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Politica dei dividendi

e buyback di azioni proprie

di Giulio Tagliavini

Premessa principale per distribuire


La politica dei dividendi è un flussi di cassa agli azionisti;
profilo della gestione finanziaria strade secondarie sono il
importante per gli effetti, com- riacquisto di azioni proprie,
plesso per le regole di conve- la distribuzione di capitale
nienza, relativamente poco co- esuberante, lo spinoff e lo
nosciuto per le logiche di fon- splitoff. Il riacquisto di azio-
do. In questo intervento si vuo- ni proprie (buyback) è abba-
le sintetizzare le regole più im- stanza diffuso e può essere
portanti e mettere a fuoco per utilizzato su base corrente,
quale motivo si vanno diffon- anche in Italia; la restituzio-
dendo considerevolmente, in ne di capitale esuberante è
questa fase del mercato, le ope- una operazione assai pecu-
razioni di buyback di azioni liare e può essere utilizzato
proprie, che sono, sotto alcuni solo in un contesto molto
profili, operazioni succedanee preciso, la regolamentazione
alla distribuzione di dividendi. tende a rendere molto vin-
Nel corso dell’esposizione si fa- colata questa possibilità; lo
rà riferimento ad una esempli- s p i n o ff è la su ddivisione
cazione stilizzata, che permette (scorporo) di una sottounità
di precisare alcuni fenomeni ri- di impresa, le cui azioni so-
levanti e di mettere a punto no attribuite agli azionisti
comportamenti razionali. dell’impresa scorporante; lo
splitoff è la suddivisione del-
Le regole base della politica dei l’impresa madre (che cessa
dividendi. di esistere) in due imprese
figlie, con conseguente attri-
Nel seguito, in modo molto buzione delle azioni. Lo spli-
schematico, vengono ricordate toff e lo spinoff si giustifica-
le regole classiche della politica no in casi in cui talune attivi-
dei dividendi. tà dell’impresa siano note-
volmente sottovalutate dai
1. I dividendi sono la strada mercati.
2. Il flusso di cassa viene attri- del costo opportunità dei
buito agli azionisti quando mezzi propri. Questa è la ra-
l’impresa non ha opportunità gione per cui, sotto la condi-
di investimento con re n d i- zione di un accettabile equi-
mento superiore al costo del librio finanziario, l’attribuzio-
capitale. Questa è la regola ne di un dividendo contri-
classica principale alla base buisce ad abbassare il costo
di una teorica politica otti- medio ponderato del passi-
male dei dividendi. In realtà vo. Vi è quindi un incentivo
si riscontra anche un buon a distribuire il dividendo se
n u m e ro di imp rese che le condizioni di indebita-
avrebbero opportunità di in- mento non si fanno, di con-
vestimento profittevoli, ma seguenza anche a tale ope-
che procedono con la distri- razione, troppo pronunciate.
buzione di dividendi. Il dividendo tende anche a
La regola suddetta è quindi rendere possibile una più ef- 95
eccessivamente semplificata. ficace diversificazione degli
Si tenga conto anche del fat- investimenti personali dell’a-
to che vi sono molte impre- zionista; questa strada è par-
se che distribuiscono divi- ticolarmente preziosa per le
dendi nello stesso esercizio imprese non quotate, per le
in cui realizzano aumenti di quali l’azionista non può al-
capitale. ternativamente alleggerire la
p ropria partecipazione per
3. Più precisamente, l’impresa fare cassa.
attribuisce infatti un dividen-
do quando riesce a sostene- 4. Le imprese tendono a modifi-
re i progetti di investimento care poco la propria politica
affrontando il debito che si dei dividendi; cercano, in al-
produce. Il costo differenzia- tri termini, di isolare la re-
le del dividendo è dato dagli munerazione ai soci dalle vi-
oneri finanziari legati all’in- cende alterne del business in
debitamento attivato dal flus- cui sono presenti. Lo sgan-
so di cassa destinato ai soci, ciamento del dividendo dalla
essendo assai modesti, alme- profittabilità di impresa è pe-
no nel breve periodo, gli ef- rò quasi impossibile, almeno
fetti sul costo opportunità nel medio termine. In ogni
dei mezzi propri. Se i soci ri- caso, l’impresa cerca di non
cevono la somma D, il costo porsi in condizione di dover
relativo è pari al tasso r per abbassare il dividendo, co-
il debito prodotto (r* D). Al municando ai soci, per tale
netto delle imposte, il costo via, la pro pria dif f i c o l t à .
è stimabile in r*D*(1-t). Co- Conseguenza di tale atteg-
me è noto, il costo del debi- giamento, si trova che le im-
to, al netto delle imposte, è p rese quotate mediamente
quasi sempre meno elevato non modificano il dividendo
da un anno all’altro. Tr a do viene pagato con un flus-
quelle che lo modificano, so di cassa; l’utile è prere-
quasi tutte le aumentano. quisito necessario ma non
Pochissime lo diminuiscono, s u fficiente; la condizione
il che vuol dire che poche sufficiente è un buon risulta-
imprese attuano una politica to economico e, simultanea-
aggressiva dei dividendi, che mente, un buon risultato fi-
è in condizione relativamen- nanziario (molte volte legato
te probabile di essere in se- alla fase del ciclo di vita del-
guito disattivata. I dividendi, l’impresa).
insomma, sono molto più re-
golari nel tempo rispetto ai 7. Secondo una scuola di pen-
livelli di utile. siero di stampo più teorico o
stilizzato, la politica dei divi-
5. Il dividendo è sempre stretta- dendi è irrilevante. Secondo
mente agganciato alla fase questo approccio, il dividen-
del ciclo di vita dell’impresa. do staccato prende il posto
Le imprese in fase di svilup- ad una uguale rivalutazione
po, o appena costituite, non del prezzo complessivo del-
sono in grado di distribuire l ’ i m p resa. Secondo questo
dividendo, anche se avesse- approccio, il dividendo mo-
ro l’utile necessario. Le im- netizza un capital gain del
prese mature hanno una po- tutto succedaneo. Il direttore
litica dei dividendi più larga; finanziario può quindi distri-
le imprese in fase di disinve- buire gli utili del passato, at-
stimento tendono ad attribui- traverso il dividendo; alter-
re ai soci importanti flussi di nativamente può distribuire
cassa. gli utili del futuro, attraverso
un capital gain; utili del pas-
6. Il punto precedente si può al- sato ed utili del futuro, se-
trimenti sintetizzare facendo condo l’approccio teorico,
riferimento alla performance sono uguali. L’esempio pre-
economica ed alla perf o r- sentato nel paragrafo succes-
mance finanziaria dell’impre- sivo comunque illustrerà con
sa. Una impresa in utile non precisione la condizione di
necessariamente pro d u c e i n d i ff e renza. In ogni caso,
flussi di cassa disponibili in nel mondo degli affari non si
modo discrezionale alla dire- ritiene mai la politica dei di-
zione finanziaria, anche per videndi irrilevante.
la distribuzione di eventuali
utili. Non è quindi vero dire 8. In caso di difformità di impo-
che il dividendo viene “pa- sizione sui dividendi e suoi
gato” con l’utile dell’eserci- capital gain, la tesi dell’indif-
zio (o di altri utili accantona- ferenza di cui al punto pre-
ti e disponibili); corrisponde cedente si trasforma nella te-
al vero invece che il dividen- si che vuole più conveniente
la soluzione meno tassata; la la pena notare che i segnali
convenienza è esattamente legati al d ivi dendo sono
data dalla differenza di im- spesso contradditori; vi sono
posizione. A dire il vero, an- sempre i mezzi e le possibi-
che se la tassazione sul divi- lità di analizzare le condizio-
dendo e quella sul capital ni dell’emittente, senza la
gain fossero del tutto uguali, necessità di affidarsi a segna-
rimane il fatto che la tassa- li non chiari.
zione del capital gain avvie-
ne quasi dappertutto al mo- 10. I dividendi in azioni (stock
mento dell’incasso, e non dividend) consistono nell’at-
“sul maturato”. Il capital tribuzione come dividendo
gain, anche in questo caso, di nuove azioni. È evidente,
risulterebbe sempre conve- e può essere facilmente mo-
niente (la scelta del momen- strato, che tali operazioni
to di tassazione più opportu- non sono in grado di creare 97
no può consentire di mirare valore, né per l’impresa, né
a compensazioni con l’esito nel portafoglio dell’investito-
di altri investimenti). re. Si tratta di operazioni “di
facciata” ed è quasi impossi-
9. I mercati finanziari tendono bile che il mercato cada nel-
ad interpretare le delibere di l’errore di valutarle di parti-
distribuzioni di dividendo colare pregio. Qualche azio-
come segnali. L’aumento del nista singolo non smaliziato
dividendo può essere un se- può comunque considerare
gnale di miglioramento delle tale operazione molto van-
condizioni finanziarie del- taggiosa. Lo stock dividend e
l’impresa, che si impegna a lo stock split (frazionamen-
sostenere nel tempo il nuo- to) sono operazioni utili per
vo livello di dividendo. La ri- gestire di tanto in tanto il va-
duzione del dividendo è ov- lore unitario dell’azione.
viamente un segnale circa le
peggiorate condizioni finan- La convenienza del dividendo
ziarie dell’emittente. Se inve-
ce una impresa non ha mai La tabella n.1 presenta l’esem-
pagato i dividendi nel passa- plicazione di riferimento.
to e decide di farlo, il segna- Si tratta di una impresa il cui at-
le potrebbe essere contro- tivo e il cui fatturato si sviluppa-
producente: non vi sono più no al tasso del 5% all’anno; gli
occasioni di investimento oneri finanziari sono il 10% del-
profittevole o si registra una la posizione finanziaria netta; il
caduta della crescita previ- reddito operativo è il 10% del
sta. Quest’ultimo era lo sche- fatturato. Si ipotizza la coinci-
ma spesso considerato nella denza tra ammortamenti ed in-
fase di rialzo delle quotazio- vestimenti di rinnovo / manu-
ni della new economy. Vale tenzione. Si ipotizza inoltre di
simulare lo sviluppo dell’impre- lirsi della leva finanziaria e del-
sa sotto la condizione che il pri- l’effetto “para-imposte” del de-
ce / earning rimanga stabilmen bito. La tabella 2 illustra invece
te al livello di 16. la dinamica aziendale ipotizzan-
La tabella 1 presenta il caso di do la distribuzione, sotto forma

