatori di
interessi che dipendono dall’organizzazione di riferimento per la
realizzazione dei loro obiettivi: ad esempio, soci di maggioranza e
minoranza, lavoratori dipendenti, collaboratori autonomi, clienti,
fornitori, parti sociali, finanziatori. Tali obiettivi tendono a mutare nel
tempo in funzione delle pressioni esercitate dall’ambiente esterno e dai
portatori di interesse – gli Stakeholder – che possono essere interni ed
esterni all’organizzazione.
Dipendenti, azionisti, manager dell’azienda vengono identificati come
Stakeholder interni. Essi ricoprono ruoli formali, senza i quali
l’organizzazione non può esistere, e sono in genere legati ad essa da
rapporti contrattuali.
Non sono parte costitutiva di un’azienda ma possono comunque essere
legati da accordi contrattuali gli Stakeholder esterni. Le istituzioni e i
140. Stakeholders
governi, i fornitori e i clienti, le associazioni di imprenditori, i sindacati e
altri attori sociali che operano nelle comunità locali rientrano nell’ultima
categoria.
Oggi vi tuttavia ad allargare il mix degli Stakeholder includendo anche i
gruppi di pressione, l’opinione pubblica ed i media, i concorrenti, i
potenziali dipendenti o investitori, i partner ed altri ancora. Occorre
anche considerare che non tutte le imprese hanno gli stessi Stakeholder
ma che ogni impresa intrattiene rapporti, talvolta anche specifici, con i
propri.
I portatori di interessi aziendali sono divenuti nel tempo sempre più
numerosi; rispetto al passato, quindi, è divenuto decisamente più
complesso gestire tutte le tipologie di relazioni. Si tende pertanto ad
assegnare un livello di priorità – ossia di importanza relativa al business
aziendale – agli stakeholder, al fine di strutturare obiettivi e definire
indicatori che tengano conto del contributo che questi possono dare al
perseguimento dei target prefissati dall’impresa.
Da qui, deriva l’importanza sempre maggiore che i portatori di interesse
assumono per l’organizzazione aziendale.
Per ROE, ROI, ROS: maggiore è il % al termine del calcolo, maggiore sarà
la remunerazione o redditività.
INDICE DI ROTAZIONE DEGLI IMPIEGHI = (RICAVI (NETTI)
DI VENDITA)/(TOTALE IMPIEGHI) = indica la velocità con cui si
d’investimento e
finito.
-ROTAZIONE VELOCE: è un segno positivo;
-ROTAZIONE LENTA: è la conseguenza di vendite lontane
rispetto all’atto di produzione del
bene.
giorni? 365/2=182,5).
2)150/50
= 3 cioè riesco ad investire e
d’investimento e
finito.
-ROTAZIONE VELOCE: è un segno positivo;
-ROTAZIONE LENTA: è la conseguenza di vendite lontane
rispetto all’atto di produzione del
bene.
giorni? 365/2=182,5).
2)150/50
= 3 cioè riesco ad investire e
158. Catena del valore Approvvigionamenti: l'insieme di tutte quelle attività preposte
all'acquisto delle risorse necessarie alla produzione dell'output ed al
funzionamento dell'organizzazione.
Gestione delle risorse umane: ricerca, selezione, assunzione,
addestramento, formazione, aggiornamento, sviluppo, mobilità,
retribuzione, sistemi premianti, negoziazione sindacale e contrattuale,
ecc...
Sviluppo delle tecnologie: tutte quelle attività finalizzate al
miglioramento del prodotto e dei processi. Queste attività vengono in
genere identificate con il processo R&D (Research and Development).
Attività infrastrutturali: tutte le altre attività quali pianificazione,
contabilità finanziaria, organizzazione, informatica, affari legali,
direzione generale, ecc.
E l'equivalente della fattura elettronica, il vecchio registro dei
Corrispettivi corrispettivi a fine giornata viene inviato in formato XML presso lo sdi.
