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SCHEMA DI SINTESI
RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1 19
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ASPETTI GENERALI
FLUSSO DI CASSA • L’oggetto di studio del rendiconto • Il flusso di cassa della gestione è la differenza
DELLA GESTIONE finanziario è il flusso di cassa tra il saldo liquido di inizio periodo e il saldo
della gestione. liquido di fine periodo.
CONCETTO TECNICO • Il concetto tecnico alla base della redazione del rendiconto finanziario è la ricon-
ciliazione tra il risultato economico e finanziario; questo significa che è necessario
comprendere quali scritture contabili hanno “toccato” l’utile ma non la liquidità.
• Partita • Le scritture contabili che caratterizzano la partita doppia sono
doppia e riassumibili in questi 2 insiemi:
rendiconto .. scritture di conto economico con contropartita di stato patrimoniale
finanziario (es: acquisti a fornitori oppure clienti a vendite);
.. scritture di stato patrimoniale con contropartita di stato patrimoniale
(es: fornitori a banca oppure banca a clienti).
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CASO PRATICO
PRINCIPALI • Le principali variabili che concorrono perlopiù alla variazione del flusso di cassa
DETERMINANTI sono le seguenti:
DEL FLUSSO DI CASSA .. autofinanziamento (utile + costi non monetari – ricavi non monetari);
.. variazione magazzino;
.. variazione del capitale circolante netto;
.. investimenti;
.. variazione mutui e finanziamenti.
31.12.2010 31.12.2011
A) TOTALE IMMOBILIZZAZIONI 2.343.295 2.441.413
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Tavola n. 1 (segue)
31.12.2010 31.12.201 1
IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 262.576 233.902
Imprese collegate
(f/do svalutazione partecipaz. in impr. coll.)
Imprese controllanti
(f/do svalutaz. partecipaz. in impr. controllanti)
5) Acconti 0 185.383
Acconti su forniture di merci 185.383,00
DISPONIBILITÀ E LIQUIDITAÀ
À
13.875.715 17.645.381
IMMEDIATE
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Tavola n. 1 (segue)
31.12.2010 31.12.2011
1) Prestito obbligazionario 0 0
2) Debiti verso banche 7.090.721 10.915.917
Mutuo passivo 1 106.781,00 114.485,00
Mutuo passivo 2 500.000,00 541.991,00
Mutuo passivo 3
Mutuo passivo 4
Mutuo passivo 5
C/c passivo
Anticipi Riba 6.483.940,00 10.259.441,00
5) Debiti verso fornitori 6.135.034 5.813.363
Fornitori Italia 6.135.034,00 5.813.363,00
7) Debiti verso imprese controllate 107.701 153.795
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31.12.2001
1) RICAVI NETTI DI VENDITA 22.975.37 8
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Tavola n. 2 (segue)
31.12.2001
E) RISULTATO ANTE GESTIONE STRA. 1.090.146
(1+2+3-4-5-6-7+8-9+10+11-12)
13) RIVALUTAZIONI 0
14) SVALUTAZIONI 0
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COME REDIGERE • Step 1 • Appaiare gli stati patrimoniali relativi al peri- • Si consiglia una riclas-
IL RENDICONTO odo per il quale si desidera monitorare il flusso sificazione “minima” delle voci
FINANZIARIO di cassa. patrimoniali che separi net-
DEI FLUSSI DI CASSA Per monitorare il flusso di cas- tamente attivo a lungo ter-
sa dell’esercizio 2011 è ne- mine, attivo entro 12 mesi,
cessario mettere uno in fian- passivo a lungo termine, pas-
Esempio sivo entro 12 mesi.
co all’altro lo Stato Patrim-
oniale al 31.12.2011 e lo Sta-
to Patrimoniale al 31.12.2010.
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COME REDIGERE • Step 6 Utilizzo t.f.r.
IL RENDICONTO (segue)
FINANZIARIO • Nell’esempio in questione è calcolato utilizzando la seguente formula:
DEI FLUSSI DI CASSA fondo t.f.r. al 31.12.2010 + accantonamento al fondo t.f.r.
(segue) nell’esercizio 2011 – fondo t.f.r. al 31.12.2011
Segno
Poste di bilancio interessate
algebrico
fondi t.f.r. al 31.12.2010
+
(Stato Patrimoniale o413)
accantonamento al fondo t.f.r. nell’esercizio 2011
+
(Conto Economico r52)
fondi t.f.r. al 31.12.2011
-
(Stato Patrimoniale s413)
= Utilizzo fondo t.f.r. nel corso dell’esercizio 2011
Variazione mutui
• La variazione dei mutui è la semplice differenza tra il valore dei mutui al tempo
t+1
e il valore dei mutui al tempo t.
• Nel caso in questione la variazione dei mutui è calcolata come segue:
Segno
Poste di bilancio interessate
algebrico
Mutui al 31.12.2011
+
(Stato Patrimoniale s419 + r503 + r504)
Mutui al 31.12.2010
+
(Stato Patrimoniale o419 + n503 + n504)
= Variazione mutui nel corso del 2011
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COME REDIGERE • Step 8 • Ordinare in uno schema “a scendere” dall’alto al basso le grandezze
IL RENDICONTO individuate, avendo cura di esporle in questo ordine:
FINANZIARIO .. autofinanziamento operativo;
DEI FLUSSI DI CASSA .. variazioni del capitale circolante netto;
(segue) .. variazioni delle voci patrimoniali oltre i 12 mesi;
.. costi e ricavi monetari dell’area finanziaria, straordinaria e fiscale.
Saldo liquido al momento t
Saldo liquido al momento t+1
A – b = flusso di cassa del periodo (t+1) - t
31/12/10
31/12/11
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• Consideriamo una scrittura contabile cha appartiene all’insieme delle scritture di conto economico con contropartita patrimonia-
le:
n.