Tabella 1 : Price Earning stabile - Ritenzione dell’utile*


Anno 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Assets 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
Debito 72,58 71,57 70,15 68,29 65,93 63,01 59,49 55,29 50,33 44,55 37,85
MP 22,00 27,42 33,43 40,10 47,48 55,62 64,61 74,52 85,42 97,41 110,59
Utile 5,42 6,02 6,67 7,37 8,15 8,99 9,91 10,90 11,99 13,17 14,45
Totale 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
V 150,00 157,50 165,38 173,64 182,33 191,44 201,01 211,07 221,62 232,70 244,33
C -135,00 -141,75 -148,84 -156,28 -164,09 -172,30 -180,91 -189,96 -199,46 -209,43 -219,90
RO 15,00 15,75 16,54 17,36 18,23 19,14 20,10 21,11 22,16 23,27 24,43
OF -7,26 -7,16 - 7,01 - 6,83 -6,59 -6,30 -5,95 -5,53 -5,03 -4,45 -3,79
RL 7,74 8,59 9,52 10,54 11,64 12,84 14,15 15,58 17,13 18,82 20,65
I -2,32 -2,58 -2,86 -3,16 -3,49 -3,85 - 4,25 -4,67 -5,14 -5,64 -6,19
RN 5,42 6,02 6,67 7,37 8,15 8,99 9,91 0,9 11,99 13,17 14,45
Debito / Mezzi propri
2,6 2,1 1,7 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 0,5 0,4 0,3
Roe 19,8% 18,0% 16,6% 15,5 14,6% 13,9% 13,3% 12,8% 12,3% 11,9% 11,6%
PE 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16
Capitalizzazione 86,71 96,25 106,65 118,00 130,37 143,84 158,51 174,47 191,84 210,73 231,26
Numero azioni 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Corso 0,87 0,96 1,07 1,18 1,30 1,44 1,59 1,74 1,92 2,11 2,31
* Tutti i valori sono espressi in Euro