159.
telematici Valgono le regole della fattura elettronica
162. Bare fiscali Si tratta di un test volto a stabilire se la società oggetto di compravendita
ha svolto attività commerciale. Il test si sostanzia nella verifica, nel
biennio precedente a quello di trasferimento delle quote societarie, dei
seguenti requisiti:
Il codice per la protezione dei dati personali è sancito dal D.Lgs 196/2003
in vigore dal 1 gennaio 2004. Nel 2016 poi, è stato pubblicato in gazzetta
ufficiale dell'unione europea il nuovo regolamento generale sulla
protezione dei dati (GDPR) direttamente applicabile che è in vigore dal
maggio del 2018.
Ha lo scopo di tutelare il diritto alla riservatezza e alla tutela dei dati
personali, dove per dato personale, quindi, si intende un bene giuridico
protetto da norme.
Il dato personale è qualunque informazione riguardo una persona fisica
identificata o identificabile che viene definita interessato. Il trattamento
dei dati personali è quindi l'insieme di qualsiasi operazione o insieme di
operazioni compiute, con o senza l'ausilio di processi automatizzati,
come la raccolta, la registrazione, l'organizzazione, la conservazione, la
consultazione, l'uso e la cancellazione. La legge sulla privacy si fonda sul
170. Privacy
principio di Accountability o responsabilizzazione. Si limita infatti a
fissare i principi guisa da seguire pe ril trattamento dei dati ma è rimessa
alla responsabilità dei singoli titolari del trattamento l'individuazione
delle misure più idonee per un'effettiva tutela dei dati personali trattati.
I principi sono: liceità correttezza e trasparenza; limitazione delle finalità;
minimizzazione dei dati; esattezza; limitazione della conservazione;
integrità e riservatezza.
Uno dei principali obblighi gravanti sul titolare del trattamento è la
consegna all'interessato dell'informativa sulla privacy.
Il titolare dei dati è tenuto a conservarli con metodo idonei alla non
divulgazione, i dati possono essere utilizzati ad i fini commerciali solo se
c'è apposita autorizzazione del titolare
La violazione delle norme espone il titolare a sanzioni.
l meccanismo dell’inversione contabile, o Reverse Charge, è uno dei
metodi di applicazione ed assolvimento dell’IVA.
Il meccanismo del reverse charge ha, nella maggior parte dei casi, finalità
antievasive, di riduzione delle frodi fiscali e di contenimento del ‚divario
IVA‛ (o ‚VAT gap‛). Ossia della differenza tra l’imposta che dovrebbe
essere riscossa e quella che è effettivamente riscossa.
È essenziale notare che l’annotazione della base imponibile nel registro di
REVERSE cui agli articoli 23 o 24 del DPR n 633/72 non rileva ai fini della
171.
CHARGE determinazione del volume d’affari del cessionario o committente.
L’applicazione del reverse charge comporta, inoltre, l’assolvimento degli
obblighi comunicativi e dichiarativi IVA.
Nella maggior parte dei casi, l’applicazione dell’inversione contabile ha
un effetto finanziario, connesso al tributo in parola, nullo.
Il cedente o prestatore, infatti, se soggetto passivo nazionale, è tenuto ad
emettere la fattura di vendita senza applicazione dell’imposta.
Si intende la revisione delle srl che superano i limiti di cui all'art.2477 c.c.
Le nano imprese sono caratterizzate dalla costante sovrapposizione fra la
figura del proprietario e quella di colui che si occupa della gestione
dell’azienda. In tale contesto il proprietario conosce tutti i dipendenti,
gestisce la struttura operativa e mancano in maniera assoluta le deleghe
Revisione nelle
173. manageriali e i ruoli intermedi. L’assenza di una struttura organizzativa
nano imprese
comporta l’intervento diretto e costante del proprietario nelle attività
quotidiane di gestione.
Nel contesto delle nano imprese, in cui spesso il sistema di controllo
interno manca o è poco strutturato, l’identificazione e la valutazione del
rischio risentono quasi esclusivamente del rischio intrinseco.