P C II 1 EA1 CLIENTI a DIVERSI 1.210,00
P D 11 MERCI C/VENDITE 1.000,00
IVA A DEBITO 210,00
• Dopo questa scrittura i partitari sono i seguenti:
Clienti Merci c/vendite Iva a debito
D 1.210 A 1.000 A 210
• Il risultato economico è un utile di 1.000 la banca non varia ed ha un valore di zero. Vediamo come avviene la conciliazione del
risultato economico con il risultato finanziario:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico + 1.000
Clienti - 1.210
Iva a debito + 210
Totale della variazione
• Come si può vedere, dal risultato economico siamo andati al risultato di liquidità. 0
• Quando avverrà il pagamento, per intero a saldo, la scrittura sarà una scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale ed
è la seguente:
n.
P C IV 1 P C II 1 BANCA a CLIENTI 1.210,00
Banca Clienti
D 1.210 A 1.210
• Il conto clienti va a zero mentre la banca va a + 1.210. Vediamo la conciliazione tra il risultato economico e il risultato finanziario.
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 0
Clienti + 1.210
Totale della variazione + 1.210
• In questo caso la conciliazione tra risultato economico e finanziario si vede che porta a un risultato di + 1.210 che è il valore
del saldo di banca.
• Quando in contabilità si registrerà il versamento dell’Iva la scrittura contabile sarà una scrittura patrimoniale con contropartita
patrimoniale:
n.
P D 11 P C IV 1 IVA A DEBITO a BANCA 210,00
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• Consideriamo una scrittura contabile cha appartiene all’insieme delle scritture di conto economico con contropartita patrimonia-
le:
n.
P D6 DIVERSI a FORNITORI 1.210,00
E B7 MERCI C/ACQUISTI 1.000,00
P C II 5 IVA A CREDITO 210,00
• Dopo questa scrittura i partitari sono i seguenti:
Fornitori Merci c/acquisti Iva a credito
A 1.210 D 1.000 D 210
• Il risultato economico è una perdita di 1.000. La banca non varia ed ha un valore di zero. Vediamo come avviene la conciliazione
del risultato economico con il risultato finanziario:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico - 1.000
Clienti + 1.210
Iva a credito - 210
Totale della variazione 0
• Come si può vedere, dal risultato economico si è passati al risultato di liquidità.
• Quando avverrà il pagamento, per intero a saldo, la scrittura sarà una scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale ed
è la seguente:
n.
P D6 P C iv 1 FORNITORI a BANCA 1.210,00
Banca Clienti
A 1.210 D 1.210
• Il conto fornitori va a zero mentre la banca va a + 1.210. Vediamo la conciliazione tra il risultato economico e il risultato finanziario.
RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1 31
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COMPENSAZIONE • Ora vediamo quale sarebbe il percorso della conciliazione tra economico e finanzia-
IVA A DEBITO rio qualora non si versi l’Iva a debito e la si compensi con l’Iva a credito.
CON IVA A CREDITO
Conto Segno variazione Importo
Merci c/vendite + 1.000
Merci c/acquisti - 1.000
Variazione clienti 0
Variazione fornitori 0
Variazione debito Iva 0
Variazione credito Iva - 0
Totale variazioni 0
• Si vede che il risultato della conciliazione esposto nella tavola sopra coincide con
il saldo del conto Banca le cui movimentazioni si riportano nel partitario a segui-
re.
Banca
Incasso credito cliente 1.210 1.210 pagato debito fornitore
210 pagato debito IVA
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• Ora, dopo aver chiarito il concetto di conciliazione tra risultato economico e patrimoniale, passiamo alla trattazione
della relazione esistente tra risultato economico, capitale circolante netto e flusso di cassa.
• Utilizziamo le medesime scritture contabili trattate sino ad ora ma cambieremo il valore del pagamento e dunque il saldo
dei clienti e fornitori lo manterremo diverso da zero.
n.
P C II 1 CLIENTI a DIVERSI 1.210,00
EA1 MERCI C/VENDITE 1.000,00
P D 11 IVA A DEBITO 210,00
• Dopo questa scrittura i partitari sono i seguenti:
Clienti Merci c/vendite Iva a debito
D 1.210 A 1.000 A 210
• Il risultato economico è un utile di 1.000, il conto banca rimane invariato ed ha un valore di zero. Vediamo come avviene
la conciliazione del risultato economico con il risultato finanziario:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico + 1.000
Clienti - 1.210
Iva a debito + 210
Totale della variazione 0
• Come si può vedere, dal risultato economico si è passati al risultato di liquidità.
• Quando avverrà il pagamento, per 800 euro, la rilevazione sarà una scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale
ed è la seguente:
n.
P C IV 1 P C II 1 BANCA a CLIENTI 800,00
Banca Clienti
D 800 A 800
• Il conto clienti resta aperto per un valore di 410 (1.210 – 800) mentre la banca va a 800. Vediamo ora la conciliazione
tra il risultato economico e il risultato finanziario:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 0
Clienti + 800
Totale della variazione + 800
• In questo caso la conciliazione tra risultato economico e finanziario si vede che porta a un risultato di + 800 che è il
valore del saldo di banca.
• Quando in contabilità si registrerà il versamento dell’IVA la scrittura contabile sarà una scrittura patrimoniale con
contropartita patrimoniale:
n.
P D 11 P C IV 1 IVA A DEBITO a BANCA 210,00
• Sintesi:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 1.000
Clienti - 410
Iva debito 0
Totale della variazione 590
• La scrittura di vendita, al fine del percorso contabile, ha fatto registrare variazioni finanziarie per 590, sommatoria di
queste due variazioni che hanno caratterizzato risultato economico e stato patrimoniale: 1.000 - 410 = 590
• Si può notare che in questa scrittura di vendita, a differenza della precedente, la variazione di liquidità non coincide
con il solo risultato economico, ma è data dal risultato economico e dalla variazione del capitale circolante netto, che
è rappresentata dal saldo del partitario clienti, pari a 410 euro.