ritenzione dell’utile / capitaliz- di dividendi, dell’80% degli utili


zazione dei dividendi lungo l’ar- annui. Si riscontra un minor ap-
co del periodo di riferimento. Al p rezzamento dell’azione, coe-
decimo anno si riscontra un rentemente con la più debole
prezzo dell’azione di 2,31 Euro struttura finanziaria risultante. Il
(da 0,8 Euro di partenza) ed prezzo sale infatti solo fino ad
una capitalizzazione di circa 231 1,32 Euro, contro 2,31 Eurodel
Euro. È del tutto ovvio notare caso della capitalizzazione degli
che la ritenzione degli utili fini- utili. Il Roe si mantiene sul livel-
sce per irrobustire la struttura fi- lo di partenza; anche il grado di
nanziaria dell’impresa, alleggeri- leva finanziaria rimane analogo
re l’incidenza degli oneri finan- al livello di partenza.
ziari, alzare l’utile e quindi por- Non è comunque semplicissimo
tare il prezzo dell’azione verso concludere circa la convenienza
l’alto. Si verifica uno scadimento o meno della distribuzione del
del Roe da collegare all’affievo- dividendo. Ci sono due punti di
vista da considerare. Sotto un strategia di capitalizzazione de-
primo profilo, nel primo caso, gli utili. La distribuzione degli
l’azionista si ritrova una capita- utili del passato definisce un va-
lizzazione complessiva di 231 lore inferiore rispetto alla distri-
Euro; nel secondo caso si ritro- buzione ai soci, attraverso il ca-
va una capitalizzazione di 132 pital gain, degli utili del futuro.
Euro, a cui va aggiunto, per la Ciò non deriva – ad evidenza
determinazione del valore della ma contrariamente a quanto os-
strategia, il montante del flusso servato in celebri manuali di fi-
dei dividendi. Tale montante, al nanza, e, quindi, per alcuni in
tasso del 10% usato in questa modo inaspettato – dal rendi-
esemplicazione, è pari a circa mento del capitale investito in
93 Euro. Ne risulta dunque che azienda più alto del tasso me-
la strategia di distribuzione dio degli impieghi finanziari
giunge ad un valore complessi- usato per i computi qui presen-
vo di circa 225 (=132+93) che è tati. Si tenga infatti presente, più 99
i n f e r i o re al valore creato alla precisamente, che “al margine”

Tabella 2 : Price Earning stabile - Distribuzione di un dividendo pari al 80% dell’utile*


Anno 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Assets 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
Debito 76,98 80,91 85,03 89,36 93,91 98,69 103,71 108,98 114,52 120,33 126,44
MP 22,00 23,02 24,09 25,22 26,40 27,64 28,94 30,30 31,73 33,23 34,80
Utile 1,02 1,07 1,12 1,18 1,24 1,30 1,36 1,43 1,50 1,57 1,65
Totale 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
V 150,00 157,50 165,38 173,64 182,33 191,44 201,01 211,07 221,62 232,70 244,33
C -135,00 -141,75 -148,84 -156,28 -164,09 -172,30 -180,91 -189,96 -199,46 -209,43 -219,90
RO 15,00 15,75 16,54 17,36 18,23 19,14 20,10 21,11 22,16 23,27 24,43
OF -7,70 -8,09 -8,50 -8,94 -9,39 -9,87 -10,37 -10,90 -11,45 -12,03 -12,64
RL 7,30 7,66 8,03 8,43 8,84 9,27 9,73 10,21 10,71 11,24 11,79
I -2,19 -2,30 -2,41 -2,53 -2,65 -2,78 -2,92 -3,06 -3,21 -3,37 -3,54
RN 5,11 5,36 5,62 5,90 6,19 6,49 6,81 7,15 7,50 7,87 8,25
Dividendo -4,09 -4,29 -4,50 -4,72 -4,95 -5,19 -5,45 -5,72 -6,00 -6,29 -6,60
Debito mezzi propri
3,3 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,5 3,5
Roe 22,2% 22,3% 22,3% 22,3% 22,4% 22,4% 22,5% 22,5% 22,6% 22,6% 22,6%
PE 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16
Capitalizzazione 81,78 85,79 89,99 94,39 99,02 103,88 108,98 114,33 119,95 125,85 132,04
Numero azioni 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Corso 0,82 0,86 0,90 0,94 0,99 1,04 1,09 1,14 1,20 1,26 1,32
Montante
dividendi 10,61 10,11 9,64 9,20 8,77 8,36 7,98 7,61 7,26 6,92 6,60
Sommatoria
dividendi 93,07
* Tutti i valori sono espressi in Euro
l’impresa investe sempre la ca- della valutazione di convenien-
pitalizzazione dell’utile ritenuto za tra distribuzione e capitaliz-
nella riduzione del debito finan- zazione è molto chiara; ben più
ziario, con il risparmio del tasso difficile la sua applicazione in
medio di onerosità del debito ragione del fatto che richiede
( s e m p re il 10% nell’esempio). una considerazione dei tempi
Gli effetti sul costo opportunità lunghi di previsione finanziaria.
dei mezzi propri sono in genere È evidente che se invece i divi-
assai modesti e trascurabili nel dendi fossero reinvestiti dai re-
breve – medio termine. Tenen- lativi percettori ad un tasso su-
do conto di un effetto di scudo periore al rendimento marginale
fiscale del 30%, ne deriva che, dell’impresa che distribuisce il
nell’esempio, il rendimento net- dividendo, la strategia di distri-
to marginale dei capitali ritenuti buzione creerebbe valore ulte-
e capitalizzati è del 7%. Consi- riore, e non lo distruggerebbe,
derando che i flussi di reddito come qui risulta. Sotto un se-
f u t u ro vengono attualizzati al condo profilo di valutazione, è
6,25% (corrispondentemente al evidente che la strategia di ri-
reciproco del moltiplicatore 16), tenzione / distribuzione modifi-
ritenere gli utili ed impiegarli al ca la solidità finanziaria dell’im-
7% in una situazione in cui il presa, la sua capacità di cresce-
rendimento preteso dagli azio- re, la sua capacità di affrontare
nisti è solo il 6,25%, crea valore. fasi basse del ciclo economico.
Si noti infatti che valutare l’im- La misurazione di questa conve-
presa 16 volte l’utile corrispon- nienza è certamente più com-
de esattamente ad ipotizzare plessa, non essendo riconduci-
una serie di utili costanti (una bile ad un solo ed univoco indi-
rendita a rata costante) ed a catore; è tuttavia evidente che
scontarla al tasso del 6,25% (pa- il giudizio su questo pro f i l o
ri a 1/16). In termini più gene- si deve basare su un quadro
rali, quando il price / earning è idoneo di pianificazione finan-
elevato, si crea valore capitaliz- ziaria.
zando l’utile, quando il price /
earning è modesto, si crea valo- Il buyback alternativo
re distrib uendo dividendo,
avendo come riferimento il tas- Come è stato precedentemente
so medio del debito, non il ren- chiarito, lo stacco di dividendi
dimento medio dell’attivo (vedi è, almeno per certi versi, simile
in allegato una analisi di questo al riacquisto di azioni proprie.
punto). È evidente che la distri- In realtà vi sono alcune impor-
buzione del dividendo trasferi- tanti differenze che devono es-
sce il vantaggio finanziario del- sere chiarite con precisione.
l’impresa in capo all’azionista, La tabella 3 ipotizza di costruire
che però non usufruisce del fe- una flusso di operazioni di buy-
nomeno del vantaggio fiscale back corrispondenti, come som-
del debito finanziario. La logica ma, al flusso di dividendi pre-
sentati alla tabella 2. I flussi fi- La tabella 3, raffrontata con la
nanziari sono corrispondenti nei tabella 2, mostra l’elemento che
due casi; per l’azionista è quindi crea vantaggio del buyback ri-
indifferente, in linea di massima spetto alla distribuzione di divi-
e prescindendo dal profilo fisca- dendi. Il buyback, pur avendo
le personale, l’opzione dividen- flussi finanziari identici, tende a
do e l’opzione buyback, fatto ridurre il numero delle azioni in
salvo naturalmente il meccani- circolazione e quindi contribui-
smo di attribuzione paritetica sce a rafforzare l’utile per azio-
agli azionisti della possibilità di ne e, di conseguenza, il suo
v e n d e re una quota delle pro- corso. Il Roe si mantiene al li-
prie azioni. È evidente che lo vello elevato, come nel caso
stacco di dividendi è per sua della capitalizzazione dell’utile.