Le risorse aziendali sono i beni che appartengono all’impresa. Le singole
risorse non danno un vantaggio competitivo, esso scaturisce solo nel caso
in cui via sia una combinazione vincente tra le risorse interne all’impresa
e le sue competenze. Sono le competenze aziendali le principali
determinanti di una performance superiore alla media.
Le risorse possono essere:
• Tangibili: sono le più facili da identificare e valutare poiché è il bilancio
che si occupa della loro valutazione;
• Intangibili: sono ad esempio i marchi, brevetti
• Umane: comprendono l’esperienza e lo sforzo dei dipendenti societari.
Le risorse umane non trovano posto all’interno del bilancio poiché
l’impresa non possiede i suoi dipendenti ma li assume attraverso i
contratti di lavoro.
Le competenze distintive sono le caratteristiche intrinseche e salienti di
un'impresa (attitudini, abilità, conoscenze commerciali e scientifiche),
configurabili come qualità "speciali" che permettono alla stessa di essere
risorse aziendali
più competitiva in un aspetto tecnico o organizzativo, e che di norma
174. e competenze
sono affidate ad un certo numero manager e specialisti. Esse non sono
distintive
facilmente imitabili.
In genere, le competenze distintive (chiamate anche "core competence")
sono trasversali a un'attività o ad un settore, e possono riguardare la
particolare attitudine a costruire, progettare, realizzare un prodotto o
anche a organizzare, gestire, programmare.
Non sono precisamente il Know-How, quanto piuttosto un saper fare
trasferito nei prodotti e nei servizi, anche se per certi versi sono
assimilabili ad esso. Diciamo che sono un sottoinsieme dell'esperienza
dell'azienda, che in maniera orizzontale attraversa le funzioni e pervade
l'organizzazione di un valore aggiunto che caratterizza e, appunto,
"distingue" l'azienda dalle altre.
Le core competence sono considerate un fattore determinante nel sistema
competitivo, in particolare nelle economie contemporanee, con lo
sviluppo del terziario e la necessità di una qualità come fattore distintivo
per tanti beni e servizi fungibili che si basano sulla lotta dei prezzi,
causando una curva di domanda estremamente elastica.
La rottamazione è una procedura di definizione agevolata che consente
di estinguere i debiti con l'erario senza pagare interessi, spese né altre
somme aggiuntive. In generale, essa prevede la possibilità di estinguere
il debito pagando le somme dovute a titolo di capitale e interessi, quelle a
titolo di aggio e il rimborso delle spese sostenute dall'agente della
riscossione, ma non le sanzioni, gli interessi di mora o le somme
aggiuntive.
Nel corso del 2019 è stata prevista la rottamazione (Rottamazione ter) dei
ruoli affidati all’Agente della Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31
dicembre 2017 ottenendo lo sgravio delle sanzioni amministrative e degli
interessi di mora, versando in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2019,
o nel numero massimo di diciotto rate consecutive, le somme:
a. affidate all’agente della riscossione a titolo di capitale e interessi;
b. maturate a favore dell’agente della riscossione.
Erano esclusi dalla rottamazione:
- somme dovute a seguito di recupero di aiuti di Stato;
- somme derivanti da pronunce della Corte dei Conti;
- multe, ammende e sanzioni pecuniarie afferenti sentenze penali di
condanna;
- sanzioni non collegate a violazioni tributarie, contributive,
previdenziali;
- sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada.
In relazione alle violazioni del codice della strada la rottamazione era
possibile limitatamente agli interessi.
La procedura si avviava con la presentazione della domanda all’Agenzia
175. Rottamazione
delle Entrate e Riscossioni entro il termine di decadenza del 30 aprile
2019 (successivamente posticipato al 31 luglio 2019) con la quale si
esprimeva la volontà di definire i ruoli ivi indicati, in un’unica soluzione,
entro il 31 luglio 2019, ovvero nel numero massimo di diciotto rate
consecutive, la prima e la seconda delle quali scadute il 31 luglio e il 30
novembre 2019.