• Il secondo partitario patrimoniale coinvolto dalla scrittura di vendita è il partitario Iva a debito ma non deve essere
considerato, poichè il saldo è di zero dal momento che si è provveduto a versare l’Iva debito.
• Nel caso in cui non si fosse provveduto a versare l’Iva a debito, il partitario rimane ad un saldo di 210, le variazioni
di conciliazione tra economico e finanziario sarebbero le seguenti:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 1.000
Clienti - 410
Iva debito + 210
Totale della variazione 800
• Capitale circolante netto: nella scrittura di vendita esaminata sinora, se dovessimo calcolare il capitale circolante netto
appena dopo aver riscosso 800 dal cliente e appena prima del versamento dell’Iva, il capitale circolante netto sarebbe
+ 410 – 210 = 200;
quindi, è possibile scrivere la seguente uguaglianza:
flusso di cassa = risultato economico +/- variazione del capitale circolante netto
e procedendo a sostituire ai suoi elementi i valori contabili, l’uguaglianza sopra diventa:
flusso di cassa = 1.000 – 200 = 800
800 è effettivamente il flusso di cassa dopo aver venduto ed incassato 800, quindi la condizione che il flusso di cassa
multi dal risultato economico +/- la variazione del capitale circolante netto, è verificata.
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Banca Fornitori
A 400 D 400
• Il conto fornitori va a 447 mentre la banca va a + 400. Vediamo la conciliazione tra il risultato economico e il risultato
finanziario.
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 0
Fornitori - 400
Totale della variazione - 400
• In questo caso la conciliazione tra risultato economico e finanziario porta a un risultato di - 400 che è il valore del saldo
di banca.
• Quando in contabilità si registrerà l’utilizzo del credito IVA la rilevazione sarà una scrittura patrimoniale con contropartita
patrimoniale:
n.
P D 11 IVA A DEBITO a DIVERSI 210,00
P C II 5 IVA A CREDITO 147,00
P C IV 1 BANCA 63,00
RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1 35
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• Quindi, il calo del Ccn rappresenta una variazione positiva di riconciliazione e nell’esempio in questione:
Risultato economico + 300 (1.000 – 700)
Diminuzione Ccn + 100
Flusso di cassa 400
• Vediamo che è verificata l’uguaglianza
flusso di cassa = risultato economico +/- variazione del capitale circolante netto
il partitario banca ha infatti un valore di 400 perché “toccato” dalle operazioni di incasso e pagamento evidenziate di
seguito:
Banca
Incasso credito cliente 800 400 pagato debito fornitore
• Si illustano ora le variazioni di riconciliazione dopo aver provveduto al saldo della liquidazione Iva.
• Investimenti • Nel caso in cui cui le scritture contabili abbiano “toccato” non solo scritture di acquisto, vendita,
e pagamenti e incassi, ma anche finanziamenti ed investimenti, all’uguaglianza finora trattata per il
finanziamenti calcolo del flusso di cassa bisogna sottrarre gli investimenti e sommare i finanziamenti.
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RATEI E RISCONTI
Tavola n. 8 Riconciliazione
• Prendiamo ora in considerazione le scritture di rateo e risconto per vedere come gestire la riconciliazione tra economico e
finanziario.
• Si contabilizza un rateo attivo per 6.000 euro relativo ad un fitto attivo, quindi si origina una scrittura del tipo patrimoniale con
contropartita economica:
30.12.2011
PD P E A5 RATEI ATTIVI a FITTI ATTIVI 6.000,00
• Quindi il conto economico si discosta dal risultato finanziario per 6.000. vediamo come avviene la riconciliazione tra economico
e finanziario
Conto Segno variazione Importo
Fitti attivi + 6.000
Ratei attivi - 6.000
Totale variazione 0
• Una scrittura di rilevazione dei ratei attivi non comporta movimentazione di liquidità, e proprio come esposto nella tavola sopra
si vede che la variazione dei ratei attivi compensa quella di reddito e la loro somma riproduce il flusso di liquidità che risulta non
toccato da questa scrittura ed è dunque di zero.
• Si vede che la variazione positiva di risultato economico è compensata dalla variazione con segno meno di stato patrimoniale.
• L’aumento dei ratei attivi rappresenta un aumento dell’attivo e, secondo i postulati di variazione, l’aumento dell’attivo patrimoniale
è una variazione di drenaggio di liquidità e quindi preceduta dal segno meno.
• L’anno seguente le scritture che coinvolgono il rateo attivo saranno le seguenti:
00.00.2012
P C II 1 CLIENTI a DIVERSI 14.520,00
EA5 a FITTI ATTIVI 12.000,00
P D 11 a IVA A DEBITO 2.520,00
Emessa fattura per affitto
00.00.2012
EA5 PD FITTI ATTIVI a RATEI ATTIVI 6.000,00
Giroconto del rateo attivo
00.00.2012
E C IV 1 P C II 1 BANCA a CLIENTI 7.000,00
Pagamento parziale per 7.000 euro
• Si noti che la sommatoria delle variazioni che caratterizzano conto economico e stato patrimoniale ha risultato identico alla
movimentazione della liquidità: + 7.000 come da pagamenti ricevuti per tale importo.
Risconti attivi
• Ipotizziamo che una topografia, in seguito all’acquisto al 1.01.2011 di una macchina da stampa, rilevi in corso d’anno la seguente
scrittura di tipo economico con contropartita patrimoniale:
00.00.2011
e ipotizziamo che il maxicanone venga riscontato per un periodo di 5 anni e dunque il risconto annuo sia pari a 16.000 euro.
• Il 31.12.2011 si provvede alla seguente scrittura di rettifica:
30.12.2011
PD E B8 RISCONTI ATTIVI a MAXICANONE 64.000,00
(80.000-16.000)
RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1 37
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• Il maxicanone viene pagato per 80.000 euro con addebito in conto corrente e dunque il flusso di cassa di questa
operazione è negativo per 80.000 euro.