Tabella 3 : Price Earning stabile - Buyback corrispondente*


Anno 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 10
Assets 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
Debito 76,98 80,91 85,03 89,36 93,91 98,69 103,71 108,98 114,52 120,33 126,44
MP 22,00 23,02 24,09 25,22 26,40 27,64 28,94 30,30 31,73 33,23 34,80
Utile 1,02 1,07 1,12 1,18 1,24 1,30 1,36 1,43 1,50 1,57 1,65
Totale 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
V 150,00 157,50 165,38 173,64 182,33 191,44 201,01 211,07 221,62 232,70 244,33
C -135,00 -141,75 -148,84 -156,28 -164,09 -172,30 -180,91 -189,96 -199,46 -209,43 -219,90
RO 15,00 15,75 16,54 17,36 18,23 19,14 20,10 21,11 22,16 23,27 24,43
OF -7,70 -8,09 -8,50 -8,94 -9,39 -9,87 -10,37 -10,90 -11,45 -12,03 -12,64
RL 7,30 7,66 8,03 8,43 8,84 9,27 9,73 10,21 10,71 11,24 11,79
I -2,19 -2,30 -2,41 -2,53 -2,65 -2,78 -2,92 -3,06 -3,21 -3,37 -3,54
RN 5,11 5,36 5,62 5,90 6,19 6,49 6,81 7,15 7,50 7,87 8,25
Dividendo - - - - - - - - - - -
Debito mezzi propri
3,3 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,5 3,5
Roe 22,2% 22,3% 22,3% 22,3% 22,4% 22,4% 22,5% 22,5% 22,6% 22,6% 22,6%
PE 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16
Capitalizzazione 81,78 85,79 89,99 94,39 99,02 103,88 108,98 114,33 119,95 125,85 132,04
Numero azioni 100 95 90,25 85,7375 81,45063 77,37809 73,50919 69,83373 66,34204 63,02494 59,87369
Corso 0,82 0,90 1,00 1,10 1,22 1,34 1,48 1,64 1,81 2,00 2,21
Capitale da impiegare
-4,09 -4,29 -4,50 -4,72 -4,95 -5,19 -5,45 -5,72 -6,00 -6,29 -6,60
Azioni acquisibili
-5,00 -4,75 -4,51 -4,29 -4,07 -3,87 -3,68 -3,49 -3,32 -3,15 -2,99
* Tutti i valori sono espressi in Euro

