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MONOGRAFIA pianificazione, programmazione e controllo

CAPIRE LA LIQUIDITÀ AZIENDALE


CON IL RENDICONTO FINANZIARIO
SOMMARIO Problema: spesso, nell’operatività aziendale, si presenta un evidente scostamento
• SCHEMA DI SINTESI tra risultato economico e risultato finanziario.
• ASPETTI GENERALI
• CASO PRATICO
Soluzione: redigendo il rendiconto finanziario, che rappresenta uno strumento indi-
• CONCILIAZIONE TRA RISULTATO ECONOMICO spensabile di consulenza, è possibile illustrare con completezza e rapidità la dinamica
E FINANZIARIO
• RISULTATO ECONOMICO, CCN, FLUSSO della liquidità in azienda.
DI CASSA
Dopo l’esposizione di un caso pratico si mostrerà, con l’ausilio di alcuni esempi,
• RATEI E RISCONTI
• ACCANTONAMENTO IMPOSTE come operare la conciliazione tra risultato economico e risultato fianziario.

SCHEMA DI SINTESI

Il rendiconto finanziario è il solo strumento contabile che permette di illustrare brevemente,


 chiaramente, concretamente e tecnicamente la dinamica della liquidità in azienda.

 Breve  Il rendiconto finanziario sta in una pagina e lo si redige in meno di un’ora.


• Mette in evidenza il contributo alla liquidità di tutte le aree della gestio-
ne aziendale che contribuiscono alla sua formazione:
.. area economica operativa;
.. variazione del capitale circolante netto e quindi quanto l’azienda “fa
da banca” a terzi o riceve credito da terzi;
 Chiaro  .. area investimenti;
.. area apporti di capitale;
.. area economica finanziaria;
CARATTERISTICHE
.. area economica straordinaria;
DEL RENDICONTO
.. area imposte.
FINANZIARIO
Essendo destinato allo stu- • Contabilmente possiamo di certo af-
dio della liquidità è il docu- fermare che la liquidità è il solo dato
mento contabile più concreto contabile che non può essere alterato
 Concreto  tanto dal punto di vista con-  da politiche di bilancio degli ammini-
tabile che dal punto di vi- stratori.
sta dell’attenzione dell’im- • Per l’imprenditore la liquidità è una
prenditore. variabile di assoluto interesse.

• È un documento contabile previsto dalla prassi tecnica dei principi


contabili, dunque se redatto secondo i principi di questa tecnica e
 Tecnico  confermato nel risultato finale è di fatto incontestabile.
• Inoltre è un documento comprensibile a livello internazionale.

Mettere in evidenza la dinamica del flusso di cassa nel periodo di tempo


 Consuntiva  preso in considerazione.
Sulla scorta dei risultati elaborati con il rendiconto finanziario consun-
UNITÀ DEL
RENDICONTO  Prospettica  tivo risulta agevole costruire la previsione dell’andamento del flusso di
cassa prospettico.
FINANZIARIO
Perché il risultato economi-
Questo è il quesito al quale il rendicon-
 Quesito  co si scosta dal risultato fi-  to finanziario risponde.
nanziario?

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ASPETTI GENERALI

FLUSSO DI CASSA • L’oggetto di studio del rendiconto • Il flusso di cassa della gestione è la differenza
DELLA GESTIONE finanziario è il flusso di cassa tra il saldo liquido di inizio periodo e il saldo
della gestione. liquido di fine periodo.

• Cosa • È la grandezza che determina il risultato della gestione in termini di


rappresenta liquidità.

• Come • È la differenza tra il saldo liquido di inizio e fine esercizio o del


si calcola periodo di tempo monitorato con il bilancio infrannuale.
• I conti che rientrano nel calcolo del saldo liquido sono:
.. attivo
• Cassa, banca cc attivo, posta cc attivi.
patrimoniale

.. passivo • Banca cc passivo, debito bancario per anticipo


patrimoniale sbf.
.. esclusione • Nel calcolo del saldo liquido non si includono
i debiti bancari con natura di finanziamento
perché nascono con una scrittura del tipo: ban-
ca cc a mutuo passivo.
• Si tratta di operazioni bancarie la cui origine
contabile è completamente diversa dalle scrittu-
re contabili che originano movimentazioni nei
conti del passivo patrimoniale che appartengo-
no al saldo liquido.

CONCETTO TECNICO • Il concetto tecnico alla base della redazione del rendiconto finanziario è la ricon-
ciliazione tra il risultato economico e finanziario; questo significa che è necessario
comprendere quali scritture contabili hanno “toccato” l’utile ma non la liquidità.
• Partita • Le scritture contabili che caratterizzano la partita doppia sono
doppia e riassumibili in questi 2 insiemi:
rendiconto .. scritture di conto economico con contropartita di stato patrimoniale
finanziario (es: acquisti a fornitori oppure clienti a vendite);
.. scritture di stato patrimoniale con contropartita di stato patrimoniale
(es: fornitori a banca oppure banca a clienti).

• Elementi • Tutte quelle scritture che hanno “toccato” il risultato economico


da ma non la liquidità.
individuare • Tutte le scritture che hanno “toccato” la liquidità ma non il risul-
tato economico.
• Riconciliare il risultato economico con il flusso di cassa significa
individuare il percorso che una scrittura contabile fa, tra partitari
di conto economico e stato patrimoniale, e capire se ha raggiunto
i conti che appartengono al saldo liquido dell’azienda.
• Concetto • Il rendiconto finanziario dei flussi di cassa studia i valori flusso,
di flusso quindi è uno studio dinamico della situazione aziendale perché
permette di individuare per quale motivo dalla situazione del mo-
mento t i dati aziendali sono diventati quelli alla situazione al
momento t+1.
• Nello specifico il rendiconto finanziario dei flussi di cassa illustra
i flussi che hanno portato il saldo liquido al momento t ad evolvere
nei valori del momento t+1.

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CASO PRATICO

SALDO LIQUIDO • È calcolato utilizzando la seguente formula:


E FLUSSO DI CASSA Cassa + Banca - Passivo bancario a breve termine
(apertura di credito + anticipo riba)
Rappresenta la situazione liquida dell’azienda
• La differenza tra due saldi liquidi determina il flusso liquido che l’azienda ha
generato/assorbito nel periodo di monitoraggio.
• Ipotizziamo che dalla contabilità risultino i seguenti dati:
•Il saldo liquido è passato da
€ -293.000,00 a € -186.100,00;
31.12.2010 31.08.2011
quindi la gestione ha gene-
Cassa + 1.000,00 + 1.800,00 rato risorse liquide positive
Banca c/c 1 attivo + 15.000,00 + 12.600,00 per euro 106.900,00.
Banca c/c 2 attivo + 2.000,00 + 1.000,00 •Il semplice confronto del
Banca c/c 3 passivo - 40.000,00 - 55.000,00 saldo liquido in due momen-
Banca c/c 4 passivo - 11.000,00 - 1.500,00 ti differenti permette di avere
Anticipo sbf - 150.000,00 - 85.000,00 un primo dato molto impor-
Anticipo fatture - 110.000,00 - 60.000,00 tante: le risorse finanziarie
create o assorbite dalla ge-
Saldo liquido - 293.000,00 - 186.100,00
stione. Si tratta del flusso di
cassa della gestione.

PRINCIPALI • Le principali variabili che concorrono perlopiù alla variazione del flusso di cassa
DETERMINANTI sono le seguenti:
DEL FLUSSO DI CASSA .. autofinanziamento (utile + costi non monetari – ricavi non monetari);
.. variazione magazzino;
.. variazione del capitale circolante netto;
.. investimenti;
.. variazione mutui e finanziamenti.

Tavola n. 1 Stato patrimoniale per la lettura del caso pratico

31.12.2010 31.12.2011
A) TOTALE IMMOBILIZZAZIONI 2.343.295 2.441.413

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 17.473 12.439

1) Costi di impianto e di ampliamento 17.473 12.439

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 2.063.246 2.195.072

9) Terreni e fabbricati 2.063.246 2.195.072


Terreni 2.063.246,00 2.195.072,00

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Tavola n. 1 (segue)

31.12.2010 31.12.201 1
IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 262.576 233.902

14) Partecipazioni in: 170.229 189.951


Imprese controllate 112.200,00 112.200,00
(f/do svalutazione partecipaz. in impr. contro ll.)

Imprese collegate
(f/do svalutazione partecipaz. in impr. coll.)

Imprese controllanti
(f/do svalutaz. partecipaz. in impr. controllanti)

Altre imprese 58.029,00 77.751,00


(f/do svalutazione partecipaz. in altre imprese)

15) Crediti: 92.347 43.951


Deposito cauzionale sip 57.500,00 19.329,00
Clienti Italia in sofferenza 87.118,00 61.555,00
(f/do svalutazione crediti) -52.271,00 -36.933,00

RIMANENZE 5.016.595 5.613.041

1) Materie sussidiarie e di consumo 5.016.595 5.427.658


Materie prime 5.016.595,00 5.613.041,00

5) Acconti 0 185.383
Acconti su forniture di merci 185.383,00

LIQUIDITÀ DIFFERITE 8.855.505 11.977.480

1) Crediti verso clienti 8.014.574 11.108.172


Clienti 8.057.750,00 11.108.172,00
(f/do svalutazione crediti) -43.176,00

2) Crediti verso imprese controllate 497.053 601.436

5) Crediti verso altri 179.823 95.141

8) Ratei e risconti attivi 164.055 172.731

B) TOTALE DISPONIBILITÀ 13.872.100 17.590.521

LIQUIDITÀ IMMEDIATE 3.615 54.860

1) Depositi bancari e postali 0 32.990

3) Denaro e valori in cassa 3.615 21.870

DISPONIBILITÀ E LIQUIDITAÀ
À
13.875.715 17.645.381
IMMEDIATE

TOTALE ATTIVO 16.219.010 20.086.794

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Tavola n. 1 (segue)

31.12.2010 31.12.2011

A) CAPITALE NETTO 869.917 1.486.548

1) Capitale 500.000 500.000


Capitale sociale versato 500.000,00 500.000,00
4) Riserva legale 23.839 100.000
Riserva legale 23.839,00 100.000,00
6) Altre riserve distintamente indicate 117.287 229.918
Riserva facoltativa 117.287,00 229.918,00
8) Utile e perdita di esercizio 228.791 656.630
Utile di esercizio 228.791,00 656.630,00