1.01.2011
P C II 1 P C II 1 MAXICANONE a FORNITORI 80.000,00
1.01.2011
EA1 P C IV 1 FORNITORI a BANCA 80.000,00
31.12.2011
PD P C II 1 RISCONTI ATTIVI a MAXICANONE 64.000,00
• È una scrittura che non comporta variazioni per quel che riguarda il flusso di cassa; di seguito si illustra la riconci-
liazione tra economico e finanziario.
Conto Segno variazione Importo
Quota annuale maxicanone - 16.000
Risconti attivi + 16.000
Totale variazione 0
• Ricordiamo che, secondo i postulati di variazione, la diminuzione delle attività è una variazione positiva ai fini della
riconciliazione tra economico e finanziario. Si noti che la somma delle variazioni ha valore zero ed infatti il flusso di
cassa non è “toccato” dalla scrittura che ogni anno “spalma” il costo del maxicanone grazie all’utilizzo del partitario
risconti attivi.
38 RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1
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ACCANTONAMENTO IMPOSTE
Tavola n. 9 Riconciliazione
• Vediamo ora come si riconcilia il risultato economico con il risultato finanziario per le scritture che riguardano
l’accantonamento imposte e l’utilizzo del fondo imposte.
• Si ipotizzi che a fine esercizio si provveda alla seguente scrittura di contabilizzazione delle imposte di esercizio e
successivamente a luglio si provvede al pagamento delle stesse.
• Le scritture contabili sono le seguenti:
30.12.2011
E B 12 E E 22 ACCANTONAMENTO a FONDO IMPOSTE 60.000,00
IMPOSTE
• Questa scrittura, economica con contropartita patrimoniale, non tocca i conti che appartengono al saldo liquido e
quindi non ha alcuna influenza sul flusso di cassa.
• Vediamo come si riconcilia l’economico con il flusso di cassa:
Conto Segno variazione Importo
Accantonamento imposte - 60.000
Fondo imposte + 60.000
Totale variazione 0
• Il Fondo imposte è una passività patrimoniale in aumento; quindi, secondo i postulati di variazione, il segno della sua
variazione è positivo. La somma delle variazioni è zero e, quindi, riproduce fedelmente il flusso di cassa conseguente
alla scrittura di accantonamento imposte.
• A luglio l’azienda provvederà al pagamento delle imposte e la scrittura sarà la seguente:
00.07.2011
E E 22 P C IV 1 FONDO IMPOSTE a BANCA 60.000,00
• È una scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale e poiché coinvolge il conto Banca, conto che contribuisce
al calcolo del saldo liquido, incide sul valore del flusso di cassa.
Obiettivo
• Il rendiconto finanziario deve rappresentare la dinamica del flusso di cassa della gestione ed il flusso di cassa è la
differenza tra il saldo liquido di inizio esercizio e quello di fine esercizio.
• Deve permettere di capire per quale motivo l’azienda è passata da un saldo liquido ad un altro, quindi quali sono state
le fonti di liquidità ed i drenaggi che hanno determinato il flusso di cassa. I conti che appartengono al saldo liquido
sono i seguenti:
Saldo liquido
Attivo patrimoniale - Passivo patrimoniale
Cassa contanti - Scoperto di cc bancari
Cassa assegni - Utilizzo dell’anticipo sbf
Banca Qualsiasi altro utilizzo di
-
conto corrente
RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1 39
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Tavola n. 10 (segue)
• Si noti che all’interno del saldo liquido, nella sua componente passiva, non si includono debiti bancari che nascono
con scritture del tipo:
n.
P C IV 1 P D3 BANCA a MUTUO PASSIVO
•Non si includono all’interno del saldo liquido i finanziamenti perché includendoli si renderebbe l’informazione finan-
ziaria pessima da un punto di vista qualitativo; questo perche l’apertura di un mutuo, qualora il saldo liquido lo includa,
resterebbe “invisibile”, in quanto non altera quantitativamente il saldo liquido dal momento che quanto iscritto nelle
componenti del passivo viene iscritto nell’attivo per il medesimo importo.
• Prestate attenzione alla tavola a seguire, dove il saldo liquido 2 non è altro che il saldo liquido 1 dopo l’apertura di
un finanziamento:
• Si noti che l’apertura del mutuo ha lasciato invariato il saldo liquido nell’importo ma è cambiato qualitativamente.
• Lasciando il mutuo “esterno” al saldo liquido, in sede di ricerca delle scritture contabili che hanno modificato il saldo
stesso, quando si vede l’aumento del mutuo da 0 a 300.000 immediatamente si percepisce che è nata in contabilità una
scrittura patrimoniale a patrimoniale che ha “toccato” la banca e quindi un conto che appartiene al saldo liquido.
• Pertanto è necessario inserire, tra le causali del flusso di cassa, la variazione della liquidità dovuta all’apertura del
mutuo.
• Se invece i mutui e finanziamenti facessero parte del saldo liquido, la loro variazione modificherebbe il saldo liquido
e, quindi, non ci sarebbe nulla da mettere in evidenza.
• Includere nel saldo liquido i mutui e finanziamenti significa “nascondere” le variazioni del flusso di cassa che
dipendono da apertura, aumento e rimborso di mutui e finanziamenti e si renderebbe dunque l’informazione qualitativamente
non eccellente.
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• L’Aumento dell’attivo patrimoniale rappresenta un segno di variazione negativo nella stesura del rendiconto finanziario. Pren-
diamo ora in esame le diverse casistiche di un aumento dell’attivo patrimoniale.
Aumento immobilizzazioni
• Vediamo come interpretare in sede di stesura del rendiconto finanziario le scritture che riguardano le immobilizzazioni.
n.