natura paritetica, mentre il buy- È vero che si potrebbe obiettare


back può essere paritetico, ma che l’investitore razionale do-
può anche non esserlo. v rebbe pro c e d e re a rivedere
l’attribuzione del multiplo price te” dell’esempio è la costanza
/ earning in conseguenza della del moltiplicatore price / ear-
distribuzione di riserve patrimo- ning tra i due scenari di riten-
niali (via dividendo o via pay- zione e distribuzione degli utili.
back); è anche vero però il fatto È vero che, sotto il profilo teori-
che ciò non avviene, o avviene co, tale moltiplicatore deve te-
solo in parte, o avviene solo in nere conto del livello di rischio
modo impreciso. e di redditività delle due impre-
L’acquisto di azioni proprie ha se. Essendo diversi i due accen-
un effetto tecnico di sostegno nati aspetti, ne deriverebbe una
del prezzo, di non immediata diversità di moltiplicatore. Tut-
percezione. La distribuzione de- tavia, non è affatto detto che il
gli utili ha invece un eff e t t o mercato sia in condizione di dif-
molto più complesso sul prez- ferenziare con precisione le due
zo; principalmente influisce in situazioni; l’ipotesi “forte” di co-
senso peggiorativo sul prezzo, stanza del moltiplicatore è quin-
anche se si potrebbe ipotizzare di di rilievo pratico.
un effetto di annuncio positivo.
Il grafico 1, che riprende il dato
Seguendo questa strategia, l’im- del prezzo dell’azione dalle tre
presa riesce a sostenere il pro- precedenti tabelle, mette in evi-
prio corso a 2,21 Euro, mentre denza che la strategia dei pay-
con la distribuzione di dividen- back in pratica permette di evi-
di, finanziariamente analoga, il tare che la distribuzione ai soci
prezzo si riduceva a 1,32 Euro. di risorse finanziarie abbia effet-
Occorre inoltre sottolineare che to sul corso dell’azione, che ri-
una ipotesi indubbiamente “for- mane quasi al livello della riten-

Grafico 1
Grafico 1 - Price earning stabile - Andamento del prezzo

_ 2,50

_ 2,00

_ 1,50

_ 1,00

_ 0,50

_ 0,00
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Anno

Ritenzione Dividendo Buyback


zione dell’utile. La strada del di- da che permette di raggiungere
videndo, invece, ha un forte ef- questo obiettivo.
fetto peggiorativo del pre z z o
dell’azione. Non è corretto so- Il confronto tra il grafico 1 ed il
stenere che tale effetto peggio- grafico 2 mette bene in evidenza
rativo sia negativo in sé. il buon risultato del payback,
p a r t i c o l a rmente di rilievo in
Di certo l’abbassamento del cor- un contesto in cui il parametro
so è incoerente con una strate- di giudizio della gestione finan-
gia di incremento nel medio ter- ziaria sia l’apprezzamento del-
mine del valore per l’azioni, di l’azione.

Grafico 2
Grafico 2 - Price earning stabile - Andamento della capitalizzazione

_ 250,00
10
_ 200,00

_ 150,00

Ritenzione
Dividendo
Buyback

_ 100,00

_ 50,00

_ 0,00
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Anno

cui, appunto, il prezzo dell’azio- Aumento di capitale o buyback a


ne è il principale indicatore. seconda della fase del mercato

Il grafico 2 mostra invece che Questo paragrafo viene dedica-


dividendo e buyback hanno to alla verifica di cosa accade in
uguale effetto sulla capitalizza- ipotesi di ciclo del price / ear-
zione (intesa come prodotto del ning. Si ipotizza che il mercato
prezzo di una azione per il nu- valuti mediamente l’utile 16 vol-
mero delle azioni in circolazio- te, ma esprima anche periodi
ne). La ritenzione dell’utile (pas- euforici, in cui il price / earning
saggio a riserva dell’utile) ha, arriva a 35, ed esprima poi pe-
ovviamente, un importante ef- riodi di depressione delle quo-
fetto sulla crescita dei valori bor- tazioni, in cui il price / earning
sistici complessivi; è l’unica stra- arriva a 6. Questa alternanza di
rialzi e ribassi rispecchia la dina- l’accrescimento del prezzo del-
mica reale del mercato azionario l’azione è pronunciato, simil-
e può essere presa come riferi- mente al caso della tabella 1.
mento per la messa a punto di Una più accentuata variazione
strategia di comportamento. al rialzo del prezzo si ottiene
nelle fasi euforiche del mercato.
Per costruire un esempio signifi- I l p rezzo finale dell’azione è,
cativo di un intero ciclo del mer- comunque, sempre 2,31 Euro.
cato si ipotizza che al decimo La dinamica del prezzo è legata
anno il moltiplicatore price / anche alle condizioni di mercato
earning torni a 16; ciò consente ma, se al decimo anno il price /
di effettuare confronti anche con earning torna a 16, non si sono
le situazioni prima esaminate. avute conseguenze sul risultato
La tabella 4 illustra il caso della finale in termini di prezzo.
ritenzione degli utili; in essa, La tabella 5 mostra il caso della
ogni variabile è stata tenuta distribuzione di dividendi. An-
eguale alle proiezioni presenta- che adesso il risultato è molto

Tabella 4 : Ciclo del price earning -Ritenzione dell’utile*


Anno 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Assets 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
Debito 72,58 71,57 70,15 68,29 65,93 63,01 59,49 55,29 50,33 44,55 37,85
MP 22,00 27,42 33,43 40,10 47,48 55,62 64,61 74,52 85,42 97,41 110,59
Utile 5,42 6,02 6,67 7,37 8,15 8,99 9,91 10,90 11,99 13,17 14,45
Totale 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
V 150,00 157,50 165,38 173,64 182,33 191,44 201,01 211,07 221,62 232,70 244,33
C -135,00 -141,75 -148,84 -156,28 -164,09 -172,30 -180,91 -189,96 -199,46 -209,43 -219,90
RO 15,00 15,75 16,54 17,36 18,23 19,14 20,10 21,11 22,16 23,27 24,43
OF -7,26 -8,09 -7,01 -6,83 -6,59 -6,30 -5,95 -5,53 -5,03 -4,45 -3,79
RL 7,74 8,59 9,52 10,54 11,64 12,84 14,15 15,58 17,13 18,82 20,65
I -2,32 -2,58 -2,86 -3,16 -3,49 -3,85 -4,25 -4,67 -5,14 -5,64 -6,19
RN 5,42 6,02 6,67 7,37 8,15 8,99 9,91 10,90 11,99 13,17 14,45
Debito mezzi propri
2,6 2,1 1,7 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 0,5 0,4 0,3
Roe 19,8% 18,0% 16,6% 15,5% 14,6% 13,9% 13,3% 12,8% 12,3% 11,9% 11,6%
PE 16 16 25 35 25 16 16 8 6 8 16
Capitalizzazione 86,71 96,25 166,64 258,12 203,70 143,84 158,51 87,24 71,94 105,37 231,26
Numero azioni 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Corso 0,87 0,96 1,67 2,58 2,04 1,44 1,59 0,87 0,72 1,05 2,31
* Tutti i valori sono espressi in Euro

te alla tabella 1, con eccezione, simile a quello della tabella 1.