B) PASSIVO CONSOLIDATO 1.442.552 1.070.451

1) Fondi per rischi ed oneri 37.063 19.016


F/do imposte differite 37.063,00 19.016,00
2) Trattamento di fine rapporto 230.615 241.947
T.F.R. operai 106.849,63 94.784,00
(acconto T.F.R. operai) -30.830,38 -28.914,00
T.F.R. impiegati 154.596,19 178.690,00
(acconto T.F.R. impiegati) -2.613,00
3) Debiti verso banche 1.174.874 809.488

C) PASSIVITÀ CORRENTI 13.906.541 17.529.795

1) Prestito obbligazionario 0 0
2) Debiti verso banche 7.090.721 10.915.917
Mutuo passivo 1 106.781,00 114.485,00
Mutuo passivo 2 500.000,00 541.991,00
Mutuo passivo 3
Mutuo passivo 4
Mutuo passivo 5
C/c passivo
Anticipi Riba 6.483.940,00 10.259.441,00
5) Debiti verso fornitori 6.135.034 5.813.363
Fornitori Italia 6.135.034,00 5.813.363,00
7) Debiti verso imprese controllate 107.701 153.795

9) Debiti verso controllanti 19.167 10.080


10) Debiti tributari 183.549 315.437

11) Debiti verso istituti di prev. e sicurez. soc. 35.164 39.260


12) Altri debiti 121.327 98.565
13) Ratei e risconti 213.878 183.378

TOTALE PASSIVO 15.349.093 18.600.246

TOTALE PASSIVO E NETTO 16.219.010 20.086.794

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Tavola n. 2 Conto Economico per la lettura del caso pratico

31.12.2001
1) RICAVI NETTI DI VENDITA 22.975.37 8

Merci c/vendite 22.975 .378,00


Altre vendite

3) ALTRI RICAVI E PROVENTI CARATT. 45.816

Altri ricavi caratteristici 45.816,0 0

A) RICAVI DELLA GESTIONE CARATTERISTICA (1+2+3) 23.021.194

4) UTILIZZI DI MATERIE 18.741.47 4 81,41%

Variazione delle rimanenze di materie prime - 411 .063,0 0


Materie prime c/acquisti 19.152 .537,00

5) ACQUISTI DI SERVIZI 1.199.644 5,21%

Abbuoni, sconti e omaggi passivi

6) GODIMENTO BENI DI TERZI 288.14 9 1,25%

Leasing 288 .149,00

B) VALORE AGGIUNTO 2.791.927

7) COSTI PER IL PERSONALE 1.039.114 4,51%

Salari e stipendi 773 .729,00


Oneri sociali 215 .135,00
Accantonamento T.F.R. 50 .250,00

8) ONERI DIVERSI DI GESTIONE 197.59 9 0,86%

Oneri diversi di gestione 197 .599,00

C) MARGINE OPERATIVO LORDO 1.555.214

9) AMMORTAMENTI 246.55 7 1,07%

Amm.ti immateriali 4 .343,0 0


Amm.ti materiali 163 .516,00
Svalutazione crediti dell'attivo circolante 78 .698,00

10) ACCANTONAMENTI AD ALTRI FONDI RISCHI 0 0,00%

D) RISULTATO OPERATIVO GLOBALE 1.308.657


(1+2+3-4-5-6-7+8-9+10)

11) PROVENTI FINANZIARI 82.311

12) ONERI FINANZIARI 300.82 2 1,31%

Perdite di cambio varie 54 7 0,0 0%

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Tavola n. 2 (segue)

31.12.2001
E) RISULTATO ANTE GESTIONE STRA. 1.090.146
(1+2+3-4-5-6-7+8-9+10+11-12)

13) RIVALUTAZIONI 0

14) SVALUTAZIONI 0

15) PROVENTI STRAORDINARI 131.367

Plusvalenze da alienazione 35.416,00


Sopravvenienze attive 19.215,00
Locazioni attive su immobili di civile abitazione 76.736,00

16) ONERI STRAORDINARI 20.519

Minusvalenze straordinarie da alienazione


Insussistenze attive 20.519,00

F) RISULTATO ANTE IMPOSTE 1.200.994


(1+2+3-4-5-6-7+8-9+10+11-12 +13-14+15-16)

17) IMPOSTE DELL'ESERCIZIO 544.364 2,36%

Accant. imposte dell'esercizio non ded. fiscalm 554.012,00


(Utilizzo Fo ndo imposte) - 9.648,00

G) RISULTATO NETTO 656.630


(1+2+3-4-5-6-7+8-9+10+11-12 +13-14+15-16-17)

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COME REDIGERE • Step 1 • Appaiare gli stati patrimoniali relativi al peri- • Si consiglia una riclas-
IL RENDICONTO odo per il quale si desidera monitorare il flusso sificazione “minima” delle voci
FINANZIARIO di cassa. patrimoniali che separi net-
DEI FLUSSI DI CASSA Per monitorare il flusso di cas- tamente attivo a lungo ter-
sa dell’esercizio 2011 è ne- mine, attivo entro 12 mesi,
cessario mettere uno in fian- passivo a lungo termine, pas-
Esempio sivo entro 12 mesi.
co all’altro lo Stato Patrim-
oniale al 31.12.2011 e lo Sta-
to Patrimoniale al 31.12.2010.

• Step 2 • Procedere al calcolo del saldo liquido al 31.12.2011 e al 31.12.2010.


• Nel caso concreto riportato in questo articolo, il saldo liquido è calcolato come
segue:
Segno Saldo liquido Saldo liquido
algebrico al 31.12.2010 al 31.12.2011
Stato Patrimoniale Stato Patrimoniale
+ cella O329 (€ 3.615,00) cella S329 (€ 54.860)
Stato Patrimoniale Stato Patrimoniale
-
N508 (€ 0) R508 (€ 0)
Stato Patrimoniale Stato Patrimoniale
-
N509 (€ 6.483.940,00) R509 (€ 10.259.441,00)

• Step 3 • Nella nota integrativa individuare i seguenti valori:


.. acquisti e vendite di immobilizzazioni immateriali;
.. acquisti e vendite di immobilizzazioni materiali;
.. acquisti e vendite di immobilizzazioni finanziarie.
• Nel caso in cui la nota integrativa non sia disponibile seguire le seguenti
istruzioni:
.. richiedere il valore di vendita dei cespiti materiali e immateriali.
Nel caso in cui il valore di vendita dei cespiti non sia disponibile, lo si
può ricavare seguendo le istruzioni che seguono.
• Richiedere il valore storico dei cespiti dismessi, inserendo questo valore nella
seguente formula:
valore cespiti al momento t+1 – valore storico cespiti dismessi
tra il momento t e t+1 – valore dei cespiti al momento t t
si ricava il valore storico dei beni dismessi.
• Supponendo di voler calcolare il flusso di cassa dell’esercizio 2011, il momen-
to t è il 31.12.2010 mentre il momento t+1 è il 31.12.2011.
.. calcolare il valore dismesso dei fondi ammortamento, applicando la seguente
formula:
valore dei fondi ammortamento al momento t + ammortamenti
tra il momento t e t+1 – valore del fondo ammortamenti
al momento t+1
.. il valore di vendita dei cespiti è il risultato della sommatoria che riportiamo
nella tavola a seguire:
Segno
algebrico Valori da utilizzare
+ valore storico dismesso (da richiedere in contabilità)
valore dismesso dei fondi ammortamento (vedi formula so-
-
pra)
+ plusvalenze
- minusvalenze
= Valore di vendita delle immobilizzazioni
La formula è riferita alle immobilizzazioni materiali; per
Nota quelle immateriali vale nel caso in cui l’ammortamento non
Bene sia diretto in conto (quindi utilizzo dei fondi ammortamento
anche per le immobilizzazioni immateriali).

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COME REDIGERE • Step 4 • Nel Conto Economico individuare le seguenti grandezze:


IL RENDICONTO .. reddito operativo;
FINANZIARIO .. ammortamenti;
DEI FLUSSI DI CASSA .. accantonamento Tfr;
(segue) .. accantonamenti ad altri fondi di lungo termine (f.do imposte, f.do rischi su
cambi, ecc.);
.. plusvalenze e minusvalenze.
• Spostare le plusvalenze e le minusvalenze tra i componenti straordinari di
reddito e quindi “a valle” del reddito operativo.

• Step 5 • Procedere al calcolo dell’autofinanziamento operativo:


Segno
Cella di riferimento Importo
algebrico
Reddito operativo
+ Conto Economico S77 € 1.308.657,00
Ammortamenti beni immateriali
+ € 4.343,00
Conto Economico R66
Ammortamenti beni materiali
+ € 163.516,00
Conto Economico R67
Accantonamento al fondo t.f.r.
+ € 50.250, 00
Conto Economico R52

• Step 6 • Calcolare le seguenti variazioni patrimoniali:


Variazione del capitale netto
• Nell’esempio in questione è calcolata utilizzando la seguente formula:
capitale netto al 31.12.2010 + utile di esercizio al 31.12.2011
- capitale netto al 31.12.2011
Segno
algebrico Poste di bilancio interessate
Capitale netto al 31.12.2010
+
(Stato Patrimoniale o361)
Utile esercizio 2011
+
(Stato Patrimoniale o397)
- Capitale netto al 31.12.2011
(Stato Patrimoniale s361)
= Prelievo di capitale netto nel corso dell’esercizio 2011

Utilizzo di fondi rischi


• Nell’esempio in questione è calcolato utilizzando la seguente formula:
fondi per rischi ed oneri al 31.12.2010 + accantonamento a fondi
rischi ed oneri nell’esercizio 2011 – fondi per rischi ed oneri
al 31.12.2011
Segno
Poste di bilancio interessate
algebrico
fondi per rischi ed oneri al 31.12.2010
+ (Stato Patrimoniale o404)
accantonamento a fondi rischi ed oneri nell’esercizio 2011
+
(Conto Economico r70)
fondi per rischi ed oneri al 31.12.2011
-
(Stato Patrimoniale s404)
Utilizzo di fondi rischi ed oneri nel corso dell’esercizio
=
2011