PD6 DIVERSI a FORNITORI 12.100,00
P B II 2 IMPIANTI E MACCHINARI 10.000,00
P C II 5 IVA C/ACQUISTI 2.100,00
• Si tratta di scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale che non “tocca” dei conti che appartengono al saldo liquido ed
è dunque ininfluente rispetto al flusso di cassa.
.. si noti che il risultato economico di entrambe le scritture è positivo di 150.000 euro ma entrambe le scritture non determinano
variazioni di conti che appartengono al saldo liquido e quindi sono ininfluenti sul flusso di cassa della gestione.
• Ci si trova dunque di fronte ad un caso di riconciliazione tra conto economico e flusso di cassa. Lo schema delle variazioni provvede
alla riconciliazione tra risultato economico + 150.000 e flusso di cassa = zero
Conto Segno variazione Importo
Conto economico rim. iniziali - 300.000
Conto economico rim. finali + 450.000
Aumento rimanenze a stato patrimoniale - 150.000
Totale variazione 0
• Anche in questo caso si noti che la somma tra risultato economico e variazione del capitale circolante netto ha provveduto a
riconciliare il risultato economico con il risultato finanziario
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Tavola n. 11 (segue)
per semplicità non si è inserita l’Iva nella scrittura di vendita; la scrittura seguente riguarda invece la diminuzione del
conto clienti
1.01.12
P C IV 1 P C II 1 BANCA a CLIENTI 880.000,00
• Il conto clienti mette ora in evidenza un saldo dare di 820.000 euro quindi è aumentato di 120.000 euro rispetto al saldo
di inizio anno di 700.000 euro.
• Questa variazione è intervenuta perché le scritture contabili che hanno toccato il conto clienti in dare hanno superato
di 120.000 euro le scritture che hanno toccato il conto clienti in avere.
• Si potrebbe essere portati a pensare che il flusso di cassa dalle vendite sia pari a 880.000 dal momento che la banca
è stata “toccata” appunto per questo valore dalla scrittura di cui sopra.
• Sarebbe però una risposta limitativa, perché concentrata solo sugli incassi dalle vendite senza tenere in considerazione
l’impegno finanziario che origina dalla scrittura di vendita. Si parla di “impegno finanziario” perché ogni qualvolta la
contabilità “tocca” in dare il conto clienti significa che l’azienda rinuncia a risorse finanziarie investendole in dilazioni
commerciali ai clienti.
• Il flusso di cassa che consegue alle scritture di vendita è la sommatoria delle variazioni a seguire:
Flusso di cassa • Si noti che il flusso di cassa che consegue da tutte le scritture che hanno “toccato” il conto clienti
è dato dalla sommatoria del valore dei clienti iniziali, delle vendite che hanno toccato in dare il
conto clienti e dei clienti finali.
Variazione • Si può notare che anche nel caso delle scritture che riguardano le vendite il flusso di cassa
del C.C.N. corrisponde alla sommatoria tra risultato economico (il valore dei ricavi) e la variazione in
e flusso di cassa aumento del Capitale Circolante Netto quest’ultima rappresentata dall’incremento di valore del
conto clienti nel corso del periodo di calcolo del flusso di cassa.
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Tavola n. 11 (segue)
• Ipotizziamo ora che alle scritture elencate precedentemente si aggiunga la seguente scrittura relativa alla cancellazione
di un credito:
n.
E B 10 d P C II 1 PERDITE SU CREDITI a CREDITI V/ CLIENTI 100.000,00
• A seguito di questa scrittura il partitario clienti a fine anno si presenta come segue:
Conto clienti
700.000 880.000
1.000.000 100.000
Totale 1.700.000 980.000
• Il conto clienti mette ora in evidenza un saldo dare di 720.000 euro quindi è aumentato di 20.000 euro rispetto al saldo
di inizio anno di 700.000 euro.
• Questa variazione è intervenuta perché le scritture contabili che hanno “toccato” il conto clienti in dare hanno
superato di 20.000 euro le scritture che hanno “toccato” il conto clienti in avere.
• In questo caso il flusso di cassa che consegue alle scritture di vendita è la sommatoria delle variazioni a seguire:
• Le scritture sopra esposte determinano variazioni del saldo liquido e dunque variazioni del flusso di cassa.
• Quindi la variazione in aumento dell’attivo è causa del flusso di casa negativo.
• Precedentemente nella tavola 8 abbiamo visto come si trova la conciliazione tra il risultato economico e finanziario
quando siamo di fronte a ratei e risconti attivi. Anche in questo caso, trattandosi di un aumento dell’attivo patrimoniale,
la variazione in aumento dei ratei e risconti attivi si traduce in un segno di variazione negativo nella riconciliazione
tra l’economico e il finanziario.
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• La diminuzione dell’attivo patrimoniale, trattandosi di un calo degli impieghi, rappresenta una voce di segno positivo
nel percorso di riconciliazione tra il risultato economico e finanziario.
Caso 1 - Dismissione con plusvalenza
• Si ipotizzi che un cespite del valore storico di 500.000 euro, ammortizzato per 300.000 euro, venga venduto per 230.000
euro, originando dunque una plusvalenza di 30.000 euro.
• I movimenti sopra originano le seguenti scritture contabili:
n.
P C II 1 CLIENTI a DIVERSI 278.300,00
P B II IMMOBILIZZAZIONI 230.000,00
P D 11 IVA A DEBITO 48.300,00
n.
P B II P B II FONDO AMMORTAMENTO a IMMOBILIZZAZIONI 300.000,00
n.
P B II E E 20 IMMOBILIZZAZIONE a PLUSVALENZA 30.000,00
• Da queste scritture contabili non scaturiscono movimentazioni di conti che appartengono al saldo liquido: infatti il
flusso di cassa è uguale a zero. Si illustra di seguito la gestione della riconciliazione tra l’economico ed il finanziario
in relazione a scritture di dismissione delle immobilizzazioni, in questo caso con conseguimento di una plusvalenza
di cessione.