appunto, dell’evoluzione del L ’ a p p rezzamento del pre z z o
price / earning. Si vede che dell’azione, al decimo anno, ar-
riva ancora a 1,32 Euro, non es- back nella fase depressa, per lo
sendo rilevanti gli sbalzi di prezzo stesso controvalore. L’obiettivo
coerenti con le oscillazioni al rialzo di tale operazione non è conse-
ed al ribasso del mercato. Anche guire una raccolta di mezzi fi-
in questo caso, la rilevanza degli nanziari finalizzata allo sviluppo

Tabella 5 : Ciclo del price earning – Distribuzione di un dividendo pari all’80% dell’utile *
Anno 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Assets 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
Debito 76,98 80,91 85,03 89,36 93,91 98,69 103,71 108,98 114,52 120,33 126,44
MP 22,00 23,02 24,09 25,22 26,40 27,64 28,94 30,30 31,73 33,23 34,80
Utile 1,02 1,07 1,12 1,18 1,24 1,30 1,36 1,43 1,50 1,57 1,65
Totale 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
V 150,00 157,50 165,38 173,64 182,33 191,44 201,01 211,07 221,62 232,70 244,33
C -135,00 -141,75 -148,84 -156,28 -164,09 -172,30 -180,91 -189,96 -199,46 -209,43 -219,90 10
RO 15,00 15,75 16,54 17,36 18,23 19,14 20,10 21,11 22,16 23,27 24,43
OF -7,70 -8,09 -8,50 -8,94 -9,39 -9,87 -10,37 -10,90 -11,45 -12,03 -12,64
RL 7,30 7,66 8,03 8,43 8,84 9,27 9,73 10,21 10,71 11,24 11,79
I -2,19 -2,30 -2,41 -2,53 -2,65 -2,78 -2,92 -3,06 -3,21 -3,37 -3,54
RN 5,11 5,36 5,62 5,90 6,19 6,49 6,81 7,15 7,50 7,87 8,25
Dividendo -4,09 -4,29 -4,50 -4,72 -4,95 -5,19 -5,45 -5,72 -6,00 -6,29 -6,60
Debito mezzi propri
3,3 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,5 3,5
Roe 22,2% 22,3% 22,3% 22,3% 22,4% 22,4% 22,5% 22,5% 22,6% 22,6% 22,6%
PE 16 16 25 35 25 16 16 8 6 8 16
Capitalizzazione 81,78 85,79 140,60 206,49 154,72 103,88 108,98 57,17 44,98 62,92 132,04
Numero azioni 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Corso 0,82 0,86 1,41 2,06 1,55 1,04 1,09 0,57 0,45 0,63 1,32
Montante dividendi
10,61 10,11 9,64 9,20 8,77 8,36 7,98 7,61 7,26 6,92 6,60
Sommatoria dividendi 93,07
* Tutti i valori sono espressi in Euro

sbalzi di prezzo è circoscritta all’in- dell’impresa, ma sfruttare le dif-


terno delle fasi stesse del mercato. ferenze di quotazione per por-
La tabella 6 illustra invece una tare a proprio vantaggio i diffe-
strategia, basata sul buyback, renziali di diluizione / antidilui-
più complessa e raffinata rispet- zione delle nuove azioni emes-
to a quella pre c e d e n t e m e n t e se / ricomprate. Più esattamen-
presentata. te, si procede all’aumento del
capitale nella fase in cui il prez-
Ora si ipotizza di effettuare un zo dell’azione è più alto ed al
aumento di capitale nella fase buyback nella fase in cui i prez-
euforica del mercato ed un buy- zi sono maggiormente conve-
Tabella 6 : Ciclo del price earning – Aumento di capitale e buyback *
Anno 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Assets 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
Debito 76,98 80,91 85,03 89,36 93,91 98,69 103,71 108,98 114,52 120,33 126,44
MP 22,00 23,02 24,09 25,22 26,40 27,64 28,94 30,30 31,73 33,23 34,80
Utile 1,02 1,07 1,12 1,18 1,24 1,30 1,36 1,43 1,50 1,57 1,65
Totale 100,00 105,00 110,25 115,76 121,55 127,63 134,01 140,71 147,75 155,13 162,89
V 150,00 157,50 165,38 173,64 182,33 191,44 201,01 211,07 221,62 232,70 244,33
C -135,00 -141,75 -148,84 -156,28 -164,09 -172,30 -180,91 -189,96 -199,46 -209,43 -219,90
RO 15,00 15,75 16,54 17,36 18,23 19,14 20,10 21,11 22,16 23,27 24,43
OF -7,70 -8,09 -8,50 -8,94 -9,39 -9,87 -10,37 -10,90 -11,45 -12,03 -12,64
RL 7,30 7,66 8,03 8,43 8,84 9,27 9,73 10,21 10,71 11,24 11,79
I -2,19 -2,30 -2,41 -2,53 -2,65 -2,78 -2,92 -3,06 -3,21 -3,37 -3,54
RN 5,11 5,36 5,62 5,90 6,19 6,49 6,81 7,15 7,50 7,87 8,25
Dividendo -4,09 -4,29 -4,50 -4,72 -4,95 -5,19 -5,45 -5,72 -6,00 -6,29 -6,60
Debito mezzi propri
3,3 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,5 3,5
Roe 22,2% 22,3% 22,3% 22,3% 22,4% 22,4% 22,5% 22,5% 22,6% 22,6% 22,6%
PE 16 16 25 35 25 16 16 8 6 8 16
Capitalizzazione 81,78 85,79 140,60 206,49 154,72 103,88 108,98 57,17 44,98 62,92 132,04
Numero azioni 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Corso 0,82 0,86 1,41 2,06 1,55 1,04 1,09 0,57 0,45 0,63 1,32