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COME REDIGERE • Step 6 Utilizzo t.f.r.
IL RENDICONTO (segue)
FINANZIARIO • Nell’esempio in questione è calcolato utilizzando la seguente formula:
DEI FLUSSI DI CASSA fondo t.f.r. al 31.12.2010 + accantonamento al fondo t.f.r.
(segue) nell’esercizio 2011 – fondo t.f.r. al 31.12.2011
Segno
Poste di bilancio interessate
algebrico
fondi t.f.r. al 31.12.2010
+
(Stato Patrimoniale o413)
accantonamento al fondo t.f.r. nell’esercizio 2011
+
(Conto Economico r52)
fondi t.f.r. al 31.12.2011
-
(Stato Patrimoniale s413)
= Utilizzo fondo t.f.r. nel corso dell’esercizio 2011
Variazione mutui
• La variazione dei mutui è la semplice differenza tra il valore dei mutui al tempo
t+1
e il valore dei mutui al tempo t.
• Nel caso in questione la variazione dei mutui è calcolata come segue:
Segno
Poste di bilancio interessate
algebrico
Mutui al 31.12.2011
+
(Stato Patrimoniale s419 + r503 + r504)
Mutui al 31.12.2010
+
(Stato Patrimoniale o419 + n503 + n504)
= Variazione mutui nel corso del 2011

• Step 7 • Calcolare analiticamente le variazioni che riguardano il capitale circolante


netto.
• Il capitale circolante netto comprende;
.. le rimanenze;
.. i crediti con scadenza entro 12 mesi;
.. i debiti con scadenza entro 12 mesi.
• Le variazioni del C.C.N. sono calcolate considerando i seguenti valori conta-
bili:
Valori al 31.12.2010 Valori al 31.12.2011
Rimanenze Rimanenze
(Stato Patrimoniale o184) (Stato Patrimoniale s184)
Crediti verso clienti Crediti verso clienti
(Stato Patrimoniale o219) (Stato Patrimoniale s219)
Crediti verso controllate Crediti verso imprese controllate
(Stato Patrimoniale o248) (Stato Patrimoniale o248)
Crediti vero altri Crediti vero altri
(Stato Patrimoniale o260) (Stato Patrimoniale s260)
Ratei e risconti attivi Ratei e risconti attivi
(Stato Patrimoniale o320) (Stato Patrimoniale s320)
Anticipo riba Anticipo riba
(Stato Patrimoniale o509) (Stato Patrimoniale s509)
Debiti verso fornitori Debiti verso fornitori
(Stato Patrimoniale o517) (Stato Patrimoniale s517)
Debiti verso controllate Debiti verso controllate
(Stato Patrimoniale o530) (Stato Patrimoniale s530)
Debiti verso controllanti Debiti verso controllanti
(Stato Patrimoniale o536) (Stato Patrimoniale s536)
Debiti tributari Debiti tributari
(Stato Patrimoniale o539) (Stato Patrimoniale s539)
Debiti previdenziali Debiti previdenziali
(Stato Patrimoniale o556) (Stato Patrimoniale s556)
Altri debiti Altri debiti
(Stato Patrimoniale o566) (Stato Patrimoniale s566)
Ratei e risconti Ratei e risconti
(Stato Patrimoniale o580) (Stato Patrimoniale s580)

28 RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1
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COME REDIGERE • Step 8 • Ordinare in uno schema “a scendere” dall’alto al basso le grandezze
IL RENDICONTO individuate, avendo cura di esporle in questo ordine:
FINANZIARIO .. autofinanziamento operativo;
DEI FLUSSI DI CASSA .. variazioni del capitale circolante netto;
(segue) .. variazioni delle voci patrimoniali oltre i 12 mesi;
.. costi e ricavi monetari dell’area finanziaria, straordinaria e fiscale.
Saldo liquido al momento t
Saldo liquido al momento t+1
A – b = flusso di cassa del periodo (t+1) - t

Esempio n. 3 Analisi dei flussi di cassa 2011

31/12/10
31/12/11

RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1 29
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CONCILIAZIONE TRA RISULTATO ECONOMICO E FINANZIARIO

Tavola n. 4 Scrittura 1 - Vendita

• Consideriamo una scrittura contabile cha appartiene all’insieme delle scritture di conto economico con contropartita patrimonia-
le:
n.
P C II 1 EA1 CLIENTI a DIVERSI 1.210,00
P D 11 MERCI C/VENDITE 1.000,00
IVA A DEBITO 210,00
• Dopo questa scrittura i partitari sono i seguenti:
Clienti Merci c/vendite Iva a debito
D 1.210 A 1.000 A 210
• Il risultato economico è un utile di 1.000 la banca non varia ed ha un valore di zero. Vediamo come avviene la conciliazione del
risultato economico con il risultato finanziario:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico + 1.000
Clienti - 1.210
Iva a debito + 210
Totale della variazione
• Come si può vedere, dal risultato economico siamo andati al risultato di liquidità. 0
• Quando avverrà il pagamento, per intero a saldo, la scrittura sarà una scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale ed
è la seguente:
n.
P C IV 1 P C II 1 BANCA a CLIENTI 1.210,00

Banca Clienti
D 1.210 A 1.210
• Il conto clienti va a zero mentre la banca va a + 1.210. Vediamo la conciliazione tra il risultato economico e il risultato finanziario.
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 0
Clienti + 1.210
Totale della variazione + 1.210
• In questo caso la conciliazione tra risultato economico e finanziario si vede che porta a un risultato di + 1.210 che è il valore
del saldo di banca.
• Quando in contabilità si registrerà il versamento dell’Iva la scrittura contabile sarà una scrittura patrimoniale con contropartita
patrimoniale:
n.
P D 11 P C IV 1 IVA A DEBITO a BANCA 210,00

Banca Iva a debito


D 210 A 210
• Il conto Iva a debito va a zero mentre il conto banca cala di 210.
• Vediamo la conciliazione tra il risultato economico e il risultato finanziario
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 0
Iva a debito - 210
Totale della variazione - 210
• Il risultato della conciliazione è di -210, proprio quanto è la variazione della liquidità
• La scrittura di vendita, al fine del percorso contabile, ha fatto registrare variazioni finanziarie per 1.000, sommatoria
di queste tre variazioni: 0 + 1.210 – 210 = 1.000
Sintesi • Si può notare che se la variazione di liquidità coincide con il risultato economico, e questo è conseguenza del fatto
che i partitari patrimoniali sono a valore zero. Quando i partitari patrimoniali non hanno valore zero, il risultato
della liquidità si discosta dal valore del risultato economico.

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Tavola n. 5 Scrittura 2 - Acquisti

• Consideriamo una scrittura contabile cha appartiene all’insieme delle scritture di conto economico con contropartita patrimonia-
le:
n.
P D6 DIVERSI a FORNITORI 1.210,00
E B7 MERCI C/ACQUISTI 1.000,00
P C II 5 IVA A CREDITO 210,00
• Dopo questa scrittura i partitari sono i seguenti:
Fornitori Merci c/acquisti Iva a credito
A 1.210 D 1.000 D 210
• Il risultato economico è una perdita di 1.000. La banca non varia ed ha un valore di zero. Vediamo come avviene la conciliazione
del risultato economico con il risultato finanziario:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico - 1.000
Clienti + 1.210
Iva a credito - 210
Totale della variazione 0
• Come si può vedere, dal risultato economico si è passati al risultato di liquidità.
• Quando avverrà il pagamento, per intero a saldo, la scrittura sarà una scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale ed
è la seguente:
n.
P D6 P C iv 1 FORNITORI a BANCA 1.210,00

Banca Clienti
A 1.210 D 1.210
• Il conto fornitori va a zero mentre la banca va a + 1.210. Vediamo la conciliazione tra il risultato economico e il risultato finanziario.

Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione


Risultato economico 0
Fornitori - 1.210
Totale della variazione - 1.210
• In questo caso la conciliazione tra risultato economico e finanziario si vede che porta a un risultato di - 1.210 che è il valore del
saldo di banca.
• Quando in contabilità si registrerà l’utilizzo del credito Iva la scrittura contabile sarà una scrittura patrimoniale con contropartita
patrimoniale:
n.
P D 11 P C II 5 IVA A DEBITO a IVA A CREDITO 210,00

Iva a debito Iva a credito


D 210 A 210
• Il conto Iva a credito va a zero ed azzera anche il conto Iva a debito.
• Possiamo notare che a differenza di quanto avviene per le vendite, il conto Iva, in questo caso a credito, non può essere chiuso
con contropartita banca, ma si deve utilizzare come contropartita un debito patrimoniale.
• Cerchiamo ora la conciliazione tra l’economico e il finanziario dopo le due scritture di vendita e acquisto, ipotizzando di versare
l’Iva a debito con banca e di non utilizzare il credito Iva a compensazione dell’Iva a debito.
Conto Segno algebrico della variazione Importo
Merci c/vendite + 1.000
Merci c/acquisti - 1.000
Variazione clienti 0
Variazione fornitori 0
Variazione credito Iva - 210
Totale variazioni - 210
• Si vede che il risultato della conciliazione esposto nella tavola sopra coincide con il saldo del conto Banca che si riporta nel
partitario a seguire.

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COMPENSAZIONE • Ora vediamo quale sarebbe il percorso della conciliazione tra economico e finanzia-
IVA A DEBITO rio qualora non si versi l’Iva a debito e la si compensi con l’Iva a credito.
CON IVA A CREDITO
Conto Segno variazione Importo
Merci c/vendite + 1.000
Merci c/acquisti - 1.000
Variazione clienti 0
Variazione fornitori 0
Variazione debito Iva 0
Variazione credito Iva - 0
Totale variazioni 0
• Si vede che il risultato della conciliazione esposto nella tavola sopra coincide con
il saldo del conto Banca le cui movimentazioni si riportano nel partitario a segui-
re.
Banca
Incasso credito cliente 1.210 1.210 pagato debito fornitore
210 pagato debito IVA

RIASSUNTO • Regola • La conciliazione tra economico e finanziario avviene sommando al


risultato economico le variazioni dei partitari patrimoniali.

• Postulati • Fonte • Aumento dell' attivo patrimoniale è una varia-


di di liquidità zione con segno meno.
variazione
• Drenaggio • Diminuzione dell’attivo patrimoniale è una va-
di liquidità riazione di segno più.

• Fonti • Aumento del passivo patrimoniale è una varia-


di liquidità zione di segno più.

• Drenaggio • Diminuzione del passivo patrimoniale è una va-


di liquidità riazione di segno meno.