Conto Segno di variazione Importo
Plusvalenza + 30.000
F.do ammortamento - 300.000
Immobilizzazioni + 530.000
Immobilizzazioni - 30.000
Clienti - 278.300
Iva debito + 48.300
Totale variazione 0
• La somma delle variazioni è zero, quindi in perfetta coincidenza con il flusso di cassa che promana da questa scrittura
contabile, appunto zero.
• Si ipotizza ora che alle scritture precedenti si aggiungano le seguenti ulteriori scritture:
.. incasso del credito, quindi il partitario clienti è zero;
.. versamento Iva debito, quindi il partitario è a zero.
• La tavola di riconciliazione diventa la seguente:
Conto Segno di variazione Importo
Plusvalenza + 30.000
F.do ammortamento - 300.000
Immobilizzazioni + 530.000
Immobilizzazioni - 30.000
Totale variazione 230.000
• Il flusso di cassa è di 230.000 euro, quindi l’incasso del credito cliente meno la liquidità impiegata per pagare il debito
Iva.
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Tavola n. 12 (segue)
n.
P B II P B II FONDO AMMORTAMENTO a IMMOBILIZZAZIONI 300.000,00
n.
P B II E E 21 IMMOBILIZZAZIONI a MINUSVALENZA 50.000,00
• Da queste scritture contabili non scaturiscono movimentazioni di conti che appartengono al saldo liquido ed infatti
il flusso di cassa è uguale a zero. Vediamo come gestire la riconciliazione tra l’economico ed il finanziario quando ci
si trova di fronte a scritture di dismissione delle immobilizzazioni, in questo caso con conseguimento di una plusvalenza
di cessione.
• Possiamo notare che la somma delle variazioni è zero quindi in perfetta coincidenza con il flusso di cassa che promana
da questa scrittura contabile, appunto zero.
• Ipotizziamo ora che alle scritture precedenti si aggiungano le seguenti:
.. incasso del credito al 50%, quindi il partitario clienti è 90.750;
.. versamento Iva debito, quindi il partitario è a zero.
• La tavola di riconciliazione diventa la seguente:
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n.
E B 11 P CI4 CONTO ECONOMICO a STATO PATRIMONIALE
ESISTENZE INIZIALI RIMANENZE INIZIALI 300.000,00
n.
PCI4 E B 11 STATO PATRIMONIALE a CONTO ECONOMICO 150.000,00
RIMANENZE FINALI RIMANENZE FINALI
• Si noti che il risultato economico di entrambe le scritture è negativo di 150.000 euro ma entrambe le rilevazioni non
determinano variazioni di conti che appartengono al saldo liquido e quindi sono ininfluenti sul flusso di cassa della
gestione.
• Ci troviamo dunque di fronte ad un caso di riconciliazione tra conto economico e flusso di cassa. Lo schema delle
variazioni evidenzia la riconciliazione tra risultato economico - 150.000 e flusso di cassa = zero
Conto Segno variazione Importo
Conto economico rim. iniziali - 300.000
Conto economico rim. finali + 150.000
Diminuzione rimanenze a stato patrimoniale + 150.000
Totale variazione 0
Diminuzione • Si noti che la somma delle variazioni di riconciliazione tra economico e finanziario è di zero,
rimanenze proprio come il flusso di cassa dalle scritture contabili che riguardano le rimanenze.
Diminuzione • Si ipotizzi che, alla riapertura dei conti al 1.01.2012, i clienti ammontino a 700.000 euro mentre a
crediti clienti fine esercizio siano pari a 520.000 euro e dunque in diminuzione di 180.000 euro.
• Come mai contabilmente il valore dei clienti è aumentato rispetto a inizio anno? Un aumento dei
clienti significa che il saldo del conto, aperto in dare, è aumentato di 180.000 euro. Dal momento
che il conto clienti si muove in dare conseguentemente alle scritture di vendita ed in avere
conseguentemente alle scritture:
.. di incasso;
.. di cancellazione del credito
significa che il valore del conto cala quando le iscrizioni contabili in avere sono superiori alle
iscrizioni in dare.
• Il conto clienti mette ora in evidenza un saldo dare di 520.000 euro quindi è diminuito di 180.000
euro rispetto al saldo di inizio anno, pari a 700.000 euro.
• Questa variazione è intervenuta perché le scritture contabili che hanno “toccato” il conto clienti
in avere hanno superato di 180.000 euro le scritture che hanno “toccato” il conto clienti in dare.
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Tavola n. 13 (segue)
• Sarebbe però una risposta limitativa perché si concentra solo sugli incassi dalle vendite senza
tenere in considerazione l’impegno finanziario che origina dalla scrittura di vendita. Si parla di
“impegno finanziario” perché ogni qualvolta la contabilità “tocca” in dare il conto clienti, l’azien-
da rinuncia a risorse finanziarie investendole in dilazioni commerciali ai clienti.
• Il flusso di cassa che consegue alle scritture di vendita è la sommatoria delle variazioni a seguire:
Conto Segno di variazione Importo
Vendite + 820.000
Clienti iniziali + 700.000
Clienti finali - 520.000
Totale variazione 1.000.000
• Il valore della somma delle variazioni di conciliazione tra economico e finanziario è uguale al
valore in avere nel partitario clienti, valore che evidenzia quanta parte dei crediti è confluito nella
contropartita banca.
• Quindi la somma delle variazioni di conciliazione coincide esattamente con il flusso di cassa
dall’attività di vendita e di incasso.
• Si noti che il flusso di cassa che consegue da tutte le scritture che hanno “toccato” il conto clienti
è dato dalla sommatoria del valore dei clienti iniziali, delle vendite che hanno “toccato” in dare
il conto clienti e dei clienti finali.