Aumento di Capitale 40,00


Numero azioni 19,37

Payback 40,00
Numero azioni 75,78

* Tutti i valori sono espressi in Euro

nienti. Il grafico 3 a pag. anche nell’ipotesi di distribuzio-


seguente, che sintetizza i livelli ne dell’80% degli utili sotto for-
raggiunti dal prezzo nelle tre ma di dividendo. Il grafico 4 a
ipotesi appena esaminate, mo- pag. dimostra che la capitalizza-
stra che la strategia di aumento zione complessiva dell’impresa
del capitale / payback è partico- viene massimizzata con la riten-
larmente profittevole. Il prezzo zione degli utili, e magari con
giunge infatti a 3,11 Euro. Que- ulteriori aumenti di capitale.
sto risultato, assai pronunciato, L’effetto sul prezzo delle azioni
è stato raggiunto dopo aver di- viene tuttavia massimizzato at-
stribuito dividendi. Lo sfrutta- traverso la strategia di governo
mento del ciclo di borsa per im- del ciclo azionario, che permet-
premere un effetto antidiluitivo te di distribuire dividendi senza
al valore delle azioni permette subire conseguenze rilevanti.
infatti di accre s c e re il pre z z o È utile sottolineare che nell’e-
Grafico 3
Grafico 3 - Ciclo del price earning - Andamento del prezzo

_ 3,50

_ 3,00

_ 2,50

_ 2,00
Ritenzione
Dividendo
Buyback
_ 1,50

_ 1,00

_ 0,50
10
_ 0,00
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Anno

Grafico 4
Grafico 4 - Ciclo del price earning - Andamento della capitalizzazione

_ 300,00

_ 250,00

_ 200,00

Ritenzione
_ 150,00 Dividendo
Buyback

_ 100,00

_ 50,00

_ 0,00
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Anno

semplificazione qui considerata, mento di capitale con finalità


si è preso in esame una impresa industriali, né vi sono problemi
che gode di una buona autono- a pro c e d e re con il riacquisto
mia finanziaria. Tale impre s a delle azioni proprie, essendovi
non necessita dunque di au- la disponibilità delle necessarie
risorse finanziarie. L’analisi di strategia complessa di aumenti
un caso reale non è spesso così di capitale e buyback consente
semplice: i problemi del gover- di giungere a 19 centesimi, pur
no del ciclo azionario – qui pre- pagando i dividendi. È evidente
sentato – si sommano al proble- che il risultato è causato dalla
ma del governo della leva finan- riduzione del numero delle
ziaria, nei suoi aspetti economici azioni in circolazione; gli anali-
e di equilibrio finanziario. sti finanziari sono consapevoli
La tabella 7 mostra infine l’evo- di questo fenomeno: l’incre-
luzione dell’utile per azione mento dell’EPS è causato da 5 a
(EPS – earning per share) nel 8 centesimi dal miglioramento
tre casi considerati alle tabelle della redditività e da 8 a 19 cen-
4, 5 e 6. La capitalizzazione del- tesimi dalle manovre sul capita-
l’utile permette di passare da un le. È tuttavia evidente che il let-
EPS di 5 centesimi ad un EPS di tore del bilancio, anche quello
14 centesimi circa. La distribu- relativamente smaliziato, tende
zione di dividendi permette di ad attribuire tutto il passaggio
raggiungere solo 8 centesimi. La dell’EPS da 5 a 19 centesimi al

Tabella 7 *
Anno 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Utile per azione (centesimi di Euro)
Capitalizzazione utile 5,42 6,02 6,67 7,37 8,15 8,99 9,91 10,90 11,99 13,17 14,45
Dividendo 5,11 5,36 5,62 5,90 6,19 6,49 6,81 7,15 7,50 7,87 8,25
Strategia complessa 5,11 5,36 5,62 5,90 7,56 7,85 8,15 8,47 8,80 18,52 19,41
* Tutti i valori sono espressi in Euro

Tabella 8
Impresa Paese Valore del programma di Buyback
Wal-Mart Usa 5 miliardi di dollari
Cisco Usa 8 miliardi di dollari
Citigroup Usa 2 miliardi di dollari
Pepsi Usa 5 miliardi di dollari
Merck Usa 10 miliardi di dollari
Basf Germania 1,3 miliardi di euro nel 2001 – 5% del capitale
500 milioni di euro nel 2002 – 2,4 % del capitale
Schering Germania 250 milioni di euro
Deusche Bank Germania 10% del capitale
Alliance & Leicester UK 200 milioni di sterline
Colt UK 13 milioni di sterline
Novartis Svizzera 4 miliardi di franchi svizzeri
Recordati Italia 10% del capitale