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RISULTATO ECONOMICO, CCN, FLUSSO DI CASSA

Tavola n. 6 Scrittura 1 - Vendita

• Ora, dopo aver chiarito il concetto di conciliazione tra risultato economico e patrimoniale, passiamo alla trattazione
della relazione esistente tra risultato economico, capitale circolante netto e flusso di cassa.
• Utilizziamo le medesime scritture contabili trattate sino ad ora ma cambieremo il valore del pagamento e dunque il saldo
dei clienti e fornitori lo manterremo diverso da zero.
n.
P C II 1 CLIENTI a DIVERSI 1.210,00
EA1 MERCI C/VENDITE 1.000,00
P D 11 IVA A DEBITO 210,00
• Dopo questa scrittura i partitari sono i seguenti:
Clienti Merci c/vendite Iva a debito
D 1.210 A 1.000 A 210
• Il risultato economico è un utile di 1.000, il conto banca rimane invariato ed ha un valore di zero. Vediamo come avviene
la conciliazione del risultato economico con il risultato finanziario:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico + 1.000
Clienti - 1.210
Iva a debito + 210
Totale della variazione 0
• Come si può vedere, dal risultato economico si è passati al risultato di liquidità.
• Quando avverrà il pagamento, per 800 euro, la rilevazione sarà una scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale
ed è la seguente:
n.
P C IV 1 P C II 1 BANCA a CLIENTI 800,00

Banca Clienti
D 800 A 800
• Il conto clienti resta aperto per un valore di 410 (1.210 – 800) mentre la banca va a 800. Vediamo ora la conciliazione
tra il risultato economico e il risultato finanziario:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 0
Clienti + 800
Totale della variazione + 800
• In questo caso la conciliazione tra risultato economico e finanziario si vede che porta a un risultato di + 800 che è il
valore del saldo di banca.
• Quando in contabilità si registrerà il versamento dell’IVA la scrittura contabile sarà una scrittura patrimoniale con
contropartita patrimoniale:
n.
P D 11 P C IV 1 IVA A DEBITO a BANCA 210,00

Banca Iva a debito


D 210 A 210
• Il conto IVA a debito va a zero mentre il conto banca cala di 210.
• Vediamo la conciliazione tra il risultato economico e il risultato finanziario:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 0
Iva a debito - 210
Totale della variazione - 210
• Il risultato della conciliazione è di -210, pari alla variazione della liquidità.
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Tavola n. 6 Scrittura 1 - Vendita (segue)

• Sintesi:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 1.000
Clienti - 410
Iva debito 0
Totale della variazione 590
• La scrittura di vendita, al fine del percorso contabile, ha fatto registrare variazioni finanziarie per 590, sommatoria di
queste due variazioni che hanno caratterizzato risultato economico e stato patrimoniale: 1.000 - 410 = 590
• Si può notare che in questa scrittura di vendita, a differenza della precedente, la variazione di liquidità non coincide
con il solo risultato economico, ma è data dal risultato economico e dalla variazione del capitale circolante netto, che
è rappresentata dal saldo del partitario clienti, pari a 410 euro.
• Il secondo partitario patrimoniale coinvolto dalla scrittura di vendita è il partitario Iva a debito ma non deve essere
considerato, poichè il saldo è di zero dal momento che si è provveduto a versare l’Iva debito.
• Nel caso in cui non si fosse provveduto a versare l’Iva a debito, il partitario rimane ad un saldo di 210, le variazioni
di conciliazione tra economico e finanziario sarebbero le seguenti:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 1.000
Clienti - 410
Iva debito + 210
Totale della variazione 800
• Capitale circolante netto: nella scrittura di vendita esaminata sinora, se dovessimo calcolare il capitale circolante netto
appena dopo aver riscosso 800 dal cliente e appena prima del versamento dell’Iva, il capitale circolante netto sarebbe
+ 410 – 210 = 200;
quindi, è possibile scrivere la seguente uguaglianza:
flusso di cassa = risultato economico +/- variazione del capitale circolante netto
e procedendo a sostituire ai suoi elementi i valori contabili, l’uguaglianza sopra diventa:
flusso di cassa = 1.000 – 200 = 800
800 è effettivamente il flusso di cassa dopo aver venduto ed incassato 800, quindi la condizione che il flusso di cassa
multi dal risultato economico +/- la variazione del capitale circolante netto, è verificata.

Tavola n. 7 Scrittura 2 - Acquisti

• Vediamo ora se l’uguaglianza trattata sopra:


flusso di cassa = risultato economico +/- variazione del capitale circolante netto
verificata positivamente in caso di scrittura di vendita, è verificata positivamente anche in sede di scrittura di acquisto.
n.
P D6 DIVERSI a FORNITORI 847,00
EB7 MERCI C/ACQUISTI 700,00
P C II 5 IVA A CREDITO 147,00

• Dopo questa scrittura i partitari sono i seguenti:


Fornitori Merci c/acquisti Iva a credito
A 847 D 700 D 147
• Il risultato economico è una perdita di 700, il conto Banca non varia ed ha un valore di zero. La conciliazione del risultato
economico con il risultato finanziario si realizza come segue:
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico - 700
Fornitori + 847
Iva a credto - 147
Totale della variazione 0

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Tavola n. 7 Scrittura 2 - Acquisti (segue)

• Come si può vedere, dal risultato economico si è passati al risultato di liquidità.


• Quando avverrà il pagamento, per 400, la scrittura sarà una scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale ed
sarà la seguente:
n.
P D6 P C IV 1 FORNITORI a BANCA 500,00

Banca Fornitori
A 400 D 400
• Il conto fornitori va a 447 mentre la banca va a + 400. Vediamo la conciliazione tra il risultato economico e il risultato
finanziario.
Conto Segno algebrico della variazione Valore della variazione
Risultato economico 0
Fornitori - 400
Totale della variazione - 400
• In questo caso la conciliazione tra risultato economico e finanziario porta a un risultato di - 400 che è il valore del saldo
di banca.
• Quando in contabilità si registrerà l’utilizzo del credito IVA la rilevazione sarà una scrittura patrimoniale con contropartita
patrimoniale:
n.
P D 11 IVA A DEBITO a DIVERSI 210,00
P C II 5 IVA A CREDITO 147,00
P C IV 1 BANCA 63,00

Iva a debito Iva a credito Banca


D 210 A 147 A 63
• Cerchiamo ora la conciliazione tra l’economico e il finanziario dopo le due scritture di vendita e acquisto, evidenziando
la conciliazione prima e dopo le scritture della liquidazione Iva.
• Prima della liquidazione Iva
Conto Ccn Segno algebrico della variazione Importo
Merci c/vendite + 1.000
Merci c/acquisti - 700
Variazione clienti si + 410
Variazione fornitori si - 447
Variazione credito Iva si + 147
Variazione debito Iva si + 210
Totale variazioni + 400
• Come si vede il totale delle variazioni di riconciliazione è di 400 e a tanto ammonta il saldo in banca prima della
liquidazione dell’Iva: 800 incassato da clienti e 400 pagato a fornitori.
• Si noti che in questo caso, a differenza dall’esempio di scritture di vendita e acquisto precedente, la variazione del
flusso di cassa non coincide con il risultato economico; è invece uguale al risultato economico +/- la variazione del
capitale circolante netto.
• Si noti che le variazioni di capitale circolante netto sono le seguenti:
Poste di ccn attivo Poste di ccn passivo
Clienti 410 Fornitori 447
Iva credito 147 Iva debito 210
Totale 557 Totale 657
• Si evidenzia un’eccedenza delle poste passive del Ccn rispetto alle poste attive. Precedentemente, a proposito dei
quattro postulati di variazione, abbiamo detto che l’incremento del passivo rappresenta una variazione positiva nella
riconciliazione tra l’economico e il finanziario.

RATIOSoluzioni N . 1 / 2 0 1 2 - 6700-1 35
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Tavola n. 7 Scrittura 2 - Acquisti (segue)

• Quindi, il calo del Ccn rappresenta una variazione positiva di riconciliazione e nell’esempio in questione:
Risultato economico + 300 (1.000 – 700)
Diminuzione Ccn + 100
Flusso di cassa 400
• Vediamo che è verificata l’uguaglianza
flusso di cassa = risultato economico +/- variazione del capitale circolante netto

il partitario banca ha infatti un valore di 400 perché “toccato” dalle operazioni di incasso e pagamento evidenziate di
seguito:
Banca
Incasso credito cliente 800 400 pagato debito fornitore

• Dopo liquidazione Iva


• Ora vediamo quale sarebbe il percorso della conciliazione tra economico e finanziario dopo aver adempiuto alla
liquidazione Iva.
• Come visto precedentemente l’Iva a debito di 210 euro viene “chiusa” utilizzando il credito Iva di 147 euro utilizzando
la banca per 63 euro. Il partitario Banca è dunque il seguente:
Banca
Incasso credito cliente 800 400 pagato debito fornitore
63 f24 liquidazione Iva

• Si illustano ora le variazioni di riconciliazione dopo aver provveduto al saldo della liquidazione Iva.

Conto Segno algebrico della variazione Importo


Merci c/vendite + 1.000
Merci c/acquisti - 700
Variazione clienti - 410
Variazione fornitori + 447
Variazione debito Iva 0
Variazione credito Iva - 0
Totale variazioni 337
• Anche in questo caso si vede che il risultato della conciliazione esposto nella tavola sopra coincide con il saldo del
conto Banca applicando l’uguaglianza per la determinazione del flusso di cassa:
flusso di cassa = risultato economico +/- variazione del capitale circolante netto
otteniamo:
flusso di cassa = 300 + 37 (447 – 410) = 337
ed abbiamo dunque un’altra conferma che il flusso di cassa è calcolato come sommatoria del risultato di esercizio e
della variazione del capitale circolante netto.

• Investimenti • Nel caso in cui cui le scritture contabili abbiano “toccato” non solo scritture di acquisto, vendita,
e pagamenti e incassi, ma anche finanziamenti ed investimenti, all’uguaglianza finora trattata per il
finanziamenti calcolo del flusso di cassa bisogna sottrarre gli investimenti e sommare i finanziamenti.