Variazione • Si può notare che, anche nel caso delle scritture che riguardano le vendite, il flusso di cassa
del C.C.N. corrisponde alla sommatoria tra risultato economico (il valore dei ricavi) e la variazione in
e flusso di cassa aumento del Capitale Circolante Netto. Quest’ultima è rappresentata dall’incremento di valore del
conto clienti nel corso del periodo di calcolo del flusso di cassa.
Caso 2 - Vendite, incassi e perdite su crediti
• Si ipotizzi ora che alle scritture elencate precedentemente si aggiunga la seguente scrittura relativa alla cancellazione
di un credito:
n.
EB1 P C II 1 PERDITE SU CREDITI a CREDITI VERSO CLIENTI 100.000,00
• A seguito di questa scrittura il partitario clienti a fine anno si presenta come segue:
Conto clienti
700.000 1.000.000
820.000 100.000
Totale 1.520.000 1.100.000
• Il conto clienti mette ora in evidenza un saldo dare di 420.000 euro, quindi una diminuzione di 280.000 euro rispetto
al saldo di inizio anno di 700.000 euro.
• Questa variazione è intervenuta perché le scritture contabili che hanno “toccato” il conto clienti in avere hanno
superato di 280.000 euro le scritture che hanno toccato il conto clienti in dare.
• In questo caso il flusso di cassa che consegue alle scritture di vendita è la sommatoria delle variazioni a seguire:
Conto Segno di variazione Importo
Vendite + 820.000
Perdite su crediti - 100.000
Clienti iniziali + 700.000
Clienti finali - 420.000
Totale variazione 1.000.000
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Tavola n. 13 (segue)
Diminuzione • Si può notare che, anche in questo caso, la somma delle variazioni coincide con il flusso di cassa
crediti clienti conseguente alle scritture di vendita: 1 milione di euro.
• La cancellazione del credito ha determinato una scrittura economico a patrimoniale che non ha
determinato variazioni in uno dei conti che compongono il saldo liquido: si è dunque provveduto
ad inserirla nelle variazioni di riconciliazione tra economico e finanziario.
• È comunque verificata la regola di riconciliazione tra economico e finanziario:
Risultato economico +/- variazione del C.C.N. = flusso di cassa
• I crediti, qualora non originino da scritture patrimoniale ad economico, sono conseguenti ad
acconti versati: acconti a fornitori, acconti per cauzioni, acconti imposte, etc.. Si tratta dunque
di scritture contabili patrimoniale a patrimoniale, dove normalmente in avere viene “toccato” un
conto appartenente al saldo liquido.
• Ipotizziamo che si registra la seguente scrittura contabile:
.. incasso reso cauzione.
n.
P C IV 1 P D6 BANCA a CAUZIONI 1.500,00
FORNITORI
• Questa scrittura, toccando il conto Banca, determina di per sé una variazione positiva del saldo
liquido e dunque una variazione positiva di 1.500 euro del flusso di cassa.
• Quindi la variazione in diminuzione dell’attivo è causa del flusso di cassa positivo.
Diminuzione • Le scritture contabili che determinano la diminuzione di ratei e risconti sono le seguenti:
Ratei e risconti .. diminuzione risconto attivo
attivi n.
EB8 PD QUOTA ANNUALE a RISCONTO 50.000,00
MAXICANONE ATTIVO
LEASING
Ratei • Dalla tavola di conciliazione si può notare che la somma delle variazioni da un risultato di zero
e risconti attivi e quindi riproduce fedelmente il flusso di cassa che, appunto, non viene “toccato” dalle scritture
di “utilizzo” di ratei e risconti attivi.
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AUMENTO • L’aumento del passivo patrimoniale è una fonte di liquidità; vediamo ora come gestire gli
DEBITI incrementi delle passività nella riconciliazione tra economico e finanziario.
FORNITORI • Ipotizziamo l’acquisto di 10.000 euro di merce e per semplicità consideriamo un acquisto senza
Iva. La scrittura è la seguente:
n.
EB7 P D6 MERCI CONTO a FORNITORI 10.000,00
ACQUISTI
• In questo caso la scrittura tocca un conto che fa parte del saldo liquido, quindi la variazione
tra patrimoniale in aumento del conto acconti clienti identifica il flusso di cassa positivo.
• Si ipotizzi che la società rilevi le seguenti scritture di assestamento e di rettifica.
Rilevazione rateo passivo
n.
E C 17 PE INTERESSI a RATEO PASSIVO 5.000,00
PASSIVI
• Entrambe le scritture sono del tipo economico a patrimoniale e non determinano variazioni di
conti che appartengono al saldo liquido; quindi il flusso di cassa che ne consegue è uguale a
zero. Di seguito la compilazione della tavola di conciliazione:
Conto Segno di variazione Importo
Interessi passivi - 5.000
Fitti attivi - 10.000
Rateo passivo + 5.000
Risconto passivo + 10.000
Totale variazione 0
• La somma delle variazioni di conciliazione è zero.
RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1 49
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DIMINUZIONE • La diminuzione del passivo patrimoniale è una diminuzione di passività e quindi, intuitivamente,
DEBITI è considerabile come un “drenaggio” di liquidità.
• Nel caso in cui cali il partitario fornitori, quindi il debito verso i fornitori, significa che le scritture
FORNITORI
di acquisto con contropartita patrimoniale avere sono inferiori rispetto alle scritture patrimoniale
a patrimoniale, che si contabilizzano nel momento del pagamento al fornitore.
• Si ipotizzi che nel corso dell’anno siano intervenute le seguenti variazioni.
.. apertura dei conti: saldo iniziale fornitori euro 250.000;
.. acquisti materie e servizi: 700.000 euro;
.. pagamenti fornitori: 880.000 euro.
• Il partitario è il seguente:
Fornitori
250.000
880.000 700.000
880.000 950.000
• Di seguito la tavola di conciliazione tra economico e finanziario
Conto Segno di variazione Importo
Merci conto acquisti - 700.000
Aumenti debiti fornitori + 700.000
Diminuzione debiti fornitori - 880.000
Totale variazione - 880.000
• Si vede che la somma delle variazioni coincide con il flusso di cassa negativo che interessa le
scritture fornitori.