Per effetto della domanda l’AER non poteva avviare azioni esecutive né
disporre fermi amministrativi e ipoteche.
Per effetto delle novità introdotte con il decreto ‚Rilancio‛, i soggetti
decaduti dalla ‚rottamazione ter‛ alla fine del 2019 potranno presentare
istanza di dilazione del debito residuo, presentando la relativa domanda
entro il 31 agosto-
Le regole della rottamazione ter prevedevano che, in caso di decadenza,
si sarebbe ripristinato il debito originario (comprensivo di sanzioni ed
interessi), senza la possibilità di chiedere la rateazione del debito residuo.
Il decreto ‚Rilancio‛ permette invece di chiedere la dilazione del debito
residuo, secondo le modalità ordinarie:
- in caso di debiti complessivi non superiori a 60.000 euro, con un
massimo di 72 rate mensili. Per debiti di importo superiore occorrerà fare
riferimento al valore dell’ISEE o ai dati di bilancio;
- la domanda potrà essere presentata in qualsiasi momento, anche in
costanza di procedura esecutiva.
I soggetti non decaduti dalla rottamazione ter al 1° gennaio 2020,
potranno avvalersi della facoltà di pagare tutte le rate scadute o in
scadenza nel corso del 2020 entro il 10 dicembre 2020.
176. Scelte aziendali
Le Sapa, come le Spa, sono società di capitali, e ad esse si applicano in
quanto compatibili le norme relative alle seconde, salvo specifica
regolamentazione. In particolare, le Sapa, come le Sas, prevedono due
categorie di soci, soci accomandati ed i soci accomandanti. Solo ai primi,
senza possibilità di esclusione, è attribuito il potere di gestione e la
qualifica di amministrazione, mentre i soci accomandanti esclusi pertanto
dall'amministrazione, si limitano alla percezione degli utili. In
conseguenza di ciò, i soci accomandati hanno una responsabilità
177. SPA e SAPA
illimitata, e rispondono delle obbligazioni sociali anche col proprio
patrimonio; si tratta però di una responsabilità sussidiaria. Al contrario, i
soci accomandanti rispondono delle obbligazioni sociali nel limite di
quanto conferito. Se tuttavia quest'ultimi violano il patto di immistione, e
dunque compiono, senza procura speciale da parte della società, atti di
gestione, questi perdono il beneficio della responsabilità limitata, senza
tuttavia acquisire la qualifica di socio accomandatario.
Differenze:
Capitale Sociale ;
I soci possono essere solo persone fisiche;
Conferimenti solo in denaro;
RIserva Legale;
Statuto (nelle srls è standard)
158
121
CONTO ECONOMICO COSTO DEL VENDUTO CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO
RICAVI DI VENDITA
RICAVI DI VENDITA
VAR RIMANENZE MATERIE PRIME
VAR RIMANENZE MATERIE PRIME VALORE DELLA PRODUZIONE
COSTO PERSONALE TECNICO ACQUISTI MATERIE
VAR MERCI
COSTI INDUSTRIALI
COSTI SERVIZI
COSTO DEI PRODOTTI FABBRICATI COSTI INDUSTRIALI ESTERNI
VARIAZIONE PRODOTTI FINITI COSTI MATERIE E SERVIZI
COSTO DELLA PRODUZIONE DI VENDUTA VALORE AGGIUNTO
PESONALE
RISULTATO LORDO INDUSTRIALE MARGINE OPERATIVO LORDO
COSTI AMMINISTRATIVI AMMORTAMENTI
COSTI COMMERCIALI ACCANTONAMENTI
COSTI AMMINISTRATIVI
RISULTATO OPERATIVA
COSTI COMMERCIALI
GESTIONE FINANZIARIA RISULTATO OPERATIVO
GESTIONE STRAORDINARIA GESTIONE PATRIMONIALE
UTILE ANTE IMPOSTE GESTIONE FINANZIARIA
GESTIONE STRAORDINARIA
IMPOSTE IMPOSTE
UTILE NETTO UTILE NETTO