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RATEI E RISCONTI

Tavola n. 8 Riconciliazione

• Prendiamo ora in considerazione le scritture di rateo e risconto per vedere come gestire la riconciliazione tra economico e
finanziario.
• Si contabilizza un rateo attivo per 6.000 euro relativo ad un fitto attivo, quindi si origina una scrittura del tipo patrimoniale con
contropartita economica:
30.12.2011
PD P E A5 RATEI ATTIVI a FITTI ATTIVI 6.000,00

• Quindi il conto economico si discosta dal risultato finanziario per 6.000. vediamo come avviene la riconciliazione tra economico
e finanziario
Conto Segno variazione Importo
Fitti attivi + 6.000
Ratei attivi - 6.000
Totale variazione 0

• Una scrittura di rilevazione dei ratei attivi non comporta movimentazione di liquidità, e proprio come esposto nella tavola sopra
si vede che la variazione dei ratei attivi compensa quella di reddito e la loro somma riproduce il flusso di liquidità che risulta non
toccato da questa scrittura ed è dunque di zero.
• Si vede che la variazione positiva di risultato economico è compensata dalla variazione con segno meno di stato patrimoniale.
• L’aumento dei ratei attivi rappresenta un aumento dell’attivo e, secondo i postulati di variazione, l’aumento dell’attivo patrimoniale
è una variazione di drenaggio di liquidità e quindi preceduta dal segno meno.
• L’anno seguente le scritture che coinvolgono il rateo attivo saranno le seguenti:
00.00.2012
P C II 1 CLIENTI a DIVERSI 14.520,00
EA5 a FITTI ATTIVI 12.000,00
P D 11 a IVA A DEBITO 2.520,00
Emessa fattura per affitto
00.00.2012
EA5 PD FITTI ATTIVI a RATEI ATTIVI 6.000,00
Giroconto del rateo attivo
00.00.2012
E C IV 1 P C II 1 BANCA a CLIENTI 7.000,00
Pagamento parziale per 7.000 euro

Conto Segno variazione Importo


Fitti attivi + 12.000
Fitti attivi - 6.000
Clienti - 7.520
Ratei attivi + 6.000
Iva debito + 2.520
Totale variazione + 7.000

• Si noti che la sommatoria delle variazioni che caratterizzano conto economico e stato patrimoniale ha risultato identico alla
movimentazione della liquidità: + 7.000 come da pagamenti ricevuti per tale importo.

Risconti attivi

• Ipotizziamo che una topografia, in seguito all’acquisto al 1.01.2011 di una macchina da stampa, rilevi in corso d’anno la seguente
scrittura di tipo economico con contropartita patrimoniale:
00.00.2011

E B8 P D6 MAXICANONE a FORNITORI 80.000,00

e ipotizziamo che il maxicanone venga riscontato per un periodo di 5 anni e dunque il risconto annuo sia pari a 16.000 euro.
• Il 31.12.2011 si provvede alla seguente scrittura di rettifica:
30.12.2011
PD E B8 RISCONTI ATTIVI a MAXICANONE 64.000,00

(80.000-16.000)

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Tavola n. 8 Riconciliazione (segue)

• Il maxicanone viene pagato per 80.000 euro con addebito in conto corrente e dunque il flusso di cassa di questa
operazione è negativo per 80.000 euro.
1.01.2011
P C II 1 P C II 1 MAXICANONE a FORNITORI 80.000,00
1.01.2011
EA1 P C IV 1 FORNITORI a BANCA 80.000,00
31.12.2011
PD P C II 1 RISCONTI ATTIVI a MAXICANONE 64.000,00

• I partitari contabili fanno rilevare le seguenti variazioni:


Conto Segno variazione Importo
Maxicanone - 80.000
Fornitori 0
Maxicanone + 64.000
Risconti attivi - 64.000
Totale variazione - 80.000
• Si noti che il segno di variazione dei risconti attivi è meno perché come detto nei postulati di variazione, l’aumento
dell’attivo è una voce di riconciliazione negativa e quindi con segno meno.
• In seguito all’iscrizione del risconto attivo, nei 5 anni a seguire, al 31.12 di ogni anno si provvederà alla seguente
scrittura:
30.12.2011
EB8 PD QUOTA ANNUALE RISCONTI ATTIVI 16.000,00
a
MAXICANONE

• È una scrittura che non comporta variazioni per quel che riguarda il flusso di cassa; di seguito si illustra la riconci-
liazione tra economico e finanziario.
Conto Segno variazione Importo
Quota annuale maxicanone - 16.000
Risconti attivi + 16.000
Totale variazione 0
• Ricordiamo che, secondo i postulati di variazione, la diminuzione delle attività è una variazione positiva ai fini della
riconciliazione tra economico e finanziario. Si noti che la somma delle variazioni ha valore zero ed infatti il flusso di
cassa non è “toccato” dalla scrittura che ogni anno “spalma” il costo del maxicanone grazie all’utilizzo del partitario
risconti attivi.

Ratei passivi e risconti passivi


• Quanto detto per i ratei e risconti attivi vale anche per ratei e risconti passivi, con la sola differenza che i partitari hanno
nomi differenti ed i segni di variazione sono contrari rispetto a quelli utilizzati per i ratei e risconti attivi:
• Aumento ratei passivi:
segno di variazione +
• Diminuzione ratei passivi:
segno di variazione –
• Aumento risconti passivi:
segno di variazione +
• Diminuzione risconti passivi:
segno di variazione -

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ACCANTONAMENTO IMPOSTE

Tavola n. 9 Riconciliazione

• Vediamo ora come si riconcilia il risultato economico con il risultato finanziario per le scritture che riguardano
l’accantonamento imposte e l’utilizzo del fondo imposte.
• Si ipotizzi che a fine esercizio si provveda alla seguente scrittura di contabilizzazione delle imposte di esercizio e
successivamente a luglio si provvede al pagamento delle stesse.
• Le scritture contabili sono le seguenti:
30.12.2011
E B 12 E E 22 ACCANTONAMENTO a FONDO IMPOSTE 60.000,00
IMPOSTE

• Questa scrittura, economica con contropartita patrimoniale, non tocca i conti che appartengono al saldo liquido e
quindi non ha alcuna influenza sul flusso di cassa.
• Vediamo come si riconcilia l’economico con il flusso di cassa:
Conto Segno variazione Importo
Accantonamento imposte - 60.000
Fondo imposte + 60.000
Totale variazione 0
• Il Fondo imposte è una passività patrimoniale in aumento; quindi, secondo i postulati di variazione, il segno della sua
variazione è positivo. La somma delle variazioni è zero e, quindi, riproduce fedelmente il flusso di cassa conseguente
alla scrittura di accantonamento imposte.
• A luglio l’azienda provvederà al pagamento delle imposte e la scrittura sarà la seguente:
00.07.2011
E E 22 P C IV 1 FONDO IMPOSTE a BANCA 60.000,00

• È una scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale e poiché coinvolge il conto Banca, conto che contribuisce
al calcolo del saldo liquido, incide sul valore del flusso di cassa.

Tavola n.10 Qualità dell’informazione

Obiettivo
• Il rendiconto finanziario deve rappresentare la dinamica del flusso di cassa della gestione ed il flusso di cassa è la
differenza tra il saldo liquido di inizio esercizio e quello di fine esercizio.
• Deve permettere di capire per quale motivo l’azienda è passata da un saldo liquido ad un altro, quindi quali sono state
le fonti di liquidità ed i drenaggi che hanno determinato il flusso di cassa. I conti che appartengono al saldo liquido
sono i seguenti:

Saldo liquido
Attivo patrimoniale - Passivo patrimoniale
Cassa contanti - Scoperto di cc bancari
Cassa assegni - Utilizzo dell’anticipo sbf
Banca Qualsiasi altro utilizzo di
-
conto corrente

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Tavola n. 10 (segue)

• Si noti che all’interno del saldo liquido, nella sua componente passiva, non si includono debiti bancari che nascono
con scritture del tipo:
n.
P C IV 1 P D3 BANCA a MUTUO PASSIVO

•Non si includono all’interno del saldo liquido i finanziamenti perché includendoli si renderebbe l’informazione finan-
ziaria pessima da un punto di vista qualitativo; questo perche l’apertura di un mutuo, qualora il saldo liquido lo includa,
resterebbe “invisibile”, in quanto non altera quantitativamente il saldo liquido dal momento che quanto iscritto nelle
componenti del passivo viene iscritto nell’attivo per il medesimo importo.
• Prestate attenzione alla tavola a seguire, dove il saldo liquido 2 non è altro che il saldo liquido 1 dopo l’apertura di
un finanziamento:

Saldo liquido 1 Saldo liquido 2


Cassa 2.000 2.000
Banca 8.000 283.000
Cc passivo 25.000
Utilizzo anticipo sbf 225.000 225.000
Mutuo 300.000
Totale -240.000 - 240.000

• Si noti che l’apertura del mutuo ha lasciato invariato il saldo liquido nell’importo ma è cambiato qualitativamente.
• Lasciando il mutuo “esterno” al saldo liquido, in sede di ricerca delle scritture contabili che hanno modificato il saldo
stesso, quando si vede l’aumento del mutuo da 0 a 300.000 immediatamente si percepisce che è nata in contabilità una
scrittura patrimoniale a patrimoniale che ha “toccato” la banca e quindi un conto che appartiene al saldo liquido.
• Pertanto è necessario inserire, tra le causali del flusso di cassa, la variazione della liquidità dovuta all’apertura del
mutuo.
• Se invece i mutui e finanziamenti facessero parte del saldo liquido, la loro variazione modificherebbe il saldo liquido
e, quindi, non ci sarebbe nulla da mettere in evidenza.
• Includere nel saldo liquido i mutui e finanziamenti significa “nascondere” le variazioni del flusso di cassa che
dipendono da apertura, aumento e rimborso di mutui e finanziamenti e si renderebbe dunque l’informazione qualitativamente
non eccellente.

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Tavola n. 11 Aumento attivo patrimoniale

• L’Aumento dell’attivo patrimoniale rappresenta un segno di variazione negativo nella stesura del rendiconto finanziario. Pren-
diamo ora in esame le diverse casistiche di un aumento dell’attivo patrimoniale.
Aumento immobilizzazioni
• Vediamo come interpretare in sede di stesura del rendiconto finanziario le scritture che riguardano le immobilizzazioni.
n.
PD6 DIVERSI a FORNITORI 12.100,00
P B II 2 IMPIANTI E MACCHINARI 10.000,00
P C II 5 IVA C/ACQUISTI 2.100,00

• Si tratta di scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale che non “tocca” dei conti che appartengono al saldo liquido ed
è dunque ininfluente rispetto al flusso di cassa.

Conto Segno variazione Importo


Impianti e macchinari - 10.000
Iva credito - 2.100
Fornitori + 12.100
Totale variazione 0
• Le variazioni hanno somma zero e rappresentano fedelmente l’impatto della scrittura sul flusso di cassa.
• A fine novembre il fornitore viene pagato per il 50%: dunque si effettua un bonifico di 6.050 ed il saldo del conto fonitore si
porta a 6.050, mentre il saldo della banca diventa negativo per 6.050 ed il flusso di cassa di questa scrittura è negativo per 6.050.
• Vediamo ora lo schema delle variazioni di riconciliazione che permettono di “risalire” dalle scritture contabili al flusso di cassa.
Ipotizziamo che l’azienda non abbia utilizzato il credito Iva e che, dunque, il suo saldo sia invariato.