• La tavola sopra potrebbe essere sintetizzata come segue:
Conto Segno di variazione Importo
Merci conto acquisti - 700.000
Diminuzione debiti fornitori - 180.000
Totale variazione -880.000
• La variazione del saldo liquido, e quindi il flusso di cassa, è conseguenza del risultato economico
e della variazione del partitario fornitori; ricordiamo che il partitario fornitori, in quanto debito
a breve termine, è un conto che appartiene al Capitale Circolante Netto.
• Ipotizziamo che in azienda venga contabilizzata la seguente scrittura:
n.
P D 13 P C IV 1 ACCONTI a BANCA 30.000,00
DA CLIENTI
• Questa scrittura “tocca” un conto che appartiene al saldo liquido quindi la semplice variazione
del conto patrimoniale passivo “acconti da clienti” dal valore di 30.000 euro al valore di zero è
la giustificazione del flusso di cassa negativo conseguente alla restituzione dell’acconto. Quindi,
scorrendo lo stato patrimoniale comparato, vedendo la diminuzione del conto “acconti da clienti”
da 30.000 euro a zero, immediatamente balza all’occhio che da quella operazione contabile
consegue un flusso di cassa negativo per 30.000 euro. Nel caso in cui la scrittura di restituzione
dell’acconto vada a compensare un credito che l’azienda vanta verso il cliente, la scrittura
contabile è la seguente:
.. compensazione credito con acconto:
n.
P D 13 P C II 1 ACCONTI a CREDITI VERSO 30.000,00
DA CLIENTI CLIENTI
in questo caso ci si trova di fronte ad una scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale,
che coinvolge crediti e debiti determinandone il calo in entrambi, ma a cui non consegue alcun
flusso di cassa.
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Tavola n. 15
DIMINUZIONE • Abbiamo dunque un calo dei crediti clienti, che rappresenta un calo dell’attivo e dunque una
DEBITI fonte di liquidità, che finanzia il calo del passivo che invece rappresenta un drenaggio di liquidità.
FORNITORI • Quindi, in sede di redazione del rendiconto finanziario, risulteranno le seguenti variazioni di
(SEGUE) conciliazione.
Conto Segno di variazione Importo
Clienti + 30.000
Acconti da clienti - 30.000
Totale variazione 0
• La cui sommatoria determina un valore nullo del flusso di cassa, come in effetti risulta dalla
compensazione di crediti e debiti.
DIMINUZIONE • Ipotizziamo che in azienda vengano rilevate, ad inizio anno, le seguenti scritture contabili che
RATEI riguardano ratei e risconti:
E RISCONTI .. utilizzo rateo passivo:
PASSIVI n.
PE E C 17 RATEO a INTERESSI 5.000,00
PASSIVO PASSIVI
RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1 51
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Tavola n. 16
• Se dovessimo rappresentare il saldo liquido come un lago, ed il flusso di cassa il fiume che lo alimenta e dal quale
defluisce l’acqua, lo si potrebbe rappresentare in questo modo:
flusso in entrata
autofinanziamento POSITIVO
(ricavi con contropartita
patrimoniale
interna al C.C.N. > dei costi con
contropartita
Patrimoniale interna al C.C.N.)
+
diminuzione attivo patrimoniale
+
aumento passivo patrimoniale
Saldo liquido
Flusso in uscita
autofinanziamento NEGATIVO
(ricavi con contropartita
patrimoniale
Interna al C.C.N. < ai costi con
contropartita
Patrimoniale interna al C.C.N.)
+
diminuzione passivo patrimoniale
+
Aumento attivo patrimoniale
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Tavola n. 17 Conclusioni
EQUAZIONE • Il flusso di cassa della gestione è dato dalla seguente espressione, sommatoria dei diversi
FINALE insiemi di conti necessari alla compilazione del rendiconto finanziario:
+ ricavi monetari operativi, finanziari, straordinari, fiscali Autofinanziamento
- costi monetari operativi, finanziari, straordinari, fiscali
- investimenti
+ valore di dismissione di immobilizzazioni
+ finanziamenti soci, aumento capitale a pagamento, emissione obbligazioni a pagamento
- rimborso finanziamenti e capitale ai soci ed obbligazioni
+ mutui passivi
- rimborso quote capitale mutui
+ variazioni in diminuzione del capitale circolante lordo Variazione del C.C.N.
- variazioni in diminuzione del passivo a breve termine
• Ricordiamo che nel Capitale Circolante Netto sono comprese le rimanenze quindi è neces-
sario stimare quale sarà il livello di rimanenze finali che si desidera raggiungere a fine an-
no.
• Redigere la previsione di liquidità per l’anno a seguire significa stendere il rendiconto
finanziario previsionale: si tratta dunque di prevedere che importo assegnare ad ognuno
degli insiemi di conti che appartengono all’equazione per il calcolo del flusso di cassa.
OPPORTUNITÀ • La stesura del rendiconto finanziario è una importante opportunità proflssionale per il
PER IL commercialista, poichè:
COMMERCIALISTA .. per conoscere i saldi dei conti necessari alla stesura del rendiconto finanziario il profes-
sionista deve rivolgere all’imprenditore domande su argomenti strategici come fatturato,
margini, dilazioni, nuovi prodotti, investimenti, dismissioni, etc.
.. il rendiconto finanziario previsionale permette di prevedere e monitorare lo sviluppo di
una variabile come la liquidità che per l’imprenditore è vitale;
.. il commercialista che redige il rendiconto finanziario previsionale è un professionista che
ha l’opportunità di incontrare l’imprenditore più volte nel corso dell’anno e quindi il suo
servizio è percepito come un valore aggiunto.
RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1 53
Centro Studi Castelli S.r.l. Aggiornato al 29.02.2012
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