Fonte: Il Sole 24 Ore, 24 Agosto 2002


miglioramento della gestione in- rimane di rilievo è quello di va-
dustriale. Nella fase attuale ci lore del patrimonio netto com-
troviamo con moltiplicatori di plessivo, analogo per certi versi
borsa piuttosto bassi, in relazio- a quello sopra utilizzato di capi-
ne ad una fase di depressione, talizzazione di borsa. Come è
forse eccessiva, del merc a t o evidenziato dal grafico 4, la
azionario. È evidente che la strategia complessa in discussio-
pressione a realizzare operazio- ne non apporta alcun vantaggio
ni di buyback coerenti con la al valore complessivo dell’im-
strategia della tabella 6 è molto presa e diviene quindi del tutto
forte, al fine di sostenere gli inutile per imprese non quotate.
EPS. Anche nel 1988, dopo la La strategia complessa non crea
caduta del mercato, si realizza- valore, sembra solo che lo fac-
rono numerosi programmi di cia. Se non ci sono investitori
riacquisto di azioni proprie; nel- esterni al gruppo di comando,
la fase attuale si ha notizia di non vale certo la pena avviare 10
ingenti programmi di buyback, questa strategia.
riassunti nella tabella 8. Essi È evidente che le imprese non
hanno l’obiettivo a breve di raf- quotate devono gestire il pro-
f o r z a re la domanda di titoli, blema dei dividendi sotto il vin-
causando un rallentamento del- colo prioritario delle esigenze di
la caduta in atto, coerentemente reddito dei soci, o almeno di
con i prezzi convenienti; essi quelli determinanti per la gover-
hanno anche una funzione di nance aziendale.
ostacolo a take over ostili o, co- Una ulteriore serie di vincoli è
munque, di rafforzamento delle rappresentata dalle esigenze fi-
posizioni azionarie di controllo. nanziarie dell’impresa, che pos-
Più a medio termine, i buyback sono essere coerenti o poco
costruiscono i supporti dei fon- coerenti con la distribuzione di
damentali – attraverso il raffor- un flusso finanziario ai soci.
zamento degli EPS – per il suc- L’ottenimento di un risultato
cessivo re c u p e ro del merc a t o economico della gestione non
borsistico. garantisce, infatti, un corrispon-
dente risultato finanziario; po-
Il caso delle imprese non quotate trebbe capitare che il risultato
economico non sia accompa-
Con riguardo alle società non gnato da un situazione finanzia-
quotate, la strategia complessa ria di sufficiente equilibrio per
sopra delineata (aumento di ca- s o s t e n e re una uscita di cassa
pitale e buyback a seconda dei corrispondente.
casi) non è in grado di apporta-
re vantaggi effettivi. Ciò deriva Per l’impresa non quotata, la
dal fatto che il concetto di prez- scelta tra dividendo e buyback
zo della singola azione non è di è condizionata solo da due ele-
rilievo nella impresa non quota- menti: la variabile fiscale e la
ta; al contrario il concetto che pariteticità tra i soci.
Allegato tica del dividendo e creazione
di valore. Se il price / earning
La tabella 9 seguente illustra il è elevato, è poco opportuno
legame tra price / earning, poli- deliberare dividendi in quanto,

Tabella 9 : Ritenzione dell’utile*


PE alto PE di equilibrio PE basso

Anno 0 1 0 1 0 1

Assets 100,00 105,00 100,00 105,00 100,00 105,00

Debito 72,58 71,57 72,58 71,57 72,58 71,57


MP 22,00 27,42 22,00 27,42 22,00 27,42
Utile 5,42 6,02 5,42 6,02 5,42 6,02
Totale 100,00 105,00 100,00 105,00 100,00 105,00

V 150,00 157,50 150,00 157,50 150,00 157,50


C -135,00 -141,75 -135,00 -141,75 -135,00 -141,75
RO 15,00 15,75 15,00 15,75 15,00 15,75
OF -7,26 -7,16 -7,26 -7,16 -7,26 -7,16
RL 7,74 8,59 7,74 8,59 7,74 8,59
I -2,32 -2,58 -2,32 -2,58 -2,32 -2,58
RN 5,42 6,02 5,42 6,02 5,42 6,02

Debito/Mezzi propri 2,6 2,1 2,6 2,1 2,6 2,1


ROE 19,8% 18,0% 19,8% 18,0% 19,8% 18,0%
PE 30 30 14,3 14,3 8 8
Capitalizzazione 162,58 180,46 77,42 85,93 43,35 48,12
Numero azioni 100 100 100 100 100 100
Corso 1,63 1,80 0,77 0,86 0,43 0,48
Valore complessivo 180,46 85,93 48,12

Ipotesi di distribuzione dell’utile


Utile distribuito all’ 1/1 -5,42 -5,42 -5,42
Montante -5,96 -5,96 -5,96
Maggiori OF netti -0,38 -0,38 -0,38
RN 5,64 5,64 5,64
PE 30 30 14,3 14,3 8 8
Capitalizzazione 169,08 80,52 45,09
Valore complessivo 174,50 85,93 50,51

Valore creato dalla distribuzione dell’utile -5,96 - 2,38


% di creazione del valore -3,3% 0,0% 5,0%
* Tutti i valori sono espressi in Euro
essendo il rendimento implicito nario e si lega anche alle buone
desiderato dai soci sui capitali p rospettive di sviluppo delle
investiti in impresa mediamente imprese caratterizzate da molti-
contenuto, il valore cresce con plicatori aggressivi. Lo sviluppo
la ritenzione, attraverso il mec- richiede infatti risorse finanzia-
canismo dell’attualizzazione del rie aggiuntive per sostenere gli
s o v r a reddito marginale (pari investimenti di solito necessari.
agli oneri finanziari risparmiati). Si sottolinea che l’effetto sul va-
lore della politica del dividendo
Se il price / earning è invece risulta, sulla base dell’esempio
modesto, è sempre opportuno seguente, piuttosto pronunciata.
deliberare dividendi, in quanto
il rendimento richiesto ai capita-
li investiti in impresa è alto; il
rendimento marginale degli utili
ritenuti, sempre pari agli oneri 11
finanziari risparmiati, è insuffi-
ciente. Se il price / earning è
elevato, conviene distribuire gli
utili del futuro (che, in pratica,
vengono percepiti in modo fa-
vorevole ed inglobati in capital
gain sostanziosi); se il price /
earning è basso, conviene distri-
buire gli utili già realizzati.

Al price / earning di equilibrio


– pari a 1/r – è indifferente di-
stribuire o ritenere utili. In prati-
ca, si deve confrontare il price /
earning con il reciproco del tas-
so medio del debito oneroso.

In questo esempio si è ipotizza-


to lo stesso tasso per il rendi-
mento dei capitali attribuiti ai
soci e per il costo finanziario
del debito dell’impresa. In caso
di tassi a livelli diversi, l’indivi-
duazione del price / earning di
i n d i ff e renza è poco più com-
plesso. La politica di non distri-
buzione del dividendo quando
il price / earning è elevato è
coerente con l’esperienza delle
fasi euforiche del mercato azio-

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