Conto Segno variazione Importo


Impianti e macchinari - 10.000
Iva credito - 2.100
Fornitori + 6.050
Totale variazione - 6.050
• Si noti che la somma delle variazioni riproduce fedelmente il flusso di cassa conseguente a questa scrittura contabile.
Aumento rimanenze
• L’aumento delle rimanenze, che si tratti di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, è comunque una scrittura che appartiene
all’insieme delle scritture di conto economico con contropartita patrimoniale.
• Ipotizziamo che un’azienda alla riapertura dei conti dell’anno 2012 ha una rimanenza iniziale 2012 (è la rimanenza finale 2011)
di 300.000 euro mentre a fine 2012 la rimanenza sarà valutata 450.000 euro, in aumento dunque di 150.000 euro.
• Questa variazione delle rimanenze è rappresentata dalla contabilità con le seguenti scritture:
1.01.12
E B 11 P CI4 CONTO ECONOMICO a STATO PATRIMONIALE 300,00
ESISTENZE INIZIALI ESISTENZE INIZIALI
31.12.12
P CI4 E B 114 STATO PATRIMONIALE a CONTO ECONOMICO 450.000,00
RIMANENZE FINALI RIMANENZE FINALI

.. si noti che il risultato economico di entrambe le scritture è positivo di 150.000 euro ma entrambe le scritture non determinano
variazioni di conti che appartengono al saldo liquido e quindi sono ininfluenti sul flusso di cassa della gestione.
• Ci si trova dunque di fronte ad un caso di riconciliazione tra conto economico e flusso di cassa. Lo schema delle variazioni provvede
alla riconciliazione tra risultato economico + 150.000 e flusso di cassa = zero
Conto Segno variazione Importo
Conto economico rim. iniziali - 300.000
Conto economico rim. finali + 450.000
Aumento rimanenze a stato patrimoniale - 150.000
Totale variazione 0
• Anche in questo caso si noti che la somma tra risultato economico e variazione del capitale circolante netto ha provveduto a
riconciliare il risultato economico con il risultato finanziario

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Tavola n. 11 (segue)

Aumento crediti clienti


• Ipotizziamo che alla riapertura dei conti al 1.01.2012 i clienti ammontano a 700.000 euro mentre a fine esercizio sono
di 820.000 euro e dunque in aumento di 120.000 euro.
• Come mai contabilmente il valore dei clienti è aumentato rispetto a inizio anno? Un aumento dei clienti significa che
il saldo del conto, aperto in dare, è aumentato di 120.000 euro. Dal momento che il conto clienti si muove in dare
conseguentemente alle scritture di vendita ed in avere conseguentemente alle scritture:
.. di incasso;
.. di cancellazione del credito;
significa che il valore del conto aumenta quando le iscrizioni contabili in dare sono superiori alle iscrizioni in avere.
Caso 1: vendite e incassi
• Un aumento del valore del conto clienti di 120.000 euro è conseguente a scritture contabili del tipo:
1.01.12
P C II 1 EA1 CLIENTI a MERCI C/VENDITE 1.000.000,00

per semplicità non si è inserita l’Iva nella scrittura di vendita; la scrittura seguente riguarda invece la diminuzione del
conto clienti
1.01.12
P C IV 1 P C II 1 BANCA a CLIENTI 880.000,00

il partitario del conto clienti si presenta dunque movimentato come segue.


Conto clienti
700.000 880.000
1.000.000
Totale 1.700.000 880.000

• Il conto clienti mette ora in evidenza un saldo dare di 820.000 euro quindi è aumentato di 120.000 euro rispetto al saldo
di inizio anno di 700.000 euro.
• Questa variazione è intervenuta perché le scritture contabili che hanno toccato il conto clienti in dare hanno superato
di 120.000 euro le scritture che hanno toccato il conto clienti in avere.
• Si potrebbe essere portati a pensare che il flusso di cassa dalle vendite sia pari a 880.000 dal momento che la banca
è stata “toccata” appunto per questo valore dalla scrittura di cui sopra.
• Sarebbe però una risposta limitativa, perché concentrata solo sugli incassi dalle vendite senza tenere in considerazione
l’impegno finanziario che origina dalla scrittura di vendita. Si parla di “impegno finanziario” perché ogni qualvolta la
contabilità “tocca” in dare il conto clienti significa che l’azienda rinuncia a risorse finanziarie investendole in dilazioni
commerciali ai clienti.
• Il flusso di cassa che consegue alle scritture di vendita è la sommatoria delle variazioni a seguire:

Conto Segno di variazione Importo


Vendite + 1.000.000
Clienti iniziali + 700.000
Clienti finali - 820.000
Totale variazione 880.000

Flusso di cassa • Si noti che il flusso di cassa che consegue da tutte le scritture che hanno “toccato” il conto clienti
è dato dalla sommatoria del valore dei clienti iniziali, delle vendite che hanno toccato in dare il
conto clienti e dei clienti finali.

Variazione • Si può notare che anche nel caso delle scritture che riguardano le vendite il flusso di cassa
del C.C.N. corrisponde alla sommatoria tra risultato economico (il valore dei ricavi) e la variazione in
e flusso di cassa aumento del Capitale Circolante Netto quest’ultima rappresentata dall’incremento di valore del
conto clienti nel corso del periodo di calcolo del flusso di cassa.

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Tavola n. 11 (segue)

Caso 2: vendite, incassi e perdite su crediti

• Ipotizziamo ora che alle scritture elencate precedentemente si aggiunga la seguente scrittura relativa alla cancellazione
di un credito:
n.
E B 10 d P C II 1 PERDITE SU CREDITI a CREDITI V/ CLIENTI 100.000,00

• A seguito di questa scrittura il partitario clienti a fine anno si presenta come segue:
Conto clienti
700.000 880.000
1.000.000 100.000
Totale 1.700.000 980.000

• Il conto clienti mette ora in evidenza un saldo dare di 720.000 euro quindi è aumentato di 20.000 euro rispetto al saldo
di inizio anno di 700.000 euro.
• Questa variazione è intervenuta perché le scritture contabili che hanno “toccato” il conto clienti in dare hanno
superato di 20.000 euro le scritture che hanno “toccato” il conto clienti in avere.
• In questo caso il flusso di cassa che consegue alle scritture di vendita è la sommatoria delle variazioni a seguire:

Conto Segno di variazione Importo


Vendite + 1.000.000
Perdite su crediti - 100.000
Clienti iniziali + 700.000
Clienti finali - 720.000
Totale variazione 880.000
• Si può notare che anche in questo caso la somma delle variazioni coincide con il flusso di cassa conseguente alle
scritture di vendita.
• La cancellazione del credito ha determinato una scrittura economico a patrimoniale, che non ha determinato variazioni
in uno dei conti che compongono il saldo liquido: abbiamo dunque provveduto ad inserirla nelle variazioni di
riconciliazione tra economico e finanziario.
• I crediti, qualora non originano da scritture patrimoniale ad economico, sono conseguenti ad acconti versati: acconti
a fornitori, acconti per cauzioni, acconti imposte, etc.. Si tratta dunque di scritture contabili patrimoniale a patrimoniale
dove normalmente in avere viene “toccato” un conto che appartiene ai conti relativi al saldo liquido.
• Ipotizziamo che si registrino le seguenti scritture contabili:
n.
P C II 5 P C IV 1 CREDITI PER ACCONTO a BANCA 1.500,00
IMPOSTE
31.12.12
P D6 P C IV 3 CAUZIONI FORNITORI a CASSA 500,00

• Le scritture sopra esposte determinano variazioni del saldo liquido e dunque variazioni del flusso di cassa.
• Quindi la variazione in aumento dell’attivo è causa del flusso di casa negativo.
• Precedentemente nella tavola 8 abbiamo visto come si trova la conciliazione tra il risultato economico e finanziario
quando siamo di fronte a ratei e risconti attivi. Anche in questo caso, trattandosi di un aumento dell’attivo patrimoniale,
la variazione in aumento dei ratei e risconti attivi si traduce in un segno di variazione negativo nella riconciliazione
tra l’economico e il finanziario.

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Tavola n. 12 Diminuzione dell’attivo patrimoniale

• La diminuzione dell’attivo patrimoniale, trattandosi di un calo degli impieghi, rappresenta una voce di segno positivo
nel percorso di riconciliazione tra il risultato economico e finanziario.
Caso 1 - Dismissione con plusvalenza
• Si ipotizzi che un cespite del valore storico di 500.000 euro, ammortizzato per 300.000 euro, venga venduto per 230.000
euro, originando dunque una plusvalenza di 30.000 euro.
• I movimenti sopra originano le seguenti scritture contabili:
n.
P C II 1 CLIENTI a DIVERSI 278.300,00
P B II IMMOBILIZZAZIONI 230.000,00
P D 11 IVA A DEBITO 48.300,00

n.
P B II P B II FONDO AMMORTAMENTO a IMMOBILIZZAZIONI 300.000,00

n.
P B II E E 20 IMMOBILIZZAZIONE a PLUSVALENZA 30.000,00

• Da queste scritture contabili non scaturiscono movimentazioni di conti che appartengono al saldo liquido: infatti il
flusso di cassa è uguale a zero. Si illustra di seguito la gestione della riconciliazione tra l’economico ed il finanziario
in relazione a scritture di dismissione delle immobilizzazioni, in questo caso con conseguimento di una plusvalenza
di cessione.
Conto Segno di variazione Importo
Plusvalenza + 30.000
F.do ammortamento - 300.000
Immobilizzazioni + 530.000
Immobilizzazioni - 30.000
Clienti - 278.300
Iva debito + 48.300
Totale variazione 0
• La somma delle variazioni è zero, quindi in perfetta coincidenza con il flusso di cassa che promana da questa scrittura
contabile, appunto zero.
• Si ipotizza ora che alle scritture precedenti si aggiungano le seguenti ulteriori scritture:
.. incasso del credito, quindi il partitario clienti è zero;
.. versamento Iva debito, quindi il partitario è a zero.
• La tavola di riconciliazione diventa la seguente:
Conto Segno di variazione Importo
Plusvalenza + 30.000
F.do ammortamento - 300.000
Immobilizzazioni + 530.000
Immobilizzazioni - 30.000
Totale variazione 230.000
• Il flusso di cassa è di 230.000 euro, quindi l’incasso del credito cliente meno la liquidità impiegata per pagare il debito
Iva.

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Tavola n. 12 (segue)

Caso 2 - Dismissione con minusvalenza


• Il cespite di cui al caso precedente viene venduto per 150.000 euro e ne consegue una minusvalenza di 50.000 euro.
• Riportiamo a seguire le scritture contabili relative alla cessione di una immobilizzazione.
n.
P C II 1 CLIENTI a DIVERSI 181.500,00
P B II IMMOBILIZZAZIONI 150.000,00
P D 11 IVA A DEBITO 31.500,00

n.
P B II P B II FONDO AMMORTAMENTO a IMMOBILIZZAZIONI 300.000,00

n.
P B II E E 21 IMMOBILIZZAZIONI a MINUSVALENZA 50.000,00

• Da queste scritture contabili non scaturiscono movimentazioni di conti che appartengono al saldo liquido ed infatti
il flusso di cassa è uguale a zero. Vediamo come gestire la riconciliazione tra l’economico ed il finanziario quando ci
si trova di fronte a scritture di dismissione delle immobilizzazioni, in questo caso con conseguimento di una plusvalenza
di cessione.

Conto Segno di variazione Importo


Minusvalenza - 50.000
F.do ammortamento - 300.000
Immobilizzazioni + 450.000
Immobilizzazioni + 50.000
Clienti - 181.500
Iva debito + 31.500
Totale variazione 0

• Possiamo notare che la somma delle variazioni è zero quindi in perfetta coincidenza con il flusso di cassa che promana
da questa scrittura contabile, appunto zero.
• Ipotizziamo ora che alle scritture precedenti si aggiungano le seguenti:
.. incasso del credito al 50%, quindi il partitario clienti è 90.750;
.. versamento Iva debito, quindi il partitario è a zero.
• La tavola di riconciliazione diventa la seguente:

Conto Segno di variazione Importo


Plusvalenza - 50.000
F.do ammortamento - 300.000
Immobilizzazioni + 450.000
Immobilizzazioni + 50.000
Clienti - 90.750
Totale variazione 59.250
• Il flusso di cassa è di 59.250 euro, quindi l’incasso al 50% del credito a cui devono essere sottratti i 31.500 euro versati
per saldare il debito iva. La tavola di riconciliazione tra l’economico ed il finanziario dimostra che la sommatoria delle
variazioni elencate è appunto di euro 59.250.

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Tavola n. 13 Diminuzione rimanenze

n.
E B 11 P CI4 CONTO ECONOMICO a STATO PATRIMONIALE
ESISTENZE INIZIALI RIMANENZE INIZIALI 300.000,00

n.
PCI4 E B 11 STATO PATRIMONIALE a CONTO ECONOMICO 150.000,00
RIMANENZE FINALI RIMANENZE FINALI

• Si noti che il risultato economico di entrambe le scritture è negativo di 150.000 euro ma entrambe le rilevazioni non
determinano variazioni di conti che appartengono al saldo liquido e quindi sono ininfluenti sul flusso di cassa della
gestione.
• Ci troviamo dunque di fronte ad un caso di riconciliazione tra conto economico e flusso di cassa. Lo schema delle
variazioni evidenzia la riconciliazione tra risultato economico - 150.000 e flusso di cassa = zero
Conto Segno variazione Importo
Conto economico rim. iniziali - 300.000
Conto economico rim. finali + 150.000
Diminuzione rimanenze a stato patrimoniale + 150.000
Totale variazione 0

Diminuzione • Si noti che la somma delle variazioni di riconciliazione tra economico e finanziario è di zero,
rimanenze proprio come il flusso di cassa dalle scritture contabili che riguardano le rimanenze.

Diminuzione • Si ipotizzi che, alla riapertura dei conti al 1.01.2012, i clienti ammontino a 700.000 euro mentre a
crediti clienti fine esercizio siano pari a 520.000 euro e dunque in diminuzione di 180.000 euro.
• Come mai contabilmente il valore dei clienti è aumentato rispetto a inizio anno? Un aumento dei
clienti significa che il saldo del conto, aperto in dare, è aumentato di 180.000 euro. Dal momento
che il conto clienti si muove in dare conseguentemente alle scritture di vendita ed in avere
conseguentemente alle scritture:
.. di incasso;
.. di cancellazione del credito
significa che il valore del conto cala quando le iscrizioni contabili in avere sono superiori alle
iscrizioni in dare.

Caso 1 - Vendite e incassi


• Un calo del valore del conto clienti di 180.000 euro è conseguente a scritture contabili del tipo:
.. aumento conto clienti
n.
P C II 1 EA1 CLIENTI a MERCI CONTO VENDITE 820.000,00

per semplicità ho evitato di inserire l’Iva nella scrittura di vendita.


.. diminuzione conto clienti
n.
P C IV 1 P C IV 1 BANCA a CLIENTI 1.000,00

• Il partitario del conto clienti si presenta dunque movimentato come segue:

Aumento Conto clienti


crediti clienti 700.000 1.000.000
820.000
Totale 1.520.000 1.000.000

• Il conto clienti mette ora in evidenza un saldo dare di 520.000 euro quindi è diminuito di 180.000
euro rispetto al saldo di inizio anno, pari a 700.000 euro.
• Questa variazione è intervenuta perché le scritture contabili che hanno “toccato” il conto clienti
in avere hanno superato di 180.000 euro le scritture che hanno “toccato” il conto clienti in dare.

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Tavola n. 13 (segue)

Flusso • Domandiamoci ora qual è il flusso di cassa dalle vendite.


di cassa • Verrebbe da rispondere 1.000.000 dal momento che la banca è stata toccata appunto per questo
valore dalla scrittura che segue:
n.
P C IV 1 P C II 1 BANCA a CLIENTI 1.000,00

• Sarebbe però una risposta limitativa perché si concentra solo sugli incassi dalle vendite senza
tenere in considerazione l’impegno finanziario che origina dalla scrittura di vendita. Si parla di
“impegno finanziario” perché ogni qualvolta la contabilità “tocca” in dare il conto clienti, l’azien-
da rinuncia a risorse finanziarie investendole in dilazioni commerciali ai clienti.
• Il flusso di cassa che consegue alle scritture di vendita è la sommatoria delle variazioni a seguire:
Conto Segno di variazione Importo
Vendite + 820.000
Clienti iniziali + 700.000
Clienti finali - 520.000
Totale variazione 1.000.000
• Il valore della somma delle variazioni di conciliazione tra economico e finanziario è uguale al
valore in avere nel partitario clienti, valore che evidenzia quanta parte dei crediti è confluito nella
contropartita banca.
• Quindi la somma delle variazioni di conciliazione coincide esattamente con il flusso di cassa
dall’attività di vendita e di incasso.
• Si noti che il flusso di cassa che consegue da tutte le scritture che hanno “toccato” il conto clienti
è dato dalla sommatoria del valore dei clienti iniziali, delle vendite che hanno “toccato” in dare
il conto clienti e dei clienti finali.
Variazione • Si può notare che, anche nel caso delle scritture che riguardano le vendite, il flusso di cassa
del C.C.N. corrisponde alla sommatoria tra risultato economico (il valore dei ricavi) e la variazione in
e flusso di cassa aumento del Capitale Circolante Netto. Quest’ultima è rappresentata dall’incremento di valore del
conto clienti nel corso del periodo di calcolo del flusso di cassa.
Caso 2 - Vendite, incassi e perdite su crediti
• Si ipotizzi ora che alle scritture elencate precedentemente si aggiunga la seguente scrittura relativa alla cancellazione
di un credito:
n.
EB1 P C II 1 PERDITE SU CREDITI a CREDITI VERSO CLIENTI 100.000,00

• A seguito di questa scrittura il partitario clienti a fine anno si presenta come segue:
Conto clienti
700.000 1.000.000
820.000 100.000
Totale 1.520.000 1.100.000
• Il conto clienti mette ora in evidenza un saldo dare di 420.000 euro, quindi una diminuzione di 280.000 euro rispetto
al saldo di inizio anno di 700.000 euro.
• Questa variazione è intervenuta perché le scritture contabili che hanno “toccato” il conto clienti in avere hanno
superato di 280.000 euro le scritture che hanno toccato il conto clienti in dare.
• In questo caso il flusso di cassa che consegue alle scritture di vendita è la sommatoria delle variazioni a seguire:
Conto Segno di variazione Importo
Vendite + 820.000
Perdite su crediti - 100.000
Clienti iniziali + 700.000
Clienti finali - 420.000
Totale variazione 1.000.000
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Tavola n. 13 (segue)

Diminuzione • Si può notare che, anche in questo caso, la somma delle variazioni coincide con il flusso di cassa
crediti clienti conseguente alle scritture di vendita: 1 milione di euro.
• La cancellazione del credito ha determinato una scrittura economico a patrimoniale che non ha
determinato variazioni in uno dei conti che compongono il saldo liquido: si è dunque provveduto
ad inserirla nelle variazioni di riconciliazione tra economico e finanziario.
• È comunque verificata la regola di riconciliazione tra economico e finanziario:
Risultato economico +/- variazione del C.C.N. = flusso di cassa
• I crediti, qualora non originino da scritture patrimoniale ad economico, sono conseguenti ad
acconti versati: acconti a fornitori, acconti per cauzioni, acconti imposte, etc.. Si tratta dunque
di scritture contabili patrimoniale a patrimoniale, dove normalmente in avere viene “toccato” un
conto appartenente al saldo liquido.
• Ipotizziamo che si registra la seguente scrittura contabile:
.. incasso reso cauzione.
n.
P C IV 1 P D6 BANCA a CAUZIONI 1.500,00
FORNITORI
• Questa scrittura, toccando il conto Banca, determina di per sé una variazione positiva del saldo
liquido e dunque una variazione positiva di 1.500 euro del flusso di cassa.
• Quindi la variazione in diminuzione dell’attivo è causa del flusso di cassa positivo.

Diminuzione • Le scritture contabili che determinano la diminuzione di ratei e risconti sono le seguenti:
Ratei e risconti .. diminuzione risconto attivo
attivi n.
EB8 PD QUOTA ANNUALE a RISCONTO 50.000,00
MAXICANONE ATTIVO
LEASING

.. diminuzione rateo attivo


n.
EB8 PD RETTIFICA a RATEO 7.000,00
FITTI ATTIVI ATTIVO
• Da queste due scritture, entrambe del tipo economico con contropartita patrimoniale, non promanano
variazioni di saldo liquido quindi nemmeno flusso di cassa. Vediamo ora come interviene la
conciliazione tra economico e finanziario.
Conto Segno di variazione Importo
Quota annuale maxicanone leasing - 50.000
Rettifica fitti attivi - 7.000
Diminuzione risconti attivi + 50.000
Diminuzione ratei attivi + 7.000
Totale variazione 0

Ratei • Dalla tavola di conciliazione si può notare che la somma delle variazioni da un risultato di zero
e risconti attivi e quindi riproduce fedelmente il flusso di cassa che, appunto, non viene “toccato” dalle scritture
di “utilizzo” di ratei e risconti attivi.

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Tavola n. 14 Aumento del passivo patrimoniale

AUMENTO • L’aumento del passivo patrimoniale è una fonte di liquidità; vediamo ora come gestire gli
DEBITI incrementi delle passività nella riconciliazione tra economico e finanziario.
FORNITORI • Ipotizziamo l’acquisto di 10.000 euro di merce e per semplicità consideriamo un acquisto senza
Iva. La scrittura è la seguente:
n.
EB7 P D6 MERCI CONTO a FORNITORI 10.000,00
ACQUISTI

.. la riconciliazione tra economico e finanziario è la seguente:

Conto Segno di variazione Importo


Merci conto acquisti - 10.000
Fornitori + 10.000
Totale variazione 0
• Il totale delle variazioni di conciliazione tra economico e finanziario da un valore di zero come
appunto è il flusso di cassa dalla scrittura di acquisto materie. Ora si ipotizzi che avvenga il
pagamento per il 50% del debito verso il fornitore, quindi un flusso di cassa negativo per 5.000
euro.
Conto Segno di variazione Importo
Merci conto acquisti - 10.000
Fornitori + 5.000
Totale variazione - 5.000
• La riconciliazione tra economico e finanziario evidenzia un flusso di cassa negativo per 5.000
euro, in perfetta coincidenza con il flusso di cassa che consegue al pagamento del fornitore.
• Si ipotizzi che un cliente dia alla società un acconto di 30.000 euro. Si tratta di una scrittura
patrimoniale a patrimoniale di questo tipo:
n.
P C IV 1 P D 13 BANCA a ACCONTI 30.000,00
DA CLIENTI

• In questo caso la scrittura tocca un conto che fa parte del saldo liquido, quindi la variazione
tra patrimoniale in aumento del conto acconti clienti identifica il flusso di cassa positivo.
• Si ipotizzi che la società rilevi le seguenti scritture di assestamento e di rettifica.
Rilevazione rateo passivo
n.
E C 17 PE INTERESSI a RATEO PASSIVO 5.000,00
PASSIVI

Rilevazione risconto passivo


n.
EA5 PE FITTI ATITVI a RISCONTO 10.000,00
PASSIVO

• Entrambe le scritture sono del tipo economico a patrimoniale e non determinano variazioni di
conti che appartengono al saldo liquido; quindi il flusso di cassa che ne consegue è uguale a
zero. Di seguito la compilazione della tavola di conciliazione:
Conto Segno di variazione Importo
Interessi passivi - 5.000
Fitti attivi - 10.000
Rateo passivo + 5.000
Risconto passivo + 10.000
Totale variazione 0
• La somma delle variazioni di conciliazione è zero.

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Tavola n. 15 Diminuzione del passivo patrimoniale

DIMINUZIONE • La diminuzione del passivo patrimoniale è una diminuzione di passività e quindi, intuitivamente,
DEBITI è considerabile come un “drenaggio” di liquidità.
• Nel caso in cui cali il partitario fornitori, quindi il debito verso i fornitori, significa che le scritture
FORNITORI
di acquisto con contropartita patrimoniale avere sono inferiori rispetto alle scritture patrimoniale
a patrimoniale, che si contabilizzano nel momento del pagamento al fornitore.
• Si ipotizzi che nel corso dell’anno siano intervenute le seguenti variazioni.
.. apertura dei conti: saldo iniziale fornitori euro 250.000;
.. acquisti materie e servizi: 700.000 euro;
.. pagamenti fornitori: 880.000 euro.
• Il partitario è il seguente:
Fornitori
250.000
880.000 700.000
880.000 950.000
• Di seguito la tavola di conciliazione tra economico e finanziario
Conto Segno di variazione Importo
Merci conto acquisti - 700.000
Aumenti debiti fornitori + 700.000
Diminuzione debiti fornitori - 880.000
Totale variazione - 880.000
• Si vede che la somma delle variazioni coincide con il flusso di cassa negativo che interessa le
scritture fornitori.
• La tavola sopra potrebbe essere sintetizzata come segue:
Conto Segno di variazione Importo
Merci conto acquisti - 700.000
Diminuzione debiti fornitori - 180.000
Totale variazione -880.000

• La variazione del saldo liquido, e quindi il flusso di cassa, è conseguenza del risultato economico
e della variazione del partitario fornitori; ricordiamo che il partitario fornitori, in quanto debito
a breve termine, è un conto che appartiene al Capitale Circolante Netto.
• Ipotizziamo che in azienda venga contabilizzata la seguente scrittura:
n.
P D 13 P C IV 1 ACCONTI a BANCA 30.000,00
DA CLIENTI

• Questa scrittura “tocca” un conto che appartiene al saldo liquido quindi la semplice variazione
del conto patrimoniale passivo “acconti da clienti” dal valore di 30.000 euro al valore di zero è
la giustificazione del flusso di cassa negativo conseguente alla restituzione dell’acconto. Quindi,
scorrendo lo stato patrimoniale comparato, vedendo la diminuzione del conto “acconti da clienti”
da 30.000 euro a zero, immediatamente balza all’occhio che da quella operazione contabile
consegue un flusso di cassa negativo per 30.000 euro. Nel caso in cui la scrittura di restituzione
dell’acconto vada a compensare un credito che l’azienda vanta verso il cliente, la scrittura
contabile è la seguente:
.. compensazione credito con acconto:
n.
P D 13 P C II 1 ACCONTI a CREDITI VERSO 30.000,00
DA CLIENTI CLIENTI

in questo caso ci si trova di fronte ad una scrittura patrimoniale con contropartita patrimoniale,
che coinvolge crediti e debiti determinandone il calo in entrambi, ma a cui non consegue alcun
flusso di cassa.

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Tavola n. 15

DIMINUZIONE • Abbiamo dunque un calo dei crediti clienti, che rappresenta un calo dell’attivo e dunque una
DEBITI fonte di liquidità, che finanzia il calo del passivo che invece rappresenta un drenaggio di liquidità.
FORNITORI • Quindi, in sede di redazione del rendiconto finanziario, risulteranno le seguenti variazioni di
(SEGUE) conciliazione.
Conto Segno di variazione Importo
Clienti + 30.000
Acconti da clienti - 30.000
Totale variazione 0
• La cui sommatoria determina un valore nullo del flusso di cassa, come in effetti risulta dalla
compensazione di crediti e debiti.

DIMINUZIONE • Ipotizziamo che in azienda vengano rilevate, ad inizio anno, le seguenti scritture contabili che
RATEI riguardano ratei e risconti:
E RISCONTI .. utilizzo rateo passivo:
PASSIVI n.
PE E C 17 RATEO a INTERESSI 5.000,00
PASSIVO PASSIVI

.. utilizzo risconto passivo:


n.
PE EA5 RATEO a FITTI ATTIVI 10.000,00
PASSIVO

• In entrambi i casi si tratta di scritture economiche con contropartita patrimoniale, manifestazioni


economiche di ricavo e variazioni patrimoniali di diminuzione del passivo, quindi variazioni
patrimoniali che rappresentano un “drenaggio” di liquidità, poichè rappresentano un calo del
passivo patrimoniale.

Conto Segno di variazione Importo


Interessi passivi + 5.000
Fitti attivi + 10.000
Ratei passivi - 5.000
Risconti passivi - 10.000
Totale variazione 0
• Si noti che la somma delle variazioni di conciliazione tra economico e finanziario è uguale a zero,
quindi esprime fedelmente la dinamica del flusso di cassa, appunto pari a zero.

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Tavola n. 16

• Se dovessimo rappresentare il saldo liquido come un lago, ed il flusso di cassa il fiume che lo alimenta e dal quale
defluisce l’acqua, lo si potrebbe rappresentare in questo modo:

flusso in entrata
autofinanziamento POSITIVO
(ricavi con contropartita
patrimoniale
interna al C.C.N. > dei costi con
contropartita
Patrimoniale interna al C.C.N.)
+
diminuzione attivo patrimoniale
+
aumento passivo patrimoniale

Saldo liquido

Flusso in uscita
autofinanziamento NEGATIVO
(ricavi con contropartita
patrimoniale
Interna al C.C.N. < ai costi con
contropartita
Patrimoniale interna al C.C.N.)
+
diminuzione passivo patrimoniale
+
Aumento attivo patrimoniale

I flussi in entrata sono variazioni positive della liquidità


I flussi in uscita sono variazioni negative della liquidità

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Tavola n. 17 Conclusioni

EQUAZIONE • Il flusso di cassa della gestione è dato dalla seguente espressione, sommatoria dei diversi
FINALE insiemi di conti necessari alla compilazione del rendiconto finanziario:
+ ricavi monetari operativi, finanziari, straordinari, fiscali Autofinanziamento
- costi monetari operativi, finanziari, straordinari, fiscali
- investimenti
+ valore di dismissione di immobilizzazioni
+ finanziamenti soci, aumento capitale a pagamento, emissione obbligazioni a pagamento
- rimborso finanziamenti e capitale ai soci ed obbligazioni
+ mutui passivi
- rimborso quote capitale mutui
+ variazioni in diminuzione del capitale circolante lordo Variazione del C.C.N.
- variazioni in diminuzione del passivo a breve termine

• Ricordiamo che nel Capitale Circolante Netto sono comprese le rimanenze quindi è neces-
sario stimare quale sarà il livello di rimanenze finali che si desidera raggiungere a fine an-
no.
• Redigere la previsione di liquidità per l’anno a seguire significa stendere il rendiconto
finanziario previsionale: si tratta dunque di prevedere che importo assegnare ad ognuno
degli insiemi di conti che appartengono all’equazione per il calcolo del flusso di cassa.

OPPORTUNITÀ • La stesura del rendiconto finanziario è una importante opportunità proflssionale per il
PER IL commercialista, poichè:
COMMERCIALISTA .. per conoscere i saldi dei conti necessari alla stesura del rendiconto finanziario il profes-
sionista deve rivolgere all’imprenditore domande su argomenti strategici come fatturato,
margini, dilazioni, nuovi prodotti, investimenti, dismissioni, etc.
.. il rendiconto finanziario previsionale permette di prevedere e monitorare lo sviluppo di
una variabile come la liquidità che per l’imprenditore è vitale;
.. il commercialista che redige il rendiconto finanziario previsionale è un professionista che
ha l’opportunità di incontrare l’imprenditore più volte nel corso dell’anno e quindi il suo
servizio è percepito come un valore aggiunto.

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